Vicini di casa

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Vicini di casa

Commedia brillante in due atti di David Conati

Personaggi:

Rosa Binelli (casalinga)

Bruno Calesse (Ufficiale Giudiziario)

Sandra Rallo (vicina di casa di Rosa)

Marco Rallo (Marito di Sandra)

Lina Pesavento (vecchia vicina di casa di Rosa e Sandra)

Carlo Prestante (tecnico riparatore di elettrodomestici)

Paolo Grisseldi (medico)

Scena: interno di un appartamento al 4° piano di un condominio, soggiorno arredato con un piccolo divano (che non ci stia sopra una persona sdraiata) e un mobile dove vengono conservati i liquori magari con alcuni cassetti, sopra il quale potrebbero esserci alcune cornici portafoto in argento, uno stereo portatile, lateralmente un tavolino con sopra un telefono; su questo locale si affacciano a sinistra una porta che dà sul pianerottolo, lateralmente a destra sul fondo una finestra o porta finestra che potrebbe dare su un terrazzo, a destra una porta che dà verso la cucina, e sul fondo a sinistra due, tre gradini che portano verso il bagno e le camere da letto.

Atto 1°

Rosa: (All'aprirsi del sipario su una musica vivace (es.: Yma Sumac - Gopher) Rosa entra dalla porta che dà verso le camere. E' indaffarata nelle faccende domestiche, vestita con un camicione informe, porta in testa una cuffia per tenere i bigodini e ha il volto impiastricciato con una crema di bellezza. Ad un tratto esce dalla porta che dà verso le camere da letto e lancia un grido. Torna in scena) Ci mancava solo questa! (Corre in cucina si sente un rumore di pentole che cadono. Dalla cucina) Merda! (Esce dalla cucina e ricompare poco dopo con uno strofinaccio in mano.) Maledetta! (Si avvia verso il bagno, poi ricompare in scena e torna in cucina da dove esce nuovamente di corsa con un secchio in mano.) Maledettissima! (Sale di nuovo le scalette che la portano fuori scena dalla parte del bagno da dove rientra quasi subito per scomparire in cucina, ancora rumore di pentole. Rosa ritorna in scena, si ferma irrigidita con i pugni chiusi e grida rivolta verso il bagno.) Ti odio! Ti odio! Ti odiooooooo! (A questo punto si lascia cadere sul divano prendendosi la testa tra le mani.) Che disastro! Sono un disastro! E' tutto un disastro! Un inutile disastro! Che schifezza eh Rosa?! (Potrebbe accendersi una sigaretta o versarsi da bere. Quando da ragazzina immaginavi la tua vita a trentacinque anni non pensavi certo a una cosa del genere no?! Immaginavi la tua bella famiglia, una casetta, le gite domenicali, tutte quelle belle fantasie che ti inculcano nella testa fin da bambini, altro che storie. Invece vuoi fare l'alternativa, rinneghi tutto, poi ti trovi a trentacinque anni da sola a gestirti la vita, con tutti che ti fanno notare che ormai sei vecchia, devi darti da fare… (Squilla il telefono. Rosa: lascia squillare e dopo un po' risponde.) Si pronto?

Voce di donna: Buongiorno signora! Sono Mirella di "fattoria Bellamia che tutte le rughe si porta via", le posso rubare solo un minuto?

Rosa: Guardi, non è il momento.

Voce di donna: Ogni momento è buono per prendersi cura del proprio aspetto e del proprio corpo…

Rosa: Mi sta prendendo in giro forse?

Voce di donna: Non le interesserebbe ricevere a casa sua un trattamento completo per sei mesi di creme per la cura…

Rosa: No, guardi…

Voce di donna: Si tratta del miglior assortimento di sali e fanghi scelti appositamente per lei. Che tipo di pelle ha signora?

Rosa: seccata Nessun tipo di pelle! Senta, io Non ho nessun tipo di pelle, ho le squame io. Si, le squame e adesso mi lasci in pace! (Riattacca bruscamente il telefono.) Non ce la faccio più! Sei stanca mi hanno detto, è meglio se per un po' ti prendi un periodo di ferie e fai la casalinga, così ti riposi. Ti riposi!? Ma come si fa!? Letti, pulizie, bucato, per non parlare degli imprevisti…Organizza la cena dei colleghi, fai la spesa, cambio di stagione… Ma guarda, guarda come sono ridotta! C'è sempre qualcosa che si rompe e come se non bastasse mi vengono anche a chiedere che tipo di pelle ho! (Esce di nuovo verso il bagno per ricomparire con il secchio e lo strofinaccio quando suona nuovamente il telefono.) Ah, no! Adesso basta! Arrabbiata Pronto!?

Voce di uomo: Buongiorno signora, stiamo promuovendo un corso per computer…

Rosa: No, questo no!

Voce di uomo: Perché scusi?

Rosa: Senta lei, io lo so usare il computer, lo uso tutti i giorni in ufficio…

Voce di uomo: Ma signora…

Rosa: …Solo che adesso sono a casa perché ho bisogno di riposo, esaurimento da superlavoro ha detto il medico, ma qui è peggio che al lavoro, altro che riposo! Ero meno stressata quando andavo a lavorare.

Voce di uomo: Ma…

Rosa: Ne "ma" ne "ba", un corso per computer è proprio l'ultima cosa di cui ho bisogno adesso. Addio! (Riattacca. Guarda il telefono con rabbia e poi decisa prende la rubrica e compone un numero. Suona libero ma non risponde nessuno. Riattacca.) Nessuno. (Trova un secondo numero.) Anche qui nessuno. Maledizione! Possibile che quando cerchi un tecnico non ne trovi mai uno disponibile? (Compone il secondo numero che suona libero ma non risponde nessuno. Con rabbia) Nessuno. Accidenti! Ma questa è la volta buona che me ne libero definitivamente! (Terzo numero. Suona libero, dopo tre squilli una voce metallica risponde:)

Carlo Prestante: Voce registrata Risponde la segreteria telefonica di Carlo Prestante, riparatutto, lasciate…

Rosa: Qui invece c'è la segreteria… (Rosa riattacca. Compone un quarto numero di telefono ma anche questo suona libero e non risponde nessuno.) Anche questo non c'è. (Si fa coraggio. Inspira profondamente e ricompone il numero precedente.)

Carlo Prestante: Voce registrata Risponde la segreteria telefonica di Carlo Prestante, riparatutto, lasciate nome, cognome numero di telefono e motivo della chiamata e sarete richiamati quanto prima. Biiiip!

Rosa: (Tutto di un fiato come uno scioglilingua) Rosabinellizeroquattrocinqueottozerozerocinquecinqueunosettelavatricerottaallagatatuttalacasa stop! (Riattacca subito e inspira profondamente.) Ecco. Adesso non resta che aspettare. Speriamo che non ci metta un'eternità. (Si alza e quasi subito suona il telefono. Rosa: galvanizzata ) Speriamo bene! Si pronto?

Voce di donna: Buongiorno siamo della "sonde & questioni" volevamo sottoporle un test per sapere se è favorevole all'uso del telepass sui carrelli della spesa per evitare le code alla cassa del supermercato…

Rosa: allibita…del supermercato?

Voce di donna: E' un nuovo dispositivo che applicato sui carrelli, in base al peso della spesa determinata mediante tabelle specifiche esegue rapidamente un calcolo forfettario che le consente di accelerare le operazioni di cassa addebitando tutto sul suo contocorrente…

Rosa: Ferma! Ferma tutto. Non mi interessa, non mi interessa nulla, sono a casa perché ho bisogno di rosarmi e da questa mattina non fa che suonare il telefono per un sacco di motivi inutili, ho la casa sottosopra non riesco a fare nulla, sono un disastro, mi sta colando tutta la crema da viso, mi si è anche rotta la lavatrice e ho la casa allagata!

Voce di donna: …Ma io cosa c'entro, scusi…

Rosa: C'entra che mi serve la linea libera perché sto aspettando che mi chiami il tecnico per venire a ripararla, grazie e arrivederci! (Riattacca. Va verso il bagno. Suonano alla porta. Rosa: fuori scena) Arrivo! (Suonano ancora. Rosa ricompare senza crema sul viso ma ancora con la cuffia in testa.) Arrivo! Arrivo! (Apre la porta e le si presenta davanti Bruno Calesse, ufficiale giudiziario.) Buongiorno!

Bruno: Buongiorno signora… (Squilla il telefono.)

Rosa: Un momento scusi… Pronto?

Voce di uomo: Buongiorno, questa è la premiata ditta "Tappeti rasi" volevamo sapere se era per caso interessata ad una dimostrazione a domicilio dei nostri prodotti importati direttamente dall'Iran.

Rosa: Basta! Non mi interessano i corsi, non mi interessano i sondaggi, non mi interessano nemmeno i vostri tappeti, capito!? (Stacca il telefono.) Che giornata! (Poi torna da Bruno) Ha fatto presto, meno male che è venuto subito, non immagina in che disastro mi trovo, oppure magari si invece che lo immagina, chissà quanti ne vedrà ogni giorno di casi come questo…

Bruno: …si…bhe…effettivamente…

Rosa: Non ne posso più. Stamattina è successo di tutto, il telefono non ha mai smesso di suonare e c'è sempre qualcuno con richieste assurde, mi sembra di essere in una sede staccata di "telefono amico" (fa il verso alle voci di prima) Vorrebbe prenotare sette giorni sul sommergibile Kursk per una crociera sotto la banchisa? No grazie. Vorrebbe acquistare una casetta in Canada? E' in offerta! No grazie, no grazie! No grazie sospira … Però la immaginavo diverso.

Bruno: Prego?

Rosa: Si, meno distinto.

Bruno: Come scusi?

Rosa: Uno con un lavoro come il suo non pensavo si presentasse in giacca e cravatta con la valigetta ventiquattr'ore, non so, forse mi aspettavo una tenuta più sportiva e una borsa per gli attrezzi di quelle con centomila scomparti. Eh già d'altra parte i tempi si evolvono e anche voi…

Bruno: Anche noi cosa?

Rosa: Anche voi vi evolvete. Così però sembra quasi un bancario più che un tecnico…

Bruno: Un bancario?

Rosa: Ha presente quelli che lavorano allo sportello nelle banche?

Bruno: Un bancario.

Rosa: Esatto, un bancario. Cosa ho detto io?

Bruno: Un bancario.

Rosa: Già Scuote la testa Mi segua che le mostro la bricconcella.

Bruno: La …bricconcella? (La guarda esterrefatto.)

Rosa: (lo scruta dubbiosa) Cos'ha capito? Ah, già dimenticavo che avete la reputazione di grandi amatori voi. Oggi però qui non è giornata, ma mi guardi, le sembro forse attraente in questo stato?

Bruno: Non saprei…

Rosa: (Risentita) Come sarebbe "non saprei"! Lo saprà o no se mi trova attraente. Lei è sposato?

