Teatro Time – Produzione Spettacoli di Corinaldo
VISSI D’ARTE, VISSI D’AMOR …
Recital-Concerto Lirico ideato, scritto e diretto
da Vittorio Saccinto (128802)
Maggio 2014
Tosca - VISSI D’ARTE, VISSI D’AMORE
Dialogo 01-02
Manon Lescaut – IN QUELLE TRINE MORBIDE
Dialogo 03-04
La Bohème – SI’, MI CHIAMANO MIMI’
Dialogo 05-06
Madama Butterfly - UN BEL DI’ VEDREMO
Dialogo 07-08
La Fanciulla del West – LAGGIU’ NEL SOLEDAD
Dialogo 09-10
Gianni Schicchi – O MIO BABBINO CARO
Dialogo 11-12
Turandot – TU CHE DI GEL SEI CINTA
Finale
Strumentale NESSUN DORMA
DIALOGO 01
(Luce su Puccini)
PUCCINI Elvira. Quando ti incontrai per la prima volta, Elvira, non potevo sapere che t’avrei amata per tutta la vita. Non sapevo se t’avrei rivista.
Per strada, davanti alla bottega di un fotografo, raccolsi una foto che ti era caduta di mano. Mi sorridesti, ringraziandomi.
Elvira…
Sapevo che quel momento l’avrei ricordato
per tutta la vita.
DIALOGO 02
PUCCINI Poi ci rincontrammo. Tuo marito mi chiese di darvi delle ripetizioni di canto. Eravate entrati nella Corale di San Michele e avevate paura di venirne buttati fuori se non all’altezza.
(La luce illumina anche Elvira)
ELVIRA (interrompe il canto) Non ci siamo, vero?
PUCCINI No, non è che non ci siamo, è ch…
ELVIRA Avanti, allora, dì. Non avere paura.
PUCCINI Io non ho paura.
ELVIRA Allora?
PUCCINI E…allora… prima di tutto manca la voce maschile. Dov’è Narciso?
ELVIRA A cercare i topi. Hanno trovato due topi piccoli piccoli nel magazzino dei coloniali, e adesso si cercano i genitori grandi.
PUCCINI Bastavano due gatti. E poi bisogna che ti ricordi quando si piglia fiato.
ELVIRA Sì…nelle pause.
PUCCINI Eh già, tu lo dici ma non lo fai.
ELVIRA Non è così facile.
PUCCINI Diaframma, Elvira. E’ tutta questione di diaframma.
ELVIRA Ma io non ce l’ho.
PUCCINI Ma come?
ELVIRA No, non ce l’ho il diaframma. Ti dico che non ce l’ho. Senti (si poggia la mano di Giacomo sulla pancia). Giacomo…io…credo che mi manchi il respiro…
PUCCINI Elvira io…
ELVIRA No! Ti prego, non dirlo. Qualsiasi cosa tu voglia dire, non la dire. (Giacomo le bacia la mano con passione)
DIALOGO 03
PUCCINI Per un po’ non ti vidi più. Io stavo sempre a Milano, al Conservatorio, e tornavo raramente a Lucca. Ma poi venni a trovarti, alla villa…
ELVIRA Te l’ho anche scritto.
PUCCINI Che cosa?
ELVIRA Che abbiamo deciso di vendere questa villa. Ci è stata lasciata in eredità dagli zii Mannucci, ma a noi non serve… insomma ho pensato che il pianoforte, un Westermeyer…è buono?
PUCCINI Un suono eccellente.
ELVIRA Ho pensato che è un peccato darlo via. Puoi prenderlo tu.
PUCCINI Ma vale tanto. Io non me lo posso permettere. (siede al pianoforte e inizia a suonare)
ELVIRA E’ tua questa musica?
PUCCINI L’ho scritta pensando a te. Io non ho nient’altro che la mia musica. (si abbracciano)
ELVIRA Perché è successo? Io non volevo. Ti giuro io non vole…
PUCCINI L’abbiamo sempre saputo. Sempre.
(si baciano)
ELVIRA Sì, l’ho sempre saputo. Dal primo momento che ti ho visto.
PUCCINI Non è colpa nostra. Non è colpa nostra.
DIALOGO 04
PUCCINI A Milano cominciai a scrivere la mia prima opera, Le Villi.
Ma tornavo sempre a Lucca. Non potevo stare senza di te, e non potevo scrivere senza averti vicina. La paura di farci vedere insieme era svanita. Ed eravamo diventati imprudenti.
Vieni. Senti. Voglio vivere qui. Qui. Senti che pace. C’è già la musica. Basta saperla ascoltare…vieni.
ELVIRA Vuoi restare solo, eh?
PUCCINI No, insieme a te. Io e te. Soli. Ho preso una casa in affitto, qui vicino, qui sul lago…piccina piccina.
