Vietopoli

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VIETOPOLI

di Vincenzo Biscardi

Personaggi

Vieto

Regina

Sleppa

Assistente Regina

Hans

Gendarme Capo

Hunz

Gendarme innamorato

Serena

Innamorata di Hunz

Gino

Spazzino

Evaristo

Mercante di Emozioni

Laudari

Servitore di Evaristo

Filippa

Mercante di parti del corpo

Plausto

Mercante di plastica

Cinatico

Medico

Dottico

Medico

Artilico

Medico

Fiola

Irrepresso

Rico

Irrepresso

Fifo

Irrepresso

Ortensia

Vagabonda

Ortica

Vagabonda

Vietopoli è un regno freddo e artificiale, eretto su stracci coperti da celophane e continuamente osservato e vigilato da un gigante occhio. I suoi abitanti vestono tutti di bianco, indossano una maschera neutra e seguono diligentemente la parola di VIETO loro unica Regina.

I giorni passano sempre allo stesso modo e tutti devono rispettare rigorosamente le regole imposte da Vieto. Poche le cose permesse e poca la forza di reagire. Non si può scegliere, pensare, provare libere emozioni, ribellarsi, o cambiare... L’unico modo per non soffrire è non provare!!!

Ma un giorno arriva qualcuno che non è d’accordo...

PERSONAGGI

REGNANTI (Vieto, Sleppa, Hunz ed Hans)

Vieto è una regina piena di sè, non molto sveglia, si sente una dea e tratta tutti come fossero imbecilli che non meritano ascolto. Si osanna di continuo e spesso non capisce in tempo ciò che le accade intorno.

Sleppa è un viscido assistente, un immorale leccapiedi che farebbe di tutto per emergere e avere potere. A volte ha delle pregevoli idee che Vieto prima non accetta ma in seguito utilizza come proprie intuizioni!

Hunz ed Hans sono due gendarmi che obbediscono agli ordini di Vieto e Sleppa. Cercano di tenere l’ordine nella città e controllano che tutti rispettino le regole imposte dalla regina! Hunz è innamorato di Serena, ma da un pò di tempo non riesce più a trovare la passione di una volta.

CITTADINI (Serena, Gino, Evaristo, Laudari, Filippa, Plausto, Dottico, Artilico, Cinatico, Fiola, Rico, Fifo)

I cittadini di VIETOPOLI si dividono in categorie:

Serena è innamorata di Hunz e cercherà in tutti modi di risvegliare in lui la passione. C’è Gino lo spazzino.

Evaristo e Laudari, Filippa e Palusto sono i mercanti del regno. Da loro si posson comprare maschere nuove, emozioni d’ogni tipo e persino parti del corpo. Evaristo è il più ricco e si può permettere di avere al suo fianco Laudari, servo poco sveglio e combina guai. Filippa e Plausto però fanno grande concorrenza.

Dottico, Artilico e Cinatico sono i medici del paese e tra nuove filosofie e vecchi metodi più tradizionali avranno il compito di visitare i nuovi arrivati per accertare il loro stato di salute... Ma i criteri utilizzati non sembrano proprio adeguati e così: “Il caso è disperato, bisogna operare!!!”

Fiola, Rico e Fifo sono tre semplici abitanti che hanno in comune un’insolita e continua insonnia dovuta ad un impulso profondo che non gli permette di stare tranquilli e riposare. I tre si definiscono irrepressi perché non riescono a reprimersi vietandosi di emozionarsi e di essere liberi.

VAGABONDI (Ortica e Ortensia)

Due girovaghi a cui piace viaggiare arrivano un bel giorno nel regno di Vieto.

Ortica è dinamica, sempre di fretta e in movimento, piena di curiosità e voglia di strafare

Ortensia è invece l’alterego di Ortica, pacata, rilassata, saggia e con tanta voglia di sapere

Ad entrambe piace essere libere, chi per necessità chi per diletto.

SCENE

SCENA 1 “L’INGRESSO DEL PUBBLICO”

Un enorme occhio guarda il pubblico che entra.

Alcuni personaggi sono in scena e in platea immobili già nelle loro abituali dinamiche. Una musica accompagna il tutto. Mentre il pubblico inizia ad entrare e a sedersi i personaggi di tanto in tanto effettueranno dei movimenti cambiando la posizione, così, mentre i gendarmi cominciano ad elencare le regole del regno, qualcuno inizierà a dare il benvenuto al pubblico, indicando anche dove sedere. Quando il pubblico sarà pronto aumenterà la musica e diminuirà la luce, fino a lasciare illuminata solo la scena.

SCENA 2 “GLI AMANTI”

Mentre la luce scende Hunz rimane in scena dando le ultime indicazioni e viene raggiunto da Serena che con passione parla con lui, ma questi sembra svuotato e privo di emozioni. Si sdraiano ed iniziano a parlare in modo differente del loro amore, lei con passione, lui freddo e distaccato. Ed escono.

SCENA 3 “I VAGABONDI”

Appena usciti gli amanti entreranno in scena due vagabondi capitati per caso nel regno di Vietopoli. Osserveranno il posto e parleranno di sè. Ma un rumore li spaventa e così si nascondono.

SCENA 4 “LA SFILATA DEGLI ABITANTI”

Gli abitanti del paese si mostreranno in una sfilata che li presenterà come schiavi vuoti e bizzarri, rappresentando così il nuovo e “solito” giorno che inizia. I due vagabondi, tornati in scena, commenteranno l’accaduto, ma sentendo altri rumori decideranno di nascondersi nuovamente.

 

SCENA 5 “IL MERCATO”

Evaristo e Laudari entrano in scena e, guadagnato il posto migliore, prepareranno la loro postazione di vendita nel mercato. Da dietro il pubblico arrivano altri due mercanti che vendono parti del corpo e oggetti di plastica. I vagabondi rimangono nascosti a guardare. Finalmente arrivano degli abitanti che compreranno da uno piuttosto che dall’altro, mentre i gendarmi controllano che tutto prosegua come di consuetudine.

SCENA 6 “VIETO E SLEPPA”

Vieto, come ogni giorno, si mostra ai suoi abitanti ed enuncia il suo discorso, con il quale presenterà il paese. Giocherà con il suo nome dicendo che “tutto è di Vieto”. I gendarmi elencheranno, come fosse un inno nazionale, le regole da rispettare e mentre tutto sembra proseguire in una disgustosa perfezione, la regina, allergica agli stranieri,  inizia a starnutire!

I vagabondi vengono scoperti e, siccome non vogliono collaborare, vengono imbavagliati e catturati, per essere “INSERITI ed INTEGRATI”!!!

SCENA 7 “L’INSERIMENTO”

I medici esamineranno il caso con atttenzione per proteggere la citta da un’epidemia e così sottoporranno ai due stranieri test psicomotori ridicoli e impossibili. Il tutto sembra più un interrogatorio dai modi duri e bizzarri, ma il risultato è incontestabile: BISOGNA OPERARE D’URGENZA!!! Comincia un inseguimento, ma uno degli stranieri riesce a scappare, mentre l’alro viene imprigionato, imbavagliato con una maschera e addormentato in attesa di essere giustiziato!

SCENA 8 “LA NOTTE”

Di notte l’occhio appare e russa qualcuno non riesce a dormire. Gli irrepressi si incontranno ogni volta per passare del tempo insieme dato che un impulso profondo non gli permette di rilassarsi e riposare. Sono tutti visivamente nervosi, stanchi e stressati, ma quella notte un diversivo li distrae. Andranno a visitare il prigioniero e verranno raggiunti dallo straniero fuggito. Mentre si conosceranno dei rumori li spaventano e si nasconderanno. Scopriranno così di non essere gli unici, ma tutto il paese di notte si incontra per levare la maschera e parlare libero. Hunz non sta bene e qualcuno parla di epidemia di EMPATITE. Ortica cerca di guarirlo con una pozione miracolosa ACQUA!!!. Non tutti si fidano (Laudari sì). Hunz non riesce ancora a trovare la passione e fugge spaventato. Tutti gli abitanti, ancora più scettici (tranne Laudari), non si fidano, ma ecco che all’improvviso...

La regina e il suo assistente Sleppa arrivano nel cortile per viversi anche loro un “momento di libertà”! Ci si nasconde nuovamente e sul più bello lo si circonda. La regina chiede (imbarazzata) spiegazioni, le si spiega l’accaduto e le si chiede di poter essere un pò più liberi. Lei è contraria, ma d’un tratto parte un tango che accompagna l’ingresso di Hunz che con passione porta via Serena. I cittadini obbligano la regina a far liberare il prigioniero e a far cambiare le cose. Si decide di organizzare una festa e si sistema il paese portando un pò di colore e musica (offerta da un vagabondo che ha un disco preferito “vorrei finir di colorare...” B.B. e qualcuno fa finta di suonare) ma sul più bello il grande occhio si sta risvegliando... Tutti hanno paura, ma finalmente, con l’appoggio della regina, si ribelleranno e con un dito gigante accecheranno l’occhio. La festa continua.

SCENA 9 “L’ADDIO”

Durante la festa Vieto invita tutti a palazzo e mentre Ortica sta per seguirli Ortensia la ferma perché vorrebbe andar via. Le due decidono di dividersi rimanendo comunque grandi amiche. Ortica seguirà gli altri mentre Ortensia prenderà un’altra via… Improvvisamente entra Laudari che deciderà di scappare con Ortensia, Non rinunciando però alla maschera.

Buio

FINE

Scena 1

“L’ingresso DEL pubblico”

La scena è un cortile. Il pavimento è composto da tessuti colorati coperti da cellophane. Su uno sfondo bianco appare un occhio gigante che scruta. In giro sono stesi dei panni bianchi. Hunz, Hans, Serena, Gino, Evaristo, Laudari, Dottico, Artilico, Cinatico, Fiola, Rico e Fifo sono in scena e in platea immobili nelle loro dinamiche quotidiane. Sono tutti vestiti di bianco e indossano una maschera neutra tagliata in modo che si veda la bocca. In questo paese non si possono provare liberamente le proprie emozioni, ma solo comprare al mercato quelle permesse ed è per questo che ogni tanto qualcuno d’improvviso beve da boccette misteriose. Mentre il pubblico entra e si muove accompagnato da un tappeto musicale, i gendarmi con autorità spiegheranno, all’ingersso, il comportamento da tenere, mentre i personaggi di tanto in tanto compieranno simultaneamente dei movimenti cambiando posizione. Ad un certo punto gli attori cominceranno a relazionarsi tra loro e con il pubblico presentandosi e mostrando dove accomodarsi. La prima volta ognuno enuncerà ad alta voce le proprie battute, mentre in un secondo momento il testo potrà essere ripetuto, adeguandosi ai modi e tempi d’ingresso del pubblico, con voce più contenuta.

