Varveri si nasci!

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“VARVERI SI NASCI!”

commedia in tre atti di Giorgio Francaviglia

Introduzione

   Sembra che persino Platone abbia apprezzato, divertendosi, le farse e i mimi di Sofrone siracusano, che inaugurano un genere a cui la creatività dei siciliani si dedica con successo da duemila e cinquecento anni.

   Nei tanti teatri greci di Sicilia, uno dei quali su Monte Cavalli dirimpetto Prizzi, predomina certamente la  farsa al mimo e la commedia, alla sensibilità e all'ingegno dei siciliani antichi e moderni molto più congeniali della tragedia che in Sicilia non ha bisogno di essere gustata nei teatri.

   Nella commedia è la comune quotidianità che si rappresenta, l'imprevedibilità di una vita che, in Sicilia, è più romanzesca dei romanzi. La quotidianità condiziona a sua volta la lingua che, nel nostro caso, è il  dialetto  di  Prizzi,  immediato  e disinibito.  Che questo dialetto di Prizzi fosse uno strumento forte e incisivo, lo si sapeva. non solo dalla poesia di Vito Mercadante, ma anche dalla prosa dei suoi abitanti, specie se artigiani, pastori e contadini.

   In Giorgio Francaviglia questo dialetto rivela ora tutta la propria versatilità, la propria innata freschezza, il colore e l'abilità a esprimere situazioni e circostanze altrimenti inesprimibili. Sulla bocca dei suoi personaggi il dialetto risulta talvolta arricchito da modi di dire inediti, esclusivi di Prizzi, che trasfigurano la commedia in un imprevisto saggio di dialettologia.

       I personaggi di Giorgio Francaviglia, reali, coerenti e credibili agiscono in uno spazio verosimile, ciascuno fedele al ruolo che l'autore gli ha assegnato, senza smagliature, simili a "caratteri" della commedia antica. E proprio come in un dramma antico non poteva mancare, nel finale, il Deus ex machina, qui nelle vesti di uno scrittore e giornalista studioso della cultura siciliana, a cui si affida il compito di dipanare la matassa, favorendo il fidanzamento tra Giuseppe e Mariella e "laureando" poeta il barbiere, a cui è offerto un prestigioso contratto.

      E cosi il barbiere finirà di fare il barbiere per fare il poeta a tempo pieno. Perché è vero che "varveri si nasci", ma è altrettanto vero che, nei barbieri e non, alla lunga l'istinto poetico ha il sopravvento.

Si sa: non solo barbieri, anche poeti si nasce: etiam poeta nascitur. Non è una scelta di vita, ma un destino.

“VARVERI SI NASCI!”

commedia in tre atti di Giorgio Francaviglia

PERSONAGGI E LORO CARATTERISTICHE

MASTRU GIORGI FALIGNA – (Barbiere sulla cinquantina)E’ ben curato per cui dimostra meno della sua età. Crede nella sua professione fino al punto di presentarla agli altri come una vera e propria missione anche perchè, cosi facendo, spera di tenere segreta un'altra grande passione: scrivere poesie! Contraddittorio ed esagerato il suo modo di essere e di pensare sino all'inverosimile. Costretto, per necessità, ad economizzare su tutto.

SARINA (Sua moglie)- Casalinga tipica del tempo. Sulla cinquantina, ma più invecchiata del marito con cui è spesso in disaccordo a causa del figlio. Non ha personalità spiccata. ma riesce a cogliere, con patetico e nello stesso tempo comico realismo, tutta l'insoddisfazione che la vita maritale le ha riservato.

GIUSEPPI (Figlio di M. Giorgi e di Sarina) - Giovane, prestante, simpatico. Laureato in giurisprudenza, è troppo preso dalle preoccupazioni (trovare lavoro e chiarire la sua posizione sentimentale con Martella la ragazza che ama) per essere in grado di trovare spunti validi per intessere un dialogo amichevole col padre. Alla fine ci riesce!

NONNU PIDDU (Padre di M. Giorgi) - Vive assieme alla famiglia del figlio provocando non pochi trambusti a causa della (lieve) scleròsi arteriosa da cui è affetto. Nonostante la veneranda età di ottanta anni, è ancora arzillo e battagliero.

PAULU CARRO (Cliente ed amico/nemico di casa dei Faligna) - Commerciante sulla cinquantina. Non simpatizza troppo con le idee di M. Giorgi (come accade a tanti, del resto!) con il quale è costretto a scendere a patti per sistemare le cose tra sua figlia Mariella e Giuseppi. Quanto a personalità e messo maluccio, tanto da essere succube della straripante esuberanza della moglie.

CUNCETTA (Moglie di Paulu Carro) - Ha quarantacinque anni, ben portati; loquace, non perde occasione per dimostrare che a casa sua è lei che comanda. Fa di tutto per combinare il matrimonio di Mariella con Giuseppi.

MARIELLA (Figlia di Paulu e Cuncetta) - Vent'anni, spigliata, furba, sicura di sé. Casalinga non molto acculturata, ma pronta a convincere gli altri e se stessa che lei sposerà un uomo vero.

MASTRU CICCU (Dipendente di M. Giorgi) - Vedovo, trascurato. Sopporta le assurde esagerazioni del principale per la cui moglie nutre segrete passioni sentimentali. Cinquant'anni che sembrano settanta!

AVVOCATO CALANNA  (Anziano consulente legale e possidente del paese) - Settant'anni portati con serietà e professionalità. Veste bene, parla correttamente la lingua italiana che, di tanto in tanto, mischia al dialetto palesando, in modo genuino, le sue chiare origini isolane e paesane.

BRUNO VENTURA  (Scrittore, giornalista) - Ha trentacinque/quarant'anni. Elegante, buontempone, grande studioso della cultura siciliana in generale e della letteratura in particolare. Fautore e responsabile di una rivista giornalistica di nuova diffusione. Amico dell'Aw. Calanna.

'GNAZIU (Cliente di M. Giorgi) - Uno dei pochissimi clienti di M. Giorgi. Sulla sessantina.

'COLA SPANO' (Forestiero) - Ragazzotto di campagna di circa quarant'anni. Veste con abiiti di una sciatta e  sgargiante eleganza.

I personaggi sopra descritti e le vicende di cui sono protagonisti nella presente commedia sono il frutto della immaginazione dell'autore; pertanto, ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti o esistenti e da ritenersi puramente casuale.

Nel 1981, in Sicilia, in un paese di montagna dell'entroterra palermitano...

PRIMO ATTO

La scena si svolge in una sala da barba (il cosiddetto “SALUNI”); l'ingresso principale è nella parete di fondo ("vitrina"); a sinistra sono sistemate le due caratteristiche poltroncine ribaltabili di fronte alle quali sono affissi alle pareti gli immancabili specchi e le mensole di tavola sulle quali sono disposti rasoi, forbici, pennelli, vaschette di plastica con il sapone, bottigliette spry di colonia e quanto altro può servire ad un barbiere. A destra della scena, celata da una tendina in plastica, è ricavata una porticina che dà accesso ad uno sgabuzzino. In un angolo trova posto un tavolinetto sul quale M. Giorgi tiene il fornellino a gas per il riscaldamento dell'acqua assieme a vecchie e spaginate riviste; sotto, invece, non manca il tradizionale sgabello di ferula che serve ai barbieri in genere, per così dire  a... rialzare il piano di lavoro ai bambini che fanno  apprendistato. Sedie, panche ed un appendiabiti completano l'arredamento.

SCENA PRIMA  - M. Giorgi e M. Ciccu; poi l’avvocato Calanna; poi  ‘Gnaziu -

M. GIORGI

(Entra portando in mano una borsa di fintapelle che va a sistemare dentro lo sgabuzzino; rientra subito e, dopo aver attaccato all’appendiabiti il pesante cappotto che si toglie di dosso, guarda l'orologio con aria corrucciata) Sempri cu ritardu Mastru Ciccu… (va a controllare dalla porta d’ingresso) Ah!... Si sta arricampannu… Era ura!!!

M. CICCU

(Entra e,  sbadigliando…) Bongiornu... (non ricevendo risposta) ... E chi trasì un porcu?!...

M. GIORGI
 Porcu nu lu sacciu, ma ‘na bestia di sicuru! Senti a mia Ciccu: sai benissimo ca ‘a matina t’ha prisintari  a li setti e mmezza precisi ! (Gli mostra l’orologio) Su l’ottu e mmezza! Sta’ purtannu un’ura di ritardu!
M. CICCU

E cu arrivà? l’espressu Torinu-Palermu?... Ma siddu ancora nun c'è nuddu... Ah, si nun fussi pirchì fussi!

M. GIORGI

Si nun fussi pirchì fussi chi cosa!!?  La cosa cchiù ‘mportanti nel lavoro è la puntualità! Nu ti lu scurdari cchiù!…ma, lassammu perdiri va…  Cchiuttostu chi fa, t’a trovi 'na sicaretta? 'U pachettu mi finì ora...

 M. CICCU

(Gli dà una sigaretta… )  A tia ‘i sicaretti ti finiscinu sempri un minutu prima chi vegnu ji...

M. GIORGI
Curpa to' pirchì, a com’era nirvusu pi lu to ritardu, 'nta un'ura chi t'aspittavu mi nni fumavu 'na dicina... (Si accende la sigaretta)...Due persone siti capaci di farimi annirvari di ‘sta manera: tu e me’ figliu! Già, me’ fgiliu! Bella robba!... nun lu vosi fari ‘u varveri! vosi studiari – comprici me’ muglieri! -  e ji nun ci putia mettiri 'a pistola 'o pettu pi  faricci fari 'u varveri... Pi fari 'stu mestieri nostru, cci voli passioni, 'ntiligenza... Eh, si! è propriu veru: "VARVERI SI NASCI!".
M. CICCU

To’ figliu vosi studiari d’avvocatu e ora è puru mmezzu ‘a strata a passiari…

M. GIORGI

…E’ senza travagliu pirchì sugnu ji chi nun vogliu chi ffa l'avvocatu dintra paisi: pi fari l'avvocatu, si voli difenniri a unu, s'avi a mettiri contru 'n'atri quattru e chiddi su’ quattru… clienti menu pi ‘stu saluni…

M. CICCU

Chissu è veru; tutti lu sannu ca l’avvocatu Calanna si lu mittissi ora stessu a travagliari cu iddu!

(Proprio in quell’istante entra l’avv. Calanna) Oh, tal’è cu c’è? E chi fu chiamatu?

AV. CALANNA

(Ben vestito, entra con un certo sussiego, ma senza ostentazione; dai suoi modi di fare subito traspare in lui una certa bonomia di carattere)... Signori, buongiorno... si dice per dire  perché oggi fa veramente freddo!...

M. GIORGI

Oh! avvovocato illustrissimo!... Buongiorno… Chi cuminazioni!… stavamu parlannu di lei…

M. CICCU

Bongiornu a lei, avvocatu... Comu mai tuttu 'stu tempu senza veniri? Sempri acchifaratu, veru?

AV. CALANNA

Che volete? Il lavoro, tenendomi occupato, mi aiuta a non pensare alla solitudine…

M. CICCU

E 'i so' figli chi fini ficiru? Sempri a Palermu stannu? Nun si vidinu  cchiù mancu a Pasqua!

AV. CALANNA

Non hanno il tempo, almeno così dicono, di venire a trovarmi… vado io da loro perché la mia attività mi impone di recarmi di frequente a Palermo in tribunale; dopo la morte di mia moglie…

M. GIORGI

(Interrompendo) Senza pigliarisi colira p’a famiglia… taliassi a mmia: un figliu anima persa  e 'na muglieri chi nun mi lassa mai sulu - mancu quannu sugnu a travagliari - ... rrobba d'accupari, tantu è asfissianti

'GNAZIU

(Uno dei pochi clienti di M. Giorgi; entrando, sente le ultime parole di M. Giorgi) Sempri l'aria ti manca a tia, veru Mastru Giorgi?...Bongiornu a tutti... Avvocatu, puru lei susutu di prima matina?

AV. CALANNA

Anch’io, certo… perché stamattina volevo fare un certo discorsetto a M. Giorgi, ma, siccomu lu discursu è un pocu dilicatu… scusatimi tutti, ma fussi megliu aspittari di ristari suli… (va sedersi in prossimità del tavolinetto e si mette a sfogliare svagatamene qualche rivista)…

M. GIORGI

Comu preferisci lei... (Poi, rivolto al cliente) Dunqui, 'Gnaziu… chi t'ha fari 'a varva?

‘GNAZIU

Si, ma vulissi fari ‘na cosa lesta  pirchì haiu a jiri ‘ncampagna a dari ‘a denzia a li gaddini…

M. CICCU

E allura vacci ca oji c'è ariu di nivi e, siddu nivica, li gaddini  ti morinu… e Addiu  sucata d’ova!

‘GNAZIU

Siddu morinu, li vaiu accattu arrè! pirchì a mia tutti cosi mi ponnu livari, all'infora di dda sucatedda d'ova d'a matina!

M. GIORGI
Ciccu, finemmula di sucari cu 'Gnaziu e pigliammulu ssu pinseddu pi 'nsapunari...
M. CICCU

Ca assettati, ‘Gnaziu, finì c’avii premura? (Fa sedere ‘Gnaziu e si adopera per le operazioni del caso; poi)… e po’, vulissi sapiri, cu ti lu fa fari a tia jiri ‘ncampagna? Pari a mmia ca la bedda pinsioni t’a dettiru; metti li grana in commerciu e l'ova ti l'accatti n'ta la putìa... ( velocizza il lavoro)...

‘GNAZIU

Ji haiu ‘a pinsioni e tu no! Ma pirchì tu ha fari sempri li cunti ‘nsacchetta all'atri?

M. GIORGI

Chiddu chi cci dicu puru ji e cci dicu puru ca quannu si travaglia nun si chiacchiaria ammatula...

