(ONCE IN A LIFETIME)
Commedia in tre atti e 7 quadri
di George S. Kaufman e Moss Hart
VERSIONE ITALIANA DI VINICIO MARINUCCI
(Su IL DRAMMA n. 10 del 1° aprile 1946)
LE PERSONE
GIORGIO LEWIS
MAY DANIELS
JERRY HYLASD
LEONORA HOBART
SUSANNA WALKER
LA SIGNORA WALKER
HERMAN GLOGALER
OLIVIA FONTAINE
FLORABELLA LEIGH
SIGNORINA LEIGHTON
LORENZO VAIL
WEISSKOPF
METERSTEIN
RUDOLF KAMMERLING
FLICK IL «VESCOVO»
ERNESTO
SULLIVAN
FULTON
MISS CHASEY
SEGRETARIA DI GIORGIO
SIGNORINA NEWTON
LA VENDITRICE DI SIGARETTE
LA RAGAZZA DEL GUARDAROBA
IL FATTORINO
IL FACCHINO
IL PITTORE
IL BIOGRAFO
IL RAPPRESENTANTE DI CRAVATTE
I DODICI FRATELLI SCHLEPKIN
Il primo ed il terzo atto hanno tre quadri ciascuno.
ATTO PRIMO
PRIMO QUADRO
Una stanza in un quartiere periferico di New York. E' una delle innumerevoli camere ammobiliate della zona, squallida e affatto invitante. C'è un letto, un lavabo, una poltrona, due stampe sbiadite alle pareti. Un luogo decisamente malinconico; eppure Giorgio, seduto sulla poltrona, sembra essere perfettamente soddisfatto. Giorgio Lewis ha circa ventotto anni, è un giovanotto dì aspetto simpatico, dal carattere più ingenuo e disarmante che si possa immaginare. Assolutamente privo di ogni furberia. Egli rappresenta il tipo ideale per i rappresentanti di assicurazioni e per i commessi viaggiatori, i quali generalmente finiscono sempre col convincerlo. Ve in Giorgio una calma sincerità e un certo ardore giovanile e schietto che lo rendono decisamente simpatico.
(Al levarsi del sipario, egli è immerso nella lettura di quella bibbia dello spettacolo che è il settimanale « Variety ». Ha un gran piatto di noci accanto a sé sul bracciolo della poltrona, che egli rompe e mangia con assoluta metodicità, interrompendosi soltanto per voltare le pagine del giornale o per scuotersi i gusci dai pantaloni. E' il ritratto di un turno perfettamente, celestialmente felice. Una secca bussata alla porta ed egli mormora un « Avanti! ». May Daniels entra. E' una autentica personalità, questa May Daniels. E' evidente fin dal primo momento che mette piede nella stanza. Ogni cosa che fa o che dice reca il segno di una mordente incisività, di un cervello pronto e di un vivo senso di umorismo. Alta e slanciata, ha l'andatura sciolta e consapevolmente graziosa di una persona che è stata sempre completamente sicura di sé. Attualmente, tuttavia, appare un po' rannuvolata e scoraggiata. Con uno sguardo abbraccia la stanza, Giorgio, il « Variety », le noci e siede abbattuta sulla sponda del letto).
May Jerry non ètornato, eh?
Giorgio No.
May Niente di nuovo, da stamattina?
Giorgio No. Hai intenzione di restare a discorrere, May? Io leggo.
May A che ora tornerà Jerry, lo sai?
Giorgio E' andato al cinema.
May E' meraviglioso, come ve la prendete voi due! Tu vai alla partita tutti i giorni, e Jerry se ne va al cinema! E il nostro numero di varietà? Dobbiamo trovare delle scritture, sì o no?
Giorgio Non ne so niente, May. Io leggo.
May Qualche giorno avrai bisogno di un interprete, per leggere un giornale serio.
Giorgio « Variety » è nn giornale serissimo.
May Secondo te.
Giorgio Non ha nemmeno la pagina umoristica.
May Ma ha le critiche dei numeri di varietà.
Giorgio Vuoi una noce?
May No, grazie. (Giorgio rompe una noce, con un bel colpo secco) Ti fanno mai male i denti?
Giorgio No. Perché?
May Pensavo. Con tutte quelle dannate cose che mangi. Hai mai riflettuto che hai lasciato una pista di gusci di noce attraverso tutti gli Stati Uniti? Se commetterai un delitto, ti scopriranno subito.
Giorgio (riprendendo a leggere) Ah!
May Hai gettato quei gusci sotto i termosifoni di ogni stanza d'albergo da un dollaro e mezzo, da New York fino a Seattle. Vedo centinaia di cameriere, per tutto il Paese, che entrano la mattina e ti mandano benedizioni. Non hai mai avuto degli incubi, Giorgio?
Giorgio Senti, May, vuoi continuare a parlare finché non torna Jerry?
May (nervosa) Ma che intenzioni ha, Jerry? Fino a quando dobbiamo restarcene così?
Giorgio Chiedilo a lui.
May Lo farò. E dovrà sentirmi, stasera.
Giorgio Bisogna avere pazienza, May. Non siamo qui che da quattro settimane.
May Senti, Giorgio. Nonostante il tuo cervello, dovresti essere in grado di capire questo: il libretto degli assegni dice che non ci sono rimasti che centoventotto dollari. Centoventotto dollari. Capito?
Giorcio Certo.
May Bene; quanto tempo credi che tre persone possano vivere con questo, mentre Jerry se ne va alle prime e tu ai campionati nazionali?
Giorgio Qualcosa capiterà. Succede sempre. (Rompe un'altra noce).
May Beh, sono contenta che ti piacciano quelle maledette cose, ad ogni modo, perché, di questo passo, non credo che avrai altro da mangiare, dalla settimana entrante.
Giorgio Andiamo, May... Lo sai bene che non si può vivere di sole noci. Non c'è abbastanza nutrimento Guarda... (Ne rompe un'altra e le mostra il contenuto) È tutto qui...
May Va bene, Giorgio. (Passeggia nervosamente) Immagino che ci vorrà un'altra settimana di anticamere e di pranzi in piedi. Sono così stufa di tntto questo che vorrei gridare.
Giorgio Non è altro che cattivo umore, May.
May L'ho voluto io, ed eccomi qui. Sola da mattina a sera, senza nemmeno il rumore delle noci rotte per distrarrmi! Ad ogni modo, è meglio che vendere del profumo da quattro soldi alla popolazione femminile di Connellsville, Pennsylvania ; ma vengono dei giorni che vorrei essere rimasta laggiù.
Giorgio (allegro) Può darsi che ci capiteremo a lavorare, qualche volta.
May Non mi stupirebbe.
Giorgio Mi domando se lavoreremo mai a Medallion. Sono quattro anni che ci manco.
May C'è un ristorante dove si mangia in piedi?
Giorgio Non credo.
May E allora non ci lavoreremo mai.
Giorgio Jerry ci ha lavorato una volta. È lì che mi ha scoperto. Ha lavorato nel teatro dov'ero io; facevo la maschera, allora.
May Ha avuto buon occhio. Per quanto mi riguarda, sei il miglior salame di tutto il mondo teatrale.
Giorgio Non piaccio al pubblico, forse?
May Beh, nessuno ha dato alla luce un bambino in galleria, finora, ma non si può dire il contrario, ad ogni modo.
Giorgio E mi piace recitare. Più recitiamo il nostro numero e più mi piace.
May Tu e Jerry siete insieme da quattro anni. Che bravo ragazzo, Jerry!
Giorgio Con me è stato meraviglioso.
May Non lo direi a lui, Giorgio, ma non dimenticherò mai quello che debbo a Jerry Hyland. (Subito) E non dirglielo nemmeno tu.
Giorgio Non glielo dirò. Quanto gli devi?
May Giorgio, ti prego, smetti di mangiare quella roba, ti dà alla testa. Non è del denaro, che gli devo. Ma mi ha fatto sempre sentire che eravamo degli amici - nient'altro che amici - e che non avrei dovuto comportarmi diversamente con lui per continuare a lavorare.
Giorgio (irrimediabile) Anche verso di me è stato lo stesso.
May È un vero amico.
Giorgio Posso dirti una cosa, May?
May Se vuoi...
Giorgio Credo che Jerry ti voglia bene.
May Lo so, Giorgio.
Giorgio No, voglio dire che ti vuole bene davvero: a sacchi.
May Ma la questione è sempre quella: chi ci scrittura? Arriveremo una buona volta a tirarci su, o mai?
Giorgio Siamo andati sempre bene, quando ci contentavamo. Avremmo potuto continuare a lavorare tranquillamente. Ce lo dissero anche all'ufficio di colloca-mento.
May Già, e poi ci ha collocato a Bellow Falls, Vermont.
Giorgio Mi piaceva, laggiù.
May Che?!
Giorgio Facemmo un buon pranzo. Con la gelatina, anche.
May Senti, Giorgio: non vuoi far altro in vita tua che sbatterti per tutto il globo nei varietà di provincia?
Giorgio No.
May Sul serio?
Giorgio No.
May E allora, questo è chiaro. Puoi riprendere a leggere.
Giorgio No, ho voglia di parlare, adesso.
May E io, invece, ho voglia di leggere.
(La porta viene aperta piuttosto violentemente e Jerry Hyland entra. Egli è l'idea perfetta del commesso viaggiatore e completa l'illusione parlando e gestendo in armonia con essa. È quasi impossibile non trovarlo immediatamente simpatico e sebbene il suo talento per gli affari sia stato sommerso da quello per una recitazione di secondo ordine, egli si fa perdonare dicendovi per il primo che specie di cane egli sia e prospettandovi immediatamente qualche sua genialissima trovata. Jerry è sui trent'anni ed ha passato la maggior parte degli ultimi dieci anni a ruminare progetti per uscire dai varietà e fare grosse fortune. In questo momento è tutto preso dall'agitazione di una notizia tremenda e occorre qualche minuto prima che possa trovare il respiro per parlare).
May Bene, eccoci qui! Quand'è che recitiamo al Palace?
Giorgio Salve, Jerry!
May Oppure hai combinato un giro all'estero?
Jerry May, ci siamo!
May La scrittura?!
Giorgio Al Palace?
Jerry Non ci pensate! Ho una notizia per voi! È una serata storica, questa!
May Di che parli?
Giorgio Dove sei stato?
Jerry Alla prima dell film parlato « Il cantante di jazz » con Al Jolson!
May E con questo?
Jerry È la cosa più formidabile del mondo, vi dico!
May Anche prima c'è stato qualche buon film, Jerry...
Jerry Ma io non parlo del film! Parlo del Vitaphone!
May Il... cosa?
Jerry Il Vitaphone: il film parlato.
Giorgio Già, parlano.
May Oh, questo!
Jerry Sì, questo! Avresti dovuto sentire gli applausi e gli evviva del pubblico! Erano impazziti tutti! May, è la rivoluzione del cinema intero! È qualcosa di tanto grande che scommetto che nemmeno gli inventori sanno esattamente quello che hanno in mano! Bisogna sentirlo, May, per capire quel che significa! Per sei mesi almeno...
May Non capisco perché ti scaldi tanto. Non è denaro che viene in tasca a te, anche se è vero!
Giorgio Direi!
Jerry Dite, eh? Bene, domattina partiamo per Los Angeles.
May Che cosa hai detto?
Jerry Che domattina partiamo per Los Angeles.
Giorgio (positivo) A che ora?
May Sei diventato pazzo?
Jerry Ma non capisci, May? Per sei mesi almeno non sapranno da che parte voltarsi! Tutte le vecchie baracche andranno all'aria, e chi avrà cervello e buon senso per arrangiarsi a rimetterle in piedi farà denari a palate! Il cinema è tornato ai giorni in cui De Mille e Lasky capirono per la prima volta quello che sarebbe diventato! Non vedi che cosa può significare entrare adesso?
May Che intendi dire per « entrare », Jerry? Che potremmo fare, noi: recitare, o che?
Jerry No, no! Recitare è un bruscolino, d'ora in avanti! Non si può dire quello che potremo fare: dirigere, dare ordini, dire come vanno fatte le cose! Non c'è limite, a dove possiamo arrivare!
May (vagamente, confusa) Sì, ma che cosa sappiamo, noi...
Jerry Santo cielo, May! Non abbiamo fatto altro che recitare quel numero in tutti i teatri di provincia! Se ci dessimo un taglio, finalmente, e andassimo laggiù? Che cosa abbiamo da perdere?
Giorgio Centoventotto dollari.
May Sta zitto, Giorgio! Non so, Jerry...
Jerry Dobbiamo andarci, May! Prima che la gente di Broadway corra a precipitarvisi! Ci sarà un'altra febbre dell'oro, May, e farà impallidire quella del '49!
Giorgio Vuoi dire che c'è dell'oro da quelle parti, Jerry?
Jerry Oro e marmi, piscine e ville, con l'autista cinese che ti aspetta fuori del cancello... (A May) Tutto questo e molto di più, May, se ce la facciamo ad entrare ora! Sono tutti terrorizzati, laggiù! Cadranno addosso al primo tipo che abbia l'aria di sapere il fatto suo! È per questo che dobbiamo andarci immediatamente!
May Vorrei riflettere un momento, Jerry. (Una mano alla fronte) E supponi che non riuscissimo, come andremmo avanti? Hai sentito quello che ha detto il ragazzo prodigioso? Non ci sono che centoventotto dollari.
Jerry (facendo scoppiare la bomba) Io ne ho altri cinquecento!
May Cosa?!
Jerry Ne ho altri cinquecento! Qui, in tasca!
May Dove li hai presi?!
Jerry Non dire nulla, May! Ho venduto il nostro numero!
May Che cosa hai fatto?
Jerry Ho venduto il nostro numero! Dopo aver visto il film, sono subito andato a vendere il nostro numero a Eddie Garvey e alle Sherman Sisters, per cinquecento in contanti! Non ci pensare, May! Era l'unica cosa da fare!
May (lentamente) Non mi preoccupo, Jerry, però...
Giorgio (svegliandosi) Hai venduto il nostro numero alle Sherman Bisters?
Jerry Dio buono, se una volta la gente prendeva un mulo e un carro coperto soltanto perche aveva sen-tito dire che un certo fango sembrava giallo, e attraversava tutto il paese con le famiglie, combattendo perfino contro i pellirosse, pensa che vorrà dire, May, se riusciremo! Non più giri all'infinito, e una casa, finalmente...
May (lasciandosi prendere un po' dalla sua emozione) Bene, Jerry, sono con te! Hai avuto del fegato a prendere una decisione simile, ma puoi contare su me.
Jerry Benone. E tu, Giorgio?
Giorgio Cosa?
Jerry Vuoi venire con noi, in cerca di fortuna, e piantare tutto dietro le spalle?
Giorgio Sì, ma, guarda, se tu hai venduto il numero...
Jerry Certo che ho venduto il numero! Andiamo a provare un nuovo gioco, stavolta! Che ne dici?
May Andiamo, Giorgio.
Jerry È un'occasione che viene una volta sola nella vita!
Giorgio Ma che faremo laggiù?
Jerry Ne parleremo in treno! Quello che importa è andarsene da qui ed arrivarci presto!
Giorgio Ma se tu hai venduto il nostro numero...
(May viene al soccorso).
May (come parlando a un ragazzo di dieci anni) Senti, Giorgio. Noi abbiamo piantato il nostro numero. Noi non faremo quel numero mai più. Capisci questo?
Giorgio Sì, ma lui ha venduto il numero...
May Ho capito, che ha venduto il numero. Guarda, Giorgio. C'è stata una nuova invenzione, che si chiama il film parlato. In questi film gli attori non si vedono soltanto, ma si sentono, anche. Parlano, capisci? Per la prima volta nella storia del cinema dovranno usare le loro voci. (In quel momento le sorge un'idea: si volge a Jerry) Ho un'idea.
Jerry Di'!
May Credo di sapere quello che andremo a fare laggiù.
Jerry Ebbene?
May La maggior parte di quei gigioni non hanno mai parlato su un palcoscenico. Non hanno mai detto nemmeno una battuta!
Jerry Dovranno imparare, ecco tutto!
May Certo che dovranno imparare! Ma chi insegnerà loro? Noi apriremo una scuola di dizione e di educazione della voce!
Jerry Che?!
May Apriremo una scuola, Jerry. Insegneremo loro a parlare. Ci cascheranno tutti, perché saranno gialli dalla paura! Li faremo venire tutti da noi, invece di andare noi da loro!
Jerry Sì, ma... Noi, in una scuola! Chi ne ha mai saputo niente?!
May Tu, forse, ma io ci sono andata, una volta! È facilissimo!
Jerry E che bisogna fare? Potrò imparare?
May Certo! Ad ogni modo, ci penserò io!
Giorgio (in ritardo di cinque minuti, come al solito) Che cosa volete fare?
May Ti dico che verrà naturale. Jerry!
Jerry (calmandoli entrambi) Un momento, zitti, per favore! Lasciatemi pensare! Forse hai avuto l'idea buona! Una scuola di dizione... è quello che potrebbe andare.
Giorgio (andando al nocciolo) Che cos'è la dizione?
May È un'idea meravigliosa! E quant'è vero che conosco gli attori, Jerry, ci verranno di corsa! Accidenti, tra te e me e quel lampione lì... È la più grande idea che ci sia mai stata! Quando partiamo?
Jerry Domani! Voglio prima farti vedere il film!
May A posto! Venticinque di quei cinquecento per libri di dizione: è la prima cosa da fare domattina. Dovrò imparare questi trucchi o scoppiare!
Giorgio Ma che farò io? Io non ne so niente della dizione?
May Giorgio, tu non sai niente di niente, e se quello che dicono del cinema è vero, farai carriera. (A Jerry) Aiutami, Jerry, e riuscirà come per incanto! Vedrai! Mi ritorna già in mente; ricordo la prima lezione.
Jerry Se tu sei proprio sicura di riuscirvi, May...
May È già fatto! Stai a vedere! Vieni qui, Giorgio!
Giorgio Che?!
May Ripeti: « California, eccomi a te! ».
Giorgio Eh?!
May Non discutere: dillo!
Giorgio « California, eccomi a te! ».
May Ecco, ora: stomaco in dentro, petto in fuori! Un momento, forse è il contrario... No, è così: stomaco in dentro, petto in fuori! Ripetilo!
Giorgio (stavolta meglio) « California, eccomi a te! ».
May E ora con sentimento! Tu stai per cominciare una grande avventura... Il carro coperto si muove lentamente attraverso la prateria, diretto a una piscina di marmo!
Jerry Sotto, Giorgio!
Giorgio (col maggior sentimento) « California, eccomi a te! ».
Jerry Urrah!
May Ci riesce, Jerry, ci riesce!
Jerry E se ci riesce Giorgio ci riusciranno tutti!
May California, eccoci a te!
SECONDO QUADRO
Un angolo di un vagone pullman, su di un treno diretto a Los Angeles.
(May, Jerry e Giorgio sono sdraiati sui loro posti in diversi atteggiamenti. Jerry è immerso nel suo centesimo gioco di parole incrociate, Giorgio è occupato con « Va-riety » e con le immancabili noci, mentre May guarda diritto dinnanzi a sé con un'espressione turbata nello sguardo. Un silenzio, spezzato soltanto dal rumore secco del rompere le noci).
May Ho almeno un dito di polvere addosso. (Una pausa e, come al solito in ogni pausa, Giorgio rompe una noce) Giorgio!
Giorgio Eh?
May Nascono tutte col guscio, quelle cose?
Giorgio Credo di sì, perché?
May Un altro po' che te ne sento rompere e divento scema.
Giorgio Non credevo che ti disturbassero, May.
May Già, lo tenevo segreto. (Apre il libro che ha in grembo. Legge con ira) « Agli insegnanti di educazione della voce umana... ».
Jerry (occupato con il cruciverba) Qual è una parola di quattro lettere che significa attore?
May Cane. (Riprende a leggere) « Raccomandiamo fortemente l'uso della respirazione addominale come uno dei principi fondamentali dell'educazione della voce. Essa è un'operazione semplicissima e può essere eseguita con i metodi seguenti... ».
(Entra un facchino negro con in mano un guanciale).
Facchino Desiderate il letto, signori?
May No!
Facchino Bene, signora.
May Dove siamo? È finito il deserto?
Facchino No, ci siamo ancora dentro. Polvere, eh? Desiderate altro?
May No, è tutto, grazie.
Facchino Immagino che è il vostro primo viaggio, vero?
May Come ve ne siete accorto?
Facchino Dal modo con cui avete notato la polvere. Ho accompagnato una quantità di gente - voglio dire, persone che andavano laggiù per il cinematografo, come voi - e hanno sempre notato la polvere.
May Ah sì, eh?
Facchino Sempre, signora. Mentre generalmente, nel viaggio di ritorno, non ci fanno più caso. (E con questa dolce allusione scompare).
May Avete sentito? Nel viaggio di ritorno, generalmente non si fa più caso.
Jerry Oh, smettila, May! Dobbiamo fare almeno un milione di dollari!
May Sai bene quanto c'è in banca, Jerry, e quanto ci potrà durare. E quest'idea della scuola, chi ci può dire se riuscirà?
Jerry La fortuna è all'angolo della strada, se teniamo i nervi a posto.
May È vero... Ma santo Dio, la società della ferrovia non potrebbe mettere un paio di montagne in questi posti? Non ne posso più di vedere grano e subbia... (Giorgio rompe una noce) E quelle noci rotte cominciano a sembrare cannonate.
Giorgio Oh, May...
May Avanti, avanti, rompine due per volta, se ti piace. Io vado nel vagone delle signore. (Esce).
(In distanza si ode il fischio di un treno).
Jerry Giorgio!
Giorgio (immerso nel giornale) Uhuh?
Jerry Tu e io dobbiamo tenere su May, capisci?
Giorgio Certo.
Jerry Rialzarle il morale e dirle sempre che ci riusciremo.
