Commedia in tre atti
di Cesare Giulio VIOLA
Premio Napoli 1955
da IL DRAMMA n. 239-240 - Agosto-Settembre 1956
LE PERSONE:
GIROLIMA CALABRESE, 80 anni
COSIMO CALABRESE, 40 anni
ARDUINA, sua moglie, 36 anni
EFISIO, fratello di Cosimo, 45 anni
CLAUDIA, sorella di Arduina, 30 anni
Il Brigadiere DASPURO, 35 anni
DIONISIA, serva di casa Calabrese, 15 anni
LAURETTA, figlia di Cosimo, 12 anni
Nella vecchia casa dei Calabrese,
in un piccolo paese di Puglia,
il giorno del Venerdì Santo.
ATTO PRIMO
La scena: stanza umida e trasandata: il salotto di casa Calabrese. Una finestra di fondo: due porte, una a dritta e l'altra a manca. Alla finestra tende scolorite: divani logori, poltrone con i piedi malfermi. Un lampadario al centro del soffitto. Ogni cosa è segnata da una evidente decadenza. La stanza, tuttavia, è quella d'una casa che ebbe un tempo dignità e decoro. Ritratti di antenati alle pareti: i Calabrese nell'epoca d'oro. E quando si alza la tela, Dionisia lava il pavimento. E canticchia. Azione. Si affaccia alla porta di sinistra la vecchia Girolima.
Girolima Che fai?
Dionisia Lavo il pavimento...
Girolima E c'è bisogno di cantare? Non lo sai che, oggi, le campane della chiesa son legate? E come non cantano le campane non cantano gli uomini...
Dionisia Scusate, signora... Non canto più...
Girolima Voi siete tutti della stessa razza... Miscredenti... Gente perduta...
(Si ode un motivo infantile, sonato al pianoforte)
E anche quella... Va'... Dille che la smetta...
Dionisia (levandosi) Ripassa la lezione...
Girolima La ripasserà domani, ch'è giorno di gloria...
(Dionisia esce)
Che educazione... E intanto il padre si infila il cappuccio e il camice e ieri ha licitato, alla confraternita del Carmine, la « troccola1 » per guidare oggi la processione... Il diavolo che guida la processione del Cristo morto...
Arduina (entra e coglie il soliloquio di Girolima) Che c'è, signora Girolima...
Girolima Io non so chi me l'ha fatta fare, a sposare il padre di tuo marito... E ad abbandonare quel mio paese lassù, dove ci stanno gli anarchici, sì, che odiano la Chiesa e i preti, ma sai che odiano e preti e Chiesa... Mentre qui vi battete il petto, e siete pagani... Ci son venuta, ci son restata, ci lascerò la pelle... Per fortuna non sono riuscita in tanti anni a perdere la mia parlata... Romagnola son rimasta, e romagnola morirò...
Arduina Ma perché dite questo?
Girolima Perché Dionisia canta e tua figlia suona, ed oggi è il Venerdì Santo... (Come a se stessa) L'ospedale... L'ospedale di Forlì... Se tuo suocero, mio marito, requiescat in pace, non avesse costruito l'ospedale di Forlì, io non l'avrei conosciuto e non l'avrei sposato... E non sarei finita qui... « Andiamo laggiù, perché laggiù stanno le mie terre... ». Ed io condannata a stare, dove stanno le sue terre... E i miei figli condannati a star qui, perché ci stanno le terre... Che ne hanno ricavato? Tasse... E ora se la prenderanno i contadini, e tua figlia non avrà dote... Fai bene a farle studiare la musica: così è probabile che, a furia di battere i tasti, darà lezione di pianoforte qui, ai figli dei « massari »... Macché pianoforte... Dovrebbe imparare a sonar la cornetta, così un posto nella banda del paese lo troverebbe...
Arduina Voi vi lamentate sempre...
Girolima E che, vorresti lamentarti tu? Certo anche la tua, non è una vita allegra... Mio figlio Cosimo non è un marito comodo... Ma sei nata qui, ti hanno educata alle « Marcelline » di Lecce, hai le abitudini di questo paese... Ottima famiglia, come la nostra del resto, con la corona della baronia in più... Ma qui siete tutti baroni, e se non lo siete, baroni vi credete... Hai, forse, da rimpiangere come me una città dove si vive civilmente? Se si pensi che qui non avete ancora la ferrovia, e che se volete partire dovete attendere sera e mattina i comodi della corriera...
Arduina Avete ragione...
Girolima Per fortuna c'è una chiesa... E quando sei giunta in chiesa non c'è più, né questo paese, né Forlì, né la corriera, né il pianoforte: c'è la chiesa... E lì me ne vado, per dimenticare tutto e tutti... Ci rivedremo a colazione... Mi raccomando: magro...
(Entra Efisio)
Ah! Sei tu?
Efisio Buon giorno, mamma...
Girolima Buon giorno... Finalmente ti si vede... Avevo detto al fattore che ci portassero per Pasqua tre capponi...
Efisio Li ho portati io...
Girolima Bene! Quanti giorni resti? Efisio Tre: le feste... Lunedì torno alla masseria...
Girolima Ma che ci fai tu, alla masseria? Tosi le pecore? Almeno il marito di questa signora se la sciala... Gioca a carte, dalla mattina alla sera, al caffè della Piazza... Fa il « viveur »...
Arduina Signora...
Girolima Hai ragione... Tutte queste mie parole sono peccati: peccati di insofferenza... È bene che me ne vada... Che se resto qui, e seguito a parlare, mi piazzo dietro il confessionale e non la finisco più...
(Esce lentamente. Pausa).
Efisio (dopo che Girolima è uscita) S'è alzata con un diavolo per capello, oggi...
Arduina No: è sempre la stessa... Tu stai lontano, beato te!... Certo non dovrei parlare così di tua madre... Ma ci sono momenti...
Efisio Io mi sono esiliato in campagna, per tante ragioni, ma anche perché non la tolleravo più...
Arduina Io invece debbo restar qui... Soffoco, caro Efisio... Ci seppellirà tutti...
Efisio E Cosimo?
Arduina Gioca a carte, pur di evitarla... Perché Cosimo, con quel suo carattere... E per scansare diverbi e maledizioni... Gioca a carte... Io e la bambina dobbiamo sorbircela dalla mattina alla sera... Per fortuna passa le mezze giornate in chiesa. (Con altro tono) Hai un bel vestito, Efisio...
Efisio No... Lo comprai bell'e fatto, qualche anno fa... Pochi soldi...
Arduina E dire che sei stato un uomo elegante...
Efisio Quand'ero studente... Quando eravamo tutti ragazzi, e d'estate si facevano in comitiva le scampagnate... Ricordi quella volta che ammazzammo una vipera al bosco dei Rùssoli...
Arduina Già... C'eravamo tutti... C'erano le figlie del Ricevitore... E la povera Stellina che sposò Santeufemia e morì di parto...
Efisio C'era anche tua sorella Claudia...
Arduina Già...
Efisio Già... (Mutando discorso) Vado a prendere la bambina e la conduco all'aperto... (Chiamando, mentre esce) Lauretta... (Esce).
(Sulla soglia della porta si presenta Dionisia: quando vede gli uomini, è sempre un po' elettrizzata).
Dionisia Signora... C'è il brigadiere dei Carabinieri...
Arduina Chi?
Dionisia Quel bel giovine... Il brigadiere... Vuole parlare col signor padrone...
Arduina Gli hai detto che il padrone non c'è?...
Dionisia Sissignora...
Arduina Digli che può trovarlo alla Confraternita del Carmine...
Dionisia Sissignora...
(Fa per uscire, quando sulla soglia è già apparso il brigadiere)
Uh! Sta qua... Favorite, signor brigadiere...
Il Brigadiere Mi scusi, signora... La ragazza aveva lasciato la porta aperta... Ho un po' di fretta: debbo organizzare il servizio pubblico per la processione... Dovevo comunicare una notizia a suo marito... Non so se mi sarà dato di vederlo in mattinata... Allora, quando rientra, le sarei grato se volesse dirgli, da parte mia, che riguardo a quella faccenda tutto è a posto... Non si preoccupi...
Arduina (a Dionisia che sta incantata di fronte al brigadiere) Tu puoi andare...
(Dionisia esce malvolentieri)
Di che si tratta, signor brigadiere?
Il Brigadiere No... Un fatto di servizio pubblico... Lui è informato... Gliene parlerei, ma si tratta di cosa delicata... Mi saluti don Cosimo...
E buona Pasqua, signora...
(Il brigadiere sta per uscire, quando Dionisia entra rapida).
Dionisia Il padrone è qui, signor brigadiere...
Il Brigadiere Bene, bene... Meglio così...
(Entra Cosimo Calabrese. È un uomo sanguigno).
Cosimo (alla moglie) Buon giorno... Buon giorno, brigadiere... Accomodatevi... Non gli hai offerto neppure una tazza di caffè... Dionisia...
Dionisia (accorrendo) Pronta...
Cosimo Due tazze di caffè...
Dionisia Subito, don Cosimo... (Esce).
Il Brigadiere Veramente la signora non mi aveva offerto il caffè perché io non le ho dato il tempo... Le avevo chiesto di voi...
Cosimo Ed io sto qui... (Intenzionale) Si tratta?!
Il Brigadiere Sissignore...
Cosimo Arduina, ti dispiace di lasciarci soli?
Arduina Prego...
Il Brigadiere I miei ossequi, signora...
(Arduina, dopo aver risposto con un cenno del capo al brigadiere, esce. Pausa).
Cosimo (a mezza voce) Dunque?
Il Brigadiere Fatto: vi ho servito a puntino...
Cosimo Grazie, brigadiere... Perché voi capite...
Il Brigadiere L'onorabilità di una famiglia, e di una famiglia come la vostra... Ma che idea...
Cosimo E per fortuna, stamattina - io faccio la solita partita al caffè di Mazzacuto, è l'unico posto dove si può bruciare questo nostro tempo infame - te la veggo che entra, siede a un tavolino, tutta impennacchiata, pittata sulla faccia... Il solito giro... Lo fanno tutte appena mettono piede in paese... E non l'ho riconosciuta... Soltanto quando ha ordinato il caffè: la voce... Mi ha fatto sbagliare uno spariglio... E ho perduto la partita...
(Entra Dionisia con due tazze di caffè. Lo offre ai due).
Dionisia (a Cosimo) A voi senza zucchero...
Il Brigadiere Perché?
Cosimo Diabete... Mentre voi, eh!...
Il Brigadiere Due cucchiaini...
Dionisia (dopo aver versato lo zucchero) Il signor brigadiere sta bene... Si vede...
Cosimo (quasi scacciandola) Va' via...
Dionisia Sissignore: io non volevo offendervi... (Esce, sempre guardando il brigadiere).
Cosimo (riprendendo il discorso) Ma siamo certi che...
Il Brigadiere Le ho fatto il foglio di via... E stasera parte con la corriera... L'ho fatta chiamare: è venuta in caserma...
Cosimo Vi ha detto che io l'avevo affrontata?
Il Brigadiere Mi ha detto: « Questi sono ordini che vengono da casa Calabrese... Dal mio diletto cognato e dalla mia amata sorella... ».
Cosimo Mia moglie è al buio di tutto... E non deve sapere... Né lei, né mia madre, né mio fratello... Questa è cosa che deve restar circoscritta fra noi due... Mi ha guastato il Venerdì Santo... Come sapete io ci tengo a guidare la processione del Cristo morto: ho speso ventiduemila lire per aggiudicarmi la « troccola »: il crepitacolo... Ed ora non so come farò a infilarmi il cappuccio e il camice... Insomma, finché non sarà partita...
Il Brigadiere Parte alle sei...
Cosimo E la processione esce alle cinque dalla chiesa... Bah! Purché ci si levi dai piedi... Io vi ringrazio, signor brigadiere. Mi avete dato una prova d'amicizia... C'è, in più, che io non posso innervosirmi... Il diabete...
Il Brigadiere Ma vi curate?