AV. CALANNA

Giusto!...Io, per esempio, se mi perdessi in chiacchiere,  sarei subissato da tutto il lavoro che ho…
M. CICCU

 …Però, lei, avvocatu, nun pò diri di essiri cummigliatu di travagliu pirchì l'assistenti chi avi... comu si chiama?... ‘U palermitanu, va!... va dicennu ca l’affari cchiù grossi cci li disbriga iddu…

AV. CALANNA

Non si può negare che parli un tantino troppo… ma, che posso farci? lo debbo sopportare perché mi è stato raccomadato dai miei figli… comunque, ci tengo a dire che non va oltre i limiti della mia tolleranza,  perché sa bene che quello che oggi riesce fare è solo merito mio e non  degli studi che ha fatto…

M. CICCU

Avvocà… cu studiu o senza studiu, qualunqui travagliu, pi essiri fattu bonu, s'avi a purtari 'nto sangu! (continuerà il suo lavoro, ma spesso lo interromperà ogni qualvolta proferirà parola)…

M. GIORGI

Ognunu cu l'arti so', si capisci! ji, chi nascissi n'atri centu voti, sempri 'u varveri facissi, pirchi...

M. CICCU

“Varveri si nasci!", ‘u sapemmu… Anzi, tu eri varveri prima ancora di nasciri... to' matri nun vidìa l'ura di mettiti 'o munnu pirchì si scantava ca cci tagliavi ‘a panza cu quarchi corpu di rasolu!

M. GIORGI

Sta’ vota ti dugnu ragiuni…perchè io ero barbiere prima ancora della concepizione!

AV. CALANNA

Del concepimento vorrai dire...

M. GIORGI

Ma chi c'entra? Il concepimento è… il momento di quando lo spermatozò maschili arriva verso  l'ovolo femminile e lo affeconda a prepotenza… mentre la concepizione viene prima perché consisti  di essiri... - comu dici la stessa parola - ... l'azione del concepire, ecco!... vali a diri la congiunzione carnosa del maschio con la femmina che termina con il complesso amoroso...

AV. CALANNA

(Divertito e incuriosito assieme) Complesso amoroso? In che senso, scusa?.

M. CICCU

(Intromettendosi) Forsi nel senso di… complesso musicali!

'GNAZIU

(Si intromette incuriosito) Musicali? Comu sarebbi a diri… musicali?!

M. CICCU

(Malizioso) Sarebbe a diri… ca puru tu si fìgliu di 'na sunata!...

 ‘GNAZIU

 Chissu to' è lu sensu di li porci, cridimi... vidi ora siddu t'arridduciri a fari ssa varva...

M. GIORGI

(Spiegando) Complesso amoroso voli diri casemmu tutti figli d'un complessu di cosi: della concepizione - o congiunzione carnosa - che terminacon il complesso amoroso che fa succediri il concepimento...

M. CICCU

...O affecondazione, ‘u capemmu!... tutta ssa filastrocca pi diri ca varveri si nasci?!

M. GIORGI

Certu, pi dimostrari la differenza chi c’è tra mia e tia: mentre io ero barbiere prima della concepizione, eccetra eccetra... tu eri barbiere mentre eri un FETO!

M. CICCU

Mastru Ciccu fetu?!... Vidica ji haiu fattu sempri ciavuru... Ah, si nun fussi pirchì fussi!…

M. GIORGI

Ah, si nun fussi… pi la maliditta ‘gnoranza! Statti mutu, anarfabeticu chi nun si atru!... Il feto è il frutto dell’affecondazione, vali a diri …

‘GNAZIU
Vali a diri ca fussi ura di finilla...  finemmu ssa varva ca vidica li gaddini m’assaccanu…

M. GIORGI

(A M. Ciccu) ’U sentisti a ‘Gnaziu? Vidi siddu ora t’arridduciri a travagliari…

M. CICCU

(Si dedicherà con attenzione al suo lavoro fino a conclusione) E ora la finemmu ssa varva… e vi fazzu vidiri ca puru M. Ciccu, cu fetu o senza fetu, fari ‘u varveri l’havi ‘nto sangu! (Ultimata la rasatura)... Servito!... E ‘n'atra vota, 'Gnaziu, veni quannu si sfacinnatu: chi saluni di varvera è si nun si chiacchiaria?

'GNAZIU

Uff!... Era ura, finarmenti! (Poi, con ironia, rifà, comicamente, con la voce quanto prima udito) Perciò ‘u travagliu  s'avi a purtari 'nto sangu!… Ji di travagliari, travagliu! ma, v'assicuru, ca l'urtima cosa chi cci haiu 'nto sangu è lu piaciri di zappari!... (salutando  seccato)... Bongiornu a tutti!... Ah, ssa varva chi mi fici, mittitila a cuntu ca ad Agustu si nni parla… (Esce).

SCENA SECONDA   - Detti e Sarina; poi meno 'Gnaziu; indi senza l’avv. Calanna -

SARINA

(Quasi si scontra con 'Gnaziu sulla soglia d'ingresso. Al suo apparire nessuno si fa meraviglia,  tranne...)

M. CICCU

(II quale,  turbato per l’entrata di Sarina,  non può fare a meno di trasalire)…

SARINA

Botta di sali chi furia!... Bongiornu a tutti... Oh, avvocato Calanna! Comu mai lei cca?

AV. CALANNA

Veramente sono qua perché… cu mastru Giorgi vulissi fari ddu certu discurseddu…

M. GIORGI

Ah, già, 'u discurseddu, mi l'avia scurdatu!... Mi dicissi, avvocatu, di chi si tratta?

AV. CALANNA

(Con risolutezza) Ecco… ora posso parlare liberamente perché, penso, M. Ciccu può essere considerato come persona di famiglia…  Veniamo subito al dunque: è di dominio pubblico che quel tale avvocato di Palermo sta cuminciannu cu 'i paroli e cu 'i fatti a passari a dda banna 'i limmita... insomma, ho intenzione di licenziarlo!... quindi sarò costretto a prendere con me un altro giovane aspirante avvocato… per farla breve, Giuseppe, vostro figlio, deve venire a lavorare con me! Non c’è bisogno di cercare altri…

SARINA

(Interrompendo) Ca si capisci!... A ccu avì a circari siddu l'avi sutt'occhiu lu giovane friscu di lauria, 'ntiligenti aducatu, simpaticu, di sicuru avveniri...

M. GIORGI

Bonu, bonu! fallu scinniri  ca cci pò firriari 'a testa…

SARINA

…Giuseppi nascì pi fari l'avvocatu! Lu jornu d’a lauria,  si sapissivu comu ‘a fici l'arinca?!...

M. GIORGI

A beccafìcu, comu 'i sardi!...

AV. CALANNA

Le conosciamo tutti le qualità di Giuseppe...

M. GIORGI

(Interrompendo)... Si avissi tutti ssi qualità chi diciti, a chist'ura fussi un beddu varveri…

AV. CALANNA

(Molto seccato, rivolto a M. Giorgi) Atru chi potenti varveri! Si un gran potenti testa di sceccu!

M. GIORGI

(Minaccioso) Avvocatu, misurammu 'i paroli vasannò mi scordu ca è anzianu e cci ‘nsignu  'a ducazioni a... (vorrebbe dire a "vastunati"…)

SARINA                                                                                                                                                       

Pi carità, avvocatu, ‘u lassassi stari, tantu vinci sempri iddu…

AV. CALANNA

(Sfiduciato) Lasciamolo stare?... Forse è meglio; ma, credetemi, non riesco proprio a rassegnarmi all'idea che Giuseppe debba vedere  compromesse le possibilità di fare carriera, guardate un pò, porca miseria!... a causa dell'ottusità mentale del padre! (Esce di scena senza salutare)…

SCENA TERZA    - Detti meno l'Avv. Calanna –

M. GIORGI

Menu mali ca si nni ji cu 'i so' pedi!...

M. CICCU

Vasannò lu jittavi fora a pidati? Un santu cristianu comu a chissu chi voli fari beni  a to’ famiglia? pirchi, parlammu chiaru, l'avvocati guadagnanu grana a palati e 'i varvera guadagnanu 'u pitittu assicuratu!

M. GIORGI

(Cercando di dissimulare la rabbia, davanti ad uno specchiio, si dedica ad un po’ di “toilette”) Tu pensa p'u pitittu to' ca pi lu miu cci pensu ji! Comunqui, comu stati vidennu, facennu… ricorso al mio autocontrollo,  mi fici passari tutti li nervi chi mi fici acchianari ss’avvocatu di cavuzi persi… E, 'u sa chi ti dicu, Ciccu? pi dimostrariti ca mi  carmavu... ti vogliu mmitari 'o bar, accussì mi offri un café e 'na sicarittedda…

M. CICCU

’Sta cammurrìa di barri cca mmuru mmezzu a 'stu saluni è la rovina mia!...  Jemmuni a pigliari ‘u cafe, ma oji paghi tu… e la sicaretta t’a fa dari di l’avvocatu … ca sta vota iddu ti li fici acchianari li nervi!

M. GIORGI

…Iddu mi li fici acchianari  e tu ci facisti spadda forti! E perciò molla ‘a sicaretta… (Mentre si avvia per uscire, alla moglie) Sarina, senti… vistu ca resti sula,  mettiti a fari la solita operazione… “l’operazione acqua”, va!...  Amuninni Ciccu… ora si vidi cu paga… e ora molla ‘a sigaretta ti dissi! (Esce precedendo...)

M. CICCU

Ah, si nun fussi pirchì fussi! (…esce lanciando un'occhiata languida e furtiva a Sarina la quale...)

SARINA

(...dopo aver raccolto, non si sa se con malcelato compiacimento o con serio fastidio, gli ammiccamenti di M. Ciccu)…Chistu è fissatu! Quannu sugnu cca ji, nun c’è ‘na vota chi nun nesci di cca dintra senza ’stu “si nun fussi pirchì fussi!.. (poi si adopera per mettere in atto la cosiddetta "operazione acqua": si reca nello sgabbuzzino da dove esce subito con  in mano un bidoncino di plastica di cinque litri all'interno del quale si affretta a versare tre bottiglie di acqua prese anch'esse dal ripostiglio; subito dopo, prende una, due bottiglie grandi di shampoo e ne versa il contenuto nel bidoncino che ha cura di chiudere bene con il tappo a vite e di agitare energicamente onde miscelare il liquido al quale aggiunge del colorante e torna ad agitare come prima. Naturalmente, subito dopo riempie le bottiglie di shampoo, che prima aveva vuotate, con il... prezioso liquido ottenuto. Detta "operazione acqua" dovrà svolgersi lentamente in modo da dare a M. Giorgi un ragionevole tempo per la consumazione di un caffè al bar accanto e, soprattutto, con tanta, tanta mimica;  a… lavoro finito…) Ogni vota cu ‘ssa sguazzariata pari ca mi tramutu puru ji… ma, po’, vulissi sapiri, pirchì’ nun si la fa iddu! Ah! Si nun fussi pirchì fussi!…

SCENA TERZA    – Sarina - Paulu, poi M. Giorgi –

PAULU

(Indossa un pesante maglione ed un grembiule azzurro da massaia con il quale, all’entrare, sta pulendosi le mani) Bongiornu, Sarina… tu sempri cca si, veru?

SARINA

Sempri!... Pirchì, è proibitu, forsi? E pò ji nun sugnu fina comu to' muglieri Cuncetta ca nun ti veni ad ajutari 'a putìa pirchì nun po’ sentiri 'u fetu di caciu e di sardi salati!...

PAULU

Chi c’entra chissu?...  Ji vulìa diri ca 'na fìmmina 'nta un saluni di varvera... postu pi suli omini...

SARINA

(Per troncare il discorso) Senti a mmia, Paulu... si vinisti pi fariti la varva ti nni pò jiri pirchì…

PAULU

Ji nun sugnu cca pi varva... ji vinni... pi 'n'atra cosa e perciò aspettu chi veni M. Giorgi...

SARINA

(Incuriosita) Siddu è cosa chi pò diri a mmia...

PAULU

Principarmenti a ttia... ma... è megliu chi c'è puru to' maritu...

SARINA

... E allura, vistu ca sugnu sula... torna quannu c'è iddu! (Proprio in quel momento entra...)

M. GIORGI

Oh!... t’alè a ccu avemmu cca 'sta matina!... (Sfottendo) II tumazzaro!... Bongiorno, Paulu….

PAULU

Bongiorno, bongiorno al saponaro...

M. GIORGI

E ji chi vinnu sapuni ca mi dici sapunaru?

PAULU

Tu, prima di fari 'a varva fai 'a sapunata… e perciò si puru sapunaru!...  E ora, pi favuri, finemmula, ca ji vinni cca pi fari certi discursi dilicati… e siddu si è costretti…

SARINA

Discursi dilicati, a nuatri? E po', cu è chi ti costringi?

M. GIORGI

Comu, cu?! So' muglieri, signora e patrona, lu cumannà di veniri a fari ssi discursi dilicati!

PAULU

Ma quali cumannari!  Acconsentivu, eccu... ed eccumi cca a parlari di cosi... (risoluto) Dunqui, si tratta ... si tratta di me’ figlia Mariella e di vostru fìgliu Giuseppi! Sapemmu tutti ca iddu avi assassuliddu chi cci firrìa 'ntunnu… idda, p’u ‘na manu cci dici di no, ma po’, vulissivu vidiri comu fa quannu è dintra!… Sempri nirvusa, sempri chi smanìa...

SARINA

(Al marito) Senti, smanìa a picciuttedda!

PAULU

Cci dicemmu: "deciti e dicci di si"... E idda: "NO! NO! NO!" e sbutta a chianciri... e allura “dicci di no”... E idda: "NO! NO! NO!"... e sbutta a chianciri...  “E allura chi cci vo’ diri?"... E idda: "BO! BO! BO!"...

