Venerdì 17

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ITALO CONTI

VENERDI’ 7

COMMEDIA BRILLANTE IN DUE ATTI

ITALO CONTI

POSIZIONE SIAE 135763

TEL. 393.92.71.150

E’ GRADITA COMUNICAZIONE

IN CASO DI RAPPRESENTAZIONE


Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Personaggi:

Don Gesuardo

Piazza

Marito di Domenica e boss del quartiere

Domenica

La presto

Moglie di don Gsualdo

Vera

Sciagura

Nipote di Domenica

Portos

Sciagura

Autista e jettatore marito di Vera

Pietra

Tombale

La cameriera

Angelo

Dell’Abbate

Altro boss del quartiere

Donato

Cavallo

Nipote e braccio destro di Don Angelo

Remo

Mori

L’autista muto di don Angelo

La scena si svolge nella ricchissima villa di Don Gesulado Piazza. Don Gesualdo Piazza e Angelo dell’Abbate erano due giovani venditori ambulanti che hanno fatto entrambi molti soldi. Sono stati concorrenti nel lavoro lo sono tanto più adesso che in pensione grazie al loro impero economico si auto-definiscono boss del quartiere e tentano sempre di dimostrare l’uno all’altro di essere il più forte. All’interno della villa vivono, oltre a Don Gesulado e la moglie Domenica, la nipote Vera che ha sposato Portos. Portos fa l’autista e viene considerato da Don GESUARDO e non solo da lui, un vero e proprio jettatore. La cameriera è Pietra Tombale. Angelo dell’Abbate vive quasi di rimpetto anche lui nella ricchezza ed ha un braccio destro che si chiama Donato Cavallo suo nipote.


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

In scena quando si apre il sipario c’è Vera e la Zia Domenica che stanno parlando.

VERA                            Zia mia che disgrazia, che disgrazia! E chi je lo dice mo a

Zio Gesuardo.

DOMENICA     No lu jamassi zio che se te sente… !

VERA                            E come lu devo jama?

DOMENICA     Don… come tutti… tantu più che t’è solu ziu acquisitu

VERA                            Beh va beh… ma dopo tuttu stu tembu per forza stu

distaccu ce deve da sta?

DOMENICA     Vera… no lo sai com’è fattu? Io so tu zia, aco giuratu a la

pora tu madre de tenette co me e zia me cce poli jamà, ma

io e Gesuardo convivemo da 30 anni, non semo mancu

sposati... che ziu t’è?

VERA                            Ma io lo dicevo ccucì anche pe’ accorpà la famija!

DOMENICA     Damme retta! Tu jamalu Don Gesuardo, daje del lei o del

voi e vedrai che non te sbaji. Issu a stu legame de

parentela, spece doppo che te si sposata, non ce tene!

Capimoce: te vole bene… ma trattalu co li guanti che è

mejiu!

VERA                            E jamamolo Don Gesuardo… famolo cuntentu… no lu

disturbamo! (Pausa) ma chi je lo dice però quello che è successu?

DOMENICA     Chi je lo dice Vera? Dovemo trovà lu modu e lu momentu

giustu!

VERA                            je stea ccucì a core!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     E che no’ lo so? Avrebbe ‘mprestato più volentieri a me

che so’ la mojie!

VERA                            E mo Addirittura?

DOMENICA     Beh! (Complice) tu penza che a la balilla, per quantu c’è

affezionatu, je va a da pure la buonanotte tutte le sere!

VERA                            Ma allora stasera… o mamma mia santissima che me dici:

Come famo mo? quillu sicuru va su tutte le furie!

DOMENICA     Vera: cercheremo de faje pijà attu che la machina s’è

svampata: non ci sta più… o per essere più precisi ci sta,

ma a pizzitti!

VERA                            Sci sci: quillu quanno ne pija attu a pizzitti ce fa a nui, ce

mette a muru e ce trucida: già me immaggino! Scoppierà una guerra!

DOMENICA     Ehhhh    fijia    mia    bella…    ognuno    deve    pijasse    le

responsabilità che cià: la corpa non è la nostra! Quello è

Portos che secondo me quarche cosa de stranu ce l’ha per

davero!

VERA                            E su zzi? Non te ce mittissi pure tu mo! Già è ossessionatu

ziu Gesuar…

DOMENICA     Mmmmmrrrrr mmmrrrrrrrrrrrrrrrr

VERA                            Sci va bene Don Gesuardo! Già è ossessionatu issu pe’

contu sia… te cce mitti pure tu a rincarà la dose? Tantu più che Portos non l’ha fattu apposta!

DOMENICA     E chi dice testo: ma una barchetta d’affaritti sia però se li

potea pure fa: o no?

VERA                            Tu guarda come devono esse le cose: pe’ dasse da fa e

rennese più utile ce va de mezzo!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA   E no non te sbajassi: de mezzu ce va no perché se tira la jella addossu. Issu ce lo sa che una volta la settimana doppo  pranzu  deve  pija  le  machine  e  portalle all’autolavaggio  doppo de che le deve rimette in garage: ma la balilla no. Quella no’ la dovea toccà! Gesuardo se la

gusta da solu cintimetru doppo cintimetru: mica la lava!

Ce fa l’amore!

VERA                            E vah beh javrà volutu fa una sorpresa!

DOMENICA     E infatti je la fatta… e anche grossa se è pe’ testo!

VERA                            Non voleo di questo io!

DOMENICA     Io aco capitu secchè voli dì ma lu dannu resta! No dico:

già hai fattu una cosa che non dovevi da fa in più, invece

de riportalla ‘ndo l’hai pijata te fermi ddu ore… no dico

ddu ore a lu bar a chiaccherà co l’amici e no ji dai unu

sgardu ogni tantu?

VERA                            E’ distrattu allora non è jellatu!

DOMENICA     No no… quello non solo è jellato, è anche contaggiosu!

VERA                            Ma propio al bar qua sotto dico io… non potea capità che

ne so a 10 km di distanza?

DOMENICA     E che senzo cià fasse 10 km a piedi quando si puo' essere

altrettanto jellati sotto casa?

VERA                            O zi’: guarda che crede ne la jella… porta sfurtuna!

DOMENICA     Damme retta che quando e' giornata da pijallo in quillu

postu (pausa) pure lu ventu te arza la camicia.

VERA                            Questo è pure vero, ma Portos        non è unu jettatore! E’

stato solo un po’ imprudente


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     Imprudente?  Fija  mia  Portos  unu  de  sti  giorni  lu assumeranno a la Nasa e je entreranno dentro lu cervellu!

VERA                            Pe’ fa che?

DOMENICA     Pe’ sperimentà lu votu assolutu!

VERA                            Non è vero testo non se pole di… è un bravo bardasciu….

Solo che cià una nomina pocu simpatica!

DOMENICA     Da jettatore!

VERA                            E va bene da jettatore! Ma perché?

DOMENICA     Perché porta jella!

VERA                            Noooo! Perché la gente è sembre attenta a fa casu a le

stupidaggini e siccome de cognome fa Sciagura honno fattu due più due uguale quattro.

DOMENICA     Sci ma de nome fa Portos non ce lo scordamo: Portos

Sciagura ma come je vinutu in capoccia a lu padre e la

madre?

VERA                            Non è che je vinutu in capoccia: Lu padre Giapponese fa

Sciagura de cognome…

DOMENICA     E beh? Non poeano sceje un andru nome da metteje?

VERA                            A la madre spagnola je piacea quillu! Se esse fattu

Furtuna de cognome sarebbe stata tutta ‘n’andra storia!

DOMENICA     Ma non è vero gnente! Le cose non jeano diversamente!

VERA                            Lo dici tu lo dici: Voli mette Portos Sciagura co Portos

Furtuna? (Si rende conto) …. Ah sci in effetti non è che

cambiava gran che….


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     Cia    un    nome    insolito:    Ce    sse    jama     giustu    un

Moschettiere...

VERA                            … E quarche Spagnolo dillu: ma quantu ve rompe che è

Italiano solu de adozione è?

DOMENICA     Pe’ me pole esse anche Venusianu, ma chi se lo sarabbe

immaggiatu che una che jama Vera s’accompagnava co’

unu che de cognome facea Sciagura? Vera Sciagura è?

VERA                            Ma  propiu  tu  parli?  Domenica  La  Pesto  che  sposa

Gesuardo Piazza… praticamente: Domenica La Presto in Piazza!

DOMENICA     Io la presterò pure in piazza ma non aco sposatu unu

jettatore!

VERA                            Tantu bbene la balilla d’epoca. Se era un’andra machina

mancu ce faceano casu ma la balilla figurate se se lo

faceano di ddu vorde! E’    stata    propiu   una    sfortunata

casualità!

DOMENICA     Sci sci… e vedrai che sarà per sfortunata casualità che a

Gesuardo je partiranno 6 corpi de rivoltella tutti a segno

su la faccia de Portos… che dettu tra nui lu mijiorano

pure!

VERA                            Daje zi… non lo dicessi nemmeno pe’ scherzu!

DOMENICA     E  chi  scherza?  Non  aco  consideratu  che  pole  pure

arcaricà!

VERA                            Ma perché dico io perché l’honno fattu…? Ce lo sapeano

che era la machima preferita de Don Gesuardo… la poteano lascià perde!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     E ce lo sapeano sci: apposta non l’honno fregata ma

l’honno smontata sul posto un pizzittu doppo l’andru….

Oh: Li pezzi ce stonno tutti, non hanno portato via mancu unu spillu… questu è un affrontu non l’hai capitu?

VERA                            Un affronto da parte de chi?

DOMENICA     Dell’Abbate?

VERA                            Mhhhhhhh… e da quanno in qua lu prete se mette a fa ste

cose?

DOMENICA     Sci:     lu     papa!     Dell’Abbate:     Angelo     dell’Abbate!

Figuramoce, non perdono occasione pe’ stuzzicasse a

vicenda (Sufficiente) li Boss: hai capito? Me sembranano

Paperon de Paperoni e Roccherduck e invece erano ddu

stracciaroli!

VERA                            E sci! DDu stracciaroli? Ddu stracciaroli che so diventati

ricchi sfonnati però!

DOMENICA     E  non  ci  sta  de  peggio:  se  odiano,  se  potessero  se

scannerebbero, ma quanno se incontrano pe’ strada sorrisi,

e saluti: “Signor Piazza i miei rispetti”, “Servo vostro

Dell’Abbate”;  “Mi  inchino  al  vostro  cospetto  Messer

Gesuardo” “Ma io vi stendo il tappero rosso carissimo

Angelo”

VERA                            Ma perché fanno ccucì?

