L’OSPITE GRADITO

L’ospite gradito

Di Peppino De Filippo

Tre atti comici

Personaggi

Comm. Gervasio Savastani

Walter Sotterra

Teresa,Moglie di Savastani

Rosina, Figlia di Savastani

Tina,Cameriera di casa Savastani

Faustino,fidanzato di Rosina

Donati,amministratore di Savastani

Spirito,ragioniere

Botola,medico di casa Savastani

Felice Sorridente

Signora Vagli

In una qualsiasi città d’Italia, oggi

Rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma nei 1948 col titolo << Il contrario dell’altra >>

ATTO PRIMO

Gervasio, Teresa Tina, Faustino, Rosina, Spirito, Donati, Walter, Botola

Salotto elegante in casa Savastani In fondo a sinistra una vetrata che dà in giardino. Telefono sul tavolo. Arredo moderno. Gervasio e Teresa sono seduti in larghe poltrone, intorno ad un tavolino dove sarà il servizio per il caffè. Tina è ferma sotto l’arco della vetrata.

Gervasio ( Beato, gode il bel pomeriggio estivo. Giungono dal giardino risate, risatine e ,moderato vocio come di persone che si divertono) Ancora un po’ di caffè, Tina.

Teresa E’ il terzo caffè che prendi, Gervasio! Ti farà male, il dottore te lo ha proibito.

Gervasio Al diavolo, i dottori! Il caffè mi piace e me lo prendo.

Teresa (alludendo al vocio che viene dal giardino) Dio… che chiasso!

Gervasio Lasciali fare… sono ragazzi e si divertono.

Teresa Tina, vai, vai.., falli calmare, e guarda un po’ i bambini.

Tina Subito, signora… permesso. (esce per il giardino)

Gervasio Questa tazzina di caffè, sorseggiata tranquillamente nella mia villa, accanto alla moglie mia adorata, nel giorno del mio 57 compleanno, è la goccia che fa traboccare il vaso della mia felicità!

Teresa Della nostra felicità!

Tina (viene dal giardino attraversando la scena e pulendosi le mani sul grembiulino che risulterà macchiato) Santo Dio… Benedetti ragazzi…

Teresa Che c’è, Tina ?

Tina Il piccolo Mario, il figlio della signora Vagli, per rincorrere il fratellino, ha urtato il tavolino ed ha fatto rovesciare l’oliera… è caduto tutto l’olio…

Teresa Santo Cielo.., ti sei tutta imbrattata.

Tina Metterò del talco sulle tovaglia e anche qui. (indica il grembiule)… Ma sono preoccupata perché porta male quando l’olio si rovescia, no?

Gervasio Sei pazza!

Tina Io che ne so… Anche li (indica il giardino) hanno detto lo stesso.

Gervasio Sono,dei maniaci.

Tina Intanto l’olio si è rovesciato, e se non è una disgrazia, non è certo una fortuna. Permesso. (esce dal fondo a destra)

Faustino (entrando quasi di corsa, dal giardino, inseguito da Rosina) Basta, Rosina! (è leggermente balbuziente) Sono stanco.., non voglio stare più nel gioco!

Teresa Che vi piglia?

Rosina Che scemo ! Stavamo giocando ad acchiapparello con Vanna, Antonio, la signora Vagli e i bambini, e perché è andato sotto non vuole giocare più.

Faustino Prima di tutto non chiamarmi scemo perché‚ non lo sono, poi perché‚ non mi piacciono questi appellativi, poi non gioco più perché‚ mi hai visto.., hai visto dov’ero… di sotto la benda.

Rosina Non ti ho visto… Ho sentito il tuo profumo, quel pessimo profumo.

Faustino << Nuit d’été >>: me lo chiami un pessimo profumo? Capisco, dovrei usare

<< Petronio>> il profumo che usa Antonio…

Rosina Si capisce… è un profumo maschile!

Teresa Sembrate due ragazzini, e tra quindici giorni sarete marito e moglie; andiamo, Gervasio: è un po’ di tempo che ci siamo allontanati. (esce per il giardino)

Gervasio Vieni, Faustino.

Faustino Vengo, pa-papà!

Gervassio Non ti ha giovato affatto quella cura per il tuo difetto… o sarà che non ti curi.

Faustino Mi curo, pap-papà!

Gervasio No, no! Non t’ha giovato. (esce)

Rosina (a Faustino) Che hai? Si può sapere che hai ?

Faustino Sono nervoso.

Rosina Perchè‚ papà ti ha detto che non ti ha giovato la cura? Al contrario, io ti trovo migliorato: sono i miei scioglilingua che ti giovano.

Faustino E’ l’eccessivo lavoro a cui mi sottopongo che mi esaurisce.

Rosina Ma tra due giorni darai gli esami, prenderai la laurea, ed io sarò la maglie del dott. Faustino Santi; su, ripeti con me << Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche

stanno>>… Su, ripeti…

Faustino Tre tozzi… di pan tozzo.., no, no. non mi sento. L’ho ripetuto già tante volte… Lo so bene.. e poi, se proprio lo vuoi sapere, sono nervoso.., e quando sono nervoso,

peggioro nella pronuncia.

Rosina Perché‚ sei nervoso?

Faustino Perché‚ sono stufo! Non voglio che tu faccia tanto la civetta con quello stupido di Antonio…

Rosina Io… faccio la civetta con Antonio?

Faustino Eh. lo so che le cose le sapete fare e nascondere… ma io non sono cieco. E’ un pezzo che me ne sono accorto… Poco fa, quando si giocava ad acchiapparello, e lui era sotto.., con la scusa che non ci vedeva, quando ti ha preso… perché‚ tu ti sei fatta prendere… ti toccava tutta… e tu, zitta, lasciavi fare.

Rosina Io? Era il gioco no?

Faustino Co…co…comodo, il gioco!

Rosina Sei un visionario… Del resto, caro, se dobbiamo sposarci solo perché‚ io debba tollerare la tua sfrenata gelosia, no! Antonio è un caro compagno d’infanzia, ecco tutto.

Faustino E io gli rompo la testa: ecco tutto !

Rosina Non immaginavo che tu fossi tanto volgare ! … Su… andiamo in giardino, Otello ! Però mi piaci, quando fai il geloso…

Spirito (entra dal fondo a destra) Buona sera, signorina, signor Santi…

Rosina Lei cerca papà? E’ in giardino con gli invitati. Lo chiamo?

Spirito Grazie, signorina … lo avvertirà la cameriera.

Rosina Permesso? Vieni, Fausto.

Faustino Ti ho pregata di non chiamarmi Fausto…

Rosina Mi piace!

Faustino Chiamami addirittura Melistofele ! (vanno per il giardino incrociandosi con Gervasio)

Gervasio Che c’è, Spirito?

Spirito Buona sera, commendatore !

Gervasio Buona sera, accomodatevi !

Spirito Grazie. (siedono) Rinnovo prima di tutto gli auguri per il suo compleanno, commendatore. Ecco il contratto per le forniture in Sicilia. (glielo porge, gli da la penna)

Questo è l’altro.., quello per lei. Ahi… ahi…

Gervasio Grazie. Che avete?

Spirito Un incidente! Mi è venuta incontro una gobba… per evitarla, sono andato a sbattere con la testa contro una cassetta postale, qui all’angolo ! E benchè‚ io mi sia preoccupato di fare tutti gli scongiuri necessari… Ho fatto persino quello famoso, quello dei tre colpi di tallone. (e batte tre volte il piede a terra: tre colpi ben distinti) Cosi.

Gervasio Ma fatemi il piacere! Per me incontrare una gobba non è una disgrazia, al contrario, perchè‚ paragonando il mio fisico a quello deforme di una gobba, mi sento lieto e felice di vivere ringrazio la provvidenza di avermi fatto sano, forte e vegeto.

Spirito Sicchè, se le capita di incontrare una gobba …

Gervasio La guardo, la Osservo… mi guardo, mi osservo.., poi guardo ancora lei con profonda commiserazione, le sorrido e passo.

Spirito Lei le sorride ? E quando si rovescia il sale ? L’olio ? come si regola. lei ?

Gervasio Non me ne importa niente.

Spirito E l’ombrello aperto in casa, il gatto che attraversa la nostra strada… il carro di paglia … Lo specchio rotto, la civetta che ride…

Gervasio Cretinate!

Spirito Il cappello sul letto?!

Gervasio Il cappello sul letto non mi piace.

Spirito Non le piace perchè, senza volerlo, vedendo appoggiare un cappello sul letto lei sente qualche cosa che contrasta

Gervasio … con le abitudini ! Siccome siamo abituati a lasciare il cappello dove va lasciato: all’attaccapanni… in armadio… sul letto è il posto meno adatto.

Spirito Io penso…

Gervasio Spirito, voi finirete al manicomio! Ed io, francamente, non sono più disposto a sentire le vostre cretinerie! Siete un uomo o siete un bambino?

Spirito Come lei crede, commendatore. Posso andare?

Gervasio Se non avete proprio dove andare, restate qua Verrete in giardino…

Spirito Grazie, se non disturbo…

Gervasio Affatto! Starete con gli altri.., andate. Intanto io vado a riporre nella cartella questo contratto.

Tina (entra) Il signor Donati.

Gervasio Avanti, avanti! (Tina via) Spirito, dite a mia moglie che sono occupato col mio amministratore.

Spirito Va bene. (esce per il giardino)

Donati (entrando allegro) Vittoria, commendatore… vittoria! L’affare è fatto! Ecco il contratto definito. La ditta De Florrien et Morrin è ormai ritornata nostra cliente. Domani ci sarà il carico al porto, si imbarcherà sul << Pacific >>, un bel mercantile. La merce l’accompagnerà Sciaccaluga.

