“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca |
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Personaggi:
Cav.Palmiro Moschitta
Ninetta
Maruzza
Serafino Speranza
Teodoro
Sig. Padella
Minicu Cassata
Dimitri Navsimuska
Karina Sukalova
(moglie)
(figlia)
(genero)
(figlio)
(portinaio)
(compare- autista)
(magnate russo)
(assistente)
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Carattere dei personaggi:
Palmiro Moschitta : Uomo maturo di circa 60/65 anni, buona indole di carattere, evidenzia con sarcasmo l’inettitudine e la scarsa volontà di lavorare dimostrata dal genero, e spesso anche le carenze del nipote Teodoro. Disperato dall’andazzo di fame di ogni giorno, organizzerà il colpo grosso della sua vita.Ambulante di merceria
Ninetta : Età comparata al marito, sottolineerà durante i dialoghi con la figlia quanto scarso apporto dà il genero Serafino (che spesso verrà chiamato Salifinu) al sostentamento della moglie e del figlio.
Serafino : Età intorno ai 35/40 anni. Possibilmente alto e magro. Pacchianamente vestito, dimostra finto interesse a cercare lavoro sfogliando i quotidiani, ma senza alcuna enfatizzazione e con critica per le varie offerte, vorrà partecipare a quanto sta organizzando il suocero.
Maruzza : Età in sintonia con Serafino. Sciocca con un carattere indefinito, più figlia di famiglia che moglie e madre, con sopracciglia folte, immagine appesantita e gretta.
Teodoro : Caratterista. Il quale ha quasi superato (ma non del tutto) grazie alle cure e all’ausilio della scuola, una forma di ritardo nello sviluppo mentale. Ancora giocherella con cappello da poliziotto, pistola e fondina e macchinina di plastica della polizia, che ne imiterà la sirena facendone un tedio. In realtà è un giovane poliziotto. Nel secondo atto potrà indossare i pantaloni della divisa sotto un paio di calzoni variopinti, ed una camicia bianca in modo che in breve tempo potrà completare la divisa nel finale.
Sig.Padella : Età 60 suonati, più timoroso che spavaldo, ma si presterà all’impresa speranzoso che tutto possa andare per il meglio.
Minicu Cassata : Cognato di Palmiro e Ninetta, autista di piazza, che ai tempi d’oggi riesce a stento a guadagnare qualche soldo in quanto le spese di manutenzione sono corrosive; anzi alla proposta del cognato di dare una svolta alla propria esistenza, sarà lui stesso a portare i “Polli da spennare”
Dimitri Nasimuvska : Di età matura, caratterizzato dal comportamento manageriale, parlerà in russo cinematografico, con espressione gutturale e con quella cantilena che caratterizza il linguaggio. Si suggerisce di utilizzare un personaggio basso e tarchiato per usare gags in contrasto con il suo nome , es:” Dimitri con “Dumetri” (ma su è na baddottula). “U signor Dumetri?” (e u restu unni arristau?), se invece dovesse essere utilizzato un personaggio magro e altro “U signor Dumitri?” (Mi ci’ anzittanu macari u nomu) o ( e chiù sapeunu prima ca nasceva c’addivintava na cimedda?)
Karina Sukalova : Avvenente, alta, bella ragazza, con occhiali tipo segretaria con montatura nera e rettangolare. possibilmente con cappotto o impermeabile lungo di pelle nera, spacco laterale ben visibile alla gonna, un comportamento austero.
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La trama:
Palmiro Moschitta cavaliere del lavoro, svolge da sempre un lavoro ormai fuori moda, ossia girare per la città con una bancarellina attaccata al collo per vendere gli articoli per sarte e per donne, che solitamente si trovano nelle mercerie. I frutti di questo lavoro sono diventati inesistenti, tanto che ha deciso che non può più continuare. Ritirandosi da una giornata di lavoro infruttuosa come ormai capita spesso, presta attenzione a ciò che il genero sta leggendo a voce aperta da un quotidiano. L’ascolto di queste letture, gli fa maturare la geniale idea di diventare un truffatore come ormai lo sono diventati la maggior parte dei nostri rappresentanti politici, primari, consulenti etc. etc. Chiaramente il genero Serafino vuole partecipare alla truffa ad ogni costo, così come il cognato Minicu Cassata, autista di piazza, l’ultimo componente che completerà la nascente gang sarà il sig. Padella, portiere dello stabile accanto. Chi saranno le vittime? Un magnate russo in compagnia della sua segretaria, il quale è venuto per acquistare un grande lotto di terreno per farne un investimento edilizio.
La scena:
Una modesta casa, sulla parete di fondo un po’ sguardata sulla sinistra ci sarà una apertura, che lascia intravedere il corridoio dove sarà allocata una piccola consolle con un quadro o un portamantelli, il corridoio porterà da un lato alla comune, mentre dall’altro alle altre stanze ed alla cucina. A metà della parete di destra che va verso il proscenio ci sarà una paretina inclinata con una porta a vetri che da su un balcone, quindi la parete continua verso il proscenio. Invece nella parete di sinistra sarà collocata la porta della camera da letto di Palmiro. Un po’ dietro, fra la porta ed il fondale, ma in modo di trovarsi in una posizione ben evidente un tavolo possibilmente rotondo, con almeno quattro sedie in modo da poter dare tutti la faccia al pubblico. Mentre dall’altro lato prima del balcone un’asse da stiro con una sedia ed una cesta poggiata su di un puff con della biancheria da stirare. Qualche quadro modesto e di gusto pacchiano, un mobile dietro il tavolo e qualche suppellettile completeranno la scena. Un citofono.
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ATTO PRIMO
All’apertura del sipario Ninetta sta stirando della biancheria, mentre Maruzza con ago e filo ripara dei buchi nelle calze, distrattamente segue Teodoro che giocherella con una macchina della polizia (che non dovrà mai mancare, imitando con
la bocca il suono della sirena, senza disturbare tanto, l’importante è far capire che la sirena e
rotta) indossando un cappello da poliziotto, ed una fondina con revolver
(scacciacani a salve)
Scena Ia |
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Maruzza – Ninetta – Teodoro |
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Ninetta |
: Bedda matri su n’haja stiratu i robbi ppì na cammarata di |
suddati, ma su semu quattru muschi, com’è ca s’accucchiunu tutti |
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sti robbi? (ripone qualche indumento in un cassetto dietro il tavolo) |
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Maruzza |
: Ohu non taliari a’mmia ca jù mi cangiu na vistina a simana, sunu |
tutti robbi do papà e di Serafinu. (sbadiglia) |
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Ninetta |
: Di tò patri? Ma su mischinu a stentu si cangia i mutanni intimi e |
a cannuttera, voddiri cu na cammisa ci fa una e macari dui simani, |
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picchì dici ca tantu iddu ‘nto so travagghiu non sura e non |
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s’allodda. |
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Maruzza |
: Allura mi sta dicennu ca sunu tutti robbi di Serafinu…ma quantu |
sì esagerata. Comunqui quannu si nesci ppì travagghiu mi pari ca |
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chistu è giustificatu. |
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Ninetta |
: Difatti, tò patri nesci ppì travagghiari, e tutti sti robbi |
ne’llodda…ma Salifinu unn’è ca si nni và sì non travagghia?! |
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Maruzza |
: Mio marito è un precariato… |
Ninetta |
: ‘N malasuttatu prego! E sta malasotti a vinni a distribuiri ccà. |
Sintitila signuri mei …precariatu. |
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Teodoro |
: Veru è nanna. U papà u dici macari iddu ca è… pirciatu1 |
Ninetta |
: Sì curadduzzu2 è! |
1Era un formato di pasta in uso negli anni 50/60 (tipo il ditalino piccolo)
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca |
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Teodoro : (che ha capito un’altra cosa) Macari chistu è veru…è curaggiusu,
curaggiusu fotti.
Ninetta : Ragiuni ci’hai a nanna…è quistioni di curaggiu…ma Salifinu
mancu chistu javi…picchì…arrivatu ‘nto travagghiu attruppica.
Maruzza : Ma chi è cuppa sò?! Venaddiri, quando si presenta per un
travaglio u tirunu tantu a longu ca u sfinisciu: vinissi oggi, vinissu
dumani, dopudumani, aspittassi a fino ‘misi, finu a quannu ciù
dununu a ‘n autru. E iddu attende, attende. (altro sbadiglio)
Ninetta : Eh già…to maritu l’attesa per il travaglio l’avi longa…ma
longa… comu a scecca di don Vicenzu ca passanu i 360 jorna e
non partureva, arrivanu a 600 jorna ca mancu su era un liafante, e
non si ni parrava…certu, picchì non è ca era ‘ncinta, era sulu
addubbata di quantu manciava.
Maruzza : Viri ca me maritu u cerca u travagghiu, picchissu si cangia
sempri i robbi, ppì presentarisi pulitu…sulu ca è sfurtunateddu.
Teodoro : Ddocu a a mamma ci’avi ragiuni, u papà è sfurmateddu.
Ninetta : E’ tuttu sgummatu! Mentri nuatri inveci semu disgraziati, picchì
n’attuccau di mantinillu.(riferendosi a Serafino) ‘Na vota ci’arriva in ritardu, ’n ’autra vota non è specializzato per quel lavoro…
Maruzza : (rafforza l’occasionalità) Appuntu!
Ninetta : N’autra vota ‘nveci: ddu travagghiu non ci piaci perché non è
comodo, ppì non diri di quannu non si ci presenta a
tunnu…’nsomma a ‘mmia mi pari carni dura e cuteddu ca non
tagghia!
Teodoro : No! Ca u papà a carni s’ammucca a carni, macari su non ci’avi u
cuteddu. (prende un libro di scuola e lo apre)
Maruzza : Serafinu mi dici sempri c’aspetta l’occasioni giusta, in quantu sti
travaggheddi d’accomudu non ci piaciunu, picchì non dunu ne soddi, ne soddisfazioni, e ppì ‘giunta non ti jnchiunu a panza.
2Altro formato di pasta
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Ninetta
: Ca certu, quannu ci sunu i soggiri ca ta jnchiunu, chiamatilu fissa?!
Teodoro
: (con un’espressione imbronciata) Mamma u maestru da scola serali mi desi ‘n problema difficilissimu, javi menz’ura ca ci sturiu ma non trovu a risposta. Ascuta, ascuta nanna, ascuta macari tu.
Ninetta
: E chi a voi di mia a risposta? Chista sula ci manca.
Teodoro
: (legge) Una frabbica di matarazzi ha 15 operai che produciono 2 matarazzi ciascuno al giorno, ma dopo un giorno il patrone sinn’addunò che avevano stato prodotti 28 matarazzi anveci di 30. Sospettizzando che corcoruno non fa il proprio dovere, quanti operai deve licenziare?
Ninetta
: (rapida) Unu! (rivolgendosi a Maruzza) ‘nta fabbrica de matarazzi?
Salifinu chi circau travagghiu
Maruzza
: Ca fici na prova ppì ‘n pocu di tempu.
Ninetta
: ‘N pocu di tempu quantu?
Maruzza
: (come se fosse intenta a tagliare il filo con i denti senza riuscirvi, emette unmugugno e contemporaneamente alza l’indice come per dire :”uno”)
Mmmm.
Ninetta
: ‘n misi?
Maruzza
: (inclinando la testa ed alzando le sopracciglia, come per dire: “poi tu”,mugugnerà di nuovo come prima, perché non ha ancora tagliato il filo)
Mmmm
Ninetta
: Na simana?
