Voglio sposare la suocera

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VOGLIO SPOSARE LA SUOCERA

di FRANCO ROBERTO

Personaggi:

Riccardo Fanti'- Gianni Borelli - Laura, sua moglie - Maddalena, madre di Laura - Edoardo, zio di Riccardo - Olga, fidanzata di Riccardo - Giacomo, do­mestico.

Oggi, nella villa Borelli

Scena:  Un salotto; al fondo una porta-finestra,  oltre la quale si vedono gli alberi di un parco; porta a destrae sinistra.

Mattino di una giornata estiva. In scena, all'aprirsi del sipario, non e9 è alcuno.

GIANNI  l(simpatico, un po' timido, entra da destra) - Giacomo!... Giacomo, dove sei?

giacomo (dall'esterno al fondo) -Arrivo, signore, (Entra:   dal fondo, trafelato e ansante) Ho messo le valigie sullamacchina. (È un domestico piuttosto buffo e distratto).

 laura (carina, elegante, entra da sinistra con Maddalena.sua madre, vedova attraente. A Gianni, abbracciandolo ) •— -Arrvederci a domenica, caro. Mi raccomando di non portare amici in casa.

GIANNI:  Figurati se ho tempo!..,   ;

maddalena (a Gianni) - Appena arrivate al mare ti te­lefoniamo.

gianni 'i- Brave. Non fatemi stare in pensiero. (A Laura) Etu stai attenta alle curve. (Si avviano verso il fondo)

.maddalena (comicamente commossa) - Ah, se Anastasio, il mio defunto e indimenticabile Anastasio tuo padre potesse vederli!... Sua figlia (indica Laura) che guida una sprint-coupé meglio del marito. Lui che ha sempre sognato di possedere una fiammante Ape-50 come quella del Professore. Sai quelle che mugliano, oh scusa Gianni.

gianni - Per carità.

laura - Partiamo, se no arriveremo di notte.

gianni - Vi accompagno all'auto. (Escono tutt'e tre dal fondo).

Giacomo : - Buon viaggio, signore.   Fate  ammodo  e  se  fate  ilbagno mettetevi: la ciambella;   nella  balligia.vi  ciho messo  una amerà d'aria  d'una  600 che me  1’ha data Morcone.   Fate ammodo mi arraccomando ! (Le donne rispondonocon  cordiale saluto a soggetto, allontanandosi. Giàcomo mette in ordine qualche sedia).

RICCARdo (fa capolino alla porta di destra e chiama Giàcomo).- Psst. Psst-psst.

GIACOMO    (che volta le spalle a destra, si irrigidisce, stupito).

RICCARDO - Psst.  Psst-pSSt.

GIAComo  ( distende ini braccio, con il dorso della mano larallelo al soffitto e guarda verso .l'alto* borbottati-Io) -Piove?

RICCArdo (entra) -Macché piove!  (Tipo intraprendente,simpatico),

GIACOMO  (sussidia, spaventato} - Lei, angegneri                                   -

RICCardo; - Proprio. Ma non guardarmi in quel modo.Mi conosci da diverso tempo, no?           :

GIACOMO - Sì, ma gliè arrivato così all’improvviso che...

RICCARDO.(interrompe) – Non potevo fare altrimenti. Voglio parlare con Gianni, prima che mi vedano le si­gnore.

GIAComo - Le signóre enno partite in questo momento.
RICCardo (deluso) - No?!?                                       ;                :

GIACOomo — Sì,enno ite ar mare, in villeggiatura, dove il signor Gianni le raggiungerà                                         fra qualche .giorno.

RICCardo - Che guaio!  (Va alla porta di destra) Olga.

OLGa (entra da destra. È una bella ragazza, elegante) -Tutto a posto? -,

RICCARDO    - Macché.

GIACOMO (sorpreso) - Scusino, ma loro... Come hanno fatto a?... (Indica a destra).

