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VIAGGIO

UN ATTO

DI

GIOVANNI TESORIERE

Congedo del viaggiatore cerimonioso

Amici, credo che sia

meglio per me cominciare

a tirar giù la valigia.

Anche se non so bene l’ora

d’arrivo, e neppure conosco

quali stazioni

precedano la mia,

sicuri segni mi dicono,

da quanto m’è giunto all’orecchio

di questi luoghi, ch’io

vi dovrò presto lasciare.

Vogliatemi perdonare

quel po’ di disturbo che reco.

Con voi sono stato lieto

dalla partenza, e molto

vi sono grato, credetemi,

per l’ottima compagnia.

Ancora vorrei conversare

a lungo con voi. Ma sia.

Il luogo del trasferimento

lo ignoro. Sento

però che vi dovrò ricordare

spesso, nella nuova sede,

mentre il mio occhio già vede

dal finestrino, oltre il fumo

umido del nebbione

che ci avvolge, rosso

il disco della mia stazione.

Chiedo congedo a voi

senza potervi nascondere,

lieve, una costernazione.

Era così bello parlare

insieme, seduti di fronte:

così bello confondere

i volti (fumare,

scambiandosi le sigarette),

e tutto quel raccontare

di noi (quell’inventare

facile, nel dire agli altri),

fino a poter confessare

quanto, anche messi alle strette,

mai avremmo osato un’istante

(per sbaglio) confidare.

(Scusate. E’ una valigia pesante

anche se non contiene granchè:

tanto che io mi domando perchè

l’ho recata, e quale

aiuto mi potrà dare

poi, quando l’avrò con me.

Ma pur la debbo portare,

non fosse che per seguire l’uso.

Lasciatemi, vi prego, passare.

Ecco. Ora che essa è

nel corridoio, mi sento

più sciolto. Vogliate scusare).

Dicevo, ch’era bello stare

insieme. Chiacchierare.

Abbiamo avuto qualche

diverbio. E’ naturale.

Ci siamo - ed è normale

anche questo - odiati

su più d’un punto, e frenati

soltanto per cortesia.

Ma cos’importa. Sia

come sia, torno

a dirvi, e di cuore, grazie

per l’ottima compagnia.

Congedo a lei, dottore,

e alla sua feconda dottrina.

Congedo a te, ragazzina

smilza, e al tuo lieve fiore

di ricreatorio e di prato.

Sul volto, la cui tinta

mite è sì lieve spinta.

Congedo, o militare

(o marinaio! In terra

come in cielo ed in mare)

alla pace e alla guerra.

Ed anche a lei, sacerdote,

congedo, che m’ha chiesto s’io

(scherzava!) ho avuto in dote

di credere al vero Dio.

Conegedo alla sapienza

e congedo all’amore.

Congedo anche alla religione.

Ormai sono a destinazione.

Ora che più forte sento

stridere il freno, vi lascio

davvero, amici. Addio.

Di questo sono certo: io

son giunto alla disperazione,

calma, senza sgomento.

Scendo. Buon proseguimento.

Giorgio Caproni

Poesie (Ed.Garzanti, 1989)

PERSONAGGI

SANDRO

1° VIAGGIATORE (Alfredo Lorenzi )

FOLLETTO

2° VIAGGIATORE

CAPOTRENO

1.a VIAGGIATRICE

2.a VIAGGIATRICE ( Angela )

ORSETTO BIANCO

IL BENE

IL MALE

La scena rappresenta l’interno di uno scompartimento ferroviario. Sul fondo un finestrino, dal quale non si scorge nulla e uno schermo bianco. Alcune sedie, delle valige.

SCENA PRIMA

Sandro , 1° Viaggiatore, poi Folletto

SANDRO - ( Esce lentamente da dietro le quinte esempre lentamente si porta

al centro del palcoscenico, guardandosi attorno, spaesato ) Dove

sono ? Dove mi trovo ? ( Alzando il tono della voce ) C’è nessuno?

( Va verso le quinte ) Nessuno ? ( Pausa ) Nessuno! ( Si siede al

al centro del palcoscenico ).Però mi piacerebbe sapere dove sono

capitato.

Rumore di treno in corsa. Sullo schermo gioco di luci.

1° VIAGGIATORE - ( Entra dalle quinte e si avvicina a Sandro con una sigaretta

spenta tra le dita ) Scusi, signore, ha per caso un fiammifero?

SANDRO - Oh, ecco un’anima buona. Ora potrò sapere...( Si alza ).

1° VIAGGIATORE - ...un fiammifero, un accendino...

SANDRO - Mi dispiace, non ce l’ho.

1° VIAGGIATORE - Beh, meglio così. Con quello che dicono i giornali sulle conse

guenze di questo viziaccio...C’è da rabbrividire! Presto o tar-

di mi deciderò a smettere. E lei?

SANDRO - Io, cosa?

1° VIAGGIATORE - Dico, lei fuma?

SANDRO - No, per carità.

1° VIAGGIATORE - L’avrei scommesso. Uno che non porta con sè fiammiferi...

( Riflettendo ) Seppure, a ben pensare, neanch’io ho fiam-

miferi, e fumo egualmente.

SANDRO - Anche questo è vero, ma posso assicurarle che a me delle siga-

rette dà fastidio perfino l’odore.

1° VIAGGIATORE - Mi scuserà, se l’annoio. Ma, vede, mentre si viaggia , non si

sa come ingannare il tempo. Certo, si può fare un po’ di tutto...

Si può leggere, ad esempio, ma a lungo andare anche questo stan-

ca. Si scrivono certe cose di questi tempi. Deve ammetterlo. E’

molto raro trovare qualcosa di veramente interessante, che tenga

desta a lungo l’attenzione. E così... può far piacere scambiare

di tanto in tanto qualche parola con qualcuno.

SANDRO - ( Incredulo ) Perchè... noi...si sta...viaggiando...