Gervasio Ah! Sciaccaluga! Il genovese.

Donati SI, quello un po’ zoppo…

Gervasio Si, si, lo conosco.

Donati Ottimo impiegato, il pagamento lo effettueranno tramite la Banca d’Italia, ad avvenuta consegna della merce, come d’uso. Un guadagno di circa 30 milioni. Sciaccaluga è molto pratico e conosce bene il francese. La causa Moretti poi si mette bene. Il vecchio si è ammalato e il suo segretario, che cura i suoi affari, è malleabile.

Gervasio Benissimo. Se il vecchio Moretti se ne va all’altro mondo… addio causa! E’ solo, non ha eredi.., e la smetteremo con questa causa che dura da tre anni. Di che cosa è ammalato?

Donati Bronco-polmonite doppia, con minaccia di trombosi cerebrale, ed è per giunta, come sapete, un vecchio nefritico.

Gervasio Eh, quello muore ! … Non si sa, più o meno, quando morirà ?

Donati Speriamo presto!

Gervasio Per forza! E adesso venite di là… starete con noi…

Donati Volentieri!

Gervasio Assisterete a una bella sorpresa, preparata in giardino… uno spettacolo di colori! Una vera aurora boreale!

Tina (dal fondo) Permesso? (ha un altro grambiulino)

Gervasio Che c’è ?

Tina C’è fuori un tale che chiede di voi.

Gervasio E chi è?

Tina Un tipo strano…

Gervasio Andate, Donati.., vengo subito.

Rosina (entra dal giardino) Papà… ci fai accendere le candeline elettriche sulla torretta della fontana?

Gervasio No, no… Rosina, no !

Rosina Un momento solo.., tanto per vedere l’effetto!

Gervasio No, no… si perde tutto l’effetto! E’ tutto un macchinario che solo io e il giardiniere sappiamo manovrare.

Rosina Peccato! Faustino ha detto che sa come fare!

Gervasio Vai.., tanto non ci manca mica molto! Andate pure, Donati, io verrò subito. (Donati e Rosina escono) Non toccate nulla!

Tina Allora, Signore?

Gervasio Come ha detto che si chiama ?

Tina Mi ha dato questo biglietto: Walter Sotterra.

Gervasio E chi è?

Tina Mah!

Gervasio Di’ che non ci sono.

Tina Ho detto il contrario.

Gervasio Beh… dirai che ti sei sbagliata.., vai!

Tina Va bene. Ma… insiste: dice che vi conosce bene e che anche voi lo conoscete.., spera!

Gervasio Fallo passare! Sono arrivati i rinfreschi ?

Tina E’ tutto pronto di là… appena mi darete ordine…

Gervasio Dopo le luminarie. Dopo resterete tutti in giardino.

Tina Grazie. Faccio passare quel signore. (esce)

Voci Interne (rivolte a Gervasio che è presso la vetrata) Signor Gervasio! Papà ! … (voce di Faustino) Papa!

Gervasio Vengo subito ! … Sono occupato… Non toccate la torretta della fontana.., aspettate me… tanto, tra poco ci siamo! (ritorna in scena e si incontra con Walter che nel frattempo è apparso e avanza lentamente)

Walter (è un uomo sulla sessantina, pallido, sciupato in viso e mal vestito. Capelli e barba trascurati. Si noteranno sul suo viso i segni di una vita tormentata, agitata forse da un pensiero fisso: voler vivere, vivere o non potere. L’orrrenda realtà di un destino crudele gli ha ostacolato e gli ostacola tutti i passi. Ed egli ormai nota è che un’ombra umana condannata a vivere tra dolori, delusioni… rinunzie senza speranze migliori) Gervasio, Gervasio Savastani…

Gervasio (fissandolo senza ricordare) Sicuro…

Walter (indicando se stesso con un lento gesto della mano)

Walter… Walter Sotterra!

Gervasio Walter Sotterra ?

Walter Walter Sotterra. Non ti ricordi di me?

Gervasio (c. s.) … no !

Walter … sara meglio che io vada allora. (per andare) Buonasera !

Gervasio Ma un momento…

Walter (fermandosi e voltandosi) … Walter…

Gervasio … perbacco ! Non riesco…

Walter Non puoi riconoscermi… capisco… poi, sono ormai 40 anni… da allora non ci siamo più rivisti. Sono Walter, Walter Sotterra: abbiamo fatto gli ultimi due anni di liceo assieme, ed io e te giurammo di volerci sempre la stessa cara amicizia… tanto riuscimmo a comprenderci e a volerci bene. Ti ricordi di <<lacrimuccia >> ?… Walter Lacrimuccia… Quel ragazzo che quando si commuoveva… gli spuntava sempre negli occhi quella solita lacrimuccia … che finì poi per essere il suo soprannome.

Gervasio (rammentando) Sicuro… ricordo: Walter… Walter lacrimuccia … Walter Sotterra… Ora ricordo bene… (si abbracciano).. dopo tanti anni.., non potevo ricordare… Siedi… (seggono)

Walter Mi trovi diverso, è vero? Diverso e mal ridotto.

Gervasio Diverso per l’età, si capisce… poi… quanti ne hai ?

Walter Cinquantasei.

Gervasio Un anno meno di me. Cinquantasei primavere…

Walter Cinquantasei inverni per me… rigidi inverni… Tu sempre lo stesso… Sono lieto di averti rivisto…

Gervasio Anch’io.

Walter La tua azienda è florida e sei sposato… vero?

Gervasio Come lo sai?

Walter Mi sono informato…

Gervasio Ho anche una figlia, Rosina. Si sposerà tra quindici giorni con un ottimo ragazzo… un buon partito.

Walter Bene!

Gervasio Cos’ hai?

Walter Nulla… cosi… rivedendoti, mi si affacciano alla memoria tante cose. Ricordi quando ti aiutavo a fare i compiti ? Le gite in bicicletta…

Gervasio Perbacco… una volta caddi, mi slogai un piede… mi ricordo che facesti appena in tempo a dirmi… << … bada, non correre… potresti cadere…>>, (resta per un attimo pensoso) E tu? Parlami di te… Sposato?

Walter (con tono grave)… Vedovo!

Gervasio (con dolore) Oh ! … Figli?

Walter Due… due maschi… uno morto in guerra… l’altro..è in America da 18 anni. Nessuna notizia.

Gervasio E il cantiere? Il vostro cantiere? Tuo padre è armatore… e uno dei più noti, mi pare…

Walter Era armatore… Si invaghì di un’attrice francese quando ci trasferimmo in Francia 33 anni fa… poi, si trovò implicato in un fatto di gelosia… Lo uccisero, un colpo di pistola… al suo tavolo di lavoro. Ore 17 del giorno 17 del mese di marzo 1917. Ci trasferimmo allora a Milano, presso i parenti della mamma…

Gervasio Ah… la mamma… sta bene?

Walter (con tono grave)… Morta ! (paura breve) E da allora, fallimento, miseria.., io mi impiegai in una fabbrica di tessuti a Varese. Poi mi sposai… ma caro amico… se tu sapessi ?…

Gervasio Mi spiace E sei stato sempre a Milano ?

Walter Ho viaggiato.., ho viaggiato sempre. Sono stato costretto a viaggiare… Ora vengo da Temi… Ci sono stato sei mesi, impiegato presso una cartoleria come commesso. Avrei potuto star bene, ma la cattiveria umana … Sono andato via e sono venuto a Roma… a piedi…

Gervasio A piedi?

Walter Quando non si ha in tasca nemmeno un soldo, ci restano le gambe, se per fortuna sono ancora buone. Vedi, Gervasio, una volta, mi chiamavano a lacrimuccia, perché ad ogni piccola emozione spuntava una lacrima nei miei occhi giovanili… Ora non piango più, non ho più lacrime… Ne avrei ragione di piangere più. Nella vita si piange spesso, per una cosa che si perde, o che si sta per perdere senza possibilità di riprenderla… io non Ho più nulla da perdere: ho perduto tutto!

Gervasio Ma come mai non sei riuscito, con la tua intelligenza e con la tua istruzione… Eri il primo della classe!

Walter Sarei riuscito se non mi avessero perseguitato con la invidia.., e la maldicenza.

Gervasio Ma chi ti ha fatto del male?

Walter Tutti: donne e uomini, bambini e vecchi! Ho fatto tutti i mestieri, tutte le professioni, ma ovunque io sia stato, anche fuori dei confini.., dopo poco, quando stavo per cominciare a provare le gioie di una felicità modesta, serena, dedita al lavoro e alla famiglia, mi raggiungeva inesorabile la perfidia umana.

Gervasio Non ti capisco… sei stato un perseguitato?

Walter Peggio: un indiziato! Un criminale sulla cui testa pesa una taglia di cento miliardi… Ma ora ti lascio. Oggi sono qui ma domani o l’altro sono costretto a partire anche da qui. Mi sono ricordato di te… ti ho rivisto… Avrei voluto evitare la mia venuta in questa casa..ma il bisogno, il bisogno urgente, ossessivo… mi ha fatto mettere da parte certi scrupoli nella speranza che.., se vuoi darmi un tozzo di pane, lo accetterò in nome della vecchia amicizia: quella dei venti anni… Dopo… domani o poi, non mi resterà che uccidermi, se ne avrò la forza necessaria.

Gervasio (commosso) Sei pazzo! Io ti aiuterò; ma prima parla sinceramente. Cosa vogliono da te?

