VENT EN PANNE (Vento in Panna)
Scheda copione
Titolo Eventuale titolo |
VENT EN PANNE ( Vento in Panna) |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
30 . 09 .2017 |
Anno di stesura |
2017 |
Genere |
Commedia Brillante |
Atti |
2 |
Durata (min) |
70 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
6 |
Personaggi femminili |
1 |
Minimo attori maschili |
6 |
Minimo attrici femminili |
1 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 929661A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
NB: “Vent en Panne” il sopranome di battaglia del Nostro protagonista, ( Vento in Panna ) : la panna nel lessico marinaresco è la manovra che i velieri eseguivano per rimanere fermi , senza ammainare le vele che opportunamente regolate permettevano allo scafo di restare pressochè immobile e di scarrocciare ( andare alla deriva ) sottovento
SINOSSI:Questa assurda tragicomica trama che fa sempre parte del ciclo di drammaturgie scritte appositamente per il pubblico d’oltre alpi : Angeletti si propone di fare rivivere le gesta e la storia paradossale del famoso “ filibustiere” francese” Vent an Panne”. l’Autore CENDIC appena avuto la proposta per la creazione drammaturgica: non nega di essere rimasto meravigliosamente affascinato dalla storia di questo filibustire sconosciuto ai più. Angeletti entrando nell’anima di “ Vent “,è riuscito letteralmente ad innamorarsi di questo personaggio che tra gli uomini della tortuga è rimasto famoso non per la crudeltà ma per le sue grandi passioni, il gioco d’azzardo e le donne: la trama piacevole tratta un fondo di verità ma elaborata dalla fantasia dell’autore , ha reso l’architettura drammaturgica travolgente e coinvolgente .
GIULIANO ANGELETTI
COMMEDIA BRILLANTE
VENT EN PANNE ( Vento in Panna)
ATTI DUE
di:
Giuliano Angeletti
Posizione S.I.A.E. N.198563
Codice Opera 929661A
PERSONAGGI:
VENT EN PANNE ( filibustiere francese)
CUL DE SAC ( suo matelot)
ELIASAXON( ricchissimo ebreo)
JAN – FRANÇOIS NAU detto OLONNAIS ( capitano filibustiere)
ANNE LEMARC ( prostituta, amante e favorita di Vent)
MARTIN DESSEN ( filibustiere)
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE ( Governatore della Tortuga)
SCENA: eccellente in teatro conproiezioni cinematografiche
In alternativa
SCENA: fondo neutro
o fondo libero, se rappresentata in un centro storico
Fono: musiche seicentesce, e danze francesi e inglesi e irlandesi da osteria
SCENA PRIMA
VENT EN PANNE , CUL DE SAC
( i due filibustieri si spartiscono il bottino dopo un’ azione di pirateria
sotto il comando dell’ Olonnais )
( i due si siedono sui cordami ed hanno un sacco pieno di ogni genere di cose)
CUL DE SAC: ( apre il sacco e fa vedere la roba a Vent che annuisce e lo mette nel suo)
Questo a me, questo a te
VENT EN PANNE: ( annuisce con la mano in modo svogliato) lasciami i due candelabri d’argento in più perché mi spettano di diritto: io sono stato nel primo gruppo che ha fatto l’abbordaggio
( Cul de Sac mette i due candelabri dentro il sacco di Vent en Penne senza nessuna obiezione)
CUL DE SAC: ( continua a dividere il bottino) si messi da parte: eccoli ( li mostra) e in più ti aspettano altri duecento dobloni:
VENT EN PANNE: ( sarcastico) o fratello: ( impreca ) maledetta filibusta: dovevi essere tu, il primo che saliva sul galeone, con le pallottole che ti “ fischiavano” attraverso le orecchie
( alterato)
Brutto “ bastardo” tu te ne sei rimasto a ridosso, e adesso prendi il “ bottino” come me
( l’ altro filibustiere continua a dividere il bottino in due sacchi distinti, in ordine e in perfetto accordo)
CUL DE SAC: in tutto dovrebbero essere: per te il valore di “ seicento scudi” e per me “ trecento” ma la prossima volta vado io a fare l’arrembaggio ( ride) tu sei troppo tenero con gli spagnoli: il primo quando sei salito dalla “ murata “ in coperta : ti ha offerto il “ collo” e tu con il tuo ferro potevi tagliare la sua testa di netto
( pausa)
E con una testa di netto che rotolava sul “ ponte” tutti i “ don “ si sarebbero arresi: e se si sarebbero arresi non ci sarebbe stata la carneficina
(pausa)
E se non ci sarebbe stata la carneficina, cisarebbero stati degli ostaggi da riscattare con altro oro
VENT EN PANNE: ( sarcastico) povero stupido: a bordo c’erano dei combattenti non delle “ donicciole” abbiamo avuto otto morti e quattro feriti gravi … ne dovevi tagliare minimo dieci di teste , per poterli fare arrendere senza combattere
( alterato)
E adesso finiscila , altrimenti io ti “ caccio” il mio “ piombo” in mezzo a gli occhi , e dopo “piscio” sul tuo cervello , ti strappo il cuore , e .
CUL DE SAC: ( ride ) bravo cosi dopo ti dovrai trovare un altro “ matelot ”
( quasi alterato)
A parte il fatto che se decidi di spararmi a tradimento, devi certrarmi bene al primo colpo, perché dopo il mio coltello affilato come un rasoio
( ride)
Ti trapasserà da parte a parte
VENT EN PANNE: ( sarcastco) e poi per farmi “ sbudellare” da te: lento come sei : io ( ride di gusto) devo proprio essere ridotto male
( pausa)
Sei una massa di “ lardo” Sac : con un culo più grosso della “poppa” di un galeone :…ma dove vuoi andare , oltretutto non ti ricordi neppure il tuo vero nome di battesimo
CUL DE SAC: ( sarcastico) e perché tu te lo ricordi ? No nessuno lo ha mai saputo : però lo conoscono il gendarmi di Amsterdam : perché se ti prendono : se sei fortunato ti buttano in una cella buia e poi gettano via le chiavi
( pausa)
Quanto ne hai ammazzati in quella taverna : prima di imbarcarti di corsa sulla prima nave in partenza , e da volontario e non dentro un sacco!
( ride di gusto)
VENT EN PANNE: io ne ho uccisi solo due in una rissa, e allora ! Avevo ragione, e poi sono stato provocato
(pausa)
E io quando vengo provocato… esplodo: però non potevo neppure difendermi
(pausa)
Io ero un francese ed eravamo in Olanda:
allora mi sono imbarcato sulla prima nave in partenza e mi sono ritrovato qua !
Tu invece?