FOLLETTO - ( Entra in scena da dietro una quinta, e dopo aver fatto qual-

che capriola, si porta vicino a Sandro , gridando )

Altro che, se si viaggia, caro il mio Sandrino! E che

gran sorta di viaggio è questo... ( ride sgangheratamente ).

Fermi non si può stare...ci si deve muovere...Capito? E allora...

via... ( Imitando il treno) Ciuff! ciuff! ciuff! i-iiiih! i-iiiih!

SANDRO - Tu...tu... chi sei?

FOLLETTO - Che ne so. Quello che più ti aggrada. Tanto per me fa lo stes-

so ( Altre capriole e risate ).

SANDRO - E mi sapresti dire se siamo su un treno...o dove altro..

FOLLETTO - In tre-no, in tre-no... siamo in quattro , in cinque.... Ah,ah!

( Ghigno furbesco ).

SANDRO - Tu mi prendi in giro ( Guarda il fondale,cercando di capire )

Ma sicuro, non può che essere un treno.

FOLLETTO - Tu sei più stupido di una gallina cieca! Ecco quello che sei.

Sce-mo, sce-mo!

SANDRO - Ora smettila, mi hai seccato ( Fa per afferrarlo, ma il folletto

gli sfugge abilmente, e con una ennesima smorfia sparisce

dietro le quinte ).

1° VIAGGIATORE - ( Rimasto indifferente per l’interruzione) Mi dica sinceramen-

te: lei come ci si trova?

SANDRO - ( Un po’ stonato ) Dove?

1° VIAGGIATORE - ( Con estrema serietà ) Ma qui, naturalmente! ( Pausa ) Se

vuole il mio parere, così così... Certo le vetture, almeno quel-

le che occupiamo noi, sono abbastanza confortevoli...Ma, nel

complesso, c’ è qualcosa che non mi convince...

SANDRO - Cioè?

1° VIAGGIATORE - Non so... un quid...di indefinibile...( Pausa ). Ma cambiamo di

scorso. Mi presento. Mi chiamo Alfredo Lorenzi. Sono impie-

gato in un noto istituto bancario. Se permette... ( Fruga nelle

tasche e ne trae un biglietto da visita ). Tenga. Può esserle u-

tile.

SANDRO - (Dando una sbriciata ) Grazie.

1° VIAGGIATORE - Una vita sacrificata, sa...e, tutto sommato, molto sterile.

SANDRO - ( Non troppo convinto ) Ah, ecco...

1° VIAGGIATORE - Lei invece?

SANDRO - Io, invece...Mi chiamo Sandro...Stavo così bene là do-

v’ero...

1° VIAGGIATORE - Dicevo...come attività...

SANDRO - ( Con imbarazzo ) E’ strano, ma le giuro che non ricordo.

Guardi, per quanti sforzi faccia...niente...non viene...

1° VIAGGIATORE - Lasci perdere, non importa.

SANDRO - (Con notevole disappunto verso se stesso ) Non importa?

Ma sì che importa... solo che in questo momento...davvero

...non riesco a fare mente locale...

1° VIAGGIATORE - Le verrà in un secondo tempo. Succede sempre così,

quando non si ricorda qualcosa.

SANDRO - ( Scuote il capo e si rassegna ) No. Proprio non mi viene.

( Pausa ) Così, tanto per curiosità, quando arriva questo

treno?

1° VIAGGIATORE - Dipende.

SANDRO - Come, dipende?

1° VIAGGIATORE - Certo, dalla stazione in cui si deve scendere.

SANDRO - Già. Non ci avevo pensato.

SCENA SECONDA

Detti, 2° Viaggiatore, Capotreno

Escono dalle quinte il 2° Viaggiatore e il Capotreno, continuando un alterco già iniziato in precedenza. .

2° VIAGGIATORE - ...in quale lingua devo ripeterle che non scendo, non scendo e non

scendo!

CAPOTRENO - Lei farà esattamente quello che dico io!

2° VIAGGIATORE - Mi rifiuto. Va bene?

CAPOTRENO - O con le buone...o con le cattive...

2° VIAGGIATORE - E’ una prepotenza la sua. Ecco che cos’è.

CAPOTRENO - Senta, per favore, non mi faccia perdere tempo. Le ho già spiega-

to come stanno le cose. E dunque è inutile che faccia così.

2° VIAGGIATORE - Ci deve pur essere qualcuno al di sopra di lei. Mi faccia parlare

con il suo superiore.

CAPOTRENO - Uffa! Ubbidisca e basta ! Il convoglio non può restare fer-

mo così a lungo.

2° VIAGGIATORE - ( Cambiando tono, ora con aria supplichevole) Non si potrebbe..

...alla prossima stazione...? Che ne dice?

CAPOTRENO - No! A questa!

2° VIAGGIATORE - Ma devo pur riordinare i bagagli...

CAPOTRENO - Non cerchi altri pretesti.

2° VIAGGIATORE - Ma insomma...

CAPOTRENO - Ma insomma, poche storie. Deve scendere, ha capito?

2° VIAGGIATORE - Io, guardi, rimango dove sono.

CAPOTRENO - ( Cominciando a spingerlo verso le quinte ) Scenda,le ho

detto. Scenda!

2° VIAGGIATORE - No, no e no!

CAPOTRENO - ( Sempre urtandolo) Scenda! O la prendo di peso e la sca-

ravento fuori.

2° VIAGGIATORE - Ci provi. Voglio proprio vedere.

I due escono con grida concitate, del tipo: Non mi spinga sa. E allora si sbrighi. Calma,calma. Calma,un fico secco, ecc.

SANDRO - Hi, che modi!

1° VIAGGIATORE - Si vede che per lei è la prima volta. Io ho visto tante

scene del genere che ormai ci sono abituato.

SANDRO - Accade dunque spesso che i passeggeri siano gettati fuori

dal treno, come quel signore?

