Una pericolosa infezione

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Una pericolosa infezione…

Una pericolosa infezione…

di Marco Badi

personaggi

Amy – femmina dominante, maniaca del computer…

Tom – maschio sottomesso (docile), aspirante pornostar…

Sam – maschio sottomesso (ribelle), poeta inconsapevole…

Voce di una centralinista – ignara portatrice sana…

BREVE NOTA critica

Un’infezione comporta sempre una patologia, una malattia, un disordine del corpo o dello spirito o, più spesso, di entrambi. In questo dramma la prima e, credo, più importante patologia, è proprio quella che investe le relazioni fra i tre personaggi. Nel caso specifico, le cause dell’infezione sono varie: la volontà di potenza di Amy ed il suo acceso narcisismo, la debolezza d’animo e la mancanza di una radicata personalità in Tom, l’eccessivo desiderio di omologazione e di accettazione da parte di Sam. A questo proposito, mi sembra interessante osservare l’evoluzione dei personaggi durante la vicenda. Sam e Tom infatti, inizialmente, si presentano all’occhio dello spettatore in modo molto simile, quasi sovrapponibile, ma con il passare del tempo i due vanno via via differenziandosi sempre più fino a ritrovarsi, nel finale, addirittura su posizioni opposte. Si potrebbe quasi dire che Sam compia un cammino di conoscenza interiore, di consapevolezza, forse di riscoperta, che invece Tom, soggiogato dalla personalità di Amy, non riesce a fare. Al contrario Amy ci appare immutabile quasi fino alla fine, tranne poi crollare improvvisamente proprio nel finale, come se la diga che fino a quel momento ella aveva eretto contro se stessa e contro gli altri, venisse spazzata via in un sol colpo da quell’evento così tragico che sarà la morte, da lei stessa causata, di Tom.

Vorrei anche sottolineare l’importanza che nel testo è attribuita alla memoria. Essa rappresenta, infatti, un patrimonio inalienabile non solo di ogni singolo individuo ma anche dell’umanità intera (la sua Storia), da proteggere con forza dall’aggressione di tutti coloro che, allo scopo di esercitare la propria volontà di potenza, vogliono appropriarsene per cancellarla o manipolarla a proprio piacere, pena la perdita della nostra identità, libertà e, probabilmente, anche della vita stessa. Una memoria che, ovviamente, non deve schiacciarci ma, al contrario, rappresentare il nostro trampolino di lancio sul futuro.

Infine vorrei fare un’ultima precisazione riguardo ad alcune delle azioni più "forti" contenute in questo lavoro, come il duello – roulette russa, l’omicidio finale etc…; queste azioni devono essere considerate come totalmente negative e altamente pericolose, e qualsiasi tentativo di emulazione o imitazione delle stesse, sarebbe solo una dimostrazione evidente di una profonda mancanza di intelligenza nonché di una assoluta assenza di personalità, responsabilità e capacità di pensare liberamente.

"[…] Non crediamo quasi altro se non ciò che ci piace […]"

"[…] L’unico sollievo delle nostre miserie è il divertimento, e, tuttavia, esso la nostra più grande miseria. Infatti, è soprattutto il divertimento che impedisce di pensare a noi stessi e ci porta insensibilmente alla perdizione. Senza di esso saremmo immersi nella noia, e questa ci spingerebbe a cercare un mezzo più consistente per uscirne. Ma il divertimento ci diletta e ci fa giungere insensibilmente alla morte. […]"

Blaise Pascal, dai "Pensieri"

"[…] La memoria è il nostro capitale, che dovremmo mettere a frutto, e invece voi desiderate il filtro della dimenticanza! Se tu un istante solo perdessi la memoria, diventeresti come un libro con le pagine bianche, diventeresti più piccolo di un neonato, e dovresti ricominciare tutto da capo; è questo che vuoi? […]"

August Strindberg, da "L’isola dei morti"

ATTO UNICO

Quadro I: ore – 18.29

Uno strano nome, qualche domanda e una terribile sfida…

Un monolocale con una stanza piuttosto ampia ma alquanto spoglia e senza finestre; i pochi mobili sono ricoperti da dischi, libri, fogli e altri oggetti di vario genere disposti in maniera molto disordinata; si notano uno stereo ed un telefono. Si possono vedere inoltre un poster di Bill Gates, contro cui sono state lanciate delle freccette a mo’ di bersaglio, e uno di un modello a torso nudo. Appesa al soffitto c’è una grossa ventola le cui pale continuano a ruotare pigramente. La parete in fondo è stata trasformata in un enorme schermo in cui vengono trasmesse immagini di ogni genere, da quelle televisive o cinematografiche, a quelle di un computer collegato in rete via Internet. Al centro della stanza, di fronte allo schermo, c’è una grande poltrona, quasi una sorta di trono, con la spalliera rivolta verso la platea; su di essa è seduta Amy, la padrona di casa, in un atteggiamento di completo abbandono, con le braccia che penzolano fuori dei braccioli e il capo appena visibile, da un lato della spalliera. Davanti alla poltrona, un tavolino basso con sopra la tastiera di un computer. Non vi sono altre luci tranne quelle che provengono dalle immagini che, in modo torrenziale, si accavallano freneticamente sullo schermo. Le immagini sono prive di sonoro e potranno essere presenti durante tutto lo svolgimento dello spettacolo o interrompersi in un determinato punto, a seconda della diversa scelta registica. Lo stereo trasmette a tutto volume la parte finale dell’aria "Ah! Dite alla giovine…" della Traviata. Dopo breve appare sullo schermo, a lettere enormi, la parola "Merdre!" come all’inizio dell’ "Ubu Roi" di A. Jarry. A questo punto, la padrona di casa, Amy, una ragazza di poco più di venti anni, sembra risvegliarsi…

Amy – (fra sé, alzandosi dalla poltrona e muovendosi nella stanza; ripete la parola in modo quasi ossessivo; scrive qualcosa; l’aria della Traviata sfuma) Merdre!…(pausa) merdre…merdre…merdre…(alla fine dell’ aria della Traviata, dopo poco, come in uno strano ed improbabile mix, si sente la canzone "Hallelujah" di L. Cohen, nella versione di Jeff Buckley; poi, improvvisamente, eccitata) è questo il tuo nome?…il nome che vuoi?…(pausa) bè, lo sai che non è male?…non è affatto male…anzi, mi sa che…(con una lieve esitazione) che questo è proprio quello giusto…(breve pausa) sì, forse è proprio il nome giusto…(pausa, poi solenne) Merdre è il tuo nome!…ed io il tuo profeta!…(pausa, sorridendo fra sé) merdre…sì, suona bene…già, suona…suona bene…(pausa) e così, alla fine, te lo sei scelto, eh?…(pausa) ed è anche un bel nome, sai?…merdre…sì, mi piace…(breve pausa) funziona…(lunga pausa, inizia ad operare sulla tastiera; sullo schermo appaiono stringhe di linguaggio macchina, poi con la leggerezza maligna di un bambino che gioca) sia dunque Merdre, il tuo nome…(breve pausa) ed ecco, ora io ti do il mio comandamento…(breve pausa) vai e moltiplicati…spargi il tuo seme malato in ogni angolo della terra ed infettala…contaminala…contamina tutto quello che puoi…e soprattutto…non fermarti…non fermarti mai…neppure di fronte agli uomini…neppure davanti a…(entrano Sam e Tom, discutendo; tra di loro c’è una naturale intimità che rivela anni di amicizia ma che, allo stesso tempo, appare segnata da una sottile competizione e da una malcelata volontà di prevalere l’uno sull’altro; sono coetanei di Amy, che appare invece essere una conoscenza recente, e nei suoi confronti mostrano un misto di desiderio, dettato dall’innegabile fascino che ella esercita su di loro, e di soggezione, dovuta invece alla sua superiorità intellettuale che essi non possono fare a meno di avvertire)

Sam – (interrompendo il suo soliloquio; la scena si sposta su di loro, mentre Amy rimane immobile ad osservarli, quasi estranea alla situazione che si sta creando tra i due) Non mi hai risposto…

Tom – Non capisco che cosa vuoi sapere…

Sam – E’ colpa della candela di cerume che vedo spuntare dalle tue orecchie o semplicemente non riesci più a comprendere la tua stessa lingua?…

Tom – Forse sono solo i tuoi farfugliamenti, senza né capo né coda, a mettere in crisi i miei poveri neuroni…

Sam – Bene, riformulerò più chiaramente la mia domanda…(pausa, scandendo bene le parole, con una certa solennità) Saresti capace di uccidere un uomo e, più precisamente…saresti tu capace di uccidere…(breve pausa) me?…(silenzio)

Tom – Un uomo non credo…tu certamente sì…

Sam – Mi uccideresti?

Tom – Sto scherzando…

Sam – E perché vorresti uccidermi? (pausa)

Tom – Tu lo faresti?

Sam – Uccidermi? Non credo, per il momento…

Tom – Uccidere me…ovviamente…

Sam – Che c’entra questo, adesso?