ELVIRA Allora vorrà dire che staremo stretti…
PUCCINI Voglio scrivere, devo scrivere. Sono in ritardo con l’opera. Con il librettista facciamo un passo avanti e due indietro. Fa il poeta, lui… scrive i suoi versi e io glieli strappo. Ma non possiamo andare avanti così.
Hai sentito?
ELVIRA Che cos’è?
PUCCINI Lo sai che qui c’è un animale magico che non ha mai preso nessuno?
ELVIRA Ahh, che dici, Giacomo?
PUCCINI Sì, è vero. E’ raro come l’unicorno. Si chiama Antilisca.
ELVIRA Antilisca? Cos’è l’Antilisca?
PUCCINI E’ quello che cerchi sempre, e che ti sfugge.
DIALOGO 05
ELVIRA Giura che non succederà mai!
PUCCINI Mai! Te lo giuro! Io non ti lascerò mai.
ELVIRA Sarai tu il primo ad accusarmi.
PUCCINI No. Non dirlo. Non è giusto.
ELVIRA Io non voglio fare del male. Lascio mio marito, la mia casa…
PUCCINI La colpa è tutta mia, solo mia.
ELVIRA No. Non sei tu, quello che tradisce, Giacomo. Sono io la puttana.
PUCCINI Se tu vuoi, io sparisco. Io sparisco per sempre.
ELVIRA Senza di te, io non vivo più.
PUCCINI Ma io non voglio vederti soffrire. Non posso, capisci?
ELVIRA Il male che facciamo ricadrà su di noi.
PUCCINI Non dirlo, ti prego. Non dirlo.
Venni a prenderti in carrozza la sera che lasciasti tuo marito. Con te portasti solo la bambina e un baule di biancheria. Quella notte mentre fuggivamo non sapevamo cosa aveva in serbo per noi il destino. Più di una volta abbiamo rischiato di perderci, ma poi ci si ritrova sempre. Solo che non si è gli stessi, anche se vorremmo.
DIALOGO 06
ELVIRA Che succede Giacomo?
PUCCINI Perché scrivo, Elvira? Verdi è stato l’anima del Risorgimento. Un mondo che è finito…senza che ne sia nato uno nuovo. Chi la vuole ascoltare la mia musica?
ELVIRA Nessuno?
PUCCINI Nessuno infatti.
ELVIRA L’Edgar è andato male. Siamo pieni di debiti.
PUCCINI Colpa mia.
ELVIRA Sì, è colpa tua. E’ solo colpa tua, non voler capire chi sei. E’ colpa tua non voler credere in te. E’ colpa tua non voler sentire che la tua musica entra nel cuore della gente.
PUCCINI Sei rimasta solo te a credere in me.
DIALOGO 07
PUCCINI Finalmente ho saldato il debito con Ricordi. Ed ho assunto gli operai per i lavori del muro del lago. Ah, e poi mentre tornavo a casa…ho trovato questo per strada.
ELVIRA Per me?
PUCCINI No, per me. (le infila una collana) Perché adoro vederti felice.
ELVIRA Vuoi che tutti siano felici. Ma tu non lo sei.
PUCCINI Si vede così tanto?
ELVIRA Io lo vedo. Perché ti amo.
PUCCINI Ricordi vuole una nuova opera, e io non so neanche da che parte cominciare.
ELVIRA Cosa? Ma sei Puccini adesso!
PUCCINI Puccini! Se lo dici te…
ELVIRA No, io non lo dico. Io lo so.
PUCCINI E sai anche quale opera dovrei fare?
DIALOGO 08
PUCCINI D’ora in avanti me li scrivo da me i libretti.
ELVIRA Ottima idea.
PUCCINI Ce ne fosse uno, uno, che capisca cosa voglio.
ELVIRA E’ la tribolazione del genio. Del resto, se tutti lo capissero che genio sarebbe?
PUCCINI Che fai mi pigli in giro?
ELVIRA Assolutamente no.
PUCCINI Tu non ci credi che io voglio scrivermeli da solo, dì la verità.
ELVIRA E invece sì. Ti scrivi il libretto e la musica, dirigi l’orchestra e ti ascolti la tua opera in totale solitudine.
PUCCINI Perché? Di che altro potrei aver bisogno?
ELVIRA (lo abbraccia) Mi permetti di darti un’idea?
(si baciano, poi Giacomo si ferma, di scatto) Aspetta! Non adesso! Ce l’ho! Ce l’ho!!
DIALOGO 09
PUCCINI Non avresti dovuto mandarla via!
ELVIRA Era solo una cameriera. E queste cose le decido io.
PUCCINI Ma perché? Cosa aveva fatto?
ELVIRA Doveva andare via da questa casa! Subito! Non c’era più bisogno di lei.
PUCCINI Ti ha pregato! Ti ha scongiurato! E anche io l’ho fatto. Ma sei stata irremovibile. Doria non significava nulla per me.
ELVIRA Stai mentendo. Avevate una relazione!