Giorgio Bene.
Jerry Se comincia a dirti qualcosa, rispondile subito. Non possiamo fallire. Siamo dei pionieri. Il cinema parlato è l'arte dell'avvenire, e niente potrà fermarlo. Intesi?
Giorgio Il teatro farà meglio a badare ai suoi allori.
Jerry Che?
Giorgio Il teatro farà meglio a badare ai suoi allori. È scritto su « Variety ».
Jerry Bene! Proprio questa è l'dea.
Giorgio Ecco qui un nuovo mezzo di espressione che riunisce la vastità del cinematografo con le finezze della scena. È un'intervista col signor Katzenstein.
Jerry Fa' vedere.
Giorgio Offre grandi possibilità di spettacolo...
Jerry Ho capilo, ho capito
(May ritorna).
May Dite uno po', sapete chi ho visto?
Jerry Chi?
May Qualcuno che conosco, o per lo meno che conoscevo.
Jerry Ma chi è?
May Può significare qualcosa, Jerry; forse la fortuna sta per cambiare.
Jerry È Gloria Swanson, e viene a prendere lezioni da noi.
May Macché Gloria Swanson! È Leonora Hobart!
Giorgio Leonora Hobart! Ho letto la sua rubrica!
May Certo, e qualche altro milione di persone, anche. È la più grande giornalista cinematografica di America.
Giorgio E si trova sul nostro treno?
Jerry La conosci molto bene?
May Una volta recitammo insieme. La conoscevo abbastanza bene da dirle che non valeva un soldo come attrice.
Jerry Che dobbiamo fare? Possiamo farla venire qui?
May Non abbiamo niente da perdere.
Jerry Suona il campanello, Giorgio!
Giorgio (suonando) Leonora Hobart!
Jerry Se lei ci sostenesse, avremmo tutta Hollywood ai nostri piedi. È una donna molto importante, non dimenticartelo.
May Non so se si ricorderà di me; non ho osato fermarla e salutarla. Come mi sento oggi, scoppierei a piangere se mi rispondesse male.
(Il facchino riappare)
Jerry (al facchino) C'è una signora nella vettura appresso che si chiama Leonora Hobart...
May Che sta parlando con una ragazza. Trovatela, e ditele che la signorina May Daniels desidererebbe parlarle.
Facchino Sì, signorina.
May E tornate subito a dirmi quello che ha risposto.
(Il facchino esce)
Ora, sentite: se noi le facciamo capire che siamo dei piccoli attori di varietà ci farà la più congelante accoglienza che abbiamo mai avuto; bisogna darle ad intendere di essere « qualcuno », altrimenti non si accorgerà nemmeno di noi.
Jerry Che le diremo? Bisogna inventare una storia.
May Lascia fare a me. Questo è compito mio.
Giorgio Non dite bugie sopra di me.
Jerry Se potessimo riuscire a interessarla! I suoi articoli escono sui più grandi giornali.
Giorgio La sua rubrica è su duecentotre giornali. La stavo leggendo proprio ora. (Mostra il giornale).
May Già. È un pensiero terribile, Jerry, ma devono esserci migliaia di tipi come Giorgio che leggono quella roba ogni giorno.
Giorgio Ma è buona.
May E credono che sia buona, anche. (Prende il giornale da Giorgio) Senti un po' qui, Jerry: « Avvenimenti di Hollywood, di Leonora Hobart. Ebbene, amici del cinema, la notte di mercoledì è stata un vero furore di emozione; la Sala d'Oro dello Stilton risuonava di notizie da ogni parte. Ma la vostra Leonora ha fatto in modo di riferirle a voi prima di ogni altro. Che credete? Tina Biondina ha fatto decorare la sua piscina color guscio d'uomo ». Che te ne pare?
Giorgio Un bel colore.
Jerry Hanno tutti delle piscine!
May Leonora vive ed agisce proprio come scrive. (Ascolta) È una porta? Sì. (Dà una rapida occhiata) Eccola che viene!
(Facendo un ingresso abbastanza impressionante, Leonora Hobart entra. Leonora è un personaggio importante della quarta grande industria americana, ed ha tutto l'aspetto e le maniere, di un personaggio importante della quarta grande industria americana. È decisamente scintillante. Gioielli brillano su di lei, dall'elegante freccia di diamanti nei cappello mtte fibbie delle scarpe e tutta la sua toletta è l'idea hollywoodiana della prossima moda alla Metro Goldwyn).
Leonora Mia cara, che gioia meravigliosa! Come sono lieta di averti ritrovata su questo treno!
May Leonora, sei splendida!
Leonora Grazie, cara, non sei cambiata affatto.
May Davvero? Pensavo che aver vissuto all'estero avrebbe dovuto un po' cambiarmi.
Leonora Come?
May Ma lascia che ti presenti il mio procuratore, signor Jerome Hyland...
Leonora Molto lieta.
May E il mio consigliere tecnico, il dottor Lewis.
Leonora Piacere, dottore. (Jerry mormora un saluto ma Giorgio è troppo impressionato per poter parlare).
May Ti prego, Leonora, siedi e chiacchieriamo un po'.
Leonora Grazie, cara. C'è una ragazzina nell'altra vettura che ha scoperto che sono Leonora Hobart e non mi lascia più. Sono stata così felice di liberarmi! È una lettrice della mia rubrica, e non riesce a credere che io sono un essere umano come lei... (Una modesta risatina) Mi crede una specie di deità. Se tu sapessi quante ne devo passare, di questo genere!
May (con aria ingenua) Tu fai qualche lavoro nei giornali, allora?
Leonora (stupefatta) Mia cara... ma, non sai?
May Non mi dirai che sei una stella del cinema!
Leonora (da una grande altezza) Io scrivo la rubrica di maggior diffusione in tutti gli Stati Uniti. Chiunque legge i giornali... Ma dove mai sei stata, cara? non hai sentito parlare di me?
May Ho vissuto in Inghilterra in questi ultimi otto anni, Leonora. È per questo che non ho saputo. Ma dimmi tutto. Mi interessa moltissimo.
Leonora Ebbene... (Si appresta a diffondersi sopra di sé. È senza dubbio una bella opportunità) Se tu non sai, cara, non potrò mai dirti tutto. Ma io credo di poter dire con grande modestia di essere una delle più importanti personalità dell'industria. Sai, sono stata io che ho dato all'America, Gary Cooper e Rex, il cavallo prodigio. Sì, ho avuto successo. Tu sai che ho sempre saputo scrivere, May, ma non mi sarei mai aspettata di diventare Leonora Hobart! Oh, non posso dirti tutto in due parole, ma gli spettatori dell'America intera prendono come Vangelo tutto quello che dico. Naturalmente, guadagno una cifra assolutamente fantastica, ma posso a stento comprarmi qualche cosa; sono semplicemente sommersa dai regali! A Natale, mia cara, non lo crederai, ma poco prima che partissi per New York, mi hanno regalato una casa a Beverly Hills!
May (non volendo) Nientemeno!
Leonora Hanno detto che la meritavo perché io vivo addirittura negli studi. Mi interesso a tutti i nnovi film in produzione, suggerisco molte cose, capisci? Allora hanno detto che avrei dovuto avere una casa dove andare di tanto in tanto per riposarmi della vita di studio. Non è meraviglioso?
May Meraviglioso!
Leonora L'ho battezzata Parwarmet. Ho un debole per i titoli.
May L'hai battezzata come?
Leonora Parwarmet. Vedi, io dò sempre un nome ai doni che ricevo secondo quelli di coloro che meli fanno. Un bel pensiero, no? E in questo caso, non volendo offendere nessuno, ho scelto un nomeche li riunisse tutti e tre: Paramount; Warner-Bross e Metro-Goldwyn; la prima sillaba di ognuno. Parwarnet.
Giorgio E Fox non si è offeso?
Leonora Oh, no, dottore. Perché siccome la Fox Film mi ha regalato un magnifico canile con dodici splendidi cani, li ho battezzati tutti con i nomi dei dirigenti della Fox. Ma non faccio che cicalare e non domando una parola di te. Dimmi, che cosa hai fatto? E per che cosa mai sei rimasta all'estero per otto anni? L'ultima volta che ho sentito il nome....
May (svelta) Oh, sì. Bene, naturalmente: non avevo nessuna intenzione di rimanere in teatro, cioè non come attrice. Ho sempre sentito di essere più portata per l'insegnamento.
Leonora L'insegnamento?
May Educazione della voce. Ho cominciato con alcuni allievi in privato e poi, mentre ero all'estero, Lady Tree mi ha persuaso a darle qualche lezione e così ho finito con l'aprire una scuola, che ha avuto molto successo. Naturalmente, non accetto che le persone più scelte. Il signor Hyland e il dottor Lewis sono associati con me, come ti ho detto...
Leonora E ora tu vai ad aprire una scuola ad Hollywood!
May Come? Oh, no... Noi non intendiamo...
Jerry Hollywood? Non ci abbiamo mai pensato.
Leonora Ma allora ve lo dico io! Probabilmente voi non lo saprete, ma in questo momento sta succedendo qualcosa che porterà una vera rivoluzione in tutta l'industria! Hanno finalmente perfezionato il film parlato.
May No?
Leonora Sì! E non puoi immaginare quello che vuol dire! Ma questo è il nocciolo: ogni attore e ogni attrice dell'industria dovrà imparare a parlare, capisci? E se fossimo proprio noi ad aprire la prima scuola, mia cara!
May Ma Leonora, non avremmo mai pensato una cosa simile!
Jerry Oh, no, miss Hobart!
Giorgio Già, è per questo che... (Jerry lo fa tacere).
Leonora Non accetterò altro che «sì» come risposta.
May Ma che ne sarà della nostra scuola a Londra?
Jerry Abbiamoparecchio danaro investito laggiù, miss Hobart.
Leonora May, l'America ha bisogno di te. Tu sarai ancora una buona americana, voglio sperare!
May Sì, certo, ma...
Leonora Allora è deciso... Questo è destino, May! Il nostro incontro è destino, e nell'industria il destino è l'unica cosa a cui ci inchiniamo.
May Ma...
Leonora Ti prego, non una parola! Oh, ma è splendido. Proprio in questo momento. Naturalmente, ci sarà bisogno di una certa somma per incominciare, ma io conosco l'uomo che fa proprio al caso: Herman Glogauer! Conosci gli Studi Glogauer?
May Oh, sì, mi pare...
Jerry Sì, certo, naturalmente!
Giorgio Sicuro!
Leonora Gli manderò immediatamente un telegramma per chiedergli appuntamento.
Jerry È una buona idea! Giorgio!
(Giorgio suona il campanello).
May È un uomo importante?
Leonora Oh, mia cara.
Jerry Se è importante!
Giorgio Altro che!
Leonora Uno dei più grandi. Ed è l'uomo che ha rifiutato per primo il Vitaphone.
May È stato lui?
Leonora E quindi ora compera tutto! Ha appena scritturato quel famoso commediografo, conosci, May... quell'Armeno che scrive tutti quei lavori meravigliosi...
May Pirandello...
Leonora Ecco, proprio lui! Naturalmente voi non ve ne rendete conto, ma una scuola di dizione, aperta proprio in questo momento... Bene! Posso dire che soltanto la mia metà di capitale mi frutterà un interesse che non riesco a calcolare! Perché non c'è assolatamente alcun limite a dove può arrivare il film parlato! Proprio nessun limite. Ditemi, dottore... (Giorgio non risponde) Dottore... (Giorgio, spinto da Jerry, si volge a lei) Che cosa pensate voi di questo meraviglioso sviluppo del cinematografo? Qual è la vostra esatta opinione?
May (correndo al salvataggio) Sai, il dottore non ha molto tempo...
Jerry Lui si occupa del ramo scientifico.
Giorgio (tutto d'un fiato) Io penso che il teatro farà meglio a badare ai suoi allori.
Leonora Esattamente le mie parole! Proprio quello che ho detto nella mia rubrica!
Giorgio (proseguendo) Esso riunisce la vastità del cinematografo con le finezze della scena.
Leonora È verissimo. May, hai un collaboratore prezioso. Una vera intelligenza. (A Giorgio) Voglio avere una discussione con voi, dottore, sul controllo della voce e della persona.
Giorgio Offre grandi possibilità di spettacolo...
(Arriva, a questo punto, la signorina Susanna Walker. La prima occhiata che Giorgio rivolge a Susanna dimostra evidentemente che lei e Giorgio sono fatti l'uno per l'altra. Susanna Walker, per darvene un'idea immediatamente, è la replica femminile di Giorgio, molto giovane, molto carina, molto affascinante e, come avrete ormai indovinato, molto sciocca. Ha una certa serie di quelle graziette che interessano il sesso più forte e una fede piena e indistruttibile nelle sue capacità di attrice. È agitatissima per l'ansia di non perdere contatto con Leonora).
Susanna (che non è affatto timida) Oh, eccovi qui, miss Hobart! Avevate detto che sareste ritornata, e io ho aspettato...
Leonora Sì, cara, ma è una cosa molto importante. Non posso parlare con te, ora.
Susanna Quando potrete parlare con me?
Leonora Non so con precisione. Più tardi.
Susanna Volevo soltanto farvi qualche domanda.
Leongra Capisco, ma sono occupata, cara.
Susanna Perché voi potreste aiutarmi tanto...
Leonora Sì, cara.
Giorgio (che ha dimostrato un grande interesse) Non vorreste sedervi un momento?
Susanna Oh, grazie! Io...
Leonora (costretta a presentarla) Questa è la piccola miss...
Susanna Susanna Walker.
Leonora Susanna Walker. È la ragazza della quale vi ho parlato.
Giorgio (a Susanna) Andate a recitare in cinematografo?
Leonora Vorrebbe, sì... Ditemi, dottore.
Susanna Vado a provare, se riesco a incominciare. Ne so tanto poco...
Leonora Ne sa molto poco.
Giorgio Potrebbe venire alla nostra scuola, May!
Susanna Cosa?
Leonora Certo, naturalmente. Ora vai, cara, e leggi qualche rivista. Noi siamo molto occupati.
Susanna Bene, mi farete parlare con voi più tardi, vero?
Leonora Certamente, cara.
Susanna Arrivederci. (Gira lo sguardo sugli altri e lo posa timidamente per qualche secondo su Giorgio).
Giorgio Siete proprio nella vettura appresso?
Susanna No, nel numero 20, con mia madre.
Leonora È con sua madre.
Giorgio Vi accompagno, se permettete.
May Sì, accompagnala, Giorgio. Farai benissimo.
Susanna Oh, grazie molto.
Leonora Non vi tratterrete a lungo, dottore? Perché desidero molto conoscere ancora le vostre idee. Vedo bene che dovete aver riflettuto profondamente.
Giorgio (pilotando fuori Susanna) Certo, sarò subito di ritorno a meno... (Si rifugia nel chiedere a Susanna) Il nome di vostra madre per favore? Signora Walker? (Escono).
Leonora Che uomo! Dev'essere stato fantastico, in Inghilterra!
May Fantastico! È la parola, vero, Jerry?
Jerry Enorme!
Leonora May, credi che potremo riuscire a tenerlo con noi in America?
May Jerry, credi che potremo riuscire a tenerlo in America?
Jerry Credo che potremo riuscire a tenerlo in America.
May Penso che forse potremo riuscire a tenerlo in America.
Leonora Magnifico. E quanto ci costerà, May, per incominciare?
Jerry Cinquantamila!
May Centomila!
Leonora Sì, credo anch'io. Ora, noi arriveremo ad Hollywood martedì. Mercoledì tutti ci ritroveremo allo Stilton.
TERZO QUADRO
La Sala d'Oro dell'Hotel Stilton a Los Angeles. Alla maniera del primo De Mille. Pareti laminate d'oro, candelabri di diamanti, tendaggi di broccato d'oro e divani e sedie assolutamente impossibili. C'è una tale aria di falso in tutta la stanza che un visitatore ingenuo, non abituato alle maniere di Hollywood, si aspetterebbe che da un momento all'altro apparisse un re. gista e gridasse: « Bene, ragazzi, portate via tutto! ». Questa stanza, invece, non è altro che un ingresso al salone dove Hollywood si riunisce realmente e potete quindi immaginarvi che cosa sarà quello.
(La funzione serale sta per raggiungere il suo culmine e attraverso la stanza, mentre si alza il sipario, passano varie coppie sgargianti: le donne vestite una più stranamente dell'altra, tutte avvolte in ermellino, e così ricoperte di orchidee che qualche volta riesce difficile vedere la ragazza. Le donne, naturalmente, sono tutte impressionantemente belle. Esse vanno chiacchierando di questa o quella fase della vita di Hollywood mentre attraversano la stanza: « Questa nuova cosa, il dialogo »; « Perché non mi presenti a lui? »; « Sono rimasta lì come una scema »; « Non è il momento giusto »; « Ti porterò da lui quando staranno distribuendo i ruoli del film ». Attraverso tutto ciò, un'orchestra imvisibile ripete ininterrottamente « Sonny boy »: perché sembra che ci fu un uomo chiamato Al Jolson. Attraverso le persone fa la spola una venditrice di sigarette; ma non è la solita venditrice di sigarette. Come ogni altra ragazza in Hollywood, è bella da levarvi il re-spiro. Inoltre, somiglia a Greto Garbo e lo sa. Il suo non è un semplice invito a comprare la sua merce: al contrario, il suo « Sigari, sigarette! » è carico di emozione. Non si può mai sapere, naturalmente, quando potrà passare un regista. La ragazza del guardaroba, senza dubbio la più bella ragazza del mondo, avvicina la venditrice di sigarette mentre la folla si assottiglia).
Ragazza del guardaroba Ehi, Katy, ho una notizia per te.
Venditrice di sigarette Ah, sì?
Ragazza del guardaroba Sono stata all'Universal, oggi. Ho sentito che faranno un film un naufragio.
Venditrice di sigarette Non è sicuro. Stanno facendo un film universitario.
Ragazza del guardaroba Quello era stamattina. Adesso fanno la rivoluzione francese.
Venditrice di sigarette Ah, sì? Dovrebb'esserci qualcosa per me, allora.
Ragazza del guardaroba. Certo! C'è una richiesta di prostitute per mercoledì.
Venditrice di sigarette Ci vado subito! Ti ricordi la prostituta che ho fatto per la Paramount?
Ragazza del guardaroba Sì, ma quella era muta. Qui vogliono prostitute parlanti.
(Rimane in rispettoso silenzio mentre una grande processione entra nella stanza. È capeggiata da Olivia Fontaine e Florabella Leigh, due delie più, grandi e splendenti stelle del cinema, almeno fino a ieri, prima del colpo del sonoro. Sono vestite in ermellino, orchidee e gioielli. Dietro ciascuna di loro viene una cameriera, e le cameriere non sono meno belle delle loro padrone. Dopo vengono un paio di autisti, uomini alti, affascinanti, decisamente tagliati per essere dei grandi amorosi e che lo saranno senza dubbio appena incontreranno il regista che li scoprirà. Ciascun autista porta un cane lupo russo, animali con un'elegante livrea, che fanno del loro meglio per celebrare la fama delle loro padrone. Infatti sulla livrea di un rane è scritto: « Olivia Fontaine in "Diamanti, polvere e passione" » e sull'altra: «Florabella Leigh in "Anime nude"». Nell'insieme, è una processione imponente. Essa si prepara per il grande ingresso: le cameriere tolgono i mantelli di ermellino alle loro padrone e compiono gli ultimi riti di ritocco).
Autista di Miss Leigh La scalinata è libera?
Ragazza del guardaroba Sì, è libera.
Autista di Miss Leigh La scalinata è libera.
Cameriera di Miss Leigh La scalinata è libera, miss Leigh.
Cameriera di Miss Fontaine La scalinata è libera, miss Fontaine.
Cameriera di Miss Leigh (facendo cenno all'autista) Boris, prego. (Uno dei grandi cani viene passato alla padrona).
Cameriera di Miss Fontaine (ripetendo l'operazione) Katrina, prego.
(Con i cani al guinzaglio, sono pronte per il trionfo; mentre lasciano la stanza, si odono le loro voci per la prima volta: caritatevolmente descritte si potrebbero chiamare abbastanza brutte).
Florabella (dal fondo delle sue orchidee) Se ci mettono in quella tavola in fondo farò un baccano de diavolo.
Olivia Accidenti, hai ragione, dovrebbero averlo imparato, quei cretini. (Escono).
Un Autista Ragazze, si lavora questa settimana?
Venditrice di sigarette No.
Altro Autista L'Universal fa un film universitario.
(Entra un fattorino).
Fattorino Ehi, ho sentito che state tutti all'Universal! Un film della rivoluzione francese!
Autista No, hanno cambiato: è un film universitario.
Fattorino Ma no, sono tornati alla rivoluzione: l'hanno cambiato un'altra volta, dopo pranzo.
Venditrice di sigarette Meno male!
Fattorino Già, per causa del sonoro. Faranno sentire il colpo di mannaia della ghigliottina per tutto il film. (Finge di suonare un banjo immaginario).
Cameriera Allora io non c'entro. Non distingua una nota dall'altra.
Autista Non si può mai dire. Chissà che faranno domattina.
(Autista e cameriere escono).
Fattorino Sapete che è successo cinque minuti fa? Ero nella toletta dei signori e cantavo, quando è entrato mister Katzenstein.
Ragazza del guardaroba Questa sì che è fortuna!
Venditrice di sigarette E ti ha sentito?
Fattorino Certo che m'ha sentito! Ha detto che avevo una bella voce e di andarlo a trovare domani! Che ne dite?
Ragazza del guardaroba Accidenti, vorrei che entrasse nella toletta delle signore.
(Escono. Entra correndo, in grande eccitazione, Susanna Walker. È seguita da sua madre).
Susanna Mamma! Vieni! Corri!
Signora Walker Eccomi, cara!
Susanna È splendido, qui! Guarda! (Dà un'occhiata nell'altra stanza) È lì che mangiano!