Tom – E’ una domanda…come la tua…(la scena si sposta su Amy)

Amy – (fra sé) Che diavolo sono venuti a fare…proprio sul più bello…devo aver di nuovo dimenticato la porta aperta…(pausa) ma un po’ di pubblico, forse, non guasta…(l’azione riprende normalmente)

Sam – (riprendendo da prima) Una domanda che viene dopo la mia…

Tom – La mia risposta io l’ho data…adesso tocca a te…(breve pausa) mi uccideresti?…

Sam – Per quale ragione?

Tom – Soldi…invidia…gelosia…quello che vuoi…il motivo non ha importanza…

Sam – Il motivo è importante…

Tom – Dunque lo faresti…

Amy – (animandosi e intervenendo improvvisamente) Ognuno di noi è un assassino…in potenza…(breve pausa) dipende soltanto dal tipo di molla che deve scattare…ciascuno ha la propria…ma voi che diavolo ci fate qui?

Sam – Visita di cortesia…la porta era aperta…

Tom – E’ un po’ che non ti si vede in giro…

Amy – (scontrosa) Ho avuto da fare…ho da fare…(pausa)

Tom – Che significa: dipende dalla molla? (pausa)

Amy – (distaccata) Durante il periodo del nazismo, uomini assolutamente normali…considerati più che rispettabili…padri di famiglia, stimati professionisti, pensionati, commercianti comunissimi…si trasformarono in belve sanguinarie…e sapete perché?…(breve pausa) bè, semplicemente perché ritenevano che quella fosse la cosa più giusta da fare…sopprimere gli ebrei, gli omosessuali, i negri, gli zingari…e tutti coloro che erano diversi da loro…inferiori…che rappresentavano un ostacolo alla loro felicità…(pausa) la morale è solo una contingenza…(pausa)

Sam – Non mi convince…

Tom – Dipende soltanto dall’opportunità e dal movente, allora?

Amy – E’ così…

Sam – Secondo me dipende da quello in cui credi…

Amy – Ognuno crede solo in se stesso…io sono i miei valori…

Tom – (fra sé; i vari pensieri dei personaggi si intrecciano tra di loro) Potrei uccidere io?…e se nessuno venisse a saperlo?…potrei?…

Sam – (fra sé) Non riuscirei mai…non riuscirei a farlo…il dolore che dentro di me si alzerebbe…non potrei…potrei?…

Amy – (fra sé) Realizzare quello che si vuole…raggiungere i propri scopi…felicità…questo solo…conta questo solo…soltanto questo…

Tom – (la scena riprende normalmente) Bah…neppure l’amicizia, allora, ha valore per te…

Amy – Amicizia…(pausa, come se vi fosse un piccola breccia nella sua scorza impenetrabile) per tanto tempo ho cercato di capire che cosa fosse…ho analizzato, osservato, riflettuto, letto, discusso…ci ho provato con tutta me stessa…eppure…(pausa, arrendendosi all’evidenza) eppure non ci sono riuscita…nessuna conclusione…nè certezza…(breve pausa, poi con una certa sofferenza) no, non ci sono proprio riuscita…(breve pausa) non ci riesco…(pausa) i suoi contorni mi sfuggono…indefiniti…il suo corpo non ha forma…il suo volto è liscio, come una pietra levigata…le sue ossa non hanno peso…i suoi occhi sono vuoti…(silenzio)

Sam – Magari non c’è niente da capire…ma solo da vivere…soltanto questo…bisogna viverla per capirla…l’amicizia, voglio dire…

Amy – (infastidita) Siete venuti per convertirmi?

Tom – No…per sapere se tutto era a posto…

Sam – E vedere cosa combinavi…

Amy – (assente) Cosa combinavo?…(pausa) curavo il mio amore (sfiorando con assurda tenerezza il computer, poi brusca)…bè, ora che lo sapete potete anche andarvene…avrete da studiare, immagino…(silenzio)

Tom – Non dovresti trattarci così…

Sam – Ci preoccupiamo per te…

Amy – Lusingata…ma non ne ho bisogno…(pausa, si osservano intensamente)

Sam – Come vuoi…ma prima abbiamo ancora una cosa da farti vedere…(breve pausa)

Amy – Sarebbe?

Tom – Questa…(tira fuori una pistola; pausa)

Amy – (fredda) Capisco…

Sam – Bè, non dici niente? (pausa)

Amy – Venite con me…(si sposta nella stanza ed apre un cassetto)…ecco, date un’occhiata…(Sam e Tom guardano dentro; nei loro occhi si dipinge un espressione di grande sorpresa)

Sam – Cazzo!

Tom – Ma quante sono?

Amy – (godendo del loro stupore) Ne ho anche altre…sparse un po’ dappertutto, in giro per casa…(pausa)

Sam – Posso?

Amy – Avanti…(S. tira fuori una pistola dal cassetto; dopo un po’ ne prende una anche Tom che rimette in tasca la propria)

Tom – Ma che cavolo ci fai con tutte queste pistole?

Amy – Le colleziono…le studio…

Sam – Le studi?…

Amy – (osservandola intensamente) Già…la loro meccanica…i loro segreti…il potere che possiedono…

Sam – (fra sé; come prima) Il potere…è vero, ci si sente potenti con una pistola in mano…potenti…ci si sente…

Amy – (idem) Li ho fulminati…ma guardali!…fulminati!…

Tom – (idem) Saranno cariche?…e se sono cariche?…se sono cariche…cariche…

Sam – (la scena riprende normalmente, a T.) E se ti sparassi…

Tom – (breve pausa) E’ questa la tua risposta?

Sam – A cosa?

Tom – Alla mia domanda…(pausa)

Sam – Facciamo un duello…

Tom – Io e te?

Sam – (con sguardo di sfida) Già…(pausa)

Tom – (accettando la sfida) Okay…ci sto…

Amy – (intervenendo improvvisamente e prendendo in mano la situazione) A tre…lo facciamo a tre…(pausa) ma non un duello…

Tom – E cosa? (pausa)

Amy – Una roulette russa…(pausa, insinuante) solo un po’ diversa…(silenzio)

Sam – (molto colpiti) Cazzo…

Tom – Una roulette russa…

Amy – Più o meno…(silenzio)

Sam – E come funzionerebbe?

Amy – (pausa) Metteremo un proiettile…un solo proiettile…dentro ciascuna pistola…e spareremo a turno…in senso antiorario…(breve pausa, poi ad effetto) contro la tempia del nostro vicino…(pausa) un colpo per uno…uno soltanto…

Tom – Hey, aspetta…ma così…

Sam – Così rischiamo di ammazzarci…

Amy – E’ questo che rende il gioco interessante…(breve pausa) anche se in fondo c’è una sola probabilità su sei…(breve pausa) di vincere, voglio dire…(pausa) allora, ce le avete le palle? (lunga pausa)

Tom – (di slancio, con evidente sforzo) Sì. Io lo faccio. Lo faccio…(pausa)

Sam – (apparentemente più controllato) Okay. Sì. Ci sono anch’ io.

Amy – (pausa) E bravi i nostri ometti…vuoi vedere che, in fondo in fondo, qualche (molto allusiva) attributo ce l’avete anche voi?…(lunga pausa, poi prende tre proiettili; ne consegna uno ciascuno a Sam e Tom, il terzo lo infila nella sua pistola; ogni volta fa ruotare il tamburo; poi, fredda) Comincio io…il galateo lo impone…

Tom – (fra sé, come prima) Non potevo tirarmi indietro…non potevo tirarmi indietro…non potevo…

Sam – (idem) Oddio…che cazzo sto facendo…che cazzo sto facendo…Gesù…che cazzo…

Amy – (idem) Che idioti!…che razza di idioti…se la stano facendo addosso…che coglioni!…(ride; punta la pistola alla tempia di T. poi, improvvisamente, buio)

Quadro II: ore – 18.52

Il duello e una strana creatura…

I tre sono fermi, immobili, in mezzo alla stanza. Le pistole sono puntate alla tempia l’uno dell’altro: quella di Amy contro Tom, quella di Tom contro Sam e quella di Sam contro Amy. Sullo schermo le immagini si inseguono velocemente, proiettandosi sopra i loro corpi e illuminando debolmente la stanza. Le pale del ventilatore ruotano lentamente. Silenzio.