M. GIORGI

(Alla moglie) Senti, ‘a piccilidda fa ‘a bobò!

PAULU ...

…"ma quannu l'ha pigliari! ‘na decisioni?"... e idda: "Chi sacciu! Chi sacciu! Chi sacciu”!... e…

M. GIORGI E SARINA

(interrompendo, contemporaneamente)… E sbutta a chianciri, ‘u capemmu!

PAULU

V'atri babbiati, ma a mmia e a me’ muglieri nni sta partennu la testa…

     

SARINA

E nuatri chi cosa avissimu a diri, allura? Cu 'stu tira e molla di Mariella a me’ figliu cci sta 'nsalanennu 'a midudda!...  Chi è giustu ca 'u fa piniari accussì 'o picciliddu miu!? Giuseppi, a 'st'ura s'avissi misu 'u cori 'npaci cu quarchi atra ca assà cci nn'é fimmineddi chi cci liccunianu, sa chi cci pari a to' figlia?... ‘N‘avvocatu fa gula, sa!?...

M. GIORGI

Speciarmenti siddu havi un patri varveri!

PAULU

Me’ figlia 'u voli puru beni, ma nun ci voli diri di si pirchì nun capisci  comu mai Giuseppi avi a fari 'u disoccupatu quannu tutti sannu ca l'avvocatu Calanna è dispostu a fallu travagliari …

M. GIORGI

Continua, continua... quantu sentu chi cosa si sta tramannu contru di mia! 

PAULU

Ma quali tramari!? Casu mai si tu chi t'appinnulii cu ddu discursu ca Giuseppi nun avi a fari l'avvocatu dintra paisi; e pirchì, po'?... P'u scantu di perdiri clienti, dici tu, e teni a mmarteddu un picciottu tantu custringennulu a circari travagliu fora paisi unni nuddu lu  canusci...

SARINA

Chissu è veru! Cci lu dicu sempri ji ca lu destinu di Giuseppi è chiddu di fari l’avvocatu e po’…

PAULU

(Nel frattempo si era avvicinato verso la porta d’uscita)… E po’ lassatimi finiri di parlari pirchi , anchi si di cca viu la porta, haiu ‘a putìa sula… Cca ’i fatti su’ tri: primu:  'i du' picciotti si piacinu e si vonnu; secunnu: me' figlia, p’arrimuddari, voli chi vostru fìgliu si metti a travagliari; terzu: iddu vulissi e putissi travagliari pirchì l’avvocatu calanna voli...

SARINA
(Interrompendo…) Quartu:tutti vonnu e nuatri no!!!

PAULU

(Confuso) Comu, mancu tu?! Si fìnu ad ora ha dittu ca vo' vidiri a Giuseppi avvocatu?

SARINA

Certu ca 'u vogliu vidiri avvocatu, ma no maritatu cu Mariella, bella 'a virità!... Sapi Diu li sacrifìci chi fìci pi fallu studiari e po' l'haiu a dari a prima casalinca chi capita comu Mariella?! Ca mancu sacciu siddu l'avi lu terzu  mediu!?

PAULU

Me’ figlia, si nun era pi ddu picculu problema di saluti, atru  chi lauria s'avissi pigliatu: lu diproma!!!

M. GIORGI

(Accomodante) Senti a mmia Paulu: pi mmia nun è ‘u titulu di studiu la difficoltà; però dda storia di Giuseppi avvocatu vi l’aviti a livari di ‘ntesta…

PAULU

(Esasperato) Ora sugnu stuffu di sentiri li fìssarii chi tutti du' stati dicennu...e sugnu Ji, Paulu in persona,  chi nun ci la dugnu a  Mariella ‘o  figliu d'un tintu sapunaru!

M. GIORGI

Quannu c’e presenti Cuncetta, Paulu in persona parla di scupulu di furnu! Ah! tintu Tumazzaru!

PAULU

Sugnu tumazzaru, va beni! Ma ji la testa nun l'haiu china di funu comu tia e comu a chidd'atra (indica Sarina) ca lu troppu studiu d'u figliu detti 'ntesta a idda!!

SARINA

Mi detti ‘ntesta,  sissignori!? E t’u dicu arrè : studiata la vulemmu a nostra nora e ccu tantu di lauria!!!

M. GIORGI

E io ribadisco: Giuseppi nun farà mai l'avvocatu dintra paisi finu a quannu tegnu 'stu saluni apertu!

PAULU

Haiu abili di scattari, propriu! Malu pi mmia ca detti cuntu a Cuncetta!

SARINA

E pi dari cuntu a Cuncetta, t’arridducisti a faricci ‘u rruffianu a to’ figlia!

PAULU

Ruffianu a mmia? Gran vuccazza di cantaru chi ssi, ji avìa vinutu pi livari virsazioni, ma, datu ca la pigliati accussì, diciticci 'o picciliddu vostru ca Mariella… dura è e dura resterà...

M. GIORGI

Mettila sutta salamoria ca 'ntosta!...

PAULU

(Inviperito) Megliu mi nni vaiu, vasannò scattu! ... (esce senza salutare e, sulla soglia, quasi si scontra con Giuseppe al quale si rivolge con stizza gridandogli in faccia): PUPU!!!

SCENA QUARTA   - M. Giorgi,  Sarina e Giuseppi   –

GIUSEPPI

(Resta sulla soglia di sasso; poi, riavendosi) Ma chi cci facistivu? Chi cci dicistivu?...

M. GIORGI

(Con ironia) Oh, buongiorno! Ben alzato!... Come mai così presto ‘stamattina?! (Poi, cambiando tono)A chist'ura si susi 'u signorinu! Bella vita, veru? So’ patri a travagliari e iddu a dormiri…

GIUSEPPI

(Per sviare le frecciate del padre) Quali dormiri! Comu dormu cu tutti ssi furnicii chi haiu 'ntesta?

M. GIORGI

Manciari, dormiri e passiari! Furniscii m’i chiama! 

GIUSEPPI

Mamma, vidi chi beddu patri chi haiu?... picca passa e voli dittu scusa quannu 'u chiamu "papà"!... Nun ci basta ca nun mi fa travagliari cu l'Avvocatu Calanna; nun ci basta ca mi dugnu la testa 'e mura pi ‘nfilarimi a travagliari a quarchi banna, nun ci basta ca cu Mariella...  cci manca sulu iddu chi sfutti!...

SARINA

… E tu nun ci dari cuntu… però… chissu ti lu vogliu diri…su certi cosi nun havi tutti 'i torti... per esempiu, antura capivu ca puru to’ patri vulissi chi ti livassi di 'ntesta a figlia di Paulu...

GIUSEPPI

Nun pigliammu ssu discursu, pi favuri, vasannò tu ti nni veni cu 'a storia d'u titulu di studiu...

SARINA

Pi forza! Chi è giustu ca facisti ‘na vita di studiari pi po’ pigliariti ‘na casalinga qualunqui!?

GIUSEPPI

Tu nun vo' casalinghi, iddu nun voli avvocati e di chiddu chi vogliu ji nun vi nni futti nenti a nuddu di tutti du'; avi a jiri a finiri ca mi nni nn'haiu a futtiri puru ji di chiddu chi vuliti v'atri e haiu a fari quarchi corpu di testa!… e sarà un corpu di chiddi chi vi farà cadiri ssu muru di fissazioni, 'gnoranza e pregiudizi chi aviti! (Infuriato, esce )…

M. GIORGI

(Gli grida dietro) Ah, ti decidisti a jiritinni? Bonu facisti, va fatti ‘na passiata ca l’aria fridda di fora è fatta apposta fariti moriri assiderati li vermi chi ha ‘ntesta!

SARINA

(Al  marito) Tu ha la testa china di vermi... ti dissi di lassallu stari ‘o...

M. GIORGI

... ‘O picciliddu to', 'u capivu... Senti a mmia, ora vatinni puru tu!  (Va a prendere il cappotto ed ilresto della moglie e...) ‘A casa, sciò! e nun turnari cchiù cca pirchì chistu nun è postu pi fimmini, ha caputu? (La spinge e la costringe ad uscire, tappandole la bocca per impedirle di parlare -  breve pausa durante la quale M. Giorgi, a soggetto, si mette a rassettare attrezzi ecc… -  poco dopo,  bussa alla “vitrina” ed entra…)

SCENA SESTA  -  M. Giorgi e ‘Cola Spanò e M. Ciccu -   -

‘COLA

(Abbigliato con sciatteria incontrollata,  si introduce confuso e spaesato, maltrattando una malcapitata “coppula" con mani ancor più impacciate ed insicure) Bongiornu!... Chistu è ‘u saluni di M. Giorgi Faligna?

M. GIORGI
Esattamenti... e lei cu è? Nun mi pari paisanu nostru!

‘COLA

Sugnu d'un paisi di 'sti contorni chi nun dicu pirchì...

M. GIORGI

... Pirchì fussi un veru guaiu si quarcunu vinissi a sapiri ca lei è ccama… comu mai lei vinni a circari propriu a mia? Chi voli?

‘COLA

 Prima di tuttu mi presentu: mi chiamu ‘Cola… Spanò Nicola e mi spiegu ‘nta du’ palori: ji sugnu picciottu di campagna, anchi si ‘stamatina nun si vidi… (quasi si mette in mostra come a dire: “come sono ben vestito!”)…

M. GIORGI

Po’ essiri can nun si vidi, ma cci pozzu assicurari ca si senti…(prende un’ampolla di colonia e si mette aspruzzare per… diciamo così, rinfrescare l’ambiente)…esi senti accussì forti ca appena lei misi pedi davanti ssa porta, mi ho detto, tra me e me: questo ragazzo non solo è ragazzo di campagna, ma sta anche in mezzo a tante pecore e a tante, tantissime crape!... Ma, prego, si accomodi…

‘COLA

(Gira una delle poltroncine e vi si siede)…E propriu chissu è ‘u fattu… ca essennu di campagna e cuntrastannu sempri cu crapi e pecuri… quannu acchianu ‘o paisi, mi sentu comu un pisci fora d’acqua… nun mi sacciu moviri, chi cci pozzu fari!? Nun mi sacciu comportari, nun sacciu parlari cu li genti… e, speciarmenti cu li fimmini mi pari malu sopiddu comu!... quarchi vota haiu pruvatu, a la nisciuta di la missa,  a jiri a parlari a quarcuna chi m’ha parsu… comu si dici?... esposta versu di mia… ma va finisci sempri ca arrussicu e mi mettu a chicchiari senza putiri spatacchiari ‘na sula palora… cu lu risurtatu ca m’annu attimpatu sulu comu un citrolu, arridennu a li me’ spaddi… ma sta vota cci pensu ji… avi a sapiri ca ora di curtu… mi ficiru canusciri ‘na picciotta… ji haiu circatu di farimi vidiri, di chiamalla, ma idda li primi voti, nenti… facìa finta di nun sentiri; accuzzava l’occhi ‘nterra e subitu tirata dintra…

M. GIORGI

Un criu ca è un pocu surda?

‘COLA

Ma chi dici, surda?! Cci senti benissimu! S’avi a fiurari ca, ‘na vota, all’iniziu chi mi la ficiru canusciri, a la nisciuta di la missa, datu ca nun sapìa comu farimi vidiri, bonu mi parsi e, senza arrifrettici, cci jittavu un friscu… E idda, a corpu, mi rispunnì: “chi frischi, chi frischi?! va frisca a to’ soru!”... Ora, si nun sintìa, avissi ma’ pututu rispunniri acussì pronta e scuppata?  Veramenti mi parsi un pocu maladucata…

M. Giorni

Pi forza! Lei cci friscà! Chi era ‘na pecura?... comunqui sia, mi facissi  capiri ‘n cosa: ha arrinisciutu ad avvicinalla, armenu?

‘COLA

…Quantu basta pi essiri vistu e pi essiri ‘ntisu! E cci dicu ca m’ha fattu capiri…  (come per volerlo fare partecipe di quella gioia, si alza e prende amichevolmente sottobraccio M. Giorgi) ca cci piaciu, va!

M.GIORGI

Allura, si nun è surda, perlomenu è orva! (poi, liberandosi) Ed avi ad essiri puru un pocu attupatedda di naschi… ma lei queste cose non le può capire perché con le donne non ci ha…come ci posso dire?... Non ci ha domestichezza, ecco!

‘COLA

Ed è propriu pi vinciri chista mancanza di… comu dissi lei…  di stitichezza, ca vinni cca a circari a lei;

pi putiricci jittari a lu finustruni di Carmela un fogliu scrittu cu quattru paruleddi duci chi cci pozzanu fari capiri quantu ‘Cola, pi idda, è addivintatu… comu si dici, botta di sali? Ah, aromatico!

M. GIORGI

Ah, pi ssa cosa, quantu è aromatico lei, nuddu! Aromatichissimo! (Piano, tra sé) E di tuttu ss’aromaticu chi havi di ‘ncoddu, mi dinchì la casa! (spruzza ancora della colonia; poi odorandosi una manica) e mi nni mmiscà puru a mia! (si spruzza la manica ed il resto della propria persona, senza tralasciare la poltroncina dov’era seduto‘Cola)

‘COLA

Dunqui, accurzammu… di lei vulissi…

M. GIORGI

(Per abbreviare)... 'na bedda poesia!!!... lei si è spiegato comu un libru stampatu!

‘COLA

Certu, certu….. propriu 'na poesia! ‘Na poesìa poetica e sintimintusa...

M. GIORGI

Sintimintali si dici!... 'Nzuma, 'na poesia chi dicissi chiaramenti ca Nicola... è diventato romantico, no aromatico, ed è 'nnamuratu forti di... comu si chiama lei?... La picciotta, va?