Maruzza
: (decisa) ‘n gniornu!
Nunetta
: ‘N gniornu?? E ‘nta gniornu non fu capaci di inchiri mancu ‘n cuscinu?? E spatti cerca ‘n travagghiu comudu? E cchiù comudu di chiddu di na fabbrica di matarazzi quali c’è!
Teodoro
: (che ha posato il quaderno, con la macchina della poliziaimitando per la
prima volta la sirena spunterà dietro Ninetta facendo camminare la
macchina sul braccio della stessa) Ahhhh.
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Ninetta |
: (spaventandosi trasale ed inveisce) Motti subbitania! Cosafitusa, i |
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vermi mi fici veniri. |
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Maruzza |
: (da uno scappellotto a Teodoro) Ma dicu jù chi si scemu? |
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Ninetta |
: (rapida) Tuttu so patri è. |
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Maruzza |
: E su ta’bbruciavi? No viri ca to nanna ci’avi u ferru cauru? |
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Teodoro |
: Ohu chi sta facennu laria…i poliziotti non s’abbruciunu. |
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Ninetta |
: Ma i nanni sì!! Forza alluntaniti di ddocu. |
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Teodoro |
: Ora mi nni stornu di sta casa…mi nni vaiu ddà ‘bbanna. (con la |
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macchinetta in mano a sirene spiegate gira attorno alle donne, e và verso la |
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cucina ma prima di scomparire, prende il revolver con entrambe le mani e |
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spara con la bocca due colpi alle donne) Mori mà!…mori nanna! Pà! |
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Pà!! (ridendo scompare) |
(ESCE) |
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Scena IIa |
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Maruzza – Ninetta |
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Ninetta |
: Ccu stu carusu semu ricchi, e no sapi nuddu. |
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Maruzza |
: I dutturi diciunu ca |
u ciriveddu si ci sbloccau non è ca è cchiù |
comu na vota, no viri ca ha fattu tanti migghiurii. Chi ‘ffa t’u |
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scurdasti ca prima…cioè dopu… |
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Ninetta |
: M’haja ricurdari prima o dopu? |
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Maruzza |
: Prima ppì’ddiri na vota…insomma…dopu ca cascau de scali |
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‘nsemi a Serafinu, tu ricordi ca ppì bellu pezzu non parrau cchiù?! |
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Ninetta |
: E non stesumu ‘nta paci?! Mentri ora si porta li miruddi3 ccù stu |
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cacchiu di sirena da polizia. |
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Maruzza |
: Ma su i merici, i prufissuri,’ i ‘nfirmeri, l’assistenti sociali… |
3Midollo, ma in questo caso s’intende il cervello.
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca |
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Ninetta : I barellisti, i purtunari…cinn’è cchiù??
Maruzza : Insomma chisti, sunu tutti di na vuci,
oramai si è ariddociuto comu na testa prima era quantu na nuci?!
diciunu: ca il matoma 4 di spimmula…mentri ca
Ninetta : Ca cciù auguru prima ppì iddu e poi ppì nuatri, picchì na cosa è
certa, ca jù e to patri non è ca semu eterni?!
Scena IIIa |
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Maruzza – Ninetta- Serafino |
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Serafino |
: (proviene dalla comune, si avvicina alle due donne, dovrà avere un |
quotidiano sotto braccio) E sugnu ccà! (le due donne lo guardano ed |
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annuiscono senza dire una parola) Ccà sugnu! (abbassano il capo come |
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per dire “sì”) E chi ci’aviti i batterii scarichi? Jù sugnu ccà! |
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Ninetta |
: Salifinu (facendo un gesto con la mano lo invita ad avvicinarsi) |
Alluntaniti t’annicchia (Serafino si sposta di qualche metro) Eccu a |
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vistu, ora inveci si ddà! Mentri prima eri ccà (indica i luoghi) Chi ti |
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pari ca non t’ama vistu? T’ama vistu! E ca ni siddiamu macari a |
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taliariti. |
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Maruzza |
: Comu finiu oggi ccò travagghiu? Ha’truvasti qualcosa? |
Serafino |
: A comu ava finiri?! Javi ‘n gniornu ca sugnu assittatu davanti a |
villa, cà spiranza di sentiri su qualcunu avissa fattu qualche |
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chiamata di travagghiu,…nenti mancu a parrarini. |
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Ninetta |
: Ma picchì chi ti scrivisti a SAB? |
Serafino |
: A Sab? Chidda de machini? |
Ninetta |
: No! A Sab di chiddi ca s’assettunu ‘nte pisola davanti a villa, |
“Sab… Società Allustra Balati”! |
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Maruzza |
: E tu ddocu t’assetti ppì circariti ‘n travagghiu? Non ti nn’avissi |
a’gghiri all’ufficio dill’allagamentu?! |
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Ninetta |
: Ma jacqua?! |
4Ematoma
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 10
Maruzza : Avaja, unni ci su i sdisoccupati?!
Serafino : Ddà su non ci vai ca raccumannata è inutili ca ci vai.
Maruzza : E tu prima passa da posta e ti fai dari a ricevuta ppà
raccumannata.
Ninetta : (al pubblico) Abbissatila sta facenna, u veru suddu è ccù non voli
sentiri. E stu giurnali ca ci’hai sutta a scidda chi tu potti a ‘ffari?
Serafinu : Mu lassau unu ca circava l’annunci de travagghi, su liggiu e mu
desi, e ora mu leggiu jù. (siede e legge)
Maruzza : Leggi, viri su c’è qualche bona offerta di travagghiu.
Serafino : (sfoglia e legge commettendo degli errori) L’italia è ‘nglisi.
Ninetta : Si tedesca è!
Serafino : (legge con più attenzione) L’italia è…’n crisi, soprattutto allergetica
Maruzza : Bih veru è, picchissu semu tutti che pinnuli ppì l’allergia.
Serafino : (continua) Il pitrolio costa di più, u gassi aumenta, u carbuni non
cummeni…
Ninetta : (rapida) A cira squagghia! E ccà c’è cu ammutta(lei), cu talia
(Teodoro), cu mangia (Serafino)… e ccù varagghia(Maruzza).
Serafino : (legge) Il ministro Mangiafico annuncia: finalmente la fame è
finita.
Ninetta : Ora comincia la disperazioni! Certu a fami finiu, picchì iddu
s’addubba a ficu.
Maruzza : A propositu di dispirazioni, antura era affacciata ‘nto balcuni e
sinteva a du fimmini ca parravunu, e una ci diceva all’autra, ca so
maritu era dispiratu, picchì non rinesci a truvari ‘n operaiu ppà
fabbrica do cuttuni sciusu.5 (a Serafino) Picchì non ci vai tu?
5Cotone idrofilo
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 11
Serafino : Ohu…e non mi stunari, jù non sugnu fattu ppè travagghi pisanti.
Ninetta : Iddu sinn’avissa’gghiri ‘nta privitiva6 de tabbacchi, a fari provi
de sigaretti, su tirunu o no?! Non criru ca u fumu pisa?!
Serafino : (continua a leggere) Fino ad oggi sono arrivate soltanto 8900
domande per il concorso di due posti… perso…
Ninetta : Tu sì persu!
Serafino : (continua a leggere) Ah…presso, presso l’agenzia di distribuzione
di volantini (fa una considerazione fra di se) mih quasi quasi ci issi, è ca ddocu si camina a ‘pperi.
Ninetta : A certu ca ppì leggiri si l’asu, leggi peggiu di ‘n anaffabeta.
Serafino : Ohu è a dibulizza ca m’impanna l’occhi. A propositu, ma chi si
mangia?
Maruzza : Broru.
Serafinu : Broru? Chi porcheria?! Ca santa pacienza.
Ninetta : (a Maruzza) Anzi, mi correggiu. Acqua al sapore di broru.
Scena IVa |
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Maruzza – Ninetta- Serafino- Palmiro |
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Palmiro |
: (proviene dalla comune, indossando un grembiule da lavoro marroncino o |
bluette, con una bancarellina appesa al collo e la mercanzia in mostra, filo, |
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cotone, cerniere, reggiseni etc. si toglie la cordicella da collo e posa il tutto |
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in un angolo e moggio moggio saluta) Bonasira |
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Ninetta |
: Oh u papà s’arricugghiu. Palmiru chi sì stancu? |
Palmiro |
: No! Arripusatu . |
Maruzza |
: Ciau papà. |
6Termine usato per indicare la Manifattura dei tabacchi
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 12
Serafino : (sempre con gli occhi al giornale) Soggiru comu vanu l’affari?
Quannu dici tu, ni mittemu ‘n società.
Palmiro : Caru Salifinu, a sapiri ca l’unica società bona è chidda fatta di ‘n
nummuru dispari ‘nferiori a dui.
Serafino : Chiùstà e cchiù capisciu, ca ccu sti capi di biancheria t’arricchiri
sulu tu.
Ninetta : Maruzza vistu ca finii di stirari, dammi na manu a pusari na pocu
di sti ricchizzi dda ‘bbanna.
( Ninetta e Maruzza ESCONO ) |
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Scena Va |
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Palmiro - Serafino |
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Palmiro |
: (si toglie il grembiule e lo appende da una controllatina alla bancarella) |
Tuttu cosi ccà aristanu, regipetti, liacci, cirneri spagnuletti…mah |
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(siede).D’accussì non si po’ cuntinuari…e no! N’arridducemu |
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all’ossu, va ‘ffiniri ca a minziornu ni mangiamu du sardi, e a sira |
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n’alliccamu i reschi. |
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Serafino |
:(estraniandosi dalle riflessioni di Palmiro, legge il giornale) Pagina |
Pollittica, il sottosegretario del MILAS…(si chiede) sottosegretariu? |
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ma jù m’addumannu, com’è ca tutti sti partiti ana’aviri a unu ca |
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s’ampuni supra e spaddi u segretariu?! U segretariu supra e u |
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suttasegretariu naturalmenti di sutta. |
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Palmiro |
: Allura picchì si chiama suttasegretariu?! Su era o cuntrariu si |
chiamava suprasegretariu. (al pubblico) Ma quantu è bestia?! |
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Serafino |
: (riprende la lettura) Il sottosegretario del Milas “Movimento |
italiano lavoratori a spasso”…è stato arrostito. |
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Palmiro |
: Sì o funnu u ficiunu…che patati. |
Serafino |
: E’ stato…arrestato per aver rubato cinque …lumiuni |
Palmiro |
: E du purretti7. |
7Cedri
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 13
Serafino : Cinque…milioni di euri dalle… case del partito.
Palmiro : Viri ca palazzi su! No casi!
Serafino : Ah…casse…del partito.
Palmiro : (sbotta) Cincu miliuni! Latru! E nuatri finanziamu. E comu
arrobbunu?!
Serafino : (cambia articolo) La GUDIFFI…
Palmiro : Leggi bonu…com’è scrittu?
Serafino : La Gi Di Fì (mostra il giornale).
Palmiro : Nguranti! La guardia di finanza, cuntinua (nel frattempo si alza e
passeggiando per la stanza, guarda dal balcone, poi ritorna dando l’impressione che sta pensando qualcosa)
Serafino : (continua) Ha preso con le mani nel sacco il presidente del
consorzio “Neve aggilippata 8 ” della regione…Unni Friunu a Venezia e a Giulia…boh… perché a colato…
Palmiro : (che nel frattempo gli si è messo alle spalle scruta l’articolo) A nivi
squagghiata…ahu ma leggi comu o cani. C’è scrittu : “Per
peculato”, no ha colato…insomma …arrubbava macari chistu. E
quantu si futtiu?!