CUL DE SAC: ( sarcastico) ma quante volte te lo devo ripetere: io ero in una taverna a Brest . Ero lì a giocare a carte , e stavo anche vincendo
VENT EN PANNE:( ride) giocavi con dei “ pupazzi di paglia” perché da che mondo e mondo io ti ho sempre visto perdere ( ride di gusto)
(pausa)
CUL DE SAC: fai silenzio, brutto “ figlio di un cane” sì io stavo vincendo , e anche un gran numero di Franchi e non a dadi ma a carte : e a carte ci vuole molta più abilità: perché ti devi ricordare sia la carta che lasci e la carta che prendi e anche quelle passate e quelle che devono ancora passare
Perché è tutta questione di intelligenza
( ironico)
Tu non riusciresti mai ! perché ti manca l’intelligenza
( ride)
VENT EN PANNE: ( alterato) non mi fare perdere la pazienza, altrimenti ti “ squoio” come un vitello
CUL DE SAC: ( sarcastico) insomma stavo vincendo e godendomi le mie birre e li vino rosso di Borgogna.: quando dentro la taverna entra uno sconosciuto , vestito bene: tanto che si sono girati tutti : persino le due “ baldracche” hanno cominciato a fare gli occhi dolci allo sconosciuto perché come “ cagne in calore” fiutavano in lui un guadagno facile
( pausa)
Anche noi abbiamo smesso di giocare : l’ uomo “ vestito con abiti di lusso” si è avvicinato al banco , e dal banco ci ha scrutato ad uno ad uno
(pausa)
Poi in silenzio si è avvicinato all’oste , ed ha gridato !
( pausa)
Vino per tutti, offro io ! intanto entrarono dentro il locale gente strana , che si mettevano sospetti vicino alle porte
(pausa)
“ maledetto verme” io dovevo sospettare qualcosa, invece ero troppo preso dal gioco il gioco e troppo goloso delle brocche di vino che a poco a poco dentro di me e di noi si accumulavano
( pausa)
Vino su vino, e vino su birra e forse “ qualcosa d’altro” , l’unica cosa che mi ricordo : è quella “ baldracca” della Paouline che diceva a quel “ bastardo” di oste
(pausa)
Questa sera c’è da fare i soldi
( alterato quasi isterico)
Ma lo prendo: prima o poi lo prendo quel “ lurido” di Martin: ( tira fuori il coltello) gli voglio tagliare la lingua con questo coltello e poi gli e la voglio fare mangiare
( fa vedere il coltello a Vent en Panne )
Vedi cosa c’è intagliato sul manico!
VENT EN PANNE: ( Vent prende il coltello e legge ) Martin …
(alterato)
CUL DE SAC : questo coltello se un giorno tornerò in Francia , lo pianterò nel cuore di quel “ maiale “ di Martin se è ancora vivo: e se fosse morto ti giuro quanto è vivo “ iddio” che vado alla sua tomba , lo dissepellisco e faccio a pezzi il suo cadavere
VENT EN PANNE: ( solidale) ti capisco : guarda in che “ fogna” di posto siamo finiti !
(pausa)
Ma ora continua! Così almeno ti sfoghi!
CUL DE SAC : ( disperato e alterato fino all’isterismo da un pugno al sacco ) ma lo sai come è finita : il vino sembrava “ drogato” mi ha cominciato a girare la testa , tanto che mi sono accasciato sul tavolaccio della “ taverna” e in fine ho senttito un colpo in testa ; e quando più tardi mi sono svegliato ero dentro un sacco , nella stiva di un veliero , in partenza verso la “Tortuga”
( pausa)
( eccitato e furibondo)
Quel “ bastardo” che sembrava un “ damerino” era un “ reclutatore” e noi , prerchè non sono il solo disgraziato che ci è cascato nella trappola….
( a bassa voce)
Tanti … per gli stenti sono morti, alcuni addirittura nel viaggio, altri sono diventati deglio ottimi marinai a servizio del Re di Francia …
( con voce soffocata)
Mentre pochi, come me : hanno preferito prima darsi alla “ pirateria” e poi diventare “ bucanieri” ed ora “flibustier” e vivere sempre depredando, ma dando una percentuale sempre maggiore di bottino al Re …
( sommesso)
Altrimenti rischiamo di finire o con una pallottola in corpo durante un abbordaggio, o a “ penzolare” in una forca quando al Re non servi più!
VENT EN PANNE: ( solidale) è vero: ma non prendertela, purtroppo la nostra vita ormai ha preso questa strada:
E poi di cosa ti lamenti: tu durante gli “ abbordaggi” non ti hanno mai ferito.
CUL DE SAC: ma neppure tu, non ti hanno mai ferito, questo vorrà dire che il giorno che ci abbandonerà la fortuna ci prenderemo secca una “ palla “ spagnola nello stomaco !
VENT EN PANNE: ma il tuo sopranome “ Cul de Sac” viene dal modo in cui tu sei stato “ arruolato”
CUL DE SAC: ( ssorridente) si me lo porto dietro dal giorno in cui mi hanno chiuso dentro un sacco e portato a bordo e buttato in una stiva come fossi un sacco di farina: e poi non solo , mi sono trovato a bordo anche senza soldi: perché quei “ bastardi” mi avevano depredato di tutto:
( pausa)
Non mi hanno lasciato in tasca neppure un Franco : e pensare che stavo vincendo ( sospirando) mi è riasto come ricordo solo il sacco : quello non interessava a nessuno ed io me lo tenevo stretto come fosse una “reliqua” senza mai separarmene
( pausa)
Ecco il nome che mi hanno affibiato “ Cul de Sac “ Cul perché, sono un po’ grosso: io in mare mangio pochissimo ma appena sbarco
( ad alta voce)
VENT EN PANNE: (calmo ) il mio sopramome è invece marinaresco: io sono capace di fare scarocciare la nave fermandola a vele siegate e senza effetto di vento …
(pausa)
Il sopranone mi è rimasto e mi piace, molto di più del nome vero: però io sono sicuro di una cosa
(ad alta voce)
Io in Francia ci voglio ritornare: mi manca il parlare, mi mancano le donne e mi mancano le sale da gioco: quelle di più che tutte le altre cose!
CUL DE SAC: e la schiumosa birra alsaziana non ti manca!
VENT EN PANNE: ( malinconico) la birra alsaziana : si mi manca , mi manca tantissimo !
CUL DE SAC: ( malinconico) ma quando ci sei stato in Alsazia ?
VENT EN PANNE: ( ride) mai! Però tu ne parli talmente spesso che è come se ci fossi non andato ma nato!