‘COLA

Ah, Idda? Carmela si chiama… (estasiato, va in sollucchero al solo nominarla)

M. GIORGI 

(Va verso il tavolinetto e tira fuori il malloppetto di fogli; lo scioglie e prende a leggere tra le labbra) Angela... Anna... Antonia... Carmela, eccula cca! Datimi… vintimila liri – prezzu d’amicu! -  e vi dugnu ‘na poesia ca facissi ‘nnammurari macari ‘na statua di marmaru! Vintimilaliri, tutto compreso: carta, ‘nchiostru e  manifattura… (riprende a spruzzarlo con la colonia) e spruzzo a volontà! Ora si ca è aromaticu, no antura! (All’improvviso, dopo un po’ che faceva capolino sulla porta d’ingresso, entra e…)

M. CICCU

(All’improvviso) Una poesia di chissi pi mmia, chi fa cci fussi?

M. GIORGI

(Che comunque lo aveva intravisto) A disposizioni! Pi tia, scontu speciali: quinnicimilaliri…pirchì a tia la poesia t’a dugnu… senza spruzzu! E, dimmi Ciccu,  comu si chiama… la sfortunata?

M. CICCU

 (Piano, tra sé) Comu si chiama, mi dumanna?… Ah! Si nun fussi pirchì fussi!

M. GIORGI

(Facendo finta di cercare tra i foglietti)… Ah, si nun fussi … Ah, si nun fussi… mi dispiaci, Ciccu! Cu ssu nomu nun ci nn’è… Ripassa ‘a simana chi trasi e troverai ‘na poesia scritta apposta pi tia: titolo: …

M. CICCU

Ah, si nun fussi pirchì fussi!!!

                   

                      TELA 

                       FINE PRIMO ATTO

“VARVERI SI NASCI!”

            SECONDO ATTO

La successiva domenica pomeriggio, in casa di M. Giorgi Faligna. L'ambiente è quello di una specie di soggiorno ma nessun mobile c'è che faccia pensare ad una vita familiare agiata; al centro è sistemato un tavolo di fabbricazione artigianale con sedie attorno; appoggiato alla parete di fondo, al centro della quale si trova un'apertura con tenda a fiori che dà accesso al cosiddetto “finistruni", trova posto uno scaffaletto di legno contenente libri, riviste e giornali; sedie di spago intessuto, coperti da cuscini di lana, completano l'arredamento della parete. A sinistra, dove c’è l’ingresso principale,  in un angolo si vede un televisore, posto sul tradizionale "carrello" e, in prossimità  della parete, troviamo un mobiletto sul quale sono sistemati oggetti vari d’ornamento. A destra c'è un divanetto di finta pelle; il resto della parete è occupato da una porta che dà accesso alla cucina. Alle pareti quadri con figure di santii ed effigi di varia natura…

SCENA PRIMA  - M. Giorgi, Sarina e Nonnu Piddu; poi meno Nonnu Piddu -

All'aprirsi del sipario sono in scena i tre sopra detti, seduti attorno al tavolo: M. Giorgi fuma una sigaretta e legge uno spaginato libro dei "Reali di Francia"; Nonnu Piddu fuma la pipa; Sarina, che lavora a maglia, ogni tanto è costretta a farsi vento con una mano per disperdere il fumo che gli altri due provocano)...

M. GIORGI

(Alzando inavvertitamente la voce) "Tutti morti i nostri paladini, oh maestà!... Anche il prode Orlando, suo amato nipote. Siamo stati traditi dal perfido conte Gano di Magonza, suo cognato!"... Ah! carogna! E ddu babbasuni di Carlo Magno chi s'u teni dintra comu consiglieri...

SARINA

E finiscila 'na bona vota cu ssa litania ca mi fa perdiri 'u cuntu di li punti... Ogni duminica sempri la stessa otturna! Pi cuperchiu, fumu a volontà… speciarmenti ssa pipa fa un fetu chi 'ntartara li mura...

N. PIDDU

(Seccato, alla nuora) Si ti senti accupata, nesci fora e pigli aria...

M. GIORGI

Oppuru ti 'nsigni puru tu e dopu mangiatu nni facemmu 'na bedda fumata generali…

SARINA

Dacci corda puru tu a to' patri accussì cci lu fa aumentari bonu ss'arteriu chi avi!

N. PIDDU

(Alla nuora)…Ah,  brutta linguazza vllinusa! Vidica ji arteriu nunn’haiu!...

M. GIORGI

Pi favuri, fìnemmula… (Poi, persusivo) Papà, s’api chi cci dicu? Forsi Sarina havi ragiuni: ora astutammula ssa pipa, va! E ssi nni va dda dintra quantu si va arriposa pirchì all’età so’…

N. PIDDU

Ti paru vecchiu a ottant'anni?!... Puru tu contru di mia!... Ah!, vita stragata!  Ma tantu l'haiu a diri ca l'haiu a fari veramenti: quarchi jornu di chissi spirisciu di cca… mi porta 'u librettu d'a pinsioni appressu, mi capitu 'na bedda picciotta e mi la maritu!...

M. GIORGI

Pirchì diri ssi cosi di mia,  ca lu rispettu e lu trattu di principi?... Comunqui sia, ora vossia duna cuntu a mmia e si nni va dda dintra a curcarisi ... e 'u librettu d'a pinsioni ca è e cca resterà...

SARINA

... Finu a chi nun morirà...

N. PIDDU

Teh! (Fa le corna) 'N'atri cent'anni campu, sa chi vi pari?... pirchì si dici ca "morti disiata nun veni mai"... e ora mi nni vaiu veru, ma a piaciri miu però! vaiu a dugnu la denzia a li gaddini ... a chiddi, armenu, quannu carcarianu, quarchi cosa cci nesci di 'nculu! ( esce)…

SARINA

'U vidi? Mai 'na vota chi nun fa di testa so'!

M. GIORGI

E finiscila ora cu ssa camula... Comu 'u vo' capiri ca è me' patri e l'ha trattari comu fussi un re!

SARINA

Ah, pi chissu allura cci fa la varva ogni santu jornu! pirchì dintra avemmu ‘u re… u re di coppi!

M. GIORGI

Nun pigliammu discursi di varvi e varveri pirchì troppa differenza di idee c'è tra mia e ttia; fussi comu fari cumminciri Orlando e Rinardu d’a stessa cosa: tra iddi c'era un'Angelica in più... tra mia e ttia c'è un varveri di menu!

SARINA

Lu sapìa! Sempri lu stessu chiovu ha chiantari e sempri cu lu stessu marteddu...

M. GIORGI

Si capisci!…Anzi, datu ca semmu a discursi serii, ti nni vogliu fari n'atru... ji nun capisciu quali è lu motivu ca tu nun mi lassi mai sulu; prima di tuttu, vulissi capiri chi bisognu ha di veniri tutti li santi jorna 'o saluni? (Poi, con tono dolce) Chi c'è Sarina? Dimmillu... Sugnu to' maritu…e significa chissu ca avi trent'anni chi stammu ‘nzemmula... significa ca... ti vogliu sempri beni...

SARINA

(Sorpresa e lieta per l'inconsueto modo di fare del marito) Che bellu sentiti parlari accussì!... E va beni, tu dicu: prima di tuttu, prima d'ora, mi scantava ca tu...  'nzumma, mi scantava ca tu va circannu fimminazzi...

M.'GIORGI

Ma ti persuadi di chiddu chi dici? Comu ha pututu pinsari 'na cosa di chissa?

SARINA

“Comu ha pututu” dici ? Pensa a comu ti cumporti cu mmia? Mai 'na carizza, mai… ‘na vasatedda…

M. GIORGI

...Ma a la nostra età certi cosi... nun veni cchiù di falli, eccu!...  vasati, carizzi... cosi di picciotti!...

SARINA

... E allura l'affettu, l'amuri...

M. GIORGI

L'amuri?!... Quali amuri?!...  L'amuri è comu 'u citrolu: cumincia duci e finisci amaru...

SARINA

Ma chi dici?... Cchiù tempu passa, pi 'na fìmmina cchiù forti si fa lu spinnu di essiri taliata d'u maritu... e inveci si perdi 'u piaciri di diri: "me maritu" pirchì si finisci pi essiri frati e soru! ... Mi dasti l’urtima vasata quannu avìa quarant'anni e a quarant'anni finì la me vita!!!

M. GIORGI

(La butta sullo scherzo ) Veramenti l’urtima vasata t’a detti ‘a notti di capudannu…

SARINA

Chissa vasata m'a chiami? Pari ca salutasti a to' zia? Ji dicu 'na vasata appassionata… comu una di chiddi chi si dunanu ‘nte firm… chiddi chi duna Gion Guei, Gemmis Stuvart, Roc Cazzon…

M. GIORGI

(Sorpreso e divertito) ... E va beni! ? ‘a prossima notti di capud’annu sarai accontentata. ‘na beda vasata… a tiraxiatu, va beni? Ed ora, pi dimostrariti l’affettu, cra muglieri, ti promettu…

SARINA

No, nun promettiri nenti... abbasta ca ogni tantu t'arricordi ca  esistu e... ca avemmu un figliu!

 M. GIORGI

(Alla parola “figlio” ha un  sobbalzo) Tu hai un figliu! Chi pi mmia è comu si fussi stato concepitu d'u Spiritu Santu: ji nun sugnu atru chi 'na speci di San Giuseppi... un patri potativo, va!

SARINA

(Amaramente) Propriu chissu è l'atru dicursu chi ti vulia diri: vegnu tutti li jorna ‘o saluni pirchì  mi scantu ca quarchi jornu, siddu vi vinissivu a truvari suli cu Giuseppi, vi sciarriati e quarchi scattu di rrabbia, pigliassivu li rasola e…

M. GIORGI

(Sprezzante) Armenu putissi diri, accussì, d’avirinni avutu unu ‘mmanu prima chi mori…

SARINA

Allura ora vogliu chi tu capisci a mmia, 'na vota e pi sempri: siddu nun canci modi cu  Giuseppi, stranii eramu e stranii ristammu e... (scoppia a piangere ed esce verso la cucina…)

SCENA SECONDA - M. Giorgi solo; poi Giuseppi e N. Piddu, poi meno Giuseppe; indi Mariella -

M. GIORGI

Chianci, chianci! ca ti fa beni sfogariti… (in quel mentre, entrano…)

GIUSEPPI e N. PIDDU

(Giuseppe sorregge N. Piddu che ha la testa fasciata dal tipico fazzoletto rosso a fiori di contadina memoria)…

GIUSEPPI

Avanti nonnu, trasemmu... cca, stinnicchiati cca 'ncapu 'stu divanettu…(lo fa distendere)...

M. GIORGI

Ma chi successi? Pirchì avi ssa testa 'nfasciata?

GIUSEPPI

Pirchì nun voli capiri ca li valintizzi di 'na vota nun li pò fari cchiù!

 N. PIDDU

Acchianari 'ncapu 'u tettu d'u gaddinaru mi chiami valintizzi?...

M. GIORGI

(Avvicinandosi al padre) Videmmu ssa testa... talìa chi razza d’acchettu chi si fici? sugnu sicuru ca acchianà 'ncapu 'u tettu d'u  gaddinaru pi circari atri ova? ‘U frigoriferu è chiunu d’ova!

N. PIDDU

Chissi ova di fioriferu vi l'aviti a manciari  v'atri.  Ji vogliu l'ova cacati di li me' gaddini...

M. GIORGI

Ora basta... cchiuttostu,  priparammuni pi farinni ‘a varva ca già semmu in ritardu…

GIUSEPPI

E lassalu perdiri! È possibili mai ca ssa varva cci l'ha fari ogni jornu?!

M. GIORGI

Tu nun ci fari  l'avvocatu difensuri? Tantu, si avvocatu sulu pi titulu!...

GIUSEPPI

 (Non lo fa finire)…Va beni, va... discurriri cu ttia e comu discurriri cu' muru (Esce innervosito)...

N. PIDDU

Quarchi jornu un corpu di runca ti cci dugnu ‘nta ssi manu e la varva, pi comu è veru Diu, mi l'haiu a fari  addivintari tanta! finu a viddicu!

M. GIORGI

Susemmuni cci  dissi e livammula ssa pezza di ‘ntesta ca nenti si fici …

                                             

N. PIDDU

Siddu prima c'era l'acchettu, com'é ca ora nun c'è nenti? Ssu duluri ‘ntesta chi avi ad essiri a cumminienza to'?... (poi, implorando) Tal'è,  pi oji lassammu perdiri... talia cca chi l'haiu  liscia!...

M. GIORGI

(Dopo aver constato quanto afferma il padre, rimane un attimo sopra pensiero; da questo in poi si mostrerà, in qualche modo, cambiato, più arrendevole) Va beni... d'ora in poi la varva la facemmu du’ voti 'a simana, va beni?! 

N. PIDDU

Ora si ca cci semmu! (Si  sente il suono del campanello di ingresso)E ora ccu schifiu è?

MARIELLA

(Facendo capolino davanti la porta dell'ingresso principale) Permesso? Pozzu trasiri? Truvavu 'a porta aperta e acchianavu!... assabenedica zzu piddu!... Oh! M. Giorgi, vossìa cca è?... Menu mali ca nun ha nisciutu pirchì me’ matri e me’ patri mi dissiru ca oggi vennu cca a faricci ‘na visita…

M. GIORGI

... to' patri e to' matri  nun pò essiri ca vennu cca dopu chiddu chi successi!... Tu nenti nni sa?

MARIELLA

Ji nun sacciu ‘u restu di nenti… (si sente il suono del campanello…) iddi, iddi saranno…

M. GIORGI

(In prossimità dell’ingresso) Avanti, avanti... la porta è aperta mi dissiru!