Bruno: Prego?!

Rosa: Le ho fatto una domanda. Lei è sposato?

Bruno: …Nnno.

Rosa: Fidanzato?

Bruno: …Ffforse.

Rosa: Lo saprà o no se ha una fidanzata?

Bruno: …Non saprei…Può darsi.

Rosa: Può darsi…dunque?

Bruno: Dunque?

Rosa: …Non sarà mica gay?

Bruno: …Nnnno?

Rosa: Lo chiede a me?

Bruno: Si. No, cioè volevo dire, si mi piacciono le donne.

Rosa: Alla buon ora! E mi trova attraente?

Bruno: la guarda bene Così… su due piedi…direi di no.

Rosa: (delusa) Per l'appunto. Come stavo per dirle si tratta semplicemente della lavatrice.

Bruno: La lavatrice?

Rosa: Come la chiamate voi quella cosa che gira e serve per lavare la biancheria?

Bruno: Lavatrice…

Rosa: Vede che ci intendiamo. Lei è straniero per caso?

Bruno: No…

Rosa: Per un momento ho pensato che non fosse di qui.

Bruno: Non sono di qui.

Rosa. Però non è straniero.

Bruno: Perché scusi, se fossi straniero cambierebbe qualcosa? Ha qualcosa contro gli stranieri forse? O contro il mio vestito? O contro uno straniero vestito in questo modo? Signora io sono venuto qui per lavoro, non per fare una sfilata di moda e nemmeno per fare discorsi sul grado di simpatia che lei può provare per gli stranieri o per gli indigeni. Non mi interessa sapere come la pensa, sono fatti suoi e io non ne voglio sapere nulla.

Rosa: Non serve che si scaldi tanto. Non ho nulla contro nessuno, era solo per capire…

Bruno: Per capire cosa?

Rosa: Come parlare. Scandendo le parole come ai bambini Era solo per capire come parlare, se devo dire le cose scandendo bene le parole come adesso o se parlando normalmente ci si capisce lo stesso.

Bruno: (imitandola) Io la capisco benissimo.

Rosa: (c.s.) Per un momento ho avuto qualche dubbio.

Bruno: idem Perché continuiamo a parlarci in questo modo allora?

Rosa: Ma è sicuro almeno di saper fare bene il suo mestiere?

Bruno: Signora, lei mi offende.

Rosa: Non voglio farle perdere altro tempo allora. Mi segua da questa parte.

Bruno: Però signora…

Rosa: Cosa c'è? (Suonano alla porta.)

Bruno: Devo dirle una cosa… (Suonano ancora insistentemente)

Rosa: (ha un attimo di esitazione) Un momento… (Va ad aprire, entra Sandra di corsa. E' vestita in modo elegante ed indossa un paio di scarpe con i tacchi a spillo.)

Sandra: Aiuto Rosa. Aiutami! E' un bruto! Chiudi, chiudi subito!

Rosa: Sandra, cosa succede!?

Sandra: E' un Animale! Stava per mettermi le mani addosso, si è messo a strillare come un indemoniato e ha gettato tutto sottosopra!

Rosa: Ma chi?

Sandra: Marco. Abbiamo litigato di nuovo ma questa volta è proprio infuriato.

Rosa: Tu e Marco avete litigato?

Sandra: Si…

Rosa: Non è una novità, con il carattere che si ritrova… E il motivo?

Sandra: Il solito motivo, la gelosia assurda di Marco, sai quanto è possessivo, se indosso qualcosa di vistoso dice che mi metto troppo in mostra, se qualcuno per strada mi saluta e ricambio dice che do troppa confidenza, se mi metto un filo di trucco o se rientro a casa con cinque minuti di ritardo, mi fa l'interrogatorio e poi ogni volta fa una scenata di quelle che nemmeno ti immagini… Sei fortunata tu che sei "single"…

Rosa: Capirai che fortuna…

Sandra: Nel tuo caso è una fortuna, non hai nessuno che ti fa osservazioni per questo o per quello… (poi la guarda attentamente) Certo che se magari curassi un po' di più il tuo aspetto…

Rosa: Cos'ha che non va il mio aspetto?

Sandra: Io non mi farei mai vedere in giro conciata in quel modo.

Rosa: Ma sono a casa mia!

Sandra: Già, ma… Lui chi è?

Rosa: Il tecnico della lavatrice.

Sandra: E lo ricevi così?

Rosa: Come dovrei riceverlo?

Sandra: E poi ti lamenti che sei ancora zitella…Si vede che hai ancora un sacco di cose da imparare…

Rosa: E vorresti insegnarmi tu?

Sandra: (a Bruno) Lei uscirebbe con una donna conciata così?

Bruno: …Cosa devo dire?

Sandra: Ci uscirebbe o no?!

Rosa: Che c'entra, anche tu quando Marco non ti vede ti conci in questo modo e allora?

Sandra: Appunto, non mi vede…

Rosa: E' da stamattina che affronto un disastro dietro l'altro, non ho avuto certo il tempo per guardarmi allo specchio e mettermi in ghingheri, io.

Sandra: (cambiando discorso) Cos'ha la lavatrice?

Rosa: Si è rotta e mi ha allagato il bagno.

Sandra: E lui è il tecnico? (simultaneamente)

Rosa: Si.

Bruno: No.

Sandra: Si o no?

Rosa: (insiste) Ma certo che è il tecnico, l'ho chiamato io!

Sandra: Vestito così?

Bruno: Cos'ha il mio vestito?

Rosa: Si vede che oggi si usa così.

Sandra: Sembra un assicuratore.

Bruno: risentito Un assicuratore?

Sandra: …Interessante. Potresti presentarci però.

Rosa: Non lo conosco.

Sandra: Piacere, Sandra Rallo.

Bruno: (timidone) Bruno Calesse, il piacere è mio.

Rosa: Come, non è Prestante?

Bruno: Non ho capito la domanda scusi.

Rosa: Ci risiamo. (Scandendo le parole) Lei non è Prestante?

Sandra: Ma che domande gli fai, si vede benissimo che è prestante.

Bruno: Certo che sono prestante. Che diamine!

Rosa: Ma se ha appena detto che si chiama Calesse.

Bruno: Cosa c'entra il cognome adesso? Non posso essere prestante anche se mi chiamo Calesse?

Sandra: E poi scusa, a te cosa importa?

Rosa: Io ho chiamato un tecnico Prestante.

Sandra: E a cosa ti serve, non deve mica sollevarla di peso la lavatrice e se deve portarla via può sempre caricarla sull'ascensore. Insinuante A meno che tu non abbia altre intenzioni.

Rosa: Io!? Ma mi hai guardata bene? Che intenzioni vuoi che abbia io. In questo stato poi?!

Sandra: Lo ammetti allora che sei uno schifo!

Rosa: Lasciamo perdere! a Bruno Ho capito, sarà un suo socio.

Bruno: Veramente…

Sandra: A Rosa Mi posso versare qualcosa di forte?

Rosa: Serviti pure, sai dove tengo gli alcolici.

Sandra: a Bruno Mi fa compagnia?

Bruno: No grazie, sono qui per lavoro e in servizio non bevo mai.

Sandra: Ligio al dovere, non le sembra troppo per un tecnico riparatore?

Bruno: In confidenza io…

Suonano alla porta.

Sandra: Ssst. Non mi dica, è un amichetto di Rosa. L'ho capito subito sa?

Bruno: Ma…

Sandra: Ssst. Cin Cin!

Suonano ancora insistentemente.

Marco: da fuori Rosa apri, so che Sandra è li. Apri subito o sfondo la porta.

Sandra: Marco! Perdendo la calma Mio dio, è qui, non voglio che mi trovi, non adesso.

Rosa: Sandra, si può sapere cosa hai combinato?

Sandra: Non ora…ti prego.

Rosa: Nasconditi di là, presto.

Sandra corre in camera portandosi con se la bottiglia. Rosa apre la porta

Marco: Come mai ci hai messo tanto?

Rosa: Ero di là con il tecnico della lavatrice.

Marco: Chi?

Rosa: Lui indica Bruno il tecnico della lavatrice.

Marco: Lui? Il tecnico della lavatrice? E lo ricevi conciata in questo modo?

Rosa: Uffa! E' stata un'emergenza.

Marco: E lui è il tecnico?

Rosa: Si.

Marco: Vestito così?

Bruno: Cos'ha il mio vestito che non va?

Marco: A prima vista sembra un piazzista.

Bruno: Un piazzista, perché un piazzista?

Marco: La cravatta forse…

Bruno: Cos'ha che non va la mia cravatta?

Rosa: Marco dimmi quello che vuoi e poi vattene che abbiamo da fare.

Marco si guarda attorno e si avvia verso la cucina.

Marco: Da fare? Ah… Ho capito, avete da fare, si certamente, tu e il "tecnico", e so anche cosa avete da fare. rivolto a Bruno Voi che entrate nelle case quando non ci sono i mariti e fate i cascamorti con le donne sole, che magari si concedono e ne approfittate, so io cosa vi farei a voi.

Bruno: Non è il mio caso.

Rosa: a Marco e poi scusa, cosa ne sai tu?

Marco: Ne so quanto basta, e la colpa è anche di voi donne.

Rosa: Cosa vuoi dire con "voi donne".

Marco: Voi donne! Che non vi lasciate scappare nessuna occasione. Che sia il lattaio, l'idraulico o un tecnico qualsiasi, e poi vi lamentate che nessuno vi vuole…

Rosa: Piuttosto che uno come te.

Bruno: Scusi… io non sono un tecnico qualsiasi.

Marco: Non occorre che si giustifichi o faccia tante precisazioni, ho capito benissimo.

Bruno: Guardi che si sbaglia.

Marco: andando in cucina. No, non mi sbaglio, è cosi. E non cercate di farmi cambiare idea perché tanto vi ho colto con le mani nel sacco, o meglio dire nella lavatrice. A Rosa Se volevi avere una relazione segreta potevi inventarti una scusa un po' più originale e poi come sarebbe "piuttosto di uno come te"? Cosa credi che da un momento all'altro arrivi il principe azzurro e ti porti via nel suo castello fatato. Ma ti sei guardata bene? A Bruno Non mi dirà che una donna così la eccita. O forse si. E' proprio vero che dio li fa e poi li accoppia. In fondo "de gustibus non dismutandum".

Bruno: …disputandum. Ma scusate, io cosa c'entro in tutto questo?

Rosa: a Marco Con il tuo carattere faresti impazzire una santa.

Marco: Ah. Così io farei impazzire una santa.

Rosa: Si, tu. Sei rozzo, possessivo, maschilista e cafone!

Marco: Ma sentitela! Ma sentitela! La donna che non riesce a far durare una relazione per più di due settimane! A Rosa Ti sei mai chiesta perché?!

Rosa: Stronzo!

Marco: Stai zitta! Parli solo per tenere in movimento la lingua, ma non sai quello che dici.