 

Hans:               Forza signore e forza signori presto sedete senza timori

Non spingete nè correte e il vostro posto raggiungete

Hunz:               Vi enunciamo per dovere  la maniera da tenere

            Non potete qui parlare, bere, uscire nè fumare

Hans:               Non si può neanche mangiare o la musica ascoltare

Siamo pronti ad agire e chi dovesse trasgredire

Hunz:               Non verrà perseguitato, ma soltanto rincuorato

Che chi parla ha sì da dire, ma il silenzio fa finire.

Hans:               Dunque sedete senza tormento

Hunz:               Buona visione e divertimento!

Il mercante Evaristo e il suo servo Laudari saranno i primi ad accogliere il pubblico portandolo a sedere.

Evaristo:          Presto seguiteci forza venite e cosa da dirvi abbiamo sentite

Su su coraggio non esitate siam qui per voi, cosa aspettate?

                        E tu pelandrone non stare a vedere indica a tutti dove sedere

Laudari:           Certo signore lo faccio lesto, avete sentito? Seguitemi presto!

Che fatica fare il servo, ma non posso ribellarmi,

o il padrone con il nervo non si esime dal picchiarmi

Evaristo:          Ma che fai essere inetto di parlare non ti ho detto

Laudari:           Io signore? Ma che dite? Sono zitto non sentite?

Evaristo:          Sento un servo che distrae questa gente che mi attrae             

Non vi sto prendendo in giro son sincero io vi ammiro

                        È per questo che presento un’offerta che è un evento!

                        Ecco fiale e flaconi di fantastiche emozioni

Laudari:           Se felici vi volete “Allegrinda” non perdete

                        Un goccetto di “Magogna” per provare la vergogna

                        Fiale, essenze e flaconi tutte colme di emozioni

Evaristo:          L’occasione non perdete, prezzi modici sapete?

                        Grandi offerte senza pari da Evaristo e Laudari. inchino

I due si sposteranno per ripetere, ad altri, una parte del testo con voce più bassa.

I medici girovagano con fare presuntuoso e, dandosi importanza, enunciano banali frasi salutari.

Dottico:            Tempo è di accomodarsi, di guardare e riposarsi

Artilico:           Un lieto convivere permette alla mente, di rallentare senza perderci niente

Cinatico:          Costante sport e allenamento, allontanano stress in ogni momento

Dottico:            Schiena diritta e pancia in dentro, siate in accordo col baricentro

Artilico:           Gran respiri ben profondi, per sembrare più giocondi

Cinatico:          Con i dolci state attenti, fanno male a pancia e denti

Tutti:                Uomo avvisato mezzo salvato!

Gino Pulisce con stanchezza

Gino:               Uffa che noia questo lavoro però ci vuole un pò di decoro

                        Scusate, potreste collaborare alzando le gambe per farmi spazzare?

                        Grazie, gentili, ora mi sposto. Voi, se potete, godetevi il posto.

Gli irrepressi si limitano a dire solo qualche frase per fare accomodare il pubblico e ogni tanto si incontrano scambiandosi occhiate di intesa e fermandosi a parlottare tra di loro.

Alcune parti finali del testo non saranno in rima e gli irrepressi le diranno sottovoce accertandosi prima che nessuno dei compagni le senta

Fifo:                 Benvenuti a tutti quanti, se c’è posto andate avanti

                        Tutto bene? Come state? E’ da molto che aspettate? ...O no?

                        State comodi sedete, siate pronti e non temete ...Non ancora!

Fiola:               Ma che pace che si sente, anche se c’è molta gente

Non c’è molto da aspettare, siamo pronti a cominciare

La giornata sembra mite, a voi piace? Che ne dite? Io ne ho viste di più belle

Rico:                Se volete accomodarvi sono qui per aiutarvi

                        Ogni luogo può esser giusto se ci state di buon gusto

                        Ecco un posto che può andare per chi ha voglia di ascoltare ...E tu non sembri il tipo!

SCENA 2

“GLI AMANTI”

Quando il pubblico sarà seduto tutti i personaggi termineranno le proprie frasi ed andranno dietro le quinte. Solo Hunz rimarra nel centro della scena per dare le ultime disposizioni al pubblico.

Si spengono le luci della sala e rimangono solo quelle di scena. Hunz inizia a rallentare il ritmo sia dei movimenti che delle battute quando all’improvviso entra Serena e corre verso di lui

Serena:             Oh amore, mi sei mancato, ma quanto tempo è passato?

Hunz:               Non lo so mia principessa, ma mi ami? Su confessa!

Serena:             Certo mia luce, come non mai, perché me lo chiedi? Tu non lo sai?

Hunz:               Volevo soltanto sentirtelo dire. E’ così dolce, riesci a capire?

Serena:             Sì lo capisco, perché ci amiamo! Da quanto tempo non ci vediamo?

Serena:             Oh.

Hunz:               Oh.

Serena:             Ma che dolce coincidenza

Hunz:               Sarà fato e provvidenza

Serena:             Non sto in me più dal fremore

Hunz:               E’ la forza dell’amore

Serena:             Oh.

Hunz:               Oh.

Serena:             Senti caro sei sicuro che il tuo amor per me sia puro

Hunz:               Si lo so mi sono accorto che mi manca del trasporto

Serena:             Anche io ho l’impressione che ti manchi l’emozione

                        Che ne dici se domani ci recassimo al mercato

per comprare due flaconi di passione da primato

Hunz:               Hai ragione ci conviene è da un pò che siamo spenti

Serena:             Ma la magica pozione ci darà emozioni ardenti

Hunz:               Ma lo sai che io ti amo?

Serena:             Si lo so, ma ora andiamo.

Serena trascina fuori Hunz un po’ seccata. Buio.

SCENA 3

“I VAGABONDI”

Si sentono delle voci da fuori

Ortica:              Dai sbrigati, sei la solita lumacona

Ortensia:          Ma che fretta c’è???

Ortica:              Sono curiosa di scoprire dove porta questa strada

Ortensia:          Beh, tu corri pure, ti raggiungo dopo.

Ortica entra in scena correndo si ferma e rimane affascinata da tutto ciò che vede

Ortica:              Ortensiaaa!!! Ortensiaaa!!! Dai sbrigati!!! Beh, peggio per lei si perderà il meglio. E questo cos’è? Sembra un albero di metallo... Brrr... E’ freddo che impressione!!! E questi rotoloni di plastica??? Sembrano... Sembrano...

Ortensia:          Entrando CESPUGLI!

Ortica:              Oh, finalmente sei arrivata, ma dov’eri finita???

Ortensia:          Ho fatto la tua stessa strada, solo che non ho corso come te.

Ortica:              Sei sempre l’ultima.

Ortensia:          E tu sempre la prima!

Ortica:              Certo così non mi perdo i momenti belli della vita.

Ortensia:          Si, come no!

Ortica:              Non voglio mica che qualcuno arrivi prima di me e si rubi tutte le cose belle.

Ortensia:          Certo, ma così corri corri corri e ti perdi il meglio senza che nessuno te lo rubi.

Ortica:              Sciocchezze. Non mi sono mai persa niente io!

Ortensia:          Ma se non ti sei nemmeno accorta che camminiamo su cellophane!

Ortica:              Ehi, ma è vero!!!

Ortensia:          Non te ne eri accorta.

Ortica:              No.

Ortensia:          Eh, ma tu corri corri corri...

Ortica:              Cosa vuoi dire?

Ortensia:          Beh, dopotutto non ti sei mai persa niente...

Ortica:              Dimenandosi come per attaccare Adesso smettila oppure...

Ortensia:          Eh, ma tu sei sempre la prima...

Ortica:              Correndo contro Ortensia AAAAAAAAAAAAHHHH!!!

I due rotolano un pò e poi cominciano a ridere, ritrovandosi sdraiati a guardare il cielo

Ortica:              Ehi, guarda quella nuvola come corre

Ortensia:          Sarà in ritardo

Ortica:              Dici?

Ortensia:          O forse non vuole che le altre nuvole le rubino il meglio...

Ortica:              Alzandosi di scatto per attaccare nuovamente Vuoi ricominciare???

Ortensia:          Ma no, no calmati, scherzavo! Su sdraiati qui vicino a me.

Ortica:              Mi piace passare il tempo a guardare le nuvole a volte fanno dei disegni incredibili!

Ortensia:          Mettendosi seduto e guardando l’orizzonte Ti sei mai sentita piccola piccola?

Ortica:              Per te chi ha inventato le nuvole?

Ortensia:          Ti sei mai sentita così piccola da aver paura del cielo???

Ortica:              Magari le ha disegnate un mago gigante

Ortensia:          Ma poi è proprio il cielo ad aiutarti a fartene una ragione e così non si ha più paura

Ortica:              E magari ha disegnato anche noi e tutto il resto

Ortensia:          Eppure a volte non basta e si ha voglia di cercare qualcos’altro, altrove.

Ortica:              Ovunque.

Ortensia:          Mi piace viaggiare

Ortica:              Anche a me!

I due rimangono un pò in silenzio a guardare il cielo

Ortensia:          Certo che è proprio strano questo posto

Ortica:              Hai ragione!

Ortensia:          E poi guardare il cielo sdraiati sulla plastica non è piacevole

Ortica:              Vero! Meglio su di un prato.

Ortensia:          Di tutti i posti che abbiamo girato questo è di gran lunga quello che si presenta più strano... Chissà come sono gli abitanti???

Ortica:              Perché? Dici che è abitato?

Ortensia:          Ah non lo so, ma se così fosse speriamo che siano almeno cordiali... L’ultima volta non abbiamo avuto un bel trattamento...  Soprattutto uno di noi due!!!

