Volete sapere una cosa?

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VOLETE SAPERE UNA COSA?

COMMEDIA IN TRE ATTI

Di

ANGELO ALFIERI

PERSONAGGI

AUGUSTO PERELLI           (Capo ufficio acquisti non più fidanzato)

DIANA MITICI                     (Collega di Paola in cerca di marito)

ANTONIA DELLA PONA    (Amica di Paola e fidanzata di Sisin)

SISIN DEL FANTE               (Nuovo inquilino del palazzo)

ELMAN SAUBER                (Sedicente avventuriero)

ARTURO LANOTTI             (Benestante in cerca di una moglie)

MARIO DEFISIO                  (Un contadino amico di Paola)

SERENA LODDI                  (Capo ufficio vendite in cerca di marito)

PAOLA TIRÀMI                   (Collega di Diana e amica di tutti)

La scena: casa di Paola. Bell’appartamento, mobili di classe, quattro porte due per lato, sul fondo un divano capiente, appesi alla parete quadri completamente anonimi e insignificanti. Oggetti di varia foggia. Un tavolo poco ingombrante e alcune sedie.

Tutte loe commedie di questo autore sono tutelate dalla S.I.A.E.

ATTO PRIMO

Scena prima

Venerdì sera

Paola:                  Anche questa settimana è passata. E le vacanze si avvicinano: (Si allunga sul divano) questa è la cosa importante … a fine luglio non si vede l’ora di  svignarsela a gambe levate lasciandosi alle spalle un anno di lavoro insignificante … veramente quello è assurdo … insignificanti sono i soliti colleghi incapaci che ti portano allo stremo della pazienza. Ed è noto che io di pazienza non ne abbia molta. Mio padre dice che avere pazienza sia da fessi. – “Bisogna esigere”–. Io esigo anche ma i risultati, per adesso, tardano a venire. … Che ore sono? Le ventidue. Saranno in ritardo. Vengono tardi e se ne vanno presto. Li chiamo? Aspetto un po’ ancora. Sembra quasi che li assilli. Non voglio che mi credano una single alla ricerca spasmodica di compagnia … Non si sbaglierebbero. (Si versa un drink). Che schifezza di amaro del cavolo mi ha regalato quello? Mi prende per una cavia? Se lo beva lui. Amaro della nonna dice. Sarà stata una strega. (Campanello). Eccoli! Avanti!

Augusto:      (È piuttosto spavaldo ma …). Allora? Pronti per la sudata vacanza? Posso? (Si versa l’amaro). Ti dirò che tutto sommato quest’anno è andato via senza particolari scossoni, per quel che riguarda  il lavoro mentre a livello sentimentale defluisce stancamente verso un approdo  (vago) … beh, se vogliamo dirla tutta, di sentimentale non è che ….

Paola:                  Mi fa piacere sentirtelo dire. Quindi stai dicendo, sotto metafora, che  avresti intenzione di convolare?

Augusto:      Quale metafora? Te lo dico in confidenza: se trovo di meglio la mollo. Nel frattempo mi accontento di vivere … senza scossoni come ho appena finito di dire. (Si capisce che sta mentendo).

Paola:                  Eh. Bravo! … mentre aspetti che ne arrivi un’altra assaggia e dimmi …

Augusto:     Ottimo amaro. Chi te l’ha portato?

Paola:                  Nessuno! E così, vedendo dall’orizzonte questo approdo avvicinarsi, preso dalle incertezze che gravano sull’attracco, pensi di evitarlo tenendo lontano la barca dalla riva? Cosa credi che siano tutte disposte a farti la corte perché sei il capo?

Augusto:       Ci mancherebbe! Semplicemente ritengo di potermene permettere una migliore. Vale a dire più bella ecco! Un po’ più, come dire, … ora non mi viene il termine. (Idem).

Paola:                  Certo. Ti faccio notare che più belle siamo più veniamo corteggiate. E anche la donna più fedele, quando è sottoposta a pressione, scoppia. “Bummm” .

Augusto:    In sostanza stai dicendo che stare con una racchia sia meglio?! Non te la tocca nessuno! Fa pena. Ovvio! E proprio qui sta l’abilità dell’uomo. Vivere accanto ad una dea lasciandole ad intendere che si tratti di una persona normale …

Paola:                  E comportandoti così pensi di tenerti stretta una dea?

Augusto:      Beh …(Pensa) vuoi sapere una cosa? Mi hai messo in difficoltà. Brava! Sei di grande aiuto. Amiche  sssttt!

Paola:          Speriamo che arrivi Elman a risollevarci il morale perché temo …

Augusto:     Figurati se non viene: non aspetta altro che lo si inviti. (Si siede al tavolo). E così Arturo pare abbia trovato la fidanzata. (Con una punta d’invidia). Penso che la situazione gli sfugga di mano in poco tempo (con superiorità). Devi anche dare in un rapporto … lui pretende solo dedizione totale, non dico sottomissione perché ai giorni nostri sarebbe come dire schiavista ma se andassimo a fondo le parole si ridurrebbero a ben poche per esprimere il concetto. È la mia donna è la mia ragazza  … è tutto suo. Mai un volta dicesse

Paola:                  … In effetti un po’ schiavista lo è! Però è simpatico. Racconta un sacco di belle storielle … ti mette di buon umore.

Augusto:      Non basta. Oggi un uomo sulla trentina dovrebbe avere altro per la testa, oltre alla fissa della “fidanzata”. Vocabolo superato dalla storia, tra l’altro. (Risentito Campanello) Nettamente. Per quel che mi riguarda: nettamente!

Paola:          Lui ha la fissa! Tu invece sei maniaco. Avanti! Ecco la mia collega preferita. Fatto i bagagli?

Diana:         Manca una settimana. Hai premura di partire? Prima il lavoro poi se avanza tempo, il piacere. Diglielo no! Si deve lavorare fino alla morte. Giusto capo?

Augusto:    Queste cose ve le dico in ufficio perché mi tocca: fuori dell’ufficio chi se ne frega. Lo sapete che il direttore deve sentire la voce alta rimbombare per i corridoi.

Diana:        Che passo avanti capo … sei irriconoscibile.

Paola:                  Sta migliorando. Del resto la dedizione totale verso l’azienda è un po’ un atteggiamento da fessi, parlando a proposito dello schiavismo di cui sopra.

Diana:        Avrà capito che lavorare anche di notte, credendo che sia un bene  per la propria salute, non sia poi così vero.

Augusto:     Si può migliorare ragazze.

Diana:        Lo spero! Quel vostro amico mezzo tedesco viene? Sono curiosa di sentire questi suoi racconti leggendari. (Campanello) è lui?

Paola:                 Ho smesso di fare l’indovina un mese fa … entra!

Arturo:       Eccomi qua … eillallà: che bella signorina. Piacere, Arturo Lanotti, giovane in cerca di moglie … possibilmente bella, alta, bionda e leggermente benestante. Quel tanto da fare invidia agli amici.

Augusto:     Non si accontenta mai. Non hai detto che te la stanno fabbricando su misura in Germania?

Arturo:        Credevo ma mi sono illuso. Purtroppo hanno perso lo stampo. È partita!

Paola:          Capisco! E anche stavolta occasione sfumata. Credevamo in un matrimonio imminente e invece … Tanto Arturo che ti importa .. con tutte le donne che ti corrono dietro … una ti raggiungerà. 

Arturo:       Finora mi hanno superato tutte e di gran lunga.

Augusto:      Rincorressero me.

Diana:          Ciao sono Diana, la cacciatrice … a volte pescatrice.

Paola:           Di baccalà! Nel senso della cucina. È molto abile. Non osa partecipare ai concorsi culinari perché li ritiene insufficientemente appaganti.

Augusto:      Mi darei da fare anch’io con lei.  (Infantile).

Diana:          Sì eh? … Mi darei da fare anch’io ma per evitarti … da quel punto di vista è ovvio: sei il capo!

Augusto:      Eh beh è ovvio: sono il capo. Conto meno di voi ma sono il capo! (Si capisce che è arrabbiato con se stesso). Il capo! Un idiota!

Paola:          Attenta a quello che dici Diana … sta cercando nuove emozioni prima che il coperchio si chiuda definitivamente sulla pentola a pressione.  

Augusto:     Hai voglia! … (Esita, poi sbotta). Va bene lo dico, con riluttanza ma: l’ho mollata. Sono libero care colleghe … a dire il vero mi ha mollato lei.(Vergogna).

Paola:         Ma guarda che scemo. L’approdo, gli scossoni e poi … non cambierai mai.

Arturo:       Non era su misura. Sei collega anche tu? Male! Non vi dovreste incontrare fuori dall’ufficio. È un errore capitale. Non fate altro che trascinare i problemi aziendali dentro casa. Io dentro casa trascinerei ben altro.

Paola:         Ma ti scappa di mano prima di entrare. (Gesto di Arturo).

Diana:        Condivido pienamente ma poi casco come una pera ed eccomi qui.

Arturo:       Mi sembra di capire che pure tu sei in cerca dell’anima gemella?

Paola:        Più che l’anima lei cerca un corpo possibilmente appartenente ad un ricco o facoltoso o perlomeno benestante individuo.

Arturo:      Non mi dire? … Cara  Diana capiti a fagiolo. Io posseggo un corpo e sono anche discretamente benestante. L’anima invece, a volte, mi abbandona per lunghi viaggi indipendenti dalla mia volontà.

Augusto:   È un buon inizio. Che lavoro fai?

Arturo:     Beh … è il caso? Siamo qui per divertirci, per passare in allegria un paio d’ore, perché precipitare nella noia discutendo di lavoro.

Augusto:  Eh … allegria. Capirai.

Diana:      Tu cominci a starmi simpatico. (Arturo).

Paola:       E la cosa è grave. Voglio dire … lasciamo che il destino faccia il suo corso, se lo deve fare, sennò gli diciamo di prendere un’altra strada. (Da ad intendere).

Augusto:  Sai indirizzare il destino? Non male!  Indirizza anche il mio. (Ironico. Campanello) chi sarà?

Arturo:    Il destino!

Elman:    È destino che venga a raccontarvi  avventure?

Paola:      Avete visto: è il destino! Tu non ci crederai ma ti stavamo aspettando.

Elman:    Per quelli che non mi conoscono sono Elman Sauber.

Paola:      Per quelli che ti conoscono non sei nessuno. Scherzo dai! Elman è un viaggiatore, un avventuriero. Ha girato tutti e sei i continenti. 

Diana:     Uno in più di quelli conosciuti? Che bravo!

Elman:    Modestamente nevvero … faccio notare che i continenti sono sei e non cinque. L’Antartide dove lo mettiamo? In tasca.

Arturo:   Beh io lo so che sono sei.

Paola:       Nel girare il mappammo ha scoperto che sotto c’è una chiazza bianca. E non è stato facile perché il perno è infilzato proprio lì e non tutti lo rovesciano sotto sopra. Si accontentano di farlo girare. (Allusiva).

Augusto:  Paola sai proprio tutto. Ti propongo per uno scatto di categoria. 

Paola:      Lo vedi che trovarsi tra colleghi serve?

