Stampa questo copione

Stanza di un commissariato di polizia a Napoli

CIRO

Due atti

di

Leo Augliera

PERSONAGGI

Commissario

Esposito

Di Mauro

Maria

Padre di Ciro

Madre di Ciro

Ciro

Voce telefonica

La vicenda è dei giorni nostri.

SINOSSI

Un funzionario di polizia indaga sull’omicidio di un giovane, avvenuto in un vicolo di Napoli. Gli interrogatori dei sospetti e dei parenti mettono alla luce la personalità complessa e, per certi versi, eccezionale del ragazzo che, si scopre, vuole andare via, quasi scappare, da Napoli. Nessuno degli interrogati, per motivi diversi, ha interesse che la vittima vada via, rendendoli tutti quanti sospetti.

Il finale a sorpresa smentirà ma, allo stesso tempo, avvalorerà i sospetti della polizia.  


Stanza di un commissariato di polizia a Napoli. Scrivania a sinistra, con un vassoio di paste ed un fascicolo contenente foto. Scrivania di fronte con macchina da scrivere. Porta a destra.

Un poliziotto, seduto alla scrivania con macchina da scrivere, legge il giornale, mentre si sente una radio che trasmette canzoni napoletane. Dalla porta entra il commissario (un uomo sui quarant’anni).

COMMISSARIO (rivolto al poliziotto) Esposito, abbassa quella maledetta radio!

ESPOSITO (chiude la radio) Dottò, sulla scrivania ci sono le sfogliatelle che ha portato Sasà per la nascita del figlio… E’ nato nù bello guaglione di quattro chili!

COMMISSARIO Quattro chili?! Sua moglie avrà faticato parecchio per farlo uscire! (si avvicina alla scrivania, prende una sfogliatella e comincia a mangiarla. Mentre mangia, apre un fascicolo che sta sul tavolo e guarda distrattamente le foto) Sono le foto dell’omicidio di ieri notte?

ESPOSITO La scientifica le ha portate poco fa.

COMMISSARIO (si siede e comincia a guardare attentamente le foto) Questo poveretto è stato colpito con un’arma appuntita che ancora non è stata ritrovata,… e lo ha preso dritto al cuore!... Sicuramente si tratta di un lavoro fatto da professionisti... (legge il foglio di carta allegato alle foto) A quanto pare non hanno toccato nulla dei suoi effetti personali, quindi tutto fa pensare che non si tratta di un tentativo di rapina!… Ci sono testimoni?

ESPOSITO (sorride) Testimoni? Dottore, chi vuole abbia visto niente?!

COMMISSARIO Già, al solito nessuno ha visto niente… E’ stato identificato?

ESPOSITO La vittima si chiamava Cupiello Ciro.

COMMISARIO (continuando a guardare le foto) Cupiello Ciro… Il nome non mi dice nulla… Lo conosciamo?

ESPOSITO  No dottore, sembrerebbe incensurato.

COMMISSARIO Come sarebbe a dire sembrerebbe incensurato?! O è pregiudicato o non lo è!

ESPOSITO  Non risulta schedato.

COMMISSARIO (ritorna a guardare le foto) Strano, la dinamica farebbe pensare ad un regolamento di conti!

ESPOSITO Forse in tasca aveva documenti falsi.

COMMISSARIO Hanno rilevato le impronte?

ESPOSITO Certamente, dottore.

COMMISSARIO E allora?

ESPOSITO Non ci risulta.

COMMISSARIO Quanti anni aveva questo poveretto?

ESPOSITO Dai documenti… ventitre.

COMMISSARIO Ventitre anni? Era ancora un ragazzino!... E’ stata avvisata la famiglia?

ESPOSITO Certamente, dottore.

COMMISSARIO Dove abitava?

ESPOSITO Viveva con i genitori, nei vicoli della Sanità, poco distante da dove è stato ucciso. A quanto pare era figlio unico.

COMMISSARIO Viveva con i genitori?... E che mestiere faceva?

ESPOSITO Pare aiutasse il padre.

COMMISSARIO A fare che?

ESPOSITO Pare che il padre abbia una piccola falegnameria nel quartiere.

COMMISSARIO (con aria seccata) Esposito, abbiamo qualche notizia sicura?

ESPOSITO Pare che…

COMMISSARIO (interrompendolo) A Esposito, la vuoi finire con questo pare?!

ESPOSITO Abbiamo saputo che frequentava una certa Di Maggio Maria.

COMMISSARIO Di Maggio Maria?... E chi è?

ESPOSITO Una prostituta della zona.

COMMISSARIO Ah!... Che rapporti aveva con questa donna?... La sfruttava?

ESPOSITO Non ci risulta… La donna pare che… mi scusi dottore, la donna fa parte del giro di Di Mauro Giovanni… O pazzariello dottò!

COMMISSARIO (sorpreso) O pazzariello?... Ma tu guarda!... Ci sarebbe da pensare che il ragazzo sia stato eliminato per uno sgarro, magari da Di Mauro o da qualche suo tirapiedi!

ESPOSITO (sorride) Credo proprio che lei abbia ragione, dottore! Quella è gente che non scherza, sarebbe capace di ammazzarti anche se per sbaglio gli pesti un piede!

COMMISSARIO Sai dove si trova ora Di Mauro?

ESPOSITO Mi sono informato dottore, Di Mauro al momento è in libertà… E’ uscito giusto giusto una settimana fa per decorrenza dei termini.

COMMISSARIO Ma guarda la coincidenza!... Così il galantuomo è a piede libero!... E allora te lo dico io come sono andate le cose: la vittima si è invaghita della puttana e non ha trovato niente di meglio da fare che tentare di riportarla sulla retta via, magari, che so, promettendole di sposarla. La donna probabilmente non ha resistito ad una proposta così allettante e si è decisa a dare retta al suo principe azzurro, tentando nel frattempo di allontanarsi dal marciapiedi!... Ma, purtroppo per il ragazzo, non ha fatto i conti col Di Mauro che, appena uscito di galera, saputo il fatto si sarà incazzato come una belva e, non avendo nessuna intenzione di rinunciare ad una delle sue ragazze, ha ritenuto sacrosanto eliminare l’incauto spasimante… Beh, che cosa ne dici? Il mio ragionamento fila liscio come l’olio!

ESPOSITO Potrebbe essere una soluzione.

COMMISSARIO Già, è la tesi più credibile. Però, se è andata come sospettiamo, o pazzariello avrà sicuramente un alibi da sbatterci in faccia!... E sarà così inattaccabile che, se per sbaglio ci avventuriamo a portare avanti un’accusa nei suoi confronti, ci farà fare la figura dei coglioni!

ESPOSITO Temo che lei abbia ragione… Quella è gente furba, dottore.

COMMISSARIO Già, quella è gente furba e assai spietata!

ESPOSITO Dottore, però possiamo sempre sentire il suo punto di vista!

COMMISSARIO Il punto di vista di quel fetente?

ESPOSITO Già, il punto di vista di uno che, anche se non è stato lui il mandante, sa per certo chi ha commesso l’omicidio e per quale motivo.

COMMISSARIO (pensoso) Hai ragione, Di Mauro sicuramente saprà molto su questa faccenda, anche più di quanto ci vorrà far credere.

ESPOSITO Proprio così dottore!... Non dimentichiamoci che quel poveretto è stato ammazzato nel suo territorio.

COMMISSARIO Un territorio dove non si muove foglia senza il suo benestare.

ESPOSITO Appunto.

COMMISSARIO Fammi fare quattro chiacchiere con questo galantuomo.

Buio. Al riaccendersi dei riflettori, il commissario ed Esposito stanno seduti dietro le loro scrivanie. Di fronte al commissario è seduto un uomo sulla quarantina (Di Mauro), il suo atteggiamento è arrogante, tipico del guappo. 

COMMISSARIO (porgendogli un pacchetto di sigarette) Vuoi una sigaretta?

DI MAURO Grazie dottore, ma non fumo più.

COMMISSARIO E bravo il nostro pazzariello che non fuma più!... Se continui così diventerai un concentrato di virtù!

DI MAURO (con aria seccata) Dottore, io non ho molto tempo da perdere… Perché mi avete convocato?

COMMISSARIO Hai ragione Di Mauro, il tuo tempo è prezioso quanto il nostro, perciò veniamo subito al sodo… Conosci un certo Cupiello Ciro?

DI MAURO Cupiello Ciro?... Si che lo conosco.

COMMISSARIO Lo sai che è stato ammazzato?

DI MAURO (sorpreso) E’ stato ammazzato? E quando?

COMMISSARIO Non hai letto i giornali stamattina?

DI MAURO Dottore, io non leggo mai i giornali, dicono un sacco di fesserie.

COMMISSARIO Lo hanno ammazzato ieri notte, in un vicolo della Sanità.

DI MAURO (sorpreso) Un vicolo della Sanità? E chi è stato?

COMMISSARIO Bella domanda… Perché non me lo dici tu chi è stato?

DI MAURO Dovrei dirglielo io?... Dottore, non si sarà messo idee strane in testa?!

COMMISSARIO (sorride) Tu che dici?

DI MAURO Io dico che non c’entro niente con questo omicidio!

COMMISARIO (Con tono ironico) Ci mancherebbe, Di Mauro, sappiamo tutti che sei un angelo.

DI MAURO Dottore, ieri sera io stavo in un posto diverso da dove è stato ammazzato Ciro.

COMMISSARIO Non avevo dubbi… Scommetto che il tuo alibi è a prova di bomba!

DI MAURO (con atteggiamento di sfida) Può scommetterci, dottore! Ci sono almeno cinquanta persone che possono testimoniare… Stavo al bar delle rose, proprio qui vicino, a due passi dal vostro ufficio!

COMMISSARIO Ti sei scelto proprio un posto vicino a noi, e bravo o pazzariello!

DI MAURO Dottore, non faccia insinuazioni, altrimenti mi costringe a chiamare il mio avvocato!

COMMISSARIO Calmo, calmo, qui nessuno ti sta accusando di niente!

DI MAURO (fa il gesto di alzarsi) Bene, visto che non sono accusato di nulla, posso andare?

COMMISSARIO Aspetta, non avere premura!… Prima di andartene, facciamo quattro chiacchiere, come si usa fare tra due vecchi amici.

DI MAURO (con aria seccata) E facciamoci queste quattro chiacchiere!

COMMISSARIO Bravo, così mi piaci!... Dunque, hai detto che conoscevi questo Cupiello Ciro?

DI MAURO Certo che lo conoscevo!

COMMISSARIO Come mai un tipo come te conosceva un ragazzo come Ciro, apparentemente un tipo tranquillo, fuori da ogni giro malavitoso?

DI MAURO Siamo… o meglio, eravamo vicini di casa.

COMMISARIO Quindi lo conoscevi bene?!

DI MAURO Abbastanza.

COMMISSARIO E che tipo era?

DI MAURO Che tipo era?... Lo ha detto lei, dottore… Un bravo ragazzo.

COMMISSARIO E come mai è stato ammazzato questo bravo ragazzo?

DI MAURO (con aria seccata) Dottore, non ricomincerà?!... Le ho detto che non c’entro niente con questa storia!

COMMISSARIO Sapevi che frequentava una certa Di Maggio Maria?... La conosci?

DI MAURO (sorride) E chi non la conosce Maria nel quartiere!

COMMISSARIO Già, che stupido, certo che la conosci… Lo sapevi che questa conoscenza, a quanto pare, andava… diciamo, un poco oltre?

DI MAURO Che intende dire?

COMMISSARIO Intendo dire che tra i due pare ci fosse una tresca.

DI MAURO Una tresca?... Ed io che c’entro?

COMMISSARIO Andiamo Di Mauro, non prenderci per fessi, tutti sanno che la Di Maggio è una delle tue ragazze!

DI MAURO E allora?

