Commedia in tre atti
di Arnaldo Boscolo
PERSONAGGI
Prof. GINO DAL MOLIN - oboista
ROSI - sua moglie
FANNJ - loro figlioccia
ORAZIO SCHIAVETTI
LOREDANA - sua moglie
SILVIO DAL MOLIN - fratello di Gino
OLGA - sua moglie
Il professor CADENAGHI
CLOTILDE - sua moglie
MAURO - loro figlio
RAFFAELLO - padrigno di Fannj
GERVASIA - domestica di Gino Dal Molin
LIBERATA - domestica di Orazio Schiavetti
UN VETTURINO
In una città di provincia - fuori mura
VENEZIA
Casa Editrice Giuseppe Scarabellin 1933 – XI
PROPRIETÀ LETTERARIA
Copyright by Arnaldo Boscolo.
Riservati tutti i diritti. La rappresentazione e la riproduzione per la stampa sono vietate a termini e sotto le comminatorie delle vigenti leggi. Per ottenere il diritto di rappresentazione, rivolgersi esclusivamente alla Società Italiana degli Autori e Editori - Roma.
Questa commedia venne rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia - nella riduzione veneta dell'Autore - la sera del 20 marzo 1931 dalla Compagnia Baseggio - Micheluzzi - Pàrisi.
Riduzione veneta dell' Autore. Riduzione fiorentina di Raffaello Niccòli. Riduzione milanese di Ester Zeni Spegazzini.
ATTO PRIMO
LA SCENA
Salotto fresco e lindo in casa Dal Molin, fuori mura. Vetrata al fondo, oltre la quale si scorge il piccolo giardino e la cancellata che lo cinge. Nel salotto mobili di gusto moderno a linee decise, senza intagli e sovrastrutture; ampia tavola al mezzo; a sinistra due usci; altro uscio a destra verso il fondo; più avanti una finestra, presso la quale una poltrona in pelle, bassa e soffice. Mattinata di primavera; per la finestra aperta, presso la quale sta appesa una gabbia con un canarino, entra il sole.
SCENA PRIMA
GINO - GERVASIA - poi ROSI e la sig.ra CLOTILDE
Il prof. Gino Dal Molin, sui quarantacinque anni, paffuto e sbarbato, si crogiuola al sole sprofondato nella poltrona. Ha la pipa tra le labbra. Si scorge Gervasia, una vecchia serva claudicante, attraversare l'andito e svoltare a destra in giardino per recarsi al cancello.
Gervasia
entrando dal fondo.
Qua, professore, un telegramma. C'è da firmare.
Gino
Dammi quel pezzo di lapis che sta sulla credenza...
Gervasia eseguisce; Gino firma; trae dei soldi dal taschino.
Tieni; dagli mezza lira.
Gervasia
Ma se è proibito...
Gino
Lascia correre, poveri ragazzi... Consumano tanti pneumatici...
Gervasia
Eh già!... Lei arrischierebbe anche la galera pur di gettare il suo dalla finestra!
Gino
La galera per mezza lira?...
Gervasia
Fosse solo questo! Oggi è sabato e tutte le settimane cresce la processione! Sfido io! Si passan la parola!...
Gino
celiando, bonario.
Gervasia, Gervasia!...
Gervasia
Eh Gervasia, sì!...
sull'uscio, volgendosi.
E avessero almeno un po' di rispetto! Sa come dicono fra di loro? Andiamo da quello
che soffia nel piffero che ci ha la borsa piena!...
e se ne va al cancello a consegnare la ricevuta; indi rientra a tempo ed esce a sinistra.
Gino
ridendo, a sé.
Ah buona davvero! Quello che soffia nel piffero! Vale la pena d'esser stato primo oboe al Metropolitan!...
ha aperto il telegramma; legge; lo butta
sul tavolinetto.
Sìi!... State freschi!... Nemmeno con le cannonate!...
Rosi
sui quarant’anni, aria dolce, finezza di tratto, viene dal secondo di sinistra con la signora Clotilde, più anziana di lei, questa, pretenziosa nei modi e nel vestire. La signora Clotilde tiene tra le mani un cestino con alcune uova.
Venga, venga pure, signora Clotilde, che così dà un saluto a mio marito.
Clotilde
Un momento solo, perché sono già in ritardo. Buon giorno maestro. Come sta?
Gino
Da papa. come vede. Buon giorno, signora Clotilde.
Clotilde
Sono venuta a disturbare; quella benedetta pollaiola ieri non s'è fatta vedere; e se il professore mio marito non butta giù i soliti tuorli d'uovo prima della minestra mi ritorna poi dalla scuola come un cencio.
Gino
sincero, espansivo.
Ma approfittarne, approfittarne sempre, signora, da buoni vicini... Anche le uova sono un dono della Provvidenza...; dunque...
Rosi
Di questa stagione poi le nostre galline ne fanno tante che non si riesce a consumarle tutte...
Clotilde Ma non è mica giusto... Potrebbero venderle...
Gino
celiando.
Come dice? Portarle al mercato col rischio dì vedersele ricomparire il prossimo inverno dopo sette od otto mesi di cova sotto la calce? Ma nemmeno per idea! Piuttosto ne faccio una frittata per la gatta! La conosce la mia Murfi? Quella gattina d'Angora che si mette tante volte là sul muricciuolo?
Clotilde
Mi pare, sì...
Gino
Quella si meriterebbe altro che frittate!... Quando è stanca di crogiuolarsi al sole o di passeggiare per i tetti, viene a picchiare piano piano con la zampetta alla finestra... -Ten, ten, ten... Miao! Da mangiarla di baci Quando poi mi s'arrampica sulle spalle per strofinarsi tutta contro il mio viso? mi sento, vede, l'uomo più beato dell'universo!
Clotilde
lievemente ironica.
S'accontenta di poco, lei...
Gino
Che vuole?... Non sono tagliato io per le cose complicate... Sono uno spirito primitivo; nato e allevato in campagna...
Clotilde
E ancora se ne ricorda?... Sì, dico, ne son trascorsi degli anni... Dopo aver percorso il mondo in largo e in tondo...
Gino
Sono rimasto tale e quale. Un fenomeno vivente, vero?
Clotilde
Per i tempi che corrono...
Gino
Ed è per ciò che mi sembra d'appartenere a un'altra razza... La gente d'oggi, vede, i giovani specialmente, hanno perduto la più bella virtù: l'entusiasmo. Sono stufi prima di nascere. Ed io, invece, non mi vergogno a dirlo, sono ancora capace di rimanere a bocca aperta a contemplare... non so... un bocciolo che si schiude... o uno sciame di formiche che trascinano una briciola...
additando Rosi.
E lei è come me, sa! Tale e quale!...
Clotilde
Il Signore ha visto e provvisto...
Gino
No; ho provvisto io scegliendomela del mio stampo!... Come, immagino, avrà fatto il professore con lei….. - A uomo di scienza donna cerebrale.
Clotilde
Oh, per questo, in quanto a cerebralità, ci si trova certamente! E nostro figlio Mauro è come noi.
Rosi
Lo credo. Bel pezzo di ragazzo suo figlio!
Clotilde
E bravo! Primo anno di medicina ormai.
Rosi
scorgendo il telegramma sul tavolino.
Cos'è, Gino?
Gino
La solita musica, cara; l'impresario Acerbi che torna all'assalto; tre mesi di scrittura al Cairo. Dice che gli sono indispensabile.
Clotilde
E lei non ne vuol sapere?
Gino
Ho messo l'oboe sotto sale, cara signora!
Clotilde
Oh! Ma tanto, presto o tardi... Impossibile che lei si adatti per sempre a questa vita... abituato com'è alle metropoli...
Gino
E lei crede che io abbia trasformato in mattoni la maggior parte dei miei risparmi e della dote di mia moglie per farci ballar dentro i topi?... - Ma non sa che questa fu l'aspirazione di tutta la mia vita di nomade?….. - Una casetta mia; e fuori mura; in un viottolo nascosto; tanto stretto da poterci passare appena mia moglie ed io a braccetto... E niente tranvai, niente clacson, niente grammofoni. La pipa e la poltrona! E fermo! Fermo, coi piedi ben piantati a terra. Sa che ancora adesso, guardando fuori, ho l'impressione che gli alberi mi scappino o che m'abbia a venire incontro l'arco di qualche galleria o la ciminiera di qualche piroscafo?... E invece no... Guardi... Tutto quel verde tenero... il sussurro discreto dell'acqua che scorre tra i salici... - Virgilio dev'essere passato da questi luoghi per ispirarsi!...
Clotilde
Si annoieranno presto loro due soli, così...
Gino
Soli. lei dice?... E le galline? E la gatta?… E la Gervasia? E la nostra figlioccia Fannj?
Clotilde
Come? Hanno una figlioccia in casa?
Rosi
Da due giorni.
Gino
Un'opera di carità...
Clotilde
Un'orfana?
Rosi
Ha la mamma; ma con un cervellino...
Gino
Credette di regolare la sua posizione e quella della figlia ripigliando marito; e si mise alle costole un certo pepino... Un vinaio, s'immagini, che non so più nemmeno io in che cosa commerci... poiché il vino - a quanto dicono - se lo beve tutto lui!... E allora son strilli, scenate, batoste con la moglie e con la figliastra... - L'altra sera c'è capitata qui tutta lagrime, con un livido sotto l'occhio... Che si doveva fare?... Restringerci un pochino... e allestirle la camera per dormire.
Clotilde
E la madre?
Gino
Per evitare questioni in casa...
Rosi
S'accontenta che resti qui con noi.
scampanellata.
Gervasia
attraversa la scena e si avvia al cancello.
Riattacca la musica del sabato... Ecco il capo tribù...
Gino
Vieni che ti do i quattrini...
Gervasia
Ho qui il nichelino...
Gino
Non farmi la tirchia, Gervasia; a quello, poveretto, dagliene uno di più, che ci ha una gamba di meno.
Gervasia
Li abitui, li abitui in codesta maniera!
Gino
Infelice! Per arrivare fin qua deve togliersi dalla strada maestra!
Gervasia
Benone! Anche l'indennità di trasferta...
esce brontolando.
All'ospizio di mendicità si ridurrà lei!
Gino
facendo corna con le dita
Corna!...
Clotilde
Da me possano togliersi il disturbo; il professore mio marito è contribuente alla Congregazione... Abbiamo messo la targa sul cancello...
Gino
Un bell'affare! Prima che i soldi arrivino a destinazione....
Clotilde
Questo non ci riguarda; quando si ha la coscienza di aver dato...
Gino
subito.
Anche se gli altri non hanno ricevuto...
Rosi
richiamandolo con dolce rimprovero.
Gino!...
Gino
tappandosi la bocca e riprendendo la celia.
Mi scusi, sa, signora Clotilde...; ma a furia di soffiare nell'oboe... ciò che penso mi scappa fuori da tutti i buchi!…
Gervasia ritorna ed esce a sinistra.
SCENA SECONDA
GINO - ROSI - CLOTILDE - FANNJ - GERVASIA
Fannj
viene da destra; è una ragazzina piacente, bene agghindata, dall'aria romantica.
Buon giorno.
Gino
Oh Fannj ! Vieni, vieni.
a Clotilde.
Ecco qui la nostra cingallegra.
Rosi
a Fannj, presentando.
La signora del professore Cadenaghi che abita nella villetta qui accanto.
Fannj
Quella coi leoncini di terracotta sui pilastri?
Clotilde
Proprio, cara. Simpatica figliola.
Rosi
Hai dormito bene?
Fannj,
Mi sono addormentata tardi. Stetti più di tre ore con la finestra aperta e col lume acceso…
Clotilde
Poverina, lo credo. Dopo tante batoste...
Fannj
ai padrini.
Ah! Perché le raccontaste?... No. L'avventura non mi scompone; anzi mi esalta!... Mi interessava invece di finire un romanzo di Stefano Vallobre: «Nel gorgo del peccato!».
Rosi
Fannj, cara; avrai bisogno di far colazione, vero? Per quanto sia quasi ora di desinare.
Fannj
ipocrita.
No, grazie, santola. Alla mattina non mi riesce di prendere mai nulla...
scampanellata.
Gervasia
da sinistra.
Musicaa!!... Prima lo zoppo, adesso sarà l'orbo!...
Clotilde
M'aspetti che vengo anch'io. Ho già fatto tardi. Grazie di tutto, signora Rosi; arrivederla, maestro.
Gino
Arrivederla, signora. Ossequi al professore.
La signora Clotilde esce con Gervasia dal fondo.
SCENA TERZA
GINO - ROSI - FANNJ - GERVASIA poi SILVIO e OLGA.
Rosi
sorridendo.
Ti chiama maestro perché è convinta che maestro valga meno di professore...
Gino
Se crede che ciò mi tolga l'appetito...
Fannj
In musica maestro è più di professore.
Gino
affettuoso, bonario.
E così, frugola, come va? Sono spariti i pensieri neri dell'altra sera?... Qui c'è aria, sole... e due santoli col viso allegro e col cuore alla mano. Vuol darci un morso? S'accomodi!...
Gervasia
dal fondo.
Non era mica un povero; c'è Silvio.
Gino
alzandosi; subito.
Mio fratello?...
Gervasia
indicando.
Con sua moglie; eccoli.
Entra Silvio Dal Molin. più giovane di Gino, ricercato nei modi e nel vestire; lo segue Olga. asciutta, nervosa.
Gino
un po' allarmato; andandogli incontro.
Che buon vento. Silvio?
Rosi
Cara Olga...
Gino
È la prima volta che vi fate vedere da quando siamo tornati...
Silvio
Ciao Gino. Bondì Rosi… E questa è la Fannj?... Acciderba! Ti sei fatta un fior di creatura! Se non avessi saputo che eri qui... - Dì sorpresa in sorpresa...
indicando Gervasia.
Sapete che rimasi lì come un grullo allorquando venne ad aprirci?... Chi poteva immaginare che Gervasia fosse qui con voi?
Gervasia
Perché, di', ranocchio? Ecco ciò che si guadagna a spendere una vita al servizio di una famiglia!...
Silvio
Ma no; non dicevo per questo... Ma siccome eri sparita dalla circolazione...
Gervasia
Per chi non ha voglia di incontrarmi!... E sì, dico, fra te e tuo fratello le avete bagnate queste ginocchia...
Gino
S'era accasata con suo cugino, sagrestano a Santa Fosca. Non appena ritornato qui andai a scovarmela. Che vuoi? Per ricostruire il mio nido di pace dovevo pur mettermi d'attorno qualcuno che mi ricordasse la nostra vita patriarcale di un tempo... E siccome della gente di allora non c'era rimasta che lei...
celiando sempre.
Non so se ho fatto un bell'affare...
Gervasia
Io, piuttosto. Del resto se devo battere il tacco non c'è bisogno che lei me lo ripeta...
Gino
scherzoso, a Silvio.
Di'; ricordi la Gervasia d'allora? Moltiplicala per i trent'anni che ha di più sul groppone e divertiti a sentirla!
Olga
seccata.
E così... Silvio? Se gli vuoi dire...
Gino
Ah! Perché devi parlarmi?
Silvio
Sì. A te... e a tua moglie...
Gervasia
a Fannj.
Venga, venga di là in cucina, lei, che a quanto pare qui c'é consiglio di famiglia...
Silvio
Scusami, sai, Fannj...
Fannj
Ma le pare; io qua dentro non sono che un'estranea...
Gino
Ma che dici, sciocchina!
Fannj
Oh. non si preoccupi per me, padrino. Spiritualmente ho sempre saputo bastare a me stessa. Ah mio Dio! Come sa di sale lo pane altrui.
esce con Gervasia per il secondo di sinistra.
SCENA QUARTA
GINO - ROSI - SILVIO - OLGA
Gino
a Silvio.
Che c'è? Cose serie?...
Olga
Altro che serie!