CUL DE SAC: dovresti vedere le donne come sono in quel posto meraviglioso , hanno un viso dolcissimo e la pelle bianchissima, più bianca che la neve : e una “ patatina” con un “ pelo biondo “ come i capelli e poi sono tutte profumate di “ lavanda”
( alterato)
Non come queste meticce che hanno i lineamenti belli, alcune hanno il viso aggrazziato … ma puzzano come capre e poi sono quelle che sono …
( patetico)
Una donna alsaziana, non metterebbe mai piede in un posto “ lurido” e pieno di “ bastardi” coma la Tortuga
( sputa per terra)
VENT EN PANNE: ( ride) e allora fai come me, cerca di metterti un “ gruzzolo” da parte e torna in Francia con me , tanto non hai nessun problema con la giustizia francese
( ride)
Per loro sei limpido come l’acqua; sei anche un corsaro del re
( pausa)
Un pochino meno per la giustizia spagnola: lo sai che il “ lanceros” hanno i nostri ritratti e anche fatti bene ; io non capisco come abbiano fatto a farli e con che indizi :
(pausa)
Sanno anche il nostro nome
(pausa)
E se ci prendono penzoliamo ad una “ forca”
CUL DE SAC: e lo stesso hanno i nostri ritratti anche gli inglesi
VENT EN PANNE: per forza gli abbiamo depredato un galeone e due galeotte
CUL DE SAC: però, potrebbero prenderci, ma non ci prendono
VENT EN PANNE: non ci prendono perché hanno paura della vendetta del nostro capitano : il terribile
Jan - François Nau detto “ Olonnaise”
CUL DE SAC: se avessimo avuto un altro capitano , un po’ più “ avido” ci avrebbe venduto agli inglesi: ma tu sei Vent en Panne : e sei un ottimo pilota , mentre io so usare bene “ il rampino” ma bene anche la “ spada da arrembaggio” e gli serviamo
VENT EN PANNE: e poi non ci conviene venderci, lo sai che se ci vendesse : dopo non troverebbe più nessun equipaggio , perché nessuno della filibusta si fiderebbe più di lui …
CUL DE SAC: astuto come una volpe il nosrto capitano
( entranbi ridono di gusto )
VENT EN PANNE: adesso andiamo a goderci il frutto delle nostre fatiche
CUL DE SAC: per stare bene ce ne vorrebbe una al mese
VENT EN PANNE: ma cosa dici ce ne vorrebbe una la settimana
( i due filibustieri si prendono i loro sacchi pini di bottino ed escono di scena)
SCENA SECONDA
VENT EN PANNE , CUL DE SAC, MARTIN DESSEN
( Scena: con supporto cinematografico viene proiettato sul fondo la scena in bianco e nero di un vecchio film raffigurante una taverna malfamata seicentesca, con annesso il vociare convulso )
( scena: in alternativa, fondo neurto solo vociare convulso)
( un tavolino due sedie e più distante un divano con fodera di colore rosso)
( un uomo è seduto al tavolo con carte in mano)
( entrano Vent en Panne e Cul de Sac )
CUL DE SAC: ( grida) fratelli avete tanto “ vino “ per me !
( voce fuori campo) : dai Sac , si giunto appena in tempo: dobbiamo fare fuori le botti del Galeone dei “ papalini” tutto vino di “ Madera”
CUL DE SAC: ( euforico) andate pure avanti, vi raggiungo subito : ma ricordatevi che il “ giro” lo pago io!
( si rivolge a Vent de Panne)
Vent: sei o non sei il mio “ matelot”
VENTE EN PANNE: ( euforico ) si e lo sarò per sempre!
CUL DE SAC: ( cerca di convincerlo) allora vieni a prenderti una sbronza di “ Madera” : un vino così in “ Tortuga” non ci capiterà più
VENT EN PANNE: fai finta che io avessi bevuto alla tua salute tutto un “ barile”: ma preferisco non venire
( fa cenno con il capo a Cul de Sac )
CUL DE SAC: ( con un cenno di diniego) ma non vorrai fare la fine delle altre volte; non ci pensare nemmeno … vieni via con me !
( pausa)
Quello è Martin Dessen : ma lo sai come lo chiamamo, ( pochi imbarchi e tanti soldi) lui vive così spennando la gente come noi ( lo prende per un braccio e fa l’atto di trascinarlo) vieni via , un boccale di “ Madera” vale molto di più che la compagnia di quel tipo
VENT EN PANNE: ( con un gesto brusco si libera della stretta) Sac , se non la smetti di intrometterti nei miei “ affari” , prendo il mio “ coltello da arrembaggio” e te lo pinanto nello stomaco
(pausa)
E poi subito dopo vado a cercarmi, un altro “ matelot “
CUL DE SAC: ( cerca di scusarsi) ma io lo dicevo per il tuo bene ( deluso) ma si, cosa me ne “ frega “ di un amico : tu hai il diritto di andare a” strapparti il collo “ dove vuoi …
(pausa)
VENT EN PANNE: ( soddisfatto) ben detto e ora godiamoci il “ bottino” che con la vita che facciamo potrebbe essere anche l’ultimo
CUL DE SAC : ( si tocca facendo un gesto scaramantico)
( voce fuori campo) : Cul vieni a bere che ti aspettiamo!
CUL DE SAC: ( falsamente alterato) se risento la parola Cul , vengo li e taglio la testa a qualcuno: intanto brano di “ pezzenti” andate al “ bordello” e portatemi la più bella signorina che c’è …
( altra voce ) : ma le chiami signorine adesso, l’imbarco con l’Olonnaise ti ha proprio cambiato
( voce fuori campo) : ma la “ baldracca” è solo per te o anche per tutti noi !
CUL DE SAC: ( falsamente alterato) ma naturalmente per me e anche per tutti voi “ figli di puttana”
( voce fuori campo) : Cul sei veramente tutti noi : sei veramente il miglior “ fratello della costa”
CUL DE SAC: ( falsamente alterato) un fratello che se non la smetti , ti taglia la testa e con un calcio la fa rotolare fino al molo
( voce fuori scena): una fragorosa risata!
( Cul de Sac esce di scena)
( Vent en Panne e il giocatore seduto al tavolo , si guardano complici ma senza manifestare entrambi entusiasmo)
( Martin Dessen con un cenne fa segno a Vent en Panne di sedersi e lui si siede)
VENT EN PANNE : ( lo guarda fisso negli occhi) dadi !
( Martin fa un piccolo segno di diniego e continua a mascolare le carte )
VENT EN PANNE: io gioco solo a dadi !
MARTIN DESSEN: quanto hai disponibile
VENT EN PANNE: seicento scudi
MARTIN DESSEN: ( sempre con lo sguardo di ghiaccio) una bella somma, ma io gioco solo a carte : i dadi non sono troppo di mio gradimento
VENT EN PANNE: e per me non sono le carte: perché con le carte c’è troppo da pensare : ed io non sono per niente abituato a pensare
MARTIN DESSEN: in questo caso, prima di giocare e se vuoi giocare hai il tempo di pensarci ; sempre che il tuo posto non lo prenda qualcun ‘altro della tua stessa “ ciurma”
( Vent si alza dal tavolino, si mette la mano sotto il mento, gira per la scena nervosamente : poi si ferma di scatto come per cercare di risolvere chissà quale dilemma: poi riprende a girare per la scena ripetendo tutto per due, tre volte : infine torna a sedersi al tavolo di Martin Dessen)
( Martin incurante di Vent, continua a mescolare le carte )
VENT EN PANNE: ( sospirando) ho deciso: gioco … ma non voglio giochi di carte complicati … però concedimi anche qualche gettata di dadi …
( Martin Dessen fa a Vent de Penne con il capo un cenno di assenso e i due si apprestano a giocare)
MARTIN DESSEN: a te la scelta ( da le carte a Vent de Panne)
( Vent mescola la carte fino all’inverosimile e poi le stende ordinatamente sul tavolino )
VENT EN PANNE: ( pensa un attimo)
cento scudi alla carta più alta
MARTIN DESSEN: ( glaciale ripete) trecento scudi , a te ….
