Uno schiaffo in faccia

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Commedia in due atti

Di

Umberto Castaldi

     


Personaggi

(in ordine di entrata)

                                                                 

                                                   Lucia     Cugina di  rachele

                         Arturo    

                               Nico     Cognato di Arturo      

                        Rachele     Suocera di Arturo

                         Eugenio     Suocero di Arturo

                         Michele     Dottore

                         Mirella     Cognata di Arturo

                        Rossana     Moglie di Arturo

LA SCENA:Salotto arredato con gusto: divano, poltrone, tavolinetto, quadri alle pareti.

Ampia vetrata sul fondo con vista sul mare. Ai lati due usci: quello di destra è la comune, quello di sinistra dà nelle altre stanze dell’appartamento. In prima sulla destra un caminetto, sulla sinistra una libreria a parete.

ATTO PRIMO

A sipario chiuso parte la musica, sovrapposta alla quale, dopo circa venti secondi si sente la voce di Rossana ..

ROSSANA (Voce fuori campo a sipario chiuso) Amore mio, quando leggerai questa lettera, già sarò partita:vado da zia Romilda; ho necessità di riordinare i miei pensieri, le mie idee, la mia vita, che attualmente è piena solo di te: non fraintendermi, con questo non voglio dire che non mi basti più, ma che comunque ho bisogno di altri spazi, di altre sensazioni, di altre emozioni! Siamo sposati da sette anni e siamo cresciuti, Arturo! A volte però ci comportiamo come dei bambini, forse colpa della convivenza con i miei genitori che ancora ci trattano come tali e noi ne abbiamo abusato! (Si apre lentamente il sipario, con le luci a metà, sempre sulla musica e la voce di Rossana sovrapposta: Arturo è seduto sul divano e sta leggendo una lettera. Salgono lentamente le luci) Dobbiamo imparare a camminare da soli, amore mio e, quando tornerò, ti renderò partecipe dei miei pensieri, delle mie esigenze, delle mie aspettative! Posso solo anticiparti che ti ho sempre amato, ti amo più che mai e ti amerò sempre! A presto, Rossana!

.

Scena I  (Arturo – lucia)
Lucia          (Entra con un fascio di rose: vede Arturo leggere, ha un gesto di disappunto, posa le rose, in silenzio gli va vicino e gli prende la lettera)
Arturo      (Contrariato) Zia Lucia, cosa ti salta in mente?

Lucia              La stai consumando questa lettera….Oggi torna Rossana e te lo dirà di persona che ti ama; così finalmente il sorriso potrà tornerà sulle tue labbra!

Arturo          Fatti i fatti tuoi e restituiscimela....

Lucia              (Scherzosa) No, piuttosto me la mangio…(Fa il gesto)

Arturo          (Accettando lo scherzo) Ed io faccio un sol boccone di una zia impicciona..(Fa per inseguirla quando nota le rose) Chi ha portato queste rose?

Lucia              (Sempre scherzosa, con fare misterioso) Un ignoto ammiratore che ha saputo che oggi torna Rossana..

Arturo          (Sempre con tono scherzoso) Il nome, fuori il nome e me lo faccio allo spiedo!

Lucia              Non si sa, è ignoto….ma se guardi nello specchio saprai chi è:…..(indica le rose. Cambia tono) Le ha portate il garzone del fioraio, le hai ordinate tu!

Arturo        (Intristito)Già!

Lucia              (Sospira)Ah, rose rosse! Ah, parlano d’amore!

Arturo          (Rifacendole il verso) Ah! Appunto, oggi torna Rossana e...

Lucia              .Appena di fronte a te.. la guardi negli occhi, le prendi il viso tra le mani e vi scambiate un bacio così lungo,  da rimanere senza fiato! (Sospira) Ah!

                     (Cambia tono) Insomma, dove le devo mettere?

Arturo       Mettile  in un vaso.

Lucia           (Sospira) Ah, rose rosse! Ah, parlano d’amore!

Arturo       (Rifacendole il verso) Ah! Appunto, oggi torna mia moglie e...

Lucia           ..Non vuoi perdere tempo, vuoi farle capire subito le tue intenzioni... (Senza dargli il tempo di replicare) Già mi immagino la scena: (Arturo ascolta divertito) tu stai là, più o meno dove tii trovate adesso... Rossana, più bella che mai, entra nella stanza e si ferma... Ti chiama: “Arturo!” Tu ti giri e rispondi “Rossana!”... Vi guardate intensamente negli occhi... Nessuno di voi due osa dir nulla... Ognuno di voi ha paura di interrompere l’atmosfera incantata che si è creata... Improvvisamente, rompendo tutti gli indugi, vi lanciate l’uno tra le braccia dell’altra, e le vostre bocche si uniscono per scambiarvi un bacio così lungo da battere il record di quello tra Ingrid Bergman e Cary Grant nel film “Notorius”! (Sospira) Ah!

Arturo       (Ride con gusto) Ah, ah, ah! Tu leggi troppi fotoromanzi...

Lucia           (Quasi indignata) Fotoromanzi? Giornali per personcine ignoranti! Modestamente arricchisco il mio bagaglio culturale senza perdere nessuna delle puntate delle soap opera che vanno in onda dal lunedì al venerdì su RAI due e canale 5!

Arturo       (Con falso rimprovero) Invece di prepararmi qualche succulento pranzetto ... Scansafatiche e pettegola, ecco cosa sei!

Lucia           (Offesa) Ah si? Allora da oggi te ne puoi andare al ristorante...

Arturo       (Melodrammatico) No, non puoi farmi questo!

Rachele     (Voce fuori campo) Arturo a telefono.

Arturo       Vengo subito, grazie (A Lucia) Mi Raccomando (Riferendosi al pranzo) fammi leccare le dita…

Lucia           (Pavoneggiandosi) Come sempre!

Arturo       La chiamavano modestina! (Esce ridendo) Ah…ah…

Scena II (Lucia – Nico)

NIco            (Studente universitario, figlio di Eugenio e Rachele. Vede lucia) Giusto te cercavo

Lucia           Per darmi un bacio?

Nico            No, per dirti che il latte non era abbastanza caldo, la marmellata non era quella a fragola e il cornetto non era al cioccolato!

Lucia           (Sfottente) Per lo meno il cucchiaio è stato di tuo gradimento?

Nico            (Sostenuto) Quello si, anche se non era d’argento!

Entrambi    (Ridono)

Nico            Volevo dirti di non preparare, per me, a pranzo..

Lucia           Ma come. oggi torna tua sorella e tu…..

Nico            Ho un esame importante proprio oggi e non so che ora si farà. Stasera però fammi trovare qualcosa di buono..

Lucia           Precisazione inutile….A pranzo dove mangi?

Nico            Non mangio. (Alludendo ai soldi, strofinando il pollice sull’indice e il medio) La finanziaria  ha effettuato tagli notevoli....

Lucia           Uh mamma mia, e l’esame lo fai digiuno?

Nico            Causa di forza maggiore… 

Lucia           (Prende dalla tasca una banconota da dieci euro) Tieni, va a mensa…

Nico            (Prende la banconota, la guarda) Così con quella robaccia che ti propinano, mi si blocca la digestione e l’esame va male.

 Lucia          Ho capito! (Gli da altri venti euro)  Pensi che questi possano bastare per il ristorante?

Nico            (Prende anche l’altra banconota) A mala pena per una pizza ed una birra (Le mette le braccia alla vita) Sei la zia più buona del mondo…(Fa per andare)

 Lucia          Ehi tu!

Nico            Si?’

Lucia           Non dimentichi qualcosa? (Gli mostra la guancia, alludendo ad un bacio)

Nico            GIà, Che stupido….Non uno, ma dieci, cento, mille baci (La bacia diverse volte)

Lucia           Basta, mi fai girare la testa ..

NIico           Lo so, i miei baci fanno questo effetto! (Via)

Scena III (Arturo- Lucia)

Arturo       (Rientra, nota che le rose sono ancora lì) Ma come, aspetti che appassiscano?

Lucia           (Sospirando, fatale)Scusami, ma sono stata distratta da un bacio appassionato!….

Arturo          (Sorridendo) Ho capito, Nico ti ha fregato qualche altro spicciolo! (Implorante) Ora ti prego va’ a mettere queste rose in un vaso, e fa’ presto, non vorrai mica perderti le puntate di oggi…. e poi a momenti arriva Rossana!

Lucia           (Sospira e canta) Si, questo amore splendido...

 Scena IV (Arturo Rachele Eugenio)
Rachele(Entra da dove é uscita Lucia, si ferma e guarda il genero con fare interrogativo) Lucia, come tutti gli abitanti di questa casa, deve avere qualche rotella fuori posto... sai dirmi cosa le é successo?

Arturo       Perché?

Rachele     Stringeva al petto delle rose senza paura di pungersi e, invece di camminare, ballava e, cosa da non credersi, cantava a squarciagola!

Arturo       L’amore è contagioso!

Rachele     L’amore, Lucia è innamorata?

Arturo       No, io sono innamorato!

Rachele     (Disorientata) Di Lucia?

Arturo       (L’abbraccia) No, della mia bella suocera!

Rachele     (Svincolandosi) Bada che potrei prenderti sul serio: sono ancora giovane e...

Arturo       ...Piena di bollenti spiriti!

Rachele     Ebbene si! (Sospira) Solo che... Nessuno me li fa sbollire!

Eugenio      (Entrando) Ci vorrebbero le cascate del Niagara! (Ridono tutti)

Rachele     (Al marito) Lo sai che quest’impudente mi fa la corte?

Eugenio      Mica è fesso, sei ancora una bella donna e….

Rachele     Solo tu non te ne accorgi più!

Eugenio      Cosa vuoi, anche se gustosa non è sempre appetitoso mangiare la stessa minestra!

Rachele     E allora ti assicuro che (Marcato) la minestra te la butto in gola con l’imbuto!

Arturo          (Al suocero) E se lo dice lo fa!

Eugenio      Lo so, la conosco bene!

Lucia           (Ha in mano un vaso dove ha messo il fascio di rose) Dove devo poggiare il vaso?

Arturo       Al centro del tavolo.

Lucia           (Lucia esegue ed esce cantando, guardando Arturo) Rusella ‘e maggio mio, Rusella ‘e ma a ggio…..

Tutti            (Ridono)

Eugenio      E così oggi torna tua moglie.

Rachele     Mia figlia! (Al genero) Rossana è stata fuori circa due mesi ed io non ho ancora capito il senso di questa vacanza separata!(Siedono sul divano)

Arturo       Rossana ed io siamo sposati da sette anni... Ed è noto che, al settimo anno, anche le coppie più affiatate hanno una crisi e noi non siamo stati da meno.

Rachele     Rossana sente tanto la mancanza di un figlio!

Eugenio      Siamo più precisi: la nonna sente la mancanza di un nipotino! (Alla moglie) Fatti i fatti tuoi: i giovani d’oggi non vanno di fretta... Programmano il loro avvenire e quindi la nascita di un figlio! Evidentemente non si sentono ancora pronti per fare i genitori. (Ad Arturo) È vero?

Arturo       Proprio così: noi abbiamo voluto prima cementare il nostro rapporto, vivere l’uno per l’altra senza l’interferenza di un altro affetto... Abbiamo vissuto spensieratamente, ma ora stiamo pensando seriamente di avere un bambino.

Rachele     Scusami la domanda un po’ indiscreta: ma non è che avete qualche problemino?

Eugenio      (Rimproverandola) Rachele…..!

Arturo       Lascia stare, papà, la mamma ha tutto il diritto di chiedere certe cose... Problemi non ce ne sono: abbiamo fatto i dovuti accertamenti e pare sia tutto in regola.

Rachele     (Tendenziosa e sfottente) Proprio tutto?

Arturo       (Categorico, accettando lo scherzo) Tutto, mammà, provare per credere! (Serio) Abbiamo fatte delle visite molto accurate e delle indagini sofisticate: prima di partire Rossana di persona ha ritirato i risultati. Dubbi non ve ne sono: dobbiamo solo stabilire quanti figli vogliamo!

Rachele     Vuoi spiegarmi perché è partita?

Arturo       Per rilassarsi! Si sentiva stressata ed ha voluto temporaneamente cambiare vita.

Rachele     Allora per quale motivo durante tutto questo periodo non sei mai andato a trovarla?

Arturo       Il lavoro! Ho ricevuto un incarico molto importante e remunerato bene. Devo darmi da fare se voglio assicurare un sereno avvenire a Rossana ed ai nostri figli.

Rachele     (Non capendo) Figli?

Arturo       (Specificando) Quelli che verranno!

Rachele     Falli prima arrivare! Nel frattempo devi solo pensare a fare felice tua moglie. E mi raccomando, impastatelo presto questo benedetto figlio!

Arturo       Non ti preoccupare, suocera in ansia! Appena Rossana varcherà quella porta ci metteremo subito all’opera.

Rachele     Sei pazzo? Sarà stanca del viaggio, dalle almeno il tempo di riposare un po’!

Eugenio      Rache’, ma la vuoi finire di dire sciocchezze? (Rachele non ha il tempo di replicare perché entra Lucia)

Lucia           (A Rachele) Ho finito di preparare la stanza per Giulietta e Romeo, (Sfottente) vuoi venire a vedere se le tue disposizioni sono state rispettate?

Rachele     Certo, andiamo, ma cerca di fare poco la spiritosa! (Via )

Lucia           (Segue Rachele)

Arturo       Chissà cosa stanno combinando

Eugenio      Aspettati di tutto.

Arturo       Papà,  vado a vedere che stanno facendo, scusami!

Eugenio      Ma ti pare? meglio non avere sorprese, specialmente da parte di mia moglie

Arturo       Hai ragione! (Via)

Scena V (Eugenio – Nico)

Nico            Ah papà, proprio te cercavo!

Eugenio      Che ti manca?

Nico            Niente, volevo solo darti le chiavi della macchina!

Eugenio      Sbaglio o devi andare in facoltà per un esame1

Nico            Non sbagli!

Eugenio      Viene qualche collega a prenderti?

Nico            No!

Eugenio      (Dubbioso) Vai a piedi?

Nico            No, col motorino!

Eugenio      In pieno inverno? lo sai che non voglio!

Nico             Lo so ma non è colpa mia!

Eugenio      Spiegami di chi!

Nico            Del petrolio:è arrivato oltre i sessantacinque dollari al barile e fa salire il prezzo della  benzina…che é’ senza piombo, ma è pur vero che io sono piombo a denari…(Caccia le fodere delle tasche)

Eugenio      (Gli da venti euro)  Non c’era bisogno  di un così vasto giro di parole….mi dicevi: “la macchina è senza bezina, io non ho soldi”  e risolvevamo prima!

Nico            (Prende i venti euro, li guarda) E per il ritorno?

Eugenio      (Gli da altri venti euro) Mi stai succhiando il sangue fino all’ultima goccia!

Nico            Se c’è chi succhia, quella è la tua macchina, che posso farci?

Eugenio      Va, va a fare l’esame e non ritirarti se non porti un bel trenta!