Amy – (sibilando improvvisamente, come un grido di battaglia) Merdre! (quindi fa scattare il grilletto che però va a vuoto. Silenzio, poi)

Tom – (in una folle euforia) O cazzo…o cazzo…non è esploso…non è esploso…Dio! Dio! Dio!…il proiettile…il proiettile non è esploso…

Sam – (incredulo) Gesù! Ce l’hai fatta…

Amy – (quasi assente) Sei vivo…

Sam – Ce l’hai fatta…sei vivo…sei ancora vivo…

Tom – (in uno stato di esaltazione, con grande energia, frenetico) Sì, sì sì…vivo vivo vivo…(breve pausa, euforico) e ora? Tocca a me?…Tocca a me adesso?…tocca a me, vero?…tocca a me…a me…

Amy – (quasi assente) Sì, tocca a te…

Tom – (quasi in trans e in apnea, ma in calando, come se l’energia scemasse improvvisamente) Già, tocca a me…(breve pausa) tocca…a me…

Sam – (in grande tensione, febbrilmente) E allora che cazzo aspetti…avanti…fallo…cazzo fallo…fallo!…(Tom punta la pistola alla tempia di Sam) oddio…oddio cazzo…oddio!…(breve pausa) Dio!…Dio!…fallo ora…ora cazzo…spara adesso…(breve pausa, poi urlando) adesso!…(Tom fa scattare il grilletto emettendo un grido soffocato per vincere la tensione; anche questa volta il proiettile non esplode, poi in crescendo, ridacchiando nervosamente) non ha sparato…non ha sparato!…niente buchi in testa!…è fatta…sono ancora vivo…sono vivo!…grande…sono grande!…cazzo, sono…(cercando la parola) sono…sono immortale…

Amy – (controllata, scrutandolo quasi assente) Sembri rinato…(breve pausa, quasi fra sé) sei felice adesso?…(pausa) eppure è tutto solo rimandato…(pausa, poi a Sam) tocca a te…

Sam – (improvvisamente consapevole; la sua pistola è puntata verso terra) A me?…(pausa) io…io non so se…se me la sento…(breve pausa) forse possiamo…possiamo anche lasciare perdere…voglio dire…ormai…

Amy – (intervenendo con molta forza, aggressiva) No!…tu lo farai…come noi lo abbiamo fatto…(silenzio, poi gelida) punta la tua pistola contro la mia tempia…e spara…

Sam – Ma…

Amy – (urlando) Alza quella maledetta pistola! (silenzio)

Tom – (come un assurdo rimprovero) Noi lo abbiamo fatto…

Amy – Ti conviene farlo…(lunga pausa) Maledizione! Fai scattare quel cazzo di grilletto, ti dico!…(lungo silenzio)

Sam – (teso ma improvvisamente risoluto) Come vuoi…(preme improvvisamente il grilletto, facendo esplodere il proiettile a terra, poi silenzio, quindi quasi assente)…il grilletto è scattato…(pausa)

Amy – Ottimo…un bel colpo…di scena…(breve pausa, guardandolo intensamente, con sarcasmo) il nostro Sam…(pausa, con calma autoritaria) dammi la pistola…(Sam, dopo una breve incertezza, gliela porge, Amy la prende e la ricarica, quindi fa ruotare il tamburo e la restituisce a Sam) ecco…ora, da bravo, riprendiamo da dove avevamo interrotto…(Sam rimane immobile; Amy prende la mano di Sam che tiene la pistola e la solleva fino a puntarla contro la propria tempia) vedi, non è difficile…ora non ti resta che rifare quello che hai già fatto…è molto semplice, sai?…anche una scimmia saprebbe farlo…

Sam – (fra sé) Nessun segno…non c’è…nessun segno…(ad Amy, la scena riprende) Già, proprio così…anche una scimmia…(preme il grilletto, la pistola fa fuoco, Amy piomba a terra; Sam rimane immobile)

Tom – (sconvolto) O cazzo…l’hai uccisa!…l’hai ammazzata…porca puttana!…l’hai ammazzata…o cazzo!…

Sam – (Ad Amy, osservandone il corpo) Bè, avevi ragione…non era poi così difficile…chiunque avrebbe saputo farlo…anche una scimmia…

Tom – Le hai sparato…le hai sparato sul serio!…(silenzio) e ora…e ora che cosa facciamo?!…che cosa cazzo facciamo?!…

Sam – (voltandosi verso Tom, assente) Cosa diavolo vorresti fare?…(breve pausa) basta aspettare…

Tom – (in grande agitazione) Ma che stai dicendo?…qualcuno potrebbe averci visto entrare…e poi…e poi avranno sentito i…i colpi…le esplosioni…le maledette esplosioni…dovevamo usare il silenziatore…perché nessuno ha pensato ad usare uno stronzo silenziatore?!…oddio, che cazzo di casino!…(si prende la testa tra le mani; lungo silenzio)

Sam – (ad Amy) Alzati…

Tom – (guardando Sam attonito) Cosa?…(pausa) tu sei fuori…sei completamente fuori di testa…le hai appena esploso un proiettile dentro la testa, ti rendi conto?!…hai una cazzo di idea di cosa significhi questo?!…ce l’hai?!…chi diavolo ti credi di essere?…Gesù Cristo?!…

Sam – (ignorandolo) Alzati Amy, il gioco è durato abbastanza…

Tom – Ma…

Amy – (silenzio, poi solleva lentamente la testa da terra; quindi ironica) Vedi Tom, la prima cosa da fare in questi casi…prima ancora di pensare a come farla franca…è di assicurarsi che il cadavere sia morto…non è vero, Sam?…

Sam – (assente) Già…

Tom – (attonito) Ma che diavolo…

Amy – Carino questo gioco, non vi pare?…(breve pausa) smile! e…grazie di aver partecipato…

Tom – Brutta stronza…mi hai fatto prendere un colpo…che puttana!…cazzo, per poco non mi viene un infarto…(getta via la pistola, sulla poltrona)

Amy – (raccogliendo la pistola) Sei un ragazzo troppo sensibile Tom…davvero…troppo sensibile…guarda il nostro caro Sam che impagabile freddezza…

Sam – (guardando in basso, assente) Nessun buco in terra…sul parquet…nessun segno…

Tom – Che diavolo stai dicendo?

Sam – (riprendendo lentamente contatto con la realtà) La pallottola…non ha fatto nessun buco nel pavimento…(pausa) avrebbe dovuto farlo, non credi?…piombo contro legno…(pausa) invece non ha lasciato nessun segno…nessuno…neppure una piccola scalfittura…

Amy – Già…bravo, niente male…una scimmia alquanto evoluta, devo dire…(rimette a posto le pistole)

Sam – Vero?…(silenzio; appoggia la propria pistola sul tavolino)

Amy – (cambiando improvvisamente umore) Bene, lo spettacolo è finito…ora potete anche andarvene…

Tom – (sbottando, infantile) Eh no, maledizione!…non puoi scaricarci così…

Amy – Perché?

Tom – Perché…a questo punto credo che…che tu ci debba qualcosa…(in una sorta di ecolalia) qualcosa…

Amy – Per cosa?…per avervi preso un po’ per il culo?…(ridacchia) bè, devo ammettere che in fondo siete di compagnia…più di quanto pensassi…(pausa, platealmente riflessiva) okay, vi terrò ancora un po’ con me…contenti?…e se fate i bravi, magari ci sarà anche un bell’osso tutto per voi…

Sam – (fra sé) Come burattini…ci ha trattato come burattini…ci tratta…per divertirsi…come burattini…per divertirsi…(ad Amy con rabbia, sarcastico) Davvero?…magari uno dei tuoi?…l’omero, direi…o, ancora meglio, il femore…

Tom – Saremmo rimasti comunque…

Amy – Come no…(lunga pausa; la tensione scema) adesso lasciatemi lavorare…(breve pausa) se vi va restate, se no andatevene…l’importante è che non mi veniate tra i piedi…devo prendermi cura della mia piccola…ma erculea…(sfiorando con una grottesca carezza il PC) creatura…

Tom – Il computer?…ma non ti stufi mai?…

Sam – (amaro, un po’ sprezzante) Già...non ti viene mai voglia di uscire…di fare una passeggiata?…di vedere cosa succede nel mondo…

Amy – (silenzio poi) Io esco…ogni giorno…(breve pausa) e sto fuori molto più di quanto non possiate pensare…(pausa) io esco tutte le notti…(silenzio)

Tom – A fare cosa?

Amy – Niente che ti possa interessare…o che tu possa, in qualche modo, capire…

Sam – Sempre carina…

Tom – (ignorando la provocazione di Amy) E ora che stai facendo?

Amy – Programmo…

Tom – (cercando la battuta) E che programma programmi?…(ridacchia ma lentamente si raffredda perché gli altri non lo seguono; silenzio poi leggendo su un foglio) che c’è scritto qui?…mer – d – re?…cos’è, un promemoria per ricordarsi di andare in bagno?…(silenzio, Amy sembra ignorare la domanda, poi)

Amy – Un nome…

Tom – E che razza di nome sarebbe?

Amy – (sorprendentemente sorridente, ma senza guardarlo) Il nome più bello del mondo…

Sam – Addirittura…

Amy – Il nome della mia creatura…

Sam – Ovvero…tuo figlio?

Amy – Esatto.

Tom – Un figlio molto strano…

Sam – E il padre?…ovviamente, immagino che sia…il computer…

Amy – Già…

Sam – Ovvio…(pausa, quindi inizia ad armeggiare freneticamente intorno al PC)

Amy – Che stai facendo?

Sam – Oh, niente sto solo cercando di capire dove diavolo ce l’abbia…(breve pausa)

Amy – Che cosa?