(Vent de Panne scruta le carte molto accuratanente , le ri scruta ancora una volta, poi fa per prendere una carta a centro tavola e a centro mazzo , poi di colpo ne prende una al suo lato destro)
( pausa)
( Vent en Panne alza la carta con timore , la guarda con riverenza : poi soddisfatto la serba con orgogliosa sicurezza)
( pausa)
( Martin Dessen: a sua volta con naturalezza prende una carta qualsiasi, la alza: la vede e senza trapetare nulla né dal suo sguardo, né dal suo volto la tiene con se)
VENT EN PANNE: ( sorridente )
Volta
MARTIN DESSEN: ( glaciale) volta
( i due giocatori voltaono le carte )
VENT EN PANNE: ( sorridente )
Dieci di bastoni
MARTIN DESSEN: ( glaciale) dieci di denari
VENT DE PANNE: ( ammutolito) “ maledetto bastardo” hai vinto!
MARTIN DESSEN: ( glaciale) andiamo al raddoppio !
VENT EN PANNE: si andiamo al raddoppio ! A te
( passa le carte a Martin Dessen che con maestria le mescola accuratamente , poi con grazia le stende ordinatamente sul tavolo , e fa cenno … a te )
VENT EN PANNE: si a me: ho scelto la carta per primo anche la prima mano, pur avendo fatto il mazzo : adesso allora se facciamo al raddoppio: vince la carta più bassa , e l’asso vale uno !
(pausa)
A te …
MARTIN DESSEN: ( glaciale) a me !
( Martin Dessen, prende con noncuranza e senza fare riti scaramantici una carta , quasi a caso al centro del mazzo : l’attira a se, la guarda … ma non lascia trapelare nessuna emozione )
VENT EN PANNE: ( si sfrega le mani) ( e tra se e se) fortuna, vieni dalla mia parte e abbraccia il vecchio Vent
(pausa)
( il filibustiere colto da una improvvisa frenesia, e nel massimo della sua eccitazione : si alza e guarda ad una ad una le carte stese, come per trovare in loro chissà quale segno o segnale per poter scegliere la carta buona per vincere : infine come se ripetesse il gesto scaramantico fatto in precedenza : prima sceglie una carta al centro mazzo; l’attira a se senza girarla la porta a bordo tavolo : poi imprvvisamente la rimette al proprio posto e con un gesto quasi timoroso , prende la carta vicino e la fa scivolare senza girarla a bordo tavolo dalla sua parte. Dopo si porta l’indice e il medio della mano destra alla bocca e bacia le dita che hanno scelto la carta, e di nuovo con le dita ancora umide di saliva per il bacio tocca la carta scelta per ingraziarzi la fortuna : ed infine rilassato)
VENT EN PANNE: scelgo questa !
( si prende la carta che ha scelto e se la porta al cuore , infine con un gesto interminabile , cha sembra una mistura tra eccitazione e supestizione e raccomandandosi con devozione alla madonna della filibusta : guarda la carta , lasciando trapelare un segno di compiacenza ed emozione)
A te !
MARTIN DESSEN: ( sempre con qull’espressione glaciale) a me !
( Martin Dessen gira la sua carta )
“ Due di bastoni “
( in quel momento Vent en Panne imprecando a più non posso gella la sua carta sul tavolo , e dando un colpo al tavolino che si rovescia disperdendo tutte le carte , ma lasciando seduto ed imperterrito il glaciale Martin Dessen)
( Vent en Penne prende la sedia dove era seduto e con rabbia la frantuma riducendoa in mille pezzi , poi si accascia al suolo)
VENT EN PANNE: ( disperato) io avevo pescato il “ tre di coppe” : ero quasi sicuro di aver vinto !
“ Maledetta Tortuga” e “ maledetti “ tutti gli animali a due gambe “ infami “ che ci abitano
(pausa)
Sono riuscito a perdere in meno di un’ora tutto il” bottino” di un “ arrembaggio”
MARTIN DESSEN: ( sempre con qull’espressione glaciale si alza e va a consolarlo ) dai Vent: non prendertela! Oggi a te e domani a me
( Martin intanto raccoglie il sacco con il bottino di Vent che ha vinto a carte e fa l’atto di uscire di scena, ma Vent lo ferma )
VENT EN PANNE: ( esagitato) no! Martin! No ! Non non te ne puoi andare così ! Non puoi lasciarmi così: io ho diritto ad avere la rivincita
( Martin come mosso da improvvisa benevolenza cerca di dissuaderlo)
MARTIN DESSEN: no ! Non mi sembra il caso , adesso devi solo rilassarti e calmarti la riviincita te la concederò un altro giorno
( apre il sacco e dentro al sacco prende il “ borsino” che prima era di Vent de Panne , lo apre e da cinquanta scudi all’amico)
Tieni questi Vent! Questi te li regalo
( Vent en Panne prende i cinquanta scudi che gli ha donato Martin )
VENT DE PANNE: ( mette i soldi nella tasca) te li restituirò Martin grazie; te li restituiro!
( pausa)
Vuoi per caso giocarteli !
MARTIN DESSEN: questi te li ho regalati : e poi sai che io non gioco per così poco!
VENT EN PANNE: ( eccitato ) lo so che non giochi per così poco : però non andare via : aspetta un minuto vado a vedere se il mio “ matelot” ha “ cento pistole “ ( equivale in gergo a * cento scudi) da prestarmiu
MARTIN DESSEN: ( cerca di dissuaderlo) ma Vent non è il momento: la rivincita te la darò con il “ frutto” del prossimo “ abbordaggio” , non ora …
( cerca di andare verso l’uscita, ma Vent en Panne lo blocca)
VENT EN PANNE: ( concitato) dammi solo pochi minuti: il tempo di una clessidra :
( gira la clessidra)
Se io alla fine della clessidra non sarò ancora tornato con i soldi di garanzia , sei libero di andare !
MARTIN DESSEN: ( qusi convinto) va bene Vent: mi hai quasi convinto: ma in questo momento, il solo consiglio che ti posso dare : è quello di “ smettere” hai già perso una fortuna
(pausa)
Oggi per te non è giornata!
VENT EN PANNE: ( rianimato) la fortuna va e viene : ed io sono convinto che è lì “ dietro l’angolo” ad aspettarmi
MARTIN DESSEN: ( quasi convinto, e mantenendo la sua flemma glaciale) se lo dici tu ! allora aspetto: ma ricordati che io voglio garanzie non promesse
VENT EN PANNE: non preoccuparti, mi basta un minuto e ti porto minimo cento scudi nuovi fiasmmanti e queste non sono promesse.
( Vent en Penne esce di scena: Martin rimette il sacco del bottino vinto al suo posto: cioè accanto alla sua sedia, dopo toglie di scena la sedia di legno rotta : rimette a posto il tavolino : posiziona il tappeto verde e le carte e va a prendere una sedia nuova)
( rientra in scena Vent en Panne)
VENT EN PANNE : ( ad alta voce ) Cul de Sac! Cul de Sac !
CUL DE SAC: ( voce fuori campo alterata dall’alcol ) cosa vuoi “ bastardo“ ! Finalmente ti sei deciso di venire a bere con noi: sbrigati che ormai abbiamo finito tutto!
VENT EN PANNE: ( ad alta voce) Sac , fratello puoi uscire un attimo voglio parlarti in privato !
