Zitelloni… in casa

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Cuori Solitari: Mi vulissi Maritari

 ZITELLONI…IN CASA

(commedia brillante in due atti)

di  Calogero Maurici e Rosanna Maurici

(versione in italiano)

                                                                                            (tel. autore. abit.   090/638009

                                                                                                                               cell.   3393359882)

Osvaldo  Baccano          (zitellone)                                                        

Lisa  Casini                    (zitellona)

Bernardo  Casini           (fratello di Lisa)

Nunziatina Baccano      (sorella di Osvaldo)

Orazio  Alzato                (vicino di casa)

Vittorio Casini               (cugino di Bernardo)                                     

Orsola                             (vicina di casa)

Fifì                                  (fidanzata di Osvaldo)

Coccolino                       (fidanzato di Lisa) 

                                          (elaborata da Pietro Maurici e da Rosanna Maurici)

Zitelloni …in casa

(di Calogero Maurici)

               In un momento drammatico della mia vita, (da Maggio del 2002) sapere di essere stato l'autore più rappresentato della Sicilia, certamente ha contribuito ad alleviare le sofferenze ed a pensare meno quello che mi era successo.

             

              Quest'anno addirittura ho battuto il record dei due anni precedenti, con ben quartodici compagnie di buon ed ottimo livello, fra le quali, anche qualcuna di professionisti che hanno portato in giro sette miei lavori.

              

               Tutto questo mi ha dato un'emozione  sempre più profonda tanto da spingermi a scrivere altri due lavori nel giro di quattro giorni: (Du' pazzi… in vacanza) e  (Zitelloni… in casa)

           

               Anche in questa commedia si riscontra una lucida ed ironica analisi della micro realtà sociale della nostra terra, mettendone in luce barriere ancestrali senza però trascurare la sana filosofia di vita che contraddistingue le note caratteriali del popolo siciliano.

        

                Bernardo Casini e la moglie Nunziatina Baccano, dopo che il  figlio Luca si è sposato e trasferitosi al nord per lavoro, pensavano di poter vivere tranquillamente soli, ma dopo la morte dei genitori di Bernardo, quest'ultimo preso da gran pena, prende  Lisa "l'unica sorella" in casa sua, per' altro ancora signorina.

                Dopo qualche mese, sopraggiunge la morte dei genitori di Nunziatina, anch'essa presa di gran pena, prende Osvaldo "l'unico fratello" in casa.

                Di giorno in giorno, la vita con i due zitelloni in casa diventa sempre più pesante, impossibile, sotto tutti gli aspetti. Osvaldo coltiva una passione per gli esperimenti "inventore" che portano il cognato Bernardo a non sopportarlo più.

                 Lisa invece ha una grande passione per il canto, che porta la cognata Battima a non sopportarla più. Esausti i due coniugi, decidono che tutti e dui devono cercare di farsi famiglia e di lasciare al più presto la loro casa.

                 La scena rappresenta, una porta d'ingresso centrale (ad arco) una porta a destra ed una a sinistra per accedere alle stanze, un tavolo centrale, sedie, quadri sparsi per la stanza.

                 La commedia tiene sempre un tono acceso, un ritmo elevato con delle battute esilaranti; una trama come al solito che rispecchia il mio stile di scrivere, coinvolgente, cercare di non fare annoiare il pubblico, farlo rimanere attratto allo svolgersi della storia, è il mio obiettivo principale, e sarà sempre tale, poiché il pubblico è sempre quello che merita grande rispetto ed il primo in assoluto a giudicare un lavoro.

Tel. autore                                                         (elaborata da Rosanna Maurici e dallo stesso autore )                   

090/638009 -3393359882

S C E N A I°

(Bernardo, Nuziatina, Oscaldo)

Nunz    E' inutile che ogni giorno mi dici sempre l stessa cosa, che la notte non dormi

             per mio fratello, e il pomeriggio non puoi riposare per tua sorella.

Bern.   Mia sorella magari canta al pomeriggio e la notte dorme, tuo fratello la

            mattina inventa, al pomeriggiu continua con i rompimenti e la notte con i

             russamenti. E poi da quando ci sono loro, io mi sono bloccato…ma appena

             loro non ci sono più, ti faccio vedere le stelle di mezzogiorno, il sole di sera

             e…

Nunz.     E poi resti coricato dall’nverno alla primavera

Bern.     Proprio quando eravamo rimasti soli, Luca si è sistemato, lavora fuori…

              Dobbiamo fare qualcosa!…

Nunz.    Ha cominciato tu, hai portato tu tua sorella prima quà dentro, con la scusa

              che abbiamo la casa grande.

Bern.    Morendo i genitori, mi faceva pena lasciarla sola e senza lavoro a questa età.

             E poi speriamo che con questa passione del canto riesce a fare qualcosa. Ma

              tuo fratello!

Nunz.     Mio fratello…mio fratello, non ti scordari che era quasi farmacista…

Bern.     Ma quale farmacista, ha ripetuto tre anni la seconda elementare, due anni la

              quinta, tre anni la terza media, e si è iscritto all' universita a  trentanni.

Nunz.    Purtroppo non si è laureato e gli è rimasta la passione di fare invenzioni… e

              Se tu metti di lato soldi dobbiamo ringraziari lui, con queste invenzioni che

              vende.

Bern.    Ma quale passione di inventore, ti ricordi quando avevo dolore di pancia, mi

             ha preparato l'acqua con tutti quelle miscele che mi fatto scappare tutta la

             nottata per il bagnu con la diarrea …poi mi ha preparato un’ altra miscela e

             l'indomani sono stato dodici giorni senza andare in bagno…mi sono

             otturato…a me invenzioni sue, non me ne dceve dare più…e poi con tutti

             quei uccelli che ha!...il cardellino, il pettirosso, il canarino…

Nunz.     Meglio avere una casa piccola e  stare soli, ma non averla grande, ed essere

               in tanti.

Bern.    Parliamo sempre di una cosa…ma come non ci stufiamo,  ma diamoci un

             taglio, decidiamo quello che dobbiamo fare…tutti e due arriveranno a

             quarant'anni, staranno sempre quà,  noi non ce ne accorgeremo e parleremo

             sempre delle stessa cosa.

Nunz.     Dovrebbero sposarsi, ma ormai mi pare difficile…

Bern.     Difficile perchè mia sorella Lisa non esce mai…canta sempre…

Nunz.     Mio fratello Osvaldo sperimenta sempre.

Bern.     Però io penso che con l'amore, una si scorda di cantare e l'altro di

              sperimentare.

Nunz.     Si ma come fare.

Bern.    Che dici se facciamo un patto!? Diciamolo bello chiaro, se ci vogliamo

             godere la vecchiaia un poco tranquilla.

Bern.    Infatti stò  invecchiando senza accorgemene, da quanto non mi sento

             te…te…teso.

Nunz.    Zitto che era da prima di venire loro che ti sono scesi tutte cose.

Bern.    Appena siamo soli mi salgono di nuovo…poi ti faccio vedere le stelle di

             Mezzigiorno… poi vedi, mia Nunziatina

Nunz.    Il vento per spegnere la fumatina!

Bern.    Però quello che è pesante è tuo fratello…che dici a mia sorella la lasciamo!..

Nunz.    (stesso tono del marito) Però quella più pesante è tua sorella…che dici a mio

             Fratello lo lasciamo!     

Bern.    Vede, che siamo noi che vogliamo questa situazione, non guardiamo a

             Nessuno, dobbiamo essere obiettoni tutti e due e basta.

            (i due si guardano ed insieme e con decisione dicono: TUTTI  E  DUE )

                                                                     

Bern.    Vediamo se possiamo sistemare una volta per sempre questa situazione. Lui

              poteva fare, entra Osvaldo, si ferma vicino la porta senza che lo vedono) il  

              lavagista, il barista, il marmista, il piastrellista, il ciclista, l'elettricista…

Osva.    Buon giorno (in mano ha delle bottigliette piccole per una nuova invenzione)

             E tu pensi che con la mia testa testa potevo fare questi lavoro di basso

             Rendimento…io  potevo fare, il professionista, il commercialista, il

             fisioterapista, lo psicanalista, il farmacista, il regista,  l'oculista …

Bern.    Cosi perdevano tutti la vista …           

Osva.   Carissimo cognato, queste sono due delle mie invenzioni più riuscite.

Bern.     Immagino! Piuttosto prima ti dobbiamo parlare.

Osva.     Prima fatemi spiegare queste due invenzione fresche fresche, appena lo

              sanno, tutti verrano a comprarle…(si sente cantare, è Lisa dalla sua stanza

              canta   ANIMA   MIA)  Mi veni da vomitare quando canta…ma come la

              sopportate, anche il cardillo che ho nella stanza quando l sente non caca,

              non mangia e non canta. L’avete capito, il cardillo che è un uccello che canta

              sempre...meglio sentire i mei uccelli cantare ma non lei.

             

Nunz.      (a suo marito)  Se per questo ci sono uccelli cche non volano mai…

Osva.     (si avvicina alla porta di Lisa e grida) Statti zitta due minuti perchè devo

               spiegare le mie du nuove scoperte. (continua a cantare più forte)

               E' dispettosa, questa resta zitellona, chi la vuole con questa voce e con

               questo carattere.

Nunz.      Ci vadao io…(entra nella stanza di Lisa)

Osva.     Allora caro cognato, questa è una preparazione per fare passare i tic…

              quest'altra invece, con dieci gocce, per aumentare il numero delle volte per

              fare l'amore…ma per te, non ti bastano dieci gocce, ce ne vorrebbe un

              bottiglione di due litri.

Bern.     Ma come lo sopporto!…ma come!…

Osva.    Caro cognato, voglio che il primo a provarla sia tu.

Bern.     Non ti ci provare, ca già con la prrima esperienza ho capito i toi sperimenti.

Osva.     Uomo di poca fede, non ti ricordi quando avevi quel prurito e mi grattava

              sempre aa testa? Due gocce di quel miscuglio a base di limone,

              cinar, camomilla, gazzosa, miele, bicarbonato, citrosodina e mi è passato.

Bern.     E l’hai fatto venire a me e tutta la nottata mi grattavo il sedere.

Osva.     E la pentola che scola la pasta l’hai scordata? Ti ho fatto risparmiarei di

              uscirla dalla pendola e metterla nel cola pasta, direttamente appena cuoce, si

              preme un bottone, di sotto la pndola si aprono tutti quei buchi e si scola.

Bern.    Una volta è capitato che  i buchi non si sono aperti e poi l’abbiamo buttata

             al muro.   

Osva.    Appena poi mi faccio i soldi, te ne accorgi! E poi è troppo tardi, qualsiasi

             cosa invento me la devi pagare…stò inventannu una bara a due posti, se

             muori assieme a mia soralla, risparmiate il cinquanta per cento.