Serafino : (scorre in fretta) Mmmmm…setti e menzu.
Palmiro : Allura a chistu ci’attocca u bancu. Ma ciù dassi jù u bancu…anzi
‘n bellu vancuni di chiancheri.
Serafino : (legge un altro articolo) Mih…ascuta ccà, ascuta…scoperta una
attivissima associazione dell’inguine…
Palmiro : Dell’inguine ppì’ddiri a’ncinagghia? Unn’è ca sta liggennu?
Serafino : Ccà (mostra l’articolo)
8Tutta di un pezzo. Fredda.
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 14
Palmiro
: Bestia!! A delinquere…e mi leggi dell’inguine, da scidda era no dell’inguini.
Serafino
: “Dopo una visita presso il proprio studio, un noto chirurgo, trasmetteva le richieste per trapianti urgentissimi, al direttore della cassa malattia, il quale autorizzava le costosissime operazioni, presso una clinica di proprietà di un famoso senatore. Interventi che non venivano mai eseguiti, ma prontamente rimborsati. La vicenda ha fatto “Scapolo”…scandolo perché, è emerso che ad una paziente avevano trapiantato la testa del marito morto in un accidente di auto”.
Palmiro
: Bestia!!
Serafino
:
( risentito)
E sempri bestia mi dici?
Palmiro
: No! Bestia iddi! Finalmenti truvasti a qualcunu cchiù bestia di tia.
Serafino
: Ora i’nficcunu ‘n galera e ne nesciunu cchiù.
Palmiro
: A’ttia ti pari, chisti su capaci ca non si nni fanu mancu ‘n gniornu, e spatti9 su ci chiurunu a clinica ci’addumannunu i danni.
Serafino
: Accussì è a cosa? Allura picchì non na facemu macari nuatri ‘n associazioni dell’inguini e n’arricchemu.
Palmiro
: Ca certu?! D’accussì facemu arrisuttari ca jù ti svitu u craniu e ti’ntrummu a testa di Tina Pica10 , o lu bestia, ma quantu si… bestia (comincia a pensare) Be..stia (trova un idea) ma quali bestia. Geniu! Si ‘n geniu (gli da un bacio sulla testa) faremo una grande società!
Serafino
: Tu e jù?? Grande? Ppì vinniri mutanni e liacci?...Appiddaveru?
Palmiro
: Altrochè! Una società che tratterà cose…(guarda attorno sospettoso) diciamo non proprio lecite…cose bollenti…insomma (scandisce) spinose! Picchì m’haja fattu u cuntu, ca in Italia “Sì n’arrobbi sì fissa”.
9Inoltre
10Vecchia attrice
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 15
Serafino : (euforico) Ci ll’haju, ci ll’haju!
Palmiro : Macari jù, arrappatizza…ma macari jù! Chi è ca ci’hai?!
Serafino : L’idea…ci ll’haju.
Palmiro : L’idea?? E quali fussi st’idea?
Serafino : (gli si avvicina all’orecchio e gli suggerisce una parola che Palmiro non
comprende)
Palmiro : Chi è ca dicisti?
Serafino : ( si guarda in giro per vedere se qualcuno ascolta, poi ripete come sopra)
Palmiro : Ohu e chi schifiu sì, non ti capisciu, ca parra cchiù forti.
Serafino : (se lo porta avanti in un angolo del proscenio) Cacucciuliddi11!
Palmiro : Cacucciuliddi?
Serafino : Tu dicisti cosi cauri, spinusi, e megghiu de cacucciuliddi?! Ogne
matina c’è unu ccù ‘n furgoncinu caricu di cacucciuliddi, ca si
ferma o bar ppì ‘ffari colazioni e macari u bisogninu, e lassa tuttu
u tempu u muturi addumatu. Ora mentri iddu si cuncentra, nuatri
ni purtamu u furgoncinu e u scuncintramu.
Palmiro : Cacucciuliddi, spinusi…bestia!! Pensu propriu ca si bestia, e anzi
comu a chiddi (fa riferimento ai truffatori) I cacucciuliddi signuri mei.
Quando io parlo di un’operazione spinosa, pungente è ppì fariti
capiri che deve essere un piano astuto, penetrante, che deve
bastare un colpo solo ppì farini arricchiri e ritirarci a vita privata.
Serafino : Ah ‘n coppu sulu e ni mittemu ‘n pinsioni?! Ci staju, e chi rifiutu
a vita di pensionatu…ma di chi si tratta, chi pensi di fari?
Palmiro : No sacciu! Chi ti pari ca sugnu ‘n vureddu di papira, ca mangiu
e sduvacu. Fammicci pinsari, ancora è troppu prestu.
11Il fiore del cardo, che non è altro che un carciofino spinoso che si fa bollito
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 16
Scena VIa |
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Palmiro – Serafino- Minicu- Teodoro |
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SUONANO ALLA PORTA |
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Teodoro |
: (entra indossando un costume sopra i pantaloni, maschera, tubo, cappello |
da poliziotto in testa e la macchina sempre in mano a sirena spiegata) Ciau |
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papà, ciau nannu, ci vaiu jù a grapiri a porta. |
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Serafino |
: Ma comu ti cumminasti? |
Teodoro |
: Mi vistii di palummaru da polizia. (va ad aprire) |
Palmiro |
: (a Serafino) Non tà po’ livari nuddu sta paternità. |
Minicu |
: (da dentro, mentre entra) Ahu d’accussì si grapi a porta, a genti ci fa |
veniri a giallina12. Ohu Palmiru comu sì? Ciau Salifinu. |
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Palmiro |
: Ciau Minicu, trasi, assettiti (gli indica una sedia) |
Serafino |
: Sa’bbenarica cumpari. |
Teodoro |
: (che avrà una pallina di plastica leggera la poggia sull’estremità del tubo e |
soffiando la indirizza verso il padre per colpirlo) |
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Minicu |
: ( a Palmiro) Allura chi mi cunti, comu vanu l’affari? |
Palmiro |
: A comu ana’gghiri, oggi haja caminatu na jurnata sana, e su sai |
n’tuttu chi cosa vinnii: ‘n buttuni niuru ppì luttu, du appuntapanni, |
|
e na cirnera, di diciotto centimitri, chidda di vinti na vosi picchì |
|
era cchiù cara. |
|
Minicu |
: Mih…tutti sti cosi? Po’ fari a fami. |
Serafino |
: Ma picchì si usunu ancora i buttuni niuri ppò luttu? |
Palmiro |
: Su era ppì’ttia non t’avissa accattatu mancu chissu. Pirgiunta a |
chidda ci dissi: sulu u buttuni? E a fascia ppò vrazzu na voli? E |
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tutta arisuvvuta ma’rrispunniu: Ahu mossi me soggira chi ci |
|
spennu tutti sti soddi? E appoi u sulu buttuni cia’bbasta. |
12Itterizia,
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 17
Serafino
: Difatti ccù me soggiru st’aumu parrannu di soddi, di fari na società pp’abbissarini a vita.
Minicu
: E bonu fussi. Però
signuri
mei…su
c’è
d’acchiappari
soddi
facitammicci trasiri.
Serafino
:
(con segretezza)
E’ na società dell’inguini.
Minicu
: Dill’inguini? Ma chi tà operari di ernia?
Palmiro
: (a Serafino) A ti voi stari tannicchia mutu?! T’haja dittu ca ancora è prestu.
Serafino
: Certu ca ancora è prestu, u sacciu ca dumani matina e setti passa chiddu che cacucciuliddi.
Teodoro
: Papà jù i cacucciuliddi i vogghiu ca mi piaciunu.
Palmiro
: E ora tò patri ti’nna’ccatta na lapa.
Minicu
: Ma chi v’ammattiu qualche affari agriculu? Viriti c’ammia non mi dispiacissi trasirici. Voddiri, javi na pocu di jorna ca staju purtannu ‘n giru ‘n magnate russu cca so segretaria, ca cercunu ‘n bellu appezzamentu di tirrenu, e furiamu comu e trottuli, na vota di ccà na vota di ddà, però soddi si nni virunu picca.
Serafino
: E tu allura l’ha purtari ‘nta vucca do cani!
Minicu
: Sì! ‘nto culu do sceccu i portu!
Palmiro
: Unn’è ca l’ha purtari?
Serafino
: Unni c’era u tirrenu ca era do zù Cicciu… comu si chiama?
Palmiro
: “ Cuntrada Furca di Cainu”, ‘nta vucca do cani, o lu bestia.
chi’a’ffari ddà?! Appoi ci stanu custruennu u carciri novu.
Ma
Minicu
: E l’haja purtari ‘n carciri? Comunqui ppì iddi ‘n tirrenu comu a chiddu è troppu nicu, u cercunu granni, bellu granni.
Palmiro
: Granni quantu? E allura picchì ne porti a chiana di Catania?
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 18
Minicu : Ti pari ca non fussi cosa?! Voddiri, ogne terrenu ca ci fazzu
avviriri, apprima si cunnuciunu menz’ura appoi si nni nesciunu
dicennumi: niquoski, troppu niquoski. Amiquoski tu purtari assai
terra, assai terra.
Teodoro : Mih cumpari allura t’accattari u camiu da munnizza ccò
ribattabili, accussì ci poi purtari tutta a terra ca volunu.
Minicu : Sì, ci voli sulu ca m’accattu u camiu da munnizza, comu su non
m’abbastunu i vaj ca ci’haju.
Palmiro : A chi vaj ci’aviri tu? Ti lamneti tu, cu tutti ddì soddi ca varagni.
Serafino : Vò stari bonu?! Lamentiti! Ccù ddù gran bellu ‘ntroitu ca
ci’hai?!13, voddiri chiddu ca tu varagni ‘nta gniornu, jù ne vuscu mancu ‘nta na simana.
Palmiro : (intervenendo com pacatezza) Salifinu, dicemu mancu ‘nta ‘n annu,
datu ca non travagghi.
Minicu : (convinto) Ahu ma vi l’ata fattu u cuntu de spisi ca jù ci’haju ogne
ghiornu? U bullu, l’assicurazioni, i roti, a manutenzioni…ppì non
parrari da binzina, a chi vi parunu nenti ?! Di ddi quattru soddi ca
vuscu mi na’restunu picca. Beddamatri certi voti mi veni l’impitu
d’addivintari ‘n rapinaturi, tantu oggigiorno ‘n galera non ci va
cchiù nuddu.
Palmiro : (stuzzicandolo per sincerarsi delle sue reali intenzioni) Appiddaveru mu
dici? Propriu tu ca nati ‘nta l’oru fussi dispostu a fari u rapinaturi?
Minicu : Ma quali oru e oru, jù sugnu ‘nto maccu, ca pinsannu e debiti a
notti non pozzu mancu dormiri. (credendo in ciò che dice) Vu giuru,
su m’accapitassi qualche cosa pà’rricchiri, macari ca non fussi
tantu lecita vah, basta ca non ci facissi mali a nuddu, non ci
pinsassi du voti.