Walter Hanno voluto e vogliono dare sfogo alle loro manie, alle loro suggestioni. L’uomo, nella vita, in genere, quando le sue capacità intellettuali e fisiche sono menomate dalla sua innata ignoranza o dalla sua pigrizia, si serve di tutte le armi, per giustificare la sua infe-riorità, la sua stupidaggine, anche di quelle più velenose, atte a distruggere la vita del suo simile. Ascolta, con te posso parlare, mi accorgo che mi vuoi sempre bene… d’altronde, dopo quanto ti avrò detto, sparirò per sempre dalla tua casa felice… Cominciò con uno scherzo… in ufficio, a Milano… 1918. A un mio collega, dovendosi recare con me dal direttore e ignorandone le ragioni… io dissi, scherzando: << Vedrai che ti licenzierà!>>

Fu cosi!

Gervasio Fu licenziato?

Walter Si. Da allora passò il tempo. <<Sotterra sopra, Sotterra sotto… Sotterra è menagramo. Sotterra porta jella…>> e cominciai a notare che quando mi vedevano.., sai… facevano un certo gesto… e mi evitavano.

Gervasio Capisco.

Walter Non ho vissuto più mi hanno ucciso.

Gervasio Su, su… stai allegro.., a Roma, in casa mia, sarai Walter, il mio caro amico! Io non sono uno di quelli.., ammesso che tu sia << menagramo! >> (ride) Sai che oggi è il mio cinquantasettesimo compleanno, e che in giardino ho degli invitati e che più tardi ci sarà l’illuminazione elettrica di tutta la fontana. Vuoi restare con noi?

Walter Auguri Ma vado via!

Gervasio Devi restare… Lo voglio ! Avrai una camera tutta per te e la migliore! Mangerai, ti rimetterai… voglio rifarti a nuovo!

Walter (si commuove e piange) Gervasio!

Gervasio Bugiardo!

Walter Perché ?

Gervasio Ce le avevi le lacrime! (ride e suona) Lacrimuccia! Su…Su, ti farò accompagnare dalla cameriera nel mio guardaroba… ti sceglierai un abito… ti cambierai… e ti farò vedere la casa dove resterai fin quando ti piacerà!

Tina (entra) Il signore ha suonato?

Gervasio Accompagnate il signor Walter prima nel mio guardaroba, e gli darete l’abito che sceglierà. Il signore ha subito un incidente di macchina. Poi lo condurrete nella camera degli ospiti, e da questo momento farà parte della mia famiglia.

Walter (stringendogli commosso la mano) Sapevo di trovare un amico… ma non un fratello!

Gervasio Vai!

Tina (a Walter) Prego! (escono a destra. Dopo poco, mentre Gervasio si avvia verso il giardino, da quella stessa parte si sentirà un forte rumore di vetri infranti, poi un tonfo sordo e grida di spavento)

Gervasio Che succede?

Rosina (entra agitata) Presto, papà… Faustino… nel prendere la scaletta di legno per andare sulla torretta a prendere una rosa … improvvisamente è scivolato ed è caduto… è tutto

insanguinato! Vieni, vieni!

Teresa (agitatissima) Vai tu, Gervasio… Faustino muore… non voglio vedere…

Gervasio Muore ?… Vado… (esce)

Rosina Sarà morto?

Teresa Speriamo di no (escono)

Tina (attraversa la scena con evidente stupore)

Spirito (aiutato dalla signora Vagli, conduce tra le braccia Faustino, svenuto e insanguinato. Lo adagiano sul divano. Seguono il gruppo Teresa, Gervasio, Rosina, Donati, Tina e Botola, il medico di casa Savastani) Non si muove!

Botola Bisogna portarlo al pronto soccorso… perde sangue dalla gamba!

Rosina Faust… Faustino…

Gervasio Spirito, telefonate per un taxi!

Spirito Che numero?

Gervasio 17017.

Spirito 17017 ?… Ma… dov’è il telefono?

Teresa Si perde il tempo ad aspettare il taxi… la nostra macchina c’è?

Gervasio Non c’è l’autista.., è in permesso, lo sai ? (Tina esce)

Rosina Non respira!

Botola E’ soltanto svenuto!

Spirito Respira, respira!

Faustino Ahi ! … Ahi!…

Rosina Faustino?

Faustino La gamba… è spezzata… mi duole!

Rosina Amore mio… (con slancio) Ma io ti sposerò Io stesso…mi sacrificherò per il nostro amore!

Walter (appare con un altro abito e sembra un po’ impacciato) Signori…

Gervasio (vedendolo) Oh, bene, bene! Mi dispiace che è accaduto un piccolo contrattempo!

Rosina Papà, una gamba spezzata di Faustino me la chiami un piccolo contrattempo?

Gervasio Catastrofica! Che ne sappiamo se si è spezzata? Sarà una contusione con escoriazione! (a Walter) Il fidanzato di mia figlia è caduto un pò male… ed ora lo porteranno al pronto soccorso… (agli altri) Il mio amico Walter Sotterra… mio ospite da questa sera. (a Walter indicando ognuno) Mia moglie, mia figlia, il signor Donati, il signor Spirito, il Dott. Botola… Chi accompagna Faustino?

Rosina Tutti! E’ il caso di domandarlo?

Teresa Vengo anch’io! Vado a prendere il cappello. (esce con Rosina)

Faustino Ahi !… ahi !… ma che si fa? Rosina?

Spirito Si calmi signor Santi, si calmi…

Donati Se permette, commendatore, vorrei anch’io accompagnare il signor Faustino.

Faustino Grazie! Ma si faccia presto signor Donati…

Tina (entra) Il taxi aspetta… La signora e la signorina sono già giù.

Donati Presto, Spirito, accompagniamolo noi: voi, commendatore, restate qua… Aiutatemi, Spirito! (prendono Faustino per le braccia) Poi lo accompagneremo a casa. (Donati, Spirito e Tina portano via Faustino che si lamenta fino a sparire dalla scena)

Spirito (dopo pausa, rientra impacciato) Scusate…

Gervasio Beh ?

Spirito C’è un gatto nero, fermo al cancello.., e sta là… non si muove, immobile come una statua…

Gervasio E voi avete rinunciato ad accompagnare Faustino, piuttosto che…

Spirito Sì’, commendatore!

Gervasio Imbecillità umana! Walter… il mondo è ignorante! Mi domando come possa esserci al mondo gente capisce di rovinare se stessa … e gli altri!

Walter Gia !

Spirito Che volete farci? Sono superstizioso… C’è chi lo è e c’è chi non lo è! (a Walter) Lei lo è?

Walter No!

Tina (entra) I signori pranzano?

Gervasio Certamente! Per uno stupido incidente dovremo forse rimanere digiuni? Spirito sarà dei nostri.

Spirito Grazie! (Tina va via. Gervasio prende una scatola per sigarette e ne offre a Spirito) Grazie, commendatore!

Gervasio (a Walter) Fumi?

Walter Grazie.

Gervasio Fumiamoci sopra… in attesa del pranzo. (Prendo l’accendisigari e offre fuoco a Walter, poi accende la sua sigaretta, infine offre a Spirito di accendere, ma questi rifiuta)

Spirito In tre no; no…!

Walter Già … in tre non si accende.., porta male!

Gervasio (deciso) E io ho sempre acceso! Accendete!

Walter Bravo!

Spirito Ma… veramente.., sono.., il più giovane dei tre…

Gervasio Accendete! (Spirito accende, mentre col tallone del piede destro batte tre colpi a terra fin quando cala la tela)

FINE DEL PRIMO ATTO

L’ Ospite Gradito

ATTO SECONDO

TINA ,TERESA, BOTOLA, GERVASIO, WALTER, DONATI, SPIRlTO ROSINA, FELICE

La stessa scena. Mattino inoltrato.

Tina (al levarsi del sipario è intenta ad aggiustare dei cuscini su una sedia a sdraio presso la vetrata, e dirà a Teresa che entra dalla sinistra) Andrà bene così, signora?

Teresa (seguita dal dottor Botola) Si… va bene! Le pare dottore?

Botola Si… tanto per prendere un po’ d’aria e di sole: gli gioverà!

Teresa (a Tina) Andate ad aiutare il signore: si sta vestendo.

Tina Si, signora. (esce)

Teresa Dottore… Lei mi ha assicurato che Gervasio non corre nessun pericolo…

Botola In modo assoluto.

Teresa Non capisco… così da un momento all’altro… Era in giardino… con un suo amico nostro ospite, il signor Sotterra …

Botola Il signor…?

Teresa Sotterra… (Botola fa una smorfia di disapprovazione) e faceva sfoggio delle sue qualità sportive.., su quell’arnese, quei due bastoni…

Botola Le parallele…

Teresa Ad un tratto si senti mancare.., tanto da non poter nemmeno camminare.., come l’anno scorso, ma più forte !

Botola Il solito dolore, il solito attacco… questa volta più grave.Colpa sua! Perchè non è andato a Salso? Ad Ischia? Si trascura .. si trascura… Ma ora va meglio… Fategli, mattina e sera, delle frizioni, e quella cura di iniezioni, per ora poi vedremo.

Teresa (a Titta, che entra) Beh? E il signore?

Tina M’ ha mandata via … ha detto che non aveva bisogno del mio aiuto!

Botola (a Gervasio che entra dalla sinistra, in vestaglia) Oh! Eccolo il nostro commendatore!

Gervasio Mi rimetto in piedi… dopo quattro giorni di riposo! Perché la mia non è stata una malattia.., è stato un involontario riposo! (va a sedere sulla sedia a sdraio) Ecco, qui si sta bene! (Tina esce per il giardino, poi ritorna)

Botola Un’oretta di aria, e poi a letto!

Gervasio A letto un corno, caro dottore!

Botola Ancora per un giorno… poi…

Gervasio Sto bene.., sto benissimo! Mi volete vedere alle parallele? Alla pertica? Al vogatore? (aTina) E il signor Walter?