1° VIAGGIATORE - Già.

SANDRO - Ma perchè? C’è qualcosa che non va? Sono forse in di-

fetto, che so, per via del biglietto, dei documenti...

1° VIAGGIATORE - Credo di no. E’ così. Ogni tanto viene il capotreno e fa

scendere qualcuno.

CAPOTRENO - ( Rientrando in scena e spolverandosi le maniche della

divisa ) E anche questa è fatta. Alla buon’ora! ( Rivolto

a Sandro 2 e al 1° viaggiatore ) Biglietti, prego!

1° VIAGGIATORE - ( Mostrando il suo ) Tenga.

CAPOTRENO - ( Esaminandolo ) Per lei c’è ancora tempo... ( Ri-

volto a Sandro) Il suo biglietto.

SANDRO - ( Cerca meccanicamente nelle tasche e con sua grande

sorpresa trova il biglietto ) Roba da non credere...(Por-

gendolo al Capotreno) Eccolo!

CAPOTRENO - ( Dando uno sguardo e restituendo il biglietto ) Va

bene, va bene ( esce bofonchiando non si capisce

cosa ).

SANDRO - Meno male. Quel tizio, non so perchè, mi incute

timore.

SCENA TERZA

Detti, 1.a Viaggiatrice, 2.a Viaggiatrice

Entrano in scena, abbracciate,con bagagli a mano, la 1.a Viaggiatrice e la 2.a Viaggiatrice.

La 1.a V. è una donna matura, capelli grigi, vestita alquanto sciattamente; la 2.a V. è una giovane , con camicetta e jeans.

Sandro e 1° Viaggiatore si fanno da parte.

1.a VIAGGIATRICE - Vedrai, tesoro, il cambiamento di posto ti farà sicura-

mente bene.

2.a VIAGGIATRICE - Non farti illusioni, mamma. Poi potrebbe essere tutto

più difficile.

1.a VIAGGIATRICE - Ma che dici, creatura mia. Non hai sentito il dottore?

2.a VIAGGIATRICE - Ho sentito, ho sentito; ma sono sicura che

per me non c’è rimedio.

1.a e 2.a Viaggiatrice si sciolgono dall’abbraccio.

1.a VIAGGIATRICE - ( Rivolta a Sandro e al 1° viaggiatore ) Loro permettono?

Ci sono due posti liberi qui, per me e per la mia figliola?

SANDRO - ( Guardandosi attorno e vedendo tutto vuoto ) Certo...credo

di sì... ( Rivolto al 1° Viaggiatore ) O no?

1° VIAGGIATORE - Non occupo questo scompartimento, ma , a quanto vedo,

non ci dovrebbero essere problemi.

1.a VIAGGIATRICE - Oh,meno male! ( Rivolta alla figlia ) Allora, coraggio, si-

stemiamoci . ( Rivolta a Sandro ) Gra-

zie, signore, gliene sarò grata per sempre.

SANDRO - Veramente, per così poco!

1° VIAGGIATORE - ( A Sandro ) Bene. Adesso che ha trovato altra compagnia,

me ne posso anche andare. Ritorno nel mio vagone, il

terzo...dopo la locomotiva... Se vuole, sa dove trovarmi.

SANDRO - Mi piacerebbe riprendere il discorso.

1° VIAGGIATORE - Sempre a disposizione. Per ora, arrivederci. ( Rivolto

alla 1.a e alla 2.a Viaggiatrice ) Signora...signorina...

( Esce dalle quinte ).

Sandro, 1.a e 2.a viaggatrice siedono.

1.a VIAGGIATRICE - Spero che non abbiamo disturbato troppo...

SANDRO - Ma che dice? Una conoscenza occasionale, come se ne fan-

no tante. Niente di particolare.

1.a VIAGGIATRICE - Come avrà capito, mia figlia non sta bene.

SANDRO - Nulla di grave, spero.

1.a VIAGGIATRICE - E’ quello che le ripeto da mesi, ma lei è ostinata. Dice di

avere un presentimento...Vero, cara? ( 2.a V. annuisce ).

Ma le assicuro che è un atteggiamento stupido, senza fon-

damento. Lo ha detto anche il medico: guarirà. Occorre

avere solo un po’ di pazienza. Qui, poi, sono sicura che

trarrà giovamento. C’è molta più aria, molta luce...

vero, cara? ( 2.a V. annuisce ). Ora però devo cercare

il controllore. E’ giusto regolarizzare la nostra posizione.

E se ci sono differenze da pagare, le pagheremo ( Si al-

za ) Io vado, tesoro. Ma tornerò tra poco. Intanto que-

sto signore ti terrà compagnia.E’ una persona così amabi-

le... Con permesso. ( Esce ).

SCENA QUARTA

Sandro e 2.a Viaggiatrice

Permette?

SANDRO - Mi chiamo Sandro...Anche se può apparire ridicolo,

non posso dirle ciò che faccio... perchè non lo ricordo.

Vorrei scoprire di essere un poeta. Sì, questo mi pia-

cerebbe veramente. ( Pausa ) Qual’è il suo nome?

2.a VIAGGIATRICE - Non ha importanza, le assicuro.

SANDRO - Certo che ne ha. Il nome ha sempre importanza. Per

gli antichi, se non sbaglio, condizionava addirittura

il destino di una persona.

2.a VIAGGIATRICE - E allora me ne dia lei uno. Quello che ritiene per me più

bello, più appropriato.

SANDRO - ( Dopo averci pensato un po’) Beh, per me lei si chia-

ma...Angela.

2.a VIAGGIATRICE - Mi chiamo Angela.

SANDRO - Vediamo se indovino: diciotto o vent’anni?

2. a VIAGGIATRICE - Sbagliato! Diciannove.

SANDRO - Una gran bella età!

2.a VIAGGIATRICE - ( Tristemente )Non ne avrò mai altre.

SANDRO - Ma che dice! Non ha sentito sua madre? Non è bene esse-

re così pessimisti.

