Uniti finchè morte non ci separi

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UNITI FINCHE’ MORTE CI SEPARI

UNITI FINCHE’ MORTE CI SEPARI

Commedia brillante in tre atti di

PINO GIAMBRONE

UNITI FINCHE’ MORTE CI SEPARI

Commedia brillante in tre atti di

PINO GIAMBRONE

PERSONAGGI

—        ALFONSO SANTIA

—        MARIU’ MAGRI’, sua moglie

—        NINFA SANTIA, sorella di Fofonè

—        BIAGINA, figlia di Ninfa

—        FIAMMETTA ALU'

—        COLA CAPPALONGA

—        NINETTA MAGRI', vedova Cappalonga

—        MIMI' CAPPALONGA, figlio di Ninetta

Tutti i diritti riservati — Iscrizione alla S.I.A.E. — DIREZIONE GENERALE ROMA SEZIONE D.O.R.. Per la rappresentazione, versione in dialetto, in lingua Italiana straniera e varia utilizzazione di brani e riduzione cinematografica, rivolgersi alla S.I.A.E.. — Direzione Generale Roma - o all’Autore, via Roma n. 22 — 93010 CAMPOFRANCO (CL) Tel 3385995676

ATTO PRIMO

LA SCENA

Unica per tutti e tre gli atti. Salotto di casa Santìa. Divano e due poltrone ricoperti con dei copridivani. Grossi cuscini posati sul divano sulle poltrone ed alcuni per terra. Sedie e quadri. Comune in fondo con due porte a vetrate. Porta a vetrata sulla sinistra che si accede negli appartamenti di Fofonè. A destra porta a vetrata che si accede negli apparta­menti di Ninfa. Arredi vari.

SCENA PRIMA

Ninfa, Fofonè, Mariù e Biagina

(entrando dalla destra con un cavallino di cartapesta in mano. Sorella di Alfonso. Ha subìto un trau­ma dopo che il fidanzato l’ha lasciata incinta di Biagina. Cammina sempre con questo cavallino di cartapesta e ripete spesso la filastrocca avanti scritta. Ha momenti di lucidità che si alternano con momenti di assoluto oblìo. Diventa isterica quando ricorda momenti tristi della sua vita passata.)

Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino!

Porta con te la mia amata bambina,

Allo spuntar del sol, domani mattina! 

Cavallino, mio dolce cavallino......! (entra Alfonso)

Alfonso                      Ninfa, mia cara sorella te l’ho detto mille volte che questa ninna nanna non la devi cantare! Lo sai che questa ninna nanna è un sonnifero per mia moglie! Lo sai che mia moglie appena sente questa ninna nanna entra in una fase di catalessi e s’addormenta subito! Non solo devo combattere con i problemi che ho con mia moglie e magari devo risolvere anche i tuoi! Dio mi ha dato questa croce e non so fino a quanto la devo portare e se potrò resistere!

Ninfa              (sorridendo) Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi…!

Alfonso           (tappandole la bocca) Stai zitta! (entra la moglie Mariù con un reggiseno in mano. Ninfa si mette in disparte giocando col cavallino di cartapesta.)

Mariù              (mostrando il reggiseno, inviperita ed isterica) Tocca qui! Metti la mano qui!

Alfonso           (toccando il reggiseno) Aih! Che ci sono spine?

Mariù              Alfonso! Si, fai finta di niente! Innocente sei!

Ninfa              Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino! (a questo punto Mariù si blocca, incomincia ad assopirsi. Alfonso corre subito per tappare la bocca a Ninfa )

Alfonso           Zitta, stai zitta!

Mariù                          (ritornando in se e non ricordando nulla di ciò che era successo unmomento prima). Tocca , tocca qua!

Alfonso           (toccando il reggiseno.) Aih! Ci sono spine di fichidindia?

Mariù                          Ma no! Dici sul serio? Si, fai finta, fai finta di non sapere nulla! Alfonso, Alfonso....quand’è l’ora... quand’è l’ora che la finisci... ah?

Ninfa              Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino! (Mariù incomincia ad assopirsi).

Alfonso           (come al solito, tappandole la bocca.) Ma hai la testa dura, cara sorella! Ti ripeto che questa ninna nanna non la devi cantare!

Ninfa              Ma scusa se il cavallino ha sonno!

Mariù                          (ripigliando coscienza) Negalo! Negalo ….negalo che non sei stato tu! (si tocca il seno in quanto nel reggiseno che indossa ci sono delle spine.) Non ne posso più! Sono trafitta di spine come San Sebastiano! Alfonso, non ne posso più! Non rispondi?

Alfonso                      Ma sei sicura che sono stato io? Sei tu che combini questi scherzi e poi dai la colpa a me! (piglia dalla tasca un paio di mutande) Le conosci? Le conosci queste?

Mariù              Certo che li conosco! Sono le tue sporche mutande!

Alfonso           Solo per la sporcizia le conosci? Dimmi una cosa chi ha cosparso di peperoncino le mie mutande…ah? E’ stato cosparso qui nella parte dove non batte il sole! E’ da due giorni che ho un fuoco nelle parti intime! Non so come risolvere il problema! Ho messo del ghiaccio a non finire per trovare un po’ di refrigerio! Ho provato di tutto! Ma poi dico che tipo di peperoncino hai usato che è così forte che mi sta infiammando tutto il corpo! Allora, rispondimi! Chi è stato? (pigliando un fazzoletto) E in questo fazzoletto? Quanto peperoncino hai cosparso? Il naso mi brucia e sta diventando come il naso di mastro Geppetto! Non sei stata tu a combinare questi scherzi?

Mariù              Fai lo gnorri per non pagare la dogana! Alfonso! Ho la vaga impressione che tu hai architettato tutto sia lo scherzo dei reggiseno che delle mutande e dei fazzoletti! Ti conosco, caro Alfonso di che pasta sei! Tu lo stai facendo affinché io mi stanchi di te! E no caro maritino! Ti sei fatto i conti senza l’oste! Con me tocchi duro! Chi si sente pungere va via! Me lo diceva sempre la buonanima di mia madre che fu anche la moglie, in seconde nozze, di tuo padre ! Mi diceva sempre: Mariù, la figlia, non ti sposare con Alfonso perché è uguale a suo padre! Ha tutte le malignità di suo padre! Se ho fatto io uno sbaglio sposandomi con suo padre non voglio che tu commetta lo stesso errore sposando il figlio! Me lo ripeteva sempre la buonanima di mia madre! Purtroppo le sue parole e imprecazioni non mi hanno convinta perchè io davo retta al mio cuore! L’amore che avevo nei tuoi riguardi era incommensurabile! Credevo nell’unità del matrimonio! Mi ha sempre colpito la frase: “ Uniti finché morte non ci separi” ! Ma mi sono sbagliata! Mi sono accorta dell’errore troppo tardi ed ora mi ritrovo...!

Alfonso           Si, girala, girala come vuoi! L’artefice di tutti questi scherzi sei tu, e ora vuoi dare la colpa a me! L’unica colpa che ho è quella di averti sposata! Io non ho voluto ascoltare le parole della buonanima di mio padre! Era stanco delle manie di tua madre! Era stanco dell’arroganza di tua madre! Non ho dato ascolto alle sue parole ai suoi suggerimenti ! E così mi sono fatto ammaliare da ciò che usciva dalla tua dolce bocca!  E sono rimasto incastrato come un topo dentro la trappola!

Mariù              Trappola doro! Una bella eredità che ha lasciato la buonanima di mia madre…!

Alfonso           E di mio padre! Ricordati che tutte  queste proprietà appartenevano a mio padre! Tua madre non possedeva neanche un laccio di scarpe! Mio padre è stato ammaliato da tua madre sino al punto di non fare la separazione dei beni nel contratto di matrimonio!

Mariù                          Ueh! Ma che stai insinuando? Guarda che tuo padre era nulla tenente! Mia madre è stata la sua ricchezza! Cosa ha portato tuo padre per dote? Solamente questa catapecchia con quattro mobili tarlati.. e.. non mi fare più parlare perché altrimenti io vado oltre! Non mi stuzzicare! Non mi fare parlare!

Alfonso           E parla!

Mariù              Parlo? Guarda che parlo!! Ah!

Alfonso           Parla, parla! Buttalo fuori questo veleno che ti bolle e ti rode lo stomaco!

Mariù              Ah si? Ah si? Non te la detto tuo padre che tu sei un figlio...!