Signora Walker Sì, cara. Non eccitarti troppo.
Susanna Ma pensa, mamma! Ci sarà praticamente ogni stella di Hollywood!
Signora Walker Sì, lo so, cara.
Susanna È qui che vengono ogni mercoledì. Sono sparsi dovunque! Guarda! Ne riconosci qualcuno?
Signora Walker (facendo capolino) Non è John Gilbert, quello?
Susanna Dove? Dove?
Signora Walker Laggiù! Vicino a quel lume!
Susanna Mamma! È un cameriere!
Signora Walker Non so come fai ad accorgertene. Ogni uomo che vediamo somiglia sempre di più a John Gilbert.
Susanna Lo vedremo certamente stasera. Il dottor Lewis ha detto che avremmo certamente visto tutti.
Signora Walker Se tanta gente cerca di diventare attore del cinema, sarà difficile che ti daranno un'opportunità...
Susanna Oh, ma è diverso, ora...
(In questo momento John Gilbert in persona entra nella stanza. Per lo meno, sembra assolutamente uguale a lui. Fa un ingresso lento e misurato, destinato evidentemente ad impressionare. Volge il capo con un gesto calcolato, rivelando il profilo di un Apollo. Susanna e sua madre sono terribilmente emozionate. Poco dopo una nuova coppia entra nella stanza: una coppia elegantissima, naturalmente).
L'Uomo (chiacchierando nell'entrare) L'ho vista di sotto. Dopo la prima del suo film, avrebbe fatto meglio a restarsene a casa.
La Ragazza Non hanno il minimo pudore.
L'Uomo (indirizzandosi al bellissimo giovane) Ehi, Ernesto!
Ernesto (poiché questo è il suo vero nome) Signor Weisskopf?
L'Uomo Aspetto alcuni amici: due signori e una signora. Pensate voi ad accompagnarli al mio tavolo?
Ernesto (facendo un inchino troppo profondo per un John Gilbert) Certo, signore. Bene, signore.
(La coppia si allontana mentre Susanna e la madre dimostrano la loro delusione).
La Ragazza Chi era quell'uomo che è venuto al tavolo di Diana? Dev'essere uno dei suoi nuovi, no?
L'Uomo Probabilmente.
La Ragazza Non gli dò tre settimane. (Escono).
(L'ex John Gilbert si rivolge a Susanna e a sua madre).
Ernesto Posso fare nulla per voi, signora?
Signora Walker Oh, grazie, credo di no.
Susanna Sono già arrivate le stelle?
Ernesto Poche, signorina. Non sono che le nove e mezzo. C'è qualche stella dei film d'avventure, ma non credo che vi interessino.
Susanna Oh, no.
Ernesto Naturalmente, nessuna persona importante arriva prima delle dieci. Alle nove e un quarto c'è un assaggio della First National e della Republic, ma gli Artisti Associati non si pigliano prima delle dieci e mezzo.
Susanna Ma vengono tutti qui, no?
Ernesto Oh, certo.
Signora Walker Mio Dio, chissà come sarà interessante!
Ernesto Sì, c'è vita, qui. Infatti, io trovo in quest'albergo la maggior parte delle idee dei miei soggetti.
Susanna Soggetti? Mamma, è un soggettista!
Signora Walker Davvero?
Ernesto (modestamente) Scribacchio un poco, ecco tutto.
Susanna E ve ne hanno realizzati? Chi erano gli interpreti?
Ernesto La Paramount ne sta preparando uno mio, in questi giorni.
Susanna Come dovrete sentirvi orgoglioso!
Ernesto Ma, naturalmente, non si sa mai.
Susanna E per chi è il soggetto? Per Greta Garbo?
Ernesto Beh, Greta Garbo andrebbe bene, ma... (Si interrompe, evidentemente per aver visto qualcuno nella stanza vicina. Le donne seguono con emozione il suo sguardo).
Susanna Chi è?
Ernesto Credo... Sì, sì, è lui! È Charles Farrell!
Susanna Davvero?
Signora Walker Dove, dove?
Ernesto Siete fortunate, signore! Soltanto le nove e tre quarti e avete già preso Charles Farrell!
(Le donne corrono via, gorgogliando frasi eccitate. Mentre Ernesto le segue, un'altra coppia attraversa la stanza).
L'Uomo E allora ho detto a Katzenstein: « Perché non lo compriamo? È il grande successo di Broadway oggi: "Strano interludio". E che nome prendi, poi: Eugène O'Neill! ».
La Ragazza Ha scritto anche la musica?
L'Uomo No, solo il libretto. Ma se riusciamo a farlo venire qui, ho in mente un tipo formidabile da mettergli vicino. È un piccolo ebreo...
(Escono. Ma un'altra coppia sopraggiunge).
L'Altro Uomo Che te ne importa di incontrarlo? Non è una parte per te. Dev'essere una ragazza di diciotto anni e vergine.
L'altra Ragazza Beh, truccata riesco a sembrare di diciotto anni, e posso parlare come una vergine.
(Anch'essi escono. Alle loro calcagna entra Giorgio; un Giorgio piuttosto elettrizzato da tutto ciò che gli accade intorno. Abbraccia la stanza con lo sguardo. La vendi-trice di sigarette, vedendolo, riprende subito il suo cliché).
Venditrice di sigarette (alla maniera di Greta Garbo) Volete delle sigarette?
Giorgio (spaventato) Oh, no... no...
Venditrice di sigarette (e dal suo tono si comprende che Giorgio è realmente il padre del suo bambino) Bene. Sono spiacente di avervi disturbato...
(Esce).
(Giorgio riflette un momento, poi decide che farà meglio ad uscire. Ma Susanna arriva di corsa).
Susanna Salve, Giorgio! Non è emozionante? Tutte le stelle in una sera!
Giorgio Direi!
Susanna Ho lasciato mamma da basso, a vederle arrivare. Hollywood è ancora più bella di quello che sognavo! Non vi sentite di impazzire?
Giorgio È meravigliosa! Mi ricorda la prima volta che sono andato al circo; soltanto non ci sono gli elefanti.
Susanna Non vedo l'ora di diventare una stella; quando potrò fare anch'io quello che fanno loro, e i turisti mi segneranno a dito...
Giorgio Vi dirò una cosa, Susanna, se mi promettete di non fiatare. Sapete chi incontreremo qui stasera?
Susanna Chi?
Giorgio Herman Glogauer, uno dei più grandi produttori cinematografici del mondo.
Susanna Davvero?! Oh, Giorgio, e gli parlerete di me? Gli chiederete se mi dà una parte?
Giorgio Certo. È per questo che lo incontro.
Susanna Oh, Giorgio! (Entra la signora Walker, eccitatissima).
Signora Walker Susanna, proprio ora ho visto...
Susanna Mamma, non sai? Il dottor Lewis incontrerà Herman Glogauer stasera, qui, e gli parlerà di me.
Signora Walker Che bellezza! Un grand'uomo come quello, viene qui per parlare di Susanna!
Susanna Dove lo incontrerete? Proprio qui? Mi presenterete?
Signora Walker Lascia fare al dottor Lewis, cara.
Giorgio Credo che riuscirete magnificamente nel parlato dal modo con cui recitate; è tutto. Ho detto a May di quelle poesie che recitate. Specialmente quella... com'era?
Signora Walker La scena del balcone, in « Giulietta e Romeo ».
Giorgio Ecco, quella.
Susanna « Che cos'è un nome? Ciò che chiaman la rosa, anche con altro nome fiorirebbe! Oh, Romeo, lascia il tuo nome... ».
Giorgio (cercando di fermarla) Sì, sì, è questa. La farò sentire a May.
Signora Walker Dottore, siete stato meraviglioso con noi. Credo che potrei affidarvi Susanna in ogni occasione. Siete l'uomo più innocuo del cinematografo.
Giorgio Cercherò di rimanerlo, signora.
(Entra May, seguita da Jerry).
May Buona sera! Che succede qui?
Signora Walker Buona sera, signorina Daniels. Signor Hyland... Vieni, Susanna, devi prepararti per incontrare il signor Glogauer...
May Oh, Giorgio vi ha detto che incontreremo il signor Glogauer?
Susanna Oh, sì!
Jerry Non è carino?
Giorgio L'ho appena accennato...
Signora Walker È splendido, quello che è riuscito a fare il dottor Lewis!
May Davvero?
Signora Walker Proprio splendido!
Susanna Arrivederci.
Giorgio Arrivederci.
May Abbiatevi cura!
(Susanna e la signora Walker escono)
Jerry!
Jerry Huh?
May (con uno sguardo a Giorgio) Non ci sarebbe un modo di farlo diventare muto?
Giorgio Non faccio male a nessuno.
Jerry (dando, un'occhiata nell'ultra stanza) Bene, ragazzi, eccoli lì. Non avevo ragione io? li hai sentiti da basso? Morti dalla paura!
May Mai più di me.
Jerry Tutto quello che dobbiamo fare è giocare bene le nostre carte. Questo è il luogo eil momento. Si può guadagnare o perdere un milione!
May Che sorte ci toccherà?
Jerry Se le cose andranno bene, May, non ci vorrà molto tempo. E lo faremo in grande stile, anche.
Giorgio Parlate del vostro matrimonio?
May Parliamo di tutto... Ad ogni modo, tu sarai il primo a saperlo, Giorgio.
Jerry Certo, tutto dipende dall'accalappiare Glogauer!
May Giorgio, quando Glogauer entrerà e tu gli sarai presentato, dì soltanto: « Buonasera ». Capito? Al massimo, « Buonasera, signor Glogauer ». E da allora in poi niente altro.
Giorgio Ma se mi viene una bella idea?
May Questo succederà quando diventerò presidentessa.
Jerry Dov'è Leonora?
May È giù, a parlare con un firmamento di stelle del cinema. Sono stata a Parwarmet, oggi. Soltanto ventidue stanze: una vera capannuccia, proprio.
Jerry Da quel lato è a posto. È stata gentilissima, con noi.
May Certo. Per il cinquanta per cento degli utili sarebbe gentilissima anche con Mae West.
(Fuori della porta si ode un crescendo di voci, superato da quella di Leonora Hobart, che invita il suo pubblico ad essere paziente. Parlerà con tutti più lardi. Entra).
Leonora Mia cara, ci sono « tutti », stasera! Una tale agitazione! Nessuno sa come stanno le cose!
(Saluti dei tre, cui Leonora, nella sua agitazione, tralascia di rispondere)
E naturalmente, dovunque ti volti, non senti che il sonoro! Il sonoro! Bisogna stare molto attenti ad insultare la gente, oggi: possono essere gli unici a sopravvivere!
May Le cose sono abbastanza in subbuglio, eh?
Leonora Dico io! Sai che ho sentito, poco fa? Ti ricordi quel tremendo spettacolo che i fratelli Schlepkin stavano mettendo su? « Il vecchio testamento »? Bene, il signor Schlepkin - voglio dire, il maggiore dei dodici fratelli: una volta avevano l'esclusiva dei guardaroba in tutti i teatri della Costa occidentale -mi ha detto che hanno fermato la lavorazione più il film. D'ora innanzi non produrranno che film parlati!
Jerry Gente in gamba, gli Schlepkin. Mi piacerebbe conoscerli.
May Verranno, stasera?
Leonora Sì, tutti e dodici. Questo ti dimostra quello che pensano del parlato. E' la prima volta dopo tanti anni che si trovano ad Hollywood tutti insieme. Generalmente due restano con la mamma, che vive a Brooklyn, e vanno in aeroplano avanti e indietro. Un pensiero molto carino! Soltanto per l'aeroplano, spendono dodicimila dollari al mese.
(Entra il fattorino, seguito da due poliziotti in uniforme)
Oh, il signor Glogauer starà venendo. È per il signor Glogauer?
Fattorino Sì, miss Hobart. La sua macchina è appena arrivata.
(Escono).
Leonora Gli mandano sempre una scorta, per riuscire ad attraversare l'ingresso. Se acconsentirà alla nostra piccola proposta, potremo fare una festa, stasera.
May È meraviglioso che sia riuscita a farlo venire.
Jerry Davvero!
Leonora Oh, verranno tutti, vedrete. Verranno di corsa. E poi, Glogauer ha una paura dannata. È stato il primo a rifiutare il Vitaphone, ve l'ho detto.
May Già.
Leonora Per lo meno, così si dice. Naturalmente, lui non l'ha mai riconosciuto, e nessuno ha osato mai domandarglielo.
Jerry Lo credo bene.
Giorgio E perché lo ha rifiutato?
Leonora Non ha capito quello che sarebbe diventato, dottore. Non è stato abbastanza lungimirante.
(Entra una ragazza, con aria di preghiera)
No, cara, non ora. Più tardi, forse. (Le fa segno di allontanarsi) Una che voleva conoscere il dottore.
Giorgio Cosa?
Leonora Oh, non ho perduto tempo, dottore, a fare le vostre lodi. Non è splendido, May...
(Dall'esterno giunge una marea crescente di voci, che sale fino ad un ruggito. Il fattorino e i poliziotti cercano di tenere indietro una folla che lotta per entrare. Si ode « signor Glogauer! », « signor Glogauer! ». « Posso avere un minuto, signor Glogauer?! ». E poi la voce di Glogauer).
Glogauer No, no, no! Venite in ufficio! Scrivetemi una lettera!
(E finalmente Glogauer riesce a districarsi e ad entrare)
Non posso parlare con nessuno, ora! Chiudete le porte! Lasciatemi un po' in pace, qui!
(Con non poca difficoltà il fattorino ed i poliziotti riescono a chiudere le porte. Herman Glogauer, che ora si spazzola e si rassetta, è un ometto nervoso che probabilmente ha una cattiva digestione. È l'effetto inevitabile di quel genere dì vita).
Leonora (mentre il frastuono si calma) Bene, ecco qui il nostro grand'uomo! E in tempo, anche! Signor Glogauer, vi presento la signorina May Daniels, il signor Hyland e il dottor Lewis.
Glogauer Felicissimo.
Fattorino (che è andato in caccia dell'occasione) Signor Glogauer, avete bisogno di un terzetto formidabile?
Glogauer Cosa?
(Per tutta risposta, il fattorino e i due poliziotti attaccano a gran voce « Le pallide mani che adoro »).
No, no, no! Andate via, via!
(Escono).
Leonora Vedete, tutti conoscono il signor Glogauer e cercano di dimostrargli che sanno recitare.
Glogauer È terribile! Terribile! Dovunque vado, la gente comincia a recitare! Recitano tutti! Se vado afarmi pulire le scarpe, appena abbasso gli occhi vedo che qualcuno sta recitando una scena d'amore con i miei calzoni!
Leonora È il prezzo della celebrità!
Glogauer Vi avrei invitato a casa, dove avremmo potuto avere un po' di pace, ma mia moglie sta facendo mettere delle nuove fontane nell'ingresso.
Leonora È la casa più splendida di Hollywood, May. Ricordi, l'abbiamo vista dal treno.
May Oh, sì, quella con la cupola illuminata.
Leonora E le torri.
Glocauer Laminate d'oro.
Leonora Ma l'interno, May! Vorrei che tu potessi vedere la stanza da bagno!
May Non vedo l'ora.
Leonora Potrebbero venire qualche volta, no, signor Glogauer?
Glogauer Ogni mercoledì. C'è una guida dalle due alle cinque. Vi dirò io quello che dovete fare: telefonate alla mia segretaria e vi farò mandare la mia automobile.
May Oh, sarà magnifico!
Leonora Sì, e vedrai che automobile! Una Rolls Royce!
May Davvero?
Giorgio Di che anno? (È, a dir poco, un momento imbarazzante).
Jerry (accorrendo al salvataggio) Bene, signor Glogauer, a quanto vedo, qui siete in mezzo ad una vera rivoluzione.
Leonora Direi!
Glogauer Una rivoluzione! E chi dobbiamo ringraziare? I fratelli Schlepkin! Chi li ha pregati di far parlare il cinematografo? Le cose andavano benone. Si facevano soldi continuamente, perfino con i buoni film, si facevano soldi!
Jerry Senza dubbio tutto il cinematografo è all'inizio di una nuova èra.
Leonora Signor Glogauer, io vi dico che il parlato resterà.
Giorgio Il teatro farà meglio a badare ai...
May Proprio così, Giorgio.
Glogauer Certo, certo! È colossale! Un tipo canta un paio di canzoni e tutti diventano pazzi! E due miserabili...
Leonora Allude ai fratelli Schlepkin.
(Entra il fattorino).
Fattorino Permettete, signor Glogauer?
Glogauer Che cosa c'è?
Fattorino I dodici fratelli Schlepkin vorrebbero parlarvi. Sono da basso.
Glogauer Dite loro più tardi. Verrò io giù, più tardi.
Fattorino Bene, signore.
(Esce).
Glogauer I fratelli Schlepkin! So io quello che vogliono! Siedono in cima al mondo, ora, con il loro Lou Jackson, che canta le canzoni alla mamma, o a chi so io, e vorrebbero ingoiarci tutti! Per tutta la vita, hanno cercato di farmela! Fin dal tempo del commercio delle pelli, quando io avevo i saloni da quattro soldi e loro da un soldo! Volevano sempre fondersi, fondersi! Se ne approfittano perché sono in dodici!
Jerry. Ma voi potete insegnare a parlare ai vostri attori! Perché non li affidate a noi? Ve li restituiremmo perfettamente allenati all'uso della nostra lingua!
Leonora Vi ho parlato della loro scuola di Londra: Lady Tree!
May Non si tratta che di una maniera corretta di respirazione, signor Glogauer, e noi ve li faremo parlare così bene quanto voi.
Glogauer Beh, non pretendo miracoli!
(Il fattorino entra di nuovo).
Fattorino Signor Glogauer!
Glogauer Che c'è, ora?
Fattorino I fratelli Schlepkin partiranno in volo per Broocklyn tra mezz'ora. Dicono che devono vedervi subito.
Glogauer Di' loro che vengo tra un minuto. E di' a Olivia Fontaine e a Florabella Leigh che voglio vederle immediatamente. (Agli altri) Due delle mie stelle maggiori. (Al fattorino) Di' loro di venire sole, senza nessuno dei fratelli Schlepkin.
Fattorino Bene, signore. (Esce).
Giorgio Scusatemi Torno subito. (Corre via).
Glogauer Olivia Fontaine: 7500 dollari alla settimana. E ai tempi di prima li valeva! Ogni volta che si svestiva in un film era un colpo sicuro!
Leonora Le più belle gambe d'America!
Glogauer Ma non si possono sentire, questo è il disastro! Belle ragazze, ma non riescono a parlare! Sapete quello che faccio ora? Porto qui da New York la più grande attrice di teatro d'America. Diecimila alla settimana, le dò! Come si chiama, a proposito?
Leonora Dorothy Dodd.
Glogauer Ecco! Tutto il giorno ho cercato di ricordarmelo.
(Olivia e Florabella entrano).
Olivia e Florabella (con le loro voci terribili) Salve, Manno!
Glogauer Ah, eccovi qui, ragazze! Queste sono le signore di cui vi parlavo. Olivia Fontaine e Florabella Leigh.
Leonora Salve, care!
Florabella Salve, Leonora!
Glogauer Sentite, ragazze, ecco la signorina Daniels ed il signor Hyland: specialisti della voce, vengono dall'Inghilterra.
Olivia Specialisti della voce?
Florabella Sul serio?
Glogauer Bene, eccole qui, signorina Daniels. Questo è il problema.
May Mi piacerebbe sentire la loro respirazione, se posso, signor Gloganer.
Leonora Sapete, è tutta questione di respirazione.
Jerry Già, è tutto qui.
May Posso chiedere alle signore se hanno mai respirato ritmicamente?
Olivia Che cosa?
Florabella Che io sappia, mai.
May Vedete, la respirazione ritmica è la base di tutte le qualità tonali.
Jerry La nota fondamentale.
May Se siete capaci di respirare ritmicamente, non c'è motivo per cui non possiate parlare correttamente.
Leonora Proprio così!
Glogauer Ebbene, che ne dite? (Alle ragazze) Siete capaci di farlo?
May (mentre le ragazze guardano allibite) Se permettete, ve lo dirò io.
Glogauer (impressionato) Certo, certo.
(Silenzio carico di tensione mentre May si avvicina a Olivia e poggia il capo sul petto di lei).
May Prego, volete respirare?
(Ascolta un momento, poi alza il capo. Tutti aspettano qualche parola. La tensione è spasmodica).
Glogauer Ebbene?
Leonora Ssssh!
(May passa a Florabella).
May Prego, respirate.
(Ripete quanto sopra. Glogauer è sui carboni accesi).
Glogauer (appena è finito) Ebbene? Che ne dite?
(May fa cenno di sì, gravemente)
Si può fare qualcosa?
May (calma) Decisamente.
Leonora Non è splendido?
Olivia Ce la faremo?
Glogauer Calma, ragazze! Qualcosa si può fare! Non siamo ancora spacciati, eh? Ed ora? Che devono fare, ora?
May Per il momento devono semplicemente continuare a respirare.
Glocauer Sentito, ragazze? Aspettate, non andate a casa. Adesso vi dirò io come aggiusteremo questa faccenda. Vi darò delle stanze nello studio, e appena saranno pronte, le metteremo al lavoro! Dobbiamo lavorare svelto, ricordatevi.
Jerry Benissimo.
May Perfetto!
Glocauer Se insegnerete loro a parlare, farete la più grande fortuna del mondo!
Jerry Noi insegneremo!
Glogauer Siete arrivati proprio al momento giu-sto! La faremo vedere a tutti, con i loro Lou Jackson! Questa è un'ancora di salvezza! All'inferno i fratelli Schlepkin!
(Giorgio, senza fiato, rientra correndo nella stanza, tirandosi dietro Susanna. Ora si comincia a capire perché è uscito).
Giorgio (indicando Glogauer) Eccolo lì, Susanna! Proprio lì!