PUCCINI Non è successo niente tra noi.
ELVIRA Tu sei innamorato di lei. Tu mi vuoi lasciare!
PUCCINI Era solo una ragazzina! Era l’unica qui dentro che mi diceva ancora la verità. Non l’ho mai sfiorata neanche con un dito. Però accendeva in me un’energia, una creatività che da solo non riuscivo più a trovare.
ELVIRA Lo so, tu mi vuoi lasciare!
PUCCINI Elvira, tu sei l’unica. L’unica che ho amato e che amerò per sempre.
ELVIRA Non ti credo. Prometti che non rivedrai mai più quella ragazza. Mai più nella vita! Promettimelo!
PUCCINI Mai più. Te lo prometto. Ho appena dovuto riconoscere il corpo di quella ragazza. Si è uccisa ingerendo del veleno…
E’ stata tutta colpa mia.
DIALOGO 10
PUCCINI Elvira…che sorpresa.
ELVIRA Ho incontrato la tua amica nella hall dell’albergo. Non ha l’aspetto di una delle solite cantanti.
PUCCINI Non lo è.
ELVIRA Spero che non sia andata via a causa mia.
PUCCINI Doveva andare via in ogni caso.
ELVIRA Meno male, non sopporto il ruolo della moglie ficcanaso.
PUCCINI Non lo sei.
ELVIRA Ho imparato a non esserlo. Da molto tempo.
PUCCINI Sono felice che tu sia qui.
ELVIRA Lo so. Sento quando hai bisogno di me. Ho sentito di dover venire qui a Vienna. Era Turandot, quella che suonavi?
PUCCINI Vorrei saperlo anche io.
ELVIRA Non ti piace? (Giacomo tossisce ripetutamente) Hai mal di gola? (Giacomo le porge un biglietto) E’ del dottore.
PUCCINI Sì, lo so.
ELVIRA Dice che è molto importante che tu vada nel suo studio.
PUCCINI Lo so.
ELVIRA Bene, e quando?
PUCCINI Uno di questi giorni, appena sarò libero, non ho tempo. C’è lo spettacolo.
ELVIRA Giacomo, è tutta la vita che c’è lo spettacolo.
PUCCINI Va bene, allora decidi tu.
ELVIRA Oggi mi sembra il giorno perfetto.
PUCCINI No oggi ci sono le prove di Boheme. Ci sono mille problemi.
ELVIRA Ora ci sono io. Oggi va benissimo.
DIALOGO 11
ELVIRA Credo di non averti mai visto spegnere una sigaretta a metà. Sei preoccupato per quello che ti hanno detto i medici?
PUCCINI Figurati. I medici.
ELVIRA Non mi dirai che ti preoccupa Turandot?
PUCCINI E’ come se stessi cercando qualcosa, ma non so cosa. Forse è solo la mia musica che non funziona più.
ELVIRA Musica di Giacomo Puccini.
PUCCINI Hai sentito Debussy, Schönberg, Stravinsky? Tutti così…così moderni!
ELVIRA E ti fanno paura?
PUCCINI Lo sai cosa scrivono tutti? Puccini è finito. Non ha più nulla da dire.
ELVIRA E Stravinsky e Schömberg sì?
PUCCINI Certo! Loro rispecchiano lo spirito dei tempi!
ELVIRA Ma è quello che tu hai sempre fatto. E meglio di chiunque altro.
PUCCINI Sono vecchio, Elvira. Sono vecchio! Vecchio!
DIALOGO 12
ELVIRA Che hanno detto i medici?
PUCCINI Che devo smettere di fumare.
ELVIRA E niente altro?
PUCCINI Devono farmi un esame. Devono togliermi una cosa qui in gola per analizzarla e capire di che natura sia.
Forse se torna la musica, guarisce la gola. Oppure il contrario, guarisce la gola e torna la musica… Se va tutto bene, basta indugi… Stavolta la finisco davvero Turandot.
ELVIRA Sarà bellissima.
GIACOMO Tu mi aiuterai, vero?
ELVIRA Tu non hai bisogno di nessuno. Vedrai, andrà tutto bene.
FINALE
(Luce su Elvira)
ELVIRA Il papilloma risultò maligno e trascorresti gli ultimi mesi in una clinica a Bruxelles, dove ti sottoponevano a sedute di radio.
Turandot continuava ad essere la tua ossessione. Non riuscivi ad accettarne il lieto finale. L’amore per te è sempre stato una colpa da espiare… in fondo, è quanto ti è successo nella vita. Anche nella tua musica, l’amore si doveva scontrare sempre con la morte. Dicevi:”E’ quello che piace al pubblico.”
Non ti raccontavi mai la verità. Nella tua musica hai sempre parlato di te.
Qualcuno una volta ti chiese perché nelle tue opere, quasi sempre chi si innamora deve morire. La tua risposta fu: ”Forse, perché non so raccontare altro.”