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ITALO CONTI

WWW. SCAMPAMORTE.COM

COMMEDIA BRILLANTE

IN DUE ATTI

ITALO CONTI

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TEL 393-92.71.150 oppure 328-41.71.523

E’ GRADITA COMUNICAZIONE IN CASO DI

RAPPRESENTAZIONE


WWW.SCAMPAMORTE.COM

Commedia in due atti di Italo Conti

Personaggi:

MAC3                                                                                          Il computer

FORTUNATO SCAMPAMORTE Impresario di pompe funebri ADDOLORATA SCAMPAMORTE La figlia di Fortunato

FELICE AGONIA                                                         Fidanzato di ADDOLOR

CAV. ONOFRIO DEL CORNO                    Il morto

ADALGISA DEL CORNO                                 La vedova

MATIRDE                                                                              Sorella del morto

ARTURO                                                                                 Inserviente

ANSELMA                                                                            Inserviente

3 COMPARSE PARLANTI

PUBBLICO A PIACERE SECONDO CAPACITA’ COMPAGNIA

Scenografia:

La scena si svolge nell’agenzia di pompe funebri di Fortunato e Addolorata Scampamorte. E’ un’ agenzia moderna e quindi l’arredamento sarà quello di un ufficio. Guardando il palco vediamo: Porta a vetri al centro. Chiusa al contrario si legge AGENZIA FUNEBRE SCAMPAMORTE. Quinta a sinistra il LABORATORIO indicato con una targa leggibile Quinta a destra MAGAZZINO indicato con targa leggibile.

Sempre guardando il palco all’ingresso:

A destra della porta un appendi abiti di plastica a pomelli e a colonna; a fianco un porta ombrelli. A sinistra della porta un mobiletto porta oggetti sulla parete dei quadri. La porta a due ante apribili da in strada quindi il fondale deve raffigurare un ambiente da strada.

A metà stanza: A sinistra una scrivania work station: computer sopra con cavi di alimentazione, stampante, scanner, ecc... porta penne, tappetino mouse e fogli di carta. Dietro la sedia della scrivania mensole con manuali.


2


A destra scaffali a giorno con mensole e cataloghi. Su una mensola c’e’ la cassetta degli attrezzi di lavoro un Beauty Case dove dentro ci deve essere: Cipria, colonia, forbici, rasoio anche elettrico, spolverino, pinzette, pettine, spazzola per abiti. Sotto alle mensole una scrivania e una sedia ma senza pc. (Fa da L un tavolo dattilo facoltativo) Una macchina calcolatrice, la mazzetta dei colori, portapenne e matite, fogli di carta, spille e pratiche. Ogni scrivania deve avere un telefono. A bordo palco a destra o a sinistra a scelta del regista un piccolo salottino composto da: Divanetto per tre persone, Tavolino basso in vetro con sopra riviste, Dietro il divanetto uno specchio. Si lascia a scenografo e regista la guarnizione con piante e fiori, e l’aggiunta i oggetti quadri e altro ritenuto necessario. L’azione si svolge ai giorni nostri. E’ inverno. Destra o Sinistra si intende guardando il palco.

PRIMO ATTO

Il sipario si apre a scena vuota. E’ mattino, sono quasi le 9.00 l’agenzia sta per aprire. C’e’ poca luce sul palco l’agenzia è chiusa, ma si vede bene tutto tramite una luce di scena. C’e’ un silenzio interrotto solo dal rumore di qualche operazione del computer che acceso ha un programma collegato. Dopo un po’ squilla il telefono. Si sente la connessione del computer e la partenza di una musica funebre: è la segreteria telefonica.

MAC3                           (Con voce sintetizzata)

Agenzia    funebre   Scampamorte.    Risponde   MAC3:   il

computer che pensa a te. Il titolare è momentaneamente,

ma no definitivamente assente. Siete pregati di lasciare

l’ultimo messaggio dopo il segnale.

FORTUNATO (Fuori campo frettoloso)

Lu messaggiu: ndo l’aco missu? (pausa) Quanno cerchi

chiccosa  no’  la  troi  mai  (pausa)  Damme  ‘na  mano

Addolorà reggi lu sterzu.

ADDOLOR             (Fuori campo) E vai!!!: Trapezzisti de prima matina?

FORTUNATO Lu portafoiu: mme s’e’ ‘mbicciatu co lu bottone!

ADDOLOR             Se sapeo che era ccuci cumpricatu non te diceo de chiamà.


3


FORTUNATO E infatti io non me cce sintia propiù gniente! Non era

uguale se lu sentissimo dall’ufficio?

ADDOLOR             No: Filice ha chiesto de fa una proa pe vedè se funziona.

FORTUNATO Intanto a me lu portafojiu non me se caccia!

ADDOLOR             Fermu che sgrarri la saccoccia: te lu pijo io.

FORTUNATO Ci sta lu fojettu co’ li numeri?

ADDOLOR             Che hai giocato a lottu?

FORTUNATO Li numeri pe’ collegasse.

ADDOLOR             Ecculi non t’aggitassi. Digito: * 159 # invio.

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Siete entrati nell’area privata: Dire

parola d’ordine!

FORTUNATO Ah beh: e chi se la ricorda!

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Dire parola d’ordine:

FORTUNATO Aspetta che ciai prescia?

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Brescia non è esatta.

FORTUNATO Ahhh! Cominciamo a non capicce de prima matina?

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Dubito che fa i capricci con

l’aspirina non è esatta.

ADDOLOR             La parola d’ordine sta dietro lu foju papa’: (poi ridendo)

ma che frase te si inventatu?

FORTUNATO Filice m’ha dittu: trovane una che non ze pozza scuprì!

4


ADDOLOR


(Ridendo) Questa non se scopre sicuru: Je la leggo mentre parcheggi. (pausa) Mac: Lu poracciu che s’è dato focu… (pausa) s’e’ spentu.


MAC3


Accesso consentito. Attendo istruzioni.


FORTUNATO Leggi i messaggi


MAC3


Massaggi ?


FORTUNATO Sci e pedicure!


MAC3


Si ripeti pure…


FORTUNATO Pedicure! Pedicure no ripeti pure!


ADDOLOR


Papa’ quillu è un computer non te capisce…


FORTUNATO Eh mancu fosse un recazzinu!


MAC3


(Perentorio) Magazzino!


FORTUNATO R E G A Z Z I N U no magazzinu: DEFICIENTE!


MAC3


Magazzino - Pendenze


FORTUNATO Ma perché me devi fa incazzà de prima matina! Giuro che appena arrio te pijio e te sbatto lla de fori.


MAC3


Magazzino – Pendenze - Fornitori.


FORTUNATO Addolorà: parlace tu sennò a me me scoppia chiccosa!


ADDOLOR


(Decisa) Pija le chiavi ce penzo io tranquillu!


FORTUNATO Tranquillu tranquillu e lu giornu doppo era MORTU.


5


MAC3                           Magazzino – Pendenze – Fornitori - Casse da morto

FORTUNATO PARLACE TU PER CARITA’!

ADDOLOR             (Rivolta al computer) Mac: ricerca annullata.

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Ricerca annullata.

ADDOLOR             (Decisa) Tojiere allarme.

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Allarme tolto…

ADDOLOR             (Decisa) Appiccia le luci. (Si accendono le luci sul palco)

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Luci accese…

ADDOLOR             (decisa) Grazie Mac è tutto.

MAC3                           (Con voce sintetizzata) Grazie a Lei... Passo e chiudo.

Le ombre di Fortunato e Addolorata fuori dalla porta stanno per aprire.

ADDOLOR             Ecco fattu: che ce volea papà?

FORTUNATO Ce volea che lu bruciassi prima de fallu entrà in Agginzia.

ADDOLOR             Ma si esaggeratu però eh?

Entrano dalla porta centrale Fortunato e la figlia. Ha in mano un pacco di cataloghi e l’ombrello. Lei due buste con dentro vari oggetti funebri. Addolorata si ferma, si avvia all’appendi abiti, si toglie il soprabito.

FORTUNATO (Sarcastico dirigendosi ad appoggiare i calatoghi)Io no lo saccio come fate a capivve tu e l’ammassu de lamiera.

ADDOLOR             (Poggia le buste a terra e spogliandosi) E’ una questione de filing papà!


6


FORTUNATO   (Ironico) Propriu ccucì: una questione de fili e de lamiera. (Poggia cataloghi e ombrello) Ma secondo te è lu programma de Filice che non funziona o ‘stu marchingegnu diabbolicu ce l’ha co’ me?

(Addolorata riprende le buste, si avvicina alla scrivania destra, le poggia, controllando qualche oggetto.)

ADDOLOR             E come no? Mo un computer ce l’ha co quarcunu?

FORTUNATO (Ironico) Beh non pole esse? Honno pubblicizzatu tantu

l’inteliggenza integrata, non pozzono ave’ scopertu la

stronzaggine virtuale? (Si avvia verso l’appendi abiti)

ADDOLOR             (Decisa) Si tu che no’ stai appressu a la tecnologia!

FORTUNATO (Deciso) Testu sarà pure veru (Poi rivolto al pc) ma che

quillu e strunzu è strunzu e basta!… (Inizia a spogliarsi e

appendendo il cappello)... e po’pure Filice…

ADDOLOR             Mo che cià Filice?

FORTUNATO (Sarcastico) 2 anni meno de te cià!

ADDOLOR             Ah Ah! Ricominciamo la solita sorfa papa’?

FORTUNATO (Aulico e gestuale) No no per carità chi te lu tocca Filice

Agonia: un nome un programma!!!

ADDOLOR             (Rimettendo a posto gli oggetti) Ma scusa: non è statu lui

che t’ha conzijatu de da un tajio moderno a l’Agginzia?

FORTUNATO (Sicuro) Lui sci: e infatti non stemo pari!

ADDOLOR             (Stupita) Come sarebbe no’ stete pari?

FORTUNATO (Togliendosi il soprabito) Quanno l’ho conzijatu io de

daje un taju, issu mica m’ha datu retta?


7


ADDOLOR


(Allargando le braccia) Ho capitu: la solita sorfa!


FORTUNATO


(Appendendo l’abito) Addolorà: non ce niscunnemo dietro un ditu! Certe cose non funzionano. (il pomello cede facendolo cadere)


ADDOLOR


(Un po’ scocciata) Che è che non funziona?


FORTUNATO


(Raccogliendo l’abito e il pomello rotto) presembiu... (pausa sconsolato) è propiu lu cormu...


Testo


ADDOLOR


Che è successo fa vedè! (Fortunato le da in mano cappotto e pomello) ma non è niente su: testu s’accomoda!


FORTUNATO


(Ironico) Emo datu un taju moderno all’Agginzia: fori l’appenni abbiti de noce che pe’ 30 anni non ha mai fattu casca’ gnente, e drento unu de PRASTICA CINESE che come te javvicini je pija un corbu!


ADDOLOR


(Sorridendo) All’appenninu ?


FORTUNATO


(Ironico) All’appenninu, a le arpi e a la catena dell’Himalaja. (Pausa) (Va verso la scrivania destra per mettere a posto i cataloghi) perché l’appenninu, come lu chiami tu, ce lo sa da per lui quanno se deve scoccià!


ADDOLOR


Ahhh ecco: è testu sarebbe lu cormu!


FORTUNATO


(Inizia a mettere a posto i cataloghi) None: lu cormu è che drento a un’Agginzia funebbre non funzioni l’omo mortu. (pausa) e se permitti testà è ‘na catastrofe dijelo a Filicettu


ADDOLOR


Me pare che ‘llu poru cristianu se dia da fa!


FORTUNATO (allusivo) Pure troppu!


ADDOLOR


Ma insomma: l’impiantu de filo diffusione presembiu...


8


FORTUNATO


(Interrompendola) Ne volemo parlà? Quillu che ‘ndo stai stai parli a lu telefono senza arzà la cornetta?


ADDOLOR


Eh! L’ha fattu issu: c’hai da ridì pure su questo?


FORTUNATO Me pare la scoperta dell’acqua calla!


ADDOLOR


Come sarebbe?


FORTUNATO


(messi a posto i cataloghi prende la cassetta degli attrezzi) Sarebbe che a me me jea bbene arzalla la cornetta.


ADDOLOR


(Va verso la sua scrivania di destra) Eh ma inzomma: Se non se interessa perchè non se interessa; se se interessa se interessa troppu! Pure issu che deve fa? Stamadina cià pure telefonatu de prescia che lu Cavaliere s’era mortu!


FORTUNATO (Tira fuori un cacciavite e la ripone). Prescia? le 6 ½!


ADDOLOR


Meju no? Ccucì emo avvisatu Arturu e Anzerma che honno preparatu lu labboratoriu e po’ so’ jiti a pijallu.


FORTUNATO


(Dirigendosi in magazzino per prendere un candeliere) Sci sci va bbene, ma io quello che non me spiego è come sapea a le 6 ½ che lu cavagliere era mortu. (Pausa) Pe’ me stea li co’ la moje sennò ‘n ze spiega.


ADDOLOR


(Scattando) Eh no papà! Non te permetto de fa allusioni!


FORTUNATO


(Bonario entra in magazzino a prendere il candeliere) Difennilu per carita! Te lu dovessi sciupà!


ADDOLOR


(Sempre in piedi) Ma perchè non te piace? Dimmelo!


FORTUNATO (Fuori scena) E te lo dico sci te lo dico!


ADDOLOR


(Pausa) Guarda che staco aspettanno.