Terodoro : Mih cumpari su ti servi na manu ppì na rapina ci sugnu jù ca
ci’haju a machina da polizia (imita la sirena)
13Entrata
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 19
Minicu |
: (canzonandolo) Ca certu, e tu chi pensi ca su rapinu a banca d’italia |
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non mi portu a’ttia?!...Tu po’ sì e pònò teniti prontu. |
||
Teodoro |
: Prontu sugnu, e poi, ci’ haju macari u reobbi14. |
|
Minicu |
: Va beni, ora mi nni vaiu, quantu o viru unn’haja purtari dumani a |
|
sti russi, e poi m’arricogghiu a casa. Vi salutu. |
(si avvia ) |
|
Serafino |
: (lo accompagna) Minicu, s’ammatti qualche cosa (si guarda attorno) |
|
ppì ‘ddarini versu, pensimi, viri ca jù sugnu de tò! N’ama caputu |
||
veru?! Ca a sula jacqua non ma inchi a panza. Jù ccà sugnu |
||
c’aspettu. |
||
Minicu |
: Stai tranquillu macari tu, ciau. |
( E S C E ) |
Teodoro |
: (a Serafino) Papà antura a mamma mi dissi d’addumannariti su tu |
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broru ni voi picca o assai?! |
||
Serafino |
: Ma picchì broru d’averu c’è?? Quantu o’vviru; broru…e ccù tutta |
|
st’acqua non m’arruggiunu i vuredda? Amuninni Teodoru o |
||
viremu sta situazioni. |
||
Teodoro |
: Ciau nannu, mi nni staju jennu. (un colpo di sirena)( i due escono) |
|
Palmiro |
: (sarcastico) Scriviti quannu arrivati. (Siede assumendo un’aria |
|
pensierosa, gesticolando come se immaginasse lo svolgimento dei fatti). |
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Scena VIIa |
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Palmiro –Ninetta- Teodoro |
||
Ninetta |
: (entrando vede che il marito gesticola) Palmiru chi ti pigghiau?! Ti |
|
st’allinannu ppì fari u vigili urbanu? |
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Palmiro |
: Cosi mei su…staju riflittennu. |
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Ninetta |
: Chi a’rifletti curiusu….comunqui ti ricordu ca c’è a luci di |
|
pavari, oggi quantu ‘ncassasti? |
14Revolver
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 20
Palmiro |
: A chi’ava ‘ncassari?! Chistu ci cuntai antura a me cugnatu, ca |
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oramai ccù st’attività soddi non si nni varagnunu cchiù, sì a genti |
||
si ci rumpi ‘n buttuni da cammisa, quantu stà ad accattarisi a |
||
vugghia, u cuttuni e u buttuni…secunnu tia chi ffà? |
||
Ninetta |
: Ca su cusi no?? |
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Palmiro |
: No! S’accatta na cammisa nova! Oggi cara mia c’è il sperpero, il |
|
sciuppio, la lapidazioni; |
tutti ca volono i robbi di marca, i |
|
cammisi ccò cavaddu, i maglietti ccò cuccutrigghiu, jù ‘nvechi chi |
||
ci dugnu? I cannutteri che mangiacatti?! Voddiri tuttu stu |
||
magazzinu ca mi portu appressu, a ccù ci ll’haja a ‘vvinniri no |
||
sacciu. Basta! Ho deciso, calu a saracinesca e dichiaru fallimentu! |
||
Ninetta |
: A saracinesca? E chi cci’ll’avemu? Ma allura scusa, dda bedda |
|
valigia china di robbi di cannaluvari ca c’è ddà banna a ccù ci ‘a |
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vinnemu? |
||
Palmiro |
: A ccù ci ‘a voi vinniri?! La moda di carnaluari è cangiata, a genti |
|
ora si voli vestiri diversamenti, cu si voli vestiri di omu ragnu… |
||
Ninetta |
: (rapida) Capaci ca vulissunu macari a fulinia15no? E unni ci’à |
|
pigghiamu? |
||
Palmiro |
: Ca ‘nte sacchetti di Salifinu, di sicuru ddà non ni manca. ‘Nta |
|
l’ultimi tempi tutti ca ma’ddumannanu:l’havi u vistitu di Mingia16. |
||
Ninetta |
: (che ha capito male e non sa cos’è) Di chi? O li vastasi ca su! Bih |
|
Signuri…chi’ ana sentiri l’aricchi mei, di Min…bih megghiu ca |
||
mi staju muta. |
||
Palmiro |
: Ninetta…Ninetta, i mingia su i guerrieri giappunisi. Jù inveci chi |
|
ci’ammustru?! Ddi belli vistiti di paggettu, di cinisina, di principi |
||
azzurru, ca di quant’avi |
ca sunu inficcati dda intra, macari |
|
sculurenu e addivintanu |
celestinu chiaru…anzi cchiù chiaru ca |
|
celestinu. |
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Ninetta |
: E allura chi facemu ccù ddì custumi?? |
15Ragnatela
16Ninja
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 21
Palmiro
: Ca i ittamu! Ora ppì favureddu lassimi du minuti ‘nta paci ca
staju pinsannu na cosa. (dall’interno si sente succhiare)
Ninetta
: Salifinu, non tu sucari tuttu stu broru, ca non n’arristau cchiù!
Serafino
: (dall’interno, tossisce) Non fui jù, fù Maruzza!
Palmiro
: Suca Maruzza ca è broru ‘i cucuzza.
Ninetta
: Quantu o’vviru chi stanu facennu dda ‘bbanna, comunqui non ti cunnuciri ca fra cincu minuti mangiamu. ( V I A verso l’interno )
Palmiro
: (rimasto solo, ricomincia a pensare e dopo un po’ matura un’idea, chiama) Teodoro, Teodoro, veni ccà prestu.
Teodoro
: (dopo qualche secondo, sempre a sirena spiegata) Chi voi nannu.
Palmiro
: Prestu, prima ca n’assittamu ppì mangiari, vai a casa di me cugnatu Minicu e ci dici ca dumani matina prima di irasinni ‘nto funnucu che russi, passa cincu minuti di ccà. U capisti? Chi ci dici?
Teodoro
: U capii, u capii…ci dicu ca dumani ha purtari cincu para di funni russi.
Palmiro
: Quali funni e mutanni! Dicci: dumani matina prestu u nannu t’ha
parrari. (mentre lo accompagna verso l’uscita)
Teodoro
: Chistu mi veni megghiu, allura ci dicu: veni subitu ca u nannu t’à parrari quannu passa chiddu de cacucciuliddi. Va beni accussiì??
Palmiro
: Benissmu! Bravu, bravu.
FINE PRIMO ATTO
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 22
ATTO SECONDO
Scena Ia
Palmiro – Serafino- Minicu- Teodoro
Palmiro e Minicu sono seduti attorno al tavolo, con una luce che gli cade sopra creando un’aria di segretezza, luci soffuse all’intorno.
Palmiro : (a Minicu) M’ha scusari su assira mannai a Teodoru, siccomu dopu
ca ti nni jsti, mi vinni ‘ncoppu di geniu (si esalta). Quindi dissi: quantu u mannu a chiamari prima ca dumani cunchiuri qualche cosa, e poi ni finisci a piritozzulu.
Minicu : E difatti vinni! Veramenti u carusu apprima mi dissi: ca t’ava
purtari i mutanni russi…appoi mi dissi: ca mi vulevi quannu
passava chiddu de cacucciuliddi, e capii ca vuleva diri di matina
prestu, e difatti sugnu ccà.
Palmiro : (con circospezione) M’arriccumannu, di chiddu ca parramu… pipa!
Senza fariti scappari parola ccu nuddu. Tu e jù!
Minicu : Tranquillu, sugnu na mummia, anzi na mummia morta! Di chi si
tratta?
Palmiro : A’ssira mi vinni l’idea, e stanotti u ciriveddu m’ha camuliatu ca
non ci’haja durmutu…
Minicu : E non mi teniri ‘nte spini, ca’ haja’gghiri ‘nte russi…allura??
Palmiro : E propriu de russi si tratta… priparai il colpo del secolo!
Finalmenti n’arricchemu…ti pozzu diri: ca semu arrivati alla frutta.
Serafino : (entra assieme a Teodoro mentre Palmiro dice: semu arrivati alla frutta)
Ahu viriti ca jù macari ni mangiu di sti pruna?
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 23
Palmiro |
: (in risposta) Ma a’ttia non ti piacevunu i cacucciuliddi? |
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Minicu |
: Ma picchì , macari Salifinu fa parti do colpu c’ama’ffari? |
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Palmiro |
: (a Minicu) Mih, ma si peggiu di na papira, ancora mancu haja |
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parratu, |
e tu già ta cantasti?! |
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Serafino |
: Comu! |
E a’mmia non ci pinsati? Viriti ca jù sugnu l’asu ppì ‘ffari |
colpi, truffi, rapini. |
||
Palmiro |
: (al genero con sarcasmo) Dimmi na cosa…tu a statu mai onorevoli, |
|
senaturi, |
chi’ssacciu macari…vicisinnicu vah(si da se la risposta) mi |
|
pari di no, veru?! E allura truffi non ni poi fari, picchì ddocu sulu |
||
iddi su specializzati. |
||
Minicu |
: Va beh ma casu mai fa u palu! |
|
Serafino |
: Ca certu! E chi ci’nnè pali megghi ‘i mia, taliatimi! |
|
Palmiro |
:(si rivolge a Teodoro) Teodoru cuntrolla su c’è a finestra è aperta, e |
|
adduniti su c’è genti ddà’ssutta, appoi chiuri a tenda, e viri su c’è |
||
qualcunu arreri a porta d’ingressu. (con enfasi) Ma v’ariccumannu a |
||
tutti, acqua in bocca!! |
||
Teodoro |
: (sempre con il solito vestiario e pistola in mano) Nannu ci pensu jù, a |
|
manu di stu’mperaturi non si perdi a verra. (esegue a sirene spiegate, |
||
scruta come se fosse un agente segreto, va in corridoio e si sente il rumore di |
||
una porta che si chiude e poi si apposta davanti alla comune a sorvegliare). |
||
Nannu po’ sì e po nò chiurii macari a porta ca duna ‘nto curtigghiu. |
||
Palmiro |
: Bravu |
statti ddocu e non fari passari a nuddu. |
Teodoro |
: D’accordo capo! Però ‘nta rapina ci trasu macari jù!! |
|
Minicu |
: E chistu è cunsideratu scemu?! Allura, turnamu e nostri discursi, |
|
di chi si tratta? |
||
Palmiro |
: Tu cchiù’ttardu porti ‘n giru a sti russi ppò terrenu ca cercunu, |
|
giustu? |
||
Minicu |
: Giustu. |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 24
Palmiro : Allura tu talia chi fai. Apprima tu portili a chiana di Catania.
Minicu : E sempri ccu sta chiana?! Ma chi s’accattunu tutta a chiana?
Palmiro : Appuntu! Tu cu na manu cià ’mmustri e ci fai viriri ca è ‘n bellu
tirrenu, ma cu l’autra ci nesci i difficoltà, dicennuci ca i proprietari sunu tanti e non tutti su disposti a vinniri picchì sunu terri siminati.
Serafino : (che ha capito tutto a modo suo) Mih soggiru ho capito! Tu dici: ca su i
russi s’accattunu a chiana, non è ca a ponu cuntrullari tutta, nuatri chi’ffà, di notti ni nni putemu iri ddà a cogghiri cacucciuliddi?!
Teodoro : A’mmia mi piaciunu i cacucciuliddi…jù ni vogghiu chiossai.