Arturo:    Vedo vedo … io non avendone parlo per sentito dire. Prenderò a pedate chi mi ha detto il contrario. Bene! Sono proprio contento di aver accettato l’invito.

Paola:      Perché c’è lei immagino? Aspetta che arrivi Serena.

Diana:     Mi stai sminuendo per caso? Quella mi fa un  baffo. A tortiglione.

Augusto: Raffinata la ragazza. Gradite un amaro?

Elman:    Ho deciso di non bere più. La mia compagna mi accusa di puzzare di grappa, sbagliandosi clamorosamente. Uno come me non beve grappa. Caso mai dovrei puzzare di whisky, liquore più consono alla mia indole avventurosa. (Si siede sul divano). Dove si va di bello quest’anno? In vacanza dico!

Arturo:    Io in alto mare: in mezzo. Crociera. Ma sì finché non ho moglie me lo posso permettere … un domani si vedrà.

Augusto: Eh beh! Con una moglie tra i piedi chi si muove più.

Diana:     Mentre invece con la fidanzata è tutta un’altra musica. Per quel che mi riguarda il mio moroso dovrebbe avere tutte le attenzioni prima per me e dopo forse per se stesso.

Paola:    Sapete cosa vi dico? Voi due siete fatti l’uno per l’altra. Mi sono sbagliata. Il destino vi sta offrendo la chance su un piatto d’argento. Quella di vivere una vita beata senza pensieri. Io ne approfitterei.

Elman:  Incredibile! Vita beata. (Bussano) Gente …

Mario:   Paola ti ho portato le fragole di bosco! (Da fuori).

Paola:    È il mio vicino. Tanto gentile e servizievole. Entra pure! Ti presento gli amici? Diana, Arturo, Augusto, Elman (convenevoli) ogni tanto ci troviamo per un drink.

Mario:   Abito al piano di sopra e di tanto in tanto faccio visita alla signorina … le porto i prodotti della campagna. Se mi vuoi scusare: vado. (Lascia il cestino).

Paola:   Rimani ... un goccio di amaro? Mi spiace separarmene ma: prego. Buono eh?

Mario:  Ottimo … lo usi per concimare?

Arturo:     Scherzi? È il non plus ultra per i fiori.

Mario:     Davvero? Lo userò. Proprio questo? Ne ho tre bottiglie.

Augusto: Anche la mia ragazza lo usa: risultati eccellenti. (Vuole darsi un tono).

Paola:      Caso mai: ex ragazza!

Augusto: Sottilizzi?

Diana:     Lei è Mario Defisio? Ahhhh ecco! L’agricoltore giusto?

Mario:     Proprio lui!

Paola:     E che agricoltore … questo ne sa una più del diavolo in fatto di peperoni e affini.

Elman:    Lo sai che in sud America esiste il  peperone  blu ,identico ad un certo tipo di banana? (Fa lo sbruffone).

Arturo:    L’ ho vista … L’isola: “Blu Banana” bella grossa. Si sta un po’ stretti ma …  

Mario:    Mi state dicendo che i peperoni sono blu? Per la miseria … e li avete visti voi? (Tutti annuiscono tranne Paola). Mi avete lasciato inebetito. Mi sento un provinciale. Vedrò di aggiornarmi. La mia futura moglie ha ragione quando dice che dovrei consultare internet più spesso. Ma sono restio: temo le bufale. Voi a quanto pare no! Paola vado perché ho fretta.

Diana:   Vieni sabato prossimo a cena che te li cucino. Metodo “scheming” .

Mario:   È la serata delle novità. Paola, passerò più spesso. Va bene! Alla prossima! Ciao. (Esce).

Augusto: Questo è quel Mario che dicevi? Lo sprovveduto? Mi sembra un po’ tonto. 

Paola:     Domani vai al mercato e trovi i peperoni blu … e caspita: un minimo di testa. E tu prima di dare del tonto agli altri pensaci.

Arturo:   Ci penso io. Blu di metilene. Una colorata a cottura avvenuta e …

Diana:    Muore sul colpo. 

Arturo:   Fa morire? Allora niente: gli dici che non li hai trovati. 

Elman:   I peperoni blu quando cuociono diventano verdi. Per cui nessun problema.  (Cerca di fare colpo inventandosi tutto).

Augusto: Allora ci sono davvero! Ragazzi fatemi capire: ci sono o no? Con ’ste favole che girano in rete qui non so più a cosa credere.

Elman:     Da noi non ci sono ma altrove sì! Vi posso raccontare un episodio a riguardo?

Paola:      Basta che non tiri notte fonda. Si sa quando cominci ma non quando finisci.

Arturo:    A me piace sentire le avventure soltanto se ho accanto una donna. Un vezzo mio.

Paola:     Ma pensa? Peccato che non ne veda nessuna. E le presenti amano sentire i racconti stando accovacciate per terra lontano da sguardi assatanati.

Augusto: Siete due bambinone … che spasso. Mi siedo qui accanto a voi.

Diana:     Il discorso vale anche per te … anzi, dovresti dare l’esempio in qualità di capufficio.

Arturo:    Hai toppato caro … il capo non si accovaccia mai. Da che mondo e mondo. Dovresti saperlo. Gli amici sì!

Paola:     Dimmi dove ti vuoi mettere .. lì … là … Diana noi ci mettiamo qui.

Elman:    Non dite che sono io a farla lunga perché non è vero. Dunque, anni fa … (Campanello, rimangono in piedi)  beh allora ditelo:  –“Non venire più”! – E io me ne sto a casa a far bollire i peperoni.

Paola:     Se non vedi l’ora di uscire di casa! Entra pure.

Serena:   (È molto bella, sa come farsi circondare dagli uomini. Arturo ed Elman la vedono per la prima volta e Augusto non capisce più niente al solo sentirla nominare). Quante novità stasera … salve … che simpatico benestante … anche tu. Sono Serena  Loddi capoufficio vendite. Collega del … lui.(Augusto).

Arturo:   Ma davvero?  Devo ricredermi sui colleghi che si incontrano fuori dall’ufficio. Sono estasiato e commosso.

Augusto: A chi lo dici! Ciao Serena. Sono qui. Mi hai ignorato

Paola:      … Che novità! (Si riferisce a quello che ha detto Serena). Vedi Serena, Arturo lo dice a tutte appena le vede ma poi nell’arco di cinque giorni si dimentica tutto. 

Diana:     È così? Mi ero già illusa.

Augusto: Arturo, non puoi pretendere di fidanzarti seriamente con una donna di classe e uscirtene con battute simili. Non dire niente … lascia che verifichino da sole lo stato di commozione.

Paola:     Come quello in cui versi. Asciugati la bava “fidanzato” .

Serena:     Si sono lasciati. Le risate.

Diana:       Purtroppo lo sappiamo. Dopo un tentativo di eludere la verità ha avuto il coraggio di confessare. Con riluttanza. Quando deve esprimere stati d’animo avvilenti ama usare parole grosse.

Serena:     Comunque io non credo mai a quello che dicono gli uomini, amo verificare di persona.

Arturo:     Diglielo … molto lieto: Arturo Lanotti, aspirante fidanzato … tuo se credi … non dire niente … amo indovinare … stai pensando che …. Che …

Serena:    Prima di intraprendere avventure sentimentali di solito rivolgo alcune domande di rito al pretendente.

Arturo:    Giusto! Logico. Prego. (Con aria di chi crede nei propri mezzi).

Serena:    Sei benestante, gentile, educato, affabile, coscienzioso, deciso, magnanimo, poco geloso, poco invidioso, poco credente?

Arturo:    (A tutte le domande annuisce ma) Sono molto credente mi spiace.

Serena:    Peccato! A causa di una sola risposta errata non mi potrai avere.

Paola:     Quando si dice la rogna. (Arturo rimane basito).

Diana:     Io non faccio mai domande di rito … raccolgo il passabile senza espormi inutilmente confidando nella sorte.

Elman:    Donna moderna. Libera da preconcetti. Mi presento: Io sono Elman Sauber di professione giramondo. Ti prego, non mi farmi domande perché non ho risposte. Tuttavia sono commosso pure io.  

Serena:   A quelli come te non si fanno domande … si prendono e basta. (Elman si gongola stupidamente).

Augusto: E a quelli come me?

Serena:   Tu sei fuori concorso: sei il capufficio acquisti. (Augusto si siede mogio).

Paola:     Sposati quella che hai tra le mani dammi retta. Non cercare il pelo nell’uovo. Fai atto di contrizione per riavvicinarla. Ricordati che la migliore è sempre quella che si ha accanto. Ma lo scopri dopo quando se ne è andata.

Elman:    Che serata … è come ritornare a scuola.

Diana:     Lo avete demolito questo pover’uomo … è benestante … dai vieni ad accovacciarti qui sul divano.

Arturo:   Ti faccio pena eh? Tu no! anzi …

Paola:     La prossima volta stai più attento a quello che dici. Rispondi bene! Sauber raccontaci qualcosa.

Elman:   È una parola … io sono sensibile, davanti a certe bellezze faccio fatica ad esprimermi. La voce si rompe in gola. Rischierei di balbettare. Subisco il fascino femminile in un modo devastante senza sapere il perché.

Paola:    Chi l’avrebbe mai detto. Lo dici per far colpo o perchè pensi già di averla conquistata? (Serena)

Serena:  Sono affascinata degli avventurieri.

Augusto: (Si alza di scatto). Io quest’anno salirò sulla cima del monte Bianco.

Serena:  E chi se ne frega … ho detto avventurieri non idioti. (Smacco totale per Augusto).

Elman:  Uno se le cerca … vedi, la mia compagna temporanea, quest’anno, ha deciso di passare il periodo di vacanza in Australia lasciandomi libero di viaggiare  da solo per le foreste del sud America. Accodati.

Paola:    Casualmente eh … (sarcastica).

Serena:  Affascinante: sono già entusiasta. È pericoloso?

Paola:    Vai pure … vorrà dire che tra un mese avremo un'altra all’ufficio vendite. (Smorfia di Serena).

Diana:   Mentre tu Arturo dove vai?

Arturo:  Dipende: se vado da solo, qui nel mediterraneo, come da programma, se vado in compagnia, là nell’oceano!

Augusto: Sei il re delle motonavi. Perché non sorteggiamo il partner? (Speranzoso).

Paola:   Buona idea. (Prende un mazzo di carte). Carte uguali coppie fatte? Due assi due re e così via? Prego pescate. 

Augusto: Io io: prima il capufficio, che, faccio notare è libero uccel di bosco. Suo malgrado. Donna!

Serena:   Asso!

Arturo:   Re!

Paola:     Donna. E no è! Io con te non vado da nessuna parte. Non lo pensare nemmeno. Per carità. Lo vedo già tutti i giorni. Piuttosto vado con Mario nell’orto a raccogliere patate e peperoni blu.

Augusto: Non sono malato!

Diana:     Re! Bene, partiamo assieme … le carte hanno detto sì e non sarò certo io a mettermi di traverso.