Ortica:              Ma come potevo immaginare io che nel regno di Grande Ugola non si potesse cantare???

Ortensia:          Certo che il nome era ingannevole. Ti ricordi come si erano arrabbiati?

Ortica:              Se mi ricordo??? Se non fossimo scappate velocemente ci avrebbero fatto a pezzettini.

Ortensia:          Però delle volte ci è andata anche bene... Ricordi la Collina del Re Uva?

Ortica:              Fiumi di vino

Ortensia:          Risate, canti.

Ortica:              Danze.

Entrambe:        WOW!!!

Ortica:              Quella è stata l’unica volta che mi è dispiaciuto andare via

Ortensia:          Ma che dici sciocca!!!

Ortica:              Ma si stava così bene!

Ortensia:          Sai benissimo come la penso!

Ortica:              Lo so, lo so... Mai fermarsi e guai ad affezionarsi

Ortensia:          Ci si fa male sai?

Ortica:              Ma io stavo bene!

Ortensia:          Beh, allora potevi rimanerci.

Ortica:              Con te è proprio impossibile parlare sei troppo cocciuta

Ortensia:          Io non ti ho mai obbligata a fare nulla

Ortica:              Ma chi ha detto questo... Certo che se tu fossi rimasta con me magari io...

Ortensia:          Si avvicina alle strade SSSSSSSShhh!!!

Ortica:              Vedi che non si può parlare con te? Appena una cerca di spiegarsi tu...

Ortensia:          SSSSSSSShhh!!!

Ortica:              Ma dammi almeno la possibilità di...

Ortensia:          Vuoi star zitta??? Ho sentito dei rumori. Credo stia arrivando qualcuno.

Ortica:              E non potevi dirmelo subito?

Si sentono un canto e delle grida

Ortensia:          Hai sentito???

Ortica:              Sembrano delle voci, chi sarà?

Ortensia:          Meglio nascondersi.

Ortica:              Perché? Credi siano pericolosi?

Ortensia:          Non lo so, ma se fossero cannibali golosi di straniero ai ferri vorrei scoprirlo con un certo vantaggio

Ortica:              Cannibali??? Nascondiamoci!!!

Ortensia:          Presto di qua e vediamo chi abita in questo strano paese. Si nascondono dietro altare

SCENA 4

“LA SFILATA DEGLI ABITANTI”

Serena, Gino, Evaristo, Laudari, Dottico, Cinatico, Artilico, Fiola, Rico, Fifo, Hunz e Hans entrano in marcia, al ritmo di un canto africano, sfilando come se fossero schiavi si fermeranno a bere ed usciranno di scena. (scena prettamente didascalica che mostra la condizione di un giorno che inizia) i due vagabondi osservano la sporgendo ogni tanto il capo.

Ortica:              Ma... Ma... Hai visto che roba???

Ortensia:          Uscendo con calma da dietro l’altare Mai vista una roba del genere!

Ortica:              Sembravano dei manichini imbambolati e poi hai notato che portavano tutti una maschera?

Ortensia:          Sì, l’ho notato ed erano anche vestiti tutti di bianco

Ortica:              Facevano impressione.

Ortensia:          Sembravano degli schiavi diretti ai campi!

Ortica:              E’ vero! Magari è proprio così!

Ortensia:          Ma non erano legati!

Ortica:              Beh, magari il loro padrone è gentile!

Ortensia:          Sarà, ma a me tutto questo non mi convince!

Ortica:              Sei sempre la solita diffidende. Ecco: cocciuta e diffidente! Se invece ti lasciassi andare...

Ortensia:          SSSSSSShhhh!!!

Ortica:              Ma allora sei proprio maleducata, ti stavo dicendo che...

Ortensia:          SSSSSShhhh!!!

Ortica:              Se mi facessi finire potrei dirti che...

Ortensia:          SSSSSShhh!!! Vuoi star zitta??? Ho sentito un altro rumore...

Evaristo:          Da fuori Laudariii, bestiaccia ma dove sei andato?

Ortensia:          Sta arrivando qualcuno, io mi nascondo tu fa pure come ti pare Esce

Laudari:           In bagno signore ma son già tornato!!!

Ortica:              Chi sta arrivando??? Ma dove vai??? Da quando sei così fifona eh??? Certo che non sei più quella di una volta Ortensia... Ortensia? Ortensiaaa???

Anche Ortica esce di corsa ed entrano in scena Evaristo e Laudari

SCENA 5

“IL MERCATO”

Evaristo entra in scena trasportato su un carrello spinto dal suo servo Laudari.

Evaristo:          Forza Lumacone spingere spingere e di esser stanco ti prego non fingere.

Bisogna essere i primi ad arrivare e il posto migliore lesti occupare

Laudari:           Lo so signore, ma io non sto fingendo, son più di tre ore che sto spingendo

Evaristo:          Fingendo Sei stanco poverino, vieni qua che ti dò un bacino gli tira un pizzicotto

Laudari:           Ahi che male così non vale

Evaristo:          E con questo? Forza muoviti, presto!

Laudari spinge Evaristo in centro e prende fiato.

Evaristo:          Beh? Ma che fai, ti riposi? Pelandrone come osi?

Laudari:           Ma signore quasi scoppio, siam nel centro così ad occhio

Evarsto:           Di che occhio stai parlando stai per caso vaneggiando?

                        Una vendita perfetta non sarà mai ben accetta

                        E non potrà mai funzionare se non badi a dove stare

                        Te l’ho detto mille volte, di piazzole ce n’è molte

                        Ma nel centro ben preciso va il mercante più deciso

                        Ci possiamo sistemare o dobbiam ancor parlare?

Laudari:           No signore non discuto a se stesso Forza asino cornuto

                        Senza proferir parola, verso il centro, su lavora si spostano

Evaristo:          Più a sinistra, Ma che fai? Ora a destra forza dai!

                        Un pelino ancora in là... Finalmente e ualà! Laudari cade

Che fatica che tormento comandare ogni momento

Che combini maledetto? Non sei mica sul tuo letto!

Non vorrai farmi restare qui seduto ad oziare?

Laudari:           Ecco arrivo faccio lesto e se riesco ancor più presto Laudari si alza e prende Evaristo dalle braccia

Evaristo:          Ma che modi disgraziato dalle braccia mi hai afferrato

                        Non saremo mica stanchi, forza prendimi dai fianchi

                        Ooohhh, non abbiamo ancor finito ora il posto va allestito

                        Su Laudari che fai impalato questo almeno l’hai imparato?

Laudari:           Certo mio illustrissimo signore “ogni luogo ha il suo valore

                        Ogni oggetto ha il suo posto, un suo nome ed un suo costo

                        E ciascuna soluzione ha precisa posizione”

Evaristo:          Bene, bravo così mi piaci, ma ora svelto lavora e taci

Laudari:           Questo siero colorato va riposto qui di lato

Evaristo:          Ma che dici che combini? Quello va negli angolini! Laudari lo sistema

                        Non così disgraziato al contrario va girato

                        Questa è “Scalda Passione” una magica lozione

Che sempre il sud deve guardare per poter poi funzionare

                        Forza sbrigati fai lesto e sistema tutto il resto

Laudari finisce di sistemare

Laudari:           Ecco fatto è servito... Finalmente abbiam finito!

Evaristo:          Cosa cosa? Non scherzare! Una prova devi fare

                        Prima che, così dal niente, venga fuori della gente

Laudari:           Ha ragione sono pronto, proverò che non son tonto

                        Venderò senza sosta l’emozione qua risposta

Evaristo:          Nooo!!! Che fai, sei impazzito! Il cervello ti è partito!

                        Come vendere pretendi se gli oggetti così prendi

                        dolce Son pozioni delicate, non van mica torturate

                        Van trattate con dolcezza prese con una carezza

Laudari            gurda stupito la dolcezza di Evaristo Quante cose da imparare, son maldestro, come fare?

Evaristo:          Bevi questo per potere la dolcezza possedere

                        Se vuoi bene a ciò fai sarà facile vedrai

                        Ora vieni qua a guardare forza su, non vuoi imparare???

Improvvisamente spunta da dietro il pubblico il mercante di parti del corpo

Filippa:                        Eccomi qua, sono arrivata, siate sinceri, vi sono mancata?

Evaristo:          ironico Sì, come no, quasi piangevo...

Laudari:           Veramente signore? Non lo sapevo

Filippa:                        scendendo Ciò che più al mondo desiderate porto con me, cosa aspettate?

                        Non esitate, non siate allocchi, ecco guardate rifatevi gli occhi:

                        Bocche carnose oppure sottili, labbra focose, sorrisi infantili!

Sguardi raggianti un poco anche storti, denti in avanti più bianchi e più forti!

Nasi all’insù per l’uomo canuto che fiutan ragù ad ogni starnuto!

Nasi a patata, nasi aquilini che ad ogni risata diventan carini!

Se siete stressati cosa aspettate? Il terzo occhio presto comprate!

Gambe slanciate mani più snelle, spalle possenti abbiamo anche quelle.

Grandi occasioni e pezzi speciali qui da Filippa... inchino Saluti cordiali

Evaristo:          Ma brava Filippa siamo raggianti hai forse bevuto emozioni frizzanti?

Fillippa:           Buongiorno Laudari, stai bene Evaristo? Io sono in gran forma, mi avete visto?

Evaristo:          Veramente signora? Non mi sembrava? Allora è per questo che prima gridava!!!

Filippa:            avvicinandosi minacciosa Sei sempre il solito non cambi mai, ma oggi ti batto, lo giuro vedrai.

Evaristo:          Vuoi forse metterti a confronto, di vender tutto oggi son pronto.

Filippa:                        Sarà una gara senza pari

Evaristo:          Oggi vendo anche Laudari

Laudari:           Io Signore? Non è bello...

Filippa:                        Io mi vendo mio fratello

Evaristo:          Un’idea proprio fantastica

Spunta improvvisamente Plausto che gridando si presenta

Plausto:                        Come vendere la plastica

Evaristo:          Anche Plausto è arrivato ora siamo al completo

Filippa:                        Su non essere sgarbato che il confronto è sempre lieto

Plausto:                        Gente affrettatevi non lasciatevi sfuggire la plastica migliore che vi potrà servire!