Ninfa              (Ch'era messa in disparte agiocare col suo cavalluccio).

Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino!

Porta con te la mia amata bambina,

Allo spuntar del sol, domani mattina!(Ninfa continua la filastrocca e Mariù incomincia adassopirsi.)

Alfonso           (alla sorella) Stai zitta! Stai zitta, vai nell’altra stanza!

Ninfa              (obbedendo al fratello e cantando)

Oh mamà losai chi c’è?

E’ arrivato Fofonè.

E’ arrivato alletre!

Peperepepè! (esce accompagnata dal fratello nella portadi destra.)

Mariù                          (ritornando in se e continuando a parlare) Non te la detto che sei figlio di NN!

Alfonso           Da quali pulpito viene la predica! Se uno ha l’amaro nello stomaco, amaro gli esce dalla bocca! E’ arrivata adesso questa notizia? Ti ricordo, invece, che tua mamma era conosciuta da tutti!Sapevano di chi era figlia e chi era lei! Tale madre , tale figlia! Se in questa stanza c’è un figlio illegittimo tu sai chi è!

Mariù                          Basta! Basta! Mi sono stancata a sentire certe bestialità! Forse è meglio che vado in cucina! (esce dalla sinistra.)

SCENA SECONDA

Detto, Biagina e Ninfa

Biagina           (Figlia di Ninfa, usa portare gonne corte con calzettoni bianchi. Fiocco in testa. Non cammina maballa. Entra dalla comune.) Ciao zio Alfonso! Dov’è mia madre?

Alfonso                      Ciao Biagì! E’ andata nella sua stanza poco fa! (Biagina esce per rientrare subito con Ninfa)

Biagina           (pigliando per mano sua mamma) Eccola qua!

Ninfa              (sorridendo) Eccomi qua! Cavallino, mio dolce cavallino... (si blocca subito in quanto s'accorge che non ha in mano il cavalluccio di cartapesta. Esce dalla destra e rientra subito con il cavalluccio di cartapesta inmano.)

Biagina           Dov’è il pezzo di stoffa?

Ninfa              (tirando dalla tasca un pezzo di stoffa) Eccola qua!

Biagina           (pigliando il pezzo di stoffa e coprendo il cavalluccio.) Andiamo mamma!

Alfonso           Dai che esco pure io!

Ninfa              (mentre si accinge ad uscire, avvicinandosi al fratello Alfonso.)

                        Ohmamà lo sai chi c'è,

E' arrivato Fofonè,

E’ arrivato alle tre,

Peperepepè! (escono dalla comune.)

SCENA TERZA

Mariù e Cola.

Mariu                   (che ha assistito alla scena dietro la porta.) In quale famiglia sono andato a finire! In questa famiglia non ce una persona che non sia toccata di cervello! Sono uno più demente dell’altra! Almeno Ninfa è giustificata! Sedotta e abbandonata dal suo fidanzato! L’ha lasciata incinta di Biagina e non si è saputo più che fine ha fatto! E’ rimasta scioccata da questa vicenda che il cervello è andato per conto suo! Non ci sono medicine e cure! Così loro dicono! (suonano alla porta, è Cola amante di Mariù. Indossa un vestito blu gessato. Baffi accennati sotto il naso. Ha un tic: stringe le mani strofinandoli per poi allargarle con le palme rivolte verso l’alto, all’altezza delle spalle. Mariù va ad aprire.) Però ci vuole coraggio a venire sino a casa! Tu lo sai che incorriamo in un grosso guaio se ci scoprono?

Cola                            Mariù, Mariù amore mio! Io per te farei la qualsiasi cosa! Affronterei il pericolo a tu per tu!(la bacia.)

Mariù              Qui il pericolo è grosso! Ti ho detto sempre che se mio marito scopre di questa nostra relazione , perdo tutta l’eredità che mia madre e suo padre ci hanno lasciato! Questa è una clausola del testamento! E questo vale anche per lui! Quindi se uno di noi scopre che l’altro ha una relazione extraconiugale ha diritto a tutta l’eredità! Chiedere il divorzio neanche questo! Perde il diritto all’eredita chi lo chiede!

Cola                E allora scusa, Mariù, chiedete la separazione consensuale e così vi dividete l’eredità!

Mariù              Mia madre e suo padre hanno pensato pure a questo! Se chiediamo la separazione consensuale l’eredità va a finire ad un parente prossimo, che sarebbero Ninfa con sua figlia Biagina! Quindi caro Colacerchiamo di essere furbi! Mio marito fa tutto il possibile per farmi stancare e così costringermi a chiedere il divorzio! Me ne combina di tutti i colori una dietro l’altra! Così secondo lui, io mi stanco sino al punto di chiedere il divorzio, divenendo erede universale dei beni! Lui non sa con chi ha che fare! Caro Cola dobbiamo essere prudenti ed aspettare a non farci scoprire, altrimenti lui va a riferire al notaio e noi perdiamo tutto!

Cola                Si, ma la sua testimonianza vale quantola tua!

Mariù              Questo  è vero, ma se ha prove e li porta davanti al notaio, allora si!

Cola                Ma che tipo di prove?

Mariù                          Qualsiasi: foto, registrazione del nostro dialogo, qualche testimone che ha avuto modo di vederci assieme…! ( guarda fisso Cola e sta un po’ a riflettere.) Cola mi è venuta una idea! (lo guarda dalla testa ai piedi, poi pigliando il copridivano, improvvisa sul corpo di Cola un abito da donna..) Cola! Cola ho trovato la soluzione al nostro problema!

Cola                Che soluzione?

Mariù              Ti vestida donna!

Cola                Cosa?

Mariù              Ti vesti da donna! Un bell’abito, attillato, un bel seno prosperoso, una parrucca…!

Cola                Ma che sei pazza?

Mariù              Ascolta! Tu, ti vesti da donna! Poi con una scusa qualsiasi vieni qua a trovare mio marito quando è solo! Lo corteggi, fai delle moine, lo abbracci, e nel momento in cui tu lo stai per baciare entro io con una macchina fotografica e scatto delle foto compromettenti!

Cola                Troppo semplice!Poi tuo marito indaga e viene a scoprire che è tutto una montatura!

Mariù              E come lo deve scoprire! La donna sei tu! Poi sparisci nel nulla e …!

Cola                Mi pare...!

Mariù              Non ti preoccupare studierò il piano nei minimi particolari! (abbraccia Cola.)

Cola                Mariù!

Mariù              Si!?

Cola                Mariù! (l'afferra stretta tempestandola di baci) Balla!

Mariù              Cosa? Balla?

Cola                Si balla, ballami la danza del ventre!

Mariù              Quale ventre?

Cola                Il tuo! Dai, tu lo sai che mi eccita, che quando balli la danza del ventre mi inebrio tutto! Dai balla, muoviti tutta! (continua a tempestarla di baci.) Muovi i fianchi che mi eccita! (piglia i fianchi di Mariù e li muove. Mariù fail seguito, muovendo freneticamente i fianchi.) Ah, come mi fai morire! (tic). La frenesia mi sta salendo! La frenesia! (preso dal delirio si mette a ballare anche lui la danza del ventre. Movimenti a soggetto.) Mariù, Mariù basta! (la piglia in braccio, preso dall'eccitazione, per portarla nella stanza di sinistra ma viene bloccato da Mariù, in quanto sente rumore di apertura porta. E' Ninfa che prima di entrare in scena canta il solito motivetto.)

Ninfa              (d.d.) Ohmamà lo sai chi c’è?

E' arrivato Fofonè,

è arrivato alle tre,

peperepepè!

Mariù                          Miacognata Ninfa è, assieme a mio marito! Siamo fritti! (in mano tiene ancora il copridivano, fa sedere Cola nella poltrona e lo copre con lo stesso. Mariù sta in piedi ad aspettare.)

Ninfa              (entrando dalla comune) Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino!

Porta con te la mia amata bambina,

Allo spuntar del sol, domani mattina!   (mentre ripete la solita ninna nanna. Mariù si assopisce cadendo esamine sul divano. Ninfa esce dal­la destra. Cola non ricevendo nessun segnale da parte di Mariù, incomincia a scoprirsi lentamen­te. S'accorge che Mariù distesa esamine sul divano. Momenti di smarrimento.)