Tina E’ fuori, commendatore. Ha fatto colazione ed è uscito subito.

Botola Vi saluto amico.., se avete bisogno di me…

Gervasio Vai, dottore, vai.., sto bene!

Teresa Arrivederla, dottore. (a Tina) Tina, accompagna il dottore.

Botola Buongiorno! (esce seguito da Tina)

Gervasio Rosina?

Teresa E’ andata a far visita a Faustino, in clinica.., poveretto, speriamo l’abbia trovato meglio.

Gervasio Non se la caverà prima di quaranta giorni.

Teresa Gli hanno ingessata la gamba… non ci voleva proprio!

Gervasio Farà economia di scarpe… di questi tempi!

Teresa Tu scherzi sempre… intanto siamo costretti a rimandare il matrimonio!

Gervasio Avranno tempo di comprendersi meglio, Teresa; è stata una fortuna…

Teresa E gli esami di Faustino?

Gervasio Nel frattempo studierà meglio.., sarà più preparato.

Teresa Sei esasperante in certi momenti.

Rosina (entra) Come ti senti, papà?

Gervasio Bene, bene! Dove sei stata?

Rosina In clinica.., poi, di ritorno ho incontrato Antonio… poverino anche lui… mi ha accompagnata qua.

Gervasio E Faustino?

Rosina E’ furioso addirittura! Ed ha ragione. Non so, ma ho l’impressione che qualcuno ci abbia buttato addosso il malocchio!

Gervasio Non fare la sciocca!

Rosina Si, papà! E’ la verità!

Teresa Il vero è che da un pò di giorni.., ne stiamo passando di cotte e di crude Faustino Si spezza una gamba … la tua forte perdita in borsa… la tua improvvisa malattia…

Rosina Stamani, al figlio del portiere che voleva prendere una pesca nella dispensa, si è rovesciata sul viso la bottiglia di acido muriatico… Per poco il liquido non gli è andato negli occhi… Si è buscato una scottatura di secondo grado, povero ragazzo!

Gervasio I ragazzi sono irrequieti… se avesse fatto attenzione!

Teresa E io? Quando mai io sono stata afflitta dai calli ? Non ho mai sofferto nulla ai piedi… due piedi perfetti. Tanto che I tuo amico Walter… non dico il cognome, perché non mi piace… l’altra sera mi .disse: << Signora, avete due piedini da bambola! >> Ed ora !…

Gervasio Tu confondi i dolori reumatici con quelli dei calli. Siamo vecchi… invecchiamo, Teresa!

Walter (entra) Buongiorno, signora! Signorina! (saluti freddi di Teresa e Rosina) Caro Gervasio, come stai ?

Gervasio Bene!

Walter Meno male! Le mie preghiere hanno avuto effetto.

Gervasio Hai fatto colazione?

Walter Si, grazie.

Gervasio Sei stato a casa del cavaliere?

Walter Ti parlerò. (a Rosina) Il suo fidanzato come sta ?

Rosina Situazione stazionaria.

Walter Auguri! Ho ritardato perché nel tram una signora si è sentita male.., non ti dico… Un’ora per risolvere il problema … nessuno sapeva decidersi sul da farsi… Si è fermata la circolazione, ed è stata tanta la confusione, che due macchine si sono scontrate, per fortuna senza danni alle persone.

Teresa Il tram che ha preso lei?

Walter Già! (Teresa e Rosina si guardano con intenzione)

Gervasio Questi autisti !… Non hanno alcun rispetto per noi, poveri civili !… Ogni giorno si legge sui giornali un fatto simile!

Teresa Già… ogni giorno!

Walter (a Gervasio) Posta per te… e il giornale. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere: te l’ ho comperato io.

Gervasio Grazie. (scorre la lettera in fretta, poi il giornale)

Walter Ho ritirato io la posta, perché il portiere non c’è. La portineria è chiusa.

Rosina Il portiere ha dovuto accompagnare suo figlio in farmacia, perché gli si è rovesciata sul viso una bottiglia piena di acido muriatico.

Walter Quel bel piccino ! … Oh, che imprudenza!

Teresa Già, imprudenza … signor. Walter.

Rosina Permesso? Permetti, papà? (esce)

Walter Chiedo permesso anch’io: vado un momento di là.

Teresa Prego! (Walter esce)

Gervasio (con sorpresa) Mio Dio? Teresa, senti qua (legge forte) << Un piroscafo francese affondato nel mare di Liguria…. Il piroscafo francese Pacific, ingaggiato dal governo italiano per il trasporto di merci e prodotti agricoli in Francia, nel mar Ligure è colato a picco per cause imprecisate. Aerei sono alla ricerca dei naufraghi >>.

Teresa Beh ?

Gervasio Come, beh? E’ affondato.

Teresa Se ne perdono tanti…

Gervasio Ma questo è i! mio!

Teresa Avevi un piroscafo?

Gervasio Affatto! è quello sul quale c’erano i 2500 quintali di frutto di bergamotto, diretti a Marsiglia, per la fabbrica di profumi de Florrier et Morrin… che doveva pagarmeli

alla consegna … e Sciaccaluga che accompagnava la merce… sarà morto! Figuriamoci se gli aerei riusciranno a vedere Sciaccaluga nel mare di Liguria. Quello era già zoppo! Questo sì che è un guaio… e dovrà pagare anche i danni civili alla famiglia Sciaccaluga!

Teresa Calmati. Gervasio… Ma che giornale è questo? Chi te lo ha portato ?

Gervasio Me l’ ha portato Walter…

Teresa Lui! Non poteva essere che lui! Senti, Gervasio, quell’uomo non mi piace. Dimmi quello che vuoi, ma da quando quel tipo ha messo piede in questa casa, ne accadono di tutti i colori.., non parla che di sciagure, disgrazie… le cose più funeste sono accadute a lui!

Gervasio Che idee meschine ! Secondo te, un uomo non può avere delle contrarietà… non può essere bersagliato dalla sfortuna Non può subire dei rovesci !… Intanto io sto qui a perdere tempo… e non penso al guaio che mi è capitato…

Teresa Io penso, purtroppo, che ne accadranno ancora…

Gervasio Ti prego Teresa, lasciami…

Teresa Come vuoi. (esce)

Tina (entra) IL signor Donati.

Gervasio Fai passare…

Tina Subito. (esce)

Donati (entra preoccupato) Una brutta notizia.

Gervasio La conosco. Merce perduta… e danaro…

Donati Il piroscafo…

Gervasio …è affondato! E Sciaccaluga ?

Donati Speriamo che si sia salvato! Immagino quando la famiglia apprenderà la ferale notizia!

Gervasio Dovrò pagare?

Donati Una sciocchezza. E ora un’altra notizia poco lieta … Moretti, il vecchio Moretti, è in via di guarigione, tanto vero che si è sentito in forze per passare dalla clinica a casa, in corso Garibaldi… Me lo ha detto un’ora fa il nostro avvocato.., tanto che lui sarebbe propenso a

proporre subito un accordo delle parti… per 2.000.000.

Gervasio Ma come ?… Il vecchio Moretti? Non ero stato colto da broncopolmonite ?…

Donati Penicillina!

Gervasio Maledizione! Ma io accordi non ne faccio. Voglio andare in fondo, voglio ridurmi all’elemosina!.. E’ un abuso! Ma come? Quello doveva morire!

Donati E non è morto, per ora, e se si salverà voi gli dovrete dare i due milioni di danni che il suo avvocato pretende.

Gervasio Lo vedremo! Intanto staremo a vedere se guarirà completamente… Iddio lo maledica !… A 74 anni, quello supera un attacco di polmonite, e si trasferisce dalla clinica a casa sua, in corso Garibaldi! Ma c’è la nefrite, però… e li morirà; in corso Garibaldi!

Walter (entra) Buongiorno!

Donati Buongiorno, signor Walter.

Walter (a Gervasio) Ti occorre niente?

Gervasio Nulla, grazie.

Walter Cos’è ? Ti vedo di umore cambiato… sei sempre tanto allegro!

Gervasio Eh! Una brutta notizia… cioè: due. (prende il giornale e lo porge a Walter) Leggi! (Walter lo prende e legge mentalmente) Donati, ma non c’è proprio niente da fare?

Donati Domandare alla ditta francese se vuole un altro carico e spedirlo per ferrovia…

Walter Mi dispiace…

Gervasio Oh, Walter, tu sei stato a casa del cavalier Pecori ? Penso che li potresti star bene. (a Donati) L’ ho mandato con una mia lettera da Pecori, perchè lo assuma nel suo sta-

bilimento di ricerche scientifiche e batteriologiche, dato che conosce la chimica.

Walter Ci sono stato, Gervasio, questa mattina.., ma devo ritornarci perchè… (suona il telefono)

Donati Sento io? (al telefono) Pronto ?… si… (a Gervasio) E’ il segretario del cav. Pecori… (al telefono) Dite a me, sono il suo segretario amministrativo… sì… oh… va bene… bene… Grazie. Non mancherò. (riattacca)

Gervasio Che voleva?

Donati (lentamente e guardando un po’ Gervasio e un po’ Walter) Il cavalier Pecori ha fatto telefonare per scusarsi di non aver potuto ricevere a casa il vostro raccomandato… ma questa mattina, proprio quando egli si recava da lui, ha dovuto correre allo stabilimento dove lo scoppio d’una caldaia ha procurato la morte di un operaio e il ferimento di altri cinque. Dice che in ogni modo terrà presente il signor Walter.

Walter Impianti vecchi.., macchinario avariato…

Gervasio Proprio.., macchine d’anteguerra… non capisco cosa aspettano a rinnovarle… Donati, Walter è un mio carissimo amico, che deve essere sistemato, interessatevi.