Buste trasparenti, spazzolini per i denti!

Recipienti con i fiori senza spine e senza odori

Con la plastica più dura, la tua borsa è più sicura!

Non riflette non trapassa, neanche l’aria a volte passa!

Quando cade non  si spacca non si rompe in tante parti

Il colore non s’intacca e non puoi neanche tagliarti

                        Presto allora che aspetatte, piante, scatole e posate

                        Oggi svendo tutto quanto, sono Plausto e me ne vanto

Evaristo:          Bene, anche tu sei arrivato... In ritardo: resta a lato!

Filippa:                        Non sarà la posizione a farti vendere, del resto.

Evaristo:          Vi darò una lezione che non scorderete presto

Plausto:                        Bene bene che accolgienza farò dura concorrenza

                        E vediamo chi dei tre oggi tutto venderà

Filippa:                        Sarò io, mica te!

Plausto:                        Tra non molto si vedrà.

I tre si immobilizzano tesi verso il pubblico in attesa della gente, Laudari li guarda e cerca di immobilizzarsi, ma non ci riesce.

Evaristo:          Ora presto stiamo pronti, tu Laudari non dormire

Filippa:                        Tra non molto saran tanti quelli che potran venire

Plausto:            Sono pronto e preparato è finito chi si arrende

Evaristo:          (annusa) Vi fidate del mio naso? State attenti... CHE SI VENDEEE!!!

Una musica divertente preannuncia l’ingresso degli abitanti e l’inizio del mercato, durante il quale si vedranno i cittadini nelle loro dinamiche quotidiane

Entrano per primi i medici che, ad ogni richiamo, si avvicineranno interessati al venditore

Evaristo:          Gran lozioni e intrugli vari il mio banco non ha pari

Dottico:            Son sincero niente male hai per caso delle fiale?

Evaristo:          Stiam scherzando mi si offende, ogni cosa qui si vende

Filippa:                        Non crediate all’evidenza qui c’è tutto all’occorenza

Cinatico:          Ehi guardate che non mente qui c’è un corpo veramente

Filippa:                        Occhi, nasi e pure denti

Medici:                        Entusiasti Per i nostri esperimenti!!!

Silenziosi entrano anche gli altri abitanti, tranne Serena che rimarrà fuori scena. Hans osserva Hunz che barcolla come ubriaco, mentre gli irrepressi appaiono apertamente addormentati.

Plausto:                        Ma che dite? Ma che fate ecco qua quel che cercate

                        Questi oggetti, e non mento, son per voi quasi un evento

                        E così gli esperimenti non avran più spargimenti

Artilico:           Quanta scelta e che piacere stare qui a poter vedere

Plausto:                        Hai sentito? Ma ti pare? Qui nessuno vuol comprare!

Filippa:                        Ho sentito sta tranquillo, poi vorranno questo e quello

Evaristo:          Però noi saremo scaltri, a Laudari forza prova a vendere a quegli altri

Laudari corre verso alcuni abitanti e cerca di vendere delle lozioni, la musica sale e tutto avviene nel silenzio. I medici ogni tanto osserveranno straniti Hunz e lo visiteranno preoccupati

Irrompe Serena e si reca da Evaristo, sussurra un paio di volte qualcosa all’orecchio del venditore, ma la musica si blocca improvvisamente!

Evaristo:          COSA??? SEI BOCCETTE DI FUSIONE L’INCREDIBILE PASSIONE???

Serena:             Imbarazzata Il problema è mio fratello che ogni volta sul più bello...

Tutti:                EEEH???

Serena:             Cosicchè la mia cognata, poveretta si è scocciata...

Tutti:                EEEH???

Serena:             Piangendo E da allora un gran timore sta avvolgendo il loro amore

Tutti:                EEEH???

Serena:             O ma insomma che maniere, posso averle per piacere???

Evaristo:          Come no questo è un mercato... SEI fusioni da primato

Serena si allontana di corsa incontrando di sfuggita Hunz. I due si guardano sconsolati e si dividono nuovamente, uno sostenuto dalla collega Hans, l’altra analizzando speranzosa le boccette acquistate.

Hans:               Ma che state ad aspettare, forza su, a lavorare

Il mercato riprende e ognuno si sposta verso il prodotto e il venditore più interessante

Filippa:                        OCCHI CHIUSI SENZA SOSTA? SGUARDO A PALLA E’ LA RISPOSTA

Plausto:                        FORZA A ME CARI DOTTORI MILLE FORME SENZA ODORI

Evaristo:          A Gino SE SEI STANCO PRENDI QUESTO NON PENSARE E BEVI LESTO

Gino beve e si anima veloce cantando “Le Figarò”, parte la stessa base musicale e il mercato continua

SCENA 6

“VIETO E SLEPPA”

La musica smette e tutti, stanchi, rallentano i movimenti. D’improvviso Hans zittisce tutti ed esce. Gli abitanti lo seguono con lo sguardo, si guardano tra loro, capiscono che sta per succedere qualcosa e bevono lesti una dose massiccia di entusiasmo. In seguito corrono verso la strada in attesa del ritorno di Hans!!! Una musica annuncia L’ARRIVO DELLA REGINA!!!

Hans rientra srotolando un tappeto BIANCO e si sistema sostenendo Hunz, mentre tutti si dispongono ai  lati del tappeto. Entra prima Sleppa che lancia coriandoli bianchi e si comporta da animatore di folle, seguito da Vieto che si atteggia tra la folla e si prepara al suo quotidiano discorso che farà parlando ad un megafono di cartone.

Vieto:               Grazie, grazie, abitanti del mio regno

E anche oggi ascoltate le parole che mi degno

Di donarvi come oro che mi sgorga dalla bocca,

son per voi come un tesoro e nessuno ve lo tocca

Solo io sono Vieto gran regina di alto ceto

Ed è bene che sappiate che ogni cosa che toccate

Dal terreno che sta giù, fino al cielo è anche più in sù

Tutto è mio, tutto è lieto, tutto quanto qui è di Vieto!!!

Io decido e comando cosa fare e anche quando

Ma lo faccio per voi altri io vi voglio sani e scaltri

E’ per questo che ho bandito le emozioni ed ogni rito

che potesse far soffrire o le pene far patire

Si lo so mi siete grati, come posso darvi torto

Su non state li impalati, non avrete il fiato corto?

Anche oggi vi ricordo che il lavoro quello duro

Senza remore vi porgo e così sarà in futuro!!!

                        Viva Vietopoli e i suoi abitanti

Che al passo coi tempi guardano avanti

Viva anche Vieto, colei che qui regna

La grande regina, che tutto vi insegna!

Il discorso viene enunciato tra le ovazioni degli abitanti che raggiungono il loro apice al termine di questi. La folla si placa.

Sleppa:             Mia immensa regina, illustre maestà son qui al suo fianco in tutta onestà

                        Ben pronto a servirla e portarle rispetto mi fulmini il cielo se non è come ho detto

Vieto:               Lo so lo so Sleppa mio caro, sei viscido, infame, meschino e baro

                        Ma è così che ti voglio: servile e fesso

Sleppa:             Mi lusinga signora, son pronto da adesso

Vieto:               Forza su dimmi, senza esitare, tutto procede in modo esemplare?

Sleppa aggiorna la regina che ogni tanto starnutisce

Sleppa:             Come ogni giorno prosegue il mercato e tutti la maschera hanno indossato

                        Starnuto di Vieto

                        I nostri gendarmi son vigili e attenti, non manca nessuno son tutti presenti

                        Starnuto

Vietopoli splende, con nostro piacere, nel bianco più bianco che si può vedere

                        Starnuto

                        Mi scusi regina se mi intrometto, ma è forse malata? Le faccio da letto!

Vieto:               Ma quale letto e quale malata, mi sento benissimo non son raffredata

                        Sei sicuro servo ingrato che qui tutto sia armonioso?

                        Il mio naso raffinato ha un prurito fastidioso

                        E se è come penso io questa qui è l’allergia

che mi prende quando in giro c’è qualcuno che mi spia

Sleppa:             Ma regina non si allarmi forse è solo un raffreddore

Vieto:               Presto chiamami i gendarmi e fai in fretta per favore

Se siam tutti qui presenti mi par ovvio di pensare

Che nascosto lì tra i tanti qualcun altro è da scovare

Sleppa:             Sua maestà non so che dire

Vieto:               Chi ti ha chiesto di parlare

Sleppa:             Ha ragione meglio agire

Vieto:               Forza presto a lavorare

Sleppa:             Attenzione ambulanti, venditori e scapestrati

                        Ascoltate tutti quanti ed agite ordinati

                        La regina ha il sentore che qualcuno stia spiando

                        Senza fa passar le ore FORZA AGITE! È un comando!

Tutto si ferma per un secondo in cui gli abitanti bevono. Una sirena preannuncia le ricerche che avvengono tra panico ed agitazione. Hans riesce a scovare Ortica e Ortensia e le porta al cospetto della regina

Sleppa:             Oh, mia regina non sbagliavate, che fiuto canino, ma come fate?

Vieto:               E’ un’allergia te l’ho già detto, forza portatele al mio cospetto

Sleppa si allontana dalla regina e si reca dai due vagabondi che intanto sono tra gli abitanti

Ortica:              Ahia, mi fate male, ma che modi!

Ortensia:          Non c’era bisogno di essere così brutali

Ortica:              Bruti, ecco!

Sleppa:             E voi chi siete? Confessate! E da spiar cos’avevate?

Ortensia:          Siamo solo due viaggiatrici capitate qui per caso io sono Ortensia e lei è Ortica.

Ortica:              Trattate sempre così i vostri ospiti?

Sleppa:             I nostri ospiti solitamente non ci osservano segretamente

Ortensia:          Ma non siam venute a spiare, è solo che abbiam sentito dei rumori e ci siamo spaventate e così abbiam deciso di nasconderci

Ortica:              Io non volevo!

Ortensia:          ORTICA!!!

Ortica:              Non volevo.

Ortensia:          Non stavamo facendo nulla di male per meritarci questo trattamento

Ortica:              Non siamo cattive... NOI!!!

Ortensia:          Ma perché ci guardate così??? C’è qualcuno con cui si può parlare pacificamente?