DOMENICA     Perché so’ ddu recazzini: Per issi impone la supremazia è

come un giuchittu! A me me fonno ride: Erano ccucì

anche quanno steano in concorrenza nel lavoro: Non se

torciono un capello, ma a dispetti…

VERA                            Ho capitu ma mo ce so jiti ggiu pesanti però?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     E    beh    insomma:    non   è    robbetta    de    Saponette      e

varachina… ma Portos ja offerta un’occasione d’oro!

VERA                            Ma come s’è jitu a fermà ddu ore a lu barre dico io: come

je passatu su la capoccia!

DOMENICA     Non  hai  sinditu  si  cche  pipinara  qua  sotto?  Honno

aspettatu lu riposinu pomeridiano po’ se so dati una voce

e è partitu lu cantiere! Mo quanno se sveja toccherà

dijelo!

VERA                            Mettece una bona parola tu co Ziu… (si ferma) Don

Gesuardo che sennò quello me lu ammazza!

DOMENICA     E male non farebbe!

VERA                            E daje zii… ma che te cce mitti pure tu? A parte quello

che è successu oggi Portos s’è sempre comportatu bbene!

DOMENICA     Non  me  tirassi  su  stu  discurzu  che  non  me  va  de

approfondi!

VERA                            Perché che ha fattu che non va?

DOMENICA     Ah ah, ma allora si ddura de comprendoniu: è issu che

non va…

VERA                            Ma fossi diventata supestizziosa pure tu?

DOMENICA     Fija mia io a cente cose non ce vojio crede ma non pozzo

mancu fa finta de esse ciecata!

VERA                            Forza daje sindimo tantu oramai ce so abbituata! Poru

Portos!

DOMENICA     Ma cià trenta de tuttu: è svampitu, scordarellu certe vorde

pare anche sonatu! Ma tu propiu a quistu de dovevi sposà?

Te lu si pijatu contro la volontà de tutti, mo che pretenni?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            M’è piaciutu e l’aco vulutu! Non hai vistu si che bellu

bardasciu?

DOMENICA     Eh! Pure le zanzare lu pungono a occhi chiusi!

VERA                            Ma stai a parlà de Portos?

DOMENICA     E beh de chi fija mia: è ccucì bruttu che quanno è natu me

sa che li schiaffi, invece de dalli a lui pe’ fallu rispirà…

l’honno dati a la madre!

VERA                            A parte che non è bello quello che è bello ma è bellu

quello che piace, ma io che avrebbe dovuto fa?

DOMENICA     Sposatte Donato

VERA                            E come no? Faceo un matrimoniu cumbinato!

DOMENICA     Perché cumbinato?

VERA                            Perché quillu te lu sposi ggiustu se tte cce cumbini

DOMENICA     Essi seria: a lu nipote de Angelo Dell’Abbate je piacevi

per davero… quindi non se pole parlà de matrimonio

cumbinatu! Poi che c’entra: avrebbe anche aggiustatu lu

rapportu tra famije, ma testu è un dettaio!

VERA                            Hai finitu?

DOMENICA     E ho finitu sci… non te sse pole di gnente! Guarda che

bellu garofulu te si pijata! Ehhhhhhhhh fija mia su certe

cose toccherebbe passacce sempre ddu vorde!

VERA                            Ma insomma… io piaceo a lui e me sta bene! Ma pe

sposasse tocca piacesse in due… o no?

DOMENICA     E a te non te piacea: e allora?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            Come allora? Che significa allora? Allora aco sposatu

Portos!

DOMENICA     Che quillu invece te piacea?

VERA                            Ma che ciai oggi zi? Me ripeti le cose?

DOMENICA     Non è che te ripeto le cose: è che non capisco perché non

te piacea Donato!

VERA                            Perché all’epoca cea troppa ciccia; capirai: quando su la

panza era mezzogiorno la ‘nculo era notte fonda!

DOMENICA     E va freganno! Oggi però non è più ccucì s’è dimagritu!

VERA                            E  che  significa  oggi  so’  sposata!  Sarà  pure  un  po’

svampitellu come dici tu, ma è seriu, onesto, lavoratore e…

DOMENICA     Porta jella!

Entra Portos ha in mano un pezzo della Balilla ed è vestito di nero come uno iettatore

PORTOS                    Yo no soy llegó en el tiempo…

DOMENICA     Che hai fattu?

PORTOS                    Non sono arrivato en tiempo… puttana eva!

DOMENICA     Puttana eva s’è capito… ma se dice pure in spagna?

PORTOS                    Deliquenti! han desmantelado todo el coche. Acabo de

recuperar esta pieza!

DOMENICA     Todo el coche desmantellato! Ole… non aco capitu una

mazzas!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            Parla Italiano Portos che la signora non te capisce!

PORTOS                    El coche! La macchina… completamente desmantellata!

DOMENICA     Ahhhhhhhhhhhh e mo aco capitu! Hai raccapezzatu solu

quillu pizzittu de la balilla?

PORTOS                    Exactamente

DOMENICA     Sci sci esattamente come quillu pizzittu te cce fa diventà

Gesuardo quanno se sveja!

PORTOS                    Nunca he sido tan mala suerte

DOMENICA     Che ha dittu?

VERA                            Parla Italiano hai capito? Ha detto che non è mai stato

ccucì’ sfurtunatu!

DOMENICA     Dije che non è vero!

VERA                            Come sarebbe non è vero?

DOMENICA     Doppo che l’ha pijatu Gesurdu allora sci che non è mai

statu ccucì sfurtunatu!

PORTOS                    Lo siento mucho!

DOMENICA     E lo sentirai ancora più mucho doppo!

VERA                            Portos voli parlà italiano: lo siento mucho vuol dire mi

dispiace molto… parla italiano!

PORTOS                    E va bbene va bene parlo italiano… è che quanno sono en

tension… in tensione…

DOMENICA     Manni la corrette pe tutta casa?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    No… ablo espanol… parlo spagnolo! Me aiuti signora Yo

soy un pobre hombre

DOMENICA     Andru che l’ombra… se te pija Gesuardu te scippa lu

scheletru e te mischia l’ossa!

PORTOS                    ¿por qué?

DOMENICA     A ce chiedi pure perché? Jai pijatu la balilla… basta e

avanza!

VERA                            E finchè l’essi solu pijata! Te la si fatta smonta pezzu

pezzu sottu lu nasu!

PORTOS                    Yo soy la mala suerte… io sono sfortunato!

DOMENICA     No no fiju mia… tu porti propiù jella!

VERA                            E daje ziiiiiiiii!

DOMENICA     Voli fa una prova? Guarda è?... Portos!

PORTOS                    Me diga segnora!

DOMENICA     Te piaciono li quadri che stonno drento a sta stanza?

PORTOS                    Si segnora.. ma perché me lo chiede?

DOMENICA     Quale te piace piùde tutti?

PORTOS                    Posso guardare?

DOMENICA     Basta che fai una cosa de giornu…

PORTOS                    (Si guarda introno e dopo aver visto) Si ce l’ho!

DOMENICA     Bene: indicalu!


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PORTOS                    (Indicando il quadro) Quello!

(Il 1° quadro si stacca dalla parete ed istantaneamente cade a terra)

DOMENICA     (A Vera) Visto… porta jella!

VERA                            Ma io me meravijio guarda che ai giorni d’oggi ancora se

deve crede a teste cose!

PORTOS                    Infatti: sono meravigliado anche io… è stato un puro

caso! (indicando altri quadri in seguenza) Potevo indicare quello… o magari quell’altro! (Il 2° e 3° quadro indicato si stacca rispettivamente dal muro e cade in terra)

DOMENICA     Ohhhhhhhh fermete per carità sennò ce tocca traslocà!

PORTOS                    Ma io non comprendo…

DOMENICA     Non è obbligatoriu: Mancu le forze de la natura se

capiscono!

VERA                            Ma come hai fattu Portos?

PORTOS                    Yo no entiendo… non ho capito… ho solo indicato (e

indica il 4° quadro che inevitabilmente si stacca dal muro)

DOMENICA     Le mani in saccoccia metteteleeeee! Oppure un capucciu

su lu ditu… che più che un ditu è un arma letale!

VERA                            Porca zozza Portos… ma tu ciai una dote sovrannaturale!

DOMENICA     Sicuru: quella de fa incazzà Gesuardo…(a Portos).

Preparate fijiu mia che quillu te butta ggiu tarmente tanti

denti che pe filu interdentale te tocca usà la sciarpa!

VERA                            A parte li scherzi… io non me ne ero mai accorta de sta

particolarità!


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DOMENICA     A parte li scherzi… a li scherzi sci: quillu je spezza le

gambe e po lu tene in piedi a calci in culo!

VERA                            No no aspetta… facemo un andra prova… punta stu

ditu… (e gli prende la mano muovendola un po’ a destra un po’ a sinistra)

DOMENICA     (Abbassandosi e spostandosi) Ferma che fai… è caricu!

PORTOS                    (Divincolandosi) Ma basta… ma che sarebbe questa

storia… facciamola finita con queste stupide credenze popolari. Questo è solo un dito ed io non ho poteri sovrannaturali. Se indico li… (ed indica il 5° quadro che puntualmente cade… lui mettendosi la mano in tasca) ok come non detto!

DOMENICA           Dimme un po’ bardà… ma per casu… quanno honno

smontata la balilla… qualcunu tea chiestu ‘ndo ei

parcheggiatu la macchina?

PORTOS                    (Pensando)… Si! Ero al bar… e qualcuno ha chiesto me

dove parcheggiato macchina si!

VERA                            E tu che jai dettu?

PORTOS                    (Girandosi) Li! (indica un piccolo gruppo di cose e si

stacca: il 6° quadro; il pomello appendiabiti che fa cadere il soprabito appeso; il barometro da muro; e il telefono del citofono che resta ciondoloni. Tutti restano basiti)

DOMENICA     Nooooooo e quistu porta talmente sfiga che potrebbe esse

condannato agli arresti domiciliari lu stesso giorno in cui

je danno lu sfrattu.

VERA                            O zi su… non ce facissi casu!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     (Cercando qualcosa da toccare per fare gli scongiuri) Oh!

