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VERDE

VERDE

(L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU')

spettacolo in due tempi di Marco Stefanini

personaggi

Elisabetta

Beatrice

Caterina

Gloria

Francesco

Si apre il sipario e vediamo l’interno di un appartamento. Più esattamente ci troviamo nella salotto della casa. Nella stanza c’è un divano, un tavolino, una poltroncina a sacco, una libreria in disordine, un impianto stereo e alcuni manifesti alle pareti. Dalla finestra che vediamo sulla sinistra, entra nella stanza la luce lampeggiante di un’insegna luminosa. In mezzo alla parete che abbiamo di fronte c’è l’apertura di una porta che conduce alle camere da letto. Nella stessa parete, spostata sulla destra, c’è una finestra interna che si affaccia in cucina. A destra c’è la porta d’ingresso dell’appartamento. E’ notte e vediamo due ragazze piegate sul tavolino, Elisabetta e Gloria, che stanno giocano una partita a risiko.

ELISABETTA Dopo avere tirato i dadi.

Che culo!!! Sei, sei, sei. Li ho vinti tutti e tre... Zompete zompete zompete mi becco la Cita, zompete zompete zompete mi becco la mongolia e zompete zompete zompete mi becco la Groenlandia.

GLORIA Zompete zompete zompete che culo.

ELISABETTA Ok, tira tu adesso, ma vedi di tirare per bene.

GLORIA Io tiro sempre bene.

ELISABETTA Anche troppo.

GLORIA Cosa insinui che io voglia vincere barando? Io non ne ho mica bisogno sai?

ELISABETTA Guarda che giochi , a parte la fortuna, che quelle o ce le hai o non ce le hai, con una cattiveria da vero dittatore. Stai distruggendo il mondo non ti rendi conto?

GLORIA Cos’hai da lamentarti, con tutti quei carrarmatini... Poi sei tu quella che ha tentato colpi proibiti.

ELISABETTA E’ stata una svista...

GLORIA Bravo Saddam, tu sei della razza che in amore e in guerra vale tutto, e che il fine giustifica ogni mezzo.

ELISABETTA A proposito di fino che giustifica ogni mezzo. allora ci hai fatto caso quando siamo a arrivate?

GLORIA A cosa?

ELISABETTA Ti ricordi di quella cosa di cui ti avevo parlato? Tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac... Pum!!!

GLORIA Pum?

ELISABETTA Pum!!!

GLORIA Puf... Ah, sì, quella cosa... Beh non ho visto un granché. Pioveva e poi c’era molto buio.

ELISABETTA Per poco, fra poco sarà la solita storia... Ma secondo te facciamo bene ad agire? Per noi sarebbe il modo di dimostrare che se qualcosa non ci va bene, siamo disposti a tutto.

GLORIA Sbadigliando.

Ma avete provato la via diplomatica?

ELISABETTA Eh?

GLORIA Avete provato la via diplomatica?

ELISABETTA Si, ma non serve. E’ arrivato il momento di far vedere che facciamo sul serio, e che in un modo o nell’altro cercheremo con ogni mezzo di essere considerati e di modificare, se vuoi anche solo un po’, il sistema.

GLORIA Credo che sia un compito che noi studenti abbiamo più o meno sempre avuto. È una responsabilità che abbiamo e che dobbiamo tenerci. Se avete bisogno contate pure su di me.

Prendendo un rotolo di carta igienica e entrando in bagno.

Sessantasette docet.

ELISABETTA Tra sé e sé.

È una responsabilità che abbiamo e che dobbiamo tenerci. È una responsabilità che abbiamo e che dobbiamo tenerci .E’ una responsabilità abbiamo e che dobbiamo tenerci...

GLORIA Arrivando dal bagno

Adesso se non ti dispiace me ne andrei a dormire.

ELISABETTA Va bene vai pure. Io arrivo tra un momento.

GLORIA Andando verso le camere da letto.

Buonanotte.

ELISABETTA Buonanotte.

Tra sé e sé.

Sessantasette docet. Sessantasette docet.

Entra Francesco dalla porta d’ingresso ed Elisabetta ora si rivolge a lui.

Sessantasette docet!

FRANCESCO Sessantasette docet?!

ELISABETTA Sessantasette...

ELISABETTA & FRANCESCO ...Docet!

ELISABETTA Ciao... Francesco. Hai visto? E’ sempre la solita storia.

FRANCESCO Tenta di appendere il cappotto che si è appena tolto alla porta.

Hanno ritolto il chiodo! Eh, ho visto sì.

Starnutisce.

Ero giusto in zona per controllare. Credo proprio che sia giunto agire e che sia arrivato il momento di fare qualche cosa.

Sedendosi sulla poltrona a sacco.

ELISABETTA Pensi che dovremo studiare un altro piano o questo che abbiamo va’ bene?

FRANCESCO Direi che possa andare, però dobbiamo stare molto attenti, non devono sospettare di nulla, ma soprattutto...

ELISABETTA Soprattutto...

FRANCESCO Soprattutto che?

ELISABETTA Soprattutto?

FRANCESCO Ho detto soprattutto? Ah sì. E soprattutto non dovranno mai scoprire che dietro ci siamo noi. È per questo che mi sono procurato questo.

Le mostra furtivamente qualche cosa che ha in tasca.

ELISABETTA Cos’è?

FRANCESCO Tempo al tempo , lo saprai quando sarà il momento.

ELISABETTA Tempo al tempo giusto la fretta è cattiva consigliera. Eh mi piange un occhio...

FRANCESCO E a me fischia un orecchio...

ELISABETTA Pin pin ciri pin... Vinco io vinci, vinci tu, vinco io, vinci tu, vinco io, vinci tu... vinco io.

ELISABETTA Studieremo in dettaglio il plano con gli altri ed agiremo quando saremo tutti pronti e determinati.

FRANCESCO Giusto! Beh, io adesso andrei a dormire.

ELISABETTA Buona idea. E’ meglio dormirci sopra, la notte porta consiglio. Buonanotte.

Esce per andare a dormire.

FRANCESCO Tentando di alzarsi dalla poltrona a sacco.

Buonanotte... Porco! Maledetto! Schifoso! Vai via! Guarda che ti ammazzo... Ti ammazzo...

Quando finalmente riesce a liberarsi se ne va a dormire.

Buonanotte.

BEATRICE Entra dalla porta d’ingresso, indossa un lungo spolverino e un cappello ed è ubriaca.

Porco! Porco! Porco! Parla stereo! Parla! Non parli? Ti spacco le puntine! Che caldo che ci ho. Parla stereo! Porco sei ubriaco. Ti faccio parlare io! Disco tondo! Porco! Che caldo. Carta igienica! Sporca!

Parte la musica del disco che nel frattempo ha messo sul piatto dell’impianto stereo. Al ritmo di " The E Street Shuffle" di Bruce Springsteen, Beatrice fa un strip-tease togliendosi lo spolverino ed il cappello, addormentandosi infine sul divano. Dopodiché arriva Francesco che si è svegliato a causa della musica alta. Dopo un attimo di smarrimento si affretta a spegnere ma, al momento di sollevare la copertina del disco si fa prendere dal ritmo. Non solo quindi non spegne la musica, ma con un mestolo in mano a mo’ di chitarra incomincia a fare il playback di Bruce. Arriva Elisabetta svegliata dalla musica, Francesco non la vede e continua il playback, anche per qualche secondo dopo che Elisabetta ha fermato il disco, bloccandosi nel momento in cui la vede.

ELISABETTA Facendo tre applausi lenti all’indirizzo di Francesco.

Hai bisogno di una corista?

FRANCESCO Ah ah ah buona questa una corista, sì buona questa... una corista... Eh, no... Stavo pensando a pranzo potevamo fare due maccheroncini al torchio, ti andrebbero? Due bei maccheroncini come li faccio io...

ELISABETTA Francesco! Francesco. Ti sembra questo l’orario adatto per pensare cosa preparare domani per pranzo?

FRANCESCO Beh, veramente non è che...

ELISABETTA E ti sembra normale agitarsi in pigiama con un mestolo in mano a quest’ora della notte?

FRANCESCO Nascondendo il mescolo dietro alla schiena.

Quale mestolo?

ELISABETTA Mi sapresti dire un solo motivo per il quale tu ascolti la musica ad un tale volume, per di più quasi alla mattina?

FRANCESCO No, il fatto è...

ELISABETTA E sai per caso anche...

FRANCESCO Stop! Stop! Stop! Stop! So che sembra difficile crederlo, ma sono vittima delle circostanze.

ELISABETTA Interessante questa tesi, prova a spiegarmela e vedi di essere convincente, perché se non ci riesci diventi automaticamente urta mia vittima!

FRANCESCO Due maccheroncini eh? Due bei maccheroncini... Quando sono arrivato qui la luce era già accesa.

ELISABETTA E come mai sei arrivato qui? Ti ha per caso svegliato la musica?

FRANCESCO Esatto! Vedi che cominci a capire?

ELISABETTA Certo che capisco... E tu come ti spieghi che la luce è partita da sola e lo stereo si sia acceso da solo? Cioè lo stereo e la luce...

FRANCESCO Ah ah ah lo stereo e la luce... ah ah ah a... due maccheroncini... Ma, questo è un bell’interrogativo, non saprei proprio dirti.