La folla si allarga e lascia spazio a Vieto

                       

Vieto:               Io sono Vieto, regina assoluta di tutta Vietopoli in questo momento,

                        La situazione ancora insoluta ora ha bisogno di un lesto intervento

Sono tra voi e come vedete vorrei soltanto potere parlare

Sleppa:             Certo Maestà se lo credete. In piedi voi, ad ascoltare!

Vieto:               Mi sembra ovvio che ci troviamo di fronte a un problema di valutazione

                        Quelle che spie noi credavamo altro non sono che brave persone

Ad Ortica Non sono cattiva e sarà ben guardato questo straniero che oggi è arrivato

                        Compito è di ogni abitante dare ospitanza ad ogni viandante

Sleppa:             Tutti i presenti hanno ben colto? La nostra regina il problema ha risolto

Ortica:              Questo si chiama parlare lei si che è una grande regina

Vieto:               MA... Se vero è che il benvenuto allo straniero gli è dovuto

                        Non si può neanche negare che c’è una patto da accordare

                        Siete ospiti in un paese che non ha tante pretese

                        Ma le regole sappiate vanno sempre rispettate

Ortica:              Abbiamo girato tanti paesi e ci siamo sempre trovate bene

Ortensia:          Quali sarebbero queste regole da rispettare?

Vieto:               Qui tutto è mio, tutto è di Vieto ed ogni giorno passa ben lieto,

                        E se volete quindi restare questa armonia non dovete intaccare

                        Ora ascoltate senza un lamento quel che da sempre è il regolamento

Hans si reca al centro sostenendo Hunz per enunciare le regole e il comportamento da tenere. Hunz cercherà con fatica di tenere il conto. Gli abitanti si posizionano come per inno nazionale e ripeteranno alcune parole insieme all’unisono

                                               

Sleppa:             Benvenuti sempre siate voi che adesso ci ascoltate

                        È Vietopoli sapete il paese che vedete

                        Il suo nome adorato la regina ha inventato

                        Perché tutto qui è di Vieto sia il davanti che il didietro

                        Sia il disotto che il di sopra e ogni anfratto che si scopra

Hans:               Siamo lieti di ospitarvi ma è dovere mio informarvi

                        Che per ogni suo abitante c’è un mestiere e da mangiare

                        E così è per il viandante che però dovrà accettare

                        Delle regole precise che verranno ora elencate

                        Che sono state già decise e non saran modificate

Tutti:                Uno!

Hans:               Prima regola assoluta che bisogna rispettare

                        È l’assenza del colore, solo il bianco può brillare

Tutti:                Due

Hans:               Ogni volto va coperto da una maschera aderente

Cosicchè ogni espressione conti poco più di niente

Tutti                 Tre

Hans:               E’ possibile parlare con chiunque apertamente

                        Ma si deve farlo in rima questo è un obbligo imponente

Tutti:                Quattro

Hans:               E’ vietato qui provare ogni tipo di emozione

                        Ma chiunque può comprare qualche magica pozione

                        Evaristo può fornire, a chiunque le volesse,

                        Dei flaconi di emozione, solo quelle son permesse

Tutti:                Cinque

Hans:               Ogni cosa qui è divieto e non tutto sempre vale

                        La regina adorata ha il controllo generale

                        Mai nessuno si può opporre è vietato ribellarsi

                        A che serve stare male? Molto meglio rassegnarsi!

Sleppa:             Tutto quanto qui è di Vieto e di dirlo sono lieto

Tutti:                Tutto quanto qui è di Vieto e di dirlo sono lieto

                        Tutto quanto qui è di Vieto e di dirlo sono lieto

Tutti ripetono “entusiasti” come in una manifestazione e Vieto balla goffamente e soddisfatto, mentre Ortica ed Ortensia guardano perplesse la scena

Vieto:               Bene, bene che dite? Queste regole gradite?

                        Non son molte e poi è un aiuto, non accetto alcun rifiuto!

Ortica:              Beh, in effetti sono poche

Ortensia:          Questo è innegabile... Forse un poco rigidine, ecco... Mammamia come si è fatto tardi, vero Ortica?

Ortica:              Perché? Dove dobbiamo andare?

Ortensia:          Come “dove”? Non ricordi che avevamo quell’appuntamento urgente che ora ci obbliga ad andare via, anche se in realtà ci piacerebbe rimanere...

Ortica:              Aaah, l’appuntamento, già è vero... Uff, come è tardi... Come passa il tempo quando ci si diverte, vero?

Vieto:               Un momento dove andate? La risposta non ci date?

Ortensia:          Non è per mancare di rispetto, ma è solo che noi abbiamo abitudini strane.

Ortica:              E poi parlare in rima è troppo difficile per due tontolone come noi

Ortensia:          Magari ci vorrebbe toppo tempo per... Per capire, o fare amicizia

Ortica:              Abituarsi

Ortensia:          Accettare

Ortica:              Condividere

Ortensia:          Rassegnarsi

Vieto:               Se non erro il mio gran fiuto sta annusando un bel rifiuto

                        Ve lo chiedo gentilmente, sono calma lo vedete?

                        Ho capito veramente? Voi tra poco ve ne andrete???

Vagabonde:     SI! Girano le spalle e fanno per andarsene

Vieto:               Irritato Non lo ammetto questo è troppo, mi si offende per davvero

                        Forza Sleppa al galoppo catturate lo stranierooo!!!

Ortica ed Ortensia cercano di scappare, ma vengono catturate e legate el centro della paese. Saranno coperte da un telo bianco e obbligate ad indossare una maschera.

Vieto:               Ecco fatto bel lavoro ora tutto è regolare

                        I miei medici vedrete vi sapranno esaminare

                        Vi porranno test grandiosi per poter così sondare

                        Come siete veramente, vi si cerca d’aiutare.

                        Questo giorno mi ha stancato terminiamolo al momento

                        Lo straniero ormai è pronto: Che ci sia L’INSERIMENTO!!!

Tutti escono lasciando sole le due vagabonde che si guarderanno disperate e cercheranno inutilmente di liberarsi

SCENA 7

“L’INSERIMENTO”

Ortensia:          Ortica? Stai bene?

Ortica:              Mai stata meglio! In fondo chi non ha desidertato almeno una volta nella vita di esser legata in una piazza, alla mercè di individui bislacchi???

Ortensia:          Hai sempre voglia discherzare tu! Bisogna al più presto trovare una soluzione. Non mi piaceva il modo in cui pronunciavano la parola INSERIMENTO!

Ortica:              Chissà di che si tratta??? E se fosse come dicevi tu?

Ortensia:          Che cosa?

Ortica:              Magari sono dei cannibali... trattenendo il respiro dalla paura E forse vogliono INSERIRCI nelle loro pance

Ortensia:          Ortica! Non dirlo neanche per scherzo! È inutile ora allarmarsi per nulla. Non dobbiamo fare altro che aspettare speranzosi... Vedrai che andrà tutto bene.

Ortica:              Se lo dici tu.

Ortensia:          Hai sentito, no?            Saranno i medici ad occuparsi di noi, vedrai che saranno professionisti seri ed equilibrati... Probabilmente sono le persone più sagge di Vietopoli e capiranno la nostra situazione.

Ortica:              E ci aiuteranno???

Ortensia:          Ma certo! Sono medici!

Ortica:              Dottori!

Ortensia:          Saranno sicuramente diversi dagli altri abitanti: meno strani, meno strampalati, bizzarri...  

I medici entrano ed escono con un carrello fingendo sia l’ambulanza, simulandone i suoni

Ortica:              Ironica Dicevi???

Ortensia:          Stai zitta!

I medici rientrano in scena, si danno un tono, guardano le due pazienti ed iniziano a confrontarsi.

Artilico:           Illustri dottori ed esperti scienziati, ancora una volta siam stati chiamati

                        Ad intervenire con molta coscienza, offrendo al mondo la nostra sapienza

Dottico:            Mi si concedano dubbi e timori di fronte al caso di questi signori,

                        Siam qui presenti volti a capire se lo straniero si può inserire?

Cinatico:          Senza alcun dubbio, certo collega! Il suo discorso non fa una piega

                        Amici miei cari è giunto il momento di metterci all’opera:

Tutti:                INSERIMENTO!

I medici si avvicinano ad Ortica e Ortensia, che sono ancora legate

Artilico:           Buongiorno signori vorremmo farvi alcune domande per collocarvi

                        Meglio nel mondo in cui vivamo se siete pronti incominciamo

Ortensia:          Siamo pronte

Ortica:              Facciamo in fretta però!

Dottico:            Ci direte sempre il vero?

Entrambe:        SI!

Dottico:            Chi di voi è lo straniero?

Ortensia:          Beh, io.

Ortica:              E anche io

Dottico:            SI DENOTA CONFUSIONE ED UNA SCARSA DISTINZIONE

                        TRA LA PERSONALITA’ ED UNA PROPRIA IDENTITA’

Cinatico:          Altra richiesta del tutto informale: qualcuno di voi si crede normale?

Ortensia:          Ma che centra questo, non capisco!

Cinatico:          Sentenziando BASSO LIVELLO DI COMPRENSIONE DELLA PROPRIA SITUAZIONE

Ortica:              Ma...

Dottico:            Liberandole Io direi di passare all’apparato muscolare

                        Forza in piedi, non tardate e il collega mio ascoltatre

Artilico:           Adesso dovete provare a tenere la posa dell’albero senza cadere

Ortensia:          La posizione dell’albero??? E com’è?

Artilico:           Braccia allargate e gamba alzata... Mmm... SUDORAZIONE PIUTTOSTO ELEVATA

Cinatico:          Ora provate ad alzarle entrambe...

Ortica:              Dopo averci provato inutilmente Ma è impossibile!

Cinatico:          EQUILIBRIO PRECARIO A STAR SULLE GAMBE

Ortensia:          Ma ci state prendendo in giro?

Ortica:              Io comincio a perdere la pazienza.

I medici si allontanano per confrontarsi, mentre Ortica e Ortensia li guardano preoccupate.