RICCARDO (interrompe) - II cancello era aperto... Volevo

parlare con Gianni, prima che mi vedessero moglie e  suocera.

GIANNI  (entra dal fondo e si sorprende di vedere Riccardo

e Olga) - Oh! Qual buon vento?

RICCARDO  - Altro che buon vento! Una tempesta, un ura­gano, un tornado mi scaraventa qui.

GIANNi (stringe la mano ad Olga) - Piacere di rivederla,

olga - Anch'io.

riccardo (a Giacomo) - Vada pure. (Giacomo si avvia verso sinistra).    /
GIANNI :  No, aspetta. (Giacomo si ferma).
riccardo - Non abbiamo bisogno di nulla, non ci occorre

niente. Vada. (Giacomo guarda Gianni).

gianni (rassegnato) - E va.be'... Vai. (Giacomo esce a si­nistra).

riccardo (estrae di tasca un telegramma e lo da a Gianni) - Leggi.

GIANNI (legge) — « Arrivo domattinastop verrò diretta­mente in cllnica stop ansioso fare conoscenza moglie et suocera cara bella deliziosa stop visiterò, malati stop zio Edoardo ». E con ciò?

riccardo (a Olga) -. Aiutami a spiegarglielo, perché non abbiamo tempo da perdere. .(A Gianni ). Dunque... Zio Edoardo è il fratello del mio povero papa. Da vent'anni è negli Stati Uniti ed è considerato uno dèi più grandi psichiatri. Tu sai che mia 'madre è mancata quando ero ragazzo. Ebbene, zio Edoardo pagò il col­legio sino alla licenza liceale. Giunto il momento di scegliere  una. facoltà universitaria, zio Edoardo mi fece capire che se volevo ancora il suo aiuto finanzia­rio, dovevo laurearmi in medicina e specializzarmi in neuropsichiatria »

olga - Invece ha impiantato l'azienda che lei sa, ed ha fatto benissimo!

riccardo - Sì, posso considerarmi un uomo di successo. Però non ho mai avuto il coraggio di dirlo a zio Edoardo.

olga - Anche perché il suo cospicuo assegno annuale gli faceva comodo per acquistare nuovi macchinar!.

riccardo - Insomma, zio Edoardo mi crede psichiatra, con una clinica mia.

olga - Comprata e arredata con i suoi milioni.

riccardo (con il tono di un ragazzino colto in fallo) - Eh già... Due anni fa mi ha regalato i milioni... che ho inve­stito in una macchina elettronica. Cosa ne dici?

gianni -i- Che sei un farabutto! (A Olga} Oh, mi scusi

olga - Lo dica pure, che gliel'ho già detto anch'io.

GIANNI - Senti? La tua fidanzata la pensa come me.

riccardo - Perché non capite che ho agito in questo modo per non dare un dispiacere allo zio Edoardo.

GIANNI : E contemporaneamente hai fatto un pia­cere a te. (Cambia tono) Comunque tagliamo corto.
Io, in questa:faccenda, non c'entro.
rìccardo — Zio Edoardo mi crede ammogliato. Da sei mesi. .

GIANNI: E,mbè?!

rìccardo - Tir da quanto tempo sei sposato?

GIANNI :  Sei mesi. Lo dovresti sapere, visto che sei stato   mìo testimone alle nozze.

RICCARDO . Appunto

Gianni: Appunto, non capisco

olga (sarcas/ira) —• Arriva la pugnalata.

rìccardo - Rammenti che appena usciti di chiesa siamo stati fotografati in gruppo, da Giorgio?

GIANNI: No.'Io ho solo le foto fatte dal fotografo pagato  da mio padre.

'      rìccardo - II fatto è che nella fotografia scattata da Gior­gio, chissà perché, accanto a tua moglie ci sono io, e vi­cino a me c'è tua suocera. (Estrae di tasca una fotografìa formato cartolina} To’ , guarda.

GIANNI ( indifferente) Strano, eh? Io non ci sono. Sem­bri tu lo sposo.
riccardo e olga (// primo- con tono normale, la ragazza con tono ironico) - Appunto.