Arturo:    Non sia mai! Mettersi di traverso è pericoloso. Oltretutto le carte non mentono mai. Scherziamo? E poi sei una bella ragazza. (Guarda il pubblico esprimendo soddisfazione sfregandosi le mani). Stavolta … non sarà il massimo della bellezza però …

Elman:   Tocca a me!  Vediamo … Asso! Destino! Destino cari. Chi osa  intromettersi? Non io di certo.

Serena:  Sono proprio contenta dell’esito. Mai mi sarei aspettata di finire in Amazzonia con uno sconosciuto.

Elman:  (Pensa). Sarà un bene affidare alle carte il nostro desiderio di vacanze stravaganti?

Paola:    Nel mio caso: no!

Serena:  Sono certa che se riprovassimo otterremmo lo stesso risultato.

Diana:   Fiducia cieca proprio. … ma è meglio non riprovarci. Caro Arturo ben venga questa estate folle.

Arturo:  Nel senso del termine  o metaforicamente?

Diana:   In tutti i sensi. Siamo anime in cerca di compagnia dopo tutto.

Paola:   Dopo! Tutto!

Augusto: Ho imparato la lezione: mai tentare la sorte con le colleghe. (Si siede mogio).

Paola:   Dammi retta sposati quella.

Augusto: Fossi scemo! Mi ha voluto lasciare? (Stenta a dirlo). Bene, ne cercherò un’altra.

Paola:   Che non dev’essere la sottoscritta. Ti faccio conoscere un’amica se proprio ci tieni a strafare. La chiamo subito? Non dire che ti trascuro.  – “Antonia cara sono io Paola … eh … mah … non mi dire … a volte il caso” – Mi stava per chiamare. – “ … Ma pensa che combinazione … veramente? … Sabato sera … il prossimo … altroché … saresti la benvenuta … a sabato allora … ho un amico in cerca di compagnia … benestante  … ciao!” – Ecco fatto: viene a cena, contento?

Augusto: È bella almeno? (Impaziente, emozionato).

Paola:   Ma scherzi? È stata una miss non so cosa.

Augusto:  Caspita, una miss! Molto bene. E dici che se dovessi accennarle qualcosa accetterebbe? Uscirebbe senza tante storie?

Paola:      Ti ripeto non faccio più l’indovina da mesi.

Arturo:    Augusto mi sembri un po’ sbarellato. L’astinenza ti ha trasformato in lupo mannaro?

Augusto: Cosa dici? Senti questo. Ho una dignità.

Paola:      Finché è una …

Arturo:    Penso che la serata sia giunta al termine prima del previsto e pertanto ritengo opportuno congedarmi. Diana, so di pretendere un po’ troppo. Ti accompagno a casa?

Diana:     Dovrei abbandonare l’auto qui sotto, e non mi va.

Arturo:    Perfetto! Come non detto. Scusa.

Diana:     Ragazzi ci vediamo sabato. Elman, spero proprio che settimana prossima ci racconterai una storiella delle tue che mi dicono favolose. (Esce).

Elman:    Sono venuto per quello ma la serata ha preso una piega diversa. 

Serena:    Piacevolmente diversa. Si è fatto tardi. Accompagnami fin sotto.

Elman:    Se dicessi che sono venuto per questo motivo mentirei ma giacché mi ritrovo, prego! Allora ragazzi a sabato. Scusate la fretta. Sono costretto dagli eventi. (Escono).

Arturo:    È affidabile questa Diana o no?

Paola:      Sìììì! È mia amica!

Augusto: Ah beh allora …. Se è tua amica. Ricordati di quell’altra di amica .Non lasciarmi morire senza nemmeno averla  potuto conoscere per un istante. (Supplice).

Paola:      Sei in uno stato pietoso figlio mio.

Augusto: Voglio avere accanto una donna che mi capisca, che mi stimi, che mi adori e  tutto il resto. Esattamente una completamente diversa da Elena. Mi raccomando Paola. Sono nelle tue mani. A lunedì. (esce).

Arturo:    La conosco?

Paola:      No! Credimi non perdi niente. Sembra giovane ma ha già quarant’anni!

Arturo:    Gli stai facendo uno scherzo? Brava!  

Paola:      L’hai visto? Mi sembra un morto di fame.

Arturo:    Anche a me. Ciao!

Paola:     Mentre invece  lui no! Non fanno altro che inventarsi avventure per tentare di accalappiare qualcuna pensando che siamo delle fessacchiotte scese dai  monti col fazzoletto in  testa e il cestino dei funghi sotto il braccio … insomma … qualche balla ce la inventiamo pure noi per portarci a casa qualcuno in grazia di dio. Va detto per correttezza. Parità di genere. Un po’ furbe lo siamo diventate. (Si avvia verso la cucina, si gira verso il pubblico). Per fortuna dicono che la società sia cambiata, che si sta bene finché si è single, che la vita di coppia sia stressante e via dicendo  … ma quando arriva una certa età, rimanere soli fa paura.  A tutti!

Scena seconda

Il sabato successivo

Paola:    (Campanello) Nemmeno il tempo di preparare la tavola (Esce dalla cucina). È un po’ presto tra l’altro. Chi è?

Sisin:    Sono Del fante signora, il nuovo inquilino.

Paola:   Cosa vuole da me questo (Tra se). Ha bisogno?

Sisin:    Dal momento che suono direi di sì!

Paola:   Perspicace! Entri! Salve, Paola Tiràmi. Piacere.

Sisin:    Il piacere è solo mio. Mi creda solo mio! Mi sono permesso di disturbarla perché una signora, giù in portineria, mi ha lasciato questa lettera pregandomi di consegnargliela al più presto ed essendo una persona zelante ho preso alla lettera l’incarico.  (È un po’ ossequioso).

Paola:   Fin troppo zelante. Chi era il latore così stanco da non voler salire nemmeno con l’ascensore?

Sisin:   Signora non faccio il mago … non lo so!

Paola:  E se fosse stata una bomba?

Sisin:   Sono zelante non cretino. Mi vuole offendere!

Paola:   Mi scusi non volevo …  si accomodi un attimo. Sto attendendo degli amici. Facciamo una cenetta prima di partire per le vacanze.

Sisin:    Beati voi che partite … sono dieci anni che non vado in vacanza. 

Paola:            Indigenza? Perso il lavoro? 

Sisin:   Tutt’altro.

Paola:  E allora perché?

Sisin:    Traslochi continui. Precariato perenne. Insegnante! Avendo la fidanzata qui in città da sei mesi ho pensato di prendere casa il più possibile vicino a lei …  confidando  anche nella definitiva assegnazione della cattedra da parte del ministero. Se capiterà un’altra occasione di incontrarci le racconterò, ora devo proprio andare. 

Paola:   Abitando nello stesso palazzo avremo certamente occasione. Arrivederla. (Esce Sisin). Boh! Chi lo capisce è bravo. Di chi sarà? La leggo dopo. (Torna in cucina .. telefono). Qualche defezione.  ­– “Pronto … sei tu … sali pure … non stai bene … figurati … a dopo le vacanze allora … ciao.” ­– Cosa racconto a quello? È tutta la settimana che mi bombarda di domande … e quanto è alta e quanto pesa e cosa mangia e si trucca bene e che cavolo me ne frega … ho fatto l’errore di chiamarla in sua presenza e adesso la pago. Sono troppo altruista. Pensassi una volta a me stessa! Chi lo tiene? Boh!

Arturo:   Si può? Eccomi qua … dov’è la mitica Diana? Madonna: fremo.

Paola:     Non sai nemmeno chi è e già fremi?

Arturo:   Il sorteggio ci ha accomunati. Quindi. È una settimana che faccio e rifaccio la valigia senza sapere quello che ci infilo. Ho perfino messo delle cartoline che mi spedivano gli amici anni fa e un paio di stivali e una pipa.

Paola:    Non ti ho mai visto così preso dalla frenesia per una donna. Stai invecchiando? Quando si arriva ad una certa età si corre ai ripari. Chi capita capita: basta che respiri.

Arturo:   Non glielo dire che ho già trentacinque anni. 

Paola:     Capirai che problema … oggi, se ci si sposa, non è prima dei quaranta.

Arturo:   Si ma tu non glielo dire. Col tempo poi ci si affeziona ci si dimentica. Si sorvola.

Augusto:  (Entra come un fulmine, è agitato). Sono in anticipo per fortuna: tieni queste bottiglie, i dolci, le … ciao, non ti avevo visto. Roba di classe eh … non voglio essere accusato di sciatteria.

Arturo:    Non lo penserebbe mai nessuno. In quanti siamo? Mille? Calmati! Sembri un adolescente. Senti, lo dico proprio perché ho tanta esperienza nel settore: non vorrai farti trovare già qui quando arriva?! Nasconditi di là almeno. Lascia che si incuriosisca. Che dica: –” Ma dov’è quel giovane che mi vuole conoscere, sono ansiosa di vederlo”– . La vorresti privare di questa aspettativa? Se non la incuriosisci bene non ti guarda nemmeno.

Paola:     Espediente miracoloso. Scherzi? (Scuote il capo).

Augusto:  Non esco dalla camera se non dopo una supplica prolungata. Mi raccomando chiamatemi a più non posso. Per darmi importanza fingerò di chiamare il direttore? Sento già di amarla.

Paola:    Queste “miss” la mettono giù dura. Stai attento. E non farti interrogare.

Augusto: Ci mancherebbe! Scendo a sistemare l’auto e poi mi fiondo di là (esce).

Arturo:  È messo male questo. Non sta più nella pelle per una che non sa nemmeno chi sia?

Paola:    Lui, mentre tu eh … Antonia non viene! Ma porca miseria. Ha chiamato poco fa.

Arturo:  L’hai visto? Quello si suicida! Inventati qualcosa.

Paola:   Che cosa mi invento! Ormai è tardi, anche se dovessi chiamarne un’altra a quest’ora (Campanello). Chi è?

Mario:  Mario!

Paola:   Mamma mia! … (Si aggira pensosa). Gli mettiamo una parrucca a questo? Un po’ di rossetto … eh?

Arturo:  Ma dico, stai bene?

Paola:   Non molto! Per la miseria. Ma anche lei però … mi lascia nella emme.

Mario:  Entro?  Entro! Ciao! Metti in frigo.

Paola:   Quanta bella roba. Era il caso? … Senti Mario, da quanto ci conosciamo? Da sempre!

Mario:  Da quando abiti qui. Ti vedo un po’ strana … Stai tentando di dirmi qualcosa o mi sbaglio?

Paola:   Ti prego dimmi di sì! (Implorante).

Mario:  Me lo chiedi adesso? Ormai sto per sposarmi.

Arturo:  Lo stai depistando, lo illudi. Paola  sii chiara.

Paola:   Non sono Chiara, sono Paola. Madonna che situazione. Ascoltami attentamente … vieni di là. Ti prometto non so cosa ma in seguito … Hai già recitato qualche volta?

Mario:  Certo! Ho una compagnia teatrale. 

Paola:   Però! Non lo sapevo. Sarà più facile allora: vieni. Non l’hai mai detto!?

Mario:  Non ce n’ era motivo. Non mi trascinare in qualche pagliacciata. Dimmi cosa devo fare.

Paola:   Ti scongiuro: vestiti da donna.

