Cocco di mamma

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COCCO DI MAMMA

Commedia Brillante in due atti di

VALERIO DI PIRAMO

PERSONAGGI:

Lorenzo Còcco,                     Cocco di mamma;

Gilda                                      Madre di Lorenzo;

Frida                                      Fidanzata di Lorenzo;

Sophie                                               Oculista, vicina di Lorenzo;

Gàbriel                                   Chef, padre di Sophie.

La scena si svolge oggi, nell’appartamento che Lorenzo Cocco condivide con sua madre Gilda; è un appartamento arredato all’antica, in maniera conservativa, come se le novità in quella casa fossero bandite; si deve quasi percepire l’odore del vecchio. Le solite tre entrate, a destra le camere, a sinistra la cucina, sul fondo ingresso principale; niente televisione, solo una vecchia radio su una madia di fondo e un telefono vecchio modello a disco, da qualche parte; la madia dovrà contenere anche l’occorrente per apparecchiare. Un divano, a sinistra, e a destra un tavolo da sei con relative sedie; Gilda è una bella donna sulla cinquantina, ma i vestiti demodè che indossa non la valorizzano affatto; Lorenzo è un bel ragazzo sulla trentina, allegro, veloce, insomma, moderno.

Primo Atto

Scena I

Suocera e nuora.

Gilda, Frida.

Scena vuota; una canzone di Zucchero Fornaciari (Diamante) arriva dalla radio; dopo una ventina di secondi suona il campanello di casa; nessuno va ad aprire, quindi suona ancora un paio di volte; entra Gilda da destra velocemente, con un accappatoio indosso e un asciugamano sulla testa a mo’ di turbante.

Gilda               ARRIVO! UN ATTIMO DI PAZIENZA! ECCOMI! Va ad aprire la porta d’ingresso ed                 appare Frida, che ha un ombrello giallo in mano.

Frida               Buongiorno Gilda…

Gilda               Frida! Si gira e va a spegnere la radio Santa pazienza, si comincia subito male…

Frida              Perché? Non ti piace Zucchero?

Gilda               Insomma, non puoi piombare qui nel cuore della notte in questo modo!

Frida              Cuore della notte? Ma sono le nove e mezzo!…aspetta…stavi facendo la doccia?

Gilda               Brava! A volte mi sorprendi…

Frida              Scusa, scusa…non ti volevo disturbare…

Gilda               Guarda l’ombrello Sta piovendo?

Frida              No, no, sono venuta appunto a riportare l’ombrello che Lorenzo dimenticò ieri                 sera a casa mia.

Gilda               Ah. E come mai?

Frida              Perché aveva smesso di piovere…

Gilda               No, dicevo, come mai Lorenzo era a casa tua?

Frida              Come, non ti ha detto che era da me?

Gilda               No. Ormai non mi dice più nulla. Devo sapere le cose da tutte quelle che gli                                     ronzano intorno.

Frida              Tutte quelle…e chi sarebbero “tutte quelle?”

Gilda               Ma no, che hai capito! E’ solo un modo di dire! E poi non capisco perché te la                     prendi così….non vorrai impedire a Lorenzo di avere degli amici!

Frida              Ma tu hai detto “quelle”! “Quelle” non sono amici, sono amiche!

Gilda               Ah, ho detto così? Non me ne sono accorta…e continuo a non capire perché ti                   scaldi tanto.

Frida              Perché sono la sua fidanzata!

Gilda               Eh! Fidanzata! Che parolona! Non lo sai che non usa più chiamare una relazione               in questo modo?

Frida              Ah no? E perché?

Gilda               Perché l’uomo si sente oppresso, legato…lo spiegavano proprio ieri alla                              radio…uno psicologo diceva che è molto meglio evitare parole che in qualche                    modo ricordano il cambiamento di vita che avverrà dopo…dopo…

Frida              …dopo il matrimonio?