ELISABETTA E bravo il nostro signor avvocato.

FRANCESCO Lasciamo stare l’avvocatura.

BEATRICE Che incomincia a parlare nel sonno.

Porco!

ELISABETTA Non accorgendosi ancora della presenza di Beatrice e credendo che a parlare sia stato Francesco.

Come hai detto?

BEATRICE Porco!

ELISABETTA Comunque ne riparliamo domani mattina, e non credere di cavartela facilmente.

BEATRICE Porco!

ELISABETTA Fila a dormire!

BEATRICE Porco!

ELISABETTA E guai a te se torni ad alzarti questa notte.

BEATRICE Porco!

ELISABETTA Come? Via!

FRANCESCO Che nel frattempo si è accorto che Beatrice è distesa sul divano.

Shhh!! C’è Beatrice qui che dorme.

ELISABETTA Come c’è Beatrice...

FRANCESCO Secondo te come mai non si è svegliata con le tue urla? E lo stereo è partito da solo e la luce si è accesa?

ELISABETTA Vuoi dire che un’altra volta... Ma non possibile che si sia ubriacata un’altra volta.

FRANCESCO Beh, non esageriamo un’altra volta, è poi solo la seconda volta.

ELISABETTA Sì, ma è la seconda volta in una settimana.

FRANCESCO Bisogna capirla un’altra delle sue opere è compiuta, quindi è un po’ dispiaciuta.

ELISABETTA Un’altra opera? Ma dei bambini ai quali cambiare i pannolini li troverà sempre. E poi crede di potere fare la balia ad un bambino per tutta la sua vita? Questo ormai va ai tre giorni. Aiutami a portarla a letto, poi se Dio vuole anche noi.

Francesco tenta di sollevare di peso Beatrice.

BEATRICE Piero!

FRANCESCO Ma io non sono Piero!

ELISABETTA Ma non è Piero, non è Piero!

BEATRICE Piero! Piero! Piero! Ma tu non sei Piero. E allora chi sei? Porco ! Portatemi a dormire.

Francesco porta a spalla Beatrice nella sua camera da letto, seguito da Elisabetta. La scena rimane vuota. Dopo un momento si vede arrivare Gloria.

GLORIA Bella amica. Sì, mi dice, dormiamo in due in un letto tanto ci stiamo. Poi va avanti e indietro si ascolta i dischi, occupa tutto il posto. Si gira da una parte, si gira dall’altra. Quella non è una donna, è un uragano! Tira le coperte, parla nel sonno e russa come un camionista dl Viterbo. Qui credo che starò molto meglio.

Si stende sul divano.

Oh ecco. Buonanotte amica!

Spegne la luce e si mette a dormire.

FRANCESCO Entrando in scena senza accorgersi della presenza di Gloria sul divano.

Ma come si fa a dormire adesso. Dopo letto da un’ora mi si sveglia... Ma che ce la fa più a prendere sonno. Ma dimmi te... Potrei farmi una camomilla, perché no. La camomilluccia della nonna. Devo fare attenzione però, se mi trova Elisabetta...

Dirigendosi verso la cucina.

Piano, piano, il passo felpato. Il passo felpato del coguaro. Che dolore!!! Coguaro cieco. La camomilluccia della noma che tutte le sere ci fa dormir. Ma questo è lo zucchero o il sale? Che schifo è sale. La camomilluccia della nonna che tutte le sere ci fa dormir...

Ritornando in sala.

La camomilluccia della nonna che tutte le sere ci fa dormir... Mi sono fatto un the... alla rosa... E allora ci vogliono i biscottini della nonna, che tutte le sere ci fan dormir...

Si ferma dietro al divano sul quale sta dormendo Gloria sorseggiandosi il the. Fino a quando Gloria, girandosi nel sonno, infila due dita nel liquido bollente contenuto nel bicchiere che ha in mano Francesco.

GLORIA Svegliandosi.

Ahhrg!!!

FRANCESCO Nascondendosi dietro al divano.

Ahhrg!

GLORIA & FRANCESCO Ahhrg!

FRANCESCO Oddio, fai piano che arriva Elisabetta!

GLORIA Piano un corno! Ma che diavolo stavi facendo qui eh? Si può sapere? Ma cosa sei un maniaco o cosa?

FRANCESCO Ma no doveva essere camomilla.

GLORIA Sei una camomilla?

FRANCESCO Come sono una camomilla, qui passiamo da un estremo all’altro.

ELISABETTA Rientrando svegliata dagli urli di Francesco e Gloria.

Vedo che hai trovato la corista che cercavi.

GLORIA La corista? Chi io? Perché ti serve una corista?

ELISABETTA Più che altro gli serve qualcuno che lo aiuti a cucinare nelle prossime due settimane.

FRANCESCO Come nelle prossime due settimane. Un momento...

ELISABETTA E’ la regola lo sai.

FRANCESCO Ma che regola e regola! Anzi è proprio una regola idiota.

ELISABETTA Guarda che l’hai fatto tu il regolamento.

FRANCESCO Evidentemente è stato un errore di gioventù.

ELISABETTA Evidentemente l’hai scritto la settimana scorsa.

GLORIA Elisabetta. Psst Elisabetta. Ma è tutto qui?

FRANCESCO Ooooo!!

GLORIA Oooooo...

FRANCESCO Senti, fammi una cortesia. Da grande non fare l’avvocato anche te. Se no non ho speranze.

GLORIA Invece di due avvocati, qui mi ci vorrebbe un medico. Mi sono ustionata due dita.

ELISABETTA Ustionata? Due dita? Ma come?

FRANCESCO Ah ah ah. Simpatica la tua amica, ustionata due dita.

GLORIA Simpatica un corno, mi ci hai rovesciato sopra quell’accidente di camomilla bollente.

FRANCESCO No un momento. Io non ho rovesciato niente da nessuna parte. In primis questa purtroppo è una camomilla. In sec... Secundim... Poi è stata lei ad infilare due dita dentro la mia tazza. Ma a proposito chi è lei?

ELISABETTA Lei chi?

FRANCESCO Dolores qui.

ELISABETTA Lei è Gloria, è venuta a dormire qui per questa notte. Gloria, lui è Francesco abita qui con noi.

Francesco tende la mano per presentarsi.

GLORIA Non mi toccare sai? Comunque l’idea che avevo di dormire si discosta abbastanza da quello che poi è successo.

ELISABETTA Beh, se non ti sta bene puoi anche andartene, e poi chi te lo ha detto a te di venire a dormire qui, sul divano?

GLORIA Chi me lo ha detto? Non hai fatto altro che andare avanti e indietro, ti ascolti i dischi, occupi tutto il posto. Ti giri da una parte, ti rigiri dall’altra. Tu non sei una donna, sei un uragano! Tiri le coperte, parli nel sonno e russi come un camionista di Viterbo.

ELISABETTA Ah e così io russerei...

GLORIA Sì, come un camionista di Viterbo!

Elisabetta e Gloria cominciano a discutere piuttosto animatamente.

FRANCESCO Tentando di riportare la calma tra le ragazze che continuano a discutere.

Girls... Girls... Girls... Fair play please... Girls... Fair play please... Oooooo!!! Volete urlare piano? Sembra incredibile, ma nonostante il vostro pollaio Caterina ancora non si è svegliata... Almeno una che dorme in questa casa, lasciamola dormire.

ELISABETTA Ok, ok. Tutti a letto, ma domattina vi sistemo tutti e due. Ce ne per tutti!

Escono per andare a dormire, Elisabetta e Gloria discutendo a bassa voce, con Francesco che tenta di fare da paciere e, che prima di seguire le due ragazze alle camere, infila la catenella alla porta d’ingresso. Dopo qualche momento di buio si apre la porta d’ingresso. C’è qualcuno che tenta infatti di entrare, non riuscendoci per via della catenella.

CATERINA C’è nessuno? C’è nessuno? C’è nessuno? Aprite! Aprite! Abito anche io qui, non vi ricordate? Però vi ricordate di me solo quando c’è da pagare l’affitto eh? Mi volete aprire accidenti? Devo rimanere qui fuori ancora per molto? Ma allora volete muovervi che è tardi? Aprite!!!

Riappaiono intimoriti in salotto Beatrice, Elisabetta, Francesco e Gloria.

GLORIA Chi è?

ELISABETTA Chi è?

BEATRICE Chi è?

FRANCESCO Chi è?

CATERINA Sono Io!

GLORIA Io Chi?

ELISABETTA Io Chi?

BEATRICE Io Chi?

FRANCESCO Io Chi?

CATERINA Caterina, cretino!

FRANCESCO Togliendo la catenella ed aprendo la porta.

E’ Caterina.

BEATRICE E’ Caterina.

ELISABETTA E’ Caterina.

GLORIA E’ Caterina.

CATERINA Entrando come una furia in casa.

Era ora. Ma dico: cosa vi sovviene di lasciarmi fuori a quest’ora della notte?

BEATRICE Per piacere, non potresti abbassare il tono della tua voce? Ho un mal di testa...

CATERINA Io abbasso il tono della voce quando poi ne ho voglia. Ubriaca un’altra volta eh?