CUL DE SAC: ( voce fuori campo alterata dall’alcol ) Vent, quando mi chiami fratello vuole dire che hai “ combinato qualcosa di storto”
CUL DE SAC: ( voce fuori campo alterata dall’alcol ) se per caso hai dato una coltellata a quel figlio di “ puttana” di Martin hai fatto bene
( da dietro le quinte ridono tutti di gusto)
MARTIN DESSEN: ( quasi convinto, e mantenendo la sua flemma glaciale) attento Sac che non ti scontri con qualche coltello
CUL DE SAC: ( voce fuori campo) con il tuo proprio no : non riesci neppure a centrare un “ lanceros” a tre metri di distanza
( tutti ridono)
MARTIN DESSEN: di sicuro,il mio coltello, il tuo cuore non lo sbaglia
(ride perdendo la flemma)
( ride anche Cul de Sac)
( intanto entra in scena)
VENT EN PANNE : ( a Vent en Panne) cosa vuoi, bastardo di un “ matelot”
( lo abbbraccia)
Questo Martin, è il miglior marinaio e il miglior “ matelot” che abbia mai avuto
( si gratta la barba)
Cosa mi hai chiamato a fare “ figlio di puttana” !
VENT AN PANNE: fratello io ho bisogno che mi impresti “cento pistole”
CUL DE SAC: cento dobloni per giocare di nuovo: ma sei pazzo : ti sei già bruciato tutto
( a Martin Dessen)
E tu lo hai lasciato fare
MARTIN DESSEN: ( cerca di rassicurare Sac) ti assicuro che io ho cercado di dissuaderlo, ho cercato di non farlo giocare
( Vent en Panne da una spinta a Martin Dessen , e si rivolge a Cul de Sac)
VENT EN PANNE: ( quasi implorando) Sac … Sac … fratello mio : imprestami “ cento pistole “ te le restituerò al prossimo “ arrembaggio”
CUL DE SAC: ma scherzi davvero: io non te le impresto perché sarebbero la tua rovina!
VENT EN PANNE: ( alterato) ti assicuro che te le ridarò al prossimo “ arrembaggio” anzi farò di più: io rischio la vita, e tu te ne stai buono e al sicuro senza rischiare : e poi ti restituisco i tuoi “ cento dobloni “ e in più la metà del mio “ bottino”.
CUL DE SAC: ( sbronzo ma convinto) in questo caso eccoti i “ cento dobloni”
( apre il borsello e da i soldi a Vent en Panne)
VENT EN PANNE: grazie fratello: è probabile che te li restituisco anche subito : ora sento che la “ fortuna” gira dalla mia parte.
CUL DE SAC: io ci credo poco!
( Cul de Sac esce di scena)
( rimangono in scena Vent an Panne e Martin Dessen)
VENT EN PANNE: ( a Martin Dessen) adesso “ carogna dei paesi bassi” giochiamoci tutto a dati
MARTIN DESSEN: ( sempre calmissimo) se vuoi !
VENT EN PANNE: ( tira fuori i dadi ) giochiamo con i miei
MARTIN DESSEN : ( fa un segno di diniego) no giochiamo con dei dadi nuovi !
VENT EN PANNE: ( perplesso) ma non con i miei!
MARTIN DESSEN: freferisco dadi nuovi, ed anche tu vero?
( Martin e Vent alzano la mano , una comparsa porta due dadi nuovi )
VENT EN PANNE: ( esamina i lati dei dadi) mi sembrano a posto
( poi li getta sul tavolo )
( Martin Dessen li raccoglie li asamina, ma non li getta sul tavolo, anzi li posiziona a centro tavolo ordinatamente)
MARTIN DESSEN: e adesso , come vuoi giocare , al “ minore “ o al “ maggiore”
VENT EN PANNE: ( eccitato) al “ maggiore”
MARTIN DESSEN: e quanto ci giochiamo!
VENT EN PANNE: centocinquanta pistole: ovvero tutto quello che ho!
MARTIN DESSEN: mi dispiace solo cento: perché cinquanta te le ho ragalate io
VENT EN PANNE: ma io voglio giocare tutto !
MARTIN DESSEN : ( fa l’atto di alsarzi dal tavolo) solo cento o niente
( Vent en Panne tira fuori il coltello e minaccia Martin Dessen)
VENT EN PANNE: ( minaccioso) “ carogna di un olandese” io mi voglio giocare tutto in un colpo solo a dadi e tu non me lo puoi impedire chiaro altrimenti “ ti arrotolo al collo tutte le tue budella”
( in quel momento Martin tira fuori la pistola e pianta il “ cane “ a due palmi dallo stomano di Vent en Panne )
MARTIN DESSEN: ( con ghigno ) smettila, se non vuoi che sia io ad arrotolare le tue “ budella “ ho detto “ cento dobloni” solo : una mano sola e basta!
( Vent en Panne con una eccitazione al limite della disperazione , mette il coltello nella cintura e Martin Dessen rimette a posto la pistola)
( i due si siedono)
VENT EN PENNE: ( deluso ) a chi per primo
MARTIN DESSEN: facciamo senza toccare i dadi
( prende due legnetti, con il coltellaccio ne taglia due a misura e poi uno lo taglia a metà: prende i due legnetti ti tiene nel pugno della mano destra racchiudendoli tra pollice e indice : e poi li avvicina a Vent en Panne)
MARTIN DESSEN: a te: il più lungo “lancia “ per primo
( Vent en Panne pesca il legnetto più corto, lancia per primo Martin Dessen)
( il filibustiere olandese prende i dadi e li lancia)
Sei!
( una smorfia di delusione si legge nel volto di Martin)
VENT EN PANNE: ( prende i dadi, li fa girare per le mani ) sento che stavolta la fortuna non mi abbandonerà …
( lancia)
Quattro!
Non è possibile: non è possibile… ho perso un’altra volta
( Martin Dessen, si prende i suoi cento scudi che ha di nuovo vinto li mette nel borsello, mette tutto dentro il sacco e in silenzio esce di scena)
( Vent en Panne , preso dall’ira sfascia di nuovo la sedia, rovescia il tavolino e prende a calci il tappeto verde)
( infine come colto da un raptus autodistruttivo si getta per terra schiena sul palco disperandosi )
( pausa)
( poi improvvisamente sempre sdraiato con la schiena sul palco , scoppia in una fragorosa risata isterica )
( infine si alza e sempre barcollando)
VENT EN PANNE : ( grida) Sac! Sac!
CUL DE SAC: ( voce fuori campo ) “ bastardo “ di un Vent, cosa vuoi ancora !
VENT EN PANNE: “ fratello” ce n’è ancora di quel “ vinello” di “ Madera” che mi hai detto prima?