Gilda               ZITTA! Non dire quella parola…non la dire! Meno male che Lorenzo non è                                    qui…tutte le volte che sente quella parola gli viene il prurito…

Frida              A me non sembra, ne parlammo anche ieri sera.

Gilda               Davvero? Si sposa qualche tua amica?

Frida              Parlammo del nostro matrimonio.

Gilda               Del vostro?!?…Impossibile.

Frida              Perché impossibile?

Gilda               Perché…perché anche il…il…insomma, hai capito, non usa più. Al massimo                          potreste convivere, così quando vi lascerete dopo sei o sette mesi non ci saranno                         avvocati o soldi di mezzo.

Frida              E chi ti dice che ci lasceremo?

Gilda               Le statistiche.

Frida              Le statistiche?

Gilda               Sì. Pare che il settanta per cento delle convivenze finisca dopo sei mesi. Voi state               insieme da tre mesi, sei giorni e nove ore, quindi…Non valeva nemmeno la pena               di cominciare.

Frida              Sai Gilda che stamani sei davvero catastrofica? E poi conti addirittura le ore?

Gilda               Non conto le ore. Ho una buona memoria. Frida sta per posare la borsetta sul                     tavolo Attenta cara…non vorrei che tu trovassi il modo di graffiare la superfice                 del mio prezioso tavolo inglese fine ottocento…dopo aver attraversato quasi due                    secoli senza nemmeno una ammaccatura sarebbe davvero una fine ingloriosa.

Frida              Attacca la borsetta ad una sedia Va bene qui?

Gilda               Perfetto cara. Ma dimmi…tu e Lorenzo avete intenzione di andare a convivere?

Frida              Gilda, mi sorprende che sia proprio tu a parlare di convivenza…

Gilda               Ah sì? E perché?

Frida              Dai Gilda…ma guardati intorno…sei così legata al passato… come puoi parlare di               convivenza?

Gilda               Vorresti dire che ho idee antiquate?

Frida              Sì…no…insomma, ti rendi conto che non hai nemmeno la televisione?

Gilda               In casa mia quell’aggeggio infernale non entrerà mai. Tu non sai che impatto                     devastante possa avere  sulla mente dei più giovani!

Frida              E chi sarebbero i più giovani?

Gilda               Ma come chi? Lorenzo!

Frida              Lorenzo ha trent’anni!       

Gilda               Appunto! E’ giovane!

Frida              Allora io che ne ho venticinque?

Gilda               Che c’entra! E poi la donna dimostra sempre più anni di quelli che ha…

Frida              Che vorresti dire, Gilda?

Gilda               Santa pazienza, ti rendi conto che con te non si può dire niente? A proposito,                     perché Lorenzo è venuto a casa tua, ieri sera?

Frida              Per vedere la televisione.

Gilda               Ah, ecco. Doveva essere un programma interessante per durare così a lungo…

Frida              A dir la verità alle undici l’abbiamo spenta.

Gilda               Ah sì? Strano, perché stanotte non riuscivo a prendere sonno, e così ho sentito                 l’auto di Lorenzo che tornava…saranno state circa le tre, ventotto minuti e                                    quarantaquattro secondi…chissà dove sarà andato dopo essere venuto via da             casa tua…

Frida              Ma no! E’ andato via verso le tre e venti…abbiamo fatto due chiacchere…

Gilda               Ah, è rimasto lì…ora torna tutto…e così siete stati a parlare dalle undici alle tre e               venti…chissà quante cose vi sarete detti in quelle quattro ore e venti minuti…

Frida              Già…parecchie…

Gilda               Senti, ora posso andare ad asciugarmi la testa o vuoi continuare con questo tuo                racconto porno?

Frida              Racconto porno? Ma che ho detto?

Gilda               A volte non è importante quello che si dice, ma ciò che si lascia intendere…posso             andare ora?

Frida              Certo, certo… aspetterò Lorenzo qua.

Gilda               Qui?!?...Impossibile.