Sam – (breve pausa, con energia esagerata a causa della grande tensione, ancora non del tutto sfogata, della situazione precedente) Il pistolino, ovviamente!…se è lui il padre, da qualche parte dovrà pure tenerlo!…(Tom ride esageratamente; poi, sarcastico, facendo uscire il dischetto) forse il floppy?…(estraendo il carrello del cd) o magari si tratta del cd?…

Tom – (ridendo) Grande…l’hai stesa…il pistolino del computer…ma come ti è venuta in mente?…il pistolino…del computer…

Amy – Molto acuto…davvero spiritoso…(breve pausa) bene, e così abbiamo una scimmietta cabarettista…(pausa, teatralmente magnanima) ma vi perdono…vi perdono perché non sapete quello che fate…di che cosa state ridendo…(pausa) eh sì, perché in caso contrario…bè, non credo che ridereste così tanto…anzi, sono convinta che non ridereste affatto… affatto, ve lo assicuro… (buio)

Quadro III: ore – 19.45

Chiacchiere, avances e un virus da sogno…

Sam, Tom ed Amy sono seduti, un po’ dove capita e nelle posture più disparate, nella medesima stanza dei quadri precedenti. L’atmosfera è piuttosto rilassata. Lo stereo diffonde a basso volume una versione strumentale di "Summertime" di G. Gershwin. Le prime parole vengono pronunciate al buio…

Tom – (come se il discorso fosse già iniziato, maneggiando la pistola che era rimasta sul tavolino nel quadro precedente)…ma tu ce l’hai un ragazzo?

Amy – (breve pausa) Che ragazzo?

Tom – Un fidanzato…

Amy – Per farci cosa?…

Tom – Non so…sesso?

Amy – E c’è bisogno di un fidanzato per quello?…quando ho voglia non ho che da chiamare il prossimo numero e…bingo!…ora serviamo il numero xxx…(silenzio)

Tom – E che numero c’è adesso?…

Amy – Ne vorresti uno, eh?…

Tom – Bè…

Amy – Credo che per te ci sia il numero 2…

Tom – E vai!…

Amy – …elevato alla sessantaquattresima…

Tom – Due alla sessantaquattresima?…e quanto sarebbe...?

Amy – Svariati milioni di miliardi…

Tom – (ingenuo) Ma se siamo soltanto…(si blocca, improvvisamente consapevole)

Amy – (sorridendo) Appunto…(silenzio) e tu Sam, ce l’hai una…(sottolineando ironicamente la parola) fidanzata?

Sam – (un po’ assente) Preferisco stare da solo…

Amy – Sai, per la prima volta la pensiamo nello stesso modo…

Sam – Magnifico…(lungo silenzio)

Tom – (rompendo improvvisamente il silenzio, sempre con la pistola in mano) Hey, vi ricordate di quando ci siamo conosciuti?

Amy – Credo di averlo rimosso…

Sam – (cercando di ricordare) All’Università…a matematica…se non sbaglio…

Tom – (ad Amy) Esatto. Stavi discutendo con un professore…riguardo a qualche problema di informatica…programmi esperti…macchine in grado di apprendere…e anche di alcune strane teorie sul caos…

Sam – (risvegliandosi un po’) E’ vero…roba tipo turbolenze…frattali…

Tom – Già…e attrattori strani…equazioni non lineari…

Amy – (superiore) Difficile ricordarlo…mi capita spesso…di discutere con i professori…

Tom – (sforzandosi di ricordare meglio) C’era qualcosa, di quello che stavi dicendo, che ci aveva colpiti particolarmente…ma non riesco a ricordare cosa…(breve pausa) bè, fatto sta che ti fermammo, proprio mentre te ne stavi andando…e ci presentammo…

Sam – Già…volevamo assolutamente saperne di più…(pausa, illuminato dal ricordo)…ma certo…ma certo che me lo ricordo…come no…me lo ricordo benissimo che cos’era che ci aveva colpito…(breve pausa) si trattava della grande macchia rossa su Giove…(pausa)

Tom – (anche lui illuminato) E’ vero…la macchia rossa di Giove…

Sam - Ci spiegasti che si trattava di un sistema caotico in perfetto equilibrio da chissà quanto tempo…(breve pausa, poi affascinato) un sistema caotico in equilibrio…

Amy – Carino, vero?…(pausa) in fondo è un po’ come la nostra vita…caos organizzato…(pausa, poi acida) comunque c’è una cosa che non capisco…che proprio non riesco a ricordare…

Sam – Cosa?

Amy – (breve pausa) Di avervi mai invitato a casa mia…(pausa) per questo, la seconda domanda che continuo, inutilmente, a farmi è:…perché non faccio altro che avervi intorno…?

Tom – (pausa, poi ferito per ferirla) Bè, vuoi sapere la verità?…

Amy – Come no!

Tom – (breve pausa, puntando spesso la pistola contro Amy) Noia…soltanto noia…(breve pausa) ci annoiamo a morte…e così, visto che la tua porta, chissà perché, molto spesso rimane aperta…(breve pausa, insinuante) visto che stranamente ti dimentichi di chiuderla…ecco che venire qui rappresenta per noi un…piccolo, è vero…piccolissimo diversivo…ma che è pur sempre meglio di niente…(breve pausa) però, credimi…tu in realtà non sei davvero niente di speciale…è solo che in questa città, di noia, si può anche morire…ed è per questo…solo per questo che continuiamo a venire qui…(guardando intensamente la pistola) per cercare di ammazzarla prima che lei ammazzi noi…(breve pausa) la noia, ovviamente…

Amy – (pausa, poi guardandolo intensamente e togliendogli di mano la pistola) Detto da te, (sottolineando la parola) credimi, non potrà mai…e dico mai…esserci un complimento più bello…(pausa) e comunque, d’ora in poi, ti assicuro che sarà mia premura assicurarmi che la porta di questa casa rimanga sempre ben chiusa…anzi, sprangata… (silenzio)

Sam – (cercando di stemperare la situazione) Comunque non è vero che non ci hai mai invitato…forse non ti ricordi…

Amy – Mmm…

Sam – Venite pure a trovarmi, dicesti…quando…

Amy – (irruenta, terminando la frase di Sam)…quando avrete qualcosa di veramente eccitante da offrirmi…oh, sì…mi ricordo…(rimette via la pistola; pausa, poi sarcastica) quante inutili parole pronunciamo ogni giorno, vero?…(pausa) hai ragione…l’ho detto…eppure non mi risulta che ciò sia ancora mai accaduto…e lasciamo perdere il veramente eccitante…perché non mi avete neppure mai portato qualcosa di anche soltanto vagamente…diciamo…interessante…

Sam – Per la verità, oggi eravamo convinti che con…

Amy – (prevenendolo) La pistola?…

Sam – Già…

Amy – Alle volte mi fate tenerezza, sapete?…(silenzio)

Tom – (fra sé) Che stronza!…è proprio una grande stronza…ma mi fa impazzire!…e chissà a letto!…che scopata dev’essere…

Amy – (idem) Glielo dico o no?…potrebbe essere divertente…chissà che faccia!…forse farei meglio a non dirlo…eppure anche il pubblico ha i suoi diritti…conoscere i sogni degli artisti…

Sam – (idem) Ma perché…perché ogni volta mi faccio trascinare?…c’è qualcosa di…inquietante, qui…e allo stesso tempo di…di attraente…vorrei andarmene…eppure resto…ogni volta…resto…

Amy – (rompendo improvvisamente il silenzio, risolutiva) Se non c’è altro…

Sam – (rivolto quasi a se stesso, interrompendola) Avete mai sognato di essere…qualcun altro?

Tom – (dopo una breve pausa) Tu sì?

Sam – Già…

Tom – E chi?

Sam – (dopo una pausa, con un lieve pudore) Un pescatore di perle…

Tom – (scoppiando a ridere) Un pescatore di perle?

Sam – Esattamente…lo vidi in un documentario…(breve pausa) è stato molto tempo fa ma…bè, me lo ricordo ancora perfettamente…i suoni, i colori…il suo volto…(pausa) la persona più felice che abbia mai visto…e io…bè …io, da quella volta, ho continuato a sognare di poter essere…insomma, non come lui…ma…proprio…lui…mi capite?…(breve pausa) Io, ancora oggi, vorrei essere quel pescatore di perle di quella sperduta isola del pacifico…

Amy – Curioso…ma anche abbastanza ridicolo…

Tom – (ancora ridacchiando, con noncuranza) Io invece vorrei essere un pornoattore…(lunga pausa)

Sam – (incredulo) Come scusa?

Tom – (stupito del suo stupore) Bè che c’è?…è il mio sogno…il tuo è essere un indigeno…il mio, fare un film pornografico…che c’è di tanto strano?…(pausa)

Amy – Oh bè, in fondo ti capisco, sai?…(breve pausa) sì…perché mi sa proprio che è l’unico modo che hai per conoscere…in senso biblico, ovviamente…una donna…

Sam – (trattenendo le risate) Scusa ma…ma cos’è che ti attira tanto in un film porno?