Silvio
Purtroppo, cari. Lo zio Orazio... Patatrach!.
Gino
Morto?!
Silvio
Peggio!...
Gino
In galera?!...
Silvio
A terra!
Gino
Oh! Più a terra di quanto è sempre stato...
Silvio
Non essere ingiusto, va. Ultimamente s'era tirato un po' su... Lavorava...
Gino
In che?...
Silvio
Oh Dio..; in che... S'arrabattava, ecco... Qualche affaruccio qualche commissione... Insomma viveva con un certo decoro… - Adesso, patatrach!... Credette di fare un buon colpo con i titoli americani... e l'America gli appioppò il colpo di grazia! Neanche più i materassi!...
Gino
In conclusione batte a quattrini...
Silvio
No; m'è capitato qui stamattina con la zia... Dovette scappare in fretta e furia...
Gino
Sono a casa tua?!...
Olga
Non ci mancherebbe altro!...
Silvio
Son venuti a casa mia... Ma, capirai bene..., come posso fare io? Prima di tutto io non ho posto...; poi... con lei qui ammalata di nervi com'è... Figurati che fu colta subito da una crisi...
Gino
Poverina, mi dispiace...
Olga
Guarda. Sono ancora tutta un tremito!...
e tende le mani convulse.
Silvio
Naturalmente non potevo mica gettarli in istrada senza prima escogitare ... Così ho pensato di venire avanti io...
Gino
Ah, perché tu hai pensato?...
Silvio
Logicamente non potevo pensare che a te... Si tratta in fondo dell'unico fratello della povera mamma... Anche per il mondo...
Gino
Ti preoccupa, sì?...
Silvio.
E come no?... Del resto tu hai una casa nuova, grande..., hai pochi fastidi per il capo...
Olga
Non ci pensaste due volte a prendervi in casa un'estranea...; dunque...
Gino
Eh già! Come logica...
grattandosi in testa.
Io veramente, ad esservi sincero la casa l'avevo fabbricata per godermela io...
Silvio
eccitandosi.
Dunque tu gli chiudi l'uscio in faccia?!...
Gino
Aspetta un momento...
Silvio
No, no; dimmi una parola franca, decisiva. Anche lo zio Orazio lo esige; se accetta la tua ospitalità egli vuol farlo senza subire la minima umiliazione. Non bisogna dimenticare che si tratta di un vecchio soldato...
Gino
Caporale di cucina dei granatieri!
Silvio
Ma soldato. Fu in Africa..., al fuoco...
Gino
Sìì! Delle marmitte!
Olga
C'è poi la zia Loredana che ha tutte le sue simpatie per Rosi...
Gino
A Rosi
Erede universale, ti lascia! Già stabilito.
Rosi
richiamando
Gino?!…
Gino
No; dicevo così, per la simpatia...
Rosi
A Natale e a Pasqua infine s'è sempre ricordata; anche quando eravamo all'Estero.
Gino
Con una cartolina illustrata...; senza francobollo.
Rosi
Noi, ringraziando Dio, non avevamo bisogno di altro.
Silvio
Io per esempio, lo confesso, non v' ho mai mandato nemmeno quella.
Gino
Ferità sacrosanta!...
Rosi
Si tratta in fondo di due disgraziati del tuo sangue...
Gino
Del mio sangue..., ma non del mio criterio...
Rosi
E che colpa ne hanno loro?...
Gino
vinto.
Eh già... Infatti..., anche questa non è detta male... Se Domineddio ha chiuso loro la scatolina prima di metterci il sale? Beh, quando sei contenta tu....
Silvio
Oh là! E tanto ci voleva!...
Gino
Ma guarda un po' che ha anche fretta!...
Silvio
tronfio.
Oh, ricordarsi però che io voglio contribuire con la mia parte. Su questo non transigo; zii tuoi, zii miei. Tieni pur nota fino all'ultimo centesimo.
Rosi
Bisogna vedere piuttosto come ci si può accomodare...
Gino
Faremo mettere all'ordine la camera grezza... Per il resto... - che vuoi farci cara?.. - ci restringeremo...
Olga
Allora posso andarli a chiamare?
Gino
Dove sono?
Olga
Davanti alla chiesa del Sacro Cuore. Son là che attendono in carrozza...
a Silvio.
Tu intanto schiudi il cancello.
Gino
E perché?
Silvio
Lo zio Orazio disse che se non trova il cancello aperto in segno di ospitalità liberamente offerta fa voltare il cavallo e chi s'è visto s'è visto!
Gino
comico.
Per l'amor di Dio, che non mi succeda un simile guaio!...
Olga
Ciao Rosi. Bondì Gino.
Gino
Ciao tesoro. E grazie, sai!
Olga
Di che?
Gino
Del pensiero che hai avuto!
Olga
Oh per carità!
esce dal fondo con Silvio
Rosi
Aspetta che vado a chiudere le galline altrimenti mi scappano in istrada.
a Gino, affettuosa.
Non sei mica seccato, vero, per le mie insistenze?... Io lo feci anche per te... Per il decoro del nome...
Gino
forzandosi allegro.
Ma figurati, cara!... Mi conosci abbastanza.
Rosi esce per l'uscio di sinistra.
Silvio
rientra dal fondo.
Ecco fatto.
come per un pensiero improvviso.
Ah! Un'altra cosa, prima che me ne dimentichi.
Gino
Un altro zio Orazio che arriva?
Silvio
Tu hai sempre voglia di celiare! Beato te che non hai grattacapi!... - Domani è il sedici... Sedici maggio...
Gino
Il tuo compleanno?
Silvio
Ma che!...
Gino
Festa nazionale?...
Silvio
Ma noo! Sai, scade quella cambialina di ottomila franchi che mi avallasti in febbraio. Ma guarda un po' che non se ne ricorda nemmeno!... In questo momento non ho potuto realizzare..., sì dico..., non sono in condizione....
Gino
Ho capito; portarmi l'effetto da rinnovare che te lo firmo.
Silvio
Grazie; non dubitavo. Bisognerebbe però... - tu non sei pratico di queste cose... -bisognerebbe che tu mi anticipassi anche i soldi per gli interessi. Alla prossima scadenza poi facciamo tutto un conto...
Gino
Con quelli dello zio Orazio.
Silvio
Sì. Perché voglio pagare fino all'ultimo centesimo.
Gino
Oh ! Nonne dubito!
richiamandolo.
Però, scusa Silvio...; io non sono pratico, dicesti...; é vero; ma così... per sentito dire... mi sembra che per ogni rinnovo sia necessaria una nuova cambiale....
Silvio
Certo.
Gino
Beh! Prendi cinque franchi altrimenti c'è caso che, non avendo liquido, tu mi torni qui un'altra volta!
Silvio
Grazie. Ma tieni pur nota sai...
Gino
Che vuoi che tenga nota, anima mia?... Darci fondo a una sostanza in lapis!...
Rosi
da sinistra.
Ti trattieni, Silvio?
Silvio
Finché arrivano gli zii; e poi scappo.
Rosi
Vuoi prendere qualche cosa?
Silvio
Un dito di marsala, se ce l'hai; con un biscottino.
Rosi
Ora te lo porto
Dino
Portane un goccino anche a me, cara.
Silvio
No, no, che vengo io di là in cucina; non voglio dar disturbo.
Gino
Benone! Così ci ho rimesso anche il marsala! Beh! Finiamo di scorrere questo
articolo, prima che giunga la carovana...
Silvio e Rosi escono dal secondo di sinistra. Gino si accomoda sulla poltrona e spiega il giornale.
Ma guarda un po' che giornatina mi si prepara... Dove ero rimasto?...
SCENA QUINTA
GINO e il prof. CADENAGHI; poi SILVIO FANNJ - ROSI - GERVASIA.
Cadenaghi
dal giardino.
Permesso?
Gino
Chi è?
a sé.
Come sono entrati?...
si è alzato e si avvia all'uscio di fondo.
Ah, sfido io!... C'è il cancello aperto!... Il professore?... Avanti.
Cadenaghi
sui cinquanta; tipo classico di professore; occhialuto e barbuto. Si pulisce accuratamente i piedi sul piccolo tappeto prima di entrare.
Buon giorno, maestro. Ho trovato il cancello dischiuso e per questo mi sono preso licenza...
Gino
Che buon vento, caro professore? La sua signora è stata qui un momento fa...
Cadenaghi
Ed è appunto in relazione a quella sua visita; mattutina anzichenò, che lei mi vede qui ora.
Gino
Prego, si accomodi.
Cadenaghi
No grazie, maestro. Ho il tempo limitatissimo; mi sbrigo in poche parole... Per abitudine professionale corro diritto allo scopo senza esordii e senza perorazioni; passo quindi subito all'esposizione.
Gino Ed io sono qui tutto orecchi ad ascoltarla.
Cadenaghi
Lei è certo a conoscenza che io ho un figlio maschio che frequenta l'università...
Gino
Perbacco!... E un bravo ragazzo anche...
Cadenaghi
Bravo, sicuro. Sennonché dall'altro giorno mi si verifica un fenomeno alquanto preoccupante che la mia sensibilità professionale non poteva far a meno di rilevare. Ho avuto campo insomma di osservare in lui… un certo rilassamento nello studio, come se le sue facoltà fisiche e psichiche avessero ricevuto un qualche contraccolpo... Sì, dico, una specie di collasso intellettuale.
Gino
Oh poverino !
Cadenaghi
Una tal quale svogliatezza..., un allentamento delle facoltà mnemoniche..., poca precisione nel rispondere a tutte le domande che abitualmente gli rivolgo... Tutto un quadro insomma...
Gino Di poca voglia di studiare.
Cadenaghi
Ecco... Forse, la sua definizione collima con lo stato delle cose quale realmente si verifica. Ma il guaio stava in questo: - Che per quanto affinassi il mio spirito di indagine paterna e professionale, ormai così perspicace, non riuscivo a stabilire la genesi del fenomeno stesso. E sì, dico, la vita di mio figlio è da me controllata attimo per attimo..., pulsazione per pulsazione, se così si può dire... Ma forse ora credo di esserci arrivato.
Gino
Oh meno male!
Cadenaghi
Una parola di mia moglie or ora pronunciata, mi ha fornito il bandolo della matassa... sì, dico..., mi ha squarciato il velo che mi offuscava la vista. Loro, se è esatta l'informazione, dall'altra sera tengono in casa una giovane donna; vero?
Gino Sicuro; una ragazzina. Nostra figlioccia Fannj.
Cadenaghi
Ecco. E le assegnarono una stanza che guarda a levante; con le finestre prospicienti quindi sulla camera di mio figlio.
Gino
Ah! Perché suo figlio dorme da questa parte?...
Cadenaghi
Per l'appunto. Svelato l'arcano. Il mio Mauro deve aver risposto ad uno di quei richiami violenti ed improvvisi che sogliono verificarsi negli adolescenti bene vigilati. Fenomeni psichici e fisiologici ad un tempo che tolgono la serenità necessaria per ogni specie di applicazione intellettuale... - Breve. Mi lusingo che loro rendendosi conto del male latente - vorranno senz'altro cambiare di stanza la signorina.
Gino
trasecolato.
Cambiarla di stanza?... E dove vuole che la metta, creatura di Dio?...
Cadenaghi
La metta a ponente.
Gino
Ma se a ponente c'è la nostra camera matrimoniale? Quella dove dorme Fannj è un buco...; piena di sole, più che sufficiente per una persona sola, ma sempre un buco. Per starci in due bisognerebbe mettere i letti l'uno sopra l'altro come le cuccette dei piroscafi!...
Cadenaghi
Per questo...
Gino
Ah, beh! Questo poi no! In mare bisogna fare di necessità virtù, ma in terra ferma ci piace stenderci uno di fianco all'altro, con i piedi del letto ben saldi sul pavimento!
Cadenaghi
contrariato.
Cosicché lei non vuole rendersi conto?...
Gino
Ma io posso rendermi conto, se lei vuole, delle sue apprensioni; per quanto, ai tempi che corrono, siano un po' esagerate...; ma mi sembra anche che lei potrebbe trovare un altro rimedio!...
Cadenaghi
Quale? Me lo suggerisca.
Gino
Cambi di stanza suo figlio; lo metta a levante, che così al mattino il sole lo sveglia più presto!
Cadenaghi
Lei è in vena di scherzare; spero che non vorrà dettar legge in casa mia!...
Gino
Ma nemmeno lei nella mia, allora; per la stessa ragione!
Cadenaghi
Ma è sempre la donna che induce in tentazione. Io capisco benissimo che a lei interessi di collocare presto o tardi la figlioccia; ma che venga a sciorinarcela proprio sotto le finestre...
Gino
Io?... Ma se non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello!
Cadenaghi
E allora la tolga di lì. E se lei si ostina a non intendere ragione saprò ben io reclamare!
Gino
Ah, beh! Senta... io sapevo che ci sono regolamenti che proibiscono alla gente di tener cani che abbaiano..., che vietano alle serve di sbattere i tappeti fuori della finestra...; ma il regolamento che vieta alle ragazze di dormire a levante piuttosto che a ponente io ancora non lo conoscevo!
Cadenaghi
Ma il regolamento della convenienza sociale allorquando è compromessa la pace di una famiglia onorata! E la nostra pace è compromessa, capisce?!….. È compromessa! !
Gino
bonario sempre.
Ma no, caro professore, venga qua. Vuol farsi cattivo sangue per simili inezie?
Cadenaghi
Inezie, lei dice?
Gino
Per queste sciocchezze insomma. Si metta il cuore in pace, ascolti me, altrimenti oggi... poveri i suoi scolari!... Mi lasci studiare il mio piano e vedremo di accomodarla. È, contento?
Cadenaghi
Dal momento che lei mi fa promessa formale...
Gino
indicando Fannj che entra allegra, con Silvio.
Eccolo qua il corpo del reato!... Non è da buttar via, dica la verità!...
Cadenaghi
Io non me ne intendo...
Gino
Astemio, insomma. Ma non sarà astemio io spero, di un dito di marsala...
Cadenaghi
No, grazie.
s'avvia.
E grazie anche per le uova.
s'inchina ed esce.
Gino
Si figuri!
a Rosi che entra in quello dalla cucina.
Se tu seguiti a regalar uova a quei cannibali, povera te!
Rosi
Perché?
Gino
Ti dirò poi
s'ode la sonagliera di una vettura.
Silvio
recandosi al fondo.
Sono qua.
Gino
Non s'arriva a rimettersi da un tuffo...
la vettura s'è fermata tutti si sono recati alla vetrata; Gino a Fannj:
Cara..., scusa sai… tu rientra in cucina ancora per un momento... Il primo incontro con gli zii... Mia moglie ti avrà detto...
Fannj
Sì, sì...
Silvio
Poi vengo anch'io a tenerti compagnia.
Fannj esce a sinistra dopo aver sbirciato Silvio.
Rosi
guardando fuori; stupita
Di'... ma non son mica soli!...
Silvio
facendo il tonto
Davvero?...
Rosi
Sono in tre in carrozza...
Gervasia
che è pure entrata a tempo per recarsi al fondo.
Quattro; col cane!
SCENA SESTA
GINO - SILVIO - ROSI - GERVASIA -
ORAZIO - LOREDANA - LIBERATA
IL VETTURINO poi FANNJ.
Orazio
dal giardino. Fermo Bobi!... Fermo!... Non tirare!...
entra col cane a guinzaglio. È ancora un bell'uomo, elegante e impomatato; baffi arricciati, scarpe bianche, calzoni chiari, cravatta bianca inamidata; grossi anelli alle dita, berretto basco in capo. Dietro di lui la sua voluminosa consorte Loredana in cappello e pelliccia, nonostante la stagione avanzata; ad una mano un'ampia borsa; all'altra una valigia. Alla retroguardia, la serva Liberata, sui quaranta, arcigna e rabbiosa; anche essa reca due valigie. Il vetturino intanto, levato di cassetta un baule, se lo carica sulle spalle e segue la comitiva.