Nico            Vado, ma tu preparati ad un sostanzioso contributo, per un favoloso 21 o….giù di lì….

Eugenio      Ho detto trenta…

Nico            Fammi un po’ di sconto, tiranno!

Eugenio      Niente sconti, è tempo di saldi! (Fa per andare via)

Nico            Papà aspetta!

Eugenio      Cosa c’è ancora!

Nico            (Gli va incontro, lo bacia) Sei il papà più buono del mondo!

Eugenio      Quando apro i cordoni della borsa!(Via) 

Nico            Benissimo, la questua procede abbastanza bene! Mancano la mamma e Arturo…ma dov’è andato, era qui poco fa!

 Scena VI ( Nico – Arturo)

Arturo       (Entra dalla comune ridacchiando, si riferisce a Rachele e Lucia)  Quelle due sono uniche!

Nico            Ciao Arturo,….Volevo…..

Arturo       (Ben sapendo cosa vuole) Che ti manca?…

Nico            Niente……. Sai vado a fare un esame e….

Arturo       (Mette le mani in tasca) Volevi il mio “ In bocca al lupo” (Gli porge 50 euro)

Nico            (Felice, prende la banconota) Appunto….ciao (Fa per andare via) Ah dimenticavo….. (Lo bacia) Sei il cognato più buono del mondo! (Via)

Arturo       (Va a versarsi da bere)

Scena VII (Arturo - Rachele – eugenio)

Rachele     (Entra seguita da Eugenio ) iNon ho capito Nico cosa voleva?

 Eugenio     Niente   era a riserva!

Rachele     (Non capendo) A riserva, che significa??

Eugenio      Poi te lo spiego

Scena VIII ( Lucia -  Arturo -  Rachele)

Lucia           (Entra dal fondo) Il dottor Caliendo, il caro, vecchio, inseparabile amico della signora Rossana! Che pena mi fa: innamorato della sua compagna di giochi da quando erano bambini, si è visto togliere la polpetta dal piatto dal (Indica Arturo) principe azzurro, e...

Arturo       (Sorpreso) Io?

Lucia           …..lui niente, continua a vivere nell’ombra, accontentandosi delle briciole, proprio come il dottor Pearson con Taylor….Aaah!

Rachele     Io l’ho detto: questa donna è uscita pazza! Va’, fa’ entrare il dottore!

Lucia           Si, Stephany! (Via)

Rachele     (Non capendo) Vedete? Non si ricorda neanche come mi chiamo!

Eugenio      Sarà il nome di un personaggio di qualche telenovela che sta seguendo per televisione.

Rachele     (Toccata) L’avevo capito, non c’era bisogno della tua spiegazione! (Ad Arturo) Hai visto Nico?

Arturo       Si sta preparando per andare a sostenere un esame!

Rachele     Quindi non è uscito ancora: mi pareva strano, non mi ha neanche salutata!

Arturo       (Tendenzioso) Ti saluterà, sta tranquilla ti saluterà!

Eugenio      Deve completare la questua!

Rachele     Chi vi capisce, è bravo!

Eugenio      Va bene, lasciamo perdere. Andiamo di là a fare un riposino, cara!

Rachele     (Acida) Da te non mi potevo aspettare una proposta migliore!

Arturo       (Ride)La cara mammà, nonostante l’età non vuole proprio deporre le armi!

Rachele     Perché dovrei: le mie….armi non sono ancora arrugginite, (Marcando rivolta ad Arturo)  nonostante l’età, caro principe azzurro dei miei stivali, mentre le sue…..

Arturo       Hanno solo bisogno di essere lubrificate…

Eugenio      …..con olio novello extra vergine non ammuffito e da mani esperte, giovani e non incallite…(Mostra la moglie e ride insieme ad Arturo)

 Scena IX (Michele – arturo – eugenio – rachele)

Michele      (Entrando dalla comune) Ehilà, c’è aria di festa a quanto pare (Bacia affettuosamente Rachele ed Eugenio)

Arturo       Mia suocera cerca in tutti i modi di sedurre il marito, senza alcun risultato!

Michele      (Quasi a mo’ di rimprovero)Zia Rachele...(Cambia tono) Ma no, hai ragione: sei ancora giovane e quindi... Mi sembra più che logico che tenti di sollecitare (Rivolto ad Eugenio) le tue sopite voglie!

Eugenio      (Contrariato)E’ arrivato il dottor SOTUTTO…Non sono sopite: è lei che si lamenta sempre…

Rachele     …A giusta ragione: mangia, beve, dorme, fuma la pipa! Le sue esigenze, i suoi vizi e stravizi finiscono qui! Non sente il bisogno di altre emozioni! (Ride con i due giovani)

Eugenio      Mi fa piacere che le intemperanze di una vecchia gallina infondano allegria!(Senza dare il tempo a Rachele di ribattere)Andiamo, ti faccio vedere una volta per tutte se sono arrugginito!

Rachele     (Speranzosa) Che San Gennaro abbia operato il miracolo?

Eugenio      (Perentorio la trascina) Vieni!(Escono)

(Scena X) Arturo - Michele

Michele      Come sono simpatici!

Arturo       Decisamente, anche se non è sempre gradevole sopportarli! A cosa devo il piacere della tua visita?

Michele      (A disagio) Eh...

Arturo       Ho capito, sei qui per aspettare Rossana insieme con me.

Michele      Ma...

Arturo       Non cercare scuse, lo so: sei palesemente e sfacciatamente innamorato di Rossana, e non da oggi... Ma ti devi rassegnare, non hai speranze, non puoi competere con un latin lover come me...

Michele      Non è la contesa che cerco...Conosco Rossana da bambina, sono amico di famiglia oltre che suo, e poi... (Scherzoso) non si può mai sapere!

Arturo       (Sullo stesso tono) Ah, spudorato, osi dirmelo in faccia? Quasi quasi ti sfido a duello e do i tuoi resti in pasto ai cani!

Michele      Li vuoi avvelenare? (Ridono)

Arturo       Noto con piacere che sei consapevole di essere indigesto, comunque devo farti notare di essere venuto un po’ presto, Rossana arriverà sul tardi.

Michele      Lo so. (Si fa serio) Questo ti fa capire che non sono qui per lei.

Arturo       E per chi allora?

Michele      Per te!

Arturo       (Fingendo incredulità e stupore) Ti sei innamorato di me? Ho il dovere di renderti noto che hai ancor meno speranze!

Michele      Ecco perché tu piaci alle donne: hai il senso dell’umorismo e sempre la battuta pronta. Comunque, sono qui perché devo dirti una cosa molto importante...

Arturo       (Lo guarda corrucciato)

Michele      Non guardarmi però con quello sguardo inquisitore, mi metti a disagio e mi fai perdere il coraggio di parlare...

Arturo       Ti confesso di essere incuriosito. Parla, vieni... Siediti.

Michele      (Esegue)

Arturo       (Va verso il carrello dei liquori)Un drink?

Michele      Si, grazie, e anche molto forte!

Arturo       (Come un bambino spaventato) Allora il fatto è serio! (Gli porge il liquore)

Michele      Dunque Arturo, tu sai quanto ti stimo e quanto voglio bene a Rossana...

Arturo       È stato il tuo primo amore...

Michele      Ed anche l’ultimo... L’avrei sposata se non fossi comparso tu, con la tua smania di vivere, la tua simpatica irruenza, il tuo fascino...

Arturo       Non farmi arrossire!

Michele      Non sei il tipo!

Arturo       Sei l’unica persona che riesce a mettermi a disagio: devi essere sicuro che non ho fatto nulla per portarti via Rossana: non devi colpevolizzarmi: il nostro incontro è stato un vero colpo di fulmine: ci siamo amati subito...

Michele      E sposati frettolosamente!

Arturo       Ci amavamo tanto!

Michele      Ed ora?

Arturo       Ci amiamo ancora, ad onta del settimo anno!

Michele      Lei ti ama, ne sono certo, ma tu?

Arturo       Sono innamorato di Rossana come il primo giorno!

Michele      I fatti ti smentiscono!

Arturo       Quali fatti?

Michele      Vedi Arturo, Rossana ed io siamo cresciuti insieme, la nostra è un’amicizia molto profonda, e mi confida tutto: perché tua moglie è partita improvvisamente per una lunga vacanza senza di te?

Arturo       Rossana è un po’ stressata: da qualche tempo desidera un figlio che non arriva... Ci siamo sottoposti a visite ed accertamenti estenuanti, ma una volta rassicurati che questo benedetto bambino è pigro, si fa aspettare, ma arriverà, sai come sono le donne, è crollata ed ha sentito la necessità di cambiare un po’ vita: d’accordo con me, è andata, per rilassarsi per qualche tempo, dalla zia, a Rimini.

Michele      La versione ufficiale è questa, ma le cose non stanno proprio così.

Arturo       Che vuoi dire?

Michele      Il giorno che le ho portato i risultati delle analisi, ma di queste parleremo dopo, l’ho trovata sconvolta!

Arturo       Ti ha detto perché?

Michele      Perché ha trovato nella tasca di una tua giacca un fazzoletto sporco di rossetto!

Arturo       Rossetto?

Michele      Si, una traccia inconfutabile di un tuo incontro clandestino.

Arturo       Mah...

Michele      Non negare, da un po’ di tempo circola tra gli amici la voce di una storiella affettuosa con la tua segretaria...

Arturo       (Ammettendo) ...Una cosa senza senso, un passatempo, una divagazione al tran tran di tutti i giorni...

Michele      Ma pur sempre un tradimento!

Arturo       Non esagerare... Perché non me ne ha parlato, avrei chiarito subito tutto!

Michele      Perché ti ama: la sua reazione sarebbe dovuta essere violenta... Avrebbe dovuto ferirti nel profondo del tuo orgoglio, e lo capirai non appena ti dirò il resto!

Arturo       Ah, perché c’è dell’altro?

Michele      Si, e quello che ti dirò adesso è ben più grave di quanto ti ho già esposto.

Arturo       Adesso mi fai paura...

Michele      Rilassati e cerca di ascoltarmi con attenzione, senza interrompermi, se ci riesci: io ti sono amico sincero e, a parte il rancore che ho avuto nei tuoi confronti per avermi portato via Rossana, ora ti stimo, e la tua amicizia mi è necessaria al pari di quella tua moglie, che sicuramente non avrebbe tollerato una mia ostilità nei tuoi confronti. Rossana ha scelto te, ed io ho capito prima che fosse troppo tardi che la colpa non è stata tua, ma del destino che ha programmato il vostro incontro!

Arturo       (Sorride) Come sei filosofo oggi! Non capisco ancora dove vuoi arrivare...

Michele      A farti capire nella giusta dimensione l’amore che Rossana nutre per te!

Arturo       Decisamente parli in un modo enigmatico: vieni al dunque!

Michele      Ci proverò, ma non è tanto facile.

Scena Xi (Eugenio – Michele – Arturo – Rachele) (Quest’ultima fuori campo)

Eugenio      (Fa capolino dalla sinistra: è rosso in viso ed ha i capelli scompigliati) Ragazzi, l’archibugio è stato oliato ed ha funzionato alla perfezione: voglio vedere se adesso si lamenta più!

Rachele     (Fuori campo con voce languida) Eugenio….

Eugenio      (Ammiccando) E’ insaziabile, ma è comprensibile quandosi ha a che fare con un calibro da novanta come me!…… Io ritorno sul campo di battaglia ad infierire il colpo mortale al nemico..

Rachele     (C.s) Eugenio…

Eugenio      Vengo, vengo….La sentite? Miagola come una gattina innamorata! (Via)

Scena XII (Michele - Arturo)

Michele      Meno male che ci sono quei due che sdrammatizzano ogni situazione….Allora, ritornando a noi,  qual è il problema che maggiormente vi ha angustiato negli ultimi due anni?

Arturo       Lo sai benissimo: un figlio che non arriva, nonostante il nostro continuo impegno...

Michele      ...Cosa avete fatto per risolvere il problema?

Arturo       Perché me lo chiedi? Tu in prima persona hai partecipato al nostro Calvario: sai benissimo che abbiamo consultato i migliori specialisti, che non hanno trovato alcun impedimento da parte nostra a procreare; stesso tu in prima persona hai effettuato delle analisi che hanno dato risultati positivi...

Michele      ...Già, le analisi...

Arturo       (Turbato) Perché questo tono, Rossana è forse malata? C’è qualcosa che non va, che mi hai tenuta nascosta? Parla, per amor di Dio!

Michele      Rossana sta benissimo, non preoccuparti, potrà avere tutti i figli che vorrà!

Arturo       Allora che problema c’è?

Michele      Non ci arrivi proprio da solo, devo proprio dirtelo io?

Arturo       Che vuoi dire? (Riflette) Forse io….no, non è possibile... (Timoroso) Dipende da me?... Ma no! (Orgoglioso) Non ho mai fallito un colpo!

Michele      Non si tratta di capacità, ma di qualità... Di qualità del seme... del tuo seme. Vedi Arturo, molti uomini, per quanto maschi, sono sterili!

Arturo       Quindi mi confermi che io... (Incredulo) No, non è possibile! Mi vuoi prendere in giro, è vero? (Cerca di darsi un contegno) Se è uno scherzo è di cattivo gusto!

Michele      Ascolta: l’incapacità di generare non compromette quella sessuale; vi sono due tipi di impotenza: quella “coheundi”, che non consente all’uomo alcun rapporto, e quella “generandi” che, pur rendendo l’uomo sterile, non ne compromette la normale attività sessuale.

Arturo       Sono impotente! (Come un automa) Stai dicendo che sono impotente!

Michele      È più corretto e meno doloroso dire sterile.

Arturo       (Emette una falsa risata, quasi metallica: è chiaro che rifiuta di accettare la realtà) Ah, ah, ah... Io sterile? Tu sei pazzo e non sai fare il tuo lavoro: non immagini neanche quante donne mi hanno detto di aspettare un figlio da me!

Michele      L’hanno detto loro...

Arturo       Cosa vuoi insinuare? (Lo prende per il bavero) Tu menti... La tua è una sottile vendetta... Non riesci a digerire che una donna mi abbia preferito a te!

Michele      (Calmo) Calmati Arturo, capisco la tua reazione e non te ne voglio... Ma devi accettare la realtà!

Arturo       La realtà... La realtà... E Rossana sa?

Michele      Si, e per questo è andata via: per non tradirsi, per non commiserarti... Ha avuto la possibilità di vendicarsi per il tuo tradimento e non ha voluto farlo: non ha voluto ferirti, umiliarti, ed è andata via per riflettere, per ponderare, perché combattuta tra il grande amore che prova per te ed il disgusto per il tuo ignobile gesto. Avrebbe voluto buttarti le braccia al collo per condividere il tuo dolore e nel contempo gridarti in faccia tutto il suo disprezzo...

Arturo       E se ne è andata...

Michele      ...Per non far precipitare le cose nel tentativo di ricucire i pezzi del vostro matrimonio, che improvvisamente ai suoi occhi si era frantumato!