Cosimo E come... Insulina.... Perché a tutto posso rinunciare, tranne che a mangiare. E con l'insulina, si mangia... Ma è un grosso fastidio: sempre a punzecchiarsi...
Il Brigadiere Non vi preoccupate... Un mio zio, col diabete, è morto a ottantasei anni... Allora: arrivederci, don Cosimo...
(Si salutano: il brigadiere esce. Pausa. Cosimo è solo. Fa un gesto, come per raccogliere le idee).
Cosimo Dunque, dunque... Ah! Dionisia...
Dionisia (accorrendo) Comandi, padrone...
Cosimo Hai preparato il camice e il cappuccio?
Dionisia Sissignore... Li ho lavati...
Cosimo Li hai stirati?
Dionisia C'è tempo, padrone... Li stiro più tardi...
Cosimo (innervosendosi) Non c'è tempo da perdere... Questa è la casa del disordine. Invece di far l'occhietto al brigadiere... Me ne sono accorto, sai... potresti lavorare... Non fai niente dalla mattina alla sera...
Dionisia (ribellandosi) Io? Io ho tutta la casa sulle spalle, signore... E lava, e stira, e cucina, ed apri la porta, e rammenda, e fa la spesa, tutto sulle mie povere spalle... Uffa, uffa, uffa!...
Cosimo (gridando) Vuoi smetterla, cialtrona?...
(Appare sulla soglia dell'uscio Arduina).
Arduina Che c'è?...
Dionisia C'è che il padrone ha i nervi e se li sfoga con me...
Cosimo Va' via, va' via... Se non vuoi che ti agguanti per le trecce e ti sbatta al muro, come un cencio sudicio...
Dionisia (riparando dietro le gonne di Arduina) Signora...
Cosimo Va', ti dico: civetta del diavolo...
(Dionisia scappa comicamente e infila l'uscio)
Ma ce l'hanno tutti con me, oggi: non mi lasciano in pace... Ed io che non dovrei innervosirmi... Qui vogliono che mi aumenti lo zucchero: una zuccheriera vogliono che diventi... Del resto, io non so perché mi preoccupo: tanto, prima o dopo... Che ci sto a fare, io, qui... Alzarsi al mattino, passare le giornate fra quattro tangheri: estate e inverno, quattro passi dalla casa al caffè: sempre lo stesso marciapiede: il giornale, la radio, tanto per sapere che si fa nel mondo... E quando l'hai saputo?... Piatti così di pasta asciutta: vino, un bicchiere, due bicchieri, quattro bicchieri... E ti alzi da tavola, stonato... E dormi il pomeriggio: non sulla poltrona per schiacciare un sonnellino: ma ti infili nel letto, ti svesti, ti togli le scarpe... Come se fosse notte... Più tardi un cinematografo, se c'è... E torni a casa quando per le strade non incontri che quattro disperati come te... « Buona notte, don Cosimino... Buona notte, buon sonno... ». Passiamo la vita a dormire.
Arduina E di chi è la colpa?
Cosimo Tua... Quando dormo e quando mi sveglio... Perché ci sono i momenti in cui ti svegli... Come stamattina...
Arduina Che ti è capitato, Cosimo?
Cosimo Niente... La tua famiglia...
Arduina Che c'entra la mia famiglia... Lasciala in pace, la mia famiglia... Oggi il Signore sta nel sepolcro: il Signore s'è fatto crocifiggere per i nostri peccati... Ma io ho capito che tu hai voglia di litigare, stamani... E mi cucio la bocca per non rispondere... (Si fa il segno della croce) E anche tu, cuciti la bocca, da buon cristiano, almeno per una giornata, ché devi condurre la processione, ed è bene che sotto il camice e il cappuccio ci vada col cuore leggero...
Cosimo Tu sei l'olio di ricino per i bambini, che ci mettono l'alchermes così non se ne accorgono... Gesù, il Santo Sepolcro, il camice e il cappuccio, la bocca che si cuce, e sotto sotto mi dici: « Non essere quel villano che sei sempre stato »...
Arduina Questo lo dici tu... Sei tu che ti qualifichi...
Cosimo E invece dovresti inginocchiarti dinanzi a me... Perché io, il fannullone, - sì, sì, questo pensate di me, tu, mia madre, tutto il paese - quando viene il momento, non perdo tempo... Una saetta divento... E quando dico « la tua famiglia », so che mi dico...
Arduina Dici ciò che hai detto in quindici anni di matrimonio... Sempre: so a memoria le tue parole...
Cosimo No, no... Potrei aggiungere qualche nuova battuta... Ma lasciamo andare... Dionisia...
Dionisia (accorrendo) Pronto, signore...
Cosimo Hai stirato il camice e il cappuccio?
Dionisia Sissignore...
Cosimo Bene... Giacché ti sei sbrigata, ti dò la libertà per domani al pomeriggio. Così potrai goderti la festa per la strada...
Dionisia Grazie, don Cosimo...
Cosimo Ma alle sette dovrai essere tornata...
Dionisia Sissignore... (Esce).
Cosimo (ripigliando il discorso) E specialmente l'onore... Se non ci fossi io.... Mia madre in chiesa, Efisio alla masseria, tu qui come una tartaruga.... Ma ci sono io, che vi dicendo...
Arduina Non ti capisco...
Cosimo Mi capisco io... Efisio non s'è visto?...
Arduina È già venuto.... È uscito con la bambina...
Cosimo (allarmato) Dov'è andato?
Arduina Sarà andato al caffè... Lui le offre sempre il gelato...
Cosimo (sempre più inquieto) Al caffè? Ma che gli è saltato in testa?
Arduina Ci vanno sempre insieme... Ogni domenica...
Cosimo Ma non è il caso... I gelati... La bambina può agguantarsi un tifo... Scusa: vado a pescarli... Se ne va al caffè... E offre i gelati... Che ne sa lui, come son fatti i gelati...
(Mentre Cosimo esce rapido e affannato si incontra con Girolima)
Ah! Siete tornata...
Girolima C'è una folla in chiesa... Non respiravo... Non è stato possibile... Gli anni!...
Cosimo Avete incontrato Efisio e la bambina?
Girolima No... O forse li ho incontrati e non li ho visti...
Cosimo Scusate... Scappo...
Girolima (interdetta) Questa è una casa!... Tutti scappano... Vado di là e mi tolgo la pelliccia... Poi mi chiamate all'ora del pranzo...
Arduina Sì, signora Girolima...
Girolima Tu non sai chiamarmi « mamma »... No... Ti capisco...
Arduina Mi sono abituata così, dai primi tempi...
Girolima Non ho sostituito tua madre... È logico....
(Esce lentamente).
Arduina (pigra) Dionisia...
Dionisia (accorrendo) Pronta, signora...
Arduina Che facevi?
Dionisia Ho messo a bollire il pesce...
Arduina Poi, prepara la tavola... C'è un posto in più: il signor Efisio... E portami la coperta di seta che s'è scucita, e oggi dobbiamo metterla al balcone... E porta l'ago e il filo.. Dionisia Subito, signora...
(Esce. Torna subito, con la coperta di seta, il filo, gli occhiali)
Vi ho portato pure gli occhiali...
Arduina (stanca) Grazie... Ho fatto un sogno stanotte... Sono tanto stanca... Non potevo riaddormentarmi...
(Dionisia esce. Arduina sbadiglia. Poi, a passo lento, va verso una poltrona. Siede)
Ah, un po' di pace...
(Arduina inizia il cucito. Poi la coperta le cade dalle ginocchia. Si appisola. Si riprende. Poi s'adagia col capo sulla spalliera della poltrona. E, stanca, si addormenta. Il silenzio è nella casa. Lunghissima pausa. Dionisia rientra con impeto, ma trova Arduina addormentata).
Dionisia Signo... (Ma si interrompe: poi si volge all'interno e sottovoce) Dorme...
(Entra Claudia. È vestita con un abito vistoso: imbellettata, i capelli ossigenati e ondulati: una donna artefatta che stona con l'ambiente di casa Calabrese. Fa un cenno a Dionisia perché se ne vada via. Contempla la sorella. Sorride ironica. Si decide a parlare).
Claudia Disturbo?
Arduina (destandosi di soprassalto) Oh! Chi è... (Riconosce Claudia) Tu, Claudia...
(Fa per avviarsi verso di lei, ma Claudia la trattiene con un gesto).
Claudia Un momento... Niente abbracci. Prima mi fate scacciare...
Arduina Chi? Che cosa... Perché stai in piedi, ferma, così...
Claudia Non sto affatto ferma, cara... Il motore gira forte... Permetti? (Indica una sedia).
Arduina Figurati!... E come ti trovi qui?...
Claudia (ostile) Ma che vogliamo recitare la commedia? Tu non sai perché io sto qui? E allora domandalo a tuo marito... Non ti ha detto che ci siamo già incontrati?
Arduina No... Non so... (Smarrita) Ma che cosa accade... che accade oggi?... (Si porta, come disperata, le mani nei capelli).
Claudia Calmati... Calmati... Le mani nei capelli, caso mai, dovrei metterle io... Ti meravigli, eh?
Arduina Di che?
Claudia Che io sto qui...
Arduina Mi meraviglio che tu non ci abbia avvisato... Tanti anni che non ci si vede...
Claudia Tu sempre qua... È vero? Ed io per il mondo... Tu, dunque, non sai che cosa è accaduto stamani...
Arduina Ti giuro...
Claudia Beh! Te lo dico io... Mi hanno, dapprima, diffidata... Eppoi mi impacchettano, sulla corriera delle sei, col foglio di via...
Arduina Ma perché... Che vuol dire questo foglio di via...
Claudia Perché esercito il mestiere della meretrice...
Arduina Claudia...
Claudia Sì... Tuo marito mi ha pescata al caffè... Gli ho detto che iersera ero scesa alla Casa di Maria Cassala... Dove vanno i soldati, gli operai, i contadini... E ora mi si impedisce di esercitare il mio mestiere, perché in questo paese vivono i miei rispettabili parenti Calabrese... Cioè tu... Poiché l'unico legame coi Calabrese sei tu... E allora io sono venuta da te, per chiederti ragione... E per fare lo scandalo... Sì... Poiché io partirò alle sei, questa sera, con la corriera... Ma prima di partire avrò sporcato tutto... Imbrattato di stereo le mura della vostra casa, di dentro, di fuori... Non potrete più uscire per le strade... Ecco: ora sai tutto...
Arduina Non so niente... Sei partita sposa, quindici anni fa, e mi torni... Ma tuo marito?
Claudia Chi?
Arduina Tuo marito...
Claudia Orazio?... Ah! Ah! Ah!... Mi avete costretta a sposarlo... Tu, tuo marito, quella maledetta signora Girolima... Perché non vi faceva comodo ospitarmi, qui, con Efisio che aveva perduto la testa per me... Papà e mamma erano morti... E tu avresti dovuto difendermi... No... Il ragioniere Orazio Foresi, purché mi levassi dai piedi... E me ne andassi lontana... Mi avreste accompagnata alla stazione con la banda, pur di vedermi partire...
Arduina Era un bravo giovane...
Claudia Sì, sì, ma non mi piaceva: aveva le mani pelose come una scimmia... E gli ho fatto un fracco di corna... Finché mi ha cacciata di casa... Dopo la morte del bambino... La tua invece è viva...
Arduina Sì...
Claudia Non la voglio vedere... Non mi fate vedere la bambina...
Arduina Non te la faccio vedere...
Claudia Perché ti faccio schifo?... Perché non vuoi che le rimanga l'immagine di me, così come sono?
Arduina No, Claudia... Perché tu usi un linguaggio che è bene non sia ascoltato da una bambina... ingenua, ecco, ingenua...
Claudia È giusto... Vuol dire che la risolveremo fra noi, grandi... Dammi un cognac...
Arduina Non abbiamo cognac... Abbiamo qualche rosolio che facciamo noi con gli estratti...
Claudia Rosoli fatti in casa... Portami un bicchiere d'acqua...