Palmiro : (a Serafino) E’ innegabili…è tò figgiu!! (continua) Dunqui dopu ca
i fai girari ppì na pocu di uri in modu ca si’mbriacunu e stancunu…i porti a villa Bellini17…
Minicu : (canzonandolo) Ca certu d’accussì ci fazzu viriri a funtana che
papiri, u raloggiu e ci’accattu macari u zuccuru filatu ppì rinfozzu.
Palmiro : (con un’analoga risposta) E su è u casu ci fai fari macari ‘n giru che
machineddi... secunnu tia jù chi divintai scemu?! Dunqui, tu ci fai
viriri stu bellu giardinu e ci dici ca canusci a cu ciù po’ ‘ffari
accattari, fissi l’appuntamentu e l’indomani e i porti ccà!
Minicu : E quannu virunu a tutta genti ca passia intra a villa, chi ci dicu?
Palmiro : (riflette) Chi ci dici?!…chi ci putissi diri…
Serafino : (interviene) Ca è tutta genti interessata e ca sa vulissunu accattari.
Palmiro : (a Serafino) Bravu! Sta migghiurannu. Si viri ca i rutelli si stanu
sdiruggiannu.
Minicu : Va beni, ci dicu d’accussì e i portu ccà! E appoi?
Palmiro : Accuntu tu portili, ca ‘nto frattempo ci pinsamu.
17Villa comunale di Catania
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 25
Minicu |
: Ma chi ti pari ca su cretini?? Chiddi i cosi i fanu a manu di nutaru. |
|
E su m’addumannunu…ma picchì ama’gghiri in questa casa? Jù chi |
||
cià’rispunnu? |
||
Teodoro |
: (abbassandosi e scattando come fa un poliziotto quando sorveglia, nel |
|
frattempo si sposta da un lato all’altro e sbatte un ginocchio, comincierà ad |
||
urlare e a saltellare per la stanza) Ahi…ahjai, na jamma mi rumpii, |
||
ahjai mamma, mamma mi cunsumai, non pozzu sorvegliari cchiù! |
||
Picchì do ruluri annurvai .(Serafino gli corre in aiuto) |
||
Palmiro |
: Bravu a me niputi! Eccu chista è a soluzioni! (a Minicu) Sì ti |
|
spijunu ci dici ca jù eppi ‘n icidenti e sugnu gnissatu e quindi non |
||
mi pozzu moviri, ma ppò restu ci’haju tutti i documenti ppì fari |
||
l’attu. Semu d’accordu?! |
||
Minicu |
:Tu ci’hai i documenti?! Ca su u dici tu! D’accordissimu. |
|
Palmiro |
: (a Serafino) E ppì’ttia? Tuttu chiaru? |
|
Serafino |
: Chiarissimu, comu o scuru di menzanotti. |
|
Palmiro |
: Cunchiuriu. Amuninni Minicu nesciu ccù’ttia, accuminciamu a |
|
travagghiari supra st’affari. M’arriccumannu Salifinu…mutu! Pipa! |
||
Acqua in bocca! |
(Palmiro e Minicu Escono) |
Scena IIa |
|
Serafino – Teodoro – Maruzza – Ninetta |
|
Maruzza |
: (entra seguita da Ninetta, e rivolgendosi a Teodoro) Chi ‘ffù chi è ca ti |
successi, ca di dda’bbanna sinteumu ca ittavi vuci?! |
|
Teodoro |
: Mih ..e tu spunti dopu menz’ura?! |
Serafino |
: S’aspittava a’ttia Teodoru p’aviri aiutu, ast’ura fussi mortu. |
Ninetta |
: (sminuendo) E bonu, bonu ca non mossi nuddu.Tò figgiu fa sempri |
d’accussì, da matina a sira, e ni fa sautari ‘nta l’aria ogne minutu. |
Maruzza : Allura non si po’ sapiri chi ti facisti?
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 26
Teodoro
: M’infortunai, mentri ca ccò nannu, u papà e cumpari Minicu staumu organizzannu ‘n coppu.
Ninetta
: Chi è ca stati organizzannu? (a Serafino) Veni ccà tu cuntimi.
Serafino
: (che nel
frattempo
stava
bevendo
un
po’
d’acqua,
simula
di
non poter
parlare).
Teodoro
Serafino
Maruzza
Serafino
Ninetta
Serafino
Ninetta
Serafino
Teodoro
Ninetta
Teodoro
Maruzza
: (gli si avvicina con la pistola e gliela appoggia comprimendo sulla pancia)
Confessa o ti sparu!
: (sbuffa un sorso d’acqua) Cretinu, tò nannu non n’ava raccumannatu
jautru “ Jacqua in bocca” e tu m’ha facisti sbuffari.
: Ma chi è c’aviti ppè manu?
:(imbarazzato)Nenti…stamu trattannu ‘n operazioni di compravendita
che russi, e tò patri comu cumpruprietariu ci sta facennu di sinsali.
: I russi? E di quali russia sbumicanu sti russi?
: Di quali russia?! Da russia… unni c’è a russania.
: Vogghiu diri, di unni scasanu sti russi, cu è ca i purtau?
: (sta quasi per confessare) Comu cu i purtau?! Ca i purtau…
: Papà! U nannu dissi pipa! Non ci diri ca i puratu cumpari Minicu.
: Va beni, non mi ‘l ’hata dittu. Ma almenu u pozzu sapiri chi
s’an’accattari?
: A chiana di Catania!
: Picchì u papà chi è cumpruprietariu da chiana?!
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 27
Serafino |
: (resosi conto che stavano dicendo troppo) A quali chiana, cumpari |
||
Minicu cià’ffari accattari ‘n pezzu di tirrenu, e tò patri dici ca sapi |
|||
di na bella proprietà, però ci voli varagnari a sinsalia. |
|||
Ninetta |
: Ah…mi stava preoccupannu, dopu ca stu scemunitu (Teodoro) |
||
parrava di organizzari ‘n coppu. |
|||
Serafino |
: (per chiudere il discorso) Ca ‘n coppu ciù dassi jù! Ma ‘u |
||
‘ssintumassi18però, ca parra cchiù do giustu… amuninni Teodoru, o |
|||
facemuni na passiata. |
|||
Maruzza |
: Sì a mamma, vattinni a passiari ccò papà. Serafinu accura su ‘nto |
||
mentri attrovi ‘n travagghiu. |
|||
Ninetta |
: Certu! Accura su ti capita na svintura di chissa. O itavinni accussì |
||
na rifriscunu i ciriveddi. |
|||
Teodoro |
: Forza papà amuninni…chi ffà u reobbi mu portu, ca non si po’ |
||
sapiri mai. |
( si avvia ) |
||
Serafino |
: O spogghiti, prima ca pensunu ca stamu facennu na rapina. Vi |
||
salutamu. |
(Serafino e Teodoro Escono) |
||
Ninetta |
: Finalmenti t’annicchia di paci. Ccù tò figgiu intra aviri paci è |
||
difficili, appoi su c’è macari tò maritu, non s’arraggiuna. |
|||
Maruzza |
: Mamma, amuninni ddà’bbanna, quantu viri comu mi stà ddù |
||
completu ca m’accattai na pocu di anni fa, picchì mu vulissi mettiri |
|||
ppà festa de diciott’anni di Sarettu, u niputi di Minicu. |
|||
Ninetta |
: Ca comu t’ha stari? Ca bonu no?! D’altrondi quant’avi ca |
||
t’u’ccattasti? |
|||
Maruzza |
: Ca picca, quannu |
Sarettu si vattiau. |
(verso l’interno Escono) |
18Far perdere i sensi
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 28
Scena IIIa |
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Palmiro – Padella |
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Palmiro |
: (entra dalla comune seguito da Padella, avrà un cartone dove all’interno ci |
sarà la finta ingessatura per la gamba, che potrà infilare rapidamente) |
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Avanti Padella trasiti, accumudatevi. |
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Padella |
: Grazii, signò Palmiru, però du minuti precisi, picchì lassai a |
purtineria sula. |
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Palmiro |
:Non si preoccupi ca facemu na cosa sveltissima (siedono e si assicura |
che nessuno ascolti) Dunque, caro signò Padella, se ho ben capito…mi |
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pari ca ccò minsili di purtunaru non è ca va passati tantu bonu. |
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Padella |
: Mensili, chiddu ca mi dununu ‘nta ‘n misi, mi ’ll’avissunu a’ddari |
‘nta na simana. Stamu facennu a fami…na fami peggiu de niuri. |
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Palmiro |
: E su jù a sti niuri ci cangiu culuri e i fazzu addivintari…russi… |
vui chi ni pinsati?! |
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Padella |
: Picchì i russi non n’anu fami? |
Palmiro |
: Ma chi ffà ne sintiti i notizii? La russia ormai è una delle nazioni |
più ricche dell’europa europea. Da che mondo è mondo, per un |
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evento storico nazionale, dopo un periodo di fame, sbomica… |
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Padella |
: (rapido) U sdillassamentu e sopravveni la morte per attacco di |
miciacio acuto, lo so! |
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Palmiro |
: A quali. Dopo la fame, in russia ano sbomicato i dolliri. |
Padella |
: (che non ha capito bene) …Ca certu dopu a fami… venunu i colliri. |
Palmiro |
: I dolliri, i soddi, i l’euri. Ddà s’ana ‘rriccutu tutti, e ora stanu |
venunu a spinnilli ccà! |
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Padella |
: Allura ci putiti vinniri i spagnuletti, i riitali19, appunta panni. |
19Ditale
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 29
Palmiro
: A quali appunta panni…signò Padella…a chisti ci’ama’ vvinniri ‘n tirrenu, sulu ca… stu tirrenu ‘n vinnita, non è do miu.
Padella
: E su non è do vostru, dicitaccillu o proprietariu.
Palmiro
: Avaja Paredda…chi cazzalora siti…com’è ca non mi capiti?! Jù
haju bisognu di vui (sente parlare Ninetta con Maruzza, ed aumenta il
volume cambiando discorso) In meritu o vistitu ca vulissuru allargari,
aviti bisognu macari di ‘n pocu di fodera. (gli si avvicina all’orecchio e
gli sussurra qualcosa) Ora aviti tuttu chiaru?
Padella
: Insomma…chiarissimu!
Palmiro
: E ci stati? Viriti ca almenu cinquanta su ppì vui.
Padella
: Mih… Cinquanta euri? Boni fussunu.
Palmiro
: Mila…cinquantamila.
Padella
:
(strabuzza gli occhi, e tartagliando)
Ci…ci…
Palmiro
: Sì ciciri su?! Ata caputu bonu! Cinquanta mila! L’importanti ca comu vi mannu a chiamari viniti di cursa. Tinitivi a purtata di manu na bella giacca, a cravattedda, u cappeddu…e na urza.20
Padella
: Chidda do supermercatu è bona?
Palmiro
: S’avissumu a’gghittari a munnizza?! Che una cartella professionali no?? Quattru fogghi di carta ccù na pinna, i bulli e u blocchettariu de ricivuti…chiddu do condominiu va beni u stissu…e poi basta ca calati a testa a tuttu chiddu ca dicu jù!
Padella
: Ci staju! Ci stajssimu. Jautru su ci staju?! Anzi su dopu e russi venunu i gialli, i blu macari ca sunu sculuruti…ppì ‘mmia tuttu fa broru.
Si sente di nuovo la voce di Ninetta che sta per entrare
Ninetta
: (dal di fuori) Va beni a mamma, aspetta ‘n pocu ca mi pari ca staju sintennu a vuci di to patri.