Artilico:           Ritengo colleghi che il risultato dopo gli esami soggiunga immediato

                        A tal proposito cerco un confronto che mi permetta di esser più pronto

Dottico:            Senza alcun dubbio sono convinto che qui il problema può essere vinto

Cinatico:          Condivido signori i vostri pensieri bisogna aiutare questi stranieri

Dottico:            Siamo d’accordo in modo esemplare mi sembra chiaro: BISOGNA OPERARE!!!

Ortica:              CHE COSA??? OPERARE???

Ortensia:          Ma... Ma... E’ proprio necessario?

I medici escono da un lato per riprendere l’ambulanza

Ortica:              Ortensia hai sentito???

Ortensia:          Certo che ho sentito.

Ortica:              Che si fa ora? Si aspetta ancora speranzosi???

Si sente la sirena dell’ambulanza

Ortensia:          No. Adesso si scappa!!!

Escono entrambe dall’altro lato. Artilico però rientra dal lato opposto con Ortensia prigioniera

Artilico:           Ma che fretta dove andavi per fortuna che passavo

                        Quasi quasi mi scappavi e poi dimmi: chi operavo?

Ortensia:          Lasciami andare! Ma è proprio necessaria l’operazione!

La lega ancora al centro della piazza

Ortensia:          E Ortica? Che fine ha fatto... E SCAPPATA??? Lasciami stare ti ho detto, non voglio essere inserita in questo paese di matti!!!

Artilico:           Mi dispiace ma il futuro la regina ha gia deciso

            E se ora non la curo sarò certo ben deriso

            Si rassegni e beva questo, le porge una boccetta non mi obblighi a forzarla

            Faccia quello che le ho chiesto servirà a tranquillizzarla

Ortensia:          Ma questa è una boccetta delle vostre? Una di quelle che da emozioni???

Artilico:           Affermativo, una tra tante. Ma adesso si sbrighi mia cara viandante

Ortensia:          E va bene Beve Mmm... Niente male, forse un pò troppo dolciastra, ma ha un buon sapore. Che cos’è?

Artilico:           Con una goccia di Ninnaniglia dormi, per giorni, da meraviglia

Ortensia:          Un sonnifero??? Beh, non vorrei deludervi, ma io faccio proprio fatica ad addormentarmi, potrebbe non funzionare. Ci sono delle volte che passano ore prima che… Si addormenta all’improvviso

Entrano Cinatico e Dottico

Cinatico:          Niente da fare ci è proprio scappata e dire che quasi l’avevo acciuffata

Dottico:            Certo lontano non potrà stare, ben presto l’amica vorrà aiutare

Artilico:           Invece questa è sistemata, come vedete si è addormentata

Dottico:            Allora andiamo senza esitare che domattina dobbiamo operare

Entra Hans

Hans:               Fermi un momento non ve ne andate ho delle cose che debbo dire

                        Illustri dottori vi prego ascoltate magari voi potrete capire

Dottico:            Hans che succede? Sembra importante. Parlaci pure senza timori

Hans:               Farlo qua fuori non è invitante, vorrei parlarvi nei laboratori

Cinatico:          Non c’è problema forza su andiamo e il nostro amico attenti ascoltiamo

Artilico:           Facciamo veloci muoviamoci presto, è notte e tra poco sarà buio pesto!

Escono tutti lasciando Ortensia addormentata al centro della scena

SCENA 8

“LA NOTTE”

E’ notte. L’occhio gigante riposa e si sente il suo russare accompagnato da una musica “leggera”.

Mentre tutti dormono qualcuno non riesce a star tranquillo

Entra spaventata Fifo.

Fifo:                 Non c’è mosca nè ronzio, son presente solo io.

                        Sono sola e senza sosta sto aspettando una risposta

Rico:                Sto arrivando non c’è fretta, non son mica una saetta

                        Giusto il tempo di sentire la tua voce e di venire

Fifo:                 La vuoi smetter di gridare che qualcuno può arrivare?

                        Manca Fiola l’hai veduta?

Rico:                Neanche l’ombra ma ho un sospetto...

Fifo:                 Di che cosa? Si è perduta?

Rico:                Che lo faccia per dispetto!

Fifo:                 Non può essere così, tra non molto sarà qui!

Rico:                Ma lo sai che è un po svitata e...

Fiola:               Sono qui sono arrivata

Fifo:                 Zittisce tutti e si guarda intorno Ssssshhhh!!!

I tre girano per lo spazio e controllano che non ci sia nessuno in giro e per le strade, poi si radunano in centro e tolgono la maschera

Rico:                Ah, era ora.

Fiola:               Non la sopportavo più

Fifo:                 Parlate più piano vi ho detto

Rico:                Ma si, ma si!

Fiola:               Tanto chi vuoi che ci scopra a quest’ora della notte

Fifo:                 Sempre meglio essere prudenti, se qualcuno sente che non parliamo in rima...

Rico:                Ma chi vuoi che ci senta?

Fifo:                 Se ci vedessero senza maschera...

Fiola:               Beh??? Mica è la prima volta?

Fifo:                 E già! E visto che ci sei perché non metti anche i manifesti imitando uno strillone ATTENZIONE ATTENZIONE TRE CITTADINI INSONNI OGNI NOTTE TOLGONO LA MASCHERA E NON PARLANO IN RIMA!!!

Fiola e Rico:    Ssshhhhhh!!!

Rico:                Ma ti sei ammattita???

Fiola:               Senti: non è colpa nostra se non riusciamo più a dormire!!!

Fifo:                 Scusatemi, ma è che sono agitata. Prima ho temuto che non arrivaste più... Ho pensato che magari questa notte vi eravate addormentati e che sarei rimasta sola

Rico:                Seee... E chi se la ricorda l’ultima volta che ho dirmito!!!

Tutti guardano fuori tristemente e con gli occhi sbarrati mentre da dietro spunta Ortica che, vedendo i tre, si meraviglia e si nasconde rimanendo in ascolto

Fiola:               Tutte le notti la stessa storia.

Rico:                Appoggi la testa al cuscino.

Fiola:               Gli occhi aperti.

Fifo:                 I rumori

Fiola:               Il caldo

Rico:                La sete

Fiola:               La coperta corta

Fifo:                 La pipì

Fiola:               Il freddo

Rico:                La fame

Fiola:               E l’ansia sale

Rico:                Come un serpente che cresce nella pancia

Fifo:                 Che schifo!

Fiola:               E poi quell’impulso, quell’istinto di propulsione che spinge dalle viscere, quella sensazione di...

Rico:                Di...

Fifo:                 PIPI’!!!

Rico e Fiola:    Ecco!

Fiola:               E invece non ti scappa niente

Fifo:                 Neanche una goccia

Tutti:                Sospirano Eeehhhh!!!

Fiola:               Su, su basta piangersi addosso

Fifo:                 Ortensia si rigira nel sonno muove Si è mossa!

Fiola:               Chi?

Fifo:                 La pi-pi la pi-pi la pi-pi...

Rico:                Devi andare in bagno?

Fifo:                 Ma no! La prigioniera!

Fiola:               Beh, certo che si muove, l’hanno imbottita di “Ninnaniglia e dormi per giorni da meraviglia”

Rico:                Fino a domani non la sveglieranno neanche le cannonate ridendo BUM BUM BUM

Fiola:               Chissà dove hanno portato quell’altra?

Fifo:                 Guardandola Voi dite che la inseriranno?

Fiola:               Così vuole la legge!

Fifo:                 Ma non è giusto!

Rico:                Glielo dici tu alla regina?

Fifo:                 A me però sta simpatica

Fiola:               Chissà cosa si prova?

Rico:                A far che?

Fiola:               A provare, dico, chissà che cosa si prova?

Fifo:                 Il nonno del nonno di mio nonno diceva che suo nonno era libero di provare tutte le emozioni che voleva.

Fiola:               Magari è più semplice di quanto non immaginiamo

Rico:                Ma se non sappiamo neanche da che parte cominciare!!!

Fifo:                 Magari lei lo sapeva

Irrompe Ortica

Ortica:              LO SO IO COME SI FA’!!!

I tre irrepressi si coprono subito il volto con la maschera e indietreggiano per scappare

Fiola:               Ma che vuoi? Cosa abbiam fatto? Non sarai per caso matto?

Fifo:                 Non ci fare spaventare... La puoi smettere di urlare?

Rico:                Su stai calma non temere, passavam di qui un momento

Fiola:               Ma se a te può far piacere ce ne andiamo come il vento

Ortica:              Perché parlate in rima?

Rico:                E’ normale non ti pare?

Fiola:               Sol così sappiam parlare!

Ortica:              Non è vero!

Fifo:                 Non ci credi? Cosa dici?

Fiola:               E’ così che siam felici.

Ortica:              Voi mentite! Vi ho sentito prima e non parlavate in rima!

Rico:                Falsità pura eresia presto andiamocene via

Si allontanano

Ortica:              Voi siete come me, avete solo bisogno di tempo e magari io vi posso aiutare. Non dovete aver paura, soprattutto di voi

Rico:                Tu ti sbagli ma che dici siamo solo degli amici

Fiola:               Che son qui a chiacchierare ed il tempo fan passare

Fifo:                 Come è tardi meglio andare, che ne dite? Che vi pare?

Gli irrepressi escono

Ortica:              Gridando Siete dei fifoni cocciuti! La mia amica domani verrà Inserita e io ho bisogno di voi per aiutarla. Come potrete vivere con questo peso sulla coscienza? Ah già, forse da queste parti il rimorso costa troppo e magari voi non potete nemmeno permettervi della rabbia, se non con qualcun altro almeno con voi stessi, e comunque se fossi in voi io investirei dei risparmi sul CORAGGIO!!! O di quello è vietata la vendita???

Ortica, guardando tristemente la sua amica legata, aspetta inutilmente che qualcuno torni

Ortica:              A se stessa Ma si, tornate pure nelle vostre casette al calduccio, tanto non riuscirete a dormire neanche questa notte... Tornando a griadare E se proprio lo volete sapere io so che cos’è quell’impulso che provate di notte e che non vi fa dormire... E NON E’ PIPI’!!!

Lentamente i tre irrepressi rientrano

Fiola:               Tu lo sai?

Ortica:              Beh, credo di saperlo.

Rico:                Cosa vuol dire credo?

Fifo:                 Non ci stai prendendo in giro, vero?