GIANNI :  Appunto, continuo a non capire.

RICCARDO:  Una copia uguale a questa l'ho, spedita a zio Edoardo, dicendogli che mi ero sposato. ::

GiANNi (sarcastico) - E lui t'ha fatto un regalo.

riccardo'- Naturalmente.

GÌANNl;:- Che  tu  hai  investito nell'azienda,  anziché  nel matrimonio con questa (Indica Olga) dolce fanciulla.

riccardo – Ma ho la ferma intenzione di sposarmi entro due o tre mesi. Ma il guaio è che zio Edoardo mi ha fatto chiaramente capire che si è innamorato di tua suocera.

GIANNI: DI mia suocera?

RICCARDO - Cerit. Capirai che, menzogna per menzogna, gli avevo scritto la verità, cioè che era vedova. Ricordi il telegramma? (Lo estrae di tasca e legge) « Ansioso fare conoscenza moglie et suocera cara bella deliziosa stop

olga (ripete meccanicamente) - Stop.

GÌANNil(ebete) - Stop. (Reagisce) Stop un cavolo! Di zio

Edoardo non me ne importa niente. R

iccardo  (a Olga,  indicando danni con  disprezzo)  -Questo sarebbe l'amico d'infanzia, di scuola elemen­tare, di ginnasio, liceo e università.

GiANNI: Insomma, cosa vorresti da me?

riccardo - Un piacerino. Ho già portato la targa di metallo che un mio incaricato sta fissando al cancello. Questa diventa « Villa Aurora », cioè una casa di cura delle malattie nervose.

GIANNI ( esasperato) - Giusto! Con te dentro è un mani­comio. perfetto.      

riccardo - Però manca un piccolo particolare, al quale puoi ovviare solamente tu. Prestami moglie e suocera, per favore. –

GIANNI: Sarebbe il piacerino eh! ( A parte il fatto che  quanto  alla suocera puoi  anchenon  restituirmela.   Anzi!

riccardo - Parliamoci chiaro. Fra qualche minuto arriva Io zio, gli facciamo credere che questa è una clinica, gli diciamo che mia moglie e mia suocera sono andate al mare...

GiANNI  (continua) - ...così lo zio ti chiede di condurlo da loro. Poi, scusa... Se questo è un manicomio, moglie e suocera a parte, chi sono i matti?

olga - Io e lei (Indica Gianni). Riccardo pensa a tutto.E il suo domestico sarà un infermiere.

RICCARDO- Gli butteremo un po' di fumo negli occhi.

GIANNI  (ebete) - Al domestico?

RICCARDO- Allo zio. E poi gli darò una grossa mancia.

GIANNI (e. s.) - Allo zio?

RICCARDO - Al domestico. Sarà questione di un'ora , al massimo due. Quindi porterò zio Edoardo a casa mia. Dai, Gianni. Aiutami.

Olga - Abbia pazienza e ci  aiuti.  Sì,  perché   in questo modo  aiuterà  anche  me,  cioè   il   nostro  matrimonio.

GIANNI ( Li guarda un momento, poi sospira) - E va be'... Facciamo  fìnta di essere in carnevale. Ma un'ora, al  massimo due.          ,,

RICCARDO.- Stai tranquillo. (Va a sinistra) Giacomo! (

GIACOMO (dall'esterno) - Subito, signore.     D! eccomi.(Entra da sinistra)

Riccardo (indica verso destra) - Di  là c'è'una ' valigia La apra. Dentro ci sono due camici bianchi. Uno lo infila lei, che per un  paio d'ore sarà un  infermiere, e l'altro lo porta a me che sarò un medico. Chiaro?
GIACOMO : (guarda Gianni) - Veramente...     ;;                                         ;
GIANNI:  Pazienza, Giacomo. E ti guadagnerai una bella  sommetta.