9


FORTUNATO (Fuori scena) Se pijo Arturo lu strozzo!

ADDOLOR             A postu: Filice non te piace, Arturo lu strozzi potemo anche chiude bottega!

FORTUNATO (Fuori scena) Ma tu guarda se ddo l’ha missu, furtuna che j’aco dittu: a portata de mano! (rientra col candeliere)

ADDOLOR             Mo che te mitti a fa?

FORTUNATO Aggiustu lu candelabbru: Je la mettemo un po’ de luce a lu cavaliere o lu mannamo all’andru monnu a tastuni?

ADDOLOR             Comunque perchè non te piace Filice?

FORTUNATO Non me piace perché… io tra du mesi vado in pinzione!

ADDOLOR             (Stupita) e che centra?

FORTUNATO C’entra: se io vado in penzione l’agginzia armane a te e l’attività va a scatafasciu!

ADDOLOR             Ah grazie è!

FORTUNATO   Ma mica per corpa tia! (da seduto gestuale) E’ tutta una quistione de raggione sociale!

ADDOLOR             Ma in che senzu scusa?

FORTUNATO (Indicando l’insegna come se la vedesse) No dico: ciai penzatu che quanno rifai l’insegna passi da Scampamorte e fija a Scampamorte e Agunia? Non so se te basta(e riprende ad aggiustare il candeliere)

ADDOLOR             Ago capitu: co’ te fa un discursu seriu è come passà l’acqua co’ un canestru!

10


(entra in scena Adalgisa, vestita in pompa magna contrita nel finto dolore)

ADALGISA       E’ permesso… se pole…?

ADDOLOR             Prego sora Adargi’ bon giorno: s’accommodi!

ADALGISA       Stavo andando a prendere appuntamento dal parrucchiere,

sa, per la cirimonia… e sono passata a lasciarvi… (finge il

pianto) le sue ultime volontà… (e le da un foglio)

ADDOLOR             Saranno rispettate: stavo giustu sbriganno la pratica pe’ lu trasportu. Ce vojiono solo ddu minuti se aspetta je lu daco

ADALGISA       Aspetto aspetto faccia pure con comodo!

FORNUTATO Se metta pure seduta!

ADALGISA       Per carità: non posso!

FORTUNATO E come mai?

ADALGISA       Ho messo il corsetto stamatina, per infilare questo vestito

e non vorrei si scucisse, sa, per la cirimonia…

FORTUNATO   Come vole lei sora Adargì (Poi avvicinandosi per le condoglianze fa per baciarla) Comunque tante condojanze

ADALGISA       (Isterica) Fermo!

FORTUNATO Che è successu?

ADALGISA       Il fondo tinta: me l’ha consigliato l’estetista al telefono e

non vorrei mi colasse, sa, per la cirimonia…

FORTUNATO Ah perché stamattina hai jamatu anche l’estetista?

ADALGISA       Eh beh si sa che avrei dovuto fare? Quello poverino era

trapassato, ora l’organizzazione è tutta sulle mie spalle!


11


FORTUNATO (abbracciandola) e va beh… armeno un abbracciiu!


ADALGISA


Fermo: la piega del vestito! Non vorrei si sgualcisse, sa, per la cirimonia…


FORTUNATO


Sora Adargì: so’ le 9 e un quartu, la cirimonia ce sta alle 4

e mezza: Che stai ingessata sett’ore ccucì?


ADDORATA


Papàaaaaa….


ADALGISA


E pe’ forza… mica posso fare tutto all’ultimo minuto…. Devo anche vedere il notaio!


FORTUNATO Ehhhhhhh per quillu ciai 6 misi de tembu!


ADALGISA


No no che 6 mesi? Voglio sbrigare tutto in giornata!


FORTUNATO (Riflettendo) In giornata? Ago capitu! Che te devo da di?


ADALGISA


(Fatale) Eh… Che deve dire? Niente deve dire! Davanti a una disgrazia del genere… ogni parola diventa inutile!


FORTUNATO (Poi allungando la mano) Comunque se pozzo fa quarcosa


ADALGISA


(Ritraendosi di scatto) Fermo!


FORTUNATO Mo che ho rifattu?


ADALGISA


Le unghie!


FORTUNATO (Guardandosi le mani) Che cionco l’ugne…?


AGALGISA


Non le sue: le mie!


FORTUNATO Ah ecco me parea…!


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ADALGISA       Le  ho  fatte  appena  prima  di  uscire…  non  vorrei  si

spezzassero, sa, per la cirimonia …

FORTUNATO (Tornando ad aggiustare il candeliere) Poru Onofrio!

ADARGISA      Prego?

ADDOLOR             (Imbarazzata) Emmmh: Papà è dispiaciutu pe’ lu cavajere:

erano amici! Comunque lu certifiatu è prontu… ecculu!

ADARGISA      E adesso che ci devo fare?

FORTUNATO Un aeroplanucciu!

ADDOLOR             (Interrompendo e fissando il padre) Lo porti in Comune:

l’impiegatu autorizzerà il trasporto con un timbro.

ADARGISA      (Piegando il foglio nella borsetta) Senta Addolorata

ADDOLOR             Me dica signò!

ADDOLOR             (Fingendo un pianto) In un momentu ccucì drammaticu…

vorrei che tutto andasse per il verso ggiusto… ci saranno

gli invitati… sa… per la cirimonia…

FORTUNATO (Ironico) Azzo! Fate pure lu rinfrescu?

ADDOLOR             (Imbarazzata) Papaaaa?

ADARGISA      Ma certo ci mancherebbe: Alle persone che verranno

bisognerà offrire qualcosa?

FORTUNATO E Beh! dovessero anna via co’ la fame!

ADDOLOR             (Imbarazzata) Non faccia casu a papà: piuttosto Felice

l’avete visto?

ADARGISA      Siiiiiii …! Quel sant’uomo è arrivato stamattina presto!


13


FORTUNATO Chi sarebbe santu?

ADALGISA       Felice: suo genero!

FORTUNATO Ancora non è mi ggeneru

ADDOLOR             Futuro genero papà

FORTUNATO Se no lu strozzo prima!

ADARGISA      Non dovrebbe essere così duro sa? Felice si è dato subito

da fare intuendo la situazione al volo!

FORTUNATO (Con un ampio gesto del braccio) Ehhhhh hai capitu si che

intuizione? Lei ha jamatu a casa de un cassamortaru: ce

volea un geniu pe capì se che era successu!

ADALGISA       E’ proprio ingiusto!

ADDOLOR             Je lo dica sora Adargi’!

ADALGISA       Guardi questa agenzia presempio!

FORTUNATO Eh!

ADALGISA       Ha fatto proprio bene a rimodernarla!

FORTUNATO Si è?

ADALGISA       Si si… prima… era troppo… come dire…

FORTUNATO Lugubre?

ADALGISA       Esatto!: Lugubre è la parola giusta. Sembrava quasi… non

so.. come dire…

FORTUNATO Un negozziu de pompe funebri!


14


ADALGISA       Esattamente!

FORTUNATO (Sbattendo le mani fiero) Eh: si che ggeniu che so’?

ADDOLOR             Sendi geniu, sora Adargisa cià raggione!

ADALGISA       Si si … nuovo look… nuova concezione…

FORTUNATO Nuovi morti…! Ahhhhhh guardi nui rimodernamo pure

quilli sa? Penzi: non è mai lu stessu!

ADDOLOR             Papaaaaaa…

FORTUNATO Papà papà… che papà! Perchè non è vero? Ogni vorda

non è unu diverzu?

ADDOLOR      (Snobbandolo rivolta ad Adalgisa) Sora Adargì se ricordi il certificato in comune me raccomando!

ADALGISA       (Dirigendosi verso l’uscita) Ci vado dopo! Ora torno a

casa e vi chiamo per dirvi (piagnucolando) quando vi

consegnano Onofrio.

FORTUNATO Mancu fusse un paccu postale!

ADALGISA       (Sempre verso l’uscita) Che giornataccia. Devo ancora

fare: i capelli, i massaggi, la depilazione e la lampada…

sa… per la cirimonia… (e fa per uscire)

FORTUNATO (Saltando dalla sedia verso Adalgisa) Ferma: lu scalinu!

ADALGISA       Che scalino?

FORTUNATO (Avvicinandosi ad Adalgisa) Qui per terra! Co’ lu tempu

ce sse’ fattu lu scalinu. Hai voja tu a aspettà lu comune

che l’accommoda! Non vorrebbe che co tutte le cose che

ciai  da  fa,  te  sse  roppesse  pure  lu  taccu…  sa…  la

cirimonia…!


15


ADALGISA


(Fatale) Per carità ci mancherebbe anche questa!


FORTUNATO


Bona giornata sora Cirimo’! (la fa uscire e rientra in scena)… è propiu una una pacia visionaria…


ADDOLOR


E mo addirittura visionaria?


FORTUNATO Beh come la jami una che dice che Filice è un santu?


FELICE


(Entrando) Bongiorno sor Fortunato...


FORTUNATO (Mette il candeliere dove non da fastidio) Lupus in fabula


FELICE


Bongiorno dorgezza dell’occhi mia: tuttu bene?


ADDOLOR


Tuttu bene!


FORTUNATO Hai incrociatu la cirimonia?


FELICE


Chi???


ADDOLOR


Papà dice la signora Adargisa!


FELICE


De spalle: essa scappava, io arrivavo: non m’ha vistu!


ADDOLOR


Allora com’e’ annata?


(Felice appende gli abiti e Fortunato aspetta che anche a lui si rompa il pomello. Siccome ciò non accade Fortunato inizia a stupirsi.)


FELICE


Ordinaria    amministrazione:    ciaco


lasciatu


Arturo


e


Anzerma. Tra pocu lu portano qui.


ADDOLOR


Le misure l’hai pijate?


FELICE


Beh no? Co lu metru elettronicu! (Pausa)

Co la bilancia volumetrica ago carcolatu lu pesu...


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FELICE                       Co lu parmare j’ago fatta sceje la cassa...

Co la penna ottica ago compilatu l’ordine Co Wirless me so collegato a internet WWW. SCAMPAMORTE. COM Co lu cip e lu pin ago attivato lu pos e lu pagamento trame rid.

FORTUNATO Perfettu!  Ce  manca  solo  lu  razzu  intergalatticu  e  lu

seppellimo su Plutone. (L’appendiabiti non si è rotto)

FELICE    (Allungando la copia dell’ordine ad Addolorata) C’è pocu da scherzacce: la tecnologgia oggi ha fattu certi passi...!!!

(Felice è al pc e Fortunato tocca il pomello dell’appendiabiti)

FORTUNATO Andru che passi: miraculi! Omini morti de PRASTICA

CINESE, che prima se roppono... (pausa si avvicina a

Felice) e po’ miracolosamente non se roppono più! Ah già

perchè tu no lo sai ma l’omo mortu prima, s’è ruttu…

FELICE                       Ma prima quanno?

FORTUNATO Quanno se potea roppe? Quanno ciò missu lu cappottu io

ADOLORATA (Affettuosa) Si propiu sfurtunatu papà non ce pensassi!

Piuttosto preparamoce ad accoje lu cavaliere.

FORTUNATO Non basta lu rinfrescu de “la cirimonia”? Je famo la festa

pure nui?

ADDOLOR             (Sventolando il foglio che Adalgisa ha lasciato) Ma no: ha

prenotato lu piling, lu lifting e lu massaggiu co l’oiu

profumatu e cristalli de sale.

FORTUNATO (Stupito) Issu?

ADDOLOR             (Precisando) No issu... la moje!


17


FORTUNATO (Ironico) Ahhhh ecco! E voleo di’!

ADDOLOR             Non  hai  capitu  Papà:  so’  le  urdime  volontà  che  lu

Cavaliere ha lasciatu a la moje: stonno scritte qui!

FORTUNATO Onofrio? Non ce lu faceo ccucì vanitusu!

ADDOLOR             Beh che ci sta de stranu se ha prenotato il “maquillage”?

Semo un agginzia funebre no?

FORTUNATO Eh! E’ quello che diceo io: semo un agginzia funebre, no

un istitutu de bellezza!

ADDOLOR             E va beh oggi a l’aspettu ce sse téne...

FORTUNATO Ma scusa è: a te te risurda che lu cavagliere se deve

presentà al Creatore o a Miss Italia?

ADDOLOR             Do’ se deve presentà ce sse vorrà presentà ordinatu!

FORTUNATO (Alzandosi dalla sedia e cominciando a mimare)

Eh se sa! Se vede che anche lassù je lu fannu un rinfrescu

de ben venutu! (pausa) Già lu vedo: arriva su la porta de

lu paradisu co lu taxi guidatu da San Martinu.

ADDOLOR             San Martinu? Perchè San Martinu?

FORTUNATO Perche sennò lu buttafuori, San Sone no lu fa entrà. Ji

dice: No Martinu no party!

Entranno ci sta l’orchestra de San Remo

Da ‘na parte l’aperitivu de San Bitter e patatine San Carlo

All’antipastu ce penza San Daniele

A lu vinu San Giovese a l’acqua San Gemini.

lo dorge Sant’ Onorè, pe digerì ce sta San Buca

(Con uno schiocco di mani e allargando le braccia)

E lu giocu è fattu: Bella accojenza no?

(pausa in attesa dell’applauso Poi si siede)


18


ADDOLOR


(Al padre) Spettacolare non ciaco parole ... (pausa) Scherzi pure su la morte, ma oggi muri è ‘na cosa seria!