Rosa: segue Marco Si può sapere cosa vuoi?

Marco: Rientra Dov'è lei?

Rosa: Lei chi?

Marco: Mia moglie.

Rosa: Sandra?

Marco: Non sono ne bigamo ne tantomeno musulmano, quindi di moglie ne ho una sola che mi basta e avanza, Sandra. E tu mi devi dire dov'è!

Rosa: Non l'ho mai vista oggi.

Marco: E' impossibile, non può essere andata in nessun altro posto, gli ho sequestrato le chiavi della macchina e a piedi non è abituata a fare molta strada, a meno che non ci siano un centinaio di vetrine da guardare, ma non è il caso di questo quartiere. Dove vuoi che vada con le scarpette con i tacchi. Ho guardato giù e non è uscita dal palazzo, tu sei la sua migliore amica sarà venuta certamente qui a chiedere sostegno e asilo, e magari organizzare un complotto alle mie spalle.

Rosa: Marco, ma cosa dici?!

Marco: Dico quello che mi pare perché ne sono in diritto.

Rosa: Adesso basta, smettila! Nessuno ti dà il diritto di venire a casa mia a trattarmi in questo modo. Va verso la camera. Bruno comincia a osservare gli oggetti che ci sono in casa, dalla valigetta estrae un foglio e prende nota di tutto.

Rosa: a Marco Dove vai?

Marco: dirigendosi verso le camere Voglio vedere dove si è nascosta.

Rosa: cercando di sbarrargli la strada Ma chi!

Marco: E dalli! Sandra, Chi se no!

Rosa: Ti dico che qui non c'è!

Marco: Voglio vedere di persona.

Rosa: Non ti fidi di me?

Marco: No.

Rosa: Grazie, a buon rendere!

Marco: Figurati, e non c'è bisogno che ti disturbi ad accompagnarmi, faccio da solo.

Rosa: Non andare di là.

Marco: sospettoso Perché? esce di scena dalla parte delle camere gridando. Sandra! Sandra! Vieni fuori di lì, so che ci sei e ti nascondi. Non ti farò niente, lo giuro.

Rosa siede sconsolata, Marco rientra

Marco: Di là non c'è nessuno e c'è tutto bagnato per terra.

Rosa: Stupita nel vedere Marco solo. Te l'ho detto, si è rotta la lavatrice e si è allagato tutto.

Marco: Dovresti fargli causa.

Rosa: A chi?

Marco: Ai costruttori di elettrodomestici, tutti uguali, finita la garanzia. Zac. Puntualmente si rompe un pezzo, stupido, fragile, quasi invisibile, delicato ma di fondamentale importanza per il funzionamento del tutto. A me è successo con il frigorifero, con la lavastoviglie e anche con il ferro da stiro. Scaduta la garanzia. Trac! E i ricambi costano sempre quasi quanto cambiare tutto l'elettrodomestico. Sono dei ladri, ecco cosa sono e bisognerebbe fargli causa dico io. Si, fargli causa!

Rosa: Certo è il tuo stile…

Marco: … E la ripara lui?

Rosa: Perché no?

Bruno e Rosa quasi all'unisono

Bruno: Crede che non ne sia capace?

Rosa: Credi che non ne sia capace?

Marco: Non lo metto certo in dubbio.

Rosa: Se qui hai finito puoi andartene. La strada la conosci.

Marco: Va bene, vado, ma se vedi Sandra dille che la sto cercando.

Rosa: Perché se n'è andata?

Marco: Non so. Cose sue.

Rosa: Non è che le hai fatto qualcosa?

Marco: Io? Lei piuttosto…la stronza! Cosa potrei averle fatto, io?

Rosa: Già, tu sei un angelo caduto dal cielo.

Marco: Non dico questo, ma stavolta lei l'ha proprio combinata grossa.

Rosa: Avrà esagerato col Fard, e come al solito tu reagisci perdendo le staffe.

Marco: Non ti rispondo neanche.

Rosa: Perché non sai come difenderti e allora dovresti arrampicarti sugli specchi, come fanno le mosche.

Marco: Non mi arrampico sugli specchi perché non ho fatto nulla di male io.

Rosa: Se non sei stato tu allora sarà stato qualcun altro.

Marco: sospettoso Che diavolo stai insinuando?

Rosa: Non sto insinuando nulla. Potresti averla offesa magari, che so…

Marco: incalzante Già, che sai?

Rosa: Niente, ma…

Marco: c.s. Brava. Allora vedi di stare zitta. Se vuoi proprio saperlo si tratta di una questione privata, tra me e mia moglie, non riguarda te ne tantomeno il tuo amico qui presente.

Rosa: Non è un mio amico.

Marco: Quello che è. Se vedi Sandra …hai capito.

Rosa: Ho capito. Le dirò che la stai cercando.

Marco: Oppure chiamami. Io vado a cercarla in giro per gli altri piani. Se fossi veramente sua amica ti preoccuperesti anche tu.

Rosa: Mi preoccuperei solo se sapessi che tu l'hai trovata.

Marco: Faccio finta di non aver sentito. Allora hai capito?

Rosa: Si, si. Se la vedo magari ti chiamo. A parte Stai fresco.

Marco esce e Rosa chiude la porta sospirando.

Bruno: Begli amici ha…indicando marco che è appena uscito

Rosa: Già. corre in camera Sandra, Sandra, dove sei?

Sandra esce visibilmente alticcia e scalza tenendo la bottiglia in mano.

Sandra: Se n'è andato?

Rosa: Si ma era più arrabbiato del solito, temevo che ti scoprisse. Si può sapere cosa hai combinato?

Sandra: Nulla. Mi sono nascosta sotto il letto.

Rosa: portandole via la bottiglia Ti sei scolata tutta la bottiglia!

Sandra: Si. Per farmi coraggio…

Rosa: E poi dicono che la vita delle casalinghe sia monotona e riposante. Vede Bruno che sta esaminando uno stereo. Quello funziona benissimo, è nuovo e ancora in garanzia. Se e quando avrò bisogno di ripararlo la chiamerò senz'altro. Venga che le mostro la lavatrice…

Bruno: Signora, devo dirle una cosa…

Sandra: Si avvicina a Bruno Senta, anch'io devo dirle una cosa, è vero che voi siete tutti dei grandi donnaioli? Perché lo sa vero che cosa si dice sul vostro conto?

Bruno: Quale conto?

Sandra: Ma sul suo no?! Quello degli idraulici…

Bruno: Non sono un idraulico.

Rosa: Sandra lascia stare il signore altrimenti non finisce più il lavoro.

Sandra: Scusa, è tuo?

Rosa: Sei ubriaca.

Sandra: Non lo mangio mica! Sarà capace di difendersi se vuole. A Bruno E' capace di difendersi, o no? O non avrà per caso paura di me.

Bruno: No, no… Sono capace di difendermi…

Sandra: a Rosa Vedi? A bruno Volevo solo sapere se anche lui ha delle qualità nascoste, perché io ho conosciuto un idraulico che… cade in braccio a Bruno svenuta.

Bruno: Prendendola al volo Signora! Signora! Si tiri su, per favore!

Rosa: Ci mancava pure questa. Mi dia una mano a sdraiarla sul divano.

Bruno: a Rosa Senta signora…

Rosa: Forse sarebbe il caso di farle bere del caffè. Al cinema di solito funziona.

Bruno: Forse ma…

Stendono Sandra sul divano ma essendo piccolo cade continuamente, Rosa e Bruno fanno di tutto per tenercela sopra ma appena si distraggono Sandra cade per terra.

Rosa: Stia qui solo un momento dopo le faccio vedere la lavatrice, capisco che non può fermarsi qui tutta la giornata ma vede in che pasticcio mi trovo. Intanto vado a preparare il caffè così gliene offro un po' magari.

Bruno: Grazie ma non ne bevo mai! Il caffè mi rende nervoso…

Rosa va in cucina. Bruno dà dei buffetti a Sandra per cercare di farla rinvenire e poi le fa aria con un foglio.

Bruno: Oh mio dio…e dire che non ho voluto studiare medicina perché queste situazioni mi impressionano e quando vedo il sangue mi sento mancare. Anche adesso, mi tremano le gambe e mi manca l'aria.

Accidenti. Io che mi credevo di aver a che fare solo con i libri e le leggi, aveva ragione mio padre quando mi diceva che il mio è un lavoro pericoloso, pieno di imprevisti. Mannaggia alla sfortuna. Signora! Signora, per favore non faccia così, si riprenda, signora…

Rosa: Rientrando guarda Sandra sul divano Forse è anche il caso di chiamare un medico. Prende il telefono e compone il numero.

Bruno: a Rosa Senta io le devo assolutamente dire una cosa.

Rosa: indicando il telefono Ssst!

Paolo: fuori campo Pronto? Dottor Grisseldi, mi dica.

Rosa: Buongiorno dottore, sono Rosa Binelli, c'è un problema.

Paolo: Buongiorno signora, scusi, potrebbe chiamare tra un quarto d'ora che sto terminando una visita?

Suonano alla porta. Bruno sta vicino a Sandra per cercare di rianimarla e per fare in modo che non cada.

Rosa: E' una cosa urgente…

Paolo: Se è urgente chiami un'ambulanza…

Suonano ancora.

Rosa: al dottore Non posso…gridando Chi c'è adesso!

Paolo: Che succede?

Rosa: …Dottore mi scusi, stavo gridando alla porta…

Paolo: Si sente bene? Perché ce l'ha con la porta?

Rosa: No non ce l'ho con la porta…

Suonano ancora.

Rosa: A Bruno Per favore vada ad aprire lei…

Paolo: Da qui? Ma le pare il caso?

Rosa: No, non dicevo a lei. A Bruno …e si sbrighi!

Bruno fa segno che sta tenendo Sandra sul divano.

Suonano ancora.

Rosa: Seccata a Bruno Veda chi c'è!

Bruno si alza e si avvia alla porta, Sandra Cade per terra.

Paolo: Signora, la saluto perché ora ho da fare…

Rosa: No! No…aspetti… a Bruno Chieda "chi è" prima di aprire.

Bruno fa cenno di si col capo.

Paolo: Signora ci sentiamo dopo.

Bruno: Chi è?

Lina: Da fuori Sono Lina la sua vicina del piano di sotto.

Rosa: a telefono Passi da qui appena può, è urgente!

Paolo: Farò il possibile.

Bruno: sottovoce. E' una certa Lina del piano di sotto.

Rosa fa il gesto della rompiscatole riferito a Lina.

Rosa: Grazie. Grazie dottore.

Bruno apre la porta.

Rosa: Annusa l'aria Santo cielo, il caffè! Corre in cucina

Lina etra in scena.

Bruno: Cerca di coprire con il corpo il divano alla vista della donna Buongiorno.

Lina: Squadra bene Bruno appena varcata la soglia Lei chi è? Non l'ho mai vista da queste parti, è un collega della signora Rosa? E lei dov'è! non è in casa? Non le sarà successo qualcosa di male vero? Mi faccia passare.