Quanno sendi lu bisogno de tocca’ ferro, realizzi che lu

monno è fattu tuttu de vinile, nichel e alluminiu.

PORTOS                    Mi dispiace signora io rimetto tutto a posto

DOMENICA     No no quello ce penza la cameriera lascia perde che hai

già combinatu troppi casini per oggi!

PORTOS                    Mi lasci mette’ in ordine signo’: ce manca solu che Don

Gesuardu venga de qua e veda sto macello!

Entra Don Gesuardo guardandosi intorno flemmatico mentre gli altri fanno gli indifferenti…

DOMENICA     (A bassa voce) Ohhhhh… Chissà quanto s’annoiava la

sfiga prima che nascessi tu! Anche co la bocca si un

fenomenu!

GESUARDO          Buon Pomeriggio è? (Nessuno gli risponde e lui continua a guardarsi intorno) Dome’… Domenica?

DOMENICA     Ah ti sei svegliato?

GESUARDO     Che domande che fai è? E’ mezz’ora che so’ cominciati i

fochi d’artificio… so vinutu a vedè lu finale!

VERA                            Don Gesuardo bon pomeriggio… ha dormito bene?

GESUARDO     Bon pomeriggio Vera… dormito… all’età mia dormire è

un lusso… riposato diciamo!

VERA                            E dicamolo… avete riposato bene?

GESUARDO     No!... Veramente no… ho fattu un sonnu aggitatu…

guarda ancora sudo!

PORTOS                    Buenas tardes Don GESUARDO!


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GESUARDO     Qui stai tu?

PORTOS                    Estoy aquí… buenas tardes

GESUARDO     Ma non è tardi mancu pe’ gnente! Io avrebbe durmitu

un’andra mezz’oretta ma prima lu sonnu aggitatu e po’ li

fochi artificiali!

DOMENICA     Ma de che fochi stai parlanno?

GESUARDO     Unu sturzu ogni minutu…

VERA                            (Alla zia) Si riferisce ai quadri che sono caduti!

DOMENICA     Te riferisci a li quadri?

GESUARDO     Li quadri? Io aco sinditi li botti… eravate vui che

staccavate li quadri?

DOMENICA     Sci ero io… aco chiesto a Portos se me dava una mano…

o mejio… un ditu!

VERA                            Ziaaaaaaaaa… per piacere (e si rimette a riappenderli)

GESUARDO     E vedo che te l’ha data bene la mano… propiu bbene l’ha

spiccati giu tutti

DOMENICA     L’ha spiccati tutti perché voglio cambiarli di posizione e

allora ho pensato:

GESUARDO     Rompemo le palle a Gesuardo che sta a durmi….

Facemolo mo invece de quanno se arza! Tu devi da ringrazzià Dio che seppure rappresento quello che rappresento… aco bandita la violenza! Ma era miejiu prima però… una revolverata e se sbrigava ogni cosa più velocemente!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     Sendi di quello che te pare… fa quello che te pare… io te

vado ordina a Pietra de preparatte lo te… visto che te si

arzatu!

GESUARDO     Ma perché ancora non è pruntu?

DOMENICA     Oh… ma non hai dittu che dovevi dormì un’andra

mezz’ora… (ed esce)

PORTOS                    E’ vero: pensavamo che non si alzasse!

GESUARDO     (Facendo le corna) Tie… jettatore de la malora Tie!

PORTOS                    Ma non nel senso che non si alzasse… nel senso che

sprofondasse nel sonno!

GESUARDO     (Corna ancora più forti) Ah ahhhhhhh… ma quella fogna

de bocca la voli tene chiusa sci o no… tieeeee!

PORTOS                    Me dice que pasa?

GESUARDO     (Toccandosi) E che ne so chi passa… che ciaco la palla de

vetro?

PORTOS                    Che cosa ho detto che non va?

GESUARDO     (Grattandosi) Porca zozza ladra assassina io oggi me

comprometto! Ma a te da picculu te l’honno regalatu un

cavalluccio de legno a dondolo?

PORTOS                    Si perché?

GESUARDO     Dimme la verità… ma la verità però è: appena je si

montatu su sopra…. t’è mortu?

PORTOS                    Ma che dice Don GESUARDO?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Che dico: che devo di? furtuna che t’aco fattu fa l’autista e

no lu cocu!

PORTOS                    ¿por qué?

GESUARDO     Porti tarmente sfiga che se me facei l’ovu in camicia era

tantu se me toccavano li buttuni!

VERA                            Ecco fatto… ho messo i quadri come voleva la signora!

(Due sono invertiti)

GESUARDO     A me me pare che stonno ne lu stessu modu de prima.

PORTOS                    No no… ce ne sono due spostati!

GESUARDO     Sci è… e quali?

PORTOS                    (Indicandoli) Quelli! (E cadono entrambi) (Portos si mette

le mani in tasca e fa l’indifferente Gesulado lo guarda sospettoso)

VERA                            (Coprendo l’accaduto) E infatti si… i chiodini non erano i

loro… li scambio subito… e siamo a posto… ecco qua…

GESUARDO     Praticamente l’ete tirati giu tutti pe’ rimetteli ne la stessa

posizione

VERA                            Praticamente!

GESUARDO     Ma in che famija so capitatu!

VERA                            Piuttosto Don Gesua’… me dica a me… ma come mai

non avete…

PORTOS                    Riposato in pace?

GESUARDO     Io me sa che me te metto in saccoccia e te meno quando

ciò tempo!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    Le auguravo soltanto de chiudere gli occhi e…

GESUARDO     Statte zittoooooooooo!

PORTOS                    No sé cómo hablar más

GESUARDO     (A vera) Che ha dittu?

VERA                            Non sa più come parlare

GESUARDO     E non devi da parlà!

PORTOS                    Spero hablar es un derecho humano

GESUARDO     Un diritto unamo è? Ok! E se io te smonto e brucio lu

libretto de le istruzioni?

PORTOS                    Ma come sarebbe?

GESUARDO     Ahhhhhhh ma allora non hai capito: CONTO FINO A

TRE, SE A DUE NON T’AZZITTI, A UNO TE

GONFIOOOOOOOOOOOO!

PORTOS                    Io vado a potare il giardino!

GESUARDO     Ecco bravo… basta che t’allontani da la vista mia e non te

sento!

PORTOS                    (Uscendo) Ciao Vera… ci vediamo dopo…

VERA                            Ciao Portos… va tranquillo ci penzo io…

PORTOS                    (Sulla porta) Don GESUARDO (Pausa) Buona Giornata!

(Si sente un tuono e la pioggia che scende)


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     (Prendendo la prima cosa che gli capita sotto mano glie la

tira mentre Portos esce) Te ne devi annaaaaaaaaaaa….

(pausa guarda fuori l’acqua che scende e facendo le corna)

Ammazzalu oh quistu non è un omu… è un cataclisma!

VERA                            Ma no don Gesua’… so tutte cumbinazziuni!

GESUARDO     Ok allora non è un cataclisma… è ‘na cassaforte!

VERA                            Ma non dica così! Portos le vole bene e tutti qui le siamo

infinitamente grati per quello che ogni giorno fa pe nui....

mi dispiace se l’emo svejiata…

GESUARDO     Lascia corre Vera… tantu me so argiratu su lu lettu

smanianno e sudanno, sudanno e smanianno un continuo!

VERA                            Ma come mai?

GESUARDO     Un incubbo! Come se fosse ardunata tanta ggente pe’

strada: oh sentivo lu vociu…

VERA                            Gente per strada

GESUARDO     Sci… tutti rumori concitati come se dovessero fa quarche

cosa pe non fasse scuprì! E po’ sentivo sbatte: bim e bam

bim e bam sai li sugni quanno stai in dormiveja ‘ndo te

porta lu cervellu… certe martellate come se tanta ggente

stesse a smontà…. Una…. Una ….che ne so….Una…

VERA                            Macchina?

GESUARDO     Eh! propiù ccucì: come tanta ggente stesse a smontà una

macchina, ma tu come hai fattu a zzeccacce?

VERA                            Culo: puro culo!

GESUARDO     Ma poi lu vucìo: un sogno preciso, meticoloso! Questi

smontavano e parlavano sottovoce come se… come se…


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            Non se volessero fa scupri!

GESUARDO     Precisamente…. (pausa di riflessione) Ammazza Ve’ che

intuitu che ciai… ma come fai?

VERA                            Culo… solo culo!

GESUARDO     Vabbeh insomma pe’ falla breve, questi smontavano e vociavano capito? “Forza pijia stu pezzu e mettilu li … tu pijia quest’andru e mittilu la… democe da fa… (Ridendo) Che se penso a come vanno i sogni certe volte so pure comici: quisti smontavano la macchina mica per fregarsela…

VERA                            (Imbarazzata) No è?

GESUARDO     Macchè… lo facevano come di’… pe’…pe’…

VERA                            Pe’ fa unu sgarbu a lu proprietariu!

GESUARDO     E sciiiiiii… praticamente tutti ‘sti pezzi: fanali, bielle,

cofano, portiere, ma anche quilli più piccoli che ne so…

guarnizioni, ingranaggi… l’ avevano spasi… come dire…

VERA                            Tutti lungu la via belli allineati!

GESUARDO     (Si piega a guardarle il di dietro… Pausa) Vera… Beata

te!

VERA                            Non capisco

GESUARDO     No! Veramente sono io che non capisco scusa. Lu sognu è

lu mia e tu che fai: azzecchi precisu ogni passaggio?

VERA                            E’ culo Don Gesua’… solo culo…


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Eh ho capito, ma tu col culo ce penzi però! (pausa) E

vapure bene almeno bilanci la sfiga! (pausa) Fatto sta che

me so’ svejiatu co’ lu trasloco dei quadri e non me so’

gustatu la fine de lu sognu. La parte più comica: la faccia

da scemo de lu padrone quando ha visto tutta quella spasa

de pezzi.

VERA                            (Tremante) Ehhhhhh i sogni… comunque nui le volemo

bene è Don Gesuà!

GESUARDO     Sci aco capitu grazie… me l’hai dittu pure prima ma che

centra?

VERA                            Se ricordi che li sugni… un po’ come la reartà cionno

sempre un latu comicu!

GESUARDO     In che senzo?

VERA                            Voleo di che ne lu sogno no… lu padrone de la

machina… sicuramente ce sse sarebbe fatta una risata su ssopre!

GESUARDO     Su sopre do? Sopra li pezzi?

