Vicki Paranoid

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Vicki Paranoid

Vicki Paranoid

di

Pasquale Bavaro

Vicki: Odore acre sulla faccia e il corpo sporco: I piedi dentro le scarpe sono sporchi. Li sento azzeccaticci e icapelli mi cadranno prima o poi, a ciuffi e le ciocche a terra si bagnano del rosso del sangue, del mio sangue. No! Del sangue di persone sconosciute e bambini e uomini d’affari e.…..e valigette e occhiali e vetri tutto per terra e pieno di sangue...di sangue.(strofinandosi la faccia) No, non voglio più vedere e piu’ sentire questo odore ,questo odore. No.Si, tranquillo. Ritorna in te , pensa a te, pensa a ciò che ti circonda: Il Tavolo, la sedia, il bicchiere e i muri e nessuna finestra e un po’ di luce sulle mie mani. (pausa)
Ore 13.45,manicomio.
Questo è un manicomio e alle 13.45 io mangio. Meglio dire che una volta io mangiavo alle 13.45, ora qui mi portano un vassoio alle 12.05, e lo vengono a ritirare alle 12.30 e se non mangio tutto s’ incazzano, si incazzano e mi domandano chi sono e da dove vengo e cosa portavo all’aeroporto(cambio improvviso-come per rispondere ad una domanda) Carte.. solo carte e qualche schizzo di un documento che........ da portare all’università, si io insegno in facoltà. Sono assistente. Erano carte. Devo mangiare tutto, ci sono dentro delle pillole e dei medicinali ne sento la puzza. Mordo il pane, sa di gas, mordo la frutta: e vedo sulla buccia dei buchi profondi fatti con delle siringhe con cui buttano dentro dei tranquillanti, della morfina per farmi stare meglio. Dicono,
per farmi stare meglio. Avevo una famiglia una volta prima che loro ci parlassero e ... Ci parlassero e li convincessero che sono morto in un incidente aereo. Quando avevo questa famiglia, mi sentivo bene e felice. Questo lo ricordo chiaro : I capelli e le orecchie di mia moglie. Cioè avrei voluto che fosse mia moglie, invece non lo era. Era la mia compagna. Avevo anche un cane. Mi pare che si chiamasse Tommi, Stammi non lo ricordo.
Però ricordo le orecchie di mia moglie, si le orecchie le ricordo, ricordo che aveva il lobo piccolo e staccato dalla base.
Sapete quando uno c’ha il lobo attaccato alla faccia, il...il lobo deve essere staccato, deve esserlo per forza e un segno di eleganza. (urlando) Di eleganza! Era un bell’orecchio . Solo questo ricordo. 
Di tutto la faccia e del suo corpo, mi ricordo solo l’ orecchio e I capelli. Capelli castani ramati; però non ricordo se erano naturali, se li ha sempre avuti così o se era una tintura particolare, non l’ho mai chiesto. Come non ho chiesto dove andasse quel pomeriggio.(guardando in un altra direzione) Dove andavi? Forse da Regina e da tuo fratello non lo so. O forse era per il cane ? per quel cane che avevamo? Come si chiamava... vabbè. Era per lui? Lei spesso lo andava a trovare al cimitero. Io le dicevo che era una cosa bella, ma anche un po’ stupida. Non ci avrebbe sentito, non ci avrebbe potuto sentire, quella non era una tana - era una tomba- e le persone escono dalle tombe solo ...(pausa) solo di notte per fare lunghi giri e fermarsi a qualche chiosco a prendere un (sforzandosi di ricordare) un ( come se lo stesse chiedendo) un panino con melanzane sott’olio (pausa) si, arrosto, grazie. I morti sono strani. E differiscono dai vivi, per il semplice fatto che sanno di non poter morire.

Buio.