FORTUNATO Beh pe’ testo era seria pure a li tembi mia non te crede... (poi cambiando tono con voce bassa rivolto alla figlia...) E comunque Onofrio sarebbe quillu de lu metru elettronicu la penna ottica, lu pin, lu pos....


FELICE


Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!......


(Fortunato impaurendosi finisce la frase in modo diverso)

FORTUNATO Lu pos..... sano ammazzallu a issu e quella macchina infernale... (pausa) Ma che me voli fa pija un corbu?


FELICE


So’ riuscitu a programmà un mesaggiu nou...una bomma!


FORTUNATO E l’ago sindita: è scoppata propiu mo!


FELICE


(Galvanizzato) Che idea, che idea! Quando squilla lu telefono e parte la segreteria...


FORTUNATO (Interrompendo) Ecco: io de quello te voleo parlà!


ADDOLOR


Sorvola papà ...


FORTUNATO Sorvolo.... ?


ADDOLOR


Eh sorvola papà....


FORTUNATO Ma fija mia se Gisucristu volea che l’omo sorvolasse

javrebbe fatte l’ale no?


ADDOLOR


E allora che teo di’: Non sorvolassi!


FORTUNATO Dunque: stamatina Addolorata co la forza…


19


ADDOLOR             Co’ la forza mo!? Tra pocu t’aco minacciatu co’ la pistola

FORTUNATO Sottolineo co la forza… m’ha dittu de telefonà pe’ sindì la

segreteria.

FELICE                       (entusiasta) E le è piaciuta...?

FORTUNATO (Pausa) Ma fju mia... nui già facemo un lavoru che la

ggente quanno ce penza fa le corna pure co li piedi, che ce

famo de una segreteria telefonica se no la sentono?

FELICE                       In che senzu no la sentono lu volume è bassu?

FORTUNATO No la sentono perché non cianno lu telefono su le mani.

FELICE                       Me scusi sor Furtunà, ma io non capisco!

FORTUNATO (Indicando) Eh!: Le mani je servono pe’ grattasse!

ADDOLOR             Esaggeratu! Si sempre esaggeratu papà.

FORTUNATO Ah so’ esaggeratu? No dico: se propiù una musica cia da

stata… non ce ne potemo mette una un po’ più allegra?

FELICE                       Ciavevo pensato, ma non sapevo se era d’accordo.

FORTUNATO (Alla      figlia)    Capitu?    Non    s’è    preoccupatu    se    ero

d’accordo a fa entrà la tecnologia, ma se preoccupa se so’

d’accordo su la musica! (Perentorio) So’ d’accordo: un

pelu menu porta jella: non so se rendo l’idea.

ADDOLOR             Mo però facce sindì stu messaggiu novu!

FELICE                       Si tratta di una pubblicità che parte quanno ce jamano!

FORTUNATO E quanno che jamano che voli pubblicizza più? Li giochi

so’ belli e fatti.


20


ADDOLOR             E non essi disfattista sindimo l’idea!

FORTUNATO Daje beh forza. Mitti avanti! (Parte la registrazione pc)

MAC3                           Si ricorda alla gentile clientela che i giorni fissati per le

morti in offerta speciale sono il Martedi’ e il Giovedì: Funerali in 56 rate a prezzi bloccati! Voi pensate a morire, al resto pensiamo noi. Affrettatevi.

(Lungo silenzio. Solo Felice ha stampato un sorriso di soddisfazione)

FELICE                       (Entusiasta) Allora? Che ne pensate?

FORTUNATO (Ad Addolorata scaricando la palla) Che ne pinzi...?

ADDOLOR             (Con un sorriso inebetito)  Che ne penzo...?

FORTUNATO  (Rompendo gli indugi) Ho capitu tocca sbrigasse a mette i

numiritti sa’ la ggente: (gesticolando) Ccuci...

(Squilla il telefono e risponde Fortunato e parla come se dall’altro capo ci fosse la vedova del Cavalier Del Corno: Adargisa del Corno)

FORTUNATO

Agginzia funebbre Scampamorte bongiorno (pausa) dica

pure:  lu  cavaliere  è  partitu?  E  do’  è  jitu?  (Pausa)

Ahhhhhhh partitu nel senzo che lu stonno a portà qui!

Vole sapè se è tuttu prontu ? (Felice annuisce)

FORTUNATO

Me dicono de sci stia tranquilla (pausa) E lo so è statu un

corbu pe’ tutti !!! Chi se l’aspettava  da un omo

ccucì!

Che vole fa’ signo’ quanno je sse da sotto troppu….

ADDOLOR

(A voce bassa)  Papaaaaaaaaaaaaaa.....

FORTUNATO

(Stupito) Anche 7-8 a lu giornu?!

ADDOLOR

(Si mette le mani nei capelli. Sotto voce...) Papa...

passala

a Filice che ce pensa issu


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FORTUNATO


Ah!   la    domenica    pure    10?     (pausa)


Abbrucialu


lu


cavaliere... (pausa). Era assatanatu...!

FORTUNATO Pronto... pronto... pronto.... e’ cascata la linea....


Appende il telefono stupito nel vedere Addolorata Felice fissi a bocca aperta... Li guarda, li riguarda...poi...

FORTUNATO Beh..... che è successu...... !

ADDOLOR             (Impietrita) Quanno je sse da sottu troppu... ?

FELICE                       (Quasi compiaciuto) 7 – 8 a lu giornu ...

ADDOLOR             (Impietrita) La domenica pure 10?

FELICE                       (Sempre più compiaciuto) Era assatanatu? (Pausa)

FORTUNATO De caffe!

FELICE                       (Deluso) De caffè...... ?

ADDOLOR             (sollevata) Ahhhhh… De caffe..... ?

FORTUNATO Eh..! (pausa) Sarà assatanatu de caffè, unu che ne pija 10

a lu giornu? Ma che c’ete stamatina       ? (Squilla di nuovo

il telefono)

FELICE                       (Alzandolo  al  volo) Agginzia Funebbre  Scampamorte

buongiorno! (Pausa) Si, si era cascata la linea! Non se

preoccupi sora Adargì (Pausa) Come dice? Se Anzerma e

Arturu            so’    arriati’?    (Bussano    alla    porta   a    vetri

dell’ufficio) Aspetti honno bussatu e sor Furtunatu è jitu a

vedè (Fortunato va ad aprire la porta) Ma                  non               se

preoccupi è tuttu prontu! Semo professionisti! Mica è mo’

che facemo stu mestiere: vene bene stia tranquilla!

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FORTUNATO (Rientra un attimo) So issi je vado a da una mano (esce)


FELICE


(Facendo gesti di impazienza) Allora me confermano che so’ arrivati propiu mo eh.... Signò lu cavaliere è in ottime mani… ah non è per questo? Allora a che cirimonia se riferiva! Ahhhhhhhhhhhh l’accompagnu! Jemo piano? E pe’ forza che jemo piano, co’ la prima ridotta a quntu vole che se vada? Ma scusi è che facemo lu corteo de corza sonanno la marcia de li berzajeri? Ce lo sapemo nui… a passo d’omo sci che l’invitati non ze pozzono straccà! (Pausa lunga) Più piano de passo d’omo?


FELICE


No dico signo’? Se vole potemo da in diretta lu funerale su www.scampamorte.com per chi lu volesse vedè comodamente in poltrona senza brucià 4 calorie pe’ fa lu passu d’omo! (pausa) Era un’idea (facendo gesti come dire questa m’ha lessatu) ma lasci fa a nui sora Adargi’! E’ per la cirimonia ago capitu je pare che non ce lo so? Farà un figurone lei non se preoccupi: mo la lascio però che devo da una mano! Ce vedemo dopo quanno è tuttu prontu: bona giornata, sci Bona giornata: Bona giornata! (attacca) E ma cavuli… questa davero penza solu a la cirimonia! Mo capisco perché sor Fortunato la jama ccucì!


ADDOLOR


Lu labboratoriu è prontu?


FELICE


A parte le urdime cosette tipo li cristalli de sale...


ADDOLOR


Quello pe forza... io dicevo lu tavulu, le lampade...


FELICE


(Rassicurando ampiamente) Tuttu prontu!


ADDOLOR


Le maschere pe lo lifting?


FELICE


(Rassicurando ampiamente) tuttu prontu!


ADDOLOR


Pure l’aghitti pe lu piling...?


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FELICE


(Rassicurando ampiamente) Ao ma che pinzi che so’ disorganizzatu? Oh… io so perfettu ed efficiente!


FORTUNATO (Rientrando) Sci! Propiu un perfettu deficente. (Pausa)


FELICE


(Addolorata e Felice lo guardano stupiti): Come sarebbe?


FORTUNATO   (Sconsolato) Robba da ji in galera pe’ le prossime 18 generazzuni.


ADDOLOR


Che è successu papà?


Entrano gli inservienti con una piccola cassa da trasporto cm.120 manici di corda e la poggiano a centro palco dando il lato più lungo al pubblico.

FORTUNATO Qui qui mettetela qui...


ADDOLOR


Ma falla portà in laboratoriu no?


FELICE


E sci me sa che è meju!


FORTUNATO None: sta meju qui appoggiatela qui.


I due la poggiano a terra e poi escono dalla porta centrale che resta aperta.


FELICE


E mo?


FORTUNATO (rivolto a felice) Mo aprila...


FELICE


(Stupito) Che?


FORTUNATO La cassa che..!!! Aprila!


ADDOLOR


Ma scusa papà, non è mejio fa ste cose in labboratoriu?


FORTUNATO   Qui tutti pensate ma gniciuno apre (pausa) cassa sci o no ccucì je dai una controllata?


voli aprì sta


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FELICE                       Ma non ce penso neanche… ‘na controllata je la da

Arturo! Ognunu faccia lu lavoru sia?

FORTUNATO E’ quello che dico io tu l’hai fattu lu tua?

FELICE                       L’ago fatto sci… perché?

FORTUNATO Ccuci tantu pe’ dì: volemo vede lu laoru che hai fattu?

ADDOLOR             Che è successu Fili?

FELICE                       Ma che ne so? Io non ago fattu gnente

FORTUNATO A allora aprila no? De che te preoccupi?

FELICE                       (Avvicinandosi) E aprimola forza, controllamo stu lavoru,

(apre la cassa) facemo pija aria a lu cavagliere: Ecco! (poi

fa un salto indietro atterrito) Porca zozza (balbettando e

indicando) Lu ca, Lu ca va, Lu ca va glie re!

FORTUNATO (Ridendo) Ah ahhhhhhhhhhhh lo vidi mo’!?

ADDOLOR             (Avvicinandosi alla cassa guarda dentro e si segna) Oh

madonna mia santissima! Gesù Gesù Gesù (poi rivolta al

padre...) Ma come pole esse successu?

FORTUNATO (Indicando Felice) Dillo a issu: è lui lu scienziatu!

FELICE                       Io? E che ne saccio io?

FORTUNATO Ah tu non se sai niente?

FELICE                       (Atterrito) No sor Furtunà lo ggiuru.

ADDOLOR             Che sarebbe sta storia me ce fate capì chiccosa?

(Fortunato ribalta la cassa verso il pubblico per far vedere dentro).


25


FORTUNATO Ce sta poco da capì: Lu mortu non ci sta!

FELICE                       (Sempre atterrito e stupito) Lu mor... tu... non ci sta...

ADDOLOR             E perchè lu mortu non ci sta?

(Fortunato fa segno di attendere, si avvicina alla porta di ingresso si guarda intorno per vedere che non passi nessuno poi rivolto ai due inservienti)

FORTUNATO Portatelo dentro sbrigateve!

(I due inservienti entrano con il morto uno per le braccia e uno per i piedi)

FORTUNATO Forza Forza che se vede quarcuno ce passamo li guai!

(Entrati chiude la porta. I due inservienti mettono il morto vicino alla cassa in modo che formi una T: per capirci cassa ----- | morto. I piedi al pubblico non deve vedersi subbito la differenza di lunghezza)

ADDOLOR             Che novità sarebbe questa?

FORTUNATO Ne parlamo dopo! (Poi rivolto agli inservienti) voi potete

annà: chiudete a chiave lu furgone e entrate da dietro poi

ve jamamo pe’ portallu in labboratoriu.

ANZERMA            Ah! lu dovemo portà de la? Pesa un corbu io ciaco l’artrite

ARTURO                  E beh va beh facemo piano piano…

ANZERMA            E piano piano me se staccano l’ussitti da le braccia co

l’osteoporosi!

ARTURO                  E che sarà mai tocca piallu su 10 metri eh?

ANZERMA            E dici bene tu! Mica su le gambe ciai le vene varicose…

FORTUNATO Ohhhh!      Hai     finitu    de     chiacchierà?     Non    te     sse

infiameranno pure le tunzille?


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ANZERMA


Ehhhh quelle l’aco leate che ero bardascia…


FORTUNATO


Ma vidila un po’ me risponde pure! (prendendola per un braccio) Forza, aria: vedemo de dacce da fa!?


ANZERMA


Piano sor Furtunà: lu bracciu no lu pozzò allungà!


FORTUNATO


Com’è che quanno è giurnu te paga invece l’allunghi ccucì bene è? Forza sgommare… (li fa uscire e rientra)


ADDOLOR


Allora: che nuvità sarebbe testa?