VERA                            Sci insomma è un modo da di… sopra a tutta la

situazione…

GESUARDO     Eh… Ne lu sogno pole pure esse… ma ne la reartà….!

VERA                            Beh perché Don Gesua’ se unu è un omo de spiritu…!

GESUARDO     More arcolizzatu!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            (Ridendo Imbarazzata) Ah ah ah … more alcolizzato…

anche lei è un omo de spirito… (riprendendosi) No no… non capisca male… non è che lei morirà arcolizzatu ce mancherebbe… voleo di… che ce pole fa una risata sopra li pezzi… (riprendendosi) de lu sognu dico… perché che c’entra se sa che quarche vorda… ne la vita reale… (pausa) se pole anche sbaja!

GESUARDO     Ma che ciai Vera? Te sendi male?

VERA                            No.. cioe… sci… insomma no lo so… ciò un’acidu!

GESUARDO     L’acidu è lu minimu che te pole pija co quellu portajella

sempre a le calcagne!

VERA                            Mo che centra Portos

GESUARDO     Scccccccccccc… zitta per carità no lu nominassi in sua

assenza… porta male e a te t’ha ruvinatu l’esistenza!

Entra La Camerierà con il The

PIETRA                      Don Gesuardo buon pomeriggio

GESUARDO     Ecco fattu… ce mancavi pure tu… mo semo tutti!

PIETRA                      Perché dice così… Le ho portato il the freddo!

GESUARDO     Niente niente se parlava de nomi e cognomi che, come

dire, caratterizzano l’essere umano!

PIETRA                      Ah sci sci questo è vero ci stonno certi nomi che so propiu

ccucì

GESUARDO     Lu tia presembiu?

PIETRA                      Pietra?... Eh sci: so forte come una roccia!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Mettice pure lu cognome!

PIETRA                      Tombale: Pietra Tombale!

GUESUALDO Eh… che culo? Tutto un programma è roccia…

PIETRA                      Ha saputo della macchina Don Gesua’

GESUARDO     (sottovoce a Vera) La macchina? Che macchina?

VERA                            (Coprendo e facendo segno a Pietra sottovoce) La

macchina da cucì… s’è spezzato l’ago! (Da qui tutti controscena per far tacere Pietra)

GESUARDO     Ahhhhhh la macchina… Pietra figurati tu se io me pijio

teste beghe: a me che me ne frega…

PIETRA                      Eh je frega je ne frega perché “la macchina”… non

funziona più…

GESUARDO     E io ribadisco “che me frega”

PIETRA                      Ma come.. non je interessa che l’hanno smontata tutta?

GESUARDO     E perché me dovrebbe interessà scusa è?

PIETRA                      Beh come perché… lu pezzu più grossu è lu pedale?

GESUARDO     E beh che novità è questa? Ce lo so che lu pezzu più

grossu è lu pedale… l’aco vista com’è fatta la macchina!

PIETRA                      Dopo honno tiratu ggiu tutti l’ingranaggi !

GESUARDO     Ho capitu Pie’… pe forza se l’honno smontata è

normale…

PIETRA                      Ma allora lei lo sapeva?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     No io non lo sapevo ma comunque lu bon senso lo dice:

se non funzionava toccava smontarla

PIETRA                      Ahhhhhhhhhhhh perché non funzionava! …

GESUARDO     Eccerto: l’honno smontata pe sostituì lu pezzu…

PIETRA                      A la faccia don Gesuà… e che ogni vorda che a la

macchina se deve sostituì un pezzo se smonta tutta fino ne le guarnizioni?

GESUARDO     Pietra ma che voli da me? Che faccio lu meccanicu io?

Che ne so?

PIETRA                      No io dicevo così per dire… ma di solito sti lavori non se

fanno in officina?

GESUARDO     E daje! Da quello poco che so io ‘sti professionisti

operano anche sul posto!

PIETRA                      E deve da esse ccucì don Gesuà… so stati veri e propri

professionisti… vedesse come l’honno sminuzzata… ma lei dice che la rimontano pure?

GESUARDO     O Gesù Pietra mia ma che la lasciano smontata?

PIETRA                      (Gestualizzando la grandezza) E no perché janno levatu

pure li fili!

GESUARDO     E beh? ma io dico pure tu mitticelo un po’ de cervellu:

smontano una macchina lasciano li li fili?

VERA                            Pietra Don Gesuardo mesà che ce vole du pasticcini co lu

the… perché no je li piji?

PIETRA                      Vole i pasticcini je li pijio subbitu!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO    Fermete do vai? Mai magnati li pasticcini co lo the freddo… che sarebbe sta nuvità!

VERA                            E no lo so mi era sembrato che je facesse piacere…

GUESUALDO No no no …. non servono pasticcini grazie!

PIETRA                      Eh vah beh… oh tutto e bene quel che finisce bene… lo sa

che j’ honno levato pure la stoffa!

GESUARDO     Janno levato la stoffa?

PIETRA                      E sci don Gesuà a la macchina!

GESUARDO     Ahhhhhhhh la machina! e beh, ma è normale: quanno la stai a smonta se ci sta la stoffa impiccia!

PIETRA                      E se capisce: però non me capacito de un fattu: Perché

honno svitatu pure le lampadine?

GESUARDO     Beh sci in effetti testa cosa è un po’ strana… in fonnu le

lampadine che fastitiu deano?

VERA                            Ehhhhhhh le lampadine sci stanno ggiustu sopra…

GESUARDO     Eccertooooo… lo vidi che le cose non le fonno a casu! Le

lampadine stonno giustu sopra a la…. (gestualizza una

leva)

PIETRA                      A la leva!

GESUARDO     Sci ecco… proprio sopra a la leva che abbassa…

VERA                            Sci sci vabbeh avemo capitu la lampadina… un po’ de

latte nel te Pietra vedrai che Don GESUARDO lu apprezza?

PIETRA                      Volete il latte.. lo prendo subbito!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Fermate do vai statte bbona qui: ma che ciai oggi Vera…

lu latte dentro lu the?

VERA                            Beh perché? Tanti ce lu mettono è una cosa sopraffina!

GESUARDO     Sci vabbeh ma io no l’aco chiestu… come te vene su la

capoccia!

VERA                            E gnente gente… volevo solo farle piacere!

GESUARDO     Ecco brava famme lu piacere: statte bona… ! (Poi a

Pietra) E senti un po’ Pie’… Oltre a lu Pedale honno

smontata anche la rota?

PIETRA                      Ehhhhhhhhhhhhh… che una sola?

GESUARDO     (Gestualizzando) Ah già perché ci sta quella sotto e pure

quella… tutte l’honno smontate?

PIETRA                      Non ne honno sarvata una! Lei penzi che la cinghia… ce

la presente la cinghia?...

GESUARDO     E come no? Quella che collega la rota a lu motore!

PIETRA                      Eh: l’honno sfilata via ccucì tutta intera e po’ Don

Gesua’… lu cambiu!

GUESUALDO (Perplesso) Lu cambiu… e che centra lu cambiu?

VERA                            Un po’ più de limone… sicuramente ce sta bene co lu

the… piaja un po’ de limone Pietra movite!

PIETRA                      Volete il limone.. lo prendo subbito!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Ferma… porca zozza, Ma che ciai oggi? Me lo voli di’?

Mo pure lu limone… Che ce manca ancora su stu the: lu

zuccaru, lu cucchiarinu pe’ girallu, conosce lu padrone de

le piantaggioni? Non me serve gniente.

VERA                            Me dava l’impressione che fusse troppo niru… da qui…

me ciavranno fattu l’occhi…!

GESUARDO     Guarda da un’andra parte… non t’affannassi che non

serve!

PIETRA                      Scusate.. io pozzo annà? Vorrei controllà se honno

smontatu anche lu cassittu porta oggetti!

GESUARDO     Va va… movite e porta de la anche stu bicchiere!

PIETRA                      (A Gesualdo) Je lo faccio sapè se honno smontatu pure lu

cassittu?

GESUARDO     Pietra…. ciaco andre cose da penza io che a lu cassittu

porta oggetti… sai che me ne frega a me de lu cassittu porta oggetti!

PIETRA                      Don Gesuà: contentu Lei… contenti tutti! (esce)

GESUARDO     Ma io veramente oggi pomeriggio non ve capisco a

gniciunu… quella che ce l’ha co la macchina da cucì… tu

che ce l’hai col lu the… ma che v’è pijatu a tutti quanti

dentro sta casa?

VERA                            Gnente che c’è pijatu? Unu cerca de fa mejio che pole…

cerca anche de mettece quarche cosa de suu pe’ dasse da

fa de più.. e invece certe vorde…. Fa propiu certi arrosti…

irrimediabili!

GESUARDO     Beh va beh mo’ non esagerassi… irrimediabili

addirittura…


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            No no se lasci sirvi! Certe vorte je pozzono sembrà anche

irrimediabili, ma lei sei ricordi sempre Don Gesuà che so stati fatti pe’ lu troppo bbene che je volemo e pe’ la voja e la goja de sirvillu in tuttu e per tuttu!

GESUARDO Ho capitu Vera… va bene… ma se te riferisci a la fetta de limone non me pare lu casu de esageralla!

VERA                            No no La fetta de limone è un presembiu: certe vorte se

commettono erruri madornali… ma Lei se lo ricordi è Don Gesuaà: so’ sempre stati fatti in bonafede!

GESUARDO    Va bene Vera… va bene che diamine… mo non ne montamo un caso! Su che ciò da fa!

VERA                            (Inginocchiandosi ai suoi piedi) Allora ci conto è… me lo

promette?… Ce perduni se facemo erruri… ce perduni per carità!

GESUARDO     Vera mia ma ccucì me mitti in imbarazzu… ma che modu

sarebbe quistu scusa… arzate su… e se te mitti in

ginocchiu pe’ una fetta de limone… e che fai se per

casu…

VERA                            Se per casu?

GESUARDO     Ma non lo so… non me vene gniente de ccucì

irrimediabile…

VERA                            Se per casu?

GESUARDO     e se per casu… ma tirete su però!

VERA                            Io me tiro su, ma lei se lo ricordi promesso?

GESUARDO     (Sbuffando) E promesso sci promesso però se fai ccucì

pe’ una fetta de limone che fai nel caso di un danno

irrimediabile come presembiu… un graffittu su la balilla?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            Che faccio?... Che devo da fa?