20Borsa
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 30
Palmiro |
: (accompagna Padella alla porta) Allura semu d’accordu, di stu |
mumentu ‘n poi tinitivi prontu alla chiamata…e m’arriccumannu, |
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‘n pocu d’improvvisazioni…ca a vui non vi manca. Vi Salutu. |
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( Padella ESCE ) |
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Scena IVa |
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Palmiro – Ninetta – Teodoro – Serafino |
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Ninetta |
: (entrando) Ma cu ccù ha parratu? |
Palmiro |
: Vinni u signò Padella…u purtunaru, ca vuleva na ‘nfurmazioni. |
Ninetta |
: Na ‘nfurmazioni? E di chi cosa? |
Palmiro |
: (cerca u suggerimento, una scusa)…Su comu si fanu i ciciri. |
Ninetta |
: I ciciri? E ti vinni a spiari21 a’ttia? Mah. |
Palmiro |
: Ahu e chi voi di mia? Picchì mi stoni, chi ni sacciu jù! |
Teodoro |
: (entra seguito da Serafino, e con enfasi) Nannu, ccà’ffora c’è na |
machina da polizia cinisi. |
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Palmiro |
: A polizia cinisi? |
Ninetta |
: Viremu quantu vò taliu, (va al balcone, s’affaccia) Bih veru è. |
Palmiro |
: (incredulo controlla anche lui, seguito dagli altri. Rientrando) E chidda |
fussi na machina da polizia cinisi?? Bestii patri e figghiu. ‘Nta |
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machina c’è scrittu Polizia Cinofila. |
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Teodoro |
: E i cinofuli non su da cina? |
Palmiro |
: (compatendoli) A ca da cinu su?! Ammugghiamula ca megghiu è. |
Suona il citofono |
21Inteso come chiedere
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 31
Teodoro |
: (scappa e risponde al citofono) |
Cu è? Ah cumpari Minicu… stati |
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acchianannu che |
mangiati? |
Va beni vi grapu. (riferisce) |
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St’acchianannu u cumpari che mangiati russi. |
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Ninetta |
: I mangiati russi, i cinisi…ma unni semu o polo nord?? |
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Palmiro |
: (che ha capito li manda via subito) Avanti, prestu, prestu…itavinni ddà |
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banna ca’haja discurriri di na cosa ‘mpurtanti. |
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Ninetta |
: Ma di chi si tratta si po’ sapiri? |
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Palmiro |
: Appoi tu dicu, per ora non n’haju tempu…ddà banna, sciò, sciò. |
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( Ninetta,Teodoro , Serafino Via verso l’interno) |
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Scena Va |
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Palmiro – Minicu – Dimitri – Karina |
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Palmiro |
: (s’infila l’ingessatura finta indossa una giacca con delle medaglie appese, un |
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foulard al collo, possibilmente avrà un monocolo e quando suonano alla porta |
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va ad aprire) Avanti, avanti accomodatevi (rientra seguito dai tre) |
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Scusatemi se vi ho fatto venire, ma purtroppo non posso scendere le |
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scale. |
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Minicu |
: (fa le presentazioni) Cavaliere Moschitta, le presento il grande |
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magnate russo, interessato all’acquisto della sua proprietà, il signor |
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Dimitri Nasimuvska. |
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Palmiro |
: (al pubblico) Nasimusca? A’mmia mi pari ca ci’avi na facci di |
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cani?! (se il personaggio è basso un po’ tarchiato, può aggiungere), Chi |
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dissi Dumetri? Ma su mi pari ‘nstuppaggiu di suaru22. |
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Dimitri |
: (gutturale, con accento russo) Lietoski fare cunuscienza (si avvicina per |
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dargli un bacio sulla bocca, quale loro usanza) |
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Palmiro |
: (allontanandosi) Scugnatoski, allaski, allaski…ciò il musso con la |
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tramontanoski, tutto |
ciaccato. (gli prende la mano in segno di saluto) |
Facciamo all’italiana.
22Sughero
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 32
Minicu : (continua nella presentazione) E la sua assistente, la signorina Karina
Sukalova.
Palmiro : Ah, sulu quannu si suca l’ova è carina?! (la scruta con attenzione) Jù
m’accuntintassi macari accussì.
Karina : Tantu piaceroski cumpagnu Muskitta (tende la mano per salutare)
Palmiro : (invece le si avvicina per stringerla e darle un bacio, ma lei gli mette le mani
sul petto divincolandosi ed allontanandolo) Ah con le fimminoski non si
usa? A bonu stilati.
Dimitri : Cavalere, tu avere nomi di antiquoski origini russe, io
informatoski.
Palmiro : Jù?? Ci’haju u nomu di origini russi?
Karina : Da, da, nuostra capitali si chiama Muosca.
Minicu : Ha caputu? Mosca! Tu comu vai di cugnomu??
Palmiro : Ah…veru, veru. (si gonfia di prosopopea) Mio nonno Moscone, mio
padre Moscuzza, io Muschitta! Jà, Jà…noi discinnenti russi
purosangue, comu i raloggi svizzeri. Prego assittetuoski (li fa
accomodare)
Dimitri : Noi tantu giratu per vedere terrenuoski d’accattaruoski .
Karina : Oggi noi vedutu, grandi, grandissimu tirenu, che vuliri cumpirari.
Minicu : E sì cavaleri, io ho portato i signori nella proprietà che lei vuole
vendere…insomma alla villa Bellini23.
Palmiro : Un momentoski, io no patroni di villa Bellini, io avire delica ppì
vinnere, da parte della Barunissa di Carini (rivolgendosi a karina) Chi è parenti so??
Karina : Nò canuscia! Io chiama Karina, ma no canuscia.
Palmiro : Dunque la barunissa, è migrata tanti anni fa all’australia, e a me ha
datu deleca.
23Villa comunale di Catania
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 33
Dimitri |
: Tu delega? Io delegato! Mia suocietà vuliri ‘ngrandiri, vuliri |
spanniri 24 anche quà in tua città. |
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Palmiro |
: Tu voi spanniri ccà? Ci mancauru sulu vuatri?! Ccà tuttu cosi |
spannunu, rubinetti, lavandini, cannulati…u Cumuni, a |
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Pruvincia….Benissimo! Allora chi ffà manto a chiamari il |
|
notariosko e i testimoni per contrattoski? |
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Dimitri |
: (assieme a karina) Da, da, da. |
Palmiro |
: No ddà?! U fazzuveniri ccà! |
Minicu |
: Cavaleri…da, da, voli diri sì! |
Palmiro |
: Ah caputo! (chiama) Tiodoro, o Tiodoro veni qua. Però voi |
portato dollaroski per acconticino?! |
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Karina |
: Certu, in questa valigioski noi già purtau pila25. |
Palmiro |
: I pila? Ma picchì chi fusturu prima ‘nto vavveri? |
Minicu |
: Cavaleri, ciù cunsigghiai jù! Ci dissi: su siti cunvinti, ata purtari a |
pila…i soddi ‘nsomma, perché ci sono altri concorrenti interessati. |
|
Stati virennu quanta gente c’è ccà a villa ca talia ccù ‘nteressi?! |
|
Palmiro |
: Giusto! Ho capito, fatto benoski. (richiama)Teodoroskiii |
Scena Va |
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Palmiro – Minicu – Dimitri – Karina |
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Teodoro – Serafino- Maruzza |
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Teodoro |
: ( arriva sempre con un colpetto di sirena) Chi c’è nannoski? |
Palmiro |
: (facendo notare ai presenti) Spertu ah?? Vai qua sotto e chiama il |
notaio Padella, e i testimonioski, i compagni Salifinu e |
|
Maruzzuoska. |
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Teodoro |
: Haja chiamari a mamma o papà e u signò Paredda? |
24Espandere
25Termine usato nel catanese per intendere denaro
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 34
Palmiro : Precisamenti. Al notaroski ci dici: Notaio Padelloski, mio nanno
l’aspetta con urgenza, perché ci sono i compratori. Vai, avanti, aiutiti.
Teodoro : Ci vaiu a sirena spiegata ( sta per imitare la sirena)
Palmiro : (zittendolo) Per’ora mettici u stuppagghiu ‘nta sta sirena. Vai.
Teodoro : (chiama dal corridoio) Mamma, papà vi voli il nannoski (ESCE)
Palmiro : Ora come viene il notaroski, voi firmare acquisto e dare
acconticinoski, io firmo procuroski e poi scapparoski.
Scena VIa |
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Palmiro – Minicu – Dimitri – Karina – |
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Teodoro – Serafino- Maruzza - Padella |
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Serafino |
: (entra seguito da Maruzza) Chi ffù chi c’è (si accorge dei presenti) |
Bongiorno e chi c’è riunioni?! |
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Maruzza |
: Bongionno signora, bongionno anche a lei, molto piacere … io |
sono Maruzza la figlia di mio padre(si presenta). |
|
Dimitri |
: Piaceroski…mio nomi è Dimitri…io russo. |
Serafino |
: Ah lei russa? Io pure arunfo perché ciò la nasca26 destra sgummata |
Karina |
: (ricambia la presentazione con Maruzza) Lieta sua canuscienza, Karina. |
Maruzza |
: Serafinu u sintisti mi dissi carina. |
Serafino |
: A no viri ca è orva?! |
Teodoro |
: (entra seguito da Padella, e si apposta sempre di guardia) Ca c’è u nutaru |
Paredda. |
26Narice
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 35
Padella : (entra pacchianamente vestito. Con frac, pantaloni alla zuava, calze corte,
scarpe bianche e nere, cappello da alpino, borsa da medico) C’è permesso,
signori buongiorno, eccomi qua.
Minucu : (fa le presentazioni) Prego, prego si accomodi signò notaio, ci
presento il magnate russo…Dimitri Nasimuvska, e la sua ‘ntreppiti27 e segretaria la signorina Karina Sukalova.
Palmiro : (rapido) Nutaru, s’aviri quant’è carina quannu si suca l’ova?! Non
ci fa mancu u purtusiddu. (riferendosi all’abbigliamento, gli sussurra) Ma
comu vi cumminasturu? Macari a borsa do mericu vi purtasturu?!
Padella : Mi dicisturu di vistirimi alicanti.Jù chista attruvai, e appoi u nutaru
non è un dottore della leggi?! Allura a borsa di mericu va beni.
Minicu :(continua con la presentazione) Signori…il notaio Crisostomo Padella.
Dimitri : Felicioski di tua prisienza cumpagnu nutaru, intantu pir ora
facemu picculu atto e comu arriva cartoska di australia facemu atto
grandi. (gli si avvicina per dargli il bacio come prima a Palmiro)
Palmiro : (non fa in tempo ad avvertirlo) Atten…
Dimitri : (esegue il suo intento, e lo bacia sulla bocca)
Padella : (disgustato, a Palmiro) Chi schifu…e comu stilunu…(preoccupato) e
spatti dopu voli fari l’attu grandi…iddu non sapi ca jù mu staju
facennu ora….Comunqui chi ffà accuminciamu?! Signori prendete
posto. Io mi siedo qua, lei signor Palmiro da questa parte, e da
quest’altro lato il signor Del Metro. (gli altri si metteranno chi dietro, chiai fianchi)
Palmiro : (correggendolo) Dumetri…quali Del Metro.
Karina : (preciserà) Dimitri, Dimitri Nasimuvska.
Padella : Ccù sta facci? Nasi musca? Mah…cuntentu lei. Avete portato
documenti della società e carte per il passaggio?
Dimitri : Cumpagna karina, dari cartoski al notaroski.