        

Bern.    (che si toccava) Senti ma quando te ne vai di quà, non ti sopporto più, e se

              lo vuoi voi sapere manco tua sorella ti sopporta più.

Osva.    Ah si! Visto che non mi sopportate, presto me ne vado. (entra Nunziaina)

Nunz.      Ormai caro fratello ti stai facendo grande, e devi pensare a farti una

                famiglia.

Osva.    Lo sò, solo che con la mia testa troppo fina, di scienziato, dovrei trovare ad

             una che mi capisse…vi ricordate quando mi stavo facendo fidanzato con

             quella ragazza che aveva un neo grosso nel naso!?

Bern.    Mi ricordo, che le hai dato una pomata per farglielo scomparire e dopu una

             settimana aveva nei pure sotto i piedi.

Nunz.     E Tiziana?…Con lei sono rimasto un mese fidanzato.

Bern.    Un mese è un record per te… me la ricordo a quella sventurata, che aveva i

             funghi, le hai dato una pomata e dopu una settimana oltre ai funghi le sono

             venuti: carciofi, olive e pomidoro sott'olio…sembrava una focaccia alla

             capricciosa.

Nunz.     Metticci un po’ di impegno e ti faccio vedere che prima o poi la trovi.

Bern.     Meglio prima che poi!

Osva.     Senti se lo vuoi sapere, pure io non vedo l'ora che me ne vado, perchè non

              sopporto a  Lisa che canta, ha una voce di una gallina, è una vergogna per la

              musica.

Bern.     E tu sei una vergogna per la scienza…

Osva.    Tu provochi sempre, se fossi tuo fratello ti comportavi cosi!?

Bern.    Si fossi stato mio fratello ti avrei preso a pedate nen sedere.

Nunz.     Io mi prendo di pena se dovresti rimanere da solo. (triste)

Bern.    Pure io!…

Osva.    Poverini!

Nun.     Bernardo, lasciamolo solo che lui riflette…

Bern.    Si lasciamolo solo spletto allo scienzietto…(entrano nell' altra stanza)            

                    

S C E N A  II°

(Osvaldo, Lisa, Orazio)

Osva.    Ma stavolta, ve la combino, mi trovo veramente a una, tanto io non sono da

             buttare, certo hò qualchi anno in più, ma quello che conta, è la testa e il

             cuore. Poveri di testa e di cuore, io lo sò, non è mia sorella, è mio cognato

             che non mi sopporta, e dire che bene ne ho fatto assai, pure soldi ma scippato,

             figuriamoci se dovesse dare qualche cosa lui a me! Uno con la testa come la

             mia dove si trova? Mi dovrebbero portare sopra le mani, invece mi mettono

             sotto i piedi. Io che hò inventato duecento invenzioni. (al pubblico,

             riscaldandosi sempre di più) Una molla nel piattino della tazza del caffè, per

             fare alzare la tazza sola ed evitare di prenderla dal manico, che quasi sempre

             di quanto è calda ci bruciamo, con un meccanismo sofisticato, quando arriva

             all' altezza della bocca, si gira, e ci prendiamo il caffè senza toccare la

             tazza; la forchetta  a u t o m a t i c a  per  prendere gli spaghetti, senza

             bisognu che giriamo noi la forchetta, si appoggia nel piatto e gli spaghetti si

             girano automaticamente nella for… chetta; la medicina per fare passare i tic

             e la  medicina per aumentare le prestazioni amorose. Signori e signore ra lle

             grati…vi (in quel momento entra Lisa cantando Anima mia) Signori e

             signore ammo sci ate…vi!..

Lisa.     (fa finta di non notarlo) Andava a piedi nudi per la strada…

Osva.    (al pubblico) Ma un pezzo di vetru mai lo capita! 

Lisa.     Sei sempre il solito cafone… ma perchè non finisci di fare il buffone.

Osva.    Ma come ti sopportano, menomale che non sei sposata…

Lisa.     Chi parla, quello che ha moglie e figli.

Osva.    Ci stò pensando sai, e sicuramente non ci starò assai a farmi una

             famiglia.

Lisa.      Povea disgraziata, appena ti vede sperimentare, diventa una scienziata.

 

Osva.     Povero digraziato appena ti senti cantare non lo fai più pisciare e cacare

              e poi vieni da me per farlo sbloccare…(ride)

Lisa.      Manco sse stessi per morire e sapessi che fosse l'unica medicina per

              campare,  mi accontenterei morire. Io a tutti mi potrei pigliare ma mai, dico

               mai a uno chi sperimenta...Povero cretino, illuso ignorante e fuso. (se ne va)

Osva.     E io, mai dico mai mi prenderei a una che canta…Per me una speranza c'è,

              ma per lei vero zitellona resta. Effettivamente hò perso troppo tempo, devo

              trovare l'anima gemella  perchè io non voglio restare in questa casa con sta

              zitella … cantante di strapazzo, è una vergogna per la musica leggera e

              pesante.  (entra Orazio Alzato)

Oraz.    Buon giorno…Osvaldo, cercavo proprio te…(ansioso)

Osva.    Dimmi Orazio…

Oraz.    Possiamo parlare tranquillamente, non sente nessuno.

Osva.    In questo momento siamo a posto.

Oraz.    Senti, ho sentito dire che hai inventato una cosa per…(tossisce) per…(tossisce)

             per…(ripetere quattro cinque volte)

Osva.    Per la tosse non hò inventato niente.

Oraz.     No per la tosse,  per…per…per per…

Osva.     Mancu per e divisine.

Oraz.     No, per fare, aumentari la voglia…sai mia moglie è ancora giovane, c'è un

              po’ di differenza di età,  e dice che una volta alla settimana è poco.

Osva.    Certo con queso cognome che hai  A L Z A TO  è un contro senso. Non ti

             preoccupare, con questa medicina, tua moglie poi ti dice che è assai. Quattro,

             cinque volte!…

Oraz.    Quattro cinque volte… (fa scena con molta mimica) mamma mia…mamma

              mia…

Osva.    Però non esagerare, perchè poi c'è pericolo che il bastone ti resta sempre

              teso…

Oraz.     Sempre tesu… (stessa scena) mamma mia…mamma mia!…

Osva.    Poi c'è pericolo che ritorni da me per un’altra medicina che ti fa rallentare e

             il bastone rammollare, e io per ora con le invenzioni mi fermo, mi stò

             concentrando per sposarmi.

Oraz.     Fortunata questa che ti trova…Comunque quanto ti devo per sta boccetta.

Osva.    Dammi venti euro, sai con la  pillola azzurra che hanno inventato poi gira la

              testa e si vede tutto azzurro…con queste gocce, non ti affatichi, ti rilassi e

              poi ti addormendi.

Oraz.     Mamma mia…mamma mia…tieni quà, mi raccomando silenzio.

Osva.    Vedi che non funziona subito subito subito… Fammi un poco di pubblicità.

Oraz.     Non ti preoccupare, so che  tanti amici, manco una volta. (mentre esce:

               Mamma mia!..

Osva.    Appena ll prova scoppia peggio di una bomba. (si sente cantare Lisa)

              questa si senti Mina, ma quando me ne vado di quà dentro, a proposito

              quanto vado nella mia stanza e mi organizzo. (se ne va, mentre Lisa canta,

              dalla sua stanza, entrano in scena  Nunziatina e Bernardo)

 

(S C E N A  III°)

(Bernardo, Nunziatina, Orsola Lisa)

Nunz.    Mamma mia, ma è  capricciusa, a mio fratello gli e l’abbiamo detto,

             chiamoamo a lei e  gli lo diciamo presto.

Bern.    Però quando canta, pare che il sangue mi si sveglia e mi si ribella.

Nunz.    A me fa veniere il mal di testa ele dare una sberla…(si sente cantare più forte)

Bern.    Comunque ormai abbiamo fatto questo patto, e tutti e due devono sloggiare.

Nunz.    Ma è vero, due zitelloni dentro una casa, sono pesanti…Falla finire, va per

             favore…(Bernardo và)

Nunz.    E' più pesante lei che mio fratello. (entra Orsola  vicina di casa)

Orso.    Nunzia, che fai…

Nunz.    Oh!  Orsola, siediti.

Orso.   Che si dice, ho sentito dire che tuo fratello sta facendo scoperte importanti.

Nunz.    Mah! sempre che cerca di inventare.

Orso.    Ho sentito dire che ha fatto due scoperte…una per fare passare i tic e l'altra

             per…per…insomma mi hai capito…anche se io veramente non ho di

             bisogno.

Nunz.    Menomale…purtroppo ci passiamo tutti in certi situazioni.

Orso.   Furtunata tu, con tuo fratello dentro, anche ve avresti problemi, te li risolvi

            subito. Nunziatì, ti voglio confidare una cosa che fin'ora non ti ho mai

            voluto dire. Prima di veniri tua cognata Lisa, mio marito (fa gesto)

            niente…non ci poteva niente…ma tua cognata mi ha salvato.

 

Nunz.    Si, e come!

Orso.   Quando la sente cantare, ci piglia qualcosa di strano e tuttou quello che non

            facciamo di notti, lo facciamo di mattina o pomeriggio. Quel cantare è una

            cura…ma una cura forte… fortissima…sembriamo due ragazzetti…mattina e

            pomeriggio.

Nunz.    Menomale che non canta di notte pure….

Orso.    Fino a quando c'è tua cognata quà dentro, so di sicuro che un giorno o di

             Mattina o di pomeriggio senza Amore non mi passa. Falla cantare…cantare!

            (entra Lisa e Bernardo) signorina Lisa, che voce che ha…stupenda.

Lisa.    Grazie…grazie.

Orso.    Quando lei canta mi sento posseduta, avvolta da un ciclone, sentire la sua

             voce mi fa ringiovanire, anche mio marito sà, quando la sente rimane

             colpito, gli viene una forza di movimento, lui che è sempre fermo a  casa,

             dove lavora, quando lei canta pare che ci piglia fuoco tutto, e comincia a

              muoversi, ma muoversi…. Spero che rimanga a lungo in questa casa!

Nunz.     Se cambia casa, te lo fa sapere e combi pure tu…altrimenti troppo fermi

               ingrassate.

Orso.    Adesso vi saluto…Ah! Scusi signorina, oggi mio marito fa straordinario,

             ritorna verso le sei , se vuole per quell'orario puo' iniziare a cantare.

Lisa.      Che preferisce.

Orso.     Qualsiasi canzone…qualsiasi…basta che canti. Lei è una benefattrice (esce)

Lisa.      Hai visto, io sugnu una benefattrice…

Nunz.    Quà dentro tutti benefattori state diventando.  (entra Bernardo)

Bern.      Senti Lisa, ti volevo dire, che sarebbe il momento che ti trovassi un marito.