Mario:  Una cosa da niente … uno viene invitato a cena e per caso si deve trav … perché da donna?

Arturo:  Quella che doveva venire non viene.

Mario:   Ah ecco, non viene. Tanto c’è Mario. L’avatar.

Arturo:  Se sei avvezzo non fai fatica.

Mario:   Falla tu!

Arturo:   Sono totalmente negato per il teatro. Lo sanno tutti!

Mario:    Invece io … Ma guarda questa?!  Che duri poco … poco!In caso di necessità intervenite. Non lasciate precipitare gli avvenimenti in modo irreparabile. (Vanno in  camera).

Arturo:    I casi sono due o le prendiamo o le prende lui.

Serena:   Eccomi qui … non c’è? Detesto arrivare per prima.

Arturo:   Arriverà! Che lusso. Girati un po’? Mi fai singhiozzare dall’emozione. Non trovi che a volte i sorteggi siano imprecisi nel dispensare fortuna?

Diana:    (Entra pavoneggiandosi). Ciao Arturo. È il mio sorteggiato. Penso che i sorteggi siano il mezzo migliore per combinare eventi. Meglio affidarsi al caso.

Arturo:    Ecco! Lo stavo giusto dicendo a lei.

Serena:   Oh!

Diana:     I bagagli sono pronti?

Arturo:   Beh … Non del tutto. Non vuoi sapere dove andremo? (Rassegnato).

Diana:    Il mezzo all’oceano hai detto.

Serena:  Le risate … oceano …

Arturo:  Insinui?

Paola:   (Rientra). Mamma mia che serata si prospetta … siete già qui … meglio.

Arturo:  Tutto a posto?

Paola:    Hai voglia! … C’è miss mondo di là … è un po’ suscettibile, non la contrariate. Vi prego non la contrariate. Se dice rosso, rosso dev’essere. 

Serena:  Che caratterino. È più bella di me?

Arturo:   Scherzi? Bellezze così non se ne vedono più da decenni.

Diana:    Chi sarà mai …  Cleopatra?

Paola:     Eh … di profilo assomiglia. Qualche tratto barba … ro. Speriam …

Augusto: Che volata. Ciao a tutti! … sta tardando? (È entusiasta e fuori controllo).

Paola:     È di là! Chi manca? Elman: il solito! 

Serena:   Non è mai puntuale? Se vuol uscire con me  o lo diventa o lo faccio diventare.

Arturo:   Brava! Il rigore è alla base di qualsiasi impresa.

Augusto: Dove mi posso appoggiare? Qui? Sì qui! Vado in camera? Mi avevate detto che sarei dovuto andare di là. Niente, sto qui. (Si mette in posa vicino al piantone del lampadario). Se sapeste che fatica ho fatto per sganciarmi dalla fidanzata. Si ostina a credere che ci dobbiamo sposare quando sa benissimo che è finita. Le ho dovuto far credere che c’era una riunione al vertice. (Infantile).

Paola:   Che scusa. Originale! Credo che tu sia l’unico rimasto a raccontare certe cose: a vuoto!  Ah no, gli è rimasto impresso il ricordo di aver avuto una fidanzata … che non dovrebbe nemmeno essere chiamata così. Non usare parole antiche. Fuori testo.

Augusto: L’ho lasciata! Senti un po’ se ho la febbre? Sono un po’ confuso. Eh eh … ho detto qualcosa di sbagliato? (È completamente in balia degli eventi).  

Arturo:   Ma no! Ripeti?

Augusto: Che cosa?

Paola:    Mamma mia come s’è ridotto. Farnetica. Credimi a volte è molto meglio non lasciarsi, si eviterebbero disturbi improvvisi del comportamento.

Augusto: Dici così perché non la conosci.  Per vendicarsi è capacissima di mangiare la foglia e venire qui.

Serena:  Vendicarsi di chi? Che elisir hai bevuto: quello di lunga demenza?

Paola:   Qui di foglie se ne mangiano poche e nemmeno peperoni diversamente colorati. Siediti! Respira a fondo. Preparati all’evento. Cosa dici Arturo, è il caso di farlo accomodare di là fino a notte fonda o confidiamo nelle spiritosaggini di Elman?

Arturo:  Proporrei di bere a più non posso, per alleviare il dolore.

Diana:   Stai male? Il viaggio ti preoccupa?

Arturo    Ma quale viaggio … noooo: figurati.

Serena:   Beviamo allora (Campanello) eccolo … che emozione ragazzi. Sembro una scolaretta … mi devo controllare. Mi devo controllare. Sembra quasi che …(Assume un certo tono).

Paola:   Avanti prego! Ehi, non è lui. Abbassa le piume. (Serena).

Sisin:   Scusate l’irruzione. Signorina oso presentarmi da lei perché non conosco altri qui nel palazzo,  non avrebbe dei peperoni … mi sono accorto di non averne. A me la peperonata piace molto. (Timido e impacciato).

Paola:   Di che colore li vuole?

Sisin:   Qualsiasi … anche blu.

Arturo:  Esistono davvero allora? 

Paola:   (Mentre va in cucina). Lo diceva per dire. (Rientra). Non ne ho.

Sisin:   Come non detto: scusate.

Augusto: Rimanga! Abbiamo tanta roba da sfamare un esercito.

Sisin:   No, mi vergogno … non conosco nessuno. Mi sono trasferito proprio ieri in questo palazzo e non vorrei che mi si tacciasse di scroccaggine. Sembrerebbe che lo abbia fatto di proposito. (Timido).

Paola:   Qua dentro di proposito facciamo poche cose: tutto è spontaneamente  studiato nei minimi dettagli.

Augusto: Esatto. Pensi che sto per conoscere una donna favolosa.

Arturo.  È vero. In questo momento è alla toilette per il restauro.

Diana:   Sono proprio curiosa di vederla ’sta rarità.

Serena:  Capirai. Una che si chiama Antonia. (Sisin è sorpreso).

Paola:   (Tra se) Adesso si chiama Antonia. Che dio ce la mandi buona. E parlo per sentito dire sennò. … Chiamo Elman?  Ma sì!

Sisin:   Conosce la mia fidanzata?

Paola:   No!

Sisin:    Antonia è la mia fidanzata. Come mai è qui?

Diana:   Sarà un caso di omonimia. (Lancia un’occhiata a Paola).

Sisin:    Spero di sì!

Paola:   Sicuramente. In Italia ci sono tante Antonie …  non si contano nemmeno più!.  

Elman:  (Entra all’improvviso). Eccolo qui il vostro narratore … (Si guarda attorno fingendo di non vedere Serena). Non vedo la mia musa?

Serena:   (Casca in pieno nella trappola). Ma sono qui. Che sciocco, mi fai trasecolare. (Si butta tra le braccia di Elman e finisco entrambi sul divano).

Paola:   Tra un paio di minuti trasecoleremo tutti.

Augusto: Io per primo.

Arturo:   Ne sono convinto!  

Paola:    Andiamo a finire direttamente nell’altro secolo.

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Scena prima

subito dopo

Mario:        (Entra trascinato da Paola. Nelle vesti di Antonia. Tutto sommato è passabile, ha  un qualcosa di femminile ed  è truccato in modo impeccabile tanto da renderlo irriconoscibile).

Paola:   Vi presento Antonia .. la mia amica e compagna di scuola. Non farti trascinare. È timida. Guardate che meraviglia. Donne così se ne vedono poche.

Mario:  Sono l’ultima rimasta.  (Gag a piacere).

Paola:   Come può vedere non è lei?

Sisin:    Certo. Stesso nome ma fisico ben diverso. Credevo che la mia adorata futura moglie fosse qui a mia insaputa,  ma si tratta di una banale omonimia.

Paola:   È evidente! Questa Antonia ha delle caratteristiche straordinarie.

Mario:  Hai voglia … nel senso … spero ancora per poco.

Augusto: Antonia … stavo aspettando questo momento da una settimana. Premetto che sono libero da impegni. Ti trovo adorabile. Che emozione. (Si comporta come un bambino).

Mario:    A chi lo dici! Stammi lontano per favore … fa caldo.

Augusto: È la stagione. Sei davvero bella come dicono le cronache.

Paola:     Oh! perché la vedi d’estate altrimenti …  Mario … Maria Antonia. Il secondo nome: Maria. È così bella che mi manda in confusione … dicevo gradisci qualcosa … un amaro della casa?

Mario:   Quell’amaro? No grazie!

Diana:   (Si avvicina all’amica, sottovoce). Da che tazza del cesso l’hai tirata fuori questa?

Paola:   (Idem). Stai al gioco per la miseria … non vedi che è quello del piano di sopra. 

Diana:   Oh madonna che anno. L’hai sistemato per bene. Non si è presentata? Ha mangiato la foglia?  E questo da dove sbuca? (Sisin).Ne parliamo dopo. Arturo. (Nel frattempo Augusto gira intorno a Mario, gag a piacere).

Arturo:  (Finora ha confabulato con Elman). Dimmi cara … sei splendida lo sai? Chissà che figurone faccio sulla nave che ci porterà a Macao con te accanto (Cedimento di Diana).

Diana:     Macao … che favola … in quale dei sei continenti si trova?

Augusto: In Asia.

Mario:    Bravo! Stammi lontano perchè d’estate tendo a puzzare di … (Guarda Paola) il deodorante, quello buono l’ho perso … sul trattore. Quello della trattoria.

Paola:     Sbadata! Perdi tutto. Ti posso dare il mio: antistall … atico. Che bella serata ragazzi … chi se lo sarebbe aspettato? A volte organizzo eventi da far paura.

Elman:   Davvero! A volte basta un niente … e così lei sarebbe quella favolosa amica che è stata a suo tempo miss .. miss?

Mario:    Mi scappa …

Paola:    Antonia suvvia … miss – talla … lo assegnano raramente ma quando lo assegnano è perché hanno individuato quella giusta.

Augusto: E si vede. Ti vorrei proporre un viaggetto … scusa l’impertinenza. Così su due piedi. Sei tanto affascinante che straparlo. Per esempio si potrebbe…

Paola:    Si commuove facilmente.

Diana:   È vero. (Intanto mangiucchiano e bevono). E non solo lui.

Arturo:  Siamo tutti commossi. Il sorteggio ci ha scombussolati. 

Sisin:   Non vorrei dare l’impressione di uno che parla per niente ma questa signorina ha i tratti di una persona che ho intravisto stamattina in ascensore e che non riesco a mettere a fuoco nitidamente.

Paola:   Hai già degustato l’amaro?

Sisin:   Sìììì: ottimo!

Diana:   È quello. Inibisce la pupilla. Elman, narraci qualcosa.

Serena:   (Ha bevuto un po’ di più del dovuto). Forza Elman spara.

Elman:   Vi narrerò quella dello scatolone.

Paola:   Ancora! Cambia! 

Augusto: Mi siedo qui accanto a te? Amo ascoltare le storielle solo se seduto accanto ad  una donna.

Mario:  Ma pensa, e ti siedi qui … ah sì … lontanino però … una fidanzata non ce l’hai?

Augusto: Non più. Non lo vorresti diventare tu?

Diana:     Sei qui per quello. O no?