BEATRICE Sei stata al corso di rilassamento psicofisico? Perché le tue rotelline...

Rivolgendosi agli altri presenti nella sala.

Le sue rotelline, sono le uniche che riescono a dormire qua dentro.

CATERINA Ma dico io... Ma dico io...

BEATRICE Ma cosa dici tu?

Tutti incominciano a discutere piuttosto animatamente. Nel frattempo suona il telefono che nessuno considera. Dopo qualche squillo Gloria va a rispondere, e mentre parla all’apparecchio gli altri tacciono e la guardano, per poi riprendere a discutere quando abbassa il ricevitore.

GLORIA Pronto... Sì...Sì... Sì... Ho capito. Va bene. Grazie. Buonanotte.

Fa un verso algerino per attirare l’attenzione.

Alt! Stop! Ferma! Un momento! Signori, vi prego!!! Un attimo dl attenzione. Ha telefonato un certo signor... Cavallini.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO No.

GLORIA Caprini...

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO No.

GLORIA Somarini...

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO No.

BEATRICE Bufalini!

GLORIA Sì, esatto, Bufalini. Dice di essere il vostro padrone di casa...

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Sì.

GLORIA E dice di abitare nell’appartamento qui a fianco...

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Sì.

GLORIA ...Dice che se volete essere buttati fuori di casa questa è la strada giusta.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Ne...

GLORIA Sì.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Ne...

GLORIA Sì.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Ne...

GLORIA Sì.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Ne...

GLORIA Sì.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA & FRANCESCO Sì.

CATERINA E questa chi è?

FRANCESCO Dolores...

GLORIA Sono Gloria, un’amica di Elisabetta.

BEATRICE Io sono ciao... Beatrice.

CATERINA Io sono Caterina. Quanto ti fermi?

GLORIA Fortunatamente solo questa notte.

ELISABETTA Fortunatamente? Guarda che sei proprio un’ingrata, io che ti ospito e tu...

Gloria ed Elisabetta riprendono a discutere e Francesco tenta ancora di fare di calmarle.

FRANCESCO Girls... Girls... Fair Play Please... Girls... Ragazze per favore parlatene domattina se no ci ritroviamo sotto un ponte.

CATERINA Ubriacona!!!

BEATRICE Visto che siamo tutti un po’ mossi, come dire... Ballerini. Perché non ci facciamo un po' di camomilla per tutti , Prima di tornare a coricarci?

FRANCESCO Mi sembra un’ottima idea.

Rivolgendosi a Gloria.

Tu però mi stai lontana.

CATERINA Io preferisco un po’ di latte caldo.

GLORIA Anche io grazie.

ELISABETTA Va bene allora: due camomille e due latti caldi.

BEATRICE E un marsala.

ELISABETTA Uscendo dirigendosi in cucina.

Tre camomille e due latti caldi.

FRANCESCO Per fortuna domani è Sabato...

GLORIA Mi passi la settimana enigmistica?

FRANCESCO E si può rimanere a letto. Dov’è la settimana enigmistica?

ELISABETTA L’ho vista sulle casse.

FRANCESCO Ah, ecco. Tieni.

BEATRICE Come si dice?

GLORIA Grazie.

BEATRICE Come si risponde?

FRANCESCO Pre... Beatrice! Ti immagini dopo una nottata così alzarsi ed andare a lezione?

BEATRICE Purtroppo io non ho mai da alzarmi alla mattina, ma come posso continuare ad andare avanti senza un lavoro?

CATERINA Oh, Cristo, già sabato? Ancora un fine settimana da far passare senza sapere dove andare, senza sapere cosa fare, senza sapere con chi passarlo...

FRANCESCO Dai Caterina non fare così, se vuoi rimango io qui con te... Vedrai che qualcosa da fare lo troviamo.

GLORIA La sottile astuzia dei bricconi.

FRANCESCO Quante lettere?

GLORIA Sette.

CATERINA Possibile che voi uomini pensate sempre solo a quello?

FRANCESCO Forse sarebbe meglio dire a quella... Ah ah ah...

GLORIA Ah, e così prima ci stavi provando.

BEATRICE Guarda che sei proprio un’animale. Povere donne con degli uomini così.

FRANCESCO Oe, piano con i nomi, finché si scherza è un conto. E poi voi lo sapete che sono il tipo romantico.

GLORIA Sì, adone...

BEATRICE Oh, Apollo...

CATERINA Denim musk...

ELISABETTA Ritornando dalla cucina con il latte e la camomilla.

L’uomo che non deve chiedere mai. Ecco le camomille ed il latte.

FRANCESCO Ridete, ridete pure alle mie spalle. Per vostra fortuna adesso c’è la camomilla e mi rilasso.

GLORIA Ah, così tu sei Denim.

FRANCESCO Come sarebbe?

GLORIA All’università ne parlano tutte, sei una celebrità.

ELISABETTA Gloria, lascia stare. Le acque si sono appena calmate...

FRANCESCO Elisabetta, lingua senza confini, mi sapresti dire com’è che si sa all’università questo, diciamo così, soprannome che solo ed esclusivamente qui dentro veniva usato?

ELISABETTA Ma dai che Gloria ha esagerato. Vero Gloria?

GLORIA Come? Esagerato? Ah... Sì, sì, certo.

FRANCESCO Sono rovinato. Dovrò cambiare nome, città, ricostruirmi una vita in terra straniera, senza amici, una intera vita da ricostruire, solo come un cane...

CATERINA Secondo me dovresti venire da me a fare qualche corso di rilassamento, per lo meno per non sembrare così assatanato.

BEATRICE Lascia stare i tuoi corsi che li abbiamo già fatti tutti con scarsi risultati. Altro che rilassamento, da quando io e Piero lo abbiamo fatto la nostra vita privata è esplosa e... potremmo entrare nel Guinness dei primati.

GLORIA Se mi dai l’indirizzo ti mando un mio amico.

CATERINA E quale corso dovrebbe fare questo tuo amico?

GLORIA Ma non saprei, anche perché non so che tipo di corsi fai.

CATERINA Yoga a livelli vari ed affini.

GLORIA Beh, quello che potrebbe andare è quello che ha fatto Beatrice.

CATERINA Era... era... era...

BEATRICE Massaggio distensivo: Huuuuuuu!!!

Tutti ululano come lupi.

BEATRICE Oh, la mia testa. Non so se mi fa più male per i due bicchierini che ho bevuto, o per il pensiero di essere senza lavoro.

CATERINA Io penso che tu non dovresti preoccuparti così. Devi restare tranquilla, vedrai che la vita avrà qualcosa di buono anche per te. E poi scusa eh, hai un ragazzo che è a dir poco perfetto, e credimi questa è una bella fortuna coi tempi che corrono. Anzi tra le qualità del tuo superman c’è un conto in banca di tutto rispetto, ma perché non lo sposi, così risolvi tutti i tuoi problemi che sono poi solo economici.

BEATRICE Sposarlo per i suoi soldi? Ma per chi mi hai preso. Eppoi siamo nel duemila, le donne sono libere, emancipate, e io cosa mi metto a fare la casalinga? E tutti gli sforzi per ottenere un diploma li butto giù per il gabinetto? No, no. Non ci penso neanche. Io sono una donna libera, moderna. Anche la famiglia stessa è un’anticaglia, no, non è roba per me.

ELISABETTA Non è che devi sposarlo per i suoi soldi. I soldi lui ce li ha, tu lo ami e n denaro diventa solo un dettaglio e non n motivo per n quale lo sposi.

BEATRICE Non ci posso credere che siate voi ragazze a parlarmi così. Fosse stato Francesco, poverino, potrei anche capirlo, è un uomo. Ma da voi ragazze non so proprio spiegarmi una grettezza simile.

FRANCESCO Prendendo sottobraccio Beatrice.

Beatrice, credo di capire il perché nessuno ti dà lavoro: credo che tu sia troppo moderna per questa società, i concetti che esprimi trasudano di modernità e di futuro. Dovresti scrivere un libro: "Io che ho capito tutto", il punto di vista di chi dalla vita non deve imparare più niente. Beatrice, che per tutto il discorso stava per piangere, si pulisce il naso sulla mano di Francesco che ha sulla spalla e comincia a piangere rumorosamente andando incontro a Caterina che la prende fra le sue braccia..

Ma che schifo... Mi ha fatto la lumachina...

CATERINA Ma cosa parli tu, tu che sei una cima. Guarda ci scommetterei una mano che la catenella alla porta l’hai messa tu.

FRANCESCO Ma, non saprei, non mi ricordo. C’è stato un certo trambusto prima che tu arrivassi.

GLORIA Da quello che ne so io comunque il trambusto è stato a causa tua.

FRANCESCO Per me sono troppe queste donne. Riesco a malapena a tenere testa a tre, la quarta mi mette decisamente k.o. Buonanotte.

Esce per andare a dormire.

BEATRICE Incomincia a canticchiare una canzone..

Ti ricordi quelle strada...

ELISABETTA ...Eravamo io e te...

BEATRICE ...E la gente che correva...

GLORIA ...E gridava insieme a noi...

BEATRICE ...E tutto quello che voglio...

CATERINA ...E’ solamente amore...

BEATRICE ...E Marina se n’è andata...