Frida              Ma scusa, dove dovrei andare? E poi gli devo dire una cosa importante.

Gilda               Ti sei innamorata di un altro?

Frida              Gilda, ma che dici?

Gilda               Succede, quando si è giovani…e poi ci sono così tante occasioni là fuori!                              Comunque non è possibile che tu resti qui. Stamani aspettiamo gente. Mi ha                                   telefonato l’agenzia perchè devono venire i nuovi inquilini a prendere possesso                del nostro appartamento qua davanti, e dobbiamo dar loro le chiavi. Saranno               qui da un momento all’altro.

Frida              Lorenzo non me ne ha parlato…

Gilda               Per forza, mi hanno chiamato stamani alle nove…

Frida              Ah ecco…perché sai, Lorenzo mi dice tutto…

Gilda               Ah ah! Questa è bella! Figurati se Lorenzo dice tutto a una…una…

Frida              …“una” che?

Gilda               Eh, come ti scaldi per nulla! Una conoscente, ecco! Non siete nemmeno parenti!

Frida              Va bene, vado, tornerò dopo, tanto non ho niente da fare…devo solo andare a                   ritirare la spesa…

Gilda               Non è necessario.

Frida              E invece sì, ho il frigo vuoto…

Gilda               Non dicevo la spesa, dicevo che non è necessario che tu torni dopo…e poi perché                         ritirare? Non la vai a fare direttamente?

Frida              Stamani avevo da riprendere delle analisi, e non sapevo se avrei fatto in tempo                 a fare tutto…quindi ho telefonato al negozio e gli ho dettata la lista.

Gilda               Sono sicura che ti daranno la roba peggiore. Quando non si controlla…e perchè                le analisi? Non ti senti bene?

Frida              Sto benissimo. Normale routine. Ma saranno pronte soltanto oggi pomeriggio.

Gilda               Mi raccomando, se ci fosse qualcosa che non va avvertici subito…così magari                     facciamo a tempo a prendere delle precauzioni…sai, a volte basta una malattia                  contagiosa…

Frida              Sei sempre così disponibile e gaia…sono felice che tra poco tu diventi mia                           suocera…

Gilda               SUOCERA? Impossibile.

Frida              Vedi? Sei sempre così allegra, scherzi sempre…a proposito, te la vuoi fare una                   risata? Ieri sera Lorenzo non riusciva a trovare un calzino…

Gilda               Un calzino? Si era tolto un calzino?

Frida              Veramente tutti e due…

Gilda               Ah sì? E potrei sapere la ragione?

Frida              Forse aveva caldo ai piedi…

Gilda               FRIDA!

Frida              E va bene…quando è un po’…come dire…su di giri, si toglie i calzini…                                               insomma, sai dove era andato a finire? Nel surgelatore! L’ho trovato questa                                  mattina! Fruga nella borsetta e tira fuori un calzino rosso completamente intelito                 Ecco qua…curioso, vero?

Gilda               Già, curioso.

Frida              E così Lorenzo è tornato a casa con un calzino solo! Che risate!

Gilda               Seria Già. Immagino. Che risate.

Frida              Chissà come era finito là dentro…lo metto qua sul tavolo, così Lorenzo lo                            riprende…e l’ombrello dove lo metto?

Gilda               Ma nel portaombrelli vicino alla porta, cara…in questa casa tutti gli oggetti                         vanno al proprio posto…non come in certe abitazioni dove le cose emigrano nei               posti più strani…

Frida              Va bene, allora lo metto qua fuori…

Gilda               Brava! E cerca di non portare mai  più un ombrello bagnato in casa mia. Le gocce                         d’acqua rovinano il parquet.

Frida              Ma se è asciutto!

Gilda               Potrebbe essere bagnato…e lo sai anche tu, oramai cade solo pioggia acida…non              mi vorrai fare un buco nel pavimento, vero?

Frida              UFFA! Esce dal fondo.