Donati Va bene. Intanto io corro allo stabilimento perché ho tante pratiche da sbrigare.

Gervasio Correte, allora. Anzi prendete la mia macchina… Walter, approfittane, il signor Donati ti darà un passaggio… è sulla stessa strada.

Walter Magari !

Gervasio Donati, lascerete il signor Walter in corso Plebiscito.

Donati (sconcertato) Come volete.

Teresa (entra seguita da Rosina. Sono abbigliate per uscire) Gervasio, posso prendere la macchina? Vado per quella conferenza, c’è tutto il comitato… Rosina mi accompagna.

Gervasio Teresa, per il momento lascia in disparte il comitato e le orfanelle abbandonate… per ora la macchina serve a Donati, che ha urgenza di trovarsi allo stabilimento e di accompagnare Walter. Prendi la 1100.

Teresa Ma è in riparazione da ieri!

Gervasio Ah, già!

Donati Ma se la signora volesse andar prima… col signor Walter… io potrei telefonare in ufficio che…

Gervasio No, no, mia moglie sarà gentile da aspettare… Walter? Non ti muovi ?

Walter Sono pronto.

Gervasio (a Donati) Donati?

Donati Sono pronto. (a Walter) Signor Walter…

Walter Vengo. Permesso ?… (escono)

Donati (ritorna sui suoi passi) Commendatore, voi Conoscete il numero d telefono di casa mia…

Gervasio Si… perché ?

Donati Se aveste bisogno di me… e non fossi in ufficio… telefonatemi a casa … sempre.

Gervasio Va bene, lo so…

Donati Ma telefonate per qualsiasi ragione… a me… a mia moglie.

Gervasio Va bene, va bene, ma andate adesso! (Donati esce)

Teresa Sai che se la macchina ritarda a tornare, avrò un serio rimprovero da parte del Cardinale, se pure non sarò costretta a dimettermi?

Gervasio Esagerata.

Rosina Papà, alla conferenza ci sarà il Cardinale in persona, e la mamma, in occasione delle mie nozze, vorrebbe invitarlo!

Gervasio La macchina arriverà in tempo.

Teresa Se ritornerà !… Povero Donati, non l’invidio!

Gervasio Teresa, finiamola una buona volta con le vostre chiacchiere da mercato. Io non vi permetto più di parlarmi di quel caro amico, che a solo nominarlo… (inciampa e sta per cadere) accidenti ai tappeti !… Io odio i tappeti e tu ne piazzi in ogni dove! Dunque: a solo nominarlo mi si spezza il cuore! Ma non vi desta pietà, pena? Pensate alle sofferenze di quell’uomo che a soli 56 anni è costretto a vivere sulla pietà umana? E se voi avete un cervello da pulcino, io no! Ed ora basta!

Teresa Calmati !… Stai tranquillo che non ti darò più fastidio su tale argomento! Però ognuno ha le sue idee…

Gervasio E ognuno se le tenga,

Teresa Intanto la macchina ritarda…

Rosina Del resto siamo in anticipo, mamma.

Teresa Lo so, ma volevo passare prima dalla tua sarta.

Gervasio Ci passerai dopo!

Teresa (con impazienza) Va bene, ci passerò dopo! Vieni, Rosina! Andiamo ad aspettare la macchina al cancello del giardino: nel caso dovesse ancora tardare, prenderemo un taxi.

Rosina Non è lontano, mamma: ci conviene aspettare. (escono dal giardino)

Gervasio Arrivederci! (si allontana verso il .giardino fino ad uscire per poi ritornare)

Tina (introducendo Spirito) Chiamo subito il signor commendatore. Era qui poco fa.

Spirito Come sta?

Tina Bene. (fa per andare)

Spirito (trattenendola) Aspetta. E’ in casa quel tale amico del commendatore? Il signor Walter?

Tina E’ uscito, perché ?

Spirito Non so… ma ogni volta che lo vedo, è la terza volta che mi capita, mi afferra un mal di denti che non ti dico! Ci ho fatto caso.

Tina Possibile? Pensate forse anche voi che il signor Walter Sotterra…

Spirito Per me è uno jettatore, me lo hanno detto.

Tina Davvero? E io che debbo fare?

Spirito Che posso dirti, cara, evitalo il più possibile! Se ne sarai costretta fai le corna.

Tina …a mio marito?

Spirito Ma no! Fai le corna con le dita della mano.

Tina Ah, va bene. Permesso. Ecco il signore! (esce per il giardino)

Gervasio Spirito, Cosa volete?

Spirito Ho trovato la persona che potrebbe sostituire Salviati…e mi permetto raccomandarglielo! Valente chimico, conosce bene francese, tedesco, e russo.., scapolo, pronto a lasciare il suo presente posto, innanzi tutto per la simpatia e stima che sente per lei, e poi per l’amicizia che da anni ci lega.

Gervasio Bene, fatelo venire domani in ufficio.

Spirito Non può, domani. Potrebbe parlargli più tardi? Stasera? Domani è occupato tutta la giornata…

Gervasio Fatelo venire qua stasera, più tardi…

Spirito Lei ne sarà contento, commendatore… un giovane simpatico, onesto, colto.., ha un piccolo difetto fisico, ma gli giova, però!

Gervasio Non capisco!

Spirito E’ gobbo!

Gervasio Ah, capisco tutto il vostro interessamento.

Spirito Non sono stato io a cercarlo! Ha letto l’annuncio sui giornali, e siccome siamo amici… mi ha pregato…

Gervasio Mi verrebbe quasi la voglia di mandare al diavolo il vostro gobbo e voi.., si’, anche voi! andiamo, Spirito, ma vi rendete conto della vostra imbecillità? Secondo voi, assumendo il gobbo, nè voi nè gli altri subiranno contrarietà e sciagure…

Spirito Non dico questo, ma…

Gervasio Ma non sapete che dire! Perchè non avete il coraggio…(appare alla porta finestra giardino Walter , che non visto resta in ascolto) delle vostre azioni.., siete pavidi..

corti di mentalità, corti di vedute! Il vostro angolo visuale è limitatissimo! Abbiate il coraggio di superare queste manie, ed affrontare la vita con i soli mezzi delle vostre capacità fisiche ed intellettuali, senza l’aiuto di cose immaginarie. Sentite dire: << e quello porta male.., è uno jettatore >> e tutti lo sfuggono, lo temono, Io accusano, gli fanno piovere addosso un diluvio di maldicenza… Invece di soccorrerlo, di prestare aiuto alle sue sciagure, lo si riduce un cencio umano…

Walter (avanzando al colmo della commozione) Grazie, Gervasio!

Gervasio Di che?

Walter Di… tutto! Sai che io sento sempre il bisogno di ringraziarti.

Spirito Allora, commendatore… con quel tale?

Gervasio Fatelo venire qua… voglio parlargli io.

Spirito Va bene. Vedrà che ne resterà soddisfatto. A più tardi… (esce)

Gervasio Arrivederci.

Walter Mi hanno detto di tornare domani o dopo… sono stati molto gentili, ho parlato con il vice-direttore…

Gervasio Vedrai che riusciremo.

Walter Intanto vado a lavorare.., vado a scrivere… Ho incontrato un mio vecchio conoscente, un valente giornalista torinese… mi ha procurato un pò di lavoro. Vado in camera a prendere l’occorrente e me ne andrò in giardino.

Gervasio In attesa della colazione! (Walter esce)

Teresa (entra agitata seguita da Rosina) Bellaffare! Veramente un bell’affare!

Rosina Non arrabbiarti, mamma…

Teresa Parli bene, tu! Secondo te, cara, ho fatto una bella figura!!!

Gervasio Perchè?

Rosina Siamo arrivate in ritardo.., e mamma non ha potuto tenere la conferenza a cui teneva tanto

Teresa Un lavoro di due notti!

Rosina Più di tutto conta il fatto che S. E. il Cardinale non ha potuto riceverti…

Teresa Non ha voluto ricevermi! Ed aveva ragione. Quella gallina spennata della contessa Ambrosio… si è precipitata in mia assenza, ad occupare il mio posto per dire quelle quattro cretinate. Era questo che voleva, ero questo che desiderava ! Mettermi in cattiva luce con il presidente del comitato direttivo e con S. E. il Cardinale! C’è riuscita!

Walter (entra a attraversa la scena, con alcuni fogli di carta in mano) Scusate… vado in giardino!

Teresa Prego!

Walter Che ore sono?

Gervasio Non saprei. non ho l’orologio. (Walter esce)

Rosina Sono… (cerca l’orologio, ma non lo trova) Mamma! L’orologio !… l’orologio a spilla d’oro e brillanti… lo avevo qui… appuntato sul petto!

Teresa Lo hai perduto?

Rosina Adesso l’avevo, non è vero?

Teresa Si, te l’ho visto!

Gervasio Forse credi di averlo portato…

Rosina No, papà … l’avevo…

Teresa Un oggetto di valore.., per rifarlo, ci vorrà a dir poco mezzo milione !

Gervasio Non si porta addosso un oggetto di valore quando si sa di doversi recare in un posto affollato. Se non lo hai lasciato a casa…

Rosina (piangendo) Lo avevo papà… lo avevo!

Teresa Senti, Gervasio, tu chiamami pure pazza, visionaria..ma anche Rosina è dello stesso parere… ed anche gli altri, quelli del vicinato, la nostra cameriera, il lattaio, il portiere.