CUL DE SAC: (euforico e fuori campo) ma certo Vent, ce n’è anciora anche se le scorte ormai sono ridotte : sbrigati a venire se vuoi fare ancora in tempo a prenderti una sbronza
VENT AN PANNE: ( malinconico) mi ci vuole proprio una colossale sbronza per dimenticare
CUL DE SAC: ( fuori campo) da come parli non ti deve essere rimasto proprio niente in tasca
VENT EN PENNE: al limite segno e pago con il prossimo bottino
( fuori campo, tutti ridono )
CUL DE SAC: (euforico e fuori campo) e se al prossimo arrembaggio ci lasci il “ cranio”
VENT EN PANNE: vorrà dire che i miei debiti li paghi tu che sei il mio “ matelot”
CUL DE SAC: (euforico e fuori campo) piuttosto muoio che pagare i tuoi debiti
( Vent en Panne ride di gusto )
VENT EN PANNE: ( eccitato) la “ baldracca” sicuramente oltre al “ Madera” me la pagherai!
CUL DE SAC: (euforico e fuori campo) si ma sbrigati, ormai è stanca e vuole tornare a casa : lei ha una famiglia
VENT EN PANNE: ma chi avete preso!
CUL DE SAC: (euforico e fuori campo) Yvonne !
( Vent en Panne salta sul palco mostrando sengi di vittoria e contentezza)
VENT EN PANNE: ( euforico grida quasi isterico) aspettami Yvonne non te ne andare !
( Vent en Panne esce di scena)
( musica )
( a discrezione della regia la drammaturgia può continuare senza interruzione )
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
OLONNAIS, CUL DE SAC, VENT EN PANNE, MARTIN DESSEN
( scena : fondo neutro : o meglio scena cinematografica raffigurante una taverna malfamata )
( fono: un contino ed indefinito vociare, da taverna)
( entra in scena il capitano Jan – Françoise Nau detto l’ Olonnais: si posiziona al centro della scena e dalla fascia rossa che ha in vita tira fuori due pistole a spara due colpi in aria)
( il vociare da taverna finisce improvvisamente e turro si zittisce)
( pausa)
OLONNAIS : ( ad alta voce e sempre con le pistole in mano) ho deciso di depredare Maracaibo e Gibraltar
( un improvviso silenzio eccheggia nella sala)
(Vent de Panne, Cul de Sac e Martin Dessen entano in scena, e tutti si strinsero la mano giurando di rimanere insieme e rimanere fedeli fino alla morte )
OLONNAIS: ( a voce alta e sguainando la spada ) Allons, mes frères, suivrez – moi et ne faites point les lâches( traduzione: avanti, fratelli, seguitemi e non abbiate paura)
( i bucanieri punano, spade e pistole al cielo: sparando anche qualche colpo e in unisono gridano)
( in unisono)
Capitano Olonnais, ti seguiremo fino alla morte : oro e donne di Maracaiboi solo per noi !
( escono di scena)
( buio si sento gli screpitii di armi da fuoco )
( Eccellente con scene cinematografiche : la proiezione sul fondo di una battaglia settecentesca )
( buio )
SCENA SECONDA
VENT AN PANNE, ANNE LEMARC , MARTIN DESSEN
( la scena si svolge in un locale spoglio: è presente in scena, solo un divano sgualcito e sul divano è sdraiata Anne Lemarc: la sua , favorita tra le prostitute della Tartuga: una donna della quale lui non è solo un semplice cliente ma anche confidente e i due sono anche emotivamente coinvolti)
( musica )
( Anne è distesa sul divano: i suoi abiti sono succinti ma per il periodo abbastanza raffinati)
( Vent en Panne entra in scena armato: ma nel vedere la donna: lascia le pistole , la schiabola e il coltellaccio da arrembaggio in un lato e si avvivina ad Anne seduta dul divano )
VENT AN PANNE: ( i due in maniera confidenziale si danno del tu) : mi sei mancata Anne!
ANNE LEMARC: ( con amichevole rimprovero) non mi sembra che ti sia mancata molto : guarda che mi hanno riferito quello che hai combinato a Maracaibo e Gibraltar …
(pausa)
Tante donne erano fuggite , nascondondo le loro gioie …
( pausa)
Allora siete dovuti andare a cercarle nella foresta tropicale : poi le avete stuprate tutte
( ride di gusto)
Ma almeno siete riusciti a sapere dove tenevano le perle e i dobloni !
VENT AN PANNE: ( sospira ) alcune hanno raccontato il posto dei nascondigli e abbiamo razziato tutto: Altre volte ci hanno forzatamenre accompagnato , ma non abbiamo trovato niente
ANNE LEMARC: per forza, immagino che avranno cambiato nascondigli ogni giorno
VENT AN PANNE: ( sorpreso) hai una mente acuta Anne
ANNE LEMARC: sono una donna vissuta , ho tanta esperienza e poi rimango sempre una “ baldracca” che si concede solo a chi paga di più .
VENT AN PANNE: per me non sei una “ baldracca” per med sei una donna importante : tu vali molto di più di quelle “ damigelle “ di Parigi: tu sei una donna “ speciale”
ANNE LEMARC: ( sorpresa) ma come faccio ad essere speciale:
( pausa)
Io dovrei “ scandalizzarmi” e provare “ orribile ritegno” per quello che tu e tutti gli altri avete fatto a quelle povere donne e ai quei disgraziati di abitanti che anche se erano “ spagnoli” sono figli di “ iddio” anche loro :
( pausa)
Invece in questo momento mi prene solo di sapere se mi hai portato qualcosa di speciale da Maracaibo, e non mi importa niente dell’altro: anzi non ne voglio assolutamente sapere niente
( pausa)
Anzi ti prego di non parlarne come tuo solito, e non ricordami neppure i nomi che tra l’altro so già dei “ fratelli della costa “ morti …
( alterata)
Per favore, non mi dire niente!
VENT AN PANNE:no Anne, non ti dirò niente…
( pausa)
E per dimostrarti che ti voglio bene: ti ho portato questi gioielli
( apre il sacchetto e da i gioielli ad Anne)
( la ragazza avidamente e molto eccitata se ne appropria)
( Anne, innamorata bacia avidamente Vent)
ANNE LEMARC: (affettuosissima) ti amo … ti amo .. ti amo …
VENT AN PANNE: ( affettuoso) anch’io ti amo … ti amo
( Anne scoppia a piangere)
VENT AN PANNE: (premuroso ) ma amore: perché piangi, non sei contenta del regao che ti ho fatto!
( Anne continua a piangere)
ANNE LEMARC: Vent, che cosa ne faccio di questi gioielli alla Tortuga: questi ori vanno indossati in città come Parigi, Vienna, Amsterdam
( abbraccia Vent)
Vedi Vent: io a forza di stare in questo posto “ pieno di bestie” sto diventando una “ bestia” anch’io ; perché in passato ed anche oggi: ho accettato “ gioielli” che provenivano da “ stupri” e “ violenze di ogni genere” perpetuati a danno di altre donne come me .
( piange sempre abbracciando Vent)
Amore mio noi due dobbiamo tornare a Parigi : si a Parigi io e te … e con questi soldi noi potremmo vivere bene per tutta la vita
( pausa)
VENT AN PANNE: ( perplesso) si andremo a Parigi: te lo prometto, però non ora!
ANNE LEMARC: ( sorpresa) perché non ora!
VENT AN PANNE: perché prima volevo andarmi a fare qualche partita a dadi
ANNE LEMARC: ( alterata) e no: se vai a giocare a dadi perdi di nuovo ntutto e siamo di nuovo : punto e a capo !