FORTUNATO


Te l’ho dittu: no lo chiedessi a me... (rivolto a Felice) lu scienziatu è issu. Damme un po’ ‘na mano...


FELICE


(Allunga una mano e Fortunato la stringe) Piacere: Fortunato Scampamorte dell’associazione “sepordi vivi”. (poi scrollando la mano) Una mano.... a spostà lu mortu!


FELICE


(Aiutando Fortunato) ‘Ndo tocca mettelu ...?


FORTUNATO A fianco a la cassa!


(Mettendolo a fianco alla cassa si nota che essa è troppo corta... spuntano infatti sia il petto da una parte sia gli stinchi ed i piedi dall’altra.)


FELICE


(Poggiandoloa terra) Ecco fatto... Ete capitu mo?


FELICE


No


ADDOLOR


Che ci sta capì papà?


FORTUNATO


(Pausa li guarda, indica il morto, li riguarda chiedendo) Che ci sta da capì? Non ete afferratu!?


poi


FELICE


No


27


ADDOLOR             No

FELICE                       (Pausa) No! Ma ‘ndo li portate l’occhi la ‘n culu? (poi

misurando con le braccia platealmente) No lo vedete che non ce stemo co’ le misure?

FELICE                       (Sobbalzando)   Non è pussibbile...

FORTUNATO Negamo l’evidenza?

FELICE                       No che centra! Lo vedo che lu mortu è troppu lungu!

FORTUNATO Ecco! Lu mortu è troppo lungu! No la cassa troppu corta.

FELICE                       E che differenza fa...?

FORTUNATO (Allungando le braccia) Ah se se tratta de mortu più lungu

lu devono avè stiratu!

ADDOLOR             Ma non pole esse papà!

FORTUNATO E allora se è la cassa a esse più corta lu scenziatu ha

sbajatu le misure.

(Qui comincia un giochetto di sovrapposizione del parlare. Felice cerca di giustificarsi e Fortunato gli rifà il verso)

FELICE

(Alzando le mani)

FORTUNATO

Ah no... testu no

...No

FELICE

(Gesticolando)

FORTUNATO

Le misure no

...No.. No

FELICE

(per discolparsi)

FORTUNATO

L’ho pijate co lu metru elettronicu

... tronicu

FELICE

(Gesticolando)

FORTUNATO

Issu no sbaja...

... aja


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FELICE

(Gesticolando)

FORTUNATO

Ciaco messe le pile nove

nove nove.

FELICE

(Gesticolando)

FORTUNATO

E l’aco misuratu tuttu

tuttu tuttu...

FELICE

(Alzando le mani per discolpa)

FORTUNATO

da la capoccia a li piedi

Eh Tuttu tuttu...

FELICE

Lo vedo come se fosse mo:

So arriatu su ccasa che

saronno state le 6 de matina.

La signora su la sedia

piagnea senza dasse pace: “M’è cascatu lo monnu addossu, come faccio io da sola (Pausa) a organizzà la cerimonia? (Pausa) Ce lo sapeo che prima o doppu je sarebbero vinute le corvurziuni” e infatti lu cavaliere stea li accartocciatu, co una mano su la panza, la capoccia in mezzo a li ginocchi… (pausa di riflessione)

(Mimando diversi stati d’animo: pensoso, incredulo, sicuro, insicuro, timoroso, pauroso. Fortunato vicino a Felice con il dito lo aizza come a dirgli dai, finisci quel che stai dicendo…)


FELICE


(Sconsolato) L’aco misuratu raggomitulatu!


FORTUNATO (Esultante) Ecculuuuuuuuuuu....


ADDOLOR


(Incredula) Ma che dici Fili?


(Fortunato comincia un balletto moina di soddisfazione)

FORTUNATO   (canticchiando) E che dice: Lu pin, lu pos, lu wairlesso, lu metru elettronico l’ha fattu fesso!

FELICE                       (giustificandosi) La matina de corsa, la prescia…

FORTUNATO   (ironico) Ma ‘sti ritrovati moderni carcolano anche lu srotolamentu?

29


ADDOLOR


Papà mo lascia perde è successu armediamo!


FORTUNATO


E chi dice niente: me fa ride che è successo a la moderna tecnologia integrata. (Tirando fuori il metro di legno e misurando il cadavere enfatico) Teh! Co’ un metru de legnu e una punta de apisse: Testa è la rivincita de nui omini mortali su la PRASTICA CINESE. (e segna le misure su un foglietto di carta)


ADDOLOR


Va beh mo mettemoce ‘na pezza però e preparamolo.


FELICE


(Abbattuto) Io vado in labboratoriu. Preparo l’acqua calla, ce metto li sali…


FORTUNATO E tra 10 minuti butta giù la pasta (Felice esce di scena)


ADDOLOR


E su papà non infierì…


FORTUNATO


(A Felice che è uscito) Chiama quann’è cotta che ddu fili li magno volentieri!


ADDOLOR


Ma sendi un po’!? A te non t’è capitatu mai de sbaja’? Si perfettu tu?


FORTUNATO (A Felice uscito) Ah: cacciameli al dente me raccomando!


ADDOLOR


(Rivolta al padre) Ago capitu vah! Oggi stai in vena de spiritu… l’ha pijate le misure?


FORTUNATO (Ironico) Sciiiiiiiiiiiii…. stavorda da stesu!


ADDOLOR


Allora dammele che pijo lu carru e porto qua la cassa.


FORTUNATO Io invece vado in magazzino a fa lu bardacchinu!


FELICE


(Affacciandosi moggio moggio) Già che passi davanti a la tabaccheria… me cumpresti 4 pilette pe lu metru?


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FORTUNATO   (Soddisfatto) E vaiiiiiiiiiii… andru che pile nove! pure scaricu era: la tecnologia se ferma se manca la corrente.


FELICE


Beh me pare normale! (e riesce di scena)


FORTUNATO Ehhh! La normalità è un concettu discutubbile! Penza un po’: lu monnu so 5 miliardi de anni che gira senza corrente eppure non s’è fermatu mai!


ADDOLOR


Ma che esempiu è papà via? La vita è mijiorata grazzie a la tecnologia che risorve li problemi!


FORTUNATO A sci? Allora lo sai che te dico? Se la tecnologia è quella che risorve li problemi, allora la vera tecnologia e stu metru e stu apisse… quisti vonno anche senza pile!


ADDOLOR


Ve bene io comunque 4 pilette je le compro (poi rivolta al padre) A te te serve gnente?


FORTUNATO Una pastarella... non ho fattu colazzione


ADDOLOR


(Perentoria) No... la pastarella no... te fa ingrassà! L’hai visto com’e’ diventatu Augustu?


FORTUNATO (Incredulo, imbarazzato e offeso) Mah che me paraguni a Augustu? Un omo ccucì grassu che lu corpreannu lu festeggiano lu 7 l’8 e lu 9 de gennaru. (Pausa poi con gesti plateali) me paragoni ad Augusto che pe mettese la sciarpa... usa lu bumerang e annamo.


ADDOLOR


Ma che centra non si come lui ma non vojio che diventi!


FORTUNATO (Ironico) Sarà ‘na pastarella a famme diventà come issu?


ADDOLOR


(Uscendo) Quarziasi andra cosa ma la pastarella no...


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FORTUNATO   Allora fa come te pare: porteme quello che te pare, che io doppo scappo e vado a comprà ‘na pastarella. Pija le pilette che fanno più danni de lu dorge me raccomando!

(Si avvicina alla mensola dove c’è la cassetta degli attrezzi la apre cerca il martello lo prende... e poi si mette a conversare con il defunto.)

FORTUNATO   Caro Onofrio, la tecnologia avanza e tu, tuttu sommatu, c’hai avutu furtuna a muritte che qui ancora ce sto io: (pausa) lu bardacchinu te lu faccio de PRASTICA CINESE perchè lu legnu de ‘na vorda nun se trova più, ma se inve de me ce stea lu scenziatu? (pausa) come te la mettevi? (Pausa con aria di complicita portando il palmo della mano al lato della bocca) Te la passavi scura Ono’....

(pausa) Quillu è bbonu a inventasse la tumulazione liofilizzata a base spry sottovoto mica cavuli! (pausa)

(cerca una chiave inglese, la prende e si avvicina all’uscita del magazzino)

FORTUNATO E po te si levatu un penzieru guarda! Tantu su ‘stu monnu fonno a gara a sugacce lo sangue Ono’: le leggi, lu laoru, le tasse… continueranno a sfruttacce lu più pussibbile! (pausa) Si stato furtunatu a non ricordallo damme retta! (pausa sulla porta del magazzino) Mo te vado a preparà lu bardacchinu: ohhhhhh non te ne annassi è! Aspetteme qui: ce vedemo dopo! (esce di scena)

Parte la base musicale durata 1’26” entra Matilde. Per lei parla la drammaticità della musica. Entra furtiva dalla porta centrale, controlla che non ci sia nessuno in laboratorio e in magazzino... vede la salma e si dispera. Sconvolta ma rassicurata che nessuno possa vederla apre il suo giubbotto, tira fuori una siringa già preparata, si avvicina ad Onofrio. La inietta intramuscolo sulla coscia poi comincia a muoverlo e massaggiarlo, lo alza dalla testa, dai piedi, lo abbraccia, tenta il massaggio cardiaco con la disperazione che la stessa musica propone. Sta cercando di rianimarlo ma sembra non riuscirci e al termine della musica si accascia in ginocchio disperata vicino a lui. Onofrio del Corno comincia a muoversi...


32


ONOFRIO                (Piano) ‘Ndo sto?

MATIRDE                (Felicemente stupita) Azzo allora fa effettu forza Ono’!

Onofrio inizia a stirasi piano e a sgranchirsi la voce poi...

ONOFRIO                (Piano) ‘Ndo sto?

MATIRDE               Stai qui co me va tuttu bene...

ONOFRIO                Matirde si tu?

MATIRDE               Scine so io...

ONOFRIO                Allora è successu?

MATIRDE               E successu Ono’: cei raggione!

ONOFRIO                quella straccia de zoccola!

MATIRDE               ripijate mo non ce penzassi!

ONOFRIO                Dici bene tu: andru che luce dell’occhi sua! m’avrebbe

sippillitu e bonanotte ai sonaturi brrr... ciaco pure friddu!

MATIRDE               E’ la reazione: come te sendi?

ONOFRIO                Vedo un pò annebbiatu, ma piano piano passa

MATIRDE               Cavuli: fino a 1 minitu fa eri mortu!

ONOFRIO                Ciò voja de stiramme me sendo inturpiditu

MATIRDE               T’aiuto io aspetta

ONOFRIO                Me pare de avè durmito una vita… e forze l’aco fattu!

Aiuteme a metteme su ‘na sedia.


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MATIRDE               (Lo aiuta a sedersi) Mettete qui!

(Onofrio Si siede.. si stira... sbadiglia)

ONOFRIO                Me sendo come un resuscitatu!

MATIRDE               eh ce credo!

ONOFRIO                (Si guarda attorno) M’honno portato qui da Furtunatu

propiu come ho lasciatu scrittu, ma non capisco perchè m’honno sdraiatu qui invece che la lu labboratorio

MATIRDE               Io qui t’aco troatu!

ONOFRIO                (Grato)     Fatte     abbraccia     Mati’    non    t’acu     mancu

ringraziatu, che avrebbe fattu senza te.

MATIRDE               Ma che ringrazzi tu sorella? Ono’ te vojio più bene

dell’anima mia. Piuttostu come hai scopertu che tu moje...

ONOFRIO                Una senzazione! De quelle che vengono ccucì senza

motivu.... e feci analizzà lu caffè! Un piano perfettu....

avvelenatu un po’ alla vorda co una stostanza che provoca morte apparente capitu secchè robba?

MATIRDE               Da brividu! Io me la so fatta sottu da la paura.... penzavo

che no l’avristi arcontata nonostante l’antitudu.

ONOFRIO                No   No   lu   farmacista    fu   chiarissimu    entro   12   ore

dall’eventu tuttu torna normale...

MATIRDE               (Felice di aver ritrovato il fratello) Cavuli Ono’.... me

sendo scoppà de filicità!

ONOFRIO                Solu su dde te potevò contà...

MATIRDE               Quanno me dicisti: “tra un mese moro avvelenatu” e me

spiegasti lu fattu, me sentetti rinturcinà le budella.


34


ONOFRIO


Invece eccome qui: grazie a te! Si stata precisa, puntuale perfetta, m’hai rimessu ar monno. (Cambiando tono) Mo je la faccio pija io ‘na sciorda a quella zoccola...


MATIRDE


Che voli fa?


ONOFRIO


Te lo spiegherò se cche vojio fa: tu intantu fa la parte tua fino in fonnu! Vattene e ritorna quanno m’honno esposto.


MATIRDE


No aspetta come espostu?


ONOFRIO


Ho depositatu le mie volontà da lu notaru facenno mi moje erede totale a pattu che rispettasse le mie ultime volontà: Chiamà Fortunatu pe’ li servizi, Famme espone sopre un bardacchinu e fa lu funerale co la banda.


MATIRDE


Ma allora l’Agginzia sa tuttu...


ONOFRIO


None...


MATIRDE


E beh ma... je pija un corbu quanno resusciti...


ONOFRIO


Ecco perchè tu me dei da una mano a avvisalli.


MATIRDE


Che cavulu de pianu è quistu Ono’...?


ONOFRIO


Perchè?


MATIRDE


Me voli fa infilà drento un manicomiu?