Arduina Sì... (Esce).
(Claudia sola cava dalla borsetta uno specchietto, si tinge col lapis le labbra: accende una sigaretta. Ride, come all'entrata in scena, il suo riso sarcastico. Arduina rientra con una brocca d'acqua e un bicchiere sopra un vassoio. In silenzio, senza ringraziare, Claudia beve l'acqua).
Claudia Acqua di cisterna...
Arduina Non abbiamo ancora l'acquedotto...
Claudia Se sapevo, t'avrei chiesto un bicchiere di vino...
Arduina A quest'ora?
Claudia E che c'è un'ora per bere il vino?... Vino di Puglia: delle vostre proprietà... Le avete ancora le vostre proprietà?
Arduina Sì...
Claudia E siete tutti vivi?...
Arduina Sì...
Claudia Anche tua suocera? Ancora il diavolo non l'ha spazzata dalla terra?
Arduina È viva...
Claudia E tu, come stai?
Arduina Male...
Claudia Quasi mi fa piacere... Dunque: io vengo da Brindisi... Io non posso tornare a Brindisi... E voi volete farmi tornare a Brindisi, col foglio di via... Qui mi è impedito di esercitare il mio mestiere... Io mi stabilisco in casa vostra, e se mi arresteranno, mi arresteranno in casa vostra... Ma, prima che mi arrestino, mi ammazzo, in casa vostra... Ecco: questo è il programma. Tanto per intenderci...
Arduina Perché vuoi far questo?
Claudia Ho le mie ragioni...
Arduina Puoi anche dirmele...
Claudia No! Sono fatti miei...
(Pausa. Arduina si raccoglie, poi parla con voce pacata).
Arduina Senti, Claudia... Come già ti ho detto, io non ero al corrente di nulla. Né del tuo arrivo, né di tutto ciò che ha seguito il tuo arrivo... Stamani è venuto il brigadiere e ha parlato con mio marito... Mi hanno pregata di allontanarmi da questa stanza... Tutto avrei immaginato, tranne che si trattasse di te... È stato bene che tu mi abbia chiesto da bere... Nei pochi minuti che mi hanno allontanata da te, io, come faccio sempre, ho potuto raccogliermi, e recuperare una relativa calma... Sai, a volte, basta una pausa... Sono esercitata a questo, perché non passa giorno che io non sia investita, o da mio marito, o da mia suocera, o dalle stesse cose della vita, e non debba armarmi a difesa... Sorprese... Sempre sorprese... E questo tuo arrivo è forse la più grossa sorpresa... Beh! Oggi è il Venerdì Santo...
Claudia Già...
Arduina E accogliamo questa sorpresa, in nome del Signore, che si è sacrificato per noi... Mi accorgo che tu non sei in grado di rispettare questa giornata...
Claudia E la rispettate voi, nei miei riguardi?
Arduina È vero... Ma se non la rispettano gli altri, la rispetto io...
Claudia (ironica) Fai la pinzòcchera?
Arduina No... Io non mi batto il petto dinanzi agli altari... Ma, ogni sera, quando mi chiudo nella mia camera, prima di coricarmi accanto alla mia bambina, ché da anni io e mio marito dormiamo separati, prego per i vivi e per i morti: e ho tanto pregato per te... Da anni non sapevo più nulla di te, non ti sei fatta più viva, ma io ho sempre pensato a te...
Claudia Grazie... Con pochissimo profitto da parte mia... Evidentemente le tue preghiere non giungevano al Signore...
Arduina Per mia indegnità...
Claudia O per indegnità mia...
Arduina Perché rispondi così?...
Claudia E come vuoi che ti risponda?
Arduina Io non conosco la tua storia....
Claudia Eccola qui...
(Si batte il volto imbellettato, agita i capelli ossigenati, palpa il suo vestito sgargiante)
Più chiara di così... Senza inganni... Ci leggi tutto...
Arduina Non so come ti sei ridotta in questo stato...
Claudia Questo lo so io... Un romanzo... Hai letto mai un romanzo?
Arduina Non leggo più... Ma forse il tuo è un romanzo in cui si può anche leggere qualche pagina lieta.
Claudia Mentre il tuo? Grigio...
Arduina Nero... Ma questo non importa...
Claudia Oh! Se importa... Come che sia andata, hai mangiato, hai Dovuto, hai dormito sempre in una stessa camera... E scommetto che ti lamenti... Se hai pregato anche per te, il Signore in qualche modo ti ha esaudita... Lascia che te lo dica io...
Arduina Sarà! Forse è così... Ma io so che se non avessi avuto la bambina, a quest'ora...
Claudia Che avresti fatto?
Arduina Quello che vuoi fare tu...
Claudia Io l'ho perduto il bambino...
Arduina Oh! Se nostro padre e nostra madre ci potessero guardare: non so chi vedrebbero più infelice... Stanno qui, in un brutto cimitero, e io ci vado sempre... E mi raccomando a loro...
Claudia Evidentemente non ti ascoltano, perché, se ti ascoltassero, non avrebbero permesso che io venissi qui... Che vuoi che veggano, che vuoi che veggano?... Quando uno se n'è andato...
Arduina Beh! Io ci credo... Ed è a nome loro che ti scongiuro...
Claudia Di infilare la porta di casa?... Togliere l'incomodo, insomma...
Arduina No... Io non posso dirti questo... Tu lo sai... E forse ne abusi... Tu resterai qui... Lo so... A dispetto di tutto e di tutti, finché ti farà comodo... Ti conosco... Ma alle sei dovrai assolutamente lasciare questa casa... È la tua vita che ti conduce a questo... Non voglio giudicare la tua vita... In questo momento fa' che io ti vegga come ci siamo lasciate tanti anni fa...
Claudia È un po' difficile...
Arduina No... Si può... Si può... Voglio che, in queste poche ore... tu sia quella d'allora... Sei venuta di passaggio... Devi partire... Andare a Brindisi... E hai voluto riabbracciare tua sorella... Sei la moglie di Orazio... La signora Foresi... Io e Cosimo sappiamo... Ma gli altri... Perché tu te ne vai... e io resto...
Claudia Beh?
Arduina Sono la donna che non ha portato un soldo di dote... che avrebbe accalappiato Cosimo... Quella che mangia a ufo... La vecchia mi ha condannata sotto questo continuo dileggio... Sai perché si oppose al tuo matrimonio con Efisio? Perché, come me, non avevi un soldo di dote... « Ne basta una! », disse. Ché qui tutto è soldi... Non importa essere una brava onesta donna. Tutto è soldi... Ora non voglio che mi si dica: « Non solo è una pezzente, ma è anche la sorella d'una... ». È per i nostri due morti che te lo chiedo... E anche per la mia bambina...
Claudia Ma se lo sa tuo marito: lo sa il brigadiere...
Arduina Mio marito tacerà... Sai: se nel tempo questa bambina dovrà sposarsi... Basterà dirgli questo a mio marito... E in quanto al brigadiere... Siamo amici con i carabinieri... L'importante è che non lo sappia mia suocera... E questo dipende da te... Eccola: sento i suoi passi. Dipende da te...
Gerolima (mentre apre la porta) Dove stai, Arduina... (Si affaccia, vede Claudia) Oh! Hai visite? (Si ritrae).
Arduina (con altro tono) No, signora... È un'improvvisata... Vedete chi c'è?...
Girolima (aggrottando le ciglia) Ma... Se non sbaglio...
Arduina Sì... Claudia...
Girolima Oh! Oh! Oh! Guarda chi si vede... È resuscitata Claudia... Non solo è resuscitata, ma si fa viva con noi... Sei venuta con tuo marito?
Arduina No... Il marito l'attende stasera a Brindisi... Lei ha approfittato per darci un saluto... Voleva vederci...
Girolima (a Claudia) Di' un po'... Lassù: dove stai tu, son finiti i francobolli, le cartoline, la carta da lettera, le penne e gli inchiostri? Come dovremmo accoglierti noi? Morta... Morta per dieci anni... Fatti vedere... (Si avvicina a Claudia) Si vede che vivi in città.. Beh, io dovrei dirti « vat-tene ». Perché quando non ci si fa più vivi, per tanto tempo, non si merita l'ospitalità... Ma alla sola idea di respirare un po' d'aria diversa... Siediti.
Claudia Grazie...
Girolima Come mi trovi?
Claudia Bene, signora...
Girolima Ottant'anni...
Claudia Non si vedono...
Girolima Ma si sentono... Li sento io... E come hai trovato tua sorella?...
Claudia ... Bene...
Girolima Sì... Ma se vi mettete una a fianco dell'altra, tu, sia pure con qualche correzione, hai la faccia della rosa, e lei pare un risotto alla milanese color zafferano...
Arduina E che vorreste che qui, in questo paese...
Girolima Già... Ma come si può piacere al proprio marito... Mentre questa, sia pure con qualche correzione... Scommetto che tuo marito è ancora innamorato pazzo di te... Dimmi, dimmi: parlami di lassù... Sei stata mai a Forlì?...
Claudia Sì... Due anni fa...
Girolima Io sono sessant'anni che non ci vado... Dove abitavi?
Claudia Oh!... In albergo... Ci stetti una settimana...
Girolima Con tuo marito...
Claudia Sì, con mio marito...
Girolima Tuo marito ha fatto carriera...
Claudia Sì...
Girolima E dove state ora?
Arduina È... direttore della sede di Ravenna...
Girolima Ravenna... Non la conosco... Ma dev'essere una bella città... Sei venuta in un giorno di magro... Ma sai, a casa Calabrese, di magro o di grasso, si mangia bene... Arduina, hai provveduto perché si aggiunga un posto a tavola?... Va'. Provvedi...
(Arduina guardando intenzionalmente Claudia esce)
Che mortorio, eh! Qui è sempre Venerdì Santo... Hai fatto bene ad andartene... Tu l'hai capita... Non te lo dovrei dire, ma sono contenta di rivederti... Qui non posso parlare con nessuno.
(Entrano Cosimo, Efisio e Lauretta. Cosimo ed Efisio, in diverso modo, restano meravigliati della presenza di Claudia)
Guardate chi c'è... Che sorpresa... Lauretta, abbraccia tua zia Claudia...
(Lauretta abbraccia Claudia)
E voi due... Stringetele la mano... State lì come due allocchi...
(Cosimo ed Efisio in diverso modo eseguono)
Ci ha fatto l'onore di una visita... Sta con noi tutto il Venerdì Santo... L'ho invitata a pranzo...
ATTO SECONDO
La stessa scena del primo atto. Quando si alza la tela la scena è deserta. Poi entra Claudia, subito seguita da Girolima.
Girolima (sulla soglia dell'uscio) No... no... Voglio parlarle a quattr'occhi... Poi vi chiamerò... (Chiude l'uscio) Ché, se seguitiamo a stare a tavola, passa il tempo, io debbo fare il mio pisolino ed è facile che tu parta senza che io ti rivegga... A quattr'occhi perché debbo dirti cose mie... (Siedono) E anzitutto debbo dichiararti che se tu, al posto di tua sorella Arduina, avessi sposato mio figlio Cosimo, qui le cose sarebbero andate diversamente...
Claudia Non capisco che cosa vogliate dire...
Girolima Tutto un programma sbagliato... Tu potresti rispondermi: " Ma io avrei potuto sposare Efisio e voi vi siete opposta!... ". Lo riconosco...
Claudia Io non rispondo niente...
Girolima Perché sei stata felice con tuo marito...
Claudia Ecco...
Girolima Ma io non sono stata felice con tua sorella... Né io, né Cosimo... Hai visto come s'è ridotta...
Claudia Che volete... In questo paese...
Girolima Giusto... In questo paese... Io mi ci sono inasprita... Perché io non ero così... Mi piaceva vestirmi, abbellirmi... Io ero come te...
Claudia Non credo...