2.a VIAGGIATRICE - Mamma, poverina, s’illude. Io so quello che ho.

SCENA QUINTA

Detti e Orsetto Bianco

Entra in scena un grande Orsetto Bianco di pelouche e si accoccola ai piedi della 2.a viaggiatrice.

Sullo schermo possono apparire immagini di prati in fiore, di cieli sereni, o stanze piene di giocattoli.Suono di carillon.

2.a VIAGGIATRICE- Tu solo puoi dire la verità, caro il mio Orsetto Bianco,

amico della mia infanzia.

ORSETTO BIANCO - ( Con aria compassionevole ) Vuoi giocare con me?

2.a VIAGGIATRICE - No, amore mio. L’età dei giochi è finita. Parliamo un po’

tra noi... e con questo signore.

ORSETTO BIANCO - Peccato! Un tempo, un tempo sì, ne facevamo di cose!

Ricordi? Correvamo per tutta la casa, che poi non

era la casa, per noi erano... prati immensi,... boschi fit-

tissimi, ...cieli azzurri...Tu entravi nel castello alla ricer-

ca del Principe Azzurro, e io ti aiutavo. Poi,trovatolo,

salivamo tutti su un bellissimo veliero e andavamo nei mari

del Sud, in un’isola sperduta, piena di sole e di allegria ...

2.a VIAGGIATRICE - Com’era bello stringerti al cuore, la sera, prima di addor-

mentarmi e fantasticare ancora.

ORSETTO BIANCO - Io sono sempre qui con te. Non ti lascerò mai. E se a-

vrai voglia di sognare ad occhi aperti, non hai che da

dirmelo.

2.a VIAGGIATRICE - Lo so, orsetto. Ma per ora basta che tu mi stia vicino e

che mi faccia rammentare quand’ero bambina.

SANDRO - E’ un gran bel pupazzo.

2.a VIAGGIATRICE - ( Risentita ) Non lo chiami così. Non si permetta mai più

di chiamarlo così. Lei non sa che cosa rappresenti per me.

SANDRO - Mi scusi. Non credevo...

2.a VIAGGIATRICE - Me lo regalò mio padre, quando avevo cinque anni, il gior-

no di Natale. Non pensavo che potesse esserci al mondo

qualcosa del genere. Ne rimasi abbagliata, stupefatta...

Ed è l’ultima cosa che papà mi diede. Poi non lo vidi

più. Mi dissero che era andato via, lontano lontano, e

che non sarebbe mai più tornato... Cosìcchè l’Orsetto

Bianco è stato per me anche come il mio papà...Ora

capisce?

SANDRO - ( Accarezzando l’Orsetto Bianco ) Certo. Comprendo

perfettamente.

ORSETTO BIANCO - Io le ho asciugato le lagrime quando di notte piangeva

pensando a chi non c’era più; io l’ho aiutata a fare i

compiti di scuola nei lunghi e freddi pomeriggi d’in-

verno; io le sono stato più amico delle sue amiche,per-

chè a me e a me solo ha sempre confidato tutti i se-

greti del suo cuore; io le ho tenuto compagnia di gior-

no e di notte...anche se col tempo ho perduto parte

dei miei peli, il mio biancore iniziale e al posto di que-

sto occhio, qui, vede?, mi è stato messo un bottone.

2.a VIAGGIATRICE - Fai sentire a questo signore la canzone che mi cantavi

una volta.

ORSETTO BIANCO - Non credo di ricordarla tutta...

2.a VIAGGIATRICE - Basta solo l’inizio... ti prego . ( Rivolta a Sandro )

ORSETTO BIANCO - Proverò...

( Canta con voce dimessa la seguente nenia )

O fior di melograno,

Tra tutti il più bel fiore,

Dimmi se è ancor lontano

Il giorno dell’amore.

O fiorellin di maggio,

O fiore profumato,

Dimmi se il bel paggio

Di me s’è innamorato.

O fiore di...

O fiore di... lo dicevo...non so più andare avanti.

2.a VIAGGIATRICE - Stavo ad ascoltarlo così per delle ore...

SANDRO - ( Si avvicina alla 2.a V. e le prende dolcemente le ma-

ni ) Mi scusi se glielo chiedo: ma, al di là di queste sue

fantasie, stupende - per carità - , c’è mai stato per lei...

diciamo...qualcosa di vero...di reale, sì insomma, una perso-

sona che lei abbia amato veramente ?

2.a VIAGGIATRICE - Forse ho sperato o sognato che ci fosse. Non so nemme-

no io...

SANDRO - Eppure non è giusto che alla sua età, e carina com’è,

guardi solo indietro, alla sua infanzia.

2.a VIAGGIATRICE - Avanti non posso.

SANDRO - Perchè?

2.a VIAGGIATRICE - Ormai... dovrebbe capirlo anche lei.

SANDRO - No che non lo capisco. Non può fare così. Non ha il di

ritto di chiudersi in questo modo alla vita; a una vita, che,

breve o lunga che sia, può ancora essere piena di

sorprese. Forse quella persona che, secondo lei, non

ha più il tempo di entrare nella sua esistenza, è già qui,

presente, e non attende che una parola...

2.a VIAGGIATRICE - ( Sempre con aria triste ) Sarebbe lei quella persona?

SANDRO - Perchè no? Certe cose accadono così, all’improvvi-

so, senza che uno lo voglia. Fatti...situazioni...senti -

menti...

2.a VIAGGIATRICE - ( Scioglie le mani da quelle di Sandro e si alza )

Non son cose per me. ( Rivolta al’Orsetto Bianco )

Stasera avremo un’altra fantasia da coltivare.

SANDRO - (Si alza a sua volta e si porta alle spalle della 2.aV.)

Lasci stare il suo Orsetto Bianco e mi ascolti. Pensa

davvero di avere le ore contate? Va bene. Glielo concedo.

