VIGILIA DI NATALE
di Gianni Abbate
Personaggi
La madre
La figlia
L'attore
A Napoli
Appartamento borghese all'ultimo piano
Ampio salone, due finestre e una porta; sul fondo un tavolo rettangolare con sei sedie, un pianoforte a mezza coda con sopra un vaso pieno di fiori freschi; in primo piano un divano, due poltroncine, un tavolino con su delle riviste e un albero di Natale ancora spoglio, quadri alle pareti; la madre sul divano avvolta in un plaid legge delle analisi del sangue, la figlia in cucina prepara la cena
La madre
Ancora un'altra vigilia
Ancora una vigilia io e te cara
Ancora una vigilia di Natale insieme
Dei medici non c'è proprio da fidarsi
non ci si può fidare
Macellai
Ecco che sono
Degli analisti poi
Tre analisi una diversa dall'altra
E' così che hanno ucciso tuo padre
ed anche tua nonna
Tua nonna è stata persino torturata
Una martire
No
Non c'è proprio da fidarsi
Esperimentano
Ecco quello che fanno
Esperimentano sulla nostra pelle
Siamo solo delle cavie
Passeremo delle belle vacanze
insieme
Io e te cara
Tuo padre non amava la casa
Ogni occasione era buona per fuggire via
Voglio andare alla scoperta d'altri mondi
diceva
voglio scoprire altre passioni
altri suoni
Voleva essere sempre dove non era
Gli artisti
Dopo un po' ti danno il vomito
Basta conoscerli
per accorgersi che sono una delusione
una completa delusione
E' solo l'idea che abbiamo di loro
l'immagine che ci costruiamo
una bell'idea romantica
Ma quando li conosci
non rimane che un vuoto
Un essere che non riesce a darti niente
solo nausea
Il Natale sempre sulla neve
Non è Natale senza la neve
diceva
Io odiavo la neve
l'ho sempre odiata
Tutta quella neve bianca
e un gran freddo
Passavo le giornate nel solarium
con il mio plaid e un romanzo giallo
Lui tutto il giorno fuori
Amava lo sci di fondo
e io detestavo lui e il suo sci di fondo
(forte verso la porta)
Cara quest'anno mettiamo la tovaglia rossa
quella di lino con i fiorellini blu
Quella che tuo padre portò dalla Russia
Ricordi come ci teneva
quando la tirò fuori della valigia
gli brillarono gli occhi
sembrava commosso
che ingenuo
A tua nonna invece no
Tua nonna la detestava
C'è qualcosa di perverso
diceva
c'è qualcosa di diabolico
che si annida in questa tovaglia
Perverso
Diabolico
Un pezzo di stoffa puro lino
perverso e diabolico
ma
Tua nonna si era fissata
voleva che la buttassi via
o che la regalassi
Tuo padre invece voleva mangiare solo su quella tovaglia
e tua nonna
(ride)
allora tua nonna
con un muso lungo si ritirava in cucina
Si ritirava in cucina per una tovaglia
Era totalmente convinta che ci fosse il maligno
come diceva lei
Il maligno
In un pezzo di stoffa rossa
puro lino con i fiorellini blu ricamati
9,8 di Albumina
(forte verso la porta)
Ti rendi conto
9,8 di Albumina
Secondo queste analisi
avrei 9,8 grammi di Albumina per dl
dovrei essere già morta
seppellita
Il valore massimo è di 5 grammi per dl
9,8 grammi di Albumina
Questo è troppo
Macellai
Viviamo in un mondo di macellai
Disonesti
E non c'è modo di difendersi
Tuo padre invece era un ingenuo
Credeva a tutto e a tutti
Mi dava così fastidio quel suo candore
quell'entusiasmarsi per qualsiasi sciocchezza
Era un illuso
Si aspettava tanto dagli altri
Ero sempre io che dovevo metterlo in guardia
sempre io che dovevo fare la voce grossa
io dovevo tenere i conti di tutto
fosse stato per lui
saremmo andati in malora centomila volte
(entra la figlia e stende la tovaglia sulla tavola)
La madre
Cara hai messo i fiori nel vaso
La figlia
Sì mamma
La madre
Mi dispiace tanto
Mi dispiace così tanto che non posso aiutarti
Quest'anno devi fare tutto da sola
La figlia
A me fa piacere
Tu riposati
La madre
Una maledetta storta
Poteva andare anche peggio
Cosa aspettano per rifare questa strada
e siamo in un quartiere residenziale
ma non si fa niente
si parla solo
ma non si fa mai niente
immobilismo
Fa comodo quest'andazzo
Ci sguazzano
Soprattutto i disonesti
I disonesti ci sguazzano e s'ingrassano
I macellai
Intanto questa caviglia mi fa male
Inchiodata su questo divano
(fa per muoversi ma si rimette giù)
La figlia
Tranquilla
Stattene tranquilla
Me la sbrigo io
La madre
Mi dispiace così tanto che non posso aiutarti
Passeremo ugualmente delle belle vacanze di Natale
Io e te insieme
Cara non trovi
La figlia
Sì mamma
Delle belle vacanze
La madre
Questa casa deve diventare un sacrario
Mi sembra ancora di sentirla tua nonna
Così disse tua nonna
quando tornammo dal funerale di tuo padre
Questa casa deve diventare un sacrario per te
E io la odiai
la odiai tanto
avrei voluto fuggire
ma non ebbi il coraggio
Pensavo dentro di me
questa vecchia mi ha rovinato
mi ha rovinato una vita
un'intera vita nella direzione sbagliata
ma non ho avuto il coraggio
E' colpa sua se ho sposato quest'uomo
quest'uomo che adesso è solo un cadavere
Quest'uomo che ho detestato tutta la vita
Quest'uomo che lei stessa ha detestato tutta la vita
adesso che è morto che è un cadavere inerme
mi dice questa casa deve diventare un sacrario per te
una specie di monumento nazionale
Cara l'albero
bisogna ancora decorare l'albero
La figlia
Prendo la scatola con le palline
La madre
Il puntale sta nel primo cassetto a destra del mio armadio
e prendi anche l'ovatta per fare i fiocchi di neve
La figlia
Sì mamma
(esce)
La madre
Un sacrario
Un monumento nazionale
Ogni cosa
Ogni quadro
Tutto
Tutto deve rimanere al suo posto
e tu devi vivere nella sua memoria
Così diceva mia madre
e io avrei dovuto vivere
nella memoria di un uomo che ho odiato tutta la vita
In quel momento odiavo lei
la odiavo con tutte le mie forze
Avrei voluto che fosse morta
Sprofondata sotto terra
Mia madre sotto terra insieme a mio marito
Ma non ho avuto la forza
Mi è mancato il coraggio
(forte verso la porta)
Cara hai pulito il pesce
La figlia
(fuori scena)
Sì mamma
La mamma
Ho sempre detestato pulire il pesce
Era una cosa che faceva tua nonna
(entra la figlia portando la scatola delle palline)
La figlia
L'ho già messo nel forno
La mamma
Hai usato la teglia ovale
La figlia
Sì
La mamma
E le patate
le patate le hai messe
La figlia
Certo mamma
La mamma
Mi sembrava fresco
Era fresco per te
La figlia
Freschissimo
La mamma
Anche se tu poi non te ne intendi
Sarà un'ottima cena cara
vedrai andrà tutto bene
Spaghetti con le vongole e pesce al forno
Tutti gli anni
Tutte le vigilie
spaghetti con le vongole e pesce al forno
A tuo padre non piaceva molto il pesce
ma ugualmente tutti gli anni
abbiamo sempre mangiato pesce
Le tradizioni vanno rispettate
Bisogna continuare le tradizioni
Tutti prima o poi ritornano alle tradizioni
Crediamo di poter cancellare con un colpo di spugna
secoli di tradizioni
E poi ci smarriamo
Ci manca la terra sotto i piedi
Non c'è felicità al di fuori delle tradizioni
Danno una forma precisa alla vita
Il resto sono idiozie nullità
Non trovi cara
La figlia
Non so
Bisognerebbe provare
La mamma
Idiozie
Ecco cosa sono
Idiozie
Al tuo amico attore piacerà il pesce (interrogativo)
La figlia
Credo di sì
La mamma
Un attore
Come ti è venuto in mente di invitare un attore
La figlia
Vedrai ti piacerà
E' una persona molto intelligente
La mamma
Intelligente
Che ne sai tu di intelligenza
Uno che sceglie di fare l'attore
per di più teatrale
bisogna essere pazzi
Ogni sera sali sul palcoscenico e reciti sempre le stesse battute
vesti i panni di un personaggio
reciti la parte di un altro
fai finta di essere un'altra persona
e la gente giù in platea assiste a questa farsa
e il più delle volte ci crede
crede in questo pazzo che recita
recita la sua pazzia
si diverte si commuove si appassiona
a qualcosa di falso credendolo vero
un qualcosa privo di vita
si appassiona a un pezzo di morte
No a me non piace il teatro
non è mai piaciuto
Pagare per farsi prendere in giro
Ma alla gente piace
piace farsi maltrattare
Quanto più gli sbatti in faccia
le loro schifezze