Tom – (un po’ contrariato, ingenuo) Mah, non saprei…mi sembra un lavoro di soddisfazione…

Sam – Già, di alto…godimento…(ride)

Tom – (convinto) E’ così…credo di avere le doti giuste…

Amy – Riguardo a questo sono d’accordo con te…sì, devo dire che capisco perfettamente il tuo, seppur elementare, ragionamento…(breve pausa) visto che usare la testa non è davvero il tuo forte…allora…bè, meglio usare altre parti del corpo…dico bene?…

Sam – Magari con un piccolo aiuto…di chirurgia estetica…(ride) una protesi...(ride ancora, poi mentre le risate si spengono) e tu invece, Amy?…Chi vorresti essere…? (lungo silenzio; l’atmosfera si fa più seria)

Amy – Non chi, ma piuttosto…cosa…vorrei essere…

Tom – (dubbioso) Cosa?

Amy – Già…(pausa) sapete che cos’è un virus?

Sam – Più o meno…

Amy – Bè, non è altro che memoria…solo e soltanto memoria…(pausa) una memoria che ha però una spiacevole particolarità…

Tom – Ovvero?

Amy – Ovvero…quella di invadere i corpi altrui e…(gustando la parola) di dominarli…e sapete perché?

Sam – Immagino che tu stia per dircelo…

Amy – Perché non ha altra scelta…per sopravvivere…(pausa) l’unica possibilità che il virus ha per riprodursi, e quindi continuare ad esistere, è sostituire la memoria dell’ospite con la propria…(breve pausa) solo così può riuscire ad assoggettarne il corpo e a farlo suo…(breve pausa) senza alcuna pietà…(pausa, quasi fra sè) impietoso perché totalmente privo di intelligenza…

Tom – Possedere un corpo? Mi piace questo virus…(avvicinandosi molto ad Amy, quasi fino a baciarla) Attenzione, mia cara…perché quando meno te lo aspetti un nuovo e…bellissimo…virus potrebbe infettarti e…possederti…

Amy – (con molta forza, gettandolo a terra e standogli sopra) Attento, piccolo…non provarci nemmeno perché mi sa che ad essere infettato invece saresti proprio tu…(breve pausa) anche se per l’umanità questo sarebbe un fatto indubbiamente positivo…(pausa, poi Tom improvvisamente si rialza e tenta di baciare Amy che reagisce mordendo le labbra di Tom)

Tom – Cazzo!…Stronza! (si lecca le ferite)

Sam – Un virus che morde…

Amy – Vanno lasciati in pace i virus…sono tipi scontrosi…(lunga pausa)

Sam – E così, è un virus ciò che vorresti essere?

Amy – (dopo un po’) Esatto, ma di un genere un po’ particolare…

Sam – E cioè?

Amy – Bè, vedete…di questo simpatico esserino ne esiste un altro tipo …

Sam – (ironico) Non mi dire…chissà perché me lo aspettavo…

Amy – (continuando da prima)…quello…informatico…

Tom – (ancora rabbioso) Un virus informatico, e che cazzo sarebbe?

Amy – Riesci ancora a parlare?…

Tom – Ti dispiace?

Amy – Già…ma come si dice…c’est la vie!…(con noncuranza) comunque, come stavo dicendo…un informavirus è uguale ad un virus biologico, solo che non ha sostanza…è immateriale…un puro messaggio…pura memoria…(breve pausa) energia organizzata per comunicare…

Sam – (incredulo) Ed è questo che vorresti essere?

Amy – Non esattamente…

Tom – O cavolo!…E allora cosa?!…stringi per favore….

Amy – (dopo una pausa) Pensate…pensate di poter unire le due cose…di poter avere un virus che possa trasmettersi non solo da macchina a macchina…o da uomo a uomo…ma anche da macchina…ad uomo…(breve pausa) da un computer direttamente nel cervello di un essere umano…(breve pausa) attraverso i suoi occhi…fin dentro la sua anima…

Sam – Hai bevuto o fumato qualcosa?

Amy – (non considerandolo, molto presa) E ora…ora immaginate quello che sarebbe possibile fare…

Tom – (molto interessato) E cioè?

Amy – E cioè?!…bè, per esempio…penetrare nel regno più misterioso che si conosca…(pausa) la mente dell’Uomo…

Tom – (lunga pausa, poi improvvisamente illuminato, molto colpito ed eccitato, dimenticando la sua rabbia di prima) O cazzo cazzo cazzo!…O cavolo!…

Amy – Avremmo finalmente la chiave che ci permetterebbe di varcare una soglia da sempre inaccessibile per chiunque…(breve pausa, con uno strano sorriso) tranne che per Dio, ovviamente…(pausa) avremmo finalmente una via per entrare nel palazzo della memoria di ogni uomo…un accesso diretto ai suoi pensieri…alla sua volontà…(breve pausa) ai suoi sogni…

Sam – Non so perché ma sento dei brividi freddi scendere lungo la mia schiena…

Amy – (dopo una pausa, guardandolo quasi con tenerezza) E’ solo che…bè, non sei ancora pronto…ma non preoccuparti…presto lo sarai…

Tom – Oddio ma è fantastico! E’ fantastico…

Amy – (dopo una pausa) Fantastico?…no, non fantastico…non esattamente…piuttosto direi …(breve pausa) realistico…(buio)

Quadro IV: ore – 20.08

Spiegazioni e un curioso gioco dimostrativo…

Sam, Tom ed Amy sono in piedi. La scena rappresenta l’immediata continuazione del quadro III, tranne un piccolo sfasamento temporale che ci da l’impressione di aver perso alcune battute. Tom è incredulo ma entusiasta, Sam è incredulo e turbato; Amy si gode le loro reazioni mostrando una gelida calma. La scena è illuminata dalla luce che proviene dalle immagini sullo schermo; in sottofondo, appena percettibile, la canzone "Hallelujah" di L. Cohen come nel quadro I.

Sam – (un po’ provocatorio)…e com’è che dovrebbe funzionare?

Amy – Tramite messaggi subliminali a guida ipnotica…

Sam – Che poi vorrebbe dire?…

Amy – Messaggi che oltrepassano la soglia della coscienza e vanno ad annidarsi nell’subconscio…(breve pausa) il tutto rafforzato da una specie di…di impulso…bè, ipnotico, per l’appunto…

Tom – Grandioso!

Sam – Sbaglio o qualcosa di simile accade anche nella pubblicità?

Amy – Dicono…

Sam – E come pensi di riuscire ad indurre l’ipnosi?

Tom – Già…come?

Amy – Oh, non dovrebbe essere difficile…direi…tramite una sorta di…di screen saver…solo, diciamo…un po’ più…infetto…per lo meno rispetto a quelli normalmente in uso…(breve pausa, sorridendo) comunque dovrebbe essere un virus molto carino…

Tom – Geniale!…ma…ma esattamente come…come dovrebbe funzionare?

Amy – E’ meglio se ve lo dimostro…venite (si alza per prendere un libro di disegni tridimensionali) ecco, guardate qui…(si avvicinano, iniziano ad osservare attentamente; dopo breve)

Tom – Allora? Che c’è di strano?

Sam – Io vedo solo una serie di disegni colorati e…bè, senza alcun senso…

Tom – Già…

Amy – La cosa non mi stupisce affatto…(breve pausa) infatti è proprio questo, quello che dovrebbe sembrare a prima vista…un intrico caotico di linee e colori…(breve pausa) ma ora provate a fissare i disegni…cercando di…di andare oltre…

Tom – Andare oltre?

Sam – Mmm

Amy – Esatto…cercate di fissare un punto…distante…rispetto alla pagina che avete di fronte, voglio dire…come se doveste scrutare un orizzonte lontano…alla fine di questi strani disegni…(lunga pausa, poi improvvisamente)

Sam – Io continuo a…

Tom – Uauuu!…Lo vedo! lo vedo è…è una città!…E’ incredibile! Sembra proprio di starci in mezzo!…

Sam – Ma che cavolo stai dic…(breve pausa) o cazzo!…Lo vedo anche io!…Sì, sì è vero…è una città!…Oddio, ma è fantastico!…

Amy – Capite adesso?…(pausa) immaginate che al posto delle linee colorate ci siano delle lettere…lettere imprigionate in un movimento vorticoso ed incessante…dentro spirali e figure roteanti…a formare parole apparentemente senza senso…diciamo come…come uno strano gioco enigmistico in continua evoluzione…(breve pausa) un gioco ipnotico…(breve pausa) ed è qui, al suo interno, che, invisibile, si nasconderà il messaggio…(breve pausa) come…come una tigre pronta a balzare sulla preda!…

Tom – Ma come è possibile…non riesco a…

Amy – (interrompendolo) Diversi livelli di percezione…in fondo è più semplice di quanto possa sembrare…(breve pausa) c’è una parte della nostra coscienza che registra incessantemente tutti gli impulsi, i segnali, le sensazioni che provengono dal mondo che ci circonda…e lo fa a nostra insaputa…(pausa) tutto quello che rientra nella nostra bolla di realtà, in qualche modo, ci influenza…anche se noi non ce ne rendiamo minimamente conto…

Sam – (dopo una pausa) Non può funzionare…

Amy – Io credo di sì…

Tom – E io pure…

Sam – E’ ridicolo…

Amy – Ridicolo?