RICCARDO  Senza dubbio.-'(Gli da una banconota)  Ecco un piccolo acconto.

GIACOMO : Molto convincente. Anco se  un’ ho Inteso niente. (Esce a destra).

RICCARDO :Ora pensiamo a voi due. Tu, Gianni, sarai un   paziente che crede di essere Napoleone.

GIANNI (ironico) Che fantasia!

RICCARDO - Almeno è facile. Basterà che tu metta una  mano così (Nota posa dell'imperatore), nella giacca; con il mignolo dell'altra mano ti gratti l'orecchio (Esegue), e sarai un Napoleone perfetto.

GIANNI (prova in modo buffo) - Sembra facile, ma...

RICCARDO (a Olga) ) - Tu, invece, sarai una ragazza rornantica, impazzita per amore, che ha un tic, se così si può chiamare

OLGA- Quale?

RICCARDO : Appena vedi una persona seduta, vai a sederti sulle sue ginocchia. In breve: cerchi, in ciascuno, l'amore materno che hai perso da bambina.

OLGA - Cose da pazzi.

GIANNI  (ironico) - Appunto. Ma il più pazzo sarà lui (Indica Riccardo), anche se farà il medico.

GIACOMO (entra da destra in camice bianco, dandosi una certa importanza. Consegna a Riccardo un altro camice )   Il suo, dottore.

RICCARDO - Perfetto, Giacomo. (Indossa il camice, indicaOlga e Gianni) Questi sono i matti.

GIACOMO  (a Gianni) - Mi spiace, signore.

GiÀNNi (ironico) - Per carità!  È un piacere. (Squillo di campanello esterno).

RICCARDO  - Zio  Edoardo!   (A  O/ga e Gianni)  Voi  due sparite da questa parte. (Indica a destra. A Giacomo) Lei vada ad aprire. (Giacomo esce dal fondo).

OLGA  - Auguri, caro. (Esce a destra).

GiANNt-:Si   e   figli  maschi ! Sbrigati!

(Esce a destra).

GIACOMO – (appare al fondo e annuncia) — II professor Fanti.

(Edoardo entra dal fondo. Tipo simpatico, occhiali a stan­ghetta, capelli brizzolati, distinto. Evidentemente emo­zionato, lancia occhiate ansiose a destra e sinistra come se cercasse qualcuno.)

RICCARDO (abbraccia Edoardo) - Caro zio! Sono felice di vederti. (Fa segno a Giacomo di andarsene. Giacomo esce a sinistra).

EDOARDO  - Anch'io, tanto felice.

riccardo - Parli sempre bene l'italiano.

edoardo - Ho  tenuto  la  grammatica  sotto  il  cuscino! (Sorridono). Dov'è?

riccardo - Chi?

edoardo - Tua suocera. Cioè! Prima là tua mogliettina. Dov'è?

riccardo - Sono partite tutt'è due per il mare. Natural­mente prima del tuo telegramma.

edoardo   (impaziente) - Partiamo anche noi! Raggiun­giamole immediatamente.

riccardo - Ma scusa, zio... Non vuoi nemmeno dare uno sguardo alla clInica?

edoardo (nervoso) - Non me ne imp... (Si riprende) Cioè! Sì, diamole uno sguardo. (Tono professionale) Pa­zienti?

riccardo - Molti. Ma te ne farò vedere solo un paio. Cosi mi darai il tuo autorevole consiglio. (Urla verso sinistra) Giacomo!

edoardo (sussulta) - Chi è Giacomo?

riccardo - II domest... L'infermiere!

edoardo - È non puoi chiamarlo con un campanello, un telefono o un citofono?

riccardo (imbarazzato) - Hai ragione, ma..... Vedi, sic­come Giacomo è matto...

edoardo (stupito) - Hai un .infermiere matto?

 riccardo - Be'... Sì. Sai, per risparmiare.

edoardo - Capisco. Però, se è matto l'infermière, figuria­moci i pazienti. E tu, come stai?