tanto più applaude
Le mode
Bisogna seguire le mode
le mode culturali
La cultura ha rovinato gli uomini
li ha portati alla follia
Tuo padre era uno di questi
Tuo padre amava il teatro
Fra pazzi ci s'intende
Tuo padre voleva che andassi con lui a teatro
Un paio di volte è riuscito a trascinarmi
Solo due volte
A due prime
Lui aveva composto la musica
ma a me non piaceva la musica che componeva tuo padre
musica moderna
rumori
per me solo rumori inquietanti sgradevoli
mi irritava
Per lui invece erano suoni
Cerco i suoni
diceva
io inseguo i suoni nello spazio
è lo spazio che produce i suoni
non c'è suono senza spazio
è lo spazio che suona il piano
diceva e ridendo si metteva a strimpellare sul piano
Lo detestavo
(dopo una pausa)
A volte lo trovavo nel cuore della notte qui
su questo divano
immobile
al buio
Cosa fai
gli chiedevo
Ascolto lo spazio
rispondeva
Ascolto lo spazio
Capisci
Rispondeva ascolto lo spazio
Assurdo
Semplicemente pazzo
O ancora
Il silenzio
Ascolto le voci del silenzio
sento il mio sangue pulsare
i ricordi vibrare nello spazio
Mi dava i brividi quando ripeteva questa frase
I ricordi vibrare nello spazio
No
Lo preferivo quando si metteva al piano e suonava Chopin
per riconciliarsi per fare pace
Allora si sedeva al piano e suonava
suonava i notturni di Chopin
ma lo detestavo
Ugualmente lo detestavo
Cara sarà puntuale il tuo attore
La figlia
Credo di sì
La mamma
Puntuale
Un attore puntuale
Non si è mai visto un attore puntuale
Un artista puntuale non si è mai visto
Non hanno orari precisi gli artisti
Cara ho sete
Mi porti un aperitivo
Un piccolo aperitivo
La figlia
Sì mamma
La mamma
Passeremo delle belle vacanze vedrai
(la figlia esce)
Quando lo conobbi tuo padre era appena uscito dal conservatorio
e già aveva vinto un premio per giovani compositori
Perseo
Così si chiamava la sua opera
credo la sua prima opera
e vinse subito un premio
Perseo
Io non sapevo neanche chi fosse Perseo
e tuo padre mi raccontò la storia del mitico eroe
Della Medusa con i suoi capelli di serpi e lo sguardo
che pietrificava chi la fissasse
Raccontava bene
Era un gran parlatore tuo padre
Quando gli chiesi come si era scoperto compositore
lui rispose che aveva sentito la chiamata
Ma come dicevo
e lui ridendo continuava a dire che aveva sentito la chiamata
la chiamata la chiamata
Poi mi spiegò che era un modo di dire del suo maestro
al conservatorio
diceva sempre che ci si accorge di essere compositori
sentendo la chiamata
La chiamata
(sorride)
Quell'uomo mi affascinava e mi irritava
allo stesso tempo mi affascinava e mi irritava
Mia madre l'ha subito detestato
Non portarmelo in casa
diceva
Non portarmelo in casa non voglio vederlo
e non mi parlava
non mi rivolgeva più la parola
Ma proprio per questo mi impuntai
Questa volta te la faccio
pensai
quest'uomo sarà mio
(entra la figlia e porge l'aperitivo alla madre poi va a decorare l'albero)
La madre
Grazie cara
(beve un sorso)
Fa più freddo quest'anno
Non trovi
La figlia
Un po'
La madre
Bisognerebbe cambiare gli infissi
Entra un vento gelido da tutte le parti
Questa casa incomincia a cadere a pezzi
(beve un sorso)
Ma non ho la forza
Non ho la forza di fare niente
(alla figlia)
Hai controllato la cottura del pesce cara
La figlia
Ma l'ho messo in forno da poco
La madre
Da poco da poco
Va sempre controllato
Fuoco lento
mi raccomando
fuoco lento
Vai a controllare
(la figlia esce)
La madre
(fra sé)
E' sempre stata negata in cucina
Come del resto in tutto
Il padre voleva che suonasse il pianoforte
Non c'è stato verso
Negata
(forte alla figlia)
Il sale cara
Mi raccomando il sale
La figlia
(fuori scena)
Sì mamma
La madre
(beve)
Troppo gin
Doveva essere un tantino in meno
(beve)
Negata
Non è stata capace di trovarsi neanche un marito
Tutti se li è fatti scappare
(beve, poi forte alla figlia)
Quando sposai tuo padre
neanche un asciugamano portai in dote
(rientra la figlia e va a decorare l'albero)
Non che a lui importasse
Lui era ricco di famiglia
Grossista di abbigliamento
Il padre era il più importante grossista di abbigliamento
che ci fosse a Napoli
Un intero palazzo
Nella zona del mercato aveva un intero palazzo
Ma a lui a tuo padre
il commercio non interessava
i soldi non lo interessavano
facile per chi ne ha in abbondanza
A me i soldi interessavano
dopo un'infanzia di privazioni interessavano
Quest'uomo mi avrebbe potuto dare quello che avevo sempre sognato
pensai e l'ho sposato
Senza portare neanche un asciugamano in dote
(Beve)
L'unica cosa che tuo nonno mi ha lasciato
una dedica su quel libro di poesie
L'unico libro di poesie pubblicato
a sue spese
Con affetto a mia figlia Elvira
Così c'era scritto
Con affetto a mia figlia Elvira
Questo tutto quello che ha saputo fare per me
Una dedica su di un libro di poesie
Parole ritrovate
Così si chiamava
Ci dovrebbe essere ancora una copia da qualche parte
Con questo libro Parole ritrovate
e una dedica alla figlia
tuo nonno sparì nel nulla
Partì per la guerra per mai più ritornare
Rimanemmo sole
Io e tua nonna sole
con un libro di poesie e la fame più nera
Avevo diciotto anni
e imparai ben presto che un corpo di donna
è un'ottima merce di scambio
La vita per me era già diventata uno schifosissimo inferno
(beve)
Tua nonna intanto pregava e aspettava suo marito
tuo nonno
Invece tuo nonno alla fine della guerra
fu dato disperso
E mia madre tua nonna per cinque anni lo ha aspettato
Per cinque lunghi anni era convinta che sarebbe ritornato
Passava le giornate a pregare
Poi lentamente si rassegnò
ma volle rimanere fedele al marito a tuo nonno
per tutta la vita
Staremo sempre insieme
diceva
Io e te sempre insieme
E la odiavo
(beve)
I fratelli di tuo nonno
i miei zii
due medici
anche loro macellai
ci trattavano come estranee
anzi non ci trattavano affatto
Quei porci
Solo una rara domenica un invito a pranzo
Morti di cancro
Hanno fatto la fine che si meritavano
A distanza di un anno
tutti e due morti di cancro
(indicando un punto dell'albero)
Cara sulla sinistra c'è un vuoto
Metti qualche pallina in più
L'uccellino dorato
Non vedo l'uccellino dorato
Tuo padre ci teneva tanto all'uccellino dorato
(la figlia cerca nella scatola e lo trova)
La figlia
Eccolo
La madre
Brava
Mettilo là
In quello spazio vuoto
Sì bene in vista
(beve)
Poi venne l'artista
Tuo padre
Lui con la sua chiamata
Ho sentito la chiamata
(ride forte)
Sì mi affascinava
mi affascinava e mi irritava
ma non l'avrei sposato
se fosse stato uno spiantato
Al diavolo l'arte
Non è stata l'arte a darci il benessere
Non di certo quei rumori sgradevoli
Se non fosse stato per il grossista d'abbigliamento
il padre tuo nonno
sarebbe stata ugualmente una vita da fame
La chiamata
Se la sarebbe fatta fritta la chiamata
se non ci fosse stata la ditta del padre da mangiare
(beve)
Tua nonna mia madre
lo detestava
E' solo un pazzo
diceva
un invasato senza fede
diceva
non voglio vederlo
non portarmelo in casa
e non mi parlava
non mi parlava per giorni
con un muso lungo
(ride)
Ma io lo sposai
Lo sposai ugualmente
senza neanche un asciugamano in dote
perché sapevo che insieme all'artista
avrei sposato un intero palazzo d'abbigliamento
il più grande che ci fosse a Napoli
(fa per bere ma si accorge che il bicchiere è vuoto)
Cara per favore un altro aperitivo
un altro piccolo aperitivo
(la figlia prende il bicchiere vuoto e fa per uscire)
La madre
Un po' meno gin
Cara un po' meno gin
La figlia
Va bene
(esce)
La madre
(forte verso la porta)
Il pesce
Cara controlla il pesce
Non vorrei che si attaccasse sotto
Detesto quando il pesce si attacca alla teglia
e gira le patate
La figlia
(fuori scena)
Sì mamma
(la madre si alza dal divano e zoppicando vistosamente va
all'albero, prende l'uccellino dorato e fischia nel fischietto posto nella coda)
La madre
L'uccellino dorato
Gli piaceva tanto l'uccellino dorato
(lo fissa nuovamente sull'albero, poi prende una pallina