ELISABETTA ...Ora insegna in una scuola...

BEATRICE ...Vive male e insoddisfatta...

GLORIA ...E capisce...Porco Giuda...Perché e sola...

BEATRICE ...E tutto quello che vuole...E’ solamente amore...

CATERINA, BEATRICE, ELISABETTA & GLORIA Cantando a squarciagola.

...E’ l’unità per noi che meritiamo un’altra vita, più giusta e libera per noi...

FRANCESCO Rientrando velocemente.

Ragazze, Bufalini!!!

CATERINA, BEATRICE, ELISABETTA & GLORIA Auuuu!!!

Francesco torna in camera.

Nata sotto il segno, nata sotto il segno dei pesci...i...i...

Sfumando la canzone.

...Bufalini, Bufalini, Bufalini, Bufalini.

CATERINA Piano con quel chiodo, c’è Bufalini. Ma Elisabetta, tu non dovevi andare a dormire da una tua amica questo fine settimana?

ELISABETTA Sì, e questa è l’amica dalla quale dovevo dormire.

GLORIA Poi c’è stato un piccolo contrattempo di ordine tecnico.

BEATRICE Non avrete mica scassato la macchina?

ELISABETTA No, scassata non direi...

BEATRICE Come scassata non direi?

ELISABETTA Ma lo sai che la nostra è una macchina estiva. Oh!!!

BEATRICE Oh...

ELISABETTA eravamo appena partite, quando ha cominciato a piovere in un modo incredibile. La strada si è immediatamente allagata, tutta una pozzanghera. Io che conosco la macchina, andavo piano...

CATERINA In prima?

GLORIA No, in seconda.

ELISABETTA Avrò fatto trecento metri, sempre più piano...

CATERINA In seconda?

GLORIA No in prima.

ELISABETTA Poi...

BEATRICE Poi prima e seconda per forza è bruciato il motore..

ELISABETTA No, abbiamo incrociato un camion con tanto di rimorchio, proprio dove c’era come un lago nella strada. E’ stata una cosa terribile, un muro d’acqua si è abbattuto su di noi e immediatamente la macchina si è fermata.

GLORIA E’ stata una discreta esperienza quella di spingere la macchina sotto tutta quell’acqua. Non c’è che dire. Anche dormire qui è una di quelle esperienze che ti porti dietro per tutta la vita.

BEATRICE Perché cosa è successo?

CATERINA Niente Beatrice, stai tranquilla, non è successo niente.

BEATRICE Ma sotto tutta quell’acqua avrete preso freddo; avete fatto un bel bagno caldo quando siete arrivate? Avete preso una aspirina? Vi siete asciugate per bene la testa? Vi siete vestite...

ELISABETTA Sì Beatrice, ci siamo anche lavate le orecchie e i denti prima di coricarci.

BEATRICE Ah, bene, brave.

GLORIA Ma cos’ha, la sindrome della mamma?

ELISABETTA E’ una deformazione professionale, per arrotondare tiene a bada qualche bambino.

BEATRICE Come arrotondare? Dici che sono di nuovo ingrassata? Oh, mio Dio è vero, sono una balena. Basta non voglio più mangiare per il resto della mia vita.

CATERINA Ma dai, non vuoi più mangiare. Sarebbe molto breve il resto della tua vita se non mangiassi più.

BEATRICE Tu cosa vuoi sapere, che mangi come un camionista e non ingrassi. E poi se morissi... Forse sarebbe la soluzione di tutto. E c’è un altro particolare non trascurabile, morirei magra.

CATERINA Come un’acciuga..

BEATRICE. Tutti mi ricorderebbero leggiadra come una farfalla.

Incominciando a svolazzare come una farfalla.

CATERINA Beatrice.

BEATRICE Sono una farfalla...

CATERINA Beatrice.

BEATRICE Sono una farfalla...

CATERINA Beatrice.

BEATRICE Sono una farfalla...

CATERINA Beatrice!!!

BEATRICE Finendo il volo tra le braccia di Caterina, piangendo con la faccia premuta sul suo maglione.

Aiuto Soffoco...

Dopo che Caterina le solleva la faccia.

Stavo soffocando.

CATERINA Beatrice, io credo che tu dovresti bere di meno ed essere un po' più ottimista, così in generale nella tua vita. E comunque io non mangio come un camionista.

ELISABETTA Dai su...

Tentando di alzarsi in piedi dalla poltrona a sacco sulla quale era seduta.

Allora sei proprio un porco. ...Non litigate adesso, siamo tutte stanche. Direi che possiamo andare a dormire.

GLORIA Speriamo che la camomilla ti abbia fatto effetto, e che tu te ne stia un po’ tranquilla.

ELISABETTA Sì, sì, vedrai che andrà tutto bene.

Prendendo sotto braccio Gloria ed avviandosi verso la camera.

Andiamo. Buonanotte . La camomilluccia della nonna... Shhh, avete sentito? Bufalini fa un tale chiasso che non si riesce neanche a dormire.

CATERINA & BEATRICE Buonanotte.

BEATRICE Rimuginando tra sé e sé.

Nzo... Nza... Nzo... Nza...

CATERINA Allora vuoi parlarne?

BEATRICE Parlarne? E di che?

CATERINA Ma di quello che vuoi, di quello che ti fa sentire così... nzo, nza, nzi... e che ti fa venire tanta nzete.

BEATRICE Nzo dici...

CATERINA Nzete, nzete!

BEATRICE Giovanni mi ha lasciato.

CATERINA Come Giovanni, il tuo ragazzo non si chiama Piero?

BEATRICE Sì, ma cosa c’entra Piero?

CATERINA Come cosa c’entra Piero.

BEATRICE Sono una farfalla...

CATERINA Se qualcuno ti ha lasciato, quello deve essere Piero.

BEATRICE Ma no, intendevo dire lasciato professionalmente.

CATERINA Spiegati...

BEATRICE Vai dall’altra parte. (Del tavolino N.d.A.)

CATERINA Chi è Giovanni?

BEATRICE Batte zero, risponde zero... Giovanni è quel bambini che tenevo ai signori qui del terzo piano.

CATERINA Ma non c’è nessun bambino qui al terzo piano.

BEATRICE Batte quindici, risponde zero... Ma come. Ma cosa dici? Giovanni , Giovanni Bisturi.

CATERINA Il figlio del chirurgo? Ma Beatrice, Giovanni ormai è alto due metri gioca a pallacanestro in serie A, mi sembra che i tempi siano maturi per la conclusione del tuo lavoro.

BEATRICE Prima di tutto non gioca in serie A ma fa solo della panchina... Batte trenta, risponde zero... Comunque, forse hai ragione, ma io mi ero affezionata e poi sono ancora senza un lavoro.

CATERINA Senti Beatrice, credo di poterti aiutare a trovare un lavoro. Net!!! Vuoi che vediamo di sistemarti?

BEATRICE E tu chi sei per aiutarmi?

CATERINA Ma niente conosco molta gente, quindi ci sarà qualcuno che se io contatto potrebbe darti una mano.

BEATRICE Eccoci di nuovo, l’Italia il paese delle raccomandazioni, dei favori e dei favoritismi. No grazie, io non mi faccio raccomandare da nessuno.

CATERINA Raccomandare, che parola grossa. Cerco di spiegarmi: se per esempio, è solo un esempio eh, alla palestra dove lavoro cercassero qualcuno chessò per fare le pulizie, io potrei semplicemente dirgli che conosco una persona che potrebbe essere interessata al lavoro. Intendo?

BEATRICE Stai un po’ ferma con quelle mani che mi fai un po' paura. Io che faccio pulizie in palestra? Ma cos’hai nzete? Ti sei bevuta il cervello. Intendo? Una donna moderna non fa di questi lavori.

CATERINA Beatrice?

BEATRICE Eh?

CATERINA Ma vai a... letto!

Esce per andare a dormire.

BEATRICE No, rimango ancora un po’ qui. Sono una farfalla... Forse hanno ragione loro, non esiste l’emancipazione femminile.

Prendendo una bottiglia di liquore e riprendendo a bere.

Le donne sono nate per fare le mogli e le mamme, è sempre stato così... Eppure tutti quei discorsi, quelle riunioni che facevamo, quelle manifestazioni, devono essere servite a qualche cosa. Perché ci siamo fermate? Ci siamo arrese? Ci siamo credute realizzate? Ma quale scopo abbiamo raggiunto? No, non ci credo, io non mi arrendo, io continuo a lottare e ad urlare per farmi sentire. Le donne non sono diverse dagli uomini, saluta... Beh, sì, una piccola differenza c’è, ma di sicuro noi donne non siamo inferiori, anzi. Pensa al mondo, da sempre governato dagli uomini, dove sta andando a finire. Salute. Sta soffocando tra i rifiuti, la burocrazia, la democrazia, la talassoterapia... La talassoterapia? Forse mi basterebbe solo avere un lavoro, salute, o forse non mi basterebbe che tutte le donne fossero libere ed emancipate... Sono un po' confusa...

Rivolgendosi al divano.

Vieni letto! Non vieni letto? Allora vengo io.

Si distende nuovamente sul divano e riprende a dormire.

ELISABETTA Tornando in sala per riportare la tazza di camomilla in cucina e non vedendo Beatrice.