Arturo       È passato già del tempo ed ancora non mi ha mandato alcun segnale... Quando mi renderà partecipe di tutto ciò, cosa farà realmente?

Michele      Stai tranquillo Arturo: benché offesa nel più profondo dell’anima, Rossana non vuole perderti e non vuole sentirsi vicino un marito che si crede menomato...

Arturo       Spiegati meglio.

Michele      Prima di partire mi ha implorato di non dirti niente, non vuole in alcun caso che tu soffra. Ha deciso che al suo rientro ti dirà che ha fatto ulteriori analisi, indagini, e che è venuta a capo che la colpa che rende sterile il vostro matrimonio è solo sua!

Arturo       Mi ama a tal punto! Ma tu la senti, le parli? Quando è partita abbiamo concordato che non ci saremmo neanche telefonati per tutto il periodo che si sarebbe trattenuta fuori!

Michele      I primi tempi ci siamo sentiti qualche volta, ma circa un mese fa ha chiesto anche a me di lasciarla tranquilla: voleva avere maggior spazio di riflessione senza interferenze esterne: comunque nell’ultima telefonata mi ha ribadito che il suo maggior rammarico era il tuo orgoglio ferito; credo che abbia perfino dimenticato il tuo tradimento.

Arturo       Che donna eccezionale!

Michele      Donna che forse non meriti!

Arturo       Probabilmente hai ragione tu... (Riflette) Ma come mai hai deciso di dirmi tutto anche se Rossana ti ha pregato di tenermi all’oscuro di ogni cosa?

Michele      Il mio dovere di medico. La deontologia impone che il paziente abbia il diritto di sapere se qualcosa lo affligge!

Arturo       Come dovrò comportarmi con Rossana?

Michele      Dovrai accettare la sua decisione: non farle mai capire di sapere... Nel contempo dovrai essere dolce e tollerare eventuali e comprensibili mutamenti d’umore. Quando la vedrai triste inondala di affetto, di amore...

Arturo       Certo non mi sarei mai aspettato questo da te!

Michele      Vedi Arturo, l’amore non si limita a quando due corpi si uniscono fisicamente e riescono ad annullarsi reciprocamente: esiste tutta una componente di situazioni che rendono ancor più bello il rapporto! L’amore, oltre a passione e delirio, è complicità, stima, affetto, riconoscenza, sacrificio, fiducia, rinuncia. Io, nel rinunciare a Rossana, non ho fatto che un atto d’amore: quello che contava e che oggi ancora più che mai conta è la sua felicità  e lei può essere felice solo se tu saprai renderla tale!

Arturo       (Quasi commosso) Sei un vero amico e so che potrò sempre contare su di te!

Michele      Su questo non devi avere dubbi: da me non hai nulla da temere. Non farei nulla per mettere in agitazione Rossana, tanto meno tentare di portartela via: fallirei perdendo anche la sua amicizia, la sua stima, il suo affetto.

Arturo       Cercherò di non deludervi. Comunque aver parlato con te in certi termini mi rende un po’ meno amara la notizia. Nel contempo non posso rimanere inerme: devo reagire, andrò in Svizzera, mi sottoporrò ad ogni tipo di cura anche sperimentale: farò la cavia, se necessario!

Michele      Non c’è niente da fare! La tua è un’oligospermia grave e a nulla varrebbe sottoporti a cure estenuanti e costose.

Arturo       Oligospermia?

Michele      Si, i tuoi spermatozoi sono scarsi e poco mobili.

Arturo       (Sentendosi irrimediabilmente sconfitto, non vuole comunque accettare la realtà) No, non è possibile! (Si mette la mani in faccia in segno di sconforto) Non è possibile! (Si scuote e cerca di riprendersi) Va bene! Si dà il caso allora che io riveda tutto il mio tenore di vita, che non dimentichi mai tutte quelle componenti dell’amore che tu hai citato! Devo dedicarmi esclusivamente a mia moglie... (Riflette) Forse dovrei uscire dalla sua vita e darle la possibilità di essere felice vicino ad un altro: per il suo bene sono pronto a farmi da parte così come hai fatto tu.

Michele      Non dire sciocchezze! Rossana non dovrà mai sapere che tu conosci la verità. Ti ho reso partecipe della situazione anche per evitare che tu, nel credere alla sua versione, non ti saresti dato per vinto ed avresti costretto lei a sottoporsi ad ulteriori accertamenti e ad estenuanti inutili visite. Coraggio, sei un uomo pieno di vita, sicuro di sé, di talento e di successo, e quanto la natura ti ha negato non minimizza la tua personalità!

Arturo       Grazie. (Guarda l’orologio) È quasi l’ora, Rossana a momenti sarà qui, aspettala insieme a me, dammi il coraggio di affrontarla senza tradirmi.

Michele      Mi dispiace, ma non posso. Devo correre in laboratorio, ho tanto lavoro arretrato. Ciao! (Si salutano affettuosamente)

Arturo       Ti accompagno, vado a comprare le sigarette, così prendo un po’ d’aria!

Michele      Ne hai bisogno!(Via per la comune)

Arturo       (Segue Michele)

Scena XIII ( Rachele – Nico)

 Rachele    (Entra seguita da Nico) Ho dovuto interrompere la disputa con tuo padre e se non fossi venuta a cercarti, saresti andato via senza salutarmi!

Nico            Ti sembra possibile?

Rachele     Con voi giovani non si può mai sapere!

Nico            Sta tranquilla, anche perché ho bisogno di un tuo parere….

Rachele     (Impettita) Su cosa?

Nico             Domani è il compleanno di Gabriella….

Rachele     Chi , quella gatta morta che ti ronza attorno?

Nico            No, quella l’ho mollata, perché non ti piaceva, Gabriella è quella che ti somiglia un po’…

Rachele     Graziosa…..

Nico            Domani è il suo compleanno e vorrei un tuo parere e…un contributo per un regalino…

Rachele     (Gli da dieci euro) Comprale qualcosa di sfizioso….

Nico            (Guarda la banconota) No mamma sono troppi, ne bastano due…

Rachele     Non fare il pidocchioso,  cosa le compri con due euro?

Nico            Un foglio di carta da regalo! Dai mamma, molla, oltre tutto tu piaci tanto a Gabriella…

Rachele     Si? Allora non badare a spese! (Gli da cento euro)

Nico            (Contento) Grazie mamma! (L’abbraccia) Sei la mamma più buona del mondo! (Via per la comune. Rientra) Ed anche più bella! (Via)

Rachele     Ha sempre avuto gusto quel ragazzo con le donne! Uh ho lasciato solo Eugenio, si starà annoiando da morire, non ce la fa a stare senza di me! (Via)

Scena XIV (Eugenio – arturo – Rachele)

Arturo       (Entra dalla comune. Passeggia nervosamente, si versa da bere, si siede sul divano, beve tutto d’un fiato, poi guarda inebetito il bicchiere vuoto. Si alza, si versa di nuovo da bere, e continua a camminare su e giù)

Eugenio      (Entra dal fondo) Sono riuscito a svignarmela! Vediamo se riesco a farmi una fumata in santa pace! (Ad Arturo che comunque rimane assorto nei suoi pensieri) Vado a fare due passi! (Pavoneggiandosi) Il nemico ormai sconfitto,ma appagato, giace inerme! Modestamente gli ho inflitto tre colpi mortali! Se mi cerca di’ che sono andato a comprare il tabacco per la pipa, ma lontano, molto lontano, in Olanda! (Fa per andare via)

Arturo       (Sempre assorto nei suoi pensieri fa solo un cenno d’assenso)

Rachele     (Entra) Ah, stai qua? Il tempo di fare due chiacchiere con Nico e non ti trovo più!

Arturo       (Sorride suo malgrado)  Papà, il nemico non è poi tanto inerme, è più vivo e vegeto che mai!

Rachele     (Ad Eugenio) Il fatto che tu abbia vinto tre partite a scopa non significa che giochi megliodi me, ma solo perché mi hai stordito con la tua ciminiera! Vieni, esigo una rivincita!

Eugenio      (Mortificato come un bambino sorpreso a rubare la marmellata) La quarta?

Rachele     La quarta, la quinta e se mi garba anche la sesta! (Decisa) Andiamo! (Via)

Arturo       (Divertito, malgrado tutto) Vai papà, vai a giocare a scopa!

Eugenio      (Quantunque scoperto, ostenta spavalderia) Non è ancora paga, ma stavolta la distruggo proprio!

Rachele     (D.d) Eugenio!

Eugenio      Vengo, vengo! (Cerca di essere spiritoso) Vado l’ammazzo e torno! (Via)

Arturo       (Abbozza un altro sorriso, poi ripiomba nei suoi pensieri e si versa da bere)

 Scena xv (Lucia -  mirella -  arturo)

Lucia           (Entra dalla comune insieme alla sorella di Rossana, Mirella. Questa sta per parlare, ma Lucia la precede. Parla sottovoce, per non disturbare Arturo) Tale e quale a Ridge... Tale e quale a Ridge!

Mirella       (Anche lei sottovoce) Ridge,  chi è?

Lucia           Come non lo conosci? Mascellone!

Mirella       (Divertita) Mascellone? No, non lo conosco!

Lucia           Lo scapolo d’oro di Los Angeles, il bello di Beautiful! (Con enfasi) Intrighi, amori e passioni della famiglia Forrester! (Estasiata) Egli è là, nella saletta privata del club di Beverly Hills... Sta aspettando la bella Taylor per dichiararle tutto il suo amore!

Mirella       (Divertita)  Arturo ti ricorda Ridge?

Lucia           Si. Guardalo come è ansioso di abbracciare la sua Rossana, ma... (Melodrammatica) l’attesa è lunga e non può fare altro che camminare nervosamente e bere! (Sospira) Ah! (A voce alta) Arturo!

Arturo       (Che nel frattempo si è seduto sul divano, sobbalza) Che c’è?

Lucia           È arrivata Mirella! (A Mirella) Vado ad avvertire Stephany ed Eric…

Mirella       Chi?

 Lucia          I tuoi  genitori...

Arturo       (A Lucia) No, aspetta, non preoccuparti, vado io…

 Lucia          Come vuoi tu ... (Languida) Ridge! (Via)

Scena XvI (Arturo -  Mirella)

Mirella         (Ride) Ah….ah….ah…!

Arturo       Allora tua madre ha ragione! Dà proprio segni di squilibrio! (Saluta affettuosamente la cognata) Capiti a proposito: ho necessariamente bisogno di parlarti.

Mirella       (Incredula) Fammi capire bene, hai bisogno di me?

Arturo       Si!

Mirella       Come cognata o come psicologo?

Arturo       Come entrambi!

Mirella       (Sfottente) Udite, udite: il mio  grande cognato, essere a dir poco perfetto, infallibile seduttore sempre sicuro di sé, ha bisogno dello psicologo!

Arturo       Ti sembra tanto strano?

Mirella       (Sempre scherzosa) Deve trattarsi di una cosa molto grave!

Arturo       Gravissima!

Mirella       Non sai deciderti se sedurre prima la bionda o la rossa?

Arturo       Non scherzare, la cosa è molto seria!

Mirella       Allora cominciamo come cognata: cosa posso fare per te?

Arturo       Dammi un bacio e dimostrami che sei ancora quella bambina affezionata, se pur pestifera, che probabilmente è ancora non troppo segretamente innamorata (Pavoneggiandosi) del bellissimo cognato! (La bacia)

Mirella       Ora sono sicura che sei tu. Poco fa mi hai fatto paura! Bene, ora che ho esaurito la funzione di cognata da tempo non innamorata di te, stenditi sul divano, ed anche se non ho il camice, incominciamo la seduta... Scherzi a parte, cosa vuoi dallo psicologo?

Arturo       (La prende per mano) Vieni, siediti, quello che sto per dirti è molto importante. Non troverei il coraggio di parlarne con nessuno, ma con te è diverso!

Mirella       E allora, coraggio, sbottonati!

Arturo       (Fa un lungo sospiro) Non è facile: vedo in te una professionista capace e disponibilissima, ma anche quella bambina che ho visto diventare donna!

Mirella       Quella bambina è cresciuta e davanti a te c’è lo psicologo: coraggio!

Arturo       Benissimo, tu sei al corrente di come vanno le cose con Rossana, perché hai un rapporto molto aperto con tua sorella. Sai perché è andata via da sola ed in tutta fretta?

Mirella       (Lo guarda con rimprovero) Colpa di un fazzoletto traditore.

Arturo       Non sai altro?

Mirella       C’è dell’altro?

Arturo       Non lo ha detto neanche a te, dunque!

Mirella       Cosa? (Nota che il cognato non parla) Su, non tenermi sulle spine!

Arturo       Hai ragione, devo sbrigarmi: Rossana potrebbe arrivare da un momento all’altro... (Si ferma, sospira) Conosci il più grande desiderio di Rossana?

Mirella       Si, avere un figlio da te!

Arturo       Ed è questo il punto!

Mirella       Perché, tu non lo vuoi?

Arturo       Con tutta l’anima!

Mirella       Allora qual è il problema?

Arturo       Il peggiore, il più frustrante per un uomo!

Mirella       (Incredula) Vuoi dire che tu...

Arturo       Si Mirella, sono sterile!

Mirella       Quando l’hai saputo?

Arturo       Poco fa. È stato Michele a darmi la bella notizia.

Mirella       Michele? Già è lui che ha fatto le analisi.

Arturo       (Cenno d’assenso)

Mirella        Ho capito: vuoi che sia io ad affrontare il problema con Rossana.

Artueo       No! Rossana sa già tutto ed al suo ritorno vorrà farmi credere che è lei a non poter avere figli!

Mirella       Che donna eccezionale!

Arturo       Ma io non voglio... Non voglio che si finga mortificata perché non può rendermi padre... Non voglio che mi menta, non lo ha mai fatto e non è il caso che lo faccia ora, anche se per una nobile causa.

Mirella       Allora cosa vuoi?

Arturo       Non lo so, consigliami tu! Tremo al solo pensiero che Rossana con il tempo possa odiarmi, considerarmi giustamente la causa della sua infelicità!

Mirella       Rossana ti ama, capirà, anzi ha già capito il tuo dramma: certo si aspetterà da te tanta comprensione quando sarà triste al pensiero che non sarà mai mamma; vedi Arturo, la maternità è il più bel dono che Dio abbia potuto dare alla donna.

Arturo       La stessa cosa è la paternità per l’uomo!

Mirella       No, Arturo: la donna vive diversamente l’attesa di un figlio, l’uomo si limita alla sola funzione generatrice. È la donna che lo cresce nel suo ventre, è la donna che stabilisce all’unisono un contatto col feto tramite quel cordone ombelicale che non si recide mai, neanche quando é tagliato al momento del parto. Vedi Arturo, una mamma in attesa nota con gioia la trasformazione del suo corpo: guarda allo specchio la sua pancia, la vede ingrossarsi con trepidazione e stranamente non gliene importa niente se ingrassa, se imbruttisce: vive quotidianamente per nove lunghi mesi con questa creatura nel ventre, la sente muoversi, arriva perfino a percepire i battiti del suo cuore. Quando lo mette al mondo, poi, continua a nutrirlo al suo seno, senza curarsi se sfiorisce, se avvizzisce...