Scena II

Madre e figlio.

Gilda, Lorenzo.

                        Gilda Scuote la testa e si avvia verso la cucina, ma entra Lorenzo sbadigliando da                   destra; è in jeans e fruit, scalzo, ed ha un calzino solo, rosso;

Lorenzo         Buongiorno mamma. Chi c’era?

Gilda               Ciao Lorenzo… nessuno.

Lorenzo         Nessuno? Ma se ti ho sentito parlare!

Gilda               Ah, sì, ora che mi ricordo…è venuta quella là…come si chiama? Ah, sì, Frida…

Lorenzo         Frida? A quest’ora? E che voleva?

Gilda               Ti ha riportato l’ombrello.

Lorenzo         Ah bene…chissà perché quando smette di piovere gli ombrelli si dimenticano da               tutte le parti…e dov’è ora?

Gilda               E dove dovrebbe essere, nel surgelatore? E’ lì fuori, nel portaombrelli.

Lorenzo         Frida è nel portaombrelli?!?

Gilda               Ma no! L’ombrello è nel portaombrelli!

Lorenzo         E Frida?

Gilda               E’ andata a fare spesa.

Lorenzo         Tornerà dopo?

Gilda               Non credo. Pare che abbia molto da fare, stamani.

Lorenzo         Ah sì? Strano. Ieri sera mi disse che forse sarebbe rimasta a pranzo qui da noi...

Gilda               A pranzo? Impossibile.

Lorenzo         Perché?

Gilda               Perché non si può improvvisare un pranzo così, su due piedi…le cose vanno                                  sapute con largo anticipo.

Lorenzo         La prossima volta ti mando un fax… mi vado a preparare un caffè.

Gilda               Ma mi vuoi dire una buona volta che ci trovi in quella?

Lorenzo         In Frida, vuoi dire? Semplice: la amo.

Gilda               La ami? Impossibile.

Lorenzo         E perché è impossibile?

Gilda               Perché un laureato con centodieci e lode non può amare una commessa di una                 lavanderia, e per giunta orfana.

Lorenzo         Teoria interessante…invece se avevo solo la terza media avrei potuto amarla?

Gilda               Suppongo di sì.

Lorenzo         E se lei avesse avuto i genitori?

Gilda               Quello è un optional.            Anche se bisogna ammettere che avere i genitori fa tanto                   “famiglia”.

Lorenzo         Però dimentichi che Frida è quasi lureata in filosofia…e che è molto intelligente.

Gilda               Se lo dici tu.

Lorenzo         Lo dico io. Adesso posso andare a prendere il caffè o hai qualche altra teoria                     strampalata da sottopormi?

Gilda               Non è una teoria strampalata. E’ una pratica consueta. Il sessanta per cento delle             relazioni finisce proprio per il divario culturale tra i partners.

Lorenzo         Ah sì? E chi lo dice?

Gilda               Le statistiche. Non vale neppure la pena cominciare.

Lorenzo         Le statistiche sono state inventate per essere smentite…il sessanta per cento                     delle relazioni finisce? Bene, vorrà dire che io e Frida rientreremo nella felicità               dell’altro quaranta per cento.

Gilda               Eh no. Le statistiche dicono che il trenta per cento pareggiano.

Lorenzo         Pareggiano? Che vuol dire pareggiano?

Gilda               Che non sono ne’ felici ne’ infelici. Amorfe. Solo dieci per cento è felice.

Lorenzo         Vorrà dire che noi saremo dentro quel dieci…E ora mi vado a fare il caffè.

Gilda               Vai, vai…Lorenzo, lo sai vero che hai un occhio rosso?

Lorenzo         Sì, sì…mi sono lavato il viso e mi c’è andato un po’ di sapone…non è niente,                                    passerà.

Gilda               E posso sapere perché hai un calzino solo?

Lorenzo         Stanotte ero così stanco che mi son buttato sul letto così com’ero…

Gilda               Ed eri con un calzino solo?