Girolima Sì... sì... Tu sei una donna viva... Ed io per essere viva, ho dovuto tirar fuori tutte le mie unghie... Lo riconosco... Guarda questa casa... Le tende sono quelle del tempo in cui tua sorella s'è sposata... Che abbia mai pensato a rinnovarle... E allora le poltrone traballano... I tappeti si invecchiano... Ci invecchiamo tutti... Cosimo pare che abbia sessant'anni e ne ha quaranta... E tua sorella fa la donna mortificata... Si lasciano andare... Tu, invece, non ti sei lasciata andare... E perciò io posso parlare con te... Io avrei potuto risposarmi... Non Ino fatto per loro... Sì: un capitano dei bersaglieri... E mi avrebbe portata a Milano...
Claudia Credete che a Milano si stia meglio?
Girolima Non lo so: a ottant'anni ogni paese è buono... (Con altro tono) Dunque: sono contenta che tu sia venuta... Ti ringrazio di questa visita... Ma debbo chiederti un favore...
Claudia Ditemi...
Girolima Non basta che tu resti qui un giorno: tu devi trattenerti almeno una settimana...
Claudia Perché?
Girolima Perché si cambi l'aria di questa casa... (Entra Dionisia recando un vassoio e due tazze di caffè).
Dionisia Vi ho portato il caffè...
Girolima Bene, bene... Lascia le tazze sul tavolino...
Dionisia Sissignora. (Mentre esegue, a Claudia) Come siete bella, signora... E come siete elegante...
Girolima (mentre Dionisia esce) Vedi: anche la serva sente che la tua presenza...
Claudia È una ragazza di paese...
Girolima Ognuno vede le cose a modo suo... Dunque: me lo fai questo favore?
Claudia Volentieri... Ma alle sei debbo partire con la corriera...
Girolima E chi ti obbliga? Si fa un telegramma a tuo marito... Lo faccio, a nome mio, urgente...
Claudia Ma mi aspetta per partire con me...
Girolima Di dove viene.
Claudia Dall'estero... È molto tempo che siamo lontani...
Girolima E gli diciamo che ci raggiunga qui... Starà una settimana con noi...
Claudia Deve... prima... recarsi a Roma, per conferire con la sede centrale...
Girolima E allora resti tu e ti raggiungerà appena sarà libero...
Claudia Non è possibile... È tanto tempo che non ci vediamo...
Girolima Doveri di moglie...
Claudia Vuol dire che in un secondo tempo... Mi dispiace di non potervi accontentare.. Ho trovato tanta cordialità in tutti voi...
Girolima Peccato! Sarebbe stata una bella notizia per tutti... Anche perché volevo che prendessi confidenza con la bambina... Quella ha una buona disposizione per la musica... Ma qui, come studia? Fa lezione con Suora Ermelinda, che sa appena toccare i tasti... E se tu potessi condurla in città, con te: potrebbe frequentare un Conservatorio... C'è un Conservatorio a Ravenna?... A Pesaro, una volta, c'era...
Claudia Non so... Non mi occupo di musica...
Girolima Una volta cantavi...
Claudia Ora non canto più...
Girolima Beh! Diamo il passo a quelli, se no chissà che pensano... (Aprendo l'uscio) Venite... Venite...
(Entrano Cosimo e Arduina)
E la piccola?
Arduina Ho pregato Efisio che l'accompagnasse da Suora Ermelinda, per assistere con le sue compagne al passaggio della processione...
Girolima E perché? C'è qui la zia... Non ne azzecchi una...
Claudia Non esageriamo, signora Girolima... Forse ha fatto bene... Del resto se il nostro progetto potrà realizzarsi...
Cosimo Quale progetto?
Girolima È una cosa che abbiamo combinato fra noi... E per ora non se ne parla...
Claudia No: glielo dica...
Girolima Glielo debbo dire?
Claudia E perché no, signora... Non è una cosa illecita...
Girolima Già... E diciamola... Ho invitato Claudia a star con noi una settimana, due settimane, quanto piace a lei... Lei e suo marito...
Cosimo No... Ma non doveva partire?
Girolima Sì, parte, ma torna... tranne che anche voi non siate d'avviso di telegrafare a suo marito, perché ce la lasci qui...
Cosimo Ah! C'è il marito che l'aspetta...
Girolima Sì: aBrindisi...
Claudia (con intenzione) ... a Brindisi...
Girolima Persuadetela voi, se ci riuscite... Io ho detto la mia parola... E vado a riposarmi... Non partire senza salutarmi... Se dormo ancora, mi svegli... Te lo permetto...
Claudia Sì, signora Girolima...
(Girolima esce: sull'uscio si volge a salutare confidenzialmente Claudia).
Cosimo Che cos'è... questo marito, questo invito, questo telegramma a Brindisi?
Claudia È che per tua madre io sono la signora Foresi, moglie del ragioniere Orazio Foresi...
Cosimo Tu per me resti...
Claudia La signora Foresi... Hai visto come ho descritto l'appartamento che abbiamo a Ravenna? Meglio del vostro: con cuoca e cameriera... Tant'è che tua madre intenderebbe di affidarmi tua figlia...
Cosimo Come?
Claudia Vuole che tua figlia venga a studiare musica da me, a Ravenna... Avevo parlato della camera per gli ospiti: a sua disposizione... Mi guardavate a tavola, tu e lei, con gli occhi spalancati... E sono anni che non ho una casa... Case, sì; casa no... E ora vorranno chiuderle... E dovrò tornare a ramingare per le strade... Si fa l'occhietto al passante... E quello ti segue... È tua moglie che mi ha chiesto di recitare la parte... E non posso negarti che mi è piaciuta... D'improvviso mi è parso di essere la moglie d'un ragioniere che ha un suo quartiere ben mobiliato... Come quando c'era il bambino... Una moglie che ne fa di tutti i colori, ma quando torna fra le sue quattro pareti pur odiando suo marito, si siede a tavola ed è servita da una domestica; dorme in un letto ben spiumacciato, si desta al mattino e suona il campanello e le portano il latte e caffè... Il pensiero è fuori, ma lei sta difesa, calda calda, fra le sue quattro mura... Ringraziami, Arduina, e ringraziami, tu, Cosimo, per avervi salvato la faccia, di fronte alla vecchia madre, a Efisio, alla vostra figlia, alla serva che vede in me una bella signora...
Arduina Io ti ringrazio...
Claudia No... Lui deve ringraziarmi...
Cosimo Io dico che hai fatto il tuo dovere...
Claudia No: devi ringraziarmi...
Cosimo Io dico che la faccia l'hai salvata per te stessa. Che figura avresti fatto se ti fossi rivelata duella che sei?...
Claudia Io? E a me che importa...
Cosimo Io non so come tu abbia osato presentarti in questa casa... Io, per convenienza, ho dovuto mettermi la mordacchia: far buon viso a cattivo gioco... (Con altro tono) Ma ora non mi tiene nessuno...
Claudia Scusa... Ma chi ha riaperto i rapporti tra di noi? Tu... Io stavo al caffè... D'improvviso ti avvicini: avresti potuto fare a meno di riconoscermi...
Cosimo Per lasciarti la libertà di svergognarci?... Ci hai rubato un pranzo...
Claudia Io, recitando la parte della signora Foresi, te l'ho pagato, il pranzo...
Arduina No, Claudia, tu sei stata accolta alla nostra mensa, come se fossi quella che eri...
Claudia Ma se non sono quella che ero. Insomma, ormai, tuo marito si deve decidere... O mi tratta come sua cognata, o come una femmina di strada...
Cosimo Come una femmina di strada...
Arduina Cosimo...
Claudia Perciò hai voluto che Efisio accompagnasse la bambina al convento delle suore? Per evitare il contagio...
Cosimo Si capisce...
Claudia Allora quando vi fa comodo sono la signora Foresi, e quando non vi fa comodo... Beh! Giacché sono una femmina di strada, pagami... Non basta il pranzo...
Cosimo (dopo una pausa, interdetto) Quanto vuoi per andartene?
Claudia Manco una lira... Voglio che tu vada dal brigadiere e faccia revocare il foglio di via...
Arduina (disperata) Ma che cos'è questo foglio di via?!...
Cosimo È il documento che serve a sfrattare le... la gente quando si vuole che abbandoni un paese... E io gliel'ho fatto fare perché lei qui non deve restarci... A costo di rinunciare a guidare la processione io non mi muovo, di qui, finché non sarà risoluto questo pasticcio... Venga pure lo scandalo... La faccio portare alla corriera, ammanettata, da due carabinieri... Uscirà dal portone di questa casa... Ma la gente capirà che Cosimo Calabrese ha fatto rispettare madre, figlia, mura... Qui fusi non se ne appendono: caschi il mondo...
Arduina Ma perché non l'accontenti...
Cosimo Ma sai che significa? Vuol dire che lei torna alla casa di Maria Cassala... E si passa tutti i soldati, i barocciai, gli autisti, i contadini del paese che vanno a sfogarsi...
Claudia (viperea) Ci vai anche tu...
Cosimo Io?... Esci, esci... T'ammazzo, sai... T'ammazzo...
(Cosimo fa per avventarsi su Claudia, ma è trattenuto da Arduina).
Arduina No... Non le credo, Cosimo... Ha parlato per ritorsione... Non le credo... (Con altro tono) Piuttosto esci... Va' a far quattro passi... Non sei in condizione di seguitare questo discorso... O va' a dormire.. Tu sei abituato a dormire il pomeriggio...
Cosimo Dormire?... Questa è venuta per fare del Venerdì Santo il venerdì del diavolo... Ma guarda un po'... Esco... Ma quando ritorno non voglio più ritrovarla qui... Siamo intesi? Arduina, mi affido a te...
Arduina Va', Cosimo... va'...
(Cosimo riluttante esce, senza salutare)
Non ci ho creduto...
Claudia Dici di non averci creduto...
Arduina Del resto... Ormai... Gli uomini..
Claudia Hai visto? Appena gli ho scagliato quella freccia si è afflosciato, non ha avuto il coraggio di seguitare... Che ne sai tu degli uomini? Non conosci che un solo uomo...
Arduina È quanto mi basta.
Claudia Ma hai la famiglia...
Arduina E che me ne faccio?
Claudia Hai la bambina...
Arduina Sì: questo sì... Come ti è parsa?...
Claudia Bella...
Arduina Sì, mi pare... Se non ci fosse lei, mi sarei buttata già nel pozzo del cortile... Lo fisso tante volte dalla finestra: con la sua bocca nera... Dicono che il mondo abbia camminato... Tu forse hai camminato...
Claudia ... nel fango...
Arduina Sì, forse... Non voglio giudicare né rimproverarti... Certo si è che nel mondo che non ha camminato ci sono zone, paesi, case, che stanno ancora nel buio... La luce elettrica... Sì, giriamo una chiavetta e la casa si illumina... Ma dentro... Ed è l'affanno mio, di Cosimo, di Efisio... Al buio, dentro: non ci vediamo... E mi domando, a volte, se questa non sia una condanna... Soffoco: chiusa, con la bocca cucita, perché se parlassi nessuno mi intenderebbe... Taccio e mi porto la mia croce, e mi curvo sempre di più, finché non sarò stesa a terra, sotto il suo peso... Aspetto, come una liberazione, quest'ora... Chi ce l'avrebbe detto, quando eravamo bambine, che sarebbe finita così... Tu, quella che sei: io quella che sono... E tremo per mia figlia... Anche lei, chissà... Un giorno incontrerà un uomo... E se quest'uomo fosse come il tuo, come il mio?
Claudia (tra amara e sarcastica) Dovrebbe sposare l'arcangelo Michele... Ma dove stanno gli arcangeli sulla terra? Io non ne ho mai incontrati, e sì che ne ho praticati di uomini... Gli uomini... Io non posso parlare con Cosimo perché se gli dicessi come sono finita in questo paese, e perché, sì, perché sono venuta in questa casa, si farebbe più spietato... Non capirebbe... Lo dico a te... Io sono fuggita da Brindisi... E non posso tornarci... Sono perseguitata...
Arduina Da chi?
Claudia Da un uomo...
Arduina Chi?