27Interprete
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 36
Karina : (apre la valigetta e prende una busta) Eccu prienda dentru c’è tutti i
tipi di carta che ti servi.
Padella : (fra sé) Spririamu ca c’è macari chidda igenica. Benissimo, (a sua
volta apre la sua borsa prende dei fogli, esce il timbro, la penna ed il
blocchetto per le ricevute) Io ho già preparato il preliminari, basta che
scrivo il suo nomi (simula di scrivere)…ma per la caparroski (con le
dita fa capire del denaro) cosa scrivo si non viru nenti?
Dimitri : (che ha capito, ride) Ah…ah…ah …tu vuliri i ‘ndìndiri 28 ?
Cumpagna karina…fai la mossa…fai la mossa.
Palmiro : Quali mossa e mossa, cu era Ninì Tirabusciò?! Lei ci deve dire:
Karina tu vò sucari l’ovu…e allura pava!
Karina : (porge la valigia a Dimitri che la apre e fa vedere anche al pubblico che è
piena di mazzette di dollari) Noi purtatu la mità, però in dollari che nonscadunu comu l’euri, fattu benoski?
Palmiro :(assieme a gli altri) Ca chi putemu diri di no??(solo) Fattu
benoskissimu.
Minicu : Cavaleri, c’è l’ho detto io o signò Dumetri: almenu almenu ata
portari la mità, se nò il cavaleri s’incazza e non accetta l’offerta.
Padella : (avvalora il discorso) Certo, certo se no io non pozzo scrivere l’atto,
e poi i testimoni non firmano, vero signori?
Maruzza : Ca si capisce, noi non potiamo firmare per di meno, mai firmato!
Tu che dici Serafino?!
Serafino : (al pubblico) Jù firmassi macari ppì na sula mazzetta. (rivolto ai russi)
Altroché, e fossi macari pocu sunu, io non è che mi abbasso a tanto.
Palmiro : Vero! Il signò Salifino non s’abbassa, si strica ‘nterra.
Minicu : (evidenziando agli altri) Ma sunu dollari…dollari miricani.
Palmiro : (con fare distaccato) U viru ca sunu dollari e difatti c’è stampatu
Gorbangiovi…ma si po’ sapiri quantu sunu?
28Termine usato per indicare il tintinnio delle monete cioè i soldi
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 37
Dimitri : Giustu. Io capitoski…cumpagna Karina al cambio di uoggi quanti
euroski ana vinutu?
Karina : Diciamu jeuru cchiù, jeuru menu…Tricientu vintisietti mila jeuri.
Padella : (si leva il cappello si mette un fazzoletto in testa e gli penderà come i militi
della legione straniera e poi si rimette il cappello. Al pubblico) Staju
surannu friddu, e cu a sapi scriviri sta cifra?!... Dunque signori, ora
vi fazzu a ricivuta nel bollettario del condominio, e subito ci spedo
il benifico alla barunissa in australia, che aspetta con tanto orgasmo.
E accussì spiremu i soddi.
Palmiro : Certu! Certu! I soddi ana spiriri subutu, a prima cosa.
Serafino : (allunga la mano per prendere la valigetta) Chi ffà ci pensu ju??
Palmiro : (assieme a Minicu e Padella gli afferrano la mano) Cala i manu.
Padella : Dunque, ora io ci fazzo un facchisi espresso comu o cafè, e comu
arriva la risposta, spero fra un paio di ore vi mando a chiamare e
definiamo tutto. Signor Palmiro e Testimoni, prego firmate qui.( gli
interessati firmano, si alza, raccoglie il tutto) Signori state per diventare i
proprietari della villa Bellini.
Minicu : Comu u sapi u sinnicu…Sciampagninu29 sa chi filicità. ( poi si
rivolge ai russi) Allora chi fa vi riaccompagno in albergu?
Dimitri : Stanotti io non putiri dormiri dalla filicità.
Palmiro : Vuatri?! Nuatri ‘nveci…
Karina : Finalmenti ora che è tuttu fattu, noi andari a fari bella doccioski
rilassanti.
Serafino : E picchì?? S’aspittati qualche ura va faciti rinfrescanti, ‘nta
funtana de pàpiri30.
29Scapagnini ex sindaco di Catania
30Così e chiamata la fontana della villa Bellini, perché anni or sono c’erano dei cigni.
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 38
Palmiro |
: Va beni facemuli iri ca sunu stanchi. (saluta Dimitri) Cumpagnoski a |
cchiù tardu (s’abbraccia a Karina) veramenti mi dispiaci sta partenza |
|
‘mprovvisa. Cchiù tardu ni viremu. |
|
( i russi salutano ed assieme a Minicu escono) |
|
Padella |
: (usciti i russi) Signò Palmiru chi facemu ccu sti soddi? |
Palmiro |
: (mentre si sfila l’ingessatura) Signò Padella, damici u tempu ca |
mettunu in motu a machina e ni nni jemu a pusari sti soddi. |
|
Maruzza |
: Papà picchì ne virsamu ‘nta na libretta a posta, e su tu non voi |
arrisuttari , a libretta ma’ntestu o jù o Serafinu. |
|
Palmiro |
: Picchì su non si suca u statu, i soddi e macari ‘i ’nteressi, si suca |
Salifinu. |
|
Serafino |
: Allura ammucciamuli sutta e mattunelli da me stanza di lettu. |
Palmiro |
: D’accussì na’ttrovu cchiù mancu i mattunelli! Non vi preoccupati |
ca è già tutto pinsato. I mittemu ‘nta na cassetta di sicurezza da |
|
banca cca’ssutta. Amuninni Paredda, ca ppì strata, vi spiegu chiddu |
|
c’ata ‘ffari dopu, ppì concludiri st’affari ca ficiumu. |
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( Palmiro e Padella Escono) |
|
Scena VIIa |
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Teodoro – Serafino- Maruzza – Ninetta – Palmiro |
|
Ninetta |
: (entra abbastanza dinamica e curiosa) Si nni jenu finalmenti?! Jù |
qualche cosa l’haja ‘ntisu, però cuntatimi esattamenti comu finiu, |
|
soddi ni lassanu? |
|
Serafino |
: Qualche cusuzza a lassanu. |
Maruzza |
: Ma su jù stava svinennu?! |
Teodoro |
: Na…na. Na…na |
Ninetta |
: Chi voi a nanna? |
Teodoro |
: Na…na |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 39
Ninetta
: N’autra vota? U capii, chi c’è ca chiami nanna?
Teodoro
: Na valiggia china china di sovvi31.
Serafino
Maruzza
Ninetta
Serafino
Ninetta
Teodoro
: Sì ‘nzalori32 erunu! Jautru ca sovvi.
: Qualche Triccentu.
: (disillusa) Triccentu …e tuttu chistu era u gran colpu grossu?!
: Prego! Triccentu vinti setti!
: Mih, d’assai cangiau a cosa.
: Nanna…mila. Mila dolliri, Triccentu vinti setti mila dolliri.
per la stanza a sirene spiegate) Na valigia china china.
(corre
Serafino
: ( assieme a Maruzza si mettono a ballare e cantare sulle note di: Come t’ha
fatt’a mammeta) Na valiggia china china , china e rappuli i racina.
Ninetta
: Ah…ora ci semu, finalmente tò patri si po’ mettiri ‘n pinsioni.
Serafino
: Jù che me soddi, mi jammu na bella bancarella di zuccuru filatu, tantu non è ca pisa assai.
Ninetta
: (sfottente) Accura su ti sdolichi33 u iriteddu.
Palmiro
: (rientra) Tutto fatto…a pagnotta è ‘nto furnu.
Serafino
: A pagnotta? A’mmia mi piaci u cucciddatu34
Palmiro
: E tu bestia sì! Ti l’haja dittu sempri jù! Avanti forza smammamu, o itavinni dda ’bbanna, ca già ci telefonamu, e fra ‘n pocu venunu i russi e definemu a cosa. Forza…sciò…sciò.
(Teodoro, Serafino, Maruzza, Ninetta VIA verso l’interno)
31Sorbe
32Azzalore (frutto)
33Slogare
34La forma di pane a Ciambella
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 40
Scena VIIIa |
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Padella –Minicu – Dimitri – Karina |
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SUONANO ALLA PORTA |
|
Palmiro |
: (mentre va ad aprire) Cu è! cu èoski! |
Padella |
: (da dietro) Notaroski Padelloski! |
Palmiro |
: (apre e fa entrare) Addumannai cu è picchì ancora non sugnu prontu |
Paredda, vui assittativi, i scrivisturu ddì carti ca vi dissi di fari? |
|
Padella |
: Certamenti…tutto pronto. |
Palmiro |
: A postu! Allura abbissativilli supra a tavula, mentri jù m’agnissu. |
(rimette l’ingessatura) |
|
Padella |
: Chi diciti signò Palmiru, ‘nta sti documenti fasulli ca priparai ciù |
mettu qualche autru bullu do condominiu? |
|
Palmiro |
: Dopu! Quannu ci sunu iddi, d’accussì a cosa diventa cchiù |
ufficiali e m’arriccumannu a facci. |
|
Padella |
: A facci? Picchì chi haju ‘nta facci? |
Palmiro |
: Cangiativilla. |
Padella |
: (si controlla addosso, nelle tasche, guarda nella borsa) Mi dispiaci, non |
mi nni purtai d’appressu. |
|
Palmiro |
: Ma chi capisturu?! Vi dicu ppì l’occasioni a facci a’gghessiri |
senza segni di mozioni, insomma ‘mpassibili. |
|
Padella |
: Tranquillu! Ppì ‘mmia è, sarò ‘n passuluni. |
SUONANO ALLA PORTA |
|
Palmiro |
: Padella, facitimi u favuri, o grapiti vui, d’accussì jù non mi movu. |
Padella |
: (va ad aprire. Mentre rientra) Avanti signori, accomodatevi, la |
risposta è arrivata. |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 41
Minicu |
: (fa i convenevoli al posto di Palmiro ) Si assittuoski compagno Dimitri, |
|
e anche tu compagna Sukalova. |
||
Dimitri |
: (tutto contento) |
Finalmienti io accattatu villoski. Noi truoppu, |
truoppu filicioski. |
||
Padella |
: ( si alza, attira l’attenzione , si crea silenzio) Signori un attimo di |
|
silenzio. Io notaio Cristommolo Padella… |
||
Palmiro |
: (lo corregge) Crisostomo. |
|
Padella |
: Già! (sottecchi) |
Menu mali ca lei su ricorda comu mi chiamu. |
Dunque …io notaio Padella, do lettura alla comunicazione ricevuta |
||
dall’australia, (prende un foglio e legge) Noi Sinnici dei Comuni riuniti |
||
di Siddini35 e Ccànterra… |
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Palmiro |
: ( fa da eco) Ddà ‘ssupra su, nò ccà ‘nterra. |
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Padella |
: (continua a leggere) E..Mela…bruno |
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Palmiro |
: (c.s.) Sì cutugni sunu. Si chiama Melabur. |
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Padella |
: In occasione della defunta morte della fù Baronissa e in |
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considerazioni degli enormi debiti provocati dalla mala condotta dei |
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suoi nipoti eredi, i quali hanno causato la fallimentazione di sei |
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banche, una ogni giorno, mentre una si è salvata perchè la domenica |
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era chiusa. “Ordiniamo” il sequestro e l’accaparramento del capitale |
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ricevuto tramite benifico, e non autorizziamo la vendita di detto |
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terreno di Villa Bellini. Specificandovi ca non vi turnamu manco ‘n |
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dollaru. Firmato |
il presidente della Repubblica Sarujattu, i sinnaci, |
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i vicisinnaci, l’assessori e macari l’usceri! E a questo punto anche |
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io. (ci mette la firma e un bel po’ di bolli) Notaio Padella. Quattru bulli |
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pensu ca ci bastunu no?? |
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Dimitri |
: (che non ha capito proprio tutto, ma ha compreso di un esistente problema, |
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chiede in modo deciso, aiuto a Karina) Cuosa significa, cuosa a dittu |
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nutaru Pignatedda |
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Palmiro |
: Paredda prego e ccù tantu di manicu! |
35Sidney e Canberra
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 42
Karina |
: Che guvernu australicu ha siquistratu virsamientu, pirchì iredi |
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barunissa fallitu banchi. |
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Dimitri |
: E miei duolliri unni finuti? |
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Palmiro |
: Si sucanu…comu a Karina ca si suca l’ova (imita il rumore) ‘nta |
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coppu! |
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Dimitri |
: (si altera e si carica che vorrebbe combinare un macello) Io ammazzu tutti |
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di Sicilia…di Italia …di Ustralia, io facciu a guerra di Troia. ( si |