dalla scatola e la mette sull'albero)
La figlia
(entrando)
Mamma
Cosa fai
Così stanchi la caviglia
La madre
Il puntale
Voglio mettere almeno il puntale
(la figlia prende il puntale e lo passa alla madre)
La madre
(mette il puntale, poi guarda l'albero)
E' la cosa più bella dell'albero di Natale
Sarebbe tutto inutile senza il puntale
Palline neve luci intermittenti tutto
tutto inutile senza il puntale
La figlia
(prendendo la madre sotto il braccio)
Vieni
Ritorna sul divano
La madre
(andando verso il divano)
La faranno prima sprofondare
Questa maledetta strada
e poi la rifaranno
Aspettano che succeda una disgrazia
che ci scappi il morto
poi si potrà rifare
Bastardi
Grazie cara
(siede sul divano, si ricopre col plaid, la figlia le dà il bicchiere
con l'aperitivo e ritorna all'albero)
La madre
(beve)
Un attore di teatro
Io che ho sempre detestato il teatro
Tu inviti un attore di teatro
Con tanti uomini
e te ne sei fatta passare di uomini
mi devi portare in casa
un attore di teatro
La figlia
Ma è diverso
vedrai ti piacerà
La madre
Tutti uguali gli artisti
Attore poi
Un attore non è un artista
E' un guitto
Basta dargli un palcoscenico
delle assi di legno
per farli sentire grandi
Si sentono forti su quei pezzi di legno
Sono capaci anche di sputarti addosso
da quel palcoscenico
Di riempirti di improperi
E tu applaudi
Non sai perché ma applaudi
Attori di teatro
Basta conoscerli sai
incontrarli fuori scena
per accorgersi quanto sono meschini
Una nullità
Buffoni e presuntuosi
E non venirmi a dire che il tuo attore è diverso
Guitti buffoni e presuntuosi
Il più delle volte anche ignoranti
Almeno tuo padre era una persona colta
Aveva studiato tuo padre
e continuava a studiare
Aveva una cultura classica
Sapeva parlare tuo padre
Un gran parlatore
Gli attori
Se gli levi quelle poche battute
mandate giù a memoria
non sanno mettere tre parole in fila
La figlia
Probabilmente hai ragione
Ma lui è diverso
Vedrai
La madre
(beve )
Tuo padre aveva una cultura classica
Era un artista tuo padre
Non che mi interessasse
Quando li hai conosciuti gli artisti
pensi che sarebbe stato meglio non conoscerli
Ma tuo padre era un vero artista
anche lui pazzo
forse più pazzo degli altri
ma era un artista
Buttava via i soldi come se fossero carta straccia
( beve )
All'inizio mi copriva di regali
Mi sembrava di toccare il cielo con le mani
Dopo anni di privazioni
vedevo materializzarsi tutto quello che avevo sognato
Incominciammo a viaggiare
Firenze Milano Venezia
Amava Venezia come nessun altra città
Almeno una volta l'anno andava a Venezia
A Venezia c'era il suo amico del cuore
anche lui musicista naturalmente
Ascoltiamo insieme le voci del silenzio
diceva
Che pazzo
mi irritava maledettamente
A Venezia mi comprò quest'anello
Vedi cara
(mostra l'anello alla figlia)
Un diamante puro
I soldi non si devono mai fermare nelle tasche
diceva
Voglio sentire il suono dei soldi che circolano
diceva e rideva rideva
Che pazzo
Neanche questa casa avremmo adesso
se non fosse stato per me
(beve )
E poi ancora in giro per l'Europa
Parigi Berlino Francoforte Vienna
e concerti
e seminari
Ben presto mi annoiai di tutto questo girovagare
Questa vita non fa per me
mi dissi
Andasse lui dove gli pare
e lo lasciai andare da solo
(beve )
Da un giorno all 'altro mi staccai da lui
Mio marito tuo padre divenne un perfetto estraneo per me
e incominciò a darmi sempre più il voltastomaco
Non lo sopportavo
Mi dava fastidio quando mi toccava
Quando sentivo il suo corpo ansimare sul mio
Non sopportavo più il suo respiro
Il suo alito mi disgustava
Non sopportavo il suo sguardo
Quegli occhi pieni di voglia che mi cercavano
Mi faceva ribrezzo
(beve )
Io l'avevo detto
l'avevo detto che sarebbe stato un fallimento
diceva mia madre tua nonna
l'avevo detto che era solo un invasato
ma è tuo marito
adesso è tuo marito
diceva mia madre tua nonna
e la odiavo
la odiavo forte
(beve)
Per fortuna arrivasti tu
Il primo fu solo un aborto spontaneo al quinto mese
Poi arrivasti tu
e tuo padre ti adorava
Avrebbe voluto il maschio
anche perché l'aborto era un maschio
ma quando ti vide si commosse fino alle lacrime
che disgusto
Si commuoveva sempre come un bambino
Eri così brutta quando nascesti
La faccia tumefatta
Stavi quasi soffocando nel parto
e tuo padre si commosse nel vedere quel piccolo mostro
Non è mia figlia
dicevo
Non può essere mia figlia
Ma in poco tempo assumesti un aspetto normale
e mi riconciliai con te
(alla figlia)
Cara
Quella canzoncina
Ricordi quella canzoncina che ti cantava tuo padre
qualcosa col pozzo
la testa dentro al pozzo
Come faceva
Lo ricordi
La figlia
(cantando)
Ecciuffete nel pozzo
con la testa all'ingiù
aiuto aiuto aiuto
non ne posso proprio più
Il resto non lo ricordo
La madre
(ride forte)
Sì
Proprio questa
Te la cantava sempre
per farti stare buona
La figlia
Mi divertiva molto
La madre
Era capace di tenerti sulle spalle per ore
e cantare questa stupidaggine
A volte era proprio ridicolo
(beve)
Tu facesti da cuscinetto fra me e tuo padre
Dormivamo strette l'una all'altra
Ricordi
Fino all'età di nove anni hai dormito con tua madre
e tuo padre ci provava
Allungava una mano verso me
ma io lo respingevo e mi stringevo più forte a te
Il pensiero che tu potessi crescere mi terrorizzava
L'unica è avere un altro figlio mi dicevo
Ma io non ne volevo più
Tuo padre sì ma io non ne volevo
(beve)
Ti insegnava a suonare il pianoforte
Pretendeva che a tre anni
tu suonassi già il pianoforte
Ti piazzava su quello sgabello
e ti faceva ripetere le scale
Che strazio
Sarai una pianista
diceva
Mia figlia sarà una pianista
Ma tu eri negata
Non avevi orecchio
Poi si rassegnò
Era molto legato a te
Ti adorava
Tu un po' meno
Eri sempre attaccata alla gonna di tua madre
Quando la notte lo sentivo arrivare
facevo finta di dormire e mi stringevo a te
mi stringevo a te più forte
Non volevo che mi toccasse
Il suo respiro pesante mi dava il vomito
Aveva incominciato a bere
e la notte aveva un respiro pesante
Puzzava di alcool e di fumo
Bisognava dormire anche in pieno inverno con il balcone aperto
per poter respirare
Lui non lo sopportava
Prova a bere meno brutto porco gli dicevo
O vattene a dormire in mezzo alle tue scartoffie
nello studio lurido maiale
Ma lui non reagiva capisci
Non ha mai reagito
In questo assomigliava a mia madre tua nonna
Muso lungo e non parlava
Non parlava per settimane
Uguale preciso a mia madre tua nonna
E questo mi mandava ancora più in bestia
L'avrei voluto ammazzare
prenderlo a pugni
Qualche volta lo facevo
Lurido bastardo
Gli urlavo addosso
Lurido bastardo
e lo coprivo di calci e pugni
Allora tu correvi in un angolo e piangevi
Lui niente
Non reagiva
(beve )
Una volta gli ho tirato un intero servizio di piatti
Tu eri a scuola
Un intero servizio di piatti
Gli ferii la testa
Quella volta gli ferii la testa
Con quegli occhi smarriti sanguinava
Come se non capisse il perché
Non capiva quanto l'odiassi
Non capiva quanto mi facesse schifo
Perché
Continuava a ripetere
Perché
Perché
E il sangue gli colava sulla fronte
Poi per fortuna incominciò a viaggiare con più frequenza
Viaggiava quasi tutto l'anno
Allora divenne tutto più sopportabile
La figlia
Finito
L'albero è pronto
Sembra bello
Non trovi mamma
La madre
Si cara
Molto bello
Quest'anno è venuto più bello del solito
Accendi le luci
(la figlia mette la spina nella presa; si accendono le
lampadine con l'intermittenza)
La figlia
Bello
La madre
Quest'albero ha quasi la tua età
Cinque anni
Cinque anni avevi quando lo comprammo
Fosti tu a sceglierlo
Io volevo un albero sintetico
ma fosti tu a sceglierlo
Ero stanca di quegli alberi veri
che sporcavano tutto il pavimento
A tuo padre no
A tuo padre piacevano
Danno un profumo balsamico
diceva
Sembra di stare in montagna
Io volli l'albero sintetico
ma fosti tu a sceglierlo
Ricordi
La figlia
Sì mamma