COMMISSARIO E allora te lo dico io come sono andate le cose! Io penso che il Cupiello abbia messo in testa alla donna idee strane, tanto strane che non ti sono piaciute neanche un poco e quindi hai deciso di…

DI MAURO (interrompendolo) Io non ho deciso un bel niente!... Io volevo bene a Ciro.

COMMISSARIO (sorpreso) Senti, senti, gli volevi bene?... Mi viene quasi da piangere a sentire che uno come te vuol bene a qualcuno… Spiegati meglio Di Mauro, che cosa vuol dire che gli volevi bene?

DI MAURO Vuol dire che non avrei mai torto un capello a quel ragazzo!... Mi deve credere, dottore!... Anche se, ha ragione lei, stava cercando di allontanare Maria dal marciapiede… Le aveva messo in testa un cumulo di fregnacce, diceva di volerla salvare, promettendole di strapparla per sempre da quella vita di merda!... Povero illuso… Voleva levare quella zoccola dal marciapiede, capisce dottore?

COMMISSARIO Hai ragione, Di Mauro, è proprio una cosa che non sta ne in cielo ne in terra!... E tu che cosa hai fatto? Come hai reagito a questa eresia?

DI MAURO Come ho reagito? Lei forse non ci crederà, ma l’ho lasciato fare… In fondo ero convinto che non ci sarebbe riuscito. Chi nasce puttana non può che morire puttana!

COMMISSARIO Così vorresti farmi credere che lo hai lasciato fare, senza alzare neanche un dito per fermarlo?!... E come è andata a finire?

DI MAURO E’ andata a finire che mi sono sbagliato!... Quella puttana aveva perso la testa per il ragazzo, ed avrebbe fatto qualunque cosa pur di accontentarlo… Sono sicuro che si sarebbe buttata nel fuoco se lui avesse voluto!

COMMISSARIO (ironico) Addirittura si sarebbe buttata nel fuoco?!

DI MAURO Non ci crede, vero dottore? Neanche io ci credevo, ma alla fine ho dovuto cambiare idea.

COMMISSARIO Non c’è più mondo, un uomo tutto d’un pezzo come te che cambia idea!

DI MAURO Lei parla così perché non ha conosciuto Ciro!… Quel ragazzo aveva un modo di dire le cose… ecco, aveva un modo strano di dire le cose… Se ti fissava con quei suoi occhi neri, profondi, anche gente come me non poteva fare a meno di sentire un brivido percorrergli il fondoschiena… Era talmente persuasivo, che alla fine non potevi fare a meno di assecondare la sua volontà!

COMMISSARIO Stai cercando di dirmi che un ragazzino come Ciro Cupiello è riuscito a convincerti di rinunciare alla Di Maggio e che gli hai dato pure la tua benedizione?

DI MAURO A dire la verità, ho tentato in tutti i modi di fargli cambiare idea… Gli ho perfino detto il mio punto di vista sulla sua innamorata… Già, gli ho detto che donne come Maria nascono zoccole e non possono che morire zoccole!… Ma non c’è stato nulla da fare. Ciro non ha voluto darmi ascolto, anzi, era talmente convinto di quello che faceva, che ha avuto il coraggio perfino di dirmi che Maria con lui sarebbe sicuramente cambiata e che io non dovevo più interferire tra di loro!

COMMISSARIO (sorpreso) Cupiello ha osato dirti questo?!... E tu?

DI MAURO Dottore, non lo dica in giro, se si sapesse una cosa del genere la mia reputazione andrebbe a farsi fottere, diventerei lo zimbello di tutta Napoli!

COMMISSARIO Non ci posso credere.

DI MAURO Eppure è così!… Alla fine ho deciso di svincolare Maria da ogni impegno… Già, ho voluto restituire la dignità a quella donna, e sa quale è stata la cosa più strana in tutta questa storia? Dopo che ho parlato con Maria mi sono sentito più leggero, come se mi fossi finalmente liberato di un macigno… Proprio così, alla fine ho avvertito una strana sensazione… Si, penso di essermi sentito veramente felice, di una felicità che non avevo mai provato prima di quel momento… Capisce dottore? Mi sentivo come un angioletto, al settimo cielo per aver fatto quella buona azione.

COMMISSARIO Di Mauro, sei sicuro di stare bene?

DI MAURO Lei crede che io sia diventato pazzo, vero dottore?

COMMISSARIO Non penserai che abbia creduto alle cazzate che mi hai raccontato?! Se dovesse essere vero quello che hai detto, ci sarebbe da credere pure agli asini che volano!

DI MAURO (sorride) E allora dottore, dovrà credere agli asini che volano.

COMMISSARIO Va bene Di Mauro, ammettiamo per un attimo che tu non c’entri niente con questo delitto. Però c’è una cosa poco chiara: come mai è stato ammazzato un tuo amico nel territorio controllato proprio da te?... A prima vista, se è vero quello che hai detto, sembrerebbe che abbiano voluto fare uno sgarbo proprio a te!

DI MAURO Dottore, non lavori troppo di fantasia… La verità è che Napoli non è più come una volta. Ormai non si rispettano più le gerarchie, i vicoli pullulano di cani sciolti, ragazzetti che non vedono l’ora di entrare nel sistema e che non si possono più controllare!… Dottore, questi ragazzi sono pronti a tutto pur di guadagnarsi un posticino al sole, infischiandosene di chi controlla la zona… Ecco, potrebbe essere stato uno di loro ad aver ucciso Ciro, magari per una fesseria, un’occhiata che non è piaciuta, oppure un tentativo di rapina andato storto!... Tanto loro hanno tutto da guadagnarci, una vita umana li fa balzare immediatamente in cima alla classifica!

COMMISSARIO  Per te non dovrebbe essere difficile sapere come sono andate veramente le cose.

DI MAURO (sorride) Dottore, non vorrà propormi di diventare confidente della polizia?!

COMMISSARIO E perché no? Potresti trarre dei vantaggi, se collabori.

DI MAURO Mi dispiace, ma non è il genere di cose adatto a me… E poi, io alla mia pelle ci tengo.

COMMISSARIO Di Mauro, non avrai paura di quattro scagnozzi!

DI MAURO Paura?... No, non ho paura, ma l’esperienza mi suggerisce prudenza, commissario!... Non sarei arrivato alla mia età se non fossi un uomo prudente. 

COMMISSARIO E va bene, Di Mauro, vorrà dire che faremo a meno del tuo aiuto!… Tieniti a disposizione che con te non abbiamo finito.

Di Mauro si alza, fa un cenno di saluto col capo ed esce da destra.

COMMISSARIO (guarda Esposito) Che cosa ne pensi?

ESPOSITO Dottore, non avrà mica creduto alle fesserie che le ha raccontato quel fetente?

COMMISSARIO (pensoso) No, non ho creduto ad una sola parola di quello che ha detto.

ESPOSITO Dottore, noi due sappiamo che Di Mauro sarebbe capace di ammazzare la madre e farla a pezzi senza battere ciglio, se questo gli può dare un utile… Vuole che si sia impressionato delle parole di uno sprovveduto che, non dimentichiamolo, ha tentato di soffiargli una delle sue ragazze, per lui sicura fonte di guadagno?!

COMMISSARIO Forse hai ragione tu, ma tutta questa storia è strana, priva di senso… Se Di Mauro voleva convincerci veramente, non ci avrebbe raccontato una storiella strappalacrime, troppo scema per essere vera!… A meno che… a meno che quello che ci ha raccontato non ha un fondo di verità.

ESPOSITO Dottore, dia retta a me, il senso, in tutta questa storia, è quello che gli abbiamo dato noi all’inizio!... Sono sicuro che Di Mauro sa molto di più di quello che vuole farci credere.

COMMISSARIO Pensi che in questo delitto c’entri la tresca di quel ragazzo con la Di Maggio?

ESPOSITO Dottore, mi gioco un anno di stipendio che quella donna è la causa di tutto!

COMMISSARIO Già, a prima vista sembra la soluzione più logica.

ESPOSITO Interroghiamo anche la donna, dottore!... Vedrà che se la mettiamo sotto torchio, la Di Maggio ci dice anche quello che non vogliamo sapere!

COMMISSARIO Va bene, forse hai ragione tu… Chiama la buoncostume e fatti dare il suo indirizzo!... Convocala per oggi pomeriggio!

Buio. Al riaccendersi dei riflettori, il commissario ed Esposito stanno seduti dietro le loro scrivanie. Di fronte al commissario è seduta una giovane donna (Maria), abbigliamento vistoso.

COMMISSARIO (fissando la ragazza) Così tu saresti Di Maggio Maria!… Lo sai che sei diventata famosa?

MARIA (sorpresa) Io famosa? E per quale motivo sarei diventata famosa?

COMMISSARIO Diciamo che sei al centro di un fatto di cronaca nera!

MARIA Cronaca nera?... Che cosa vuol dire? Non capisco dove vuole andare a parare!

COMMISSARIO Andiamo, Maria, non mi vorrai far credere che non sai il motivo per cui ti abbiamo convocato?!

MARIA Dottore, che cosa vuole che sappia!

COMMISSARIO Hai saputo quello che è successo a Ciro Cupiello?

MARIA Povero Ciro… Nei vicoli non si parla d’altro.

COMMISSARIO Già, povero Ciro… Tu lo conoscevi?

MARIA (abbassa lo sguardo) Si, lo conoscevo.

COMMISSARIO Lo conoscevi… bene?

MARIA Lo conoscevo.

COMMISSARIO C’è chi dice che lo conoscevi molto bene.

MARIA Dove vuole arrivare?

COMMISSARIO E’ vero che il vostro rapporto era, diciamo, molto forte?

MARIA Se vuole sapere se ci volevamo bene… Si, ci volevamo bene.

COMMISSARIO (ironico) Ah, brava, era questo quello che volevo sentire da te!... Mi fa piacere che una come te, che per il mestiere che fa dovrebbe odiare tutti gli uomini, riesce ancora a voler bene a qualcuno!

MARIA Commissario, non è come pensa lei, io a Ciro volevo veramente bene!

COMMISSARIO E Di Mauro che cosa diceva di questo… amore travolgente?

MARIA Dottore, gliel’ho detto, non è come sembra!... E’ vero, o pazzariello prima si è incazzato di brutto, ma alla fine si è convinto che non c’era nulla da fare.

COMMISARIO Vorresti farmi credere che un tipo come o pazzariello si è convinto così, senza neanche tentare di dissuadervi?... Senza neanche una piccola minaccia?!

MARIA Precisamente.

COMMISSARIO Andiamo Maria, conoscendo quel galantuomo di Di Mauro, io dovrei bere la tua storiella?

MARIA Ha ragione, è difficile credere a quello che le ho detto, ma è la verità, commissario!… Di Mauro conosceva bene Ciro, si può dire da quando era ancora un bambino, e gli era molto affezionato… E’ bastato che Ciro gli parlasse, e lui si è convinto!

COMMISSARIO E’ la stessa storiella che mi ha raccontato Di Mauro.

MARIA Ha visto che ho ragione io?... Ciro sapeva parlare alla gente.

COMMISSARIO Lo sai che gli hanno dato una coltellata dritta al cuore?

MARIA Si, me lo hanno detto.

COMMISSARIO Se è vero che, come dici tu, Di Mauro non c’entra niente con questo delitto, allora per quale motivo hanno eliminato il tuo ragazzo?

MARIA Dottore, è completamente fuori pista… Se crede che io sappia qualcosa, si sbaglia!

COMMISSARIO Lo so che tu non sai niente, come tutti quanti, ma se ci racconti quello che pensi, anche i particolari che ti sembrano insignificanti, forse riusciremo a trovare una pista.

MARIA Dottore, Ciro era molto conosciuto in giro… Forse ha pestato i piedi a chi non doveva.

COMMISSARIO Già, ma a chi?

MARIA Napoli è piena di gente malintenzionata.

COMMISSARIO Hai detto che era molto conosciuto in giro… Come mai? Da quello che sappiamo aiutava il padre nella bottega di falegname.

MARIA Dottore, Ciro era molto di più che un semplice falegname!