ONOFRIO


Ma che dici?


MATIRDE


Ma scusa eh! Me je presento bella bella e je faccio: Siccome ONOFRIO dicisu de risorge, quanno lo fa non ve spaventate. Ddu minuti e m’honno legata e portata via.


35


ONOFRIO                Ma no... certu che non devi fa’ questo: Tu devi annà da lu

notaru Mortubbene e dije la parola d’ordine: Mezzasarma.

MATIRDE               Ammazza secchè fantasia! E che succede quanno je dico

ccucì?

ONOFRIO                Lu notaru capisce e sa issu come avvisà tutti. Mo vai che

c’emo li minuti contati...

MATIRDE               E tu?

ONOFRIO                Io me risdraio e aspetto che me portanu in labboratoriu!

FELICE                       (Fuori campo) Daje Arturo... jemo a pija lu cavagliere...

ONOFRIO                (Con un cenno di assenso) Ecculi movite!

MATIRDE               (Sottovoce) Allora io vado!

ONOFRIO                Va Va ce vedemo doppu... (e si sdraia di nuovo a terra)

Matirde esce veloce chiudendo la porta mentre fuori campo

FELICE                       Daje Anze’ non te la pijassi comoda!

ANZERMA            Un minutu: staco a pija la pasticca pe la pressione!

FELICE                       A te pe’ la pressione te cce serve lu gommista: 1 e 2

davanti e 1 e 4 de dietro.

(Entrano Felice, Arturo, Anzerma che non ce la farà a portare Onofrio)

ARTURO                  Eccoce cavalie’ (pausa) Anzè pijalu sotto le scelle!

FELICE                       Ce lu portamo strascinuni?

ANZERMA            Sor Fili’ io non saccio che fa: pesa un corbu! Lu puso

sennò me stroppia! Perché no lu famo ruzzolà?


36


FELICE                       Come  no?  Lu  potressimo  mette  direttamente  su  unu

scivulu: sa che divertimentu!

ARTURO                  Cambiamo verzu: io lu pijio da le braccia e tu da li piedi!

ANZERMA            E provamo!… (riuscendoci) E’ vero pesa de meno!

ARTURO                  Da la parte tua Anze’: de qua pare una tonnellata!

ANZERMA            Che voli fa: e pur sempre un pesu mortu...!

Parte la musica di chiusura

FINE PRIMO ATTO

37


SECONDO ATTO

Si apre il sipario a scena vuota e subito entra Fortunato e a marcia indietro dalla parte del magazzino gli inservienti: Portano il baldacchino costruito e addobbato in magazzino e stanno tentando di uscire con un po’ di difficoltà. Anzelma è davanti e indossa una maglietta rosa e Arturo dietro.

FORTUNATO (In scena a bordo quinta) Forza su portatelo de qua

ANZERMA            (Entrando appena in scena) Spigni Artu’

ARTURO                  (Fuoriscena) A me me pare grossu ce passamo?

ANZERMA            Fermu fermu ciaco le dita a contrastu!

ARTURO                  Ce lu strascinamo piano piano!

FORTUNATO Eccertu:  se  se  potea  strascià  chiamao  a  vui!  (Sono

incastrati metà dentro e metà fuori della quinta) Non ce

passa ccuci sterzatelu piu là...

ANZERMA            Più la ddo’...

FORTUNATO Anze’ io l’occhi li tengo per me: se li dovea tenè pure pe’

te Gesu Cristu me n’avrebbe fatti 4.

ANZERMA            Ho capitu sor Fortunà, ma io non vedo che deo da fa’!

ARTURO                  Smovilu un po’ a destra...

FORTUNATO … E po’ a sinistra…

ARTURO                  … E dopo al centro!

ANZERMA            Ma stemo a trasportà un catafarcu o a fa lu governo?

ARTURO                  Anzè arzalu invece de sparà minchiate!


38


ANZERMA            No je la faccio… ciago la schina a pizzitti

FORTUNATO Tutta a vertebre scommetto!

ANZERMA            Scherza  scherza  sor  Furtunà  intantu  ce  tengo  l’ernia

bilaterale a lu discu.

ARTURO                  Che vorrebbe di bilaterale?

FORTUNATO Che lu discu non se sente da gniciuna de le ddu parti!

ANZERMA            Sci sci scherzate tantu lo dulori so li mia!

ARTURO                  Fa una cosa Anze’! Passa de qua ce vengo io a scastrallu.

ANZERMA            E ‘ndo passo… volo?

ARTURO                  Passa qui de latu. Daje che je la fai…

ANZERMA            Proamoce ma se armango incastrata?

FORTUNATO (Ironico) Oh! ciai trenta de tuttu, ma in compenzu non te

manca l’ottimismu è?

ARTURO                  Daje che ago allargatu lu passaggiu!

ANZERMA            (Comincia a passare strusciando) Ahia la cervicale!

ARTURO                  Allunga lu bracciu che te tiro io…

ANZERMA            Che tiri sci… me pari tiri: ciaco l’artrite…

ARTURO                  Armeno allunga qua ‘na mano!

ANZERMA            Pianuuuuu fa piano: no strigne! Lu tunnel carpale

FORTUNATO E ma te putristi fa sponzorizzà da una ditta de cerotti…

forza t’aiuto io!


39


ANZERMA            Piano sor Furtunà è la spalla che me so rotta

FORTUNATO Anze: è un miraculu se ancora si viva!

ARTURO                  (Tirando Anselma che è quasi del tutto passata) ecco qua

daje si arrivata!

ANZERMA            Le coste: me preme su le coste!

ARTURO                  Su che si passata: famme spaziu che vado de la io (

comincia a passare) a me non me dole niente magno e beo

come un leone!

ANZERMA            Beatu a te che poli magnà…

FORTUNATO Perché manco magni Anze?

ANZERMA            Macchè… tengo i tricicli…

FORTUNATO Ahhhh ecco perché ciai la maja rosa: fai lu giru d’Italia!

(Arturo è passato e sta alzando il baldacchino)

ANZERMA            Tricicli e diabbete

FORTUNATO E beh quanno ce sta la salute che voli de più?

ARTURO                  Ecco fattu (si castrano e sono in scena)

FORTUNATO Ohhhh bravi… ccucì

ANZERMA            Pesa de meno de qua: ma pesa!

FORTUNATO (Aiutando Anselma) non è che pesa… si tu che ciai ddu

globuli rusci e basta…

ARTURO                  ‘Ndo lu dovemo mette?

40


FORTUNATO Un po più la

(Poco dopo la parola su... squilla il telefono. Devono portare il baldacchino in un punto visibile dove non occluda entrare ed uscite. Il baldacchino sarà messo in modo che il morto dia la faccia al pubblico.)


ARTURO


Squilla lu telefonu sor Furtunà...


FORTUNATO Lu sendo Artu’.... (2° Squillo)


ANZERMA


E non risponne sor Furtunà ?


FORTUNATO (Ironico) Che so’ un polipu? (3° Squillo)


ARTURO


No perchè tande vorde fosse urgente...


FORTUNATO Ce penza lu computer


(A centro palco dopo il terzo squillo si scatena l’inferno. Parte una country a tutto volume. La scena è a libera interpretazione del regista: concitata e caotica. I tre si spaventano e mollano il baldacchino. Anselma va via fibrillando, Arturo prova prima a nascondersi poi scappa al magazzino. Fortunato cerca qualcosa che abbassi il volume. Al telefono una voce canta a tempo di musica. Il computer parte con il suo messaggio pre-registrato


MAC3


Si ricorda alla gentile clientela che i giorni fissati per le morti in offerta speciale sono il Martedi’ e il Giovedì. Funerali a costi ridotti: 56 rate a prezzi bloccati (Pausa) Voi pensate a morire, al resto pensiamo noi. Affrettatevi.


Fortunato cerca qualcosa per spegnere la musica e alla fine prende un martello dal porta attrezzi sopra la mensola e nel caos si avvicina al pc per rompere il pc, ma quando questo sta per accadere il messaggio termina e la musica sfumata. In sottofondo c’è il personaggio che ha chiamato al telefono che continua a cantare sull’onda della stessa musica. Quel personaggio è Felice.

41


FELICE    Je... je.. je... e pompa e pompa pompa e pompa je je je... ecc...

FORTUNATO

(Abbassando il martello e sbollendo) Pronto...

FELICE

(Fuori scena) So Felice sor Furtunà...

FORTUNATO

(Sospirando) Eh... Pure io so Filice...

(Pausa) de trozzatte

appena arrivi.

FELICE

(Fuori scena preoccupatu) Che è successu sor Furtunà?

FORTUNATO

(Arrabiato)  Che  è  successu...?  La  bomma  atomica  è

scoppiata ecco se che è successo...

FELICE

(Fuori scena) Che era troppu arda la musica? Ma me l’ha

dittu lei de cambialla... un po’ più allegra m’ha dittu!

FORTUNATO

(Adirato)

Ma io perchè non t’ammazzo co le mani mia

che tanto in galera non me ce mettono più?

FELICE

(Fuori campo) Lei me l’ha dittu de cambialla la musica...

FORTUNATO

(Perentorio) Quella era musica?

FELICE

(Fuori scena) Certu: ... e che sennò...

FORTUNATO

(alzando la voce) La bomma atomicaaaaaaaaaaa.... ecco

se che era

.... ma che hai chiamtu a fa’

...?

FELICE

(Fuori scena) Pe’ vedè se funzionava...

FORTUNATO

(alzando la voce) E beh sentime: Giuro che quanno arveni

in ufficio te do uno sbarbazzone che se non te cojio...

(pausa) se non te cojio (pausa) co la sventata te piji la

broncopormonite.

FELICE

Me dispiace sor Furtunà rimetto tutto a postu.


42


FORTUNATO Attacca stu telefono che non te vojio sindì più.

FELICE                       (Fuori campo) Me dispiace sor Furtunà...

FORTUNATO Ago capitu attacca stu telefono.

FELICE                       (Fuori campo) Je voleo di che me dispiace...

FORTUNATO Fili’ attacca.

FELICE                       (Fuori campo) Attacco, ma me dispiace...

FORTUNATO (Adirato)  ATTACCA STU TELEFONUUUUU.

Si sente il tlac dell’aggangio e Fortunato ancora con il martello in mano si appoggia al baldacchino. Dal magazzino entra trafelata Addolorata.

FORTUNATO Quistu me fa pija chiccosa a me...

ADDOLOR             Che è successo papà?

FORTUNATO La terza guerra mondiale.

ADDOLOR             Ho incontrato Arturu che era rusciu! Anzerma era bianca!

E’ tu?

FORTUNATO Io so verde… ccucì emo fattu la bandiera. Verde de bile!

E ma quanno artorna Filice me cce troa!

ADDOLOR             Filice... che ha rifattu?

FORTUNATO Ha innescato la terza guerra mondiale

ADDOLOR             Beh mo non esaggerassi ...

FORTUNATO Non esaggero sta tranquilla

Entra in scena Adalgisa


43


ADARGISA


Posso?…. Disturbo?


FORTUNATO Sci ma non fa gnente…


ADDOLOR


(Fissando il padre) Dica… dica pure sora Adargi’


ADARGISA


Vengo dal comune…Per il permesso di trasporto!


ADDOLOR


C’e’ stato qualche problema…?


ADARGISA


No no nessuno ci mancherebbe: ecco il documento!


ADDOLOR


Faceva in tempo anche tra qualche giorno!


ADARGISA


Le cose è meglio sbrigarle subito… non si sa mai…


FORTUNATO (Ironico) Se dovesse parti de fretta è?


ADARGISA


Ah guardi dopo questo stress una vacanza non me la toglie nessuno!


FORTUNATO Ma emo cambiato nome a li funerali? Mo se jamano stress?


ADARGISA


Proprio uno stress! No dico: Scegliere l’abito, prenotare il buffet, trovare i camerieri… (pausa) Ho un dubbio!


ADDOLOR


Che dubbio?


ADARGISA


Se preparare o no un discorso: per la cirimonia…


FORTUNATO


(Sempre irornico) No i discursi so pallosi, ammorbano! Per un funerale vanno bbene 4 fochi d’artificiù e ‘nu spettaculinu de cabbaret!


ADARGISA


Ma che dice…? I fuochi ? Il cabaret?


44


FORTUNATO Era  un’idea  innovativa  de  un’aggenzia  moderna… stamatina non ha detto nuovo look… nuova concezione…

ADARGISA      Ma via: piuttosto facciamo un discorso serio…

FORTUNATO Oh ecco vai… ! Famo un discorso serio…

ADARGISA      (Girando su se stessa come sfilando) Voi pensate che sia

meglio indossare un abito nero e taglierino classico…

oppure questo che porto con ampia gonna a velo?

(Pausa lunga in cui fortunato la guarda)

FORTUNATO Dicevamo: Vai famo un discursu seriu.

ADARGISA      (Non curante) Ci stavo pensando proprio poco fa e dicevo

tra me: Adalgisa dovrai essere in tono con il colore del

carro funebre (Sbattendo le palpebre) e pur sempre una

cirimonia!

FORTUNATO (Rifacendo il verso) Eccerto

ADDOLOR             Ma va bene così signo’ non se preoccupi… so dettagli…!

ADARGISA      Dettagli? me li chiama dettagli? Ma lo sa che verranno

tutte le mie amiche del circolo?

FORTUNATO (ironico ad Addolorata) Ce lo sapevi che vengono tutte

l’amiche in circulo?