Rosa entra con il caffè per Sandra, lo posa su un ripiano e cerca di sollevarla sul divano

Lina: a Rosa Meno male che è viva! Ero salita a dirle… vede Sandra priva di sensi e si ferma Si è sentita male?

Rosa: Si, un capogiro a Bruno Mi aiuti a metterla sul divano. Sistemano Sandra e Rosa cerca di farle sorseggiare il caffè.

Lina: Guardando Sandra Poverina, ha proprio un brutto aspetto. A Bruno Allora lei è un medico corrotto.

Bruno: "condotto" semmai. Ma io non…

Lina: …Non fa differenza, al giorno d'oggi sono tutti corrotti.

Bruno: Tutti?

Lina: Tutti senza nessuna eccezione! Prenda i dipendenti dello stato per esempio.

Bruno: Cos'ha contro i dipendenti dello stato?

Lina: Sono tutti corrotti, non gli basta uno stipendio onesto, quando possono ne approfittano e rubano, rubano tutto e riciclano. Cominciano con piccoli furti, le penne, i fogli per scrivere, e poi passano a quelli più sostanziosi, le stampanti, le fotocopiatrici, i "compiuter", i buoni scuola e la legge non li punisce mai, trovano sempre il modo di farla franca. D'altra parte prendono esempio dai nostri governanti.

Bruno: Cosa c'entrano i governanti…

Lina: C'entrano, c'entrano. Non li legge i giornali?

Bruno: Mi pare eccessivo.

Lina: Le pare eccessivo leggere i giornali?

Bruno: Mi pare eccessivo tutto questo.

Lina: Lo è infatti. Questi tempi moderni sono un gran pasticcio caro mio. Benzinai che fanno i carabinieri e carabinieri che fanno i benzinai, poliziotti che vendono le macchine rubate, attori che fanno i presidenti e presidenti che fanno i burattini. Per non parlare dei medici che fanno i buffoni o degli elettricisti o degli idraulici. Chissà di questo passo dove andremo a finire.

Rosa: Il signore è un tecnico delle lavatrici.

Lina: Davvero? Non si direbbe, vestito così sembra proprio un medico.

Bruno: Di quelle che ho sentito stamattina è la meno peggio.

Lina: Andando verso Sandra E per lei lo avete chiamato il dottore?

Rosa: Si appena adesso. Se permette ora avremmo da fare Dà la tazza col caffè a Bruno.

Bruno va vicino a Sandra e Rosa prende la signora sottobraccio e la riaccompagna verso la porta quando questa si libera e ritorna in centro scena

Lina: Avete provato a farle bere un goccio di Cognac? In questi casi dicono che aiuta.

Bruno: Il cognac?

Lina: Certamente, dilata le arterie e pulisce le cellule neruoniche o giù di lì…

Rosa: Cercando di spingere fuori Lina Sandra non può bere alcolici.

Lina: Perché no?

Bruno: Saturazione.

Lina: Saturazione? E che roba è?

Rosa: E' una malattia che non le permette di bere più alcolici, per il momento.

Lina: Normalmente li beve?

Rosa: Non più di tanto, è quasi completamente astemia.

Lina: Allora la cosa non è grave.

Bruno: insomma…

Lina: Come fa a sapere queste cose lei se non è medico?

Bruno: Mi documento…

Lina: Bravo! Allora saprebbe dirmi perché quando è sera mi gira sempre la testa?

Rosa: Sarà il vuoto… fa segno a Bruno senza che Lina la veda che forse è "toccata".

Lina: Quale vuoto?

Rosa: O il buco dell'ozono.

Lina: Ecco, ci risiamo con il buco dell'ozono. E' diventata la scusa per tutto, per gli aerei che cadono, per le malattie, per l'abiesse e la fame nel mondo, sempre il buco dell'ozono. E che sarà mai tutto questo can can per una cosa che non si vede… Se non si vede che male può fare, eh? Che male può fare un buco…

Rosa: Dipende dal buco…

Bruno: Signore, non siate volgari!

Rosa: Ma quale volgare e volgare! A Lina Signora come vede qui è tutto sotto controllo, tra poco arriverà il medico e vedrà che la signora si riprenderà subito. Appena starà meglio le dirò di venire a salutarla. Ora se mi vuole scusare. Cerca di riaccompagnarla alla porta

Lina: Divincolandosi nuovamente Un momento…Quasi mi fa perdere il filo. Ero venuta per dirle una cosa importante, è da un'ora che cerco di telefonarle ma ha sempre il telefono occupato.

Rosa: E' salita fin qui per dirmi che ho il telefono staccato? Grazie ma poteva risparmiarsi il disturbo, l'ho staccato io. Stesso gioco con Rosa che cerca di accompagnare Lina alla porta ma questa si divincola.

Lina: L'ha staccato lei?

Rosa: Si… è una storia lunga, non ho tempo per spiegarle adesso.

Lina: E se ci fosse un'emergenza come si fa?

Rosa: Come si fa cosa?

Lina: A contattarla.

Rosa: Che tipo di emergenza potrebbe esserci ancora?

Lina: Io per esempio volevo telefonarle per avvertirla che c'è qualcosa che non va a casa sua.

Bruno: Se n'è accorta anche lei?

Rosa: Come vede invece qui è tutto sotto controllo…

Bruno: Già…

Lina: …Guardavo il soffitto e siccome non ci vedo bene mi sembrava di vedere una macchia scura e mi sono detta, vuoi vedere che la mia cataratta è peggiorata? A Bruno Lo sa lei che ho fatto anche la "laser terapia"? Dieci sedute ho fatto ma non ho notato nessun miglioramento, almeno per adesso…e dire che me l'aveva consigliata quell'oculista tanto bravo… Come si chiamava? Mi sfugge il nome…

Rosa: Signora…

Lina: No non s'ignora. E' uno famoso. Ad ogni modo se le dovesse capitare ci pensi bene prima di farla…

Bruno: D'accordo, ci penserò.

Rosa: Cosa c'entra la cataratta adesso?

Lina: C'entra!

Bruno: Signore, però io avrei da fare…

Rosa: Ecco ha sentito il tecnico ha da fare.

Lina: Un momento solo…Vi stavo dicendo della macchia scura sul soffitto, mi avvicino per guardare meglio e… Vi ricordate quel film giallo che lei muore nella vasca?

Bruno: Nella doccia.

Rosa: Le dà pure corda adesso?

Lina: Quello è un altro, uno famoso, "Psico", quello che lei muore accoltellata nella doccia e l'assassino è il gestore del motel…

Bruno: Così se volevo vederlo mi ha rovinato il finale.

Lina: Può guardarlo lo stesso, io l'ho visto almeno sette volte…Però dalla prima volta che l'ho visto non ho più fatto la doccia.

Bruno: Addirittura.

Lina: Certamente e…

Rosa: Urlando Basta! Per favore vuole andarsene!? Tornerà un'altra volta a raccontarci tutti i film che ha visto, ma ora basta!

Lina: Non si scaldi che le sale la pressione!

Rosa: Ce l'ho già alta, altissima, e se non se ne va subito sento che mi scoppierà la testa!

Lina: Mi lasci finire, è importante.

Rosa: No. Basta.

Bruno: Cercando di calmare la situazione La lasci finire. A Lina Poi però se ne va, eh?

Lina: Com'è comprensivo lei. Si vede che è una brava persona

Rosa: Finisca allora!

Lina: Nel film a cui mi riferisco io non c'entra la doccia, una donna viene assassinata nella vasca.

Rosa: Pure la vasca adesso!

Bruno: Si calmi. Lascia Sandra che scivola sul pavimento.

Lina: E' importante invece. Lei muore assassinata nella vasca da bagno con l'acqua aperta e si allaga l'appartamento, il telefono suona sempre occupato e da sotto si vede una macchia nera sul soffitto, come quella che stavo vedendo io nel mio appartamento. Allora ho pensato che doveva esserle successo qualcosa.

Rosa: Perché?

Lina: Per l'acqua.

Rosa: Quale acqua?

Lina: Quella che piove dal soffitto di casa mia.

Rosa: Le piove acqua dal soffitto? Ci mancava pure questa, non poteva dirlo subito?

Lina: Me ne sono dimenticata quando ho visto la signora indica Sandra.

Rosa: Comunque l'acqua l'ho chiusa non dovrebbe più gocciolare ora.

Lina: Allora qui non è successo nessun delitto?

Rosa: Cosa glielo fa pensare scusi?

Lina: Nulla. A parte la signora sul divano vedo che state tutti bene. Peccato.

Bruno: Rimettendo Sandra sul divano Non si riprende.

Rosa: Insista! A Lina Come sarebbe a dire "peccato"?

Lina: Sapesse che invidia le mie amiche quando avrei raccontato di essere stata testimone di un delitto, un omicidio magari.

Rosa: sarcastica Un vero peccato…

Lina: Già, e la televisione mi avrebbe intervistata e sarei apparsa in tutti i telegiornali. Imita il cronista "Signori stiamo per intervistare la signora Lina Pesavento" proprio così avrebbe detto, e lo avrebbero sentito tutti. "stiamo per intervistare la signora Lina Pesavento testimone del terribile omicidio scoperto questa mattina a Verona in un grattacielo del Saval". E tutte le mie amiche mi avrebbero vista. La guardano tutte la televisione sa? Sarebbero diventate verdi dall'invidia come quella volta che mi hanno vista in tivù al processo di Stevanin. Non mi sono persa una sola udienza. Che bel processo! Però stavolta niente delitto, niente intervista. Peccato.

Bruno: Un vero peccato.

Lina: Ma… Se non è morto nessuno nella vasca da bagno, che cosa è successo?

Rosa: Si è rotta la lavatrice.

Lina: Ah…Era vecchia?

Rosa: Chi?

Lina: Cosa…

Rosa: Come?

Lina: Non "chi" o "come", "cosa"…

Rosa: Senta signora, non abbiamo tempo per i giochi di parole adesso.

Lina: Le ho chiesto se era vecchia riferendomi alla lavatrice, quindi cosa e non…

Rosa: Non era vecchia.

Bruno: E' solo scaduta la garanzia.

Lina: Accidenti, capita sempre così. A me appena scaduta la garanzia si sono rotte tutte le lampadine al neon, il telefono, la radio e il tostapane.

Bruno: Una vera epidemia!

Lina: Veramente! Forse sarebbe il caso che chiamasse qualcuno.

Rosa: L'ho chiamato "qualcuno", il signore è qui per questo.

Bruno: Un momento, lasci che le spieghi…

Lina: Non è il medico?

Bruno e Rosa: No!

Rosa: E' il tecnico.

Lina: Il tecnico?

Rosa: Si, è venuto per la lavatrice.

Lina: Vestito così?

Bruno: Ah no! Non ricominciamo per favore!