COMMISSARIO (sorpreso) Ah si?!... E che altro faceva?

MARIA Ciro era… speciale.

COMMISSARIO Speciale? Che intendi dire?

MARIA Si, era una persona fuori dal comune e, per quello che faceva, la gente lo amava molto.

COMMISSARIO Come mai era così amato?... Che cosa faceva di tanto speciale?

MARIA Ciro riusciva sempre a trovare la soluzione ai problemi delle persone che si rivolgevano a lui.

COMMISSARIO Quindi, se ho capito bene, non sapeva solo parlare alla gente, faceva anche altre cose!

MARIA Gliel’ho detto, Ciro era speciale.

COMMISSARIO Che genere di problemi riusciva a risolvere?

MARIA Problemi di tutti i tipi.

COMMISSARIO Economici?

MARIA Anche.

COMMISSARIO E come?... Non mi pare fosse ricco!

MARIA No, non era ricco.

COMMISSARIO E allora?

MARIA Li aiutava con il… lotto.

COMMISSARIO (sorpreso) Con il lotto? Che vuol dire li aiutava con il lotto?

MARIA Si, con il gioco del lotto!… Dava i numeri… Piccola cosa, un ambo al massimo, che permetteva a quei poveri disgraziati di tirare avanti.

COMMISSARIO E da dove prendeva quei numeri?

MARIA Non lo so… Forse li sognava.

COMMISSARIO E ci azzeccava?

MARIA Quasi sempre.

COMMISSARIO (sorpreso) Roba da matti!

MARIA Non è tutto, faceva anche dell’altro!

COMMISSARIO Faceva altre cose?!... Che altro faceva il tuo Ciro?

MARIA Ecco… riusciva anche a guarire.

COMMISSARIO (sorpreso) Riusciva  a guarire?

MARIA Si.

COMMISSARIO E come?

MARIA Con le mani.

COMMISSARIO Ma che dici?! Ho capito, stai cercando di prendermi in giro!

MARIA E’ come le dico io commissario, a Ciro erano sufficienti le mani!… Se qualcuno aveva mal di testa o gli faceva male la pancia, bastava che lui toccasse quella parte del corpo ed il dolore spariva.

COMMISSARIO (con tono ironico) Accidenti che uomo!… E che era San Gennaro?!

MARIA E’ così, dottore… Bastava che li sfiorasse con il palmo della mano, ed era fatta!

COMMISSARIO E va bene, facciamo finta di crederti… Che altro mi puoi dire di questo grand’uomo?

MARIA Non le basta?

COMMISSARIO No, non mi basta… Non c’è movente in tutto questo… Se io conoscessi un tipo del genere, mi guarderei bene dall’ammazzarlo.

MARIA E’ quello che mi sono detto anch’io… Ciro faceva soltanto bene in giro… Era un angelo, un angelo che ha voluto levarmi dal fango ed io non lo dimenticherò mai, dovessi campare cent’anni!

COMMISSARIO Quindi non hai nessun sospetto?

MARIA Sospetti?... No dottore, non ho nessun sospetto… O forse,… forse è stato ammazzato per il fatto che… faceva discorsi strani.

COMMISSARIO Che vuol dire discorsi strani?

MARIA Dottore… strani!

COMMISSARIO Va bene, va bene, per ora con te abbiamo finito!… Puoi andare, ma tieniti a disposizione, probabilmente avremo ancora bisogno d’interrogarti!

La donna si alza, saluta con un cenno del capo ed esce da destra.

COMMISSARIO (rivolto ad Esposito) Che faccenda rognosa!

ESPOSITO Non credo che quei due abbiano detto tutto quello che sanno.

COMMISSARIO Hai ragione, penso pure io che quei due sanno qualcosa che non ci vogliono dire, ma dubito che riusciremo a convincerli di raccontarci più di quello che hanno già detto!

ESPOSITO Bisognerebbe pedinarli, per vedere se prima o poi fanno una mossa falsa.

COMMISSARIO (con tono seccato) A Esposito, non dire cazzate!

ESPOSITO E allora che facciamo, mettiamo il fascicolo assieme a tutti gli altri e passiamo la palla al magistrato?

COMMISSARIO Ancora no… Ancora c’è qualche altro da sentire… Puoi rintracciare i suoi genitori?

ESPOSITO Certo, non dovrebbe essere difficile.

COMMISSARIO Facciamo un ultimo tentativo… Sicuramente a loro premerà quanto a noi di trovare l’assassino del figlio! Può darsi che sappiano qualcosa che quei due non sanno o che non ci vogliono dire… Sentiamo quei due poveretti e facciamo gli scongiuri!

Buio. Al riaccendersi dei riflettori, il commissario ed Esposito stanno seduti dietro le loro scrivanie. Di fronte al commissario sono seduti due persone anziane dall’aria mesta. Il loro abbigliamento è modesto.

COMMISSARIO Mi rendo conto che in un momento del genere venire qui è stato per voi un grosso sacrificio, e per questo vi voglio ringraziare, ma sono costretto a farvi qualche domanda che riguarda vostro figlio.

PADRE CUPIELLO Quando ci daranno il corpo di Ciro?

COMMISSARIO Purtroppo il corpo di suo figlio è ancora a disposizione del medico legale, bisogna fare l’autopsia.

PADRE CUPIELLO Come è stato ammazzato?

COMMISSARIO A prima vista pare sia stato colpito con un’arma appuntita, quasi sicuramente si tratta di un coltello.

MADRE CUPIELLO (singhiozzando) Povero figlio mio.

PADRE CUPIELLO Lo hanno accoltellato?

COMMISSARIO Un solo colpo… Dritto al cuore!

PADRE CUPIELLO Bastardo assassino!... Dovrà pagare per quello che ha fatto!

COMMISSARIO Può star certo che faremo di tutto per arrestare l’assassino o gli assassini di suo figlio!

PADRE CUPIELLO Lei pensa che siano stati più di uno?

COMMISSARIO Ancora non lo possiamo stabilire… Ma chi ha inferto il colpo presumibilmente è uno che sa maneggiare il coltello!

MADRE CUPIELLO Ma perché lo hanno ucciso? Mio figlio non riusciva a fare male neanche ad una mosca!... Era buono con tutti e tutti gli volevano bene.

COMMISSARIO Sappiamo quanto vostro figlio fosse ben voluto… Ma questo complica ancora di più la situazione.

PADRE CUPIELLO Lo dicevo sempre a Ciro di stare attento.

COMMISSARIO Stare attento?... Da che cosa o da chi doveva stare attento?

PADRE CUPIELLO Dagli invidiosi, dottore!... Il mondo è pieno di invidiosi, e mio figlio aveva tutte le ragioni per essere invidiato.

COMMISSARIO Cerchi di essere più preciso… Chi poteva essere invidioso di vostro figlio?

PADRE CUPIELLO Persone… Mala gente che non vedeva di buon occhio la sua disponibilità verso chi soffriva.

COMMISSARIO Già, a proposito di questa disponibilità… So che vostro figlio aveva… diciamo, capacità fuori dal comune.       

PADRE CUPIELLO Ha detto bene commissario, mio figlio poteva fare cose che tutti gli altri se le sognano!

COMMISSARIO Che cosa riusciva a fare suo figlio che gli altri non sanno fare?

PADRE CUPIELLO Dottore,… mio figlio era in grado di fare tante cose.

COMMISSARIO Tante cose?... Che cosa di preciso?

PADRE CUPIELLO Riusciva… riusciva a dare conforto a chi soffriva.

COMMISSARIO Riusciva a dare conforto a chi soffriva?... Ed in che modo?

PADRE CUPIELLO Ecco dottore… Lei forse non ci crederà perché non lo ha conosciuto, ma mio figlio riusciva a guarire la gente.

COMMISSARIO Ho già sentito questa storia.

PADRE CUPIELLO (sorpreso) Lo ha già saputo?

COMMISSARIO Un’altra persona mi ha raccontato quello che sapeva fare vostro figlio.

PADRE CUPIELLO Dottore, non voglio esagerare, ma mio figlio aveva le mani fatate!

COMMISSARIO Aveva le mani fatate?

PADRE CUPIELLO Si, le sue mani emanavano un flusso… come dire? Benefico.

COMMISSARIO Sta cercando di dirmi che suo figlio era un mago… Una specie di guaritore?

PADRE CUPIELLO Dottore, Ciro non era un ciarlatano, se è questo che vuole dire.

COMMISSARIO Si faceva pagare per i servizi che faceva alla gente?

PADRE CUPIELLO Ma che cosa dice commissario, mio figlio lo faceva soltanto a fin di bene!

COMMISSARIO Sa se una di queste sue… prestazioni è andata male?

PADRE CUPIELLO Come dice?... Non capisco!

COMMISSARIO Sa se qualcuno dei suoi… clienti non ha avuto benefici da quelle prestazioni?

PADRE CUPIELLO No, che io sappia no… Dottore, mio figlio non sbagliava mai!

COMMISSARIO Potrebbe esserci qualcuno che invece la pensa diversamente.

PADRE CUPIELLO Dove vuole arrivare?

COMMISSARIO Voglio dire che qualcuno magari non ha avuto beneficio dalle prestazioni di suo figlio, che addirittura queste sue manipolazioni hanno aggravato una situazione già precaria, e per questo si è voluto vendicare.

PADRE CUPIELLO No, no, lo escludo nella maniera più assoluta!

COMMISSARIO Come fa ad essere così sicuro?

PADRE CUPIELLO Si fidi di me dottore, questa non è la pista giusta!

COMMISSARIO E allora, se non è questa la pista giusta, quale sarebbe quella buona?

PADRE CUPIELLO Gliel’ho detto, la gente è molto invidiosa e l’invidia genera sempre cattiveria.

COMMISSARIO Ma così ritorniamo al punto di partenza!... Come faccio a trovare tutti quelli che provavano invidia per vostro figlio?! Sarebbe come cercare un ago nel pagliaio… E poi l’invidia non è un movente valido.

PADRE CUPIELLO Deve sapere, dottore, che a volte gli aghi si trovano,… basta avere un poco di fortuna.

COMMISSARIO (rivolgendosi alla madre di Ciro) Signora, lei può dirci qualche altra cosa che ritiene possa aiutarci nelle indagini?

MADRE CUPIELLO Ecco io…

PADRE CUPIELLO (interrompendola) Dottore, mia moglie non sa più di quello che le ho detto io.

COMMISSARIO Lo faccia dire a lei.

MADRE CUPIELLO (rivolto al marito) Peppino, diciamoglielo!

COMMISSARIO (sorpreso) C’è ancora qualche cosa che mi dovete dire?

MADRE CUPIELLO Ecco, dottore, ultimamente abbiamo ricevuto delle strane telefonate.

COMMISSARIO Strane telefonate?... Che genere di telefonate?

MADRE CUPIELLO Telefonate di gente che voleva parlare con Ciro.

COMMISSARIO E che cosa volevano da suo figlio?

MADRE CUPIELLO Ecco, gli hanno detto che i suoi veri genitori lo volevano incontrare.

COMMISSARIO (sorpreso) Come sarebbe a dire i suoi veri genitori?!... Voi non siete…

MADRE CUPIELLO (interrompendolo) No dottore, io e mio marito Ciro lo abbiamo adottato!

COMMISSARIO Ah!

MADRE CUPIELLO Ci è stato affidato da gente che non è di Napoli… Gente di passaggio che si voleva sbarazzare di una creaturina appena nata… Per noi è stata la provvidenza e l’abbiamo accolto con tutto l’amore che potevamo dare.

COMMISSARIO Ed ora questi genitori naturali sono tornati?

PADRE CUPIELLO Non possono essere loro!... Quelli erano nomadi che non hanno più rimesso piede a Napoli.

COMMISSARIO (sorpreso) Erano zingari?!... Strano che dei nomadi abbiano abbandonato un neonato, non è nel loro costume!