Orazio, con esagerata commozione, getta le braccia al collo di Gino, dopo avergli messo tra le mani il guinzaglio.
Gino mio!!...
singhiozza un poco
Grazie!... Grazie per quel segno...
Gino
Che segno?
Orazio
Quel cancello aperto... Aperto; come il tuo cuore!...
e fa il gesto di asciugarsi una lagrima col dorso della mano.
Loredana
depone le valigie e abbraccia Rosi.
Rosi, tesoro!...
e sbotta in un pianto che si capisce abitudinario.
Ihhh!!!
Rosi
Su, su... zia, si dia animo
Orazio
con un gesto melodrammatico.
Povera donna!... E pensare che avrei voluto farne una regina!… Su, Loredana! Niente tragedie! L'uomo dev'essere bronzeo in ogni contingenza della vita...
Rosi
confortandola.
Qui faccia conto d'essere in casa sua...
Loredana
sempre tra le lagrime. La nostra casa, Orazio!...
Liberata
che è rimasta al fondo con le valigie alla mano; burbera, astiosa.
Dove metto?
Orazio
sullo stesso tono astioso.
E a me lo chiedi? Metti giù in un canto; arrangiati.
Rosi
indicando il primo di sinistra.
Di qua, di qua...
Liberata s'avvia seguita dal vetturino che reca il baule sulla groppa.
Orazio
indicando il baule.
Questo lo abbiamo portato a bagaglio; il resto arriva a piccola.
Liberata
Ho le braccia che mi si staccan dalle spalle.
esce col vetturino.
Gino
a Orazio, indicando Liberata.
Chi è?...
Orazio
La donna che abbiamo con noi da quasi dieci anni; una disgraziata che divide le nostre vicissitudini amare; un'amica più che una serva.
Gino
E ve la siete portata con voi?...
Orazio
E che dovevamo fare?... Sarebbe stato come staccarci un pezzo di carne viva!... Pensa che, pur di non lasciarci, ha rinunciato al salario. Non è facile al giorno d'oggi... un simile spirito d'abnegazione!
Loredana
Veramente io voleva fargli capire che non avendo più una casa nostra...
sbotta nuovamente in pianto.
Ihhh!... La nostra casa, Orazio!...
Orazio
Loredana, dico!... - Non era una buona ragione per disfare la famiglia. Almeno restare tutti e quattro uniti...
Gino
Ce n'è un quarto?!...
Orazio
indicando il cane.
Lo hai alla mano!... Bobi, poverino; l'unico che non arriva a comprendere la nostra
tragedia.
togliendo il guinzaglio di mano a Gino e passandolo a Silvio.
Mi usi il favore, Silvio?...
Silvio
Ma figurati. Lo conduco subito in cucina.
Orazio
mettendo una mano sulla spalla a Silvio.
Questo, vedi, è un ragazzo di cuore! Non appena ci siamo presentati all'uscio di casa sua…..
Gino
Vi ha condotto subito all'uscio della mia!
Silvio esce a sinistra col cane.
Rosi
Vuol mettersi in libertà, zia?
Loredana
Grazie. tesoro; perché, a dirti la verità, con questo caldo, la pelliccia mi dà noia. Ma dove potevamo metterla?
si toglie la pelliccia aiutata da Rosi.
Orazio
a Gino che lo guarda come un fenomeno vivente.
Tu mi guardi i capelli bianchi, eh!?… Ah, la vita! La vita! Tu sei giovane ancora... Ma imparerai. Quando incominciano non finiscono più!...
Gino
facendo corna con la mano.
Beh! Speriamo d'imparare il più tardi possibile!...
Il vetturino
rientrando da sinistra, seguito da Liberata; a Orazio.
Signorino ecco fatto.
Orazio
Ah, bravo; scusami. Quanto abbiamo detto?
Il vetturino
Otto lire.
Orazio
rovista nel borsellino; alla moglie.
Dana, hai tu?...
Loredana
No, Orazio; spesi gli ultimi in treno per la Tribuna illustrata.
Orazio
Santa pazienza!... Con questi benedetti spiccioli...
e guarda Gino.
Liberata
Io non gliene do perché sono certa che non me li rende più.
Gino
quasi timidamente.
Se vuoi...
Orazio Grazie, Gino.
Gino
traendo di tasca una moneta.
Ecco qua dieci lire.
Orazio
porgendo al vetturino.
Prendete... Otto...
Il vetturino
E resto mancia per via del facchinaggio.
Orazio
No, no, che facchinaggio!... Avete detto otto e otto debbono essere... Fuori due lire di resto!...
Gino
Ma lascia andare, povero diavolo...
Orazio
No, no Gino.
ritira le due lire.
Tu non li conosci... Non vedi che faccia da ubriacone? Quello andrebbe subito a berli: e non bisogna mai incoraggiare il vizio!
Il vetturino
Servitor suo.
se ne va dal fondo mentre Orazio dopo aver gesticolato con la moneta tra le dita, se la ficca nel taschino del gilet.
Gino
Voi avrete bisogno di prendere qualche cosa, vero?...
Orazio
Proprio caro; non mi vergogno a dirtelo: È da ieri sera che non assaggiamo grazia di Dio....
Rosi
Per oggi bisognerà rimediare...
Gino
Presto fatto, Rosi: c'è ancora in dispensa una di quelle scatole Buitoni che c'eravamo portati in viaggio; dieci minuti in acqua bollente e la pasta è bell'e pronta con tutto il suo bravo condimento. Prosciutto ce ne deve essere... Bisognerà pensare per l'alloggio, piuttosto. Qui sta il busillis... Se fosse pronta la camera grezza...
Orazio
torcendo le labbra.
La camera grezza ?
Rosi
Agli zii, intanto, si potrebbe cedere provvisoriamente la nostra; noi ci si può accomodare in soffitta... Che ne dici Gino?...
Gino
Oh, per me!... Anche se il soffitto è spiovente... quando ho spento il lume... Ma la loro donna piuttosto...
Rosi
timidamente.
Per lei... non ci sarebbe che il sotterraneo. Sotterraneo per modo di dire poiché è asciuttissimo....
Liberata
con rabbia contenuta.
Meglio allora in pollaio con le galline. Se debbo essere seppellita prima del tempo!...
Gino
Ma noo!.. Se ci son tanto di finestre a pieno mezzogiorno?!
allegramente.
Ma non fa niente. Trovato! Sgomberiamo la stanza degli armadi.
Orazio
indulgente.
Abbiate pazienza, creature! Codeste benedette serve hanno certe fisime per la testa....
Liberata
mastica.
In sotterraneo che ci vadan loro!...
Rosi
Vado a dire a Gervasia che faccia bollire l'acqua.
a Liberata.
Se lei intanto vuol preparare la tavola...
Liberata
arrogante.
Basta che mi dica dove debbo prendere la roba... Non posso mica sapere, io, appena arrivata...
Rosi
Guardi, guardi qui, nel cassetto della credenza c'è la tovaglia...
Liberata
Eh sì! Perché i miracoli non li fanno più nemmeno i santi!...
e incomincia a preparare la tavola mentre Rosi si reca in cucina.
Orazio
Quanti disturbi! C'è quasi da arrossire... Ma speriamo di incomodarvi per poco...
sospirando.
Ah!... Chi avrebbe mai detto?... Che avrai pensato allorquando Silvio è venuto...?
Gino
Un fulmine!
Orazio
Me lo immagino. Finché ho potuto mi son tenuto a galla... ma poi... Dieci anni che la tiro coi denti... - Questo rivolgimento politico è stato la mia rovina!...
Gino
Che c'entra il rivolgimento?
Orazio
Come? Ti sei dimenticato forse i momenti aurei delle mie battaglie politiche?... Chi era il perno, il deus ex machina del movimento di allora?... - Per me tutto l'odio degli avversari; ma anche tutte le blandizie dei nostri candidati; e con le blandizie... i quattrini, la carta bianca da sporcare!... - Fornitura di schede, organizzazione di comizi, contratti per il vino e per la pasta asciutta...; tutto nelle mie mani! E ogni due o tre anni - o per le politiche o per le amministrative - si ripeteva la festa!... Buona notte suonatori! Tutto per aria!... È proprio il caso di dire che non c'è più religione!
Rosi entrando con un vassoio carico di stoviglie.
L'acqua era già calda. In pochi minuti ora....
a Liberata.
Lasci pure che faccio io...
Liberata entra in cucina.
Loredana
Vuoi che ti dia una mano?
Rosi
Ma nemmeno per sogno; stia pur seduta, zia. Anche per le stanze tutto è a posto....
Gino
per un pensiero improvviso.
Acciderba! E la promessa che feci al professore?...
Rosi
Che promessa?
Gino
Di mettergli la ragazza a ponente!...
Rosi
Gino, che dici?
Gino
Nulla; ti spiegherò... Oh, ma del resto che vada a farsi friggere anche lui!...
Rosi
assegnando i posti.
Qua la zia, qua la Fannj, qua il solito posto del padron di casa...
e indica il posto capotavola vicino alla finestra.
Orazio
Se non ti dispiace, Gino, dovresti cederlo a me. Dopo mangiato ho l'abitudine di leggere il giornale e, se non ho la luce alle spalle, mi girano le parole.
Gino
Ma sì, accomodati pure...
e Orazio prende subito posto.
Rosi
a Gino.
E allora tu mettiti qui accanto a Fannj...
Silvio
dalla sinistra con Fannj.
Oh bravi, ragazzi, dal momento che fio fatto tardi, ci sarebbe un piatto di spaghetti anche per me?...
Rosi
Ma sì, sì... E poi, in caso, si rimedia sempre.
Loredana
sospira.
Per l'appetito che io ho...
Orazio
Se tu non hai appetito farai la grazia di passare a me la scodella.
Gino
indicando Fannj.
Vedi, zio? Questa è la nostra figlioccia.
Orazio
sbocconcellando un po ' di pane.
Ah! Ci ha raccontato Silvio, ci ha raccontato... - Una profuga come noi... Mah! La vita!...
Fannj
canterella.
La vita non è che un valtz...
Rosi
a Fannj.
Mettiti qui accanto alla zia che così completate la conoscenza.
Fannj
sedendo.
Con permesso.
Silvio
prendendo subito posto accanto a Fannj.
E qua mi metto io; così le faccio da cavalier servente...
Rosi
Ma... veramente, questo sarebbe il posto dì Gino...
Silvio
Che! Un posto o l'altro a lui fa lo stesso!...
Fannj
toccandolo sulle tempie.
Oh!... Silvietto; c'è qualche capello bianco qui sulle tempie.
Silvio
Mah! Che ci vuoi fare, bambina?... La vecchiaia che s'avanza...
Fannj
declama quasi a sé, guardando lontano.
Fili d'argento... refe per la maglia che fa prigione un cuore!....
entra Gervasia con il piatto dell'antipasto.
Gino
Oh, a tavola!... E niente musi lunghi. Quanto di meglio vi posso offrire nel mio nido di pace è un piatto di buona cera; ed io pretendo che davanti a una simile pietanza nessuno torca le labbra!
Orazio
Anima candida!... Ma sarebbe una sconvenienza!... Al diavolo la malinconia, che la vita...
Silvio
Non è che un valtz; come dice Fannj...
Fannj
riprende a cantare con Orazio e Silvio.
La vita non è che un valtz, nel giro che tocca a te...
Gino
Beh!... Lasciate correre ora...
Orazio
Reagire bisogna perdincirindina!
alla moglie.
Su, che si pranza con la musica! Apri il baule, Dana, e metti fuori il grammofono!...
Gino
sbarrando gli occhi e strappandosi dal colletto il lembo del tovagliuolo che vi aveva appena infilato.
Che?! Avete portato il grammofono?!...
Orazio
L'unica distrazione che ci sia rimasta in tanta sciagura! Se dovessi privarmi anche di quella, meglio un tuffo in fiume! Metti fuori le chiavi, Dana.
Loredana
Ma io non ce l'ho, Orazio... Devi averle in tasca tu!
Orazio
seccato.
Ma che... Fammi il piacere!... Bada piuttosto che tu non le abbia consegnate a Liberata...
chiamando.
Liberataaa!... Liberataa!….. Tartaruga!..
Liberata
sull'uscio, arrogante, mentre Gervasia rientra in cucina.
Cosa c'è?! Prende fuoco la casa?!…..
Orazio
Dove sono le chiavi del baule?...
Liberata
E a me lo domanda?...
Orazio
A te, sì ! Chi aperse per ultimo il coperchio?...
Liberata
Proprio lei è stato, per metterci dentro la pomata per i baffi.
Orazio
Ma le chiavi poi te le abbiamo consegnate....
Liberata
Ah, che non ho voglia di discutere con i matti, io!
Orazio
scattando in piedi.
Matti?!... Matti, hai detto?!.. Matti chi?!
Liberata
Chi non ha il cervello per il suo verso!
Orazio
facendo l'atto.
Tu hai voglia di levarmi un manrovescio!
Liberata
sfidandolo.
Si, poverino! Si provi se ne ha il fegato!...
Gino
a mezz'aria dalla sedia.
Ma andiamo, via...
all'improvviso s'ode uno schiamazzar di galline in cortile.
Gervasia
dalla cucina, affannata.
Ah!!... Presto... Corrano!...
Rosi
che non si raccapezza.
Che c'è?…
Gervasia Il cane che ha addentato una gallina!...
Loredana
alzandosi.
Ah!Il mio Bobi!...
Orazio
a Silvio.
Perché lo lasciasti libero tu?...
Loredana
Correte….. correte... levategliela di bocca!...
Silvio, Fannj, Gervasia escono di corsa.
Oh Dio... Presto!...
Rosi
calmandola.
Ma andiamo, su, zia, son malanni di poco conto!
Gino
Gallina più, gallina meno...
Loredana
Ma con le penne, noo!... Che anche a Pasqua fece lo stesso e mi stette male una settimana!....
Gino
ricadendo esterrefatto sulla sedia.
Ah, perché è anche deboluccio di stomaco?!... Un'altra volta gliele faremo trovare bell'e spennate!...
Sipario.
ATTO SECONDO
LA SCENA
La stessa scena dell 'atto precedente: due mesi dopo.
SCENA PRIMA
GINO - ROSI - GERVASIA - ORAZIO LOREDANA.
Attraverso la vetrata si scorge Orazio nell'andito, in giacca da casa, che sta leggendo il giornale, sprofondato nella poltrona di Gino. Di fronte a lui, in un'altra poltrona di vimini, Loredana sta ricamando. Entrambi portano gli occhiali.
Gino
in cappello e bastone, presso il primo di sinistra
Rosi, sei pronta? Spicciati che si fa tardi.
Rosi
Eccomi, Gino.
entra; essa pure è vestita per uscire.
Gino
guardando l'orologio.
Figliuola mia, son quasi le undici... Hai molto da fare in città?
Rosi
No; non c'è che da passare alla posta... - Bisogna spedire il solito vaglia alla zia Gina, poveretta; siamo ormai al tre del mese e fin dal primo aspetta il denaro come la manna.
Gino
Hai ragione; ma succede sempre così; chi vive nella bambagia si scorda facilmente di chi non combina il desinare con la cena... Bisogna che me lo segni in scadenzario.
Rosi
a Gervasia, che sta agucchiando in piedi presso la finestra.
Gervasia, se viene il ragazzo del pizzicagnolo guarda bene in dispensa se occorre nulla: olio, caffè, burro; e non stancarti di raccomandargli roba fina, perché surrogati non ne vogliamo.
osservando contro luce una bottiglia che ha tolto dalla credenziera.
E fatti portare anche un'altra bottiglia di marsala, che qui siamo scarsi...
Gervasia
È proprio indispensabile?...