SCENA TERZA - M. Giorgi,  N. Piddu,  Mariella,  Paulu e Cuncetta, poi meno N. Piddu; indi

Sarina e poi Giuseppi; poi, ancora, meno M. Giorgi –

CUNCETTA

(Entra  precedendo il marito. E’ vestita con una certa eleganza, ma senza sintonia di colori; una vistosa coda di volpe le cinge il collo fin quasi a coprirle la bocca per cui, di tanto in tanto, mentre parla,, è costretta ad abbassarla con una mano)..  Bona sera... assa benedica, zzu Piddu... (Poi al marito, rimasto sulla soglia) Trasi, Paulu... trasi ti dissi! Nun ti scantari ca nuddu ti mancia... cca c'è Cuncetta!!!

PAULU

(La copia della moglie per quanto riguarda l'abbigliamento) Trasu, trasu... Di cu m'haiu a scantari?...

M. GIORGI

Bonasera…cu si vidi?... comu mai 'sta visita?... Ma  ‘u sapiti ca aviti ‘na bella prisintata!...

CUNCETTA

Caru M. Giorgi, bisogna pinsari all'aspettu pirchì, si dici, ca la vita cumincia a quarant'anni!... (Poi, alla figlia con severità)  Mariella, tu subitu cca, veru? Chi ffa, nun putii aspittari?

PAULU

Esattu!...

CUNCETTA

(Lo zittisce) Shhh!... Lassa parlari a mmia…(poi, di nuovo rivolta a Mariella) Vidica n'atra vota nun ti permettiri di disobbediri all'ordini mii...

M. GIORGI

Giustu, Mariella… nun è correttu veniri sula... (Tra sé) veni c'u capitanu e 'u surdatu semprici...

MARIELLA

Ma, nzumma, chi è la prima vota chi  vinemmu cca?

M. GIORGI

Nun è la prima, ma pò anchi essiri l’urtima...

PAULU

Esattu!...

CUNCETTA

(Zittisce Paulu c.s.) Shhh!... A ttia ti dissi di stariti mutu!... Dunqui... pirchì nun ni fa assittari M. Giorgi, ca oji avemmu di diri… novità boni!… (Siede tirando per la manica il marito)…

M. GIORGI

Allura aspittati un mumentu  (Va verso N. Piddu) Papà, ora vossìa si nni va tanticchia dda dintra e cci dici a Sarina di veniri a ‘sta banna ca c'è  di discurriri, dicu giustu, Cuncetta?

N. PIDDU

Mi nni vaiu veru pirchì stanculiddu mi sentu; e all'età mia è megliu quartiarisi, veru è Paulu?  (Anticipandolo) Esattu! (tra sé) Ah, pezzu di trunzu! (Esce e, da fuori scena…) Sarina, passa a dda banna ca ti vonnu!

 M. GIORGI

Allura... sintemmu chi cosa aviti di diri... (in quel mentre, entra…)

SARINA

Oh! V’atri cca? Ma, ‘u sapiti ca pariti ringiovaniti? pariti du palummeddi, pariti...

M. GIORGI

Sarina, ‘u vidi comu va la vita? A ttia a quarant'anni la vita ti finì, e a cummari Cuncetta cci cumincià...Veni cca, sedi cu nuatri ca sintemmu un pocu di novità boni...

SARINA

Vegnu, vegnu...(si siede accanto a M. Giorgi)... Sintemmu ‘sti novità. Di chi si tratta, Cuncetta?

CUNCETTA

Dunqui, senza tantu firriaricci ‘ntunnu, vi dicu ca si tratta di chissu: tutti sapemmu quali su' li condizioni di Giuseppi chi nun travaglia pirchì M. Giorgi nun voli chi ffa l'vvocatu dintra paisi… ora, l’avvocatu Calanna pari ca è ‘ntenzionatu a grapiri n’atru studio legali cca vicinu, a Santu Stefanu, pi putiri allargari la so’ attività puru ‘nta la provincia di Agrigentu…

PAULU

(Dopo aver chiesto con cenni alla moglie il permesso di parlare…) paisi straniu e fora provincia, M. Giorgi… e naturalmente cci voli… quarcunu chi si occupa di sbrigari ‘u travagliu e di jiri e viniri di lu Tribunali di Agrigentu… e ssu quarcunu, a quantu s’ha pututu capiri,  sarà sicuramenti  Giuseppi!...

MARIELLA

(Euforica)Veru mamma, veru?!

CUNCETTA

(Spittaculusa) Verissimu, figlia mia!

SARINA

(Al settimo cielo) Cci criu!!! L'Avvocatu Calanna facissi chissu ed atru pi Giuseppi!

M. GIORGI

(Non si unisce alla gioia generale e)… Un mumentu, un mumentu... nun si pò fari!

SARINA CUNCETTA e PAULU

Nun si pò fari?!... (Siedono delusi e sgomenti)...

MARIELLA

(Sconfortata) E pirchì?!... (Siede, quasi accasciandosi sulla sedia)...

SARINA 

Ma finu ad ora ha dittu ca nun putìa essiri dintra paisi…

M. GIORGI 

A Santu Stefanu e ‘nti tutti ‘sti paisi d’u contornu ji... haiu certi rrapporti di lavoru  eccu... e perciò me' figliu, si voli fari l'avvocatu, si nn'avi a jiri perlomenu a centu chilometri di distanza...

SARINA

Ma comu arragiuni, si pò sapiri? Tu nun travagli cchiù comu ‘na vota, Giuseppi è senza travagliu; ora c'è l'occasioni di sistimallu fora paisi comu ha sempri dittu e ora ti  rimangi tutti cosi? Ti nni spuntà n'atra ora? E quali su' ssi rraporti di lavoro cu ssi paisi, sintemmu! E cuntala giusta, ca, tantu, si sapi… perciò: quali su’ ssi rapporti di lavoro!?… Ti dissi, quali su’!?

M. GIORGI

(Non potendosi più sottrarre all'incalzare delle domande di Sarina)  Ra... rapporti poetici, eccu!

MARIELLA

E ccu su' ssi poeti amici di M. Giorgi? Leopardi, Carducci... cu su'?

M. GIORGI

Chissi nun su’ cosi chi ti riguardanu pirchì nun si ne me' muglieri e mancu me' nora...

MARIELLA

Nora di M. Giorgi?  E ccu 'u voli un soggiru intelletuali! Pi maritu ji vogliu un uomo vero...

M. GIORGI

(Tra sé) Come a suo patre Paolo...

MARIELLA

… E no un fìgliu di famiglia chi si fa teniri a marteddu d'un patri chi e cchiù cucuzzuni di quantu pari affacciu, atru chi poeta!

M. GIORGI

Senti cca,  cu to' patri po’ tirari cavuci comu vo', ma cu mmia ha stari ‘o to’ postu, putricedda senza cuddana!  Paulu metticci ‘u capizzuni si vo' stari tranquillu.

CUNCETTA

(Spingendo la figlia ed il marito verso l’ uscita) Paulu, Mariella... Amuninni!...

MARIELLA

Ji di cca nun mi movu: aspettu chi veni Giuseppi!... (Proprio in quel momento entra...)

GIUSEPPI

(Sorpreso) OH!... Ma... v'atri cca?... comu mai?... Chi successi, quarcosa!?

M. GIORGI

Chi successi, dumanni?!... Tu puru comprici si di ‘ssa trappula chi mi vuliavu cunsari... Basta!... Mi nni vaiu dda dintra quantu nun viu cchiù facci di traditura… (esce)

SARINA

(Aauuicinandosi a Giuseppi) Figliu miu, chi facisti di mali pi meritariti ssu destinu marvagiu?

CUNCETTA

(Si auuicina anch'ella a Giuseppi e...)  Poviru fìgliu svinturatu!

PAULU

(Si avvicina a Giuseppi da dietro le spalle)… Disgraziatu!...

GIUSEPPI

Ma, 'nzumma... chi stati chiancennu 'o mortu?

MARIELLA

Pirchì chi si vivu? Si mortu stecchitu pirchì ‘na decisioni nun ti la fidi a piglialla…

GIUSEPPI

A propositu di decisioni... Mariella, datu ca si cca, ti vogliu parlari...  ma è meglio ristari suli…

CUNCETTA

Va beni, si servi a pigliari ‘na decisioni… finalmenti!...Vi lassammu suli!

SARINA

E lassammuli suli… (si avvia verso la cucina; sulla soglia…) tantu, nun potrannu fari discursi troppu cumpricati pirchì iddu è lauriatu avvocatu ed idda nun è mancu dipromata... (Esce) ...

CUNCETTA

Amunninni, Paulu !… ca li picciotti hannu ad aviri un abboccamento (esce)…

PAULU

(Sulla soglia) Mi raccumanu picciotti… abbocchiamocci di lontano! (Esce) ...  

SCENA QUARTA  – Giuseppi, Mariella, poi Sarina –

GIUSEPPI

(Dopo un breve imbarazzato silenzio) Mariella, vinni ‘u mumentu di pigliari ‘na decisioni! (Con dolcezza) Senti... tu 'u sai quantu ti vogliu beni e si ti dicu chiddu chi vogliu fari è pirchì canusciu a me’ patri... tu 'a sai la situazioni nostra...

MARIELLA

La sacciu... ed è propriu pi chissu ca nun t'haiu vulutu diri... di si... (emozionata) pirchì haiu aspittatu chi tu divintassi veru omu 'na bona vota e sciglissi 'na strata chi putissimu pigliari p'arrimuddaricci a to' patri ssa tistazza dura chi avi... 

GIUSEPPI

Ma chi vo' chi mi sciarrìu cu me' patri?!...

MARIELLA

No, chi c'entra!... vogliu diri ca tu… nun ha mai consideratu l'idea, per esempiu, di pigliari a to' patri cu' 'i boni …si li cosi vannu mali, spissu è curpa d'i figli pirchì 'i picciotti hannu a capiri li circostanzi e no ‘u patri e ‘a matri pirchì su' di n'atra generazioni, hannu 'n'atra mentalità...

GIUSEPPI

'A mentalità di me' patri nun c'entra cu la generazioni: iddu è cruzzuni pi matri natura! (Poi, risoluto) Senti a mmia, Mariella, la soluzioni è una sula: FUIRISINNI!!!

MARIELLA

Cosa?! Tu dasti ‘a testa ‘o muru; scordatillu! Trova quarchi atra soluzioni…

GIUSEPPI

(Prende Mariella per le mani) Jl n'atra soluzioni l'avissi, ma cci voli tempu e ji nun mi la fìdu cchiù ad aspittari (cerca di abbracciarla)... e prima di continuari a circarla… vogliu essiri sicuru ca mi vo' beni...

MARIELLA

(Con finta inibizione) Beni ti vogliu e... pi dimosraritillu... chiui l'occhi!

GIUSEPPI

(Esegue) Ma pirchì, chi cosa vo' fari?

MARIELLA

Chiuili giusti…(gli va vicino) Ora 'u vidi...(lo bacia sulla guancia e scappa come… se lo invitasse ad iinseguirla)...

GIUSEPPI

(Stando al gioco) E carogna, si t'acchiappu!...  (Dopo una breve, giocosa rincorsa, la raggiunge e…) Ora ca sacciu ca gnu zzitu cu ttia, m'arrinesci puru di jiri 'o 'nfernu e turnari... dammi un misi di tempu...

MARIELLA

Tuttu chiddu chi vo' tu, cori miu... (non aspettando oltre,  lo abbraccia e lo  bacia teneramente)...

SARINA

(Entra e, al vedere quella scena, sospirando…) Ah!...  Beata gioventù! (Poi, a voce alta per farsi sentire) Furbi l’amici! Pi capirisi pigliaru discursi chi ponnu fari puru ‘i ‘gnoranti…

MARIELLA

(Stacccandosi dall’abbraccio)… E dunqui nun ci nni voli titulu di studiu pi fari ‘a muglieri…

GIUSEPPI

(Anch’egli imbarazzato)  Cci stava dicennu a Mariella ca truvavu ‘na soluzioni chi haiu ‘ntesta…

SARINA

… E cci la stavi dicennu ‘nta l’oricchia, va beni…

GIUSEPPI

Nun babbiari ca è veru, mamma… ‘u problema è faricci chiuiri ‘stu binidittu saluni a me’ patri… Sulu accussì si putissi dedicari a dda passioni sfrenata chi havi di scriviri poesii…

MARIELLA

Giuseppi, chi ti pozzu diri?…L’importanti è ca ti cuminciasti a moviri… ora, però, ji mi nni vaju, vasannò me’ matri ‘sa chi pensa!?… Arrivederci zza Sarina… (poi si avvicina a Giuseppi, guarda Sarina, dà un frettoloso bacio al ragazzo e scappa via; poi ritorna verso Sarina e bacia anche lei; scappa via, felice…) Arrivederci, mamma!…

SARINA

(Che quasi si commuove) Certu, nun è studiata… ma quantu è duci ssa criatura!? (Esce).

SCENA QUINTA - Giuseppi e M. Giorgi -

M. GIORGI

(Entra e si dirige spedito verso la libreria e prende il solito libro) Si nni jeru? Comu mai nun ti nni jisti cu iddi?

GIUSEPPI

( lo chiama  con tono deciso e risoluto) Papà!...

M. GIORGI

(Voltandosi di scatto…)  Ti divietu di chiamarimi "Papa"! Chi forsi ti dicu mai  "fìgliu"?... TRADITORE!!!

GIUSEPPI

Vidica ssa parola chi dicisti -"traditore"! - è parola grossa! Tu... tu ha la testa china di romanzi e di cavaleri erranti; ti senti unu di ddi tanti inesistenti "MAESTÀ", comu 'i chiami tu, sempri preoccupati di perdiri lu rregnu;  ma unni è ca campi? Semmu 'nto 1981... e tu nun si un rè di  spodestari, cca nun ci nn'é cortigiani traditori, ji nun sugnu Gano di Magonza, botta di sali a iddu e a ccu ti lu misi 'ntesta la prima vota!!!