Anche queste palline
(indica una serie di palline)
Queste le scelsi io
La madre
Tante se ne sono rotte
Quest'albero era pieno
Carico di palline
Cara lassù in cima
Qualche fiocco di neve in più
La figlia
Sì mamma
(mette dei batuffoli d'ovatta sulla cima dell'albero)
La madre
Tu e tuo padre facevate l'albero
Appena iniziavi la scuola
iniziava il conto alla rovescia
Ai primi di ottobre già avresti voluto fare l'albero
Riuscivo a tenere duro fino alla fine di novembre
Poi non c'era verso
La figlia
La nonna il presepe
La madre
Sì
La nonna faceva il presepe
Il bambino Gesù
(ride)
Una guerra fra te e tua nonna per il bambino Gesù
Tu volevi assolutamente mettere il bambino Gesù
Ma lei niente
Insisteva
Se non è ancora nato
diceva
Come fa ad esserci se non è ancora nato
E lo nascondeva per non fartelo mettere
Tuo padre si divertiva
In questo giochino si divertiva più di te
Era lui che lo trovava e tu lo mettevi nella mangiatoia
Tua nonna andava su tutte le furie
Si arrabbiava con tuo padre
Miscredente
Diceva
Miscredente
Bell'esempio ad una bambina
Bell'esempio
(ride)
E ancora
Satana
Dio è giusto
Dio ti punirà
Si faceva il segno della croce
e si ritirava in camera sua a pregare
Cara il pesce
Sarà sicuramente pronto
Spegni il forno cara
La figlia
Vado
(esce)
La madre
(forte verso la porta)
Sarà una cenetta coi fiocchi
vedrai
Delle belle vacanze
Passeremo delle belle vacanze
Io e te cara
(fra sé)
Distratta come la nonna
In cucina la nonna non si distraeva
Sapeva cucinare la nonna
Cucinava bene
(beve si accorge che il bicchiere è vuoto
forte verso la porta)
Cara mi porteresti un altro aperitivo
un altro piccolo aperitivo
La figlia
(fuori scena)
Sì mamma
La madre
(stringendosi nel plaid)
Fa veramente più freddo quest'anno
Mi dovrò decidere a cambiare almeno gli infissi
Entra un vento gelido da tutte le parti
Ma non ho più la forza di combattere con gli operai
Sono delle sanguisughe gli operai
E non puoi fare niente proprio niente
Sono loro che dettano legge
Disonesti e avidi
Non amano il loro lavoro
Soldi
Vogliono solo soldi
Non c'è più nessuno che ama il proprio lavoro
Solo i soldi
Ti fregano su tutto
Materiali manodopera
Che schifo
(entra la figlia porta l'aperitivo alla madre e prende
il bicchiere vuoto)
La madre
Grazie cara
(beve)
Cara dovrò proprio decidermi a cambiare questi infissi
Entra un vento gelido
Devo trovare la forza per combattere questi porci di operai
Non che prima non lo facessi
Tuo padre non ha mai alzato un dito in casa
E' anche casa tua gli dicevo
Fa qualcosa
La mia casa è dove sono in quel momento
diceva e spariva per un mese
La mia casa è dove sono in quel momento
E questa (interrogativo)
Questa allora
Quando era qui perché non alzava un dito
Un menefreghista
Ecco quello che era
Un irresponsabile menefreghista
Lui e i suoi rumori
Lo detestavo
(beve)
Non è facile portare avanti una casa da sola
con uno che si vorrebbe mangiare anche quello che non ha
capisci
Ma io mi sono imposta
Mi sono subito imposta
Questi non si toccano gli dicevo
Questi non li tocchi
Mi feci intestare la proprietà
Se non ci tieni ai soldi la proprietà l'intesti a me
dissi e così fece
Che idiota
Uno stupido ingenuo
(beve)
Stupido ingenuo
L'avrei potuto mollare
Dargli un calcio nel sedere e tenermi tutto
L'avevo in pugno
Ma non ho avuto il coraggio
Bisogna sopportarlo
diceva tua nonna mia madre
Bisogna sopportarlo
E' tuo marito e bisogna sopportarlo
e pregava pregava
Maledetta lei e le sue preghiere
(beve)
La figlia
Mamma calmati
Adesso calmati
Ti farà male
La madre
Sono abituata a stare male
Oramai ci ho fatto il callo
E' una vita che sono abituata a stare male
La vita è sofferenza
Veniamo al mondo e soffriamo
Si mettono al mondo piccoli mostri che già soffrono
e li incateniamo a noi alla nostra sofferenza
(beve)
Vieni qui
Dammi la mano
(la figlia si avvicina tende la mano e la madre gliela stringe forte)
La madre
Da quando sei nata ti ho stretta a me
Ti ho stretta alla mia sofferenza
e non si sa perché dobbiamo soffrire
colpe nostre colpe degli altri
non si sa ma dobbiamo soffrire
Non riusciamo a spezzare questo cordone
che ci lega gli uni agli altri
Non si riesce
e questo ci fa soffrire ancora di più
Possibile che devi essere sempre attaccata a me
dicevo quand'eri piccola
Possibile che devi essere sempre attaccata alla gonna di tua madre
Vai vai
Lasciami in pace
Fammi vivere
E tu correvi via a piangere
Ma come ti allontanavi avevo paura di perderti
Avevo paura che potessi spezzare il cordone
Avevo paura che potessi essere felice
Felice senza di me
Ti richiamavo e ti stringevo nuovamente a me
alla mia sofferenza perché per questo siamo fatti
(lascia la mano della figlia e beve)
Cara sarà puntuale il tuo attore
La figlia
Certo
Arriverà da un momento all'altro
La madre
Di dov'è
Non mi hai ancora detto di dov'è
La figlia
Di Napoli
Ma non proprio
La madre
Come sarebbe non proprio
La figlia
Il padre era napoletano
la madre di Francoforte
La madre
Tedesca
Una madre tedesca
Come è morto
il padre come è morto
La figlia
Non lo so
Non me l 'ha detto
La madre
Potevi chiederglielo
E la madre
Cosa fa la madre
La figlia
Vive tra Napoli e Francoforte
Adesso è su a Francoforte per le vacanze
La madre
Una madre tedesca
(beve)
Ma come diavolo è diventato attore
attore di teatro
La figlia
Non so
Avrà fatto l'accademia d'arte drammatica
La madre
L'accademia
Come può venire in mente di fare l'accademia di arte drammatica
La chiamata
Avrà sentito anche lui la chiamata
Ma come ci si sente da attori
attori di teatro
Cosa sente un attore
Certo pensiamo sempre che debbano essere persone speciali
almeno quelli famosi quelli che i critici osannano o detestano
quelli che si possono permettere di sparlare di tutto e di tutti
di sputarti in faccia dal palcoscenico
Cosa prova quest'attore
Gli artisti ci attraggono
Hanno qualcosa di misterioso
qualcosa di trasgressivo che ci attrae
ma basta conoscerli
basta conoscerli per capire che è solo un bluff
(beve)
Una madre tedesca
(beve)
Cara la tavola bisogna ancora preparare la tavola
Il tuo amico attore arriva e la tavola non è ancora pronta
La figlia
Sì mamma
La preparo subito
La madre
Mi dispiace tanto che devi fare tutto tu
ma non posso muovermi
non posso proprio muovermi
La figlia
Tranquilla
Stai tranquilla
(esce)
La madre
(fra sé)
Una madre tedesca
(forte verso la porta)
Cara il vino
Ti sei ricordata di mettere il vino in fresco
La figlia
(fuori scena)
Sì mamma
La madre
A tuo padre piaceva molto Francoforte
Ci andava spesso
Sono stata una sola volta con lui a Francoforte
A me non piaceva Francoforte
Una città grigia
gente grigia
Giravi per le strade
e ti davano l'impressione di cadaveri
Solo quando entravi in un negozio a comprare
allora si appiccicavano un sorriso sulle labbra
Cadaveri
Solo grigiore
Come del resto tutta la Germania
No a me non piaceva
A tuo padre si
A Francoforte stavo quasi per piantarlo
e tornarmene in Italia da sola col treno
Basta dissi nell'atrio dell'albergo
Basta o si cambia programma
o io me ne vado e non mi vedi più dissi
prendo il primo treno e torno in Italia
Tre concerti di fila capisci
Tre dei suoi concerti di rumori
Tre concerti di angoscia mortale
Basta dissi basta
Non ne potevo proprio più
Ebbe paura
Quella volta ebbe paura che lo piantassi veramente
E l'avrei fatto sul serio
Se non avesse cambiato registro
l'avrei fatto sul serio
e lui lo sentiva
Ebbe paura
Sudava freddo dalla paura e balbettava
Che pena che faceva
Era terrorizzato all'idea che lo potessi lasciare
Un vigliacco senza un briciolo di carattere
Che pena
Più lo maltrattavo
e più era lì pronto a correre con la coda fra le gambe da me
Lo tenevo in pugno
(entra la figlia portando un vassoio con su piatti
bicchieri posate e tovaglioli)
La madre
Cara hai preso il servizio Rosenthal
La figlia
Sì mamma
(poggia il vassoio sul tavolo e apparecchia)
La madre