Mario:     Certo! (A volte si scorda di simulare una voce femminile).

Paola:      Quella promessa moltiplica.

Serena:    Che promessa?

Elman:    Allora o vi racconto o si va a cena!

Arturo:  Paola, è solo un momento: passerà … sto pensando al viaggio cara. Favoloso. Toccheremo le Molucche.

Diana:    Non mi dire? Le tocchiamo tutte?

Serena:  O tutte o nessuna. Elman, tu le hai toccate?

Elman:  Sono piuttosto mollicce.

Paola:   Oh! … Che esperienza. Il posto più lontano che ha raggiunto è il bagno di casa. (Tra se).  … Antonia ti vedo in difficoltà?!

Mario:   Affatto. Comincio a divertirmi. In questi panni. (Sarcastico). Ho alle spalle anni di teat … e così mi stavi aspettando da una settimana?

Augusto: Quando ho saputo che saresti venuta da Paola ho lasciato la mia  compagna.

Mario:   Hai fatto male … meglio tenersi quella che si ha.

Augusto: Mi hai demolito.

Mario:   Meglio che lo faccia io credimi …

Paola:    Sembrate fatti l’uno per l’altra. (Ride).

Mario:   Sembriamo ma … se vai a fondo qualche tara genetica c’è. (Guarda Paola che ride).

Arturo:  Beviamoci sopra.

Diana:   Meglio!

Elman:  C’è qualcosa stasera che non so come definire.

Paola:    Strano? Proprio tu lo dici.

Serena:  Io mi sento un po’ strana … ho passato la misura.

Augusto: (Si è messo in un angolo a pensare). Paola non sei più mia amica. Mi avevi promesso che Antonia si sarebbe lasciata corteggiare e invece è scontrosa. (Da bambino stizzito).   

Mario:   Quella vera … (Sta per fare una gaffe). Dammi tempo. Ci conosciamo da un quarto d’ora … diglielo Paola … ci sono i ruoli da rispettare. Tu fai quello del corteggiatore e io quello della pollivendola … perché qui di polli … (Guarda Paola).

Arturo: Che simpatico … simpati – ca: a volte mi confondo. L’emozione.

Diana:  Anch’io. Forza Elman la storiella … Serena ispiralo prima che sia troppo tardi.

Serena:  (Ormai brilla). Vieni di là … cucino io. Pollo alla cacciatora.

Elman:  Ma Serena cosa dici?! Paola non ha polli!

Paola:            Questo lo dici tu. Ne ho uno di settanta chili.

Arturo:  E oltre. Lei cosa ne pensa?

Sisin:    (È rimasto in un angolo). Dice a me? Mah … mi sto divertendo. Spero solo che alla mia ragazza non venga in mente di venire qui a trovarmi. Non è ancora venuta perché abito all’ultimo piano di questo palazzo solo da ieri. Non trovandomi è capacissima di suonare a tutti i campanelli e di mettere in piedi una tragedia per nulla punendomi ingiustamente per fatti mai avvenuti. Per me è gelosa. … Dice che ama fare improvvisate.

Diana:    Anche noi.

Mario:    Oh … io in particolar modo … diciamo che me le fanno fare.

Paola:     Se andassimo a tavola?

Elman:   Meglio … forza futura compagna di viaggio reggiti a me. Questo sorteggio mi pare un tantino azzardato. … ti piace bere?

Serena:  Non lo faccio mai … mai!

Augusto: È la prima volta che la vedo così malridotta. Fuori dall’ufficio. Scusate ho tentato di fare una battuta. (Ride da solo).

Mario:    Però che attorone. Sei simpatico, perché sono già impegnata con Tatuccio Tettitatti altrimenti ti correrei dietro …

Arturo:  Anche a me corrono dietro … ma mi sorpassano.  Per dire …

Paola:    Antonia, potevi dirlo che eri fidanzata. Credevo che fossi single.

Mario:   Anch’io … poi ho visto lui e ho cominciato a sbandare.

Augusto: Allora una speranza ce l’ho?

Arturo:    Due! (Dice a Elman che si tratta di Mario).

Elman:    Tre!

Paola:     Volete giocare alla morra? 

Sisin:      Eppure io l’ho già vista lei … ma dove? Antonia … che strano … stesso nome … fortunatamente avete due volti diversi.

Paola:     Pensa che siamo amiche da secoli.

Diana:    Quando arriverà l’originale poi … Elman è un tipo originale ma stenta a stupirci stasera.

Elman:   Per forza non mi lasciate parlare … andiamo di là perché questa pesa  e dorme in piedi. Ehi, avventuriera sorteggiata siamo arrivati.

Serena:   (Si riprende all’improvviso). I bagagli … dove siamo?

Elman:   Dove siamo!?

Paola:     In municipio … ti stai per sposare (Ridono tutti).

Serena:   Chi è il fesso … Elman caro. Dov’eri finito.

Arturo:   Alle Molucche! Augusto, perdonami l’ardire ma vedo la ragazza in difficoltà,  cosa ne dici se la lasciassimo libera di tornarsene a casa a riposare? È molto provata dall’evento.

Mario:    Eh! Molto. Gli eventi mi “provano”.

Elman.    Si vede! (Ridacchia).

Augusto: Sulla promessa che ci rivedremo domani. Io non vado più in vacanza. (Triste).

Serena:    Fai un errore.

Mario:     Domani? … sei un uomo interessante, non c’è dubbio ma, come ti dicevo, purtroppo, ho già un fidanzato … molto geloso, molto abile nella scherma.

Augusto: Sono stato tradito da un’amica … mi ha ingannato.

Mario:     Eh le amiche: vatti a fidare! È stato bello e istruttivo. Come si dice: –“Impara l’arte e mettila da parte” –. 

Paola:             Ringraziarmi per l’opportunità.

Mario:    Mi mancava!

Diana:    Allora ci lasci, non ti fermi a cena?

Mario:     Mi spiace … devo cambiare il pannolino. Alla prossima recita … volevo dire: festa.

Arturo:    Che attrice! (Vanno tutti in sala da pranzo).

Augusto: Se pensa che mi arrenda tanto facilmente si sbaglia.

Scena seconda

Tre settimane dopo. Al rientro dalle vacanze

Sabato sera

Paola:   (Entra con la spesa, va in cucina e rientra in scena). Vita da single. Nessuno che ti aiuta, nessuno che si preoccupa per te ma tutto sommato si ha la libertà … per fare cosa poi è tutto da vedere. Tra un po’ ascolteremo le avventure dei sorteggiati e allora sì che ne sentiremo. Oh dio non ho ancora letto la lettera che mi ha portato quello. È ancora qui! Vediamo. Chi scrive?  Si mandano ancora lettere? Se non conosci l’email si giustifica. – “ Cara Paola! – Insomma mi sembra un po’ troppo. – “ Non avendo il tuo indirizzo elettronico” – Esatto! – “ Ti scrivo  queste due semplici righe” – A me pare un romanzo – “ Sono la ex fidanzata di Augusto, so che siete molto amici” – Qualcosa sa! – “ E per questo oso interpellarti. Da qualche tempo Augusto si comporta come un bambino” – Da qualche tempo? Diciamo da sempre. – “ Non vorrei che dopo la mia decisione di lasciarlo addivenga ad  un gesto inconsulto”. – Ma come parla questa? Chi si somiglia si piglia e quindi bla bla bla, hai capito: teme! E lo viene a raccontare a me. – “A volte quando siamo a letto pensa di giocare al ” – Le risate. La metto in camera onde evitare tafferugli. (Esce e rientra subito). È un bambinone.

Antonia: (Bussa). Paoletta ci sei?

Paola:     Oh mio dio Antonia … sarà quella vera o quella finta? Mi ero già scordata. Entra! Sei tu in persona. (Convenevoli).

Antonia:  Hai visto che sono venuta?

Paola:    Un po’tardi ma … 

Antonia:  Dai racconta, come è finita poi quella sera?

Paola:   È finita male. Il soggetto non ti è piaciuto. Sei andata via.

Antonia:  Sono andata via? Stavo male quella sera. Che cosa hai combinato?

Paola:   Ti racconto, vieni di là. Lo ammetto: ho fatto un errore. 

Antonia:  Lo vedo! Te l’ho detto che mi sono fidanzata ufficialmente?

Paola:   Hai accennato al telefono.

Antonia:  Vieni di là che ti racconto. È un ragazzo interessante. Un po’ timiduccio ma … è pieno di paglia. Adesso è venuto ad abitare qui all’ultimo piano.

Paola:   Oh signore, ti sei presa uno spaventapasseri? All’ultimo piano? (Incredula e stupita). Capisco. Proprio all’ultimo hai detto? Ecco! … Niente. La camera delle confessioni è libera. Da quando sei fidanzata?

Antonia:  Più o meno dall’ultima volta che ci siamo viste. Sei mesi fa.

Paola:    Ah!  Brava! … Ti scongiuro non trasalire e non fare piazzate: qualsiasi cosa accada. Stanno per arrivare gli amici.

Antonia:  Quali piazzate? Così per la cronaca, chi avrei dovuto conquistare? (Campanello).

Paola:           Chi è?

Augusto: Sono Augusto, il tuo capo.

Paola:   È lui! Non sei tu … digli che ti chiami che ne so. Inventati un nome.

Antonia:  Oh madonna santa. Ausonia va bene? A questo punto mi racconterai dopo. Perché ‘sta messa in scena?

Paola:   Se venivi quella sera non ci sarebbe bisogno di fare la sceneggiata.

Antonia:  Ho capito: è colpa mia. Non mi mettere in mezzo a cose strane perché ho intenzione di sistemarmi con quello. Quest’anno sono quaranta.

Paola:   A me lo vieni a dire?  O ci sistemiamo in fretta o ci sistemiamo subito.

Antonia:  Tante scelte eh? Eh cara mia qui il tempo stringe. E lo zitellaggio incombe.

Augusto: (Entra). Paola! … Oh ma che bella signorina … questa casa è meta di ragazze fuori dal comune.

Antonia:  Sìììì! E anche dal municipio.

Augusto: Pensa che ne ho conosciuta una circa venti giorni fa e non me la sono ancora tolta dalla testa. Mi ha fatto innamorare a prima vista.

Antonia:  Davvero? Femmine proprio: maghe. Mi presento: Ausonia (Guarda Paola). Paola è una cara amica. Un po’ troppo cara.

Paola:   Augusto è stato lasciato dalla fidanzata e sta passando un momento di confusione.

Antonia:  Mi spiace … sarei dovuta venire ma …

Paola:   Venire dove?

Diana:   (Entra all’improvviso). Dov’è quella donna. Ciao tesoro: vacanza drammatica. Vieni di là che ti racconto. (Vede Antonia) Tiro ad indovinare? Ant … (Paola le mette una mano sulla bocca).

Paola:   Non tiare niente … lei è Ausonia … hai capito: Ausonia.

Diana:    Quell’Ausonia famosa … che non è venuta … al ballo in maschera. Scusa ti ho presa per un’altra.

Antonia:  Capita. Tu saresti Diana? E lui Augusto! Lo sfi … ancato. Bella compagnia.