GESUARDO     Te spari?

VERA                            Me devo sparà?

GESUARDO      No Vera… è un modu de di… non te devi sparà … mo

famme anna che ciaco da fa: chiama….

L’INNOMINABBILE e dije che preparasse la machina?

VERA                            La Rols roice?

GESUARDO     No no dije de preparà…

VERA                            La Bentlei!

GESUARDO     No… vojio la

VERA                            Cadillac

GESUARDO     Ah ah… none…famme preparà…

VERA                            La Mercedes

GESUARDO     Ma inzomma te ce stai zitta un minutu… vojio scappa co

la Balilla!

VERA                            (Parandosi davanti) NO! La Balilla no… qualsiasi andra

machina ma la balilla no don Gesuà!

GESUARDO     O bella è perché?

VERA                            Pe strada …. Se impolvera

GESUARDO     E beh… che sarà mai… dopo me la lavo io con le mie

manucce mie sante … je passo la cera e la rimetto al

calduccio di casa! Famme passà!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Entra Portos con un pezzo della Balilla in mano

PORTOS                    (Distratto) Vera escuseme: Esta pieza donde va? Sto

cercando di rimontare la macchina.

GESUARDO     (Riconoscendo il pezzo) Ahhhhhhhhhhhhhh… lu clacson

de la Balilla!

VERA                            (Parandosi davanti) Per amore del Cielo don Gesuà…non

faccia pazzie!

GESUARDO     Che jai fattu a la Balilla mia?

PORTOS                    Nada… nada me!

GESUARDO     Nada… andru che nada… tutta la discografia de Nilla

Pizzi te sfascio su la capoccia… che hai fattu a la

Balillaaaaaaaaaaaaa!

PORTOS                  Me creda don Gesuardo non sono stato io ha desmantelare

la máquina!

GESUARDO     A fa che?

PORTOS                    Desmantelare la máquina!

GESUARDO     Ma te smantello io a te… te faccio un culu ccucì grussu

che se scoreggi dentro un saccu de coriandoli facemo

carnevale per sei mesi!

PORTOS                    Pido perdón

VERA                            Lu perdoni Don Gesuà

Entra Domenica e la cameriera Pietra

DOMENICA     Che succede che è stu macellu?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Gnente… non è gnente ancora: vedrai tu quanno je metto

le mani addossu e a furia de schiaffi pe le vibbrazziuni je

slaccio le scarpe!

VERA                            Zia… aiuteme tu che me lu ammazza!

DOMENICA     Fermu Gesua fermu che te fa male!

GESUARDO     Lu decompongo a bastonate! Ahi capitu se che ha fattu…

ha smatellatu lu clacson de la Balilla: lu manno a vedè i

crisantemi da la parte delle radici!

DOMENICA     Guarda che Portos non ha smantellatu lu clacson!

GESUARDO     Ah no? E allora io che so cecatu… quillu che porta su le

mano che è?

DOMENICA     E’ lu clacson de la Balilla… ma lu probblema non è lu

clacson!

GESUARDO     Mejiu… ha smantellatu pure una cosa che funzionava? Lu

clacson je lu infilo do dico io e po lu suono a zampatuni!

PIETRA                      Ma come Don Gesuà prima no’ je fregava gniente che

enao smontata la machina?

GESUARDO     Prima… non me fregava… ma perché? Ma che… Oh

mamma mia dimme che non aco capitu quello che aco

capitu!

VERA                            Che ha capitu?

GESUARDO     Dimmelo, dimmelooooo! Guardeme ne le palle dell’occhi

e dimme che io non ago capitu!

DOMENICA    Ciaco l’impressione che hai capitu!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESURADO     Tutti i Pizzitti che mentuavi prima erano li pezzi de la

Balilla?

PIETRA                      E se capisce… e de che senno?

GESUARDO     Ahhhhhhhhhhhh! E ‘ndo sta la Balilla mia mo?

DOMENICA     Qui sotto la finestra…

GESUARDO    (Affacciandosi) Fatemela vedè: Fatemela vedè prima de commette un omicidiu fatemela vedè…

DOMENICA     Sta carmu Gesuà… carmu non t’aggitassi!

GESUARDO     (Affacciandosi) Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh la

balilla mia… tutta smontata… (rientra in casa si sfila la

pistola dalla fondina) Je do una rivorverata che pe daje la

seconda lo devo annà a cercà col u cane da tartufi!

VERA                            Fermalu zi… fermalu che me l’ammazza!

GESUARDO     Una carneficina faccio… UNA CARNEFICINAAAAAA!

Si chiude il sipario parte il brano

FINE PRIMO ATTO


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

SECONDO ATTO

In scena quando si apre il sipario c’è Don Gesualdo che sta parlando con Don Angelo accompagnato da Donato Cavallo.

ANGELO                  Ma che me dici Gesuardo mia… che me dici: quella bella

Balilluccia  nera  lucida…  quello  giojellu  de  machina,

quella perla de automobile… quella pietra preziosa…

smontata pizzittu pe’ pizzittu propiu oggi Venerdì 17…

ma come pole esse statu?

GESUARDO     Tu non ne sai gnente no?

ANGELO                  Io gnente… giuro… pijasse un corbu a Donato

DONATO                 (Con un vistoso mal di denti) Sci mettemoce pure un

corbu, lu mar de denti non basta!

GESUARDO     Non ne sai gnente!

ANGELO                  Ma che non te fidi?

GESUARDO     Mabbeh non me fido… se me lo dici tu ce pozzo mette la

capoccia sotto la mannaia!

ANGELO                  Eccertu: vedresti come te curerebbe lu mar de capoccia!

GESUARDO     Ah ma ce lo so ce lo so: Tu si lu tipo de amicu che se

incontra solo una volta nella vita. (pausa) Se proprio si

sfigato, due.

ANGELO                  Furtuna che invece semo quaci dirimpettai e in casu de

bisogno potemo stennece una mano! E come sarebbe successu racconta racconta!

GESUARDO     Sarebbe? E’ successu! Ma comunque la Balilla m’aveva

stufatu… no la sopportavo più!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  E sci come no?

GESUARDO     Davero sa: lo sai come sono fatto no? me piace cambià e

aco voluto donà al popolo un pizzittu de quello che fino a

oggi… (commuovendosi) ciaco avuto de più caro!

ANGELO                  (Incredulo) Ma dici davero?

GESUARDO     (commosso) Scine… pijasse un corbu a Donato!

DONATO                 E due… scusate è! Io negli affari vostri non ci voglio

entrare ma se mi tirate in ballo!

GESUARDO     Balli e canti?

DONATO                 No: non ci confondiamo! Cantare mai, ma ballare qualche

volta si balla!

ANGELO                  E’ un bravo ragazzo! Proprio come si deve: (allusivo) se

si fosse sposato a Vera tante cose, caro Gesuardo, sarebbero andate diverse!

GESUARDO     (Acido) E che non lo so? Ma che voli fa Angelo: come

ciai un po’ de culu la sfiga sta già li' pronta a guardattelo.

DONATO                 Comunque io a vostra Nipote gli avrei dato un futuro

migliore di quello di uno…

GESUARDO     Jettatore?

DONATO                 E non lo volevo dire!

ANGELO                  (Coccolone) Non lo voleva dire bello di zio… penza tu se

che sinsibbilità d’animo! Ti pare che uno ccuscì organizza lu smantellamentu de ‘na Balilla!

DONATO                 Assolutamente: io ciaco la coscienza pulita!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO Caro Donato: Avecce la coscienza pulita è segno de cattiva memoria.

ANGELO                  (Sorridendo) Beh ma tanto scusa… sempre che qualcuno

doveva farlo lo smontaggio!

GESUARDO     In che senso?

ANGELO                  (Ridendo) Per permetterti di donare… (ridendo + forte)

quello che fino ad oggi (ridendo ancora più forte) Avevi di più caroooooooo… !

GESUARDO     E si capisce: qualcuno lo doveva pure fare il lavoro

sporco!

DONATO                 E già… smantellare un’auto è un po’ come sotterrare un

morto!

ANGELO                  (Ridendo)    Giusto    bello    di    zio…        un’osservazione

puntuale!

GESUARDO     Allora  lascio  scritto  che  quando  morirò  me  devono

seppelli’ a pancia sotto!

DONATO                 Che stranezza: mai sentita una cosa del genere!

ANGELO                  (Sempre ridendo) Vero vero… è una follia da miliardario

o c’è una raggione precisa?

GESUARDO     No no c’è una raggione precisissima

ANGELO                  Ahhhhhhhh! E sarebbe?

GESUARDO     Tutti quelli che mi hanno riso in faccia, dopo,  potranno

baciarmi il culo!

(Donato tenta di mettere mano al ferro Angelo lo ferma)


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  (Ricomponendosi) Da sempre sostengo che l’ospità e la

gentilezza di don GESUARDO sono un fiore all’occhiello…

GESUARDO     …e l’occhiello lo sa che non deve stringe troppo, senno’ il

gambo si spezza e il fiore cade in terra… e se cade in

terra…

DONATO                 Se cade in terra?

GESUARDO     Se cade in terra pole esse che, scausatamente si capisce,

qualcuno lo pista!

(Donato prova a rimettere mano al ferro e Angelo lo ferma)

ANGELO                  Scausatamente tutto può capitare: un fiore che cade in

terra, una balilla smontata pezzo pezzo…

GESUARDO     Hai capito Donato che grande insegnamento ti ha dato tuo

zio?

DONATO                 Veramente ho l’impressione che ce l’avesse con voi!

GESUARDO     A si si questo lo avevo capito!

DONATO                 E allora che centro io scusate!

GESUARDO     Non intendevo riferirmi alle sue parole ma ai suoi gesti!

Non è un caso che abbia fermato la tua mano per ben due

volte!

DONATO                 Ah si?

GESUARDO     E si! Lui lo sa che di gente troppo spavalda          ho ancora

qualche pezzetto in frigorifero !

ANGELO                  (Contro il Nipote) E cia ragione hai capito? In casa Sua il

responsabile sono io lascia il ferro sopra il tavolo!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DONATO                 Ma zio!

ANGELO                  Lascialo! Don Gesuardo per il rispetto che ha di me non ci

ha fatto perquisire e tu che fai entri con il ferro?

DONATO                 Sci ma zio…

ANGELO                  Porca puttana Dona’ lu voli lascià sopra lu tavolu si o no?