Vicki : -Vicki basta parlare da solo.
Scusi dottore! Mi scusi.
-Dottore un cazzo.
Mi dispiace, mi scusi. Ho avuto l’impressione di vedere altra gente in questa stanza. Bella gente, erano seduti a guardarmi. Il cervello che macchina meravigliosa. Vediamo, davanti cose che sono rimaste indietro.
-dopo hai un interrogatorio, ricordati, di togliere il tuo piscio dal pavimento.
Si dottore mi scusi. (leggermente la luce si riaccende e tutto lo spazio riprende colore) Non dobbiamo fare troppa confusione, I medici di quest’ ospedale si arrabbiano troppo facilmente.
Come l’FBI, o la CIA , anche loro si arrabbiano facilmente.
Io insegnavo all’università. Avevo un piccolo corso il giovedì pomeriggio.
Insegnavo all’università, non ero un docente ero solo un assistente di storia dei movimenti politici. Non sono nato qui, ma in Italia. Però non ricordo dove con precisione, ricordo solo una finestra sull’Italia. Ma forse era un sogno. Io sogno spesso e sogno cose brutte molto più spesso... di quanto sogno cose belle.
Sono Paranoico, ma questo non c’entra -me lo hanno detto tutti qui dentro, mi hanno anche detto che sono isterico e che preferivo essere paranoico perchè... Perchè lo era anche mio padre, ma a lui dicevano che era isterico con un po’ di nevrosi. Ma il DNA non è acqua, è solo un invenzione dei medici per fottere intere generazioni. Si, non è vero. Chi di voi l’ha visto?
Io non l’ho mai visto e anche se lo vedessi non dovrei per forza credere a tutte le complicazioni che porta averne uno. Anzi non credo di averlo. Credo di non averlo mai visto e di non averlo mai avuto.(pausa)
Sono paranoico, perche’ faccio strani discorsi su delle cose che non possono succedere e che non sono vere.Tipo che nella televisione ci mandano in continuazione messaggi subliminali. Subliminali...(come per assaggiare)Subliminali. Subliminale e’ una cosa viscida come una rana,solo piu’ secca e sottile, che entra nel canale lacrimale e arriva al cervello e ci fa dentro delle uova che esplodono quando sono mature.
La televisione ci manda questi segnali, perché serve ai potenti per poter governare senza fatica, facendoci credere tutto cio’ che vogliono.
E’ facile basta mettere una bomba in un palazzo.Si, in un palazzo normale con tanti uffici e posti di rilevanza.
Il palazzo esplode,tutti noi vediamo l’esplosione per televisione e dopo cinque minuti ,ci dicono chi era il colpevole. Qualcuno che ci vuole togliere la televisione. Si ci vuole togliere tutte le televisioni da casa, distruggerci i telecomandi,piegarci le antenne ,e utilizzare le paraboliche per friggere il pesce.
Allora tutti noi pensiamo, che la televisione e’ una cosa bella, che non ce la possono togliere,che ci divertiamo a guardare la televisione: che si vedono belle donne e persone molto intelligenti, ed altre molto stupide che ci fanno sentire molto intelligenti.
E’ per questo che noi ci chiudiamo in casa a vedere la televisione.
Scendiamo solo per comprare quello che ci ordinano di comprare.
Chi ha visto quello che ha messo la bomba? Nessuno.
Chi ha capito perche’ lo ha fatto? Pensateci. Chi lo ha capito? Capito veramente? Capito, come si capisce che se scendo senza soldi non potro’ comprare niente. Causa ed effetto. Nessuno, nessuno. Chi ha capito come deve essere questo che ha messo questa bomba? Tutti lo abbiamo capito. Questo e’ un pazzo! Solo un pazzo puo’ fare queste cose. Solo un pazzo.
E’ vero.
Io sono pazzo. Ma non lo farei mai. Mi dispiacerebbe troppo. Per tutta quella gente. Io penso sempre alla gente che muore. Adesso puo’ morire come vuole, se lo sceglie. O come vogliono se non lo sceglie. Ma io penso sempre alla gente che muore. 
Mi dispiace per loro. Perche’ per loro non c’e’ piu’ tempo. Il tempo invece a noi resta sempre... un po’ modellato un po’ ammorbidito.
Si, ma questo penso che lo sapete. Sapete senz’altro perche’ ogni tanto i nostri orologi venno indietro. No... perche’ loro spostano tutti gli orologi di riferimento ,quelli del computer ,quelli della radio quelli della societa’ dei telefoni,tutti fin anche quelli delle torri. Per quale motivo lo fanno? Per darci l’illusione che viviamo di piu’; per farci credere che ci fa bene tutto quello che ci danno a mangiare, e quello che ci fanno respirare. Se contassimo il tempo come lo hanno sempre contato, ci renderemo conto che piu’ o meno moriamo tutti a cinquanta anni. Le malattie che si sono inventati? Tante e tutte molto piu’ pratiche allo scopo. Malattie che stanno dentro di te per decine di anni senza che tu te ne accorga, Aids, la bse, quella della mucca pazza, il tumore. Ma quando mai sono esistite queste malattie, se avevi qualche malattia te ne accorgevi nel giro di qualche settimana. Adesso no! devi avere sempre la spalle tristi di uno malato, perche’ non lo sai,e non lo puoi ancora sapere.
Ci controllano e noi non lo sappiamo. Ci guardano quando scendiamo per strada e decidono di farci fare delle cose piuttosto che altre. Come? Con la paura . La paura e’ un muro che divide le strade a meta’, le città’ a meta’, le nazioni a meta’. La paura parte sempre da un punto, da un puntino precisissimo, che e’ calcolato da un satellite, ed e’ da li che parte il muro che dividera’ tutto quello che si trova sulla sua strada : cose, palazzi, perfino uomini che si sono appisolati, leggendo un giornale su di una panchina e non si sono accorti che con la velocita’ del suono l’hanno gia’ costruito. La paura ci blocca e ci costringe a fare dei giri enormi.
Li’ non si puo’ andare! -Perche’ ? Perche’ li ci sono i pedofili! -Vabbe ma io sono adulto. Ma vorresti incontrare un pedofilo?- No! E allora non ti conviene andare li.
Li’ neanche si puo’ andare.- Perche’? 
Perche’c’e’ droga ,gira droga, corrieri della droga , gente drogata che ti ammazzerebbe pur di farsi.- Si, ma io non ha niente.
Ma loro prima ti ammazzano e poi lo scoprono.- Beh, allora torno indietro...No! indietro non si puo’ tornare, indietro tu non ci sei piu’, ormai sei qui, indietro c’e quello che speravi di essere, quello che eri, quelli che amavi e che adesso si son dimenticati di te, indietro ci sono posti che non riconosceresti, perche’ li hanno buttati giu’e ne hanno ricostruito di nuovi. Indietro e’ proprio il posto peggiore dove andare, ogni muro di paura e di smemoratezza ha cambiato le strade e ne ha modificato il percorso: Ti perderesti ed anche se riuscissi ad arrivare dove vuoi non ti sentiresti piu’ a casa.
Va bene, allora resto qui, buono, e mi metto a pensare.Senza muovermi, senza desiderare di andare, di cambiare , solo per pensare. Comprerò tutto quello che volete, sceglierò le donne che volete, comprerò le case che volete, e farò anche la morte che volete. 
Mi lascerò convincere, su qualunque questione. Anche ad acquistare l’acqua con una proteina che non esiste, comprerò anche l’aria, ma lasciatemi qui a pensare, anche solo a pensare.Solo e tranquillo a pensare. Il cervello non fa rumore.

Sipario.