MADRE CUPIELLO Ciro appena nato stava per morire… Era debole e denutrito e pensavano che sarebbe morto molto presto… Probabilmente lo hanno dato via per evitare il fastidio della sepoltura.

COMMISSARIO Quindi, è possibile che sapendo delle,… diciamo così, prodezze di vostro figlio, abbiano deciso di rifarsi vivi, magari pensando di sfruttare la gallina dalle uova d’oro!

PADRE CUPIELLO Illusi!

COMMISSARIO Vostro figlio sapeva di essere stato adottato?

MADRE CUPIELLO No, Ciro non sapeva nulla di tutta questa storia. Prima di quella telefonata era tranquillo, pensava che fossimo noi i suoi veri genitori.

COMMISSARIO (sorpreso) Come mai non gli avevate mai detto nulla?

MADRE CUPIELLO Non abbiamo mai avuto il coraggio di dirgli chi erano i suoi veri genitori… Sa, pensavamo che, se avesse saputo di essere figlio di zingari, probabilmente la notizia gli avrebbe provocato un trauma.

COMMISSARIO E quando ha saputo la verità da quella telefonata, come l’ha presa?

MADRE CUPIELLO Male, dottore, molto male! Da allora non ci ha più rivolto la parola.

COMMISSARIO Sapete se, dopo la telefonata, ha incontrato quella gente?

PADRE CUPIELLO Non lo sappiamo dottore. Come ha detto mia moglie, da quel momento Ciro non ci ha parlato più.

COMMISSARIO Perché non vi ha parlato più?

PADRE CUPIELLO E’ come se la scoperta di essere stato abbandonato da quella gente, ce lo avesse messo contro!... Ci reputava responsabili del fatto che non gli avevamo mai parlato dei suoi veri genitori. Già, proprio di quelli che lo avevano buttato via senza battere ciglio!… Dopo quella maledetta telefonata si era trasformato, gli occhi buoni di un tempo erano spariti ed ha iniziato a guardarci con astio, come se ci odiasse.

COMMISSARIO Sapreste riconoscere i nomadi che ve l’hanno affidato?

MADRE CUPIELLO Come potremmo? E’ passato tanto tempo!

PADRE CUPIELLO Dottore, dia retta a me, sono convinto che è qui, tra i vicoli, che dovete cercare, sicuramente sarà stato uno dei tanti delinquenti che infestano la città… E poi, se questa gente è veramente tornata a Napoli, saputo dell’omicidio, sarà scappata chissà dove!

COMMISSARIO Questo è possibile… Sono convinto però che chiunque abbia fatto quelle telefonate, sciacallo o no, probabilmente sa parecchio sull’omicidio di vostro figlio.

PADRE CUPIELLO Dottore, lei pensa veramente che quella gente sappia chi ha ucciso mio figlio?

COMMISSARIO Potrebbe essere un’ipotesi… Magari avranno tentato di convincerlo a monetizzare le sue doti di guaritore, e ad un rifiuto di vostro figlio, quella gente ha perso la testa.

MADRE DI CUPIELLO Oh, mio Dio!

COMMISSARIO Un’ultima cosa… Vi risulta che vostro figlio facesse discorsi… strani?

PADRE DI CUPIELLO Si commissario.

COMMISSARIO Che tipo di discorsi?

PADRE DI CUPIELLO Dottore, mio figlio aveva un modo di parlare estremamente convincente, anche se a volte i suoi discorsi non erano capiti da tutti… (pensoso) Si, a volte faceva discorsi veramente strani.

COMMISSARIO Va bene ho capito… Per ora potete andare.

I Cupiello si alzano, salutano con un cenno del capo ed escono da destra.

COMMISSARIO (rivolto ad Esposito) Che cosa ne pensi?

ESPOSITO Dottore, se vuole la mia opinione, è un delitto di camorra.

COMMISSARIO (infastidito) Camorra, camorra, sempre con questa camorra! Ma non hai un briciolo di fantasia?

ESPOSITO Dottore… no.

COMMISSARIO Ed io invece mi convinco sempre più che questa volta la camorra non c’entra niente… Procurami i tabulati delle telefonate fatte e ricevute dal telefono fisso dei Cupiello e dal cellulare del ragazzo negli ultimi tre mesi.

ESPOSITO Va bene, dottore. (esce da destra)

Buio. Al riaccendersi delle luci, il commissario sta seduto nella sua scrivania, intento a leggere delle carte. Entra da destra Esposito con delle carte in mano.

ESPOSITO Dottore, abbiamo controllato tutti i numeri telefonici dei tabulati.

COMMISSARIO E allora?

ESPOSITO Dottore, è incredibile, qui c’è mezza Napoli!

COMMISSARIO (sorpreso) Mezza Napoli?

ESPOSITO Proprio così, dottore… Mezza Napoli tranne i telefoni di Di Mauro!

COMMISSARIO Figurati se quello si esponeva utilizzando i suoi telefoni!

ESPOSITO Ci sono anche tre telefonate fatte da una stessa cabina telefonica.

COMMISSARIO Devono essere quelle che ci interessano!

ESPOSITO Sono state fatte da una cabina telefonica del Vomero.

COMMISSARIO (infastidito) E che ti pareva!

ESPOSITO Già, siamo completamente fuori zona.

COMMISSARIO Guardando l’elenco degli effetti personali trovati alla vittima, ho visto che c’è anche un biglietto ferroviario per Roma ancora non utilizzato.

ESPOSITO (sorpreso) Per Roma?!... E che cosa doveva andare a fare a Roma?

COMMISSARIO Già, me lo chiedo anch’io, che cosa doveva andare a fare a Roma?

ESPOSITO Forse voleva andare a San Pietro per ricevere la benedizione del Papa.

COMMISSARIO Esposito, non dire cazzate!

ESPOSITO Dottore, era un’idea!

Squilla il telefono. Il commissario attiva il viva voce.

COMMISSARIO Si, pronto!

VOCE TELEFONICA Dottore, c’è un tizio che vuole parlare col funzionario che si occupa del delitto Cupiello!

COMMISSARIO Passamelo!

VOCE TELEFONICA (l’accento è straniero, tipico delle comunità rom) Pronto!

COMMISSARIO Mi dica!

VOCE TELEFONICA E’ lei che si occupa del delitto Cupiello?

COMMISSARIO Si, sono io… Lei chi è?!

VOCE TELEFONICA Il mio nome ha poca importanza… Volevo dirle quello che so su questo delitto!

COMMISSARIO Aspetti in linea!... (spegne il viva voce. Rivolto ad Esposito) Presto, fai localizzare la telefonata!... (Esposito esce svelto da destra. Il commissario riapre il viva voce) Che cosa sa di questo delitto?!

VOCE TELEFONICA Ciro Cupiello… era mio figlio.

COMMISSARIO Suo figlio?... Guardi che i genitori di Ciro Cupiello li conosco bene.

VOCE TELEFONICA Quelli che ha conosciuto lei non sono i suoi veri genitori.

COMMISSARIO Ha no? E chi me lo garantisce?

VOCE TELEFONICA Ciro è stato affidato a quella gente appena nato… Era molto malato e noi non potevamo curarlo, se restava con noi avrebbe rischiato di morire.

COMMISSARIO Quindi lei sarebbe il vero padre?

VOCE TELEFONICA Infatti, sono io il vero padre di Ciro.

COMMISSARIO Se è vero quello che dice, perché non viene qui al commissariato?

VOCE TELEFONICA La mia presenza nel suo ufficio ha poca importanza… Quello che è importante in questo momento è arrestare gli assassini che hanno massacrato quel povero ragazzo.

COMMISSARIO Si, ma se non mi dice da dove chiama io…

VOCE TELEFONICA (interrompendolo) Non chiamo da Napoli se è questo che vuole sapere… Ed è inutile che cercate di rintracciarmi, quando lo scoprirete io sarò già lontano.

COMMISSARIO Va bene, va bene, mi dica quello che sa.

VOCE TELEFONICA Ciro, prima di essere ammazzato, voleva ritornare tra la sua gente.

COMMISSARIO Voleva ritornare tra la sua gente?... Non capisco.

VOCE TELEFONICA Ciro non era quello che pensate voi.

COMMISSARIO Ah no?! E che cos’era allora?

VOCE TELEFONICA Ciro era un’anima eletta del popolo rom.

COMMISSARIO Un’anima eletta del popolo rom?... Non capisco, che cosa vuol dire?

VOCE TELEFONICA Vuol dire che Ciro aveva avuto in dono qualcosa di speciale, regalatogli dalla misericordia divina!... Proprio per questa sua capacità non poteva restare più a lungo in mezzo a voi, gente corrotta e di poca fede, che non merita l’aiuto di nessuno.

COMMISSARIO Continuo a non capire.

VOCE TELEFONICA La corruzione e la mancanza di fede trascina inesorabilmente l’animo umano in un tunnel buio e senza via di uscita… Ciro ha tentato inutilmente di indicare a tutti voi la via d’uscita, verso la luce, ma quando si finisce in questo tunnel è inevitabile che riaffiori la bestia che dorme nel fondo dell’anima di ognuno di noi.

COMMISSARIO Belle parole, ma che non portano da nessuna parte… Non mi ha ancora detto chi ha ucciso Ciro.

VOCE TELEFONICA Scoprire l’assassino è più facile di quanto lei creda, basta scavare nell’anima di chi gli stava vicino.

COMMISSARIO Che vuol dire scavare nell’anima di chi gli stava vicino?!... Pronto!... Pronto!... (sbatte con rabbia un pugno sul tavolo) Accidenti!

Entra da destra Esposito.

ESPOSITO Dottore, abbiamo localizzato la telefonata!

COMMISSARIO Da dove telefonava?

ESPOSITO Da una cabina di via del Corso, a Roma.

COMMISSARIO Ed ecco perché Ciro aveva un biglietto per Roma in tasca!

ESPOSITO Voleva andare a Roma per incontrare la persona che ha telefonato?

COMMISSARIO Già, e forse è stato eliminato per questo.

ESPOSITO Vuole che attiviamo la questura di Roma?

COMMISSARIO Per fare che?

ESPOSITO Per cercare, tra i rom di quella città, chi ha fatto la telefonata.

COMMISSARIO Non serve a niente, quelli a quest’ora chissà dove si sono nascosti… E poi mi sono convinto che loro non c’entrano niente… Non avrebbero telefonato per farsi localizzare.

ESPOSITO E allora, se non sono stati loro, chi è stato ad uccidere quel ragazzo?

COMMISSARIO (soprapensiero) Basta scavare nell’anima di chi gli stava vicino.

ESPOSITO Che cosa vuol dire, dottore?

COMMISSARIO Ho la sensazione che abbiamo già conosciuto l’assassino di Cupiello.

ESPOSITO Di Mauro?

COMMISSARIO Forse… Oppure la Di Maggio… O addirittura i suoi genitori adottivi.

ESPOSITO (sorpreso) I suoi genitori adottivi?!... Ma come può essere?

COMMISSARIO Tutto è possibile… In questo momento non possiamo scartare nessuna ipotesi.

ESPOSITO Che cosa dobbiamo fare?

COMMISSARIO Voglio risentirli tutti quanti.

ESPOSITO Con chi cominciamo?

COMMISSARIO Portameli tutti quanti qui!

ESPOSITO Vuol dire tutti insieme?

COMMISSARIO A Esposito, hai capito benissimo, li voglio tutti davanti a me e vediamo se, messi a confronto, l’assassino fa una mossa falsa! 

Buio. Al riaccendersi dei riflettori, il commissario ed Esposito stanno seduti dietro le loro scrivanie. Di fronte al commissario sono seduti Di Mauro, Di Maggio, i Cupiello.

DI MAURO Ma che bella riunione!... E mò ci facciamo una bella giocata a carte!

COMMISSARIO Di Mauro, se continui a fare lo spiritoso, ti giuro che giocherai a carte con i tuoi amici che stanno in galera!

DI MAURO Dottore, io voglio il mio avvocato!

COMMISSARIO Stai calmo, qui nessuno ti sta accusando di nulla, almeno per ora!