Susanna (precipitandosi da lui e attaccando) La scena del balcone, di « Romeo e Giulietta ».
Glogauer Cosa?!
Susanna (con trasporto) « Che cos'è un nome? Che cos'è un nome? Ciò che chiamiamo la rosa ».
Glogauer Al diavolo il nome e la rosa!
Susanna « Anche con altro nome, fiorirebbe! Oh, Romeo, perché sei tu Romeo? ».
(Il fattorino rientra).
Fattorino I fratelli Schlepkin!
(Mentre Susanna continua a recitare, entrano marciando nella stanza i dodici fratelli Schlepkin, di ogni taglia ed altezza, per due, diritti, verso Glogauer).
Mosè Schlepkin (a capo fila) Senti, Hermann, noi andiamo in volo a New York stasera.
Glogauer No, no! Niente fusione, niente fusione! Ho qualcosa di meglio! Niente fusione!
Susanna « Oh, Romeo, lascia il tuo nome! E per un nome che non è nulla di te, avrai tutta me stessa! ».
ATTO SECONDO
SALA DI RICEVIMENTO
La sala di ricevimento degli studi Glogauer. Può essere brevemente descritta come la più diabolica stanza che abbiate mai visto. Ultramoderna nell'addobbo, la sala è fatta apposta per impressionare i visitatori e non si può certo dire che fallisca il suo scopo. Le pareti sono drappeggiate di pesante velluto grigio, le luci sono assolutamente fantastiche e i mobili al di là di ogni immaginazione. E' una stanza che non può essere altro che la sala da ricevere di uno studio cinematografico. In aggiunta a un semicerchio di sedie, destinate a coloro che pazientemente aspettano, il mobilio comprende una scrivania, maledettamente moderna, ma pur sempre una scrivania. Essa appartiene alla segretaria
incaricata di ricevere le persone.
(La segretaria, al levarsi del sipario, è languidamente seduta dietro di essa ed esamina di tanto in tanto qualche carta. La segretaria somiglia molto ai mobili. Porta un abito di seta nero fluttuante benché sia mattina, giuoca con un lungo filo di perle e si comporta come Elinor Glyn. E' anche presente Lorenzo Vail, un gio-vanotto nervoso che sta aspettando, non troppo a suo agio, su una delle sedie. Egli ha lo sguardo perseguitato dell'uomo che aspetta da giorni e giorni, e spera ancora. Si odono campanelli; il telefono suona. Un'impiegata attraversa la stanza con delle carte).
Signorina Leighton (poiché tale è il nome della segretaria) Qui parla la signorina Leighton.
Impiegata (poggiando le carte sulla scrivania) Ufficio ricerche.
(Esce).
Signorina Leighton Bene, ricerche!
(Due uomini, chiamati Meterstein e Weisskopf, attraversano la stanza).
Weisskopf Ma la cosa più importante sono i rifacimenti.
Meterstein Sì, tutto sta nei rifacimenti.
Weisskopf Tu fai i rifacimenti, e se non vengono bene, addio film.
Meterstein Sì, tutto sta nei rifacimenti.
Weisskopf Proprio così, i rifacimenti sono tntto.
(Sono usciti).
Signorina Leighton (al telefono durante il loro dialogo) Dovrò consultare l'ufficio opzioni... Oh, no, tutte le opzioni vengono trattate dall'ufficio opzioni... Rivolgetevi al signor Fleming dell'ufficio opzioni... Esatto!
(Aggancia. Un secondo di calma, poi entra un valletto con un'uniforme semplicemente incredibile: tutta fiocchi e trecce d'oro. Egli reca una scritta illuminata, che dice: « Il signor Glogauer è al numero quattro ». Mostra la scritta alla signorina Leighton, che ne prende nota con un piccolo cenno, poi a Vail, il cui cenno è amaro ed ironico. Mentre il valletto esce, il telefono suona di nuovo)
Signorina Leighton Qui parla la signorina Leighton... Chi... Oh, sì. Sì, lo sa che state aspettando... Da quanti giorni?... Beh, temo che dovrete aspettare ancora... Come?... Oh, no, è impossibile vedere il signor Glogauer... No, non posso prendere un appuntamento per voi. Il signor Weisskopf prende tutti gli appuntamenti del signor Glogauer.. Oh, no, non potete parlare con il signor Weisskopf... Potete parlargli soltanto attraverso il signor Meterstein... Oh, ma nessuno vede mai il signor Meterstein. (Aggancia).
(Un altro valletto entra con una scritta che dice: « Il signor Weisskopf è al numero otto ». Batte i talloni alla maniera militare. Vail fa di nuovo un cenno di risposta. Un terzo valletto entra con delle carte, che dà alla signorina Leighton).
Valletto Chiedono della signorina Daniels.
Signorina Leighton. La signorina Daniels è ancora occupata con la classe delle dieci. Fa passare al numero sei. Verrò tra quattro minuti.
Valletto Numero sei tra quattro minuti. Bene, signorina Leighton.
(Esce).
(Entrano due uomini. Sullivan e Moulding, si chiamano).
Sullivan Hai capito? Lei fa finta di innamorarsi di questo riccone, per salvare la sorella capisci? E intanto lo spettacolo continua! Un sacco di possibilità di numeri di rivista, eccetera. Siamo pronti, fanciulla?
Signorina Leighton Vi aspettano al numero dieci, signor Sullivan.
Sullivan E la ragazzina, la sorella, crede invece di essere ingannata. Naturalmente vede l'altra che bacia questo tipo.
(Entra un altro uomo. Il suo nome, se v'importa, è Oliver Fulton).
Fulton Salve, ragazzi!
Sullivan Ciao, Ollie. Arrivi in tempo. Stanno aspettando per sentirla.
Fulton Benone.
Sullivan Ho trovato la nuova modifica. Lei fa credere di essere innamorata del riccone, per il bene della sorella, capisci?
Fulton E intanto lo spettacolo continua! Ma santo Dio, Art, te l'ho detto ieri io, a pranzo!
Sullivan Ah, sì?
Fulton Non m'importa che tu vada rubando alla Fox o alla Metro, questo è regolare, ma se ci rubiamo le idee uno con l'altro, non sapremo mai quello che facciamo! (Escono).
(Di nuovo il telefono).
Signorina Leighton Qui parla la signorina Leighton... No, la signorina Daniels è ancora con la classe delle dieci... Oh, no, i balbuzienti e i toni di gola nasali sono all'una... Non avete ricevuto il programma? Ve ne farò mandare uno dalla segretaria della signorina Daniels... Siete la benvenuta.
(Un altro valletto. Un'atra scritta. La signorian Leighton nota finalmente Vail)
Scusate, ma mi sono dimenticata chi state aspettando.
Vail Nemmeno io lo so...
Signorina Leighton Prego?
Vail Sto aspettando il signor Glogauer.
Signorina Leighton Il signor Glogauer è al numero nove.
Vail Napoleone me ne ha informato poco fa.
Signorina Leighton Come dite?
Vail Ho detto che Lord Nelson è venuto poco fa con una scritta.
Signorina Leighton Avete un appuntamento col signor Glogauer?
Vail Sì, signorina. Direttamente. Direttamente attraverso il signor Meterstein al signor Weisskopf al signor Glogauer.
Signorina Leighton Se mi direte il vostro nome lo dirò al signor Weisskopf.
Vail Il mio nome è Lorenzo Vail. Ve l'ho dato ieri, e il giorno prima, e il giorno avanti. Vorrei parlare col signor Glogauer.
Signorina Leighton Lo dirò al signor Weisskopf.
Vail Obbligatissimo.
Signorina Leighton (mentre il telefono suona di nuovo) Qui parla la signorina Leighton... Sì... Sì... Benissimo: tenete la linea per trenta secondi.
(Un valletto con una scritta che dice: « Il signor Weisskopf è al numero sei ». La mostra).
Vail Tante grazie.
Valletto Siete il benvenuto, signore.
Vail Un momento. Adesso vi darò una bella notizia. Vado alla toletta dei signori, e se qualcuno mi cerca, sono al numero tre. (Esce).
(Altrettanto fa il valletto).
Signorina Leighton (continuando al telefono) Qui parla la signorina Leighton... Riceverete i pezzi degli apparecchi fra sette minuti... Per favore fatevi dare il visto dal signor Weisskopf... Grazie. (Aggancia).
(Olivia e Florabella entrano).
Olivia (entrando) ...chi sa che sa. Che se sa che non ne sa, ne sa più di chi ne sa.
Florabella Sessanta semplici sirene, supplichevoli e sorridenti, svelte e soavi.
Olivia Non è meraviglioso, signorina Leighton? Adesso sappiamo parlare.
Signorina Leighton Davvero?
Florabella Sì, e maledettamente meglio di tante altre!
Signorina Leighton Il vostro progresso è stato proprio splendido. Non capisco perché continuano a far venire gente da New York.
Olivia Ma che cos'è poi questo teatro, vorrei sapere!
Segnorina Leighton È il posto dove Al Jonson cantava una volta, prima di diventare famoso col cinematografo.
Florabella Sapete che m'hanno detto l'altro giorno a un ricevimento? Che anche John Barrymore viene dal teatro.
Olivia L'avevo sentito anch'io, ma non ci avevo creduto.
Signorina Leighton Mio Dio, non si direbbe da come recita, vi pare?
Florabella E non è tutto. Ho sentito dire che da quando lui ha avuto successo, c'è anche una sua sorella che cerca di entrare nel cinema...
Signorina Leighton Sì, Elsie Barrymore... Però, dev'essere interessante, questo teatro. Naturalmente, io, ero piccola, ma mio nonno ci andava, una volta. È andato anche alla guerra civile.
Olivia La guerra civile... Non è quella che ha diretto Griffith?
(Entra May).
May Avete una sigaretta, miss Leighton?
Signorina Leighton È qui, miss Daniels.
Olivia Oh, miss Daniels! Io so « chi sa che sa ».
Florabella E io le « sessanta semplici sirene ».
May Bene, è magnifico! Ma non sarò contenta finché non arriverete al « rigor mortis ».
Olivu Oh, sarà meraviglioso!
Florabella Non vedo l'ora!
(Escono).
Signorina Leighton Vi sono delle persone per la classe delle dieci, miss Daniels. Siete pronta? Sono quelli dei muscoli dello stomaco e della respirazione addominale.
May Avete sentito le voci delle ragazze, signorina Leighton...
Signorina Leighton Sì, miss Daniels.
May Ebbene, che ve ne pare?
Signorina Leighton Oh, splendido, signorina Daniels.
May E non avete saputo niente dei loro provini? Se il signor Glogauer li ha sentiti?
Signorina Leighton No, ma sono sicura che andranno benissimo.
May Grazie.
Signorina Leighton Signorina Daniels, so che siete molto occupata, ma appena potete, vorrei che mi sentiste in una piccola scena che ho preparato, la scena del balcone, da « Romeo e Giulietta ».
May (sorridendo debolmente) Certo. È una scena che non ho mai sentito...
Signorina Leighton Ho avuto delle difficoltà con le sibilanti, ma le mie vocali sono aperte benissimo.
May Niente febbre?
(Entra un valletto).
Valletto Signorina Leighton, prego!
Signorina Leighton Scusatemi. (Scorre il messaggio) Oh, mio Dio! Alcuni allievi per i toni di gola nasali sono andati nella classe dei respiratori addominali... Che devo fare?
May Dite di scegliere i due migliori e annegare gli altri.
Signorina Leighton Che cosa?!
May Oh, lasciateli dentro. Penserò io per tutti.
Signorina Leighton Benissimo.
(Il valletto esce. Jerry entra allegramente).
Jerry Di', May! (Guarda l'orologio) Hai una classe che t'aspetta, no?
May Lo so.
Jerry Oh, signorina Leighton... Il signor Glogauer è occupato? Vorrei vederlo.
Signorina Leighton Temo di sì, signor Hyland.
Jerry Ditegli che ho alcune cifre per la scuola; mi basta un minuto.
Signorina Leighton Glielo dirò. Ma ha una riunione dopo l'altra per tutta la mattinata. Anzi, alle 11,57, due riunioni si accavallano. Sono tantospiacente.
(Esce).
Jerry Ebbene, la vecchia sscuola lavora forte, no?
May Jerry, sei impegnato per il pranzo?
Jerry Temo di sì. Sono preso finoa tutto dopodomani.
May Capisco...
Jerry Non riesco a trovare il tempo per ogni cosa...
May Già....
Jerry Questa scuola è un affare grosso. Tu non te ne accorgi, badando solo alle classi. Ma il lato finanziario ti assorbe continuamente.
May Naturalmente, Jerry, immagino che stasera sarai impegnato'
Jerry (annuisce) Un ricevimento da Jack Young.
May Ah, sì. Eppure io vorrei poter parlare un poco con te, qualche volta.
Jerry Perché? Qualcosa che non va?
May Non ci siamo più visti con calma da quando... E poi, mi aspettavo di vederti ieri sera...
Jerry Oh, sì. Mi è dispiaciuto tanto, May, ma sapevo che avresti capito. Bisogna star dietro alla gente importante, qui. Non faccio che incontrare persone... Sono stato così dolente di mancare all'appuntamento con te, ma...
May Oh, non importa per l'appuntamento, Jerry... Ma c'è anche un'altra cosa.
Jerry Che è successo?
May Non è successo niente, ancora, ma... Glogauer avrebbe dovuto sentire quei provini ieri sera, no?
Jerry Certo. Vuoi dire quelli della Leigh e della Fontaine?
May Sì, non ne abbiamo sentito niente.
Jerry Che vuoi dire? Non sei mica nervosa, no? Non li avrà visti ancora.
May Era molto ansioso di vederli... Mi ha fatto chiamare per tutto il pomeriggio.
Jerry Forse li ha già sentiti, e starà comperando dei soggetti! Non preoccuparti, May! Non c'è nessuna ragione al mondo per preoccuparsi. Siamo piazzati benissimo. (Esce).
(May rimane a guardare dietro a lui per un momento. È sempre preoccupata. Giorgio appare, allegro, portando un libro).
Giorgio May!
May Che c'è?
Giorgio È stomaco in dentro e petto in fuori; oppure stomaco in fuori e petto in dentro?
May Eh?
Giorgio Ho lasciato tutta la classe con lo stomaco in fuori e non so che cosa fare.
May Giorgio, sei venuto un'altra volta a divertirti con la classe?
Giorgio Li stavo giusto intrattenendo, finché tu non eri pronta.
May Senti, Giorgio. Sai quella grande poltrona tanto comoda, nell'angolo del mio ufficio?
Giorgio Quella blu, dici?
May Proprio quella. Vuoi andare a sedertici almeno fino a febbraio?
Giorgio Che?
May Tu sai bene che io non sono che di una lezione avanti agli allievi. Non ci manchiche tu.
Giorgio May!
May Eh?
Giorgio Susanna va bene a scuola, no?
May Certo: è grande.
Giorgio Ha imparatouna nuova poesia che sarebbe magnifica per un provino.
May Va bene, Giorgio.
Giorgio « Sì, sonoun vagabondo! Ma con questo? Tatti mi chiamano un disonesto... ».
May Sì, Giorgio!
Giorgio « Ma una volta ero giovane e robusto... ».
May Giorgio, vuoi andare dove ti ho detto?
Giorgio La dice meravigliosamente, May. Susanna è una ragazza meravigliosa, non ti pare?
May Sì, Giorgio.
Giorgio È il tipo di ragazza che ho sempre cercato. E lei dice che anch'io lo sono.
May Non sarà mica serio tra voi due, no?
Giorgio Susanna dice che non vuole sposarsi finché non avrà percorso la sua carriera.
May Oh, allora va bene.
Giorgio May, ora che la scuola fila, che cosa aspetti?
May Come?
Giorgio Tu e Jerry, che aspettate?
May Oh, Jerry ha molto da fare, in questi momenti. Dobbiamo aspettare ancora.
Giorgio Oh!
May Appena ci sarà qualche notizia, te la farò sapere.
Giorgio Grazie, May. È stata una splendida idea, quella di Jerry di venire qui. Immagino che sarai orgogliosa di lui.
May Gli sto preparando una corona d'alloro.
Giorgio Bene, non glielo dire. Gli faremo una sorpresa.
(Entra un valletto).
Valletto C'è una signora che chiede della signorina Susanna Walker.
Signora Walker (entrando alle calcagna del valletto) Oh, miss Daniels, potete lasciarmi Susanna per un momento? Buon giorno, dottore! Permettete che Susanna venga via un momento, no?
May Certo, certo.
Giorgio È successo qualcosa?
Signora Walker Niente da preoccuparsi. Il padre di Susanna ci ha chiamato, all'interurbana. Tra dieci minuti, all'albergo. Non ci restano che nove minuti. Ha mandato un avviso e dice che vuole parlarci.
Giorgio Bene, vado a chiamare Susanna. C'è niente di male se io vengo con voi, mentre telefonate?
Signora Walker Anzi, ci farete piacere.
Giorgio Tu permetti, May?
May Sicuro!
Giorgio (chiamando) Susanna! (Corre via).
May (fa per ritirarsi) Mi dispiace, ma...
Signora Walker Oh, signorina Daniels, vi prego, un momento! Vorrei parlarvi di Susanna. Dite, come va a scuola?
May Oh, bene. Credo che abbia parecchi punti più della Garbo...
Signora Walker Davvero?! E in che, miss Daniels?
May Ma, in tutto... Al golf, per esempio...
Signora Walker Oh, sono tanto contenta di sentirvi dire questo, perché suo padre è diventato molto impaziente. Ho cercato di spiegargli che la carriera del cinema non è troppo facile, anche se si è un'attrice come Susanna...
May Specialmente se si è un'attrice come Susanna...
Signora Walker Certo. La settimana scorsa gli ho scritto e gli ho detto quello che voi mi dicevate, ricordate? Che la televisione l'avrebbe aiutata... E lui mi ha risposto di dirvi che voi state facendo il lavoro più disperato dopo la ricostruzione di San Francisco dal terremoto... Non ho capito bene che cosa intendesse dire...
May Grazie. Dite al signor Walker che io faccio del mio meglio, e che la Croce Rossa mi aiuta.
Signora Walker Oh, sì, è una magnifica organizazione...
(Giorgio e Susanna entrano di corsa).
Susanna Mamma, che vuole papà?
Giorgio Non ci restano che sei minuti!
Signora Walker Non so, cara. Ma dobbiamo affrettarci. Sei minuti. Non bisogna farlo aspettare.
Giorgio Che tipo d'uomo è, signora Walker? Lo conoscete bene?
(Sono usciti).
(May è rimasta sola. Ritorna Vail. Un cenno a May, che lo ricambia cortesemente. Vail torna a sprofondare nella sua sedia).
May Non si prendono delle malattie speciali, stando seduti?
Vail Se si prendono, io le ho già tutte.
May E come fate per i pasti? Ve li mandano?
Vail Sapete quanto durano queste sedie?
(Una ragazza fa capolino da una delle porte).
Ragazza Oh, signorina Daniels, vi stiamo aspettando.
May Cosa?
Ragazza Stiamo sempre respirando, qui...
May (tirandosi su una manica) Ah, sì? Vi fermerò io.
(Esce).
(Vail è solo. Va alla scrivania e sfoglia una rivista. Ne prende un'altra e la scorre. La soppesa, torna alla sedia, ve la mette sopra e siede. Entra la signorina Leighton. Vede Vail: è come se non l'avesse mai visto prima).
Signorina Leighton Desiderate?
Vail Non vi ricordate di me, principessa? Sono il campione degli scalda sedie.
Signorina Leighton Il vostro nome, prego?
Vail Vail. Aspetto il signor Glogauer.
Signorina Leighton Oh, sì. Gli ho dato il vostro nome, ma sembra che non si ricordasse di voi. Di che si tratta, prego?
Vail Di un dolore in una parte strettamente localizzata.
Signorina Leighton Cosa?!
(Rudolf Kammerling un regista tedesco, entra. E' furibondo).
Kammerling Dov'è il signor Glogauer, signorina Leighton? Trovatemelo subito.
Signorina Leighton È al numero otto, signor Kammerling.
Kammerling Vengo io, dal numero otto. Non c'è.
Signorina Leighton Allora dev'essere in riunione con i noleggiatori, signor Kammerling.
Kammerling Forse avrà finito. Provate l'ufficio.
Signorina Leighton Ci sono stata proprio ora. Non è in ufficio.
Kammerling Deve pur essere in qualche posto! Provate ancora il numero otto.
Signorina Leighton Sì, signore.
Kammerling (passeggiando nervosamente su e giù) Per due soldi me ne andrei via subito.
Signorina Leighton (al telefono) Numero otto! Il signor Kammerling chiama il signor Glogauer! Urgen-tissimo!
Kammerling L'America! Reinhardt mi aveva scongiurato di non partire! In ginocchio, mi aveva pregato.
Signorina Leighton Allò? Il signor Glogauer non c'è? Un momento... Non c'è, signor Kammerling. Devo dire nulla?
Kammerling (fuori di sé, gridando) Sì! Dite che me ne ritorno in Germania, col primo piroscafo! Aspettate! Chi è al telefono?
Signorina Leighton Il signor Weisskopf.
Kammerling Datemelo! (Prende il telefono)
(La signorina Leighton esce).
Pronto! Parla Kammerling... Quanta pubblicità è stata fatta su Dorothy Dodd?... Che?!... Siamo perduti!... Perché? Devo dirvi perché? Perché l'ho appena vista ed è impossibile! Non voglio rovinare la mia carriera! (Aggancia) Che paese! Oh, se fossi in Russia conPudovchin!
(Esce tempestosamente).
(Entrano due elettricisti, con degli oggetti da lavoro).
Primo Elettricista Tutto l'impianto di questo studio, per esempio. Non sapevano quello che facevano, quando l'hanno comprato.
Secondo Elettricista Se ne spreca di corrente!