Ma bene, adesso lasciamo anche la luce accesa così non entrano i ladri.

Beatrice fa un grugnito nel sonno. Elisabetta la vede e tenta di svegliarla.

Beatrice. Beatrice. Bea!

BEATRICE Piero! Avevo proprio bisogno di te, del tuo conforto. Baciami!

ELISABETTA Ma sei impazzita? Io non sono Piero...

BEATRICE Dài Piero, non farmi mancare anche questo...

Tirando Elisabetta a sé per baciarla in bocca.

ELISABETTA Non sono Piero, per l’amor del cielo non insistere, non ti bacerò mai... Aiuto ragazzi!!!

Alla richiesta di aiuto tornano in sala Gloria, Caterina e Francesco.

BEATRICE Svegliandosi e guardandosi attorno.

Dov’è Piero?

ELISABETTA Ma va all’inferno te e questo cavolo di Piero, Piero, Piero...

BEATRICE Allora stavo sognando... Ma cosa fate tutti nella mia camera? E perché mi avete svegliata?

CATERINA Sentite ragazzi, non possiamo mandarla a letto così. Avrebbe bisogno di mangiare qualcosa secondo me.

GLORIA Perché non ci mangiamo tutti un bel piatto di spaghetti? A me è venuta una fame...

ELISABETTA Sì, anch’io ho fame. Prepariamo due spaghetti.

Francesco fa una scoreggia evidentemente silenziosa ma molto puzzolente.

BEATRICE Chi è stato?

GLORIA Tirati su, tirati su, tirati su...

CATERINA Su, su, su, su...

ELISABETTA Fate in fretta per l’amor del cielo!

FRANCESCO Tutte guardano Francesco che con indifferenza stava cercando di muovere l’aria.

Beh?

GLORIA Sei proprio un pericolo.

CATERINA Si vota...

ELISABETTA Aglio, olio e peperoncino?

Votano Francesco e Elisabetta.

CATERINA Due punti.

ELISABETTA Pomodoro e basilico?

Votano Gloria e Caterina.

CATERINA Due punti.

FRANCESCO Ci risiamo, di nuovo pari.

ELISABETTA Un momento, manca Beatrice.

FRANCESCO Beatrice: aglio, olio e peperoncino o pomodoro e basilico?

BEATRICE Sono una farfalla che vola su aglio, olio e peperoncino.

CATERINA Allora aglio, olio e peperoncino per tutti. Io vado a mettere su l’acqua.

GLORIA Vengo con te, così prepariamo anche l’aglio, l’olio e il peperoncino...

Escono Gloria e Caterina per andare in cucina.

FRANCESCO Elisabetta. Credo che tu possa spiegare come mai ti trovi a quest’ora della notte sul divano pomiciando con Beatrice...

ELISABETTA Molto, veramente molto spiritoso.

FRANCESCO Guardando il risiko aperto sul tavolino.

Chi stava giocando qui?

ELISABETTA Io e Gloria.

FRANCESCO Perché non finiamo la partita in attesa degli spaghetti?

ELISABETTA Perché no? Chiamiamo anche Caterina e Gloria.

Elisabetta va in cucina.

BEATRICE In dormiveglia guardando Francesco.

Piero?

FRANCESCO Pensando di approfittare della situazione.

Sì?

BEATRICE Piero?

FRANCESCO Sì?

BEATRICE Guardandolo bene.

Ma tu non sei Piero.

FRANCESCO Spiacente, sono Francesco.

BEATRICE Oddio!

CATERINA Rientrando insieme a Gloria ed Elisabetta.

Una partitina nell’attesa che l’acqua bolla? Va bene. Giochiamo in coppia o tutti contro tutti?

GLORIA No, giochiamo ognuno per sé.

ELISABETTA Occhio ragazzi che Gloria è tremenda.

FRANCESCO L’importante è che nessuno bari.

GLORIA Indicando il tabellone del risiko.

Schiaccia il moscino, schiaccia il moscino, schiaccia il moscino!

FRANCESCO Dov’è il moscino?

GLORIA Tra il Quebec e la Groenlandia...

FRANCESCO Schiacciando il moscerino con il pollice.

Fine di un moscino.

ELISABETTA Dio, che schifo: abbiamo fatto un altro stato.

CATERINA Più che stato abbiamo fatto un altro strato. Sentite, perché non facciamo un altro gioco? Per esempio quello dei film.

FRANCESCO Ma che gioco dei film: è noiosissimo.

ELISABETTA Sì, sì. Bell’idea. E’ molto più divertente.

GLORIA Per me va bene. Chi comincia?

FRANCESCO Veramente, secondo me, è più divertente...

CATERINA Comincio io: posso?

FRANCESCO Non è questo il punto, è che mi sembra che...

GLORIA Sì, per me va bene, comincia tu.

FRANCESCO Vai col gioco dei film.

Con Caterina che mima "Io, Chiara e lo Scuro", comincia il gioco con Elisabetta, Francesco e Gloria che tentano di indovinare di quale film si tratti.

FRANCESCO Bianco, rosso e Verdone.

Caterina fa segno di no.

FRANCESCO Via col vento.

Caterina fa segno di no.

FRANCESCO Zorba il greco.

Caterina seccata fa ancora segno di no.

BEATRICE Beatrice che sembra addormentata, senza neanche aprire gli occhi.

Io, Chiara e lo Scuro.

FRANCESCO Demoralizzato va in cucina.

Io vado a vedere se bolle.

GLORIA Non avrei mai indovinato. Tutta colpa dei miei genitori.

ELISABETTA Tutta colpa dei tuoi genitori?

GLORIA Sì. Devi sapere che io sono sempre stata, diciamo così, di animo artistico.

ELISABETTA Tu di animo artistico?

GLORIA Certo. All’asilo delle suore se la ricordano ancora tutti se la ricordano ancora tutti la mia meravigliosa interpretazione del fungo in "Cappuccetto Rosso".

CATERINA E com’è che sei finita ad economia e commercio?

ELISABETTA Ti sei persa nel bosco?

GLORIA Per volere dei miei genitori. Da quando sono nata io ho il destino già delineato. Grazie ai miei vecchi ora sono ad economia e commercio e sempre grazie a loro sarò un’impiegata nell’azienda di famiglia. Io per esempio non avrei mai potuto affrontare uno studio come il tuo. Da questo punto di vista ti invidio decisamente, ma d’altra parte nella vita ho sempre delle sicurezze, delle certezze, il che comunque non è poco.

CATERINA Mi sembra che i tuoi genitori abbiano fatto un ottimo lavoro. Da come parli sei soddisfatta di quello che sei e di quello che fai, anche se non l’hai deciso tu...

FRANCESCO Tornando dalla cucina con un sacchetto di pasta vuoto in mano.

Qualcuno guardi l’ora. Ho appena messo giù: tempo di cottura otto minuti.

ELISABETTA Eccolo, il mago dello spaghetto.

FRANCESCO Ma chi ha preparato il sugo? Per tre giorni non si potrà parlare con nessuno senza tramortirlo. Madam e messier, per l’angolo della cucina la ricetta della settimana: spaghetti, olio, peperoncino e aglio a balòs. Aglio a badalucco, in francese.

CATERINA E’ stata Gloria.

FRANCESCO Appunto dicevo, gusto deciso ma sicuramente interessante.

ELISABETTA Si vede che Gloria ha dato libero sfogo al suo animo artistico.

CATERINA Ma come. E se dopo non è buono?

GLORIA E’ buono, è buono. Me lo ha insegnato mia madre.

CATERINA Ah be, allora...

FRANCESCO Le due vipere ti hanno preso di mira, non ti invidio Gloria.

BEATRICE Piero!

ELISABETTA Qui bisogna che facciamo qualcosa. Che ne dite se le facciamo un caffè, nei film fanno sempre così.

FRANCESCO Ma non saprei... Ma non gli farà male? Voglio dire, prima la camomilla, poi il caffè... Mi sembra inesatto.

CATERINA Fra un attimo saranno pronti gli spaghetti, le mettiamo qualcosa nello stomaco che di sicuro non le fa male.

ELISABETTA Poi c’è il sugo di Gloria che fa resuscitare anche i morti...

GLORIA Otto minuti.

FRANCESCO Andiamo a prenderli su allora.

Facendo una canzoncina da parata vanno tutti in cucina.

BEATRICE Svegliandosi.

Questi ragazzi moderni sono proprio degli smidollati... Irresponsabili!

Se ne va in bagno.

ELISABETTA Tutti quelli in cucina ritornano in sala. Dopo avere fatto i piatti, Elisabetta tenta di darne uno a Beatrice, accorgendosi solo allora che non c’è più.

Ragazzi, non c’è più Beatrice.

FRANCESCO Vado a vedere se è andata in camera.

Esce verso le camere.

GLORIA Speriamo non sia uscita di casa.

FRANCESCO Tornando in sala.

Di là non c’è...

Tutti cominciano a passeggiare nervosamente.

CATERINA E se fosse... No, no.

GLORIA Forse è andata... No, no.

ELISABETTA Potrebbe... No, no.

FRANCESCO Magari, no. Ragazze ci fermiamo che se no mi gira anche la testa.