Lorenzo         Boh, e che ne so…dormivo ritto…

Gilda               Indica il calzino Quella là ti ha riportato quello lì.

Lorenzo         Che cos’è? Accidenti, ma è il mio calzino! Che gli è successo? Lo prende MAMMA                 MIA, E’ GELATO! Ma dov’era? In frigorifero?

Gilda               Nel surgelatore.

Lorenzo         E dai con questo surgelatore! E perché hai messo un calzino nel surgelatore?

Gilda               Non sono stata io. Era nel surgelatore di quella là…come si chiama…

Lorenzo         MAMMA! Frida, si chiama Frida! E come è finito là dentro?

Gilda               Non lo sa nessuno. Forse ha tentato di suicidarsi perché aveva visto cose al                                   limite della sopportazione umana.

Lorenzo         Umana? Mamma, è un calzino!

Gilda               E chi lo dice che i calzini non hanno un’ anima dentro?

Lorenzo         Non credo, al massimo hanno un piede dentro…mi vado a preparare un                             caffè…ma sei sicura che Frida non torni stamani? Mi sembra strano…

Gilda               Ha da fare, te l’ho detto… ma se ci ripensasse vuoi che gli dica che non sei in                                  casa?

Lorenzo         E perché dovresti dirle una cosa simile?

Gilda               Così…credevo che dopo i bagordi di stanotte volessi riposare un po’…

Lorenzo         Macchè bagordi! Abbiamo guardato la televisione!

Gilda               Lo so. Fino alle undici. Ma sei tornato alle tre e mezzo.

Lorenzo         Accidenti, ma a te non sfugge niente, eh? Un giorno scriverò un libro: la mia                                   vita con Mata Hari.

Gilda               Ormai so tutto della tua notte porno.

Lorenzo         Notte porno? Mamma, ma che stai dicendo?

Gilda               Lasciamo andare, lasciamo andare…

Lorenzo         Ma neanche per sogno! Ora mi dici chi ti ha messo in testa queste idee…

Gilda               E chi vuoi che sia stato? E’ stata quella là!

Lorenzo         MAMMA! Quella là ha un nome! Si chiama Frida!

Gilda               Accidenti, è un nome così difficile…non mi vuole restare in mente…

Lorenzo         Come il tuo. Un nome come il tuo. Gil-da. Cinque lettere. Fri-da. Cinque lettere.

Gilda               Che vuoi, ho così poca memoria…

Lorenzo         E comunque non credo che Frida ti abbia detto cosa abbiamo fatto ieri sera!

Gilda               Proprio detto no…ma aveva certi pensieri così spinti…

Lorenzo         Ora vorresti dire che leggi nel pensiero?

Gilda               Dai Lorenzo, lo sai che quello che faccio lo faccio per il tuo bene…

Lorenzo         Ah sì? A me non sembra proprio…

Gilda               Che vorresti dire?

Lorenzo         No nulla, nulla…solo che a volte sei…sei…come dire…un po’ opprimente, ecco!

Gilda               Opprimente? Macchè opprimente! Cerco solo di tenerti lontano dalle insidie del                mondo…sapessi quante cose brutte ci sono là fuori!

Lorenzo         Mamma, ho trent’anni, insegno lettere al liceo classico, faccio sport, ho un conto                in banca, una macchina, sono fidanzato con Frida…non ti sembra che sappia                          riconoscere da solo le insidie del mondo?

Gilda               Quattro occhi vedono meglio di due. E poi a me questa…come si chiama?

Lorenzo         E BASTA MAMMA! Ti devi mettere nella testa una volta per tutte che Frida è la                  donna giusta, e che tu lo voglia o no, sarà la madre dei tuoi nipoti!

Gilda               NIPOTI?!? Impossibile.

Lorenzo         Impossibile? E perché impossibile? Ci manca qualcosa, a me e Frida?