riccardo -Bene. Perché?

edoardo — Mah!... Non vorrei che fossi matto pure tu.

giacomo (entra da sinistra) - li sign... Dottore, ha chiamato?

 riccardo -Cominciamo la visita.

giacomo (sconcertato) - Cominciamo cosa? Alla grazia di Pìntusse
riccardo — La visita. Quella di ogni mattina a tutti i  malati.     -
giacomo (e. s.) - Già-già... Sì-sì... Bo-bo... Fu-fu...                      \-

riccardo (sottovoce, a Edoardo) - Te l'avevo detto che è;.. (Batte l'indice sulla .propria fronte. A Giacomo) Porta almeno « quei due », uno alla volta, che sono di là*. (Indica a destra).

Giacomo - Ah! Dimenticavo. Con permesso. (Esce a destra)

riccardo — Due casi molto interessanti. L'uomo crede di essere Napoleone.

edoardo (deluso) - Comunissimo. Tutti  i matti credono di  essere  Napoleone. riccardo (per rimediare) - D'accordo. Però questo non  crede di essere Napoleone del... (Assume la nota posa), cioè il primo. Immagina di essere Napoleone secondo, terzo, o che so io.

Gianni ( entra da destra, con  aria truce e tenendo la mano nella posa nota. È seguito da Giacomo.

edoardo (osserva danni) - Questa, comunque, è la posa classica  dell ‘imperatore cioè del  primo.

riccardo - Qualche volta si sbaglia. (Alle spalle di Edoardo fa energici segni a danni, per invitarlo a cam­biare posa). Vero, che ti sbagli?

gìanni (accenna di sì col capo, poi cambia posa, metten­dosi una mano in t RICCARDO esta, grattandosi sotto le ascelle, facendo le corna, ecc.

edoardo - Proprio interessante. (Indica una sedia a Gianni) Prego, si accomodi.

GiANNI (siede, rimanendo immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto.)

edoardo (gli solleva le palpebre, per guardargli le pupille, gli da alcuni pizzicotti sulle guance, e borbotta) - Sì sì... Non c'è dubbio... È un perfetto esemplare di cre­tino nato.

GiANNI ( frena  a stento la reazione. Giacomo soffoca ima risata)

riccardo (a Giacomo) — Avanti la ragazza. (Giacomo esce a destra) Questa ha una mania. Appena vede una persona seduta, va a sedersi sulle sue ginocchia.

edoardo - Probabilmente cerca in ciascuno l'amore ma­terno che ha perso da bambina. riccardo (trionfante, rivolto a danni) - L'avevo detto!

(Olga entra da destra. Si ferma e si guarda attorno, con aria smarrita.)

edoardo - Carina. (Siede prontamente). Olga sorride e va a sedersi sulle ginocchiadi Edoardo.

edoardo (imbarazzato, poiché non sa dove posare le mani) .- Interessantissima.

olga - Me lo dicono tutti. (Si alza e va a sedere sulle ginocchia di Gianni, che lascia fare inebetito).

giacomo (entra da destra, agitatissimo, e balbetta a Riccardo, indicando verso il fondo) - Sta-sta... Sta-sta... Sta-stanno tornando le si-si... si-si... si-signore! (Spa­ventato scompare a destra). Forse gli è seccato ‘r mare!

Laura e Maddalena entrano dal fondo sorridenti. Ma il loro sorriso diventa una smorfia. Laura lancia un piccolo strillo e sta per svenire.

Riccardo la sostiene prontamente e la fa uscire a sinistra

Maddalena (continua a fissare danni) - Delinquente.

EDOARDO: ( ha osservato tutta la scena. Ora si avvicina a Maddalena, premuroso) - Si calmi, signo­ra. Comprendo-.cosa può pensare, ma le apparenze, sovente, ingannano. La prego di credere che stavamo lavorando.

Maddalena (a denti stretti)---Davvero,eh? (Si avvicina a Gianni, che è rimasto immobile a guardarla  con occhi sbarrati, e gli sibila) -. Criminale. .