ELISABETTA E adesso dove la andiamo a cercare?

GLORIA Ma non può essere andata tanto lontano in così poco tempo.

ELISABETTA Sì, ma non è questo il punto. Il punto è che è ubriaca. Dobbiamo uscire a cercarla.

FRANCESCO Ok, vestiamoci e andiamo a cercarla.

ELISABETTA Ma che vestiamoci e vestiamoci. Dobbiamo muoverci in fretta, non c’è un minuto da perdere. Ogni attimo potrebbe esserle fatale.

GLORIA Aspettate solo un attimo che vado in bagno, poi andiamo.

Entra in bagno.

FRANCESCO Guarda te in che situazioni ci si va a trovare...

GLORIA Tornando dal bagno.

Ragazzi, venite un po' a vedere chi c’è nella vasca.

Tutti entrano in bagno per poi uscirne in compagnia di Beatrice.

CATERINA Adesso ci mangiamo un bel piatto di spaghetti. Eh Beatrice?

BEATRICE Non ne ho voglia.

ELISABETTA Sforzati che ti fanno bene.

GLORIA Buon appetito!

Incominciano a mangiare.

FRANCESCO Se non ti bassa... Se non ti bassa? Eh, sì. Se non di bassa la sbronza gon guesti, sei brobrio andada del duddo.

CATERINA Per me sono proprio buoni. Avremmo proprio bisogno di una brava in cucina: perché non vieni a vivere qui con noi? Secondo me ti farebbe bene anche stare un po' lontano dai tuoi.

GLORIA L’idea mi tenta molto, ma chi glielo dice ai miei? Diventerebbero come matti.

ELISABETTA I genitori non sono un problema. Fanno della gran scena, qualcuno riesce persino a farsi venire l’esaurimento quando vai ad abitare via, al punto che ti sembra di non potere più entrare nella tua vecchia casa. Poi quando li vai a trovare sono contenti come delle pasque.

FRANCESCO Secondo me dopo avere mangiato questi non ci vengono neanche problemi di freddo questa notte.

GLORIA Certo che qui non si muore di caldo.

CATERINA Cerchiamo di contenere le spese.

BEATRICE E’ solo una sana ed economica gestione della casa.

ELISABETTA Ti senti meglio mi sembra.

BEATRICE Sì, grazie. Mi gira solo un po' la testa e non mi ricordo quando è andato via Piero, ma per il resto mi sembra di stare bene.

FRANCESCO Per il momento direi che ci possiamo accontentare: abbiamo mangiato, abbiamo bevuto...

ELISABETTA Francesco!!!

CATERINA Direi che è giunto il momento del letto per me.

FRANCESCO Prima di andare a dormire... Potremmo sfruttare l’occasione che ci si è presentata.

CATERINA Cosa intendi?

FRANCESCO Intendo che potremmo agire, mettere in atto il nostro piano. Insomma compiere l’attentato. Dal momento che siamo tutti riuniti, che è notte fonda e che io, giusto oggi, sono entrato in possesso dell’arma che ci serviva. Un tiro. (Di sigaretta N.d.A.)

ELISABETTA Credo che l’idea sia buona. Voglio dire: l’attacco sarebbe di sorpresa, che è un fattore che ci farebbe comodo e che possiamo sfruttare.

BEATRICE Sì, mettiamo a punto il piano e risolviamo la faccenda una volta per tutte.

CATERINA Io credo che questo non servirà a far cambiare le cose...

BEATRICE, ELISABETTA, FRANCESCO & GLORIA Sii...

CATERINA E che noi non abbiamo il diritto di agire in questo modo...

BEATRICE, ELISABETTA, FRANCESCO & GLORIA Sì, sì...

CATERINA Cioè, la lotta armata non ha ragione di esistere...

BEATRICE, ELISABETTA, FRANCESCO & GLORIA Eh...

CATERINA Non siamo mica nella giungla dove vale la legge del più forte...

BEATRICE, ELISABETTA, FRANCESCO & GLORIA Nooo...

CATERINA Io rimango dell’idea che si potrebbe agire con un metodo diverso, chessò, con uno sciopero della fame, con un sit-in, con una raccolta di firme per sensibilizzare l’opinione pubblica sul nostro problema.

GLORIA Per me è meglio evitare lo scontro armato per non incorrere in guai giudiziari, sono cose che non si fanno.

ELISABETTA La tua mamma e il tuo papà ti sculaccerebbero e ti manderebbero a letto senza cena.

BEATRICE Qui siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema...

FRANCESCO Bisogna proprio ammettere che noi giovani di oggi siamo assolutamente epatici..

GLORIA A, a.

FRANCESCO A, a?

GLORIA Apatici.

FRANCESCO Appunto, epatici. Non è più come una volta, quando si lottava anche con le mani se necessario... Lo vedo, lo vedo anche all’università, i movimenti di oggi non sono certo dell’importanza e della forza di quelli di una volta... Hum, le pantere.

CATERINA Comunque, tornando a noi...

FRANCESCO Signori della corte...

CATERINA Io direi di mettere la mozione ai voti. Chi è per agire e subito?

Beatrice, Elisabetta e Francesco votano a favore.

ELISABETTA Ragazzi siamo forti. Abbiamo vinto ancora. Dopo la mozione spaghetto abbiamo vinto anche questa.

CATERINA Gloria, ci dobbiamo adeguare.

GLORIA Per me va bene.

BEATRICE Soldato Francesco: vai a prendere l’arma.

Francesco esce dalla sala, tornandoci un attimo dopo con qualche cosa in mano.

ELISABETTA Che emozione... Ma come hai fatto a procurartela?

FRANCESCO E’ stato un vero colpo di fortuna. Oggi, intanto che stendevo, mi era volato un paio di mutande, peraltro molto sexy e di incerta proprietà, sul balcone del signor Bufalini. Allora sono andato a prenderle. Ho suonato alla porta e mi hanno lasciato andare sul terrazzo. Una volta lì ho preso su l’indumento... Molto sexy, che si era posato proprio sulla fionda di Mariolino.

GLORIA Chi è Mariolino?

ELISABETTA Il figlio di Bufalini.

FRANCESCO A quel punto l’occasione era da non perdere e l’ho sfruttata prendendo la fionda.

BEATRICE Ti sei procurato anche i bulloni?

Francesco annuisce.

ELISABETTA E’ meglio evitare di usarli. Non lo so, ma forse sulla superficie liscia del bullone possono rimanere le impronte digitali. E poi possono sempre fare delle indagini e risalire alla ferramenta che li ha venduti e risalire a te che li hai comprati.

CATERINA Ha ragione, è un rischio che non possiamo correre.

FRANCESCO Ma che, figurati... Voi guardate troppo la televisione.

GLORIA E’ sempre meglio non rischiare.

BEATRICE Che cosa usiamo allora?

ELISABETTA Potremmo usare uno dei biscotti che hai fatto ieri.

BEATRICE Perché cos’hanno i miei biscotti, non vanno bene?

CATERINA No, no. Vanno benissimo da tirare con la fionda.

FRANCESCO Facendo attenzione a non colpire qualcuno, sono così duri che lo ammazzeresti.

BEATRICE A parte il fatto che non sono poi così male, sono economici e naturali.

ELISABETTA Va bene, va bene, ma pensiamo seriamente a cosa usare.

FRANCESCO Usiamo una pietra.

BEATRICE Se la analizzano una pietra, risalgono al luogo di provenienza con le conseguenze che sappiamo.

CATERINA Sì, indagini, ricerche e scoperta del colpevole.

GLORIA Per confondere le acque ci vorrebbe una pietra di lontana provenienza.

ELISABETTA Strano, ma è una buona idea.

FRANCESCO Ma a quest’ora dove andiamo a prenderla?

BEATRICE Caterina, tu non avevi una pietra come ricordo da quel viaggio che avevi fatto?

ELISABETTA Giusto, quella sarebbe perfetta. Ce l’hai ancora?

CATERINA Certo che ce l’ho, ma non la darò a nessuno per nessun motivo... E tantomeno per questo.

FRANCESCO Dài che è per una buona causa, sei o non sei dei nostri?

CATERINA Ma io non voglio essere coinvolta in modo così diretto, e poi quella pietra ha per me un valore sentimentale inestimabile.

GLORIA E perché?

ELISABETTA Perché l’ha presa in India.

CATERINA Non farmi il verso. Non farmi il verso. Non farmi il verso!

BEATRICE E non solo...

FRANCESCO Come e non solo?

BEATRICE Non l’ha mica raccolta lei quella pietra...

ELISABETTA Sarebbe a dire?

CATERINA Sarebbe a dire che quella pietra, oltre che provenire dalla bellissima città rosa di Japur, me l’ha regalata un uomo. Quella sera pioveva, e nel mezzo di quella festa inaspettata e, a dire il vero un po' strana, due occhi neri mi attraversarono l’anima, trascinandomi in un ritmo di danza a me sconosciuto: un fandango. Cominciai ad amare sempre più quel fandango, e da quella sera ballai solo fandanghi...

GLORIA Hai finito? E a te gli uomini ti regalano le pietre?

CATERINA Generalmente, purtroppo, a me gli uomini non regalano mai niente. In quel caso quell’uomo era il mio uomo, e l’aveva raccolta per regalarmela perché è a forma di cuore.