Ma perchè rifiuta di avere una compagnia, un conforto

nelle sue angosce, un po’ di calore nel freddo delle sue

giornate? Secondo me, l’amore può durare

decine di anni, ma può anche sbocciare e

consumarsi in un attimo, in un misterioso intenso

inebriante attimo di vita. E sono sicuro che un attimo

del genere vale molto di più di tanti anni di normalità.

2.a VIAGGIATRICE - Lei parla così, perchè non sa quello che provo.

SANDRO - E’ vero. Forse non lo so, ma cerco di immedesi-

marmi.

2.a VIAGGIATRICE - Ciò che mi manifesta è pietà,non è amore.

SANDRO - L’una non esclude l’altro. Vorrei almeno che si pro-

vasse ad essere amici... se il suo Orsetto Bianco

non si ingelosisce troppo ( L’Orsetto Bianco scuo

te la testa ).

2.a VIAGGIATRICE - Amici, sì...questo non posso negarglielo...

SANDRO - E allora, da amica ad amico,vuole farmi un grosso

piacere?

2.a VIAGGIATRICE - Sarebbe?

SANDRO - Sorrida.

2.a VIAGGIATRICE - ( Visibilmente emozionata, prossima al pianto, si

apre in un sorriso dolcissimo e triste ) Va bene

così?

SANDRO - ( Le si avvicina e le asciuga una lagrima sul

ciglio ) Sì , Angela, così va bene....

tanto per cominciare...Se potessi, in questo momento,

la trasporterei nel mio mondo, fatto di grandi piccole

cose... Ma temo che questo non si possa realizzare

...almeno per ora... Occorrerà aspettare...e sperare...

... non so nemmeno io cosa...Ma sperare,sem-

pre...Intanto è già molto che l’abbia conosciuta,

che le possa parlare, che possa godere della sua

presenza...

L’Orsetto Bianco esce lentamente di scena.

SCENA SESTA

Detti e 1.a Viaggiatrice

1.a VIAGGIATRICE - Scusate se sono stata fuori tutto questotempo, ma

prima non si trovava il controllore, poi tante storie

per spiegare questo spostamento...e infine tante

pratiche...

Sapeste! Documenti, biglietti, bolli e controbolli,

differenze... Ma ora tutto è a posto, e da qui non

ci muoverà più nessuno, pulcino mio.

2.a VIAGGIATRICE - Grazie, mamma. Sei sempre così buona.

1.a VIAGGIATRICE - ( A Sandro ) Spero che a lei questa soluzione

non dispiaccia.

SANDRO - Non si crei problemi. Cercheremo di

dividerci lo spazio come meglio possiamo e di

tenerci buona compagnia.

Un lungo fischio di treno, mentre sullo schermo riappare un rapido gioco di luci.

1.a VIAGGIATRICE - Le sono grata per la sua gentilezza. Sa, noi sia-

mo un po’ all’antica...e coi tempi che corrono

non ci sentiamo a nostro agio con certa gente.

Quindi non possiamo che ritenerci fortunate

per avere incontrato uno come lei. E’ vero,

cara?

2.a VIAGGIATRICE - Sì,mamma.

SANDRO - Ora è bene che ci sistemiamo per la notte.

Voi là...spero che vi troviate bene... io qui...

I personaggi siedono al centro della scena. Rientra Orsetto Bianco e si

accoccola ai piedi della 2.a V., che gli accarezza il capo.

SANDRO - Non mi resta che augurarvi la buona notte.

1.a VIAGGIATRICE - A lei.

2.a VIAGGIATRICE - Buona notte.

ORSETTO BIANCO - Buona notte, piccina. Rallenta nel riposo, i battiti del

tuo cuore. E i tuoi pensieri siano sereni, e i tuoi sogni

popolati da immagini tranquille. Se lo vuoi, includi nel

tuo mondo fantastico anche questo Sandro, che ti ha

detto tante cose carine; il tuo nuovo amico; il tuo nuo-

vo orsetto... Non sono geloso,sai. Anzi, sono conten-

to per te. Chiudi gli occhi. Domani

sarà un altro giorno, un’altra vita,

una nuova magnifica avventura. Buona notte, piccina.

Buona notte.

Si spengono le luci. La scena rimane al buio per qualche secondo, poi

si illumina nuovamente.

SCENA SETTIMA

Sandro , 1° viaggiatore, 1.a e 2.a V., Folletto

1.a e 2.a V. dormono sedute nella stessa posizione della Scena Sesta.

Sandro è in piedi al centro della scena.

SANDRO - Sono confuso. Tutto è così strano intorno a me. Forse sto

dormendo e tutto questo è un sogno. Ma è possibile che

sia solo immaginazione? Le due donne, che mi stanno

di fronte sono così vere, così reali...troppo vere,

troppo reali...

Nel guardare la ragazza , ancora più bella mentre dorme,

mi sento diverso, migliore. E’ lei che ho da sempre cercato,

senza mai trovare. Fragile, tenera, dolce...Angela!

1° VIAGGIATORE - ( Entrando in scena ) Deve scusare se disturbo, così di

buon’ora. Il fatto è che - mi vergogno a dirlo - avrei bisogno

di un po’ di caffè. Chissà che cosa penserà di me. Ogni volta

che mi presento è per chiederle qualcosa...

SANDRO - ( Riscuotendosi dai suoi pensieri ) Che dice? Caffè? Per

così poco... ( Prende un thermos di sotto a una sedia e ne ver-

sa un bicchierino al 1° V.) Tenga. E’ ancora bollente.

1° VIAGGIATORE - (Beve ) Ottimo,squisito! ( Pausa ) La ringrazio moltissimo. Sa,

se io non bevo una tazzina di caffè di primo mattino, non rie-

sco a svegliarmi del tutto. Sarà per via della pressione...non so.