M. GIORGI

Ji nun sugnu nè rre, nè imperatori; sugnu un varveri! E chiunqui si permetti di mettiri in pericolo la mia professioni, pi mmia è tradituri... Dimmi 'na cosa: nun è forsi opera tua lu studiu legali chi l'vvocatu Calanna voli grapiri a Santu Stefanu!?

GIUSEPPI

Aspetta, capivu... l'avvocato Calanna mi nni parlà l'atra vota, ma ji rifiutavu pirchì... pirchì sacciu di certi rrapporti di lavoro chi  tu ha  'nti 'sti paisi vicini 'o nostru...

M. GIORGI

E dunqui dicci a Mariella chi si cujeta la testa. Chi nni sapi idda d'unni vennu li grana pi dari a manciari a ttia ca nuddu ti dici: "porcu, levati di mmezzu 'a strata!"...

GIUSEPPI

E' inutili ca parli sutta metafora!...

M. GIORGI

Com’è ca parlu ji? … sutta... Meta... metarofa?... (vedeno il figlio ridere divertito, per non dargli soddisfazione)… senti, siddu nun mi vo' diri 'u significatu di ssa parola, nun mi lu diri e basta!... scrivimilla  'nta un pizzinu di carta; appena haiu un minutu, cci pensu ji…

GIUSEPPI

(Scrive su di un pezzo di carta la parola) Metafora!...  Eccu cca, ma... prima di jiri a circari 'nto vocabolariu, 'nsignati l'arfabetu, consigliu d'amicu!...

M. GIORGI

L'arfabetu 'u sacciu a memoria... havi quarantadu' littiri...

GIUSEPPI

Vintunu vo' diri...

M. GIORGI

Quarantadue ti dicu: ventuno maiuscole e ventuno minuscole, caru figliu miu!

GIUSEPPI

(Sorpreso ed incredulu) "Figliu miu!" dicisti?

M. GIORGI

"Figliu miu!" dissi?... Mi scappà!... E comunqui, quannu parli cu mmia cerca di parlari comu ti'nsignà to’ matri, senza fari troppu usu di paroli moderni e strammi...

GIUSEPPI

(Cerca di sfruttare il momento di apparente debolezza del padre) Ma chi dici'? Paroli strammi?!... Ji lu fazzu pi fariti capiri ca li studii chi haiu fattu a quarcosa mi servinu… anchi pirchì bisogna ammettiri, caru papà...

M. GIORGI

Gueh!... "caru papa", dicisti?...

GIUSEPPI

"Caru papa" dissi? Mi scappà!... Chi stava dicennu?… Ah! eccu… ca fussi bonu siddu nuatri du’ nni mittissimu cchiu 'o spissu a discurriri…(sempre più affettuoso e melliffluo) Putemmu parlari, chi sacciu? di politica, per esempiu, di romanzi... puru di poesia, siddu ti piaci... oppuru nni facemmu  'na scupa cu ‘i carti o macari un trissetti pi fari jucari puru a me’  nannu..

M. GIORGI

 ... 'Na briscula 'nquattru, allura! Accussì joca puru to' matri...

GIUSEPPI

Giustissimu! Accussì, tra ‘na briscula e 'na scartina, s'accultura puru idda, accussì… parlannu...

M. GIORGI

... Sutta metarofa, veru è?...

GIUSEPPI

Metafora, papà… giustu, giustissimu! ‘U vidi ca capisti 'u significatu di ssa parola senza circari a nnuddu, cu la simprici parlata cu mmia?!

M. GIORGI

Ti pari ca sugnu nuddu?... Se io avrei studiato, non si sa dove avisse arrivato!!!... Ma cu l'appi "u tempu di studiari? Di nicu, ancora “cu 'a scorcia 'nculu", pi comu si dici, a travagliari, a fari varvi duri comu 'a petra, acchianatu 'ncapu un vanchiteddu di ferla ca nun ci arrivava a 'nsapunari la facci allaccaruta di poviri viddani...Eh!...Comu piacìa 'u panuzzu t’annu! Piacìa e scarsiava!!!...

GIUSEPPI

Certu, ji fu furtunatu a nasciri di ‘sti tempi… ho avuto perfino la fortuna di putiri studiari e di chissu haiu a ringraziari a tia e...

M. GIORGI

A mmia, a mmia sulu ha ringraziari! Pi chissu haiu tinutu lu saluni apertu, pi fariti studiari e haiu circatu d'arrunchiari grana di tutti 'i banni e in qualsiasi modu...

GIUSEPPI

E cci 'nsignasti a me' matri a fari chidda chi 'nfamiglia chiamammu "operazione acqua", veru? mmiscannu acqua e sciampu ‘nto biduneddu di cincu litra...

M. GIORGI

Siddu nun era pi ssu biduneddu cu ‘stu cavulu ca t'avissi laureatu… e pi fari ‘a festa di lauria appimu a usari u biduneddu di deci litra...

GIUSEPPI

E tuttu ‘stu tempu ha statu custrettu a radiri genti, mentri... dimmi ‘a verità, t'avissi piaciutu dedicariti sulu a scriviri poesie veru'?  Varveri, arti bella... ma, megliu scriviri ca pigliari genti p'u nasu!...

M. GIORGI

Giustissimu, caru figliu!...

GIUSEPPI

(E’ giunto il momento di convincersi di un'idea che da qualche tempo gli frulla in mente) … Allura, vinni lu mumentu di fariti ji ‘na dumanna e tu darimi ‘na risposta sincera, caru papà...  (gli mette affettuosamente unamano sulle spalle) siddu ti capitassi a fortuna di putiri chiuiri 'u saluni e putiri campari ‘u stessu, ‘u chiuissi o no?

M. GIORGI

(Imbarazzato) Dittu tra... tra patri e fìgliu…nun ci pinsassi du’ voti… varveri arti bella, ma la poesia è n’atra cosa…. Comu t’u pozzu spiegari?... la poesia è… una cosa ammucciata cca, 'mpettu, e prepotentementi voli nesciri fora... ji nun fazzu atru ca pigliari carta e pinna e scrivilu prima chi si perdi pi  aria, prima chi nun resta nudda traccia... 'na speci di registraturi, eccu cu è 'u poeta!

GIUSEPPI

Mi piacissi leggili tutti ssi cosi chi ha scrittu. Ma, unni li teni?

M. GIORGI

Accuratamenti ammucciati... ma cci nn'é una chi ti pozzu fari leggiri... la scrissi pi to' matri ca, prima di farinni ziti, mi fìci cudiari giustu... (prende dal portafogli un vecchio foglietto e lo porge al figlio) leggila tu... ca è scritta ‘ntalianu!

GIUSEPPI

(Legge, incuriosito, la poesia) Titolo: "Dolce Veleno" ... chi titulu tragicu!

“Oggi come ieri: dolore!                       Dai, grida, urla, sfogati pure!       Domani, chi il tuo dolore ha deciso

che il petto mi stringe ed il cuore…     Impugna un’immaginaria scure   ti regalerà un nuovo falso sorriso

Oggi come ieri: tormento…                 e colpisci, colpisci a morte             per farti soffrire di meno

che perdere mi fa il sentimento.          anche chi di te è più forte!            per farti ingoiare il suo dolce veleno

M. GIORGI

(Terminata la lettura, immediatamente riprende il foglio dalle mani del figlio e lo ripone nelportafogli) Chi ti nni pari?... Secunnu tia cu la scrissi un varveri o un poeta?!

GIUSEPPI

 Un poeta, papà, un poeta di sicuru… chi, pi sbagliu, fa ‘u varveri! veramenti bella... veru beni vi vuliavu cu me' matri... Comunqui…ji ora avissi a nesciri... pirchì, ‘nzemmula cu l’avvocato Calanna… (assume un tono misterioso)... haiu a jiri a Palermu  pi fari un certu discurseddu a un tiziu…  chi farà boni frutti puru pi ttia!... Ma, oh!... Shhh!... Mutu cu tutti!  (Esce fischiettando).... Ciao, caru papa'…

M. GIORGI

(Riflettendo a voce alta tra sé) A 'stu picciottu va vidi chi cci passa p'a testa!... m'alliscia, mi parla cu 'a bonella, tuttu 'a 'na vota si scopri appassionatu di poesia…ma chi vulia diri cu ssu discurseddu? E chi sarannu mai ssi boni frutti?... Mah!... Ora videmmu siddu la matri nni sapi quarchi cosa.... (Chiama) Sarina, oh Sarina... veni cca ca t'haiu addumannari 'na cosa...

SCENA VI -  M. Giorgi e Sarina

SARINA

(Entra; è irriconoscibile! ha i capelli goffamente acconciati, il viso marchianamente truccato, le labbra smodatamente ravvivate da un sgargiante rossetto; una "vistina",  aderentissima, le imprigiona il corpo rendendo i suoi movimenti lenti ed impacciati) SHHH!... Dimmi, che cosa vuoi, Giorgio? Ma ti prego di non gridare perché tuo padrefinarmente sta dormento!...

M. GIORGI

(Ssorpreso e sgomento)  Sarina, ma... ma chi ti niscì lu sensu? Vatinni subitu a gabinettu e va levati tuttu ssu truccu… Bedda matri chi funcia russa! E chi mangiasti, lasagni 'nta maidda?!!!

SARINA

Prima di tutto, d'ora in poi chiamami Rosaria, hai capito? E, secondo, io non mi levo proprio un bel niente!...D'ora in poi io sarò una Sarina diversa perché voglio essere UNA  DONNA NUOVA!!!

M. GIORGI

Una donna nuova e una Sarina vecchia, ‘u sacciu! ... va levati ssu truccu ti dissi! prima chi veni quarcunu e ti metti ‘na bedda cammina di forza!  (la spinge fuori scena).

TELA

- FINE SECONDO ATTO -

                                                                      “VARVERI SI NASCI!” 

                                                                                         TERZO ATTO

  Stessa scena del secondo atto. Qualche mese dopo, un qualsiasi lunedì mattina.                 

 - SCENA PRIMA  - N. Piddu solo; poi M. Giorgi;  poi Sarina; indi Giuseppi – poi M. Giorgi e Sarina soli -

N. PIDDU

(Furibondo, cerca qualcosa che non trova…)Ma unni diavulu lu jeru ad arrivucari?... (Poi, chiama a voce alta) Giorgi! Giorgi!... veni un minutu cca dintra!...

M. GIORGI

(Provenendo dalla cucina) Chi c'è papà? Chi succedi?

N. PIDDU

… Si ‘stamatina nun trovu lu vistitu novu, succedi l'ira di Diu! Pirchì oji sugnu di matrimoniu…

M. GIORGI

E ccu si marita oji? E comu mai vossìa e puru mmitatu?

N. PIDDU

Quali mmitatu!?... Ji sugnu lu zzitu!!!... (pausa)  Oggi si coniugia Faligna Giuseppe, fu Giorgio e fu…

M. GIORGI

Fu un potenti attaccu d'arteriu!... (Con pazienza) Papà, lassammu maritari a cu po’ sfruttari la gioventù…

N. PIDDU

Chi ti pari ca sugnu vecchiu? Vidi ca ji, pi sapillu, m’i manciu ancora quattru fila, sa!... Ma tu dici chissu pirchì si contrariu a 'stu matrimoniu... Certu,  ti scanti ca lassu tutti cosi ad idda e a ttia ti lassù cu ‘na manu davanti e' n'atra darrè...

M. GIORGI

Quali contrariu… è ca... vossìa si scurdà ca c'u parrinu ristammu puntati pi li tri di pomeriggiu... sunnu li novi, ancora è presti … perciò è megliu ca si va curca ca c’è friddu; si ‘nfila sutta ‘a rrobba e dormi!

N. PIDDU

Ma quali curcari!!! (Malizioso)...Comu haiu a dormiri c'u pinseri di 'sta sira?!... e po’ ti dissi ca haiu a circari lu vistitu; di sicuru mi l’appi ammucciari dda cosa bona di to’ muglieri… (Chiama) Sarina!...Chissà sarà arrè davanti lu specchiu a 'nciruttarisi la 'mpigna... Sarina! Oh Sarina!  Lassa perdiri ssu specchiu ca ssa facciazza di cani chi ha nun la pò canciari, no!!!

SARINA

(Viene dalla cucina;  è decisamente più presentabile… ma i suoi modi di fare, specie col suocero, sono quelli di sempre) Si ji sugnu facci di cani, cca c'è unu chi jetta vuci peggiu d'un canazzu di mannara…

N. PIDDU

Tu si la facci di cani pirchì va' a 'nfili lu nasu puru 'nta coppula d'u patrieternu! Unni lu mittisti lu vistitu novu? Vidi di truvallu pirchì ‘stamatina…(confuso)cchiù tardu m’haiu a jiri a maritari… si nun si trova…

SARINA

(Interrompendolo, scoppia a ridere) Si nun si trova si va marita ‘mmutanni!...vossìa s'avi a jiri a maritari? AH!AH!AH!...  (poi, con cenni d’intesa al marito)capivu, capivu… ora lu vistitu cci lu vaju a pigliu…

M GIORGI

Eccu, 'u vidi, papà? Tuttu a postu! ... ora jemmuni ad arripusari tanticchia, va... senza fari storii...

N. PIDDU

E va beni, mi cummincisti... mi vaju a curcu tanticchia... (si avvia per uscire e sulla soglia incrocia Giuseppi al quae raccomanda)... E m’arraccumannu a ttia, Giuseppi: nun mancari ca tu si… lu cumpari!... (esce).

GIUSEPPI

(Già entrato) Chi havi me’ nannu?...  Strammìa, ‘o solitu?