Cola                            Mariù, Mariù che hai? (da alcuni schiaffetti.) Mariù svegliati. Oh! Oh! Madonna Santa, come faccio ora? (poggia l'orecchio sul petto di Mariù) Viva, viva è! Meno male! Ma cosa le è successo? (soffia sul viso) Mariù! Parlami! Parlami d'amore, Mariù, tutta la mia vita sei tu! (piglia il copridivano ed incomincia a sventolare. Nello stesso istante entra di nuovo Ninfa. Cola preso dalla paura fa cadere il copridivano su Mariù. Ninfa riconosce in Cola il suo fidanzato, padre di Biagina. Si mette ad urlare )

Ninfa               Ah! Cola Cola! Tu sei? Cola, Cola colonna della vita mia! (Ninfa gli gira attorno. Cola resta immobile) Cola, Cola! Ha diciott’anni che aspetto questo momento! Cola, Cola! (Cola senza dare una risposta si avvia verso la comune.) Cola, Cola non mi lasciare , non mi lasciare come hai fatto vent’anni fa! (Non ricevendo risposta lo piglia a borsate. Cola esce. Ninfa rimasta sola fa come una pazza.) Cola! Cola di nuovo sola mi hai lasciato! Cola! ( si butta sul divano) Cola come faccio senza di te! (sviene.)

SCENA QUINTA

Dette, Biagina e Alfonso

Biagina           (entrando dalla comune vedendo la mamma sulla poltrona svenuta.) Mamma! Mamma, cosa ti è successo?

Alfonso           Che c,è? Cosa è successo? (entrando dalla comune)

Biagina           Zio Alfonso, la mamma sta male!

Alfonso           Ninfa, Ninfa , la sorella! (incomincia a ripigliare i sensi). Ninfa, Ninfa io sono  Alfonso! Ninfa! (incomincia a cantare la canzoncina che canta spesso Ninfa.) Oh! mamàlo sai chic’è? E’ arrivato Fofonè!.......Oh! mamà....!

Biagina           Mamma, lo senti  Fofonèè arrivato!

Ninfa              (aprendo gli occhi e gridando) Cola, Cola!

Alfonso           Cosa vuoi,  la coca cola?

Ninfa              Cola, Cola!

Alfonso           Ninfa cara mia sorella ora te la vado a pigliare un po’ di coca cola! ( si siede sul di­vano su cui s’era assopita Mariù.) Cosa c’è qua sotto? (scopre il divano e s’accorge della moglie esamine.) Madonna Santa!Mariù sotto la coperta? Mariù, Mariù (Poi associala presenza di Ninfa con lo svenimento di Mariù. Schiocca pertre volte le dita e Mariù si sveglia.)Se non faccio così non si sveglia affatto!

Mariù              (ancora incosciente) Cola, Cola!

Alfonso           E cosa avete oggi? Tutti sete di coca cola?

Mariù                          (ripigliando coscienza) La coca cola voglio! (vedendo sulla poltrona Ninfa) Cosa le è successo?

Alfonso           Niente di grave! Avete tutti e due sete di coca cola!

Mariù              Vado in cucina a bermi un poco d’acqua! (esce dalla sinistra.)

Alfonso           (alla sorella) Cosa ti è successo, Ninfa?

Biagina           Mamma, parla! Cosa ti è successo?

Mariù                          (rientrando) Fofò, guarda che sto andando a ritirare , dal restauratore, il vaso in  porcellana di Capodimonte! Vaso che mi ha lasciato mia mamma, dico mia mamma, che a sua volta era di sua nonna! Un vaso  che è un pezzo di antiquario del valore di svariati centinaia di migliaia di euro! Ti saluto! (esce).

Biagina           Mamma, andiamo nella tua stanza così ti riposi un po’!

Ninfa              (non avendo tra le mani il cavalluccio) Dov’è? Dov’è?

Biagina           (pigliandolo da terra) Qua è! Andiamo!(escono dalla destra.)

SCENA SESTA

Detto, la Vedova Cappalonga eMimì

Alfonso           (suonano alla porta, va ad aprire) Prego accomodatevi! (Sono, la vedova Cappalonga, con il suo figlio Mimì. La vedova vestetutta in nero, velo davanti il viso che glielo copre interamente. Un grosso cappello nero, guantineri. Porta a tracollo una striscia di stoffa con la scritta "Per mio marito", scritta usata nelle corone difiori per i funerali. Tiene in mano un mazzo di crisantemi. Parla lentamente con voce d'oltre tomba. Quando rimprovera ilfiglio ripete duevolte la frase, la prima volta con voce femminile la seconda volta con voce maschile. Il figlio Mimì,anch'esso vestito in nero con la striscia a tracolla con la scritta: Per mio padre”. Sia la giacca che i pantaloni sono corti. Camicia bianca con colletto sporco. Cravatta a farfalla o a scocca.. Sta mangiando una banana. I due personaggi entrano in scena con un sottofondo musicale funebre. Mimì anche lui ha la striscia con su scritto “Per mio padre"). Si accomodi signora!

Cappalonga     Non sono una signora!

Alfonso           Signorina!

Cappalonga     No! Non sono una signorina!

Alfonso           Mi deve scusare o una o l’altra deve essere!

Cappalonga     Io non sono! Ma fui! Fui signora, ma ora dopo la morte di mio marito, (mostra la striscia al petto) Non sono più niente! Vivo perché devo vivere! Mangio perché devo mangiare!  La mia vita non ha più senso. (pianto).

Mimì                           (ha finito di mangiare la banana e butta per terra la buccia. Si pulisce il naso.) Mamma, voglio una femmina!

Cappalonga     Sì, la mamma, cuore della vita mia sì! Perciò stava dicendo la mia vita non ha più senso da quanto è morto mio marito! (mostra la striscia al petto). Non esisto più!

Mimì              (tirando la veste alla mamma) Mamma, voglio una femmina!

Cappalonga     (con tono di rimprovero) Sì, figlio di mamma (poi con voce maschile) Si , figlio di papà!

Alfonso           Che cosa ha il giovanotto?

Cappolanga     Vuole una femmina!

Alfonso           E perché non gliela compra?

Cappalonga     Ogni cosa a suo tempo! Perciò le stavo dicendo che la mia vita non ha più senso, non ha più speranza, non ha più meta! Io vago!

Alfonso           Dove?

Cappalonga     Vago, Vago!

Alfonso           E dove?

Cappalonga     Dove che?

Alfonso           Dico, dove va? Vago in campagna, vago a mare…!

Cappalonga     No, vago come per dire vagare senza meta!

Alfonso           Mi deve scusare non ho ancora avuto il piacere di sapere con chi sto parlando!

Cappalonga     Avete ragione! Io sono  Concetta Magrì, vedova Cappalonga, e questo è mio figlio  Mimì, Mimì Cappalunga! Fai l’inchino, lamamma! (la vedovacon la mano spinge la testa del figlio verso il basso.)

Alfonso           Magrì?

Cappalonga     Si, Magrì, la sorella di Mariù, sua moglie! Sono stata buttata fuori di casa perché rea di essermi innamorata del padre di quest’anima innocente!

Mimì               (pulendosi il naso) Mamma voglio la femmina!

Cappalonga     Si , figlio della mamma! (poi con voce maschile) Si , figlio di papà! Dicevo , buttata fuori come un cane! Ero considerata la pecora nera della famiglia! La iettatrice! Tutto ciò che succedeva di negativo a casa mia veniva addossata la colpa a me! Mio padre una volta si è rotto il braccio e la colpa è stata addossata a me! Si tagliava le mani , la colpa di chi era? Mia! Una volta gli è venuta la broncopolmonite ed è stata data la colpa sempre a me! La colpa di chi era ? Sempre mia! Ha avuto tutte queste malattie :Ipertensione, colesterolo alto , infiammazione dell’appendice, infarto, ictus! La colpa veniva data sempre a me! Anche la morte di mia madre , la colpa è stata addossata a me! Ero considerata! “L' attira-disgrazie"! Non hanno voluto che mi sposassi con il futuro padre di questa anima innocente e fui scacciata fuori di casa, portando in grembo il frutto dell’errore commesso, se così si può dire, (piange), come se avessi perpetrato un efferato crimine! Ora mi trovo, senza marito, senza casa e senza un soldo per potere sfamare questa anima innocente! Ora son venuta qua per chiedere un vostro aiuto!

Alfonso           Capisco! Però è giusto che ne parli con mia moglie, sua sorella!

Cappalonga     (con rammarico)  E sia! ( imprecando) Ma verrà il giorno del giudizio , giorno in cui sia gli uomini che le femmine...!

Mimì               (interrompendo) Mamma voglio la femmina!