DONATO                 (Che porta davvero un piccolo ferro da stiro nella fondina

e non una pistola lo appoggia sul tavolo) Ecco fatto… lasciamolo!

GESUARDO     (Guardandolo) E questo che è?

ANGELO                  (Ridendo) Il ferro! Il ragazzo se lo porta sempre dietro è

un maniaco dell’ordine… (ridendo) ma tu penzavi davero che lo facevo entrare con la pistola?

GESUARDO     E    bravo…    bravo…   m’hai    tiratu    unu   schirzittu   è?

Comunque  il  ferro  fa  bene  anche  per  lo  stress  da

stanchezza!

DONATO                 In che senzo?

GESUARDO     Quando senti intorpidito ti dai una stiratina da solo:

sempre meglio che farsela dare da qualcun altro!

ANGELO                  Gesuardo carissimo, sarà una mia impressione ma mi

sembra che nelle tue parole manchi un po’ di serenità… che succede caro confidati con il tuo migliore amico!

GESUARDO     E chi sarebbe?

ANGELO                  Io che diamine!

GESUARDO     Tu?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Certamente!

GESUARDO     Tu sei il risultato di un nuovissimo esperimento di bio-

genetica: l’incrocio tra un un cane, un gatto, un cavallo e

uno struzzo!

ANGELO                  Come sarebbe?

GESUARDO     No no… non sarebbe è… t’honno clonatu! da un cane, un

gattu un cavallu e unu struzzo honno tiratu fuori un CA.

GA. CA. ZZO!

ANGELO                  E bravo… bravo… la balilla, quella te l’anno smontata,

ma l’ironia t’è armasta integra è?

Entra trafelatissimo Remo Mori l’autista di Don Angelo

REMO                          Mnnnnnnnnnnnnn   a    mennnnnnnnnnn    agg        mntttttttt

sfffffffffffffffffttt

GESUARDO     (Ironico) Ohhhhhhh guarda un po’ chi se vede Sempre

scusatamente:  l’autista  Remo  Mori,  per  l’amici  Mori

Remo! Un nome una garanzia!

ANGELO                  (Rivolto all’autista) Che ci stai a fa qui? Dovresti sta co la

macchina!

REMO                          Mnnnnnnnnnnnnn   a    mennnnnnnnnnn    agg        mntttttttt

sfffffffffffffffffttt

GESUARDO     (Ironico) Se capisce mejio de te e de tu nipote missi

assieme!

DONATO                 Che succede Remo?

ANGELO                  (A Gesualdo) Hai cumbinatu chiccosa a la machina mia

pe’ ripicca?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Io? Pe’ ripicca? E ripicca de che se non hai fattu gnente

Entra Domenica

DOMENICA     Non c’è statu versu de fermallo… è entrato come un

furmine!

REMO                          Mnnnnnnnnnnnnn   a    mennnnnnnnnnn    agg        mntttttttt

sfffffffffffffffffttt

GESUARDO     Lascialu fa lascialu che ce deve di chiccosa…. me pare!

REMO                          (Annuendo) ehhhhhhh

GESUARDO     Vidi che ciaco raggione… vai bello esprimiti!

REMO                          Mnnnnnnnnnnnnn   a    mennnnnnnnnnn    agg        mntttttttt

sfffffffffffffffffttt

GESUARDO     (Ironico) Ma davero dici? Porca paletta… (ad Angelo)

Dice davero!

ANGELO                  Ma perché tu avristi capitu quello che ha dittu!

GESULADO      (Unendo le dita e baciandole) Giuro!

ANGELO                  Ma famme lu piacere va! (Poi a Remo) Remo: parla co li

segni!

REMO                          (indica     visibilmente     il     n.3)     Mnnnnnnnnnnnnn    a

mennnnnnnnnnn

GESUARDO     (Ironico) Ammazza Remo mia quantu si bruttu… guarda

si che faccia che fai quanno te sforzi: a te non te sorridono

manco li sufficini!

DONATO                 Ha dittu tre


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Ma che tre … so le cinque va ddu ore addietro!

DOMENICA     Ma tre saranno le parole!

REMO                          (Esultando     verso     Domenica)     Mnnnnnnnnnnnnn       a

mennnnnnnnnnn agg mntttttttt sffffffffffffffffftt

GESUARDO     Oh Dio mio… non se pole guardà! Remo: si ccucì bruttu

che quanno mori su la tomba tua ce mettono la foto de un

andru!

DOMENICA     E lascia perde Gesua’ no lo vidi che se sta a svenà pe’

facce capì?

GUESUALDO (Ironico) Ma io aco capitu benissimo quello che vole dì!

DONATO                 Don Gesuardo cia voja de scherzà!

GESUARDO     (Sicuro) Veramentre no!

ANGELO                  Dai dai Remo che non c’emo tempu da perde… facce capì

ste tre parole!

GESUARDO     Vabbene! allora visto che non sono interpellato non parlo:

io mi taccio!

DOMENICA     Meglio ccucì stu poracciu non se aggita più de quantu è

aggitato!

REMO                          Mnnnnnnnnnnnnn   a    mennnnnnnnnnn    agg        mntttttttt

sfffffffffffffffffttt

DONATO                 Forza allora parla!

ANGELO                  Parla.. che parla… come fa? Facce capì: che è successu?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

REMO                          (indica     visibilmente     il     n.3)     Mnnnnnnnnnnnnn    a

mennnnnnnnnnn

DONATO                 Tre parole emo capitu

REMO                          (indica     visibilmente     il     n.1)     Mnnnnnnnnnnnnn    a

mennnnnnnnnnn

ANGELO                  La prima

REMO                          Ehhhhh  (Mette  le  mani  a  punta  come  per  lare  una

montagna) Mnnnnnnnnnnnnn a mennnnnnnnnnn (indicherà di no quando sbagliano)

DONATO                 La montagna (Remo indica di no)

ANGELO                  La montagna che montagna quello è il simbolo della

casa… La casa!

REMO                          Ehhhhh (Applaude poi batte il palmo di una mano sul

polso dell’altra indicando “va via”) Mnnnnnnnnnnnnn a mennnnnnnnnnn (indicherà di no quando sbagliano)

DONATO                 E’ scappata? (Remo indica di no)

DOMENICA     La casa taglia la corda (Remo indica di no)

ANGELO                  Signo’ che centra la cassa taglia la corda?

DOMENICA     E va beh volevo dare una mano anche io…

DONATO                 Hai sbattuto una mano contro la casa (Remo indica di no)

ANGELO                  Sciiiiiiiii mejio me sento: cambia Remo che non capimo!

REMO                          (Indica se stesso e rifà il gesto) Mnnnnnnnnnnnnn

ANGELO                  Tu… vai (Remo applaude Mnnnnnnnnnnn)


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

REMO                          (Indica Donato e rifà il gesto) Mnnnnnnnnnnnnn

ANGELO                  Donato… va! (Remo applaude Mnnnnnnnnnnn)

REMO                          (Rifà    il    gesto    della    casa    e    il    gesto    di    andare)

Mnnnnnnnnnnnnn

ANGELO                  La casa va? (Remo applaude Mnnnnnnnnnnn) E dove va?

DONATO                 Sci… mo jionno messe le rote!

REMO                          (Aggitandosi     si    sventola     come     se    avesse     caldo)

Mnnnnnnnnnnnnn

DONATO                 Al vento? La casa va al vento? (Remo indica di no)

DOMENICA     Al fresco? (Remo indica di no e soffia mentre si aggita)

ANGELO                  Al soffio… la casa va al soffio! (Remo indica di no)

DONATO                 Al caldo… la casa va al caldo! (Remo indica di no)

GESUARDO     Scusate l’intromissione: fosse a focu?

REMO                          Ehhhhhhhhhhhh (Remo applaude Mnnnnnnnnnnn)

DONATO                 A focu… in che senzu la casa va a focu?

GESUARDO     In che senzu? da sotto in su!

ANGELO                  (Alta voce) La casa va a focu? Ma quale casa?

REMO                          Mnnnnnnnnn (indica la sua… quella di Angelo)

ANGELO                  (Alta voce) La mia? (Realizza) Casa mia va a focu?

DONATO                 Puttana eva e come va a fucu?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     E come ce va: ardenno!

ANGELO                  (A Gesualdo) Tu lo sapei?

GESUARDO     Iooooooooooo? no: pijasse un corbu a Donato!

DONATO                 E ridaje co li corbi… Sempre Donato Cavallo de mezzu!

ANGELO                  Remo curri e metti in moto la macchina che tocca avvisà

li pompieri e anche tu Dona… MOVITE! (Remo esce di corsa)

DONATO                 (Raccogliendo le sue cose) E fai prestu a di movite co’

‘stu mar de denti

GESUARDO     E po mancu lu dentista te ce pole fa niente!

DONATO                 Come sarebbe?

GESUARDO     A Cavallo Donato… non si guarda in bocca!

ANGELO                  (Tirandolo per uscire di fretta) Te ce mitti pure a sindillu?

Ohhhhhhhh a me me sse brucia casa!

GESUARDO     Ma guarda tu si che sfortunata casualità…propiu oggi

Venerdì 17: se te pozzo da una mano amicu mia dimmelo

è?

ANGELO                  (Sulla porta d’uscita) E magari ma come?

GESUARDO     Te dovesse sirvì un po’ d’acqua:       Pia lu radiatore de la

balilla!

Con un gesto di stizza Angelo esce portandosi dietro Donato


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     (Guardandoli andare via pausa e poi con soddisfazione)

Ahhhhhhhhh  che  soddisfazione….  vedè  quella  faccia

quanno ha saputu che je bruciava casa m’ha ‘rpagatu la balilla co’ l’interessi!

DOMENICA     Ma jai bruciatu casa?

GESUARDO     Io?... Non me so mossu da qui tutt’oggi!

DOMENICA     Sci vabbeh insomma jai fattu brucià casa? Pe’ una balilla?

GESUARDO     Non te pare equo è?

DOMENICA     E me sa!

GESUARDO     E’ vero ciai raggione, quello che è giustu è giustu: non è

equò! (Pausa) Che ne dici se faccio da focu anche a lu

negozziu che ha affittatu?

DOMENICA     Ma la voli fa finita co ste monellate?

GESUARDO     Ah perché smontà una balilla è stata una monellata?

DOMENICA     No… però pure tu ce vai ggiù pesante. Gira gira vedrai tu

se non s’arriva a quarche ritorsione personale!