GIANNI ( sussulta  e scatta in piedi. Olga scivola seduta sul * pavimento, si alza inviperita, ed esce a destra) - Ma io...

Maddalena (interrompe, melodrammatica) - Via!... Spa­risci come un brutto sogno!       

GIANNI ( rassegnato)  E va bene.... (Esce a destra).

EDOARDO: (galante* gentile)  - Signora, perdoni  se  inter­vengo, ma mio nipote non ha alcuna colpa,

MADDALENA  (stupita) - Lei sarebbe lo zio di mio genero?

EDOARDO - Certamente.  E le  posso  assicurare  che  suo genero, cioè mio nipote, mi ha sempre scritto di lei in termini molto, molto affettuosi.

MADDALENA -  Ah, perché lei vive fuori città?

EDOARDO  (sorride) -• Un pochino. A New 'York. (Madda­lena vorrebbe parlare, ma Edoardo le afferra mia mano, appassionato} Non abbiamo .tempo da perdere, Maddalena...

 MADDALENA ( Sconcertata, ma lusingata, ritrae la mano) -Davvero?

EDOARDO  (le riafferra la mano) - Io l'amo, Maddalena!   L'amo dal giorno in cui mio nipote ha sposato sua figlia, e mi ha-mandato la fotografia nella quale c'è pure lei, maestosa, imponente, affascinante,  E’ stato un colpo di fulmine.

MAD DALENA-Non   certo come  quello  che  a   febbraio mandò in tilt le campane del prete!

EDOARDO   (Si   allontana  di   un   passo,   solenne)   Maddalena,  mi  vuoi   sposare?

MADDALENA (disorientala, ma emozionata) - Posso pen­sarci qualche minuto?

EDOARDO  - Due, tre, cinque al massimo! Voglio sposare la suocera!

MADDALENA : chissà perchè mio genero non mi ha mai parlato di lei?

EDORADO voleva farle una sorpresa! (Appassionato) Edoardo! Mi chiamo edoardo. Ma per gli amici... Dado. '

Maddalena (ripete meccanicamente) - Dado... Óra vor­rei andare a vedere come sta mia figlia.

EDOARDO- Prego! (Le riafferra una mano, e gliela bacia appassionatamente} Due, tre, cinque minuti al massi­mo! (Sospira) Maddalena...

MADDALENA (sospira) - Dodo...- (Ed esce a sinistra).

Giacomo (fa capolino alta porta eli destra) — E già scop­piata la bomba?

Edoardo - Cosa dici?

Gacomo  (entra, nota che tutto è normale, si tranquillizza) — Niente, niente. Meglio così.

Edoardo - Saprebbe dirmi cos'è che piace di più alla signora Maddalena?

giacomo -        si,   er cunigliolo   'olle  patate  fritte

edoardo - Volevo dire dolci, fiori, profumi.

GIACOMO--tutto

edoardo - Meglio. Mi accompagni nei più vicini negozi. (Si avvia verso il fondo).

GIACOMO - Subito?

edoardo -Sùbito! (Giacomo fa l'atto di togliersi il cami­ce) No! Così com'è. Svelto! (Esce dal fondo, seguito da Giacomo).

riccardo (fa capolino alla porta di sinistra, poi si rivolge verso l'esterno) -. Nessuno. (Entra, seguito da Laura e Maddalena}. Ora che ho spiegato ogni cosa, mi aiu­tino a concludere senza guai il mio onesto imbroglio.

maddalena - E lo chiama onesto?

Riccardo - Sì, perché è servito finora ai miei fortunati affari. Se fossi stato medico, invece, chissà quante tombe di più ci sarebbero al camposanto.

Laura  (nervosa) - Aiuterò lei, ma non perdonerò mio marito di essersi lasciato convincere a fare un simile imbroglio in casa nostra.