Piatti di porcellana finissima
Ancora belli vero cara
La figlia
Sì mamma
La madre
Li portai da Francoforte
Un servizio completo da dodici
Cosa ce ne dobbiamo fare di un servizio da dodici
dissi a tuo padre
Un servizio da dodici è eccessivo
Ma lui niente
E' per le grandi occasioni per i nostri ricevimenti disse
Per i nostri ricevimenti
Che buffone
Se lui non c'era mai in casa
I nostri ricevimenti
Che buffone
Comunque lo comprammo
Un servizio completo da dodici
Peccato che proprio il piatto ovale
quello per servire il pesce si sia rotto
La figlia
La teglia di pirex va bene lo stesso
La madre
Sì ma la sua
l 'originale
quella del servizio Rosenthal
sarebbe stata un'altra cosa
L'unico servizio intatto
Era l'unico servizio rimasto intatto
Anche perché non l'avevamo mai usato
Quando lo portammo dalla Germania
era rimasto lì nelle scatole per mesi forse per anni
Ci riempiamo di cose che poi non usiamo mai
Un armadio pieno zeppo
Vestiti messi sì e no due volte
Cara ricordi quel tailleur a quadroni che comprammo insieme
La figlia
Sì mamma era molto bello
La madre
Quello l'ho messo esattamente due volte
La prima volta l'ho messo per la festa
che facemmo per la tua maturità
Ricordi che bella festa
La figlia
Sì veramente bella
La madre
E quel cretino di tuo padre non c'era
se n'era andato in America quella bestia
La figlia
Ma per lavoro
Era andato per lavoro
La madre
Per lavoro per lavoro
Ogni scusa era buona per fuggire via
La figlia si matura e lui non c'è
Una figlia non si matura mica tutti i giorni
Un menefreghista ecco quello che era
(beve)
La seconda volta lo misi al matrimonio della figlia della signora Ferrucci
chi sa che fine ha fatto sono anni che non la sento
e poi è rimasto chiuso nell'armadio dentro la sua custodia
senza mai più essere utilizzato come del resto tutti gli altri
Cara dovresti vedere se c'è qualcosa che ti piace
te lo potresti far adattare dalla sarta
Non trovi
La figlia
Darò un'occhiata
(suona il campanello)
La madre
Il tuo attore di teatro
Questo è il tuo attore di teatro
La figlia
Vado ad aprire
La madre
Vedrai cara
Sarà una cenetta coi fiocchi
(la figlia esce)
La madre
(beve, fra sé)
Agitata la sento agitata
(entra la figlia con l'attore ; la figlia porta un grande
mazzo di fiori di campo)
La madre
Venga
Venga da questa parte
L'attore
(i suoi toni saranno sempre tra l'ironico e il provocatorio e in quanto attore, tranne nei momenti di verità, giocherà molto con la recitazione)
Buona sera signora
La madre
si accomodi si accomodi sulla poltroncina
(indica una poltroncina)
Il nostro attore di teatro
(stende la mano l'attore gliela stringe e siede sulla
poltroncina)
La figlia
(mostrando i fiori alla madre)
Mamma hai visto come sono belli
La madre
Di buon gusto
Un pensiero delicato
Belli veramente molto belli
Del resto un attore
un attore di teatro deve avere buon gusto
sensibilità artistica
cara mettili in un vaso
(la figlia esce)
La madre
(all'attore)
Mi perdoni se non mi sono alzata
Una brutta storta
Sono inchiodata su questo divano senza potermi muovere
(forte verso la porta)
Cara un aperitivo
un aperitivo al nostro attore
(all'attore)
Lo prende un aperitivo vero
L'attore
Sì grazie
La madre
Quest 'anno ha dovuto fare tutto lei mia figlia
Tutto lei da sola anche l'albero
Quand'era piccola lo faceva sempre con il padre
Un mese prima già era pronto
Quest'anno all'ultimo momento
Si figuri che un'ora fa ancora non era pronto
Di solito lo facciamo prima
io e mia figlia lo facciamo prima
ma purtroppo questa caviglia
questa maledetta caviglia mi tiene inchiodata tutto il giorno sul divano
I medici dicono una distorsione una banale distorsione
ma io non ho fiducia nei medici
macellai per me sono macellai
(entra la figlia porta l'aperitivo all'attore e esce)
La madre
(passando le analisi all'attore)
Guardi che roba
guardi queste analisi
(l'attore guarda le analisi e beve)
Prenda l'Albumina
Prenda solo l'Albumina
giusto per farla rendere conto di quanto possano essere disonesti
Guardi un po'
Un foglio porta 4,3 un altro 6,6 e un altro addirittura 9,8
9,8 grammi di Albumina per dl
dovrei essere già morta
se dovessi credere a questa dovrei essere già morta
(l'attore ripassa le analisi alla madre)
Scommetto che lei non ha mai fatto un'analisi in vita sua
L'attore
Una volta sola (beve)
La madre
Visto
Una sola volta
Io due volte l'anno
da quando è morto mio marito faccio sempre due volte l'anno le analisi
(beve)
Un attore di teatro
Le confesso che non sono amante del teatro
Lo trovo una brutta copia della vita
L'attore
Ha ragione
Molto spesso è così
Ma non si può generalizzare
C'è anche chi l'ha scelto come unica via di scampo
Magari perché trova la realtà
questa nostra realtà
una brutta copia della vita
Naturalmente non parlo di quelli
che si nascondono dietro un messaggio
No non esistono messaggi
Oggi non esistono più messaggi da propinare alla gente
Già dati già tutti dati e consumati
Ma la gente si aspetta sempre nuovi messaggi
solo messaggi
No
Io parlo di chi indica qualcosa
e questo non è un messaggio
E' mostrare le cose come sono
Ma la gente non capisce
La madre
Lei è uno di questi
L'attore
(sorridendo)
Diciamo che sono uno di quelli
che non ha altre vie di scampo
(entra la figlia portando un vaso con i fiori)
La madre
Cara mettili sulla tavola
Belli veramente belli
E' il primo anno che passiamo in compagnia di un estraneo
Da anni sempre da sole
Lei ha spezzato l'incantesimo
(ride)
Ha spezzato l'incantesimo
Cara hai messo l'acqua per gli spaghetti
La figlia
Sì mamma
fra un attimo bolle
(esce)
La madre
Spaghetti con le vongole e pesce al forno
Tutte le vigilie
Quest 'anno ha fatto tutto lei mia figlia
Tutto lei da sola
Vedrà sarà una cenetta coi fiocchi
(sipario)
Seconda parte
(Sono passate due ore. La madre e l'attore sono seduti a tavola. Hanno finito di mangiare. Entra la figlia portando il caffè)
La madre
Veramente una cenetta coi fiocchi cara
(all'attore) pensi che è la prima volta che fa tutto lei da sola
La figlia
(all'attore) Quanto zucchero
L'attore
Grazie ma dopo pranzo il caffè lo bevo amaro
La madre
Sempre originali voi artisti
L'attore
Semplicemente facilita la digestione signora
(sorseggiano il caffè)
La madre
Mi dica
anche lei ha scelto di fare l'attore perché ha sentito la chiamata
L'attore
La chiamata
Mi piace quest'espressione (beve)
La madre
Era un modo di dire del maestro di mio marito al conservatorio
L'attore
Se vogliamo usare quest'espressione allora sì
ho sentito anch'io la chiamata (beve)
La madre
Ma attore
Come si arriva a sentirsi attore
Purtroppo noi profani siamo portati a considerare gli attori
gli artisti in genere come gente non comune
Diciamo che molto spesso anche voi fate il vostro
ammantandovi di mistero (beve)
L'attore
(sorride)
Forse la deluderei
Non so
Io le posso dire di me
Di un attore senza via di scampo
Un attore anomalo nel nostro panorama teatrale
La madre
Bene allora lei
lei come è approdato alla sua unica via di scampo
perché poi in definitiva di questo si tratta
dell'unica via di scampo
(cambiando tono) Cara ci porteresti un ammazzacaffè
Naturalmente lei lo prende un ammazzacaffè
L'attore
Con piacere signora
La madre
(ironica) Sempre per facilitare la digestione si intende
L'attore
Ma naturalmente signora
Ah cosa non si farebbe per la nostra digestione
La figlia
Lo stravecchio mamma
La mamma
(sorridendo) Certo cara
Allora veniamo alla sua via di scampo
(la figlia esce)
L'attore
(recitando, con enfasi)
Si va avanti per tentativi timidi tentativi
Per esclusioni sottrazioni
Brancoliamo nel buio
e quando vediamo una luce come elettrizzati ci avviciniamo
Crediamo che sia quella la giusta
ma poi ci accorgiamo che è solo un riflesso
Via andiamo via alla ricerca della fonte della luce
senza renderci conto che siamo imprigionati in un gioco di specchi
(rientra la figlia con un vassoio con su due bicchierini e lo stravecchio)