 Gilda              Non volevo dire questo…cioè, volevo dire…non che mi dispiaccia…ma                                 questa frase l’hai detta almeno altre sei volte negli ultimi due anni…se si fossero               avverate le tue previsioni a quest’ora avremmo una ventina di orribili                             marmocchi urlanti che corrono per tutta la casa…e chissà quante cose                            distruggerebbero!

Lorenzo         Che c’entra! Le altre non erano giuste…chi per una ragione, chi per un’altra…

                        Frida però…sono già tre mesi che stiamo insieme, e tutto fila alla perfezione. E                  poi ieri sera abbiamo parlato anche di matrimonio…

Gilda               Lo so.

Lorenzo         Anche questo? Sai anche questo? Accidenti, ma cosa sei tu, una specie di                             oracolo vivente? Basta. Vado a prepararmi quel caffè. Si avvia verso la cucina.

Gilda               Ah, Lorenzo…

Lorenzo         Che c’è ancora?

Gilda               Ti volevo dire che tra poco verranno i nostri affittuari a prendere la chiave…

Lorenzo         Affittuari? Ma non dovevano arrivare tra un paio di giorni?

Gilda               Mi ha telefonato l’agenzia poco fa. Arrivano stamani.

Lorenzo         Bene, ma io che c’entro? Non ci pensi sempre tu?

Gilda               Sì, ma mi devo ancora asciugare i capelli, vestire…se dovessero arrivare…la                                   chiave è dentro la scatolina delle chiavi…indica una piccola scatola sul mobile                      basta che tu dica che la porta è quella proprio di fronte alla nostra.

Lorenzo         Ma almeno il tempo di farmi un caffè ce l’avrò?

Gilda               Certo, certo…mi hanno detto all’agenzia che verranno verso le undici e                               mezzo…magari mettiti una camicia e un paio di calzini! esce da destra

Lorenzo         Sicuramente… uno ce l’ho già, e l’altro lo scongelerò direttamente in forno! Via                 in cucina; si sente il rumore del fono con cui Gilda si sciuga la testa provenire da                        destra.                       

Scena III

La francesina.

Lorenzo, Sophie, Gilda.

                        Dopo una decina di secondi suona il campanello; nessuno risponde; suona                               ancora; da fuori Lorenzo: MAMMA! SUONANO! Continua il rumore del fono.

Lorenzo         Entra dalla cucina, e va alla porta di fondo; NON TI SCOMODARE, MAMMA, APRO                IO! Apre ed entra Sophia; bellissima ragazza, fascino ed accento francese; ha un               borsone in mano.

Sophie                        Buongiorno signore…abita qui la signora Gilda Coccò?

Lorenzo         Guardandola estasiato Buongiorno…sì, però si pronuncia Còcco, altrimenti                          sembra di stare in un pollaio…dica…

Sophie                        Sono venuta a prendere la chiave dell’appartamento…

Lorenzo         Ah, dunque lei è la nuova affittuaria! E’ in anticipo…

Sophie                        Se è un problema torno dopo.

Lorenzo         Ma no! Le prendo subito la chiave…va verso il mobile, fruga nella scatolina e tira                 fuori una chiave con un cartellino attaccato Ecco qua…le porge la chiave lo vuole              un caffè? Lo giusto stavo preparando…

Sophie                        No no, l’abbiamo già preso…

Lorenzo         L’abbiamo? Quindi non è sola?

Sophie                        No no, c’è Gabriel…sta parcheggiando l’auto, giù nel vialetto…ci metterà un po’,                 perché c’è un BMW rosso che prende tre posti…mi piacerebbe conoscere il                                   proprietario per dirgliene quattro…

Lorenzo         Ehm, sì, già… e cosa fa qua a Firenze, se non sono indiscreto?

Sophie                        Studio.

Lorenzo         Ah, ecco, studia…bene, io sono Lorenzo, e sono il proprietario dell’appartamento             che prenderete in affitto…e lei?