Arturo       Io non sarò mai in grado di dare questa gioia a Rossana.

Mirella       Gliene potrai dare tante altre! Dovrai riempire il suo cuore di tanto affetto per compensare quello che non le potrà dare un figlio: tu, oltre che marito, dovrai esserle figlio!

Arturo       Non sarà facile!

Mirella       Dovrai tentare.

Arturo       E’ mai possibile che non c’è una soluzione?

Mirella       Potreste adottare un bambino.

Arturo       Si, certo: comunque Rossana non vivrebbe in alcun modo la maternità!

Mirella       Allora potrai farla sottoporre a fecondazione artificiale...

Arturo       (Scosso) Con il seme di un altro?

Mirella       Si! Lo so, è difficile da accettare e ci vuole molta maturità per farlo... Inoltre, sarebbe una grande prova d’amore!

Arturo       Non so se...

Mirella       Ascoltami: come in ognuno di noi, anche in te prevale l’egoismo. Tu saresti pronto a tutto pur di risolvere il tuo problema, ma non te la senti di affrontare una dura prova che risolverebbe per lo meno quello di Rossana ed indirettamente il tuo!

Arturo       Credi sia giusto da parte mia accettare la paternità in questo modo per consentire a Rossana di realizzarsi come donna?

Mirella       Se l’ami, si!

Arturo       Non credo che Rossana protenda per una soluzione del genere: capirebbe comunque che mi sentirei mortificato. Meglio un’adozione!

Mirella       Per Rossana non sarà la stessa cosa, lo capisci anche tu: in ogni caso poi non sarebbe figlio tuo; con la soluzione dell’inseminazione, invece, sarebbe per lo meno di Rossana e tu, invece di sentirti mortificato, potresti condividere con lei, con altrettanta intensità, la sua attesa come se fossi realmente il padre.

Arturo       (Titubante) Ci penserò.

Mirella       Bravo, pensaci! E non aspettare che te lo dica Rossana: proponiglielo tu, la farai felice al pari di come se l’avessi resa madre.

Lucia           (Entra dalla comune: è in evidente stato di agitazione) Arturo….

Scena XVII (Arturo – Lucia – Mirella - Rossana)

Arturo       (Senza scomporsi, a Lucia) Che c’è?

Lucia           Rossana, é tornata, ha citofonato e sta salendo!

Arturo       (Come se la cosa non lo riguardasse) Bene, hai avvertito i miei suoceri?

Lucia           (Delusa) No, ho voluto dirlo a te per primo, ma sembra non te ne importi nulla...

Arturo       (Si scuote) Ero solo soprappensiero, scusami...Ti prego,, va’ ad avvertirli!

Mirella       No aspetta, vado io. (Ad Arturo) Dalle il bentornato da solo. (Esce)

Lucia           (Fa per uscire dalla comune e si imbatte con Rossana che entra) Bentornata….

Rossana     Ciao zia….

                     (Si scambiano un bacio)

Lucia           Ti ho preparatoli gattò di patate che ti piace tanto…

Rossana    Grazie, ma ora se permetti vorrei salutare Arturo….

Lucia           Si certo! (Ad Arturo) E’ tutta tua! (Via)

Arturo       Tesoro! (Le va incontro, l’abbraccia)

Rossana    (Non ricambia le effusioni del marito)

Arturo       (Si allontana dalla moglie, nota la sua freddezza, deluso) Non sei felice di essere tornata a casa?

Rossana    Certo, ma varcando questa soglia un turbinio di pensieri mi ha disorientata: mi sono tornate alla mente tante cose che volevo dimenticare.

Arturo       Le dimenticherai, ed io con il mio amore ti aiuterò.

Rossana    Non so se ce la farò, perché sono successe tante cose ed è giusto che tu sappia.

Arturo       Dopo, con calma, ma ora siediti... Come sei pallida, hai l’aria stanca... Forse il viaggio...

Rossana    Il viaggio c’entra relativamente... (Fa per andare a sedersi sul divano)

 Scena XVIII (Rachele – Eugenio – Mirella – Rossana)

Eugenio      (Entra seguita da  Rachele e Mirella)

Rachele     Rossana, tesoro... Finalmente a casa tua!

Eugenio      Un bacione a paparino tuo...

Mirella       ...Ed un altro alla pestifera sorellina...

Rossana    (Saluta con effusione i genitori e la sorella; a Mirella) Come mai sei qui, ti trattieni qualche giorno?

Mirella       No, sono venuta a salutarvi perché starò un po’ fuori. Sono stata invitata ad un congresso molto importante: vogliono una mia relazione sugli studi che ho fatto sulla mielina…..

Rachele     Mielina, fai l’apicultrice adesso?

Tutti            (Risata generale)

Eugenio      Solo tu potevi fare una domanda del genere: la mielina non ha nulla a che vedere con il miele, vero Mirella?

Mirella       La mamma lo sa, ha solo voluto fare una battuta….

Rachele     Certamente perché io so cos’è la mielina….

Tutti             (Con fare interrogativo rivolti a Rachele) La mielina é…..?

Rachele      (Disorientata, cerca,con gli occhi, aiuto  a Mirella) La mielina é….

Mirella       (Va in aiuto della mamma) ……..una sostanza che avvolge alcune cellule nervose e noi stiamo studiando come intervenire su quelle cerebrali per aiutare  i malati di Parkinson, Alzheimer e di altre terribili malattie neuronali.

Rachele     …..(Ripete le ultime parole di Mirella)  e di altre malattie (Incespica sull’ultima parola)ne…ne…uro….na…tali!

 Tutti           (Soffocano una risata)

Rachele     Come vedete so benissimo cos’è la mielina….

Eugenio      (Sfottente) Ce ne siamo accorti!

Rachele     (Con sufficienza) Solo che temporeggiavo per esprimermi in modo semplice affinchè poteste capirmi!

Eugenio      Ovviamente!

Mirella       Pensate che lavorerò a stretto contatto con il professor Oliver Bustle… Ora vi lascio perché il mio aereo parte fra poco: arrivederci! (Saluta tutti)

Rachele     (Nell’abbracciare la figlia) Mi raccomando, di all’autista dell’aereo di non correre troppo!

Eugenio      (Ride con gusto) Ah…ah..ah…

Arturo       (Estraneato guarda Rossana e non sente la battuta della suocera)

Rossana    (Ha gli occhi bassi ed è assorta nei suoi pensieri)

Mirella       (Divertita) Sta tranquilla mammaglielo dirò! (Rivolgendosi agli altri) Arrivederci a tutti (Via)

Rachele     (Disgustata al marito) E’ proprio vero: Il riso abbonda sulla bocca degli stolti! (Va Verso la figlia)

Eugenio      (Divertito) Ma sta zitta!        

Scena XIX (Rachele – Rossana – Eugenio – Arturo)

Rachele     (Guarda Rossana) Come sei pallida!

Rossana    (Vacilla)

I tre             (Si precipitano a sorreggerla e la fanno adagiare sul divano)

Rachele     (Si diede vicino alla figlia)

Eugenio      (Si siede anch’egli vicino a Rossana che è al centro dei due)

Arturo       (Va a posizionarsio alla sinistra dei tre) Che succede, cos’hai?

Rossana    Nulla, solo un capogiro!

Rachele     Il viaggio: sicuramente non hai preso il vagone letto!

Rossana    Sbagli, il viaggio non c’entra... La ragione è un’altra, ben più seria.(Ad Arturo) Quello che sto per dirti avrei voluto sussurrartelo tra un bacio ed una carezza nell’intimità della nostra stanza, sola con te ed il nostro amore, ma per come sono andate le cose qualunque posto è buono.

Arturo       (Deluso) Avevo sognato in modo ben diverso il tuo ritorno. Le tue parole sono piene di amarezza, di rancore... Forse non sei riuscita a perdonarmi qualcosa che non esiste o quanto meno senza senso!

Eugenio      Vieni Rachele, andiamo: Arturo e Rossana hanno bisogno di rimanere soli...

Rachele     Io rimango qua, sono la mamma e….

Eugenio      Ed io il padre e ti dico che dobbiamo andare via!

Rossana    No papà, voi siete i miei genitori ed è giusto che sappiate... (Ad Arturo) Le mie parole sono piene di rancore, è vero, ma non per te che, credimi, amo più della mia vita, ma per me, per la mia dabbenaggine, per la mia irresponsabilità!

Arturo       Ora non ti capisco...

Rossana    Arturo, mamma, papà... Ho rimuginato giorni e notti sul come comunicarvi quello che sto per dirvi, poi sono arrivata alla conclusione di farlo nel più semplice dei modi...

tutti             (Si guardono  interrogativamente)

Rossana    …… Aspetto un bambino!

Tutti            Che?

Rossana    (Calma) Aspetto un bambino.

Eugenio      (Abbraccia la figlia) Oh amore!

 Rachele    (Strappa letteralmente la figlia dalle braccia del marito, l’abbraccia a sua volta) Tesoro mio….(Impettita) Sono nonna!

Arturo       (Va verso il divano, prende Rossana per una mano, la fa alzare, l’abbraccia) Tesoro mio,  cosa avresti potuto dirci di più bello!

Rossana    (Si svincola dall’abbraccio, si gira e si allontana)  Sarebbe bello, ma non lo è!

Arturo       (Non capendo) Perché?

Rossana    Vedi Arturo, quando sono partita non ti ho detto la verità sull’esito delle analisi alle quali ci siamo sottoposti...

Arturo       (Senza pensare) Si, lo so, me ne ha parlato Michele... (Riflette, poi scoppia a ridere, euforico) Ah….ah…Povero Michele: ha sbagliato le analisi... (Ride) Ah…ah…, (Si fa serio) Forse no, ci ha mentito: la sua voleva essere una sottile vendetta, ma i fatti lo hanno smentito! (Ride divertito) Ah…ah..Appena lo vedo gli dirò di buttare a mare, sé compreso, tutti i macchinari del suo laboratorio...

Rossana    (Cerca di interromperlo) Ascolta….

Arturo       (Non la ascolta,  continua, è come invasato) Un figlio, avremo un figlio... Se è maschio lo chiameremo come mio padre, Riccardo, è un bel nome... Ma se è femmina la chiameremo Dorotea, e sai perché? Perché significa “dono di Dio”, e questo figlio è proprio un dono di Dio!

Rossana    Calmati Arturo: Michele non ha sbagliato le analisi, né ha mentito sul loro esito! Frena il tuo entusiasmo...

Arturo       (Non capisce, riflette e poi timoroso allontanandosi, parla) Ma allora vuoi dire che è vero, che io... (Non continua)

Rossana    Si Arturo, sei sterile.

Arturo       (Come a voler esserne certo) Quindi non sei incinta….

Rossana    (Calma) Si, lo sono!

Arturo       (Furibondo, presagendo la risposta) Allora vuoi dire che questo figlio...

Rossana    Non è tuo!

Arturo       (Si pone le mani sul viso)

Eugenio      (Seguito da Rachele si alza e va da Rossana quasi a farle da scudo)

Arturo       (Va a versarsi da bere, beve più di un bicchiere, poi calmo senza muoversi) Ma io ti ammazzo!

Rossana    Fallo Arturo, è nel tuo diritto!

Arturo       (Fa per muoversi)

Eugenio     (Gli va incontro, lo trattiene) Per l’amor di Dio, Arturo, ritorna in te!

Arturo       No, non preoccuparti papà, non le farò nulla... (A Rossana) Il giorno che ti ho sposata ho giurato davanti a Dio di proteggerti nel bene e nel male; già sono venuto meno al mio giuramento perché non sono stato capace di proteggerti dal male che hai voluto farci... Dovrai vivere per espiare in terra il tuo peccato e, quando nascerà, questo tuo figlio, invece di darti la gioia che ti aspetti, dovrà essere l’espressione perenne della tua dannazione! Addio! (Va via)

LE LUCI CALANO DI INTENSITA’ ED IL SIPARIO SI CHIUDE LENTAMENTE

FINE DEL PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

La stessa scena del primo atto.

All’aprirsi del sipario Eugenio, seduto sul divano, fuma la pipa ed è intento a compilare un cruciverba; Rachele, alla poltrona, sferruzza nervosamente

Scena  I ( Rachele – Eugenio)

Rachele     Sei pieno di contraddizioni: quando Rossana ci ha reso partecipi della situazione di cui era responsabile, sembrava volessi sostituirti al marito per lavare l’onta subita; invece ora, pur non essendo cambiato nulla, pare che il problema non ti sfiori neppure: non capisco come fai a stare così calmo, serafico!

Eugenio      (Pazientemente) Ti ho già spiegato, se non vado errato per lo meno un milione di volte, che la mia prima reazione è stata dettata da un impeto di solidarietà nei confronti di nostro genero: ho reagito in virtù dell’offesa subita dall’uomo, padre o marito che fosse...

Rachele     Avresti dovuto fare il politico: sai sempre cavartela per il rotto della cuffia. Trovi una giustificazione a tutto, secondo le circostanze.

Eugenio      (Come se non fosse stato interrotto) ...Con calma ho ponderato bene i fatti e sono arrivato alla conclusione che non ci avrei guadagnato nulla ad agitarmi inutilmente.

Rachele     Inutilmente? Da circa un mese io non vivo più, dimentichi cosa è successo?

Eugenio      Non ho dimenticato nulla, solo che agitandomi non risolverei un bel niente!

Rachele     (Acida) Cosa che puntualmente hai fatto in tutta la tua vita! (Rimproverandolo) ...E smettila di fumare questa cosa puzzolente...

Eugenio      (Calmo) Potrei anche non risponderti, ma la mia educazione mi impone di farlo: questa cosa puzzolente è la mistura di pregiati tabacchi olandesi!

Rachele     Tu e le tue dannate tendenze esterofili! Mai che t’avessi visto fumare un toscano!

Eugenio      (Ride) Sai che olezzo!

Rachele     (Sul punto di esplodere) Calma Rachele, calma! (Con disgusto) Trovi anche la forza di ridere e di fare dello spirito? Più passa il tempo e più mi chiedo come ho fatto a resistere tanti anni vicino a te!

Eugenio      (Rassegnato, spegne la pipa) Senti cara, analizziamo con calma la situazione...

Rachele     Sei un sadico! Non voglio analizzare nulla anzi non voglio sentire nominare tutto ciò che può ricordare le analisi: le odio!

Eugenio      (Soffoca a stento una risata) Beh, vediamo un po’: valutiamo i fatti, va meglio?

Rachele     (Fa le spallucce)

Eugenio      Abbiamo una figlia che aspetta un bambino...

Rachele     …. (Tenta di interromperlo) Ma…..

Eugenio      Non mi interrompere. Sarebbe un evento meraviglioso, ma non lo è perché il padre del bambino non solo non è nostro genero, ma addirittura nostra figlia ne ignora l’identità!