ADARGISA      Altro che dettagli! Ci faranno sicuramente caso

ADDOLOR             Ma su signò non cascherà lu monnu!

FORTUNATO Come no… se se mettono in circolo prima casca lu monnu

e po’ vanno tutti ggiu per terra!


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ADARGISA      (Ridendo)    Ma    che    dice    Fortunato!    Cià    voglia    di

scherzare? Mi dica piuttosto che ne pensa del vestito: Non

mi farà un po’ troppo larga di fianchi?

FORTUNATO Sci… ma in compenzu più stretta de core!

ADDOLOR             (Dura) Non ci faccia caso papà va in calu de zuccheri: Le

sta bene non si preoccupi.

ADARGISA      Manca  meno  di  un’ora  e  io  ho  ancora  dubbi  sugli

accoppiamenti dei colori…. Come faro’….!

FORTUNATO Ma stu problema je lu risorvo io come gnente!

ADDOLOR             (Preoccupata) che ciai dentro la capoccia?

FORTUNATO Se tratta solu de organizzasse in un batter d’occhi.

ADDOLOR             Spieghete papà…

FORTUNATO Facemo  il  contrario:  adatammo  lu  carru  a  lu  colore

dell’abbitu…

ADARGISA      Ma non è possibile

ADDOLOR             Che stai a di’ papa’?

FORTUNATO Deteme retta…! Lei mo va a casa… opre l’armmadiu…

chiude l’occhi e sceje un vistitu…

ADARGISA      Mah… questa poi!

FORTUNATO Se semo sfigati ce capita lu compretinu primavera rusciu a

pallini gialli… ma se lo sapemo subbitu… du sicchi de

vernice li troamo!

ADDOLOR             Non le dia retta…


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FORTUNATO Vene benissimo…

ADDOLOR             Zittu papà!

FORTUNATO (Baciandosi le punta delle dita a palmo racchiuso) Un

bijoux

ADARGISA      No No non scherzi: la scelta dell’abito è una cosa seria

anzi: adesso vado altrimenti rischio di non essere pronta…

FORTUNATO Allora io artorno al mio calo di zuccheri ce sto ccucì bene

ADARGISA      (Mimando) A che ora è prevista la….

ADDOLOR             Chiusura?

ADARGISA      (Piagnucolando e tremando) Non ci posso pensare a stare

così stretta li dentro mi sentirei… non so… come dire…

FORTUNATO Sola?

ADARGISA      Sola e impaurita

FORTUNATO Pozzo di un dettaju?

ADARGISA      Prego

FORTUNATO Li dentro ce sse sta quanno unu è mortu!

ADARGISA      Ma infatti io dicevo così per dire: lo vedrò per l’ultima

volta?

FORTUNATO Ma certo lu esponemo su lu catafarcu apposta! Lei arriva,

lu guarda e poi…

ADARGISA      Si si… ho capito… farete quel che dovete fare!

ADDOLOR             Esatto…


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ADARGISA


(Avvicinandosi all’uscita frettolosamente) Allora io scappo di scorsa altrimenti rischio di arrivare in ritardo…


FORTUNATO Tranquilla signo’… che io sappia lu cavaliere non cià appuntamenti!


ADARGISA


(Arrivata all’uscita) Lui no… povero caro… ma gli invitati si…


ADARGISA E FORTUNATO


Sa… la cirimonia… (ed esce)…


ADDOLOR


(Verso il padre) Ma papà che je vai dicenno certe cose?


FORTUNATO   (Minando Adalgisa) Come me sta stu vistitu… non me farà li fianchi larghi? Te li fa sci li fianchi larghi: In compensu te sse da mejiu ‘na zampata la ‘nculu.


ADDOLOR


Tu propiù non conosci lu limite


FORTUNATO E’ vero. In amicizia non ce stonno limiti!


Entra in scena Onofrio del corno


ONOFRIO


E ce lo so Fortuna’… ce lo so….?


FORTUNATO   (Mettendo a posto il martello nel porta attrezzi) Ah: Te si svejatu Ono’... me dispiace!


ONOFRIO


Da mo? Chi ha durmitu mai? Prima aco sinditu la musica a tuttu volume!


ADDOLOR


Ahhhhhh ecco secche era la bomma: lu computer!


ONOFRIO


(Stirandosi) Che ore sò?


ADDOLOR


Le tre cavagliè... s’accommodi se metta a sede.

(e lo fa accomodare nel salottino dove si siede)


48


FORTUNATO hai sinditu pure lady Cirimonia allora!


ONOFRIO


Tuttu da la A a de Adargisa alla Z de Zoccola!


FORTUNATO Butta dietro le spalle: te lu piji un caffè...?


ONOFRIO


m’è passata la voja de li caffè!


FORTUNATO


(Si siede accanto a lui e con una pacca sulle spalle) Eh ce credo amicu mia: doppo ‘sta storia incridibbile!


ADDOLOR


(Sedendosi anche lei)

Dice ggiustu papà. Quanno lu notaru ce l’ha dittu beh...


ONOFRIO


Non ce voleate crede?


ADDOLOR


Eh...


FORTUNATO Ono’ chiunque avrebbe stentatu


ADDOLOR


Mo’ come se sente ?


ONOFRIO


Rinatu!


FORTUNATO Lo sangue urlerà Vendetta!?


ONOFRIO


None: la vendetta non è pe’ me… ma una bella sciorda sci Volea l’eredità: vedrai si che bella eredità che ji lascio! io non so mortu (gesto dell’ombrello)


FORTUNATO


Ma come pole esiste ggente che passa sopre a tuttu pe li sordi? Mariti, moji, perfino fiji!


ONOFRIO


E’ non te scordassi zii, niputi e cuggini!


FORTUNATO


(Rivolto ad Onofrio) A propositu de niputi e cuggini: Te la ricordi tu Marietta de Magnacavallu?


49


ONOFRIO


(Pensando) Chi ddici...?


ADDOLOR


La vedova de lu carabiniere!


FORTUNATO La sorella de quilli 2 cani rabbiosi e lu cugginu macellaru!


ADDOLOR


Papà lu cugginu non è macellaru: è medicu!


FORTUNATO E beh? che ho dettu io: macellaru!


ONOFRIO


(Ricordando definitivamente) Marietta de Magnacavallu:

Sci sci come no? Me ricordo sci: N’ha passate pure quella


FORTUNATO


In tembu de guerra stea sfollata co’ li fiji in giro, abbitava ndo capitava e magnava quanno ce stea!


ONOFRIO


Me sbaju o je morette anche lu maritu!


FORTUNATO


Esatto! E beh non se la passavano benissimo via! Eppure Marietta era una femmina tranquilla... vojio di .. tranquilla de per se stessa.


ONOFRIO


Non te capiscio


FORTUNATO


Come te lo spiego Ono’(pausa) Ne’ la vita tuttu cià una scala de valuri e ognunu, su sta scala, ce mette quilli che ji pare.


ONOFRIO


Giustu


FORTUNATO Ecco! Essa su lu primu piolu cea missu la tranquillità


ONOFRIO


E come facea a sta tranquilla co’ quello che jera successu?


ADDOLOR


Mesà che papà intenne dì che la tranquillità d’animu, la sirinità, l’accettazione anche de li problemi de la vita


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FORTUNATO Esattamente:  Erano  tembi  scuri!  (Pausa)  Unu  spiraju

s’opri quanno morette ‘na zzia che je lasciò 300.000 lire

de allora e un appartamentu.

ONOFRIO                Un mare de sordi

FORTUNATO Eh sci: difatti fratelli e cuggini se mettettero subbitu la

tuta da sommozzatori!

ONOFRIO                (Ridendo) Abbrucete Furtunà, ma come te vengono?

FORTUNATO Inzomma: col fucile, le pinne e l’occhiali arrivarono a lu

tesoru e che ficero...?

ADDOLOR             Se lu pjiarono...

ONOFRIO                Esatto

FORTUNATO Sbajiatu...! Se lu sugarono... i vampiri ccucì fanno.

ONOFRIO                E Marietta?

FORTUNATO Marietta? Je dette ‘na blla cannuccia pe’ falli suga’ mejiu:

e che cannuccia!!!

ONOFRIO                Non te capisco…

FORTUNATO Atturata da ‘na parte.

ADDOLOR             In che senzu atturata?

FORTUNATO Non firmò pe’ spartì l’eredita. Praticamente chiuse la

pompa de la trasfusione!

ADDOLOR             E beh s’è data la zappa ggiù li piedi da sola...

ONOFRIO                No no Addolorà aco capitu che vole di’ Fortunato: quella

s’è divertita!


51


ADDOLOR             (Stupita) Divertità?

FORTUNATO Divertita sci! Vidi Addolorà: lu vampiru cià lu cervello de

‘na sorca, quello che l’attira je pare oru, ma è mangime

per sorche e suga pure co le cannucce atturate: andru non

sa fa! Se lo sangue non vene se ‘ncazza: piu se ‘ncazza e

più suga, più suga e più se ‘ncazza. Mejiu de quella de

vendetta?

ONOFRIO                Propiu come vojio fa io! Vedrai tu se cche bella cannuccia

je do da sugà: je faccio pija ‘na scorda che deve annà scacarellanno finchè campa!

ADDOLOR             (Rivolta al padre) Sendi ‘nbo? E come finì la storia

dell’eredità de Marietta?

FORTUNATO Ah io non lo saccio: l’ago lasciati che sugavano!!!

Bussano alla porta dell’ufficio...

ADDOLOR             Bussano! Filice ancora non ha aggiustatu lu campanellu!

FORTUNATO E se aspetti Filice! Apri Addolorà.

MATIRDE               (Entrando) Bon Pomeriggio: c’ete lu campanellu ruttu!

ADDOLOR             Ciao Matì ce lo so?

MATIRDE               Aco proatu ma non funziona!

ADDOLOR             E sci infatti è ruttu!

MATIRDE               Beh no lu fate aggiustà...?

ADDOLOR             (Ironica)    Grazie    dell’idea!    Mica   c’eo   pensatu!    (poi

facendola accomodare) entra cammina no stessi su la

porta sennò ce gelamo.


52


MATIRDE               (fregandosi le mani) Hai sinditu se cche friddu che fa?

ADDOLOR             Sarà la tramontana: damme lu cappottu (e si spoglia)

MATIRDE               Onofrio?

ADDOLOR             Sta la lu salottinu co papà... va’ va’... che mo arrivo

MATIRDE si avvicina al salottino e i due si alzano...

MATIRDE               (Allungando una mano) Fortunato bon pomeriggio

FORTUNATO (Stringendola)     Ciao Mati! Cavolu si ggelata fa friddu?

MATIRDE               Un bottu!

ONOFRIO                (a Matilde) Allora: come procedono le cose?

MATIRDE               Come    stabbilitu:    Quanno    è    pronta    me    squilla       e

accompagno qui la processione.

FORTUNATO Come la processione oh?

MATIRDE               Signora e allegati paesani!

FORTUNATO Ma in quanti vengono?

MATIRDE               Ah non lo saccio… casa se sta a riempi!

ADDOLOR             (Che intanto è tornata dall’appendiabiti)

Sentite: io ciaco bisognu de un the callu e faccio una

scappata la lu barre! Matì piji chiccosa?

MATIRDE               No grazzie Addolorà non me va gnente!

ADDOLOR             Siciru? Non facissi cumprimenti ?

MATIRDE               Ma che comprimenti ce mancherebbe!


53


ADDOLOR


(Rivolta ad Onofrio) Lei cavaglie’...?


ONOFRIO


Niente Addolorà non m’andrebbe ggiu mancu unu spillu!


ADDOLOR


Che ve deo di: qui è come se fosse casa vostra! Se fate i cumprimenti è peggio pe’ vui (e fa per uscire)


FORTUNATO (Alzando un dito come a scuola) Scusa...!!!


ADDOLOR


(Girandosi rivolta al padre) Sci... dimme papà...


FORTUNATO


(Sempre col dito alzato) No diceo scusa se non aco pijatu la pozzione che me trasforma da invisibbile a normale.


ADDOLOR


(Ironica) Perchè tu saristi invisibbile?


FORTUNATO


Eh beh! A tutti quilli che stonno “come a casa loro” jai dittu se voleano chiccosa: io che a casa mia “ce sto” gnente?


ADDOLOR


Che te serve? Hai pranzatu, stai a postu!


FORTUNATO Eh ma un contu è sta a postu un andru è sta meju !


ADDOLOR


(In attesa) che te manca sindimo!?


FORTUNATO Lu dorge!


ADDOLOR


Quarziasi cosa ma la pastarella no. Non vojo che diventi come Augustu.


FORTUNATO


(Incredulo) Ma porca zozza ladra ancora co’ sta storia? ma quillu è tarmente grassu che quanno se sdraia diventa più ardu, a Augustu me paragoni che je sta attillatu pure l’ascenzore!


ADDOLOR


Ma voli diventà come issu?


54


FORTUNATO


(Spazientito) E beh non c’è gnente da fa oh! Quanno te impunti ccucì me pare de sta a parlà co’ quillu scenziatu de Filice invece che co’ mi fija!


ADDOLOR


(Interessata si avvicina al padre) A propositu de Filice!


FORTUNATO (Enfatico e scocciato) Te lu raccomanno!


ADDOLOR


(Che vede il padre distratto prendendolo per un braccio) Oh... stamme a sindì che è importante!


FORTUNATO (Sempre sul distratto) Te sento te sento, mica so’ surdu!