Rosi
Oh, per noi no di certo!... Ma gli zii son soliti a berne qualche bicchierino; e non voglio che abbiano a mancare di nulla. Son vecchi; e i vecchi, si sa, sono attaccati all'abitudine.
Gervasia
E allora, quand'è così, possono dare disposizioni alla loro cameriera particolare, non appena si sarà degnata di rientrare in casa.
Gino
burlesco.
Come?.... Vorresti cedere il bastone di comando?
Gervasia
Uhmm! Se avessi un bastone tra le mani... saprei ben io come adoperarlo!...
indicando Orazio che attraverso la portiera ha osservato le mosse di Rosi.
Li guardi là come son belli! Il Pascià e la Pasciatessa!... A letto fino alle undici; e poi la poltrona, il giornale, il grammofono, il pisolino...
Gino
Abbi pazienza, Gervasia, che ne abbiamo tanta anche noi. Tanto io che mio fratello ci si dà d'attorno per metterli a posto.
Gervasia
Sii! E lei crede che accettino?
Gino
Beh! Allorquando si offrisse loro una sistemazione decorosa...
Gervasia
Purché garbi a loro!... Ma quelli là faranno come Bertoldo che voleva scegliersi l'albero dell'impiccagione!... Con l'America che hanno trovato qua dentro!...
indicando Rosi.
Non ha sentito? Presto, perbacco, che non manchi il marsalino!...
Rosi
Come sei acida stamane, Gervasia!
Gervasia
Sfido, io... Dopo aver sgobbato tutto il giorno non si riesce a dormire neanche alla notte!... Fra il cane che abbaia alla luna e ciò che capita di imprevisto!...
Gino
Stanotte fu il professore a far succedere quel trambusto....
Gervasia
Fortuna che sua moglie è in campagna, altrimenti fra tutti e due, mettevano a soqquadro il quartiere!
Gino
avviandosi al fondo
Beh, andiamo.
scampanellata al cancello.
Gervasia
guarda dalla finestra
Toh, guarda chi c'è!... Non appena nominata...
Rosi
Chi?
Gervasia
La signora Clotilde...; in cappello...
Gino
Si capisce che è tornata.
Rosi
È bene che non ci trovi, Gino, altrimenti stamane non si esce più.
Gino
Ce ne andiamo per il cancelletto.
escono per l'uscio della cucina.
Orazio
appare sull'uscio di fondo col giornale tra le mani e gli occhiali sulla punta del naso.
Hanno suonato, mi sembra...
Gervasia
Eh, ho sentito! C'è la moglie del professore qui accanto.
Orazio
Toh! Non era in campagna.
Gervasia
gli risponde con un 'alzata di spalle e si reca al fondo; indi
Che non le venga in mente di dirle che i miei padroni sono usciti per la cucina, sa!
esce per aprire il cancello del giardino.
Orazio
Se la svignano per gli uscioli come i ladri!...
prende la bottiglia del marsala dalla credenziera dove irosi l'aveva deposta e la esamina contro luce; ha una smorfia di rabbia; chiama la moglie.
Loredana, vieni qua.
Loredana appare sull'uscio di fondo.
Osserva. Te l'avevo detto io? L'hanno messa al giusto livello dell'etichetta per poterci fare il controllo!... Ma se sperano di prenderci in trappola!...
Loredana
E codesta Liberata che ancora non si veda? Dove l'hai mandata?
Orazio
A comperarmi i sigari, come al solito.
Loredana
Beh! lo dico che in tutto questo tempo si compera l'appalto e anche il tabaccaio!...
SCENA SECONDA
ORAZIO - LOREDANA - CLOTILDE - GERVASIA
Clotilde
di fuori, dall'andito.
Chi c'è allora in casa?... Chi c'è?
Gervasia
che è con lei.
La solita gente.
Orazio
offeso.
Solita gente?!...
alla signora Clotilde che entra.
Gli zii! Parentela di sangue!...
Loredana
Che vuol dire signora Clotilde?...
Clotilde
in cappello e paletot; tutta affannata.
Cara signora Loredana... signor Orazio, mi scusi... Come vedono arrivo ora dalla stazione... Un telegramma del professore mio marito... Oh Dio!... Ho le gambe che mi si piegano...
Orazio
avanzando una sedia.
Ma sieda, perdiana!...
Clotilde
Son passata prima da loro per sentire... Non mi regge il cuore di entrare in casa mia... Oh Dio! Dio!... Il mio Mauro!... Sanno loro che cosa gli sia accaduto?
Orazio
stupito.
A suo figlio?...
Loredana
Niente di grave, che io mi sappia...
Clotilde
Eppure il telegramma di mio marito...
frugando nella borsetta.
Dove l'ho messo?... Ah! Eccolo!
lo spiega; legge.
«Integrità erotica Mauro seriamente compromessa. Stop... Prendi primo treno utile. Adelmo».
Orazio
un po' contrariato; scostandosi.
Ihh! Quanta confusione per una sciocchezza!... Se valeva la pena...
Loredana
sorridente.
Stavo a vedere perché era così spaventata, io!
Clotilde
Qualche cosa c'è adunque?...
Loredana
Ora le spiego in due parole.
raccontando.
Stanotte, appunto saranno state le due, mi sono svegliata all'improvviso sentendo gridare il professore...
Clotilde
Mio marito?
Loredana
Sì. Chiamo Orazio... e Orazio non c'è. Cosa era accaduto?... Poco tempo prima Orazio aveva sentito dei rumori giù in cortile…; come aprirsi una porta..., scricchiolare la ghiaia del giardino... - Vero Orazio?
Orazio
evasivamente.
Sì... sì...
Loredana
Per non spaventar me, che soffro un poco di cuore, era sceso in pigiama e ciabatte per rendersi conto... E, nell’aprire la porticina del cortile, che cosa vede?...
indulgente.
Non si allarmi, signora Clotilde, che son ragazzate!... Il suo Mauro, in maniche di camicia, arrampicato sul muro che aspettava la Fannj...
Clotilde
Ancora quella ragazza?!...
Loredana
Si capisce che s'eran messi d'accordo perché anche la Fannj aveva tanto di finestra Aperta… - Ma ad un tratto non salta fuori il professore suo marito che, a quanto pare, stava sull'avviso?... Non le sto a dire quello che è successo!... Grida, urli, sbatacchiamenti d'usci!... Si figuri che voleva far subito un'inchiesta!…
Orazio
A che scopo, poi?...
Loredana
Tanto che abbiam dovuto scendere, mezzi vestiti... e c'è voluto del bello e del buono per convincerlo a rimandare tutto a stamane!...
Orazio
Esaltazioni fuori luogo!... In fondo, con la gioventù bisogna chiudere un occhio... – Io lo dissi subito... io che li scopersi per primo.
Clotilde
Ha un bel discorrere, lei, perché non ha figliuoli!
agitandosi un poco.
Il mio Mauro!... Di notte... sul muro!...
Orazio
Eh, che non poteva accadere niente di male!... Sul muro c'è una cancellata alta due metri con tanto di spuntoni...
Clotilde
Ma la gioventù, si sa bene, quando è presa da quelle mattane sfida altro che spuntoni!...
respira profondo; s'asciuga la fronte col fazzoletto.
Loredana
Oh! Sa che debbo dirle, piuttosto?... Che i vorrebbe un po' più di sorveglianza in famiglia. Questo sì!... Oh, non dico mica da parte loro!... Per l'amor di Dio!.. Ma qui..., qui! ... Non hanno voluto prendersi la briga della ragazza?... - Che la tengano d'occhio! ... È troppo facile fare i protettori così!.... Noi non possiamo parlare, si capisce, perché siamo ospiti...; e ospiti di parenti!
tappandosi la bocca.
Uhmm! Bocca taci! Lei, signora Clotilde, mi comprende...
Clotilde
Lo dica a me, che non li ho di traverso i parenti!... Si figuri che mi trovavo ora in campagna da una mia cognata... Beh, se non m'arrivava il telegramma del professore mio marito, tempo ventiquattro ore sarei venuta via egualmente!...
Orazio
Noi per ora non siamo in condizione di poter fare altrettanto...
Clotilde
Non che mi trovassi male, sa... Ma così... certe piccolezze che urtano…, che offendono... - Ciò che danno vogliono darlo di loro mano, insistendo, pregando magari..., ma sempre di loro mano.
Orazio
Come qua!
Clotilde
A tavola ti versano il bicchiere di vino..., anche due, anche tre, se vogliamo... ma poi il fiasco sparisce...
Orazio
Come qua!
Clotilde
Le credenze chiuse tutte a chiave...
Orazio
Come qua...
indica la credenziera dalla cui serratura penzola il mazzo delle chiavi; rimane male; corregge.
... Press'a poco... E se anche lasciano aperto, mettono tanto di segno. Per dirgliene una, ad esempio...: Ora lei c'è capitata qui che sembrava uno spettro... Ebbe dei momenti di emozione da metter paura... Sarebbe stato logico, umano, doveroso... averle offerto un po' di marsala per rianimarla - Vede? La credenza è aperta, la bottiglia è là che sembra dire bevimi... e noi siamo qui con le mani legate!... Prima di uscire la nostra cara nipote ha segnato il livello!...
Loredana
E fosse soltanto per il marsala... che, in fin dei conti, si può anche considerare come un lusso... - Ma lo stomaco, eh, che va in rovina con i soffritti che qua dentro s'ingollano!... Noi, che s'era abituati... vero Orazio?....
Orazio
Potevamo invitare a pranzo gente con lo stomaco di carta velina....
Loredana
Poco, magari, ma genuino. L'olio di seme di lino, la margarina e tante altre porcherie del genere non sapevamo nemmeno che esistessero!...
Clotilde
Ah! Perché qua invece?...
Loredana
Oh Dio!... Se non è proprio margarina pura, poco ci deve mancare. E non capiscono il male che ci fanno!
Orazio
Al cuore, più che tutto...; nel dover rilevare tale mancanza di riguardo, di finezza... E si dicono nipoti?...
Clotilde
con indulgente superiorità
Oh, ma del resto che vuol pretendere di più? Bisogna esser ragionevoli. La botte dà del vino che ha - Brava gente i loro nipoti; cordialoni... ma in quanto a finezza...
Orazio
Ah, si sa bene che vengono dal nulla!
Clotilde
E la colpa non è mica loro!... Ma di chi mette loro certi fumi per il capo!...
con disgusto.
Professori, ad esempio!... Professori di che?... Per me possono star tranquilli che del professore non glielo do nemmeno se casca il mondo!... So ben io quanto ha faticato il mio Adelmo per guadagnarsi quel titolo sacrosanto!... Ma fuori, in giro, per la strada, per i caffè... là, a bocca piena... - Buon giorno professore, ossequi professore, professore immenso!... Non ci dovrebbe essere una legge, no, che colpisse senza misericordia?... Professori di oboe... di violino... di ocarina!...
Loredana
Mi sa poi dire, lei, cosa sia codesto oboe?... Qui non l'ha mai messo fuori.
indicando l'astuccio sopra la credenziera.
Eccolo là; vede? Sempre chiuso in quell'astuccio.
Clotilde
Oh!... È una specie di clarinetto... che non ha nemmeno il bocchino di ebano. Una cannuccia, come quelle che si usan per le granite... E ci soffian dentro.
Loredana
Ma possibile che abbia potuto far soldi con un simile arnese?...
Orazio
Oh. in America fan quattrini anche quelli che vendono lucido da scarpe!
Loredana
Quand'è così c'è anche da dubitare che abbia suonato, come dice, nei più grandi teatri del mondo. Sarà andato in giro per qualche tabarin...
Orazio
Ad ogni modo, o di riffa o di raffa, i quattrini li ha fatti; questo è positivo; senza calcolare ciò che gli proviene dai parenti di lei.
Clotilde
Ah, perché lei ha parenti ricchi?
Orazio
Ai primi del mese si sente sempre parlare di un certo vaglia della zia Gina...
Loredana
Tendendo gli orecchi, beninteso, perché non c'è pericolo che con noi si confidino!...
Clotilde
Avranno timore che loro ne approfittino!...
Una noce
Postaa!
Orazio
a Clotilde.
Stz! Zitta, che ora passa quella vecchia strega che f a loro da serva...
Loredana
Serva per modo di dire... Perché qua dentro è lei che fa la pioggia e il bel tempo.
Orazio
Per me tutta quella confidenza deve nascondere qualche mistero... Si legge spesso nei romanzi...
in ascolto.
Eccola!....
tutti rimangono silenziosi cercando di darsi un contegno.
Gervasia
viene dalla cucina, osserva il gruppo, borbotta
La congiura del silenzio!... Ancora qui quella pìttima... Ora ti fo sloggiare io!
esce dal fondo,
Orazio
Con quella lì bisogna stare in guardia; è una mezza spia del Governo.
Clotilde
Oh, quello che dico io potrebbe sentirlo l'universo intero. Se feci qualche osservazione sull'istrumento ciò rientra nell'ambito della critica musicale, che è libera come il sole!
SCENA TERZA
DETTI e FANNJ
Fannj
da destra; leggera, frivola, spregiudicata.
Buon giorno. È venuto il postino?...
Loredana
È andata la donna ora...
Fannj
corre fuori.
Gervasia! Gervasia! C'è posta?
Loredana
Ha sentito? - Buon giorno!... È venuto il postino?...
Orazio
Quella appare solo quando sente la voce del postino o quando capita qualche giovanotto per casa...
Fannj
rientra sempre di corsa.
Il mio romanzo mensile!...
strappa la fascia, guarda la copertina.
Oh! Edgardo Stowe, in questo numero!... Caro!
bacia la copertina.
Questo me lo bevo d'un fiato prima di pranzo....
esce sempre correndo a destra.
Orazio
Come un aperitivo!
Loredana
Che faccia tosta!
Clotilde
Ha la testa al romanzo, lei!... E non pensa in quali angustie ci troviamo per causa sua!...
Orazio
inquieto, alla vetrata.
E quest'altra che cosa ci combina? Dove s'è fermata?...
Loredana
Non è la storia di tutti i giorni?... Se prima non esamina la nostra corrispondenza per ogni verso...
a Clotilde.
Perché qua dentro, se lei non lo sa, siamo anche soggetti a censura!...
Orazio a Gervasia che entra con la corrispondenza.
Beh?... E così?!...
Gervasia
porgendogli un giornale.
Qua il suo solito giornale.
Orazio
Che giornale?
Gervasia
Il bollettino dei protesti.
Orazio
seccato
E basta?
Gervasia
E basta.
deponendo una lettera sulla credenza.
Questa è del professore.
Clotilde
ironica. Quale professore?
Gervasia
Del professore mio padrone. Il professore suo marito s'è fatto consegnare la posta al cancello del nostro giardino, perché sta venendo qui.
ed entra in cucina.
Clotilde
alzandosi.
Oh madonna mia! Che gli racconto ora?
Orazio
Gli dica che l'abbiamo chiamata noi...
SCENA QUARTA
DETTI - Il Prof. CADENAGHI - MAURO indi GINO - in fine LIBERATA.
Cadenaghi
dal fondo, seguito dal figliuolo, un bel ragazzo aperto e intelligente.
Permesso?...
Clotilde
Adelmo, caro...
Cadenaghi
severo; sull'uscio della vetrata, mentre Mauro rimane nell 'andito.
Beh! Clotilde?!... Qua sei?... Nonostante la incisività del mio telegramma?...
Clotilde
Son partita subito, come vedi... Ma sull'uscio di casa nostra fui sul punto di cadere... Loro, poverini, che si trovavano in giardino sono accorsi...
Loredana
E l'abbiamo condotta qui; l'abbiamo un po' tranquillata...
Cadenaghi
Ma dovevi pur farmi chiamare... Se non c'era ora qui la domestica che mi avvertiva...
Clotilde
masticando amaro.
Ah, perché fu la domestica?...