Lisa.      E dove al supermercato?!

Nunz.     Ormai sei in età avanzata, e più passa il tempo più difficile diventa.

Lisa.     Non vedete l'ora che me ne vado, se volete sapere pure io non vedo l'ora di

             trovare  qualcuno che mi ami con tutto il cuore. Forse è stata colpa mia, non

             esco quasi mai dda casa, ma ve lo ricordate due anni fa, mi fidanzai e poi mi

             ha mandato un messaggio nel telefonino che non mi voleva più…tempo tre

             giorni!

Nunz.    (al pubblico) Il tempo che si è fatto la ricarica nel telefonino!

Lisa.     E Alessandro, tempo una settimana non si è fatto sentire più…

Nunz.    Quello era divintato sordo, gli cantavi sempre vicino le orecchie.

 

Lisa.    Comunque, ora comincio a uscire, prima o poi lo trovo, comincio a riprendere

            qualche amicizia che avevo trascurato.

Nunz.    Lisa, e non fare al solito, quello ha i capelli corti, quello ha gli occhi piccoli,

             quello ha i piedi storti, quello è corto, è lungo.

Lisa.    Volevo vedere se fossi stata tua sorella che facevi.

Nunz.    Se fossi stata mia sorella ti avrei presa a pedate nel…( Lisa la blocca)

Lisa.    Risparmiati dove…che veramente non vedo l'ora di sposarmi. (esce)

S C E N A  IV°

(Nunziatina, Bernardo, Osvaldo, Vittorio, Lisa)

Nunz.    Pare che mi sono tolto cento chili di dosso. Speriamo che si sistemano

              presto.

Bern.   Vediamo se poi riprendiamo la vita di prima, ma tu ci pensi quanto tempo ha

             che non siamo in intimità…

 

Nunz.   Ma se manco puoi stare all’inpiedi…io non ci penso più. Poi se vuoi, prova

             la medicina di mio fratello…

Bern.   Si, cosi poi o mi cadi o non la trovo più…(entra Vittorio, cugino di Nunz.)

 

Vitt.    (ha un tic in faccia, si gira spesso dal lato sinistro)

Nunz.    Ciao Vittorio, come mai a quest’ora quà.

Vitt.    Cugina (ricordarsi spesso del tic verso sinistra) sentivo diri che Osvaldo

            ha scoperto una medicina che fa bloccare il tic…comu mai non mi ha

            avvisata.

Nunz.    Ma è stato ieri sera questa scoperta…ancora la deve provare…

Bern.   Vittorio, se vuoi un consiglio lasciati il tic, tanto è da una vita che ce l’hai.

Vitt.     Non m'interessa, io sono sicuro che funziona. Me lo sento...me lo sento...me

            lo sento!

Nunz.   Se lo senti…se lo sente, se lo sente.

Vitt.     Chiamatemi subito a Osvaldo… (Nunzia và) Tuo cognato ha una testa grande

             quanto una casa. Peccato che stà con voi.

Bern.    Che vuoi dire che io hò la testa piccola. Perchè non te lo porti da te. Pigliati le

             gocce che poi vedi…

Vitt.      Sei un po’ invidioso di lui lo sò…(entra Nunziatina con Osvaldo)

Osva.    Carissimo cugino…

Vitt.      Osvaldo, sei un beneffattore dell'umanità…  (lo bacia, lo abbraccia)

Osva.    Qualcuno non lo capisce. (verso il cognato)

Vitt.      Allora, questa scoperta che hai fatto, per me puo’ essere definitiva.

Osva.    Vittorio, da molto ci studiavo, e ora te lo posso dire, studiavo per te, per

              toglierti questa sofferenza…(Vittorio lo abbraccia)

Vitt.       Se è possibile, vorrei rimanere solo con Osvaldo.

Nunz.    Certo, cammina Bernà…(mentre vanno sottovoce) provala tu qualche volta

              l'altra per fare….

  

Bern.     Prima aspetto, vediamo che effetto fa sugli altri…(escono)

Osva.    Non ti preoccupare…Vittorio, te ne accorgerai…ti scompare tutto.

Vitt.      Io dell’altra medicina non hò bisogno, però stu tic, è fastidioso, anche

             quando sono in intimità devo fare spesso cosi (tic) dà fastidio a me e a

             mia moglie, pensa mentre mi sta per baciare proprio quando sta arrivando

             alla bocca, a me mi viene il tic…e mi devo girare, quando bevo, appena

             sono pronto mi devo girare.

Osva.    Non ti preoccupare, con questa boccettina, risolvi tutto, se i primi momenti

              non ti fa tanto effetto non ci fare caso, a poco a poco comencia a fare effetto.

Vitt.     Quanto ti devo dare…

Osva.   Ma che fai scherzi…

Vitt.     Voglio  pagare, ci sento più soddisfazione.

Osva.    La boccetta costa trenta euro, per ora me ne dai venti, poi appena ti finisci il

             tic, si mi voi regalare altri venti euro…

Vitt.      Ti faccio un regalo dopo  quando ti sposi. Grazie grazie (lo bacia ed esce)                       

Osva.    (soddisfatto) Tutti, tutti devono restare sbalorditi, quando  i clienti verranno a

              ringraziarmi…Voglio provare anche a conoscere qualche donna matura,

              ma si che ci riesco, perché  Osvaldo è intelligente, forte, spavaldo e saldo.

Lisa.      (entra Lisa, vedendolo fa un gesto di stizza) Di più non ti voglio vedere

               più ti vedo.

Osva.     Io cerco di evitarti e tu mi veni appresso, hai tutte le forme tranne quella di

              una signorina, per non parlare di quella di cantante, manco con dieci

              orchestre canteresti intonata, per questo sei zitellona, acida, assillante e

              fradicia.

Lisa.      Ma chi ti senti! Appena ti conoscono scappano subito, almeno io, i miei

              spasimanti li ho avuti, io non mi sono decisa,  ma ora sono decisa,

              mi voglio sposare per non sopportariti più…se  lo vuoi sapere manco tua

              sorella ti sopporta.    

Osva.     E se vuoi sapere manco tuo fratello ti sopporta…Cantante da strapazzo me

              ne vado perchè perdere tempo con te mi diventa il cervello piccolo…(esce)

S C E N A  V°

(Lisa, Orsola, Bernardo, Nunziatina, Osvaldo, Orazio)

Lisa.    Povero illuso, per me la speranza c'è, ma per lui… chi se lo piglia a un

            inventore! (entra Orsola)

 

Orso.   Signorina, proprio a lei cercavo…(si accerta che nessuno senta)

Lisa.     Prego signora…

Orso.    Dovrei sentirmi impacciata, però siccome sono cose naturali, io voglio

             essere chiara con lei…siccome mio maritu è da un'ora che è venuto, e

             siccome non l'ho sentita cantare, stavo in pensiero, e se lei non canta il

             cardillo dentro la gabbia non entra…

Lisa.     Si in effetti, da oggi diminuisco un poco a cantare, sà, mi sto concentrando a

             trovare un'anima gemella…

Ors.     Fortunato questo che sta con lei, si quando canta ci fa lo stesso effetto di mio

            marito, lei si sciala!..(diverte) Tenga, (dieci euro) basta che canti una volta al

            giorno, io mi fido più di lei che delle schifezze che inventa Osvaldo.

Lisa.    Grazie…queste parole mi fanno veramente felice, comunque non si

             preoccupi, che almeno una volta al giorno la faccio scialare…(ridono)

Orso.   La saluto…(mentre esce) che voce…che voce…che voce!…

Lisa.    Menomale che c'è qualcuna che mi capisce e che la mia voce fa bene non solo

            alle orecchie ma anche all'amore! (entra Bernardo)

Bern.    Lisa, che fai.

Lisa.     Parlo sola, dato che quà dentro nessuno mi sopporta…

Bern.    Ma non dire cosi, purtroppo Nunziatina mi ha messo con le spalle al muro…

             e poi con Osvaldo siete cani e gatti…

 

Lisa.     Non ti preoccupare, lo sò che è lei, stavolta sono decisa, mi marito, anzi

             stò riprendendo contatti con i vecchi amici, le conoscenze, spero che trovo

             il vero amore e amante delle belle canzoni romantiche. (entra Nunzt.)       

             Voi non sapete quanto bene sta facendo la mia voce e che soddisfazione stò

             avendo. Scusami ma ho un appuntamento importante. (esce)

Nunz.   Che hai fatto capire che sono io che non la vuole!

Bern.    No! Tutti e due, le ho detto che siamo tutti e due…

Nunz.   Speriamo di sistemare tutto cosi finiamo di sentire cantare cantare…

Bern.    E sperimentare…sperimentare…stiamo diventando gli zimbelli del paese,

               questa casa è diventata un supermercato…

Nunz.     Quasta casa stava divintando un palcoscenico di cantanti…

Bern.      Però mia sorella non è assillante comu tuo fratello…

Nunz.     Me fratello non è assillante ma tua sorella…(si vanno arrabbiando sempre di più )

Bern.      Ma mia sorella, ci fa bene alla signora Orsola…

Nunz.     Alla signora Orsola, ma a te che è da due anni!

Bern.    Ma mia sorella no lo meritava! (arrabbiatissimi,entra Osvaldo, ma non si

             accorgono di lui, si ferma vicino la porta e li segue ) 

Nunz.   Perchè mio fratello lo meritava?! Almeno mio fratello quattro soldi li portava

            dentro.       

Bern.    Mia sorella appena comincinva a fare concerti a voglia di soldi!

Nunz.   Ma quali concerti…tua sorella fà sconcerti no concerti…    

 

Bern.    Ma insomma perché  stiamo litigando!

Nunz.    Tu hai cominciato!

Bern.    Veru io ho cominciato!?… (Nunziatina risponde: si)

             Allora non facciamo particolarità, ripetiamo quello che abbiamo detto poco

              Fa…              (insieme ripetono: TUTTI  E  DUE!…)

Osva.     E c'è bisogno di fare tutto questo traffico, io è da molto che ho capito, forse

              tua sorella ancora  non ha capito niente, con quel cervello che hai! Sono già

              sulla bona strada, ho conosciuto alla fermata del sette sbarrato che è la fine

               del mondo… (atteggiandosi) dice che è amante della creatività, delle gente

              intelligente, e del buon guadagno…mi ha trovato pre…ci…so! (bello

                 rilassato, allegro, rimane incantato, quando ad un tratto entra  Vittorio con un  coltello

                 grande in mano  arrabbiatissimo, stavolta il tic lo fa sia a destra che a sinistra)

  

Vitto.     Dov’è…dov’è ( ricordarsi spesso dei tic) che gli taglio la testa, manco

               tempo che mi sono prese queste gocce e non solo che  l'avevo a sinistra pure

               a destra mi è venuto….vieni quà…(scena intorno al  tavolo rincorrendosi)

Osva.     Se te l’ha fatto pure a destra, vuol dire che qualcosa ha fatto, sono sulla

              buona strada…

Vitto.     Disgraziato..(scena forte con i tic) fermati…non posso ne baciare, ne

              guardare la televisione….(Osvaldo scappa verso la sua stanza)

Bern.      (ferma Vittorio, mentre Nunziatina cerca di calmarlo, dopo un po' rientra

               Osvaldo con una boccettina in mano)

Vitto.     Disgraziato…mi ha rovinato…(tic continui a dx. e a sx.)