Claudia Un capotimoniere... S'è impazzito... E io non lo voglio più... Non lo voglio più... La casa di Maria Cassala era l'unico rifugio che mi si offrisse... E andiamo nella casa di Maria Cassala... Pur di sfuggire alla persecuzione... In un paese dimenticato da Dio e dagli uomini... Ma ci state voi? Peggio per me e per voi... Lui è imbarcato sul « Folgore »... Non può lasciare la nave... È come imprigionato: legato al suo timone... Sia benedetto il Ministero della Marina! Ma quando ho visto che mi si sconcertavano i miei piani, un'ira mi ha preso contro di me, contro di voi, contro le case che passano per oneste e non lo sono, non lo sono, non lo sono... E ho giocato e gioco tutto per tutto... Mi avete costretta a far la pagliacciata di fingermi una persona per bene... L'ho fatto per te... Perché mi fai tanta pietà... Davvero, sai... Non so chi stia peggio di noi due... Io ho avuto la forza di ribellarmi... M'è andata male... Ma almeno ho avuto la forza di ribellarmi... Viva la faccia! Tu non puoi sapere che vuol dire stare con un uomo che non ti piace più...
Arduina Lo so...
Claudia Già: tuo marito... Ma è tuo marito... E quando si resta, non c'è che fare, devi starci... Io invece me ne sono andata, proprio perché non volevo più starci... E per togliermelo di dosso, gli ho gridato senza pietà, tutto. Una sera... E mi ha scacciata... Oh! Finalmente...
Arduina Che ne hai ricavato?
Claudia La libertà di disporre di me... Dici niente... E dispongo di me anche con quest'ultimo... Non lo voglio... Non lo voglio più... E voi mi rimandate a Brindisi...
Arduina Io?
Claudia Voi, voi... Tutti... Tuo marito... Tua suocera... La tua bambina... Efisio... Queste mura... Questi mobili...
Arduina (disperata) E che dovremmo, che possiamo fare?
Claudia Rimangiarvi il foglio di via... Tuo marito l'ha voluto, tuo marito va dal brigadiere e ci rinuncia! Perché io a Brindisi non ci torno... Mi butto piuttosto sotto la corriera... Se volete questo...
Arduina Noi?
Claudia Al punto in cui stanno le cose, potreste anche pensare che sarebbe l'unica soluzione... Oppure mi precipito nel pozzo del cortile: al posto tuo...
(È interrotta dall'entrata di Efisio. Con altro tono)
Oh! Di ritorno... Bravo, Efisio... Efisio Perché « bravo »? (Ad Arduina) Sai che la bambina c'è andata malvolentieri dalle monache? Le ho dovuto comprare un pacchetto di cioccolatini... Voleva restare con la zia Claudia... Le avete fatto una grande impressione...
Arduina Pensa che anche tua madre non vorrebbe lasciarla andare...
Claudia Ho già spiegato alla signora Girolima e ad Arduina... Non è possibile... E così, ci siamo rivisti, Efisio...
Efisio A voi non importerà... Ma debbo confessarvi che anche a me, come alla bambina, questo incontro ha fatto una grande impressione...
Claudia E dire che ci saremmo potuti sposare...
Efisio Questo non è accaduto... Forse non era destino... E forse è andata meglio per voi...
Claudia E i versi?
Efisio Come?
Claudia Le vostre poesie?
Efisio Voi vi ricordate ancora delle mie poesie? A vent'anni tutti scriviamo versi...
Claudia Io credevo di ritrovarvi ammogliato: con una bella nidiata...
Efisio Non è accaduto... Ma ho la bambina di Cosimo e di Arduina... È vero, Arduina?
Arduina Tu me la vizi... Per fortuna vivi in campagna, e la vedi di rado... Se stessi sempre in paese, sarebbe una rovina per me e per lei... Sai che è molto piaciuta a Claudia?
Efisio Sì?
Claudia È un simpatico pulcino...
Efisio Una tortorella... Io, se potessi, me la porterei, come una tortorella, sulla spalla... Eppoi le piace la musica... Perciò andiamo d'accordo...
Claudia Musica...
Efisio Anche voi cantavate... E io vi accompagnavo con la chitarra...
Claudia Nostalgie?
Efisio No... Se fosse così non se ne potrebbe parlare... Storia: ognuno ha la sua storia... E c'è un momento in cui si può raccontarla: quando cioè non è più nostra... Fa parte del passato... E se ne può anche sorridere... Mentre a tavola parlavate della vostra vita... delle città dove, seguendo vostro marito, vi siete trasferita, io dicevo a me stesso: in fondo che cosa le avrei potuto dare io? Una vita come la tua, Arduina...
Arduina No: tu le avresti data una vita diversa... Perché tu non sei Cosimo... Ed io non sono Claudia... Nel senso che Claudia non si sarebbe assoggettata come ho fatto io... Perché Claudia si sarebbe ribellata, e avrebbe giovato a te e forse anche a me... Tu sai, Efisio: posso dirti che sei stato per me come un fratello... Debbo dirlo a Claudia, sì, perché lei se ne andrà, chissà se un giorno tornerà... Ma sappia che se c'è stato uno qui a difendermi...
Efisio Come potevo...
Arduina Sì, come potevi e quando potevi, sei stato tu... Forse, diciamolo pure, in memoria... d'un sogno... Si rimane spesso legati ai sogni...
Claudia Già... Ma sono sogni... Sono stati sogni... Voi, Efisio, avete fatto male a non crearvi una famiglia... Eppoi: chissà se sarei stata una buona moglie, io...
Efisio Lo sei stata con Orazio...
Claudia Già...
Efisio Lo sei ancora... Significa che Orazio sposandoti ha avuto quello che meritava... E anche io ho avuto quello che mi spettava... Oggi che ti riveggo mi dico: Bene... Sono contento... È una donna felice... E che il Signore l'aiuti... Qui, noi, invece, ci arrangiamo e ci arrangeremo: ormai la strada è segnata, e si cammina con coraggio... L'accordo, quando non lo si trova con gli altri, lo si trova con se stessi. E in campagna si sta bene...
Claudia Molte... novità, in campagna? Io la ricordo, la masseria, si chiamava Girifalco...
Efisio La mia presenza: da anni... Sì, dopo qualche tempo che voi sposaste il ragioniere Orazio Foresi...
Claudia E gli studi?
Efisio Niente più... E non li rimpiango... Pensi che se mi fossi laureato avrei fatto il concorso in magistratura e se l'avessi vinto oggi sarei cavaliere o commendatore... Invece, nudo e crudo: Efisio Calabrese... (Interrompendosi) Ma voi mi fate parlare troppo. Io non parlo mai...
Arduina Infatti... Oggi se il Venerdì Santo lega le campane, scioglie la lingua...
Efisio Si fa forse per onorare l'ospite... Anche la bambina parlava, parlava... E del resto, partita lei, qui torna il silenzio... Acqua morta, e voi la pietruzza che casca in uno stagno... Nascono tanti cerchi... Poi l'acqua si ricomporrà... Acqua morta... Peccato: se foste venuta in un'altra giornata saremmo andati in carrozza a Girifalco: a respirare l'aria aperta, e a mostrarvi come si è ridotto quel bifolco d'Efisio... Invece bisogna star qui, chiusi... Il popolo per la strada, ma noi, i signori, qui chiusi per devozione, perché passa la processione... Oh! Starsene a Girifalco, seduto nel giardino, a quest'ora, con lo schioppo tra le gambe e il cane a lato... Quando i passeri si radunano nel pino... E cinguettano furiosi: prima di addormentarsi... E tu non spari... Sentite a me: meglio Orazio Foresi... Almeno vi ha fatto vivere la vita delle città...
Arduina Certo qui non si sta allegri...
(Entra Cosimo, rabbuffato: saluta appena col gesto: va a sedersi, in silenzio, in una poltrona).
Arduina Beh!
Cosimo Ho rinunciato a guidare la processione... Ho ceduto il mio posto a Peppino Scaturro, che l'altra sera aveva gareggiato con me alla licita...
Efisio E perché?
Cosimo Anzitutto perché non me la sento, oggi, di fare una passeggiata che dura due ore per lo meno... Eppoi perché quando si ha un ospite... d'eccezione... si resta a casa... Temevo che te ne fossi andata... Invece stai qui... ed io sto qui...
Claudia Mi duole che per causa mia... Tuttavia ti ringrazio...
Cosimo Staremo qui... insieme... Di che parlavate?
Efisio Non so... Di niente...
Cosimo Come, di niente? Che vuol dire parlare di niente... Seguitate, prego... Efisio Parlavamo di Girifalco...
Cosimo Ah! Della vita agreste...
Efisio Già...
Cosimo Dicevi a mia cognata che si sta bene a Girifalco...
Efisio Già...
Cosimo Tra le pecore.
Efisio Già...
Cosimo Ci si alza alle sei del mattino e ci si corica alle otto di sera... Senza tentazioni e senza sorprese... Si diventa una bestia...
Efisio Piuttosto che diventare una bestia in paese... Almeno si respira l'aria pura...
Cosimo L'aria dell'ovile...
Efisio Anche quella... Ma c'è in compenso l'aria dei campi...
Cosimo Pastorelleria... Ci manca la pastorella... Io non so come tu abbia fatto a vivere come un eremita... Senza una femmina...
Arduina Cosimo...
Cosimo E lasciami dire... Tanto qui non stiamo tra quattro educande... Conosciamo le cose del mondo... È pur vero che ognuno di noi ha una vita segreta... Avrai trovato la moglie del massaro, o una delle tante ragazze che vengono a cogliere le ulive... La « ciuccia », come diciamo noi... Oppure, ogni volta che vieni in paese, fai la tua capatina nella casa di Maria Cassala...
Arduina Cosimo, ti proibisco...
Cosimo Quanto pudore... Sai, Claudia, qui, come in tutti i paesi, c'è una casa che serve perché gli uomini, ogni tanto, debbono in qualche modo... Hai capito? È gestita da una vecchia baldracca, che raccoglie due, tre pollastre per i galli non coniugati... e coniugati... Ci vanno tutti: quelli che non vogliono farsi vedere, verso la mezzanotte... A quell'ora ci va anche il brigadiere dei carabinieri, che è scapolo... Pensate che faccia gli tocca fare, quando è costretto a firmare un foglio di via... Ma, per la morale pubblica, non può esimersi...
Claudia Che cos'è il foglio di via?
Cosimo Ah! Non lo sapete?
Efisio Come vuoi che lo sappia...
Cosimo Credevo... Chi ha girato il mondo... Chi legge i giornali, chi assiste a qualche processo... Arduina potrebbe non saperlo: la nostra povera Arduina, che oggi, ancora, si meraviglia di tutto...
Arduina Io non mi meraviglio di niente... Dico soltanto: ti pare che sia, oggi, giornata da usare questo linguaggio?
Cosimo (facendosi il segno della croce) Giusto... Eppoi, alla presenza di Claudia... Scusami, Claudia... Efisio Ed anche alla presenza di tua moglie e mia...
Cosimo Tua? Povero verginello...
Arduina Cosimo, perché non vai a riposare un poco...
Cosimo Non posso... Non voglio... E tu lo sai perché... Riposerò stanotte: finché starà con noi nostra cognata non sarebbe garbato riposarsi... Aspetteremo che lei parta... L'accompagneremo alla corriera... Tanto... La processione sarà già passata sotto il nostro balcone... E allora, conclusa questa cerimonia... potremo riposarci...
Claudia Allora... è per me...
Cosimo Per te... Per te ho rinunciato a guidare la processione... Per te sto qui...
Claudia Vuoi assolutamente accompagnarmi alla corriera... Finché non mi avrai visto salire sul predellino... Finché non avrò preso il mio posto a sedere...
Cosimo Già...
Claudia Eppoi col fazzoletto mi saluterai finché la corriera non sarà scomparsa...
Cosimo Già... Omaggio completo...
Claudia (audace) E ti starà a fianco il brigadiere dei carabinieri con la mano alla visiera...