Orazio
Ma come si fa, professore, a telegrafare in quel modo?... L'avesse vista! Da non riconoscerla!...
Mauro
facendo un passo avanti, ansioso.
Mamma!
Clotilde
Mauro, caro!...
e gli tende le traccia.
Cadenaghi
intromettendosi.
Niente smancerie, eh!... Intendiamoci bene. Prima di tutto bisogna delucidare... Questa notte non abbiamo potuto mettere in chiaro...
Orazio
Per il buio pesto che c'era...
Cadenaghi
Lei si diletta al giuoco di parole... Il buio non c'entra. L'inopportunità dell'ora, piuttosto. Ma stamane però... - C'é il maestro?
Orazio
No, professore; è uscito.
Cadenaghi
Accidempoli!... Eppure m'aveva dato parola che per le undici...
Loredana
Qui, se non lo sa, hanno preso il vezzo di andare a zonzo a ora di pranzo; tanto per farci languire lo stomaco!
Gino
dall'uscio della cucina; senza alterarsi.
Ma che dice mai, zia?... Non abbiamo dei gusti così barbari!... E poi, se si sentiva lo stomaco in languore, sapeva dove mettere le mani...
gioviale.
Buon giorno professore... Buon giorno signora...
a Mauro.
Il nostro giovinotto, là...
appende cappello e bastone all’attaccapanni.
Orazio
quasi offeso. Ma non eri uscito con Rosi?...
Gino
L'accompagnai soltanto fino all'angolo poiché mi sono subito ricordato che avevo promesso al professore...
indicando le sedie.
Prego, s'accomodino....
verso l'uscio della cucina
Gervasia, dov'è questa lettera?
Gervasia
d. d.
Là, sulla credenza...
Gino
prende la lettera, la apre
Loro mi scusano, vero? Un attimo solo...
intanto tutti, meno Orazio, hanno preso posto.
Loredana
sottovoce a Clotilde.
Ha sentito?... Di fronte agli altri sembra che ci donino il cuore...
Gino
che ha finito di leggere, cacciandosi la lettera in tasca.
E dagliela! Ma è una fissazione...
Avanzando.
Eccomi qua, caro professore, tutto a sua disposizione...
Cadenaghi
A dire il vero, in tale contingenza, io amerei che fosse presente anche la ragazza, che è forse il personaggio, direi così..., di centro in tutta questa faccenda...
Gino
Gliela chiamo subito...
chiamando a destra
Fannj!... Fannj!...
Fannj
d. d
Padrino?...
Gino
Vieni qua un momento...
Fannj
d. d.
Aspetti che finisca di leggere questo capitolo...
Gino
Lo finirai dopo; vieni che ho bisogno di te...
Cadenaghi
a Loredana.
Capitolo di che?...
Loredana Di storia sacra no di sicuro!... Romanzi...
Cadenaghi Ecco la genesi che già si profila!...
Fannj
sull'uscio.
Eccomi qua, padrino.
levando il libro fra le cui pagine ha posto l’indice per non perdere il segno.
Sa com'è interessante?...
scorge il consesso.
Cos'è? Si è radunata la Corte d'Assise?...
Gino
Siedi Fannj; là, su quella sedia.
Fannj
La sedia degli imputati!...
Gino
Ascolta Fannj; il professore qua, nostro attimo vicino, ci tiene... - ed io, a dirti il vero, ci tengo quanto lui - che sia chiarita, una buona volta, la faccenda che stanotte ci mise in allarme...
Fannj E a me si rivolge?
Orazio
intervenendo.
Ma non sarebbe meglio metterci una pietra sopra?... Maledetta la volta che sono uscito dalle lenzuola!
Gino
Signor no; non voglio che tra vicini restino dei dubbi..., e se sarà il caso di prendere dei provvedimenti...
Orazio
si muove irrequieto per la stanza.
Ma sì; finitela una buona volta! Non ve l'ho detto?... Eran lì che si scambiavan quattro chiacchiere... - L'uno dal muro, l'altra dalla finestra! Casca il mondo!....
Mauro
balzando avanti di scatto. tutto un tremito, protendendo le braccia.
Falso! Falso!... Tutto falso!...
Cadenaghi
severo.
Mauro?!...
Orazio
Falso che lei si trovava sul muro?
Mauro
Falso che la signorina aspettasse me!... Falso ciò che lei suppone...
Cadenaghi
Con più forza
Mauro, dico?!...
Clotilde
Lascialo parlare!...
Mauro
con intensa sincerità.
Ah papà!... Tu dovresti conoscermi... Non sono capace di dire una cosa per un'altra!... Eran diverse notti che mi sembrava di udire dei rumori giù..., ora in cortile da loro, ora in giardino da noi... - Le nostre case son così vicine... Non capivo bene... E finivo col convincermi che si trattava di uno scherzo della mia fantasia... Ma stanotte i rumori son stati più decisi del solito... Una porta cigolò sui cardini... Pensai ai ladri... Ah perdio!... Ho vent'anni, papà!... Non nascondo più la testa sotto le lenzuola!... Salto giù dal letto, mi butto per le scale a pugni chiusi, così... - Ah, se mi fossi imbattuto in qualche canaglia!...
Fannj
estasiata.
Fermo! Bello!... Come Orio Milton nel «Gorgo del mistero»!
Mauro
Per la finestra del pianerottolo salto sul muricciuolo...
una breve pausa; con un leggero senso di concupiscenza.
Dalla finestra della signorina scendeva una striscia di luce...
Fannj
Non potevo staccarmi da Orio!
Gino
allarmato.
Chi è?
Fannj
E quanto più cercavo di sottrarmi al suo fascino, tanto più egli mi avvinceva! Solo quando è parso anche a me di udire dei rumori lo posai sul comodino....
Gino
Ah, era il romanzo!
Fannj
Con la vestaglia sulle spalle m'affaccio alla finestra: - Di contro il signor Mauro sul muricciuolo; il signor Orazio in cortile col naso all'insù...; il professore dalla terrazza che urlava come un ossesso... Una confusione d'inferno!... Tanto che io ho ancora da capirne qualche cosa. Ecco: Questo è quanto vi posso dire.
burlesca. Larga la foglia, stretta la via... dite la vostra che io ho detto la mia!...
Liberata
entra dal fondo; s'indugia nell'andito, oltre la vetrata.
Gino
Sì, sì..., larga la foglia stretta la via... e qui siamo ancora al punto di pria!... Ma insomma che non ci sia verso di sapere chi è sceso per primo?
a Orazio.
Tu?!... Lui?... Lei?!...
Orazio
Io, come ripeto, sono sceso allorquando ho sentito dei rumori...
Mauro
E anch'io! ...
Fannj
E anch'io!...
Gino
Dimodoché i primi rumori si son determinati da soli!...
Liberata
che da qualche istante è entrata in salotto.
Il cane è stato, che ha paura dei topi che salgono dal canale...
Gino
Accidempoli! Non ci avevamo pensato... Ma guarda un po'...
Liberata
Tutte le notti si fa certe maratone pel giardino...
si leva lo scialle e lo depone su di una sedia.
Fannj
allegramente.
Quand'è così condanniamo Bobi a stare tre giorni senz'ossa!... Posso ritornare al mio Orio?....
lanciando una tenera occhiata a Mauro.
Orio Milton!... Cuor di leone in volto di fanciulla.
Mauro ricambia l'occhiata tenera; il prof. Cadenaghi, che se ne avvede, fulmina entrambi con lo sguardo; Fannj scappa a destra.
Cadenaghi
a Gino.
Comunque lei capirà, caro maestro, che il pericolo è sempre latente...
Gino
Stia tranquillo, professore, che ce ne preoccupiamo anche noi. Abbiamo compreso che certe responsabilità è meglio non prendersele... Provvederemo, vedrà!
Cadenaghi
Ne faccio affidamento.
Orazio
a Liberata.
Mi hai comperato i sigari?...
Liberata
Sissignore; eccoli.
glieli porge.
Cadenaghi
Clotilde, leviamo l'incomodo.
Clotilde
Lei ci vorrà scusare...
Gino
Per carità... Aspettino, che li accompagniamo fino al cancello...
escono Cadenaghi, Clotilde, Mauro, Gino, Loredana.
SCENA QUINTA
ORAZIO e LIBERATA
Liberata
dopo essersi guardata d'intorno con circospezione; porgendogli un cartoccio.
A lei.
Orazio
A quanto te li hanno pagati?
Liberata
Come al solito; a uno e sessanta al paio quelli di tacchina e a uno e quaranta quelli di gallina.
Orazio
Bene...
intasca.
Liberata
Sì, ma è inutile che predichi la prudenza a me; abbia un po' di riguardo anche lei, benedetto uomo!... Che stanotte ha corso il rischio di farsi scoprire!...
Orazio
Quella maledetta porta del pollaio che cigola sui cardini... Bisogna che oggi, senza farti scorgere, tu le dia un po' d'unto...
Liberata
Per fortuna che ha potuto mettere in ballo quei due poveri ragazzi... e che io l'ho accomodata con la trovata del cane e dei topi. Ma non creda che perché è andata liscia una volta...
Orazio
Zitta!...
Liberata si mette a riordinare; a Rosi che entra dalla cucina.
Bondi Rosi.
SCENA SESTA
DETTI - ROSI - poi GINO
Rosi
Bondì zio.
si leva il cappello e lo depone sul piano della credenziera con la borsetta.
Dov'è andato Gino?
Orazio
In giardino. Ad accompagnare il professore e tutta la tribù.
Rosi
Ah, son venuti?...
Orazio
Sì; pareva che dovesse succedere il fin mondo e tutto è finito in una bolla di sapone
Gino
dal fondo.
Oh, sei già tornata Rosi?
Rosi
In questo momento. Novità?
Gino
Di che?
Rosi
Ho incontrato il postino; mi disse che ha lasciato delle lettere qui.
Gino
Ah, si; ancora Acerbi. Si è appena dato pace pel rifiuto del Cairo e torna nuovamente all'assalto con un'altra proposta. Ottetto di Dresda, stavolta. E mi fa certi nomi da mettere l'acquolina in bocca. Tutto il virtuosismo internazionale: - Miguel Kurda violino; Davide Bela piano; e Zavaski e Carlo Sala, e Minas... Peccato che abbia messo l'oboe sotto sale!... Eh, quell'Acerbi sa lavorarseli bene i suoi polli!...
Rosi
Ah! A proposito di polli, dimmi una cosa Gino... - Hai mandato fuori Gervasia, tu, stamane?...
Gino
Io? Nemmeno per idea; son, tre giorni che non esce di casa... Perché?...
Rosi
Niente..., cosi... Passando dal mercato ho voluto chiedere alla nostra pollaiuola se in questa stagione le galline fanno meno uova. - Sicuro, mi rispose. Infatti avrà visto che stamane alla sua donna le ho pagate a uno e ottanta al paio... - La mia donna?!, dico io. - Sissignora, la sua; anzi il ragazzo del macellaio li presso soggiunse: «Anche il suonatore di piffero dev'essere al verde se manda la serva a vendere le uova!».
Liberata sgattaiola in giardino inseguita da Orazio.
Gino
divertendosi.
Ah beh! II suonatore di piffero al verde?...
Rosi
Ma se tu dici che Gervasia non è mai uscita...
Gino
E poi, lei sì che...
Rosi
Ad ogni modo voglio chiederle...
esce per l'uscio della cucina con Gino.
SCENA SETTIMA
LIBERATA e ORAZIO - indi FANNJ
Orazio
rientra inseguendo Liberata.
A uno e ottanta te l'han pagate! Mi hai rubato dieci centesimi per uovo!...
Liberata
E pretende forse ch'io consumi le scarpe per nulla?...
Orazio
È più d'un mese adunque che tu mi rubi!...
Liberata
Caspita!... Perché lei quando va a coglierle in pollaio ci lascia il tantunque!...
Orazio
Sta zitta! Sta zitta! Non ti permetto!.... Che ne vuoi sapere, tu? In fin dei conti è roba di mio nipote; e fra parenti...
Liberata
seccata.
Ah, che io sono stufa di far da Marta e da Maddalena e non cavarne che dei rimproveri!... Sa che faccio? Corro in giardino a spifferare tutto alla padrona e così...
e s'avvia alla vetrata.
Orazio
spaventato.
Per l'amor di Dio! No, di',... ascolta....
Fannj
sull'uscio di destra, sempre col libro tra le mani, seccata.
Beh? Cos'è codesto chiasso? Non si può star tranquilli cinque minuti...
Orazio
Leggi, leggi tu...
rincorrendo Liberata.
Ascolta, Liberata...
esce dal fondo dietro a Liberata.
SCENA OTTAVA
SILVIO - FANNJ - GINO (d. d.)
Silvio
dal fondo, fremente.
Ah! Sei qua?...
Fannj
Che le prende?...
Silvio
contenendosi.
Niente mi prende!... Ma volevo soltanto guardarti negli occhi, così... per leggerti fino in fondo!
Fannj
Beh?!...
Silvio
Mi hanno messo al corrente delle vostre prodezze... Siamo già alle conversazioni intime coi giovanotti, vero?...
Fannj
per stuzzicarlo.
Oh, Dio!... Da una finestra a un muro...
Silvio
Alle due di notte!?...
Fannj
Quando non ci si può vedere di giorno...
Silvio
Ah, brutta civetta!... Dunque è vero?!...
Fannj
sfidandolo.
E se fosse? Che gliene importa a lei?...
Silvio
Che me ne importa, tu dici?... Che me ne importa?... Ed io sarei venuto qua tutte le mattine per salutare i cari zii o per consumare le suole delle scarpe?!...
Fannj
E stia a casa, che così si mette in economia.
Silvio
Ah! Ma fino alla settimana scorsa, però, non dicevi così! E se mancavo un giorno solo mi scrivevi delle lettere di fuoco; mi davi del tu... mi chiamavi: «L'arcangelo del tuo origliere»!...
Fannj
Ma non era mica a lei che io scrivevo!...
Silvio
Ah no!... E a chi allora?
Fannj
Al mio ideale informe!... Lei non c'entrava... Lei non era che la materializzazione del sogno... l'involucro mortale...
Silvio
Ah, l'involucro?... Ma ora sembra che tu abbia trovato un altro involucro... più fresco del mio!...
Fannj
estasiata.
Cuor di leone in volto di fanciulla!...
Silvio
Non farmi uscir dai gangheri, Fannj, perché non rispondo più di me stesso!...
Fannj
Si metta tranquillo, Silvietto, stia calmo; altrimenti sua moglie, bisbetica com'è...
fa l'atto di picchiare.
Gino
d. d.
Silvio!...
Silvio
Vengo, Gino...
a Fannj.
Ma me la paghi, sai!...
Fannj
Mi mandi il conto. A fine mese sarà saldato. Intanto vado a leggere il terzo capitolo.
esce a destra.
SCENA NONA
SILVIO e GINO - poi ORAZIO e RAFFAELLO
Gino
da sinistra.
Con chi ce l'hai?
Silvio
Con Fannj... - Era qui ora... Vuoi che te lo dica? Quella li ha preso una cotta fenomenale! È una certa farfalla!... Meglio se te la levi, perché corre rischio di bruciarsi le ali!
Gino
grattandosi in testa.
Sì... sì... lo capisco anch'io... Eppure se tu sapessi come me ne dispiace!... In fondo, ora, pur con quell'aria da sognatrice che ha, è la sola nota fresca in questa casa... La nota di un violino in un concerto di contrabassi. Se mi si levassero di torno... i contrabassi sta pur sicuro che non piangerei!... E mia moglie, poverina, neppure. Dice sempre che qua dentro le sembra di soffocare... E non ha mica torto... Anch'io incomincio a respirare qua una cert'aria d'imbroglio... Oh, ma se una volta o l'altra sbotto!... Basta; lasciamo andare... - E tu hai niente di nuovo?....