(alterata)
Dammi i dadi!
VENT A PANNE: no i dadi no!
ANNE LEMARC: ( alterata si alza e lo guarda in cagnasco) dammi i dadi !
VENT A PANNE: no, ti prego i dadi no!
ANNE LEMARC: ( furiosa) dammi i dadi o esci subito da casa mia e non starci più a mettere piede
( Vent, cede e da i dadi a Anne)
ANNE LEMARC: ( furiosa) domani vai subito al porto a prenotare la prima nave in partenza per l’ Europa
VENT A PANNE: va bene amore ( i due si abbracciano)
( i due si abbracciano )
( entra in scena Martin Dessen ma vedendoli abbracciati rimane indifferentr)
MARTIN DESSEN: ( ironico) ma che teneri amanti !
( i due smettono di abbracciarsi)
( Martin tira fuori dalla tasca un borsello con trecento scudi : senza neppure aprirlo li getta a Vent am Panne e lui li prende al volo)
VENT AN PANNE: ( non li conta neppure , ma li mette in tasca) quanti sono e come mai!
MARTIN DESSEN: “ fratello “, te ne sei andato prima di finire la spartizione del bottino , allora ho pensato di portartelo io e non Cul de Sac
VENT AN PANNE: ( preoccupato) perché! Dove è Sac ? Cosa gli è successo?
MARTIN DESSEN: Sac sta benone, è talmente pieno di “ rhum” che ha sparato a tutti i vetri della taverna pensando che fossero spagnoli …
( ridono tutti e tre)
VENT AN PANNE: ( tocca il sacchetto dei soldi) bene, bene questi scudi ci volevano proprio
MARTIN DESSEN: Sono in tutto, trecento scudi : e cerca di non sperperarli come tuo solito
ANNE LEMARC: ( preoccupata ) sarà meglio che li metta , da parte io !
VENT AN PANNE: ( si riprende i soldi) no, per niente questi sono i miei io me li sono guadagnati con il sangue !
ANNE LEMARC: Martin, se sei venuto per me : devi passare più tardi : ora sono impegnata con Vent
( Vent an la indica e ride)
VENT AN PANNE: ( ride ) è impegnata con me?
MARTIN DESSEN: “ fratello “ sono venuto per salutarti : io ho finito con questa vita … domani mi imbarco su un “ galeone “ olandese e faccio ritorno in patria , anche se dovrò fare un giro lungo : prima scarichiamo le merci a Genova , ricarichiamo e poi finalmente arrivo ad Ansterdam”
( nel sentire tutto ciò Vent e Anne si alzano e preoccupati si avvicinalo a Martin)
VENT AN PANNE: come vai via , lasci i fratelli della costa !
MARTIN DESSEN: mi è capitato questa occasione : il “copilota” dell’ “ Essen” è stato trovato morto sul ponte di coperta ieri sera: dopo che si era fatto una sbronza colossale :
(pausa)
Il comandante cercava con urgenza un nuovo “ copilota” allora hocoltol’occasione al volo : così non solo torno a casa , ma mi pagano anche
( ride)
ANNE LEMARC: ( euforica) ci imbarchiamo anche noi ! Si, anche noi! Anche noi !
VENT AN PANNE: ( cerca di calmare l’euforia di Anne) calma Anne, lasciami parlare !
( pausa)
E se ci imbarcassimo anche noi due: è possibile !
MARTIN DESSEN: ( calmo) io non ve lo consiglio: perché il “ galeone” fa un giro troppo lungo: io stesso per arrivare ad Amsterdam ci metto quasi un anno …
( pausa)
A te conviene imbarcarti su il “ Brixen “ un galeone che salpa da “ Barbados” la settimana prossima: con il suo carico di “ pelli” e “ rhun” così eviti “scali “ inutili e vai in sicurezza
ANNE LEMARC: ( euforica) si andiamo! Andiamo!
VENT AN PANNE: ( calmo) si Martin mi sembra una buona soluzione ! Domani vado subito al porto a pagare in viaggio per me e per Anne
( Anne è felicissima)
ANNE LEMARC: ( euforica) finalmente, non ne potevo più di questa vita!
MARTIN DESSEN: Vent adesso dovrai avvisare il tuo “ matelot”
VENT AN PANNE: ( ride) penso che il vecchio Cul de Sac, con il carattere che si ritrova : forse è meglio che lo avviso a fatto compiuto
( tutti ridono)
ANNE LEMARC: ( abbraccia affettuosamente Martin) Vent, tesoro: visto che Martin ci ha portato delle buone nuove: e domani ci lascia per sempre perché torna finalmente a casa : allora ho deciso di premiarlo facendolo “ scopare “ gratis
MARTIN DESSEN: grazie Anne e io accetto volentieri
ANNE LEMARC: ed io Martin ti posso assicurare che ti farò fare la “ scopata” più bella di tutta la tua vita.
VENT AN PANNE: ( sorridente fa in finto geloso) guarda che potrei essere geloso
MARTIN DESSEN: capirai, geloso di una “ bagascia”
ANNE AN PANNE: ma come mi hai chiamato? E poi cosa sono queste “ bagascie”
VENT AN PANNE: ma dove hai sentitao questa parola strana!
MARTIN DESSEN: a Genova le “ bagasce” sono le nostre “ baldracche”
ANNE LEMARC: ( sorridente ) “ bagasce” e “ baldracche” ho capito sono solo “troie” come me !
( esplodono a ridere)
( Vent an Panne si avvicina e abraccia Martin)
VENT AN PANNE: mi mancheranno le tue partite a dadi e carte
MARTIN DESSEN: figuriamoci a me!
ANNE LEMARC: adesso basta pensare al gioco: ( prende di nuovo sottobraccio Martin) adesso io e Martin andiamo a “ scopare” e tu Vent: tesoro mio vai al porto a pagare il viaggio sulla “ Brixen”
( Martin e Anne escono di scena)
(pausa)
( Vent an Panne, rimane per un attimo in scena , come stando a pensare e poi esce di scena)
SCENA TERZA
VENT AN PANNE, ELIA SAXON
( scena cinematografica : sul fondo si intravede il porto con nrumori e grida)
( Vent an Panne dopo avere messo il bagaglio a bordo, entra in una taverna a bere : si ferma a vedere la gente giocare ai dadi , allora pur non giocando si posiziona al centro della scena giocherellando con i suoi dadi, quando lo nota e lo avvicina uno strano personaggio )
ELIA SAXON: ( in modo gentile) signore, qui in taverna “ il gioco è piccolo” c’è troppa confusione e si sta scomodi : voi cosa ne pensate se io vi dicessi di venire a fare qualche “ buon lancio” a casa mia
VENT AN PANNE: purtroppo la mia nave salpa tra poche ore e poi aspetto una persona : quindi con molto rammarico sono costretto a declinare il vostro invito
ELIA SAXON: la persona che aspettate con premura ; può aspettarvi a bordo … ed io abito proprio qui vicino , giocheremo solo un momentino
( scena cinematografica )
( i due si siedono al tavolo da gioco )
VENT AN PANNE: signor Saxon facciamo presto che ho premura di andarmene
ELIA SAXON: allora facciamo solo poche puntate ma “ corpose”
( Elia prende i suoi dadi , Vent li esamina accuratamente)
ELIA SAXON: sono dadi di avorio , con le facce perfette … bellissimo da vedere e da giocare
( Vent tira fuori i suoi ed Elia li esamina con cura )
ELIA SAXON: anche i suoi signon Vent , pur essendo meno pregiati sono ugualmente perfetti : per cui io consiglierei di giocare con un dado a testa
(pausa)
Uno dei vostri e uno dei miei
VENT AN PANNE: ( soddisfatto ) mi sembra una cosa equa
( scelgono i due dadi )
ELIA SAXON : ( prende i dadi e li porge a Vent) a voi ! mille scudi al raddoppio ! vince il più alto !