GESUARDO     E che vole fa?

DOMENICA     Se ji girano le rotelle e se la pija co unu de la famija?

GESUARDO     Se la pija nel senso… ammazza?

DOMENICA     Eh… pure! Che ne sai che pole passà pe’ la capoccia a

unu esasperatu!

GESUARDO     Oh… a questo non c’eo penzatu! Doppo je telefono e je

dico che è statu… L’INNOMINABBILE! Vistu mai me lu

levasse da tornu!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     Ma tu senti si che ragionamenti. Pure Portos…

GESUARDO     (Facendo gli scongiuri) Ah ah! Ma allora tu mi matta per

davero! Non ce lo sai che non tocca numinallu in sua

assenza?

VERA                            (Fuoricampo) P’annà in bagno te reggo io Portos!

PORTOS                    (Fuoricampo) Poco a poco!

VERA                            (Fuoricampo) Lentamente sci… ma bisogna che te movi

sennò pure la schiena…

PORTOS                    (Fuoricampo) He roto todos la parte de atrás

VERA                            Daje daje… che doppo t’assetti un po’ in sala

GESUARDO     (A Domenica) Hai vistu se che hai cumbinatu?

DOMENICA     Che ho cumbinatu?

GESUARDO     L’hai numinatu porca zozza ladra! L’hai numinatu e mo

quillu vene de qua!

DOMENICA     Ma falla finita co’ ste stupidaggini… ma tu pinzi davero

che quillu bardasciu porta jella?

GESUARDO     Perché tu no?

DOMENICA     Beh insomma penso che sia sfurtunatu questo sci….

GESUARDO     Lo vidi? E la sfurtuna che è? La jella che te tiri addossu!

DOMENICA     Ho capitu ma semmai se la tira addossu da solu!

GESUARDO     E no… no! Perché quanno sta dentro la balilla mia la sfiga

non coje solu a lui!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     Aco capitu Gesuà… ma tocca cercà de aiutallu!

GESUARDO     Ma chiiiiiiiiiiiiii? Quillu è mejiu fallu affogà… che se te

jaccosti affonna pure a te!

DOMENICA     E Vera?

GESUARDO     Vera se cià voja de fa l’audace la facesse! Ma in un casu

come lu sia, lu suicidiu dovrebbe esse contemplatu come

forma de autodifesa! (Pausa)      ma se sa: le grandi storie

d'amore si dividono in 2 categorie: quelle sfurtunate e

quelle infelici!

DOMENICA     Senti caro mia: da quanno monno è monnu la fortuna

aiuta gli audaci!

GRSUALDO     Sci… e da quanno monno è monnu la sfiga non cià mai

avutu preferenze.

DOMENICA     Si sempre lu solitu esagerato!

GESUARDO     E come no: Tu penza che l’urdima vorda che so scappatu

co’ la macchia assieme a lui  aco vistu un gatto nero che

se grattava le palle.

DOMENICA     A sindì a te non ci sta verzu de scampassela?

GESUARDO     Come no? Basta ammazzallu, bruciallu, mischià la cenere

co’ l’acidu, mette tuttu dentro un urna a chiusura stagna e

seppellillu a 4 giorni de rioplanu e male non po’ fa!

DOMENICA     Ma insomma je la voli da una possibilità de riscattasse?

Famoje fa un’andra prova!

GESUARDO     Un’andra prova dici?

DOMENICA     Sci… che te costa?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GUESUALDO L’urdima m’è costata una balilla… vidi un po’ se te pare

pocu!

DOMENICA     Facemojie fa un’andra prova!

GESUARDO     Guarda che se pole fa una cosa a prova de bomba… ma

non aco mai sinditu che se ne pozza fa una a proa de

sfiga!

DOMENICA     Damoje una possibilità!

GESUARDO     E damojela… sennò tu quanno te punti si peggiu de un

cane da caccia!

DOMENICA     E basta pure co’ li dispetti tra te e Angelo!

GESUARDO     Ma io non jaco fattu gniciun dispettu!

DOMENICA     E beh Brucije casa è unu zucchirinu!

GESUARDO     Ma io non jaco bruciatu propiu gnente!

DOMENICA     Gesuà…  non  t’attaccassi  a  le  parole!  Non  je  l’avrai

bruciata ma je l’hai fatta brucià!

GESUARDO     Ma chiiiiiiiiiiiiiii ….chi? Io non jaco fattu brucià propiu

gnente!

DOMENICA     Guardalu oh… te sta spuntanno l’aureola su la capoccia!

Giustu chi non te conosce!

GESUARDO     Io non jaco fattu brucià gnente… hai capitu?

DOMENICA     Ma dici davero?

GESUARDO     Dico davero sci!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DOMENICA     E allora come ha fattu a pijajje focu casa a Don Angelo?

Entra Portos claudicante accompagnato da Vera

PORTOS                    He dado yo a la casa de incendios

VERA                            Qui Portos qui mittete qui!

DOMENICA     Che ha detto?

PORTOS                    Ho incendiato io la casa!

DOMENICA     L’hai incendiata tu? Ma che stai a di’?

GESUARDO     E vaiiiiiiii…. ‘ncuminci a anname a ceciu!

VERA                            Mo non ve l’arpijate co issu è? Jie capitatu per casu!

DOMENICA     Per casu? Come per casu?

GESUARDO     (A Domenica) Ahhhhhhhhhhh ecco! Hai capitu? Non l’ha

fattu con premeditazione... Je capitatu!

DOMENICA     Ma che significa capitatu?

GESUARDO     Significa: Tocca daje un’adra possibilità! Eccola! (Poi

rivolto a Portos) Hai bruciatu casa de Angelo? E come t’è

capitatu dimme?

PORTOS                    Don Gesuardo Tenía miedo de su reacción… ho paura

della sua reazione!

GESUARDO     (Ironico) Ma che dici… bellu de Gesuardo tia… è la

prima cosa giusta che azzicchi da quanno stai qui…. Che

reazione: semmai te daco ‘na medaja! Dimme come hai fattu?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    Una cosa stranissima! Usted presenta la villa de Don

Angelo?

DOMENICA     E certo che ce l’avemo presente!

PORTOS                    es una antigua villa!

VERA                            è una villa antica!

GESUARDO     S’è capitu quello che ha detto Vera non serve lu traduttore, ma che centra l’antico co le fiamme?

PORTOS                    ahora explicar. Dunque: Yo era la poda del jardín, donde

dos turistas americanos me dijo: Por favor, una imagen con la villa en el fondo?

VERA                            Ah… e allora che è successo?

PORTOS                    Alora…

GESUARDO     Fermu fermu che alora: alora un cornu. Vera… quanno

non ci sta da traduce traduci… quanno non se capisce una

mazza stai zitta?

VERA                            Me pareva chiaru

DOMENICA     Oddio quarche cosa a senzu s’è capita…

GESUARDO     Ma che senzu e senzu: ha attaccato co quella machinetta

più veloce de un tosa pecore elettricu… ce l’hai presente?

Trrrrrrrrrrrrrrrrr!

VERA                            Parla Italiano Portos!

DOMENICA     Sci Portos parla italiano che è mejio

GESUARDO     E lentu per favore che qui in italia nui quanno parlamo

non c’emo fretta!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    Esta Bien! Ho detto che ero a potare il giardino quando

due turisti americani mi hanno chiamato per chedermi di fargli una foto con la villa come sfondo!

GESUARDO     Ohhhhhhhhh mo s’è capitu!

DOMENICA     Dopo che è successo?

PORTOS                    Dopo si sono messi in posa e io mi sono preparato per

tomar una foto!

VERA                            Scattare una foto

PORTOS                    Si… scattare una foto, ma quando ho guardato in nel foro

ho visto loro pronti… ma la villa dietro di loro tutta nebiosa!

DOMENICA     E allora?

PORTOS                    Alora io non ho excattato subito la foto: ricordo di aver

detto di attendere perché dovevo mettere a fuoco!

Pausa lunga di riflessione da parte di tutti e controscena

DOMENICA     Tutto qui?

GESUARDO     E Non te basta? Voli de più? No lo so io! Se dice che la

jella ce vede benissimo, ma co lui pija pure la mira!

PORTOS                    Io proprio non capisco

GESUARDO     Senti un po’ Efesto: I turisti? Hai arrostitu anche issi?

PORTOS                    Efesto? mi nombre es Portos

GESUARDO     Efesto, Efesto: lu dio de lu fuoco…abbrucete…


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Entra Angelo con la pistola spianata e Pietra dietro

ANGELO                  (Verso Gesualdo puntando) Tu me devi risarcì lu dannu!

GESUARDO     (Disinvolto) Oh! Ben tornato Angelo che succede?

PIETRA                      Non l’aco pututu fermà… è entrato come un razzu!

GESUARDO   Non fa gnente Pietra: Don Angelo è sempre il benvenuto in casa mia! Poli tornà da do si vinuta!

PIETRA                      allora arvado de fori a vedè come va lu rimontaggiu!

GESUARDO     Che rimontaggiu?

PIETRA                      La balilla Don Gesuà… stanno proanno a rimontalla

pezzu pezzu… una comica!

GESUARDO     Ma hai chiamatu i meccanici?

PIETRA                      Eccerto ce mancherebbe! so vinuti a piedi dall’officina!

GESUARDO     e che ci sta de comicu?

PIETRA                      Ancora niente: aspetti quanno se n’arvanno in motorino!

GESUARDO      Io propiu non te capisco Pietra!

PIETRA                      (Uscendo) Lu motorino lu costruiscono co li pezzi de la

Balilla che javanzano! (Esce)

ANGELO                  Insomma la finimo co’ sta manfrina?

GESUARDO     Ma che veni a minaccià dentro casa mia?

ANGELO                  Quello che è troppu è troppu hai capitu? me devi ripagà la

villa!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Oh si propiu un omo de spiritu! Non te manca mai la

battuta umoristica! (Con una mossa lo disarma)

ANGELO                  Vojio falla finita una vorda pe’ tutte! Se si un omo

parlamone a sei occhi!

GESUARDO     Ah mo che la pistola ce l’ago io parlane a sei occhi è?...

(pensando) A sei occhi, come a sei occhi? (Controlla la

pistola e vede che è scarica)

ANGELO                  Sci: tu io e Portos!

PORTOS                    Io? E che centro io?