Cappalonga     Si, amore di mamma, ( con voce contraffatta) si amore di papà! Dicevo, verrà il momento in cui tutti avranno tutti la giusta punizione. (a questo punto si sente rumore di vetri rotti che proviene dall’ingresso. Alfonso va a vedere cosa sia successo.)

Alfonso           (d.d.) Cosa è successo?

Mariù                          (ch'era entrata portando l’alzata di porcellana) Sono scivolata  e si è rotto il vaso di porcellana di Capodimonte! Vorrei sapere chi ha buttato per terra la scorcia di banana?

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

Stessa scena del primo atto.

                                                 

SCENA PRIMA

Biagina, Mimì, Alfonso e la vedova Cappalonga

Biagina           (entrando dalla destra tenendo in mano un mini registratore, che va a nasconderlo           sotto i cuscini            del divano. Suonano alla porta. E' Mimì, va ad aprire.) Accomodati! Tu si Mimì, è vero? Io sono Biagina la nipote  di tuo zio Alfonso! Siediti! (Biagina si sposta con passi piccoli e quando si ferma, li incrocia.)

Mimì               Mimì, Mimì Cappalonga! (allunga la mano, col braccio diritto per salutarla)

Biagina           (gli va incontro dandogli un bacio sulla guancia.) Piacere! E' un piacere conoscerti. Come ti trovi nell’appartamento qui accanto?

Mimì               Che c’è mia madre?

Biagina           No, non l’ho vista! Vieni siediti qua accanto a me! (Biagina si siede sul divano, mentre Mimì resta all'impie­di dietro il divano.) Dai, vieni, siediti. (si alza e lo fa sedere accan­to. Mimì è impacciato. Biagina durante il dialogo piglia le mani di Mimì e se li porta sulle sue ginocchia.)

Mimì               (riportando le mani sulle sue ginocchia.) Biagì…! Biagì…!

Biagina           Si, Mimì, parla!

Mimì               Biagì, dimmi una cosa tu non sei femmina?

Biagina           A certo che sono una femmina! Non lo vedi che porto i capelli lunghi! Più lunghi dei tuoi!

Mimì               Mio cugino pure lunghi ce li ha, e allora lui che è femmina?

Biagina           Chi è tuo cugino?

Mimì               Il figlio di mia zia Nunzia, Giovanni!

Biagina           No, che c’entra! Sono una femmina che oltre ai capelli lunghi porto pure gli orecchini!

Mimì               Giovanni pure porta gli orecchini!

Biagina           Si, ma io ho un’altra cosa!

Mimì               Cosa?

Biagina           Come cosa? Non si vede che…!( mostrando il seno)

Mimì               Non si vede, che?

Biagina           Non si vede che porto, che porto….che porto...(mostrando il seno in maniera spropositata)......che porto due bei mazzi di rose dure e odorose!

Mimì               Vero! Giovanni non ha queste due bei mazzi di rose!

Biagina           Mimì, vuoi toccare queste due bei mazza di rose?

Mimì               E se mi pungo?

Biagina           Stupido, queste sono rose senza spine! Toccale, toccale e odorale! Riempiti il naso di questo profumo, aspro e vellutato! (piglia le mani di Mimì perpoggiale sul suo seno, masi sente un rumore di porta. E’ Alfonso. Biagina subito cambia atteggiamento, facendo finta di giocare, battendo le sue mani contro quelle di Mimì.) Ciao zio Fofò!

Fofone            Cosa stavate facendo?

Biagina           Chiedevo a  Mimì, come si trova nell’appartamento qui affianco.

Alfonso           E come si trova? Come ti trovi, Mimì?

Mimì               (Che è stato fermo, senza muoversi un secondo.) Dov’è la mamma? Dov’è la mamma?

Alfonso           Giusto dice, dove sua madre? (suonano alla porta    è la vedova Cappalonga. Biagina va ad aprire e rientra subito.)

Biagina           Sua madre è! (Alfonso fa scongiuri. Musica funebre, come sottofondo musicale. La vedova si ferma al centro della scena.)

Mimì               (vedendo la madre le va incontro le sussurra all’orecchio.)

Cappalonga     Cosa hai? Non ho capito niente! (Mimì ripete il gesto.) Parla più forte!

Mimì               Mamma! (continua la frase sussurrandole all’orecchio.)

Cappalonga     Mimì, ti ho detto di parlare più forte! Poi non è educato parlare all’orecchio in presenza di altre persone!

Mimì               (pigliandosi di coraggio.) Mamma, ho trovato una femmina!

Cappalonga     Cosa hai trovato?

Mimì                           Ho trovato una femmina con due bei mazzi di rose, dure e profumate, con profumo aspro e vellutato!

Cappalonga     (sconcertata da questa affermazione, guarda Alfonso, che fa cenno di non capire niente.) Mimì, ti ho detto e te lo ripeto per l’ennesima ora, ancora non è ora! (gli dà uno schiaffo. Poi ripete la stessa frase con voce maschile.) Mimì, ti ho detto e te lo ripeto per l’ennesima ora, ancora non è ora!

Mimì                           (piangendo) Ma io voglio la femmina, la femmina, la femmina con due mazza di rose…!(Biagina va verso Mimì per consolarlo.)

Cappalonga     Mimì! (atteggiamento di rimprovero) Mimì! (Mimì si allontana da Biagina e va ad appoggiare la testa sul seno della mamma.) Purtroppo , questa è stata la volontà di suo padre nonché mio marito, pace all’anima sua, (indica la striscia che ha sul petto.) Mi ha detto, prima di lasciare questa terra: Ninè guarda che ti affido nostro figlio Mimì , fai tu la mia volontà! E cosi io devo fare anche le sue veci, facendo con rammarico la sua parte! (piange)

Alfonso           Ah, per questo... Mimì (con voce di donna)...Mimì !(voce di uomo.)

Capppalonga   Purtroppo si! Adesso mi concedo!

Mimì               Mamma, ma io...!

Cappalonga     Ti ho detto di no!(Mimì poggia di nuovo la testa sulla spalla della mamma, e con passi lenti escono dalla comune.)

Biagina           (guarda lo zio stranito della situazione) Zio, zio Alfonso, io vado nella mia stanza, mi cambio e poi vado a pigliare mamma che si trova dal dottore per la solita terapia di gruppo! (esce dalla destra.)

Alfonso           (rimasto solo) L’uomo è un mistero! Non una, ma possiede infine sfaccettature! La psiche, la psiche umana, fa brutti scherzi! Ma! (esce dalla sinistra)

Biagina           (rientrando dalla destra, va verso il divano, piglia il registratore, che precedentemente aveva posato, fa ritornare la cassetta indietro e lo rimette al posto di prima. Esce dalla comune.)

SCENA SECONDA

Alfonso e Fiammetta.

Alfonso           (va verso la porta di destra) Biagina, Biagina!  Se ne è andata! Mi piglio la giacca ed esco pure io! (suonano alla porta. E' Fiammetta la sua amante. E’ rappresentante di

Enciclopedie. Cammina con passi flemmatici. Quando in stato di eccitazione, in delirio, incomincia a gorgheggiare cantando brani di musica lirica.) Oh signorina si accomodi! (poi va verso la porta di destra e si accerta che Biagina sia uscita effettivamente.) Siamo soli tu ed io! Però ti ho detto mille e una volta che a casa mia non ti devi far vedere perchè…perché, tu lo sai rischiamo molto!Vieni tra le mie braccia, mia cara Fiammetta! Fiamma del mio cuore!

Fiammetta       Alfonso, guarda che mi sono stancata di questa nostra situazione, quando è l’ora che le chiedi il divorzio a tua moglie?

Alfonso           Dimmi una cosa, Fiammè! Ti piace questa casa?

Fiammetta       Si!

Alfonso           Ti piace la villa a mare?

Fiammetta       Si!

Alfonso           Ti piace la villa in montagna?

Fiammetta       Si!

Alfonso           E allora se faccio un passo del genere, cioè chiedere il divorzio a mia moglie perdo tutte queste proprietà! Te l’ho detto un sacco di volte che nel testamento, che mio padre e sua madre, hanno sottoscritto, una delle clausole era questa: chi dei due chiede il divorzio perde tutta l’eredità! Questo vale sia per me che per mia moglie!

Fiammetta       Ih, e se vi separate in  comune accordo?

Alfonso           Anche a questo hanno pensato mio padre e sua madre! Se ci lasciamo in comune accordo l’eredità va a finire ai parenti prossimi che sarebbero mia sorella Ninfa e mia nipote Biagina!