Maddalena - Io acconsento a fare la parte di sua suocera
soltanto perché suo' zio è veramente simpatico e non
vorrei dargli un grande dolore.

GIANNI ( entra  mogio  mogio  da destra,   implorando)   -Laura.;.

LAURA .(gli volta le spalle) ~ Non abbiamo nulla da dirci!

maddalena - Pensa che siamo tornate perché la tua mogliettina, a un certo punto, è stata colta da una crisi di malinconia, per averti lasciato solo. Vergognati!

Edoardo (dal fondo, tenendo in mano, un mazzo di rose rosse e due involti) – Sono stato più svelto di un rapinatore! (Sornione) Ma ho lasciato l'infermiere a pagare il conto

(Porge gli oggetti a Maddalena)  In queste .rose c'è la sua bellezza e il mio amore . In questo fla­cone è imprigionata l'essenza del suo fascino. In questi confetti c'è il simbolo della sua dolcezza.

MADDALENA   (emozionata)  -  Non   so  come   ringraziarla,

EDOARDO    ( Scorge Laura, e la indica a Riccardo) - Tua  moglie vero?

riccardo - Già già (Presenta) La mia cara Laura; il  professor Edoardo Fanti, mio zio

LAURA (confusa) - Molto lieta, professore.

EDOARDO Macchè professore. Zio Dado, mi devi chiamare Abbracciamoci  (La abbraccia, mentre  Gianni da parte : frème di rabbia)* e dammi  del tu. Signora Maddalena, vuole accompagnarmi in giardino?

Maddalena — Con piacere  Dado. (Controscena di rabbia di Gianni. Maddalena prende sottobraccio Edoardo ed escono insieme al fondo).

GIANNI ( aggressivo)  Riccardo!  Ti concedo un'ora per dire a tuo zio la verità e per sparire. l

aura (sincera) - Bravo, Gianni. Cosi mi piaci.

GIANNI  Stai zitta anche tu! (A Riccardo) Un'ora, capito? Sessanta minuti. Non uno di più. (Esce a destra).

laura - Finalmente si ribella! Che tesoro! (Esce a destra).

 riccardo (rifacendole il verso) - Che guaio!

olga (fa capolino alla porta di destra) - Richi.

riccardo (sussulta) ~ Eh?... Ah, sei tu?

Olga (entra, affettuosa),- Non  possiamo stare  insieme per qualche minuto?  .

riccardo - Per carità! Sarebbe come dormire sopra la
dinamite, cara. (Si abbracciano, voltando le spalle al
fondo, dove appaiono Edoardo e Maddalena, sotto­
braccio).

edoardo e maddalena.si'fermano sulla soglia della porta. Lui allibito, lei indifferente.

olga (si scioglie dall'abbraccio) - A presto, tesoro. (Ed esce a destra).

edoardo (al colmo dello stupore, si allontana da Mad­dalena e si avvicina al nipote) - Rich-Rich.,.Rich-Ric-cardo!

riccardo (sussulta) ~~ Sì?...

edoardo — Sei diventato matto come i tuoi pazienti? (A Maddalena, indignato) E lei, signora, non dice nulla?

maddalena (sorride) - Per me... Lui (Ìndica Riccardo) può fare ciò che vuole.

edoardo - Ma come?... Suo genero tradisce sua Figlia, e lei?... Lei è d'accordo?

maddalena  (che è sempre rimasta al fondo, fa segno di tacere) - Ssst!... (Sottovoce, indicand verso il giar­dino esterno) Venga a vedere. (Edoardo si avvicina alla porta di fondo. Maddalena lo spinge dolcemente da un lato, ed essa si pone al lato opposto della porta, all'interno della scena).

