Un’estate al mare
(Monologo brillante di Chiara Tambani pos. SIAE 229455)
Entra Linda sulla musica di “Stessa spiaggia stesso mare”.
Indossa un grande cappello di paglia, costume intero, pareo lungo, sandali con zeppe, grande borsa da spiaggia. Si siede su una sdraio posizionata sotto un ombrellone. All’inizio del monologo Linda estrae dalla borsa creme, radiolina, qualche frutto. Poi inizia a spalmarsi diverse creme: tubicino piccolo per il viso, più grande per il corpo, si bagna con un vaporizzatore. Con tono entusiasta e piena di vitalità, si rivolge ad un’immaginaria vicina di ombrellone:
Buongiorno! Che magnifica giornata e che aria frizzante! Nuova del posto? Oh no, questo è già il terzo anno che vengo qui! Sì, dal primo al quindici! Sto alla pensione Marinella, e questo
èil mio posto fisso. Terz’ultimo ombrellone sulla destra, prima fila. Sa, sono un’abitudinaria!
Non è bello qui? E’ tutto così… così… (come se non trovasse le parole per esprimere tanta bellezza)… piatto? Sì, è vero, non ci sono colline, non c’è molta vegetazione, diciamo pureche il paesaggio è un po’ brullo, va be’, non ci sono molte distrazioni… è l’ideale per rilassarsi, no?
E l’aria di mare poi… così fresca, così ricca di iodio! Come dice? Se non fosse per la raffineria che hanno costruito all’inizio del paese? L’agenzia di viaggi non gliel’aveva detto? Oh, stia tranquilla! Ci si fa presto l’abitudine! Basta ricordarsi quando vengono emessi i gas di scarico. Tenga a mente: alle 9.30, alle 11.00 e alle 12.30, poi c’è la pausa pranzo. Si riprende nel pomeriggio alle 15.00, alle 16.00 e alle 17.30. Io mi sono attrezzata! Quando la puzza diventa insopportabile, ecco pronta la mascherina per me e per i miei bambini (estrae tutta orgogliosa la mascherina dalla borsa).
Oh, ma non è sempre necessaria, solo quando tira un po’ di vento!
Se ne trovano di carine alla tabaccheria sul lungomare, in tanti diversi colori che può abbinare ai suoi costumi!
Ah, dalla sua espressione mi sembra di capire che lei è abituata alle comodità. Io invece penso che ci si debba adattare nella vita. Con un po’ di fantasia e di immaginazione si superano tutte le difficoltà.
A dire il vero anch’io all’inizio avevo qualche perplessità, ma poi Fausto, mio marito, mi ha
rimproverata dicendomi: “Ma insomma, tu ti fai due settimane al mare, io resto a casa a lavorare e in più ti lamenti per qualche piccolo inconveniente. Ricordati che la vita è sempre più cara e che io faccio grossi sacrifici per mandarvi in vacanza”.
Povero Fausto, mi sono sentita così in colpa.
E comunque tre anni fa, quando Fausto mi ha proposto di andare al mare da sola con i bambini, non è che volessi partire a tutti i costi. “Se non abbiamo abbastanza soldi restiamo a casa con te” gli ho detto io, ma lui ha insistito tanto! Diceva che avevo il diritto di divertirmi e rilassarmi un po’ e non ne voleva proprio sapere di non farci partire!
Povero caro, cosa non farebbe per la sua famiglia.
Sì, stiamo alla pensione Marinella. Forse non l’ha notata perché non è proprio sul lungomare.
E’ un po’ più all’interno… no, più indietro ancora… Ha presente il cartello con la scritta
BENVENUTI A LIDO DI MARENERO, ecco, appena dopo il cartello!
Tre chilometri per arrivare al mare? Ma no! E poi cosa vuole che siano tre chilometri. In vacanza bisogna pur fare un po’ di attività fisica, altrimenti ci si impigrisce!
Lo dice sempre anche il mio povero Fausto ed è per questo che ha scelto proprio la pensione
Marinella, perché ci tiene alla mia salute e vuole che mi mantenga in forma!
Mio marito pensa proprio a tutto!
Come dice? L’ha fatto per risparmiare? Scusi, mio marito deve sudare sette camicie per mantenere la sua famiglia. Che male c’è a cercare un alberghetto un po’ più economico degli altri!