Fiammetta       E allora?

Alfonso           E allora… e allora dobbiamo continuare a vederci di nascosto sino a quando mia moglie si stanca  chiedendomi il divorzio, oppure mi fa le corna! Solo così posso diventare erede universale!(cambiando discorso) Fiammè, Fiammè mi sto bruciando tutto! Ogni volta che sono al tuo cospetto mi assale una frenesia! La testa  mi si infiamma sino al punto di scoppiare ! Il sangue mi bolle! Il cuore mi fa tum, tum, tum! Cedialle mielusinghe! (allarga le braccia)

Fiammetta       Cosa?

Alfonso           Buttati!

Fiammetta       Ah, si! Cedo, cedo alle tue....!

Alfonso           Lusinghe!

Fiammetta       Si, alle tue lusinghe. Mi butto!

Alfonso           (mettendosi in ginocchio) Specchio delle mie brame chi è l'amore tuo del reame?

Fiammetta       Cosa?

Alfonso           (buttandosi sul divano) Niente come non detto, buttati!

Fiammetta       Si! Sono tuttatua! (mentre Alfonso incomincia a baciarle la mano, per poi salire sul braccio, Fiammetta si alza ed incomincia a gorgheggiare, e cantare un brano di musica lirica.)

Bella figlia dell’amore,

schiava sono dei vezzi tuoi,

le mie pene, le mie pene,

consolarla. La. La....la...

Alfonso           Anch'io sono schiavo, schiavo di te e di … di te…mia moglie!

Fiammetta       Che c’entra tua moglie?

Alfonso           (ricomponendosi e preoccupato) Mia moglie! Sta venendo mia moglie! Ho sentito rumore di porta! Come facciamo adesso?(si muove per la stanza.)

Fiammetta       Addio villa a mare, addio villa in montagna, addio...!

Alfonso           Sangue freddo! Siediti qua! (indica la poltrona. Toglie il copridivano, fa sedere Fiammetta e la copre  interamente. Si siede su di essa e fa finta di leggere il giornale, messo al contrario. Mimica a soggetto. Entra Mariù arrabbiata.)

SCENA TERZA

Detti e Mariù.

Mariù                          (irrompendo in scena. Nervosissima.) Dove sei? Dove sei? (vedendo il marito seduto sulla poltrona) Ah, qua sei! Lo fai apposta, ah? Lo fai apposta?

Alfonso           (seduto su Fiammetta) Si può sapere che hai?

Mariù              Che ho? (esce dalla borsa alcune paia dimutande e gliele butta in faccia.)

Alfonso           Cosa sono queste cose?

Mariù                          Fai finta di non sapere nulla? Ah? Che figura mi hai fatto fare in  casa di donna Carmela? La poveretta morta sul letto con tutti i familiari attorno che piangevano! Io commossa ho preso dalla mia borsa il fazzoletto per asciugarmi le lacrime! E cosa trovo? Trovo le tue sporche mutande! Ma poi io dico fra tante borse proprio in questa dovevi mettere le tue sporche mutande, ah? Sei un disgraziato! Non rispondi? Un momento! (escedalla sinistra per andare a pigliare altre borse. Nel frattempo Alfonso fa alzare Fiammetta, scoprendola, e la invita subito ad uscire.)

Alfonso           Dai sbrigati, corri, vai via!! (Fiammetta non fa in tempo ad uscire, in quanto rientra subito Mariù con altre borse mano. Alfonso per nonfare accorgere la presenza di Fiammetta, alza il copridivano che teneva già inmano, stendendolo e coprendo così interamente Fiammetta all’impedi. Si trovano in scena, sul­la sinistra Mariù, al centro Alfonso e sulla destra Fiammetta che non sacosa fare.)

Mariù                          (aprendo le altre borse) Sei un disgraziato , pure nelle altre borse hai messo le tue sporche mutande! (fuoriesce tutte le mutande contenute nelle borse. Poi s’accorge del­la strana posizione del marito col copridivano inmano ed esteso) E che ci fai con questo copridivano in mano che sembri messo in croce?

Alfonso           Lo stavo spolverando! Ti ho detto sempre che in questo periodo la mia allergia si fa sentire e basta un po’ di polvere che mi fa andare il tilt! Quando è l’ora che dedichi un po’ di tempo alle pulizie della casa? Lo sai che mi viene l’asma!

Mariù              Quando crepi sarà tardi? Tutte le borse le hai riempite di mutande! Guarda! (gli butta in faccia le mutande, e si va spostando e contemporaneamentesi sposta Alfonso, in maniera da coprire sempre Fiammetta. Dopo aver fatto un mezzogiro della stanza, Alfonso fa risedere sulla poltrona Fiammetta coprendola colcopridivano.) Vigliacco, vigliacco ricorrere a queste meschinità per farmi stancare! Vigliacco! Non parli?

Alfonso           Io, muto!

Mariù              Ti devo dare un colpo in testa e farti uscire quel poco cervello che ti è rimasto! Non parli?

Alfonso           Io non c’entro niente! Tu sei l’artefice di queste e le altre cose! Tu lo fai apposta per dare la colpa a me! Capitana, capitana dei miei stivali!

Fiammetta       (da sotto il copridivano) Bravo Alfonso!

Mariù              (sorpresa nel sentire la strana voce) Chi ha parlato?

Alfonso           Chi ha parlato? (smarrito) E' la voce della mia coscienza, che approva il mio agire. (contraffacendo la voce) Bravo Alfonso!

Mariù                          La voce della tua coscienza! Quale? Quale coscienza che tu non l’hai mai avuta! Se tu avessi un briciolo di coscienza non ricorreresti a questi stupidi scherzi , di cattivo gusto, per farmi stancare! (riferendosi alle mutande) Coscienza! Guarda che di questo gioco io non mi stanco! Lo sai come disse il riccio dentro la tana? Chi si sente pungere va via! Ed io non mi sento pungere! Non me ne vado! Resterò sempre qua, vuoi o non vuoi! Ed incomincio sin da adesso! Mi siedo qua e non mi alzo più! (si siede sull’altra poltrona)

Alfonso                      E neanche io! (anche lui seduto sull'altra poltrona, sopra Fiammetta. Mimica a soggetto. Alfonso vedendo che la moglie non va via, trova una soluzione ricorrendo alla ninna nanna:

Cavallino, mio dolce cavallino!

Chiudi gli occhi e fai un sonnellino!

Porta con te la mia amata bambina,

Allo spuntar del sol, domani mattina! 

mentre canta la ninna nanna Mariù si assopisce, addormendandosi completamente sulla poltrona. Alfonso si alza, toglie il copridivano, scoprendo Fiammetta.) Sbrigati, vai via subito! (Fiammetta si alza ed emette un grido lacerante nel vedere ancora presente, nella stanza, Mariù.)

Fiammetta       Ah! Addio ville! Addio villa in montagna, addio villa a mare..! (poi accortasi che Mariù giace esamine sulla poltrona.) Oh Dio! Oh Dio, è morta? L’hai uccisa? (gridando) L’hai uccisa?

Alfonso           (calmandola) No, dorme!

Fiammetta       Come dorme? E se si sveglia?

Alfonso           Neanche le bombe riuscirebbero a svegliarla! Guarda! Bumm! Cucù! Scema! (si mette a ballare e a fare schiamazzi.)

Fiammetta       Cosa hai fatto?

Alfonso           Niente cose mie! Vai via!

Fiammetta       Ciao, me ne vado! Pericolo scongiurato. Ciao cucciolotto, cucciolotto mio! Ciao. (esce dalla comune.)

Alfonso           (rimasto solo schiocca per tre volte le dita e Mariù si sveglia. Alfonso si risiede sulla poltrona.) E allora?

Mariù              (svegliandosi e non ricordando nulla.) E allora Che?

Alfonso           La vuoi finire con questa recita?

Mariù                          Alfonso, Alfonso, vuoi cambiare le carte in tavola? “ Asini e mulo , montali solo”! E ora me ne vado! (Piglia una delle tante borse, toglie alcune mutande e va via dalla comune.)

Alfonso           (buttandosi esausto sulla poltrona.) A rischio diinfarto! Ma la colpa è di Fiammetta,! Le ho detto sempre di non venire a casa mia! Lei non vuole sentire ragione! (Suonano alla porta. Alfonso va ad aprire. E' Cola vestito di donna. Portacappello con una leggera veletta chele copre interamente il viso.)