La madre
(interrompendolo) Attenzione giovanotto attenzione
Non nascondiamoci dietro le metafore le belle parole
Anche mio marito era un gran parlatore
Era capace di incantare
Attenzione giovanotto attenzione
La figlia
(poggia il vassoio sul tavolo, e con tono leggermente seccata)
Mamma per favore
L'attore
(sorride)
Vedo che è lei a non darmi via di scampo
La madre
Gli artisti vanno tenuti a freno
Lo so per esperienza diretta
Torniamo alla sua chiamata
La figlia
(ha versato lo stravecchio nei bicchierini)
Il tuo stravecchio mamma
La madre
Grazie cara
La figlia
(all'attore) Tieni
L'attore
Grazie (beve)
Bisogna risalire alle origini (beve)
Ottimo questo stravecchio
Avvertivo da sempre una separazione netta tra me
e il mondo che mi circondava
Un mondo opaco
Apparentemente sembrava che ne facessi parte
ma intimamente sentivo che non era così
La madre
Si è sentito subito diverso
In un certo senso superiore agli altri
L'attore
No semplicemente sapevo che non era il mio mondo
ma stavo ugualmente al gioco
La madre
Fingeva di essere uno di loro
L'attore
Recitavo imparavo a recitare
Come del resto fanno tutti
Solo che gli altri continuano tutta la vita a recitare
Io no un giorno ho detto no
non recito più la farsa
La madre
Così è diventato attore per non recitare
L'attore
Sì ha detto bene
Ho scelto l'attore per non recitare più
All'inizio avevo paura
Non ci sto
avrei voluto gridare
non sono come voi
non recito più la vostra farsa
Ma avevo paura una paura tremenda
La madre
Anche ai suoi genitori
L'avrebbe voluto gridare anche ai suoi genitori
L'attore
Principalmente a loro
La madre
Ma non lo fece
L 'attore
Non lo feci
Almeno non lo feci subito
La madre
Le mancò il coraggio
L'attore
Sì mi mancò il coraggio
La madre
E quando ha avuto il coraggio
la forza di lasciarsi andare alla sua chiamata
L'attore
Lasciarsi andare
Lei ha usato l'espressione giusta
Lasciarsi andare
Quando ci lasciamo andare quando molliamo la presa
allora solo allora possiamo esprimerci e dare libero spazio alla chiamata
La figlia
(incuriosita) Cosa intendi per mollare la presa
L'attore
Non tenere più a freno il proprio modo di essere
La madre
(secca) Ma se tutti si lasciassero andare
se tutti dessero spazio ai propri istinti
sarebbe il caos
L'attore
Più di questo signora
Più di quello che già esiste
No non credo anzi
ma è che si continua ad avere paura una tremenda paura
La madre
Vuol dire che bisogna essere egoisti
egoisti come voi artisti
L'attore
Egoisti che hanno il coraggio di esserlo e di dirlo dirlo forte
Gli altri lo sono ma si mascherano
Indossano il vestito buono e fanno opere di beneficenza
mostrando la faccia giusta per l'occasione
No siamo tutti egoisti
La madre
Lo pensa anche dei suoi genitori
che avranno voluto senz'altro il suo bene
L'attore
Anche io volevo il mio bene
Solo che il mio non coincideva con il loro
e ho avuto il coraggio di prendermi il mio bene
Un attimo un solo attimo
Hai aspettato anni per quell'attimo
Per poterti prendere il tuo bene
e in quell'attimo l'hai fatto con semplicità
Con semplicità hai imboccato la tua via di scampo
La madre
Non pensava che così facendo
avrebbe fatto del male ai suoi genitori
che li avrebbe resi infelici
L'attore
Loro avrebbero voluto fare di me l'idea che avevano di me
Ma un figlio non è un'idea non è l'idea dei suoi genitori
Loro avrebbero voluto fare di me quest'idea
Loro erano contro di me
Volevano il bene dell'idea che avevano di me
L'unica era essere contro di loro
contro l'idea che avevano di me
Per non essere ridotto a nullità
Per non essere l'idea che avevano di me
Così voltai le spalle a quell'idea
e in un attimo rinunciai per sempre alla brillante carriera di attore
di attore della brutta copia della vita
La madre
(alla figlia)
Che fosse una persona intelligente il tuo amico attore
me l'avevi detto
ma che fosse un pessimista no
(all'attore)
Pessimista se lo lasci dire
Lei è proprio un pessimista ad oltranza
Mostri ci ha dipinto come mostri a noi poveri genitori
Adesso è lei a non darci una via di scampo
Sembrerebbe che solo gli artisti hanno una via di scampo
Alla fine solo loro si salvano
solo loro gli unici a non soffrire più
L'attore
No signora questo no la sofferenza c'è sempre
Circola indisturbata è come una malattia
un'epidemia alla quale nessuno può sfuggire
Non c'è vaccino non c'è antidoto
non c'è via di scampo
no signora non basta la chiamata
non basta il coraggio non basta voltare le spalle
per scrollarsi di dosso la sofferenza
No la sofferenza resta è come un marchio
la porti sempre con te
Colpe nostre colpe degli altri
Non si sa
La madre
Dio mio le mie parole
Sembrano le mie parole
Le mie parole uguali precise
Su questo ci troviamo
Sulla sofferenza ci troviamo perfettamente d'accordo
Ha visto
Qualcosa in comune l'abbiamo
La sofferenza
Almeno questa l'abbiamo tutti in comune
La sofferenza
Tutti
(si alza)
Ma venga
Mi dia il braccio
Spostiamoci sul divano
Là staremo più comodi
e porti pure lo stravecchio
L'attore
Per aiutare la digestione
La madre
Naturalmente sempre per aiutare la digestione
(ride forte insieme all'attore che la prende sotto braccio mentre la figlia inizia a sparecchiare)
La madre
(alla figlia) Lascia stare cara lascia stare
Lasciamo tutto così poi si farà con comodo
La figlia
Voglio solo sparecchiare
L'attore
Vuoi una mano
La figlia
No no grazie
faccio in un attimo
Andate andate sul divano
Vi raggiungo subito
La madre
(andando verso il divano sotto braccio all'attore, sottovoce)
Ho una figlia d'oro
Non so proprio come avrei fatto
Tutto lei ha fatto tutto lei
In questi giorni che sono rimasta immobilizzata ha pensato a tutto
(siede sul divano l'attore siede sulla poltroncina)
Grazie
Si figuri persino la colazione a letto
La mattina colazione a letto
Che si vuole di più
(la figlia esce portando via i piatti)
La madre
(forte alla figlia) Cara sistemali nella lavastoviglie
Poi li facciamo domani
(all'attore) Mi accontenta in tutto
Piena di premure
Che tesoro di figlia
Beato il fortunato che ti sposa
diceva la nonna mia madre
Beato l'uomo che saprà conquistarti
(con finta rassegnazione)
Ma lei vuole stare con me con la sua mamma
Stiamo bene insieme
E poi non so proprio come farei senza di lei
mi ha viziata
(ride)
L'estate a Capri
Tutte le estati le passiamo a Capri
Abbiamo un piccolo appartamento ad Anacapri
Le piace Capri (interrogativo)
L'attore
Molto
Ma sono anni che non ci vado
La madre
Una volta deve venire a trovarci a Capri
Anche la prossima estate
Promesso ( interrogativo )
(cambiando tono) Mio marito preferiva andarci d'inverno
Che originale
In pieno inverno
qualsiasi tempo facesse
anzi più era una giornata da cani
e più era ispirato alla partenza
Lui partiva per Capri sempre in un giorno di pioggia
Invece di starsene in casa al caldo lui partiva
Non lo sopportavo mi irritava maledettamente
(entra la figlia con il vassoio)
La madre
(alla figlia) Cara ricordi quando tuo padre in pieno inverno
si alzava alle sette e diceva io vado a Capri
La figlia
Sì mamma
(mette sul vassoio tutto quello che c'è sulla tavola)
La madre
(all'attore)
Vado a Capri
Diceva solo questa frase
Vado a Capri
E partiva
A volte stava per giorni
Anche settimane
In completo isolamento
Andava a comporre
ma lui diceva soloVado a Capri
Capri d'inverno è struggente diceva
E' come un bambino triste dietro i vetri appannati
(con finta commozione)
Un poeta a volte era un poeta
Lei ha mai scritto poesie
L'attore
Sì
La madre
E ne scrive ancora
L'attore
Raramente
Poesie raramente
La madre
Testi teatrali
Adesso scrive testi teatrali
L'attore
Sì mi sto confrontando con la scrittura teatrale
La madre (con un ghigno beffardo)
Vuol diventare anche commediografo
Lei è molto ambizioso
Non solo attore ma anche commediografo
Vuole il successo a tutti i costi
L'attore
(sorride) Ben venga
La madre