E poi si può scegliere la vista della camera… Fausto insisteva perché prendessimo la camera
con vista sulla raffineria, ma io mi sono proprio impuntata, allora abbiamo optato per la
camera con vista sul centro commerciale, che tra l’altro è la più cara… le stanze con vista
sulla pompa di benzina erano tutte occupate!
Come non sembra neanche di essere al mare?
Se dal balconcino mi sporgo ben bene, nelle giornate terse, vedo in lontananza una strisciolina azzurra! Signora mia, ci vuole un po’ di fantasia nella vita! Fantasia e immaginazione sono il sale della vita!
Ciao Lisetta, Ciao Luigino (saluta con la mano). Sono i miei bambini! Li ho lasciati al GIGI ZOO. Sì, quel piccolo recinto all’inizio della spiaggia. Come? Pensava che fosse un recinto dove tengono gli animali? Ma no! Le mamme portano lì i loro bambini e li vanno a prendere quando vogliono! Pensi, fanno orario continuato fino a mezzanotte! E se le mamme non
possono andarli a prendere, li accompagnano fino all’albergo.
Sono molto organizzati, sa? Ci sono delle signorine molto simpatiche che portano i bambini a fare il bagno nel mare, come adesso vede? (Saluta ancora i bambini).
Naturalmente non prima di aver fatto degli accertamenti. Come, non lo sa? Le alghe! A bizzeffe! Se uno non sta attento entra nel mare come un essere umano e ne esce verde come uno di quegli extraterrestri che si vedono nei film! (Ride divertita).
Ma no signora, stia tranquilla! Le alghe non ci sono mica tutti i giorni! Diciamo… a giorni alterni, un giorno sì e un giorno no… Oggi ad esempio è il giorno no, vedrà che meraviglia!
E i giorni sì… be’, diciamo che la mascherina che si usa per i gas della raffineria può essere usata anche per proteggersi dal tanfo delle alghe!
E comunque le alghe si trovano soltanto nei mari non inquinati, me l’ha detto mio marito! Quindi noi siamo davvero fortunati: possiamo nuotare in un mare pulitissimo.
Mio marito? Eh no, lui proprio non può venire a trovarci. Deve lavorare, poverino. E se sapesse quanto lavora! Tutto per colpa di quella nuova collega. Sì, è arrivata nel suo ufficio una ragazza senza alcuna esperienza, e lui deve insegnarle tutto. A dire il vero sono già tre anni che è arrivata, ma Fausto dice che è così lenta ad imparare!
Pensi che mio marito porta addirittura il lavoro a casa… No, non a casa nostra, a casa della collega! E a volte si deve persino fermare da lei tutta la notte per aiutarla a finire il lavoro!
E sa una cosa? Non gli pagano nemmeno gli straordinari! Ma insomma, chi lavora tutta la notte percepisce uno stipendio più alto no? E lui invece niente! Lo fa per senso del dovere, dice! Eh sì, ha proprio ragione mia cara signora… Mio marito si dedica al lavoro anima e corpo (sottolineando il “corpo”). E non ce lo fa nemmeno pesare!
Pensi che quando ci ha accompagnati alla stazione per prendere il treno che ci portasse qui… ma insomma, cara signora, con tutto il lavoro che deve sbrigare come faceva ad accompagnarci in macchina? Dicevo… quando siamo arrivati alla stazione aveva un sorriso stampato sul viso… e sembrava che gli venisse dal cuore! Eh, ma io lo conosco bene il mio buon Fausto. Fingeva!
Non voleva che mi preoccupassi per lui. Che tesoro! Non sono tanti i mariti che si comportano così….
E non si è nemmeno dilungato in tante raccomandazioni che fanno i mariti ansiosi, del tipo “telefona quando arrivi” oppure “attenta a non scottarti” e nemmeno si è lasciato andare in certi frasi romantiche come “mi mancherai tesoro!”, perché sapeva che mi sarei messa a
piangere. No, lui ha caricato svelto svelto i bagagli sul treno, ha stampato ai bambini un bel bacio sulla guancia e poi, prima che il treno partisse, mi ha detto una frase, una sola unica frase che ho ancora qui, impressa nella mente. Mi ha preso la mano, mi ha guardato intensamente negli occhi e con voce calda a profonda mi ha detto: “Non spendere troppi soldi”.