SCENA QUARTA

Detto, Cola, Ninfae Mariù

Alfonso           Si accomodi, signorina.

Cola                            (Conuna valigetta ventiquattrore in mano. E' un rappresentante. Contraffacendo la voce.)Si,grazie! (si siedono uno sulla poltrona e l’altro sul divano.)

Alfonso           In che cosa la posso servire?

Cola                Io la devo servire. Sono rappresentante..!

Alfonso           Rappresentante di che?

Cola                            Abbigliamento intimo, delle migliore marche. Saquella propaganda che fanno in TV. Aspetti che gliela facciovedere. ( apre la valigetta contenente vari tipi e colori di mutande) Guardi, di tutti i modelli e colori.( Piglia un tanga) Guardi questo è ultimo grido, questo filo le copre appena il…! Poi da questa parte ci sono dei disegnini! In questo c’è la bocca del leone, in quest’altro due cuoricini, poi dei fiorellini, guardi!   ( esce dalla valigetta vari tipi di modelli di mutande). Poi abbiamo l’intimo per signora! Per la sua signora! ( quando pronuncia la parola intimo si avvicina di più a Alfonso) Guardi! ( esce ancora vari modelli dalla valigetta) Anzi forse è meglio che glieli faccio vedere come stanno addosso! (Si alza la veste per far vedere le mutande.)

Alfonso           Signorina, non c’è bisogno che si scopra!

Cola                            Si che c’è bisogno. Si ricordi che la propaganda è l’anima del commercio, ed io facendo questo tipo di propaganda ho un commercio! ( fa il gesto con le mani all’altezza delle parti intime) Guardi! ( scoprendosi la veste anche se viene ostacolato da Alfonso, poi alla fine si butta sudi lui ed incomincia a toccarlo.) Vede come la propaganda è l’anima del commercio! Commerciamo, commerciamo!          ( reazioni a soggetto da parte di Alfonso, che esausto dietro le insistenze di Cola cede . Entra Ninfa riconosce, anche se vestito di donna,Cola.)

Ninfa              Co....Co....Cola, Cola! (gli si avventa contro, pigliandolo come al solito a borsate. Cola fugge via per la comune. Ninfa sviene! Alfonso cerca di rianimare la sorella. Mimica a soggetta.)

Alfonso           Ninfa, la sorella, cosa ti è successo? Dilla una parola! Guardami sono tuo fratello! Ninfa, o Ninfa. (Entra Mariù con una macchina fotografica. Vede il marito posto sopra Ninfa, quindi scambia Ninfa per Cola vestito da donna.)

Mariù                          Traditore, traditore e fedifrago! (scatta delle foto) Adesso ho le prove che mi tradisci. (continua a scattare le foto. Ad ogni scatto di flasch, Alfonso cambia posizione. La scena si svolge al buio, illuminata sola­mente dai colpi di flasch. Alla fine Alfonso scopre interamente Ninfa. S'illumina la scena.) Ninfa! 

FINE  SECONDO ATTO

            ATTO   TERZO

(Stessa scena del primo e del secondo)

Fiammetta, Mimi, Alfonso e la vedova Cappalonga.

Fiammetta       (entrando dalla comune da sola.) Che bello, finalmente sono sola, sola con  Alfonso. Ora ci mangiamo una bella pizza, e ci diamo alle pazza gioia! (si siede sul divano e legge un giornale. Sente un rumore di porta.) Questo è Alfonso, che porta le pizze! Ora gli faccio una bella sorpresa! L’amore senza paura che amore è? (piglia il copridivano, e prima di coprirsi interamente, spegne la luce. Quando si apre la porta al centro,Fiammetta piglia il copridivanoecopre, assieme a lei, la persona testè arrivata. La persona è Mimì, ma Fiammetta non s’accorge, crede che siaAlfonso. Incomincia a tastare sot­to il copridivano.) Mih, Alfonso, mi sembri più alto qui sotto il copridivano! Più maschio sei! Madonna Santa e cos’è questa cosa? (esce da sotto il copridivano, lasciando coperto Mimì, ed incomincia a gorgheggiare poi a cantare.)

La donna èmobile,

qual piume al vento

muta d'accento e di pensier.

                        La donna è mobile...!

(siva a sedere sul divano) Sono tutta tua! (in quell'istante entra Alfonso.) Alfonso sono tutta tua! Come dicevi l’altra volta: cedi alle mie lusinghe! Ed io cedo alle tue lusinghe! (Alfonso accende la luce, ha in mano ledue pizze, e vede Mimì  nascosto sotto il copridivano eFiammetta distesa sul divano. Fiammetta nel vedere Alfonso, si chiede chi è l’intruso. Guarda in faccia Alfonso e poi l’intruso.) Alfonso,addio alleville, addio! (Alfonso deciso, scopre la misteriosa figura. E' Mimì con i capelli tesi, occhi fuori l’orbita, come seavesse visto un fantasma.)

Alfonso           Mimì? Mimì? (poirichiamandolo) Mimì! Mimì!(poi loscuote.)

Mimì                           La femmina! La femmina! Ho trovato la femmina con due bei mazzi di rose! (suonano alla porta.)

Fiammetta       Manon mi avevi detto che a casa non c’era nessuno e non veniva nessuno? Rientravano tutti nella tarda serata?

Alfonso           Si così  è! Chi può essere? (Alfonso fa sedere Fiammetta sulla poltrona e la nasconde col solito copridivano. Va ad aprire. E' la vedeva Cappalon­ga a cercare il figlio. Musicafunebre.)

Cappalonga     (irrompe in scena)Dov’è mio figlio? Avete visto mio figlio? (poi vedendolo si tranquillizza.) Mimì, la mamma che hai? (Mimì non risponde, ancora scioccato) Mimì, la mamma che hai? (a Alfonso) Cosa gli è successo a mio figlio? Mimì!

Mimì               Mamma ho trovato la femmina!

Cappalonga     Quale femmina?

Mimì                           (indicando il divano su cui è seduta Fiammetta, nascosta sotto il copridivano e ridendo) Quella!

Cappalonga     Ma cosa gli è successo a mio figlio?

Alfonso           Niente! Quando sono entrato l’ho visto così!

Mimì               Mamma ho trovato la femmina!

Cappalonga     Andiamo, Mimì, andiamo!

Mimì                           No, mamma! Voglio la femmina, quella!( indica con la mano sempre la poltrona su cui è seduta Fiammetta)

Cappalonga     Si, andiamo che poi  te la compro! (Mimì non si sposta) MIMI’ (poi con voce di uomo) MIMI'! Andiamo! (afferra per braccio il figlio ed escono.)

Alfonso           (scoprendo Fiammetta) Finalmente! Mi stava venendo un infarto!

Fiammetta       Non mi avevi detto che stasera eravamo soli?

Alfonso           Mia moglie, mia sorella e mia nipote Biagina stasera , ne sono sicuro, rientreranno tardi! Mi stranisce come Mimì abbia aperto la porta di casa! Chi gliel’ha dato la chiave?

Fiammetta       Alfonso, andiamo nell’altra stanza! Io sto bollendo dal forte calore! Su andiamo!

Alfonso           Si andiamo nella camera da letto! (escono dalla sinistra. Fiammetta gorgheggia.)

                       

SCENA SECONDA

Mariù, Cola, Alfonso, Fiammetta e Biagina

Mariù              (entrando dalla comune) Entra Cola!

Cola                Sei sicura che siamo soli? (la tempesta di baci)

Mariù                          Si, soli! Mio marito mi ha detto che andava fuori sede e tornava tardi a casa! Ninfa , il solito incontro con lo psicologo e Biagina andavano a fare una visita, ed anche loro tornavano tardi!

Cola                Mariù andiamo a stenderci sul tuo talamo!

Mariù              Cosa?

Cola                Letto!

Mariù              Ah! (suonano alla porta) Chi può essere? Della fa­miglia sicuramente no! Cola, ascolta, vai nell’altra stanza! (indica la porta di sinistra, poi ripensan­doci.) No forse è meglio che ti nascondi qui ( indica il divano), non vorrei che fosse mio marito! (lo fa sedere e lo nasconde, come al solito, sotto il copridivano. Spunta Alfonso dalla sinistra)

Alfonso           Tu?

Mariù              Tu?

Alfonso           Mi sono sbrigato prima, e tu?

Mariù              Io pure! Mi è parso che hanno suonato alla porta!