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deve cominiciare a creare un clima litigioso) |
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Minicu |
: E u cavaddu ccà unni u ‘nficca?....Calma, calma signò |
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Faccicani…signò Faccimusca…comu |
schifiu si chiama ca mi |
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cassariai. |
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Karina |
: Broglioni, farabutti, (comincia a buttare le carte per aria) |
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Dimitri |
: Latri… latri…tutti latri |
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Karina |
: (indicando Maruzza) Voi latri e le fimmine latrine. |
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Palmiro |
: OOh…pezza di sucaova cirusi a ccù ciu dici latrina a dda cosa |
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zuccarata di me figghia?? Jù ti scafazzu tutta a scoccia. (esplode il |
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caos totale) |
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Scena IXa |
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Padella –Minicu – Dimitri – Karina – Serafino - Maruzza |
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Serafino |
: (seguito da Maruzza sono entrambi vestiti da cinesi) Bona sela, bona sela |
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signoli. |
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Maruzza |
: (a Karina con reverenza) Signolina…è |
kalina signolina, tu essele |
motto kalina. |
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Dimitri |
: Chi voliri questi giallinusi. |
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Serafino |
: Tu dile a noi giallinusi? Tu con quella facci di cani Blacco. Noi |
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venuto pel affale. Si tu non sapele… tu chielele (chiedere. Però va |
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pronunciato così: ChièLelè) |
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Dimitri |
: Niet. Jù non canuscioski a Lelè. |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 43
Serafino |
: No tu dile a me: chièlelè. |
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Palmiro |
: Ppì favureddu ciù dicissi cu è stu Lelè s’annunca non ni nni |
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niscemu cchiù. |
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Serafino |
: (a Palmiro) Tu muto bloglione, tu no palla! (a Dimitri)Lui palla. Ah |
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lui no palla? No chièlelè? Io dile allola. |
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Minicu |
: Ahu giallognulu deciditi. Apprima c’è Lelè, ora c’è macari Lola? |
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Maruzza |
: No!! |
Mio malito bole dile: che già noi dato soldi, pelchè |
compelato tutta Villa Bilini, e ola venile a plendele licevuta. |
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Karina |
: Quale licevuta, non c’è noboda licevuta…noi già dato duollaroscki |
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per caparruoski. |
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Dimitri |
: (rapido) |
Però pigliato anche in quel postoski. |
Serafino |
: Tu…voi… dato soldi?? E noi…allola? |
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Padella |
: Ah…eccu! Iddi ci desunu a Lola? |
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Maruzza |
: Pilchè il mio còlculpino (concubino) Sa Li Fì cosa dato a voi |
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citloli?! Noi dato euli, euli… jè sempli euli. |
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Palmiro |
: (al pubblico) E basta ca si jttanu di fora. |
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Serafino |
: Noi dato Milione di euli. (a Dimitri) E tu dato milione? No! |
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(a Palmiro) Ola tu dale a noi Villa. |
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Palmiro |
: (assieme a Minicu e Padella) Avennula. |
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Maruzza |
: Io filia e lui jennilo del glande Pal Mir Kan, noi non soppottale |
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questo bloglio. |
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Padella |
: Ma noi non c’entriamo, i soddi si’mmucco l’australia. |
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Palmiro |
:A Barunissa aveva dei nipoti, ca erano Baruni, e questi…fottuto |
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soddi!! |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 44
Serafino
: (arrabbiato) Ma quali baloni, tlispiti e matalazzi di clinu… io cledo che voi siete latli, latli e bloglioni e pelciò dovete molile (esce lapistola e sparerà a Palmiro e a Padella)….Molite come molono i cani
alaggiati! (spara)
Padella
: (cade a terra gridando così come Serafino che cadrà dalla sedia. Quindi sicreerà quel pathos successivo all’evento quando improvvisamente …)
SI SENTE DAVVERO IL SUONO DELLA SIRENA
(fuggi fuggi generale, i primi a scappare saranno Maruzza e Serafino)
Minicu
: (ai russi invitandoli alla fuga) Presto, ci prende siamo rovinati.
presto scappamu, se la polizia
Dimitri
: (confuso ma anche preoccupato e spaventato)
Ma
dove
finiti miei
dollaroski, miei soldi?
Minicu
: Ma si nni fregassi di ddi quattru pirocchi, a peddi è peddi, e non ci su soddi ca ci’abbastunu…prestu, prestu amuninni.
( velocemente Minicu , Dimitri e Karina scappano VIA)
Scena Xa |
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Palmiro - Teodoro – Padella |
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Teodoro |
: (entra proveniente dall’interno) Nannu, nannu a sintisti? Finalmenti |
abbissai a sirena, ascuta ascuta comu funziona…(si sentirà un altro |
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squillo di sirena) |
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Palmiro |
: (alzandosi assieme a Padella si sfila l’ingessatura, incredulo dell’evento) |
Padella…allura non semu morti? |
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Padella |
: E com’è possibili?! Jù comu ‘ntisi u primu coppu svinii. |
Palmiro |
: (a Teodoro, se lo bacia) Beddu, beddu di to nannu! Tu sì ca sì spertu. |
Teodoro |
: Tu dissi jù. Jù quannu sugnu granni haja ‘ffari u poliziottu! |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 45
Padella
: Amuninni Teodoru, accumpagnimi ddà ‘ssutta ca mi tremuni i jammi e mi scantu ca mi sdirubbu de scali,…Cavaleri, mi pari ca a putemu sbuddiri sta banda, giustu?! Vi salutu sociu, vi salutu.
(Padella e Teodoro VIA)
Scena XIa |
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Palmiro - Teodoro – Ninetta |
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Palmiro |
: (che ancora non si è del tutto convinto di come le cose siano andate così alla |
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perfezione senza che questa fase finale fosse stata programmata, rifletterà |
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sull’accaduto, girerà per la stanza, e simulerà gli eventi) Mih a cu |
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l’ava’ddiri ca ddu bestia di me jenniru e dda strafallaria di me |
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figghia Maruzza putevunu aviri na pinsata di chista…sarà ca |
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‘ntisunu ddì vuci, ddì minacci e dissunu: e ora |
chi facemu?! |
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…Attruvanu ddì robbi di carnaluvari ca non n’haja pututu vinniri |
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intra a valigia e ficiunu sta bella trasuta. Bravi, |
bravi cca i |
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majuscula.( sedendosi ed appoggiandosi al tavolo si assopirà mentre le luci |
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si affievoliscono creando una penombra) |
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Ninetta |
: (entrando accende la luce e si accorge che Palmiro dorme beatamente, lo |
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chiama dolcemente) Palmiru, Palmiru e chi è t’addurmiscisti ! E comu |
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nuatri aspittamu a’ttia ppì mangiari?! Forza amuninni, e poi ti vò |
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cucchi, ca ccà ti pigghi di friddu e dumani non ti po’ susiri |
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ppì’gghiratinni a travagghiari ca ti senti chinu di duluri. |
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Palmiro |
: (svegliandosi) Ah…chi fu?! Chi è m’addurmiscii? Mih, Ninetta, |
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haja fattu ‘n sognu, ca beddamatri fussi u sognu di tutti l’italiani. |
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Però, ppì chiddi onesti aristassi sempri e sulu ‘n sognu, picchì |
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l’onesti non semu fatti di sta pasta…mentri ca ppì tant’autri |
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…puliticanti, ‘mprenditori, genti di prestigiu e prufissionisti senza |
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scrupuli, ppì iddi sì! Ppì iddi, chistu non è ‘n sognu, ma è ogne |
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ghiornu a pura e vergognosa realtà! |
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Teodoro |
: (vestito da poliziotto in perfetta uniforme attraversa il corridoio e saluta |
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entrando appena nella stanza) Ciau nonno, ciau nonna. |
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Palmiro |
: Chi sì di serviziu? |
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 46
Teodoro
: Sì! Haja’gghiri all’aeroportu, ca ci ‘ama’ffari a scorta a na commissioni di ‘mprenditori ca stanu arrivannu da russia, e dumani volunu visitari i fabbrichi da zona ‘ndustriali.
Palmiro
: I russi?? Ohu, m’arriccumannu, non t’arrisicari a purtalli ccà!
Si chiude il sipario
F I N E
Angelo Scammacca
Via Frà Liberato 19
95124 Catania
Tel. 095 455324
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 47
MATERIALE DI SCENA
-Bancarella con cianfrusaglie e mercanzia varia
-Macchina giocattolo della Polizia
-Quadernone e libro di scuola
-Divisa da poliziotto
-Pistola Automatica
-Bottiglia con acqua
-Ingessatura finta
-Giornale
-Borsa da medico
-Bollo
-Bottiglia con acqua
“Sì n’arrobbi sì fissa” - Commedia in 2 atti di: Angelo Scammacca Pag. 48
ATTO PRIMO
Pag 5 - 21
Scena Ia Scena IIa Scena IIIa Scena IVa Scena Va Scena VIa Scena VIIa
Maruzza – Ninetta – Teodoro
Maruzza – Ninetta
Maruzza – Ninetta- Serafino
Maruzza – Ninetta- Serafino- Palmiro
Palmiro - Serafino
Palmiro – Serafino- Minicu- Teodoro
Palmiro –Ninetta- Teodoro
ATTO SECONDO
Pag 22 - 45
Scena Ia Scena IIa Scena IIIa Scena IVa Scena Va Scena Va Scena VIa Scena VIIa Scena VIIIa Scena IXa Scena Xa Scena XIa
Palmiro – Serafino- Minicu- Teodoro
Serafino – Teodoro – Maruzza – Ninetta
Palmiro – Padella
Palmiro – Ninetta – Teodoro – Serafino
Palmiro – Minicu – Dimitri – Karina
Palmiro – Minicu– Dimitri– Karina- Teodoro – Serafino-Maruzza
Palmiro-Minicu-Dimitri-Karina-Teodoro-Serafino-Maruzza-Padella
Teodoro – Serafino- Maruzza – Ninetta – Palmiro
Padella –Minicu – Dimitri – Karina
Padella –Minicu – Dimitri – Karina – Serafino - Maruzza
Palmiro - Teodoro – Padella
Palmiro - Teodoro – Ninetta