 

Osva .    Vittorio, ti chiedo perdono, guarda, se con quella ti ha smosso pure a destra,

               con  questa te lo blocca, te lo garantisco…te la dò gratis...ti prego…

Nunz.      Provala, fidati  questa volta sola dai…pure io penso...perchè se già si è

                mosso…

Bern.      Fidati cosi poi ti cade completamente la testa…

Osva.    Vittorio,  te lo assicuro questo è un preparato fresco fresco, ho capito subito

             che cosa non andava, ho diminuito la componente chimica che avevo messo

             di più…ti prego tieni…(da lontano)

Vitto.     E va bene…ma se non mi fa niente, la prossima volta non vengo con un

              coltello, ma con una lupara ed una spada di tre metri…dammi questa  

              boccetta. (Osvaldo sempre spaventato)

Osva.    Nunziatina vieni, prenditi questa boccia e dagliela…

Vitto.     (mentre esce, sempre con i tic) Se non funziona inventati di scomparire

               perchè se dovresti morire prima, ti venfo a trovare anche al camposanto per

               taglarti la testa…(esce)      

 

S C E N A  VI°

(Bernardo, Nunziatina, Osvaldo, Orsola, Orazio)

Osva.    (ancora spaventato cerca di rilassarsi, si siede e sospira)

Bern.     Comincia ad inventare qualche cosa per non farti tagliare la testa.

Nunz.    Che sei spiritoso!

Bern.     E dovevo provare questa schifezza…questa nuova scoperta, la bottiglietta.

Osva.     Per te manco dieci bottiglioni potrebbero funzionare…

Bern.     (si arrabbia) Ma quando se ne và…ma te ne accorgi quanto danno che fa…

              (entra Orsola)

Orso.     Salutiamo…Nunziatina, la signorina Lisa non c'è…

Bern.     Perchè vostro marito è già pronto.

Orso.     Mio marito è da mezzora che è pronto, poco fa sono venuta e le ho dato venti

              euro, e mi lascia cosi?! Prima si piglia i soldi e poi non canta.  

Nunz.     Orsola, appena viene gli lo diciamo, mio fratello si senti male per favore…

Bern.    Appena viene la prima cosa la faciamo cantare…però tuo marito fallo vestire,

             altrimenti gli viene l'influenza. (Nunziatina tiene il fratello per confortarlo)

Orso.    Scusate…Osvaldo su con la vita...sù…(esce)

Nunz.    La vedi la figlia di buona madre, si piglia pure i soldi…la vedi che danno fa.

Bern.    Io non ne posso più con nessuno…se non se ne vanno al più presto ci portano

             al camposanto tutti e due assieme.

Osva.    Non ti preoccupare cougnato, ti ricordo che la bara a due posti funziona

             perfettamente.  (Bern. mani nei capelli disperatissimo)

Bern.    Levamelo dalle mani altrimenti l'ammazzo…

Nunz.     Ma se lo stò tenendo io…ma sei fuso…Osvaldo ti senti meglio…

Osva.    Si, si, mi è passato, devo inventare qualcosa pure contro lo spavento…

             (si seggono Bernardo e Nunziatina, subito dopo disperato entra Orazio)

Oraz.    ( i tre si alzano spaventati di scatto) Dov’è….dov’è…che gli stacco i….

Osva.    Staccaglieli a mio cognato, tanto a lui non ci servono!…

Oraz.     Prima, una volta ogni tanto capitava, con questa boccetta non sento più

              niente, manco quando vado in bagno, prima che la trovo passa

              mezzora…mia moglie ce l’ha con me…disgraziato vieni quà...(stessa scena

              con Vittorio)

Nunz.    Calmati Orazio, ora vediamo…

Oraz.     Che vediamo e vedaimo, che a momenti manco la vedo io più…disgraziato.

Osva.     Però i primi momenti ha funzionato, vuol dire che devo regolare il

              dosaggio…

Bern.     Che danno che stai facendo.

Osva.     Ti prometto (mentre girano sempre attorno al tavolo) ca ti sistemu , regolo il

              dosaggio…

Bern.      Ti voglio dare l'ultima possibilità…o rimedi o ti faccio a pezzetti…

               (Osvaldo scappa per la sua stanza, mentra i tre fanno scena, subito dopo

                rientra con una boccettina)

Osva.      Ecco il giusto dosaggio…Rimedio, ti sistemo e ti dò le boccettine col

               30%  di sconto…

Oraz.      Con quanto!? (arrabbiato)

Osva.      A metà prezzo!..

Oraz.       (più arrabbiato) Come!?..

Osva.       Gratis...gratis…

Oraz.       Ringrazia i cugini se nascessi un’altra volta non mi sposerei più con una

                più giovane di me…tirano il sangue...il sangue!…(esce)      

  

Bern.      Prima che viene qualche altro io me ne vado, spero che scompari subito,

               altrimenti ti butto fuori io, non ne posso più…tenere zitelloni in casa

               con due zitelloni in casa la testa sfasa…in casa due  zitelloni rompino

               sempre i co…(la moglie lo guarda e Bern. cambia)  i scatoloni…  (esce)

               

S C E N A  VII°

(Nunziatina, Osvaldo, Lisa)

Nunz.      Ma sicuro che con questo dosaggio funziona, perchè io non sò come

               aiutarti.

Osva.     Tu peggio di tuo marito sei…non ci credi, sei scettica! Ma lo sai che

               significa scettica?

Nunz.     Scettica!.. che  cos’è un asino femmina…

Osva.     Ignorante, scettica significa incredula, quanto esco và, e non ti preoccupare

              che le cose mi stanno andando bene, al più presto ti faccio conoscere la mia

              fidanzata. (sta per uscire ed entra Lisa contenta cantando una canzone

              d'amore) Menomale che stavo uscendo, ora canti pure quando vieni di fuori

              ma sei convinta!

Lisa.      Almeno io sono convinta di essere convinta, tu sei convinto senza esserlo.

               

Osva.     Ma che ti senti, ti senti Iva Zanicchi…

Lisa.      E tu chi ti senti il professore Zichichi.

Nunz.    Io me ne vado quando la finite mi chiamate…(và)

Osva.     Manco belle sei…

Lisa.      Ha parlato Alin Dilon…

Osva.    Ti ho detto, mai e poi  m a i  mi prenderei a una che canta…(esce)

  

Lisa.     Menomale che sono sulla buona strada per andarmene…(contenta)

             Non ci posso credere, mi sento che è lui… è lui l' uomo della mia vita.

             (apre la radio, comincia a cantare e a ballare più gioiosa che mai, poi entra

             Bernardo, diminuisce il volume della radio)

Bern.    Lisa…che c’è, ma che fai con questa radio a tutto volume…

Lisa.     Bernardo, mi sono innamorata…capisci, ho trovato l'amore…

Bern.    Che sono contento…ma sei sicura che ti vuole?

Lisa.     Bernardo!…ci siamo visti solo tre volte, e mi  ha detto che per lui fu amore a

             PRIMA VISTA!…

Bern.    E per te?!…

Lisa.     Per me alla terza vista…anche se io l'avevo avvistato che lui a prima vista

             mi aveva avvistata, cosi gli è scaturito l'amore a prima vista. 

Bern.    Non ho capito niente di quello che hai detto, ma sò che è una cosa buona.

             (l'abbraccia, poi chiama Nunziatina che entra subito)

Nunz.   Che c’è, mi sembrava che era tornato qualche altro per mio fratello…

Bern.    Per tuo fratello no, ma per mia sorella si…( poi contento, si avvicina alla moglie )

               La prima ce la stiamo togliendo di mezzo ai piedi…(poi forte) Nunziatina, Lisa

             si è fidanzata, alla terza vista pi idda, alla prima vista per lui.

Nunz.   Dopo tutti questi spaventi di oggi ci voleva questa notizia. Lisa Auguri…ti

             hanno risposto a qualche annuncio?

Lisa.     Non c'è  bisogno dell' annuncio, è stata una cosa cosi spontanea.

Bern.    A terza vista!

Lisa.    Che uomo!… che uomo…io che avevo perso ogni speranza…lo sento, lo

            sento, è lui…lui che ormai fa parte di me.

Nunz.   Certo non è che puo'  fare parte di me!

Lisa.     Non vedo l'ora che so ogni minima cosa di lui, quanti anni ha, che fa,

             dove stà , i suoi obby, le sue canzoni preferite, le sue passioni.

Nunz.   (al pubblico) Praticamente non sà niente ancora!

Bern.     Ma non sai manco come si chiama.

Lisa.      Oh! si, si chiama COCCOLINO…

Nunz.    Coccolino! E che ammorbidente…

Bern.     Coccolino…bello!…(poi alla moglie) basta che se la coccola e se la porta.

Lisa.      (sempre più romantica) Chissà come mi coccolerà. Gli occhi mi hanno

                parlato,  è proprio l'uomo fatto per me. Mi ha preso la giusta misura.

Nunz.    Farà il sarto!

Lisa.      Suo padre era otorino.

Bern.     Era di Torino…

Lisa.      Buonanotte!…O t o r i no…medico …orecchio, naso e gola.

Bern.     Abbiamo le visite gratis allora, con questa  tri che i te…

Lisa.      Ti fai visitare al campusantu… è morto  Bernà, due anni fà…

Bern.     Proprio quando sono entrati loro due quà dentro. (al pubblico)

   

Lisa.      Ora se permettete, ci vado a telefonare e quanto prima, magari la prossima

              settimana ve lo faccio conoscere…basta che suiamo solo noi , senza

              nessun'altro tra i piedi  (mentre và) Coccolino, sei tu coccolino… lo sento

              (ripetere)

Bern.     Pare che siamo sulla buona strada…

Nunz.     Ma l’hai vista, è proprio fusa…

Bern.     Sembrva che di uomini non ne voleva mangiare.