Primo Elettricista Guarda quella spina. Mezza staccata, e la presa è tutta storta. Non ne hai una nuova, nella cassetta?
Secondo Elettricista Non credo. Aspetta. (Guarda tra i suoi utensili, fischiettando) No. Niente da fare.
Primo Elettricista È inutile, finché non ne troviamo una. È tutta rovinata.
(L'altro, rimettendo a posto i suoi ferri, scuote il capo e continua a fischiettare) Di', che cos'è?
(L'altro fischietta ancora un po', interrogativamente, come per domandare se si riferisce alla melodia)
Sì, è tua?
(Sempre fischiettando, l'altro annuisce)
Ricomincia.
(L'altro esegue)
Credo di aver trovato le parole.
(Improvvisa mentre il compagno fischia)
« Vicino ad un ruscello mormorante sedeva un giovanotto e la sua amante... ».
Secondo Elettricista È magnifica!
Primo Elettricista Ma questa non la vendiamo alla Paramount, dopo il modo con cui ci hanno trattato l'altra volta. (Escono, fischiando e cantando).
(La signorina Leighton rientra. Scorge Vail e, come al solito, non l'ha mai visto prima).
Signorina Leighton Desiderate?
Vail (ormai prossimo al delitto) Dite che non è vero, duchessa! Dite che vi ricordate!
Signorina Leighton Oh, sì. Un appuntamento, no?
Vail Ecco, un appuntamento. Sentite, forse questo patrà aiutarvi. Io lavoro qui. Ho un ufficio, in una stanza con il mio nome sulla porta. È una stanza grande, sapete? In quel lungo corridoio dove lavorano gli autori. La gente che scrive. Autori! È una stanza con il mio nome in lettere d'oro sulla porta.
Signorina Leighton (visibilmente spaventata) Com'è il nome?
Vail Lorenzo Vail.
Signorina Leighton Oh, voi siete Lorenzo Vail! Bene. Lo dirò al signor Weisskopf.
Vail (fermandola) No, no! Non ne verrebbe niente. Lasciate andare. La vita continuerà. Ma soltanto, ditemi una cosa: è qui che fanno il cinematografo, no?
Signorina Leighton Cosa?
Vail È uno studio cinematografico, questo? Fanno i film, qui, i film parlati? Fanno qualche cosa qui dentro, no?!
Signorina Leighton (tirandosi indietro) Lo dirò al signor Weisskopf...
Vail Non spaventatevi di me, ragazzina. Non vi farò niente di male. Ma io sono stato in quella stanza - il mio ufficio - quel posto col mio nome sulla porta, per mesi e mesi, e nessuno mi ha notato, solo laggiù, era terribile, era troppo! E allora sono uscito. Non mi aspetto più di vedere il signor Glogauer, ma voglio solo entrare, e dare un'occhiata. Perché domani me ne vado, e voglio poter dire di aver visto fare il cinema. Chissà, forse incontrerò il signor Glogauer; mi piacerebbe sapere com'è fatto il signor Glogauer, prima di morire. (Esce).
Signorina Leighton Sì... sì... Lo dirò al signor Weisskopf... (Cade sulla sua poltrona).
(Leonora Hobart entra).
Leonora Buon giorno, signorina Leighton!
Signorina Leighton (debolmente) Buon giorno.
Leonora Cara, che vi succede? Tremate...
Signorina Leighton C'è stato un ubriaco, poco fa...
Leonora Povera piccola. Oh, ma li spazzeremo via subito. La censura sta lavorando giorno e notte.
Signorina Leighton Lo so.
Leonora Dorothy Dodd è qui?
Signorina Leighton Sì, è arrivata stamattina.
Leonora Vorrei conoscerla. Sapete, molte persone mi hanno detto che le somiglio... Ditemi, miss Leighton... Il mio giornale vorrebbe che io cercassi... (Fruga nella borsetta) Come si chiama? Lavora qui. (Trova una striscia di carta) Lorenzo Vail.
Signorina Leighton Lorenzo Vail? Mai sentito no-minare. È un regista?
Leonora No, no, è un commediografo. Venuto da New York. Avrebbe dovuto essere arrivato qui da parecchio tempo, e non si è più saputo nulla di lui. Sembra che sia scomparso.
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Signorina Leighton Oh, ma è terribile! Avete provato alla Paramount?
Leonora Sì, non è alla Paramonnt. Hanno perduto sei commediografi il mese scorso, ma non è tra quelli. Una volta usciti dalle loro stanze, nessuno sa più quel che succede di loro. Bisognerebbe chiuderli a chiave, non credete?
Signorina Leighton (andando alla scrivania e prendendo delle schede da un cassetto) Sì, è quello che facciamo noi. (Guardando le schede) Lorenzo Vail. Sono certa che non è uno dei nostri commediografi, perché ne avrei sicuramente sentito parlare. (Trova la scheda) È strano! Invece, è proprio uno dei nostri commedio-grafi! (Legge) « Lorenzo Vail ».
Leonora (guardando oltre la spalla di lei) È lui!
Signorina Leighton (scorrendo la schema) Si, è arrivato qui il 18 ottobre. Da New York. Faceva parte di una spedizione di sedici commediografi.
Leonora (leggendo) « Capelli neri, occhi castani ».
(May entra).
May Oh, salve, Leonora.
Leonora (senza alcun calore) Cara May...
Signorina Leighton Voglio guardare nel reparto dei commediografi. Forse è lì.
Leonora Grazie, signorina Leighton. Vengo con voi?
Signorina Leighton No, se c'è, lo troverò. Benché abbia sempre detestato di andare nel reparto dei commediografi: mi fa impressione.. Quelle sbarre alle finestre, le pareti imbottite (Esce).
Leonora (evidentemente desiderosa di allontanarsi) Oh, quasi mezzogiorno! Già così tardi...
May Oh, vai via? Non ti si vede più, da qualche giorno...
Leonora Già, la frenesia di Hollywood! Ho due inviti a colazione, al circolo della Palla di Stagno che ha la sua riunione annuale e all'Orso Dorato che celebra il suo quinto anniversario...
May Mi domandavo come vedevi la situazione, Leonora...
Leonora Oh, magnifica... La mia rubrica viene tradotta in varie lingue, ora... Potranno leggerla anche a Roma.
May Oh, bene... Ma quello che volevo chiederti è... Hai sentito niente sulla scuola, in questi giorni? Che cosa ne pensa la gente...
Leonora (evasivamente) Oh, naturalmente tu ne saprai molto più di me... Dopo tutto, è un affare tuo. Certo, io sarò l'ultima persona al mondo...
May Allora tu hai sentito qualcosa, Leonora? Da chi, da Glogauer?
Leonora Ma no, May, come ti è venuta un'idea simile? Certo, non si può mai dir nulla di sicuro, qui; qualche volta, qualcosa riesce, ma poi... Bene. (Il « Bene! » finale è una specie di liquidazione in blocco dell' argomento. Ella sta per andar via).
May (con calma dignità) Grazie, Leonora. Ti sono molto riconoscente.
Leonora Oh, io... Immagino che non avrai fatto ancora dei nuovi progetti...
May Non ancora.
Leonora Dopo tutto, hai tanti amici in Inghilterra... È naturale che...
May Oh, certo... Tanti!
Leonora Bene, forse farò un viaggetto da quelle parti, in primavera... E se verrò dovremo assolutamente vederci.
May Assolutamente.
Leonora Bene! (Un gran, sorriso) Bon voyage!
(Esce).
(May rimane a guardare dietro di lei. Un uomo chiamato Flick, con delle strane scatole, appare sulla porta).
Flick. Scusate, ma sapreste dirmi dove sono?
May Cosa?
Flick. Cerco l'ufficio di... (prende un pezzo di carta) miss May Daniels.
May Eh?
Flick (leggendo) Miss May Daniels, mister Jerome Hyland, dottor Giorgio Lewis.
May Sono io, miss Daniels. Che volete?
Flick Oh, non ho bisogno di voi. Voglio sapere soltanto dov'è il vostro ufficio.
May (con un gesto) Proprio di là.
Flick Grazie. (Fa per andarsene).
May Ma non c'è nessuno, ora.
Flick Oh, non importa. Tutto quello che ho da fare è un lavoro sulla porta.
May Sulla porta?
Flick Sì, devo raschiare i nomi.
May Volete dire i nomi di Daniels, Hyland e Lewis?
Flik Proprio.
May Così, è questo il vostro lavoro? Raschiate i nomi dalle porte?
Flick E li metto, anche. Lavoro più di tutti, a Hollywood. L'altro giorno, da Fox, ho fatto il giro di tutto lo studio, ad ogni porta. Qualcuno non sapeva nemmeno di essere stato liquidato finché non ha visto me che levavo il nome dalla porta.
May Una bella sorpresa, certo
Flick Già, qualche volta lasciano l'ufficio per andare a mangiare e quando tornano trovano scritto «Ingegnere Capo ».
May Noi non siamo nemmeno andati a mangiare...
Flick Bene, se permettete...
May Certo, fate pure. È stato carino esserci incontrati...
Flick Molto obbligato. (Esce).
(May rimane un momento sulla porta.. Alcuni impiegali entrano ed escono. Molto movimento. Poi entra Jerry. È allegro, indaffarato e fischietta felice).
May (calma) Jerry.
Jerry Eh?
May Hai un minuto?
Jerry Dio, May... Temo di no.
May Sì che lo hai.
Jerry Devo vedere Weisskopf immediatamente.
May No, non devi.
Jerry Cosa?
May Tu non devi vedere Weisskopf.
Jerry Ma sì, ti dico.
May Ti dico di no.
Jerry Ma di che parli?
May Hai mai sentito la storia dei tre orsacchiotti?
Jerry Eh?
May C'era papà orsacchiotto, mamma orsacchiotta e l'erede. Vennero a Hollywood per mettere su una scuola di dizione, ricordi?
Jerry Ma che dici?
May E la misero su per davvero, la scuola, e avevano un grande ufficio e tutto era un amore. Ma all'improvviso vennero a lavorare, una mattina, e dov'era il loro ufficio trovarono una bella fontana. E la mamma orsacchiotta disse a papà orsacchiotto: che diavolo ne sai di questo affare?
Jerry May, smettila di scherzare! Che cos'è?
May E per papà orsacchiotto fu una grande e grossa sorpresa, perché egli credeva che fosse oro tutto quello che splendeva.
Jerry Senti, se vuoi farneticare, o raccontare fiabe...
May Bene, allora sarò più precisa: siamo silurati, Jerry.
Jerry Che dici?
May Ho detto che siamo silurati. Liquidati, finiti, fuori!
Jerry Vuoi dire che... Ma chi ti ha detto questo?
May L'ho pensato subito quando non ho saputo più nulla di quei provini. E dieci minuti fa Leonora Hobart è stata qui.
Jerry Che cosa ti ha detto?
May Mi ha riconsegnato elegantemente la scuola. Sembrava che non avesse più nulla a che farci. Questo dice tutto!
Jerry Questo non dice niente! Non si può mai sa-pere che cosa ha in testa, quella!
May No, eh? Allora ti farò vedere qualcosa che parla chiaro...
(Si dirige alla porta per cui è uscito il signor Flick. L'arrivo di Giorgio la ferma).
Giorgio May! May, è successo qualcosa di terribile!
May Lo so.
Giorgio È impossibile! Si tratta del signor Valker! Susanna deve tornare a casa: partono domattina!
Jerry Dove volevi portarmi, May?
Giorgio Hai sentito quello che ho detto, May? Su-sanna deve tornare a casa!
Jerry Sta' zitto, Giorgio! (A May) Dove volevi portarmi?
May Un momento, per amor di Dio! Giorgio, ci sono delle cose più importanti!
Giorgio Non ci può essere niente di più importante!
May Ci sono, invece! Siamo licenziati, Giorgio! Non abbiamo più impiego!
Giorgio Che?
Jehry Come lo sai, May? Chi ti ha detto che siamo licenziati?
May Ti farò vedere come lo so!
(Apre la porta. Attoniti, i due la seguono e guardano fuori).
Jerry Dio!
Giorgio Quell'uomo che sta lavando la porta...
Jerry (allibito) Ma proprio ieri stavo parlando con Glogauer...
May Ed ora ecco qui, Jerry. Lo vedi da te.
Giorgio Vuoi dire che non c'è più scuola?
May Così, Giorgio...
Giorgio Ma... ma... Perché... E allora... Susanna?
May Oh, smettila con Susanna! E poi, hai detto che tornava a casa, no?
Giorgio Sì, ma se avessimo potuto trovarle da lavorare subito...
(Il signor Flick ritorna con uno scalpello e della carta vetrata. Fa un cenno a tutti, allegramente, passando).
May È stato un lavoro svelto...
Flick Oh, ci metto pochissimo. Vedete, non uso mai della vernice fissa, per quelle porte.
(Una pausa dopo la sua uscita).
May Bene, immagino che potremmo anche andare a prenderci le nostre robe. (Guarda Jerry, sconsolato) Non prendertela tanto, Jerry. Non è la prima volta.
Jerry Sì, matutto andava così bene; non so da che parte girarmi. May. E' capitato così all'improvviso...
May Cercheremo qualche altro sistema. Ci siamo sempre riusciti...
Jerry Sì, ma...Una cosa di questo genere... Che dobbiamo fare, ora?
May Che ne diresti se andassimo a Hollywood? Devono essere mezzi morti dalla paura, laggiù. (Escono).
(Giorgio resta solo. Meterstein e Weisskopf rientrano, con il loro interminabile discorso).
Weisskopf Ma la cosa più importante sono i rifacimenti.
Meterstein Proprio così, i rifacimenti.
Weisskopf Tu fai i rifacimenti, e se non vengono bene, addio film.
Meterstein Sì, tutto sta nei rifacimenti.
Weisskoff Proprio così, i rifacimenti sono tutto.
(Escono).
(Entra Susanna, abbastanza giù di morale).
Giorgio Susanna! E' successo niente, dopo che ti ho lasciata?
Susanna (sperduta) Sono venuta a riprendermi i miei libri... (Fra le sue braccia) Oh, Giorgio!
Giorgio Susanna, non puoi tornare così... Non è giusto! Come, se tu sei fatta apposta per il parlato! Tu ed io! Hai detto a tuo padre che aspettavamo la televisione?
Susanna Mi ha risposto di smetterla di fare la pazza e di tornare subito a casa.
Giorgio Ma troncare una carriera sul più bello...
Susanna Vuole che torni anche mamma. Dice che a mangiare in trattoria si è rovinato lo stomaco.
Giorgio Ma tu devi vivere la tua vita! Non puoi abbandonare la tua carriera per lo stomaco di tuo padre!
Susanna È inutile, Giorgio. Non conosci papà. Quando il primo film parlato è arrivato nella nostra città, s'è alzato dalla poltrona ed ha risposto all'attore sullo schermo!
Giorgio Dev'essere un uomo impossibile, tuo padre!
Susanna Oh, sarà tremendo, tornare a casa, dopo questo!
Giorgio Io non ti farò tornare, Susanna. Bisogna fare qualcosa.
Susanna Ma che si può fare... (Lo lascia. Giorgio rimane, imbarazzato).
(La signorina Leighton rientra, portando ancora la scheda di Lorenzo Vail).
Giorgio Potreste trovarmi il signor Glogauer?
Signorina Leighton Mi dispiace, dottore, ma sono terribilmente preoccupata. Sto cercando un commediografo che è scomparso, e c'è un ubriaco che mi segue continuamente.
(È appena uscita che immediatamente entra Lorenzo Vail. Va alla sedia per riprendersi il cappotto. Giorgio lo osserva mentre egli riporta la rivista alla scrivania).
Giorgio Scusatemi, avete visto il signor Gloganer? (Vail, fissando Giorgio, lascia cadere la rivista sulla scrivania) Sto cercando di trovarlo, ma nessuno sa dove sia.
Vail Siete uno degli eletti?
Giorgio Cosa?
Vail Lavorate qui dentro?
Giorgio Sì. Sono il dottor Lewis.
Vail Oh già! A proposito del signor Glogauer. Ditemi una cosa e non vi chiederò altro. Avete mai visto il signor Glogauer?
Giorgio Oh, sì. Una quantità di volte!
Vail Visto davvero, dite? Immagino che sarete qui da parecchi anni.
Giorgio (scuote il capo) No, da circa seisettimane.
Vail Sei settimane! Non l'avrei mai creduto possibile.
Giorgio Lavorate qui anche voi?
Vail. Sì, sì. Vedete, io dovrei essere un commediografo. Probabilmente non vi dirà nulla, ma mi chiamo Lorenzo Vail.
(Il viso di Giorgio rimane assolutamente inespressivo)
Non vi dice nulla, vero?
Giorgio No.
Vail Lo pensavo...
Giorgio Ed è ciò che fate, qui? Scrivete delle commedie?
Vail Fino ad ora, no.
Giorgio E allora, che cosa fate?
Vail Nonme lo dite. Non lo so. Non so niente di niente. Non volevo venire in questo paese dimenticato da Dio. Ho una bella casa a New York e degli amici. Ma mi hanno perseguitato, mi hanno stancato, sono tornati a battere giorno e notte, finché si sarebbe detto che se non fossi arrivato qui per il quindici di ottobre, ogni macchina cinematografica di Hollywood avrebbe smesso di girare.
Giorgio Davvero?!
Vail E allora sono venuto. In un momento di debolezza, sono venuto. È stato sei mesi fa. Ho un ufficio, una segretaria e ritiro il mio stipendio ogni settimana. All'infuori di questo, nessuno ha mai dato il minimo segno di essersi accorto di me. Non ho mai avuto un incarico, non ho mai visto nessuno, eccetto la cassiera che mi dà lo stipendio. In una parola, non ho fatto mai niente.
Giorgio Ma allora, perché credete che fossero così ansiosi di farvi venire?
Vail Chissà? E perché credete che abbiano questi valletti vestiti in quel modo, e quelle scritte, e quella donna lì alla scrivania, e questa stanza, e centomila altre cose?
Giorgio Non vi piace, l'ambiente?
Vail Io credo che Hollywood e il vostro carissimo cinematografo siano la cosa più dannata che abbia mai visto. Ognuno agisce nel modo più fantastico, nessuno si comporta come un essere umano. Mi portano qui, come cento altri, mi pagano un grosso stipendio, e nessuno si accorge di me. Non che io avrei potuto fare grandi cose, ma è un esempio. Migliaia di dollari buttati via ogni giorno. Perché lo fanno, lo sapete?
Giorgio No, signore.
Vail Vedete? Hanno portato qui una quantità di buoni cervelli. Perché non li usano? Perché tutto è addobbato con questa maledetta falsità, con quegli idioti che vi mettono un cartello sotto il naso ogni minuto? Perché tutto questo?
Giorgio Non lo so.
Vail Nemmeno io. Tutta l'industria è nelle mani degli incompetenti, questa è la verità. Ma io non debbo restarci, e non resterò. Ho cercato di vedere il signor Glogauer - Dio sa se ho cercato di vederlo - ma è impossibile. Ed allora, fate il favore di dirgli da parte mia che si può riprendere il suo contratto, e metterlo dove gli potrà essere più utile. Io me ne vado a casa, e vi ringrazio molto per avermi ascoltato.
Giorgio C'è una gran verità in quello che dite, signor Vail. Anch'io mi sono trovato in tanti guai...
Vail Sicuro, che c'è della verità! Ma bisognerebbe trovare qualcuno che la dicesse a Glogauer!
Giorgio È giusto. Beh, sentite: perché non prendete un appuntamento col signor Glogauer e non glie lo dite? (E' troppo per Vail. Va via).
Giorgio (è solo. Riflette, poi decide che bisogna agire. Prende il telefono) Pronto. Qui il dottor Lewis... Dottor Lewis... Sì, lavoro qui. Debbo vedere il signor Glogauer.
(Glogauer e Kammerling entrano, ingolfati in una grossa discussione. Giorgio, naturalmente, riaggancia subito il ricevitore).
Glogauer Che cosa posso farci, ora? Signorina Leighton! Dov'è la signorina Leighton? Sapete come ci troviamo! Non posso farci più niente! Sapete quelle che possiamo scegliere. Che cosa volete che faccia?
Giorgio Signor Glogauer, potrei parlarvi un minuto?
Kammerling È inutile andare avanti! Dorothy Dodd non va, ed io me ne vado, piuttosto che girare un solo metro di pellicola.
Glogauer (al telefono) Cercatemi la signorina Leighton, immediatamente.
Giorgio Signor Glogauer...
Glogauer Non capite che ho portato qui quella donna da New York, le ho pagato una penale e le ho fatto un contratto favoloso? E poi, ha un gran nome in teatro! Metterla fuori, dice lui!
(Giorgio, un po' smarrito, si trova tra due fuochi).
Kammerling Ma io non voglio rovinare il mio lavoro! Sarebbe terribile! Non è affatto il tipo!
GlogauerE fatecela diventare! Che regista siete, allora?
Kammerling No, no, è una brava attrice, ma non è la parte per lei! È la parte di una ragazza di campagna, una contadina!
GlogauerE che, non lo so, forse?
Kammerling Ma Dorothy Dodd non è una contadina! È una donna vissuta, e lo dimostra! Posso rifarla daccapo? Sono un regista, ma non sono Iddio!
Glogauer Ma se le spiegaste bene... Quanto tempo vi ci vorrebbe per spiegarle...?
Kammerling Ma se la conoscono tutti! È su tutti i giornali; ogni volta che si apre una porta, si trova lei dietro!
Glogauer Ma che posso fare a quest'ora?
Kammerling Prenderne un'altra! Prenderne un'altra che vada bene!
Giorgio Signor Glogauer...
Kammerling Il mio lavoro andrebbe in aria! Il mio lavoro sarebbe rovinato!
25
Glogauer Fatemi capire bene. Volete dire che « assolutamente » non va?
Kammerling « Assolutamente ».
Glogauer Bene, se è così, immagino che non c'è niente da fare.