Alfonso           Pure a me è parso! (nessuno si sposta per andare ad aprire, in quanto ognuno deidue ha paura di essere scoperto. Di nuovo scampanellata.)

Mariù              Suonano ancora! Vai ad aprire tu, che io vado a cambiarmi questo abito!

Alfonso           Vai  tu! C’è il ragioniere Calcagnoche mi perseguita, enon voglio farmi vedere!

Mariù              E allora ci vado io?

Alfonso           A quanto pare si! (un po’ di mimica soggetto per decidere chidei due deve andare adaprire. Alla fine va Mariù ad aprire. Nel frattempo Alfonso chiama Fiammetta dalla porta di sinistra.) Fiammè, Fiammè corri! Mettiti qua! (la fa sedere sull’altra poltrona e la copre col copridivano. Troviamo così idue amanti seduti sulle due poltrone posti a destra e a sinistra dello spettatore.) Quando ti faccio il segnale scappa via , capito? (Fiammetta annuisce con latesta. Rientra subito Mariù con Biagina. Alfonso si siede sulla poltrona su cui è seduta Fiammetta.) Biagì, tu sei? Non l’avevi la chiave di casa?

Biagina           (esitante in quanto aveva dato la chiave a Mimì) Me la sono scordata negli altri pantaloni! Vado nella mia stanza a cambiarmi! Sono invitata ad una festa!

(Mariù si siede sull’altra poltrona su cui è seduto Cola. Biagina esce. I due rimasti soli si sorridono, sono gentili tra di loro come non lo sono stati mai.)

Alfonso           Che bella giornata di sole oggi, non è  vero?

Mariù              Si, bella vero! (si affaccia Biagina dalla porta di destra.)

Biagina           Zia vieni un momento, che mi suggerisci quale camicia devo abbinare ai pantaloni!

Mariù              (che non vuole alzarsi) Vai tu (al marito) che io sono troppo stanca!

Alfonso           Ma sono cose di donne! Che c’entro io?

Mariù              Biagì , fai una cosa portale qua cosi la scegliamo assieme! (Biagina rientra)

Alfonso           (con sorriso da ebete) Però è da molto tempo che non piove?

Mariù              Vero, molto! (rientra Biagina.)

Biagina           (Con due camice in mano.) Zia , quale di queste due?

Mariù              Quella rosa!

Biagina           Va bene! (esce).

Alfonso           Che caldo che ha fatto oggi?

Mariù              Vero, un caldo da morire! (i due si guardano e ridono. Non sanno cosa dire, poi assieme.)

Alfonso           E allora?

Mariù              E allora?

Alfonso           Allora cosa?

Mariù              No! Tu, allora cosa? (entra Biagina.)

Biagina           Tutto a posto, esco, verrò tardi!

Alfonso           E tua madre dove l’hai lasciata?

Biagina           Per la solita terapia di gruppo! Stasera faranno una festa! Poi la vado a prendere! (esce dalla comune.)

Alfonso           Ragazza d'oro Biagina, vero?

Mariù              Vero! Ragazza d'oro! (i due si guardano e sorridono, non sanno come sbloccare la situazione. Mimica a soggetto.)

Biagina           (rientrando di corsa e preoccupata) Zio Fofò, zia Mariù, correte subito, c'è Mimì che si sente male! E’ bloccato! E’ fermo che ripete sempre la stessa cosa! (Biagina esce dalla comune. I due si alzano in contemporanea, e fanno segnale ai propri amanti.)

Alfonso                       (ad alta voce per farlo capire alla sua amante.) Allora usciamo! Andiamo a vedere cosa gli è successo a Mimì!

Mariù                          (pure lei ad alta voce.) Si, andiamo a vedere cosa le è successo! Ma a casa non resta nessuno?

Alfonso           No, nessuno! Andiamo a vedere! (escono dalla comune.)

SCENA TERZA

Detti, Alfonso, Mariù e Biagina

(I due amanti rimasti soli incominciano a scoprirsi. Mimica a soggetto. Una volta scoperto la testa, ognuno s’accorge della presenza dello altro.)

Cola                Buonasera!

Fiammetta       Buonasera!

Cola                Bella giornata vero?

Fiammetta       Bellissima!

Cola                Come mai da queste parti?

Fiammetta       Così per caso, passavo da questi parti...!

Cola                            Anch’io! (alzandosi e portandosi il copridivano dietro ) Mi presento, Cola, Cola Cappalonga.

Fiammetta       (alzandosi e lasciando e anche lei portandosi il copridivano dietro) Piacere, Fiammetta Alù! (si danno la mano )

Cola                Parente del padrone di casa?

Fiammetta       No, amica! E lei?

Cola                Amico!

Fiammetta       Del padrone di casa?

Cola                            No, della signora. (a questo punto si sente rumore di porta e vocìo di Alfonso e Mariù. I due amanti presi dal panico si siedono, scambiando le poltrone, e si coprono interamente. Alfonso entrando per primo, corre subito, mettendosi vicino alla poltrona su cui è seduto Cola. Capisce che c’è ancora seduta una persona sulla poltrona, ma non sa che si tratta di Cola. Altrettanto fa Mariù, va verso la poltrona su cui è seduta Fiammetta. Anche lei non immagina che Cola ha cambiato posto con Fiammetta)

Mariù              Ma cosa mai gli sarà successo a Mimì! Sembrava scioccato, ripeteva sempre la stessa frase! “ Mamma ho trovato la femmina” Chissà cosa voleva dire! (A questo punto si siedono in contemporanea.­  Alfonsosi siede su Cola, e Mariù si siede su Fiammetta. Mimica a soggetto da parte di Alfonso e Mariù. Poi Alfonso e Mariù incuriositi della stranezza della nuova situazione in cui si è venuta a trovare, si alzano scoprendo in simultaneità le due poltrone, mettendo a nudo i due amanti. Risata da ebete sia dall'una che dall’altra parte.)

Alfonso           Settete! Cucù! Cucù e brava a Mariù!

Mariù              Tu sei stato più bravo di me!

Alfonso                      (rivolto a Cola) Permette che mi presento: Alfonso, per gli amici Fofonè, Alfonso Santia, il marito della sua amante, il cornuto, per capirci meglio! E io con chi ho l’onore, se così si può dire?

Cola                            (titubante) Nicola, per gli amici Cola, Nicola Cappalonga, "l’amico" di sua moglie!

Mariù                          (verso Fiammetta) Permette, Mariù Magri, la moglie del suo amante, la cornuta, se così si può dire! Piacere!

Fiammetta       (stando al gioco) Fiammetta Alù, piacere!

Alfonso           (a Cola che è ancora seduto sulla poltrona, piglia il copridivano e lo posiziona sul

davanti a modo di asciugamani) Preferisce barba, capelli o shampoo?

Mariù                          E finiscila una buona volta! Sei sempre il solito! Sempre bravo a combinare scherzi di cattivo gusto!

Alfonso           Veramente sei tu più brava! Il peperoncino nelle mutande, nei fazzoletti…!

Mariù              No! Aspetta! Sei stato tu a fare questo miserabile scherzo! Sei stato e hai dato la colpa a me! Sei stato tu a metterei le spine dei fichidindia nel reggiseno…!(entra Biagina)

Biagina           (interrompendo il discorso e continuando)....Le mutande al posto dei fazzoletti il peperoncino nelle mutande, le spine di fichidindia …!(Alfonso e Mariù non danno peso all'intervento di Biagina, in quanto sono  preoccupati di come giustificare la presenza dei due amanti.)

Alfonso           (subito) Ciao Biagì, ti presento alcuni amici di famiglia! La signora...!

Biagina           Fiammetta!

Mariù              E il marito...!

Biagina           Cola!

Alfonso           Ah li conosci?

Biagina           Abbastanza! Finitela di fari questa farsa! Ditelo chiaro che sono i vostri amanti!

Alfonso           (mansueto) Ma che dici, Biagì! Non lo devi pensare!

Mariù              (piùdolce) Macosa ti scappa dalla bocca! Noi queste cose?

Biagina           (andando a pigliare il registratore che sta sotto il divano, riavvolgendo il nastro fa ascoltare alcune registrazioni degli amanti.) E allora? Insistite ancora? So tutto!

Alfonso           Va bène, Biagì, devi capire..qualche debolezza …una ubriacatina…una scivolata e la frittata è fatta!

Biagina           A tutti può succedere a voi no! Voi siete speciali! Lo sapete a cosa andate incontro? Vi ricordo il testamento lasciato dai vostri genitori!