Nunz.    E tu, di queste ti devi spaventare…

Bern.     Non vedo l'ora di conoscerlo…ora è romasto tuo fratello…chissà quanto

              ci stà questo, speriamo che trovi a qualcuna che si convinga a

              prenderselo, perchè vedi che  non è facile…(entra Osvaldo contentissimo)

Osva.    Carissima sorella, non ho perso il mio fascino…alla fermata del sette sbarrato

             quella ragazza di una settimana fà…come mi guardava! Questa aveva quattro

              volte che mi vedeva, (comincia a fare il venditore)  pensate in sole quattro

              volte, è rimasta stregata, abbagliata, appannata, entusiasmata, incantata …

Bern.     Non finisce più!

Osva.     Ricaricata, scioccata, folgorata e signori tenetevi forte…INNAMORATA.

Nunz.    Bernardo hai sentito…auguri fratello…

Bern.     Auguri!..  finalmente!…

Osva.     Finalmente mi tolgo di mezzo ai pedi…Sento che questa è la donna della

              mia Vita…ma ci pensate in quattro volte chi mi ha visto è rimasta

              impalsamata.

Bern.      Mia sorella ti ha fragato… in tre volte!

Osva.     Non ci credo…io sono stato sempre superiore a lei, in tutto.

Nunz.     Senti Osvaldo, quando la conosciamo.

Osva.     Perchè è necessario conoscerla!.

Bern.     Sei non voi è lo stesso…

Osva.    Ve la faccio conoscere la prossima settimana, cosi l'invidia di mio cognato

             Bernardo e della cantante di strapazzo si mangiano il fegato.

Bern.    La prossima settimana forse c'è mia sorella che porta il suo fidanzato.

Osva.    Giorni diversi, o se capita lo stesso giorno, orari diversi… 

Nunz.    Ma di questa che sai.

Osva.    E che c’è di sapere, basta gurdarla per capire tutto, è la dolcezza in persona…

             a cominciare dal nome… sembra una bimba dagli occhi verdi.

Bern.    E come si chiama.

Osva.    F i f ì.  (espressivo)

Nunz.   Che bello questo nome Fifì…che bello…vero Bernardo.

Bern.   Si bello…i peli mi si arricciano ( poi al pubblico) Fifì come il cane di

            padre Zanghì.

Osva.   Sentite, ve lo dico prima, se volete conoscere Fifì, dovete essere solo voi due,

            a quella non la voglio…

Nunz.    Bernardo, meglio è, perchè poi ci puo' essere confusione.

Bern.    Facciamo tutto quello che vuoi, basta che ci sbrighiamo, quà dentro siamo

             assai  da troppo tempo!

Osva.    Illuso, pensi che appena me ne vado puoi ringiovanire, ormai sei

             cicattrizzato, solo la mia  medicina ti potrebbe salvare…(si sente cantare

             Lisa) Senti io esco che Fifì mi aspetta alla fermata del sette sbarrato, scappo

             altrimenti a questa che canta ci vado a stappare la gola. (esce)    

Bern.     F i f ì …basta che se lo porta più in  l ì …se ne và da  q u i  … lontano da

               m i !

Nunz.    Ma tu ci pensi, si stanno fidanzando tutti e due.

Bern.    Quando penso che da due anni che li sopportiamo, fra canzoni e sperimenti

             sono asciutto e non mi ricordu e sbatto i denti…e fra esperimenti e canzoni

             non mi ricordo di essere un masculuni… (maschio) 

Nunz.    Voglio vederei appena non ci sono più se ringiovanisci, visto che a hai dato

              sempre la colpa a loro.

Bern.    (con foga) Ti faccio vedere le stelle mezzogiorno…ovunque anche nel

              soggiorno…il sole di sera…

Nunz.    E Nunziatina speraspera!

Bern.    La Luna di mattina

Nunz.    E Nunziatina sicuro resta come una cretina!… (facendo segnale al pubblico,

                come a dire niente ) 

                                                                                                                                                                              

A T T O   I I°

S C E N A  V I I I°

(Nunziatina, Osvaldo, Lisa, Orsola)

(dopo una settimana)

Bern.     Pare che non ci credo, mi sento tutto ad un tratto più scaricato,

             finalmente dopu due mesi stiamo conoscendo a questi… non ci

             potete credere, ma pazzi, vecchi e zitelloni rendono la vita impossibile.

              (entra Nunziatina)

Nunz.    Ti stai riducendo a parlare solo…

Bern.    Menomale che stiamo finendo altrimenti fra un poco come un cane divintavo,

             senza parola.

 

Nunz.    Sei fuso veramente, stanotte mi sembravi uno scienziato, parlavi di stelle

              che vedevi il sole…pure la notte… (Bernardo si avvicina alla moglie )

Bern.    Si pure la notte, poi ti faccio vedere pure la notte, perchè le stelle sono

             milioni di  milioni (sta per abbracciarla ed in quel momento entra Osvaldo)

Osva.    La stella di Negrooni! (i due risaltano)

Bern.     E mi rompi gli scatolo… oni!

Osva.    Stò andando a prendere a Fifi. (entra Lisa cantando: E' l'uomo per

              me…ripet.)

Osva.    (gesto di stizza) Menomale che stò cambiando vita…

Lisa.      A chi lo dici…menomale che finalmente ho trovato la mia metà.

Osva.     Tu metà, io l’ho trovata tutta intera.

Lisa.     Ignorante…inventore di strapazzo.

Osva.    Io non t'invito al mio matrimonio…

Bern.    Cerchiamo di finirla ora…pittosto spicciativi…

Nunz.   Almeno cercate di stare in pace ora che vi state sistemando.

Osva.   Io esco perchè non sopporto più la presenza o meglio l'essenza…

Lisa.    (lo blocca) Esco prima io perché non sopporto più l'arroganza…

Osva.    Esco prima io…(litigando da vicino)

Lisa.     Prima io…(lo ripetono più volte)

Bern.    Ma perchè non uscite tutti e due e vi togliete dai piedi…

Nunz.     Osvaldo vai a prendere a Fifi…(Lisa a sentire il nome ride)

Lisa.     Fifi….Fifi…

Osva.   Vado, basta che certuni non ci sono…

Lisa.     Non ho tutto questo piacere…anzi esci fai presto che pomeriggio io devo

             portare  il mio Coccolino…(anche Osvaldo ride, subito dopo esce)

Nunz.   Io vado a cambiarmi, almeno le facciamo onore…(va a cambiarsi d'abito)

Bern.   Lisa, io ti auguro ogni bene, una vita piena di serenità…

Lisa.    Anche io me lo auguro. Sai, è giusto, ognuno deve vivere la propria vita senza

            condizionare quella degli altri. Io esco, non voglio proprio vedere e

            conoscere a nessuno. ( sta per uscire entra Orsola)

Orso.    Buon giorno Bernardo…signorina Lisa…Bernardo se permetti, vorrei dire

             quattro parole alla signorina Lisa a quattro occhi.

Bern.    Anche otto Orsola…(prima di uscire Orsola gli si avvicina vicino alla porta)

Orso.    Mio marito mi ha detto che t' invidia, che fortuna avere dentro una sorella

             con queste qualità… immagino come ti diverti con tua moglie!..

Bern.     A voglia!…(facendo scena, poi guarda il pubblico con delusione)

Ors.       Signorina la vedo triste, e quando la vedo triste mi duole il cuore, perchè

              mi accorgo che quando è triste lei stona un po’ e mio marito non è al cento

              per cento…

Lisa.      Io veramente sono contentissima 'in questo momento, ero un po’ arrabbiata

              ieri pomeriggio…

Orso.     Ieri pomeriggio…che sfortuna, di matina che cantava bella intonatissima,

              mio marito  non c'era, di pomeriggio era in casa, lei era un po’ stonata, e non

              ho trovato quella soddisfazione precisa. Comunque la canzone più bella

              che da più profitto è quando canta ANIMA MIA…(le dà venti euro)

              canti…canta che fino a quando mi posso divertire mi diverto…(esce)

Bern.      (subito dopo entra Bernardo)  Almeno cara sortella puoi dire che il tuo canto

                serve.  Osvaldo fa solo danno…          

Lisa.       Lo so… escio prima che dovesse ritornare…(esce)

Bern.      Mi fa pena!.. però si doveva fare cosi…io sono già perso, fra qualche

               altro mesei non mi trovavo manco io stesso più. Però con me non sta

               funzionando niente, né le sue canzoni, né gli esperimenti…ma io lo sò,

               appena escono da questa casa, a mia moglie le faccio vedere le stelle di

               mattina, il sole di sera…(entra la moglie)

Nunz.      E il vento per spegnere la candela. Ma fammi il piacere…     

S C E N A  I X°

(Bernardo, Nunziatina, Osvaldo, Fifì)

Bern.    Come si vede che aspetti la cognatina…(si sente la voce di Osvaldo)

Osva.    Dai Fifì entra…(tiene un mazzo di fiori)

Fifi.      Buon giorno…(sorridente)

Osva.    Fifi tieni questo è per te…(da i fiori)

Nunz.     Come mai non gli l’hai dati  prima.

Fifì.       Perchè volevo che voi eravate presenti…

Bern.     Siediti  Fufi…eh…eh…Fifì.

Fifì.       Mi siedo però più di due minuti non stò seduta perchè poi mi abituo,

              io voglio stare sempre in movimento…(mentre Osvaldo la mira fisso)

Nunz.    Sei di qualche paese vicino…

Fifì.       Di Porto Empedocle…hò trentanni mi sono diplomata, maestrina, non hò

              mai fatto un giorno di supplenza, di quello che ho studiato non mi ricordo

              quasi niente, i miei genitori sono morti, mio padre tre anni fà e mia madre

              due anni fà, è da due anni che stò con mio fratello, poi mi ha fatto capire

              che dentro non c'era più posto, ma è stata mia cognata a spingerlo…poi sono

              venuta a trovare una mia compagna di  scuola in questo paese e la settimana

              scorsa ho trovato il mio amore dopo una grande delusione.    

Bern.     Ci ha raccontato tutta la sua vita! (al pubblico)

Osva.    (tenendole la mano) Non è speciale!

Nunz.    Certo ca è speciale…

Fifì.      Grazie…pure voi siete speciali, perchè quando ci sposeremo fino a che non

             troviamo casa, possiamo contare su di voi. (ogni quasi due minuti si alza)

Bern.    Ma che dice questa...come ce ne togliamo due e ne entrano quattru!

Osva.    Di mille colori sei diventato, non ti preoccupari…che ce ne andiamo di quà.

Nunz.    Dimmi Fifì,  hai avuto altre esperienze, hai parlato di una delusione.

Fifi.     Questa è la seconda…la seconda in assoluto…la prima storia, è stato un

            grandissimo, fortissimo, accecatissimo, appassionatissimo, perfettissimo,

            inesauribile AMORE…con le consonanti e vocali maiuscule.