Efisio Che c'entra...
Arduina No... Il brigadiere assiste sempre alla partenza della corriera...
Claudia Quando sì e quando no... questa volta è necessario...
Efisio Scusate... Che c'entra il brigadiere dei carabinieri?
Claudia Ordine pubblico...
Efisio (passando al tu) E tu che hai a che fare con l'ordine pubblico?
Claudia Rispondi tu, Cosimo...
Cosimo (dopo una pausa di incertezza) È meglio che non risponda...
Arduina Claudia, andiamo di là... (Tenta di trarla verso un uscio).
Claudia No, no... Perché non vuoi rispondere? Forse di mia volontà sto recitando questa farsa?... E se ti dicessi che non resisto più?
Arduina Claudia...
Cosimo E lasciala parlare... Tanto...
Efisio (costernato) Ma di che farsa si tratta... Non capisco...
Claudia (indicando Cosimo) Questo crepa dalla voglia di svergognarmi... Io dalla voglia di dire la verità... Che me ne faccio di tutta questa finzione, se non mi salva? Sono false, caro Efisio, tutte le parole che ci siamo dette fino a questo momento... Cara Arduina, ad onta della tua buona volontà, non c'è nulla da riparare... Mio marito? Non esiste...
Efisio Non esiste?
Claudia Già: esiste, ma nei registri dello Stato Civile... Per me non esiste da anni... Lui lo sa, lo sa mia sorella, ma poiché è più opportuno non rivelare la verità, che non giova a questa casa, lo si fa rivivere accanto a me, si crea una famiglia posticcia... Ed io a recitare la parte, di fronte a tua madre, di fronte a te, di fronte alla bambina... Mi fanno abbracciare la bambina, poi la mandano dalle suore, come se io fossi un'appestata... Sono appestata... Hanno ragione...
Efisio Claudia...
Claudia Sì, Claudia... Ma non Claudia d'una volta... Claudia della casa di Maria Cassala... Dove vanno... Voi sapete chi va... Anche il brigadiere dei carabinieri... (Accennando a Cosimo) E ci va lui... Lo ripeto... Me l'ha detto la padrona... E io, iersera, quando è giunto lui mi sono nascosta, per non incontrarlo...
Cosimo (calmo e cinico) Con te non ci sarei andato... Ma che credi di aver fatto con questa sparata?...
Claudia Ho messo le carte in tavola...
Cosimo Ti sei sporcata non solo di fronte a me e a tua sorella... Ma anche di fronte a Efisio... Bene: questo servirà a far capire a tutti che, in questa casa, non c'è posto per te...
Efisio (a Claudia) Perché hai mentito?
Claudia Per pietà: perché Arduina mi ha fatto pietà... Pietà solo di lei... (A Cosimo) E se tu non fossi quello che sei, saresti dovuto tornare con l'abolizione del foglio di via, che ti sei procurato... Invece torni dopo aver rinunciato a guidare la processione: per metterti di guardia, qui, e perché gli ordini siano eseguiti...
Cosimo (si alza e si avvicina a Claudio; vuoi prenderla per un braccio) Esci: quella è la porta... E veditela tu col brigadiere dei carabinieri...
Claudia Non mi toccare... Se mi tocchi grido, e desto tua madre...
Efisio (interponendosi) Cosimo...
Cosimo Levati di mezzo tu, imbecille... (Ha agguantato per un braccio Claudia).
Claudia Ti ripeto: lasciami...
Arduina Cosimo...
Cosimo (lasciando la presa) Io son il padrone di casa... E qui comando io... Vattene con le buone... Io son pronto a tutto, ormai... Non consento sopraffazioni... Da chicchessia... E più che mai da te... Non fare che mi scateni... Ho ancora quel tanto di controllo che può servire a risolvere le cose, senza eccessi... Vedi: metto la mia sinistra nella destra, e stringo, per dominare ogni gesto... (Stringe la mano sinistra nella destra, ma è già tutto un sussulto) Non fare ch'io divenga un villano... Non sono villano...
Claudia Sei un perfido: un bruto...
Efisio (deciso) Un momento: in questa casa c'è una camera che è mia... Va' nella mia camera, Claudia... Arduina, accompagnala...
(Claudia esita, poi forzando se stessa esce con la sorella. Pausa lunga. Efisio, dominandosi)
Che cos'è questo imbroglio...
Cosimo Infatti è un imbroglio... Ha imbrogliato te, nostramadre, la bambina, la serva... Ma non imbroglia me...E lo dico subito, è inutile che tu mifaccia l'eroe... Ti ho capito dallo sguardo... Ti conosco...
Efisio (c. s.) Che cos'è questo imbroglio...
Cosimo È che è una donnaccia, per sfortuna sorella di mia moglie: parte da Brindisi, viene nel nostro paese, in una casa di tolleranza, e quando si provvede perché cessi lo scandalo, si presenta in casa mia... E fa quello che sta facendo, lo vedi... Ho forse torto di agire come agisco?
Efisio Sicché lei ha ragione quando ti chiama bruto e vigliacco.
Cosimo (sorpreso) Senti, amico mio... Torna in campagna a pascolare le pecore... E lascia che questa faccenda la risolva io, che sono un uomo esperto...
Efisio Di che?
Cosimo Della vita...
Efisio Di quale vita?
Cosimo Oh! Dio... Basta... Non mi seccare... Debbo discutere anche con te... Ho tanta sete...
(Va verso il vassoio dove stanno ancora il bicchiere e la brocca che sono serviti a Claudia. Beve)
Sitio... E tutto questo accade, mentre Cristo è nel sepolcro... A vergogna nostra... Ha scelto proprio la giornata adatta... Anche per questo mi rivolto...
Efisio Ma tu la processione la guidi per devozione?
Cosimo La guido perché l'ha guidata mio padre, finché era vivo... Potevi sostituirmi tu, oggi... Ma tu... Ora poi che sai l'inferno che si è scatenato... E donde ha origine quest'inferno!... Chi ti muove di qui...
Efisio È bene che io stia qui...
Cosimo Quella gente ci ha portato sempre iella... Ha ragione nostra madre... Che ne ho avuto io dalla vita...
Efisio E io...
Cosimo Ma almeno tu non te la sei sposata... Libero... E invece di aiutarmi, le dici: « Favorisca, s'accomodi nella mia camera ». Siete tutti contro di me. Quella, ci mette le radici nella tua camera... Si pianta come un albero...
Efisio Io l'ho fatto per sottrarla alla tua violenza...
Cosimo Vedrai le conseguenze... Dovevi, invece, prenderla per un braccio, ed io dall'altro, e di peso, scaraventarla fuori della porta... Non mi pare più casa mia, questa: un bordello, mi pare... Quel suo odore di belletto mi rivolta lo stomaco... Eppoi, di fronte a mia moglie, mi accusa... Anche se fosse vero... Vedi, quant'è malvagia... Una vipera che basta guardarla s'alza sulla coda...
Efisio Non era così...
Cosimo Io so com'è oggi... Alle corte, giacché ormai sei in ballo anche tu, secondo te, come la risolviamo?
Efisio Si va dal brigadiere e si fa revocare il foglio di via...
Cosimo Mai...
Efisio Vado io in persona a parlarne col brigadiere... Perché sei tu che l'hai provocato, se mi autorizzi...
Cosimo Tu non ti muovi di qui... Oh! Per Dio! (Pentito si tura con una mano la bocca).
Efisio Ma scusa... Tu solo credi d'aver voce in capitolo, in questa casa?
Cosimo Io... solo io... Cosimo Calabrese...
Efisio Voglio sapere se non ci fossi io, in questa casa, come te la sbrigheresti tu...
Cosimo Questo lo dici perché stai in campagna... E credi di lavorare... Ci sei andato di tua volontà... Al tuo posto ci si può mettere un fattore...
Efisio E ci ruba tutto...
Cosimo Macché, tutto funziona allo stesso modo... Tu ci sei andato, in campagna, per esautorarmi... Per fare il padroncino... Credi che non lo sappia... Da anni, sotto il manto della misericordia, benefichi, con i tuoi pretesi sacrifici, la famiglia Calabrese,..
Efisio Il tuo ozio...
Cosimo Sissignore, il mio ozio... Ho trovato uno scemo che lavora per me...
Efisio Lo scemo che paga le tasse, le tue cambiali, che coltiva il tabacco, la vigna, che semina il grano, raccoglie, e da tutto a voi...
Cosimo Si capisce... È una cosa che ti diverte... Eppoi risponde a una tua fantasia di innamorato deluso... Perduto l'amore, uno si isola, e fa l'eremita... Eccolo, di là, nella tua camera, il tuo perduto amore... Che ne dici? Ti piacerebbe ancora? Con la faccia imbellettata... Ci gireresti pel paese sottobraccio...
Efisio Non so...
Cosimo Basta! Allora siamo d'accordo... Basta questa esitazione...
Efisio Tu non puoi buttare per la strada quella creatura... Anche se non fosse Claudia, tu non potresti...
Cosimo Se non fosse Claudia, me ne infischierei...
Efisio Allora lo fai per te...
Cosimo Per noi...
Efisio Ti prego di non includere me nella parola noi... Perché io sono lo scemo, ma sono diverso da te, da mia madre, da tutti voi, escluse Arduina e la bambina... In un momento come questo, però, non consento che i Calabrese si comportino come tu fai... E poiché, qui, conto quanto te, più di te, ti consiglio di mutar rotta... (Montandosi) Che cos'è questo linguaggio? Ma dove l'hai imparato? Giocando a carte nel caffè di Mazzacuto, con i maniscalchi? Non fare che io sbotti, ché io divento un torrente in piena...
Cosimo Parla, parla... Diventa torrente... Io sono il mare, io, e ti raccolgo con tutti i tuoi detriti, e ti lavo...
Efisio Tu? Tu sei un pantano, e affoghi tutto e tutti nel tuo pantano... Tua madre, tua figlia, tua moglie... E Claudia, anche Claudia... E volevi condurre la processione del Cristo... Hai fatto bene a farti sostituire... Cristo non si sarebbe condotto come ti conduci tu...
Cosimo (prorompendo in una risata clamorosa) Ah! Ah! Ah! La Maddalena!... Ora facciamo di Claudia la Maddalena... (Gridando con dileggio)
La Maddalena... La Maddalena...
(Ride. Al riso di Cosimo sulla porta appare Girolima).
Girolima Che succede?
Cosimo (quasi ebbro della sua voce) Abbiamo sotto il nostro tetto la Maddalena... L'abbiamo invitata a pranzo... Abbiamo preso il caffè con lei... In questo bicchiere c'è il rossetto delle sue labbra...
Girolima Ma chi è, dunque, di chi parli?...
(Claudia, richiamata dalle grida di Cosimo, appare sulla porta).
Claudia Parla di me... Sono io...
Girolima (costernata) Ah!...
Arduina (che è sopraggiunta) Claudia...
Claudia Parla di me... (A Cosimo) Lo sa il brigadiere dei carabinieri, lo sapete voi, ora lo sa anche tua madre, poi lo saprà la serva, poi la bambina... E i giudici saranno al completo...
ATTO TERZO
La stessa scena del primo e del secondo atto. Girolima, Arduina, Cosimo, Efisio, sono seduti e tacciono. Pausa. Poi Cosimo si alza nervoso, passeggia per la stanza. Tutti lo guardano.
Girolima Siediti, Cosimo...
Cosimo Io non posso stare seduto... Non posso... I nervi... Io ho il diabete... E con questa giornata...
Girolima (autorevole) Siediti...
(Cosimo obbedisce sbuffando. Dopo una pausa)
E come ha recitato la parte della moglie onesta... E quel povero Orazio Foresi... Chissà dov'è finito...
Cosimo Gira per il mondo senza cappello... Non può più mettersi il cappello, tante sono le corna...
Arduina Cosimo...
Cosimo Che? Non si può più parlare? Per non offendere la tua famiglia... Onoratissima famiglia...