DI MAGGIO E allora, se non ci accusate di nulla, perché ci avete convocato nuovamente?

COMMISSARIO Voglio essere certo che ci avete detto tutto quello che sapete, o se avete dimenticato qualcosa magari, diciamo, per distrazione.

DI MAURO Io non ho dimenticato nulla!... Vi ho detto tutto quello che sapevo.

COMMISSARIO Vedremo Di Mauro, vedremo se ci hai detto tutto quello che sai!

DI MAURO Non s’illuda dottore, farete un buco nell’acqua, come sempre.

COMMISSARIO Fai decidere me se stiamo perdendo tempo, oppure no!

PADRE CUPIELLO Dottore, non capisco… Io e mia moglie che cosa c’entriamo in tutta questa storia?

COMMISSARIO Probabilmente nulla, signor Cupiello ma, come ho detto a Di Mauro, voglio sapere alcune cose che ancora non mi avete detto.

PADRE CUPIELLO Ma noi abbiamo detto tutto quello che sapevamo!

DI MAURO Cupiello ha ragione, voi sbirri avete saputo anche troppo!

COMMISSARIO Non mi avete detto però che Ciro stava per andarsene da Napoli!

DI MAGGIO (sorpresa) Come, stava per andarsene?!

COMMISSARIO Gli abbiamo trovato in tasca un biglietto ferroviario per Roma.

DI MAURO E questo che cosa vuol dire? Può darsi che Ciro voleva andare a fare una gita a Roma… Migliaia di italiani ogni giorno vanno a Roma… ma poi ritornano da dove sono partiti.

COMMISSARIO Ho il sospetto che Ciro volesse fare un viaggio senza ritorno.

DI MAGGIO Dottore, se Ciro voleva scappare da Napoli me lo avrebbe detto, non le pare?

COMMISSARIO Scappare? Non ho detto che voleva scappare… Ho detto solo che stava andando via da Napoli.

DI MAURO Andare, scappare, ma che cosa vuole dimostrare?!

COMMISSARIO Voglio sapere perchè voleva andare via da Napoli!

DI MAURO Forse voleva scappare dall’aria fetida che si respira in questa città.

COMMISSARIO E bravo Di Mauro!

DI MAGGIO Non è possibile che Ciro volesse scappare da Napoli, lui era attaccato a questa città… Ed anche a me era legato.       

PADRE CUPIELLO Commissario è vero, Napoli è diventata invivibile, ma questo non vuol dire che uno scappa via così, come un ladro, senza neanche avvisare chi gli sta più vicino… Senza neanche avvisare i suoi genitori.

COMMISSARIO Signor Cupiello, non aveva detto che suo figlio non vi parlava più?

PADRE CUPIELLO Ha ragione, Ciro non ci parlava più, ma sono sicuro che mio figlio, se avesse preso una decisione così importante, ce lo avrebbe detto. 

COMMISSARIO Giusto, ma è proprio questa la stranezza!… Sapevate che i suoi genitori naturali si trovano attualmente a Roma?

PADRE CUPIELLO (sorpreso) Quegli zingari sono a Roma?... No, noi non sapevamo nulla.

COMMISSARIO (rivolto alla Di Maggio) E tu, lo sapevi?

DI MAGGIO No, neanche io sapevo niente.

DI MAURO Bene, visto che nessuno sapeva nulla, possiamo andare?

COMMISSARIO Calmo Di Mauro, non ho ancora finito!... Così, nessuno di voi sapeva nulla… Ora, le cose sono due: o mi state mentendo, oppure Ciro aveva una tale premura di partire, che non ha avuto neanche il tempo di avvertirvi!

DI MAURO O forse non ha fatto in tempo, perchè è stato ammazzato prima!

COMMISSARIO Esatto Di Mauro… A meno che non sia stato ammazzato proprio perché voleva partire!

DI MAURO E da chi sarebbe stato ammazzato?

COMMISSARIO Da chi ha saputo che se ne voleva andare.

PADRE CUPIELLO Commissario, non si uccide una persona solo perché vuole andare via!

COMMISSARIO Di solito è così, ma troppa gente aveva interesse che suo figlio restasse a Napoli.

PADRE CUPIELLO E allora, se il movente è questo, almeno mezza Napoli aveva motivo di uccidere mio figlio!

COMMISSARIO Purtroppo lo so.

DI MAURO Commissario, scusi se insisto, ma visto che nessuno sapeva niente e visto che lei non può provare il contrario, possiamo andare?

COMMISSARIO (fissa per qualche attimo Di Mauro con sguardo rassegnato) Già Di Mauro, purtroppo hai ragione tu, per ora non posso provare nulla e non posso trattenere nessuno di voi, ma stai certo che se trovo anche il minimo indizio per inchiodare…

DI MAURO (interrompendolo) Lei non potrà inchiodare nessuno, visto che siamo tutti innocenti!

COMMISSARIO Vedremo chi ha ragione, Di Mauro… Comunque ricordati che tu sei il primo della lista!

DI MAURO (con tono ironico) Ed ora, che ci avete talmente terrorizzato da non farci dormire stanotte, possiamo andare?

COMMISSARIO Va bene, Di Mauro, per ora potete andare!

Di Mauro, Di Maggio ed i genitori di Ciro si alzano ed escono da destra.

ESPOSITO Commissario, che cosa facciamo?

COMMISSARIO Che cosa facciamo?... Andiamo a prenderci un caffè!

CALO SIPARIO

SECONDO ATTO

Stanza con arredamento modesto. Porta a destra, grande porta sullo sfondo. In mezzo alla scena ci sono Ciro e Maria.

MARIA (gira su se stessa mostrando con civetteria il vestito che indossa. Il vestito è succinto e mostra le forme della ragazza) Ti piace?

CIRO (fissandola con espressione seria) No.

MARIA (sorpresa) Perché non ti piace?

CIRO E’… indecente!

MARIA Lo trovi indecente?

CIRO Si.

MARIA Pensi che gli uomini si gireranno a guardarmi?

CIRO Si che si gireranno e ti diranno pure cose volgari!

MARIA Cose volgari?... Non sarai per caso geloso?!

CIRO Mi da fastidio pensare che qualche imbecille ti possa insultare!

MARIA (ride fragorosamente) Non ti avevo mai visto farmi una scena di gelosia.

CIRO Hai ragione, scusami.

MARIA Mi fa piacere che tu sia geloso di me.

CIRO (sorpreso) Ti fa piacere?

MARIA Si che mi fa piacere, questo vuol dire che a me ci tieni!

CIRO Hai ragione, a te tengo molto.

MARIA (con aria civettuola) Se tieni molto a me, perché non ci sposiamo?

CIRO Sposarci?... Non posso sposarti.

MARIA Perché non puoi sposarmi?

CIRO Ti renderei infelice.

MARIA (abbracciandolo) Io con te sarei la donna più felice della terra!

CIRO Lo sai che cosa ho scoperto?

MARIA (con tono allegro) Che cosa hai scoperto?

CIRO Che mio padre e mia madre non sono i miei veri genitori!

MARIA (sorpresa) Non sono i tuoi veri genitori?... Che cosa vuol dire? Non capisco!

CIRO Vuol dire che sono stato affidato a loro quando avevo ancora poche settimane.

MARIA Chi te lo ha detto?

CIRO L’altro giorno mi hanno telefonato quelli che dicono di essere i miei veri genitori… Si sono fatti risentire, dopo tutti questi anni… Hanno detto che mi vogliono conoscere!

MARIA Ti vogliono conoscere? Chi ti vuole conoscere?

CIRO Sono zingari.

MARIA (sorpresa) Zingari?!

CIRO Si, mi hanno raccontato che mi sono ammalato appena nato e che loro non potevano curarmi adeguatamente. Per non farmi morire hanno preferito affidarmi ad una famiglia conosciuta per caso.

MARIA Che cosa vogliono questi da te?

CIRO Te l’ho detto, mi vogliono conoscere.

MARIA Non mi fido Ciro, dopo tutti questi anni… Questi vorranno dell’altro da te!

CIRO Tu pensi che vorranno dell’altro da me?... Non importa, ho deciso d’incontrarli lo stesso.

MARIA Perché li vuoi incontrare lo stesso? Questa gente non è niente per te!... Dove sono adesso?

CIRO Mi hanno contattato quando erano di passaggio a Napoli, ma ora si trovano a Roma.

MARIA A Roma?... Vuoi andare a Roma?

CIRO Partirò tra qualche giorno.

MARIA E quando ritornerai?

CIRO Non lo so.

MARIA Che vuol dire che non sai quando ritornerai?

CIRO Penso,… penso che non ritornerò mai più a Napoli.

MARIA Non vuoi più ritornare a Napoli?... Ed io?... Non hai pensato a me? Che cosa farò senza di te?

CIRO Lasciami perdere Maria, non sono l’uomo adatto a te.

MARIA Come puoi dirmi queste cose?... Io ti voglio bene e non so cosa farei se non ci fossi tu!

CIRO Questa città mi respinge, Maria… Devo andare via, altrimenti…

MARIA (interrompendolo) Altrimenti?!

CIRO Lascia stare, non sono cose che puoi capire.

MARIA (con tono implorante) Ti prego, dimmi che cosa dovrei capire?!

CIRO Fa puzza di marcio, Maria!... Questo posto è talmente marcio che è destinato ad essere divorato dai vermi che lo infestano... Ed io non voglio essere qui ad assistere a tutto questo!

MARIA Che cosa t’importa degli altri?... Ci sono io accanto a te e questo ti dovrebbe bastare.

CIRO Non ci riesco, Maria!… Non riesco a rassegnarmi all’idea di vedere ragazzini armati di tutto punto che vanno in giro come se fossero dei boss, pronti ad uccidere e ad essere uccisi, nell’indifferenza di chi dovrebbe fare qualcosa per fermarli!

MARIA Non possiamo farci niente, Ciro.

CIRO Già, hai ragione, noi non possiamo farci niente… Ci ho provato, sai? Ci ho provato a dare un senso a questi vicoli, ho provato ad aiutare la gente che ci abita, ma è stato come sbattere contro un muro di gomma, che respinge tutto e che non si lascia penetrare.

MARIA Tu non sei Dio!... Tu non hai il diritto di…

CIRO (interrompendola) Hai ragione, io non ho il diritto… Ed è per questo che me ne vado.

MARIA Te ne vuoi andare veramente?... Hai deciso di lasciarmi pure tu?

CIRO Non ho altra scelta, Maria.

MARIA (con rabbia) Che tu sia maledetto!... Devi sprofondare nel fango, assieme a quei vagabondi! Io… Io ti odio! (esce correndo dalla porta sullo sfondo)

Ciro sta qualche attimo immobile, fino a quando entrano, dalla stessa porta da dove è uscita Maria, i suoi genitori.

PADRE DI CIRO Era Maria quella che è uscita correndo da qui?

CIRO Si.

PADRE DI CIRO Stava piangendo, che cosa le hai fatto?

CIRO Nulla… Non le ho fatto nulla.

PADRE DI CIRO Sei Sicuro?...

CIRO Per favore, almeno voi lasciatemi in pace!

Il padre e la madre di Ciro si siedono attorno al tavolo.

PADRE DI CIRO Vieni a sederti Ciro, io e tua madre ti vogliamo parlare.

CIRO Mi volete parlare?... E di cosa?

PADRE DI CIRO Vieni a sederti ti dico, quello che dobbiamo dirti è molto importante!

CIRO Molto importante?... Che cosa c’è di tanto importante? Proprio tu che…

MADRE DI CIRO (interrompendolo) Ti prego Ciro, fai come dice tuo padre.

CIRO Mio padre?... (indicando il padre) Lui sarebbe mio padre?!... Forse vi siete dimenticati che io mio padre non lo conosco, e di questo devo ringraziare voi!

MADRE DI CIRO (con voce implorante) Ti prego, ascolta per l’ultima volta quello che abbiamo da dirti!... Dopo potrai fare tutto quello che vorrai e noi non faremo nulla per impedirtelo, te lo prometto.