Silvio
Ma che! Ho provato qua e là, ma non è possibile trovare un impiego... Tutti dicono che tu sei ricco...
Gino
E che debbo tenermeli sul groppone!
Orazio
entra dal fondo seguito da Raffaello, tipo di negoziante, questi, dall'aria provinciale; - scarpe gialle, gilet fantasia, cravatta svolazzante. - Orazio indica Gino a Raffaello.
Eccolo là.
a Gino.
C'è questo signore che chiede di te.
Gino
Di me? Venga, venga avanti.
Raffaello
rigirando il cappello tra le mani.
È lei, vero, il signor Gino? Quello che suona? Io sono Raffaello Boragno, il padrigno di Fannj.
Gino
mettendosi in guardia.
Ah! Lei è il padrigno?...
Raffaello
Sissignore; per servirla.
Gino
E vuol dirmi il motivo?...
Raffaello
Che mi conduce a lei..? Subito. - Vengo a reclamare la ragazza.
Gino
Bravo. Un po' tardi, se vogliamo...
Raffaello
Capisco; lei ha ragione di meravigliarsi. Ma non creda mica che non mi sia fatto vivo prima d'ora per paura, o - che ne so io?... - per l'idea di risparmiare in casa!... No. Io sapevo che la ragazza era in buone mani..; che lei è un galantuomo che si farebbe a pezzi per il prossimo... non volevo darle un dispiacere..., sempre sperando che lei, presto o tardi, ne avesse piene le tasche!... Visto però che non ne ha ancora abbastanza, son venuto io a suonarle l'altra campana!... Crede che non sappia cosa va dicendo sul conto mio quella buona lana? Ma se mi capita sotto!...
Gino
Oh! Li conosciamo i suoi metodi!...
indica il segno della lesione sulla faccia.
Raffaello
abbassando il capo.
Ah!... Per via di quello scapaccione che le diedi, vero? Lo so; ebbi torto... Quando ho bevuto un bicchiere...
a un sorriso di Gino.
Faccio il negoziante di vino; il vino bisognerà bene che lo assaggi, noo?... Ma provi un po' a mettersi nei mie panni...
Gino
Non ci mancherebbe altro!
Raffaello
Per modo di dire... Quella ragazza fu la mia dannazione! E non dico mica così perché si tratta d'una figliastra, sa!... Anzi!... - Non mi sarebbe parso vero di poterla trattare come una creatura del mio sangue... Ma non se ne viene a capo dì nulla. creda!... Sempre i romanzi per la testa; e poi vuol mettere subito in pratica quello che legge; e allora io, giù... Si figuri che non arrivavo a mettere un garzone in bottega che lei... - trach! - lo accalappiava!... In uno le sembrava di vedere... - che le posso dire?... -Apollo; in un altro... Rodolfo Valentino...
Silvio
Dalla mitologia al divismo cinematografico!
a Gino
Non te l'avevo detto io?...
Raffaello
Garzoni ora non ne ho più perché con la crisi ho ristretto il mio commercio... Il pericolo, dunque, non è più latitante... Invece qua, a quanto mi vien detto, c'è qualche moscone che ronza... Fannj ormai ha un'età che la distrazione dei romanzi non le basta più... Possono esserci certi richiami di sottovia... Fenomeni fisici e psichici!...
Gino
come per una divinazione
Perdio! Questo me l'ha mandato il professore!...
Raffaello
Insomma - per concludere - Fannj qua sola, in casa sua, non gliela lascio più... - o loro me la rendono... o si pigliano in casa anche la madre!...
Gino
con un sussulto.
Anche lei!?...
Orazio
balzando avanti.
Ah, questo poi no! Non le sembra che siamo stretti abbastanza?!...
Raffaello
Che c'entra lei?!... Chi è?...
Orazio
Sono lo zio! Il decano della famiglia!...
a Gino.
Non preoccuparti, Gino!... Finché ci sono io, qua dentro non mette piede più nessuno.
SCENA DECIMA
DETTI - LIBERATA - LOREDANA - ROSI - GERVASIA.
Rosi
d. d.
Insomma bisogna prestare più attenzione!...
Gervasia
dal secondo di sinistra. con Rosi; a Orazio.
Colpa sua; che dovrebbe dirlo alla sua donna di non lasciare il baule aperto nel mezzo del corridoio!...
Orazio
A me lo raccontate?
indicando Liberata che entra dal fondo
con Loredana. Sbrigatevela con lei, dal momento che è qui!
Gervasia S'arrischia di rompersi il naso, perdiana!
Liberata
che ha udito, astiosa.
Se il suo padrone fosse meno tirchio e ci mettesse una lampadina... Non andrà mica in rovina per questo.
Gino
Senti toh, che linguaccia!...
Gervasia
E se lo tenga una buona volta chiuso quel baule della malora che ci hanno infestato abbastanza la casa di topi!...
Loredana
Come?... Noi abbiamo infestato la casa di topi?! ...
Gervasia
A nidiate li hanno portati dentro con le casse!... Una casa nuova come questa dove non si trovava un topo a pagarlo un milione.
Rosi
quasi supplice.
Gervasia, per carità...
Orazio
tragico.
A noi un simile affronto?... E tu, Gino, permetti?...
Gino
Che vuoi che permetta?!... Se furono i vostri topi a mangiarmi la gatta!
Liberata
indicando Orazio.
Ma se son tutti una lega! Perfino a tavola presso alla finestra han messo questo povero uomo, nella speranza che si buschi una polmonite.
Gino
sbalordito; a Orazio.
Ma se fosti tu a chiedermelo?!...
e poiché Orazio si è chiuso in uno sdegnoso silenzio.
Ohé, dico. Orazio!... Parla!...
Liberata
alzando in alto il pugno chiuso.
Ma se Dio è giusto!...
Gino
Se Dio é giusto dovrebbe farvi cadere codesta lingua velenosa!...
Liberata
Perché dico la verità?... Come non si vedesse che queste creature deperiscono di giorno in giorno!...
Gervasia
tutta fremente; ironica.
Stia tranquilla che di fame non muoiono di certo finché in pollaio ci son uova da spazzare!
Silvio
Che dici, Gervasia?...
Gervasia
Signor sì, signor sì! Io ho sempre taciuto per non far scandali... per amore dei miei padroni che son così tondi...
battendo il pugno sul tavolo.
Ma qui - perdincirindina - le uova spariscono a dozzine!
Rosi
Gervasia, ti prego...; taci almeno tu!
Gervasia
Posso anche dirle il numero se vuole! - Nove lunedì della settimana scorsa... sette giovedì; e fra ieri e oggi quattro di tacchina e undici di gallina!
Orazio
ironico, masticando veleno.
Ha tenuto il libro mastro!
Gervasia
Signor sì!
a Liberata.
E se lei si sente la coscienza tranquilla venga un momento con me dalla pollaiuola.
Liberata
Se crede che io abbia paura...
Gervasia
Avanti, allora!
Liberata
No, che non voglio darle codesta soddisfazione!
Loredana
imperiosa.
Liberata, muoviti!... Ti impongo di andare!
Gervasia
Brava. Venga con me, povera innocentina, e sentirà che musica!
esce dal fondo trascinandosi Liberata che lancia un'occhiata interrogativa a Orazio.
Orazio
alla moglie.
Ma non era il caso di abbassarsi!... Qui siamo in pieno reato di calunnia!... Roba da Corte d'Assise!...
Silvio
guardando dalla vetrata.
Perdio, Gino!... Viene mia moglie... Non voglio che mi veda qui...
Gino
Per qual motivo?
Silvio
Così..., ti dirò... Con quei suoi nervi...
Gino
Beh, va di là, nell'andito...
Silvio scappa per il primo di sinistra e si chiude l'uscio alle spalle.
E voi la finirete, spero...
Orazio
solenne.
Parlerai col mio avvocato !
Gino
Hai anche l'avvocato?....
a Raffaello.
Che ne dice lei?
Raffaello
Che a quest'ora lo avrei già preso a ceffoni!...
Gino
Io?!...
Raffaello
indicando Orazio.
Lui!…
SCENA UNDICESIMA
DETTI - OLGA - in fine FANNJ
Olga
appare al fondo; è sbiancata in volto, gli occhi lucidi.
Buon giorno.
Rosi
Oh, cara Olga; qual buon vento?
Olga
recisa, convulsa.
Dov'è Silvio?
Gino
Tuo marito?...
Olga
Dov'è? Presto!
Gino
Ma, veramente, qui stamane non s'è visto…..
Olga
Non farmi la commedia; dev'essere qui di sicuro... Si è nascosto, vero, quella carogna?!... Nascosto magari con lei!
Gino
Lei… chi?...
Olga
Quella civetta che tenete in casa. Se la intendono, le tortorelle!...
Gino
atteggiando la bocca a un sorriso.
Chi? La Fannj con Silvio?... Ma fammi un piacere!...
Olga
cacciandogli sotto il naso un pacchetto di lettere.
Toh! Vuoi ficcarci il naso?... Ecco qua le sue lettere!... Va in brodo di giuggiole per lui...
Raffaello
Ah! Eccolo il moscone!
Olga
Sente il fascino dei fili d'argento!...
Orazio
Nespole!... Altro che venir qua per i cari zii!...
Gino
indignato.
Ah, questa poi! Lo prendo ora io per un orecchio...
spalancando decisamente l'uscio del corridoio.
Silvio! Silvio! Vieni fuori!
Silvio si presenta all'uscio, tutto spaurito.
Olga
gridando.
Ah, lo dicevo io che doveva esser qui! Adultero! Svergognato!!...
a Gino e Rosi.
E svergognati voi che gli tenete mano!... Alla larga dalle case per bene!
portandosi le mani al petto.
Oh Dio!... Oh Dio!... Mi manca il respiro....
respira un po' affannosamente; indi trae un urlo e cade riversa.
Silvio
Le solite crisi!...
a Raffaello.
Acqua!... Presto!...
Raffaello
Dove?
Silvio
Di là, in cucina.
indica la cucina.
Raffaello
Sarebbe meglio un bicchier di vino!
esce di corsa.
Gino
accorrendo con la boccetta dell'aceto che ha tolto dal piano della credenza.
Proviamo con un po' di aceto...
Silvio
Scostati, traditore!... Non ti riconosco più come fratello!...
Orazio
Bisogna non avere un briciolo di cervello per non intuire...
Loredana
Se ora succede una disgrazia!...
Gino
con un acre sorriso.
La colpa è mia, vero?!... E questo sarebbe il mio nido di pace?!...
Rosi
disperata. Un inferno è! E non poterne uscire!...
Gino
con rapida decisione.
Non potere?!... Guarda qui, Rosi!...
trae di tasca la lettera e la sventola.
È giunta in punto...! Vuoi vedere come si fa?... Mettiti il cappello, svelta!...
si precipita alla credenza; toglie l'astuccio dell'oboe, caccia il cappello in testa alla moglie; afferra il bastone.
Rosi
Vuoi che andiamo così?...
Gino
Scriveremo poi... compreremo per viaggio!... Ma via! Via! Via!
Fannj
da destra.
Santoli, dove corrono?!...
Gino
In Sassonia! !
Orazio
a Gino.
Ah, tu scappi ora!... È una vendetta!... E qui chi provvede?...
Gino
fa l'atto di tirargli una bastonata, ma si trattiene.
Ah, chi provvede?!… Chi provvede hai l'ardire di chiedere? Là! Spogliate tutto!... La dispensa è aperta; il pollaio è pieno!... E poi date fuoco alla casa, se volete!... Ma basta!... Basta!... Via!...
Raffaello
entra con l'acqua.
Ecco l'acqua!...
Fannj
spaventata.
Il mio padrigno!
e scappa; Raffaello lascia cadere il vassoio e il bicchiere e la insegue; Gino fugge dal fondo trascinandosi la moglie mentre tutti gli altri circondano Olga tutt'ora in preda alla crisi nervosa.
Sipario.
ATTO TERZO
LA SCENA
La stessa scena. Nel mezzo il baule e le valigie con le quali Orazio è entrato al primo atto. La finestra è aperta. Non c'è più la gabbia col canarino.
SCENA PRIMA
FANNJ e GERVASIA poi MAURO
Gervasia
viene dall'andito con Fannj; questa è in cappello, più fresca e più gaia del solito.
Venga, venga, signorina.
Fannj
Lasciate il cancello aperto?
Gervasia
Che vuole?... Si risparmia un viaggio per ogni scampanellata.
Fannj
Non avete paura dei ladri, allora...
Gervasia
Per quello che c'è da rubare in cortile... Se non portano via i sassi... Fra il cane e i padroni è come se fosse passata una raffica.
Fannj
Beh, e così? Altre notizie?
Gervasia
Più nulla, dopo la lettera dell'altra sera. Ma io credo che debbano arrivare da un momento all'altro. Per questo ho voluto avvertirla. Le dispiace?
Fannj
Anzi!... M'ha fatto un vero regalo!... Cari! Non vedo l'ora di riabbracciarli. Mi hanno spedito cartoline illustrate da tutte le città dove son passati... Dresda, Berlino, Amsterdam, Marsiglia, Lione, Roma...
Gervasia
Ma non si faccia capire da questi orsi, che tornano; per l'amor di Dio! Altrimenti mi rimettono radici qui.
Fannj
Ma non dovevano sloggiare fin da domenica scorsa?
Gervasia
Sicuro.
indicando il baule e le valigie.
Non vede qua? E io, subito, ho fatto scrivere ai padroni...
Fannj
Il santolo deve aver dato l'ultimo concerto iersera a Torino...
Gervasia
Che cosa sia successo, poi... io non capisco... Sono sempre là in spolverina da viaggio pronti a partire..., ma non partono mai. Ogni giorno aspettano posta... Brontolano, sospirano e... stringono la cintola. Io, ringraziando Dio, un boccon di pane in casa di mio cugino lo trovo sempre; e qui ci vengo meno che posso.... Ma loro, non capisco nemmeno io come facciano a star ritti...
Fannj
Ma non e' erano le galline nel pollaio?
Gervasia
Io dico che debbono aver mangiato anche le penne! L'altro giorno, non sapendo più a che santo votarsi, si sono perfino decisi a vendere il grammofono.
Fannj
Quel macinino?….. Chi può averlo comperato?
Gervasia
Il professore qui di faccia, per un boccon di pane. S'è ficcato in testa di imparare l'inglese coi dischi. Se le dico io... Ma si levi il cappello, s'accomodi. Aspetti che trascino un po' più in qua questo baule... - Proprio in mezzo alla stanza dovevano lasciarlo!...
mentre Gervasia si curva per trascinare da un lato il baule, Fannj getta lo sguardo fuori dalla finestra, fa un salto di gioia e si mette a comunicare con l'esterno usando l'alfabeto muto. Cosa c'è ora?
guarda fuori.
Ah, ho capito!... Telegrafo senza fili...
Fannj fa un cenno come per dire: «Vieni qua - Ma sì, vieni pure!».
Cosa? Vorrà scherzare, vero?... Se poi ci piomba quel cannibale di suo padre...
Fannj
Gervasia, lei dovrebbe andare di là un momento.
Gervasia
Furba lei!...
guardando ancora fuori.
Madonna mia, ma che fa ora?... Scavalca il muro?!...
Fannj
estasiata.
Che agilità! Sembra di gomma elastica!
Gervasia
A rischio di infilarsi!...
Fannj
Romeo faceva di peggio per raggiungere la sua Giulietta...
Gervasia
Chi è Romeo?
Fannj
Uno di Verona, morto l'altr'ieri.
Gervasia
Beh! Hanno ragione di dire: Veronesi tutti matti!...
Fannj
Andiamo, su, Gervasia... Ci lasci un momento.
Gervasia
Neanche per sogno; io non mi muovo!
Fannj
Beh! Allora... se proprio ci tiene a reggere il lume...