Ortica:              Vedi, io so che il nonno, del nonnno, del nonnno di tuo nonnno diceva la verità e so anche che cosa si prova nel provare.

Fiola:               E cosa centra questo con la nostra insonnia

Fifo:                 E con la pipì???

Rico:                Sii più chiara!

Ortica:              Ci proverò! Mi sembra di aver capito che qui a Vietopoli non si possano provare liberamente le emozioni.

Fiola:               Vero!

Ortica:              Beh, allora può essere che questa condizione vi obblighi a sopprimere una parte di voi

Rico:                Sì, può essere!

Ortica:              Ma questa parte di voi di notte, quando il vostro corpo si rilassa e la mente si alleggerisce non riesce più a...

Evaristo:          Da fuori ANCORA???

Fiola:               Attenzione sta arrivando qualcuno!

Fifo:                 Uffa, proprio sul più bello!

Rico :               Presto nascondiamoci

Tutti si nascondono mentre Entrano Evaristo e laudari

Evaristo:          Forza sbrigati non tardare, oh ecco un posto che può andare

Laudari:           Finalmente non resisto, ma che accade non capisco???

Evaristo:          Stai scherzando? Un’altra volta? Di pazienza non è ho molta!

Laudari:           E chi scherza? Fossi matto! Preoccupato Non mi scappa tutto a un tratto

Evaristo:          Ogni volta fai una tappa e poi invece non ti scappa

Laudari:           Nella pancia mi si muove qualche cosa e mi duole

Evaristo:          Si lo so me lo hai già detto è un problema poveretto

                        Ma lo sai che qualche volta anche a me mi si rivolta

Laudari:           Io signore vorrei stare un po in pace se le pare

Evaristo:          E va bene è concesso ma controlla in giro adesso

Laudari:           Ispeziona in giro Siamo soli e tutto tace

Evaristo:          E godiamoci la pace

Levano la maschera e mentre Evaristo si gode la pace, Laudari continua a guardarsi la pancia

Evaristo:          Aaahhh!!! Che bellezza questo momento. Come va Laudari?

Laudari:           Non lo so.

Evaristo:          Come “non lo so?” Non era quello che volevi?

Laudari:           Si è vero, ma questa volta sembra non bastare... Il mal di pancia non mi è passato

Evaristo:          Beh, sarai stressato in fondo e già da un po’ di tempo che non riesci a dormire

Mentre Evaristo parla Laudari sviene senza che il primo se ne accorga. Gli altri intervengono e aiutano Laudari a riprendersi mentre ancora evaristo parla ignaro di tutto

Evaristo:          E poi devi far passare un pò di tempo, il tuo corpo dovrà abituarsi. Ma sai che ultimamente anche io ho avuto quella sensazione strana di cui parli sempre. E’ come se qualcosa mi si muovesse dentro e volesse uscire. Allora mi alzo e bevo una goccia di Ninnaniglia, ma ultimamente non basta. Da un pò sembra che le mie pozioni non siano più così efficaci... Mah, sarà il cambio di stagione... Comunque riesco sempre a riprendere il sonno, ma vengo puntualmente interrotto da un bisogno improvviso, da un impulso... E’ come una sensazione di... di...

Fifo:                 PIPI’

Evaristo:          Ecco, pipì! Hai proprio ragione è come se scappasse forte la... Si gira FIFO?!?

Fiola:               Evaristo

Evaristo:          Fiola, Rico

Ortica:              Alzando il dito come per dire “ci sono anche io” Ortica

Evaristo:          Laudari???

Rico:                Beh, se hai finito con il censimento magari ora puoi darci una mano

Evaristo:          Ma che fate senza maschera e perché non parlate in rima???

Fiola:               E tu???

Evaristo:          Io? Ehm... E che cosa avete fatto a Laudari???

Ortica:              Stavo giusto spiegando a loro che io credo che siate tutti in una situazione particolare e così il vostro corpo la notte...

Fiola:               Attenzione arriva qualcuno

Fifo:                 Ancora???

Rico:                Presto nascondiamoci.

Ortica:              Mmm... Ma è peggio di nascondino qui!

Tutti si nascondono portando via di peso Laudari. Entrano Gino, Filippa, Plausto, Hans, Hunz, Artilico, Cinatico, Dottico e Serena. Hans fa strada con un medico e controlla che non ci sia nessuno, gli altri seguono straniti, mentre Hunz barcollante e sorretto da Serena.

Hans:               Presto di qua, seguitemi

Dottico:            Non perdete tempo, non possiamo farci scoprire

Gino:               Ma perché ci avete portato qua di notte?

Filippa:                        E che bisogno c’era di togliere le maschere?

Plausto:                        E come mai, dopo tanto tempo, proprio ora ci chiedete di non parlare in rima?

Hans:               Si, ma solo per questa notte!

Filippa:                        Ma se qualcuno ci scopre...

Cinatico:          E’ solo una forma di precauzione

Gino:               Precauzione???

Plausto:                        Perché???

Filippa:                        Guardate che non finisce qui, io...

Hans:               Ssshhhhh!!! Insomma se state un attimo zitti vi spiegheremo tutto!

Artilico:           La situazione è delicata ed è per questo che abbiamo deciso di affrontare il discorso in segreto, incontrandoci di notte

Filippa:            E gli altri???

Hans:               Avremmo dovuto chiamare tutti, ma non volevamo una divulgazione esagerata di notizie che potesse scatenare il panico e poi questa notte sembra proprio che in casa non ci sia rimasto nessuno.

Dottico:            Cosa vuoi dire?

Hans:               Evaristo e Laudari non c’erano, neanche Fiola era in casa e di Rico nemmeno l’ombra.

Artilico:           Strane coincidenze

Lunga pausa di riflessione dei medici

Plausto:            Insomma, dateci una spiegazione

Hans:               Ai medici Siete pronti?

Medici:            Affermativo!

I medici con l’aiuto di Serena e Hunz imitano il racconto di Hans

Hans:               Ultimamente mi è sembrato di notare strani comportamenti in giro per il paese e così ho deciso di effettuare minuziosi ed efficaci controlli per assicurarmi che tutto procedesse per il meglio e che le regole fossero rispettate. Nonostante i controlli non dessero nessun riscontro continuavo a notare atteggiamenti ambigui in questo o in quello e così mi sono rivolto alla medicina

Dottico:            Ehm... Dopo varie ricerche sostenute attraverso i sofisticati mezzi in nostro possesso

Cinatico:          Dopo accurati accertamenti e indagini di mercato

Artilico:           Dopo continue ipotesi e certe esperienze, abbiamo concluso...

Hans:               NULLA!!!

Si stringono la mano soddisfatti

Filippa:            Ma ci state prendendo in giro????

Gino:               Io me ne torno a letto

Plausto:            Volete spiegarci perché siamo qui, così!!!

Lentamente gli altri spuntano da dietro

Hans:               Beh, in un primo momento non avevamo scoperto nulla, è vero, ma nonostante il fallimento di queste prime indagini, in seguito scoprimmo che le mie ipotesi non erano infondate.

Artilico:           Indica Hunz Vedete questo soggetto?Bene, abbiamo il timore che egli sia molto malato

Hans:               Ultimamente Hunz sembrava sempre più debole e non riusciva più a reagire nonostante continuasse ad ingerire sostanziose dosi di passione allo stato puro, vero Serena?

Serena:             Io cercavo di aiutarlo in tutti i modi ma lui... Lui... Peggiorava ogni giorno di più Beve e piange ho iniziato a pensare di essere io il problema. Era come se non riuscisse più a dimostrarmi il suo amore... Sembrava completamente vuoto... Guardatelo!!!

Tutti guardano Hunz che fissa il vuoto e gioca come bambino

Filippa:            Cosa gli è successo???

Dottico:            Il troppo tempo passato a reprimere le emozioni e il continuo controllo effettuato sulla propria coscenza sta portando il corpo ad una naturale e fisiologica risposta somatica

Artilico:           Il timore più grosso è che in tutto il paese possa presto diffondersi una terribile epidemia di... EMPATITE!!!

Plausto:            Ma in che cosa consiste?

Cinatico:          E’ possibile che il nostro corpo durante la notte invece di rilassarsi e rilasciare le tensioni, metta in atto un processo inverso

Artilico:           Provocando in tutti noi insonnia e la crescita di un impulso, un bisogno, una sensazione di... Di...

Escono tutti

Fifo:                 PIPI’!!!

Hans:               Ma... Fifo

Dottico:            ORTICA!!!

Evaristo:          Filippa

Plausto:            Evaristo

Fiola:               Hans

Gino:               Laudari

Cinatico:          Rico

Laudari:           Dottico

Artilico:           Fiola

Fifo:                 Gino

Ortica:              Ma è proprio necessario fare ogni volta l’appello?

Evaristo:          Anche voi qui???

Filippa:            Senza maschera???

Plausto:            Senza rime???

Parlano tutti insieme

Ortica:              BASTAAA!!!! Ma la volete finire di fare tutto questo baccano? Come potete spiegarvi in questo modo??? E poi non mi sembra che c’è ne sia bisogno. Ma non vi siete accorti di come siete tutti pieni di emozioni in questo momento?

Tutti si guardano a vicenda riflettendo in silenzio

Filippa:            Hei, ma Ortica ha ragione! Io ero arrabbiata, ma non ho bevuto nemmeno una goccia di Furibonda

Fiola:               Anche io ero agitata e adesso devo dire che stò decisamente meglio

Hans:               Ma è proprio quello che cercavamo di spiegarvi poco fa

Dottico:            Per questo vi abbiamo chiesto di non indossare la maschera e di non parlare in rima

Cinatico:          Si, perché l’unico modo per non ammalarsi di EMPATITE è liberarsi dalle oppressioni

Laudari:           Ma a me piace la maschera!

Ortica:              Insomma nessuno vi chiede di liberarvi da maschera e rime, ma solo di poter scegliere liberamente di poterle indossare o togliere

Fifo:                 E la pipì???

Artilico:           Se torneremo ad essere liberi il nostro corpo non avrà più bisogno di sfogarsi di notte

Dottico:            Ed eviteremo di diventare così! Indica Hunz e tutti osservano

Gino:               Ma è terribile

Laudari:           Poverino

Evaristo:          Cosa bisogna fare allora per non ridursi così?