FRANCESCO Adesso le pietre sono a forma di cuore.

CATERINA Non farmi il verso!

ELISABETTA Faccela vedere.

CATERINA Io posso anche farvela vedere, ma voi poi non fate scherzi.

BEATRICE Non ti preoccupare, siamo solo curiosi.

Caterina esce dalla sala.

GLORIA Non ve la darà mai.

FRANCESCO E ora che si fa?

ELISABETTA Dovremo rimandare il piano.

BEATRICE Eppure una soluzione dovrà pur esserci.

Torna Caterina e dà la pietra in mano a Gloria.

GLORIA Questo sarebbe un cuore?

ELISABETTA Prendendo in mano la pietra.

Ma da che parte si guarda?

FRANCESCO Prendendo in mano la pietra.

Fatemi un po' vedere... Ma questo è un ca...

BEATRICE Interrompendo Francesco e prendendo in mano la pietra.

Capperi! Sarebbe perfetta.

CATERINA Ricordati di quello che mi hai detto.

BEATRICE Restituendo la pietra a Caterina.

Sì, sì, eccotela. Però ad un cuore non ci assomiglia per niente.

FRANCESCO Per forza assomiglia ad un ca...

GLORIA Interrompendo Francesco.

E l’uomo che fine ha fatto?

FRANCESCO Si è staccato. Ah, ah, ah.

CATERINA Lasciamo stare: è una storia terribile.

ELISABETTA E così conservi ancora il ciotolo?

FRANCESCO Ricorda solo cose piacevoli...

BEATRICE Ma che piacevoli e piacevoli, questo è un ricordo da sedotta e abbandonata...

FRANCESCO Sì, travolti da un insolito destino...

ELISABETTA Sotto il caldo sole d’agosto!

CATERINA Basta, basta, smettetela!!!

Porgendo la pietra ad Elisabetta.

E’ tutta vostra.

Francesco, Elisabetta e Beatrice si infilano in testa dei collant e si dirigono verso la finestra.

FRANCESCO Fianco dest! Avanti marsh.

Fermi davanti alla finestra.

Pi... pi.

CATERINA Pipi?

FRANCESCO Pi...pi.

ELISABETTA Pipi?

FRANCESCO Pipietra, pipietra.

Passano la pietra a Francesco che carica il colpo.

ELISABETTA La fi...fi.

FRANCESCO La fifi?

CATERINA La fifi?

ELISABETTA La finestra!

Elisabetta apre la finestra, Francesco ricarica il colpo e tira. Si sente un frastuono, contemporaneamente si spegne la luce lampeggiante che invadeva la stanza dall’inizio dello spettacolo.

FRANCESCO Chiudete pure la fifi.

Elisabetta chiude la finestra.

FRANCESCO Ragazze... Ragazze. Panico!

Tutti corrono verso le camere e se ne vanno a dormire.

Fine primo atto

inizio secondo atto

E’ mattina, incomincia il risveglio degli occupanti della casa.

FRANCESCO Inizialmente la voce è fuori scena.

Che bella cosa, na jurnada e sole, l’alba serena dopo la tempesta. Vum. Vum. Vum. Hai finito eh insegna di lampeggiare e di fracassarci le palle... degli occhi!?!

Tenta di inutilmente di aprire la caffettiera cantando o Sole mio.

Il caffè stamattina se lo fanno loro.

Leggendo un biglietto appeso alla porta del bagno.

Oh, bene. Il mio turno del bagno è il primo. Vado a prendere l’asciugamano e mi fiondo sotto la doccia.

Francesco esce dalla stanza, nella quale entra Elisabetta, seguita da Francesco munito di asciugamano.

FRANCESCO Oe, carissima, fai i calcoli dal secondo e giù, perché il primo di diritto ad usufruire del bagno oggi sono io, Silvester.

ELISABETTA Leggendo la lista appesa alla porta del bagno.

Io sarei addirittura l’ultima!!! Francesco, non è che mi faresti entrare prima di te?

FRANCESCO No guarda, non ci penso neanche.

ELISABETTA Non c’è niente che potrei fare per convincerti?

FRANCESCO Guarda proprio perché me lo chiedi con tanta insistenza, per farti contenta potrei farti fare la doccia con me.

ELISABETTA Con te non mi laverei neanche i denti.

FRANCESCO Pazienza. Vabbè, io vado.

Entra in bagno per uscirne un attimo dopo.

A pensarci bene c’è qualche cosa che potresti fare per me.

ELISABETTA E sarebbe?

FRANCESCO Riguardo quel soprannome che gira all’università... Mi spiego. Per quello che riguarda l’origine del soprannome potremmo divulgare la notizia che: mio padre era un pubblicitario, che ha inventato lo slogan di Denim e che poi il soprannome si è tramandato. Cosa te ne sembra? Ci ho pensato tutta notte.

ELISABETTA Per me alla notte faresti bene a dormire. Comunque penso che se proprio lo desideri si possa fare.

Elisabetta apre con facilità la caffettiera.

FRANCESCO Elisabetta lo fai tu il caffè stamattina?

ELISABETTA Sì, perché?

FRANCESCO Poi c’è Gloria.

ELISABETTA Come poi c’è Gloria.

FRANCESCO Dài lo sai che io con le ragazze non sono un mago. Anzi, quando ce n’è una che mi piace, la tensione mi uccide e va sempre a finire uno schifo. Con Gloria, che vorrei conoscere un po' meglio, dovresti solo dirle che le voci sul mio conto non sono vere, quelle del donnaiolo, e che se per le prime volte che le parlo le faccio schifo, di non preoccuparsi e di tenere botta.

ELISABETTA Io posso anche dirglielo, ma poi sono affari tuoi.

FRANCESCO Ok, ok. Buon bagno.

Spingendola verso il bagno, baciandole la mano.

Grazie... grazie... grazie... grazie...grazie!

ELISABETTA Già che...

FRANCESCO Siii?

ELISABETTA Dicevo, già che io vado per prima nel bagno, perché tu nell’attesa non scendi al bar a prendere qualche pasta per tutti?

FRANCESCO Entusiasta.

Ma certamente, senz’altro, volentieri...

Elisabetta si chiude nel bagno e il tono di Francesco si fa seccato.

Se c’è una cosa che non sopporto fare alla mattina è andare al bar a prendere le paste.

ELISABETTA Dal bagno.

Ingrato!

BEATRICE Entrando in sala.

Francesco, oddio che disastro, vedo girare delle palline...

FRANCESCO Lo sai che potrebbero essere le mie?

BEATRICE Oi, oi, oi...

FRANCESCO Accompagnandola a sedere sul divano e sedendosi al suo fianco.

Vieni, siediti qui.

BEATRICE Guardando l’asciugamano che Francesco ha in spalla.

Però quando apri l’acqua mi sposto. Vado a vedere cosa c’è in cucina per colazione.

Va in cucina.

GLORIA Entrando chiacchierando con Caterina.

Sì, ma credo che ormai finirò, non mi manca tanto.

CATERINA Dopo laureata andrai ad abitare da sola oppure starai con i tuoi?

GLORIA Magari andassi ad abitare da sola. Abiterò coi miei vecchi. Con i tempi che corrono dove lo prenderei il coraggio di dire ai miei che vado a vivere da sola?

FRANCESCO Che stava tentando di farsi notare da quando erano entrate le due ragazze.

Buongiorno belle donne.

CATERINA Belle donne?

GLORIA Ciao.

CATERINA Le altre sono già alzate?

FRANCESCO Sì. Elisabetta è nel bagno, Beatrice è in cucina e io sono qui.

CATERINA Perché non ne approfitti per andare a prendere qualche pasta al bar per la colazione?

FRANCESCO Se c’è una cosa che non sopporto è andare al bar a prendere le paste alla mattina, quindi...

CATERINA Prendendolo in giro.

Potresti fare un’eccezione almeno per oggi che abbiamo un ospite che penso apprezzerebbe molto il tuo gesto.

GLORIA Prestandosi al gioco.

Sì, dài Francesco. Non lo faresti per fare un piacere a me?

FRANCESCO Volo. Serve qualcos’altro? Giornali, riviste, dentifricio, cotton fioc, carta igienica...

CATERINA No grazie, bastano le paste.

FRANCESCO Ok, vado.

Uscendo di casa.

BEATRICE Arrivando dalla cucina.

Madama la Caterina la, hai fatto tu la spesa questa settimana qua?

CATERINA Sì.

BEATRICE Me lo immaginavo. Guarda, lo vedi questo? Cos’è?

CATERINA Come cos’è. E’ burro.

BEATRICE Lo so che è burro, perché è così piccolo? Si è ristretto lavandolo?

CATERINA Ma no, è una confezione piccola. Le ho prese per fare colazione, praticamente monodose. Tipo albergo, ristorante...

BEATRICE Senti, capisco che tu sia una donna di mondo, che conosce la vita, le confezioni di burro monodose... Ma lo sai che con questi vizi i prezzi della spesa si alzano a dismisura? Vuoi sapere di quanto è più caro un chilo di burro comprato in queste confezioni rispetto alle confezioni di un chilo?

CATERINA Veramente non è che mi interessi poi tanto.