Osva.   Non è speciale! SPECIALE…

Fifi.     Siamo stati quattordici anni, sette mesi, tre ore, ventisette minuti e quaranta

            secondi  fidanzati…per venti secondi non siamo arrivati a quartoci anni sette

            mesi e ventotto minuti.

Bern.   (al pubblico) Stavano invecchiando!

Fifi.     Fin da piccoli…eravamo dello stesso paese, siamo cresciuti assieme, poi i

           genitori hanno litigato e facevano di tutto per farci lasciare…ma noi sempre

           con quella  forte passione che ci travolgeva non mollavamo…

Nunz.   E come mai! Che successo poi.

Bern.    Che sei curiosa!…

Osva.    Non interrompere a Fifi…SPECIALE…

Fifi.      Poi mio padre si è trasferito in un altro paese a cento chilometri di distanza,

             e quante lettere, due tre al giorno, ma da allora non ho avuto più risposta dal

             mio accecatissimo Amore.

Bern.    Forse è stato accecato e non poteva scrivere le lettere.

Fifi.      Non ho saputo che fine ha fatto la famiglia Cocco…il loro cognome.

Osva.    Ma ora poni fine alla tua sofferenza…e per farti scordare questa storia,

             invento un preparato chimico che cancellerai per sempre sta storia

             Fifi...Speciale…

Fifi.      Mai niente e nessuno puo' cancellare questa storia…sono sicura che è morto e

             non ho saputo niente. (triste)

Osva.    Menomale che è morto!

Nunz.    Fifi… e il tuo cognome  qualè.

Fifi.     Osvaldo non gli e l'hai detto.

Osva.   Meno cose sannu meglio è!

Fifi.      Speciale…Speciale Fifi…

Bern.    Speciale, se lop dice lei stessa pure!

Osva.    Speciale Fifi…

Nunz.    Speciale…Bernardo, vero che è speciale?

Bern.    Si certo che è speciale…ma si puo’ sapere questo cognumi si o no…

Osva.    Speciale…Speciale Fifì…

Bern.   Un’altra volta! Signorina Fifì, me lo dica lei per favore.

Fifì.     Speciale…l’ha detto Osvaldo ora ora…

Bern.   Ho capito che è speciale…

Osva.   SPECIALE… è il cognome…

Nunz.   Bernardo, l’avevo capito già io!

Bern.     AH! si, Speciale…

Nunz.    Senti Bernardo, forse è meglio che li lasciamo un poco soli…

Osva.    Quanti avete impiegato per capirlo…a momenti finiva la commedia e voi

              ancora quà.     (escono)   

Fifi.       Sono simpatici però…

Osva.     Pensiamo un poco a noi.

Fifi.       Perciò dimmi funzionano queste ultime scoperte.

Osva.     A meraviglia...vengono un sacco di persone a ringraziarmi, mi baciano le

               mani, regali, regaloni…però quà dentro purtroppo c'è la sorella di mio

               cognato…Lisa, che è una vipera, ma vipera, invidiosa peggio di una cagna

               rognosa.  È difficile che vi incontrate, ma se capitasse non le dare

               confidenza.  E tu, dimmi dimmi invece che ti piace di più…

Fifi.       Mi piace il canto (Osvaldo fa scena) Osvaldo, ho detto qualcosa di male…

Osva.     No, e che quà dentro c'è la sorella di mio cognato, che ama il canto, si crede

              una cantante, ma è più stonata di una gallina, poi è prepotente, curiosa,

              invidiosa, te l’ho detto non le dare mai confidenza se la incontri.

Fifi.       Immagino sarà  una cantante da strapazzo…

Osva.    Brava, sempre cosi le dico io…

Fifi.       Per ora stai sperimentando qualche altra cosa.

Osva.     Ho in mente la forchetta a duble face; da un lato fà di forchetta, girando

              diventa coltello…cosi si fà meno ingombro a tavola. A proposito Fifi…

              Fifi…quannu pronuncio questo nome mi sento fischiettare il cervello.

Fifi.       Oltre alle invenzioni che ti piace ancora.

Osva.     Ti piacciono gli uccelli?!

Fifi.       (sorridente con un poco di malizia) OH! Osvaldo, certo che mi piaccino.

Osva.      Ne ho una decina…

Fifi.        Ma che sei spirituso! A me ne basta uno!…

Osva.     Se vieni là dentro ti faccio vedere.

Fifi.       Ma Osvaldo, come sei precipitoso…non ti credevo cosi.

Osva.     Ma che hai capitoi…(ride) ma io ti parlo di uccelli veri.

Fifi.       Perchè tu  c’è l’hai finto?

Osva.     Andiamo Fifi ti faccio vedere il mio laboratorio, e tutto il resto. (entrano)

 

S C E N A  X°

(Lisa, Bernardo, Nunziatina, Orazio, Osvaldo)

Lisa.     (entra pian piano per paura di trovare Osvaldo) Menomale non c'è

             lo scienziato. (apre la radio e canta di seguito una canzone d'amore)

Bern.    (entra assieme alla moglie, abbassa il volume) Lisa, vedi che là

             dentro ci sono gli  innamorati.

Nunz.   Spegni, falli parlare…in santa pace.

Lisa.    Fra un po’ viene Coccolino, perchè di pomeriggio non puo',  però o lo

            scienziato resta là dentro o esce fuori come ho fatto io.

Bern.   Va bene sorella, è giusto.

Nunz.    Siediamoci e parliamo di come dobbiamo fare… allora poi direi…(entra

               Orazio arrabbiatissimo con una pistola ed un coltello grande, i tre si alzano di scatto)

Oraz.    Dov’è…dov’è lo scienziato, ci sparo e poi lo faccio a pezzetti.

Nunz.   Calma, che successo…Orazio.

Oraz.   Mi ha rovinato…mi rovinato…prima almeno una volta alla settimana…

            Ora manco quellaaaaaaa! Dov’è, dimmi dov’è.

Nunz.   Non c'è  è partiuo per un congresso…dove ci sono tanti scienziati.

Oraz.    A tutti rovina…questo figli non ne farà fare a nessuno più.

             Ma non finisci quà…io  l'aspetto, appena arriva ci mangio il sangue.

             Povera mia moglie!…(esce disperato)

Bern.    Siamo consumati…

Lisa.     E' una vergogna, non voglio stare manco un mese di più quà dentro.

             (entra nella sua stanza)

Bern.    I danni di tuo fratello in questi due anni sono incredibili. (entra Osvaldo)

Osva.    Ma che , litigate, mi fate fare malafigura con Fifi…

Bern.     Digraziato, era Orazio che ti voleva dare il Fifi  il testa.

Nunz.    Osvaldo vattene vattene al piu presto.

Osva.    Orazio? Che voleva…(preoccupato)

Bern.     Il suo cardellino prima mangiava una volta alla settimana, ora non ha più

              fame.

Osva.    Vuol diri che è ingrassato e vuole fare la dieta.  

Nunz.   Stai attento quando esci, non ti fare vedere…(entra Fifi)

Fifi.      Osvaldo mi accompagni.

Osva.    Certo…andiamo, cammina avanti che io ti vengo appresso…

Fifi.      Ci vediamo presto….(escono)

Nunz.    Brava e scaltra sembra questa ragazza.

Bern.    O brava o scaltra o cretina basta ca si sistema davvero anche se la rovina .

Nunz.   Ora pensiamo a tua sorella…(entra Lisa)

Lisa.     Ho visto che i due piccioncini se ne sono andati, telefono a Coccolino per

             farlo venire.    E'  troppo  ro… ma… nti…co!..  pa…ssio…na…le!

 

Nunz.     E che aspetti…spicciati. (Lisa mentre và canta ) E' l'uomo per me…si ..siiiii.

Nunz.     E' fusa.

Bern.     Perchè tuo fratello com'è! (Nunz.  Bern. insieme) Lo sai chi dico, meglio che

              sono fusi…(entra Osvaldo contento)

Osva.    L’avete vista, non è speciale…

Bern.     Specialistissima.

Osva.    Specialissima si dici ingnorante.

Nunz.    Osvaldo sta arrivando il fidanzato di Lisa, sarebbe meglio che non ti fai

              trovare quà.

Osva.    Ma che scherzate! Io non ci tengo a conoscerlo, non m'interessa, anzi devo

              andare al mio laboratorio che stò mettendo a punto la cassetta del bagno per

             risparmiare acqua. (al cognato) E questa scoperta non te la faccio avere, tu

             che ti lamenti sempre che si sciupa troppa acqua.

Bern.    Non la voglio, perchè se per ora pago assai…poi mi consumerei!....

Osva.    Sei un irriconoscente! (mentre se ne và, sente cantare e si dispera)  

                            

                                                 S C E N A  XI°

(Bernardo, Nunziatina, Lisa, Coccolino)

Bern.    Immaginu questa cassetta di risparmio che deve inventare…povero esaurito.

              (entra Lisa)

Lisa.     Sta arrivando…

Nunz.    Coccolino!..

Lisa.     E' un nome di una squisitezza…

Bern.     Sembra un nome di frutto.

Nunz.   A me mi pare un nome di un orsacchiotto. (ad un tratto si sente la canzone

             Lisa dagli occhi blu, subito dopo entra Coccolino con un papillon e vestito,

             con un bel mazzo di fiori si avvicina lentamente a Lisa, le dona i fiori poi

             la prende e ballano per alcuni secondi mentre la musica va sfumando.)

Cocc.    Buon giorno…( fanno le presentazioni) Sono contento di essere quà

             contentuuuuuuuuuni…

Bern.     Puru io sono contento…

Nunz.     Pare un cretinuni…(al pubblico)

Cocc.    Lisa, mia dolce Lisa dagli occhi blù, da quando ti ho conosciuta i miei

             pensieri, non sono più pensieri, i miei capelli continuano a cadere, la mia

             vita adesso è vita, la pioggia è pioggia, il sole è sole, la mia fame con la

             delusione del primo grandissmo amore si era chiusa, con te si è riaperta, e mi

             si è sviluppata di più, mangio peggio di un toro.

Nunz.    (al pubblico) Speriamo che  non resta quà a mangiare.

Cocc.    Sono contento di esserei quà, contentuuuuuuuni…

Lisa.      Poi ti metto io in dieta…(si tengono per mano)1

Bern.     Scusami Orsacchiotto! Eh!…volevo diri Coccolino, ha detto che hai avuto

              una delusione d'amore, allura non è a prima vota…

Cocc.     Grande, grandissiiiiiiiiiiiimma…quindiiiiiiiiiiici anni fidanzati…

Nunz.     Peggio della fidanzata di mio fratello.