Augusto: Io sono il loro capufficio. (Si gongola).

Antonia:  Adesso capisco … il capufficio. Peccato … nel senso: peccato che non ti abbia conosciuto prima, ormai sono fidanzata ufficialmente.

Paola:   Adesso capisci che significa star male nel momento sbagliato. Una perde quello che perde! Eh!

Diana:    Destino avverso!

Augusto: Arrivo sempre tardi. E quando trovo una che mi piace si rende irreperibile.

Diana:     Quella più che irreperibile è inesistente. Augusto vuoi che tentiamo un riavvicinamento con la tua ex? Una parolina ben detta a volte riconcilia.

Paola:   Lascia stare. Vai in camera, sul comò troverai una lettera. Leggila! E non lasciarti andare a conclusioni strampalate.

Diana:   Obbedisco!

Paola:   (Non si ricorda il nome) Senti … come ti chiami? Carolina seguila, ti potrebbe tornare utile la lettura. (Vanno in camera). Allora Augusto come te la sei passata?

Augusto: Male … male. Non sono riuscito a contattarla. Uno strazio! Sono rimasto solo come un  cane. Beh, ero solo anche prima quando stavo con Elena. Mi ignorava puntualmente. (Avvilito).

Paola:   Chissà perché? Andiamo Augusto hai un’età, datti una smossa. Ti comporti come un lattante. (Si sentono le due ridere). Cosa avranno letto quelle due? Le favole?

Augusto: Beate loro.

Arturo:   (Sbircia). Non c’è?

Paola:    C’è! Scommetto che è andata male?

Arturo:  Scherzi? Benissimo … però non abbiamo toccato le Molucche. Oh, la rotta … ha fatto il giro stretto, ha tagliato dentro.

Augusto: Perlomeno hai fatto il giro. A me lo puoi dire! Dove siete andati?

Arturo:   (Timido) A Creta!

Paola:   Molto stretto. Tagliato di netto. E come l’ha presa?

Arturo:  Bene! Credo. Siamo tornati ieri.

Sisin:    Permesso?  Ciao Paola … signori … sto aspettando la fidanzata. Mi ha telefonato che tarderà perché passa prima da un’amica che abita qui vicino. Stavo salendo e  mi sono permesso di entrare a salutarti.

Paola:   Hai fatto bene. Accomodati nel frattempo. Un amaro?

Sisin:   Mah, anche no! Allora le vacanze, tutto bene?

Paola:   Esito incerto. Stiamo a vedere gli altri casi per tirare le somme. Sai, quando il caso ci mette lo zampino …

Sisin:   Io per caso non faccio mai niente. Sopratutto in questioni di cuore. Ho per le mani una ragazza così giovane che in confronto io sembro un anziano e non la mollo nemmeno morto. Mi sono perfin trasferito per starle vicino.

Arturo:  Ma cosa dici! Hai meno anni di me. (Le due ridono ancora). Ehi, si divertono di là.

Paola:   Un  po’ troppo. E  pensare che dovrebbero piangere. Vado a vedere.

Augusto: Se è destino che debba rimanere solo … pazienza.

Arturo:   Oltre a Diana chi c’è?

Augusto: Una bella donna e ti devo confessare che non mi dispiace affatto. Tenterò una sortita anche con questa.

Sisin:    Mi piacerebbe vederla ma ho premura, dite a Paola che sono dovuto scappare … con permesso. Se organizzate qualcosa avvisatemi (esce).

Augusto: Mi faccio soffiare le ragazze da te … ma senti questo.

Arturo:   Le ragazze … (Entrano le donne). Porca miseria che bella. (Tra se). Diana tutto bene?

Diana:   Tutto sommato direi di sì. Non abbiamo toccato quelle cose là ma il sorteggio ha funzionato.

Arturo:   Perbacco se ha funzionato. Sono entusiasta. Ma chi è questa giovane amica sconosciuta.

Paola:    Polonia … Petronia.

Antonia:  Oh porca vacca me lo sono scordato pure io (Tra se)…

Paola:   Ausonia!  Che nome difficile  hai. Lo dico prima che inizi il balletto dei – “Esci con me esci con te”–. È fidanzata!

Antonia:  Non star li a sottilizzare … piacere.

Arturo:    Imprenditore Arturo Lanotti per servirti.

Antonia:  Ma guarda, e che cosa imprendi?

Diana:    Perché non l’hai detto? 

Paola:    È di una modestia disarmante.

Augusto: Vero, disarmante!

Paola:   Il ragazzo è andato via? Che strano tipo. Te lo faccio conoscere.  Organizziamo per domenica una festicciola?

Antonia: Ottimo, porto il mio … quello insomma.

Augusto: Non sei molto soddisfatta della scelta vedo? Del resto chi lo è totalmente.

Diana:    Prima o poi … voglio dire: ci si deve soddisfare. Io lo sono!

Paola:    Condivido!

Arturo:  Pienamente. Anzi, lo annuncio qui: Diana …

Mario:  (Bussa). Paola ho i peperoni: entro?

Paola:   Avete visto che li ho trovati? Vieni dentro. (Entra Mario). 

Mario:   (Come entra Augusto ha un sussulto).Eh, azzurri.Finite le vacanze?

Augusto: Ti prego chiama tua sorella. Ti supplico. Sono tre settimane che la cerco invano.

Arturo:    Vi assomigliate come due gocce d’acqua. A parte qualche pelucco.

Diana:     Stupefacente! Cosa dici Pomponia?

Antonia:  Cosa dico … che comincio a capire qualcosa.

Augusto: Si chiama Ausonia! (Vuol puntualizzare).

Antonia:  Diglielo!

Mario:     Io la chiamo ma é inutile … si è messa con l’inquilino dell’ultimo piano. Tre giorni fa! Li ho visti abbracciati.  (Spara a caso. Antonia scuote il capo come a dire “non può essere lui” ).

Antonia:  Dell’ultimo piano?

Paola:      Non è che ci vedi male? Alle volte si prendono fischi per …

Diana:     Penso anch’io. (Occhiata di Mario). Ah sì, li ho visti … esce con Quartirotti.

Arturo:   Credimi Augusto: è meglio così. ..Quartirotti? Abita all’ultimo piano?

Augusto: Parli così perché tu hai trovato lei … vado disperato. Paola hai tradito la mia fiducia.

Paola:    Ti presento un’altra amica?

Augusto: (Era già uscito e si precipita dentro) chi? Lo capisci che amo Antonia.

Antonia:  La sorella del veduraio che sarebbe il sostituto della cosa … ecco: è tutto chiaro! Paola Paola le sorelle sono tremende, non sempre fanno quello che dicono i fratelli.

Mario:    Io mi sono sforzato ma …

Diana:    Fin troppo! Arturo mi stavi annunciando qualcosa …

Arturo:  Diana non …

Serena:  (Entra trionfante, disappunto di Diana). Ave cittadini! Sono qui! Che avventura. Che uomo fantastico! Un mito! Un eroe! (Sarcastica).  Da bere grazie!

Antonia:  (A Paola) Sta parlando di Achille, quello della guerra di Troia?  

Paola:    Del fratello! Sono stati compagni di banco.  (Ridono).

Serena: Tu sei fratello della sorella, quella (vede Antonia) eh! Come stanno le cose? Non vorrei rompere le uova nel paniere. Tu invece? Aspetta … il nome?

Arturo:   Pepponia ..,. lei è Pepponia a sua volta sorella di qualcuno.

Antonia:  Tra cinque minuti non saprò più nemmeno come mi chiamo. Piacere … e basta.

Augusto: Sei proprio simpatica. Ausonia! Eh, po’ di rispetto. Se stai per andare ti accompagno. Così mi distraggo un attimo.

Antonia:  Sì … accompagnami. Paola, di quella lettera ne riparliamo. (Escono i due).

Diana:     Aspettate che ci sia anch’io. Allora Arturo? Continua.

Arturo:   La prossima volta … scappo, mi stavo scordando una cosa importante …  (Esce).

Diana:   Si è già stufato? Nonostante il mezzo fallimento del viaggio? Ho cercato di essere carina, non gli ho fatto pesare … quel misero giretto in barca per l’Egeo.   

Paola:    Non temere. Ti sposa! Serena, la ex di Augusto mi ha mandato una lettera.

Diana:   Dio mio che scemo di capoufficio abbiamo.

Serena:  Non penserete di me la stessa cosa eh?

Paola:   Di te? Scherzi. Un’avventuriera? Venite di là.

Serena:  Ma quale avventuriera! Mi ha portato sulla Sila! A me sta bene così! Ha detto che ha intenzione di mollare la sua attuale mezza calzetta.

Paola:    Per sostituirla con te?

Serena:  Mi stai dando della mezza calzetta?

Diana:    Digli di girare a piedi nudi. Eh, idea brillante. (Escono).

Scena terza

La domenica

Augusto:  (Entra seguito da Antonia). Siamo in anticipo? Meglio! Vedi Ausonia … non so come dirtelo … mi sono innamorato di te follemente. È la prima volta che mi capita. Non so cosa mi abbia preso. A volte mi sento solo e ti penso e ripenso.  Ti supplico: non mi dire di no! (È già agitato).

Antonia:  Ma Augusto cosa dici? Mi conosci appena.

Augusto: Non importa … come ti ho vista è scattato il meccanismo.

Antonia:  Fai l’orologiaio? Non essere impulsivo. Ne parliamo dai … ma dopo.

Augusto: Vado alla toilette. L’adrenalina fa brutti scherzi. (Esce).

Antonia:  Mah … mi sembra peggio di Sisin. Io scendo un attimo: ho dimenticato una cosa. Buonanotte: quello è in estasi. (Esce).

Elman:    (Arriva con Serena). Mi è dispiaciuto per quel disguido sai … ma l’aereo è precipitato il mattino stesso, tre ore prima del nostro imbarco.

Serena:  Destino avverso. Meglio così!

Elman:  Possiamo dire che il sorteggio abbia funzionato?

Serena:  Dipende dal tipo di calze.

Elman:  Ah … sì! La mia ex? Finita! Non vedevo l’ora di piantarla. Una mezza calzetta.

Serena:  Vedi che è una questione di calze. Paola! Dov’è?

Sisin:    Eccomi qui. Sono in anticipo? Oggi viene anche la mia ragazza. Antonia Della Pona.

Serena: Paola ha inviato un’altra amica: Pepponia, Papponia … verrà! 

Sisin:    Non lo sapevo. Bene!

Augusto: (Rientra). Largo, arriva Ausonia. Una semidea. La mia nuova fiamma.

Sisin:    E Antonia, già dimenticata?

Augusto: Purtroppo ho dovuto dimenticarla … non si è fatta più vedere. Sento ancora qualcosa per lei ma (È completamente fuori controllo).Questa è molto più bella, ha stile, classe … le cose a posto. Mi sono innamorato a prima vista.

Serena:  Le risate … tu fai tutto a prima vista, poi quando metti gli occhiali ti crolla il mondo sotto i piedi. Hai sentito che paragone. (Ad Elman).

Elman:    Primordiale!  

Augusto: Stai zitta … non sai niente di me.