( Accennando alle viaggiatrici ) Dormono ancora. Lasciamo-

le stare. Ieri mi parevano molto stanche. E lei come ha passa-

to la notte?

SANDRO - Male, se devo essere sincero. Non mi sono ancora ambientato...

abituato a questo viaggio...

1° VIAGGIATORE - Se vuole un consiglio, si rilassi, si lasci andare, non si ponga

troppe domade.

SANDRO - E invece me le pongo, devo pormele. Per esempio, lei che

pare sappia tante cose, come lo spiega che ci si trovi qui,sen-

za sapere, senza ricordare quando si è saliti su questo benedet-

to treno? Come può essere che uno viaggi...così...tanto per

viaggiare?

1° VIAGGIATORE - Io anzitutto non so "tante cose", come dice lei. Sono salito

molto tempo prima , questo sì. E ho avuto modo di vedere

più di lei . Ma quanto a capire, quanto a dare

una spiegazione...beh, anche a me viene estremamente

difficile. E’ vero, nessuno di noi, sembra che si ricordi del-

l’inizio del suo viaggio. Questo è un dato certo, costante.

Così come è un dato certo, costante che nessuno di noi

conosce la destinazione finale. Si va da un punto miste-

rioso a un altro punto atrettanto misterioso.

Ma, in definitiva, ci siamo, ed è ciò che conta. Non le pare?

SANDRO - Ho fatto caso, sa? Certo a lei non sarà sfuggito. Fuori

dai finestrini, non si vede nulla. Non c’è il minimo strac-

cio di panorama. Una cosa molto inquietante.

1° VIAGGIATORE - Già. Ma in questo modo non si ha la spiacevole sensazione

che tutto sparisca, quando si imbocca una galleria.

SANDRO - Solo ogni tanto si intravvedono dei pali, con delle scrit-

te...

1° VIAGGIATORE - ...per essere più precisi, con dei numeri.

SANDRO - Con dei numeri, appunto. Che significa?

FOLLETTO - ( Irrompendo nella scena ) Significa, caro Sandrino, che tu sei

troppo curioso.

SANDRO - Ma è una persecuzione, questa! Vattene, che nessuno ti ha chia-

mato.

FOLLETTO - ( Con impertinenza )Mi sono chiamato da solo, va bene? E

me ne andrò quando vorrò. Oltre che cusrioso, sei pure pre-

potente...e screanzato...

SANDRO - Non sopporto questo tono!

FOLLETTO - Vuoi sapere cosa rappresentano quei numeri, segnati sui pali?

Proprio lo vuoi sapere? Beh! Ti farò la grande rivelazione. In-

dicano i giorni, le settimane, i mesi dell’anno. Ora sei conten-

to? ( A gran voce, con capriole e risate ) Udite, gente! Sandri-

no conosce la verità, Sandrino conosce la verità! ( Prima che

Sandro riesca ad acciuffarlo, il Folletto sparisce di scena).

1° VIAGGIATORE - L’avevo sempre sospettato. Ora ne ho avuto la conferma.

Segnano il tempo che passa.

SANDRO - E il fatto che ogni tanto qualcuno sia costretto a scendere, come

è accaduto ieri a quel signore?

1° VIAGGIATORE - Non lo so. E’ la regola del viaggio, una regola inesplicabile.

SANDRO - Ma avviene sempre così?

1° VIAGGIATORE - No. Da qualche tempo a questa parte è sempre più frequen-

te che i viaggiatori scendano spontaneamente, anzi, per

meglio dire, si gettino dal treno in corsa.

SANDRO - Arriva mai qualche notizia... da "fuori"?

1° VIAGGIATORE - Mai che io sappia... ( Pausa ) Si dice solo che in qualche

rarissimo caso, qualcuno abbia avuto la ventura di scendere

dal treno e risalirvi subito dopo...non so per quale arcano

motivo.

SANDRO - E che cosa ha riferito?

1° VIAGGIATORE - Di trovarsi come in un tunnel luminoso, in un vortice caldo;

di essere attratto da qualcosa di indefinibile...e di provare un

assoluto senso di benessere... Se si deve credere a certi rac-

conti!

SANDRO - Generlamente, che cosa si fa durante il tragitto?

1° VIAGGIATORE - Oh, avrà modo di constatarlo anche lei, guardandosi attorno.

C’è, ad esempio, chi offre la propria colazione al vicino; e

c’è chi s’industria di rubare i bagagli al prossimo. C’è chi

sale senza valige, e senza valige scende; e c’è chi va com-

prando di qua e di là, accatastando nel proprio posto mon-

tagne di oggetti, che deve poi regolarmente anche lui lasciare

quando giunge alla meta. C’è chi sporca la vettura,

la deturpa, la inquina; e c’è chi l’arricchisce con ogni sorta

di abbellimenti e di invenzioni. C’è chi cura il compagno di

viaggio per anni; e c’è chi lo tortura o lo uccide di colpo.

SANDRO - In alcuni scompartimenti ho visto alcuni arrampicati sul

tetto. Chi sono?

1° VIAGGIATORE - Ah, quelli ? Li chiamano...astronauti. Esplorano, dicono

loro, lo "spazio". E non hanno la minima idea di che cosa

ci sia fuori del convoglio...

SANDRO - E quelli, che, invece, stanno sempre carponi, guardando

accuratamente sotto i sedili, che alzano la moquette del

corridoio, che perlustrano i bagni?

1° VIAGGIATORE - E’ gente particolare. Viaggia...nel viaggio. E di ciò che fa

scrive lunghissimi appunti, disegna mappe e cartine.

SANDRO - Interessante.

1° VIAGGIATORE - Ci sono cose ancora più interessanti. Quello che mi la-

scia veramente stupito è l’organizzazione che i viaggiatori

stessi si danno. Le regole di questo tipo non provengono

nè dal macchinista, nè dal capotreno nè dal controllore, ma-

ripeto - dagli stessi passeggeri.

SANDRO - Sarebbe a dire?