Rachele     E tu incoscientemente non sai fare altro che fumare la pipa!

Eugenio      Rache’, tu e questa pipa! Ascoltami, se riesci a convincermi che non fumando più la pipa si risolve la situazione, ti giuro che brucerò tutte le pipe che incontro sulla mia strada!

Rachele     Quanto sei faceto! Quello che mi fa rabbia è che tu non sembri per nulla coinvolto emotivamente da questa tragedia!

Eugenio      Tragedia……non essere esagerata!

Rachele     Esagerata? Nostra figlia è incinta, non certo per opera del marito o dello Spirito Santo, e tu stai comodamente seduto sul divano a... (Sta per dire “Fumare la pipa”) ...Fare quella cosa lì, che non mi permetto di ripetere per non intaccare la tua suscettibilità, visto che ti dispiace tanto che io lo sottolineo...

Eugenio      (Tenta di replicare ma non ci riesce) Ascolta!

Rachele     No, ascolta tu ...Fammi dire due parole una volta tanto Non solo appesti l’aria, ma ti trastulli a mettere in croce me, oltre le parole!

Eugenio      E tu altrettanto comodamente sferruzzi!

Rachele     La mia è solo una reazione nervosa: devo pur fare qualcosa per distrarmi!

Eugenio      Allora concentrati sulla maglia, cerca di muovere questi ferri con un poco più di calma, dimentica un poco quello che ti affligge e fammi fare una fumata in santa pace! (Riaccende la pipa)

Rachele     Lo sapevo dove volevi arrivare: rinfacciarmi che ti do fastidio e non ti faccio fumare... (Marcato) ...In santa pace!

Eugenio      (Calmo) Senti Rachele, cerchiamo di non bisticciare; se ci sente Rossana potrebbe sentirsi responsabile della tensione che aleggia in questa casa: nostra figlia ha bisogno di calma, di tranquillità, per decidere in tutta serenità cosa fare. È inutile che tu ti arrovelli il cervello, perché lei sola potrà risolvere i suoi problemi!

Rachele     Secondo te deve riflettere sul da farsi? La soluzione è una sola: abortire! Aspetta un figlio da uno sconosciuto, il marito l’ha lasciata, come potrebbe volere questa maternità?!

Eugenio      Tu forse non consideri quanto l’abbia desiderata: ora senz’altro vede il mondo che le crolla addosso, ma poi potrebbe considerare questo evento l’unico appiglio per trovare la forza per riprendere a lottare ed avere uno scopo nella vita!

Rachele     (Schernendolo) Ah, ah! Non ho mai sentito dire tante sciocchezze tutte in una volta! Portare avanti la gravidanza, partorire un figlio, crescerlo senza mai potergli dire chi è il padre! (Come se parlasse Rossana) “Tuo padre è un tizio che non conosco, con il quale ti ho concepito per fare dispetto a mio marito che non poteva avere figli!”

Eugenio      (Spazientito) Abbassa questa voce, per carità! I fatti non sono così esasperati come vuoi far credere, e poi mettiti bene in testa che non sono affari nostri, noi non c’entriamo!

Rachele     Sono sua madre!

Eugenio      Ed io suo padre! (La guarda) Per lo meno spero... Non dobbiamo interferire nella vita di nostra figlia, e poi, non si può mai sapere, Arturo può darsi capisca e perdoni Rossana!

Rachele     Secondo te dovrei vivere nella speranza che Arturo capisca e perdoni Rossana?! E poi come può un uomo perdonare la moglie che ha concepito un figlio con un altro?! (Si alza) Senti...

Eugenio      (Si alza anche lui, le cinge le spalle e con dolcezza la fa sedere di nuovo) No, ascoltami tu, siediti. Sono costretto a ritornare, mio malgrado, su di un episodio della nostra vita che volutamente avevo cancellato dalla mia mente...

Rachele     (Agitata) Non vorrai mica rinfacciarmi...

Eugenio      Mi costringi! Dopo soli cinque anni il nostro matrimonio era in crisi pur se avevamo già due figlie….

Rachele      Nico venne dopo..

Eugenio     Volutamente per cementare ancor di più il nostro ritrovato matrimonio…All’epoca io ti trascuravo, è vero, e tu, desiderosa d’affetto, ti innamorasti del nostro dirimpettaio e volevi lasciarmi.

Rachele     Sbagliai, ma tu mi lasciavi troppo spesso sola per gli straordinari e per  uscire con gli amici: il poker, la cena per qualche addio al celibato, la caccia, la partita di tennis...

Eugenio      ...E tu tra le braccia di un altro uomo che ti consolava!

Rachele     Non essere volgare: prima che succedesse te ne parlai con sincerità, ma tu reagisti facendoti una risata pensando che volevo solo minacciarti...

Eugenio      Invece, quando mi resi conto che eri passata dalle parole ai fatti, feci debita mea culpa e compresi che ero responsabile quanto te del tuo errore.

Rachele     ...Mi aspettavo la tua ira ed invece trovai la tua comprensione: pensa che mi sentii ferita nell’orgoglio credendo che non ti importasse più nulla di me, ma in seguito capii ed apprezzai quanto fossi stato caro ed indulgente.

Eugenio      Se non lo fossi stato, se ti avessi aggredita, ti avrei persa e questo non lo volevo.

Rachele     Neanch’io, e quando mi fu proposto di lasciare definitivamente te, la mia casa e le mie bambine, capii quali fossero i valori della vita che avevano importanza; così implorai il tuo perdono...

Eugenio      ...Che non ti negai! Comunque ancor oggi sono convinto di aver agito secondo giustizia perché tu, (Scherzoso) a parte qualche momento di insofferenza al mio tabacco, sei stata una splendida moglie ed una madre esemplare.

Rachele     (Gli prende le mani) Quanto sei caro e quanto ti voglio bene; la mia sarebbe stata una vita inutile senza di te: il mio unico rammarico è quello di averti dato quel grande dolore.

Eugenio      Vedi cara, a nessuno fa piacere che la propria moglie si rifugi, cerchi comprensione e affetto tra le braccia di un altro, ma io, anche se può sembrare un paradosso, devo molto a quell’episodio che ci ha fatto capire l’essenza reale delle cose: noi vivevamo una vita sbagliata, un matrimonio insonnolito e dovevamo svegliarci. A volte abbiamo bisogno di essere messi a confronto con realtà scomode, che hanno la funzione di uno schiaffo, uno schiaffo in faccia che ci risveglia e ci riporta alla realtà!

Rachele     Dobbiamo a quello schiaffo la nostra felicità!

Eugenio      Proprio così. Ora nostra figlia e nostro genero, come noi circa trenta anni fa, sono stati schiaffeggiati: adesso si sveglieranno dal sonno, capiranno e si ritroveranno.

Rachele     Speriamo! (Prende la maglia) Questa ora non serve più, hai saputo restituirmi calma, fiducia e tranquillità. (Lo guarda con affetto) Come sarebbe stata la mia vita senza di te?!

Eugenio      Senza la puzza di tabacco! (Ridono e si abbracciano)

Scena II (Lucia -  Mirella – rachele - eugenio)

Lucia           (Entra dalla comune seguita da Mirella: sottovoce) Guarda come sono belli, sembrano due colombi che tubano, due fidanzati al loro primo incontro, Vittorio Cecchi Gori che dichiara tutto il suo amore alla sua Valeria! (Forte) Ah!

Eugenio      (Sente il sospiro di Lucia e si scosta da Rachele. Emtrambi  mostrano notevole imbarazzo)

Lucia           Ah! (Sospira ancora ed esce) Ah!

Mirella       (Andando incontro alla mamma) Eilà, i miei vecchiacci sanno ancora come ingannare piacevolmente il tempo!

Rachele     Mirella, tesoro mio! (L’abbraccia, poi, come esternando un pensiero ad alta voce, alludendo a Lucia) Uno di questi giorni devo dire a Lucia di farsi le valigie e di andare altrove: quella vecchia pettegola spesso dimentica di essere ospite qui da noi ed abusa in confidenza.

Eugenio      La vecchia pettegola è con noi da trenta anni e poi é una tua parente…

Rachele     (Minimizzando) Lontana……

Eugenio      Ma pur sempre parente: praticamente è con noi da quando ci siamo sposati! Quando l’accogliemmo in casa nostra ci dava addirittura del voi e per pagarsi l’ospitalità si calò nel ruolo di cameriera. In un tuo raro momento di bontà le hai chiesto di darti del “tu” e le hai sottolineato che non doveva sentirsi ospite, ma una di famiglia!

Rachele     (Fatale) Sono troppo buona…….(Decisa)  Ma la prossima volta mi sentirà…

Eugenio     I nostri figli poi, l’hanno sempre chiamata zia, come puoi considerarla solo una ospite! Ha sempre condiviso con noi momenti belli e brutti!

Rachele     E’ vero, mi ha aiutato a crescere le bambine e Nico e spesso, forse troppo spesso si è sostituita a me! Ma tu come al solito non trovi niente di meglio da fare che contraddirmi! Per ora sorvoliamo, pure perché, anche se con rammarico devo ammettere che se andasse via, sarei in difficoltà (Alla figlia) Quando sei arrivata?

Mirella       Proprio in questo momento e forse giusto in tempo per evitare che la famiglia cresca!

Rachele     (Si schernisce) Sciocchina, siamo vecchi ormai, come puoi pensare a certe cose... E poi anche se non disdegno di scherzare su certi argomenti, quando si parla seriamente non condivido certi discorsi!

Eugenio      Rachele, tu non perdi occasione per sciorinare le mie sopite voglie amorose ed ora fai la puritana! Checchè tu ne dica per te, io non sono affatto vecchio, mentre  tu avresti bisogno di una stiratina per gran parte della tua pelle !

Rachele     Stiratina …..qualche rughetta al posto giusto, rende anche più affascinante! Invece tu che ti atteggi a giovanotto, devi renderti conto che non lo sei più e... (Dispettosa) lo hai dimostrato più di una volta negli ultimi tempi: il tuo archibugio non sempre ha il colpo in canna!

Mirella      (Soffoca una risata)

Eugenio      (Rimproverandola) Rachele sei odiosa e poi….. lo sai  basta un oliatina e...

Rachele     ...Per quanto mi riguarda, non sono affatto puritana, solo mi sembra che stiamo scantonando… e poi che volete, se sono sorpresa in certi atteggiamenti mi vergogno, ecco tutto...

Mirella       E di cosa mamma, di esternare i tuoi sentimenti? Di far vedere che ami ancora papà?

Rachele     No, di questo non mi vergogno affatto... Sono gelosa di certi nostri momenti:  e vorrei rimanessero tali!

Mirella       Su questo hai ragione. Comunque sono fiera dei miei genitorii: poche coppie dopo trenta anni di matrimonio sanno... bisticciare con classe e con amore come voi!

Eugenio      Tutto merito di uno schiaffo!

Mirella       Già, il famoso schiaffo in faccia che vi ha fatto capire tante cose: ma quando vi deciderete a raccontarmi cosa successe?

Eugenio      Mai! È il nostro segreto…

Rachele     ….L’essenza del nostro amore….

Eugenio      …La riuscita del nostro matrimonio!

Mirella       Cattivi, mi fate morire di curiosità!

Eugenio      E noi, per soddisfarla, dovremmo esporci al tuo giudizio, magari alla tua derisione: potresti non capire...

Mirella       Dimenticate che sono una psicologa!

Eugenio      Allora, a maggior ragione, puoi capire che questo segreto deve rimanere nostro!

Mirella       Va bene, come non detto.

Rachele     Ora dicci di te: mi hai fatto stare in ansia per tutto il tempo della tua permanenza a Torino. Non ci hai fatto neppure una telefonata, non hai mai risposto alle mie se non due giorni fa e in quell’occasione abbiamo parlato d’altro: dunque, non tenermi sulle spine, com’è andata?

Mirella       Ho vissuto un mese di celebrità: la mia relazione sugli studi sulla mielina è stata molto apprezzata e mi ha consentito di lavorare gomito a gomito con i più grandi ricercatori di tutto il mondo e tutto ciò mi ha molto inorgoglita!

Rachele     Siamo fieri di te!

Mirella       Grazie, ma ora parlatemi di Rossana, come sta? Se il giorno del suo arrivo avessi saputo in tempo cosa le era successo, non sarei partita, le sarei stata vicino... Per quanto vi riguarda devo tirarvi le orecchie: (Con rimprovero) tenermi all’oscuro di tutto...

Rachele     Ma...

Mirella       È vero, non vi ho telefonato, sono stata irreperibile, ma avreste potuto mandarmi un telegramma, un espresso...

Eugenio      Rossana non ce lo ha consentito: ti saresti precipitata qui e, sapendo quanto era importante quello che stavi facendo, non ha voluto intralciare il tuo lavoro!

Scena III (Rossana -   Mirella –Rachele – Eugenio – Lucia)

Rossana    (Entrando da sinistra) Proprio così, sorellina!

Mirella       Sorellaccia odiosa e dispettosa: tenermi all’oscuro di cose tanto importanti e non permettermi di farti la morale per vendicarmi di tutte le angherie, di tutte le malefatte subite fin da bambina per mano tua!

Rossana    Perdonami e credimi: non ho mai sentito tanto la tua mancanza; sono stata più di una volta sul punto di venire a Torino per confidarmi con te, per ricevere il tuo appoggio morale e per essere consigliata, oltre che da una persona cara, da uno stimato psicologo!

Lucia           (Entra e si ferma ad ascoltare)

Mirella       Ed avresti fatto benissimo! (Ai genitori) Ora voi, vecchiacci, ci lasciate sole, vi ritirate nella vostra alcova e, mi raccomando... (Sfottente) se vi frulla qualcosa per la testa, usate le dovute precauzioni!

Rachele     (Andando via falsamente offesa) Sfacciata! (Al marito) Hai sentito? Usa le dovute precauzioni! Vieni (Si ferma sull’uscio).

Mirella       Va’ papà, corri, raggiungila, non perdere l’occasione! È un momento favorevole da non perdere: potrebbe essere una delle ultime opportunità!

Eugenio      (Scherzoso) Vado, vado, ma dopo ricordami di sculacciarti, impudente!

Lucia           Mi fate venire il voltastomaco!

Rachele     Parli solo per invidia, perché sei una zitellaccia vecchia ed acida!

Lucia           Sarà, ma se non vi decidete a dirmi se oggi si mangia e cosa volete mangiare, faremo il digiuno eucaristico!

Eugenio      Perché non dovremmo mangiare poi?

Lucia           Perché Nico va all’univesità, Rossana non ha fame e campa di gloriapadre, Mirella non  mi ha assicurato che resta, gli amatori geriatrici (Indica Eugenio e Rachele) si cibano d’amore….

Tutti            (Soffocano una risata)

Rachele     (Stizzosa) Non so chi mi mantiene da…

Eugenio      Io, ti mantengo io…

Lucia           Se devo cucinare solo per me, mi faccio una bella frittata in un panino e mi consolo….