Gervasio Ti ho compresa, Teresa. Walter… Walter.., è vero? Walter Sotterra, la sciagura dell’umanità… la peste bubbonica, il tifo, il colera … la bomba atomica a cui tutti guardano con terrore. Perchè‚ la terra inaridisca per voi basta dire: Walter… Walter Sotterra … (internamente dalla parte del giardino si ode un vocio confuso con

qualche grido di spavento. Poi il rumore di motori di automobili che si inseguono seguite da colpi di pistola e di mitra, infine uno strillo acuto e lacerante e subito l’eco di un cozzo di automobile contro un muro della strada) Che accade?

Teresa Dio!

Rosina Mamma?!

Tina Che succede? (è entrata dal fondo ed esce spaventata per il giardino mentre si sentiranno i colpi di un fucile mitragliatore, seguiti sempre dal confuso vocio di gente che accorre sul luogo e che fugge)

Walter (appare alla porta finestra del giardino) Una macchina inseguita dalla polizia.., saranno ladri…

Tina (rientrando dal giardino) E’ la polizia! Inseguono dei ladri.., uno è ferito.., ma non si arrendono… sono qui, a trenta metri dal cancello! (Gervasio, Teresa, Rosina, Walter e Titta restano sulla porta a guardare verso l’esterno, mentre continua lo scontro armato. Ad un tratto un vetro della finestra cade in frantumi: un proiettile, sbagliando il bersaglio, ha colpito quel vetro proprio all’altezza della testa di Teresa)

Teresa (si volta, alza il capo, osserva per un attimo, resta disorientata, poi) Gervasio ! … proprio qui… sulla mia testa … a tre centimetri… (sviene)

Gervasio (soccorrendola) Teresa? Teresa! (campanello)

Resina Mamma!

Gervasio Presto, portiamola di là! (aiutato da Rosina conduce Teresa verso l’interno. Tina esce per il fondo e Walter via per il giardino)

Tina (entra seguita da Spirito) Avanti, avverto il signore…ma non credo che potrà ricevervi ora! Guai.., guai, signor Spirito! (esce con i sali)

Spirito (rimasto solo, chiama verso la porta da cui è entrato) Vieni pure, Felice!

Felice (entra. è un gobbetto simpatico e giovane. Sguardo sereno e dolce) Grazie, caro! (porta gli occhiali)

Spirito Il commendatore sarà qui a momenti. Vedrai che persona gentile e a modo. Sarei veramente felice se tu potessi essere assunto, staremmo insieme nella stessa stanza… avremmo occasione di vederci sempre… (ode venir gente) Eccolo! Ti presento io! (Felice risale la scena a resta in fondo)

Gervasio (seguito da Titta) Sarà il caso che tu chiami il dottore… non rinviene… Va’, corri!

Tina Va bene! C’è il signor Spirito! (esce)

Spirito come d’accordo, commendatore, sono qui con quel tale amico che tanto le ho raccomandato. Felice, vieni pure avanti !

Felice (avanza) Felice Sorridente.., dottore in chimica… ai suoi ordini!

Gervasio Felice?

Felice Sorridente!

Gervasio (presentandosi) Savastani.

Felice Lieto di fare la sua conoscenza. (si stringono la mano)

Gervasio Sorridente?

Felice Si.

Gervasio Felice?

Felice Felice !… curioso il mio nome e cognome…

Spirito Perchè‚? Direi di no! Meraviglioso connubio: la felicità e la letizia! (ride con Felice)

Gervasio (a Teresa che entra seguita da Tina) Teresa ?…

Teresa Mi sento bene!

Gervasio E il dottore…

Teresa E’ inutile ormai… (a Felice) Buongiorno!

Gervasio (presentando) Il signor Felice Sorridente. (a Felice) Mia moglie.

Felice Lieto di stringerle la mano, e felice di conoscerla …Felice di fatto e dl nome… (sorride)

Teresa Felice Sorridente? Fortunata!

Felice Si è sentita male, signora ?

Gervasio Un leggero capogiro…

Felice Ad ogni modo, lieto di vederla in buona salute al momento del mio arrivo qui, signora, e voglio sperare se, come credo, il suo gentil consorte vorrà apprezzare le mie modeste qualità culturali, che ciò sarà sempre, signora !

Teresa Mio marito saprà apprezzare, se lei lo merita, cosa di cui sono sicura, signor Sorridente !

Spirito Certamente, il signor commendatore…

Gervasio Un momento! (quasi seccato) Se sarà il caso… studierò…vedrò, mi informerò sulla vostra attività e provvederemo. (insinuante) Non basta, nella vita, avere un bel nome e un promettente cognome… abbagliante allucinante! Queste sono superficialità… i fatti contano!

Rosina (contenta) Mamma, papà… ho trovato l’orologio… che gioia Era nella mia scatola d’argento…

Teresa Come sono contenta !… Hai visto, Gervasio? Ha trovato l’orologio che aveva perduto… un oggetto di valore!

Gervasio (a Felice) Ha trovato l’oggetto che credeva di aver smarrito per la strada, ma che invece, per distrazione, aveva lasciato nel suo portagioie. Ecco tutto!

Felice Ad ogni modo, la perdita di un oggetto, sia pure momentanea, è un fatto che arreca sempre dolore.., ed io sono lieto che al momento del mio arrivo in questa casa lo abbiate trovato, signorina.

Teresa Certamente… (ridendo) credo che se mio marito deciderà di assumerla nella sua azienda, signor Sorridente, non avremo a lamentare più nessuna perdita del genere, grazie al suo fluido benefico… vero, Gervasio?

Donati (entra felice) Chiedo scusa,, signori… Buongiorno a tutti! Commendatore, la Società di Navigazione Italia ha inviato un cablogramma annunciante che parte dell’equipaggio è stato tratto in salvo dagli aerei accorsi sul posto, e tra gli scampati c’è Sciaccaluga Edoardo Sciaccaluga. Ho voluto farvelo sapere subito… una preoccupazione di meno!

Gervasio Grazie! Meno male!

Felice Allora, signor commendatore… vorrei togliete il disturbo…

Gervasio Vi farò sapere… (Teresa gli fa dei cenni come per dirgli di assumerlo) Vi darò una risposta definitiva entro domani.

Teresa (sottovoce) Fallo venir qui, per la risposta.

Gervasio Ho un ufficio, Teresa … ed è là, normalmente, che tratto i miei affari.

Felice Grazie, allora.., e conto sulla mia buona fortuna, signori!

Spirito Ti. accompagno! (saluta) Commendatore… signori, a tutti buon giorno. (esce con Sorridente)

Donati (alludendo a Felice) Chi sarebbe quel signore?

Gervasio E’ quel tale che Spirito mi ha proposto per occupare il posto di Salviati.

Donati Un bel gobbo: porta bene!

Gervasio Quale gobbo? Appena appena una lieve differenza tra la spalla destra e la sinistra…

Teresa Ma dici sul serio? Poco gli manca per essere gobbo reale! Ascolta il mio consiglio, Gervasio. Hai notato che non appena ha messo piede in casa…

Gervasio Tu ti sei sentita bene, Rosina ha ritrovato l’orologio, Sciaccaluga è ritornato in vita e per questo.. io dovrei assumere il signor Felice Sorridente…

Teresa No, ma a parte questo.. mi pare un giovane gentile, educato, modesto e intelligente…

Gervasio E io voglio accontentarvi! Lo voglio dimostrare coi fatti, e non a parole, che la vostra idea è veramente assurda, se non puerile! Donati, ascoltami…

Teresa Bravo Gervasio. Da’ istruzioni al riguardo al signor Donati… Vedrai che ti troverai contento… intanto vado a godermi un po’ di sole in giardino… mi far… bene.

Rosina Ti terrò compagnia, mamma.

Walter (entra) Ho lavorato molto, ma ho finito.

Teresa Vai.., a prendere il parasole.

Rosina Va bene, mamma. (esce)

Walter Si, signora, sarà necessario, c’è un sole! (All’esterno il sole scompare. per incanto e la luce diminuisce) Oh?!

Teresa (sconfortata) Adesso c’era il sole ! Adesso! Ed è scomparso… sparito come per incanto.., e restiamo a casa…in attesa della pioggia … che verrà.., vedrete che verrà. (ritorna Rosina col parasole)

Gervasio Sono nuvole di passaggio… siamo alla fine dell’estate…

Teresa Caro mio, se non ti deciderai e non ascolterai almeno il mio ultimo consiglio…

Gervasio Si, difatti.., voglio ascoltare solamente la mia coscienza di uomo. (a Donati) Signor Donati, ascoltatermi bene: il posto del Dottor Salviati verrà occupato, alle stesse condizioni contrattuali, dal signor Walter Sotterra. (i tre si guardano)

Donati Il signor Walter?

Walter Io?

Gervasio E da domani!

Donati E va bene, commendatore!

Walter Ma io…

Gervasio L’occuperai tu, tu ! (Teresa esce senza parlare, con evidente disapprovazione, seguita da Rosina) Andate, Donati

Donati Vado. Buongiorno !

Gervasio (a Walter) Sei contento? (Donati è uscito)

Walter Si…ma…

Gervasio Non ci sono ma !… (seggono) Stai tranquillo, Walter, io ti salverò! (guarda verso il giardino) Se non si fosse coperto il tempo, ti giuro che sarei andato a mangiare fuori, in campagna.

Walter Già, bella idea !

Gervasio Vogliamo andarci lo stesso?

Walter Non è prudente. Il tempo si è chiuso del tutto.

Gervasio Ecco, scusarmi, sai.. ma questo è il tuo errore: tendi sempre al pessimismo. Male! A lungo andare può dare fastidio. Capisco, a te piace prevedere: << Non fate questo, può accadere questo… Non fare quest’altro… potrebbe accadere quest’altro…. Tu in buona fede, prevedi, e spesso l’altro, in mala fede, conclude. Non prevenirlo, il peggio; magari pensalo, ma non dirlo.