Arduina Mio padre e mia madre...
Cosimo Quelli son morti... Non parlo di loro...
Arduina (scattando) E io non posso sentire offendere mia sorella, anche se è in colpa... Tutta la vita mi sarà rimproverata questa storia... Lo so come siete, tutti.
Efisio (levandosi) Io no, cara Arduina...
Cosimo Falla tacere, se no... (Avanza minaccioso verso Arduina).
Efisio (frapponendosi) Piantala, ti dico...
(Cosimo ritorna sui suoi passi. Pausa).
Girolima Ed io che volevo affidarle la bambina... Sono davvero scimunita... La mia età mi ha scimunita... Mi si gioca in questa mala maniera... (Ad Arduina) E tu... tu connivente... Mi hai mancato di rispetto...
Arduina L'ho fatto per voi e per lei... E per noi tutti...
Cosimo Io ho la coscienza netta... Ho provveduto per farla tornare dond'era venuta... E lì ritorna, questo ve lo giuro... (Dopo una pausa) Del resto facciamo come se non fossimo noi, ma una casa qualunque di gente per bene... Ti giunge una sorella, una cognata, una figlia, una nipote, nelle condizioni in cui si è presentata quella signora, che fa questa famiglia?
Efisio (ironico) Il foglio di via...
Cosimo Precisamente... Il foglio di via... non si può agire diversamente... Bisogna avere il coraggio di tagliar corto... Anche se si debba apparire feroci... Questa è la posizione autentica, obiettiva...
(Entra Dionisia).
Dionisia C'è il signor brigadiere... Non poteva venire, ma io tanto ho detto, che è venuto... Lo faccio entrare?
Cosimo Sì, sì...
(Dionisia esce)
Voglio che parli alla presenza di tutti... Questo è un tribunale... Una camera di consiglio... A ognuno le proprie responsabilità...
(Entra il brigadiere, seguito da Dionisia. Cosimo fa segno a Dionisia di eclissarsi. Dionisia esce).
Il Brigadiere Permesso...
Cosimo Entrate... Entrate... (Gli offre una sedia) Accomodatevi...
Il Brigadiere Buon giorno a tutti...
(Tutti rispondono con un cenno al saluto del brigadiere).
Cosimo Noi vi ringraziamo d'essere venuto...
Il Brigadiere Io, veramente, dovevo organizzare il servizio d'ordine... Fra poco esce la processione... È vero che qui non accade mai niente, neppure al tempo delle elezioni... Ma, insomma, non si sa mai... Ho dato incarico che per il momento mi sostituisca il vice-brigadiere, un ragazzo in gamba... E sono accorso qui... In che posso servirvi?
Cosimo Il caso è gravissimo... Voi dovete intervenire nei riguardi di quella signora...
Il Brigadiere Perché? Che c'è di nuovo...
Cosimo S'è piantata in casa nostra...
Il Brigadiere Qui?
Cosimo Qui... Nella camera accanto... Sta come una gatta arrabbiata...
Girolima (alzando gli occhi al cielo) In questa santa giornata! Siamo tutti sconsacrati...
Cosimo Voi l'invitate a seguirvi... La portate in guardina... La tenete sotto la vostra vigilanza... E quando è l'ora, l'imbarcate sulla corriera... Disturba una famiglia... Una famiglia per bene... Questa famiglia protesta, e quindi voi...
Il Brigadiere Vi pare una cosa da niente... Rischiamo quello scandalo, che abbiamo voluto evitare... Perché quella signora, è tipo... almeno da quel che ho potuto giudicare io...
Arduina È una povera donna...
Cosimo (di scatto) È una... (Si preme la bocca con la mano) Uh! Uh!
Il Brigadiere Io se debbo darvi un consiglio... Vi proporrei di pazientare... Vuol dire che quando è l'ora della partenza io verrei a prelevarla... E me la porto... Ma in questo momento, con tutta la gente che sta per la strada... Invece alle sei la strada è già sfollata...
Girolima E noi dovremmo ancora ospitare... (Si leva dalla sua poltrona) Io me ne vado dalle monache...
Efisio No... Pensate che avete ottant'anni... Già siete molto agitata... Evitiamo complicazioni...
Girolima Per il rispetto almeno di questa vegliarda, che fra l'altro l'ha accolta... Ma io sono scimunita... Avrebbe dovuto baciarmi le mani, e filare... Niente... Qui... L'inferno...
Il Brigadiere Per concludere... Io, secondo me, ci andrei molto piano... Il foglio di via è fatto... Se volete proprio posso farla accompagnare da un mio dipendente fino alla sua residenza... E quando è tornata a Brindisi, chi s'è visto s'è visto...
Arduina E a Brindisi l'ammazzano... Oh! Se io potessi la prenderei sotto la mia garanzia...
Il Brigadiere Certo, se uno di voi la prendesse sotto la sua garanzia... Io potrei anche lavarmene le mani...
Cosimo Scusatemi, brigadiere... Noi vi ringraziamo d'essere venuto, ma noi non vi abbiamo chiamato per questo consiglio...
Il Brigadiere No, dicevo...
Cosimo Voi siete un esecutore della legge... E non vi pare che essendo esecutore della legge...
Il Brigadiere Giustissimo. Vuol dire che io alle sei meno un quarto, sto qui... È quello che posso fare... Salutiamo... (Fa per uscire).
Cosimo Come andrà la processione?
Il Brigadiere Certo, se l'aveste guidata voi...
Cosimo (turbato) E già... E già...
(Il brigadiere, con un inchino a tutti, esce).
Girolima Conclusione?...
Cosimo Verrà il brigadiere a prenderla...
Girolima E intanto ci dimentichiamo di mettere le coperte di seta e i lumi al balcone... Dionisia... Debbo pensare a tutto io...
(Dionisia appare).
Dionisia Comandi?
Girolima Le coperte e i lumi...
Dionisia È tutto pronto... Le coperte le ho messe al balcone, e ora porto i lumi... (Esce).
Cosimo E chi s'affaccia alla finestra?
Girolima Tutti ci affacciamo... quelli che sono degni di affacciarsi. Io non voglio sapere niente, io m'inginocchio e prego... Mi chiudo nel fazzoletto di seta nera, e non veggo né a dritta né a manca...
(Dionisia, con due lumi a petrolio, accesi, passa per la stanza, va oltre una delle porte).
Cosimo (alludendo a Dionisia) Questa non deve sapere niente, ché basta un ette e appesta il paese...
(Dionisia ripassa per la stanza. Silenzio di tutti).
Arduina (umile, nel silenzio di tutti) Io vi chiedo perdono... per lei...
Cosimo Ma fammi il piacere...
Girolima Truffe... Ci ha truffati...
Arduina (d'improvviso, audace) E voi?...
Girolima Come?...
Arduina Voi non avete mai truffato nessuno?
Girolima Che dici?
Arduina (scattando) Voi non avete mai truffato nessuno?
Girolima Noi?
Arduina Sì, voi... Voi che vi battete il petto... Che vi confessate ogni mattina, e vi comunicate... Che dite al sacerdote?... Se mangiate di grasso o di magro, se a sera avete detto le vostre preghiere, se vi siete fatto il segno della croce prima di addormentarvi... E il resto? Il resto?... La vostra faccia la confessate? Il vostro ghigno? Il vostro sarcasmo? Il dileggio per tutto e per tutti? E se lo confessate, vi assolvono? E forse promettete di correggervi... Sono ottant'anni che non vi correggete... E dacché ho conosciuto lui, sono quindici anni che non si corregge...
Efisio Arduina...
Arduina Arduina, Arduina... Basta dire Arduina, e Arduina ricaccia il capo sotto il guscio, come la lumaca...
Girolima Ma questa è impazzita...
Arduina Perché finalmente parlo?... Io non difendo mia sorella... Sono io che l'ho pregata di non turbarvi, per rispetto alla vostra età... Ma quando, alla vostra età, non si trova una parola, che dovrebbe essere quella della vostra età... Di commiserazione, di pace, e si getta olio sul fuoco, allora c'è chi si ribella, e si alza e si avventa, e si mettono le cose a posto, finalmente... Che ha fatto mia sorella? Avrà sbagliato... Che ne sapete voi, perché, come, si sbaglia? Siamo in due a tacere in questa casa: io ed Efisio... Sì, anche tu, sacrificato... Gli altri tutti a giudicare: il brigadiere, voi, Cosimo... A difendere i vostri interessi... Tutto bene finché si salvano i vostri interessi. Un filo di carità! Niente, niente... Duri come la pietra... (Esce battendosi la porta alle spalle).
Efisio Arduina... (La segue ed esce anche lui).
Girolima Che vipera...
Cosimo Non vi preoccupate... Ogni sei sette anni fa la sparata... Isterismi... Ho avuto la disgrazia di sposare una donna isterica...
Girolima Io al tuo posto mi sarei già separato...
Cosimo Se non ci fosse la bambina, la caccerei oggi stesso di casa e l'avvierei sulla corriera, a far da coppia con sua sorella... Gli è che lei non la vorrebbe nessuno... Come da anni io non la voglio... Perché, il suo dispetto è questo... Dacché è nata la bambina non la tocco più...
Girolima Dodici anni? Beh... Allora la capisco...
Cosimo D'altra parte... Come finirei?... Con qualche contadina o con qualche serva... E allora Arduina resta... Si scalmani pure... Poi passa... E tutto ritorna al solito tran-tran... In fondo, quella sciagurata, ha sommosso lo stagno... Tanti tafani, sì, che mordono, ma ha sommosso lo stagno... Ora se n'andrà... E racconteremo, poi, per anni: « Vi ricordate quel Venerdì Santo? »... Ma se ne deve andare...
Girolima Certo...
Cosimo Siamo dunque d'accordo... Posso parlare anche a nome vostro...
Girolima Assolutamente... Stanotte dobbiamo dormire tutti in pace, da buoni cristiani... Se vuoi le parlo io...
Cosimo No, mamma...
Girolima Le parole d'una vecchia...
Cosimo Proprio perché siete vecchia. E certa gente non rispetta i vecchi...
Girolima Lo dicevo, anche, perché tu possa andare alla confraternita... E guidare la processione... Non è possibile che, dopo tanti anni, un Calabrese manchi alla processione...
(S'ode lontana la musica che accompagna la processione del Cristo morto. Suonano la marcia funebre della Ione di Petrella).
Cosimo La processione è già uscita dalla chiesa... (Si fa il segno della croce).
Girolima (appoggiandosi a una poltrona faticosamente si piega sopra un ginocchio, prega, poi si alza) La processione... La processione... Arduina... Dionisia... Efisio...
(Sulla soglia della porta appaiono Arduina e Dionisia. Hanno i veli neri e se li acconciano sul capo)
Andiamo sul balcone... È uscita la processione...
(Escono Girolima, Arduina e Dionisia. Sono apparsi ora Efisio e Claudia. Cosimo è sulla soglia della porta che conduce alla stanza del balcone).
Cosimo (a Efisio) Vieni anche tu...
(Efisio ha capito che Claudia è esclusa dal balcone).
Efisio Vengo subito...
Cosimo Ti aspettiamo...
(Cosimo chiude il battente della porta).
Claudia Non c'è posto per me, naturalmente... (Alzando i pugni verso il cielo) Maledet...
Efisio (troncandole con un gesto la parola) Claudia...
Claudia E già...
Efisio Siediti... Ti farò compagnia... Non ti lascio... Non temere... Non ti lascio...
Claudia Tutti lì, a battersi il petto...
Efisio Se vuoi possiamo scendere per la strada...
Claudia Ci faresti una bella figura... Sottobraccio, eh! Efisio... Come due fidanzati... Se ci vedesse il brigadiere, sai che risate...
Efisio Perché?
Claudia Ma come, il giorno del Venerdì Santo, mentre il Cristo passa per le vie, Efisio Calabrese, in compagnia di una...
Efisio Tu per me non sei una...
Claudia E che sono?...
Efisio Sei Claudia...
Claudia Il tuo perduto amore...