1° VIAGGIATORE - Se ci fa caso, ogni tanto i viaggiatori eleggono dei capi, e

questi vanno a sistemarsi in una vettura lussuosa, in cui

gli altri non possono entrare. E comandano.

Quando qualcuno non osserva le regole, altri si riuni-

scono, si ammantano di nero e lo giudicano. A seconda

della gravità, possono farlo rinchiudere per qualche tempo

in un carro bestiame, oppure farlo buttare addirittura fuo-

ri dal treno.

SANDRO - Ma guarda.

1° VIAGGIATORE - E non è tutto. A difesa di ogni vagone ci sono dei viaggia-

tori vestiti allo stesso modo. Quando i passeggeri di una

carrozza pretendono di occuparne un’altra, si sviluppa

una lotta tremenda. E si verificano allora discese in massa

dal treno.

SANDRO - E’ ben difficile raccapezzarsi...

1° VIAGGIATORE - Ha perfettamente ragione ! ( Pausa ) Ogni tanto qualcuno

prova a dare delle spiegazioni sul viaggio in sè, sulla di-

rezione, sul "senso" di marcia e sul significato di ciò

che fanno i viaggiatori... Elaborano delle teorie, partendo da

ciò che non si vede, ostinandosi a guardare il buoio fuori dal

finestrino. E’ gente, che, some si dice, ha una fede.

SANDRO - Che pensa di costoro?

1° VIAGGIATORE - Che tutto sommato sono i più fortunati e i più felici.

SANDRO - Lei è uno di loro?

1° VIAGGIATORE - Non mi sento all’altezza. Diciamo che sono solo un discreto

osservatore. E ,naturalmente, ho anch’io le mie idee.

SCENA OTTAVA

Detti, Bene e Male

Dalla destra e dalla sinistra entrano il Bene (in un costume tuttto bianco) e il Male (in un costume tutto rosso), si portano a fianco di Sandro e ciascuno lo prende per una mano.

MALE - ( Attirando Sandro a sè ) Vieni dalla mia parte e non te ne

pentirai. C’ è tanta gente sciocca, inutile, che non sa go-

dersi la vita. Viaggia con ogni scomodità e non si ribel-

la; poi è costretta a scendere e sparisce per sempre nella

nebbia, senza aver mai saputo quante opportunità può of-

frire questa preziosa esperienza!

BENE - ( Attirando a sua volta Sandro a sè ) Non dargli retta.

Tutti quelli che seguono le sue parole si trovano presto o

tardi a mal partito. Non si è fatti per appagare gli istinti,

ma per dominarli.

MALE - ( Come sopra ) Io ti offro ogni tipo di piacere.

BENE - ( Come sopra ) Io ti offro ogni tipo di sacrifici, lacrime e

sangue, ma anche una ricompensa che lui non ti può

dare.

MALE - ( Come sopra) Lo senti? Parla come un forsennato. Come gli

si può dare ascolto? Chi mai può essere disposto ad accetta-

re le sue proposte?

BENE - ( Come sopra ) Devi deciderti a seguirmi. Io aiuto ciascuno

a ritrovarsi, a realizzarsi veramente. Non vedi come tutto

tende verso di me? Tutto è orientato nella mia direzione,

che è la direzione stessa del convoglio.

MALE - ( Come sopra ) Bugiardo! L’unica vera direzione è quella

opposta; è la mia!

BENE - ( Come sopra )Solo se saprai sfuggire alle lusinghe di costui,

potrai raggiungere la felicità.

MALE - ( Come sopra ) Senti chi parla di felicità. Lui che non

conosce altro che tristezza e melanconia. Non posso per-

mettere che tu cada sotto le sue grinfie.

BENE - ( Come sopra ) E’ bene che tu ami Angela, Angela sola.

Questo vostro fiore appena sbocciato non appassirà mai. Si ag-

giungerà a tutti quei piccoli e grandi fiori, che fanno corona

all’Amore.

MALE - ( Come sopra ) E io ti dico. Ama Angela, ma ama anche

qualunque altra donna che ti piaccia. Di ragazze come An-

gela tutto il treno è pieno. Non fare lo stupido. Lei non me-

rita alcun particolare sacrificio.

BENE - ( Come sopra ) Non occorre neppure che ti faccia grandi

discorsi. Per me parla già il tuo cuore. Tu "sai" che ciò

che dico è vero. Un angelo, di nome e di fatto, non si può

amare che in un modo, lui solo e per sempre!

MALE - ( Come sopra ) Pigro, noioso, monotono amore...

Il Bene e il Male lasciano Sandro, che si rannicchia, con le mani sul capo, e, sormontandolo, continuano direttamente tra loro la discussione.

BENE - Sei in perfetta malafede.

MALE - In malafede ci sei tu.

BENE - Io solo posso assicurare il bene a questo viaggiatore.

MALE - Vorrei che ti seguisse, per poi potermela ridere alle

spalle di tutt’e due. Ma sono troppo tenero e non ho

ilcoraggio di farlo.

BENE - Ipocrita, mentitore...

MALE - Ecco. Esci allo scoperto, fatti conoscere.

BENE - Io ho il coraggio di dire ciò che penso. Tu, invece, sei

sempre falso, ambiguo.

MALE - Sono concreto, non un pazzo sognatore come certuni

che conosco io...

BENE - Sandro, per fortuna, è in mio potere.

MALE - No, nel mio. Ti devi arrendere.

BENE - Un giorno riuscirò a schiacciarti, maledetto serpente.

MALE - Quel giorno non verrà mai.

BENE - Questo lo dici tu.

Il Bene e il Male, sempre fronteggiandosi, escono di scena.

SCENA NONA

Detti e Capotreno

Entra il capotreno, con aria molto grave, e si avvicina alla 2.a V.

CAPOTRENO - ( Rivolto a Sandro e al 1° V. e accennando alla 2.a V)

Loro sono parenti?