Eugenio      Va, cucina come solo tu sai fare…

Scena IV (Nico – Mirella – Lucia – Eugenio – Rachele)

Nico            (Entra dal fondo, vede i presenti, si ferma, ha un moto di stizza) Ah, state tutti qua? (Riferendosi a Mirella) Anche la strizzacervelli, benissimo, la famiglia è al completo! (A Mirella) Su, dammi un bacio (La bacia. Rivolgendosi agli altri) E no, così non si fa! Lo sapete che quando vado a fare un esame, per un fatto scaramantico, devo salutarvi uno per volta da soli!

Eugenio      Si capisce, perché se no come fai la solita sceneggiata, per spillarci la vil moneta!

Nico            Ah siamo a questo? Allora mi ritengo offeso e me ne vado! (Si gira, fa per andare)

Lucia           Aspetta…. (Caccia una banconota dalla tasca del grembiule e la tiene tra pollice in indice mostrandola)

Eugenio      (Fa la stessa cosa)

Rachele     (C.s)

Rossana    (C. s)

Mirella       (C.s)

Lucia           Per la pappa….

Eugenio      Per la benzina…

Rachele     Per il regalo alla Gabriella di turno….

Rossana    Per gli imprevisti…

Nico            (Compiaciuto) La cosa si fa interessante! (Prende una alla volta le tre banconote) Vi perdono per aver malignato!

Mirella       (Ha anche lei una banconota in mano) Posso contribuire a soddisfare le esigenze del mio fratellino?

Nico            (Prende la banc<onota) Posso mai rifiutare un sussidio straordinario? La strizzacervelli vorrebbe seduta stante psicanalizzarmi! (Si fema, li guarda) Siete…

Lucia           La zia…

Eugenio      Il padre…

Rachele     La mamma….

Rossana    La sorella        

Mirella       La strizzacervelli….

Nico            ……Più buoni del mondo…un bacione collettivo (Fa più volte il gesto di mandare baci, via per il fondo)

Lucia           Quant’è bello.

Eugenio      Quant’è furbo….

Mirella       Quant’è sfottitore…

Rossana    Quant’è simpatico….

Rachele     Tutto mamma sua!

Eugenio     Un grande rompiscatole!…

Tutti            (Ridono)

Mirella       Papà su non perderti in chiacchiere, va di là stai perdendo l’occasione…

Rachele     Ah già, (Al Marito)  Abbiamo qualcosa in sospeso noi due, andiamo!

Eugenio      (Alla figlia, scherzoso) Non ti fai mai i fatti tuoi(Le dà un bacio, spinge la moglie)    Cammina! (insieme escono)

Scena V (Mirella – Rossana)

Mirella       Allora? Su, coraggio, non tralasciarmi nulla! (La prende per mano e siedono sul divano)

Rossana    (In evidente imbarazzo) Allora... allora... Non so da dove cominciare... poi credo che tu sappia già tutta la storia: se hai avuto modo di parlare con mamma, non credo che abbia trascurato alcun particolare!

Mirella       Mamma mi ha fornito la sua versione dei fatti, con dovizie di particolari, ma mi fido poco delle sue verità: dunque, aspetti un bambino e...

Rossana    ...Il padre non è mio marito!

Mirella       Lo so.

Rossana    Avevo pregato mamma di non dirtelo, volevo farlo io...

Mirella       Non me l’ha detto la mamma.

Rossana    Forse Michele?

Mirella       No, l’ho dedotto da quello che mi aveva detto Arturo lo stesso giorno che Michele lo aveva informato di essere sterile.

Rossana    (Riflette) Quindi sapeva... E non ti sembra strano che quando gli ho detto di essere incinta non ha capito subito che non era figlio suo? Pensa che ha incominciato immediatamente a fare progetti, al nome da dargli...

Mirella       È ovvio! Per un uomo è difficile credere in certe realtà e la tua bella notizia che aveva sognato per tanto tempo di sentirti dire, ha cancellato subito dalla mente quella brutta saputa poco prima da Michele e che era difficile da accettare.

Rossana    Povero caro, quanto deve aver sofferto e quanto deve soffrire ancora!

Mirella       Lo ami ancora?

Rossana    Più che mai e darei la mia vita pur di cancellare dalla sua mente questa triste realtà!

Mirella       Ora cosa intendi fare?

Rossana    Non lo so. Mi consigli di abortire? Lo riconquisterei?

Mirella       Non credo. Il fatto che tu possa eliminare la prova tangibile del tuo tradimento, potrebbe non bastargli, perché il fatto in sé resta; lo metteresti solo in uno stato confusionale notevole: alla soddisfazione che tu abbia potuto preferire lui al tuo bambino, potrebbe seguire un senso di colpa per averti costretta a rinunciare a quella gioia che lui non potrà mai darti; tutto ciò potrebbe portarlo ad uno stato di prostrazione con conseguenze imprevedibili e senz’altro spiacevoli.

Rossana    Allora cosa devo fare?

Mirella       Parlargli, fargli capire e convincerlo che lo ami e che sei pronta a sacrificare tutto per il suo amore: quello che è importante però è che gli devi una spiegazione logica, non mortificante, del perché sei stata con un altro uomo!

Rossana    Non c’è nessuna spiegazione logica!

Mirella       Lo credi tu! C’è sempre una logicità, seppur non trasparente, in ogni nostra azione. Ma raccontami i fatti...

Scena VI Lucia – Mirella – Rossana)

Lucia              (Entra cantando) Telefonami, se mi vuoi bene telefonami…..

Rossana    (Contrariata) Zia  Lucia, ti sembra il momento…(Nota il suo viso soddisfatto) Cosa c’è?

Lucia           Ha telefonato Arturo, al massimo tra mezz’ora, sarà qui!

Rossana    Cosa c’è di tanto strano, avrà voluto avvertirmi che sta arrivando e….

Lucia           Non solo! Mi ha anche chiesto notizie della tua salute, raccomandandomi di avere cura di te!

Mirella       La cosa si fa interessante e…..

Lucia           ……Non è finita qui!

Mirella       (Divertita) No?

Lucia           Neanche il tempo di poggiare la cornetta e il telefono è squillato di nuovo: indovina chi era?

Mirella       Mistero!

Lucia           Nessun mistero, era Arturo!

Rossana    Ancora, e perché ha richiamato?

Lucia           Per raccomandarti di non dirti che si era interessato a te!

Rossana    Allora?

Lucia           Non ti fa capire niente il suo atteggiamento?

Rossana    Cosa dovrebbe farmi capire?

Lucia           Che vuole fare il sostenuto, ma che torna qui per dirti una volta per tutte che ti ama!

Mirella       Possibile!

Rossana    Io non sono ottimista come voi!

Lucia           Devi esserlo! (Uscendo canta) Ti parlerò d’amor e ti darò una rosa….

Scena VII (Mirella – Rossana)

Mirella       (Divertita) Se non esistesse dovreste inventarla!

Rossana    Per lo meno con i suoi interventi, spesso fuori luogo, riesce a sdrammatizzare la situazione ed a regalarmi qualche momento di buonumore!

Mirella       E’ tanto cara… Allora mi stavi dicendo….

Rossana    La mattina che ricevetti le analisi ero già sconvolta perché avevo trovato un fazzoletto sporco di rossetto…..

Mirella       Dove?

 Rossana   In una tasca dei pantaloni di Arturo e che dovevo mandare in lavanderia….

Mirella       Hai capito il filibustiere? Allora?

Rossana    Quando Michele mi diede l’esito delle analisi, provai un sottile piacere nell’apprendere che mio marito fosse sterile; ma fu un attimo: sbandai, fui colta da un sentimento di pietà misto a rabbia e così, poiché non mi sentivo pronta per affrontare con Arturo i due problemi che mi erano caduti addosso….

Mirella         Ci credo….Due problemini uno dietro l’altro…

Rossana     Decisi, per non tradirmi e poter valutare con serenità il da farsi, di partire e rimanere per un po’ lontano. A Rimini i giorni passavano ma non riuscivo a venire a capo di nulla; una mattina ero nella sala da tè di un bar, con un cappuccino sul tavolo, nelle mani un fazzoletto sporco di rossetto e gli occhi pieni di lacrime.

Mirella       Non riuscivi a scindere i due problemi e decidere quale affrontare prima?

Rossana    No, li vedevo irrimediabilmente concatenati: una ridda di sentimenti contrastanti mi tormentava. Avrei voluto Arturo vicino a me per abbracciarlo, inondarlo del mio amore e condividere con lui il suo dramma; nel contempo, nel vedere quel fazzoletto sporco di rossetto, avrei voluto gridargli in faccia tutto il mio disprezzo!

Mirella       È più che naturale, e poi?

Rossana    Ad un tratto mi vedo porgere un fazzoletto e sento una voce gentile che mi dice: “Se non vuole usare quello perché evidentemente le ricorda qualcosa di spiacevole, adoperi questo perché, in ogni caso, deve asciugare quelle odiose lacrime che offuscano i suoi begli occhi!”

Mirella       Come tecnica di abbordaggio non sarà originale, ma abbastanza incisiva!

Rossana    Cercai di replicare ma non me ne diede il tempo: asciugò egli stesso le mie lacrime e mi porse un cioccolatino dicendo: “Vediamo se basta ad addolcire l’amaro che ha in bocca.”

Mirella       E tu?

Rossana    Sorrisi e si sentì incoraggiato: prese dalle mie mani il fazzoletto sporco e lo buttò in un cestino e, senza darmi l’opportunità di replicare, continuò: “Ecco fatto, così si trattano i ricordi brutti, si buttano nel cestino!”

Mirella       Non aveva tutti i torti!

 Rossana   Quel gesto fu una liberazione: improvvisamente dimenticai i miei crucci e cercai di vivere intensamente quel momento che mi aveva distolto dalle mie angosce. Balbettai: “Ecco, vede...” “No, non mi deve alcuna spiegazione” replicò, “mi permetta soltanto di tenerle un po’ di compagnia e cercare di risollevarle il morale.” Acconsentii e cominciò a parlarmi di tante cose, prese dalla tasca questo foglietto e disse: “Tenga glielo regalo”

Mirella       Cos’è?

Rossana    Una poesia, una specie di inno alla vita che, ad onta di tutto, merita sempre di essere vissuta, leggi! (Le porge il foglio)

Mirella       (Prende il foglio, legge senza parlare. Si abbassano le luci, ed una voce maschile recita)   Se guardo l’infinito ad occhi aperti,

                                                                       rivivo la mia vita:

                                                                       vi han trovato posto:

                                                                       affanno, ansia, malinconia

                                                                       e penso che tutto ciò, giusto non sia!

                                                                       Penso? Allor vuol dire che esisto

                                                                        e il cor di grande gioia ora s’infonde:

                                                                       son vivo e di fortuna indi m’avvalgo,

                                                                     mentr’altri più non han

                                                                     di questa gioia!

                     (Ammirata) Molto bella! (Cambia tono) Decisamente ti sei imbattuta in un play boy della più alta scuola!

Scena VIII (Lucia – Rossana – Mirella)

Lucia           (Entra con un bouquet di rose, come al solito canta) Rose rosse per te…..

Rossana    (Scocciata) Cosa c’è ancora? (Si gira, vede i fiori e speranzosa) Li manda Arturo?

Lucia           Purtroppo no! (A Rossana, maliziosa) Preparati ad affrontare il solito assalto giornaliero.

Rossana    (Non capendo) Assalto, e chi dovrebbe assalirmi?

Lucia           Il prode paladino! (Come lo speaker di un film) Il cavaliere che, senza macchia e senza peccato, ti offre quotidianamente il suo amore come ultima risoluzione ai tuoi problemi!

Rossana    Michele, è fuori?

Lucia           No, salirà fra un po’: il tempo di sottoporsi ad una veloce cura per diventare più bello!

Rossana    (Divertita) Non capisco!

Lucia           Poco fa stavo affacciata al balcone e l’ho visto entrare dal barbiere di fronte... Vuole rendersi più affascinante per far colpo su di te: che tenerezza mi fa! (Sospira ed esce dalla comune) Ah!

Scena IX (Mirella – Rossana)

Mirella       (Riferendosi a Lucia) Non perde mai il suo buonumore!

Rossana    E’ vero! A volte però mi sembra che questa sua allegria sia ostentata, come se si imponesse di essere allegra per mascherare o dimenticare qualcosa che l’affligge!

Mirella       Può essere: fammi capire bene però: Michele non ha ancora perso le speranze?

Rossana    No, viene qui ogni giorno ad informarsi della mia salute e non perde occasione per proporsi come marito!

Mirella       Non sarebbe una cattiva idea….

Rossana    Per carità….Michele é tanto caro, la sua amicizia mi è indispensabile, ma non riesce a capire che il nostro rapporto non può andare oltre.

Mirella       Comunque non tergiversiamo: stavamo parlando del tuo playboy!

Rossana    Playboy? Probabilmente non lo vedevo sotto quella veste; usciti dal bar mi portò al Luna Park: mi sentivo una bambina eccitata da tutti quei giochi che non erano specifici per la nostra età: i cavalli della giostra, le montagne russe, l’antro della strega,  il labirinto  e  tanti  altri.  Dopo il Luna Park,  una corsa in auto fino alla spiaggia, a piedi nudi sulla sabbia e nell’acqua a schizzarci come due ragazzacci; alla fine, stremati, distesi sulla sabbia e solo i nostri respiri affannosi rompevano il silenzio!

Mirella       Sembra un romanzo di Liala, e poi?

Rossana    E poi al ristorante tante cose buone e tanto champagne! Mi sentivo inebriata e, quando alla fine del pranzo, mi prese la mano e baciò timidamente e teneramente le dita, mi sembrò quasi naturale restituire quel bacio in modo più concreto...

Mirella       Fu allora che ti chiese di fare l’amore?

Rossana    No, si alzò dalla sedia, mi cinse dolcemente le spalle, mi fece alzare ed io, senza volerlo, senza capire a cosa andavo incontro, mi feci condurre, come inebetita, ai piani superiori, che fungevano da albergo. Cacciò dalla tasca una chiave ed aprì una camera.

Mirella       Evidentemente aveva concordato tutto prima con il cameriere.

Rossana    Forse, ma non me ne resi conto: lo seguii e mi trovai tra le sue braccia a letto senza opporre resistenza.

Mirella       Ti aveva cucinato lentamente ed a debita cottura. Quando ti sei resa conto della situazione?

Rossana    Dopo aver condiviso con lui le sue esaltazioni e la logica conclusione: solo in quel momento mi sono resa conto di avere vicino un estraneo; fino a quel punto, forse la crederai un’assurdità, ero convinta o forse mi illudevo che quell’uomo fosse Arturo!

Mirella       Quell’uomo era Arturo!

Rossana    Come?

Mirella       Si, quell’uomo era Arturo: vedi, tu sei stata solo fisicamente con un altro, ma il tuo io, il tuo subconscio era convinto che il tuo corpo vibrasse insieme a quello di tuo marito. Tu praticamente non l’hai tradito!

Rossana    Vuoi indorare la pillola...