E poi ci ha guardato partire con quel sorriso sincero stampato sulla faccia… Che marito! Cosa non farebbe per non darci il minimo dispiacere!
E così eccoci qui… i bambini al GIGI ZOO e io bella rilassata sotto il mio ombrellone. Se mi annoio? Mia cara signora, se sapesse che avventura mi è successa tre anni fa!
Ero arrivata da qualche giorno e il caldo era insopportabile. Siccome era uno dei giorni no, senza alghe, mi sono tuffata in acqua per rinfrescarmi.
Stavo talmente bene che senza accorgermene mi sono spinta un po’ più al largo. Ad un certo punto mi sono accorta che con i piedi non toccavo più il fondo sotto di me. Allora mi sono messa ad urlare AIUTO! AIUTO! E intanto l’acqua mi entrava in bocca e le forze mi mancavano… AIUTO! AIUTO! Stavo ormai colando a picco quando all’improvviso mi sono sentita prendere con forza e tirare fuori dall’acqua. Era Rocky!
Ma no, non era il cane del salvataggio… ah, per via del nome… no, Rocky! Guardi di fronte a lei, leggermente sulla sinistra, vede quel ragazzo moro, muscoloso, tutto abbronzato che sta guardando verso di noi (saluta con la mano facendo un gran sorriso). Ecco, quello è Rocky! Il bagnino, no? E’ stato così coraggioso… Mi ha preso tra le sue forti braccia e nuotando con vigore mi ha portata fino a riva.
Poi mi ha distesa sul bagnasciuga e mi ha fatto subito la respirazione bocca a bocca… Be’, io l’ho lasciato boccheggiare un bel po’ prima di riprendermi. Doveva vedere com’era preoccupato quel povero ragazzo! Si era preso un bello spavento! Ma ormai il peggio era passato. Ora stavo bene ed era tutto merito suo.
I giorni successivi veniva sempre qui al mio ombrellone, per assicurarsi che non avessi riportato nessuna conseguenza. Dopotutto ero stata sul punto di annegare! E così abbiamo cominciato a parlare. Io gli ho raccontato dei miei bambini che venivano accuditi al GIGI ZOO e del mio povero marito costretto a lavorare anche di notte con la sua giovane collega! Lui si è dimostrato molto, molto comprensivo (sottolineando il “molto”).
Sapesse poi con quanto impegno si è messo ad insegnarmi la respirazione bocca a bocca! Ci teneva proprio tanto ad insegnarmela, almeno quanto io desideravo impararla!
Sa, all’inizio mi sentivo un po’ in colpa per via di mio marito. Non mi sembrava giusto che, mentre lui sudava sette camicie per mantenere la sua famiglia, io mi divertissi insieme al bagnino.
Ma poi quel caro ragazzo mi ha fatto notare che sicuramente a mio marito non dispiaceva poi così tanto lavorare, che compiere il suo dovere con tanto zelo lo rendeva senz’altro felice e che sicuramente stava bene in città, assorto nella sua attività diurna e notturna.
Ed aveva proprio ragione! Come avevo fatto a non pensarci! Mio marito faceva tanti sacrifici per mandarci in vacanza e per farci stare bene… non sarebbe stato affatto giusto che io fossi rimasta tutta sola ad annoiarmi. Me lo aveva detto lui no? Voleva che mi rilassassi e mi divertissi!
E così, da ormai tre anni dimentico il grigiore dell’inverno in compagnia del mio giovane amico.
Questo non sarà il paradiso sulla terra, ma cosa vuole che sia un po’ di puzza e qualche alga quando posso starmene comodamente seduta sulla sdraio e guardarmi il mio Rocky per tutto il giorno. E la sera poi… be’, diciamo che pratico un bel po’ di attività fisica… proprio come si raccomandava mio marito!
Come dice? Fu davvero una fortuna che quel giorno fossi quasi sul punto di annegare? Be’, diciamo che… ho solo dato una piccola mano al destino! Mia cara signora, nella vita ci vuole un pizzico di fantasia e… di immaginazione!
(Saluta Rocky con la mano facendogli un grande sorriso. Bello sarebbe se alla fine entrasse un ragazzo muscoloso, la prendesse in braccio e la portasse via).
FINE
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