Sam – Già…

Tom – E’ geniale…

Sam – Non funzionerà…e comunque è una follia…(sprezzante) controllare la mente delle persone…

Amy – Una follia, dici?…Anche se la mente da controllare è quella di un criminale?…(pausa) Tutto quello che voglio fare è portare la pace nel mondo…

Tom – (molto colpito) La pace!…(come una folla osannante) Pace! Pace! Pace!

Sam – (sarcastico) Un virus di pace?

Amy – Farà giustizia…e la giustizia trascinerà con sè la pace…

Sam – Ripeto…è ridicolo…assolutamente ridicolo…

Amy – Dici?…(pausa, scrutandolo maliziosamente) e se fossi proprio tu, il primo a…a sperimentarlo?…così, giusto per fare una prova…(si avvicina minacciosa)

Tom – (insinuante) Già…(idem)

Amy – (idem) Ti andrebbe?…Che ne dici?

Tom – Io dico che si può fare…

Sam – Cosa?!…

Amy – Sì, perché no…potrebbe essere divertente…non credi, Sam?

Tom – Assolutamente…

Sam – (spaventato) Vi ha dato di volta il cervello?!

Amy – Non devi preoccuparti…visto che è ridicolo…

Tom – Ben detto…

Sam – Che volete fare?!

Amy – Oh, niente…un giochino…(improvvisamente) Tom, tienilo fermo!…

Tom – (dopo un istante di sorpresa) Bloccato!…(blocca Sam che cerca di divincolarsi inutilmente, bofonchiando parole sconnesse e finendo per rimanere quasi paralizzato dalla paura e dalla rabbia)

Sam – Hey, ma cosa cazzo…

Amy – Shhh! Silenzio…silenzio, per favore…(inizia ad avvolgerlo con il nastro isolante) vedi Sam, ho l’impressione che tu non abbia ben capito…

Tom – No no no…

Amy – Quello che io voglio fare è eliminare tutta la feccia del mondo…

Tom – Sì!…sì sì sì….eliminiamo tutta la feccia!…via la feccia dalla faccia del mondo…(cantilenando in maniera infantile) la feccia dalla faccia…la feccia dalla faccia…

Amy – (profetica) Il mio fine è assolutamente buono…io porterò la pace…

Tom – (come una folla) Pace! Pace! Pace!

Amy – E lo farò senza spargere una goccia di sangue…(fa girare Sam, ormai bloccato dal nastro isolante, su se stesso)

Tom – (enfatico) Pace agli uomini di buona volontà!

Amy – (continuando a far girare Sam) Come i profeti, io porto un nuovo verbo…un verbo che è già in cammino ma che deve ancora farsi strada…che deve penetrare…per potersi addentrare in un corpo infetto…

Tom – (idem) Tu sei il nostro messia!

Amy – E sul volto porta una maschera…la maschera di un’ infezione che è più forte di quella che affligge il mondo stesso…un’ infezione che guarisce…sanando i mali di questa povera terra…

Tom – (idem) E il nostro motto sarà…ripuliamo la terra! Via la feccia dalla faccia del mondo…!

Amy – Io sostituirò la sua memoria malata con una finalmente sana…

Tom – (idem) Pace! Giustizia! Felicità!

Amy – (pausa) E adesso, mio caro Sam, siediti…siediti pure su questo…trono…(Sam viene messo a sedere sulla poltrona, poi dopo una pausa) sarai il primo ad avere l’onore…(breve pausa) l’onore di subire il mio trattamento…

Sam – (a fatica, sforzandosi di mostrarsi spavaldo) Sai cosa mi sembri?

Amy – (accondiscendente) Cosa?

Sam – Lo scienziato pazzo dei fumetti…(ride, con una certa sofferenza)

Amy – Davvero?…(pausa) bè, che tu lo creda o no, io sto per sradicare il male dal mondo…

Sam – Il male non è fuori…

Amy – Dici?…io non ne sono affatto certa…(breve pausa) comunque adesso…(finendo di bloccarlo con il nastro isolante) adesso goditi lo spettacolo…(stacca dei piccoli pezzi di nastro isolante e li applica sulle palpebre di Sam per tenerli aperti poi dispone la poltrona davanti allo schermo)

Tom – Pensi ancora che sia ridicolo, Sam?

Sam – (pausa, sempre con sforzo) Ora…ora ne sono assolutamente convinto…

Amy – Ancora non riesci a crederci, vero?…

Sam – (dopo una breve pausa) Neanche un po’…

Amy – (Si avvicina al computer e si appresta a premere il tasto di invio) Peggio per te…io che posso dirti, ormai?…niente, tranne che…(lunga pausa, fissandolo intensamente) che hai perfettamente ragione!!! (scoppia in una fragorosa risata)

Tom – (pausa durante la quale anche lui rimane stupito, poi) Scherzetto!…niente male, vero?…(pausa, ride) Oddio, guarda che faccia!

Sam – Bastardi! Siete dei bastardi!…Cazzo!

Amy – Te la sei presa?…Povero piccolo…

Tom –Non ti facevo così delicato…(lo libera, ridacchiando)

Amy – (dopo una pausa durante la quale lo osserva attentamente) Mentre eri lì…seduto sul mio…trono…pronto a farti un bel…(breve pausa) un bel lavaggio del cervello…bè, la cosa non sembrava poi così ridicola, non è vero?…(breve pausa) magari, per un attimo, ti è persino sembrata plausibile…dico bene?…

Sam – Non ti fare illusioni…non ci ho mai creduto…(breve pausa, rabbioso) ma voi siete dei veri bastardi…

Amy – (pausa) Sei carino quando ti arrabbi, sai?…(buio)

Quadro V: ore – 20.47

Gran finale, con tango e chiusura in re minore…

Lo stesso ambiente dei quadri precedenti. Tom ed Amy stanno ballando un tango. Nonostante sia palese l’intento giocoso del ballo, i due mostrano comunque una notevole ed inaspettata disinvoltura. Appare evidente che stanno chiacchierando ma le loro parole, inizialmente, sono coperte dalla musica. Sam si trova in disparte e li osserva molto pensieroso e con un certo turbamento.

Tom - (dopo un po’, leggero; mentre ballano) Spero che tu non abbia paura…

Amy – Di cosa?

Tom – (dopo una breve pausa, simulando un marcato stupore) Ma di volare, no?…comunque, non temere…l’importante è che tu non ti stacchi mai da me…

Amy – Ah!…(breve pausa) bè, ti ringrazio ma è una preoccupazione davvero inutile…visto che io ho…il brevetto di topgun…e molte più ore di volo di te…

Tom – Bè, sai come vanno queste cose…quando uno ha il mio talento, brucia le tappe…

Amy – Attenzione a non sottovalutare i rischi…l’inesperienza può giocare brutti scherzi…e magari anche…farti precipitare…(Amy esegue un improvviso casquet)

Tom – Ehi! Sono io che guido!

Amy – E’ quello che credi tu…(lo tira su)

Tom – Bè, forse ho capito…mai farsi sorprendere, non è vero?…(esegue un casquet a sua volta)

Amy – Non male…(breve pausa) ma toglimi una curiosità…dov’è che hai imparato…a non pestarti i piedi, intendo…?…

Tom – (la tira su) Me la cavo, vero?…bè, è una storia lunga…diciamo che è stata una mia (marcando la parola) cara…amica, ad insegnarmi…e tu?…(ironico) un corso su Internet?…

Amy – (sarcastica) Una battuta?…vedo con piacere che qualche volta il tuo cervello riesce ancora a mettersi in contatto con te!

Tom – Sei tu che mi ispiri…(breve pausa, avvicinandosi a lei) e ora…ora che ne dici di un bacio?…

Amy – (senza spostarsi; sarcastica, fredda) Bè, sai…non mi sento ancora pronta…ma non buttarti giù…magari per la prossima glaciazione lo sarò…

Tom – Poco male…aspetterò…(pausa, quasi confidenziale ma in modo che Sam possa sentire) guarda il povero Sam, com’è triste…laggiù, tutto solo a meditare…secondo te cosa gli è successo?…

Amy – Forse un po’ d’influenza…

Tom – (ridacchiando) Già, magari un virus…(si sente un suono prolungato che avverte dell’arrivo di un messaggio e - mail sul PC)

Amy – (eccitata, staccandosi da Tom) Un messaggio!…forse ci siamo!…(si dirige rapidamente verso la tastiera)

Tom – (un po’ sorpreso, avvicinandosi a Sam ma rivolto verso Amy) Caspita!…(a Sam) hey, hai visto che fretta?…quando l’amore chiama…

Sam – (molto scorbutico, ancora scosso) L’amore?…ma che stai dicendo?…

Tom – Il suo amorino, no?…(pausa, poi stupito della sua dimenticanza) il computer…(breve pausa, poi molto confidenziale) il pistolino, ti ricordi?…(ridacchia)

Sam – Bah…

Tom – (dopo una breve pausa, scrutandolo) Ce l’hai ancora con me?…Avanti, era solo uno scherzo!…(silenzio, guardando Amy intensamente) Sai una cosa?…

Sam – (molto sforzato) Cosa?