Kammerling Ah!
Glogauer Dobbiamo prenderne un'altra, allora, e subito!
Kammerling Ora ritrovo in voi l'artista! Qual-cuna come Janet Gaynor, sarebbe magnifica! Forse la Fox potrebbe prestarcela...
Giorgio (debolmente) Io conosco chi potrebbe farla!
Glogauer Forse la Warner potrebbe prestarci Bar-rymore! Non dite pazzie, Kammerling! Ho scorso la lista dei nostri attori insieme con voi e sapete bene che non abbiamo nessuno disponibile.
Giorgio (più forte stavolta) Io conosco qualcuno che potrebbe farla!
Glogauer Non posso diventare un mago, e cavarmela dalla tasca! Sapete bene chi abbiamo!
Giorgio (facendosi sentire) Ma io conosco esattamente chi può fare quella parte!
Glocauek Che cosa?
Giorgio (eccitato) Io conosco l'attrice che andrebbe a pennello per la parte!
Kammerling Chi è?
Glogauer Come si chiama? Dove sta?
Giorgio Si chiama Susanna Walker.
Kammerling Chi?
Glogauer Mai sentita nominare. Che cosa ha fatto?
Giorgio Non ha fatto niente.
Glogauer Non ha fatto niente! Perderemo il tempo; dobbiamo invece avere un nome! Un nome, capite?
Giorgio Perché?
Glogauer Che dite?
Giorgio Perché dovete avere un nome?
Glogauer Perché dobbiamo averlo... Andate via, via! Perché dobbiamo avere un nome? Spendo mezzo milione di dollari per un film e mi chiede perché... perché Susanna Walker è un nome che non chiamerebbe una mosca, ecco perché! Una mosca!
Giorgio Ma saprebbe recitare la parte.
Glogauer E con questo? Chi verrebbe a vederla? Ma perché discutete una simile stupidaggine? Lo sanno tutti che non si può fare un film senza un nome. Che state dicendo?
Giorgio (il suo grande momento è venuto) Signor Glogauer, c'è qualcosa che dovreste sapere.
Glogauer Che cosa?
Giorgio Il vostro carissimo cinematografo è la cosa più dannata che io abbia mai visto!
Glogauer Eh? (Lo fissa sbalordito).
Giorgio Perché non vi comportate come degli esseri umani? Perché siete così fantastici? Perché fate venire qui tutta questa gente, chiunque sia, e gli date tutto questo denaro e poi non ve ne fate più niente? Migliaia di dollari, proprio sotto il naso. Perché tutto questo?
Glogauer Eh?
Giorgio Saprete dirmi perché mai non potete fare un film senza che la stella reciti una parte che non è per lei, solo perché ha un grosso nome, o qualcosa del genere? Che c'è di male se una ragazza non ha un nome? E perché tutte quelle scritte, e questa stanza, e quella donna, e tutto? E tutto il resto? È la più dannata ogni sorta di gente è venuta qui... perché non fate qualcosa per rimediare a tutto questo? Perché non fate qualcosa per un'attrice come miss Walker, e non le date un'occasione? Sarebbe magnifica! Tutta l'industria è nelle mani degli incompetenti, questo è il guaio! Avete paura di correre un rischio! E siete stato voi che avete rifiutato il Vitaphone! (Glogauer sussulta) Sì, voi lo avete rifiutato! Tutti hanno paura di dirvelo! È questo il guaio del vostro cinematografo! Voi avete rifiutato il Vitaphone!
Glogauer (colpito. Riflettendo lentamente) Per Dio, ha ragione!
Giorgio (che non si aspettava questo) Eh?
Glogauer Ha ragione! E ha il coraggio di venirmelo a dire! È colossale!
Giorgio Volete dire... quello che ho detto?
Glogauer È di qnesto, che abbiamo bisogno! Un uomo che possa venire, vedere, e se trova degli errori, avere il coraggio di dirlo. Sì, signore! È colossale!
Giorgio (visto che è così facile) Sì, è la cosa più dannata.
Kammerling Chi è quest'uomo? Da dove viene?
Glogauer Sì, chi siete? Vi ho mai scritturato, o qualcosa...
Giorgio Sono il dottor Lewis.
Glogauer Chi?
Giorgio Sapete... la scuola.
Glogauer Siete con la scuola? Ma quella scuola non è niente di buono!
Giorgio E' buona, invece!
Glocauer Davvero?
Giorgio (intuendo che una maniera enfatica può salvare tutto) Certo che è buona. Voi andate in giro buttando giù le cose, facendo questo e quello...
Glogauer (a Kammerling) Ha ragione! Pensate! Per poco non lo licenziavo! Anzi, l'avevo già licenziato.
Giorgio Vedete? E lo stesso è per Susanna Walker, nata per il parlato.
Glogauer Dite, ma chi è questa ragazza?
Kammerling Dove sta?
Glogauer Parlateci di lei.
Giorgio Oh, il signor Kammerling la conosce. Glie-l'ho presentata.
Glogauer È qui, a Hollywood?
Giorgio Sì, certo! Volete rivederla?
Glogauer Sì.
Giorgio Ebbene, è qui. (Corre fuori).
Glogauer Magnifico, magnifico! Ecco un grand'uomo, Kammerling! Ve lo dico io! Vengono fuori all'improvviso, dal niente! Succede sempre così! Ho rifiutato il Vitaphone; nessuno aveva mai osato dirmelo! Devo tenermi quest'uomo, fargli un contratto!
(Entra la signorina Leighton).
Signorina Leighton Mi avete fatto chiamare, signor Glogauer?
Glogauer Sì! Dov'è il mio caffè? Voglio il mio caffè!
Signorina Leighton Sì, signor Gloganer. Dove lo volete?
Glogauer Dove lo voglio? Ma dove sono! Rispondetemi! Dove sono io?
Signorina Leighton Ma... qui, signor Glogauer.
Glogauer Bene, e allora è qui che voglio il caffè!
Signorina Leighton Bene; subito.
Glogauer E dite a Meterstein di venire, immediatamente; ed a miss Chasen, di correre qui con il suo notes.
Signorina Leighton Sì, signore.
(Esce).
Glogauer Ora vi farò vedere io, quello che faccio! Avremo la ragazza e il nome, anche! Le creeremo un nome! L'ho fatto prima, e tornerò a farlo!
Kammerling Se andasse bene per la parte...
Giorgio (rientra di corsa con Susanna) Eccola qui, signor Glogauer! Eccola qui!
Glogauer Sì, sì, la può fare! Ha ragione!
Giorgio Sicuro, che ho ragione!
Kammerling Dite: « Ti amo ».
Susanna « Ti amo ».
Kammerling Benissimo.
Glogauer Splendido!
Giorgio Sicuro che è splendido! Non lo dicevo, io?
Glogauer Non è il momento di parlare distipendi, ora, signorina Walker, ma non avrete da lamentarvi.
Susanna Oh, Giorgio!
Giorgio Susanna!
Kammerling (a Susanna) Dite: « Ti odio!».
Susanna « Ti odio! ».
Kammerling Benissimo. (Entra miss Chasen).
Miss Chasen Signor Glogauer...?
Glogauer Ah, miss Chasen! Dov'è Meterstein? Voglio Meterstein!
(Meterstein accorre).
Meterstein Eccomi qui, signor Glogauer!
Glogauer Sentite, Meterstein! Miss Chasen, prendete nota! Dite all'ufficio di lasciare tutto quello che stanno facendo e di concentrarsi su questo! Lasciare tutto, qualunque cosa sia!
Miss Chasen (scrivendo) Lasciare tutto.
Glogauer Telegrafate all'ufficio di New York che Susanna Walker, una nuova attrice inglese che abbiamo appena scritturato, arriverà a New York la settimana prossima. (Rapidamente, a parte, a Giorgio) Bisogna che vada prima a New York!
Giorgio Bene, signore.
Susanna Parlate di me?
Kammerling Sì.
Glogauer Fatele preparare un ricevimento al Savoy-Plaza, fate mettere il suo ritratto in ogni giornale! Ditele di farla fotografare con il sindaco Walker!
Meterstein Sindaco Walker.
Glogauer Voglio che tutti nello studio lavorino soltanto per questo! Tutti! E andatemi a chiamare subito Davis!
Miss Chasen Chiamate Davis!
Meterstein (in direzione della porta) Chiamate Davis!
Voce in lontananza Chiamate Davis!
Voce ancora più lontana Chiamate Davis!
Glogauer Mettetevi in contatto col « Photoplay », col « Motion Picture » e con tutti gli altri giornali cinematografici: li voglio tutti! Mandate a chiamare Leonora Hobart, e ditele che voglio parlarle personalmente! E voglio che Baker si occupi di questo; Baker, non Davis! Non chiamate più Davis!
Meterstein Non chiamate Davis!
Voce in lontananza Non chiamate Davis!
Voce ancora più lontana Non chiamate Davis!
Glocauer Voglio una pubblicità eccezionale: cartelloni in tutti i negozi, manifesti giganteschi! Meterstein, preparate una riunione per me nel pomeriggio con l'intero ufficio di pubblicità! È tutto.
Meterstein Bene, signore.
(Esce).
Susanna Oh, Giorgio! Che cosa dirà papà, ora?
Glogauer Signorina Chasen, spedite subito quei telegrammi!
Miss Chasen Sì, signore.
Glogauer Tra dieci minuti sarò nel mio officio e niente appuntamenti per tutta la giornata! Capito?
Miss Chasen Sì, signore.
(Esce).
Glogauer Ed ora, dottore, strappate pure il vostro vecchio contratto!
Giorgio Non l'ho mai avuto!
Glogauer Siete incaricato di tutta la faccenda; capito? Quello che voi dite è un ordine!
Giorgio Bene, signore.
Susanna Giorgio, che vuol dire?
Glogauer Quando io ho fiducia in un uomo, non vedo limiti! Sapete che cosa faccio, dottore? Vi nomino supervisore generale di tutta la produzione degli Studi Clogauer!
Susanna Giorgio!
Giorgio (con molta calma) Benissimo.
(Entrano May e Jerry. Jerry porta una valigetta e May ha il cappello in testa. Sono evidentemente pronti a partire)
May! Jerry Lo sapete? Sono stato nominato supervisore!
May Eh?!
Jerry Ah!
Glogauer L'unico al mondo che mi ha detto del Vitaphone! (A Giorgio) Domattina avrete l'ufficio pronto, con tutti gli impiegati!
Giorgio (a May e a Jerry) Sentite?
Glogauer È così che facciamo le cose, qui! Non perdiamo tempo a pensare! Vi darò tutte le persone di cui avrete bisogno; chiunque vogliate! La sola cosa che dovete fare è chiedere!
Giorgio Io so già quelli che voglio, signor Glogauer!
Glogauer Lo sa già! Sentite? Non è un uomo straordinario?
Kammerling Magnifico!
Glogauer Bene! Ditemi i nomi.
Giorgio Voglio la signorina Daniels e il signor Hyland.
Jerry Ma che succede?
Glogauer Chi? Quella gente? Ma voi non li volete! Sono licenziati!
Giorgio Signor Glogauer, io so quelli che voglio!
Glogauer Ma potrete avere Weisskopf, Meterstein.
Giorgio Signore, io devo avere la signorina Daniels e il signor Hyland o non potrò fare nulla. E se io non posso averli... (con voce lievissima) me ne andrò subito.
Susanna Giorgio, non devi!
May California, addio per sempre!
(Ma non è così. Il signor Glogauer quasi abbraccia Giorgio come per scongiurarlo di rimanere).
Glogauer No, no! Signorina Daniels! Signor Hyland!
Signorina Leighton (entra seguita da due valletti che portano un enorme servizio da caffè in argento) Ecco il vostro caffè, signor Glogauer.
(Il telefono suona)
Qui parla la signorina Leighton...
ATTO TERZO
PRIMO QUADRO
Un teatro di posa degli Studi Glogauer.
(Il sipario si leva su di una scena di tremenda ma piuttosto vaga attività. Contro un fondale di un muro di chiesa e finestre dai vetri istoriati, vi sono dei banchi, un altare, le campane nuziali e tutti gli altri elementi necessari alla ripresa cinematografica di un matrimonio. Dentro e fuori, parlando, gridando, affrettandosi tutti, fanno la spola operatori, assistenti, elettricisti, operai e attori. In questa particolare occasione, i figuranti sono vestiti da damigelle d'onore e invitati, e, tra il rumore dei martelli, delle seghe e dei vari ordini gridati, si sentono frasi di questo genere: « Ehi, Weber, il carrello lo facciamo con la tua macchina! », « Usa gli schermi per l'altare, Batch! », « Dove vai, Lily? », « Oh, a prendermi un'orzata », « Di', la Paramount ha messo un avviso », « Per che cosa? », « Non so, m'hanno detto solo un avviso ». Seduto un po' in disparte dagli altri è un tizio vestito con gli abiti sontuosi di un vescovo, pacificamente appisolato mentre attende di essere chiamato a recitare. È l'ultimo giorno di ripresa del film di Su-sanna Walker « Violette ed orchidee » e tutto questo incredibile viavai non è altro che la normale preparazione di una ripresa cinematografica. Un valletto, con la regolare uniforme dello studio, entra chiamando il signor Meterstein e fa svegliare il « Vescovo »).
«Vescovo» (che è un po' meno spirituale di quanto potreste aspettarvi) Ehi, ragazzo! Potresti prendermi una copia del « Settimanale delle corse »?
Valletto Cercherò.
Elettricista Ehi, Spike!
«Vescovo» Eh?
Elettricista Chi hai giocato?
«Vescovo» Uno nella quarta corsa a Caliente; pare buono. Principessa Fanny.
Elettricista Chi?
«Vescovo»\Principessa Fanny.
(Una damigella entra girovagando).
Damigella Dove diavolo è il vescovo? Ah, siete qui.
«Vescovo» Che c'è?
Damigella Mandatemi un'altra cassa di whisky, come l'ultima.
«Vescovo» Va bene.
Una voce in lontananza « Ehi, Butch, quando abbiamo finito qui, passiamo al vent’otto ».
(Martelli e seghe, all'infinito).
«Vescovo» (siede su un banco) Questi banchi sono proprio comodi; avrei dovuto farmi prete sul serio.
Damigella Buona notte.
«Vescovo» Non c'è niente di meglio di un vecchio banco da chiesa.
Elettricista Ehi, fonico, fonico!
Fonico (in lontananza) Che volete?
Elettricista Come va il suono?
Fonico A posto.
(La signora Walker irrompe, portando il mazzo di fiori da sposa di Susanna).
Signora Walker (alle damigelle) Ho una notizia emozionante! Il padre di Susanna arriverà per il matrimonio! Non è magnifico?
Una Damigella (ironica) Mi sento svenire.
Signora Walker Dapprima non voleva venire; sembrava che avesse dovuto andare alle Bermude col suo club.
(La signorina Chasen entra di corsa).
Miss Chasen Il dottor Lewis è in teatro?
(Le dicono di no).
Signora Walker È dall'architetto.
Miss Chasen Il signor Glogauer vuole essere informato appena sarà qui. Mi farete avvisare, per favore?
(Esce).
(Kammerling entra, dimostrando una grande attività. Gli attori balzano in piedi. La segretaria di edizione entra. Altri attori dànno delle capatine nello Studio).
Kammerling Buon giorno a tutti! Buon giorno! Il dottor Lewis è venuto?
Signora Walker È dall'architetto, Vado a chiamarvi Susanna.
(Corre via).
Kammerling Ascoltate tutti: gireremo prima l'inquadratura sui gradini della chiesa...
(Arriva Jerry, indaffaratissimo).
Jerry Siamo arrivati in porto, no?
Kammerling Proprio così. Faremo prima il rifacimento sui gradini.
(Susanna entra in completo abito da sposa).
Susanna Signor Kammerling, sono pronta.
Kammerling Bene! Facciamo la scena sui gradini della chiesa.
Susanna Quale?
Kammerling La scena sui gradini della chiesa.
Jerry May non ve l'ha provata stamattina?
Susanna No.
Kammerling Signorina Daniels! Dòv'è la signorina Daniels?
Voce fuori scena Miss Daniels inteatro!
Kammerling Sapeva bene che l'avremmo girata oggi. (Chiamando) Signorina Daniels!
Susanna Jerry, mamma vi ha detto che abbiamo ricevuto un telegramma da papà?
Jerry No. Che dice?
Una Damigella (ironicamente) Non va più alle Bermude.
(May arriva).
May Succede qualcosa?
Jerry May, e la scena sui gradini della chiesa? Susanna dice che non gliel'hai provata.
May Susanna, so che la tua memoria non è molto forte, ma vorrei farti tornare indietro di appena sei o sette minuti... Stavamo sedute nel tuo camerino, ricordi? E abbiamo provato una scena...
Susanna Ma non è quella la scena che dice lui.
May (a Kammerling) Davanti alla chiesa, no?
Kammerling Sì.
Susanna Davanti alla chiesa; oh, sì, quella l'abbiamo fatta! Ma prima avevate detto sui gradini della chiesa...
Kammerling È quella, è quella!
May Susanna, credo che sia tempo di dirtelo, ormai: la scena davanti alla chiesa e quella sui gradini della chiesa sono la stessa...
Susanna Davvero?
May Già. Praticamente in tutte le chiese, ora, si mettono i gradini davanti.
Susanna Oh, capisco.
Kammerling Allora siamo pronti?
May Ne dubito. Ti ricordi la scena come l'abbiamo provata, Susanna? Ti ricordi che sali quattro gradini, poi ti volti e saluti la folla?
Susanna Oh, sì, ora ricordo! (Saluta, con un gesto violento del braccio).
May No, no, non è il battesimo di una corazzata. Ci dovrebb'essere l'acqua per quello.
Kammerling Allora è chiaro quello che dovete fare?
Susanna Credo di aver capito... I gradini sono davanti alla chiesa...
(La folla si allontana. May è sola con Jerry).
Jerry Ho appena visto Glogauer ed è molto contento.
May Meno male.
Jerry Il film è finito in anticipo; è la prima volta che succede.
May Ah!
Jerry Non sembri molto entusiasta. Fra tre giorni ci sarà la « prima », e sarà un successone!
May (che ha già sentito tutto questo tante volte) Andiamo, Jerry.
Jerry Sì, lo sarà, e non m'importa di quello che pensi.
May Ma un po' di buon senso, Jerry: hai visto le scene in proiezione. Non occorre altro, mi sembra. A che scopo prendersi in giro da sé?
Jerry Va bene, tutti hanno torto e tu sola hnai ragione.
May Ma è evidente, Jerry. Le luci, per esempio: quelle scene principali in cui non si vede niente; tutto in ombra; ti sembra poco?
Jerry Beh, è solo qualche scena... Sai, Giorgio si è dimenticato di dare l'ordine di accendere le luci e tutti hanno creduto che lui la volesse così. Ma nessuno ci farà caso.
May Bene. Ma ieri mi sono accorta di qualcosa di nuovo. Quei colpi in continuazione, li hai notati?
Jerry Sì, stiamo cercando di scoprirne la causa. Gli ingegneri ci stanno lavorando.
May Te lo dico io che cos'era?
Jerry Cosa?
May Era Giorgio che rompeva le sue dannate noci.
Jerry Ah, sì, era questo?
May Immagino che nessuno ci farà caso, naturalmente...
(Gran fermento all'esterno: voci di « Arriva il dottar Lewis! »; « Ecco il dottore! ». Ed egli arriva, preceduto da un paio di valletti che portano un servizio da caffè in argento e l'inevitabile scatola di noci, seguito dalla sua segretaria e da un codazzo di attori. Lo seguono anche tre sceneggiatori, che cercano di attirare la sua attenzione).
Giorgio Buon giorno! Buon giorno! Buon giorno! (Vede Susanna) Buon giorno, tesoro. Ebbene, Kammerling? Che cosa ho fatto stamattina?
Kammerling Abbiamo fatto il rifacimento sui gradini della chiesa.
Giorgio Bene. E che decisioni devo prendere?
Kammerling Non c'è che l'ultima scena. La cerimonia nuziale.
Jerry In anticipo sul piano di lavorazione.
Giorgio È proprio l'ultima scena rimasta da girare?
Kammerling L'ultima.
Giorgio (schioccando le dita: la decisione è stata presa) Noi gireremo quella scena.
Kammerling Tutti a posto, prego! Tutti a posto!
Giorgio Prenderò ogni altra decisione dopo le due.
Secretaria Bene, signore.
May (avvicinandosi a Giorgio) Dottor Lewis, ci siamo conosciuti a New York. Sono la signorina Daniels.
Giorgio Ciao, May.
Kammerling Siamo pronti? Pronti, dottor Lewis?
Uno Sceneggiatore Dottor Lewis, abbiamo lasciato una sceneggiatura nel vostro ufficio.
Segretaria Nessuna risposta sulle sceneggiature fino alle due.
Giorgio Proprio così.
Altro Sceneggiatore Ma è da cinque settimane...
Giorgio Bene. Gireremo la scena dal punto in cui l'abbiamo lasciata.
Kammerling Gireremo la fine della cerimonia nuziale, da dove abbiamo smesso. Stiamo per girare la fine della cerimonia nuziale. Tutti a posto.
(Il corteo nuziale si dispone ai lati dell'altare. Al « Vescovo »)
Voi, Jackson, avete capito bene tutto?
Giorgio (severo) Avete capito bene tutto, Jackson?
«Vescovo» Cosa?
Giorgio (a Kammerling) Sì, cosa?
Kammerling Per la cerimonia. Quando lei dice « sì », voi liberate i piccioni.
«Vescovo» Oh, certo.
Kammerling Sono in quella casetta lassù. Quando la signorina Walker dirà « Sì », voi strapperete il nastro, ed i piccioni voleranno.
«Vescovo» Non mi verranno addosso un'altra volta, eh?
Kammerling No, no, abbiamo fatto delle prove.