Cocc.      Poi per motivi familiari abbiamo cambito cinque case, io continuavo a

               scrivere ma poi non ho avuto nesuna rispooooooooosta. Che Amore, un

               grandiiiiiiiiiissimo Amore.  Ma non ha più importanza, ora sono vicino

               vicino alla mia Lisa, e sono contentu…contentuuuuuuuni.

Lisa.       Coccolino, vuoi restare quà a mangiare…

Cocc.      Per oggi no, una’ltra volta.

Nunz.     Almeno stavolta risparmiamo! (al pubblico)

Cocc.      Siete contenti…di conoscermi…

Bern.      Ma certo…io sono contentuuuuuuuni!

Nunz.     Pure io, mia cognata non poteva trovare di meglio.

Cocc.      Mi fate diventare rooooooooosso.

Bern.      Nunziatina forse è meglio che li lasciamo soli.

Cocc.      No forse, senza forse…sicuro…smasmaaaaaaaatiiii.

Nunz.     A la faccia della sincerità.

Cocc.    Siete veramente due cognatini, precisi intellignenti e beeeeeeeeeeddi!

              (Bern. e Nunziatina escono, i due rimangono soli)

Lisa.      Sicuramente hai fatto una buona impressione.

Cocc.     L'importante avere colpito te nel cuore e farmi amare.

Lisa.      Madonna con queste parole mi fai svenire…voglio conoscere tutto di te

              che fai, quanti anni hai, la tua famiglia, i tuoi passatempi….

          

Cocc.     Io amo tutto della vita, perché se uno non ama la vita, la vita diventa una

              vita senza vita e senza vita la vita che vita è.

Lisa.      Come sei filosofo!...

Cocc.     Però i miei amori principaaaaaaali sono, il canto…(Lisa si rallegra) e le

              Invenzioni…(Lisa cambia con evidente espressività)  Chiccè…

Lisa.      Niente, il primo amore è stupendo perché è anche il mio amore.

Cocc.     Davvero!? Che sono contento…contentuuuuniii.

Lisa.      Il secondo non lo sopporto perchè quà dentro c'è il fratello di mia cognata,

              Osvaldo che è maniaco delle invenzioni ma una buona non l'ha mai

              fatto…non gli dare confidenza se lo dovresti incontrare, perchè tutte le mali

              qualità c’è l’la lui.

Cocc.    Ma le mie invenzioni sono tutte brevettaaaaaate, e funzionano a dovere.

Lisa.     Invece le sue sono buffonate e le persone che ha rovinato.

Cocc.    Non ti preoccupare, perché la mia invenzione più bella sei stata tuuuuuuu.

Lisa.     Invenzione!? In che senso…

Cocc.    Nel senso che ti avrei inventata se non ti avessi conosciuta…

Lisa.     Tu si ca si un vero inventore…

Cocc.    Sai che ti dico, vieni da me che ti faccio vedere le ultime invenzioni…

              Poi mettiamo un bel CD e cantiaaaaaaamo e balliamo…

Lisa.     Mi hai convinto…

Cocc.    Solo cosi mi posso scordare per sempre la mia Filippa.

Lisa.      Vedrai che io te la faccio scordare e come se sono l'avessi mai conosciuta,

               perché io, solo io, sono stata la donna della tua vita da una vita e per tutta la

               vita…

Cocc.     Pare che mi stai ipnotizzando.  (escono cantando Lisa dagli occhi blù)

Bern.     (entra con la moglie) Finalmente ci siamo…parla con il prolungo però…

Nunz.    Non cantare vittoria ancora, se pima non escono definitivamente non ci

             credo.

Bern.    E non fare l'uccello di malagurio…(entra Osvaldo)

Osva.    A proposito di uccello, mi è morto il cardellino…( poi al cognato) Tu  da

             quanto c’è l’hai morto!

Nunz.    Osvaldo finiscila, pittosto come sei rimasta con  Fifì…

Osva.    Più tardi viene e stasera me la porto in pizzeria…tanto i soldi non mancano,

             mi telefonano da tutta la Sicilia con le ultime invenzioni…A proposito         

             vedete che la cassetta del bagno per risparmiare l'acqua l’ho finita e mandato

             il progetto all'azienda ARREDOBAGNI…

Bern.    Non lo voglio sapere…

Nunz.    Osvaldo, noi stiamo andando, dobbiamo fare una visita alla signora

              Concettina che è uscita dall’ospedale.

Osva.     Salutemela, lei è una cliente affezionata…appena sa questa della cassetta

              me la prenota subito, Bernardo se gli e lo vuoi dire…

 

Bern.    Usciamo prima che mi salgono i cinque minuti e poi i dieci minuti…

Osva.     A cinque a cinque ti salgon, qualche volta sperimento qualcosa per farteli

              salire tutti e dieci  assieme.

Bern.      Menomale che te ne stai andando…(esce con la moglie)

S C E N A  XII°

                  (Osvaldo, Lisa, Vittorio, Bernardo, Nunziatina, Coccolino)

Osva.    Menomale che mi sono sostemato, non sopporto più nessuno qua dentro…

             Poverini, appena poi vedono la mia foto in tutti i telegiornali, giornali,

             se ne accorgono con chi avevano a che fare…ma d'altra parte, hanno il

             cervello piccoletto, non posso pretendere che devono ragionare, pensare,

             capiri come me.   (entra Lisa)

Lisa.     Scusa, ha visto mio fratello.

Osva.    (fa finta di non sentire, e Lisa ripete)

Lisa.     Le persone per bene rispondono ad una domanda.

Osva.    Le persone per bene, prima salutano quando entrano.

Lisa.     Buon giorno, scusa… hai visto a mio fratello…

Osva.    Io non mi chiamo scusa…ma Osvaldo.

Lisa.     Io non ti ho mai chiamato per nome.

Osva.    Io non ti ho mai risposto quando non mi chiami.

Lisa.     Sei sempre lo stesso… poverina questa ragazza la consumi…

Osva.    Poverino questo ragazzo, ancora non ti conosce, lo farai diventare sordo.

Lisa.     (cominciano ad arrabbiarsi sempre di più) Hai fattu sempre danno.

Osva.    Io …che sono un benefattore… questo ti lascia subito.

Lisa.      Poi diri tutto quello che vuoi, mai e poi mai, mi prendevo a uno con la

              passione di inve…(si ricorda e si blocca) a uno come te…io ho trovato il

              vero amore.

Osva.     Io ho trovato il vero amore, cantante di strapazzo…mai e poi mai io mi

               prendevo a una con la passione di canta…(anch'egli si ricorda e si blocca)

               (poi assieme: NON VEDO  L'ORA CHE ME NE VADO e Lisa esce)

Osva.     Madonna Santa, ogni vola che la vedo mi fa sempre arrabbiare, quanto

               mi siedo e mi rilasso perché questa mi fa venire un collasso…(si siede)

Vitt.      (e subito entra Vittorio più arrabbiato di prima , stavota i tic oltre che con il

                viso a destra e a sinistra, c'è l'ha anche in tutti e due piedi) Disgraziato…

Osva.    (si alza di scatto) Vittorio…cugino…

Vitt.       Disgraziato, guarda, guarda la faccia e i pedi, pure nei piedi ho il tic….  

               vieni quà…che ti taglio tutto…(scena intorno al tavolo ed anche sotto) Ti

               macino come il macinato…(entrano Bernardo e Nunziatina)

Osva.     Nunziatina fermalo…fermatelo…

Nunz.    Vittorio calmati…

Vitt.      Nunziatina mi ha rovinato la vita, ho tic pure là…là…là hai capito, mi fa a

              destra e a sinistra…

Bern.     Nunziatina, lascialo cosi lo fa a pezzettini…ce lo togliamo prima di mezzo.

Vitt.       Lasciami stare cugina…sono rovinato…(Osvaldo scappa verso fuori)

               E’ scappato lascaimi..( gli corre appresso)

Nunz.     Vacci, bloccalo…

Bern.      Io, giusto ora che c’è la possibilità di non vederlo più…

Nunz.     Mamma mia, e si l'ammazza…(entra Osvaldo)

Osva.     Gli ho fatto perdere le tracce… ( si siede stanco sfinito)

Nunz.    Ma che ha combimatoi…

Osva.    Ho sbagliato il dosaggio…ma poi rimedio…ho capito l’errore.

Bern.    Stai rovinando tutto il paese e i paisi vicini.

Osva.    Ma chi dici, se mi telefonano da tutta la sicilia…

Bern.    Madonna santa…possiamo cambiare casa, al nord possiamo andarcene.

Osva.    Mi stò facendo strada pure là…

Nunz.   Osvaldo…cambia mestiere…

Osva.    Non ti permettere più…voi non potete capire.

Bern.    Andiamo a fare un po’ di spesa, almenu ci svaghiamo…

Osva.    Se vedete a Vittorio ditegli cho sono partito…(escono Nunzt. e Bern.)

             Ma cosa ho sbagliato?! Gli ha fatto l'effetto contrario!  (rientra Nunziat.)

Nunz.   Osvaldo, stai attento non uscire, è messo alla finestra…

Osva.    Digli che mi dispiace, che sono partito e al ritorno aggiusto tutto.

             (Nunz. esce) Mamma mia, non posso andare a prenderei a Fifi…speriamo

             che viene lei.

Cocc.    (entra) Permesso…(Osvaldo si spaventa) buon giorno…

Osva.    Buon giorno…che desidera…

Cocc.    Lei deve essere Osvaldo…l'inventore.

Osva.    Si in persona…ha bisogno di qualche cosa.

Cocc.    Piacere… io sono Coccolino…

Osva.    Coccolino! Il fidanzato…

Cocc.     Precisameeeeeente il fidanzato di Lisa…

Osva.     Ma no c'è…

Cocc.     Io sono venuto per te…

Osva.     Ma io sugnu impegnato.

Cocc.    (ride) Mamma che spiritooooooooso! Io ho la passione dell'invenzione  e ti

              volevo conoscere… (Osvaldo si mostra più disponibile e attento)

Osva.     Davvero?! Ma è un piacere.

Cocc.     Lisa mi ha detto di non darti confidenza, ma la mia curiosità è forte.

Osva.     Lisa esagera, lei ha un'altra passione.

Cocc.     Prima o poi ci dovevamo conoscere...sai, siamo in famiglia…chissà se non

              riusciamo a farci il viaggio di nozze tutti e quattro insieeeeeeeeeeme.

Osva.    Mi pari difficile.

Cocc.    Quantu invenzioni hai fatto.

Osva.    Una quarantina.

Cocc.    Io cinquanta.

Osva.    Sai, non volevo apparire grande…in verità sono piu di cento.

Cocc.    Sai, anche io, non ti volevo avanzare di molto, in veriiiiiità sono duecento.

Osva.    Ora ti dico la verità…sono più di ducento…

Cocc.    Siamo pari…ultimamente, ho fatto una invenzione fenomenale, ancora tanti

              mi sono riconosceeeeeeenti .