Lina: E per la signora l'avete chiamato il dottore?

Rosa: Si, adesso arriva.

Lina: Forse sarebbe meglio stenderla su un letto, probabilmente starebbe più comoda… Lei ha detto che è un idraulico?

Bruno: No…

Rosa: Una specie.

Bruno: No. Non sono l'idraulico.

Rosa: Che puntiglioso! Va bene, non è l'idraulico.

Lina: Peccato. Se era l'idraulico gli avrei chiesto di passare anche dal mio appartamento. Avrei anch'io un rubinetto da sistemare…

Rosa: Dopo magari! Prima deve controllare la mia lavatrice. Portiamola di là adesso.

Rosa e Bruno la sollevano di peso e la portano in camera da letto

Lina: seguendoli A pensarci bene se ha perso i sensi potrebbe essere incinta, non sarebbe una novità, capitava sempre anche alla figlia della signora Carletti, la vicina del primo piano, quella con quelle tende gialle talmente orribili che sono un vero pugno nell'occhio. E poi di recente ho visto che succedeva anche in una telenovela, forse bisognerebbe metterle anche un cuscino sotto le gambe… Le avete preso il polso?

Sipario

Atto 2°

Stessa stanza qualche minuto più tardi. Dalla finestra c'è un uomo che tenta di entrare. E cerca di forzare la serratura. Armeggia con la maniglia della porta e poi lancia un grido. Rosa, Bruno e Lina si precipitano dalla camera verso la finestra

Rosa: Si può sapere adesso che succede? apre e vede Marco Marco! Che ci fai lì fuori?

Marco: Aiaiaiai! La mano! La mano! Il cacciavite…una scheggia! Aia che male! Non sento più la mano…Ricordami di fare causa ai costruttori di queste porte finestre che perdono schegge pericolosissime per gli adulti e per i bambini.

Rosa: E per gli adulti bambini… Fa vedere.

Rosa prende la mano di Marco e cerca di togliere la scheggia che si è infilata.

Lina: a Bruno Perché è entrato dalla finestra, non poteva suonare?

Rosa: Già. Perché tentavi di entrare dalla finestra?

Marco: Non tentavo di entrare. Spiavo soltanto.

Rosa: Con un cacciavite in mano. Non ti sembra di esagerare con la tua stupida gelosia adesso?

Marco: Dove la nascondi?

Rosa: Chi?

Lina: Di chi stanno parlando?

Bruno: Non ne ho la più pallida idea.

Marco: Sono certo che è qui.

Rosa: Marco piantala! Hai guardato dappertutto e tu stesso non l'hai trovata.

Marco: Non ti credo!

Rosa: Capirai!

Lina: Si è fatto tanto male?

Marco: Insomma…

Lina: Se è rimasta una scheggia bisogna toglierla subito, alla televisione lo fanno sempre, se rimane dentro potrebbe farle infezione e oltre a prendere il tetano potrebbe andarle in cancrena tutta la mano.

Marco: Tiè… Ma chi è questa iettatrice.

Lina: Sono Lina Pesavento, la sua vicina del piano di sotto.

Marco: Piacere. A Rosa Per favore toglimi subito questa scheggia. Non voglio che mi vada in cancrena la mano.

Rosa: Te lo meriteresti.

Marco: Per favore, Rosa, Rosuccia Rosetta Rosina…

Rosa: Non chiamarmi Rosina.

Marco: Sento già che mi si sta addormentando tutta la mano.

Rosa: Ma non eri tanto preoccupato di ritrovare Sandra?

Marco: Dai… Mettiamo da parte il rancore, eh?! Mettiamoci una pietra sopra.

Rosa: So io dove te la metterei una pietra. Attorno al collo e poi ti getterei dal ponte della Vittoria.

Lina: Non sarebbe igienico.

Rosa: E' vero, potrei essere multata per aver gettato della spazzatura nell'Adige.

Marco: Ti prego, toglimi questa scheggia dalla mano.

Rosa: Poi però te ne vai e per oggi non ti fai più rivedere.

Marco: Promesso.

Rosa: Ci mancava solo questa! Vado a prendere un ago e una pinzetta per le ciglia. A Marco Non muoverti di lì. a Bruno Per favore accompagni la signora.

Bruno prende la signora sottobraccio e cerca di accompagnarla alla porta

Lina: Per caso lei non è il signor Rallo?

Marco: sempre tenendosi la mano. Si perché, ha visto mia moglie per caso?

Lina: Che combinazione. Si dà il caso che appena adesso…

Rosa: a Lina, rientrando con una pinzetta e un ago Perché non torna a casa sua a guardare la televisione, sono certa che a quest'ora sicuramente trasmettono un programma interessantissimo.

Lina: Non è necessario, ho un nuovo videoregistratore che mi ha regalato mia nipote che può registrare fino a otto programmi diversi.

Bruno: Addirittura.

Lina: Si. Così anche se sto fuori per tutta la giornata, quando torno a casa posso comodamente riguardarmi tutti i miei programmi preferiti senza perdere una sola puntata.

Rosa: Ho anche la tecnologia contro di me oggi. A Bruno Per favore mi liberi da questa impicciona.

Marco: Perché ci hai messo tanto ad aprire?

Rosa: Eravamo di là.

Marco: Guarda prima Bruno e poi Lina Non l'ha ancora finita la riparazione?

Bruno: No!

Lina: Però non è un idraulico.

Marco: E' quello che ho sempre sospettato.

Lina: No. E' un tecnico.

Bruno: Lasciatemi spiegare.

Rosa: Smettetela! Pare che oggi vi siate messi tutti d'accordo…

Marco: E voi? Eravate di là ma la sua valigetta è rimasta qua, non vi pare strano?

Rosa: E allora!?

Marco: Come faceva a lavorare se ha lasciato qui gli attrezzi. Forse ho interrotto qualcosa…

Rosa: Basta! Lascia la mano di Marco e si alza in pedi

Marco: Ahia! Si alza a sua volta

Rosa: La lavatrice! La lavatrice si è rotta, ho la casa piena di gente che non si fa i fatti suoi, il bagno e il corridoio sono allagati…

Lina: E pure il mio soffitto.

Rosa: E pure il suo soffitto!

Marco: Cosa c'entra il suo soffitto!

Rosa: Gli piove in casa dal soffitto.

Marco: Addirittura!

Lina: Questa scena mi ricorda un vecchio film dove il rapinatore entrava proprio dalla porta che dà sul terrazzo, e in pieno giorno, prendeva tutti in ostaggio e chiedeva un ingente riscatto compreso un volo aereo per le Maldive.

Rosa: Basta! Se ne vada adesso, fuori tutti. Spinge la vecchia e Marco verso la porta.

Marco: Ma… la mia mano.

Rosa: Arrangiati!

Marco: Come mai hai il telefono staccato?

Rosa: Ero stufa di sentirlo suonare per niente e poi non sono fatti che ti riguardano.

Li spinge fuori

Lina: Eh che modi…questo però mi ricorda un'altra vecchia pellicola…

Rosa: Fuori!

Pausa.

Rosa: Finalmente! A Bruno A noi due adesso.

Bruno: Ecco, è da quando sono entrato che sto cercando di dirglielo.

Rosa: Cosa?

Suonano alla porta.

Rosa: Ancora?

Bruno: No…no…no!

Rosa: E chi può essere adesso?

Bruno: Non apra per pietà!

Rosa: Hanno suonato.

Bruno: si inginocchia Aspetti!

Rosa: Cosa fa? Si tiri su, non mi sembra il caso.

Bruno: La prego, mi ascolti.

Rosa: Potrebbe essere il dottore.

Bruno: Un momento solo, per favore.

Rosa apre lasciando Bruno in ginocchio

Rosa: Aprendo la porta, seccata Che c'è adesso?

Sulla soglia compare Carlo Prestante vestito con pantaloni multitasche, una cintura con diversi accessori e in mano una cassetta per gli attrezzi, Bruno carponi finge di cercare qualcosa sotto al divano.

Rosa: Lei chi è? Che è venuto a fare qui?

Carlo: Buongiorno. Sono… vede Bruno carponi Ha perso qualcosa?

Bruno: Una lente!

Carlo: entra ignorando Rosa che sta sulla porta Aspetti che l'aiuto, ho un fiuto particolare per le lenti… si mette carponi pure lui.

Rosa: isterica Si può saper cosa sta succedendo oggi? Dico, siete ammattiti tutti?

Carlo: L'ha vista?

Bruno: No.

Carlo: Bisogna fare molta attenzione perché si potrebbe pestarla…Ho un'amica che ha il vizio di appoggiare le lenti dove capita e poi le dimentica sempre o le cadono, come nel suo caso…

Bruno: Una cosa fastidiosa…

Carlo: Noi non ci siamo già incontrati da qualche parte?

Bruno: Può darsi.

Carlo: Lei non lavora in quel magazzino di ricambi che c'è in ZAI?

Bruno: No, si sbaglia.

Carlo: Eppure, la sua faccia non mi è nuova.

Bruno: Comunque non lavoro in nessun magazzino di idraulica.

Carlo: E' sicuro?

Bruno: Vuole che non lo sappia?

Rosa: Mi state a sentire, si o no!?

Bruno: Trovata! Si rialza fingendo di mettersi una lente a contatto.

Carlo: a Bruno Complimenti!

Rosa: Smettetela! a Carlo Ma le sembra la maniera di entrare in casa mia? Si può sapere lei chi è che cosa è venuto a fare qui oggi!?

Carlo: Sono il tecnico per la lavatrice. Sbaglio o mi ha chiamato lei stamattina? O ha già riparato il guasto

Rosa: No, ma…

Carlo: E' da due ore che cerco di chiamarla ma il telefono è sempre occupato, ho pensato che fosse successo qualcosa allora ho chiesto informazioni all'azienda dei telefoni e mi hanno dato il suo indirizzo. Eccomi qua, ho fatto prima che ho potuto.

Rosa: A Bruno Se questo è il tecnico lei chi è allora?

Carlo: Non è suo marito?

Rosa: No.

Carlo: Per un momento ho pensato che lo fosse.

Bruno: Perché?

Carlo: Bhe, vestito cosi.

Bruno: Cosa c'entra il mio vestito!?

Rosa: Non tergiversiamo adesso. Lei chi è?

Bruno: Oh, finalmente! E' da quando sono entrato che sto cercando di dirglielo…

Rosa: E lo dica allora!