Giorgio Quei piccioni sanno quello che devono fare. Sono stati per due anni con De Mille.
«Vescovo» Ah, è lì che li ho incontrati!
Giorgio Oh! Dimenticavo! Non ci sono più i piccioni.
Kammerling Cosa?
Giorgio Sì, dovevano stare tanto tempo lassù, e allora mi hanno fatto pena: li ho liberati.
Kammerling Ed ora che cosa facciamo?
Giorgio Lo so io! Ne facciamo a meno. Ecco: Faremo così: a meno.
Kammerling Benissimo, dottore.
May Indubbiamente sa risolvere gli imprevisti.
Susanna Oh, Giorgio! Non dico altro per tutta la cerimonia? Soltanto « Sì »?
Giorgio È tutto quello che dice, May?
May È tutto. Ed è tutto quello che sa, anche.
Susanna Ma ètanto breve.
Giorgio Già!
May Forse potrebbe fare anche la parte del vescovo, ed allora direbbe tutto lei.
Giorgio Ma questo non andrebbe d'accordo con la sceneggiatura.
(Di lontano giunge ti grido che seguala ravvicinarsi del grande: « Arriva il signor Glogauer! Arriva il signor Glogauer! ». Egli arriva tronfio, con grande aria di importanza. E' seguito da un valletto che porta una scrivanietta portatile ed un telefono; da un altro con una sedia pieghevole, e dall'onnipresente signorina Chasen con il suo notes. Immediatamente il valletto prepara la scrivania e mette il telefono nella spina. La signorina Chasen si accomoda ed in un batter d'occhio tutto è pronto per lavorare).
Glogauer Bene! Ecco la mia grande e felice famiglia!
(Saluti generali)
Va tutto bene, eh?
Jerry In perfetto orario, signor Glogauer. Anzi, in anticipo.
Giorgio Proprio così.
Glocauer Bene, è magnifico. Che cosa fate, ora?
Giorgio Stiamo girando l'ultima scena.
Glogauer Bene, benissimo. Mi congratulo con tutti.
Miss Chasen (al telefono) Parla la signorina Chasen. Il signor Glogauer è al numero nove.
Glogauer Dite loro che vedrò « Le vergini folli » alle due e un quarto.
Miss Chasen Il signor Glogauer vedrà « Le vergini folli » alle due e un quarto.
Glogauer Il motivo per cui sono venuto... Scusate se interrompo per un momento la lavorazione, per un motivo tutto particolare?
Giorgio Certamente.
(Movimento generale. Alcune damigelle stanno per andarsene).
Glogauer Restate tutti, prego! Voglio che tutti ascoltino!
Kammrling Attenzione, tutti!
Glogauer Ragazzi e ragazze, come sapete, questo è l'ultimo giorno di ripresa. Molti di voi hanno già lavorato con me, ma in nessun caso in circostanze così liete, ed è per questo che voglio che siate tutti qui mentre dirò qualche parola. Diciassette anni fa (il « Vescovo », che non è stupido, si mette a sedere) quando entrai nel cinematografo, decisi che avrei agito come in un'industria, per un'industria, mediante un'industria. Ed è quello che ho sempre cercato di fare. Ma fino ad oggi non c'ero mai riuscito. Mai, da quando ho cominciato a fare i « Supergioielli Glogauer », un mio film è stato finito esattamente in orario, anzi, in anticipo. E qual è la ragione di questo? Perché ora per la prima volta abbiamo con noi un uomo che è capace di prendere delle decisioni, e di prenderle sul serio: il dottor Lewis.
Giorgio (mentre l'applauso si smorza) Signore e signori...
Glogauer Un momento: non ho ancora finito.
(Giorgio si fa indietro scusandosi)
E pertanto, in riconoscimento della sua notevolissima conquista, è con grande piacere che gli offro un modestissimo segno della mia stima.
(Fa un segnale ed immediatamente entrano due uomini che portano una grande tavola su cui è disteso un servizio da pranzo d'oro assolutamente stupefacente. È salutato da un coro di meraviglia. Susanna sgambetta giù per rimirarselo a bocca aperta).
Un servizio da pranzo in oro massiccio, di centosei pezzi, con le iniziali in diamanti su ogni pezzo.
May E il primo premio qual è?
(Voci di « Dottor Lewis »; « Discorso » ).
Giorgio Signore e signori - e signor Glogauer: questo è il primo servizio da pranzo in oro massiccia che abbia mai ricevuto. Io non so che cosa dirvi, perché questo è il primo servizio da pranzo in oro massiccio che abbia mai ricevuto, e non so che cosa dirvi. Tutto ciò che posso dire è che è magnifico, signor Glogauer, e adesso facciamo vedere al signor Glogauer il finale del film, e giriamo l'ultima scena.
Kammerling (sospingendo a posto le damigelle) A posto, a posto! Guarderete dopo!
Glogauer (mentre la signorina Chasen sta per andarsene) Farò un discorso ai nuovi commediografi al numero otto.
Miss Chasen Sì, signor Glogauer.
Kammerling Tutti ai vostri posti! Il signor Glogauer aspetta!
Giorgio Ai vostri posti!
Elettricista Ehi, Spike!
«Vescovo» Sì?
Eletteicista Sono partiti, a Caliente. Quarta corsa.
«Vescovo» Bene. Fammi sapere appena arrivano.
Elettricista Okey.
Kammerling Signor Jackson, ora giriamo l'ultima scena. I cavalli vengono dopo.
Giorgio Giriamo l'ultima scena, signor Glogauer.
Glogauer Perfetto!
Kammerling . Pronti?
(Gli operatori fanno cenno di sì)
Motore. Luce rossa. Pronti con il suono?
Fonico (attraverso l'altoparlante) Pronti.
Kammerling Silenzio. Giriamo. Campane!
(Suonano quattro campane. Il silenzio è completo).
Voce in lontananza Si gira! Silenzio!
Kammerling Ciak!
Ciacchista Duecentoquarantadue prima!
Kammerling Azione!
«Vescovo» (recitando) « Cirillo Fonsdale, vuoi tu prendere questa donna come tua legittima sposa, e vivere con lei secondo il sacro vincolo del matrimonio? Prometti dinanzi a questo altare di amarla, confortarla ed onorarla, di esserle vicino nella gioia e nel dolore, e di restarle fedéle finché ambedue vivrete? ».
Lo Sposo « Sì ».
«Vescovo» « Mildred Martin, vuoi tu prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo? Prometti di obbedirlo e di servirlo, di amarlo, di onorarlo, di essergli vicino nella gioia e nel dolore, finché ambedue vivrete? ».
Susanna « Sì ».
«Vescovo» « Avendo entrambi consentito al sacro vincolo, dinanzi ai presenti, e dato l'uno il proprio giuramento all'altro, vi dichiaro marito e moglie ».
(Susanna e lo sposo si abbracciano, mentre la macchina si avvicina in carrello per il primo piano).
Kammerling Stop! Campana!
(Una campana suona. Martelli e seghe ricominciano immediatamente dovunque).
Elettricista Spike! È arrivato sesto!
«Vescovo» Maledetto! Lo sapevo che sarebbe finita cosi!
Giorgio Ecco qui, signor Glogauer: abbraccio, dissolvenza, fine.
Glogauer Vedo, vedo. Ma un momento. Non capisco. Che cosa avete detto?
Giorgio Abbraccio, dissolvenza, fine.
Glogauer Fine? Volete dire che avete girato questa scena per ultima? Ma non è mica il finale?
Giorgio Certo che è il finale. (A Kammerling e agli altri) Non è il finale?
Kammerling Sicuro.
Glogauer Ma come può essere? E la scena dietro le quinte?
Kammerling Cosa?!
Glogauer (un po' allarmato) Alla sera del debutto! Quando sua madre muore e lei deve cantare ugualmente!
Giorgio Non c'è mai stata, signor Glogauer.
Kammerling No, mai!
Glogauer Non c'è mai stata? Ci ho fatto lavorare dodici commediografi!
Giorgio Ma non c'è mai stata.
Glogauer (con una calma mortale) Questo è un film su di una ragazza di campagna, no?
Giorgio Sì, signore.
Glogauer Che va a cantare in un locale di Broadway.
Giorgio Non c'è nessun locale di Broadway.
Glogauer Nessun locale di Broadway?
Giorgio Non viene nemmeno a New York...
Glogauer Non viene? Volete dire che il proprietario del locale non la costringe a diventare l'amante di un gangster?
Giorgio Ma no, signor Glogauer.
Glogauer Ma allora, che cosa le succede?
Giorgio Una ricca signora si ferma alla fattoria, la porta in Florida e la fa vestire bene.
Glogauer E non c'è nessun episodio di retroscena, in nessun momento?
Giorgio No. Lei va a nuotare, arriva in alto mare e questo Cirillo Fonsdale...
Glogauer Fatemi vedere il copione, per favore.
Giorgio C'è tutto, qui, signor Glogauer. (Glogauer sfoglia il copione) Vedete? E' qui che va a nuotare.
Glogauer (chiudendo il copione d'un colpo) Sapete che cosa avete fatto, dottor Lewis? Avete sbagliato copione!
(Costernazione generale).
Giorgio Che?
Kammerling Come sarebbe?
Glogauer Nient'altro che questo! Avete girato un altro copione!
Giorgio Ma... ma...
Jerry Ne siete certo, signor Glogauer?
Glogauer Dove avete trovato questo copione?
Giorgio Ma, è quello che mi avete dato voi.
Glogauer Non vi ho mai dato una roba simile! Va a nuotare! Nuotare! Sapete da chi è stato fatto, questo film? Dalla Biograph, nel 1910! Filomena e Maurizio Costello! E anche allora è stato un fiasco!
Jerry Ma sentite, signor Glogauer...
Glogauer Sessantamila dollari, ho pagato per la sceneggiatura! E dov'è finita? A nuotare!
Giorgio Ma pure Erano tutti qui, mentre la giravamo!...
Glogauer Erano tutti qui, eh? Ma i loro cervelli, dov'erano? Kammerling! Kammerling!
Kammerling Non è colpa mia. Il dottor Lewis ci ha dato il copione.
Glogauer E vi ho fatto venire apposta dalla Germania, per questo! Signorina Newton! Voi avevate il copione in mano! Dov'erano i vostri occhi?!
Signorina Newton L'ho avuto dal dottor Lewis, nel suo ufficio. Non avrei mai...
Glogauer Bene, dottore! Mercoledì sera abbiamo la prima, e dobbiamo proiettarlo! E poi andrà in quattrocento sale di prima visione! Abbiamo i contratti firmati! Ditemi ora quello che devo fare, vi prego!
Giorgio Bene, non si potrebbe proiettarlo come un fuori classe?
Glogauer Mai in vita mia ho visto una cosa simile! Da oggi in poi sarà legge per sempre: di ogni film che facciamo, qualcuno dovrà leggere la sceneggiatura!
Jerry Sì, signor Glogauer.
Glogauer E sapete quello che sarà per voi, signorina Walker? Siete finita! Nuotare! La vostra carriera è spezzata! E chi dobbiamo ringraziare per tutto questo? Il dottor Lewis. (Susanna rompe in lagrime) Un bel supervisore! L'industria è nelle mani degli incompetenti, dice lui! E allora io che faccio? Gli dò tutto quello che vuole, la sua stella, i suoi collaboratori.
(Un pensiero lo colpisce. Fissa May e Jerry con occhio maligno)
Ah, già! E dov'eravate voi due, mentre succedeva tutto questo?
Jerry Signor Glogauer, io mi occupavo della parte finanziaria. Non ho avuto niente a che vedere con la sceneggiatura.
Glogauer Ma la signorina Daniels era qui continuamente! Proprio a fianco del dottor Lewis! Ebbene?
May (affatto spaventata) Sì. Ero qui.
Glogauer E la vostra testa, dov'era?
May A dir la verità, signor Glogauer, ho creduto sempre che fosse un altro dei vostri super-gioielli.
Glogauer Ah, davvero!
May Non trovavo nessuna differenza.
Glogauer Non trovavate, eh?
May E giacché ci siamo, signor Glogauer, perché è tutta colpa del dottor Lewis?
Glogauer Perché è colpa sua? Chi ha fatto questo? Chi è il responsabile?
May Se non è chiedere troppo, che cosa facevate « voi » durante tutto questo tempo?
Glogauer Che dite?
May Dov'eravate voi durante tutto questo tempo? A colazione?
Glogauer (ammantandosi di dignità) Vado in ufficio. È tutto. (Sta per dire qualche altra cosa, ma cambia idea) Vado in ufficio. (Nota il copione che ha ancora in mano) Signor supervisore, ve lo regalo.
Giorgio (debolmente, prendendolo) Grazie.
Glogauer (a tutti) E vi prego, che niente di tutto ciò esca dallo studio. Nel modo più assoluto. Venite, Hyland. Diciassette anni, ed è la cosa più terribile che mi sia capitata!
Jerry (seguendolo) Signor Glogauer, se fossi stato io allo studio, non avrebbe mai potuto succedere. Io non ho avuto niente a che vedere con la sceneggiatura... (Sono usciti).
Kammerling (dopo una pausa imbarazzata) E'tutto, per oggi. Sarete avvertiti.
«Vescovo» Bene! Il film sbagliato e il cavallo sbagliato!
(Brusio mentre tutti si allontanano. Nuovo scoppio di lagrime di Susanna).
Giorgio Susanna, non piangere così.
Susanna (tra i singhiozzi) Hai sentito quello che ha detto il signor Glogauer? La mia carriera è rovinata! Io sono... finita.
Signora Walker Via, cara, non prendertela così. Tutto finirà bene.
Giorgio Ma Susanna, non è colpa mia. Io non sapevo che fosse il copione sbagliato.
(Ora sono usciti tutti eccetto May e Kammerling).
Kammerling Peccato, signorina Daniels.
May Già. Proprio.
Kammerling Dopo tutto, è sempre lo stesso affare. (Esce).
(Jerry rientra, furibondo).
Jerry Hai fatto un bel lavoro, eh? E tu, per concludere, hai voluto metterci anche l'ironia!
May Era tempo che qualcuno ce la mettesse, Jerry.
Jerry Già, e tu l'hai fatto! Se credi che Glogauer non se la sia presa!
May E tu non hai niente da rimproverarti, no?
Jerry Io?
May (molto calma) Già, hai dato un bello spet-tacolo. Hai difeso Giorgio a spada tratta.
Jerry Qualcuno deve pur tenere i piedi in terra, qui.
May E i tuoi ci sono, no, Jerry? Proprio piantati nel suolo della California.
Jerry Ho cercato di rimediare; è questo che ho cercato di fare.
May No, Jerry, no. Ha cominciato a prenderti fin da quando sei arrivato qui. E ora non c'è più rimedio. Sei diventato uno di Hollywood, Jerry. E per quanto mi riguarda, non c'è altro da dire.
(La stessa calma con cui ha parlato dà un tono definitivo alle sue parole. Jerry la guarda e capisce la sua serietà. Si volta bruscamente ed esce. May resta sola per un momento. Poi, fuori scena, si ode una voce cantare: « Io voglio essere amalo da teeee - nient'altro che da teeee - voglio essere baciato da teeee - solo da teeeeeeee ». Alla fine della canzone, il cantante appare. È il « Vescovo ». Scompare di nuovo. Entra Giorgio).
Giorgio Non ha voluto rispondermi, May! Mi ha chiuso la porta in faccia senza dirmi niente!
May (assente) Cosa?
Giorgio Ha continuato a piangere e non mi ha nemmeno risposto. Dovrebbe capire che non l'ho fatto apposta. Ho cercato di spiegarglielo. Senti, May, credi proprio che il film sia tanto brutto?
May Quanto, Giorgio?
Giorgio Quanto pensa lui.
May Credo che ci siano delle buone probabilità, Giorgio.
Giorgio Probabilità di che?
May Che sia tanto brutto quanto pensa lui.
Giorgio Oh!
May Ma ora dimmi un po': come mai hai girato un film per un altro? Non lo sapevi?
Giorgio Ho cercato di pensarci. Sai quella cosa nel mio ufficio, quella rastrelliera, dove teniamo i copioni nuovi? Bene, ad occhio, sembra proprio il cestino dei rifiuti; così, devo essermi confuso.
May Fine del secondo tempo.
Miss Chasen (in lontananza) Dottor Lewis! Signorina Daniels!
May Ci siamo. Credevo che ci avrebbero messo un po' di più.
(La signorina Chasen entra)
Fatto presto, eh?
Miss Chasen (porgendole due buste) Ufficio presidenza! Senza risposta! (Fa per andarsene).
May Un momento. Quante altre ne avete? (Sfoglia le altre buste) Kammerling, Webskopf, Meterstein; vedo.
(La signorina Chasen esce).
May (si volge a Giorgio) Vuoi la tua?
Giorgio Vuoi dire che siamo liquidati?
May Definitivamente!
Giorgio (attonito, aprendo la sua lettera) Già.
May Ad ogni modo, hai un servizio da pranzo in oro massiccio. Centosei pezzi, ed ogni pezzo con le tue iniziali in diamanti. Non c'è male, per due mesi di lavoro.
(Entrano due facchini e portano via il servizio da pranzo)
No, Giorgio, tu non hai più un servizio da pranzo in oro massiccio.
SECONDO QUADRO
Di nuovo il vagone Pullman, che, per una strana coincidenza, è lo stesso con cui May e i suoi compagni andarono ad Hollywood. Ma questa volta è May sola che viaggia. Per lo meno è seduta, sola, quando si alza il sipario. Il facchino entra. E poiché è la stessa vettura, è anche lo stesso facchino. Il quale le rivolge anche la stessa domanda.
Facchino Desiderate il letto, signora?
May No, grazie.
Facchino Scusatemi, ma... Quei due signori non sono tornati con voi?
May È una lunga storia.
Facchino Capisco, signora.
May Ma non mi meraviglierei se almeno uno di loro venisse a raggiungermi presto.
(Fischio del treno).
Facchino Facciamo una fermata di due minuti, qui. Desiderate nulla?
May No, grazie. Dove siamo?
Facchino Needle's Point. Dov'hanno costruito quel nuovo sanatorio.
May Ci sarà un giornalaio?
Facchino Certamente.
May Vedete se è possibile avere i giornali di Los Angeles di giovedì.
Facchino Bene, signora. (Esce).
May (gli grida dietro) Se non sono di giovedì, non prendeteli!
(May resta sola. Un fischio, e le luci non sfilano più fuori della finestra. May dà una sbirciatina, poi si accomoda sulla poltrona, prende un libro, prova a leggere, lo getta via. Il facchino rientra con dei bagagli).
Facchino Da questa parte, signore. Volete che vi aiuti? (A May) Un signore che viene dal sanatorio.
(Entra Lorenzo Vail. Naturalmente riconosce subito May).
May Oh, signor Vail!
Vail Salve, signorina Daniels!
May E così, siete voi il signore che viene dal sanatorio?
Vail Proprio io. Beh, questa sì che è una sorpresa! (Siede).
May Certo, anch'io non avrei mai... Non sapevo che foste ammalato. Niente di grave, spero?
Vail (scuote il capo) Esaurimento nervoso. Mancanza di lavoro.
May Non riesco a figurarmi qneH'anticamera senza di voi.
Vail Ho saputo di questo sanatorio, mi è parso buono e ci sono venuto. Un tipo chiamato Jenkins ha una clinica per malattie nervose. E' un commediografo. Sembra che anche lui sia stato ad Hollywood, scritturato; ma non ha potuto resisterci. E' diventato pazzo all'ottavo mese. E così, dopo, ha messo su questa clinica. Non accetta altri che commediografi.
May Ed è bravo?
Vail Grande. Per tre giorni ti fa stare in una camera senza una sedia. Poi ti conducono in una grande galleria di quadri con i ritratti,a grandezza naturale, di tutti i maggiori produttori cinematografici. Per un'ora al giorno si va lì e si dice tutto quello che si vuole a qualsiasi quadro.
May (annuisce) Capisco.
Facchino (passando) Vado a prendervi i giornali.
Vail E voi? Fate una visita a casa?
May Credo che ci resterò.
Vail Silurata?
May Affondata.
Vail Strano; non ho mai saputo bene che cosa facevate laggiù, ma avevo l'impressione che fosse qualcosa di solido. Novità?
May Avete mai conosciuto il dottor Lewis?
Vail Ho fatto un bel discorsetto, col dottor Lewis,
May Bene, e il dottor Lewis ha fatto qualcosa che nessun altro aveva mai osato fare prima. Ha ricordato al signor Glogauer che aveva rifiutato il Vitaphone. E così è diventalo supervisore.
Vail Soltanto?
May E poi c'era Susanna Walker. La signorina Walker è una ragazza che ha le migliori possibilità per diventare la peggiore attrice del mondo. È ancora giovane, quindi ha tutto il tempo innanzi a sé.
Vail Huhu.
May Con queste basi, il dottor Lewis ha perfezionato la situazione facendo produrre un film per un altro. Una cosetta del 1910. La « prima » è stata mercoledì. E vostra nonna come sta, signor Vail?
Vail Per quanto ricordi, i film del 1910 non erano poi tanto brutti.
May Ma non c'era il dottor Lewis, a quei tempi. La maggior parte del film è all'oscuro, perché il dottore si è dimenticato di ordinare di accendere le luci; la signorina Walker ha un campionario di movenze che farebbero invidia a una gru girevole, e non vi è mai capitato di sentire la piccola mania del dottor Lewis?
Vail Ce n'è ancora?
May (si guarda intorno) Lo noci. Sonoro e parlato. Ha continuato a romperle durante tutte le riprese, e la registrazione è stata ottima.
Vail Questo vi ha deciso, immagino?
May Già, questo; e qualche altra cosa.
Vail Strano, avrei creduto che sarebbe stato un gran giorno, laggiù, quando un uomo fosse riuscito a produrre il film che non doveva fare.
May Già, ma presto o tardi il dottor Lewis avrebbe finito col fare proprio il film che doveva.