SARINA

Atru chi solitu! ‘Sta vota è copretamenti partutu!... Ora lassatilu perdiri ca megliu è!... Cchiuttostu, dati cuntu a mia: c'è di fari la spisa, vasannò, oji, pi manciari, v’accuntitati di ‘na minestra cu ‘na cimidda d’accia, un patateddu e un pumadamureddu jittatu ‘nta ll'acqua … E pi secunnu un uviceddu friutu!

M. GIORGI

Chi patateddu e uviceddu!!...  Ora cci va Giuseppi a fari un pocu di spisa…

GIUSEPPI

No, papà, ji haiu chiffari… staiu partennu pi Palermu cu l’avvocatu Calanna... pi jiri a parlari a ‘n’amicu di cosi to’…  per ora ti pozzu diri sulu ca si tratta... di... giornalismo letterario...

M. GIORGI

Senti a mmia, beddu… vidica cu mia si parla chiaru!

GIUSEPPI

E chiaru sarà lu risurtatu finali, sta’ tranquillu; un risurtatu chi farà... (misterioso)  frutti speciali! (Escefishiettando allegramente)...

M. GIORGI

E chi sarà mai ‘sta frutta speciali?…Boh!… 'stu picciottu  nun mi la cunta giusta... Sarina, tu chi nni pensi?                                                                                                                                                     

SARINA

A propositu di cchi?

M. GIORGI

A propositu di Giuseppi. Havi ‘na picchidda di tempu chi m’allusegna, m’alliscia… ‘u capisti chiddu chi dissi? havi affari p’i manu chi ‘nteressanu a mia… E diri ca nun mi putìa vidiri mancu caminari…

SARINA

Veramenti ha statu tu chi nun ha pututu vidiri ca iddu ti putìa vidiri… e ji l’haiu vistu! Vogliu diri ca Giuseppi capì, fìnarmenti, ca t’avi a pigliari cu ‘i boni pi dimostrariti  l'affettu di figliu.

M. GIORGI

Forsi ha’ ragiuni tu, ma nun m'interessa ssu discursu per ora; chiddu chi m'interessa capiri per ora è ssa

cosa chi avi a jiri a fari a Palermu...

SARINA

… Pacenzia, aspittammu chi torna di Palermu… ora, però, lassammu perdiri ssu discursu… pirchì avi di l'atru jornu chi ti vogliu parlari... Vidica pigliavu la decisioni ca pi ssa Pasqua chi veni, ji mi vogliu accattari  'na vistina nova...

M. GIORGI

Nenti in contrariu, siddu Giuseppi porta frutta bona...

SARINA

E si la porta sfatta, chi ffa, restu nuda?

M. GIORGI

Tu spera chi iddu cci sapi jittari l'occhiu...  comunqui sia, po’ si nni parla… ora fammi nesciri quantu vaiu a fazzu tanticchia di spisa... (indossa il "paletot" e la "coppula" e si avvia per uscire; poi sulla soglia) vasannò oji pi pranzu... accitedda, patateddu e uviceddu friutu! (Esce)..

SCENA TERZA    Sarina sola, poi M. Ciccu, indi N. Piddu –

SARINA

(Va a sedersi vicino al tavolo e, mentre si mette a sferruzzare con il solito lavoro a maglia, bofonchia...) La vogliu vidiri tutta 'ssa spisa chi porta: 'o postu di accitedda e patateddu... cucuzzedda! ca "e leggera e arrifrisca lu stomacu" pi comu dici iddu.... e a so' pa' 'na bedda trinca di porcu! Chi cci facissi vilenu!... (poco doposi sente suonare il campanello)E ccu è chi veni a rrumpi la testa?… (Esce per poco; rientrapreceduta da M. Ciccu)…

M. CICCU

(Indossa abiti nuovi; ben rasato e imbrillantinato… insomma, “tirato a lucido” verrebbeda dire! entraimbarazzato,  cercando di giustificare la sua visita)…Capisciu ca è strana ‘sta visita mia di lunedì e d’ammatinu per giunta…

SARINA

Giustu dici, Ciccu… pirchì oji nun è jornu di paga e mancu di travagliu…

M. CICCU

E chi significa?... ‘na visita ‘nti ‘sta casa chi l’haiu a veniri a fari sulu pi travagliu? Ji e to' maritu nni putemmu considerari fratelli…

SARINA

Si, ma vidi chi e?  Me' maritu e me’ fìgliu dintra nun ci su’… me’ soggiru è comu si nun ci fussi...

M. CICCU

E chi c'è di mali, Sarina? All'epuca d'oggi, si unu va a fari una visita ad un frati e nun lu trova... si fa ‘na discurrutedda cu so' cugnata....

SARINA

(Sospettosa…)  Ma ji nun sugnu to’ cugnata! E poi  chi discursi putemmu aviri di fari nuatri du’?

M. CICCU

Discursi seri, Sarina! serissimi' E lassammula perdiri la genti ! E cchi, tutti cu ‘sta genti l'aviti? Siddu ognunu si facissi li fatti so', nuddu si scantassi di chiddu chi dici la genti...

SARINA

(Spingendolo verso la porta) Ma siccomu li fatti nostri nun nni li facemmu nuddu... anzi, quarcunu chi sacciu ji, si vulissi fari puru li fatti di l'atri... unu chi è straniu e pi forza voli essiri parenti…

M. CICCU

Ah, certu!...Unu chi è straniu…ma, unu chi è parenti! (con sfrontatezza, si dirige verso il tavolo e si siede)...Chiddu chi vogliu diri ji è ca mi piacissi essiri essiri consideratu di tia, cara Sarina, comu unu di casa...

SARINA

Dunqui, Ciccu... (come chi non sa se compiacersi o dolersi) vidicahaiu vistu comu ti 'nturciunii ogni jornu 'o saluni quannu trasu ji... ma si ti mittisti 'ntesta cosi strammi...

M. CICCU

(Le si avvicina deciso ad attuare un suo folle piano)  Ma chi cosa mi cci pozzu mettiri 'ntesta ji?

SARINA

(Allontanandosi)Mettiticci 'na borsa c'u ghiacciu ca si l'ha  cavuda t'arrifrisca! Ciccu, nun t’avvicinari… senti a mmia, vatinni! Torna dumani ca trovi... la cugnata 'nzemmula 'o frati!...

M. CICCU

(Sempre più incalzante)... Ji vinni si a truvari lu frati, ma cu si nni futti d'u frati?!... Ji vogliu la cugnata, pi parlaricci di sulu a sula, pirchì haiu tantu di parlari! Troppu tempu haiu statu mutu!

SARINA

(Ora molto preoccupata)Pi favuri, vatinni.. dda dintra c'è me' soggiru...

M. CICCU

 Nun ci su' soggiri, nè figli, nè mariti chi ponnu teniri a frenu la me' lingua! (Poi, facendosiimprovvisamente dolce e melliffluo) Sarina, Sarinedda mia!... Ji lu viu comu ti tratta to' maritu e ogni vota chi ti tocca, chi ti parla... la gelosia mi mancia vivu!!!

SARINA

Ma chi ti sta niscennu di ssa vuccazza di 'nfernu?! Ora, si nun ti nni va', mi mettu a gridari...

M. CICCU

Grida, grida quantu vo'... arrabbiata e ccu ssa vuccuzza ca pari 'na fedda di miluni mi piaci ancora cchiossà... pi chissu ora pari ringiovanita, pi mmia... pirchì provi quarcosa pi mia!...

SARINA

Sia pi la paci di Diu! Ma chistu partutu di testa è!... Ora vatinni vasannò  'a provu veru 'na cosa...

M. CICCU

Chi provi, chi provi?...

SARINA

…Provu… a dariti 'sta bedda timpulata! (gli “ammolla” un sonoro ceffone)...

M. CICCU

Ahi!... (Tenendosi la guancia)... nun mi dossi pirchì la to' manu è dilicata e leggia comu ‘na pinna di gaddina... e poi… dopo  la timpulata, viene la vasata... (porge l'altra guancia in attesa delbacio)...

SARINA

(Non se lo fa dire due volte e molla a un altro schiaffo) Teh! Portacci 'sta vasata a to' soru!!!

M. CICCU

(Imperterrito)...  Sarina, Sarinedda... si tu ora scappi cu mia, ti darò tuttu chiddu chi t'ha mancatu cu to’ maritu... (le si avvicina fino ad abbracciarla) vasati, affettu, amuri a volontà...

SARINA

(Si divincola dopo aver per un attimo quasi ceduto, come soggiogogata, alle ardite “avances” di quel comicoseduttore…)E pitittu in quantità!…Pi chissu vinisti tuttu allicchittatu , pi rovinari a me’ casa!… Ciccu, basta!  ma veru nun lu capisci ca sta facennu e dicennu cosi di foddi?

M. CICCU

(Ancora frastornato, comincia lentamente a capire di aver confuso il sogno con la realtà) Aspetta, Sarina, 'u sacciu ca nun era chissu lu modu... ma nun nni potti cchiù, eccu! Ti truvavu cca sula, tutta truccata e pittinata... pinsavu: "Sarina si priparà… pi mmia!"...

SARINA

 (Alzando la voce, brandisce una sedia) Allura veru la testa rutta vo! (In quel mentre, entra N. Piddu)...

N. PIDDU

Chi è tuttu ssu fracassu?!... OH!... Tal'è cu c'è?! 'U parrinu! (Poi, rivolto a M. Ciccu)Cristo rregni... bonu fici ca vinni vossìa cca, patri parracu, accussì lu matrimoniu la facemmu cca stessu…

SARINA

(Spinge vigorosamente M. Ciccu verso la porta costringendolo ad uscire) Nun l'ha caputu ca è ura di sloggiari?... E ringrazia Diu ca nun ci dicu nenti a M. Giorgi!

M. CICCU

(Finalmente, rientrato in se stesso, mentre esce) Perdonami, Sarina, nun capivu cchiù nenti...  (Esce).

SARINA

Ah! Finarmenti! (A N. Piddu)Vulissi sapiri a vossia cu cci dissi di venirisinni ca dintra?

N. PIDDU 

E ji vulissi sapiri cu ti dissi d'assicutari 'u parrinu?... Si ancora offisa ca nun ti mmitavu!?...

SARINA

Chissu nun era 'u parrinu... e mancu monacu… e po', cu era era, a vossìa chi cci 'nteressa? Pirchì nun si nni sta dda dintra curcatu? Chi vinni a fari cca dintra a pigliari friddu?

N. PIDDU

Ji vaiu unni mi pari e piaci! E cchi!... sempri curcatu, sempri curcatu! ah, vita stragata!

SARINA

(Cercando di trovare la pazienza) Ma cu è chi cci dici di stari curcatu? Ji cci dicu di starisinni dda dintra... avanti, va, ora, beddu cujetu, si nni va dda dintra, ca po', appena torna me' maritu, pinsammu pi manciari; a vossìa chi cosa cci appititta?

N. PIDDU

Ma quali manciari?!... Cca, ‘nti ‘sta casa,  cu tutta la pinsioni chi vi futtiti,  lu pani mi lu dati santiannu e

lu vinu mi l'u faciti viviri 'nto 'ncornu! E dda fidduzza di carni chi mi dati 'na vota ogni morti di papa, mi 'nchiumma 'nto stomacu! Pirchì è gastimata! gastimata!

SARINA

Vossìa chissu po’ diri!?... cca dintra vossìa è l'unicu chi mancia carni ogni jornu: 'na vota ‘u pollu, ‘na vota 'a sosizza, 'na vota 'a cotoletta...'na vota 'a buttana di cu lu fici!!! E cchi! Quannu cci voli, cci voli!!!...

N. PIDDU

 Sedda tinciuta, chi lingua chi havi!… ji putissi campari di rre si nun fussi ca li sordi d’a pinsioni vi li tiniti ‘a passata… chissà è mano nera, chissà è mano nera (fa iltipico gesto con cui si vuole indicare una “ruberia" e, cosi facendo, avvicina la sua mano, non si sa quanto involontariamente, alla coscia di Sarina che nel frattempo gli si è seduta, avvilita,vicino) ... mano nera!...

SARINA

(Pronta, si toglie di dosso quell'empia e maliziosa  mano) Chissà e manu morta!!! Manu morta!!!

N. PDDDU

Ah! Vita stragata!!!! Ma ora vi la levu ssa minnidda… oji mi maritu e mi nni vaju pi casa mia…

SARINA

Ancora cci 'nsisti cu ssu matrimoniu ‘stu pezzu di vecchiu accamulutu!?...

N. PIDDU

Ma com'é ca a chissà nun ci veni mai 'na pipita 'nta lingua?! P'accuminciari, m'abbastassi 'na bedda papulidda, 'npizzu però, cca!... (si tocca con l’indice la punta della lingua)..

SARINA

A mmia, inveci, pi fìniri, m'abbastassi ca li sant'armuzzi d'u priatoriu si dicidissiru a chiamarisillu cu iddi! Signuri, o vi lu pigliati o vi lu proiu!!!

N. PIDDU

Teh! (fa le corna) Ji n'atri cent'anni campu, pi currivu! E ancora rrudimenta vi nn'haiu a dari senza fini e pietà... (Si avvia per uscire; sullasoglia) Ah, vita stragata!... (Esce)

SCENA QUARTA   –  Sarina,Cuncetta e Paulu; poi M. Giorni; indi Mariella -

SARINA

(Sentendo risuonare il campanello)Cca cci voli un grapi porta elettricu! Nun mi la fidu cchiù ad acchianari e scinniri ssi scali! (Esce di scena e rientra seguita da Cuncetta e Paulu)..Prego, trasiti...

CUNCETTA

(Pimpante come al solito) Grazii, grazii... Ma chi ha, Sarina, cu ‘sta facci di mortoriu?

M. GIORGI

‘A me’ casa nun ci nn’è mortoriu pirchì, ringraziannu a Diu, scattammu tutti di saluti…

PAULU

Semmu a li soliti… chi cosa t'ammu fattu ca si sempri accussì scuntrusa cu nuatri?