BEATRICE E già. Vedo che non ti interessa, quando insieme stabiliamo la strategia della gestione della casa evidentemente la signorina non ci ascolta nemmeno. Si sa, tu lavori, stipendio che corre tutti i mesi, ma dove andremmo a finire se non ci fossi io a tenere a bada i conti... E Francesco dov’è?

GLORIA E’ andato a prendere qualche pasta al bar per la colazione.

BEATRICE Come? Al bar? Ma lo sapete quanto costano? Non ci posso credere, quello lì capisce proprio poco. E voi non avete neanche provato a fermarlo.

CATERINA Non ti preoccupare, scommetto che le paste questa mattina ce le offre Francesco.

GLORIA Imbarazzata, se ne va in cucina.

Scusate, vado a bere un bicchiere d’acqua.

CATERINA Beatrice, quante volte ho detto di non preoccuparti. Lo so, sono l’unica che lavora qui e quindi se c’è qualche spesa in più ci penso io, non c’è neanche un problema.

BEATRICE Io non mi faccio mantenere da nessuno.

CATERINA Ma io non ti voglio mantenere, ci mancherebbe. Voglio solo che tu non ti preoccupi di queste sciocchezze. Di problemi ce ne sono già tanti nella vita, senza andarsene a creare. Vai via con Piero oggi?

BEATRICE Ci dobbiamo sentire, ma direi di sì.

CATERINA E dove andate di bello?

BEATRICE Non lo so, ma non è importante.

CATERINA Lo so che non è importante. Siete in due, vi volete bene, cos’altro conta? E io invece me ne sto qui ad ascoltare la radio, a pulire, a fare le parole crociate, a fare qualsiasi cosa purché passi anche questo fine settimana. Che noia. Che palle. Pensavo che potrei fare l’abbonamento per andare a vedere le partite di pallone, almeno per quindici giorni saprei cosa fare, poi con tutti quei giovanottoni... E poi è il posto giusto per picchiare qualcuno a sangue in caso di necessità...

GLORIA Arrivando dalla cucina.

Scusate, ma ho il dubbio che Elisabetta si senta male, non esce più dal bagno...

BEATRICE Prova a chiamarla e vedi se ti risponde.

GLORIA Elisabetta. Elisabetta.

ELISABETTA Dal bagno.

Sì, sì, un momentino che ho finito ed esco subito.

CATERINA E’ la risposta standard. Tutto bene quindi.

BEATRICE Se mi date una mano apparecchiamo per fare colazione tutti assieme quando tornano Elisabetta e Francesco.

Incominciano ad apparecchiare il tavolino della casa.

FRANCESCO Rientrando in casa.

Tu lo sapevi!

CATERINA Io sapevo cosa?

FRANCESCO Che il bar qui all’angolo è chiuso per turno il sabato.

CATERINA Ma se hai le paste.

FRANCESCO Lasciamo stare le paste, devo andare subito giù. C’è un carabiniere che vuole vedere i miei documenti.

ELISABETTA Era Francesco quello che usciva?

GLORIA Sì, pare avesse un appuntamento con un carabiniere qui sotto.

ELISABETTA Con un carabiniere? Mi preoccupa quel ragazzo. Allora avete dormito bene? Siamo tutte più rilassate?

CATERINA Con un fine settimana da fare passare come si può essere rilassati?

GLORIA Ma perché non telefoni a qualche tuo amico o a qualche tua amica, così potete andare insieme da qualche parte.

CATERINA Come la fai facile tu. Tutte le mie amiche vanno via con i rispettivi ragazzi, e di uomini non ne conosco uno, che sia uno che si salvi.

ELISABETTA Se aspetti di incontrarne uno che si salvi aspetti un bel pezzo. Ce n’è uno ogni cento anni e, per questo secolo, se l’è acchiappato Beatrice.

GLORIA Bisogna accontentarsi di quello che passa il convento.

Rientra Francesco.

BEATRICE Da quando hai un amico carabiniere che ti accompagna fin sotto casa? Quando cominci a portarlo in casa?

FRANCESCO Prima di tutto non è un mio amico, secondo io non vado mai più a prendere le paste per nessuno.

ELISABETTA Sei andato a prendere le paste?

CATERINA Perché non ci vuoi più andare?

GLORIA Cos’hai contro i carabinieri?

BEATRICE Ma sei uscito conciato così??

FRANCESCO Alt! qual è la prima domanda?

Tutte e quattro ripetono la domanda contemporaneamente.

FRANCESCO Sì... riassumendo: è successo che io sono uscito per andare a prendere le paste. Per fare prima non sono stato a vestirmi, tanto il bar è qui sotto, penso io. Invece il bar qui sotto è chiuso per turno, allora ho pensato di andare all’altro, però vestito così... Non sapendo come fare ho avuto la geniale idea di prendere una bicicletta, la prima che mi è capitata l’ho presa, tanto mi serviva per cinque minuti poi l’avrei messa al suo posto. Sono andato al bar ho preso le paste e al momento di pagare mi sono accorto che non avevo il portafoglio. Per fortuna c’era Piero, il tuo ragazzo, che mi ha prestato i soldi. Allora ho ripreso la bicicletta, mi sono velocemente diretto verso casa quando, dietro una curva, c’era una signora che attraversava la strada. La schivo, ma imballo quello schifosissimo ciuaua che aveva il guinzaglio. Niente in tutto, se non che in quel momento si avvicina un carabiniere, mi vede vestito così e mi chiede i documenti che io naturalmente non avevo. Gli ho detto che abitavo vicino e così mi ha detto che mi avrebbe accompagnato a casa in modo che io potessi mostrargli i documenti. Sarebbe andato tutto bene insomma se non avessi incontrato qua sotto il proprietario della bicicletta che, come mi ha visto, mi ha chiamato ladro. Non ci mancava altro, il vigilantes mi ha dato una bravata mica da ridere. Comunque spero di non incontrarlo mai più, almeno non vestito così.

BEATRICE Brutta la vita eh Francesco?

FRANCESCO Ridete, ridete pure, ridete. Vado a farmi una doccia, ne ho proprio bisogno.

Entrando in bagno.

GLORIA Francesco...

FRANCESCO Sì? Caduto...

GLORIA Ops divano... Io...

FRANCESCO Tu...

GLORIA Io...

FRANCESCO Io e te...

GLORIA Noi... L’asciugamano, grazie.

FRANCESCO L’asciugamano, prego.

BEATRICE Che schifo gli uomini così arrendevoli.

CATERINA A me sembra carino quello che ha fatto. Bravo Francesco, cosa fai di bello oggi?

FRANCESCO Niente di particolare, mi incontro con qualche mio amico per fare dei progetti.

ELISABETTA Perché non li fai venire qui? Così può aggregarsi Caterina.

FRANCESCO No, non è il caso oggi.

CATERINA E domani cosa fai?

FRANCESCO Vado alla partita.

CATERINA Mi prendi con te?

FRANCESCO Io ti prendo volentieri, però mi devi promettere di fare la brava. L’ultima volta ha creato una rissa che se mi prendono mi ammazzano di botte.

CATERINA Ti avrei difeso io.

FRANCESCO Saranno stati in venti. Auguri.

ELISABETTA Visto che qualcosa da fare l’hai trovato?

BEATRICE Io mi sento che la vita ha in serbo molte belle sorprese per te.

CATERINA Lo spero, credo anche di meritarmelo. Sono buona, si può dire tranquillamente che non ho nemici, non ho mai fatto del male a nessuno, presto il mio servizio volontario presso l’associazione protezione animali, e, quando posso, aiuto chi mi conosce.

BEATRICE Scusami per ieri sera, ero un po' fuori di me. Credo che dovrei cercare di dominare un po' le mie convinzioni, pur senza rinnegarle. Credo sia giusto mediare un po' e non volere troppo in fretta raggiungere grandi scopi.

ELISABETTA Questo! E’ esattamente questo il clima che si deve respirare in questa casa.

FRANCESCO Scherzi? Ma sai che noia sarebbe? Sempre con questo sottofondo di violini?

ELISABETTA Beh, certo che questo sottofondo di violini almeno di notte ci lascerebbe dormire.

FRANCESCO Anche se ieri notte non sono stato io a mettere su quel disco, lo avrei fatto volentieri.

ELISABETTA Ma bravo, bel rispetto per noi che abitiamo qui...

BEATRICE Ragazzi. Credo di dovermi scusare anche con voi. Nel senso che credo, anche se non ne sono poi così sicura, di essere stata io a mettere quel disco...

ELISABETTA & FRANCESCO Tu???

BEATRICE E quando sono andata a letto? Boh?

FRANCESCO Comunque sia mi complimento con te. Ti immagini se metteva su Battisti? Voglio dire, quando uno è ubriac...Eehh su di giri.

GLORIA Rientrando dal bagno.

Grande Battisti!

ELISABETTA E il neon?

FRANCESCO E la fionda?

CATERINA E il sasso?

BEATRICE E Bufalini?

GLORIA Marameo.

ELISABETTA Marameo.

FRANCESCO Marameo.

CATERINA Marameo.

BEATRICE, CATERINA, ELISABETTA, FRANCESCO & GLORIA Marameo!!!

FINE