Mirella       No sorellina: molte volte la nostra personalità si sdoppia: vive ma non accetta la realtà del momento, si chiude senza saperlo in una situazione costruita dall’inconscio…..

Rossana     Ti rendi conto che ho fatto l’amore con uno sconosciuto?

Mirella       E’ vero, ma  non per necessità fisica, perché il tuo stato d’animo non lo consentiva, ma perché spinta dalla necessità di cancellare brutti ricordi. Il tuo compagno è stato abile, lo ha capito e ti ha trattato con dolcezza, procurandoti quei momenti di spensieratezza dei quali avevi bisogno. Certe sensazioni tu le hai provate solo con tuo marito, pertanto, in quel momento, eri certa di stare con lui. Cosa ti ha portato alla realtà?

Rossana    Lo svanire di quella sensazione di spensieratezza, di beatitudine che si era creata prima del rapporto fisico: dopo, disteso vicino a me, ho visto un altro uomo, non più tenero, non più gentile: era un uomo soddisfatto, e quel senso di soddisfazione che emanava mi ha ferita, quasi offesa!

Mirella       È naturale: in quel momento hai capito che per quell’uomo tu sei stata solo un oggetto col quale procurarsi piacere.

Rossana    Proprio così: inoltre quel piacere che avevo provato io all’unisono con lui, si è trasformato in angoscia, nausea... Mi sono sentita improvvisamente sporca fisicamente e moralmente!

Mirella       Che cosa specificamente ha rotto l’incantesimo?

Rossana    Una sua frase volgare: una volta appagati i suoi istinti, ha frenato le mie carezze. Ha detto: “Ora basta, lasciami riposare una mezz’oretta, dopo riprenderemo la battaglia!” Si è girato dall’altro lato e si è addormentato!

Mirella       Tipica reazione maschilista ad una avventura facile:  allora?

Rossana    Allora sono scesa dal letto, mi sono vestita in tutta fretta e, facendo attenzione a non svegliarlo, sono andata via. Ho fatto chiamare un taxi, mi sono fatta portare a casa di zia Romilda, mi sono chiusa nella mia camera ed ho pianto fino al mattino seguente!

Mirella       Così ti sei ritrovata con un terzo problema.

Rachele     (Fa capolino cercando di capire cosa dicono le figlie)

Eugenio      (Sopraggiunge alle sue spalle e cerca di portarla via. Tutta l’azione è senza parole, solo mimata)

Scena X (Rachele – Eugenio – Mirella – Rossana)

Rossana    Appunto. Alla rabbia per il tradimento di Arturo ed all’angoscia per il suo dramma, si era aggiunto il rimorso per una azione riprovevole: così ho incominciato a pensare al suicidio.

Mirella       Addirittura? Quanto devi aver sofferto! (Prende affettuosamente le mani di Rossana che le poggia la testa sulla spalla. Amorevolmente le fa una carezza)

Rachele     (Sottovoce) Sta fermo, fammi sentire cosa dicono!

Eugenio      (Alzando la voce)Non è il momento, vieni via!

Rossana    (Si gira, vede i genitori ed è contrariata) Papà, mamma, ci state spiando, vi sembra bello?

Rachele     Spiando, vi sembro il tipo?

Eugenio      (Con decisione) Si!

Rachele      Non ascoltatelo è solo una malalingua! Volevo (Cerca di trovare una scusa plausibile) …volevo solo chiedere a Mirella se si ferma a pranzo, tutto qui!

Eugenio      Ed io le ho ribadito che non è il momento giusto per fare certe domande! (Con decisione alla moglie) Andiamo di là!

Scena XI (Mirella – Rossana)

Mirella       Sono di un tempismo eccezionale….Riescono ad interrompere nel momento meno opportuno. Allora, quando ti sei accorta di essere incinta?

Rossana    Dopo qualche tempo, passeggiando per le vie del centro, guardando senza interesse le vetrine dei negozi e così, quasi per caso, mi soffermai davanti a quelle di una farmacia: vi era reclamizzato uno di quei prodotti, uno di quei test di gravidanza. Improvvisamente mi ricordai di non aver avuto, cosa mai successa, il ciclo mestruale; pensai quasi con orrore a cosa potesse significare: come un automa entrai in farmacia, comprai uno di quei prodotti, corsi a casa e feci l’esame...

Mirella       ...Che diede esito positivo!

Rossana    Si, e quando vidi quel liquido colorarsi e quindi diagnosticare una gravidanza in atto, rimasi ore a guardare quella provetta, come inebetita...Così incominciai a pensare al suicidio

Mirella       Addirittura? Cosa ti ha distolto da questo peniero balordo?

Rossana    Le parole di quella poesia, quella specie di inno alla vita, che il mio occasionale compagno mi aveva recitato la mattina del nostro incontro: quelle parole e quella voce suadente ritornavano come un disco nella mia mente ed ebbero il potere di distogliermi da pensieri nefasti.

 Mirella      Devi anche ringraziarlo per averti salvata la vita...

Rossana    Proprio così, poi la decisione: valutai che l’unica possibilità era quella di affrontare responsabilmente la situazione facendomi carico delle conseguenze della mia superficialità!

Mirella       Scartasti quindi anche la possibilità dell’aborto?

Rossana    Si, decisi che avrei permesso a quel bimbo di nascere, perché non ha colpe; non nasce da un atto d’amore, è vero, ma in ogni caso ha il diritto alla vita! Quante donne vittime di violenza consentono a questi esserini di venire al mondo... Io non ho subìto nessuna violenza, sono stata solo irresponsabile e non sarebbe giusto interrompere la gravidanza: avrei comunque commesso un delitto!

Mirella       È vero. Ora come pensi di affrontare il futuro senza tuo marito?

Rossana    Non lo so... Stamattina mi ha telefonato per avvisarmi che sarebbe passato in giornata per farmi firmare dei documenti inerenti la nostra separazione: cercherò, se ci riuscirò, di spiegargli tante cose; vorrei ribadirgli che lo amo e, se me lo permetterà, dirgli tutto ciò che nell’impeto dell’ira, dopo aver saputo la notizia, non ha voluto ascoltare.

Mirella       Vedrai che capirà: Arturo è un uomo moderno e ti ha sposata per amore.

Rossana    Spero non lo abbia dimenticato!

Scena XII (Lucia – Rossana – Miredlla – Michele)

Lucia           (Entrando dalla comune) Il dottor Caliendo! (Sottovoce) Messo a nuovo e lucidato come un’auto che esce dal carrozziere.(Alza la voce) Insiste per essere ricevuto. Gli ho già detto che non hai voglia di ricevere nessuno1

Rossana    Fallo entrare!

Lucia           (Sempre sulla comune, si gira) Va bene, entra!

Michele      (Entrando) Buongiorno! (Va verso le donne, le bacia) Non hai proprio voglia di vedermi?

Rossana    Non ho voglia di vedere nessuno, ma tu fai eccezione: come mai da queste parti?

Lucia           (Uscendo canta) Nun c’è bisogno ‘a zingara pe’ addivinà Cuncè’….

SCena XIII (Mirella – Michele – Rossana)

Mirella       Lucia te lo ha detto cantando, non ci  vuole un indovino per capirlo!

Michele      Appunto, per vedere te!

Rossana    Mi fa tanto piacere che tu sia qui, spero solo che non incomincerai a fare i soliti discorsi...

Michele      Perché no? Anzi, mi fa piacere che ci sia anche Mirella, così potremo avere anche il suo autorevole parere di psicologo.

Mirella       Aspettate, non ditemi nulla, voglio arrivarci da sola!

Rossana    Non mi sembra proprio il caso!

Mirella       No, sorellina! Permettimi di contraddirti: Michele è un caro amico ed è opportuno ascoltarlo.

Michele      Grazie Mirella.

Mirella       Dunque, tu ami Rossana da una vita, è così?

Michele      (Canta la stessa canzone di Lucia) Nun c’è bisogno ‘a zingara pe’ addivinà Cuncè’…!

Mirella       Benissimo, ed a quanto posso capire vorresti, per il bene di Rossana e per coronare così il tuo sogno, suggerire a mia sorella di divorziare da Arturo, tenersi il bambino e sposare te, è così?

Michele      (Scherzando) Non è che oltre a psicologo sei anche zingara? Cosa ne pensi?

Rossana    (Prevenendo la risposta della sorella) E’ una cosa illogica, improponibile!

Michele      Perché?

Mirella       Perché Rossana non ti ama e non ti amerà mai!

Michele      (Deluso, a Rossana) È così?

Rossana    Si, purtroppo è così!

Michele      (Sull’orlo della disperazione) Ti amo io e il mio amore è tanto che basterà per tutti e due: con il tempo anche tu proverai le stesse cose per me... Imparerai a stimarmi, ad apprezzarmi...

Rossana    Io già ti stimo e ti apprezzo per quello che vali: una eventuale nostra unione non avrebbe quelle fondamenta che una vita in comune richiede; credimi, sarebbe destinata a fallire ed io non voglio perderti.

Michele      Lo vedi che anche tu hai bisogno di me?

Rossana    Certo, ma come amico: Come tale mi sei indispensabile, insostituibile! Perdonami, ma non riesco a vederti nella veste che tu speri.

Michele      (Sempre più sconcertato) Perché? Ci vogliamo bene, ci stimiamo e poi non trascurare il fatto che risolverei il tuo problema, perché tuo figlio troverebbe in me un padre vero, affettuoso e disponibile a tutto solo perché è figlio tuo!

Mirella       Scusami Rossana, vorrei rispondere io a Michele. Oggi il tuo unico obiettivo è quello di convincere la donna che ami ad accettare la tua proposta; bene, consideriamo che Rossana acconsenta: state insieme, partorisci e tu vivi le sue stesse gioie, l’aiuti a crescere il bambino. Superata questa prima fase vorrai a tua volta essere padre, vorrai dei figli tuoi da lei e credi che non appena ciò avvenga riuscirai a considerare quel bimbo che ora Rossana porta nel grembo, al pari dei tuoi?

Michele      (Senza riflettere) Certamente!

Mirella       Sbagli: forse oggi ne sei pure convinto, ma poi farai tante giuste valutazioni e perderesti, oltre (Indicando Rossana) il suo amore che già non hai, anche quel rapporto di amicizia, stima e cameratismo che oggi vi lega: è questo che vuoi?

Michele      (Sgomento) No!

Rossana    Allora lasciamo le cose così, mio caro ed insostituibile amico: rimani il mio fratellone, aiutami a superare questo momento, dimostrami che lo fai senza scopo, solo per me e chissà, poi forse un domani...

Michele      Mi lasci una speranza allora?

Rossana    No, ma non posso impedirti di averla. Ti chiedo in cambio una promessa: se troverai una donna che riuscirà a darti ciò che io ora ti nego, non pensare più  a me!

Michele      È una promessa inutile, ma se vuoi così, te lo prometto! (Si alza) Ora vado, ciao. (La bacia, bacia anche Mirella e va via)

Rossana    (Guarda la sorella) Posso mai illuderlo?

Mirella       No, sbaglieresti ancora una volta e le conseguenze potrebbero rivelarsi ben più tragiche!

Scena XIV (Rachele – Mirella – Eugenio -  Rossana)

Rachele     (Entra con Eugenio) Allora, avete finito di confessarvi?

Mirella       (Prendendola in giro) E voi avete fatto i bravi di là?

Rachele     (Guardando con rimprovero il marito) Per causa di forza maggiore: non ha trovato di meglio da fare che continuare ad appestare l’aria con quella sua maleodorante fornace!

Eugenio      (Indicando la pipa) Questa fornace emana un profumo delizioso!

Rachele     Un altro poco ed avrei avuto bisogno dell’ossigeno, della respirazione bocca a bocca... (Prevenendo qualsiasi battuta) E non fate alcuna insinuazione stupida! (Ridono tutti, cerca qualche cosa) Ma dove l’ho messa?

Eugenio      Cosa?

Rachele     La mia maglia!

Rossana    (Prende i ferri dal divano, glieli porge) Cosa stai facendo?

Rachele     Una tutina!

Eugenio      Per me?

Rachele     (La mostra) Ti coprirebbe a mala pena il naso!

Mirella       Ho capito, aspetti un figlio!

Rachele     (Seria e quasi commossa) No, un nipotino!

Rossana    (Va verso la mamma, si commuove, l’abbraccia) Oh, mamma!

Scena XV (lucia – Rossana – Mirella – Eugenio – Rachele)

Lucia           (Entra dalla comune in evidente stato di agitazione) Rossana, ha telefonato Arturo dall’aeroporto: è arrivato, ha detto che prende un taxi e viene subito qui!

Rossana    (Esagitata) Arturo viene qui! (Va allo specchio, cerca di riordinarsi i capelli) Arturo viene qui!

Mirella       Calmati, non è ancora arrivato! Su, coraggio, è una dura prova, ma devi affrontarla serenamente e da sola! Quindi capirai che non possiamo lasciarti in questo stato.

Rossana    (Sgomenta) Lasciarmi? No, dovete rimanere con me!

Eugenio      No, Rossana, Mirella ha ragione: dovete stare soli, dovete guardarvi negli occhi, leggere nei vostri animi senza essere condizionati da altre presenze. Asciuga questi occhioni. (Alla moglie ed a Mirella) Andiamo di là, diamole il tempo di rilassarsi un po’. (A Rossana) Mi raccomando!

Mirella       (Via per il fondo a sinistra)

Rachele     (Temporeggia)

Eugenio      (Sta per andar via, ma nota l’indecisione della moglie. Si ferma, la chiama) Rachele, dai, lasciamola sola!

Rachele     Avviati, devo dire una casa a Rossana….mi è per lo meno consentito dare un consiglio a mia figlia?

Eugenio      Sarebbe meglio di no, comunque sbrigati e non torturarla! (Esce dal fondo a sin.)

Rachele     (Guarda Rossana, vorrebbe dirle qualcosa, ma non riesce a trovare le parole) Rossana….

Rossana    Si mamma….

Rachele     Rossana….mi raccomando! (Via dal fondo a sin.)

Rossana    (Torna allo specchio)

Scena XVI (Lucia – Rossana)

Lucia           (E’ stata in disparte ma non è andata via)  Rossana, vorrei dirti due parole prima dell’arrivo di Arturo.

Rossana    (Cercando di ostentare allegria) Vuoi forse dirmi che questa situazione rassomiglia tanto a qualche bella telenovela?

Lucia           No tesoro, non mi permetterei! Vivo in questa casa da trenta anni insieme a tutti voi: ho cresciuto te, Mirella e Nico cercando di aiutare tua madre….

Rossana   Diciamo piuttosto che spesso e volentieri ti sei sostituita a lei…..Sei stata più presente tu nella nostra vita che lei…

Lucia           Appunto per questo mi sento in dovere di raccontarti una storia…

Rossana    (Si siede e la fa sedere) Quale storia?

Lucia           La mia di quando avevo vent’anni: mi innamorai di un uomo, lo amai intensamente e la conclusione logica fu quella di rimanere incinta.

Rossana    (Con amarezza) Anche tu?