Osva.    Anche io, ora ora è venuto uno a ringraziarmi…era felice….gli ho fatto 

               passari un tic che lo rendeva infelice…

Cocc.     Interessaaaaaaaante….io come medicina, ho scoperto un prodotto chimico

              che fa passare il balbettare… però per questo prolungo non ci po’

               nieeeeeeente.

Osva.     Interessante…io ultimamente sperimentato la cassatta del bagno che

              risparmia acqua….se tu vai in bagno, dipende se fai l'atto piccolo o grande

              automaticamente con il bottone che premi si regola…

Cocc.    Quanti litri…quanti…

Osva.     Se fai l'atto piccolo, scarica due litri di acqua…se fai l'atto grande dai cinque

              litri ai dieci litri, dipende dalla quantità …

Cocc.     Eccezionale…..eccezzionaaaaaaaaaaaaale…

Osva.     Ma per stu prolungo non puoi fari nieeeeeeeeente.

Cocc.     Spero che mi aiuti tu…

Osva.     Non ti preoccupare… che questo prolungo te lo accorcio.

Cocc.     Io ultimamente, ho messo a punto la camicia che basta chiudere il primo

              bottone, automaticamente si chiudono tutti gli altri.

Osva.    Bella questa, lavorando insieme, divinteremo ricchi…ma dimmi come ti

             trovi con  Lisa.

Cocc.    E' speciale.

Osva.    Anche la mia è speciale…

Cocc.    Senti, se vieni a casa mia, ti faccio vedere le ultime cose che sto

             preparaaaaaando.  Poi ritorniamo quà mi fai vedere le tue…

Osva.     Va bene… (escono, un brevissimo stacco musicale e dopo qualche attimo entra Lisa)

   

S CE N A  XIII°

                                               (Lisa, Fifi, Coccolino)

Lisa.    Ma dov’è…a casa non c'era, podarsi che lui cerca me e io cerco lui.

            Aspetto un poco e poi ci vado. (sente rumore, si alza con gioia)

            Quà è…(entra Fifi)

Fifi.     Buon giorno…tu devi essere Lisa…

Lisa.    Si, ma lei chi è…

Fifi.     Piacere, io sono Fifi…mi puoi dare del tu, perché io già l'ho fatto.

Lisa.    Fifi…Fifi…la..la fida…

Fifi.     La fidanzata di Osvaldo…

Lisa.    Prego accomodati…dimmi tutto, posso esserti d'aiuto, se hai litigato...

Fifi.     Sono venuta per conoscere te, anche se Osvaldo mi aveve detto di non

            darti confidenza, ma la curiosità era fortissima…

Lisa.     Si, è perché…(un poco distaccata)

Fifi.      Perché abbiamo la stessa passione per il canto…(Lisa diventa piu diponibile)

 

Lisa.    Bellissimo, e dimmi che preferisci…

Fifi.     Musica leggera, romantica…i pooh…cugini di campagna…Battisti…

Lisa.    Anch'io…come sono contenta di averti conosciuta.

Fifi.     Sai prima o poi doveve succedere, siamo in famiglia.

Lisa.    Come ti trovi con Osvaldo.

Fifi.     Benissimo…è cosi premuroso con me, ed oltre alle invenzioni ama il canto.

Lisa.    (stupita) Il canto!

Fifi.     Voi non andate tanto d'accordo vero!

 

Lisa.    Senti, quando avete intenzioni di sposarvi…

Fifi.     A maggio…

Lisa.    Pure io…(guarda l'orologio) Ancora non arriva…senti Fifi, tu se vuoi rimani

            Io devo andare dal mio amore, tanto a momenti arriva mio fratello e mia

            cognata…rimani ti prego, poi cantiamo assieme…ci tengo…(esce)

Fifi.     Mi è sembrata simpatica…e poi una che ama il canto…(si mette a cantare

            una canzone d'amore, poi si siede e subito dopo entra Coccolino)

Cocc.   Mi scusi, il signor Bernardo e la signora Nunziatina non ci sono.

Fifi.     (senza girarsi presa dal romanticismo) No, anch'io sto apettando.

Cocc.   Grazie ritorno più tardi.  (stava uscendo, si ferma vicino alla porta di spalle

             Fifi si alza di scatto rimane sempre di fronte al pubblico ed entrambi

             r ipetono:  MA…MA QUESTA VOCE LA CONOSCO…Coccolino si

             gira e chiama)

Cocc.    Filippa… (anche Fifi si gira e chiama)

Fifi.      Lino…

Cocc.    (và verso Fifi) Filippa…

Fifi.      Lino…

Cocc.   Sei tu…non riesco a crederci…

Fifi.     Sto sognando…

Cocc.   La mia bimba dagli occhi verdi….

Fifi.     Il mio accecatissimo amore.

Cocc.   Ma perché tutto questo silenzio.

Fifi.     Lo dovrei chiedere a te.

Cocc.   Ma io ti ho scritto tantissime lettere.

Fifi.      Anch'io, ma non ho mai ricevuto nessuna risposta.

Cocc.    Allora sono stati i miei genitori.

Fifi.      Allora anche i miei.

Cocc.    Ma che ci fai qua.

Fifi.      Osvaldo...

Cocc.    Lisa…

Fifi.      Era destino che ci incontrassimo…

Cocc.    Un amore come il nostro non poteva perdersi nel nulla.

Fifi.      Adesso ci siamo ritrovati e mai piu possiamo perderci.

Cocc.    Certo bimba dagli occhi verdi…(si abbracciano e cominciano a ballare proprio la

                canzone BIMBA DAGLI OCCHI VERDI  dei teppisti dei sogni poi entrano Bernardo e

                Nunziatina, rimanendo stupiti, subito dopo entra Osvaldo rimanendo stupito e subito dopo

                 Lisa  )

Osva.    Fifi…che succede…(con tono diverso)

Lisa.     Coccolino…fai lo stupidino…

Cocc.    Vi presento il mio grandissiiiiimo amore Filippa.

Fifi.       Vi presento il mio accecatissimo, unico vero Amore Lino.

Lisa.      Ma non ti chiami  Co  cco  li  no.

Cocc.    Cocco di cognome, Lino di nome…da quando avevo perso la mia Filippa,

              volevo che nessuno mi chiamasse Lino, e cosi ho unito il mio cognome col

              mio nome… COCCO-LINO

Osva.     E tu non ti chiamavi Fifi.

Fifi.       Fifi è il diminuitivo di Filippa, da quando ho perso Lino, volevo che nessuno

              mi chiamasse Filippa. Osvaldo, devi capire che questo è stato sempre un

             grande Amore.

Cocc.    Se volete vi inviteremo tutti al matrimoooooonio. (arrivederci, escono

               abbracciati)

Bern.      Filippa  truvau a so trippacoccolino  truvau il suo pannolino…e finiu.

               Se ne andato Fifi… spero che nessuno resti qui

Nunz.     Si ne andato Coccolino e tu resti bloccato pomeriggio e mattino .

Lisa.      Almeno abbiamo fatto ritrovare un grande amore. Io mi ne vado,

              a signora Orsola mi paga l'affitto di un mini appartamento (squilla il

              telefono, lo prende Bernardo)

Bern.     Buon giorno, si casa Casini…(ascolta un poco) si subito, fra mezzora

              In via cardinale n. 8…(chiude) Lisa vai subito, l'impresario ti voli inserire

              nel gruppo del coro…(Lisa gioisce)

Lisa.      Lo dicevo che prima o poi i talenti vengono fuori…(esce cantando) 

Osva.     Non ti spaventare caro cognato, pure io me ne vado, già sò dove andare …

              Me ne vado lontano, anche perchè c'è Vittorio che mi cerca…fammi l'ultimo

              favore, vedi se è affacciato alla finestra in questo momento…

Bern.     Questo te lo faccio con grande gioia. (esce)

Nunz.    Quando vuoi venire fratello la porta la sai…(rientra Bernardo)

Bern.     Corri, corri che non c'è in questo momento. (squilla il telefono, Nunzt. lo prende)     

 

Nunz.    Buon giorno, si sono la sorella…(ascolta un poco) davvero!? A Bari entro

             domani…va bene grazie..riferisco subito...(sciude) Osvaldo, ti hanno messo

             la cassetta del bagno in esposizione alla  fiera di Bari, e già ci sono duecento

              prenotazioni, vai, ti devi presentare entro domani…(Osvaldo gioisce)

           

Osva.     Signori e signore, sono un benefattore dell'umanità…le ultime scoperte…

               (esce facendo il venditore)

Bern.      Tutto sommato ci è finita bene.

Nunz.     Ma certe situazioni, certe coincidenze come capitano…

Bern.     Che strano! Mi stò sentento la testa leggera…le gambe rinforzate, gli occhi

              chi mi brillano, il cardellino che fa ciu…ciu… ciu…stò vedendo le stelle di

              giorno, il temporale col sole…(squilla il telefono, Nunziatina risponde, mentre

                 Bernardo si riscalda facendo scena)

Nunz.     Ciao a mamma, (ascolta un poco) Non ti preoccupare, l'importante che  

               abbiamo la salute.  Ciao, saluta tua moglie e i ragazzi.

Bern.      Che era Luca…

Nunz.     Si, dici che domani sono quà…

Bern.      Proprio domani…pazienza, e quanti giorni restano...

Nunz.     Per sempre, ha chiusao al fabbrica non possono pagare l'affitto e ritornano al

               paese.

              

Bern.      (mani nei capelli) No vedo più il sole, la testa me la sento pesante, le gambe

               deboli, il sole è diventato la luna nera, il cardellino non parla più…

               e non fa più ciu …ciu..ciu…                   (sipario)                

Per ogni rappresentazione è necessaria l'autorizzazione dell'autore e degli elaboratori.

  commedia dedicata a:

  Nella Guglielmino, Pippo Cicciò ed a tutti i componenti della loro compagnia.

 A Gugliemo Greco ed a tutti i suoi componenti “L’Antidoto” di Gela 

  Giuseppe Randazzo, Vitale Emiliana ed a tutti i componenti della compagnia "IL GABBIANO".

  Al bravissimo  Luigi Mandanici,, ed a tutti i componenti dell' Ass. "LE NUOVE IMMAGINI".

  Alla bravissima Tatiana Alescio autrice e regista che ha creduto in me. "Siracusa"

  Filippo Morello ed a tutti i componenti dell' Ass. teatrale " Gruppo Amici teatro" di Augusta.

  Lucia Carbonaro ed a tutti i componenti dell'Associazione Co. di. Po di Floridia  (Siracusa)  

 

Rappresentata dall’associazione “Piccolo teatro citta di Gela” con grande successo per la

regia di Biagio Pardo;