VENT AN PANNE: o mi dissanguo o divento ricchissimo
ELIA SAXON: non preoccupatevi più di tanto: come non mi preocupo io : io al limite me ne posso tornare in Europa , una parte del capitale è la vincolato e non lo posso né prelevare né giocare : e in quanto a voi , se proprio dovesse andarvi male : potete tornare alla “ Tortuga” e lì sicuramente ci saranno molte altri legni da “ depredare”
( entrambi ridono)
VENT AN PANNE: ( facendo movimenti scaramantici lancia i dadi)
( Elia li raccoglie a sua volta e li lancia)
VENT AN PANNE: ( esulta) vinto!
( la scena si ripete per sei volte , con sempre Vent en Panne vincente )
( intanto si fa buio, luci soffuse e la nave parte lasciando Vent e Anne che in questo momento non è con lui a terra)
ELIA SAXON: ( porge a Vent un biglietto) vedete signor Vent, io in questo momento non ho più contanti però ho questo biglietto che rappresenta il valore di un carico di zucchero che ho a bordo di una nave
VEN AN PANNE: ( soddisfatto) per me va bene : un lancio solo!
ELIA SAXON: ora cambiamo, vince chi fa il punteggio più basso !
VENT AN PANNE: per me va bene!
ELIA SAXON: “ dio maledetto fai in modo che la fortuna mi aiuti “… a voi il lancio
VENTE AN PANNE: signor Elia, voi non dovete bestemmiare , anche se la vostra religione ve lo permette : non è così che si aiuta la fortuna
VENT AN PANNE: ( facendo movimenti scaramantici lancia i dadi)
( Elia li raccoglie a sua volta e li lancia)
VENT AN PANNE: ( esulta) vinto!
( l’ebreo si accascia sul tavolo poi subito si riprende)
ELIA SAXON: con questo biglietto, mi gioco il possesso di venti schiavi
VENT AN PANNE: ( facendo movimenti scaramantici lancia i dadi)
( Elia li raccoglie a sua volta e li lancia)
VENT AN PANNE: ( esulta) vinto!
( Elia distrutto si accascia sul tavolo , picchiando i pugni sul piano con rabbia)
ELIA SAXON: signor Vent, pemettetemi di andare a cercare altro denaro , nel frattempo ristoratevi
( prende del ruhm e due bicchieri )
VENT AN PANNE: prego!
ELIA SAXON: farò molto presto, signor Vent
( l’ebreo esce di scena )
( musica)
( Elia torna con una sacca in pelle piena di monete d’oro)
ELIA SAXON: sono diecimila “ giacobiti” se perdo questo non mi rimane altro che impiccarmi: tutto in un colpo solo
VENT AN PANNE: a voi
ELIA SAXON : ( facendo movimenti scaramantici lancia i dadi)
( Elia li raccoglie a sua volta e li lancia)
ELIA SAXON : ( esulta) vinto!
( la scena si ripete per sei volte , con sempre l’ebreo vincente )
VENT AN PANNE: ( disperato) sono riuscito a perdere tutto: perfino il mio bastone con il pomello d’oro e i vestiti
ELIA SAXON: ( soddisfatto) no i vestiti non li voglio e quindi ve li lascio: anzi vi pagherò anche il viaggio di ritorno per la “ Tortuga” e vi accompagnerò io stesso alla nave dve vi augurerò il buon viaggio
VENT AN PENNE: vi ringrazio, per la gentilezza signor Saxon , ma parola di gentiluomo un giorno vi renderò il valore del prezzo del viaggio
ELIA SAXON: non si preoccupi per queste sciocchezze: adesso torni velocemente in “tortuga” che mi è giunta voce che l’Olonnais sta organizzando un’altra scorreria
( i due escono di scena)
( scena cinematografica : sul fondo si intravede un arrembaggio)
SCENA QUARTA
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE , ANNE LEMARC, VENT AN PANNE
( scena cinematografica : sul fondo si intravede un porto con velieri attraccati )
( entra in scena Vent an Panne con un sacco pieno di bottino e una bottiglia di ruhm che ogni tanto beve attaccandosi con le labbra alla bottiglia )
( intravede il governatore della Tartuga con Anne e cerca di darsi un contegno)
VENT AN PANNE: (togliandosi il cappello in segno di rispetto) Signor Governatore, Anne
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE : signor Vent vedo che il bottino questa volta mi sembra abbastanza florido
VENT AN PANNE: floridissimo, anche la percentuale da dare a Sua Maestà è alta
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE : me ne compiacio vivamente , però noi due siamo venuti apposta per aspettarvi , per una ragione ben precisa
VENT AN PANNE: ( a disagio) per me! E per una ragione ben precisa!
ANNE LAMARC: si per te Vent
VENT AN PANNE: ( a disagio) allora dite !
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE : signor Vent: noi vi conosciamo, e siamo sicuri che perderete tutto il vostro guadagno a dadi o a carte questa notte stessa .
( pausa)
Per cui ho deciso di aiutarvi : datemi quel sacco ed io vi darò il corrispettivo in denaro e vi rimetterò una lettera di credito in una banca francese e finalmente voi due potreste ritornare a casa e vivere di rendita per tutta la vita
ANNE LAMARC: accetta Vent, ci costruiremo un altro futuro in Francia
VENT AN PANNE: ( a disagio) no, non so: se riesco ad accettare : ci devo pensare…
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE : signor Vent : voi dovete accetare per forza:
( autoritario)
Perché questo è un ordine! Ed un ordine del “ governatore” non si discute ma si esegue
Un galeone per Brest parte tra tre giorni e voi lo prenderete a costo di farvi imbarcare con la forza : così cambierete vita , e presto vi dimenticherete degli “ arrembaggi” e della “ filibusta “ e questa per voi è la giusta ricompensa … per un vero “ fratello della costa”
(pausa)
( si abbracciano)
Sei un vero , fratello della costa Vent ci mancherai
VENT AN PANNE: ( a disagio) grazie Governatore , le prometto che “ getterò i dadi in mare”
BERNARD D’OGERON DE LA BOUЀRE : quello è il minimo che potete fare. E adesso andate ad imbarcarvi e salutatemi la Francia
ANNE LAMARC: grazie Governatore , per tutto quello che avete fatto per noi
(buio)
( scena cinematografica : sul fondo si intravede un veliero che parte e si sentono i fichi del nostromo )
SIPARIO