ADDOLOR


(Preoccupata) Felice ce lo sa de Onofrio?


FORTUNATO


(Che non ha detto nulla a felice che Onofrio non è morto cade dalle nuvole distratto) Sci sci...


ADDOLOR


No sci sci papà ce lo sa o no?


FORTUNATO (Riacquistando attenzione) Ma de che?


ADDOLOR


Come de che! Tu te si impegnatu con lu notaru de di a me e Filice che Onofrio non era mortu! A me me l’hai dittu: a Felice je l’hai dittu?


Fortunato matura l’idea di far prendere a Felice uno spavento e ripagarsi di quelli che ha subito lui e quindi mascherando l’attimo di empasse...

FORTUNATO A Filice, de Onofrio… Ehhh! Da mo che je l’ago dittu?

ADDOLOR             Sicuru papa’? Sto tranquilla?

FORTUNATO   (Alludendo) Assolutamente fija mia: Filice sta drento una botte de ferru!

ADDOLOR             Allora vado e non me cercassi la pastorella! (esce)

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FORTUNATO (soddisfatto del suo piano tornando verso il salottino) Ma che pastarella: le suddisfaziiouni de la vita so andre. (poi pensando e sfregandosi le mani) Dentro una botte de ferru sta (pausa) co’ ddu manici de ottone!

Squilla il cellulare di Matilde.


MATIRDE


Pronto! (poi ammiccando per far capire) Sora Adargisa dica pure (pausa) Va bene allora tra un po’ arrivo (Pausa) Sci sci sto qui in Agginzia honno preparatu tuttu come ha lasciatu scrittu !


ONOFRIO


Eccertu sennò non pija l’eredità la zoccola!


FORTUNATO (Rivolto a Onofrio) Zittu che se te sende sfuma “la cirimonia”


MATIRDE


Semo io Furtunatu e l’aiutanti (pausa) stonno a fa l’urdimi ritocchi ma non ze preoccupi, quanno arrio je sono e lei scenne va bbene? (pausa) ce vedemo tra pocu allora... arivederci.. arivederci ...!


ONOFRIO


(Calmissimo) Pare che ce semo.


MATIRDE


E sci! Pare propiu de sci!


FORTUNATO (Rivolto ad onofrio) Allora su che te devo preparà


I due si alzano Onofrio si assesta l’abito


ONOFRIO


(A Matilde) Tu quanto ce mitti Mati’?


MATIRDE


Da quanno sete prunti vui 1 minutu: sta qui dietro!


FORTUNATO   (Con fare di complicità) Senti Ono’ ma… una proa generale non se potrebbe fa?


56


ONOFRIO                (Specchiandosi vicino al divano e pettinandosi)

Una proa ggenerale in che sensu?

FORTUNATO Pe vedè se funziona l’effettu resuscitu!

ONOFRIO                Non ho capitu do voli annà a parà!

MATIRDE               Che stai a penza’ Furtuna’?

FORTUNATO Ma niente! Siccome me so scordatu de di a Filice che non

si mortu...

MATIRDE               Porca miseria, ma allora tocca fallu subbitu!

FORTUNATO Esatto...! Era quello che intenneo io: tocca fajelo di prima

pussibbile.

ONOFRIO                Come fajelo di’? Dijelo!

FORTUNATO Beh sci … dijelo… fatelo di’ insomma fajelo scuprì in

qualche modu (e indica Onofrio)

ONOFRIO                (si prepara sul baldacchino) Fajelo scuprì? Ma che dici?

Tocca dijelo sennò je pija un corbu!!! (poi realizzando)

FORTUNATO Eh e va beh! E già che tocca dijelu non putristi penzacce

tu de persona?

ONOFRIO                None: tu hai capitu male!

FORTUNATO (Pregandolo) Daje solo pe’ vedè se fa effettu....

ONOFRIO                Ago dittu none!

FORTUNATO Ma perchè scusa?

ONOFRIO                Ma perchè non ce vojio ave’ un mortu su la coscienza!


57


FORTUNATO Ma non more sta tranquillu: se pija solo ‘n‘ncantatella...

ONOFRIO                (Si sdraia assestatu) Sci come no: ‘n incantatela! Tu je lo

divi da di: lu piji da parte con carma senno’ quillu ciarmane andru che ‘ncantatella!

FORTUNATO Matì… aiuteme a convincelu che è pe’ una causa bbona!

E’ come fa beneficenza guarda!

MATIRDE               Ammazza  Furtunà,  ma  come  te  cce  vengono  su  la

capoccia?

(Fortunato prende i ferri del mestiere e comincia a lavorare su Onofrio. Deve prepararlo quindi le sue operazioni saranno: radergli un po’ di barba rimasta, spuntare un pochino le basette, incipriarlo di bianco, pettinarlo, profumarlo con della colonia a polpetta e spazzolarlo. Tutte queste operazioni devono essere meticolose e fatte durare tutto il dialogo)

FORTUNATO Voleo vedè solu la faccia de lu scienziatu!

ONOFRIO                Ma che t’avrà fattu mai pe faje ‘na cosa ccucì...?

FORTUNATO Zittu non parlassi sennò non veni bbene!

MATIRDE               Che t’ha cumbinatu....?

FORTUNATO E’ fissatu co’ la tecnologia! Me fa passà certi guai…!!!

MATIRDE               Addirittura?

FORTUNATO Io te farebbe solu sindì se che musica ha missu in

segreteria    e    po’    saristi    d’accordo    co’    me    che    ‘n

incantatella no’ je farebbe male!

MATIRDE               Fortunà la tecnologgia è lu futuru de lu monnu: bisogna

che te adegui!


58


FORTUNATO Ah io me so bellu che adeguatu! Drento a st’agginzia non

se    parla    andru    che    de    Pin,    de    Pos,    de    Internet

www.scampamorte. un corbu che ji spacchi!

MATIRDE               So cambiati li tembiiiii !!!

FORTUNATO Mancu pe’ gnente cara mia: so’ cambiate le capocce! E’

issu che è tuttu tecnologicu...

MATIRDE               Eh beh è ggiustu: avanti li giovani!

FORTUNATO Pijamoli su a mazzi pe’ mannalli avanti ccucì arcojemo

pure li stupidi!

MATIRDE               Beh ma Filice mica è stupitu !

FORTUNATO Filice? Filice su la fronte ce dovrebbe ave’ scrittu "Torno

subbitu". (Pausa) Se fa l’encefalogramma je danno lu

restu de lu tiket pe’ lu votu a rende.

MATIRDE               Ma che dici?

FORTUNATO Filice cià la mente ccuci ristretta che pole guardà da lu buciu de la serratura co tutti e ddue l’occhi.

MATIRDE               Furtuna’stai parlanno de lu prossimu maritu de tu fija !!!

FORTUNATO Me cce sento male solo a penzacce...

MATIRDE               (Ironica)   Lu padre de li nipoti tia...

FORTUNATO Zitta sennò me sturbo

MATIRDE               L’erede, dei li sacrifici tui!

FORTUNATO (Lucido) Ah Mati’: e va a muri ammazzata!!!


59


MATIRDE               (Ridendo) Non te la pijassi: a la fine è a tu fija che deve

piacè; e po’ Filice e Addolorata so ddu belli bardasci non rischiano de fa come Arduinu e Peppina!

FORTUNATO (Curioso) Chi...?

MATIRDE               Arduinu lu fijo de Nicola e Pippina quella che je dicono

Stranamore!

FORTUNATO Ah! La scorfana pellancicosa?

MATIRDE               Se so spusati la settimana scorza!

FORTUNATO Davero? Non aco saputu niente! Certu non se pole di’ che

Arduinu non cià fegatu!

MATIRDE               (Ridendo) Dice che doppo spusati ne è successa una bella

in sacrestia pe’ le firme!

FORTUNATO Che è successu?

MATIRDE               Arduinu ha missu manu a lu portafoiu pe’ da un obolo!

FORTUNATO (Incredulo) Arduinu...!

MATIRDE               Arduinu sci: perchè ?

FORTUNATO (Perentorio) Beh giustu chi no lo conosce Arduinu? E’

tarmente avaru che la matina se arza quanno tutti dormono

(pausa) pe non da lu bon giorno! Lui ha missu manu a lu

portafoju pe’ da un obolo?

MATIRDE               Pare de sci!

FORTUNATO S’è arvordatu lu monnu. Arduino era un caposaldo, una

sicurezza. Tu penza che se sfojavi la Treccani cercanno

Avarizia a fianco trovavi scrittu: “Vidi Arduinu!” M’è

crollato un mitu!


60


MATIRDE


Insomma pe’ falla breve: Issu ha chiestu quan’era e lu prete ja dittu che l’usanza era lascià un obolo in base a la bellezza de la spusa ccucì ja allungatu 5 euri.


FORTUNATO Ecco: mo sci che lu riconosco!


MATIRDE


(Ridacchiando) A ma mica è finita qui: La cosa forte è che Don Rinaldo, prima ha scostatu lu velu a Peppina, po’ ha guardato Arduinu e ja dittu “Aspetta che te do’ lu restu”.


FORTUNATO (Ridendo)  Abbrucialu  pure  Don  Rinaldo  se  cche sagoma… ah ah ah “Aspetta che te do lu restu!” (Ride)

robba da fassela sotto li ccucì seduta stante!


MATIRDE


(Riallacciando il discorso) Allora sta contentu de quello che ciai e tettelu strettu Filice invece de penzà de eliminallu!


FORTUNATO


Eliminallu! Che parola grossa! Eliminallu no: che m’hai pijatu pe’ un killer? (pausa) ridurlu a vegetale me piacerebbe!


In quel momento dalla porta principale entra Addolorata e la lascia aperta.

Ha appena sentito senza capire bene e chiede al padre....

ADDOLOR             (Seria) Che è ‘sta storia che te piacerebbe lu veggetale?

FORTUNATO (Interdetto cercando conferma) Se parlava co’ Matirde de cucina!

MATIRDE               (Confermando imbarazzata) Sci: de cucina

FORTUNATO Je steo dicenno quantu me piace lu bbrodo vegetale!

ADDOLOR             (Seria) Ma se no lo poli vedè mancu ritrattatu?

61


FORTUNATO Apposta! La mia era una domanda: (rivolto a Matilde

mimando    uno   schifo)   quantu   me    piace    lu   bbrodo

veggetale?

MATIRDE               (Ad Addolorata) Per carità! No lo pole vedè mancu

ritrattatu!!!

ADDOLOR             Sarà ma non me convinci!

Mentre Addolorata rimane dubbiosa entra in scena Felice dalla porta principale. E’ moggio e guardingo, spalle raggruppate e testa bassa per paura di una sgridata da Fortunato.

MATIRDE               Felice nostru bon pommeriggiu.

FELICE                       Bon... giorno

FORTUNATO (Fingendo) Ohhhhh filicettu mia de Fortunatucciu tua...

geniu della tecnologgia e magu de lu computere... (pausa)

come jemo?

FELICE                       (Prima incredulu, poi contento, di nuovo incredulo e poi

contento con un largo sorriso) Bene: e lei sor Furtunà?

FORTUNATO (Sottovoce a Matilde) Che te diceo? E’ critinu?

Matilde annuisce si sposta prende un giornale dal salottino e si appoggia seduta sulla scrivania dove non c’e’ il pc.

ADDOLOR             (Sempre incredula) Che sarebbero tutte ste smancerie?

FORTUNATO Smancerie? A lu ggenerittu mia? lu futuru padre de li

nipoti mia?

ADDOLOR             Che t’ha fattu male papa’?

FORTUNATO A me Gnente! Mai statu mejiu de ccuci!

(Poi rivolto a Felice) Allora campione: è tutto prontu?


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FELICE FORTUNATO FELICE FORTUNATO ADDOLOR FELICE FORTUNATO MATIRDE FORTUNATO ADDOLOR FELICE FORTUNATO FELICE FORTUNATO FELICE FORTUNATO


Tuttu che?

Lu carro, che andru?

E sci! Quillu cia’ penzatu Addolorata!

Filicettu mia adorato te pozzo chiede un favore?

Daje sa papà! Ccuì fai venì lo diabete!

Me dica sor Furtunà!

Siccome tra poco arria “La cirimonia”…

Chi arria?

La cirimonia

La signora Adargisa: no lo sai che papà è un fenomeno

pe’ arcaccià soprannomi?

Vada avanti sor Furtuna’!

Diceo: pe’ quanno arria vorrebbe che lu cavaliere fosse

pruntu!

Je serve una mano?

Basta che me controlli da li se ci sta chiccosa che stona.

(Guardandolo) Da qui no’ stona niente me pare tuttu a

postu.

(Posizionando Felice) Aspetta mettete qui ccuci


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(Fortunato che ha ormai finito di preparare Onofrio fa mettere felice di fianco al baldacchino in modo che offra ad Onofrio il suo lato destro faccia al pubblico.)

FELICE                       (Mentre Fortunato lo aggiusta)        Che devo da fa...?

FORTUNATO Lo saccio io tu non te preoccupassi e segui le istruzioni.

FELICE                       (che è stato posizionato da Fortunato guardando avanti)

Va bene ccucì ?

FORTUNATO (rivolto a felice) Aspetta li fermu un minutu: non te move!

(Prende Matilde e la fa mettere dietro a Felice a braccia aperte)

ADDOLOR             Ma che stai a fa papà? Un quadrucciu de lu presepe?