ANGELO                  Non ce nasconnemo dietro un ditu! Lo sanno tutti che si

unu jettatore… t’honno sinditu a lu bar che indicavi la Balilla t’honno sinditu mentre dicei che toccava mette a focu la villa mia!

GESUARDO     (Ridandogli la pistola) Ecco… e allora che centro io? Li

sordi chiedili a essu… ma ne la prossima vita però perché

questa non ji basta pe’ arpagamme la machina!

PORTOS                    Ma che fa gli ridà la pistola?

GESUARDO     Eccerto: se te deve sparà come fa?

DOMENICA     Gesuà… ma che si mattu? Per carità Don Angelo non

faccia una strage!

VERA                            La supplico don Angelo… lo lasci vive!

DOMENICA     Portos è un bravo bardasciu

VERA                            Non dia retta alle voci: è tutta invidia!

DOMENICA     So’ solu coincidenze me creda: solu coincidenze!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            E poi è indifeso: Lei non sparerebbe mai au una persona

disarmata vero?

GESUARDO     (Togliendosi la pistola dalla fondina e allungandola a

Portos) Giusto! Tie! Pija la mia!

PORTOS                    Madre de Dios! Un arma de fuego? Me siento débil

GESUARDO     Che se sente Ringo?

VERA                            Si sente svenire! Non ha mai usato una pistola in vita sua!

DOMENICA     (A Gesualdo) E tu che fai? Je ne metti una su le mani?

GESUARDO     Oh: a me chi vince vince… me sta bene: pija sta pistola

su!

PORTOS                    Es loco!

GESUARDO     E certo: qui la devi pija… in quale loco sennò?

DOMENICA     Per carità Don Angelo: Lei che ancora cià un po’ de sale

su la zucca non faccia Follie!

ANGELO                  Veramente…. È scarica!

DOMENICA     Scarica?

VERA                            Scarica?

PORTOS                    Como scarica?

GESUARDO     E Como Como… Brescia, Lecco e Lodi! Hai capitu

Angelo in che famija me tocca campà? Ma vui penzate

per davero che io so scemo?

DOMENICA     Ma che ne so’ scusa è: vedo che je ridai la pistola!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

GESUARDO     Eccertu… Je ridò su le mani una pistola carica? Forza

femmine: Uscita che qui se deve da parlà!

ANGELO                  Se deve da saldà andru che parlà: lui lavora per te? io a te

chiedo li sordi de li danni: quanno è troppu è troppu!

GESUARDO     Testo lo vedremo: mo fori!

VERA                            Si ma allora consegnateci le Armi!

GESUARDO     Aco dittu fori! Fori da sta stanza… moversi!!!!!!!!

Entra il Commissario con sottobraccio Donato Cavallo

COMMISS.            Scusate l’intrusione così… senza neanche avvisare

ANGELO                  (Facendo sparire la pistola) COMMISS.!

DOMENICA     O Dio mio che succede?

VERA                            Fermi per carità: non fate follie!

Rietra Pietra

PIETRA                      Non l’aco pututu fermà… è entrato come un razzu!

GESUARDO     Hai mai fermatu gniuciunu in vita tua tu? Comunque in

testo caso era inutile: è lu commissaru Scappa!

PIETRA                      Veramente lu commissariu è entratu!

GESUARDO     Senti ‘npo’ Pie’: ma de che te ‘mpicci tu. Te fai l’affari

tia?

PIETRA                      Come non detto Don Gesua’! Arvado a vedè lu

montaggiu!

GESUARDO     Ecco brava va a vedè a che puntu stonno!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PIETRA                      (Uscendo) Stonno a bon puntu: Un motorino no, (pausa)

ma un bellu tandem ce lu fanno!

GESUARDO     Commissà la scusi è ‘na pora deficente!

ANGELO                  Donato… ma che ce fai co lu Commissariu?

COMMISS.            Lei conoscete quest’uomo?

ANGELO                  Ebbe no lu conosco? E’ mi nipote!

COMMISS.            (A Gesualòdo) Lo conosce anche lei Don Gesuà?

GESUARDO     Certo: Donato Cavallo perché?

COMMISS.     Il sedicente signor Cavallo qui presente, preso in flagrante asseriva di non conocere nessuno di Voi…

DOMENICA     Come preso in flagrante?

VERA                            Non ce conosce?

PORTOS                    Ci conosce benissimo altrochè gli venisse…

GESUARDO     (Coprendogli la bocca) Zittu per carità che se per caso

capita chiccosa mo: stemo in braccio a Dio!

DOMENICA     Commissà che significa preso in flagrante?

COMMISS.            Lo abbiamo preso che stava attacando una bomba sotto

l’auto Don Geuslado dopo aver minato già quella di Don

Angelo!

GESUARDO     Sotto la mia auto?

DOMENICA     Sotto la nostra auto?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

VERA                            Sotto l’auto?

ANGELO                  Minato? Come minato?

COMMISS.            Eravamo sulle sue tracce da tempo è stato videoripreso e

lo abbiamo acciuffato proprio mentre si accingeva a

compiere i reati!

ANGELO                  Donato! Parla di chiccosa (Donato tace)

COMMISS.           Prima lo abbiamo visto parlottare con la stessa gang che dopo qualche ora smontava la Balilla…

GESUARDO     E non l’ete fermati? Smontavano la Balilla e vui sete stati

a guardà?

DOMENICA     E’ vero li sete stati a guardà

VERA                            E sci a guardà!

COMMISS.            Abbiamo lasciato che le cose seguissero il loro corso!

GESUARDO     No no porca zozza ladra ete aspettatu che me smontassero

quilli giojellinu pizzittu doppo pizzittu…lu corsu s’è

riempitu de pezzi de ricambiu!

DOMENICA     E’ vero è pieno de pezzi de ricambiu!

VERA                            Tutti pezzi de ricambiu!

GESUARDO     (A Domenica e a Vera) Ohhhhhhhh… ma che cio’ l’eco?

Stete a ripete quello che dico io: damoje ‘na chiusa!

COMMISS.            Comunque sia lo abbiamo pescato con l’accendino in

mano che dava fuoco alla villa ed ora a neanche mezz’ora

di distanza minava le vostre auto!


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Ma perché? Disgrazzaito delinquente perché? Parla!

(Donato tace)

COMMISS.            Il giovanotto essendo a conoscenza delle vostre

schermaglie… aveva architettato un piano abilissimo!

ANGELO                  Un piano?

COMMISS.            Certamente: mettervi prima uno contro l’altro attribuendo

a Portos la causa della vostra sfortuna e poi…

boommmmmmmmm.

DOMENICA     Oddio mia Booooommmmm: non ce pozzo penzà!

VERA                            Oddio Boommmmmm!

GESUARDO     E’ ripartitu l’eco! (Ad Angelo) Hai capito Don Donato? In

questo modo se sarebbe libberatu de te!

ANGELO                  E sci perché co te facea cilecca?

GESUARDO     Diceo per di… e una volta mortu tu avrebbe ereditato tua

la fortuna tua… e fin qui…!

ANGELO                  Come sarebbe fin qui? Che significa?

GESUARDO     Beh come se dice: erano panni lavati in casa… in fonnu

non facea del male a gniciunu!

ANGELO                  Ohhhhhhh… ma fa un po’ a murì ammazzatu!

GESUARDO     Ma infatti era quella la fine che stessimo facenno! Grazie

al tuo caro nipote Donato Cavallo! Angelo, Io e Portos

saressimo passati a miglior vita zompanno per aria e Lui,

ricco e senza più rivali magari se sarebbe ripresentato

qui… pe’ consolà… Vera?

VERA                            Pe consolà a me?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    (A donato) Pozzi murì furminatu!

Tutti si aspettano che accada qualcosa ma non accade nulla!

GESUARDO     (Sollevato) je l’ha scrocchiata pure in dialettu ma non è

successu gnente!

COMMISS.            Comunque constatiamo i fatti: ci metterà mano il giudice

e deciderà la pena da infliggere per aver dato fuoco

all’altrui proprietà!

ANGELO                  E speriamo che la pena sia breve!

GESUARDO     Non te faceo ccuci bbonu e generosu!

ANGELO                  No no che hai capitu: speramo che sia breve… ccucì

quanno artorna casca sotto le mie de mani!

GESUARDO     A ecco volevo di’… No lu scinicassi troppu perché

quanno hai finitu tu… ci staco pure io eh!?

ANGELO                  Non ce contassi troppu! Quanno ciò penzatu io ciarmane

pocu e gnente!

DONATO                 Me faccia da l’ergastolu commissà… l’ergastolo vojio!

Confesso tuttu… pure quello che non aco fattu… ma per pietà me faccia da l’ergastolu

COMMISS.            (Portandolo via) Noi togliamo il disturbo… se più tardi

volete passare in caserma…

GESUARDO E ANGELO Stia tranquillu sarà nostra cura!

COMMISS.            Forza uscita… ti aspetta…

DONATO                 L’ergastolo commissà me raccomanno… me l’ha

promessu… l’ergastoluuuuuuuuuuuuuu! (escono)


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Mi nipote: una serpe in casa

PORTOS                    E io che dovrei dire? Pe causa sua m’ero fattu la nomina

da jettatore!

VERA                            E’ vero Poru portos e non centrava gnente

DOMENICA     Beh Insomma: i quadri che cascavano?

PORTOS                    Macchè: una combinazione! Guardi! (e li indica senza che

succeda nulla)

GESUARDO     Sci… E lu temporale?

PORTOS                    Una combinazione anche quella: Buona giornata don

Gesuardo!

Tutti aspettano il tuono che non arriva

GESUARDO     Gnente quadri che cascano, gnente tono che arriva? Ma…

allora…

PORTOS                    Allora ecco come vanno le cose: gente superficiale manda

in giro notizie superficiali che fanno subito presa: è più facile credere che verificare!

ANGELO                  E quistu per anni s’è portata la patente da jettatore

alimentata da mi nipote Donato?

VERA                            Tutto perché io l’aco rifiutatu?

GESUARDO     Ma allora tu non porti sfiga?


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Venerdì 17

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PORTOS                    Ma no don Gesuardo no: io mai ho portato sfortuna! In

questa vita nessuno e' nato sotto una cattiva stella: piuttosto ci sono persone che guardano male il cielo; la sfortuna è solo una sciocca superstizione: la sfortuna non esiste!

Cadono contemporaneamente tutti i quadri si sente il tuono si chiude il sipario

FINE


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