Cinatico:          Smettere di vivere reprimendosi.

Dottico:            Levare la maschera

Artilico:           Parlare liberamente

Filippa:            E come la mettiamo con la Regina Vieto?

Evaristo:          E’ vero, non ci permetterà mai di comportarci così

Ortica:              Ma se sarete uniti non potrà non ascoltarvi

Hans:               Tu non la conosci

Ortica:              Ma provarci non vi costa nulla

Silenzio

Fiola:               Ha ragione Ortica! Siamo tutti ad un passo da questo Indica Hunz e Serena piange forte

Fifo:                 Io non voglio ridurmi così

Evaristo:          Ma chi ci assicura che facendo così tutto si aggiusterà

Ortica:              Io posso guarirlo

Medici:            Tu puoi guarirlo???

Serena:             Cosa aspetti allora???

Ortica:              Ma se riesco a guarire Hunz, voi ci lascerete andare via?

Hans:               Ci proveremo!

Ortica:              Fatemi spazio Va verso Hunz Hunz, lo so che mi senti e so anche che non vorresti trovarti in questa situazione. Io posso aiutarti, ma tu ti devi fidare di me. Rapiti dal momento tutti copiano quel che fa Hunz Ora stai calmo, rilassati e respira profondamente... Così, bravo, stai andando benissimo. Ora ascolta, metti una mano sul petto, riesci a sentire quel rumorino simile al ticchettio di una sveglia ma più lieve e dolce? Tutti battono sul proprio petto Beh, quello è il tuo cuore, non fare nulla, non giudicarlo, stallo semplicemente ad ascoltare

Ortica fa cenno a Serena di avvicinarsi e di prendere la mano di Hunz. Il battito aumenta, diventa galoppo. Hunz inizia ad emettere un lamento che lentamente diviene un grido e, spaventato, scappa via veloce. Tutti guardano Ortica chi deluso chi arrabiato

Serena:             Ma dov’è andato?

Ortica:              Imbarazzata Ehm... Credo sia scappato

Plausto:                        Sì, ma a me non sembrava proprio guarito, piuttosto sconvolto

Ortica:              Beh, forse è stato un pò scioccato dalla scoperta

Filippa:                        Questa donna ci ha preso in giro avremmo dovuto far fare ai nostri medici

Dottico:            Il paziente andava operato d’urgenza

Artilico:           E voi avreste dovuto seguire i nostri consigli

Cinatico:          E aspettare il tempo dovuto

Ortica:              Hunz si deve essere spaventato di se stesso, ha sentito il suo cuore... Vivo!!! Forse voi ora non potete capire, ma tutto questo...

Hans:               Ti abbiamo dato una possibilità e il risultato è stato quello che si è visto Serena piange

Laudari:           Ma era bello sentire il cuore

Evaristo:          Taci tu asino

Gino:               Vabbè, allora io me ne torno a dormire.

Fiola:               Attenzione arriva qualcuno

Fifo:                 Ancora???

Rico:                Presto nascondiamoci.

Ortica:              Certo che siete monotoni da queste parti

Si nascondono tutti. Entra Sleppa, lanciando i coriandoli, seguito da Vieto

Vieto:               La vuoi finire di fare il pagliaccio? Non è il momento di festeggiare.

                        Se non la smetti ti taglio un braccio, forza mettiamoci a controllare

Sleppa:             Non c’è nessuno regina infinita, tranne il viandante che sta riposando

                        Dov’è quell’altra che va inserita? Erano due o sto sbagliando?

Vieto:               Sarò sincera: non mi interessa, sapranno i medici dove l’han messa

                  Ciò che ritengo ora importante e di potermi fermare un istante

Tolgono entrambi la maschera mentre lentamente gli abitanti entrano in scena minacciosi. Sleppa si accorgerà di loro, ma bloccato dalla paura non riuscirà ad avvisare in tempo la regina

Vieto:               Aaah, ora sì che si ragiona. È così scocciante parlare in rima tutto il tempo e poi questa maschera è proprio insopportabile. Meno male che la notte ce ne liberiamo di nascosto, vero Sleppa? Però che fatica dover convincere gli altri a far una cosa che da fastidio a te stessa. Beh, in fondo è il mio ruolo Canticchiando Tutto quanto qui è di Vieto e di dirlo sono lieto... Pensa che faccia farebbero tutti quanti se ci vedessero qui in questo momento, sarebbe veramente buffo! Vero Sleppa? Si gira e vede tutti quanti che la guardano con aria minaccosa Ho come l’impressione di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato

Tutti:                REGINA???

Vieto:               Imbarazzata Sudditi.

Ortica:              Bene, almeno questa volta abbiamo evitato l’appello

Hans:               Qualcuno qui ci deve una spiegazione

Vieto:               Beh, Sleppa potrà spiegarvi tutto benissimo

Sleppa:             Io???

Vieto:               Ora se mi permettete io dovrei andare, ho tante cose da sbrigare, molte responsabilità, il regno da amministrare...

Hans:               Regina, credo proprio che lei non andrà da nessuna parte se prima non ci darà delle spiegazioni

Vieto:               Difendendosi con rabbia Spiegazioni, io? E voi??? Che ci fate tutti qui senza maschera? E come vi permettete di parlare al mio cospetto con questi toni e senza rima???

Hans:               Ma regina abbiamo scoperto che presto Vietopoli sarà colpita da una terribile epidemia di Empatite

Dottico:            L’unico modo per fermarla è di smettere di reprimere se stessi

Artilico:           Bisogna togliere la maschera e smettere di parlare in rima

Cinatico:          Prima che sia troppo tardi

Vieto:               Mi meraviglio di voi illustri dottori e di te fedele gendarme. Non crederete veramente a tutte queste sciocchezze. Immagino che ve le abbia raccontate quella straniera rompiscatole

Ortica:              Non cominciamo ad offendere

Vieto:               Avete almeno qualche prova???

Hans:               Beh, in realtà Ortica ha provato a guarire Hunz...

Vieto:               HUNZ??? Perché che cosa aveva???

Artilico:           E’ stata la prima vittima dell’empatite

Dottico:            Era vuoto, privo di ogni reazione

Vieto:               Bene, ma ora dov’è che non lo vedo???

Hans:               Si tratta proprio di questo. Ortica ha provato a guarirlo senza usare le nostre pozioni, ma Hunz è corso via terrorizzato

Vieto:               Bene, sempre meglio! Ed io per voi mi dovrei affidare ad una persona che terrorizza i miei amati sudditi???

Hans:               Ma regina

Vieto:               Voglio delle prove concrete! Datemi un buon motivo per smettere di parlare in rima o di indossare la maschera e allora sarò disposta ad ascoltare!

Improvvisamente parte un coinvolgente tango. Hunz vestito di rosso entra danzando e rapisce Serena

Ortica:              Ha funzionato, lo sapevo ha funzionato!!!

Vieto:               Quando si dice il destino, eh???

Evaristo:          Hunz è guarito

Filippa:            Eccome se è guarito, non l’ho mai visto così!

Laudari:           Che carini!!!

Tutti vociferano commentando l’accaduto

Hans:               Regina, a nome di tutta Vietopoli chiedo che il paese smetta di avere l’obbligo di indossare la maschera, di parlare in rima e di vestire di bianco. E che le due viandanti siano libere di restare o andarsene a loro piacimento.

Vieto:               E se mi rifiutassi

Hans:               Tutti gli abitanti si trasferiranno altrove e lei rimarrà qui a regnare da sola

Vieto:               Ho capito, va bene. Sia concesso. Che da oggi Vietopoli si ritenga libera da ogni obbligo e domani verrà concordato, per volere di tutti, un nuovo regolamento.

Tutti gridano entusiati mentre Ortensia viene svegliata e liberata

Vieto:               Sleppa vieni da me presto Vieto parla all’orecchio di Sleppa

Sleppa:             La regina comanda che sia festa in tutta Vietopoli

Hans:               Festa???

Sleppa:             Obbedire!!!

SCENA 9

“L’ADDIO”

Parte una musica da festa. Tutti escono e rientrano addobbando il paese e se stessi con colori vivaci. Qualcuno fa orchestra, altri ballano, qualcun altro vende gelati, bibite o palloncini. La festa è interrotta dall’occhio che si sveglia. Ma gli abitanti lo accecano con un ditone gigante

Sleppa:             La regina ci invita tutti a palazzo per continuare la festa, andiamo!

Escono tutti da un lato

Ortensia:          Ortica, ma dove vai?

Ortica:              Come “dove vado?” hai sentito Sleppa? Ci si sposta a palazzo!

Ortensia:          Certo che ho sentito, ma ora è tardi, dobbiamo andar via

Ortica:              Possiamo partire domani

Ortensia:          Lo sai come la penso: mai fermarsi e guai...

Ortica:              Lo so, lo so...

Silenzio

Ortensia:          Senti se vuoi rimanere resta pure, non sarò certo io a trattenerti.

Ortica:              Ma è possibile che mi lasceresti qui così?

Ortensia:          Beh, sei tu che vuoi rimanere, sei libera di fare quello che credi

Ortica:              E non ti mancherei neanche un pò???

Ortensia:          Che c’entra questo?

Ortica:              C’entra. Non me lo hai mai detto.

Ortensia:          Servirebbe a farti venire con me?

Ortica:              No, ma almeno rimarrei qui, felice di essere ancora nel tuo cuore... Ovunque tu sia!

Ortensia:          Basta. Mi hai seccato! Io me ne vado, tu che fai?

Ortica:              Io resto.

Ortensia:          Addio

Ortica:              Addio

Le due non si muovo e rimangono ferme a guardarsi

Ortensia:          Beh, cosa vuoi ancora?

Ortica:              Guarda che sei tu che devi andare via?

Ortensia:          Ah, già è vero... Bene, allora vado... Fa per uscire

Ortica:              Ortensia

Ortensia:          Che c’è?

Ortica:              Mi piace viaggiare

Ortensia:          Anche a me.

Si abbracciano ed escono una da una parte e una dall’altra.

Laudari entra in scena e decide di seguire Ortensia, ma prima torna indietro a recuperare una maschera e poi la segue

FINE