FORTUNATO Focherello… non è lu presepe ma è liberamente tratto da

un passo de le sacre scritture!

ADDOLOR             Ma che te si ‘mpacitu?

FELICE                       (Impaziente) ohhhhhhhhh allora che deo da fa?

FORTUNATO    Aco finitu aspetta (e si rimette vicino ad Onofrio dalla

parte della testa) Ecco fatture si prontu cominciamo!

FELICE                       (Liberatorio) Staco qui a posta me pozzo girà?

FORTUNATO Sci ma solu co lu collu

FELICE                       Come solo co lu collu?

ADDOLOR             Me spieghi che sarebbe stu collegamento co le sacre

scritture?

FORTUNATO Aspetta un minutu e lo vedi! (A felice) Rota lu collu fino

a portà lu mentu su la spalla destra.


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FELICE


(Facendolo) Cuccì vabbene?


FORTUNATO Perfettu... me vidi a me?


FELICE


E la vedo sci mica so ciecu?


FORTUNATO A Onofriu lu vidi ?


FELICE


Ma che è un giuchittu?


FORTUNATO


No no! (Aulico) Liberamente tratto da le sacre scritture:

Ono’: Arzete e cammina! (e lo punge con lo spillone)


Onofrio avvertendo il picco improvviso non può fare a meno di saltare su ed urlare. Addolorata e Matilde saltano anche loro urlando per la scena inattesa e ovviamente Felice che non sapeva nulla fa un giro completo su se stesso e sviene cascando in braccio a Matilde.

FORTUNATO Miraculu compiutu! (Pausa se viene l’applauso aspettare)


ONOFRIO


Ma tu si pasciu...


ADDOLOR


Papaaaaa ma che hai fattuuuu Filice è diventatu viola (e corre da Felice)


MATIRDE


Quisto c’e armastu...


FORTUNATO


Non ve preoccupate campà con un neurone solu: ja fattu lo stesso effettu che fa una capumilla a unu normale!


ONOFRIO


(Toccandosi) Ma cavulu m’hai fattu male...


FORTUNATO


(Sdrammatizzando) E che sarà mai un puncichittu! E po’ emo vistu che funziona!


ONOFRIO


Ma vidi tu si cche robba quistu oh!


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ADDOLOR             (Allarmata) Papa Felice e tuttu biancu chiamamo un

medicu!

FORTUNATO Fallu sedimentà vedrai che s’arpija

MATIRDE               Guardate che quistu non respira è…

ADDOLOR             (Ancora più allarmata) E’ vero… e’ vero Madonna mia

aiuteme tu: come faccio io… papa’: filice è tuttu rusciu!

FORTUNATO (Serafico) Quanno finisce l’effetto arcobbaleno artorna a

pustu.

MATIRDE               (Perentoria) E daje Furtuna’ pijala seriamente!

ONOFRIO                Se non chiami quarcunu tu, scappo io la dde fori!

FORTUNATO (Chiamando l’inservienti) Fermo do vai? Risdraiete che ce

penzo io (Ad alta voce) Arturo.... Anzerma... (Onofrio si

risdraia)

ARTURO                  (Fuori campo)    Arrivamo sor furtunà...

MATIRDE               (Scrollando Felice) Fortuna’ quistu non da segni de vita!

FORTUNATO (Ironico) Allora è artornatu normale...

ADDOLOR             (In preda allo sconforto) Io chiamo un medico... me sto a

sindì male...

FORTUNATO Aspetta Addolorà te lu facciu ripija io vedrai!

Entra Arturo in scena.

ARTURO                  Dica sor Furtunà...

FORTUNATO Anzerma do sta?


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Entra Anselma in scena

ANZERMA            Eccome steo a pià la cartina pe la gastrite!

FORTUNATO E te pare che non cei chiccosa?

ANZERMA            Me tocca pialla puntuale, sennò a incastru me zompamo:

quella pe’ lu reflussu, l’aiutu pe lu fegatu, la fialetta pe la

colite,   lu   carbone   pe   l’aerofagia,    la   pomata    pe   le

emorroidi…

FORTUNATO (Interrompendola) Ohhhhhhhhh… e basta… ma che me

fai lu bollettinu medicu? E stucca filu! Potresti annà su lu

libbru de li primati: sfidi ogni legge sovrannaturale!

ANZERMA            In che senzo?

FORTUNATO Si morta e ancora chiacchieri!

ANZERMA            (Facendo le corna) Tie!

ARTURO                  Allora che dovemo da fa sor Fortunà?

FORTUNATO Aiutate Addolorata a fa stenne Filice su la branda de la’ e

dateje li sali che s’arpija... (lo portano in laboratorio)

MATIRDE               Io vado a pija la signora tantu qui me pare che sete prunti.

FORTUNATO Io so pruntu… tu si pruntu Ono’?

ONOFRIO                So pruntu sci… so quasci stufu vedemo de sbrigacce!

MATIRDE               E che ce metto un minutu vado e torno (esce di scena)

ONOFRIO                Ancora me fa male stu bracciu… ma come t’è vinutu in

capoccia de puncicamme?

FORTUNATO Se te dicevo de collabborà lo facei?


67


ONOFRIO


No


FORTUNATO


Ecco come m’è vinutu in capoccia! Mo aspetta che pijio li candelabbri... (esce in magazzino)


ONOFRIO


Armeno era disinfettatu lu spillone?


FORTUNATO (Fuori scena) No dico… mica riavrai paura de murìtte no?


ONOFRIO


Quantu si spiritusu… aco solo chiestu!


FORTUNATO


Ono’ qui c’emo tutti attrezzi vecchi mica stemo a vedè tante sufisticazziuni!


ONOFRIO


(Ritirandosi su) Ma allora m’hai puncicatu con ‘na spilla arruzzinita?


FORTUNATO


(Rientrando con due candelieri) Stennite cammina boccalò… te bivi ggiù tuttu, non solo lu caffè de tu moje! (poi poggiando i candelieri) e testi so dui.... mo pijio l’andri dui (Torna in magazzino)


ONOFRIO


Io guarda… non so come poli piatte sempre tuttu ccucì!


FORTUNATO


Ma se la vita e la morte non la sdrammatizzi che te ciarmane? Oh capiscime è? Io ciaco lu massimo rispetto pe’ la morte tantu che ce n’ago fattu lu lavoru de la vita mia.


ONOFRIO


E per testo la sdrammatizzi?


FORTUNATO


E certo. La morte va rispettata, ma siccome prima o poi arriva deve esse comunque annoverata tra le cose pussibbili che fonno parte dell’esistenza. Sdrasmmatizzà in fonnu che vol di: non fanne un dramma!


ONOFRIO


Ammazza oh! Stai in vena de discursi filosofici oggi!


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FOTUNATO


(Rientrando con gli altri due candelieri) Non è questo: è che dopo tutti st’anni ago imparata a consideralla una compagna de viaggiu! (pausa cambiando tono) Ecco fatto quisti so quilla’andri dui e dopo appicchiamo tuttu!


ONOFRIO


Stu catafarcu è dduru oh… è de una scomodità unica!


FORTUNATO


Scusi tanto Cavaliè se non jemo fattu la rete co le molle, ma de solitu chi sta su lu catafarcu, come dici tu, tutta sta scomodità no la sente!


ONOFRIO


Oh… non se po’ fa mancu un reclamu?


FORTUNATO


In anni de onorata cariera, si lu primu cliente che se lamenta! Comunque chi l’avrebbe detto che ce saremo missi a fa sta sceneggiata?


ONOFRIO


E  no?  Io  comunque


te


pozzo


assicurà


che


avrebbe


preferitu non falla.

FORTUNATO E lo so, ma intantu tra un minutu stonno qui !


ONOFRIO


Ce giocamo tuttu in testu minutu è Furtunà?


FORTUNATO E’ vero! Come deve esse la vita!


ONOFRIO


La vita? La morte dirai! Pè fa un pelu de giustista su testu monnu non basta campa cent’anni (pausa) ma prova un po’ a murì un minutu po vidi come tuttu vene da se!


FORTUNATO E quisti so’ li paradossi dell’esistenza!


ONOFRIO


Sai qual è l’unica consolazione? Potè contà ancora su qualche amicu… e tu si unu dei pochi


FORTUNATO


Te ringrazio… ma guarda che pe quantu me sta antipatica “La cirimonia” l’avrebbe fattu per chiunque.


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ONOFRIO


A chi lo dici! Secondo me de sta storia se ne parlerà da qui a quarche anno in tutta la citta?


FORTUNATO


Sci sci de testo poli sta sicuru io gia vedo li titoli su li giornali: Omo Morto Risuscita: Vedova inconsolabile (Pausa) scacarella!


(si sente un voio fuori scena sono Matilde, Adalgisa e il corteo dei conoscenti)

MATIRDE               (fuori scena) Eccoce arriate sora Adargi’

FORTUNATO  Occhio che so arrivate se comincia: me raccomanno

fermu e mutu.


ONOFRIO


Non te preoccupassi… (e si accomoda per bene)


ADARGISA


(Entra in scena insieme a Matilde e al resto delle persone. Tutte sono vestite a lutto tipo Sicilia tranne Adalgisa che di lutto ha solo una coccarda nera su un abito colorato. Rivolgendosi ad una comparsa che l’ha spinta) Piano Piano non spinga… le calze… non vorrei si strappassero… sa… la cirimonia…


1° COMP


Scusi signò… so inciampicata su stu scalinu


FORTUNATO Venga sora Adargì’…


ADARGISA


Arrivo ma piano piano… sa le scarpe nuove…


MATIRDE


Fanno male…?


ADARGISA


Un dolore guardi… insopportabile: spero di superarlo !


FORTUNATO (Ironico) Eh beh certo in nome de la cirimonia che sacrificio se pole pure fa…!

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2° COMP                   Tante condojanze sora Adargì… lu Cavaliere era un puntu

de riferimento pe’ tutti!

3° COMP                   Andru che… poru cristianu jissenne ccucì all’improvvisu!

FORTUNATO Ma che devono entrà anche tutti l’invitati?

ADARGISA      No no! Era previsto che qui sarei venuta solo io. Del resto

gli altri sono qui per fare coraggio a me… lui ormai,

poverino… sta meglio di tutti!

1° COMP                   E no? Vidilu quant’è bellu sembra che dorme!

2° COMP                   Guada si che robba? Je armastu un surrisittu su le labbra

che mancu pare mortu!

3° COMP                   E no? pace all’anma sia! Che l’angeli ce l’abbiano in

gloria.

(Le tre comparse si mettono a sgranare il rosario e tutti gli altri in controscena)

ADARGISA  Mamma mia signori: cambiamo discorso… sennò questa cirimonia diventa… non so… come dire…

FORTUNATO Un mortoriu?

ADARGISA      Esatto… proprio così!

(Rientrano felice Arturo Anselma e Addolorata. Arturo si posiziona dietro a Adalgisa)

FORTUNATO Oh bene sete tutti! (rivolto a felice) Tu te si arpijatu?

FELICE                       Mica tantu?

ADARGISA      (Rivolta Fortunato) Che è successo felice?


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FORTUNATO Un giramento de capoccia. Ha ruotato su se stesso di 360°

ed è svenuto inspiegabilmente!

FELICE                       Certu come no… propiu ispegabilmente!

ADDOLOR             Porettu… ma si faccia vedere da un dottore questa cosa

non è normale!

ADDOLOR             E ce faremo una visita generale papà che ne dici… se ci

sta una cosa che ha detto giusta la signora è che testo non

è normale!

FORTUNATO Sci va beh ma mo parlamo de cose serie: sora Adargi’ che

je ne pare? Emo fattu un bellu lauru…?

ADARGISA      (Avvicinandosi)  Bello…  bello  si!  Guardatelo:  sembra

assopito!

FELICE                       (Stizzoso e ironico) E no? pare propiu che da un momentu

all’andru se pozza ravviva’

FORTUNATO (Azzittendo tutti) Mo basta! Un po’ de rispettu.

MATIRDE               Sci dajie famo quello che dovemo da fa…chiudemola qui

ADARGISA      Chiuderla… no no… io non posso guardare!

FORTUNATO (Rivolto ad Adalgisa) Allora se prima de comincià je vole

da un baciu s’accomodi pure signo?

ADARGISA      Per carità signor Fortunato…. Sta così bene … non voglio

toccarlo e poi ho messo il rossetto… sa…

FORTUNATO (Anticipandola)       la     cirimonia      ago      capitu     allora

cominciamo!

ADARGISA      Io esco e vi aspetto fuori?


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FORTUNATO   No no che esce… aspetti qui un attimo (Rivolto agli altri) vui sete prunti?

Tutti in coro           Prontissimi!

FORTUNATO Sora Adargi’ guardi a me e non se preoccupi de gnente… tra un secondo e’ tuttu finitu

ADARGISA      (Non intuendo) Un secondo, tutto finito: ma che significa?

FORTUNATO   (Allargando le braccia al cielo e brandendo lo spillone ben visibile) Significa che testa è la rivincita de nui omini mortali... su la PRASTICA CINESE.

Affonda lo spillone e Onofrio fa un solo urlo rimanendo seduto sul baldacchino… Adalgisa fa un giro di 360° sviene e la prende Arturo. Le tre comparse assumo tre posizioni diverse: stupore, paura e malessere e ogni persona presente nella scena finale si blocca creando un quadro studiato dal regista. Parte la sigla si chiude il sipario.

FINE


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