Non le bastava cercare il successo solo come attore
No anche come commediografo
Ambizioso lei è molto ambizioso
L'attore
Non cerco il successo signora
La madre (sempre più ironica)
E cosa cerca cosa cerca
L'attore
Il successo lasciamolo agli attori
agli attori della brutta copia della vita
(sorride) Non dimentichi signora
che io sono un attore senza via di scampo
La madre
E allora (interrogativo)
L'attore
E allora per un attore senza via di scampo
è inevitabile arrivare al confronto diretto con la scrittura teatrale
La madre
Perché
L'attore
Spostare il limite signora
Un attore senza via di scampo deve spostare il limite
E per farlo si deve confrontare con la scrittura teatrale
La madre
Spostare il limite
Ma quale limite
L'attore
I classici signora i classici
Non ci si può più nascondere dietro ai classici
Non si può continuare a girare e rigirare
un vestito ormai ridotto a brandelli
non bastano le toppe d'oro e d'argento
Bisogna avere il coraggio la forza di voltare le spalle
La madre
In teatro anche in teatro bisogna voltare le spalle
E' una fissazione per lei questa di voltare le spalle
L'attore
E' un principio universale signora
Anche in teatro bisogna voltare le spalle
Se no è la morte
La madre
Lei butta a mare secoli di storia di letteratura
Shakespeare anche Shakespeare
L'attore
Tutti ho detto tutti
Non ci sono eccezioni
Azzeramento totale dei classici
La madre
Fa piazza pulita di tutti
E chi resta
Lei solo lei e pochi altri
L'attore
Allora sapremo dove va il teatro
Se ha scelto la via di scampo
Vedremo se il limite è stato spostato
Anche di un millimetro anche di un solo millimetro
Ma lo vedremo
La madre
Si rende conto di quello che dice
Lei butta a mare tutto anche le tradizioni
Butta via le tradizioni
Ma cosa resta poi cosa resta
Il vuoto il nulla
Non resta che il nulla
L'attore
Signora non esiste il nulla
Anche quello è uno spazio pieno
E' tutto qui signora
E' tutto davanti a noi
Basta entrarci in questo nulla e voltare le spalle signora
ma bisogna avere coraggio vincere la paura
questa maledetta paura che abbiamo tutti
La madre
Incredibile
(alla figlia che è rimasta ad ascoltare vicino al tavolo)
Lo senti lo senti cosa dice
Incredibile questi artisti sono incredibili
Il nulla uno spazio pieno
Lei si sarebbe trovato perfettamente d'accordo con mio marito
Incredibile (sorride)
Il nulla uno spazio pieno
Anche filosofo
Anche filosofo
(alla figlia)
Cara il tuo amico attore è una rivelazione
veramente una rivelazione
Attore commediografo filosofo
e chi sa quante altre cose ancora
Una rivelazione una vera rivelazione
Qualcosa di forte
A questo punto ci vuole qualcosa di veramente forte
(L'attore fa per versare lo stravecchio)
La madre
No no aspetti
(alla figlia) Cara porteresti il Chivas
A questo punto ci vuole un Chivas
(all'attore) credo che anche il nostro (sospeso)
Lei mi sfugge giovanotto lei mi sfugge dalle mani
(ride forte insieme all'attore)
Sì bisogna ammetterlo
avete fascino voi artisti
Avete un certo fascino che attrae
E' vero tutti pazzi
Pazzi affascinanti
ma alla larga bisogna tenervi alla larga
(ride insieme all'attore, la figlia esce)
La madre
Strano
Eppure mi sono legata ad un artista
Una vita a combattere con un artista
E mio padre anche lui a modo suo un artista
Poeta un poeta
Pubblicò un libro di poesie l'unico
Parole ritrovate questo il titolo Parole ritrovate
Un visionario anche lui un visionario
Anche lui aveva voltato le spalle alla brutta copia della vita
Mia madre lo rispettava devo dire che mia madre lo rispettava
Silenzio facciamo silenzio diceva
Facciamo silenzio che tuo padre sta scrivendo
E ci costringeva a me e all'amica a parlare sottovoce che odio
Intanto mio padre chiuso nel suo studio scriveva
il mio studio
così chiamava uno stanzino che non aveva neanche una finestra
Il mio studio
e per ore scriveva scriveva le sue poesie
Certo che voi artisti siete unici
Voltate le spalle e ci lasciate da soli in questo schifo di vita
Una dedica
Ecco quello che mi ha lasciato mio padre
Una dedica sull'unico libro pubblicato a sue spese
Con affetto a mia figlia Elvira
Solo questo
Le sembra giusto
No non risponda
Per carità non risponda
So già cosa direbbe
Non risponda
Tutti uguali voi artisti
Tutti uguali
Piuttosto mi dica cosa sta scrivendo lei
Cosa sta scrivendo di nuovo per il teatro
L'attore
Di nuovo niente
E' già stato scritto tutto signora
La madre
Allora perché scrive
Perché getta a mare i classici
se poi non c'è più niente da scrivere di nuovo
L'attore
Per spostare il limite signora
La madre
Il limite
Possibile che lei non sa parlare senza usare
limiti voltare le spalle o spazi vuoti pieni di nulla
L'attore
( sorride ) Ci ripetiamo
Signora anche nella vita di tutti i giorni ci ripetiamo
Non diciamo niente di nuovo
Allora cerco di mostrare le cose come sono con semplicità
nel tentativo disperato di spostare questo limite
spostarlo anche di un solo millimetro
Se riuscisse
tutto si sposterebbe insieme a quel piccolo infinitesimale spostamento
La madre
Sì d'accordo
Ma in parole povere
cosa sta scrivendo
La storia giovanotto la storia
L'attore
Una storia estrema signora
(entra la figlia con il Chivas e tre bicchierini, li poggia sul tavolino)
La madre
(alla figlia) Vieni
Siedi qui vicino a me
(la figlia siede sul divano)
L'attore
(versa il Chivas nei bicchierini e li passa alla madre e alla figlia)
La madre
Alla sua nuova opera
Al suo successo
(bevono)
Allora la storia
Ci racconti questa storia estrema
L'attore
(racconterà la trama lentamente, guardando con fare allusivo la madre)
E' la storia morbosa
racchiusa tra quattro mura
di una madre una figlia e una nonna
la figlia è intrappolata in questo rapporto malato
Un triangolo ossessivo
fatto di piccole cattiverie quotidiane
fissazioni maniacali
In un'atmosfera apparentemente tranquilla
i personaggi scatenano violenze sotterranee
senza via di scampo tormentandosi
facendosi solo del male e la figlia
La madre
(interrompendolo)
Pessimista
Lei rimane legato al suo pessimismo
Male solo male
Dove si gira lei vede male
Un'umanità che vuole solo il male
Il male dei propri figli
Il male dei suoi simili
Solo male
Ma perché
Perché dovremmo volere solo il male
(beve)
L'attore
Noi vogliamo il male degli altri signora
perché non abbiamo la forza di uscire dal nostro malessere
e vogliamo trascinare anche gli altri nel nostro malessere
(beve)
Abbiamo compassione solo di chi sta nella nostra stessa condizione
o di chi sta peggio di noi
Poverino diciamo
Poverino ma intimamente ne godiamo
La madre
Il finale
Qual'è il finale di questa sua orribile tragedia
(beve si accorge che il bicchiere è vuoto e l'attore versa dell'altro)
La Madre
Grazie (beve)
Il finale
Qual'è il finale
L'attore
Non ho idea signora
Non ci sono ancora arrivato
(beve)
La madre
Lei scrive senza avere un'idea precisa
senza sapere dove andranno a finire i suoi personaggi
Inaudito
L'attore
Sappiamo forse dove andiamo a finire noi signora
La madre
Ma stiamo parlando di un'opera letteraria
di un testo teatrale e non della vita
L'attore
Io mostro le cose come sono
e lascio agire i personaggi liberamente
Non so dove arriveranno
La madre
Lei parla come se questi personaggi fossero persone reali
e non frutto della sua fantasia
L'attore
Sono persone reali signora o personaggi della fantasia
Difficile saperlo
Qual'è il confine tra la fantasia e la realtà
Si trova forse a metà strada tra il palcoscenico e la platea
magari sospeso tra i riflettori
E noi signora noi
Noi quanto abbiamo di reale e quanto di fantastico
e dov'è la nostra parte di reale
quando lasciamo campo libero alla fantasia
Dov'è
O dobbiamo ammettere di avere una doppia vita
Oppure l'idea siamo solo quell'idea dei nostri genitori
quell'idea che hanno avuto di noi
e i nostri genitori dei loro così fino ad arrivare al nulla
dove ci ritroviamo tutti senza farci più domande