CIRO (si siede) Che cosa volete?

PADRE DI CIRO Fino a quando ci vuoi fare pagare il nostro silenzio?... Forse ci dovresti più rispetto per quello che abbiamo fatto per te.

CIRO (con fastidio) Per favore, non ricominciamo, almeno evitatemi la solita storia, perché non ne posso più!

PADRE DI CIRO E invece io non ti evito un bel niente!... Devi capire che se non ti abbiamo mai detto da dove venivi, chi erano i tuoi veri genitori, è perché volevamo solo il tuo bene! Noi abbiamo pensato che…

CIRO (interrompendolo) So benissimo quello che avete pensato!... So benissimo che avete pensato che era meglio che io non sapessi di chi ero figlio!

PADRE DI CIRO Proprio così, noi non volevamo farti vergognare dei tuoi veri genitori!

CIRO Tu pensi veramente che io mi sarei vergognato dei miei veri genitori? Povero papà, nonostante sia cresciuto in questa casa, non avete capito nulla di me… Come fai a non capire che siete riusciti solo a farmi vergognare di voi?!

PADRE DI CIRO Perché hai quest’odio verso di noi? Ti facciamo tanto schifo per quello che abbiamo fatto?

CIRO Lascia stare.

PADRE DI CIRO Il mondo è cattivo, Ciro… Non immagini nemmeno quanto sia cattivo… Pensa se le persone che dicono di volerti tanto bene sapessero da dove vieni, chi sono veramente i tuoi genitori!... Credi proprio che ti accoglierebbero a braccia aperte e con il sorriso sulle labbra?... Te lo dico io che cosa succederebbe, tutti quanti ti guarderebbero con occhio diverso, con diffidenza, e anche se in tua presenza sfoggerebbero i soliti sorrisi ipocriti a cui sei abituato, alle tue spalle direbbero che, nonostante tutto, sei e resterai uno zingaro, un accattone!… E lo sai a che conclusione arriverebbero prima o poi? Finirebbero col dire che di uno della razza di quella gente non bisogna fidarsi mai troppo!… Non immagini nemmeno che cosa vuol dire essere considerati la feccia dell’umanità!

CIRO Ti sbagli, ho sempre avuto a che fare con la gente di questi vicoli e so benissimo che cosa vuol dire!

PADRE DI CIRO (gridando) No che non lo sai!... Tu non lo puoi sapere, tu non sei uno di loro, e di questo devi ringraziare me e tua madre, perché noi te lo abbiamo impedito!

MADRE DI CIRO Tuo padre ha ragione, Ciro, non hai idea quanto la gente può essere malvagia!

PADRE DI CIRO Mettiti bene in testa che se si viene a sapere da dove vieni, che nelle vene ti scorre sangue bastardo di zingaro, nessuno ti darà più retta, tutto quello che hai fatto fino ad oggi non conterà più nulla,… ed avrai in cambio solo disprezzo!

CIRO Che cosa volete che m’importi!… Ma non vi dovete preoccupare, nessuno saprà nulla perchè ho deciso di andare via.

PADRE DI CIRO Hai deciso di andare via?!... Che cosa significa? Dove vuoi andare?

CIRO Voglio andare via da Napoli, da questi vicoli dove ormai non esiste più nulla e la gente ha svenduto la sua anima per pochi, miseri spiccioli… Io qui non ho più nulla da fare.

MADRE DI CIRO Che cosa vuol dire non hai più nulla da fare?... A noi non pensi? Perché ci vuoi dare anche questo dispiacere?

PADRE DI CIRO Ma come, vuoi lasciare tutto quanto? Vuoi abbandonare la gente che ancora ti vuole bene e che si farebbe in quattro per te?!

CIRO (con rabbia) Perché non capisci che nessuno mi vuole bene?!… Tutti quanti se ne fregano di me!

PADRE DI CIRO Non dire sciocchezze, sai benissimo che parecchia gente pende dalle tue labbra!... Hai pensato alle conseguenze? A quello che succederebbe?... Come la prenderanno tutti quelli che credono in te?... Che cosa faranno?

CIRO (sorride amaramente) Povero papà, sei proprio un illuso… Vedrai che alla fine si abitueranno, come ci si abitua a tutto!... Ormai il mio compito qui è finito, mentre in tanti altri posti,… (con aria pensosa) si, in altri posti potrebbero ancora avere bisogno di me.

PADRE DI CIRO (con rabbia) Chi ha bisogno di te? Quei quattro delinquenti emarginati che non ci hanno pensato due volte ad abbandonarti, quando stavi per morire?

CIRO Si, anche quei delinquenti emarginati, come li chiami tu, hanno bisogno di me!

PADRE DI CIRO Lo sapevo io, quelli ti hanno stregato!... Che cosa ti hanno fatto bere, quale malocchio ti hanno fatto?!

CIRO Per favore!

PADRE DI CIRO Ma come fai a non capire che quelli ti vogliono usare?!... Vogliono sfruttare le tue doti solo per arricchirsi!

CIRO Fino ad oggi non si è arricchito nessuno.

PADRE DI CIRO Quella è gente senza scrupoli, non hai idea i metodi che usano per convincere la gente a fare quello che vogliono loro!

CIRO (si alza) Devo andare.

PADRE DI CIRO Dove vai?!

CIRO Parto domani per Roma!

MADRE DI CIRO Domani? Parti così presto?

Ciro si alza e si dirige verso la porta in fondo.

PADRE DI CIRO (grida rivolto a Ciro) Aspetta!... (Ciro esce senza voltarsi. Rivolto alla moglie) E’ pazzo, quel ragazzo è andato fuori di testa!

MADRE DI CIRO Forse avremmo dovuto dirglielo.

PADRE DI CIRO Non ti ci mettere pure tu con questa storia!... Ricordati che la decisione l’abbiamo presa insieme!

MADRE DI CIRO Hai ragione, la decisione l’abbiamo presa insieme, ma…

PADRE DI CIRO (interrompendola) Niente ma, ormai quello che è fatto è fatto!... A questo punto non possiamo far altro che cercare il modo di fargli cambiare idea.

MADRE DI CIRO Come possiamo fargli cambiare idea? Quel ragazzo ha la testa dura… Hai visto pure tu che…

PADRE DI CIRO Lo so meglio di te che Ciro ha la testa di un mulo, ma questo non ci deve scoraggiare, dobbiamo provare a fermarlo lo stesso!... Forse, se spiegassimo la cosa a Di Mauro, lui potrebbe riuscire a convincerlo.

MADRE DI CIRO (sorpresa) Vuoi mettere in mezzo Di Mauro?!... Ma sei impazzito? Quello è un camorrista!

PADRE DI CIRO E allora? E’ vero che è un camorrista, ma conosce Ciro praticamente da quando era in fasce… Sai meglio di me che Di Mauro per quel ragazzo ha sempre avuto un debole, anzi lo considera quasi come un figlio suo… Vedrai che lui riuscirà a convincerlo!

MADRE DI CIRO Non voglio che fai intromettere quel delinquente nelle nostre faccende!

PADRE DI CIRO Lo vuoi capire che Di Mauro è la nostra ultima speranza?... Se non ci riesce a convincerlo neanche o pazzariello, mettiti in testa che tuo figlio se ne andrà!… E da quello che ci ha fatto capire, penso che non ritornerà mai più!... Capisci?! Lo perderemo per sempre!

La scena si oscura. Al riaccendersi dei riflettori, Di Mauro, il padre e la madre di Ciro stanno seduti attorno al tavolo. Di Mauro sorseggia una tazzina di caffè.

DI MAURO (con aria soddisfatta) Signora Cupiello, in tutto il quartiere nessuna donna sa fare il caffè come lei!… (sorseggia nuovamente dalla tazzina) Ha lo stesso aroma che riusciva a dargli quella santa donna di mia madre… E’ proprio vero, ormai nessuno sa fare più niente… (sorseggia nuovamente dalla tazzina) In questa città non si riesce a fare bene più neanche il caffè, che dovrebbe essere la cosa più semplice di questo mondo… (fissa per qualche attimo i genitori di Ciro) E allora? Che cosa mi dovevate dire di tanto importante?

PADRE DI CIRO (imbarazzato) Ecco, signor Di Mauro, abbiamo un problema.

DI MAURO (falsamente sorpreso) Voi avete un problema?... Che genere di problema?

PADRE DI CIRO Un problema grosso assai.

DI MAURO (con atteggiamento ironico) Oh, San Gennaro, che cosa è mai successo di tanto grave?

PADRE DI CIRO Avete detto bene Di Mauro, quello che sto per dirvi è una cosa molto grave!

DI MAURO Ditemi pure… Voi sapete che i problemi della gente del mio quartiere sono problemi miei.

PADRE DI CIRO Ecco, si tratta di nostro figlio.

DI MAURO (sorride) Vostro figlio Ciro?!... E che cosa avrebbe combinato quel benedetto ragazzo?

PADRE DI CIRO Ha deciso di partire.

DI MAURO Vuole partire?... E voi fatelo partire!

PADRE DI CIRO Non si tratta di una partenza di pochi giorni… Il fatto è che vuole partire per sempre!... Capisce? Ha deciso di abbandonarci. Non vuole più mettere piede in questa casa per il resto dei suoi giorni!

DI MAURO (sorpreso) Come sarebbe a dire non vuole ritornare più?... Perché non vuole ritornare più?

PADRE DI CIRO Si è messo in testa di raggiungere i suoi veri genitori... Vuole andare a vivere con loro!

DI MAURO (sorpreso) I suoi veri genitori?... Quali veri genitori? Che vuol dire? Non capisco!

PADRE DI CIRO Ha ragione Di Mauro, tutta questa storia ha bisogno di un chiarimento… Ecco, deve sapere una cosa che pochi sanno,… Ciro non è quello che pensa lei… Ecco, Ciro non è figlio nostro!… Quando è nato ci è stato affidato dai suoi veri genitori.

DI MAURO Ah si?!... E chi sarebbero questi veri genitori di Ciro?

PADRE DI CIRO Sono zingari!... Zingari che in quel periodo si trovavano di passaggio a Napoli.

DI MAURO (sorpreso) Zingari?!... Volete dire che Ciro è uno zingaro?

PADRE DI CIRO Già, proprio così… Quella gente se ne voleva disfare perché era debole, sempre malaticcio… Pensavano che non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere nel loro ambiente, troppo duro per quel neonato che non era riuscito ad adattarsi al tipo di vita che facevano… Fortunatamente ho saputo delle loro intenzioni appena in tempo… Già, mi ha raccontato tutto proprio sua madre, una ragazzina che all’epoca probabilmente non aveva più di tredici, quattordici anni, passata per caso dalla mia bottega a mendicare… Si presentò con in braccio Ciro, che all’epoca era un batuffolo di pochi mesi… Mi accorsi subito che stava male, che respirava a fatica… Quella ragazzina se lo portava appresso per tenerlo sotto il suo controllo e, probabilmente, anche per impietosire la gente, ma aveva capito che non avrebbe potuto sfruttare ancora per molto tempo quel corpicino stremato dalla febbre!... Spinta dalla pietà, cercava delle anime pie, una famiglia di persone buone, disposte a prendersi cura di suo figlio!... Io e mia moglie non avevamo avuto la grazia di un figlio e, quando ho saputo delle sue intenzioni, non mi è parso vero,… mi sono offerto subito di adottarlo… Pensi che le ho dato pure soldi, strappandole la promessa che non sarebbe più tornata a pretendere altro!

DI MAURO Ma tu guarda le sorprese che ci riserva la vita!… Chi l’avrebbe mai detto che Ciro è uno zingaro!

PADRE DI CIRO E invece, dopo tutti questi anni, quei maledetti sono tornati!... Non so che cosa gli hanno detto per convincerlo, le fesserie che gli hanno raccontato, ma dopo la loro prima telefonata mio figlio non è stato più lo stesso… E’ come se questa scoperta gli avesse fatto perdere la testa!