1° VIAGGIATORE - Noi, no. Io, poi, non sto neppure in questo scompartimento.

Sono venuto solo per un po’ di caffè.

SANDRO - Neppure io; le conosco solo da ieri. Perchè?

CAPOTRENO - Beh, meglio così. Allora potranno aiutarmi.

SANDRO - A far che?

CAPOTRENO - Vede, di solito io sono molto brusco nella mia incombenza.

Avrà pur visto con quel signore... Ma ci sono volte, co-

me questa, in cui la faccenda mi pesa...mi pesa maledetta-

mente.

SANDRO - Quale faccenda? Si spieghi meglio.

CAPOTRENO - Il fatto è che la signorina deve scendere alla prossima sta-

zione

SANDRO - No!

CAPOTRENO - Purtroppo è così, e non ci si può far nulla.

1° VIAGGIATORE - E chi ha il coraggio di svegliarle?

CAPOTRENO - Faremo così. Prima mi presenterò alla signorina e cercherò

di spiegarle... Poi, quando sarà scesa, voi sveglierete la

la madre e le direte...

SANDRO - La prego, non lo faccia. Questa volta non lo faccia.

CAPOTRENO - E’ un mio preciso dovere.

SANDRO - Se qualcuno deve scendere, faccia scendere me.

1° VIAGGIATORE - Mi pare una proposta sensata.

CAPOTRENO - Non posso.

ORSETTO BIANCO - ( Risvegliandosi ) Che cosa succede? Perchè guardate

tutti la mia padroncina?

SANDRO - Non ti preoccupare, Orsetto Bianco. Vai un po’ di

là. Quando sarà il momento ti chiameremo.

ORSETTO BIANCO - Io non la lascio. Qualunque cosa accada sarò sempre

con lei.

SANDRO - Ora no...ti prego...è meglio per tutti...

ORSETTO BIANCO - Mi promettete di chiamarmi appena possibile?

SANDRO - Te lo giuro. Su, va.

Orsetto Bianco, mogio mogio, esce di scena.

CAPOTRENO - Ed ora passiamo alla parte più penosa.

SANDRO - La prego, la svegli con delicatezza.

CAPOTRENO - Vuole farlo lei?

SANDRO - ( Con qualche esitazione ) Sì.E’ meglio. ( Si avvicina

alla 2.a V. e le accarezza il viso ) Angela, si svegli,sono

io, Sandro.

1.a VIAGGIATRICE - Oh, lei. Dormivo così profondamente.

SANDRO - Mi dispiace averla destata...ma il capotreno aveva

urgenza di parlarle.

2.a VIAGGIATRICE - ( Ancora intorpidita ) Il capotreno?

SANDRO - Sì, qualcosa di urgente...credo...

2.a VIAGGIATRICE - ( Al capotreno, con fermezza, con molta dignità)

Dica, l’ascolto.

CAPOTRENO - Ecco, vede, non proprio subito...ma tra poco...

alla prossima stazione...sì, insomma, dovrebbe...

scendere...

2.a VIAGGIATRICE - ( Comprendendo ) Ah, è così? Sono dunque alla

fine del mio viaggio.

SANDRO - ( Abbracciandola forte e tenendole il viso tra le

mani ) Ricorda, ricorda quello che le ho detto?

Un istante, un solo istante d’amore vale tutta u-

na vita. Dica che mi ama.

2.a VIAGGIATRICE - ( Spossata ) L’amo.

SANDRO - Per un attimo, un attimo solo!

2.a VIAGGIATRICE - Un attimo, sì, il nostro attimo.

CAPOTRENO - E’ pronta? Ormai siamo vicini alla stazione.

2.a VIAGGIATRICE - Sono pronta. ( Si scioglie dall’abbraccio di

Sandro e si porta al centro della scena)

SANDRO - Non ho la forza di dirle addio.

2.a VIAGGIATRICE - ( Con estrema dolcezza ) Non soffra, amico

mio per questa separazione. Io sono sicura

che alla stazione in cui mi si farà scendere,

tutto sarà più bello.

SANDRO - Potessi credere alle sue parole.

2.a VIAGGIATRICE - Deve. Ma non capisce che proprio l’amore che lei

mi ha offerto e che io ho accettato, l’amore, il no-

stro amore, ci ha salvato? Non capisce che questo,

solo questo conta e che tutto il resto vale meno che

nulla? Questo, solo questo è l’unico, vero senso del

viaggio. Io porterò con me di là per sempre un pez-

zetto di lei e lei fin che vivrà custodirà in sè un pez-

zetto di me. Nè carbone nè elettricità fanno muove-

re questo treno, ma la legge universale dell’amore.

( Pausa ) Il convoglio si è fermato. (Pausa. Senza

svegliarla ) Arrivederci, mamma( Rivolta a Sandro)

Le stia vicino quando sarò scesa. Addio a tutti.

CAPOTRENO - Venga...si accomodi... da questa parte...

Capotreno e 2.a V. escono di scena

SANDRO - Angela, Angela!

1° VIAGGIATORE - Si faccia forza.

1.a VIAGGIATRICE - ( Risvegliandosi ) Cara, dove sei? Oh, loro qui! Ditemi:

dov’è la mia figliola?

ORSETTO BIANCO - ( Rientrando ) Ho capito. Ho capito tutto. L’ho vi-

sta scendere poco fa. Ora non mi rimane che tornare

ad essere un pupazzo. ( Si affloscia sul pavimento vi-

cino alla 1.a V.).

1.a VIAGGIATRICE - ( Si alza, incredula) Scesa? Mia figlia è scesa? (Si

porta verso le quinte) Dove? Perchè? (Esce)

SCENA DECIMA

Sandro

SANDRO - La mia viaggiatrice, la mia bella viaggiatrice...Tutto

svanito...così...all’improvviso...

Una voce dal fondo: BIGLIETTI, PREGO

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