Tom – (guardandola da lontano) Mi fa impazzire…dico sul serio, mi fa letteralmente impazzire…

Sam – (idem) Chi?

Tom – (ovvio) Amy!

Sam – Amy?…(breve pausa) bè, lo capisco…è logico…visto che è pazza…(pausa) comunque non fai che ripeterti…e, credimi, sei piuttosto noioso…

Tom – (pausa, prima pensieroso, poi come illuminato) Dici?…e allora stai un po’ a vedere cosa le combino ora…(breve pausa) le faccio uno scherzo…sì, uno scherzo…spettacolare!…(breve pausa) vedrai vedrai…mi è venuta in mente un’idea… da oscar!

Sam – (brusco) Uno scherzo?…non mi piacciono gli scherzi…e specialmente i tuoi…

Tom – Questo è fantastico…da infarto…le si fermerà il cuore in petto…e allora, finalmente, anche tu capirai…capirai quanto, in realtà, lei tenga a me…

Sam – (sarcastico) Come no…senza di te non può proprio vivere, direi…(breve pausa) io comunque non voglio entrarci…

Tom – Non ce n’è bisogno…faccio tutto io…non preoccuparti…(breve pausa) e ora ammira la mia grande interpretazione!…(breve pausa, senza farsi sentire da Amy ma con enfasi teatrale) si va in scena!…squillo di trombe…signore e signori, la Tom’s Company presenta…l’Avvelenamento!…

Sam – Avvelenamento?…ma che diavolo stai dicendo?!…

Tom – (cambiando tono, a voce alta) Amy, prendo qualcosa da bere…(si dirige in fondo alla scena)

Amy – (distratta) Se riesci a trovarlo…(lunga pausa, poi Amy si stacca dal computer e ritorna verso Sam, sorridente, melliflua) il mio piccolo Sam…

Sam – Di buon umore?…

Amy – (breve pausa) Sai, Sam, qual’è il vero problema?…(breve pausa) non abbiamo abbastanza fede…(breve pausa) già…dovremmo tutti avere molta più fede…(pausa, poi sottile e un po’ sorniona) qualcuno ha detto che noi siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni…per questo, dovremmo crederci, non ti sembra?…anche perché, molto spesso, i sogni si avver…

Tom – (interrompendola improvvisamente, venendo avanti dal fondoscena e portandosi le mani alla gola; parla con molto sforzo; interpreterà la parte con notevole realismo) Ahhh! Bruciaaa!…oddio!…il liquido…il liquido nella bottiglia…che diavolo…era?!…che cazzo c’era dentro la…bottiglia?!…oddio!…come brucia…ahhh…la gola!…(cade a terra)

Amy – (allarmata ma con molto controllo, sospettosa) Che diavolo hai, adesso?!

Tom – (con grande sforzo) Devo…devo aver bevuto…qualcosa…dell’acido…non lo so ma…brucia…brucia da morire!…Dio!…la mia gola!…oddio…

Amy – Acido?!…ma che stai dicendo?!…che cosa diavolo stai dicendo?!…

Tom – (idem, rotolandosi per terra) Non lo so…cazzo!…sto malissimo…mi brucia tutto…aiuto!…

Amy – (dura e prendendolo poco sul serio) Che razza di idiota!…ti ci vuole la balia sempre dietro!…

Tom – (idem) Cristo!…fai qualcosa…ti prego, fai qualcosa…non ce la faccio più…oddio…ahhh, che dolore!…Dio come brucia!…cazzo cazzo!…(lunga pausa, le parole escono con grande fatica) sparami…sparami ti prego…non resisto più!…ti prego…(lunga pausa in cui Tom continua a lamentarsi e a rotolarsi per terra mentre Amy lo scruta immobile; poi la pistola che Tom aveva in tasca scivola fuori senza che lui se ne accorga e rimane bene in vista sul pavimento; Sam, da più distante, osserva la scena con una strana espressione di dubbio e inquietudine sul volto)

Amy – (osservando la pistola per terra, prima sibilante come un serpente e quasi a se stessa, poi via via sempre più esaltata) Spararti?…vuoi che ti spari, Tom?…(pausa) vuoi davvero che lo faccia?…(Tom continua a lamentarsi)…e tu Sam che ne dici?…gli sparo?…(pausa) forse dovrei farlo sul serio…sparargli…che ne dici?…eh Sam?…che ne pensi?…lo faccio?…gli sparo…?…eh?…gli sparo?…eh, Sam?…

Sam – Ma che cazzo stai dicendo…non vedi che…

Amy – (interrompendolo, con molta forza) Vuoi davvero che ti spari, Tom?…lo vuoi veramente?…

Sam – Sei solo una stronza…

Tom – (quasi contemporaneamente) O cazzo!…non ce la faccio…non ce la faccio più!…vado a fuoco!…sparami…soffro troppo…ti prego, sparami…non lasciarmi soffrire così…ti prego…oddio!…bruciaaa!…(Amy si china a raccogliere la pistola, non vista né da Tom né da Sam che, nel frattempo, ha distolto lo sguardo dagli altri due)

Amy – (fra sé) Essere…o non essere…carica…(breve pausa) questo…è…il…problema…(breve pausa) ma i problemi non esistono…se la vita è solo un gioco…(poi gelida a Tom) Come vuoi, scimmietta…(punta lentamente la pistola verso Tom) come vuoi…

Sam – (voltandosi improvvisamente, consapevole di quello che sta per accadere e sovrapponendosi alle azioni e alle parole di Amy; se possibile, far svolgere la scena come in una sorta di rallentatore, con il sonoro fuori sincro rispetto ai movimenti) Hey, aspetta…aspetta, non vorrai…ma…ma che cazzo…che cazzo stai facendo…no…no, aspetta!…non sparare…non sparare…è la pistola di Tom…quella pistola…è carica…non è a salve…è carica…(in un lungo urlo disperato) è carica!!! (Amy spara su Tom colpendolo al cuore ed uccidendolo) nooo!!! (la scena rimane sospesa in questo istante per alcuni attimi, poi attonito) l’hai ammazzato…cazzo, l’hai ammazzato!…(piegandosi su Tom per sentirne il respiro, sconvolto) o Gesù…è morto!…

Amy – (sconvolta ma ostentando freddezza) Prima o poi doveva succedere…

Sam – (sconvolto) E’ morto…porca puttana…è morto!…l’hai ammazzato…o Gesù…gli hai sparato veramente…O Cristo, gli hai sparato!…(breve pausa, poi con rabbia disperata) non mi sentivi?!…cazzo, non mi sentivi mentre ti urlavo?!…(pausa) ma tu lo sapevi…l’hai fatto apposta!…lo sapevi…

Amy – (idem) E’ stato uno sbaglio…(breve pausa, cercando di scuotersi) ora…ora devo…devo pensare alla mia…missione…

Sam – (quasi piangendo) Oddio!…che cazzo hai combinato…Cristo!…non ci posso credere…o cazzo, non ci posso credere!…(breve pausa, rabbioso tra le lacrime) ma che bisogno c’era…che bisogno c’era di sparare?!…era solo uno scherzo…uno stramaledetto scherzo!…

Amy – (idem) Io non…non credevo…io…ero…ero sicura che…che fosse a salve…non pensavo che avrebbe…sparato veramente…(pausa, poi sconvolta ma in una folle determinazione, piegandosi sulla tastiera) ma ora devo pensare a lui…devo…devo portare a termine la…missione…manca così poco…così poco…ormai è …è tutto pronto…

Sam – (attonito) Ma…ma che diavolo stai dicendo?!…Tom è morto…è morto, lo capisci?!…(molto agitato) dobbiamo avvertire la polizia…dobbiamo…

Amy – (con grande determinazione, interrompendolo; punta la pistola contro Sam ritrovando improvvisamente una apparente e gelida calma) No!! Noi non avvertiremo proprio nessuno…nessuno, mi sono spiegata?…(pausa, poi con lucida follia) il messaggio che ho aspettato da tanto tempo, è arrivato, finalmente …(breve pausa) e il virus è ormai pronto per essere inoculato…

Sam – (pausa, poi incredulo) Il virus?…

Amy – (idem) Pensavi che fossi pazza, eh?…che il mio fosse soltanto il sogno di un folle, vero?…bè, ti sbagliavi…ti sbagliavi di grosso…(pausa) la mia piccola creatura sta per venire alla luce…

Sam – (pausa, poi fissandola negli occhi, sforzandosi di mantenere il controllo) Lo sei veramente…sì…(breve pausa) tu sei pazza…

Amy – Bè, lo vedremo presto chi è il pazzo…molto presto…e allora io…sì…io esigerò le tue scuse…(prova a ridere in modo poco convinto; pausa, indirizzando Sam con la pistola) intanto però, mettiti comodo e goditi lo spettacolo…il sipario sta per alzarsi…e lo spettacolo sarà di quelli davvero importanti…perché il mondo, dopo, non sarà più lo stesso…(breve pausa) non mi credi?…(ride) oh bè, devi avere solo un po’ di pazienza…poca…poca, te lo prometto…(inizia ad armeggiare con la tastiera, tenendo però sempre sott’occhio Sam)

Sam – (lunga pausa, sforzandosi di ritrovare il controllo) Che vuoi fare?