DI MAURO Scoprire di appartenere a quella gente gli ha fatto perdere la testa?

PADRE DI CIRO Proprio così… Da quel giorno disgraziato non ci ha più rivolto la parola!... Anzi, ha cominciato addirittura a guardarci con odio,… con due occhi allucinati, che quando incrociano i nostri ci fanno sentire in colpa… Si, è come se quegli occhi stralunati ci rimproverassero!… Capisce Di Mauro? Averlo accolto in casa nostra ed avergli salvato la vita è diventata una colpa!... Ci guarda come se fossimo noi i colpevoli del suo abbandono e non quelli che lo hanno buttato via senza troppi scrupoli!… Oggi ha voluto darci il colpo di grazia, ci ha detto che se ne vuole andare per sempre, che vuole raggiungere la carovana di quella gente, per fare la vita che fanno loro!

DI MAURO Quel ragazzo deve essere andato veramente fuori di testa!... Che vita gli possono offrire quelli là?!... Se fossi io al suo posto, mi guarderei bene dal dire in giro che sono uno zingaro!… E poi, che assurdità decidere di vivere in una roulotte, in mezzo alla sporcizia!

PADRE DI CIRO Ha ragione Di Mauro, è proprio quello che gli ho detto io!… Quella vita fatta di stenti e di accattonaggio non può essere adatta a lui, ad un ragazzo perbene, che ha sempre vissuto in una famiglia normale!… Ma io e sua madre abbiamo buttato le parole al vento, non c’è stato nulla da fare, non vuole sentire ragioni, ormai per lui esiste solo quella gente!

DI MAURO Dove sono accampati questi zingari?

PADRE DI CIRO Per il momento pare siano accampati a Roma… Ciro ci ha detto che li deve raggiungere a Roma.

DI MAURO Che diranno nel quartiere quando sapranno della partenza di Ciro? Tutta la gente che pende dalle sue labbra anche per fare la spesa, come reagirà?... No, penso proprio che non è una cosa buona!

PADRE DI CIRO Ormai a quel ragazzo non gli frega più niente di nessuno!... Gliel’ho detto, l’unica cosa che ora gli interessa è tornare dalla sua vera famiglia… Da quella gentaglia.

DI MAURO Sono sicuro che questa novità mi creerà un sacco di problemi… Tutti quanti pretenderanno spiegazioni da me!

PADRE DI CIRO Vorranno spiegazioni da lei ed anche da me!... Ci stiamo cacciando in un grosso pasticcio, Di Mauro!

DI MAURO E Maria? Che cosa dirà Maria di questa fuga?... Non gl’importa più neanche di Maria?

PADRE DI CIRO Credevo che volesse bene veramente a Maria, ma da come stanno andando le cose, penso proprio che non gl’importi più neanche di lei!

DI MAURO Eh no, non gli posso permettere di abbandonare anche Maria! Io ho fatto un sacrificio enorme rinunciando a quella donna, e gliel’ho servita in un piatto d’argento, rischiando di sputtanarmi con tutti quanti!... Ora lui non la può trattare così, come fosse un giocattolo che si butta via dopo averlo usato!... Questa cosa mi farebbe perdere completamente la faccia!

PADRE DI CIRO Non ragiona più, le dico!... Sono sicuro che quella gente gli ha fatto il malocchio!

Entra dalla porta sullo sfondo Maria.

MARIA Avete saputo quello che vuole fare Ciro?

DI MAURO Abbiamo saputo che il tuo Ciro ha deciso di darci il benservito!

MARIA Non posso credere che voglia piantare tutto quanto per seguire una carovana di zingari!... E’ assurdo!... E’ assurdo che voglia andare a vivere con quella gente!

DI MAURO Hai ragione, tutti stentiamo a crederlo, ma non c’è verso, da quello che mi hanno detto i Cupiello pare proprio deciso a farlo!

MARIA Per me è andato fuori di testa!

DI MAURO Già, fuori di testa!... E’ quello che pensiamo pure noi.

MARIA Anche voi pensate che è impazzito e non fate niente?!... Non possiamo farlo andare via così, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo… Dobbiamo fermarlo, a tutti i costi!

PADRE DI CIRO Hai ragione Maria, è proprio quello che sto cercando di far capire a Di Mauro!… Dobbiamo convincere quel ragazzo a ragionare, costi quel che costi!... Non possiamo permettere che butti via la sua vita così!

MARIA Come pensate di fermarlo? Io ci ho provato a convincerlo e non ci sono riuscita!... E se non ci sono riuscita io, non credo ci possa riuscire qualche altro!

DI MAURO Forse è necessario usare metodi più convincenti.

MADRE DI CIRO Oh, mio Dio!... Che avete intenzione di fare?... Che cosa vuol dire che volete usare metodi più convincenti?

PADRE DI CIRO Per favore, non ricominciare a piagnucolare!

MADRE DI CIRO Non voglio che gli facciate del male!

DI MAURO Signora, qui nessuno vuole fare male a suo figlio… Tutti quanti vogliamo bene a Ciro, però penso che, a questo punto, bisognerebbe impaurirlo un po’ per farlo ritornare sui suoi passi!

MARIA Non t’illudere, Ciro ha la testa dura e se ha deciso di partire non lo smuove neanche un carroarmato!

DI MAURO So benissimo che quel ragazzo ha la testa dura, ma sono convinto che dobbiamo provare lo stesso…Vedrete che riuscirò a convincerlo!

La scena si oscura. Al riaccendersi dei riflettori, stanno seduti attorno al tavolo: il padre di Ciro, la madre di Ciro, Maria. Dopo qualche attimo entra dalla porta in fondo Di Mauro. Fissa tutti quanti per qualche attimo.

MARIA Com’è andata?... Gli hai parlato?

DI MAURO Si, gli ho parlato.

MARIA E allora?... Come ha reagito? Che cosa ti ha risposto?

DI MAURO Vuoi sapere che cosa mi ha risposto?... Te lo dico subito… Non vuole sentire ragioni, è deciso a partire!

MARIA (sorpresa) Che vuol dire è deciso a partire?!... Dopo che gli hai parlato, vuole partire lo stesso?

DI MAURO Già.

 MARIA Lo sapevo io che quello ha la testa dura!

PADRE DI CIRO Non è riuscito a… convincerlo?

DI MAURO Ha capito benissimo!... No, non ci sono riuscito… Lo sapete che vi dico? Sono stufo di tutta questa storia di partenze e di zingari… Per me Ciro può andare dove diavolo vuole!

MARIA Come sarebbe a dire può andare dove vuole?!... E tu gli permetteresti di piantarmi così, dopo tutto quello che hai fatto per lui?!

DI MAURO Non si convince… (scandendo le parole) Ciro non si convince!... Che cosa volete tutti quanti da me, che gli pianti una pallottola in testa?!

MARIA Hai provato a minacciarlo?

DI MAURO Certo, ho provato pure a minacciarlo… Ma è stato tutto inutile!

MARIA Ho capito, Ciro ti ha imbambolato con i suoi soliti discorsi.

DI MAURO Ciro non ha replicato per niente alle mie minacce!... Piuttosto… Piuttosto sono stato io che non ho insistito più di tanto!... Non ce l’ho fatta ad andare avanti, con quegli occhi che mi fissavano in silenzio… Ad un certo punto mi sono bloccato e non sono più riuscito a dire una parola… Era come se,… come se avessi dimenticato il motivo che mi aveva spinto a parlare con lui… Mentre cercavo disperatamente di trovare le parole, ho sentito improvvisamente un brivido percorrermi la schiena… Si, lo confesso, quegli occhi neri che mi fissavano e la tranquillità di Ciro che, lo sentivo, non aveva la minima intenzione di replicare ai miei discorsi, ad un certo punto mi hanno fatto accapponare la pelle!

PADRE DI CIRO Come sarebbe a dire che ha dimenticato quello che gli doveva dire?!

DI MAURO E’ andata proprio così!… Io ci rinuncio, se Ciro vuole fare la vita del mendicante, che vada pure a dannarsi l’anima!… Tanto, sono sicuro che prima o poi si stancherà e tornerà da dove è partito!

PADRE DI CIRO Come fa a credere ad una cosa del genere?! Ciro non tornerà mai indietro, anche a costo di morire nel fango in cui si sta cacciando!… Io lo conosco bene.

DI MAURO Tornerà, vedrete… Non può fare a lungo quella vita di merda!

MADRE DI CIRO (rivolta a Di Mauro) Veramente lei pensa che Ciro un giorno ritornerà in questa città?... Ma come fa a non capire?... (rivolta agli altri) Come fate tutti quanti a non capire?

PADRE DI CIRO (fissa la moglie sorpreso) Che cosa stai dicendo?!

MADRE DI CIRO Come fate a non capire che Ciro sta fuggendo?! Si, sta fuggendo da tutti noi!... Fugge da tutto quello che i suoi occhi hanno visto e da quello che le sue mani hanno toccato… E sapete perché? Perché ha fallito!... Non è riuscito a fare nulla per porre rimedio alla nostra cattiveria!

PADRE DI CIRO Che cosa c’entra la nostra cattiveria?!... Nessuno è mai stato cattivo con quel ragazzo!

MADRE DI CIRO (sorride) Siamo talmente abituati alla cattiveria, che neanche ce ne rendiamo conto.

PADRE DI CIRO Ma non dire sciocchezze!

MADRE DI CIRO Pensi che io stia dicendo delle sciocchezze?!

DI MAURO Signora, ma che cosa…

MADRE DI CIRO (interrompendolo) Mi dovete credere!... Dovete credere a quello che vi dico!... Io conosco Ciro… Io so come parlare al mio bambino… Solo io posso fargli cambiare idea!

DI MAURO (sfottente) E come vorrebbe fermare suo figlio, chiudendolo in camera sua?

MADRE DI CIRO (fissando Di Mauro con disprezzo) Uomo di poca fede!... So benissimo che a nessuno di voi importa veramente di Ciro… Tutti quanti volete che rimanga solo per il vostro tornaconto!

PADRE DI CIRO Come puoi dire una cosa del genere?!

MADRE DI CIRO Anche a te in fondo non è mai importato molto di quel ragazzo… Ricordo sai, quante volte hai maledetto il momento che lo hai accolto in casa tua!… Lurido, piccolo ladro lo chiamavi, tutte le volte che tornavi a casa ubriaco da fare schifo e lui cercava di farti ragionare senza riuscirci. Anzi, la bontà di Ciro ti faceva imbestialire ancora di più e diventavi cattivo… Oh, se diventavi cattivo!… Ricordi? Ricordi quando si faceva picchiare? Quando subiva la tua rabbia senza reagire?... Sai perché lo faceva? Per proteggere me!... Sapeva che quando ti ubriacavi diventavi una bestia!... (rivolta verso gli altri) Si, mio marito quando era ubriaco diventava una bestia immonda, una bestia che non riusciva più a controllarsi!… (rivolta al marito) Ciro sapeva che, se non avessi picchiato lui, avresti scaricato tutta la violenza che avevi in corpo su di me, e questo lui non lo voleva!

DI MAURO Signora…

MADRE DI CIRO (interrompendolo e additandolo) Eccolo il grande camorrista, terrore di tutto il quartiere, che non si è mai fermato davanti a niente ed a nessuno, con le mani insozzate di sangue e l’anima talmente nera da fare impallidire perfino il diavolo!... Un assassino che però ha avuto sempre paura di quel ragazzo!... Ammetti quello che non ammetteresti mai davanti a nessun altro! Sei stato sempre intimorito da Ciro, dalla sua forza di fare il bene… (sorride) Già, proprio quel bene che tu non sei mai riuscito a comprendere!... Ed è per questo che hai preferito non mettertelo contro, anzi, hai sempre favorito quel ragazzo strano, in fondo innocuo, che non ha mai voluto sfruttare per il suo tornaconto il dono che ha avuto… Sono sicura che tu sei stato sempre convinto che mettersi contro Ciro portasse male, come se fosse una specie di santone che non bisognava provocare!… Hai perfino permesso che Ciro potesse avere Maria, senza alzare neanche un dito per contrastarli, per impedirgli di appropriarsi di una donna che ti apparteneva!… Una puttana… (rivolta a Maria) Già, il mio Ciro si è innamorato di una poco di buono, una donna da redimere… (sorride) Quel ragazzo non avrebbe potuto scegliere nessun’altra… Peccato che tu non abbia mai capito il suo amore immenso.