Walter Già!

Tina (precedendo il signor Felice) Scusate… (a Felice) Cerchi lei.., guardi lei…

Gervasio Che c’è?

Felice Commendatore… Scusate… (vede Walter e gli accenna un saluto che questi ricambia con compostezza)… ho dimenticato la cartella… Scusate… (la trova) Ah, eccola! Commendatore!

Gervasio (a Felice) … Il signor Walter Sotterra. (a Walter) Il signor Felice Sorridente. (dal giardino il sole riappare più che mai luminoso e smagliante)

Tina Oh, è ritornato il sole, commendatore!

Gervasio (a Felice che sta per congedarsi) Un momento… siete ancora in compagnia del signor Spirito?

Felice (intanto Tina si è allontanata verso il giardino) Si, è giù,

Gervasio Allora mi userete la cortesia di consegnargli delle carte che ora vi darò.

Felice Va bene.

Gervasio Torno subito. (si alza ed entra per poi ritornare. Walter e Felice restano soli. Si guardano e si sbirciano a vicenda. ad su certo punto Walter si avvicina alla porta del giardino; il sole sparisce… Se ne allontana e si avvi-cina Felice: il sole ricompare)

Gervasio (entrando con dalle carte nelle mani) Ecco… gliele consegnerete. (le dà a Felice)

Felice (prendendole) A domani, come d’ accordo, commendatore. (esce e con lui scompare di nuovo, lentamente, il sole

Gervasio (guarda la porta da dove è uscito Felice, poi si volta verso il pubblico mentre, una evidente espressione di dubbio traspare dal suo viso. Cala la tela)

FINE SECONDO ATTO

L’ Ospite Gradito

ATTO TERZO

GERVASIO ,TINA ,ROSINA ,TERESA, WALTER, DONATI

La Stessa Scena. E’ mattino.

Gervasio (dal giardino seguito da Tina) Bisogna annaffiarli tutti i giorni, i fiori, e specialmente i gerani.

Tina Ma il giardiniere li annaffia.

Gervasio Non è possibile.., se li annaffiasse tutti i giorni, i fiori.non appassirebbero… Una delle due: o qualcuno si diverte a toccarli o lui li cura poco… Ed io lo caccerò… Quel giardino poteva paragonarsi ad una serra, tanto era la varietà dei fiori.., a poco a poco s diventando un deserto…

Tina I fiori sono delicati e sensitivi.., forse subiscono il flusso ed il riflusso di qualche fluido.., diciamo… sfavorevole…

Gervasio Gia il fluido! Può darsi ! il flusso un corno !… Qui non si fa quello che dico e quello che voglio. Ecco tutto. Vattene e lasciami in pace!

Tina Va bene.

Gervasio Che ore sono?

Tina Le otto, signore.

Gervasio Preparami tutto in bagno, e fai tenere la macchina pronta.

Tina La signorina Rosina deve venire qui? Io già gliel’ ho detto.

Gervasio Perchè ?

Tina Cosi mi avete detto poco fa… Poi è venuto il giardiniere e vi siete arrabbiato!

Gervasio Si, e prega anche mia moglie di venire.

Tina Subito.

Gervasio Il signor Walter?

Tina Gli ho portato la colazione.., si sta preparando per recarsi allo stabilimento.

Gervasio Vai pure! (Tina esce)

Rosina (entra dopo poco) Che c’è, papà?

Gervasio Non mi dai nemmeno il buongiorno?

Rosina Ma si, papà, te l’ ho già dato prima…

Gervasio Già! (pausa) Siedi! (entra Teresa con espressione severa) Anche tu, Teresa … siedi! (a Rosina) Eccoti in presenza dei tuoi genitori, coloro che ti hanno messo al mondo… che ti hanno dato una vita. Se tu saprai goderla, oppure odiarla è affar tuo. Noi non possiamo che aiutarti nei momenti in cui la tua dignità è in grave pericolo. Rosina, basta !… mamma mi ha parlato. Cosa ti salta in mente adesso di innamorarti di Antonio?

Rosina Perchè ? E’ brutto?

Gervasio Non e brutto, ma tu sei impegnata con Faustino…

Rosina Si… aspetta cavallo! Deve restare a letto ancora 35 giorni, e poi, quando potrà alzarsi… non credo si sentirà capace di affrontare… i disagi del matrimonio.., ricevimento, viaggio di nozze, ecc… Vorrà riposarsi almeno altri 15 giorni.., e sono 50… Poi, poi…

Gervasio Poi, poi… sei pazza! Questo sei!

Rosina Papà, a me Faustino non è mai piaciuto… con quel difetto di pronuncia che non sono riuscita a correggergli !… Da sei mesi non sono riuscita a fargli ripetere…

<< Tre tozzi di pan secco che in tre strette tasche stanno >> Andiamo! E << I 33 trentini che entrarono in Trento tutti e 33 trottando >>, neanche questo dice

Gervasio Può essere facile per noi, ma non per lui! Bisogna aver pazienza!

Rosina Ne ho avuta! E’ inguaribile!

Teresa E’ un difetto lieve ormai, dopo che la famiglia – una famiglia ottima, sotto tutti i punti di vista – si è prodigata con tutti i mezzi.., con tutte le cure necessarie: maestri di dizione, scuola per balbuzienti, cure elettriche…

Gervasio Poi sono sicuro che con il matrimonio guarirà… Lo ha detto anche Il medico… con molta probabilità potrà guarire.

Rosina E se non guarirà?

Gervasio Lo sposerai lo stesso. Per Dio! Quando la parola è stata data, non si può più ritirare!

Rosina Papà, non si comanda al cuore. Io non amo Faustino ! Io amo Antonio. Ed egli pure mi ama e sarebbe pronto

ad uccidersi se io dovessi sposare Faustino ! Lo ha detto e lo farà ! Lo volete capire che ci amiamo alla follia?

Gervasio Così. Da un momento all’altro? Tutto ad un tratto è nato questo folle amore?

Rosina Ci siamo sempre amati… senza saperlo ci amavamo… ci siamo compresi… perchè‚ non dovrei sposare l’uomo dei miei sogni?

Gervasio Perchè‚ dovrà rimanere un sogno!

Rosina (piangendo) Vedi, mamma? Lo vedi come sono infelice?

Gervaso E non uscirai più…

Rosina Ma io più tardi devo uscire… ho appuntamento con delle amiche !

Gervasio Telefonerai loro di venire qua.

Rosina Ma, papà… mi farai commettere qualche sciocchezza… ricordati che siamo pronti a tutto…

Gervasio Lo vedremo! (Rosina esce piangendo e pestando i piedi) Nervosetta,. lei… nervosetta! Ora che andrò in ufficio, tienila d’occhio.

Teresa Si è perduta la pace, in questa casa !…

Gervasio Può darsi. E non c’è nessuna ragione per perdere anche l’onore! (Teresa esce per dove è uscita Rosina)

Walter (entra. Ha in mano un pacchetto) Buongiorno, caro.

Gervasio Buongiorno.

Walter Non ti nascondo che mi sento un po’ emozionato, Gervasio… sai, il primo giorno d’ufficio.., dopo tanto tempo. Tu saprai scusarmi, non è vero, se commetterò qualche disattenzione, che sarà dovuta solamente alla mancanza di pratica… di abitudine…

Gervasio Certamente. Ma il tuo collega di laboratorio è un uomo pratico…

Walter Mi aiuterà.., e tu, in me, avrai un impiegato modello…

Rosina (entra, vede i due e resta un po’ confusa)

Walter Buongiorno, signorina.

Rosina Buongiorno .

Gervasio Che vuoi ?

Rosina Niente.., volevo telefonare alla mia amica che non posso recarmi all’appuntamento, oggi, perchè‚ tu me lo hai proibito.

Gervasio Telefona pure.

Rosina (al telefono) Pronto ?… Pronto ?… chi parla ? Bice ? Sì’ sei Bice, no? Senti… conosci la mia voce? Bene, papà non vuole.., già, una scenata… in ogni modo sono decisa… decisa a non uscire.., sarà il solo mezzo… si, come tu mi avevi consigliato.., verrai subito Bene! Ciao… Bice! (attacca la cornetta) Permesso… (esce)

Walter Ora, prima di andare in ufficio… voglio darti un piccolo dono. Ieri, mi hanno pagato quel lavoretto che feci per quel tale mio conoscente.

Gervasio L’articolo.

Walter Si. Diecimila lire… Ed allora… (mostra a Garvasio un orologio da tavolo).., un oggetto da scrittoio!

Gervasio (lo osserva) Carino!

Walter E’ caricato.., senti? (si sentirà il tic tac della corda)

Gervasio Bello ! Ti ringrazio. (Prende l’orologio e lo mette sul tavolino in fondo) Carino davvero!

Walter Io vado, allora. Prendo il tram… mi pare, circolare nera?

Gervasio Rossa … rossa, Walter! Ciao. (chiamando) Tina! (Walter esce)

Tina (entra) Comandate?

Gervasio Il bagno è pronto?

Tina Si, signore. (escono. La scena resta vuota)

Teresa (Entra, agitata, ha tra le mani un foglio scritto) Gervasio ?… Tina ?… Gervasio ?… (più forte) Tina !!!

Tina (entrando) Desiderate, signora?

Teresa Dov’è il signore?

Tina In bagno…

Teresa Gervasio ! … (mentre si avvia per uscire si imbatte in Gervasio)

Gervasio Che succede, Teresa?

Teresa (a Tina) Tu vai! (esce) Gervasio… Rosina… Rosina… è scappata … leggi! (gli da il foglio) L’ ha lasciato sulla sua toletta… presto, che si fa ?