Serena:   Quel tanto che basta. Credimi!

Augusto: Elman mi raccomando non la importunare con le tue avventure  da romanzo d’appendice.

Elman:   Sempre meglio delle tue.

Augusto: Serena, di’ la verità!  È caduto l’aereo? 

Serena:    Infatti, come lo sai?

Augusto: Si sa si sa. (Elman fa un gesto come a dire: “è pazzo”.)

Arturo:    (Fa capolino). Indovinate chi c’è?

Augusto: Via via, fate luogo alla dea (Si precipita fuori, rientra). Sei solo tu!

Diana:    La perdita della morosa ti ha mandato in tilt anche le ultime cellule neuronali?

Serena:   Le risate …

Arturo:   (Con enfasi). Nonostante sia stato costretto ad intraprendere un viaggio alternativo, per via dell’affondamento della nave che ci avrebbe dovuto portare a Macao, mettendo in difficoltà la signorina, che il sorteggio ha scelto saggiamente, voglio fare un annuncio: ho il piacere di presentarvi la mia fidanzata. (A Diana cedono le ginocchia).

Paola:   (Era in camera). Anche stavolta è affondata senza toccare le Molucche. Che navi! Chi manca? Mario e …

Sisin:    Antonia, la mia adorata fidanzata. Antonia Della Pona. (Malore di Paola e Diana).

Serena:  Le risate …

Paola:   Chiama Mario d’urgenza. Fatela resuscitare.

Diana:   Volete sapere una cosa? Mi sento male.

Paola:   Ne volete sapere un’altra: pure  io! Ma di più.

Arturo: Niente paura. Chi delle tante facciamo venire? Antonia Ausonia Pepponia …

Paola:   Chiedilo a lui.  Sento  la giovinezza abbandonarmi  all’improvviso: definitivamente.

Diana:   Non  trasecolare Paola.

FINE SECONDO ATTO

TERZO ATTO

Scena prima

Subito dopo

Antonia:   Eccomi qui!

Sisin:       Antonia cara. Temevo che sbagliassi piano. (La va ad accogliere).  

Augusto:  Ausonia adorata. (Le bacia la mano). Ti stavo aspettando con trepidazione.

Arturo:     C’è Pepponia.

Antonia:   Perbacco che fama! Chi devo fucilare per prima? A sorteggio?

Sisin:       Antonia perché mi hai tenuto nascosto gli altri nomi?

Antonia:   Perché? Eh! Perché? Chiedilo a lei. Mi ha sempre chiamata Ausonia e lui Peppona. (Arturo).

Arturo:     Esatto! È noto!

Sisin:       Vi conoscete? Oh perbacco che sorpresa.

Antonia:   Hai voglia se ci conosciamo.

Paola:       Qui finisce male! È vero! A scuola ci chiamavamo con tanti nomi. Quando uscivamo dall’aula regnava il caos. Pensa che a volte mi chiamavano Lenny. Cosicché Antonia Pepponia e quant’altro, l’inquilino dell’ultimo piano sarebbe lui? 

Antonia:   Eh! Lui!

Augusto:  Cara, ti ho pensato tutta la settimana.

Sisin:        Ma Antonia cosa dice questo?

Antonia:   Credimi non lo conosco! Mi scambia con un’altra.

Diana:      Non farci caso: è confuso. Ama Antonia ma Antonia non ama lui.

Sisin:        Vorrei ben vedere! Ama me! Ma senti? Anche questa ci voleva.

Elman:     E adesso si è invaghito di questa Ausonia pensando che fosse Antonia. 

Sisin:        Antonia Ausonia Nettunia  ti prego fai chiarezza. Non sopporto le ambiguità.

Antonia:    Ma quali ambiguità?

Paola:        Scusatemi in attimo: vado di là a fare una cosa ….

Elman:      Davvero sorprendente.

Serena:      Le risate …

Augusto:   L’altro giorno quando ti ho accompagnata giù mi hai detto che ci saremmo rivisti.

Antonia:    E non ci stiamo rivedendo?

Sisin:        Antonia il tuo comportamento è perlomeno compromettente, lascia molto a desiderare.

Diana:      Te l’ho detto: straparla! La lettera .. ricordi? A lui basta che una lo saluti in un certo modo per andare in un brodo di giuggiole.

Augusto:   Non è vero! Io la amo!  (Altezzoso).

Elman:      Via Augusto non cadere nel ridicolo. Come puoi pretendere di amarla dopo averla intravista una sola volta.

Serena:     Lui è fatto così.

Sisin:        Beh, è fatto male. Non si corteggiano le ragazze degli altri. Che si sappia una buona volta.

Antonia:    Non lo sapeva. Adesso lo sa e la smette.

Augusto:   Mai … mai! Quando si ama si ama.

Diana:      Arturo fai qualcosa. Se mi ami fai qualcosa.

Arturo:     Se ti amo? Io ti sposo!

Diana:      Oh signore che emozione … un cordiale presto.  

Serena:     Cos’è?

Elman:     Cose da avventurieri. Ci penso io. (Versa l’amaro). Un sorsetto di questa pozione ti rimette in sesto. Elisir di lunga astinenza. Concentrato.

Paola:       (Rientra).Ehilà … i primi contraccolpi delle vacanze? Mancamento di forze?

Arturo:     Le ho detto che la sposo. (Diana sviene ma si riprende quasi subito).

Paola:      Ad una certa età fa effetto. Elman non ti sbilanci?

Elman:     Non amo fare piazzate. Serena sa come la penso a riguardo.

Serena:     Con tutte le calze che cambi … non vorrei che restassi a piedi nudi. Almeno dimmi se come calza sono tutta intera.

Elman:     Lo sei! (Serena vacilla).

Paola:      L’età fa brutti scherzi. Vero Augusto?

Augusto:  Non lo so … non ho l’età. Solo sfortuna. Prima Elena poi Antonia adesso Ausonia ma alla fine ciò che mi rimane è un pugno di mosche.

Antonia:   Credimi è colpa tua. (Avendo letto la lettera). Quando ti diceva di spogliarti non era per giocare al piccolo medico. (Ride).

Sisin:        Cosa ne sai tu di quello che faceva?

Paola:       (Ride). Eh! Se invece di portare  dei crisantemi al pranzo di fidanzamento portavi le solite banali rose, a quest’ora forse, saresti meno affannato … pensavi di essere in Giappone?

Serena:    Augusto, le voci girano. Prima di andare a letto non si fischia guardando il soffitto in cerca di oggetti misteriosi. Caso mai si guarda nei pressi ..  e li hai solo l’imbarazzo della scelta.

Antonia:   Sisin non sei come lui … fidati!

Diana:      Si vede dai …

Paola:       È impagliato ma … (Ta se). Augusto ti sei calmato?

Augusto:  Per niente!Non ascoltare voci di corridoio. Ausonia ripensaci … sono un capufficio di tutto rispetto. Agiato … possidente e … altro. (Si aggira nervosamente).

Sisin:       E io sono professore pluri laureato e quindi ho più crediti.

Arturo:    Beccati questa.

Antonia.  Sisin ti prego non dire niente. Se ti ho scelto come futuro marito vuol dire che un motivo ci sarà.

Paola:      E io lo conosco.

Sisin:      Tra amiche ci si confessa … vi conoscete da tanto?

Antonia:  Da quel tanto che basta per confessarsi.

Diana:     E come tutte le confessioni è meglio tenersele per se.

Serena:    Non si potrebbe cambiare discorso?

Augusto:  Me ne vado affranto … addio Ausonia. Vorrà dire che vivrò da solo questi anni infelici.

Mario:      (Si affaccia alla porta nei panni di Antonia. Si appoggia allo stipite leggiadra).Eccomi!

Paola:       Prima di uscire da questa stanza portati via quello che vuoi.

Augusto:  Antonia, mia  ultima speranza, dimmi che sei venuta per me?! Ti ho cercata dappertutto.

Mario:      Posso portar via quello che voglio?

Augusto:  Rapiscimi ad oltranza.

Arturo:     Che ingresso trionfale. Capperi, sei più bella del solito

Sisin:        Saranno gli strass. I volant. I capelli fantasia.

Elman:     Questa vicenda supera di gran lunga tutte le mie avventure.

Serena:     Se sono tutte come l’ultima ci credo. Non abbiamo fatto altro che calpestare cacche di capra in giro per i prati dell’Aspromonte.

Paola:      Gli cascano gli aerei. (Ironica).

Diana:     Affondano le navi. (Idem).

Sisin:       Davvero?

Antonia:  Li senti? Te l’ho detto che è meglio stare a casa d’estate.

Sisin:      Antonia indovina sempre.

Mario:     Piacere mi chiamo anch’io Antonia. Per oggi. Ho un fratello che vende verdure alternative.

Arturo:    Lo conosciamo!

Antonia: E che bel fratello.

Augusto: Non la seccate … sediamoci là … (la annusa) hai un buon profumo.

Paola:     Con quello che mi è costato il deodorante … dico è una donna dopotutto.

Mario:    Dopo! E così sei pazzo di me?

Elman:   Per me è solo pazzo … d’amore intendo.

Augusto: Sì! sto attraversando un periodo di incertezze. Mi sono invaghito per un attimo di un’altra ma come ti ho rivista sono precipitato nel turbinio dei sensi.

Mario:    Hai la febbre? In questi casi consiglio peperoni blu … e neri. (Guarda Paola).

Arturo:    Ci sono allora!

Augusto:  Appartiamoci.

Mario:      Ho paura di prendere la febbre.

Paola:      Da peperonite. … E così, dopo questi viaggetti, abbiamo delle novità?

Arturo:  Sì. Ho deciso di prenderla in moglie. Basta, sono stanco di scorribande.

Diana:    Anch’io. Basta! Vero Serena?

Serena:   Elman mi ha promesso un viaggio intorno al mondo prima di convolare.

Paola:     Lo fate a piedi … visto che gli cadono gli aerei a bizzeffe …

Elman:   Ho deciso di mettermi le calze lunghe.

Augusto: Hai sentito Antonia? Buttiamoci addosso qualcosa e partiamo.

Mario:     Non mi stressare … ci conosciamo appena … dammi tempo.

Augusto:  Tutte così mi dite. – “Adesso non ho tempo … vediamo domani, se dev’essere sarà “ – … e gli anni passano.

Antonia:  Io non mi lamento, ho Sisin … guardatelo: è il meglio su piazza. Istruito, carino, generoso, altruista, solidale, benestante … (Sisin annuisce).

Diana:    L’unica scema che non fa i quiz sono io.

Sisin:     Antonia sa quello che fa!

Paola:    Ad un certa età tutte sappiamo cosa fare … tranne lui.

Augusto:  Siete fortunati … il sorteggio vi ha favoriti.

Serena:  A me sì!

Diana:   A me pure.

Paola.           A me manco per sogno.

Antonia:  Ecco dove ho sbagliato.

Sisin:    Antonia? Cosa dici? Mi hai vinto alla pesca di beneficienza.

Elman:  Mi pareva strano … siete una coppia ben assortita. Lo vede chiunque.

Arturo:  È sempre per caso che si incontrano le persone migliori.