Mauro
alla finestra, dall'esterno
Fannj!?...
Fannj
Mauro?! ...
Mauro
Posso?!...
Fannj
Op, là!...
e Mauro salta dentro per la finestra.
Gervasia
Benone!...
a Mauro.
Ma non poteva entrare dall'uscio se proprio non si sentiva di farne a meno?
Mauro
Nossignora!
scherzoso.
Così è più poetico!...
Gervasia
Ma guarda un po' dove mi vanno a trovare la poesia!... Se poi restava infilato lassù come un tordo!
Fannj
Andiamo Gervasia, ci lasci, per piacere...; si metta di sentinella che non ci capitino qui all'improvviso...
Gervasia
Ma ha una bella faccia tosta, sa, lei! Viene... chiama... quell'altro entra alla veronese... Padroni loro!!...
Fannj
Ma non è stata lei a farmi venire qui?...
Gervasia
Ma mica per questa cuccagna!... Se potevo immaginare!
s'avvia lentamente all'uscio della cucina scrollando il capo.
Spicciamoci almeno, eh?...
esce.
Fannj
Bravo, Mauro, avesti un bell'ardire!
Mauro
L'ardire mi viene da te!...
Fannj
Se ti vedevano i tuoi!...
Mauro
Son fuori di casa entrambi; è adunque un coraggio a buon mercato... - Ma se ci fosse stato anche da sfidare un reggimento!….. Vederti apparire a quella finestra è stato per me non so - come se oggi fosse sorto il sole un'altra volta!...
Fannj
Ma il sole, però, bisogna che venga a cercare te!... Da quanto tempo non passi sotto le mie finestre? Dimmelo.
Mauro
Sta zitta! Ho ingozzato tanta bile! Non mi posso levare il babbo dalle costole!... Con la scusa di ripassare la lezione di inglese che si piglia insieme col grammofono, è diventato la mia ombra... Appena metto piede fuori di casa mi si attacca alla giacchetta...
Fannj
Se tu sapessi quanti pensieri neri mi passano per il capo; specie ora che mi sento così sola... In questi giorni sono stata lì lì per prendere una decisione ... E ancora non è detta l'ultima parola...
Mauro
inquieto.
Che decisione? Fannj?... Parla!...
Fannj
Prendere il velo!
Mauro
respirando.
Sciocca! M'hai fatto rimescolare il sangue!…
Fannj
Credi ch'io scherzi?!... Anche in un romanzo di Pietro Vanagre c'è una ragazza che si fa monaca perché il fidanzato la trascurava....
Mauro
Va, che lo scriverò io il romanzo che ci vuole per te; e poi lo vivremo insieme.
Fannj
Magari tu fossi uno scrittore! Basterebbe che tu descrivessi come è sbocciato il tuo amore per me!... A proposito; quando, come ti ho colpito?... E sì che io non ho fatto nulla per attirare la tua attenzione...
Mauro
Tu no; ma fecero abbastanza gli altri!...
Fannj
Gli altri, chi?...
Mauro
Mio padre. La colpa è tutta sua... Colpa per modo di dire... Io non mi ero nemmeno accorto che tu esistessi!
Fannj
Ah, grazie... Un bel complimento...
Mauro
scherzoso.
Sì, non c'è male!... Ma mio padre, che attraverso gli occhiali pretende di vedere tutto, incominciò la musica: «Guai se alzi gli occhi dai libri!... Gliela farò mettere a ponente!... Guai se tu guardi la finestra di faccia!...» E allora ho cominciato a guardare! - E poi la tempesta di quella notte...; l'inquisizione della mattina dopo... E le tue parole, Fannj... «Cuor di leone in volto di fanciulla!»... Bisognerebbe essere di sasso per non sentirsi rimescolare il sangue! Ma il bello si è che ora, perché non abiti più qui, si sentono tranquilli come Pasque.
con improvvisa decisione.
Senti: stasera, a costo di scavalcare ancora la cancellata, verso le otto vengo in città.
Fannj
Davvero?... E io fingo di andare al corso di lavori donneschi; e si fila invece ai giardini... e poi al cinematografo.
Mauro
Sì, sì...
Fannj
C'è anche un bel film: «L'amante soppiantato » con Greta Garbo...
Mauro
Ah no! Non ti ci porto mica!
Fannj
Perché?...
Mauro
Perché poi ti vien voglia di fare come la protagonista; e soppianti anche me!
Fannj
Va là, sciocco!... Intesi allora?...
Mauro
Intesi. Qua la caparra, musino di zucchero!
e la bacia.
SCENA SECONDA
DETTI e SILVIO.
Silvio
dall'uscio della cucina, d'un balzo.
Buon giorno!
Fannj
scostandosi.
Tombola!
Mauro
Di dove è sbucato lei? Si può sapere?
Silvio
Dal cancelletto del cortile, se non le dispiace.
a Fannj.
Complimenti!
Fannj
Era in agguato?....
Silvio
Ho avuto buon naso, a quanto pare!...
Fannj
Come Spoletta nella Tosca ! S'è messo a fare anche il poliziotto dilettante!...
Mauro
Ma non è sotto sorveglianza speciale, lei? Come fece a scappare dalle grinfie di sua moglie?
Silvio
Queste son cose che non la riguardano.
Mauro
Come a lei non riguarda che noi si faccia all'amore!...
Silvio
Ed ha anche la spudoratezza di confessarlo?
Mauro
Non sono mica come lei, io, che lavora sotto sotto per ingannare il prossimo!...
Silvio
Io qui compio il mio dovere, capisce?... Non posso permettere che durante l'assenza di mio fratello gli si contamini la casa!
Mauro
Sarebbe codesto un privilegio che vorrebbe serbare tutto per sé, vero?
Fannj
Più di qualche volta tentò di abbracciarmi qui dentro!... Ah se questi mobili potessero parlare!...
Mauro
Ma non si vergogna alla sua età e nelle sue condizioni?...
Silvio
Alla mia età?...
Fannj
Con tutti quei capelli grigi in testa...
Silvio
fremente.
Capelli grigi?... Già!... Non sono più, ora, fili d'argento, refe per la maglia...
a Mauro, per stuzzicarlo
Così, sa?... Così mi diceva! E lei crede di aver conquistato la pulzella d'Orleans!...
Mauro
Se spera d'ingelosirmi con ciò, ha sbagliato indirizzo! Si vede che prima d'allora non aveva trovato nulla di meglio.
Fannj
Una chioma di seta, fluente e corvina!...
Mauro
Caro lei! Ci vuol altro che fili d'argento, per abbagliare le ragazze!...
Fannj
Ci si inette bene in mostra agli occhi dell'amata!...
Silvio
Come lui! Sul muro!...
Mauro
Si compie qualche gesto epico; si strangola la moglie o, per lo meno, ci si divide.
Fannj
Proprio!... Se niente niente accennasse alla signora Olga di dividersi... quella gli divide il capo in due emisferi!...
Silvio
Voi ora approfittate della mia posizione....
Mauro
Ma chi é venuto a dar noia a lei?
Fannj
Chi l'ha chiamato qui?
Silvio
Ah, brutta civetta!
Mauro
riscaldandosi.
Le porti rispetto, sa, le porti rispetto!...
Silvio
Incominci lei a rispettare questa casa. E se non se ne va subito io mi dimentico di essere un gentiluomo e corro a chiamare suo padre!...
Mauro
coi pugni tesi.
Non s'arrischi, sa! Perché, se lei commette simile vigliaccheria, gliela faccio pagar cara!
palpandosi i muscoli dell'avambraccio.
Senta qua. Sono della squadra Olimpionica!
Silvio
lo non ho paura nemmeno di un reggimento di soldati!...
scampanellata.
Fannj
estasiata.
Pel bene desiato, l'un contro l'altro armato!
Mauro
corre alla vetrata ed esclama
Sua moglie!
Silvio
con un balzo.
Noo!....
Mauro
Presto!…
Silvio
Per carità, mi raccomando...
E fugge per la cucina.
Mauro
Stia tranquillo... eroe!
a Fannj.
Sono i miei!
Fannj
Apriti terra!... Che vorranno?...
Mauro
Anch'io dovrò rifare la strada di prima!.. Attenta, tu, richiudi la finestra.
scavalca il davanzale.
Addio tesoro. A stasera.
Fannj
Sì, caro.
via Mauro; quasi declamando.
Va, mio fido... che il ciel t'accompagni!..
Gervasia
entrando.
Ci sono i Cadenaghi!
Fannj
Impiastri!...
Gervasia
guardandosi intorno.
Ma quell'altro dove s'è cacciato?
Fannj
Sui merli!
Gervasia
Che merli?
Fannj
Del muro!... Li riceva lei.
scappa dal primo di destra.
SCENA TERZA
Prof. CADENAGHI - CLOTILDE - GERVASIA ORAZIO - LOREDANA - LIBERATA
Orazio
in spolverina da viaggio, viene dal secondo di sinistra mentre Gervasia si è recata nell'andito per ricevere i Cadenaghi.
C'è il postino?... Ah!... Il professore!
Cadenaghi
entrando con un giornale tra le mani.
Proprio lei, signor Orazio. Sono ben lieto di trovarla. Immagino che lei non avrà letto la «Gazzetta del Popolo» di oggi... - A lei; una primizia; abbiamo voluto recargliela noi; vero Clotilde? Il professore suo nipote ha riportato uno di quei successi...
Clotilde
che è entrata col marito.
Un trionfo addirittura!...
Orazio
Ah sì?...
chiamando.
Loredana!... Vieni qua!...
Loredana
dal secondo di sinistra; anche lei in abito da viaggio.
Beh; si parte?... Oh! signora Clotilde; professore... Che c'è di nuovo?
Orazio
Sul conto di Gino; senti.
Cadenaghi
Loro sapranno certamente che, ieri a sera, il professore loro nipote ha dato l'ultimo concerto a Torino con l'ottetto di Dresda...
Orazio
Ah sì?... Questa mi è nuova.
Cadenaghi
Alle stelle!... Sentano qui...
inforca gli occhiali e legge.
Tutto il concerto si svolse in un'atmosfera di vivo consentimento; ma laddove le approvazioni del pubblico toccarono le vette dell'entusiasmo fu dopo l'esecuzione del concerto in do minore di Bach in cui l'oboista professor Dal Molin raggiunse il più alto grado di finezza interpretativa. Se agli accenti di questo strumento - come dice il Berlioz - convengono a meraviglia il candore, la grazia innocente, la gioia tranquilla, oppure il dolore senza speranza di un vinto, bisogna ben constatare che il candore, la grazia, la gioia e il dolore trovarono nel Dal Molin il loro poeta rivelatore».
Gervasia, che ha ascoltato con evidente soddisfazione, esce dal primo di sinistra.
Clotilde
Ah!!... L'ho sempre detto io: L'oboe!... Una voce umana che piange e si rassegna!...
Orazio
Quando si dice le apparenze!... A vederlo non gli si darebbe un centesimo.
Loredana
Per forza dev'essere bravo! Dopo aver suonato nelle più grandi orchestre del mondo!..
Clotilde
Del resto ci voleva poco a comprendere la sua anima di artista... La carità per il prossimo... la passione per le cose primitive della natura..., certe finezze di tratto, di sentimento...
Orazio
E col merito di essersi fatto da sé!...
Clotilde
E così modesto!...
Loredana
E così delicato!...
Orazio
Che peccato di non essercelo goduto un po' di più...
Loredana
Anche se dovesse tornare....
un po' triste.
Noi, ormai...
Cadenaghi
indicando il baule.
Vedo, vedo... questi preparativi....
Orazio
cattedratico.
Vicende umane, caro professore!... Variazioni..., distacchi...; lembi d'anima che si lasciano lungo l'impervio cammino!…La vita!... A voler esser giusti però, noi oggi non dovremmo lamentarci... L'impiego che mi è stato offerto mi riserva soddisfazioni materiali e morali ad un tempo. Ma lo staccarsi dai luoghi e dalle cose che ci furono familiari diventa più doloroso man mano che si avvicina l'ora della partenza...
s'ode il grammofono che da casa Cadenaghi suona «La canzone dell'amore».
Sente, per esempio?... Questa voce non ci voleva!...
Cadenaghi
Che voce?
Orazio
Dello strumento che per tanti anni ci fu diletto e conforto...
Clotilde
Questo è Mauro che suona invece di studiare!...
Orazio
E che inconsciamente non pensa al male che ci fa qui...
e porta la mano al cuore.
Finché gira i dischi delle lezioni di inglese peuh!... - la voce arriva quasi artefatta... ma il suono!... Il canto!...
Clotilde
Ora andiamo noi a farlo smettere...
Orazio
Ci scusino... Ma loro che son persone di alta sensibilità, capiranno...
Clotilde
Si figuri!...
stanno per avviarsi.
Liberata
dal secondo di sinistra, arrogante.
Beh? Padrona! Mi ha piantata là sola come un cavolo!...
Orazio
Che ti prende?
Liberata
Quella valigia è così piena che non riesco a chiuderla da sola! Se non viene ad aiutarmi...
Loredana
E vuoi che ne sia capace io?... Vieni tu, Orazio, che hai più forza...
Orazio
Aspetta che li accompagno fino al cancello.
Cadenaghi
No, no, non si disturbino. Accudiscano, accudiscano pure...
I due Cadenaghi se ne vanno dal fondo.
Orazio
a Liberata.
Tu potresti avere almeno un po' più di garbo quando c'è gente.
Liberata
E loro chiacchierino meno, che le chiacchiere indeboliscono lo stomaco!... Non ci son mica più le uova e i marsalini come una volta!...
Orazio
Quasi quasi te lo darei io il marsalino sul groppone!...
escono litigando pel secondo di sinistra. - S'ode sempre il grammofono che suona; Fannj viene dal primo di sinistra e va a schiudere la finestra; e riprende il colloquio mediante l'alfabeto muto; strizza l'occhio; riconferma a gesti l'appuntamento; manda un bacio sulla punta delle dita. -il suono del grammofono si interrompe bruscamente. Dalla strada giunge un rumore di carrozza che si arresta al cancello.
SCENA QUARTA
FANNJ - GINO - ROSI - IL VETTURINO
Gino
in giardino; non ancora visibile.
Adagio che tu non abbia a scivolare….. Dammi, dammi; porto io...
cantarellando.
Ti rivedo o luogo noto Ti rivedo o caro ostel...
burlescamente.
Ma il pollaio adesso è vuoto E il giardino un praticel!...
è già sull'uscio d'ingresso; avanza nell'andito; ha una valigia per mano e la busta dell'oboe sotto l'ascella; guardando intorno.
Meno male; i mobili ci sono ancora... Figli di cani! M'hanno mangiato il canarino!...
Fannj
Eccoli !
e si nasconde dietro la tenda della finestra.
Gino
In punta di piedi; si fa un'improvvisata a Gervasia!
Rosi
Credi che ci aspetti?.
entrano in scena: vedono il baule; danno un balzo.
Gino
Ehhhh!?... Cos'è questa roba?...
Rosi
Il baule degli zii?!...
Fannj
dietro la tenda.
Cucù!
Gino
con un altro sussulto.
Chi è là?!... Gli spiriti?!...
Fannj
sempre dietro le tende. con la voce grossa.
Lo spirito folletto !...
balza fuori.
Rosi
Fannj?!...
Gino
Sei ancora qui?...
Fannj
festosissima.
Da mezz'ora! Per ricevere le signorie loro.
Gino
Sapevi che s'arrivava?...
Rosi
Chi te l'ha detto?...
Fannj
L'uccellin bel verde!... Non mi dà nemmeno un bacio?
Rosi
che incomincia a intenerirsi.
Cara!...
e l'abbraccia.
Fannj
a Gino, che è ancora imbambolato, con le valigie alla mano, a guardare il baule.
E lei, signor orso?