Amy – Te l’ho detto…inoculare il virus…(pausa) il primo obiettivo sarà la WWN Corporation…il maggiore gestore di caselle di posta elettronica del mondo…fungerà da untore…da lì, la mia adorabile creatura, potrà lanciarsi a colonizzare tutta la terra…(breve pausa) proprio così…riproducendosi ed autoinviandosi, creerà, anello dopo anello, una catena infetta che avvolgerà l’intero pianeta…

Sam – Non riuscirai mai a superare le barriere protettive…gli antivirus della WWN sono i più potenti ed efficaci che esistano…

Amy – Oh, sì…hai ragione…i migliori…ma, purtroppo per loro, non abbastanza…(pausa) vedi, la mia tenera creaturina si nasconde all’interno di un messaggio del tutto innocuo…un messaggio che nessun antivirus potrebbe mai riconoscere come infetto…ma, disgraziatamente, questo messaggio contiene in sé un secondo messaggio…(breve pausa) già…come…come in una specie di sciarada…virtuale…(breve pausa) quello che accadrà allora, in realtà, sarà abbastanza semplice: infatti il primo e, apparentemente, innocuo messaggio, dopo essersi innestato nella memoria del computer, verrà…diciamo…tagliuzzato e ricomposto in un modo del tutto differente, grazie ad un comando impartito dal secondo messaggio contenuto al suo interno…(breve pausa) e sarà a questo punto che, dopo aver saltato tutte le barriere protettive, l’infezione potrà finalmente essere trasmessa…(breve pausa) ogni difesa, a quel punto, diventerà completamente inutile…(breve pausa) la memoria dell’ospite sarà invasa, soggiogata e alla fine, riprogrammata…(breve pausa) prima quella del computer e dopo…quella degli uomini…

Sam – (pausa, di botto) No…non funzionerà…non riuscirai mai a condizionare la mente di un essere umano fino al punto di…di fargli fare qualcosa che vada contro…(breve pausa) contro i propri valori…contro se stesso…

Amy – Tu dici?…io, invece, non la penso affatto così…(pausa, insinuante) ti piace il teatro, Sam?…

Sam – (attonito) Il teatro?! Cosa diavolo c’entra adesso il teatro?!

Amy – C’entra…c’entra…(breve pausa) e sai perché?…(pausa) perché ad un uomo si può far fare qualsiasi cosa a patto che…(breve pausa) che lui, in quel momento, sia convinto di stare…recitando…(pausa) già…e tu non hai idea di che grandi attori si possa diventare grazie all’ipnosi…(ridacchia, pausa) bè, adesso che ne dici di inviare un piccolo e – mail di protesta al servizio clienti della WWN Corporation?…lo facciamo per il loro bene…per aiutarli a migliorare il servizio…non è vero Sam?…(ride)

Sam – (scrutandola per coglierla di sorpresa) Quale sarà il comando ipnotico?…

Amy – Oh bè, ho pensato che, tanto per cominciare…giusto per dare una piccola dimostrazione a tutti gli increduli…a questa generazione di senza fede…(ridacchia) bè, insomma, avrei pensato di…(breve pausa) di cancellare Dio dalle loro vite…(breve pausa) sì è così…farò in modo che, d’ora in poi e per tutto il resto della loro vita, tutti quelli che avranno l’onore di essere infettati, siano fermamente convinti di stare interpretando, in maniera assolutamente perfetta, la parte dell’ateo impenitente…anzi, di più…di colui che ha la prova certa della non esistenza di Dio…(pausa) bè, che ne dici?…carina come idea, no?…(breve pausa) ma in fondo si tratta soltanto di una piccola dimostrazione della mia…potenza…(breve pausa) il virus è solo un modo per…per farsi pubblicità, diciamo…e una volta che i suoi effetti saranno evidenti a tutti…bè, allora non sarà difficile piazzarlo sul mercato…al migliore offerente, ovviamente…(ride, poi ritornando seria) perché non metti un po’ di musica, Sam?…il momento è solenne…(pausa, Sam lentamente si alza e si avvicina allo stereo) metti quello di Jeff Buckley…l’ Hallelujah…(pausa, poi parte la canzone "Hallelujah" come nel quadro I) bene…e adesso torna qui, da bravo…stiamo per salpare!…(Amy si volta; Sam si ferma vicino al corpo di Tom, si china su di lui, dà uno lungo sguardo ad Amy che non se ne avvede, poi, risoluto, solleva il cadavere, tenendolo in alto davanti a sè, come se si trattasse della rappresentazione pittorica di una deposizione; rimane immobile, in piedi, dietro ad Amy; Amy, che dà le spalle al pubblico, si volta distrattamente e vede, in modo fuggevole Sam che tiene sollevato il corpo morto di Tom e che la osserva intensamente; un velo di turbamento si dipinge, furtivamente, sul suo volto, poi si volta di nuovo, rapidamente, e rimane bloccata per alcuni istanti, quindi, con un gesto che rivela un forte contrasto interiore, preme il tasto di invio; lo schermo mostra l’avviso che avverte che l’e – mail è in fase di trasmissione; l’operazione di invio va a buon fine; Amy si volta nuovamente verso Sam, questa volta soffermandosi, poi torna a girarsi ancora una volta verso la tastiera, e resta a lungo immobile; improvvisamente un violento sussulto la scuote, prorompendo, alla fine, in un pianto disperato; Sam appoggia dolcemente il corpo di Tom, poi)

Sam – (con fermezza ma dolcemente) Amy…ti prego, lascia che li avverta…lasciami chiamare la WWN…(breve pausa, supplichevole) Amy, ti prego…dobbiamo fermarlo finchè siamo ancora in tempo…(pausa) ti scongiuro…(breve pausa) ti prego, Amy…fallo per Tom…(lunga pausa)

Amy – (quasi assente) Nella rubrica…(Sam si dirige verso il telefono, apre la rubrica e compone il numero; si sente il telefono che dà il segnale di libero, la scena si svolgerà al buio e si sentiranno soltanto le voci; in sottofondo la canzone di prima)

Voce della centralinista – (molto gentile) World Wide Net Corporation buona sera…posso esserle utile?…

Sam – Lo spero…e non può davvero immaginare quanto…(breve pausa) senta quello…quello che sto per dirle forse…bè, forse le sembrerà strano ma…ma deve credermi, è una cosa della massima importanza…(breve pausa) mi sente?…

Voce – Certo signore…anche se…

Sam – (interrompendola) Mi ascolti, per favore…pochi minuti fa è stato lanciato un…una e - mail verso la vostra società…credo fosse indirizzata al centro assistenza clienti…bene, questo messaggio contiene un virus…il suo nome è…Merdre…è un virus, mi ha capito?…

Voce – (molto perplessa ma ancora gentile) Ho capito…merdre…ma…ma è uno scherzo, signore?…mi sembra…

Sam – (interrompendola) Quel messaggio non deve in alcun modo essere aperto…per nessuna ragione…mi ha capito bene?…per nessuna ragione…

Voce – Ho capito, signore…ma non deve assolutamente preoccuparsi…la WWN possiede gli antivirus più potenti ed aggiornati che esistano sul mercato…il messaggio verrà sicuramente bloccato prima che…

Sam – (perdendo la calma e cercando poi di controllarsi) Cazzo!…(breve pausa) mi scusi…mi scusi…(breve pausa) sì, lo so…lo so che avete i migliori antivirus…ma le ripeto, deve credermi…questo passerà…passerà comunque…e anche se può apparire del tutto innocuo…deve assolutamente essere eliminato…può sembrare assurdo ma è così…la prego, deve credermi…

Voce – (interrompendolo, con meno gentilezza) Le ripeto, signore, che non c’è nulla di cui preoccuparsi…

Sam - (interrompendola, tra i denti) O cazzo…

Voce – Come?

Sam – (senza considerarla, con disperazione) Lei…lei non si rende conto…è una questione di vita o di morte…

Voce – (innervosita) Adesso mi sembra che stia veramente esagerando, signore…

Sam - (dopo una breve pausa, colto da un pensiero improvviso) Senta può…può dirmi una cosa?…è importante, la prego…

Voce – (restia) Se posso…

Sam – (breve pausa) Che cosa…che cosa succede ai messaggi che passano…voglio dire…quelli che riescono ad oltrepassare il filtro dell’antivirus…?…

Voce – (idem, dopo una breve pausa) Vengono aperti ed inviati a chi di dovere…

Sam – (pausa) Entro quanto?…

Voce – (pausa) Immediatamente…(un gemito, poi lunga pausa) signore?…signore è ancora lì?…signore, mi sente…(il telefono viene chiuso; silenzio, si sente soltanto il segnale di occupato; in sottofondo la canzone precedente; all’improvviso, sipario)