Mario:   Direi proprio di no! … dicevi che posso prendere quello che voglio?

Paola:           Tutto! Non vorrai abbandonarci nel momento del bisogno più estremo? Antonia renditi conto della situazione. Siamo in ansia. Le incertezze pesano sulla coscienza. Non senti il rimorso attanagliarti il cuore?

Arturo:   Eh! Se hai bisogno di qualcosa: chiedi.

Diana:     I pannolini li ho io. 

Mario:    Perché mi detesti fino a quel punto?

Serena:   Le risate … Augusto la lasci andar via così? L’amore della tua vita?

Augusto: Ho un’idea! Antonia ti posso accompagnare a casa?

Mario:     Pessima trovata. Nello stato in cui mi trovo dovresti fermarti ogni cento metri. Ho delle pressioni sulla vescica piuttosto anomale. Mi scappa sempre.

Paola:             Che strano?! Sarà la pros … niente,  ne stava scappando una anche a me.

Elman:   Sei incinta?

Serena:  Ma Elman cosa dici?

Mario:   Parlava di me. Chi può rimanere incinta qua dentro? Ebbene sì: lo sono! (Apre le braccia guardando Paola). Non so come sia potuto succedere, ma lo sono.

Elman:    Qualche errore capita a tutte, vuoi per distrazione vuoi per negligenza … altrui.

Serena:    Ma Elman cosa dici?

Augusto: Non mi importa, lo cresco some se fosse mio figlio.  

Diana:     Ha la testa come il muro.

Paola:              Augusto, non è la donna che fa per te. È bella ma da vedere ma sotto sotto ha delle  cose in ballo … mi riferisco alla gravidanza … qui chissà come finisce.

Serena:  Potrebbe durare anni. Io ti suggerirei di  tenerla come amante. Sposi Elena e te la spassi con lei. Un domani!

Mario:    Facciamo anche dopo – domani.

Augusto: Che idea. Tento una riconciliazione? Mi rivorrà?

Paola:    Tenta … sono sicura che adesso le cose “addivengono” nel modo giusto. (Le altre donne ridono). Se non ti spara prima. (Tra se).

Diana:   Se cambia modo di fare forse credo che si riconcilieranno. (A Paola).

Paola:   Dovrebbe cambiare testa. (A Diana).

Augusto: Sarà dura! Saresti disposta Antonia? Sarebbe un rapporto senza impegni.

Mario:   Su quello non c’è dubbio. Adesso vado perché la peperonata si attacca alla padella e il bambino tira calci …. A chi so io. Sono una ragazza madre eh. (Gag a piacere).

Augusto: Mi precipito da Elena? Raccolgo il suggerimento? Ti prego dai il mio nome alla creatura … fallo in ricordo del mio amore.

Mario:     Se non abortisco prima ci penso.

Serena:    Basta un niente, a volte un colpo d’aria … umida.

Diana:     Sono quei casi difficili di gravidanza extra ut … (Paola la zittisce).

Paola:     Scappi via così? Stai attenta agli urti. (Si sente un rumore). Ecco, ha perso il bambino. Per il ritiro del premio passi dopo?

Mario:     Sì! (Da fuori).

Serena:   Che ragazza meravigliosa.

Augusto: Torno da Elena da elemosiniere prostrandomi genuflesso. Addio Ausonia mi rimarrà di te un dolce ricordo. (Esce sconsolato).

Antonia: Anche due.

Sisin:      Non ci si dovrebbe comportare così. Lo dico qui davanti a tutti. Perché ti conosco altrimenti dubiterei.

Antonia: Non vedi in che stato è? Figurati se una come me si abbandona ad effusioni gratuite.

Paola:     Caso mai si fa pagare … che serata ragazzi. (Buio).

Scena seconda

Un anno  e mezzo dopo

Mario:     (Entra con Paola).È più di un annetto che non ci vediamo. Ti trovo dimagrita. In forma direi. Frequenti palestre o ti sei sottoposta a qualche dieta?

Paola:    Ma no, sono i casi della vita. I pensieri le preoccupazioni …

Mario:   Ma via, vivere soli ha dei vantaggi: si è liberi.

Paola:            Ti dirò. Non è poi così vero.

Mario:   Certo che l’ultimo mese che ho trascorso qui è stato un periodo movimentato. Che scherzo eh? Povero Augusto. Sempre alla ricerca di un’anima gemella. Che fine ha fatto?  

Paola:    Beh! Sai com’è.

Mario;   Ad una certa età ci si accasa, in qualche modo.

Paola:            Hai detto bene: in qualche modo.

Mario:   Mi piace questo. Di chi è? (Stacca dal muro un quadro).

Paola:    Pensavo che non saresti più venuto a ritirare il premio. È un Renoir … non esiste sui cataloghi. È un’opera sconosciuta. Quello ad esempio è un Segantini e quello un Sironi, e l’altro un quello che vuoi.  

Mario:   Sono completamente sconosciuti. Sai che sono un po’ perplesso circa l’autenticità? E te ne liberi senza batter ciglio?

Paola:    Che ciglio devo battere? Quello della strada?

Mario:   Paola non fraintendere. Cosa penserebbero i tuoi amici?

Paola:    Lasciali stare quelli. Lo sai che Augusto crede ancora alla tua gravidanza. Era disposto a tutto pur di avervi. Per fortuna gli hai detto che il bambino lo avrebbe cresciuto tua madre.

Mario:    Un colpo di teatro. Fortunatamente ho cambiato casa da più di un anno e difficilmente lo incontrerò di nuovo.

Paola:    Credimi! Non ti ama più … ha in mente un’altra.

Mario:    È volubile!

Paola.    Oh! Si è reso conto che gli anni passano e i fichi diventano secchi. E se vuoi ottenere qualcosa devi strisciare. … Il colpo di grazia gliel’hanno dato gli altri. Si sono sposasti tutti. Arturo, Elman, Sisin: non vedevano l’ora.  … manchi solo tu!

Mario:   E tu!

Paola:    Quando incontra una donna si butta per terra disperato: – “ ti amo, ti prego non dirmi di no! – … è da vedere: fa quasi pena! Però ultimamente, mi dicono che si comporti meglio … ha  un atteggiamento più consapevole ecco. Per esempio quando va a letto non fischia più, non fa più i calcoli a voce alta, si spoglia senza credere a sciocchezze varie … diciamo che sta cambiando!

Mario:   Sei informata vedo.

Paola:    Le voci girano.

Mario:   E con quella sua ex?  

Paola:   Elena? Non l’ha più vista. Lo trattava male, lo ignorava. Lui ha bisogno di una donna che lo  valorizzi, che lo stimi. Ha bisogno di essere circondato da un alone di affetto. Parole sue eh! Adesso ha la fissa per questa coetanea. La trova adorabile.

Mario:   Arrivati ad una certa età si guardano le cose in un altro modo.

Paola:    Parole sante! Bene, sei contento? Portati via anche quello. Tanto a me.

Mario:   Te ne vuoi proprio liberare?

Paola:   Ma no … ne stanno arrivando altri più … più consoni all’ambiente. Torna fra tre mesi: vedrai!

Mario:  Non credo di meritarmi tanto. In fin dei conti ci siamo divertiti. … Me li regali per amicizia o perché me li hai promessi in premio e ti senti in obbligo? Per amicizia. (Paola annuisce). Per sapere ecco. Un quadro di questi varrà.

Paola:   Ma no … li ho ritirati da un fallimento anni fa. Non dire di chi sono e basta. Lo sai tu!

Mario:   Se è quello che vuoi: bene! Li appendo nella nuova casa che sto finendo di arredare . Faccio un figurone.

Paola:   Ottimo! Ti saluto. (Esce Mario). Li ho dipinti io, che valore volete che abbiano. Grossomodo: zero. Se non altro gli ho fatto il regalo di nozze.(Si siede sul divano). Un po’ di relax. Che ora è? Le sei! Una mezzoretta ancora me la posso concedere. Ahhhh … Che bella vita agiata accanto all’uomo ideale che mi sono scelto. Dopo averlo cercato per un decennio una ha il diritto di goderselo. È tutto per me! (Ironica).Va detto che i sorteggi, per gli altri, hanno funzionato! Fortuna, caso. Dicono di essere felici. Nel mio caso … lasciamo perdere. Ho pensato che facendo affidamento sui metodi tradizionali di ricerca, contando sullo spirito di “sopportazione”, fosse la scelta migliore. … del resto quando si ha a che fare con un soggetto più .. più estroverso degli altri che problema c’è? Alcuni hanno addirittura il coraggio di chiamarli matrimoni d’intersesse. … Sta di fatto che un’ avventuriero da salotto come Elman  sia riuscito a realizzare i propri sogni, come quello  di andare in Amazzonia e così finalmente avrà qualcosa da narrare  … mentre quell’altro ha raggiunto le Molucche, se poi le abbia toccate non si sa. (Ironica). Dopo vari affondamenti di navi e disastri aerei sono riusciti ad esaudire il desiderio di vagabondare con la donna dei”sogni”, se sia quella definitiva o meno non lo sa nessuno ma nel frattempo se la godono  … quello’altro forse la smetterà di traslocare  e ora se la deve vedere con la moglie che ama un certo tipo di filosofia spicciola … questo che è appena uscito si sposerà presto ed io, per ora, tengo le avventure e i sogni nel cassetto in attesa di un guizzo …

Augusto: (Entra di fretta). Ciao tesoro … tutto bene? Che giornataccia ho avuto. Non ci crederesti mai.

Paola:    Ci credo ci credo. (Augusto le si avvicina in cerca di tenerezza). Stammi lontano perche tendo a puzzare.

Augusto: Non mi importa adesso sei mia moglie.

Paola:     Vedi di non sbandierarlo ai quatto venti. Volare basso. Certi fatti teniamoceli per noi.

Augusto: (Rivolto verso il pubblico). Volete sapere una cosa?

Paola:      Stai zitto imbecille.

Augusto: Scusa cara. Devo stirare i panni? Vuoi che ti rifaccia il letto? Butto gli spaghetti?

Paola:      Buttati e basta.

Augusto: Mi stima. (Si avvia verso la cucina inchinato). Desideri altro?

Paola:      Sì! … Fatti un giro alle Molucche passando da Tradate.

Augusto: Sono innamorato pazzo di questa donna. Posso raddrizzarmi?

Paola:     No!

Augusto: Scusa: oggi pretendo un po’ troppo! Col tempo le cose si aggiusteranno. Hai qualcosa in contrario se raggiungessi il patibolo?

Paola:           Figurati!

Augusto: Torno subito? No! Paola, sei la donna ideale. Se mi fossi accorto dieci anni fa di amarti sarebbe stato tutto diverso ma, aimè, ero molto confuso. Per farmi perdonare da non so cosa ti ho portato un regalino.

Paola:            Se mi prometti di smetterla di credere a Babbo Natale te lo faccio io un regalo ( si avviano verso la camera). Sostanzioso.

Augusto.  Non vedo l’ora cara! Di che si tratta? (Paola si gira verso il pubblico).

FINE

I personaggi i fatti e le situazioni sono frutto della fantasia e non hanno alcun riferimento con la realtà.