MARIA Non è vero, io amo Ciro!

MADRE DI CIRO Andiamo, ragazza mia, Ciro è stato per te il raggio di luce che hai visto in fondo al tunnel… Ma non ti biasimo per questo… In fondo hai fatto la cosa più giusta… Ora capite perché Ciro vuole fuggire?... (con aria pensosa) Ma non può fuggire!… Povero figlio mio, non può scappare via, non può abbandonarci, non può lasciare questa città disgraziata, perché sarebbe la fine per tutti noi!… Lui è l’ultima speranza che ci rimane per non precipitare all’inferno!… Devo essere io a parlargli… Tocca a me tentare di fermarlo, a me e a nessun altro!

La scena si oscura. Dopo qualche attimo un solo riflettore illumina il commissario davanti alla grande porta in fondo. Di Mauro, Maria, il padre e la madre di Ciro stanno in ombra.

COMMISSARIO (rivolto alla platea) Quando Esposito mi ha consigliato di archiviare il caso di Ciro Cupiello per mancanza d’indizi, non mi sono voluto arrendere. Ero convinto che c’era qualcosa che non quadrava, qualcosa che era sotto i miei occhi, bene in vista, ma che non riuscivo a vedere, nonostante avessi letto e riletto tutti i rapporti della scientifica ed avessi scrutato minuziosamente ogni foto che riguardava quel delitto. Alla fine, non riuscendo a cavare un ragno dal buco, stavo per dare ragione ad Esposito, quando un particolare, all’apparenza insignificante, mi ha aperto improvvisamente la mente!… (sorride) Già, è strano come certe volte basta ritornare su un particolare da niente, senza convinzione, anche solo per seguire un intuito nato e cresciuto in tanti anni di mestiere fatto nelle fogne dove c’è tutta la feccia di questa città, per farti apparire improvvisamente davanti agli occhi tutta la dinamica del delitto, talmente chiaramente da immaginarti tu stesso li ad assistervi in prima persona!... Lo squarcio che mi ha illuminato finalmente la mente, è  riuscito a farmi vedere tutto quanto nella sua sconvolgente semplicità!... Il caso di Ciro Cupiello è risolto, tutti i pezzi si sono finalmente ricomposti, uno dopo l’altro!

Un altro riflettore illumina Di Mauro.

DI MAURO Il problema di voi poliziotti è che, quasi sempre, non considerate i particolari, le piccole cose che fanno la differenza.

COMMISSARIO Hai ragione Di Mauro, ed è per questo che i fetenti come te spesse volte la fanno franca!

DI MAURO Oppure vengono accusati ingiustamente, anche quando non c’entrano!

COMMISSARIO Uno come te in un modo o nell’altro c’entra sempre!

DI MAURO (con sufficienza) Già, già, creda quello che vuole, ma questa volta non c’entro niente veramente… Si ricordi che ho un alibi inattaccabile!

COMMISSARIO Già Di Mauro, lo so che, almeno per questo delitto, nessuno ti può accusare di nulla.

Un altro riflettore illumina Maria.

MARIA Mi deve credere commissario, io non c’entro nulla con l’assassinio di Ciro!

COMMISSARIO Hai ragione Maria, tu non c’entri nulla con questo delitto.

MARIA Io volevo bene a Ciro e non avrei mai potuto fargli del male!

COMMISSARIO Certo che gli volevi bene! Lo amavi tanto che ti sei aggrappato a lui come ci si aggrappa alla scialuppa di salvataggio che viene a salvarti quando ormai anche le ultime speranze sono già morte e sepolte.

MARIA Ciro non mi amava solo perché ero una puttana da redimere!... Lui pensava che io fossi speciale!... (sorride) Già, speciale per avere, nonostante tutto, la forza di sopravvivere in mezzo a tutto il letame che copre questa città!… Lei non immagina nemmeno che cosa vuol dire nascere e crescere in questi vicoli, per sempre ostaggi di gente come Di Mauro!

DI MAURO Non pretendere di dare la colpa a me del fatto che sei una puttana! Le donne come te nascono zoccole e non c’è santo che riesca a farvi cambiare idea! Ce l’avete nel sangue, un sangue marcio, pronto a contaminare chi vi sta vicino!

MARIA Sei un porco!

DI MAURO Già, un porco che però dice la verità!

Un altro riflettore illumina il padre di Ciro.

PADRE DI CIRO Voi non potete pretendere di capire mio figlio Ciro!... Anche io spesse volte non lo capivo, non capivo quello che voleva, che cosa cercasse in gente come voi, che non esiterebbe un solo attimo ad ammazzare la madre per il proprio tornaconto!

DI MAURO Senti, senti… Non fare il moralista, anche tu fai parte di questa onorata società!

PADRE DI CIRO Anche io? Si, certo, anche io sono nato e cresciuto in questi vicoli, ma non sono come voi… E’ vero, qualche volta mi ubriaco ed in passato ho anche picchiato Ciro, chiamandolo piccolo bastardo, ma non sono come voi!

DI MAURO Ma se sguazzi nella stessa merda dove sguazziamo tutti quanti!... Ricordati che sei stato tu a chiamarmi quando Ciro voleva partire, e non mi dire che lo hai fatto a malincuore! Tu volevi che io lo fermassi, a tutti i costi, anche se fossi stato costretto ad usare la forza!

PADRE DI CIRO Non è vero! Non ti ho mai chiesto di fargli del male!

DI MAURO E tu vuoi che il commissario beva la tua storiella?... (con sarcasmo) Ma quanto sei patetico quando cerchi di far credere agli altri che sei innocente!

Un altro riflettore illumina la madre di Ciro. I riflettori che illuminano Di Mauro, Maria ed il padre di Ciro si spengono.

MADRE DI CIRO L’assassinio di un ragazzo di quell’età ci rende tutti quanti colpevoli.

COMMISSARIO Ha ragione signora, la colpa di questo delitto ricade su tutti quanti, ma ad uccidere è stato uno solo di voi… Sa quando ho capito chi è l’assassino di Ciro? Guardando le foto di suo figlio, ho notato che Ciro giaceva al suolo compostamente, come se fosse stato già riposto nella bara da mani piene di compassione e soprattutto d’amore!... Ma non è bastato, non contento di ciò l’assassino ha voluto dargli l’estremo saluto, l’ultimo bacio sulla fronte, lasciando una lieve impronta di rossetto… Solo chi lo amava immensamente poteva fare una cosa del genere.

MADRE DI CIRO Lei ha figli, dottore?

COMMISSARIO No, signora, io non ho figli.

MADRE DI CIRO E allora non può capire che cosa significa tenere in braccio una creaturina che senti  parte di te. Piangere dentro di te quando lui piange e scoppiare di gioia quando lui è felice… Fino a quando… Fino a quando quell’essere che consideravi una cosa che ti apparteneva, non decide di potere fare a meno di te, sentendosi finalmente libero di distruggersi l’anima, tra l’indifferenza e l’odio della gente… Ed è allora che ti senti vuota, inutile, priva di senso.

COMMISSARIO Non per questo…

MADRE DI CIRO (interrompendolo) Non per questo si ammazzano i figli?... Ha ragione, ma Ciro non era un figlio come tutti gli altri, lui era speciale.

COMMISSARIO Tutti i figli sono speciali per chi li ama.

MADRE DI CIRO Hanno fatto quello che hanno voluto di quel ragazzo… Lo hanno sfruttato a loro piacimento, gli hanno buttato addosso la croce delle loro sofferenze, delle loro immense debolezze… E lui l’ha sorretta senza fiatare, come se le sofferenze degli altri fossero le sue sofferenze… Fino alla fine, fino a quando qualcuno ha cominciato a dire che Ciro era un ciarlatano, un buono a nulla che si approfittava della loro buona fede.

COMMISSARIO Che io sappia tutti quanti lo tenevano in grande considerazione!

MADRE DI CIRO (sorride) In grande considerazione, dice? All’inizio, forse… Ma ultimamente l’invidia e le maldicenze cominciavano ad insinuarsi in gran parte della gente che lo conosceva… Pochissimi lo sanno, ma più di una volta è stato picchiato, così, senza un’apparente ragione… E’ per questo che voleva fuggire via, scappare da questa città che cominciava a respingerlo, come fosse un cane rognoso!

COMMISSARIO Ma allora, il desiderio di conoscere i suoi veri genitori che volevano incontrarlo era…

MADRE DI CIRO (interrompendolo) Una scusa… Non è stato altro che un pretesto venuto al momento giusto per rendere tutto più facile.

COMMISSARIO Continuo a non capire… Se suo figlio voleva partire, perché lo ha fermato?

MADRE DI CIRO Fermato lei dice?... Ciro non voleva andare a Roma o in qualsiasi altra città di questo mondo, lui voleva andare in un posto infinitamente lontano, in un posto dove era sicuro di trovare la pace,… ed ha chiesto a me di accompagnarlo per mano.

COMMISSARIO (sorpreso) Vuole dire che è stato suo figlio a chiederle di ucciderlo?

MADRE DI CIRO Si, mi ha chiesto di aiutarlo, come un malato terminale che non ce la fa più a sopportare le sofferenze di un’esistenza dannata, ed io, sciagurata, non ho saputo rifiutarmi!… L’ho aiutato con il proposito di seguirlo subito dopo… Non avrei dovuto sopravvivergli, volevo uccidermi con la stessa arma che ha troncato la vita di Ciro, ma non ce l’ho fatta. Non ne ho avuto il coraggio, capisce?!... O forse, sopravvivendogli, volevo punire la scelleratezza di cui mi ero macchiata… (sorride) Già, da quel momento ogni attimo della mia esistenza è pieno della punizione del rimorso, un rimorso che mi roderà l’anima fino alla fine dei miei giorni.

COMMISSARIO Ma come ha potuto assecondarlo?

MADRE DI CIRO Ho tentato di farlo ragionare, di fargli capire che non poteva finire la sua esistenza a vent’anni… Mi sono messo in ginocchio per cercare di convincerlo!… Ma lui non ha voluto darmi ascolto… Aveva capito che era inutile continuare a vivere, perché il suo compito era esaurito… Ogni angolo della terra assomiglia a Napoli, che non sa che cosa farsene di gente come Ciro!... A questo mondo non c’è più posto per gente come lui… Probabilmente non ce n’è mai stato.

COMMISSARIO La sua storia farebbe accapponare la pelle al più duro dei poliziotti… Quello che mi ha raccontato è… sconvolgente!

MADRE DI CIRO Che cosa vuole che sia la morte di un povero ragazzo illuso, di fronte alle atrocità che avvengono attimo dopo attimo, senza fermarsi mai, come se ogni assassinio, ogni massacro fosse necessario a scandire il tempo… Ciro è già stato dimenticato, come si dimentica tutto… Solo io alla fine lo ricorderò, fino a quando il rimorso mi manterrà in vita.

COMMISSARIO Si sbaglia, neanche io riuscirò mai a dimenticarlo!

MADRE DI CIRO Non si faccia troppe illusioni. Quando chiuderà il caso, anche lei lo dimenticherà… Alla fine ritornerà ad occuparsi del marciume che sommerge questa città disgraziata, e l’assassinio di Ciro a poco a poco si trasformerà in un incubo, un incubo sempre più nebuloso, sempre più sbiadito, fino a quando, per sopravvivere, non sarà costretto a cancellarlo per dare posto agli incubi che verranno.

CALO SIPARIO