Gino
Ma non hai mica intenzione di rimettere radici qua dentro, eh?
Fannj
Ma noo!…
Gino
Allora... due baci!...
si baciano.
Fannj
Se sapeste come mi trovo bene ora a casa mia!... Il mio padrigno?... Un altro!... Dice che da quando vide quello spettacolo!...
Il vetturino
che è entrato dietro a loro e ha deposto un 'altra valigia.
Signore, posso andare?
Gino
Ah sì! Quanto ti devo?
Il vetturino
Faccia lei...
Gino
gli dà una moneta.
Va bene?
Il vetturino
Con le persone come lei, andare a forfaite c'è sempre da guadagnare. Grazie. Arrivederci.
esce dal fondo.
Gino
guardando sempre il baule.
Ma questo baule di chi è? Si può saperlo?
Fannj
Del signor Orazio.
Gino
Allora sono ancora qui?
Fannj
Sembra.
Rosi
quasi con un lamento.
Oh Dio!...
Gino
Con improvvisa risoluzione, a Fannj.
Digli che si fermi!
Rosi
Chi?...
Gino
Il vetturino..., là. Digli che aspetti.
Fannj esce di corsa. - Alla moglie che è tutta sbigottita.
Non mi guardare così, bambola mia. Su in gambe! Una volta tanto la si fa anche al diavolo...
a Fannj che rientra.
Lo sapevano anche loro dunque che noi si stava per arrivare?...
Fannj
Nemmen per sogno! Gervasia mi ha tanto raccomandato di non farmi capire.
Gino
Ah, perché dunque... l'uccellin bel verde sarebbe Gervasia? Quella è un vecchio pappagallo spennacchiato!
Rosi
E allora, come mai sono ancora qui?... Se proprio Gervasia ci scrisse?...
Fannj
Mah!... Aspettano!... Che aspettino.... poi... nessuno lo sa. Fanno anche loro come i guerrieri dell'opera: «Partiam! Partiam!» E son sempre fermi lì!
Gino
quasi a sé, concretando il suo piano d'azione.
Coraggio Gino!
chiama ad alta voce.
Gervasia! Orazio!... Zia!... Beh?... Siete tutti morti?... Scomparsi?.... Sotterrati?...
SCENA QUINTA
DETTI - ORAZIO - LOREDANA - GERVASIA poi LIBERATA
Loredana
d. d.
Ma ti dico che è la sua voce!...
Orazio
d. d.
Macché, sciocca!...
Gervasia
sul primo di sinistra
I padroni?!...
Loredana
sul secondo di sinistra, additando Gino e Rosi a Orazio.
Vedi?! Te l'ho detto, io?!
Orazio
Caro Gino, ma che sorpresa!...
lo abbraccia senza baciarlo perché Gino si scosta un poco.
Loredana
Rosi, tesoro...
e le va incontro a braccia tese; ma Rosi si reca invece ad abbracciare
Gervasia.
Rosi
La mia vecchia! Come va?...
Orazio
a Gino. Hai voluto farci l'improvvisata, vero?...
Gino
Già.
Orazio
Bravo! Ritorni vincitor!... E di che classe!... S'è letto. Ogni mattina compravamo i giornali delle città dove suonavi. Ah! E la «Gazzetta del Popolo » di oggi?...
ripete.
Se il candore, l'innocenza si conviene, come dice Pezziol...
Gino
Sì, quello della menta!... Berlioz...
Orazio
Quello... Il professor Dal Molin è il suo poeta rivelatore! Un inno!... Superfluo, del resto... Di' la verità che ormai non ti fa più né caldo né freddo?... Quattrini poi... non ne parliamo!... Ma che sono i quattrini per te?... Ghiaia!
Fannj
sullo stesso tono di lui.
Aveva giusto intenzione di rimetterne un poca per i vialini del giardino...
Orazio
Che tipo, quella!... Sempre così...
Gino
Il male si è che me ne manca il tempo... Così di passaggio come siamo...
Orazio
meravigliato.
Come?!... Non ti fermi?...
Gino
Quel tanto che basta per cambiare la roba nelle valigie e fare la consegna della casa.
Orazio
Consegnarla a chi?...
Gino
Ai nuovi proprietari.
Orazio
L'hai venduta?... Come?... Quando?... Se qui non è mai venuto nessuno a vederla?... Chi l'ha potuta comperare così a occhi chiusi?
Gino
L'ingegnere che l'ha fabbricata. Nessuno meglio di lui poteva conoscerla.
Orazio
Ah!... Lo sai che siamo stati a un filo di non poterti salutare?
Gino
Davvero?
Loredana
Sarebbe stato per noi un gran dispiacere.
Gino
E per noi?!...
Orazio
Dovevo essere a Bologna fin da ieri; e invece... Per mezzo del Commendatore Maurilio, che sostenni candidato politico circa vent'anni fa, ho potuto ottenere un posto di controllore...
Gino
Ah ! Meno male... Un buon posto... E poi diritto a pensione. Controllore alle ferrovie...
Orazio
Ma che ferrovie!...
Gino
Al tram?
Orazio
No...controllore... a quel cinematografo Splendor. - Io ho subito accettato... domandando un modesto anticipo. Anticipi per principio non ne danno... Ho provato con Silvio; mi rispose che è troppo imbarazzato per suo conto e che anzi pensava di ricorrere a te... Allora presi il coraggio a due mani e scrissi a Garibaldi.
Gino
Garibaldi?!...
Orazio
Sì..., mio cognato; il fratello di lei.
indica la moglie.
Siamo qui che aspettiamo sempre il postino sull'uscio, ma fino ad oggi...
Gino
Garibaldi non si fa vivo. In conclusione tu vai a strappare i biglietti al cinematografo?...
Orazio
Strappare... no; a controllare colui che li strappa... C'è una bella differenza!...
Gino
Ah, già! Sicuro.
Orazio
Tu non approvi?
Gino
Eh, altro!
Orazio
Perché se non approvi... se non lo trovi un impiego abbastanza decoroso... faccio presto a dimettermi, e...
Gino
No, no, approvo, approvo!.... È un posto anche di svago che va bene per una persona anziana come te. Gran movimento; giovanotti, signore, modiste, sartine...
Fannj
rifacendo il verso degli strilloni cinematografici.
Avanti, signori! Otto lunghissime parti! Spettacolo continuato!...
Orazio
Il male si è che, se tardo ancora un poco a presentarmi, mi dimettono loro senza cerimonie!...
Gino
Vuoi un consiglio?... Parti subito.
guardando l’orologio
C'è un treno alle undici e trentadue.
Orazio
Una parola!... Lo sai che fummo costretti a vendere...
Gino
Il cane?
Orazio
No !
Gino
La serva?
Orazio
Il grammofono.
Fannj
L'hanno comperato i Cadenaghi!.
Gino
allarmato.
Eh?!...
Orazio
Figurati quindi se possiamo avere i mezzi...
Gino
con improvvisa risoluzione.
Te li do io. E ti riscatto anche il grammofono; a costo di pagarlo a prezzo d'affezione.
Fannj
Gli potrebbe servire per il film sonoro!
Orazio
titubante.
Beh!... Allora potrei telegrafare intanto... Mi dispiace, ora, lasciarvi soli; così, appena arrivati...
Gino
Ti ringrazio del pensiero; ma c'è poco da scegliere, Orazio mio. Non vedi? La carrozza è là che aspetta; o noi, o voi.
Loredana
Quand'è così approfittiamone, Orazio...; per una volta tanto si può anche accettare...
Orazio
decidendosi.
Chiama Liberata; dille che porti giù le valigie. E spicciamoci. Più presto si fa... meno ci si commuove.
a Gino e Rosi.
Un momento solo.
esce con Loredana dal secondo di sinistra.
Gino
a Gervasia.
Chiama il vetturino che è lì fuori.
Gervasia esce dal fondo. - A Fannj
Tu me li accompagni fino alla stazione, vero?
Fannj
Se non vuole che questo...
Gino
Me li metti in treno, chiudi bene la maniglia, che alle volte non mi si rovescino sulla banchina!...
Fannj
Lasci fare a me.
Il vetturino
dal fondo, seguito da Gervasia.
Eccomi, signore.
Gino
Aspetta, che conduci i signori alla stazione. Carica il baule, intanto.
Il vetturino
lo osserva.
Vecchia conoscenza. Che l'abbiano fabbricato per le mie spalle? Oh! Ma... intendiamoci, signore; si fa il solito forfaite tra me e lei.
Gino
Ma non si paga dopo?...
Il vetturino
Sissignore... di solito, sì...; ma lei capirà...
Gino
Ho capito l'antifona. Non ti fidi.
Il vetturino
La volta scorsa mi fecero girare un'ora; e poi se non c'era lei...
Gino
dandogli del denaro.
Tieni; ma a un patto; non far loro perdere il treno delle undici e trentadue.
Il vetturino
Non dubiti. In caso vo di carriera.
si carica il baule sulle spalle, aiutato da Gino, ed esce dal fondo.
Orazio
Eccoci qua; avevamo già tutto pronto.
entra con Loredana che reca la borsa e qualche indumento sul braccio.
Liberata
col cane al guinzaglio.
Cammina! Impiastro più dei tuoi padroni!...
Loredana
a Liberata.
Metti su la roba intanto...
Liberata
prende una valigia e s'avvia.
Buon giorno.
Rosi
Cara Liberata!...
Liberata esce dal fondo.
Gino
sottovoce alla moglie.
Ironia dei nomi... Liberati noi!...
Orazio
tendendo la mano.
Allora, Gino...
Gino
gliela stringe.
Ciao, fa' buon viaggio, scrivi...
Orazio
Io parto...
Gino
Bravo...
Orazio
Dunque...
Gino
Non commuoverti...
Orazio
No...dicevo...
Fannj
a Gino, sottovoce.
Vuole i quattrini...
Gino
Ah, già! Ecco...
gli dà 500 lire.
Credo che ti basteranno per il viaggio e per le prime spese…..
Orazio
Sì... Oh, Dio!.. Quantunque... Se mai...
Gino
Beh!
gli dà altre 500 lire.
Va bene così?
Orazio
intascando.
Ecco; siamo pari.
e poiché Gino lo guarda stupito.
Fra parenti è bene che non restino sospesi. Tu hai provveduto ora a questo momentaneo bisogno; io, dal canto mio, ho messo ogni scrupolo nel custodirti la casa e fartela trovare pulita... - Ho l'orgoglio così di avere contribuito, secondo le mie povere forze, al pieno sviluppo della tua personalità artistica.
Gino
mettendo mano nuovamente al portafoglio; comicamente.
Beh!... Se non ti pare che abbia fatto abbastanza...
Orazio
lo trattiene con gesto dignitoso.
Siamo pari, ho detto. E dimentichiamo i piccoli screzi...; quisquilie..., diversità di vedute...; ma il cuore non si è mai smentito. Vero?...
Gino
Mai!!
Orazio
E niente commozioni, come tu hai detto dianzi... La stessa forza d'animo di quando siamo giunti.
Loredana
commovendosi.
Rosi... Rosina cara!...
Orazio
severo.
Dana?... Che dicevo ora? Emozioni niente! Su, Dana, non piangere... Non piangere... su...
Fannj
canticchia.
Non piangere Liù, se in un lontano giorno....
Orazio
scambiando la propria valigia con quella di Gino.
Porto con me questa...
Gino
No, che ti sbagli! È la mia!
Orazio
Oh scusa!... Distrattamente... Il resto poi...
Gino
Te lo spedisco io a piccola; compreso il grammofono imballato per bene...
Fannj
Arrivederci.
a Orazio e a Loredana. Su, presto, altrimenti perdono il treno.
Orazio
Andiamo, Dana...
e poiché Loredana è tutta congestionata per l'emozione.
Mah ! Povera donna! ... E dire che avrei voluto farne una regina!..,
Fannj
quasi a sé.
Sì; la regina... di Cornovaglia!...
escono Orazio, Loredana, Fannj; Gino e Rosi restano alla vetrata a salutare col cenno della mano.
SCENA ULTIMA
GINO - ROSI - GERVASIA
Gino
a Rosi, furbescamente.
Rosi?...
Rosi
con eguale sorriso.
Gino?... Dio, che emozioni!...
Gino
Ti pare che si metta bene così?...
Gervasia
guardandoli, trepidante
Ma è proprio vero che ripartono subito?
Gino
Stzz!... Zitta!.... Per l'amor di Dio! Ho sempre paura che con la scusa di essersi scordati qualche cosa...
s'ode il rumore della carrozza che parte
Rosi
alla vetrata.
Vanno... Vanno...
Gino
Senti! Ha lanciato il cavallo al galoppo!... Salvi, Rosi!... Salvi!
Gervasia
Basta che non esca una ruota!...
Gino
Se chiami disgrazie spedisco anche te!
Gervasia
Ma allora?...
Gino
Riprendo possesso della mia casa, vecchia; e metto l'oboe in sale un'altra volta!..
Gervasia
Dunque la casa non l'ha venduta?!
Gino
Macché!... Ma ora, prima di riaprire l'uscio a qualcuno... - Una mitragliatrice al cancello! E tanto di pelo sul cuore, alto così.
scampanellata. - Gino ha un sussulto.
Gesù! Son tornati!
a Gervasia.
Di' loro che siamo partiti..., svaniti…, sprofondati sotterra!....
mettendo mano alla tasca posteriore dei calzoni.
Se son loro, sparo!
Gervasia
che è andata nell'andito a guardare.
Toh! Guarda chi c'è!....
Gino
Non sono loro?...
Gervasia
No; il solito povero del sabato; quello con una gamba sola...
Rosi
Ah! Perché ha continuato a venire?...
Gervasia
Le prime due o tre settimane; ma quando capì che faceva la strada inutilmente... Ci scommetto che quello li ha visti arrivare in carrozza e...
scampanellata.
Suona, suona... Ti stancherai...
Gino
Beh!... Suona, suona... Poveraccio...; se ci ha visti...
Rosi
Non possiamo mica mandarlo via così...
Gervasia
scrollando il capo; ironica.
Ho capito. Incomincia la solita musica del nichelino!...
e s'avvia rovistando nella tasca del grembiule.
Gino
Se è tanto tempo che non viene... gli vuoi mettere in mano un nichelino?...
e le porge una moneta d'argento;
facendo la voce grossa.
Oh! Ma questo, intendiamoci, in via eccezionale!...
Gervasia
In via eccezionale?... Vedrà domani che processione si trascina dietro quello lì!...
Gino
Gervasia, Gervasia, non brontolare appena arrivati....
Gervasia
sull'uscio della vetrata.
Il pelo sul cuore?... La mitragliatrice!?... A chiedere l'elemosina si ridurranno - lo dico io - a un angolo di strada!...
esce.
Gino
sorridendo, a Rosi.
Beh, se questo dev'essere il nostro destino... - Che ne dici, Rosi?... Anche a un angolo di strada... - Io col piffero e tu col piattino; e facciamo ballare Gervasia. Ma soli; noi tre; e i parenti... sulla forca! Intanto, ora, mi levo la giacca, mi sprofondo nella mia poltrona...
eseguisce.
e contemplo così la mia casetta... Ma che mi manca ora?...
Rosi
Un buon pranzetto...
Gervasia
rientrando.
A quello ci penso io.
e se ne va in cucina.
Gino
Rosi, dammi un bacio...
si baciano.
Ma non senti che pace..., che serenità?...
s'ode il rumore d'una carrozza. Gino e Rosi si turbano e il loro turbamento cresce man mano che il rumore s'avvicina; guardano al fondo come attendessero un nemico. Oltre il muricciuolo del giardino si scorge la tuba di un qualsiasi vetturino che passa e s'allontana. Il volto di Gino si spiana e si illumina per il dileguare dell'incubo. Egli si lascia andare beatamente sulla poltrona.
Ah!...
Sipario.