E allora la realtà dov'è
Dove la dobbiamo ancora cercare
Nei libri nella letteratura
O sulle facce che incrociamo tutti i giorni per strada
Sulle facce tirate a nuovo che non lasciano trasparire il cadavere
o su quelle marcate dalla sofferenza
che si trascinano indifferentemente verso la propria meta
Il nostro passato i ricordi
A volte mi domando i ricordi
quello che siamo stati
le persone parole luoghi noi noi stessi
la memoria le immagini della memoria
sono reali sono state sono
o fantasie costruzioni mentali
Se lo chiede mai signora
Si è mai chiesta in questo momento sono reale
o sono una fantasia mia
sono a Capri con mia figlia e sto fantasticando
sto ricordando io sono solo un ricordo
in questo momento sono solo un ricordo
un ricordo di me stessa
ma potrei anche essere la fantasia il ricordo di qualcun altro
No non lo possiamo sapere signora
Siamo condannati a vivere in questa incertezza
L'unica certezza che abbiamo signora
è che tutto questo un giorno finirà
con quello che noi chiamiamo morte (beve)
La madre
(coprendosi con il plaid)
Fa freddo
Quest'anno fa più freddo
Dovrò decidermi a cambiare gli infissi
Entra un vento gelido da tutte le parti
(beve)
Ma non ho più la forza
non ho più la forza di stare dietro agli operai
D'altra parte lei sa meglio di me che se non ci si sta dietro
ti fregano su tutto e ti fanno un lavoro pessimo
Sanguisughe sono diventati sanguisughe
Soldi vogliono solo i soldi
Mia figlia non ce la fa
Da sola non ce la fa a tener testa con questa teppaglia
Non ce la fa proprio
D'altra parte ho fatto sempre tutto io
Ho dovuto fare sempre tutto io da sola
Anche quando era vivo mio marito
Lui era un menefreghista
Uno sporco menefreghista
Non c'era mai in casa
e quando c'era
come se non ci fosse
sempre preso dalle sue scartoffie
Oppure era lì
(indica il piano)
Al pianoforte
a cacciare suoni terrificanti
(beve)
Basta gli urlavo
Basta
Non ne posso più di questo maledetto piano
Un giorno o l'altro te lo brucio
a pezzi lo faccio a pezzi col martello
Lui niente
Era nel suo mondo come ipnotizzato
Voleva che anche mia figlia suonasse il piano
(beve si accorge che il bicchierino è vuoto e l'attore versa dell'altro)
La madre
(beve) A tre anni capisce
A tre anni già avrebbe dovuto suonare il piano
secondo mio marito il padre
A soli tre anni la piazzava sullo sgabello e le faceva fare le scale
Per fortuna è stata sempre negata
Non aveva un minimo di orecchio
Più in là delle scale non è mai andata
Per fortuna (beve)
D'altra parte mia figlia è stata legata sempre più a me che al padre
Dove andavo io lei veniva
Sempre attaccata alla gonna della madre
Scommetto che anche lei era molto legato a sua madre
più a sua madre che a suo padre
I figli maschi sono sempre più legati alla madre che al padre e viceversa
Mia figlia no mia figlia è stata sempre più legata a me che al padre
D'altra parte il padre non c'era quasi mai
Non è mai stato un padre mio marito suo padre
Sono io che ho dovuto tirare su la figlia
Sono io che ho dovuto darle un'educazione
Solo il piano
L'unica cosa che avrebbe voluto insegnare a mia figlia
Il pianoforte
Voleva che anche mia figlia diventasse una musicista come lui
Fissazioni
D'altra parte mia figlia era negata
si vide subito che era negata
Preferiva stare con me la madre
Si figuri che abbiamo dormito insieme
io e mia figlia
fino a quando aveva nove anni
Io e mia figlia insieme
Siamo state sempre molto bene
Certo certo qualche piccola scaramuccia ogni tanto
certo ma per il resto anche quando è morta la nonna mia madre
e siamo rimaste sole io e lei
da sole siamo state sempre molto bene
Ormai siamo dipendenti l'una dall'altra
D'altra parte è stato sempre così
(beve)
Io e mia figlia senza via di scampo
(ride forte) Senza via di scampo
(alla figlia) Cara quest'anno l'albero di Natale
è venuto veramente bene
Bello
(all'attore)
Lei non trova che sia molto bello
Guardi (indica il puntale)
Guardi il puntale
avrà vent'anni ed è intatto
Bello la cosa più bella
Sono riuscita sempre a salvarlo dalla distruzione
e ne abbiamo distrutta di roba in questa casa
oggetti d'ogni specie
ma questo sono riuscita a salvarlo
Eppure è delicato
il pezzo più delicato dell'albero di Natale
Un oggetto così delicato e così essenziale
Sono io che mi prendo cura di lui
Tutti gli anni sono io che lo conservo
Da parte lo metto da parte io
Nell'ovatta avvolto nell'ovatta
nel cassetto del mio armadio
Il puntale
C'è sempre qualcosa
apparentemente anche insignificante
un qualcosa che riesce a dare un senso di compiutezza
a tutte le altre
Spesso non ce ne rendiamo conto
ma quel qualcosa c'è ed è insostituibile
A volte anche io mi fisso
Mi prende questa smania di scoprire
cercare questo particolare
questo particolare apparentemente insignificante
ma che modifica tutto il resto
In un certo senso simile al suo limite (beve)
Sì il mio particolare è molto simile al suo limite
quando diceva che una volta spostato modifica tutto il resto
Interessante
In ogni cosa che ci fa dire bello
veramente bello
c'è questo particolare
Anche se non lo vediamo c'è
Basta cercarlo
C'è sono sicura che c'è (beve)
Spesso lo trovo riesco ad isolarlo
e allora provo a immaginarmi se non ci fosse
questo particolare
come sarebbe il tutto
Pietoso si appiattisce
Perde di forza
D'altra parte oggi vediamo tante di quelle brutture
vere schifezze
che anche il particolare più significante non riuscirebbe a farci dire
bello veramente bello
Oggi riusciamo a dire solo nauseante una cosa ignobile
spazzatura spazzatura puzzolente
privo di gusto massimo degrado civile e morale
da prenderli a schiaffi con quale coraggio si permettono di fare certe cose
(beve)
E la gente dov'è
La gente perbene dov'è
Dov'era quando hanno commesso questo misfatto
Dov'era quando hanno consumato questa scellerataggine
Nelle loro case
Chiusi fra le quattro mura
a consumare le proprie scellerataggini
lasciando che gli altri consumassero le loro
D'altra parte spaghetti con le vongole e pesce al forno sono buoni
Non trova anche lei che sono buoni
gli spaghetti con le vongole e il pesce al forno
Io e mia figlia non ci rinunciamo mai
Tutte le vigilie spaghetti con le vongole e pesce al forno
Quest'anno tutto lei
ed è stata brava molto brava
Tradizioni tradizioni che si ripetono fino alla noia
Ma sono l'unica cosa alla quale ci possiamo aggrappare
L'unica nella quale ci riconosciamo
E tutto questo alimenta la sofferenza lei dirà
Tutto questo alimenta la sofferenza
Ma non c'è via di scampo
Anche questo ha detto lei
Lei l'ha detto
Non c'è via di scampo alla sofferenza
Non c'è
E allora (interrogativo)
(beve)
Inquietante lei è una persona inquietante
Questo nostro vivere nelle sue mani non vale più niente
E niente ci porta a niente
O per meglio dire all'unica certezza che abbiamo
la morte
(beve si accorge che il bicchierino è vuoto e l'attore versa dell'altro)
La figlia
(si alza)
Scusate
(esce)
La madre
(alla figlia verso la porta)
Cara
(beve e si stringe nel plaid, poi all'attore)
Un carattere chiuso mia figlia
(beve)
Non si riesce mai a capire cosa pensa
Non capisco
Non capisco proprio
(beve)
A volte passa ore in questo suo mutismo
mi mette un gelo addosso
Non so proprio (sospeso)
(dalla strada un tonfo sordo, un allarme di auto che
suona, grida di panico e voci indistinte)
La madre
Cos'è stato
Che succede
(forte verso la porta)
Adele
Adele dove sei
(all'attore)
Per favore vada a vedere lei cosa sta succedendo
(l'attore si alza e va sul fondo verso la finestra)
La madre
(forte verso la porta)
Adele
Adele rispondi
Adele dove sei
(fra sé) Ma dove diavolo si è cacciata
(l'attore apre la finestra guarda giù e si ritrae subito senza voltarsi)
L'attore
Dio mio
La madre
Cosa succede
Per amor del cielo cosa succede
Mi dica cosa succede
L'attore
(senza voltarsi)
Sua figlia
(silenzio; solo l'allarme dell'auto e un vociare indistinto)
(fine)