Lucia           Si, eravamo molto giovani e senza un avvenire: il padre della mia creatura si spaventò all’idea dell’impegno da prendere, così mi chiese di scegliere tra lui ed il bambino.

Rossana    E tu?

Lucia           Per non perderlo abortii: allora l’aborto non era legalizzato e mi affidai ad una levatrice poco capace e senza scrupoli; effettuò il tutto senza tenere conto neppure delle più elementari precauzioni e così oltre il bambino stavo perdendo anche la vita. Dopo interminabili sofferenze guarii, ma con l’atroce e meritata condanna di non poter più avere figli.

Rossana    Povera Lucia, e poi?

Lucia           Riuscii a superare quel periodo critico, ma da sola, perché il mio compagno, non appena ebbe la certezza di averlo accontentato, se ne andò e non l’ho visto più!

Rossana    Dopo il danno, la beffa!

Lucia           Appunto! Il mio unico rammarico rimaneva il bimbo che ero stata costretta ad uccidere: non mi importava più nulla del padre, anche perché mi sentivo l’unica responsabile dell’accaduto. Così, senza mezzi e senza famiglia perché mio padre mi aveva cacciata di casa venni da voi ma non trovai nessuno: allora pensai al suicidio: tentai di buttarmi sotto un’auto ma fui fortunata perché il guidatore riuscì a frenare in tempo: quell’uomo era tuo padre che, ascoltata la mia storia, insieme a tua madre, mia unica parente,  decise di ospitarmi qui.

Rossana    Non avrei mai immaginato che tu, così allegra, così di buon umore, potessi essere la protagonista di una storia così triste!

Lucia           Cosa avrei dovuto fare? Tormentarmi tutta la vita per gli errori commessi? Certo i primi tempi sono stati duri, ma poi sono riuscita a cancellare tutto dalla mia mente!

Rossana    Perché hai voluto raccontarmi tutto ciò proprio oggi?

Lucia           Per metterti in guardia, perché gli uomini sono convincenti ed in virtù del loro amore riescono a farci fare cose che poi ci lasciano l’amaro in bocca!

Rossana    Alludi al fatto che Arturo possa convincermi ad abortire?

Lucia           Si, e commetteresti un grave errore, lo stesso che feci io. Quell’errore ottenne il duplice scopo di farmi perdere il mio bambino ed il mio uomo. Se Arturo ti ama, non ti chiederà di scegliere: se lo farà ed acconsentirai, avrai buone possibilità di perdere anche lui con il tempo. Tieniti il bambino: solo lui può darti la serenità e la forza di continuare a vivere, a lottare.

Rossana    Grazie, mi sei stata di grande aiuto: ora affronto questo incontro con una forza interiore che prima non avevo. Grazie! (L’abbraccia.)

                     (Campanello)

Rossana    Sarà lui: per favore, va’ ad aprire! (Torna allo specchio)

 Lucia          (Va ad aprire la porta)

Scena XVII (Nico – Rossana)

Nico            (Entra dal fondo) E’ vero che viene Arturo?

Rossana    E’ già arrivato, è lui che ha bussato!

Nico            Meno male che non sono ancora uscito, mi fa piacere salutarlo.

Rossana    Allora fammi una cortesia: ricedilo tu, io vado un attimo di là a rifarmi il trucco!

Nico            Vuoi essere più bella per lui!

Rossana    Sciocco! (Via)  

Scena XVII (Arturo – Nico – Rossana)

Arturo          (Entra dalla comune)

Nico               (Gli va incontro, la abbraccia, è commoso) Arturo….

Arturo          Ehilà discolaccio, come te la passi?

Nico               Abbastanza bene, fermo restando l’atavica crisi economica, e tu?

Arturo          Si sopravvive!

                        (Seggono)

Nico               (Serio) Quanto mi manchi!

Arturo          Per le laute borse di studio che ti elargivo?

Nico               No, perché ho perso mio punto di riferimento!

Arturo          Generalmente è il padre il punto di rferimento dei figli!

Nico               Papà è una gran brava persona, mi vuole e gli voglio un mondo di bene, ma mi ha avuto in tarda età e ci dividono quasi due generazioni…Non possiamo avere identità di vedute…Spesso sono costretto a soccombere proprio in virtù del gran bene reciproco!

Arturo          Sei un bravo ragazzo!

Nico               E tu il mio idolo…ti ho sempre ammirato ed ho sempre sperato di diventare un giorno come te: un uomo di successo nel lavoro, brillante nella vita,  gran conquistatore…

Arturo            (Amaro) Sterile….

Nico                  Questo non c’entra, non è colpa tua, tu non hai nessun demerito:  è un fatto genetico che ti nega la facoltà di procreare, ma non sminuisce la posizione che hai saputo conquistarti: hai sempre primeggiato ovunque hai profuso impegno e, per questo, ti ammiro!

Arturo            Grazie, sei troppo buono! Sai non mi aspettavo che mi tenessi in tale considerazione! Ti voglio bene!

Nico                  Ed in virtù di questo bene, ti prego rifletti! Non rinnegare un amore grande come quello che ha unito e, sono certo, unisce ancora te e Rossana!

Arturo            Sei piu maturo di quello che pensavo!

Nico                  E’ naturale! (Scherzoso) Ho sempre preso te come modello!

Arturo            Adulatore!..Ho capito hai deciso di spillarmi una cifra iperbolica! (Fa l’atto di prendere il portafogli)

Nico                             No Arturo, non voglio! (Allegro) E non insisterere, perché se se lo fai (Grave) vengo meno ai miei principi morali e capitolo!

Arturo            Allora non insisto!

Nico                  (Falsamente deluso) Peccato!

Entrambi         (Ridono)

Rossana         (Entra dal fondo, li vede ridere ed è sul punto di piangere) Finalmente vedo qualcuno ridere!

Nico                  Beh, vi lascio soli, ciao Arturo, (Lo abbraccia) bye bye sorellina (Via per il fondo)      

Scena XVIII (ARturo – Rossana)

Arturo       (Si alza) Ciao Rossana!

Rossana    Ciao Arturo, accomodati!

Arturo       (È teso) Aspettavo me lo chiedessi.

Rossana    Non c’è bisogno, questa è sempre casa tua!

Arturo       Dei tuoi genitori!

Rossana    Comunque la nostra casa!

Arturo       Era!

Rossana    (Delusa) Come preferisci, accomodati.

Arturo       (Si siede sul divano) Ti trovo bene, solo un po’ ingrassata, ma è più che naturale.  Ti ruberò solo pochi minuti, il tempo di leggerti il documento stilato dall’avvocato per la separazione... se riterrai soddisfacenti le condizioni, lo firmerai, poi... Vado subito via.

Rossana    Non c’è bisogno che tu legga nulla... Dimmi solo dove devo firmare.

Arturo       Vuoi liberarti di me nel più breve tempo possibile, vero?

Rossana    Io non voglio nulla, sia ben chiaro, che non risponda alle tue aspettative.

Arturo       (Sarcastico) Da quando?

Rossana    Da sempre!

Arturo       Non mi risulta!

Rossana    Ti prego, non fare dell’ironia fine a sé stessa! Il fatto che noi stiamo per separarci non ti autorizza a mancarmi di rispetto: quello che è successo negli ultimi tempi non può farti dimenticare tanti momenti belli vissuti insieme e proprio in virtù di quei momenti ti chiedo di discutere da persone civili, da buoni amici, se credi di potermi per lo meno considerare tale.

Arturo       Come puoi pretendere la mia amicizia se mi hai ferito nel più profondo del cuore!

Rossana    Non volutamente...

Arturo       Permettimi di contraddirti: certe azioni si portano a termine nella piena consapevolezza di ciò che si sta facendo.

Rossana    È qui che sbagli: io non sapevo cosa stavo facendo, o per lo meno non ero consapevole con chi lo stavo facendo!

Arturo       Parli per enigmi.

Rossana    Eppure è così chiaro: quello che tu giustamente condanni è stato perpetrato in un momento di stato d’animo confusionale, in cui io, pur essendo con un altro, inconsciamente ero convinta di stare con te!

Arturo       Mi sembra di sentire parlare tua sorella.

Rossana    Non sbagli: è la conclusione alla quale è arrivato lo psicologo ascoltandomi, sentendo la mia esposizione dei fatti!

Arturo       Permettimi anche di dubitare sulle convinzioni dello psicologo: è pur sempre tua sorella!

Rossana    Sei padrone di non credermi: sto solo cercando di farti capire come sono realmente andate le cose, non sto certo mendicando il tuo perdono... Se rifletti con coscienza, gran parte della colpa è tua!

Arturo       (Sprezzante) Vuoi vedere che ti ho costretta io a concepire un figlio con uno sconosciuto?

Rossana    Ti prego, non parlare in questo modo: non merito di essere offesa. Capisco il tuo rancore e non te ne voglio, anche perché, se rifletti bene, se c’è qualcuno che si è macchiato di tradimento, quello sei tu!

Arturo       (Sorpreso) Io?

Rossana    Si, tu e la tua dabbenaggine: se fossi stato più attento, se non avessi dimenticato quel fazzoletto...

Arturo       (Spazientito) ...Quel fazzoletto, quel fazzoletto... Sembra la storia invertita di Ostello e Desdemona... Ma quanta importanza hai dato e dai ancora ad un’avventura senza senso...

Rossana    Proprio perché è senza senso è importante! Se ti fossi innamorato avrei potuto giustificarti: ci amavamo, o per lo meno dicevi di amarmi, che necessità avevi di un’altra donna?

Arturo       Una necessità comune a tanti uomini: nessuna, solo il gusto di un’avventura!

Rossana    Pensi che questo possa giustificarti?

Arturo       No, ma la tua vendetta è stata atroce!

Rossana    (Comprensiva) Stupidone, ma lo vuoi capire che non c’è stata nessuna vendetta? Quell’uomo di cui non ricordo nulla, nemmeno il volto, per cui anche se lo incontrassi non lo riconoscerei, eri tu... È il tuo nome che ho gridato nel momento conclusivo del rapporto!

Arturo       (Sarcastico) Che soddisfazione! Il problema va posto in altri termini: hai pensato solo a te stessa; ti sei crogiolata sentendoti esageratamente vittima del mio pseudo tradimento, dimenticando l’unica cosa importante: il dramma che improvvisamente si era catapultato nella mia vita nel momento in cui ero venuto a conoscenza dell’esito delle analisi. Se tu mi avessi veramente amato, come tu dici, avresti dovuto soffocare (Ironico) l’oltraggio ricevuto con lo scoprire la mia scappatella... (Ride come invasato) Ah, ah, ah, ah... Il mio nome nel concludere diciamo un atto d’amore con un altro... Certo, un modo un po’ strano per dimostrare amore... (Ride c.s.) Amore? Rispondi sinceramente: ma mi hai mai amato? (Stremato si mette le mani in faccia)

Rossana    (Amorevolmente gli toglie le mani dal viso) Ne dubiti? Il vero dramma consiste nel fatto che ti amo ancora!

Arturo       Sul serio? (Gelido) Allora dimostramelo!

Rossana    (Sospettosa) Come?

Arturo       Nel modo più logico!

Rossana    (C.s.) Sarebbe?

Arturo       Quello di rinunciare a ciò che tanto ti preme!

Rossana    Cioè?

Arturo       Elimina il frutto del tuo tradimento!

Rossana    (Disorientata) Il mio bambino? (Decisa) Mai!

Arturo       Ecco, brava, ti sei rivelata, hai detto bene: il tuo bambino! Tuo perché è solo tuo, non ha un padre! È il tuo giocattolo, è l’espressione del tuo egoismo, è l’arma che ti serve per gridarmi in faccia tutto il tuo disprezzo per non essere stato io capace di farti realizzare come donna! (Trattiene a stento le lacrime)

Rossana    (Non raccoglie le offese e cerca di essere accomodante, di esporgli con calma il suo punto di vista) Rifletti: io non posso uccidere questa creatura di Dio per riconquistare te; la mia felicità avrebbe un prezzo troppo grande: la pagherei con la vita di un innocente! Lo sai quante volte mi sentirei in colpa e quell’amore che oggi continuo a nutrire per te, si trasformerebbe inevitabilmente in odio... Accetta questo bimbo come un dono di Dio, come dicesti quando volevi dargli un nome: gioisci insieme a me ogni volta che lo sentiremo muovere nel mio grembo... Sentilo tuo, perché è tuo... (Infervorandosi) Perché è con te che la mia anima lo ha concepito!

Arturo       (Tentenna, poi risoluto) Non posso! Se io accettassi sai quante volte lo odierei al solo pensiero che comunque mi ha scalzato dal tuo cuore... Morirei di gelosia ogni volta che vedrei le tue attenzioni rivolte a lui!

Rossana    (Amara) Solo ora mi rendo conto della pochezza del tuo amore, non solo da oggi, ma da sempre!

Arturo       Pochezza? Non te lo consento! Io ti ho amata più della mia vita e quello che mi rode l’anima è che ti amo ancora e che sarei pronto a rinunziare a questa vita che senza di te diventa inutile!

Rossana    (Calcolatrice) Allora rifletti...

Arturo       Non posso, rifletti tu.

Rossana    No Arturo, non chiedermelo di nuovo, non insistere, perché in virtù di quell’amore che tu ritieni calpestato potrei anche farmi convincere, ma ce ne pentiremmo amaramente! Va’, va’ per la tua strada, cerca solo di non serbarmi rancore!

Arturo       (Deluso) .Va bene, se è questo che vuoi... (Prende dalla borsa alcuni documenti e li porge a Rossana) Ecco, leggi, e se ti sta tutto bene firma!

Rossana    Non c’è bisogno che legga: dove devo firmare?

Arturo       In fondo all’ultima pagina.

Rossana    (Esegue) Ecco fatto.

Arturo       (Amaro) Benissimo, ora il sipario può anche calare! L’ultimo atto del nostro matrimonio si conclude con questa firma! (Si alza) Non resta altro che dirci addio!

Rossana    (Calma) Arrivederci Arturo.

Arturo       Sarà difficile, ci terremo in contatto tramite i nostri legali...

Rossana    Come vuoi...

Arturo       (Le prende le mani, la guarda profondamente negli occhi, poi le bacia le dita di entrambe le mani) Addio... Amore! (Le lascia le mani, si gira e si incammina verso la comune lentamente, quasi con la speranza di essere richiamato. Infatti...)

Rossana    Arturo...

Arturo       (Si volge speranzoso) Si Rossana...

Rossana    (Tentenna) No, niente...

Arturo       (Deluso si gira per andarsene, poi di nuovo si volge verso la moglie) Rossana...

Rossana    Si?

Arturo       (Prende qualcosa dalla borsa: è un paio di scarpine di lana) Dimenticavo di darti queste... (Gliele porge e senza darle il tempo di dirgli niente va via.

Rossana    (Prende le scarpine, le porta al seno e incomincia a piangere. Va a raggomitolarsi sul divano. Le luci calano, il sipario si chiude lentamente sulle note di una musica melodica)

F I N E