Efisio Sei Claudia...
Claudia Claudia del bosco dei Rùssoli...
Efisio No, neppure questo: Claudia!... Dacché ho saputo, mi domando: « Ma come è possibile? »... Non riesco a persuadermi...
Claudia Tutto è possibile nella vita...
Efisio Non è vero... Bada, non faccio il sentimentale... Alla mia età, ormai... Sono un uomo che non si è sposato, perché non ha sposato te... E la mia angoscia, oggi, sta in questo. Se t'avessi sposata, forse...
Claudia Non mi hai sposata, e allora...
Efisio Già, avrei dovuto ribellarmi... A tutti, a mia madre, a Cosimo... E qui è il punto... Perché non mi sono ribellato? Perché non ho fatto a modo mio? Sempre sul collo la volontà degli altri... Ma com'è possibile! Io ti guardo e cerco di trovare il tuo volto d'allora, ti ascolto e cerco di rintracciare la tua voce...
Claudia Ma non trovi né il volto né la voce...
Efisio Trovo la voce... Se chiudo gli occhi... Una voce da bambina... Così chiara...
Claudia Non parlarmi di questo... Anche quel pazzo dice che ho la voce da bambina... Dice che è innamorato della mia voce...
Efisio Chi è?
Claudia Non lo sai? Non te l'ho detto?
Efisio Non so niente... Parla... Parlami... Ti farà bene... (Come a se stesso) Oh Dio! Oh Dio! Oh Dio! Perché sai, scusami il paragone, è come per le gomme d'automobile troppo tese... Basta aprire una valvola... E si cammina sicuri... Vorrei che tu allentassi questa tensione... E vorrei essere io ad aiutarti...
Claudia Sei sempre lo stesso, Efisio... Troppo buono...
Efisio E perché dovrei essere cattivo? È una colpa, forse, essere buoni?
Claudia No! è un difetto... Ad ogni modo ti ringrazio. Sei l'unica persona che oggi mi dice una parola umana... Gli altri, tua madre, Cosimo, il brigadiere... E quella povera Arduina... Efisio Ti ha difeso...
Claudia Lo so... Ha fatto male... Non doveva... Che bene può venirne a me e a lei?
Efisio Tu sei una disgraziata...
Claudia Forse... Ma, caro Efisio, non è il caso di fare di me una vittima... Una donna come me è scesa, scesa, scesa, fino all'ultimo gradino... E lo sa... Non chiedo attenuanti... Ciò che ho fatto è nato dal vizio, dalla curiosità morbosa, dal disordine... Si dice... Ma se ti fossi incontrata in un uomo che avesse... No. Facciamo le vittime, ma lo siamo fino a un certo punto... Io conosco il gradino dove sono scesa, e questa giornata me l'ha decisamente indicato. Ho accusato, insolentito gli altri, non avendo il coraggio di insolentire ed accusare me stessa... È una forma di vigliaccheria... Sono una vigliacca... Non ho neppure quel coraggio fisico, di chi ad un certo punto si butta nella mischia e nel rischio... Tutto il mio coraggio sta nelle parole... Qui, tante parole... Battaglia, sfogo di parole... Ma poi tutto si riduce a non tornare a Brindisi, perché ho paura...
Efisio Che cosa è accaduto a Brindisi?...
Claudia Una rissa... tra marinai... Nella casa di... al porto... Aizzati da me, con questa linguaccia... (Come allucinata) Piano piano, nelle lunghe ore di ozio, si forma questo linguaggio, ce ne ubriachiamo; parliamo bruciando come il vetriolo... Si scende anche nelle parole... Io non so più parlare come prima...
Efisio Prima...
Claudia Sì, al tempo quando mi volevi bene tu. Perché, questo tempo c'è stato... Ci sono state nella mia vita ore serene, pure, buone... Quelli di Brindisi non lo sanno! Quasi che una donna non abbia avuto un'infanzia, un'adolescenza... Quasi che si nasca donne da niente... Si diventa... Dipende dalla strada che imbocchi... Non lo sai... Non lo sapevo... E cammini. Eppoi ti ritrovi, come oggi, io... E non puoi tornare indietro...
Efisio Perché?...
Claudia Perché non hai la forza di rifare la strada all'inverso... Perché non si può camminare contro corrente... Troppa fatica... Credi che non ci si pensi, qualche volta? E allora sei come una vecchia ciabatta che va errando, di qua e di là, sulle rive, e qualche volta si ferma in una insenatura, tra i giunchi; ma appena l'acqua la riprende, là deve finire, a quel mare... Hai visto mai un fiume che risale verso i monti? Anche tu, puoi tornare indietro? E Cosimo, e Arduina, e tua madre?
Efisio Io sì...
Claudia Non t'illudere...
Efisio Io sì... La vecchia ciabatta si ferma in una insenatura, ed uno passa sulla riva, si curva, e la raccoglie...
Claudia Che vuoi dire?
Efisio Fino a questo momento tutti, qui, hanno gridato... Tu hai gridato, e gli altri hanno gridato... Io non so gridare... Mi sono abituato al silenzio della campagna, dove sto solo... E allora con chi posso parlare? Con me stesso, e quando si parla con se stessi, non si grida... E non scrivo più poesie, come quando ero innamorato di te... Ma non è detto che, così com'è, la mia vita non sia poesia... Dicevo: « Quando quel tale ha raccolto la vecchia ciabatta, la mette al sole, e attende che si riasciughi... ». Ecco... La corrente non la condurrà al mare... S'è fermata... Vuoi fermarti, Claudia?
Claudia Che dici?
Efisio Vuoi fermarti? Rispondi... Oppure c'è quello? Chi ti aspetta a Brindisi?
Claudia No, non mi aspetta nessuno... Non credere, però; non è un cattivo ragazzo... Ma vuole redimermi: ed io non sono redimibile, come il prestito... Mi conosco... Vuoi mettermi in una casa sua, due stanze. Vuole che divenga la sua mantenuta... Sacrificandosi, poveretto... Ma vuol chiudermi a chiave... in carcere. Eh! Se si trattava di questo, sarei rimasta con mio marito, ché anche lui era geloso...
Efisio Ma io non voglio chiuderti a chiave...
Claudia Tu?
Efisio Non hai capito...
Claudia Ma va', ci mancherebbe anche questo... (Con uno scatto improvviso) Non mi far piangere, non mi far piangere! È tanto che non piango... E proprio qui, oggi... (Si è alzata, passeggia, mentre Efisio la guarda).
Efisio Non voglio chiuderti a chiave... Che hai pensato? No... Il brigadiere ha detto che se qualcuno prende la responsabilità... Beh! La prendo io... Sì, vado a parlargli, prima che venga qui.. Gli faccio una dichiarazione scritta... La firmo... E tu non torni a Brindisi...
Claudia E dove vado?
Efisio Ho giù, nella stalla, il biroccio e il cavallo... Senza che gli altri se ne accorgano... Andiamo in campagna...
Claudia Con te?
Efisio Con me... Oh! Ti ripeto: non credere... Per respirare un po' d'aria buona... C'è una grande camera con un lettino... Nessuno ci dorme mai... L'occupi tu... Senza interesse, intendiamoci... Vuoi che alla età mia, e con tutto quello che ho passato... Stai lì, al riparo... Dormi sonni tranquilli... Al mattino ti svegli, t'affacci alla finestra, le galline razzolano, ti godi la frescura... Passi le giornate in santa pace... Non posso offrirti altro... E quando ti sarai stancata, te ne vai...
Claudia Così?
Efisio Così. Che c'è di strano...
Claudia C'è che domani verrebbero alla masseria Cosimo e tua madre, e forse Arduina, e dovrei far fagotto...
Efisio E che sono un minorenne, io?
Claudia Sei, Efisio, un uomo troppo buono...
Efisio (d'improvviso autorevole) Senti: tu devi obbedirmi ora... Devi obbedire... Hai capito? Ora comando io...
Claudia Comandate tutti qui...
Efisio Sì... ma in un altro senso.
(Si ode dall'altra stanza la voce di Cosimo).
La voce di Cosimo Efisio...
Efisio Vado... Aspettami...
(Esce rapido. Entra rapida Dionisia).
Dionisia Signora, signora... Venite... La processione è arrivata sotto la finestra... Sta passando Gesù... Com'è bello, signora...
La voce di Cosimo Efisio...
(Cosimo appare sulla porta. A Dionisia)
Va' via, tu...
(Dionisia esce)
Non c'è Efisio... Dov'è andato?
Claudia Non lo so...
Cosimo Credevo che lo stessi « affascinando »...
Claudia Non l'ho affascinato...
Cosimo (più arrendevole) Non ti abbiamo voluta sul balcone. Perché... Spero avrai capito...
Claudia Ho capito... Giusto... Debbo comunicarti che avrei avuto un invito...
Cosimo Un invito?
Claudia Sì! Da Efisio... Vorrebbe che io me ne andassi, con lui, in campagna...
Cosimo È matto?
Claudia No... Che grosso guaio potrei combinarvi... Ma io non ci vado... Efisio è l'unico che mi abbia detto una parola buona... E questo mi basta... Approfitto della sua assenza...
Cosimo Dov'è andato?
Claudia Dal brigadiere per assumere la responsabilità della mia persona... Poi, con il suo cavallo e il biroccio, dovremmo andarcene alla Masseria... Io, invece, me ne vado alla corriera... E parto... La vecchia ciabatta...
Cosimo Come?
Claudia La vecchia ciabatta non può risalire il fiume...
Cosimo Che dici?
Claudia Niente, Cosimo... Torno a Brindisi... Ma sono serena... Vedrai che il Signore mi proteggerà... Basta a volte una parola per non aver più paura della vita...
(Musica della processione).
Cosimo È il Cristo morto che passa sotto la finestra... (Si segna).
Claudia (mentre, istintivamente si curva) Salutami tutti... Ringrazia Efisio... Digli... Digli ciò che vuoi... (Quando è sulla porta) E bacia per me, la bambina...
(Esce. Silenzio. Cosimo ha acceso una sigaretta. Sta solo ed esita a tornare sul balcone. La musica della processione si è fatta più intensa. D'improvviso si ode la voce di Arduina).
La voce di Arduina Claudia...
(Arduina appare sulla porta. Con disperazione)
Claudia...
Cosimo (con ostentata fermezza) Se n'è andata...
Arduina L'ho vista passare per la strada... Dov'è andata?...
Cosimo Alla corriera.
Arduina E tu?
Cosimo Volevi che la trattenessi?... È meglio che se ne sia andata con i suoi piedi, piuttosto che fra due carabinieri...
Arduina (avviandosi verso la porta d'uscita) E non mi ha salutato... Io la raggiungo...
Cosimo (fermandola) Sta' ferma...
Arduina No...
Cosimo (forte) Alla cuccia.
(In Arduina si spegne l'impeto a raggiungere la sorella. Si rifà umile).
Arduina Oh! Cristo, dov'è finita la tua pietà...
Cosimo Cristo ha già funzionato... Le ha fatto capire che quella era la sua strada...
(E indica la porta. Arduina non l'ascolta, non risponde, ha chiuso il volto tra le mani. Ora soffia una parola che riassume tutta la sua vita e quella della sorella).
Arduina Pietà... Pietà... Oh! Signore, pietà di lei, pietà di tutti...
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1 Arnese di legno lungo e stretto con apertura ovale superiore per introdurre la mano. Sulle due facce di esso sono avvitate delle maniglie di metallo che battono su capocchie di grossi chiodi infissi corrispondenti. Chi porta la « troccola » l'agita per avvertimento tanto di passaggio all'incontro di altri due confratelli (perdùne) come di risveglio dall'estasi della preghiera, quando i due confratelli (Confraternita del Carmine o Confraternita dell'Addolorata) sono inginocchiati in chiesa in adorazione del Santo Sepolcro e ne sopraggiungono altri due per il cambio. Di « troccole » ve ne tono anche piccole, ma di solito vengono usate quelle a tre o quattro maniglie per faccia.