Mariù                          E bravaa Biagina, brava, veramente brava. Ora capisco tutto! Ora collego! Poco fa hai detto le mutande al posto dei fazzoletti, le spine di fichidindia, il peperoncino! Adesso collego ! E’ tutta opera tua! Me ne compiaccio, cara nipote! Abbiamo allevato una serpe a casa nostra! Brava! (suonano alla porta, Biagina va ad aprire. Mariù rivolta al marito.) Lo vedi cosa abbiamo allevato a casa nostra! Una vipera velenosa! (rientra Biagina con Mimì tenendolo per mano. Mimì nel vedere Fiammetta gli occhi gli siilluminano, incomincia ad inebriarsi. Non s'accorge della presenza di Cola.)

Mimì                           (vuole svincolarsi dalla stretta di mano di Biagina.) Buongiorno, zio Fofonè, buongiorno zia Mariù, (poi rivolta a Fiammetta) Buongiorno! (si sofferma a guardarla fissa. Biagina lo richiama, tirandolo verso di se.)

Mariù                          Brava veramente brava! Edimmi una cosa, con quanti altri hai organizzato questa meschina  commedia?

Mimì               (svincolandosi da Biagina, va verso Fiammetta.) Ciao, io mi chiamo Mimì! E tu?

Fiammetta       (esita un po’) Fiammetta, mi chiamo Fiammetta!

Mimì               Tu sì, che sei una femmina con dei bei mazzi di rose!

Alfonso           Vieni qua,  Mimì! (lo piglia per mano.)

Mimì               No! No , mi piace stare qui accanto aFiammetta!

Biagina           (pigliandolo per mano e tirandoselo verso di se. Poi suonano alla porta.) Andiamo, Mimì, andiamo ad aprire! (vannoad aprire. Mimì adesso si accorge della presenza di Cola e rimane esterrefatto. Ma Biagina non gli da il tempo di riflettere. Escono per aprire la porta.)

Cola                Che fa, tolgo il disturbo?

Mariù                          A quale disturbo. Resta dove sei, staremo a vedere come andrà a finire questa commedia! A quanto pare pure Mimì è d’accordo con Biagina. (Rientrano Biagina, la vedova Cappalonga e Mimì. Quest'ultimo fa segnale alla mamma di guardare verso Cola.)

Cappalonga     (Nel vedere Cola simette a gridare. Vede in Cola il suo defunto marito.) Ah! Ah!

Luì...Luì.......Luigi! Luigi! (fa segno di croce, tutti restano allibiti dal comportamento della vedova Cappalonga.)

Mimì               (verso Cola) Papà, papà!

Cappalonga     (tenendo stretta per mano Mimì.) Luigi, vivosei? Vivo sei? Mi sento male! (la fanno sederesulla poltrona. Cola s’avvicina per soccorrerla, ma la vedova emette ungrido strazian­te quando viene toccata da Cola) Il fantasma , il fantasma di mio marito!

Alfonso           Ma che cosa ha? Cosa le è preso?

Mariù              Non lo so ! Non sto capendo nulla di questa situazione!

Cola                            Ve lo spiegoio! Io sono Cola  Cappalonga il fratello gemello di Luigi Cappalonga, il defunto marito della signora qua presente! Eravamo due gemelli! Ci somigliavamo come due gocce di acqua!

Cappalonga     Luigi, Luigi, ah Luigi! (In tutto il dialogo che segue Mimì andrà sempre a stuzzicare Fiammetta e verrà sempre ripreso da Biagina. La vedova Cappalonga chiarito l'equivoco, chiama verso se Cola e lo tocca.) Identico! Identico è! Identico a mio marito (al figlio Mimì) Mimì, Mimì! (non sente il richiamo della mamma, è nelle vicinanze di Fiammetta.) Mimì, Mimì, dove sei? (lo vede assieme a Fiammetta) con voce maschile) MIMI’! (Biagina va a pigliare per mano Mimì e lo avvicina alla mamma. La vedova così tiene per mano da una parte Cola e dall’altra il figlio) Mimì saluta tuo padre! Dai Mimì saluta tuo  padre! (Mimì si svincola dalla stretta della madre e va ad abbracciare Alfonso.)

Mariù              Mimì, tuo padre è questo!

Mimì               (abbracciando Alfonso) Iddu è ma patri!

Mariù              (guardando la vedova Cappalonga) Ma che dici?

Cappalonga     (annuendo con la testa) La verità!

Mimì               (abbracciando a Mariù ) Mamma!

Mariù              Ma gli è uscito di volta il cervello? (respingendo Mimì)

Cappalonga     No, cara Mariù, questo è tuo figlio! Figlio tuo e di tuo marito Alfonso

Mariù              Alfonso, la senti cosa dice?

Alfonso           L’ho sentito! Ma spiegami come è che Mimì è nostro figlio?

Cappalonga                Vi ricordate quando è nato vostro figlio , frutto del vostro rapporto prima ancora che vi sposaste? Ebbene suo padre ( indicando Alfonso) per paura di uno scandalo nella sua famiglia , con le dovute conseguenze che avrebbe avuto nel campo della sua carriera politica, vi ha fatto credere che vostro figlio era nato morto! Vi ricordate? Invece l’ha dato in affidamento a me e a mio marito , buonanima, con l’obbligo che non facessimo parola con nessuno! A me questo patto è convenuto, in quanto mi son trovato tra le braccia un figlio , figlio che il Signore non mi ha voluto fare questa grazia in quanto se lo è ripreso subito dopo la nascita! Allora suo padre me l’ha dato in affidamento, facendolo credere a tutti che fosse mio figlio!

Mariù              (abbracciando Mimì) Perciò Mimì...!

Alfonso                      ...Mimì è nostro figlio? (Mariù e Alfonso lo abbracciano. Così pure Biagina. La vedova Cappalon­ga abbraccia pure Cola.)

Cappalonga     Luigi non mi lasciare!

Cola                Non sono  Luigi ma Cola!

Cappalonga     Luigi Cola, vieni, siediti accanto me! Dai Luigi Cola! (Mariù gli fa segnodi acconten­tarla. Cola sisiede con la vedova Cappalonga. A questo punto entra Ninfa. Rimane frastornata dalla presenza di tutta quella gente. Poi si accorge di Cola ed incomincia a gridare..)

Ninfa              COLA, COLA, Cola non mi lasciare! (Vaverso Cola e lotira versodi se.)

Cappalonga     (tirandolo verso di se)No, è mio!

Ninfa              Ahh! Ahh! Di nuovo mi devi lasciare? Cola! (lo piglia a borsate. Alfonso e Mariù cercano, di calmare Ninfa.)

Alfonso           Calmati , cara sorella, calmati! (a Cola) Ma cosa le hai fatto per essere così possessiva nei tuoi confronti? (Cola non risponde.)

Ninfa              Cola non mi lasciare, non fare come hai fatto tanti anni fa, lasciandomi incinta di quella povera innocente! (indica Biagina) Cola, colonna della vita mia!

Biagina           (alla mamma) Mamma, è mio padre?

Ninfa              Si, tuo padre è! (Cola ) Non dire di no, se no ti piglio a borsate! (piange, piglia dei fazzoletti dalle due borse per asciugarsi le lacrime. Mariù riconosce i suoi fazzoletti che teneva nelle sue borse.)

Mariù                          (Togliendoli dalle mani di Ninfa) Vedi, vedi chi è l’artefice, vedi chi è l’altra complice! (Ninfa fa finta di niente.)

Alfonso           Perciò Cola sei stato il fidanzato di mia sorella? E l’hai lasciata incinta di Biagina ?

Cola                            Sì, è così, sono stato un vigliacco! Ho sbagliato! (mentre parla Ninfa fa mulinare le borse) Adesso sono pronto a riparare! (Biagina e Ninfa vanno ad abbracciare Cola.)

Cappalonga     (mettendosi a piangere) Sono una seconda volta vedova! (piange) E sono rimasta sola senza marito e senza figlio! Sola!

Alfonso           Aspetta! (a Fiammetta ) Fiamme’, tu non dicevi che eri sola? Sola come un cane? Ebbene ti presento la tua futura mamma! (alla vedova). Ninè, ti presento la tua futura figlia. (piglia per mano Fiammetta e l'avvicina alla vedova. Al centro della scena.)

Fiammetta       (pigliando per mano la vedova) Mamma, voglio il maschio!

FINE DELLA COMMEDIA

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