Gianni e laura passano all’ esterno, sottobraccio, da destra a sinistra. Laura tiene la testa appoggiata sulla spalla di danni. Entrambi hanno un'espressione ro­mantica, felice

edoardo (senza fiatò) - E sua figlia se la intende con un matto!.,. Roba da manicomio!

riccardo - Infatti ci siamo!

maddalena (a Edoardo) - Non si inquieti, Dado.

edoardo - Signora! Le proibisco di chiamarmi ancora Dado. Se lei non si stupisce che suo genero faccia il sentimentale con una matta, mentre sua figlia fa la sentimentale con un matto... Be', per non diventare matto anch'io torno in America! (Fa l’atto di avviarsi verso il fondo).

maddalena (lo trattiene per un braccio) - Aspetti, (Edoar­do si ferma)' La prego.     -

riccardo -• Certo, zio. Rimani. È arrivato il momento delle spiegazioni. Del resto, non ho più paura della verità. (A Maddalena) Cominci lei, per favore.

maddalena -Semplicissimo.; Dado. Io non sono la suocera di Riccardo.

edoardo   (ebete, boccheggiante) ~ Pe-pe... Pe-pe...-''Pe-perchè ?

maddalena - Semplicissimo.  Perché mia  figlia'''non è la  moglie di Riccardo

EDOARDO   (c.  s.) – Eh già..... ( ARiccardo) Ma quella che abbracciavi tu?...

RfCCARDO - Semplicissimo. Non è   una paziente, ma la mia fidanzata.

EDOARDO ( c.s.) - Bo-bò.;. (A Maddalena) E quello sottobraccio (indica verso il fondo) a sua figlia?

maddalena - Semplicissimo. È mio genero.

edoardo ~ II matto.        >

maddalena -Nooo... È sanissimo.      -                                                          :

riccardo-Semplicissimo, eh?

edoardo - Euh!...  Semplicissimo.  (Riflette un  pochino,-poi sbotta)  Non ho capito niente-   

maddalena (cordialmente  ironica) - Ma chi è che l’ ha fatto professore?... Suo nipote non è psichiatra, questa villa è di mio genero e non è" un manicomio. Chiaro?

edoardo (riflette, borbotta, poi) - No.

riccardo - II tuo denaro l'ho investito in un'azienda mec­canica che va benone. Però non volevo darti una delu­sione. Chiaro?

edoardo (idem c. s.)- No.

olga (entra da destra, e prende sottobraccio Riccardo) — Io sono la fidanzata.

Gianni e Laura  entrano dal fondo, sottobraccio.

 laura.'- Noi siamo marito e moglie.

maddalena (prende sottobraccio Edoardo) - E io sono la suocera.

edoardo (sconcertato, guarda tutti, poi domanda) - E io chi sono?

maddalena (affettuosa) - Sei Dado... Sarai mio marito, cioè (indica chi nomina) il suocero di Gianni, il padre d'acquisto -di. Laura, lo zio di Riccardo e di sua mo­glie Olga

giacomo (entra trafelato dal fondo) -   e   'arabinieri!   C'enno 'arabinieri  che  vogliano visita la  crinia.   Finiremo  in  galera!

EDOARDO -   (calmo)   Perché?

GIACOMO - Perché -fuori  del   cancello  c'è  la  targa

EDOARDO-  E  non   avete   pagato  il   bollo?

 GIACOMO-  La   targa  del   Maniomio! ! !   Ma  questo ‘un è Un  maniomio.   Oddio! !

EDOARDO -Come  no?   Siamo  tutti   pazzi.

(contemporaneamente, protestano) Zio! Professore! Dado!

EDOARDO (sorride) - Certo che siamo tutti pazzi.... di felicità! ! (Porge il braccio a Maddalena) Andiamo , cara, incontro ai Carabinieri

RICCARDO (a Olga divertito) - Anche noi! (Idem come prima coppia).

GIANNI ( a Laura)   Pure noi!    (idem come  le  altre  due coppie).

GIACOMO   (ha osservato  con crescente  stupore.   Si  ri­volge  al   pubblico  e  indicando  verso  il   fondo esclama)   -  Quelli  enno  pazzi   'n   sur  serio!!! (Mentre  il  sipario  si  chiude velocissimo.

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