Gervasio Che si fa ?

Teresa Si, che si fa? Qualche cosa dovremo pur fare… telefonare in questura… in casa di Antonio… insomma qualche cosa…

Gervasio Intanto.., lasciami telefonare in ufficio per avvisare Donati che non ci posso andare.

Teresa Ti pare più importante l’ufficio? Telefona pure, allora.(piange) Dio, che scandalo.., che scorno!

Gervasio (al telefono) Non risponde… Pronto? Pronto… maledizione !

Teresa Maledizione si! Maledizione il giorno che quel gufo, quella civetta ha messo piede ‘in questa casa che era un’oasi di tranquillità!

Gervasio Teresa, smettila… non mi innervosire! (al telefono) Pronto!? sbatterei tutto nel muro!

Teresa Sarà accaduta un’altra disgrazia! Ma che aspetti per mandarlo via? La distruzione della nostra casa? Pazzo che sei! Lascia perdere il telefono, l’ufficio.., pensiamo a nostra figlia, che a quest’ora sarà in pericolo di perdere per sempre la sua reputazione!

Donati (entra sconvolto, agitato) Commendatore…

Gervasio che, c’è, Donaci? Ho telefonato in ufficio…

Donati Lo stabilimento è piantonato…

Gervasio Perchè ?

Donati Un furto… ingentissimo, nel reparto cassa e amministrazione. Hanno portato via denaro, assegni.., e circa 2000 marche assicurative per i singoli libretti di previdenza degli impiegati. Nel locale nessuna traccia: si ritiene quindi che il ladro fosse a perfetta conoscenza dell’ubicazione dei locali. Gli agenti di polizia, subito accorsi, hanno già fatto dei fermi, prima di tutti i due custodi, e stanno interrogando… Il ladro è qualcuno dei nostri.

Gervasio Ed ora?

Donati Non resta che aspettare, per ora, i primi risultati delle indagini. Intanto…

Gervasio … io vado a vestirmi e corro subito allo stabilimento…

Teresa … e Rosina? Gervasio, non ti rendi conto?

Gervasio Già… (a Teresa) Interessatene tu, intanto, mentre io vado in ufficio… Donati, vi prego, accompagnate mia moglie, lei vi spiegherà… siete un uomo fidato… Servitevi pure dell’altra macchina

Teresa E dove andremo?

Gervasio In questura… in casa di Antonio.., dove credi, Teresa, dove credi… Io non resisto più… Volete farmi impazzire, volete farmi perdere la pazienza! E’ scappata? Peggio per lei. Non merita le mie preoccupazioni, le mie ansie.., ne ho già troppe, ne sono pieno, ne sono saturo, ne ho fin qua. E non parlarmi più di quella sciagurata: che sposa pure Antonio, Francesco, Giovanni.., non voglio vederla più!

Donati Calmatevi, commendatore!

Teresa Venite, Donati, vi prego… vi spiegherò… una disgrazia. Una tremenda disgrazia Prendiamo la macchina … (esce con Donati. Gervasio, rimasto solo e abbattuto, siede

avvilito, in silenzio. Poi si alza, fa per andarsene, ma resta fermo sul posto, avendo visto Walter che entra e che lo guarda con aria triste)

Gervasio Che c’è?

Walter Vengo dallo stabilimento, ma non ho fatto in tempo ad entrare.., me lo hanno vietato… ci sono gli agenti… questa mattina c’è stato un furto…

Gervasio Lo so!

Walter (dopo pausa) Che hai?

Gervasio Niente… sono preoccupato. Molto, questa volta! Questa volta, comincio a preoccuparmi sul serio…

Walter (dopo urna brava passa)… e hai ragione! (pausa) Gervasio…

Gervasio Che c’è?

Walter Io… ti lascio… me ne vado! Ti lascio per sempre…

Gervasio Ma perchè ?

Walter Perchè‚ è cosi !

Gervasio Ti ho forse trattato male ?

Walter Come un padre, mi hai trattato, come un fratello! Ma meglio che io vada per sempre da questa casa! Avevo trovato in te un’anima comprensiva, un alleato. Invece mi convinco… che devo andare!

Gervasio lo non vorrei.., se tu vuoi.

Walter E anche tu lo vuoi.., forse non ne sei del tutto convinto, ma finiresti un giorno col convincertene… e quel giorno non deve venire. Anche qui, come altrove, piano piano si è creato il vuoto intorno a me, quel vuoto che opprime, quel vuoto che uccide… sguardi ostili, espressioni di timore, sorrisi cattivi o ironici! Prima l’uno, poi l’altro… poi questo, quello.., la serva, il cameriere… i vicini, … tutti E’ un destino, Gervasio… il mio destino! Andrò via!

Gervasio Ma dove andrai? Non hai nulla.., non hai casa, solo…

Walter E’ il mio destino, Gervasio! Ti terrò nel mio cuore… ma lontano…, lontano dalla tua felicità.., tanto questa felicità non potremo mai dividercela come tu volevi !… la felicità per me non esiste ! Solo da piccolo, vedi, sono stato felice! (pausa) Da piccolo, credimi, osservando il mare, il cielo, i fiori.., e ieri li guardavo fisso nel tuo giardino… (azione di Gervasio) guardando un prato fiorito, un cielo stellato, una vela sul mare, una collina, un

monte… pensavo: << Che bello, ed è tutto nostro… è tutto nostro questo paradiso, ed è sopratutto per quegli esseri buoni come me… Ed io vorrò essere più buono – pensavo per godermi la parte più grossa…, E invece…da grande, piano piano, ora per ora … giorno per giorno, ho dovuto constatare che di tanto paradiso, benché‚ continuassi ad essere buono, solamente una piccola parte a me è spettata… Mentre tanta e tanta di quella brutta

m’era toccata… E allora, amico, che vale essere buoni ? Alla bontà bisogna aggiungere la sfortuna,, quella dea bendata che nel corso di 60 anni quasi… non è riuscita a toccarmi… o non ha voluto toccarmi, forse per tema che le avessi potuto portare disgrazia ! Ha voluto toccare invece altri meno buoni, e li ha lasciati godere buona parte di tanta grazia, di tanta felicità. E nota che questi altri l’ hanno disprezzata, e sono diventati degli assassini, dei sanguinari, dei bruti.., che pagano con la propria vita la loro incomprensione. Eppure, Gervasio, credi, è preferibile alla mia, la sorte di quei tali, condannati dagli uomini, ma come uomini, rifiuti dell’umanità, è vero.., ma sempre uomini, e non come me, anime Soprannaturali, sciagure viventi, uomini disprezzati e te-

muti da tutti!

Gervasio E’ vero, Walter.., è vero.., e io…

Walter Devi lasciarmi andare, cosi come sono venuto.., non ho nulla da portare… e cerca di dimenticarmi…

Gervasio Walter… (gli da del denaro)

Walter (lo prende) Grazie…

Gervasio … se non fossi agitato per tante cose…

Walter Forse non lo sarai più. Addio. Addio, amico. (esce)

Teresa (sospingendo Rosina che entra piangente e mortificata) Fila in camera tua! (entra Donati)

Rosina Mamma !

Gervasio Va’ via !… (Rosina esce) Tina,, falle compagnia… che non si muova! (Tina esce) Dov’era?

Teresa All’angolo.., sotto casa di Antonio…

Donati L’ ho vista io, per fortuna … la signora non ci aveva fatto caso…

Teresa Ho aspettato anche lui. Antonio… è rimasto di pietra: gli ho detto il fatto suo. E’ andato via mortificatissimo e giurando di non farsi più vedere!

Donati Sono ragazzi !

Gervasio Che giornata, eh?

Teresa Che giornate! E dopo queste, credi pure che se tu non hai il coraggio.., quando verrà…

Gervasio E’ andato via per sempre… sei contenta ?

Teresa Sia lodato Iddio ! Vedrai che ritorneremo sereni e tranquilli… dici di no?

Gervasio Sarà!

Teresa Sarà? E’ così ! E’ così! Convinciti di questa realtà. (facendosi il segno della croce) Dio sia lodato! (a Donati) Permettetemi di andare, Donati… Quella sconsigliata…

Donati Prego, signora … (Teresa esce. Squilla il telefono)

Gervasio Pronto ?… Signorina ?… dite… bene! Il ladro è stato rintracciato… Ah! Lui è? E lo credevamo un ,impiegato fidato… e la refurtiva, Tutto ritrovato. Bene, Bene. Io non so se potrò venire.., intanto tenete come assente giustificato il signor Walter… Io avete segnato, no? Anzi non verrà più. Segnalate in portineria. Donati è già stato informato. Arrivederci. Dio sia lodato!

Donati Chi è il ladro?

Gervasio Il vice cassiere… Non ha fatto in tempo a fuggire.

Donati Corro subito in ufficio, commendatore. Vi consiglierei di rimanere in casa.., siete un po’ agitato!

Gervasio Si preferisco. Badate voi a tutto, per oggi.

Donati Vado, commendatore. Perché‚ ho anche appuntamento col segretario del vecchio Moretti. Purtroppo migliora sempre.

Gervasio Migliora? Va bene, Donati, andate.

Donati Buongiorno, commendatore. (esce)

Gervasio (siede allo scrittoio e scrive, dopo chiama la cameriera) Tina, Tina !

Tina Comandate, commendatore!

Gervasio Hai tempo?

Tina Si, commendatore.

Gervasio (Leggendo il biglietto da lui scritto) Al signor Cesare Moretti, corso Garibaldi 273, 1° piano. In omaggio.

Tina Cosa ?

Gervasio Quell’orologio. (indica l’orologio che gli ha regalato Walter. Sipario)

FINE