Bruno: E lo dica allora!? perdendo la calma in un crescendo delirante E lo dica allora?! Come fosse semplice! E lo dica allora?! Da quando ho messo piede in questo condominio di pazzi mi sembra di essere entrato in manicomio, lo dica allora?! Prima il telefono driin! Pronto? No non compro nulla, poi "aspetti che le faccio vedere la lavatrice", ma signora… poi la porta "dleeen" entra la sua amica inseguita dal marito, lo dica allora?! Io voglio spiegare ma ancora la porta "dleen" entra il suo vicino che non apprezza la mia cravatta, lo dica, su lo dica…cosa gli ho mai fatto io? E poi, poi quando sto per dirglielo la sua amica mi sviene addosso, e suona ancora la porta, "dleen" arriva la vecchia rimbambita cinefila e la sua amica che cade da tutte le parti, dottore si, dottore no… Oddio! C'è un uomo alla finestra! Lo dica allora, io voglio dirlo… ma la lavatrice è rotta! "dleen" il tecnico! Basta! Basta! Non ne posso più! Adesso glielo dico!

Carlo: Questo qui non si sente tanto bene. Avete provato a chiamare un medico?

Rosa: a Carlo Si lo abbiamo già chiamato. A Bruno Ma insomma cosa è venuto a fare qui?

Carlo: Vestito così potrebbe essere…

Bruno: Cosa!? Minaccioso Avanti, lo dica lei, cosa potrei essere? Un bancario? Già detto! Un piazzista?

Detto pure questo! Un assicuratore? Ma andiamo, un po' di fantasia! Un medico corrotto? Arriva tardi! Come vede non le restano molte possibilità. Avanti lo dica!

Carlo: Questo non è del tutto normale. Potrebbe essere un maniaco!

Bruno: Un Maniaco! Scoppia in una risata isterica Ecco, ci mancava pure il maniaco! Si! E bravo il nostro tecnico, ha vinto il mongolino d'oro!

Carlo: Piano con le offese…

Rosa: inorridita Comincio a sospettarlo anch'io. In effetti è apparso all'improvviso, senza dare spiegazioni lasciando che montasse tutto un equivoco, aspettando magari che fosse il momento buono e restassi sola con lui, anche adesso ha cercato di circuirmi.

Bruno: Io!?

Rosa: Si è o non si è gettato ai miei piedi?

Bruno: Si, ma…

Rosa: Ci risiamo con i monosillabi. Uno che si introduce così, in casa della gente e se ne sta qui per tutta la mattina facendosi passare per un'altra persona, esprimendosi solo a monosillabi e poi mettendosi a dare in escandescenza, così all'improvviso, lei come lo definirebbe?

Bruno: Non so…

Rosa: Io chiamo la polizia.

Bruno: Ecco, si! Questa è un'idea! Si! Chiamate la polizia! Chiamatela così vi denuncerò per sequestro di pubblico ufficiale e finalmente potrò svolgere il mio lavoro! Anzi, no, come dice il suo vicino possessivo vi farò causa! Ah Ah Ah!

Rosa. Pubblico ufficiale?

Carlo: Poverino, quanto soffre.

Rosa: Ma insomma si può sapere chi è e cosa è venuto a fare?

Bruno: Io sono un Ufficiale Giudiziario, io, e sono venuto qui questa mattina per eseguire un pignoramento, io, a causa del suo mancato pagamento di questa fattura. Io! E dire che in ufficio mi hanno detto che era una cosa semplice, una formalità mi hanno detto.

Rosa: Un pignoramento?

Bruno: Certo! Prende la valigetta Ecco l'atto giudiziario, tenga, guardi se non mi crede.

Carlo: Era meglio il maniaco…

Rosa: Faccia vedere. Prende il foglio dalle mani di Bruno.

Carlo: Se mi dice dov'è la lavatrice io toglierei il disturbo…

Rosa mentre si siede sul divano con la ricevuta in mano indica in silenzio la direzione a Carlo

Rosa: Ma questa l'ho pagata, ne sono sicura.

Bruno: Mi faccia vedere la ricevuta allora, così me ne vado da qui finalmente, che non ne posso più.

Rosa: Mi lasci pensare…

Carlo sta per uscire di scena quando entra Sandra. La riconosce ma fa finta di nulla.

Sandra: Ohi la mia testa! Riconosce Carlo e ha un moto di sorpresa. Carlo! A Rosa Che ci fa lui qui?

Rosa: Lo conosci?

Sandra: Certo che lo conosco! Non ti bastava un tecnico solo? O lo hai fatto apposta?

Rosa: indicando Bruno Lui non è un tecnico. E poi cos'è che dovrei aver fatto apposta!?

Sandra: Come no? E chi è allora?

Rosa: E' un Ufficiale Giudiziario. Vuoi rispondermi?

Sandra: Un ufficiale giudiziario!? Ecco perché va vestito in quel modo.

Bruno: Ma si può sapere cosa avete contro il mio vestito?

Sandra e Rosa: Nulla…

Bruno: E allora?

Rosa: a Sandra Mi vuoi rispondere?

Sandra: A cosa.

Rosa: Cos'è che dovrei aver fatto apposta?

Sandra: Nulla…a Rosa E qual è il problema.

Rosa: Non cambiare discorso adesso.

Bruno: La mia ricevuta…

Rosa: Stia buono adesso! A Sandra Si può sapere a cosa ti riferivi quando hai chiesto se l'ho fatto apposta?

Sandra: A nulla, è stato un errore, ho ancora la testa confusa.

Rosa: Eh, no cara mia. Adesso mi racconti tutto. Altrimenti vado a chiamare tuo marito.

Sandra: No! Aspetta, va bene, ti racconto tutto.

Rosa: La verità.

Sandra: La verità A Bruno che si è avvicinato per sentire Lei cosa vuole scusi?

Bruno: Dato che le ho prestato soccorso per tutta la mattina penso di avere il diritto anch'io di ascoltare.

Sandra: carezzandolo Già, che carino, e non l'ho nemmeno ringraziata.

Rosa: Sandra!

Sandra: Mamma mia come sei nervosa! Rosa datti una calmata.

Rosa: Sono calma. Sono calmissima. Ti sembro forse agitata. A Bruno Le sembro forse agitata?

Bruno: …

Rosa: Certo che sono agitata. Dimmi tu che motivo avrei per stare tranquilla. Non ti rendi neanche conto di che mattina ho passato, tu hai avuto la brillante idea di ubriacarti e cadere addormentata come un sasso mentre qui succedeva il finimondo e tuo marito cercava di entrare dalla porta del terrazzo piantandosi una scheggia nella mano.

Sandra: Marco era qui?

Rosa: Certo!

Sandra: E mi ha vista?

Rosa: No perché ti abbiamo portata di peso in camera mia.

Sandra: Ecco come ho fatto ad arrivarci, infatti non mi ricordavo di esserci andata da sola.

Rosa: No. Non ci sei andata da sola, ti abbiamo portata di peso, e adesso me lo vuoi dire si o no cosa sta succedendo tra te e Marco?!

Sandra: E va bene. Te lo dico.

Rosa: La verità!

Sandra: La verità. Pausa E' lui. Indicando verso la porta dove è uscito Carlo

Rosa: Lui chi?

Sandra: Lui…

Rosa: Vuoi spiegarti chiaramente almeno una volta nella vita?

Sandra: Ho avuto una relazione con lui.

Rosa: Scusa, vuoi spiegarti meglio per favore?

Sandra: Più chiaro e sintetico di così. La verità è che ho avuto una relazione con lui.

Rosa: Con…Lui?! Indicando verso le camere da letto.

Sandra: Si con lui. Ho avuto una relazione con un idraulico, e si dà il caso che sia la stessa persona che hai chiamato tu per la lavatrice.

Rosa: Gli altri non rispondono mai.

Sandra: Mi è capitata la stessa cosa con lo scarico del lavandino. E' stato l'unico che ha risposto alla mia chiamata.

Bruno: Però!

Rosa: E' lui.

Sandra: Si.

Rosa: Va bene, lo hai chiamato per riparare lo scarico del lavandino, ma da qui a imbastire una relazione…

Sandra: E' stato tanto carino e gentile…E bravo anche.

Rosa: Non lo metto in dubbio. Questa poi…. E Marco lo sa?

Sandra: Gliel'ho detto oggi, per questo mi ha fatto una scenata e ha cominciato a dare in escandescenza.

Rosa, ti giuro che è stata solo una scappatella, niente di più. Hai visto? Anche adesso che ci siamo incrociati ha fatto finta di non riconoscermi. Sono stata una delle tante e il gioco è finito.

Rosa: Ecco perché quelle come me restano sempre "single". Finché ci sono in giro quelle come te che anche se sono sistemate non si accontentano.

Sandra: Rosa. Ma cosa ti prende?!

Rosa: E ti ho dato pure asilo credendoti la vittima. Poverina. Ha ragione Marco di essere in collera; e gli ho anche fatto la predica prendendo tutte le tue difese…Sei una, sei una…

Sandra: Avanti dillo!

Rosa: Troia!

Bruno: Caspita!

Rosa e Sandra: Stia zitto lei!

Sandra: Offendimi, sfogati pure quanto vuoi se questo può servire a farti stare meglio. E' stato solo un momento di debolezza…

Rosa: Questa volta mi sa che Marco ha ragione di essere in collera.

Sandra: Ho provato a spiegare tutto. Ci ho provato ma sai come si inalbera quando è infuriato. Anche per delle quisquilie.

Bruno: Lei le chiama quisquilie…

Sandra: Se vuole ascoltare va bene, ma nessuno le ha chiesto il suo parere.

Bruno: Allora trovatemi questa ricevuta e io me ne vado, altrimenti mi faccio un elenco dei beni vendibili e poi li metteranno all'asta.

Rosa: E va bene. Adesso gliela trovo! Non è il caso di prendersela tanto.

Bruno: Se tutti i miei casi fossero come il suo impazzirei nel giro di una settimana.

Rosa: Io sono sicura che questa fattura l'ho pagata, solo che non ricordo dove ho messo la ricevuta.

Bruno: E cosa racconto io in ufficio?

Rosa: E che ne so! Racconti quello che vuole, potrebbe prendere tempo… Ecco, è un'idea, torni domani!

Bruno: Non se ne parla proprio! Quando esco da quella porta non voglio più rimettere piede qui dentro e spero di non rivedervi mai più.

Rosa: ammaliante Non si potrebbe soprassedere?

Bruno: Cosa fa?! Tenta di corrompermi?!

Rosa: Ha sentito cosa ha detto la vecchia, tutti sono corrotti e corruttibili. Dunque?

Bruno: Dunque un corno! Trovatemi questa ricevuta o faccio mettere tutto all'asta! Sono una persona seria io. Non mi presto a questi giochetti.

Sandra: Nemmeno con tutte e due?

Rosa: Sandra! Ancora?!

Sandra: Era per una buona causa, volevo solo darti una mano.

Bruno: ha un attimo di ripensamento, poi sbotta Basta! La smetta! Tenete giù le mani.

Sandra: Ingrato! A Rosa Potrei aiutarti a cercarla almeno?

Rosa: Dividiamoci i cassetti. Tira fuori i cassetti e ne dà uno a Sandra.

Bruno: Svelte però che ormai ho perso tutta la mattina e sono in ritardo con il mio lavoro.

Rosa: Calmino eh? Con un po' di pazienza adesso la troviamo.