Vail Lui no.
May Forse avete ragione.
Facchino (rientra con i giornali e un cuscino) Eccovi i giornali, signora.
May (prendendoli) Grazie.
Facchino (a Vail) Vi ho portato un cuscino.
Vail Grazie.
(Il facchino esce).
May (guardando le date) Sì, probabilmente qui ci saranno le critiche.
Vail (prendendone uno) Del film, volete dire?
May Se così può chiamarsi.
(Ciascuno apre un giornale).
Vail Avete avuto del coraggio, a mandarli a prendere.
May È sempre meglio conoscere il peggio.
Vail (trovando la critica) Eccola qui, credo. « Violette ed orchidee», no?
May Già.
Vail (scorrendo i titoli mentre piega il giornale) Film tutto parlato, tutto cantato.
May E tutto massacrato.
(Prende il giornale, mentre Vail ne apre un altro).
Vail (mentre May legge) Dev'essere questo il si-gnificato di cento per cento.
(Gli occhi di May scoprono rapidamente la colonna, poi ella si volge stupefatta a Vail)
Che dice?
(May gli porge il giornale, indicandogli il punto. Vail legge)
« Mai nella storia del cinematografo un'ovazione più gigantesca ha salutato un capolavoro ».
May (quasi incapace di parlare. Indica un brano più sotto) No; laggiù.
Vail (legge) « Violette ed orchidee » di Herman Glogauer rappresenta un atteso sollievo dalla valanga dei film di retroscena. Esso segna un'autentica svolta nell'industria cinematografica, un ritorno alla dolce semplicità ed alla tenerezza di un tempo ».
May Dice proprio così?
Vail Proprio così.
May (allibita, prende il giornale e continua a leggere) « Una nuova stella brilla da ieri sera nei firmamento del cinema: Susanna Walker. Ecco finalmente un'attrice che non ha paura di sembrare timida ed impacciata ». Dice « non ha paura», vero?
Vail Già.
May « Nella scena sui gradini della chiesa, quando si volge a salutare gli amici, le sue mani hanno dei gesti che fanno ricordare la Duse ». Vi parlerò di questo un'altra volta.
Vail Non c'è n'è bisogno.
May « Ed ecco per la prima volta un matrimonio che rivela una nota di originalità e di freschezza. Non si usano gli eterni piccioni ». Rammentatemi questo, anche. « Inoltre, l'illuminazione del film è superba. Il dottor Lewis ha saggiamente intuito il grande valore di lasciare all'immaginazione del pubblico le scene culminanti, nelle quali quasi niente era visibile ». (Indica l'altro giornale) Credo di non avere la forza di prenderlo.
Vail (scambia il giornale con lei) È impossibile che sia tutto un errore tipografico, vi pare?
May (scorre rapidamente il nuovo giornale, poi ti volge a Vail con un debole sorriso) Nulla è impossibile. Preparatevi a questo.
Vail Sono pronto.
May Aggiustatevi il cuscino dietro la schiena.
Vail (esegue) Fatto.
May « Nelle sequenze d'apertura il pubblico era imbarazzato da una serie di colpi continuati, e a qualcuno sembrava che l'apparecchio sonoro fosse guasto. Ma poi improvvisamente abbiamo capito che quello che avveniva era qualcosa di simile a quanto Eugène O'Neill aveva realizzato ne « L'imperatore Jones » mediante il battito ininterrotto dei tam-tam. Era il suono della grandine sul tetto ». (Alza lo sguardo verso Vail, che le risponde con un cenno d'assenso) « Era un altro di quei tocchi da maestro del nuovo genio del cinematografo, il dottor Giorgio Lewis ». (Abbassa lentamente il giornale, poi, come se non potesse crederci, torna a leggere) « Il nuovo genio del cinematografo, il dottor Giorgio Lewis ».
(Per un momento, May e Vail non possono far altro che guardarsi. Poi Vail si appoggia all'indietro, accavalla le gambe e sospira).
Vail Ho saputo che la fillossera ha tornato ad infestare le vigne.
(Il facchino ritorna).
Facchino C'è un telegramma per voi, signorina Daniels. Ci ha raggiunto proprio a Needle's Point.
May Oh, grazie.
(Il facchino esce)
Scommetto che viene dal nuovo genio del cinematografo...
Vail Non mi stupirei.
May Proprio. (Legge) « Successo colossale. Il cinema è tornato dov'era dieci anni fa. Sono il mago del sonoro. Prendi il prossimo treno e torna. Jerry non c'è e sono solo. Tutti vengono a chiedermi consigli. Ti prego torna subito. Dov'è Jerry? ».
Vail E allora?
May (rileggendo) « Jerry non c'è e sono solo ». (Lascia cadere lentamente: il telegramma) Beh, sembra che dovrò tornare.
Vail Credo anch'io.
May Perché se Giorgio è solo laggiù... E poi, c'è un'altra cosa. Finché Giorgio è il padrone di Hollywood, ci sono due o tre piccole riforme che mi piacerebbe di mettere in pratica. Che ne dite?
Vail Eh!
May Farò chiamare tutti quei ragazzi e porterò via le loro scritte; metterò insieme i dodici fratelli Schlepkin e li spedirò a Brooklyn e porterò invece a Hollywood la loro madre; toglierò la signorina Leighton dall'anticamera.
Vail E metterete dei cuscini su quelle sedie?
May E le farò chiedere un appuntamento per essere riassunta!
Vail Stupendo!
May E quando avrò fatto questo, andrò a casa del signor Glogauer, e metterò la cupola illuminata al posto della stanza da bagno, e la stanza da bagno la farò gettare nell'Oceano Pacifico.
TERZO QUADRO
Di nuovo la sala da ricevere degli Studi Glogauer, ma, come vedete immediatamente, mutata in un particolare vitale. Su, di ogni porta - e la stanza è contornata di porte - c'è un grande ritratto del dottor Giorgio Lewis. E non è tutto. L'accorto Glogauer, ha fatto in modo che questi ritratti si illuminino ogni qualvolta la porta corrispondente venga aperta, e siccome il movimento è ininterrotto, si vede continuamente un beato e trionfante Giorgio contornato da una cornice incandescente.
(Il luogo ferve di attività. Mezza dozzina di persone stanno parlando contemporaneamente, facendo ressa per questo o per quello attorno al grande dottor Lewis. Un uomo presso un cavalletto sta disegnando il ritratto di Giorgio. Vi sono due o tre giornalisti. La signorina Newton è lì coi i suoi eterni copioni. C'è un rappresentante che vuole della pubblicità per delle cravatte, e un altro che sta prendendo appunti per compilare l'autobiografia del dottore. Un valletto sorregge una scatola d'oro ricolma di noci e di tanto in tanto il dottore vi affonda una mano. Il tutto è diretto dall'efficiente segretaria del dottore, la quale sta con un orologio in mano e un braccio alzato, come pronta a fermare ogni cosa da un momento all'altro. In quanto al dottore, egli passeggia indaffarato in su e in giù).
Giorgio Per quanto riguarda i miei progetti con il signor Glogauer, non posso dirvi altro se non che il prossimo anno sarà l'anno di Glogauer. E quando tutti i nostri progetti saranno stati eseguiti, il teatro farà meglio a badare ai suoi allori.
(Meterstein accorre).
Meterstein Vi aspettano al numero otto, dottor Lewis!
Segretaria Il dottor Lewis sarà al numero otto fra tre minuti e venti secondi!
Meterstein Bene! (Corre via).
Pittore Dottor Lewis, volete girarvi un pochino di qua?
Biografo Dottor Lewis, eravamo rimasti al capitolo sette. Novembre, 1910.
Giorgio Oh, sì, la mia biografia. Allora vivevo ancora in Medallion. Non ero che un ragazzo, ma un giorno ebbi un'idea: avrei fatto la maschera.
Rappresentante Dottor Lewis, la vostra dedica farà portare a centomila uomini le Cravatte Irrestringibili in meno di tre mesi.
Giornalista Dottor Lewis, volete finirmi la vostra dichiarazione?
Segretaria (orologio alla mano) Ancora un minuto, dottore!
Miss Newton Dottor Lewis, ho bisogno di una decisione per questi copioni!
Pittore Prego, dottor Lewis!
Giornalista Dottore, è tardi!
Weisskopf (comparendo e scomparendo) Bene per quei contratti, dottore?
Giorgio Bene!
Giornalista Che ne dite di una dichiarazione della signorina Walker?
Giorgio La signorina Walker si trova a San Francisco, in un giro di esibizioni. Sarà prestissimo qui.
Segretaria Tempo! Il tempo è scaduto!
(La signorina Newton esce e la signorina Leighton entra).
Signorina Leighton Dottor Lewis, i cavalieri di Colombo sono di sotto.
Segretaria Il tempo è scaduto, signori! Mi spiace!
Giornalista Posso rivedervi più tardi?
Pittore Non ne ho fatto che metà!
Rappresentante Se potessi avere un solo minuto...
Segretaria (guidandoli fuori) Il dottore non è più libero per tutto il mese. Ogni richiesta dev'essere inoltrata per lettera.
Signorina Leighton E i cavalieri diColombo, dottore? Devo dir loro di salire?
Giorgio Dite che andrò a raggiungerli piùtardi.
Signorina Leighton Bene. (Esce).
Giorgio Allora, dov'eravamo?
Biografo Avevate deciso di fare la maschera.
Giorgio Oh, sì. La feci, infatti, e subito mi furono affidate le ultime due file della seconda galleria.
(Entra Susanna)
Salve, cara! (Congedando gli altri) Bene. Arrivederci!
Segretaria Vi aspettano al numero otto fra due minuti, dottore.
Giorgio Va bene.
Segretaria Il dottore continuerà il capitolo otto martedì alle dodici e quindici.
(Escono tutti. Giorgio e Susanna restano soli).
Giorgio Com'è andata, Susanna?
Susanna Oh, magnifico, Giorgio! Migliaia di persone, riflettori, e il mio nome in cima a tutto! E' stato divino, Giorgio!
Giorgio Anche qui è stato splendido. Sono arrivato al capitolo otto della mia biografia e c'è un pittore che mi sta facendo il ritratto e, lo sai?, ho una sorpresa per te!
Susanna Giorgio, che cos'è? Dimmelo subito!
Giorgio Indovina!
Susanna Una piscina?
Giorgio No.
Susanna (non sa pensare ad altro) Due piscine?
Giorgio È un aeroplano!
Susanna, Giorgio!
Giorgio L'ho avuto gratis. Non ho dovuto fare altro che comprare qualche aeroplano per il signor Glogauer.
Susanna È splendido, Giorgio! Proprio quello che mi serviva!
Giorgio Da principio ne volevo comprare solo un paio, ma poi l'uomo ha continuato a parlare, ed è venuto fuori che se ne avessi comprato qualche altro ne avrei avuto uno gratis.
Susanna Giorgio, sei tanto intelligente! Non avresti potuto farmi una sorpresa più bella! È tutto così meraviglioso, vero, caro?
Giorgio Sì, cara, soltanto vorrei che Jerry e May fossero qui. Loro sanno sempre che cosa fare quando succedono dei guai...
Susanna Non preoccuparti. Avranno ricevuto i tuoi telegrammi.
Giorgio Sì, ma vedi, Susanna, noi siamo sempre stati insieme. Questa èla prima volta in tanti anni che non siamo tutti e tre. Hai visto i miei ritratti, Susanna! Si accendono! (Ne indica uno e in quel momento si accende) Hai visto?
(Dalla porta entra Glogauer alquanto seccato, seguito dalla signorina Chasen).
Glogauer Dottor Lewis, debbo parlarvi. Come state, signorina Walker? Dottor Lewis, avete ordinato voi quattrocentosessanta aeroplani?
Giorgio Cos'è?
Glogauer Quattrocentosessanta aeroplani sono appena arrivati davanti allo studio. Hanno detto che voi li avete ordinati.
Giorgio (un po' a disagio) Bene, voi non credete nell'aviazione, signor Glogauer?
Glogauer Il fatto è questo, dottor Lewis: perché avete comprato qnattrocentosessanta aeroplani?
(Entra la signorina Leighton).
Signorina Leighton Signor Glogauer! Altri cento aeroplani sono atterrati e continuano ad arrivare di minuto in minuto!
Glogauer Cosa?
Signorina Leighton Arrivano a squadriglie di cin-qnanta ciascuna, signor Glogauer.
Glogauer Dottore! Non mi direte che avete comperato « più » di quattrocentosessanta aeroplani!
Signorina Leighton Il rappresentante della società dice che l'ordinazione è per duemila apparecchi
Glogauer Duemila?!
Signorina Leighton Così ha detto!
Glogauer È vero, dottore?! Può essere possibile sa casa sonile?
Giorgio Sapete, il rappresentante ha insistito.
Glogauer Duemila! Duemila aeroplani! Dov'è Me-terstein! Wesskopf!
Miss Chasen Signor Weisskopf! Signor Meterstein!
Glogauer Duemila aeroplani! Diciassette anni e mai in vita mia...
(Esce tempestosamente seguito dagli altri).
Signorina Leighton (uscendo) Ho detto loro che non c'eravate e che non potevo lasciare entrare nessuno.
Susanna Giorgio, è successo qualcosa? Non avresti dovuto comprare gli aeroplani?
Giorgio (seguendo la coda della processione) Ma signor Glogauer! Non vedo perché dobbiate prendervela tanto! Non ho fatto altro che comprare qualche aeroplano!
(Tutti sono usciti. Una pausa, poi entra May. Vede immediatamente i ritratti di Giorgio e guarda quello illuminato sulla porta da cui è entrata. Chiude la porta, poi la riapre e la richiude. La signorina Leighton rientra).
Signorina Leighton Buon giorno, miss Daniels.
May Buon giorno, miss Leighton.
Signorina Leighton Siete stata fuori?
May (indicando i ritratti) Vedo che avete messo delle nuove decorazioni...
Signorina Leighton Come?
May (fa la prova con un'altra porta) Non fanno altro? Niente fuochi d'artificio?
Signorina Leighton Non vi piacciono? Il signor Glogauer li ha fatti mettere in tutto il palazzo dopo la prima del film. Quando il dottor Lewis è entrato nello studio, si sono accesi tutti.
May Anche il signor Glogauer?
Signorina Leighton Come?
May (in tono diverso) Signorina Leighton, il signor Hyland è qui?
Signorina Leighton Il signor Hyland? Oh, il signor Hyland non è più con noi.
May No? E dov'è?
Signorina Leighton Non so, signorina. So soltanto che non è più con questo studio. Credo che sia tornato all'est.
May Tornato... Quando è partito, signorina?
Signorina Leighton Oh, non lo so proprio...
Miss Chasen (entrando) Signorina Leighton, il signor Glogauer vuole il suo caffè. Sta diventando pazzo.
Signorina Leighton Ma l'ha preso già due volte da stamattina.
Miss Chasen Lo vuole ancora: è indemoniato.
Signorina Leighton Oh, mio Dio, è la terza volta, in questa settimana.
(Esce con la signorina Chasen. Immediatamente Giorgio fa capolino. Poi, vedendo May, le getta letteralmente le braccia al collo).
Giorgio May!
May Guarda un po', il dottor Lewis!
Giorgio Sono felice di vederti, May! Hai ricevuto il mio telegramma? Ti ho telegrafato e ritelegrafato!
May Dov'è Jerry, Giorgio?
Giorgio Ma, non so, May. Non era con te? Era partito per cercarti...
May Cosa? Quando?
Giorgio Ma, poco dopo la tua partenza. Ha avuto una grossa lite con Glogauer, gliene ha dette di tutti i colori, e poi è andato a cercarti, ma tu eri già partita.
May Un momento, Giorgio. Vuoi dire che l'hanno licenziato?
Giorgio (annuendo) Senza nemmeno la lettera.
May Ma dov'è ora, Giorgio? Dov'è andato? Non bai saputo più niente di lui?
Giorgio Non so. Senti, May. E' successo qualcosa di terribile. Ho comprato una quantità d'aeroplani.
May Giorgio, dove credi che sia andato Jerry? Ha detto niente quando è partito?
Giorgio Non ha detto niente, May. Ha detto che veniva a cercarti, e che niente altro importava.
May (sorridendo) E non ha detto altro, eh? Soltanto questo?
Giorgio Tornerà, May. Tornerà quando saprà che tu sei qui. Ma ora, che devo fare con quegli aeroplani?
(In questo momento entra Jerry. Egli e May restano a guardarsi)
Ehi, Jerry! Oh, c'è Jerry, May!
Jerry May, devi ascoltarmi. Avrvi ragione. Ho capito che avevi ragione un minuto dopo che ti ho lasciata. E sono andato diritto da Glogauer, a dirglielo.
Giorgio Gliel'ho detto, Jerry; le ho detto tutto.
Jerry E la risposta: eccomi qui.
Giorgio Eccolo qui, May. Siamo di nuovo tatti insieme.
Jerry Siamo davvero insieme, May? Che mi dici, May? Siamo davvero insieme?
May Ma che diavolo hai fatto a lasciare Giorgio solo quaggiù?
Jerry Oh, non potevo restarci senza di te!
May E allora, perché non sei venuto da me?
Jerry L'ho fatto!
May Bene, allora.
Giorgio Evviva! Siamo di nuovo insieme!
(May improvvisamente si volge, emozionata).
Jerry Che c'è, piccola, che succede?
Giorgio May!?
May (riprendendosi) E' passato. Permetterete una piccola debolezza... È... è perché siamo di nuovo insieme, credo. Sembrava tanto tempo...
Jerry May, non potrò mai perdonarmi...
May No, Jerry... Mi hai fatto sentire come in una scena madre di un second'atto... Bene, d'ora in poi « Uno per tutti e tutti per uno », succeda quel che succeda! Giorgio è il più grand'uomo di Hollywood e tutti e tre siamo a cavallo!
Giorgio No, non lo siamo, May.
Mat Come?
Giorgio Glogauer è furibondo. Ho comprato duemila aeroplani.
Jerry Che cosa hai fatto?
Giorgio Ho comprato duemila aeroplani.
May Ma perché?!
Giorgio Non lo so. L'uomo parlava, parlava...
May Fammi capire bene: tu hai comperato duemila aeroplani...
Giorgio Sì.
May Per il signor Glogauer?
Giorgio (annuisce) E ne ho avuto uno gratis.
Jerry Ma in nome di Dio, Giorgio, perché l'hai fatto?
Giorgio Non possono servire a qualche cosa? Ci dev'essere pure un modo di usare duemila aeroplani!
May Sì, per fare la panna montata!
Jerry Ma come hai potuto fare una cosa simile?
Giorgio Beh, se qualcuno ti offrisse un aeroplano...
(Glogauer rientra, seguito da Susanna e da circa metà degli impiegati).
Glogauer (che appare raggiante) Ebbene, dottore, ce l'avete fatta un'altra volta! È meraviglioso!
Susanna Giorgio!
Giorgio Huh?
Glogauer Ce l'avete fatta un'altra volta! Che uomo che siete, dottore! Che uomo!
Jerry Ma che è?!
Glogauer Miss Daniels! Signor Hyland! Non avete sentito quello che ha fatto il dottore? Ha comperato duemila aeroplani! Non è magnifico?
May Magnifico!
Jerry Magnifico!
Glogauer Il gusto del pubblico cambia, signorina Daniels, me l'hanno appena telefonato! Tutti vogliono fare film d'aviazione, ma non possono farli perché il dottore ha accaparrato tutti gli apparecchi disponibili. Ogni produttore mi telefona; offrono qualsiasi somma!
Giorgio L'avevo preveduto.
Susanna Non è meraviglioso?
Glogauer È così, dottore, voi avete preveduto il cambiamento del gusto del pubblico. Avete visto il futuro!
May Se lo ha visto! Ma è lui, il futuro!
Jerry Vai non avete ancora capito che genere di uomo avete, Glogauer!
Glogauer Sì, che l'ho capito! Dottore, è questa la vostra tattica: fate credere sempre di aver fatto quello che non dovevate fare, e poi! Dottore, m'inchino dinanzi a voi!
Susanna Oh, Giorgio!
May Giorgio, tu non hai più bisogno di noi. Vai avanti come sei, e tutto andrà benone.
Giorgio Signor Glogauer, c'è una cosa a cui dobbiamo provvedere.
Glogauer (ansiosamente) Quale?
Giorgio (indicando la porta da cui Glogauer è appena entrato) Uno dei miei ritratti non si accende!
Glogauer (preoccupatissimo) Come! Meterstein! Weisskopf!
(Mesterstein e Weisshopf corrono via a rettificare l'errore)
Dottore, non sarete arrabbiato?! Ditemi che non siete arrabbiato!
Signorina Leighton (entrando) Signor Glogauer...
GlogauerSì?
Signorina Leighton Sapete che stanno abbattendo lo studio?
GlogauerCosa?
Signorina Leighton C'è una gran quantità di operai da basso e dicono che hanno l'ordine di abbattere lo studio.
Glogauer Abbattere lo studio!
Signorina Leighton Sì, signore!
Glogauer (lentamente si volge verso Giorgio per vedere se è stato lui a dare l'ordine. Giorgio ha un largo sorriso di perfetta serenità. Annuisce. Glogauer si rivolge alla signorina Leighton) Dite loro di continuare! Dite di continuare! Non so che cosa sia, ma sono certo che finirà bene!
(Meterstein e Weisskopf rientrano, indicando il ritratto).
Meterstein Ora va bene, signor Glogauer!
Giorgio (a Glogauer) Ne costruiremo uno più grande, signor Glogauer; molto più grande.
Jerry Questa è una buona idea!
Glogauer Splendida! Sentite avvicinarsi un'altra era, vero, dottore?
Giorgio Certo: un'altra era; l'avvenire è nostro.
Susanna May, non è meraviglioso?
Signorina Leighton (al telefono) Ufficio costruzioni, prego!
F I N E
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