SARINA

Nenti, nenti... sapiti chi è? Datu comu avianu finutu l'urtimi visiti… Ma, assittativi...

CUNCETTA

(Si siede tirando il marito) Assittammuni veru, va!... Oji avemmu d’aspittari… frutta speciali!

M. GIORGI

 (Entra proprio mentre  pronuncia le ultime parole…) Rassegnati, muglieri mia! Giuseppi nun farà cchiù l’avvocatu: p’u picciliddu to’ si prospetta un futuro agricolo: farà il Jardinaru!!!

SARINA

Jardinaru!? Nun babbiari ‘ncapu ssi cosi!... Frutta speciali pò vuliri diri notizii boni, eccu… comunqui, secunnu mia, sarà frutta straniera; chi sacciu?… ananassi, coccu, banani… frutta… frutta erotica, va!... (dato che risuona il campanello, apostrofa il marito…)Tu, vidica entru dumanihavi ad essiri grapiporta elettricu! (scompare brevemente e rientra avendo abbarbicata addosso…)

MARIELLA

(la quale, festosa, è lei a trascinare dentro Sarina )Mamma, mamma bedda!... Mammina duci!...

SARINA

(A stento riesce a togliersela di dosso) Ma chi cci niscì lu sensu, a chista?!... E levati di cca!...

MARIELLA

(Va verso M. Giorgi al quale riserva lo stesso trattamento)Papà!... Papuzzu! Papuzzaneddu miu!

 

M. GIORGI

Levati di cca, linticchiedda mia! Nun lu vidi ca to' patri e to' matri su’ assittati dda!?...

MARIELLA

Lu viu, lu viu... però, ora, ji haiu du' patri e du' matri!... Papareddu miu!... (Lo abbraccia c.s.)...

PAULU

(Indispettito) Si iddu è lu papareddu, ji cu sugnu? Lu cocò? Vidi di fìnilla, Mariella, e dici chiddu chi sa a to' matri e a to' patri.

MARIELLA

E va beni! Ora vi dicu chiddu chi sacciu: 'sta matina, Giuseppi avìa a jiri a Palermu cu l'avvocato Calanna, ma nun ci fu cchiù bisognu pirchì, a quantu pari, fu sufficienti l'urtimu viaggiu chi ficiru 'a settimana scorsa...

M. GIORGI

E chissu si ca è viaggiu miraculusu!... la moltiplicazioni di' patri e di' matri!...

CUNCETTA

(Alla figlia) 'O postu di diri fissarii, sbroccula tuttu chiddu chi sa’, vasannò 'u fazzu ji oggi lu veru miraculu: la moltiplicazioni di' milinciani 'nti ssa tistuzza additta chi ha!...

PAULU

Esattu! Chi è giustu 'mmintarisi tuttu a 'na vota 'i patri a du' a du'?

M. GIORGI

Chi è giustu mmiscari un varveri cu un sapunaru? L'oru cu l'oru, 'u chiummu c'u chiummuu Mariella! Eh?!...(Si sente il tipico rombo di motore d'auto che arriva e si ferma; si sente lo spegnersi del motore ed il tipico rumore causato dall'aprirsi degli sportelli e del loro immediato richiudersi...)

MARIELLA

E ora sapiti puru v'atri tutti cosi pirchì mi parinu iddi cu ssa machina chi si firmà... (si affaccia al balconeper controllare )... Iddi su', Iddi su'!... Hannu a unu 'nzemmula!... Matri, chi è eleganti!…

SARINA

E ccu sarà?

MARIELLA

Ji lu sacciu, ma nun vi li dicu!... Si tratta di ‘na bella sorpresa!…

                     SCENA QUINTA  - Detti. Giuseppi, l'Auv. Calanna, il giornalista Bruno Ventura; poi N. Piddu -

GIUSEPPI

(Entra fiero e spavaldo, seguito dal giornalista e dall'avvocato)  Eccocci qua!!!

M. GIORGI

Già eccovi qua!... Ma…Giuseppi...questo Signore...

GIUSEPPI

Papà, aspetta ancora un minuto.... (poi, al giornalista) Ecco, le presento la mia famiglia... cominciamo da mio padre: questi è il Sig. Giorgio Faligna ...

VENTURA

(Veste con ricercatezza e tiene in mano una bella borsa in pelle portadocumenti) Ah, il poeta!... Bene, bene...

GIUSEPPI

Queste due signore sono mia madre(indica Sarina)... ela mia futura suocera (indica Cuncetta)...

CUNCETTA

Ma chi futura e futura!...Presenti, presenti!... Piacere...

PAULU

(Si presenta da solo) Ed io sono... il presente suocero ...

GIUSEPPI

(Si avvicina alla fidanzata) E questa è Mariella! Le abbiamo parlato tanto anche di lei...

VENTURA

Deliziosa! Un vero giglio!...Piacere, piacere di conoscere una così affiatata famiglia!...

M. GIORGI

(Ironico) Affìatatissima! Nun nni putemmu spartiri 'u sonnu a notti! (Poi, rivolto al giornalista) Ma, lassammu perdiri li convenevoli... Giuseppi, si pò sapiri chi sta succidennu?

AV. CALANNA

Se permettete, posso spiegare tutto io: questo signore (indica il giornalista) è un mio amico, di professione giornalista, ma anche autore insigne di famosi saggi  critici sulla nostra Sicilia…

VENTURA

(Intromettendosi) Per questi signori, però, sono sicuro, è  molto più importante sapere che cosa io sia venuto a fare a casa di ... M. Giorgi, il poeta!...

M. GiORGI

Ma quali poeta! Scusi, sa! ma io professo la professione di barbiere...

VENTURA

A tempo perso, lo so! Mentre a tempo pieno lei fa il poeta! Non si nasconda con me, bricconcello, perché io ho letto i suoi scritti e debbo dirle che mi sono molto piaciuti... ora, se mi fate sedere…

GIUSEPPI

Giusto... ci scusi, si accomodi pure, dr. Ventura... (gli fa posto vicino al tavolo)…

VENTURA

(Si siede e posa, non senza sussiego, la valigetta sul tavolo) Dunque…dicevo di avere letto i suoi scritti a proposito dei quali, sig. Faligna, ho da farle delle proposte... di recente, realizzando un mio vecchio sogno, sono riuscito a dare vita alla pubblicazione di una rivista mensile che si pone come scopo primo quello di raccogliere e pubblicare testimonianze letterarie che rischiano di rimanere per sempre nell'anonimato o, peggio ancora, di andare distrutte, smarrite...

AV. CALANNA

(Per abbreviare)… In altre parole, si vuole far conoscere a tutti ciò che di buono la nostra terra può offrire allo scopo di cancellare la brutta immagine che altrove si ha di noi siciliani...

VENTURA

Mi hai tolto le parole di bocca, amico mio... la Sicilia, signori miei, è tristemente famosa per l'arretratezza culturale e mentale; la Sicilia è famosa, ahinoi! per la mafia! E questo è un marchio indelebile che tutti noi portiamo impresso qua... (colpisce bonariamente la fronte di Paulu ) tanto che  la parola "SICILIANO" è divenuta sinonimo di "MAFIOSO"... e questo non va bene perché i siciliani siamo prima di tutto gente onesta, gente che si guadagna col sacro sudore della fronte quello che mangia...

M. GIORGI

(Piano, alla moglie) Ragiuni havi, Sarì! Quantu sudura ha jittattu cu dda sguazzariata di biduneddu!?

VENTURA

(Accaloratosi, interroga gli astanti) Scusi, lei è mafioso?...NO!, lo so... E lei,  è mafioso? Nemmeno, lo so!... (ASarina) E lei, signora, sa per caso di essere mafiosa?...

SARINA

(Inorridita) Cu, ji? Manzamà' Diu!

VENTURA

… E dunque basta con questa storia infame che dipinge la Sicilia come una terra maledetta! e, proprio per fare conoscere la parte migliore della nostra amata isola, - e veniamo di nuovo al nostro discorso – i finanziatori della rivista, pur di raccogliere e pubblicare qualsiasi tipo di materiale letterario, sono disposti ad affrontare qualsiasi sacrifìcio economico...

M. GIORGI

(Eccitato ed incredulo)Un mumentu, pi carità!...  Dunqui... mi scusi provessu'... lei è 'u diretturi di ssu giornali, dicemmu accussì... letterariu... e vinni a sapiri tramiti l'esimiu avvocato Calanna...

SARINA

(Rimproverando il marito) Accussì cci dici all'avvocatu! Scimiu!?...

M. GIORGI

La scimia si tu pirchì si bestia 'gnoranti! Esimiu, significa "egregiu”, "illustri"...  ora attuppati ssa vucca, pi favuri! OH!...Allura, lei, provessu', vinni a sapiri tramiti l'es.... l'egregiu Avvocato Calanna, ca 'u sottoscrittu... di ssu materiali letterariu nn'havi a munzeddu...  e fussi lei dispostu a pagari...

VENTURA

Ma non dica pagare! Come se noi volessimo ridurre il tutto ad un semplice baratto commerciale!

SARINA

(Piano, tra sé) A nuatri nun nni servinu barattoli e mancu brunniuna!

VENTURA

Guardi, sig. Faligna, che noi siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla lettura dei suoi scritti di cui siamo già in possesso per merito di suo figlio… e, come dicevo, siamo addivenuti alla conclusione di iniziare con lei una collaborazione letteraria, dietro, naturalmente il pagamento di un adeguato compenso monetario...

M. GIORGI

Adeguatu quantu!... Mi scusi, sa... ma siddu il sottoscritto chiui 'u saluni di varveri pirchì è chistu lu scopu unni si voli arrivari, veru Giuseppi? E rispunni a mmia o postu di arrifriscaricci lu pizzu a ssa palummedda!...

MAR IELLA

Chissu è, chissu è lu scopu...

M. GIORGI

Allura, siddu lu scopu è chiddu di chiuiri 'u saluni, cci voli una entrata mensili... pi putiri campari degnamenti la famiglia senza cchiù pinsari a rasola, pinseddi e varvi...

AV. CALANNA

Ma si capisce!... Chista la prima cosa! In quella preziosa valigetta il mio amico tiene già pronto un bel contratto che aspetta solo di essere firmato da M. Giorgi...

VENTURA

(Tira fuori dalla valigetta una stipula contrattuale di più fogli)Questo è il contratto sig. Faligna, che prevede l'autorizzazione a pubblicare, gradualmente, tutti gli scritti in nostro possesso e di tutti quelli che lei, sicuramente, comporrà in futuro ed a firmare un assegno di cinque milioni di lire, somma già scritta nel contratto che prevede, inoltre, l'appannaggio di cinquecentomila lire mensili se il poeta cci assicura la possibilità di pubblicare almeno dieci composizioni per ogni numero di uscita della rivista...

M.GIORGI

Cincucentumilaliri pi deci poesii! Sarina, cinquantamilaliri a poesia! (Tra se) Cci nni vonnu 'Cola Spanò!

VENTURA

Allora mettiamo una bella fìrmetta qua.. (indica il foglio)... Ecco, qua: apponga! (porge una penna a…)

M. GIORGI

(Prende la penna) Non ho niente da opporre... firmu e senza fari cirimonli per giunta... (e firma)...

SARINA

Bedda matri chi sugnu commozionata! Mi sentu un gruppu cca, ‘nta gula!

M. GIORGI

Gueh!... Ma chi è 'stu picchiu? Allegria... Signori miei, 'u sapiti chi vi dicu?... Poeta si nasci!

GIUSEPPI

(Stappando una bottiglia di spumante che aveva da tempo preparato) Agurii a M. Giorgi! un poeta… c’u bottu!

(Riempie i bicchieri di tutti)…

TUTTI

(Applaudono e festeggiano) Benissimo! Evviva il poeta!

PAULU

P'u poeta e puru pi li ziti, dicu giustu?

TUTTI

(Ridendo) ESATTO! ( D’obbligo il brindisi!)  P'u poeta e puru pi li ziti! Agurii e figli masculi...

N. PIDDU

(Attirato dal frastuono di voci)Ma quali figli masculi… Ma, chi ffa, si vivi? Mancu hannu jutu a la chiesa li ziti e già si fa festa? E  semmu arrivati ‘a sciampagna?

M. GIORGI

Lassa perdiri, papà!...Teni cca, vivi puru cu nuatri: tutti cu 'i bicchieri ‘mmanu pirchì vogliu ringraziari  a ‘n amicu: Vivemmu avvocatu Calanna, ca ji scrivu poesii e vossia cci li manna...

AV. CALANNA

Ringrazio di questo brindisi, ma a me basta sapere che, comunque vada a finire questa esperienza,  il falso orgoglio di M Giorgi è stato debellato...

                       

SARINA

Allura, quantu prima, Giuseppi si metti a travagliari cu l’ avvocatu!?

CUNCETTA

E dunqui nun resta chi annunziari a tutti ‘stu fidanzamentu…

M. GIORGI

Ora putemmu fari tuttu chiddu chi diciti: a me’ muglieri vistini cci nn’accattu no una ma deci; annunciu lu fidanzamentu di me’ fìgliu… e lu matrimoniu di me’ patri!...

VENTURA

Sono veramente lieto di essere stato il mezzo per la soluzione di due problemi assieme...

M. GIORGI

Facitimi diri ‘na cosa, ora ca ci pensu... si capisci ca 'u saluni ora resta chiusu... stava pinsannu… ci dammu 'na bella ammodernata... per ora cci travaglia sulu M. Ciccu, ma lu primu niputeddu chi mi nasci, pinseddu e rasolu mmanu! Pirchì... VARVERI SI NASCI!...!...

TUTTI

(Disapprovano allegramente) NO! NO! Ma chi dici? Lassa perdiri!

TELA

-   FINE     TERZO     ATTO   -