Bruno: Di pazienza ne ho avuta anche troppa. Vi do dieci minuti al massimo, poi completerò la mia lista.

Rosa: La lista? Faccia vedere…Cosa ha scritto?

Bruno: No.

Rosa: Mi dia quella lista! Ho il diritto di sapere cosa mi porterà via, o no?!

Bruno: riluttante Ho fatto un elenco di alcuni beni e del loro valore stimato.

Rosa: Farabutto!

Bruno: Piano con i paroloni, io sto facendo il mio lavoro.

Rosa: Pugnalandomi alle spalle.

Bruno: Io non sto pugnalando nessuno. Faccio soltanto il mio lavoro.

Sandra: Come i commercianti di armi.

Rosa: a Sandra Brava, bella pensata!

Bruno: Cosa c'entrano i commercianti di armi con la sua ricevuta?

Sandra: Anche i commercianti di armi fanno il loro lavoro.

Rosa: E hanno sempre la coscienza pulita.

Sandra: Anche lui scommetto che ce l'ha pulita. Si perché non la usa.

Bruno: a Sandra La mia coscienza la lasci stare. A Rosa Sbaglio o è lei in torto?

Rosa: Quella ricevuta io l'ho pagata.

Bruno: Me lo dimostri e io me ne vado sorvolando sul vostro tentativo di corruzione.

Rosa: Va bene, va bene. Cerchiamola!

Rovistano nei cassetti e poi Rosa va a prendere alcune giacche e comincia a svuotare le tasche sul divano. Suonano alla porta.

Rosa: E adesso chi può essere?

Bruno: Non disturbatevi ad aprire, faccio io, ormai sono di casa.

Sandra: Aspetti!

Rosa: Perché?

Sandra: Se fosse Marco?

Rosa: E' ora che vi chiariate, non ti pare? Qui siamo in terreno neutrale e poi abbiamo un inflessibile rappresentante della legge, pronto ad intervenire con la sua penna a sfera…

Bruno: Non esageriamo, sono contro la violenza io.

Sandra: disgustata Un pacifista che si nasconde dietro i codicilli. Che schifo!

Bruno: Poco fa non le facevo così schifo…

Sandra: Era per una buona causa. Io sono disposta a sacrificarmi per un'amica.

Rosa: Grazie cara…

Sandra: Dovere. A Bruno Ogni lasciata è persa caro mio.

Bruno: Tutto questo è disgustoso.

Sandra: Forse ha ragione lei. Apra allora.

Bruno: E se è suo marito?

Sandra: Me la vedrò io. Comunque questa storia prima o poi va affrontata.

Apre la porta ed entra Marco

Marco: Vede Sandra Ah! Sapevo che eri qui!

Sandra e Rosa: Marco!

Marco: A Rosa Partigiana e bugiarda! Mi avevi convinto della tua innocenza e invece scopro che sei pure sua complice e mezzana!

Rosa: Mezzana!?

Sandra: Marco, lascia che ti spieghi.

Rosa: Come sarebbe a dire "mezzana"!?

Marco: A Sandra Cosa vuoi spiegare? Non c'è più nulla da spiegare, è tutto fin troppo chiaro!

Sandra: Marco, calmati!

Marco: Calmarmi?! Lascia solo che ti prenda! Inizia un inseguimento attorno al divano con Rosa e Bruno che si spostano di lato quando Sandra cerca di usarli come riparo contro la furia di Marco finché Marco inciampa e cade a terra. Ah! Non è possibile! Che dolore! Ahia! Mi sono schiacciato anche la mano! Ricordatemi di fare causa ai costruttori di questo divano perché un mobile così è pericoloso! Ahia! Ahia! Sandra: Ti sta bene!Marco: da terra Sgualdrina!

Sandra: E tu sei solo un imbranato!

Rosa: E pure cornuto!

Marco: Lo hai detto anche la lei? Eh già, la tua migliore amica, quella che mi fa tante prediche sulla morale…lei. Lasciate che ve lo dica, siete proprio una bella coppia.

Sandra si avvicina per aiutarlo.

Marco: Stammi lontana adesso. A Bruno Mi aiuti ad alzarmi per favore.

Bruno si avvicina

Rosa: Aspetti. Lo lasci lì. A Marco Perché mi hai chiamato "mezzana"!?

Marco: Ahia! Perché lo sei! A Bruno Per favore!

Rosa: Come ti permetti!

Marco: Mi permetto perché e ne ho le prove. Ahia che male! L'ho seguito, l'ho visto entrare qui, ho suonato e ti ho colta in flagrante nella casa del peccato! Mammamia, vedo le stelle! A Bruno Mi dia una mano lei, non mi lasci solo in balia di queste due arpie!

Sandra: a Bruno. Non lo tocchi! A Marco Ma cosa dici?

Rosa: Questa sarebbe la casa del peccato?

Marco: Certo, andrete tutte all'inferno…bagasce che non siete altro! Ahia!

Rosa: Bagasce!? Hai detto bagasce?

Marco: A Bruno Se non mi aiuta giuro che la denuncio per omissione di soccorso e le faccio causa.

Bruno: Cosa c'entro io, scusi?

Marco: Lei se ne sta lì tranquillo a guardare senza intervenire mentre queste due mi massacrano, è peggio dell'ONU.

Bruno: Perché l'ONU?!

Marco: Perché siete tutti uguali voi fighetti, a qualsiasi livello, ve ne state lì a guardare gli altri che si scannano senza intervenire, lasciando che il più forte abbia sempre la meglio e possa imporre la sua legge.

Bruno: Se è per questo…

Marco: Mi sento come uno di quei paesi del terzo mondo, abbandonato da tutti…

Sandra: Marco smettila!

Rosa: Meriteresti che ti lasciassimo per sempre lì per terra.

Marco: Smetterla? Tu piuttosto bugiarda che non sei altro! Vorresti negare che sei qui per incontrarti in segreto col tuo amante? Si solleva e a fatica raggiunge il divano.

Sandra: Con chi?

Marco: Tenendosi il piede Con Lui! Indica Carlo che si è affacciato alla porta

Carlo: Oooops!

Marco: Vedi che ho ragione? E non tenta nemmeno di nascondersi. Che ci fa lui qui se non è venuto per te? Eh?

Sandra: Piantala!

Rosa: L'ho chiamato io.

Marco: Ah, facciamo i giochini a tre adesso…

Rosa: L'ho chiamato per la lavatrice!

Marco: Inventatene un'altra, questa l'hai già usata per lui, per il tuo amico "ispettore diplomatico".

Sandra: Lui non è un tecnico della lavatrice.

Marco: … Toh! Ma guarda… Non lo è più adesso? Ma se per tutta la mattina non ha fatto altro che spacciarsi per tale… Pure lui un bugiardo. Proprio un bell'assortimento

Bruno: Se mi lascia spiegare…

Marco: Stia zitto! Con me ha perso ogni possibilità di recupero. Guardone!

Bruno: Guardone?!

Marco: Se loro fanno i giochetti a tre lei non può essere che uno sporco guardone!

Bruno Come si permette?

Marco: E' arrivato qui in anticipo perché sapeva che loro indica Rosa Sandra e Carlo si sarebbero incontrate qui a quest'ora. Vestito così che altro potrebbe essere.

Bruno: Non ricominciamo col mio vestito adesso!

Sandra: Non so se sia o no un guardone, ma non è qui per questo.

Marco: Prendi pure le sue difese adesso! Sei sempre dalla parte di tutti tranne che dalla mia.

Sandra: Non lo sto difendendo.

Marco: Ah no? E cosa fai allora?

Rosa: Smettila Marco. Quest'uomo è un Ufficiale Giudiziario.

Marco: Bum! Ci mancava anche questa! La fantasia della signorina, pardon signora, Rosa Binelli non ha confini. Ahia!

Rosa: Ascoltami! Ti dico che è veramente un ufficiale Giudiziario.

Marco: Ma dai! Raccontane un'altra.

Sandra: Te lo giuro.

Marco: Tu hai poco da giurare. Dobbiamo fare ancora i conti noi.

Rosa: a Bruno. Su, glielo dica lei.

Sandra: Gli mostri un documento.

Bruno estrae il proprio tesserino e lo mostra a Marco

Marco: dopo aver restituito il tesserino E' vero allora! Indicando Carlo Ma questo non giustifica la sua presenza.

Rosa: E' qui per la lavatrice.

Carlo: mostrando un pezzo di carta appallottolato Ho scoperto cosa ha causato il guasto!

Marco: Si alza zoppicando e cerca di affrontare Carlo Tu… Maledetto! Ahia! Lascia che ti prenda! Le donne cercano di trattenerlo

Marco: Lasciatemi! Scivola per terra dietro al divano e batte il sopracciglio che inizia a sanguinare Aaah! Che dolore!

Rosa: Sei sempre il solito!

Sandra gli si avvicina con un fazzoletto a tamponare la ferita.

Sandra: Amore…

Marco: Lasciami stare! Ahia! Gli faccio causa! Faccio causa a tutti, ai costruttori di piastrelle antiscivolo, anche all'impresa che ha costruito questo palazzo, e anche a voi che mi avete fatto lo sgambetto! Compresa la padrona di casa… Ahiai Mi farò dare un rimborso miliardario!

Rosa: a Marco Certo che sei un bel tipo!

Suonano alla porta mentre stanno adagiando Marco sul divano.

Bruno: Non preoccupatevi per me, so già come fare.

Apre la porta e compare il medico che vede tutti intono a Marco sanguinante.

Paolo: Si può sapere cosa succede?

Bruno: Buongiorno. Lei chi è?

Paolo: Buongiorno. Io sono il dottor Grisseldi, medico di famiglia. Lei piuttosto?

Bruno: Io sono…

Paolo: No, no. Mi lasci indovinare.

Bruno: Non lo dica.

Paolo: Non sarà per caso un…

Bruno: Per favore…

Paolo: Un… eccitato giornalista?!

Bruno: Un giornalista?! Perché?

Paolo: L'ho riconosciuto dalla giacca.

Bruno: Pure la giacca adesso.

Rosa: Dottore, meno male che è arrivato!

Paolo: a Bruno prendendolo da parte Senta le devo assolutamente raccontare un fatto curioso che mi è appena successo. Lei si occupa di cronaca?

Bruno: Non ho parole…

Paolo: Come tutti i giornalisti, è un professionista allora.

Bruno: Dottore…

Paolo: Ometterò i nomi per mantenere il segreto professionale ma è un fatto assolutamente da raccontare. E' successo in una palazzina qui vicina.

Marco: Ahaiai!

Rosa: Dottore…

Paolo: Un momento, per favore, non vede che sto parlando con la stampa?

Rosa: Venga qui per favore. Gli indica Marco.

Marco: Ahaiai! Che male.

Paolo: E' questo il caso urgente?

Rosa: No, il caso urgente si è risolto, nel frattempo però se ne è verificato un altro.

Paolo: Ho capito, non si preoccupi che non muore di certo, finché si lamenta significa che è vivo e non ha perso i sensi, quindi c'è tempo. Finisco di raccontare al cronista la mia disavventura e poi lo sistemiamo.

Marco: Ahai! Gli faccio causa…indicando il dottore

Rosa. A Marco Zitto!

Paolo: A Bruno Pensi che mi sono trovato a dover medicare un signore per le ferite al capo provocate da una serie di graffi che gli ha lasciato un gatto che gli era caduto sulla testa.

Bruno: Dove sta il fatto curioso mi scusi?

Paolo: La cosa curiosa è che il gatto glielo aveva tirato in testa la vicina perché avevano litigato per questioni di vicinato. E' incredibile la fantasia e la cattiveria che la gente dimostra nelle liti con i vicini di casa.

Sandra: Poveretto

Paolo: Non si preoccupi, sono graffi superficiali, guarirà nel giro di una settimana.

Sandra: Mi riferivo al gatto.

Paolo: Quello non si è fatto nulla. I gatti signora hanno sette vite.

Sandra: Guardando Marco Non come certi uomini.

Paolo: Ma cosa ci fa qui tutta questa gente?

Bruno: …Sangue… vede il fazzoletto sporco di sangue e si sente mancare.

Rosa: Prendetelo!

Carlo lo sorregge al volo.

Sandra: Deboluccio il pignoratore!

Paolo: Perché pignoratore?

Sandra: E' quello che è.

Paolo: Non è un giornalista?

Rosa: No.

Paolo: E la mia storia non la pubblica nessuno, allora?

Sandra: Mi spiace, ma in questo caso credo di no.

Paolo: Tu guarda che sfortuna, gli ho raccontato tutto per niente allora.

Sandra: Che ci vuole fare. Invece che lo scrittore le toccherà ancora fare il medico.

Rosa: A proposito, non ho ancora trovato la ricevuta. Si rimette a cercare

Carlo: Signora, volevo dirle…

Marco: Ahia! Zitto! Zitto tu, abbiamo ancora un conto in sospeso, insidiatore di mogli altrui!

Rosa: a Carlo Lo stenda sul pavimento.

Paolo: Sorreggetegli le gambe poi a Marco Si calmi un momento o sarò costretto a farle un'iniezione.

Paolo controlla Bruno e poi va a vedere la ferita di Marco

Marco: Si, mi calmo! Ma me la pagherà statene certi. A Sandra E tu non credere di passarla liscia. A Paolo Ahia e stia attento!

Paolo: Le ho detto o no, di stare calmo?

Carlo: Sistemando gli attrezzi Il mio lavoro qui l'ho finito.

Marco: minaccioso Si l'hai proprio finito!

Paolo: Adesso basta! Prende una siringa e pratica a Marco un'iniezione tranquillante. Con una fiala di queste vedrà che si calma e dopo si sentirà una persona diversa.

Marco: Cosa…Traditor… si assopisce quasi subito

Sandra: Cosa gli ha dato?

Paolo: Nulla di troppo forte. Un semplice sedativo, almeno adesso si tranquillizzerà per un po'.Sandra: Speriamo…

Carlo: a Rosa Prima di andarmene volevo dirle che il guasto è stato causato da questo foglietto che ha intasato il filtro.

Rosa: Un foglietto? Faccia vedere…

Prende il foglietto e lo spiega lentamente, tutti gli si fanno attorno come in un capannello

Bruno: riprendendo i sensi…Dove mi trovo?

Rosa: Eccola! E' lei! La mostra a Bruno La vede? E' lei! Bacia la ricevuta. Lo sapevo che c'era. A Carlo Grazie! Grazie! Mi ha salvata due volte!

Rosa fa per abbracciare Carlo ma poi si ritrae guardando Sandra che si volta dall'altra parte.

Bruno: …Cosa succede? Quale ricevuta?

Paolo: Bentornato! Come si sente?

Bruno: …Non saprei, cosa è successo?

Paolo: E' stata l'emozione, o forse un po' di stanchezza.

Bruno: si guarda attorno. Ora ricordo…il sangue…oddio…

Rosa: Sviene di nuovo.

Bruno: No. Tutto a posto. Datemi una mano a sollevarmi.

Paolo: Aspetti un momento. Non si affatichi troppo.

Bruno: Affaticarmi? Dovrei andarmene da qui per non affaticarmi.

Carlo: Allora arrivederci, le manderò la fattura. Esce.

Rosa: Si, grazie, grazie.

Sandra: Avvicinandosi Allora è proprio finita…

Carlo: Non so di cosa stia parlando.

Sandra: Già…vaneggio. Siete tutti uguali, tutti. Prima tante smancerie, tante galanterie e poi, ottenuto quello che volevate "grazie, è stato bello". Quando va bene perché il più delle volte non dite nemmeno grazie. Stronzo! Addio.

Carlo: Senti…

Sandra: Si, lo so, dirai che è colpa mia, che siamo adulti e che cercavamo tutti e due un'avventura… Vattene! Sparisci e non farti più vedere. Ti odio! Si allontana.

Carlo: …Visto che qui ho finito…Arrivederci.

Rosa: Comunque…grazie, ancora.

Carlo: Dovere. Esce richiudendo la porta.

Paolo: …Ehm…Dato che tutto si è risolto toglierei il disturbo anch'io. Controllate il vostro amico e se al risveglio dovesse sentirsi male chiamatemi. La ferita è una ferita superficiale. Metteteci un po' di ghiaccio e tutto si sistemerà. A proposito come se l'è procurata la ferita?

Rosa: Ha battuto la testa sul pavimento.

Paolo: E come ha fatto?

Rosa: E' inciampato, zoppicava perché si era fatto male al piede.

Paolo: Anche al piede?

Rosa: Era inciampato contro il divano.

Paolo: Una mattina tranquilla.

Rosa: A chi lo dice.

Paolo: Se dovesse avere ancora dolori fategli prendere una di queste capsule.

Rosa: Si, si, grazie…grazie dottore.

Paolo: Arrivederci. Oggi ne ho di cose da raccontare… Paolo esce.

Bruno: E io pure…Però mi sa che da domani mi prenderò una lunga vacanza.

Sandra: rientrando Se n'è andato?

Rosa: Si. Se n'è andato. Non essere triste, è quello che volevi, no?

Sandra: Certo…certo…

Bruno: Sollevandosi e dandosi una ripulita ai pantaloni E' meglio che me ne vada.

Sandra: No, un momento, dato che c'è mi dia una mano a portare di là mio marito.

Bruno: E se si sveglia?

Sandra: Credo che adesso dormirà per un bel po'.

Sandra e Bruno portano Marco fuori scena.

Rosa li accompagna alla porta e una volta usciti tutti si appoggia di peso alla porta e si infila la ricevuta in tasca. Suonano.

Rosa: Che c'è ancora? Apre la porta ed entra Bruno.

Bruno: La valigetta! Prende la valigetta e torna sulla porta Senza rancore.

Rosa: Senza rancore.

Bruno: Arrivederci allora. Le tende la mano.

Rosa: Speriamo di no. Gli stringe la mano.

Bruno: Già… Speriamo di no…

Rosa: Forse…No. Lasci stare. Addio.

Bruno: Addio.

Bruno esce e Rosa richiude la porta.

Rosa: Che giornata! Da domani torno a lavorare…

Suonano ancora

Rosa: eccitata Si?! Apre la porta

Si affaccia la signora Lina Lina: Buongiorno…

Rosa: delusa Ancora lei?! Il guasto è stato riparato, vedrà che il soffitto non le gocciolerà più.

Lina: Si, il soffitto non gocciola più, ma adesso dovrò far ridare la tinteggiatura.

Rosa: Poi cerco la mia polizza e le farò avere gli estremi per la richiesta di risarcimento, tanto uno più uno meno…

Fa per farla uscire quando con il solito gioco lei si sfila e ritorna in centro scena.

Lina: Si è più ripresa la sua amica?

Rosa: Quale?

Lina: Quella incinta e affetta da saturazione, che era svenuta…

Rosa: Sandra!? Si, Si è ripresa benissimo.

Lina: Ah. Bene, bene. Avete dato una festa? Ho sentito dei tonfi, dei salti, gente che gridava.

Rosa: E' caduto per terra il signor Rallo.

Lina: Quello che si era fatto male alla mano?

Rosa: Proprio.

Lina: Come mai?

Rosa: E' inciampato nel divano, cosa vuole, è un po' distratto.

Lina: E si è fatto male?

Rosa: Una cosa da nulla.

Lina: E' stato fortunato che c'era qui il suo amico.

Rosa: Quale amico?

Lina: Il dottore… quello vestito da agente delle tasse…

Rosa: Si vedeva tanto?

Lina: Che cosa?

Rosa. Che era vestito da agente delle tasse?

Lina: Certo. Io sono una che se ne intende. Una volta ho visto un film con Gregory Peck…

Rosa: Quello, quando ha visto il sangue è svenuto.

Lina: Allora deve essere l'aria.

Rosa: Come sarebbe a dire l'aria?

Lina: Con l'altitudine l'aria è più rarefatta e chi non è abituato può perdere i sensi, qui siamo al quarto piano… Rosa: Ma che discorsi sono. Lina ta ho visto un programma televisivo dove c'era un esperto scalatore che raccontava le sue esperienze e diceva che in quota si devono usare le bombole perché…

Rosa: interrompendola Grazie signora. La prossima volta che avrò dei dubbi su qualcuno o vorrò avere notizie sulla concentrazione d'aria in montagna la farò chiamare. Adesso mi deve scusare ma ho la casa un po' sottosopra.

Lina: Eh, beata gioventù, sempre voglia di far baldoria!

Rosa: La spinge verso la porta Grazie, arrivederci!

Lina: Però era un bel ragazzo. Lo ha invitato a cena?

Rosa: Arrivederci. Chiude la porta.

Rosa si lascia cadere sul divano e lancia un sospiro di sollievo.

oi vede il telefono staccato e rimette a posto la cornetta, chiude gli occhi un istante e subito il telefono prende a squillare.

Rosa: Non è possibile! Con mano stanca alza la cornetta Si, Pronto?

Voce di donna: Ciao cara, sono io

Rosa: Ciao Carla! Come va lì in ufficio?

Voce di donna: Oggi è stata una giornata allucinante. La fotocopiatrice si è rotta, il capo era imbestialito per non so quale affare e ha cominciato a saltare su a tutti e riprenderci per ogni minimo errore, quel cliente nuovo si è lamentato che non siamo riusciti a rispettare le scadenze…Marina ha rovesciato il caffè su una pratica da archiviare e abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro…Come ti invidio tu che sei a casa, scommetto che hai passato tutta la mattina sul divano a guardare la tivù… Beata te che hai deciso di fare la casalinga…

Rosa: Già, che noia fare la casalinga!

Sipario.