Sophie                        Io…cosa?

Lorenzo         No, dicevo, come si chiama?

Sophie                        Mon Dieu! Non mi sono neanche presentata…mi scusi, abbiamo dovuto fare                                  tutto di corsa…Gabriel domani mattina rientra al lavoro, quindi siamo venuti                     via da Lione in fretta e furia…mi chiamo Sophie.

Lorenzo         Molto piacere Sophie. Suppongo che lei studi lingue…

Sophie                        Perché?

Lorenzo         Perchè parla molto bene l’italiano.

Sophie                        No, niente lingue…Sto studiando oculistica, ed ho quasi finito di preparare la                      tesi. Però la mia mamma era di Milano, ed è lei che mi ha insegnato…                                               quando ero piccola in casa parlavamo sempre in italiano.

Lorenzo         Ecco spiegato il mistero! E dov’è adesso sua madre?

Sophie                        E’ morta cinque anni fa…

Lorenzo         Oh, mi scusi…non sapevo…non volevo…

Sophie                        Niente, niente…sono già passati cinque anni, ormai…

Lorenzo         Ecco, tenga le chiavi, la porta dell’appartamento è proprio davanti a questa. C’è                 anche un grande balcone da cui si vede mezza Firenze. Se vuole l’accompagno…

Sophie                        Magari dopo, grazie…

Lorenzo         Quando vuole…le farò vedere una delle più belle città d’Italia.

Sophie                        Vedremo…ho molta roba da sistemare…Prende le chiavi ma lei ha un occhio                                   rosso! Che le è successo?

Lorenzo         Non lo so. Ieri sera non l’avevo…non c’ho neanche fatto caso…è pericoloso?

Sophie                        Dipende. Le prude?

Lorenzo         Ora che mi ci fa pensare, un po’ sì…

Sophie                        Non vanno mai sottovalutati questi improvvisi rossori…

Lorenzo         Pensa che possa essere congiuntivite? O qualcosa di peggio?

Sophie                        Non lo so…bisognerebbe vedere meglio…

Lorenzo         Ma lei è oculista, no?

Sophie                        Beh, quasi…

Lorenzo         E non potrebbe dare un’occhiata al mio povero occhio malato?

Sophie                        Mon Dieu! Qui? E come faccio? Non ho niente con me!

Lorenzo         Ma solo un’occhiata…

Sophie                        Va bene, si sieda qua alla luce Indica il divano

Lorenzo         Si siede; Sophie gli apre l’occhio con le due mani e guarda dentro; naturalmente                    si avvicina.  Allora Sophie? Resterò cieco?

Sophie                        Ma no, ma no…continuando a guardare Sembra quasi un’irritazione provocata                   da un agente esterno…per esempio sapone… si è lavato il viso?

Lorenzo         Io? Assolutamente no!

Gilda               Entra da destra con i capelli molto gonfi e un pettine in mano Cosa sta facendo a                 mio figlio?

Sophie                        Spaventata, ritirandosi Ahh!!! Mon Dieu! Che spavento!

Lorenzo         Niente paura, è solo mia madre…

Sophie                        Buongiorno signora…stavo solo guardando l’occhio un po’ arrossato del signor                Lorenzo…

Gilda               Buongiorno. Comunque è inutile che perda tempo, è solo sapone, me lo ha detto               lui poco fa.

Lorenzo         Al pubblico Ecco fatto. Facendo le presentazioni Mamma? Questa è Sophie, la                                    nuova             affittuaria…Sophie? Questa è mia madre, che non perde occasione per                     farmi fare brutte figure…

Gilda               Ma dai, Lorenzo! Quando mai ti ho fatto fare brutte figure?

Sophie                        Ah…la signora Gilda? All’agenzia mi hanno detto che avrei trovato proprio lei…

Gilda               A Sophie Ma non dovevate essere in due? Dov’è suo marito?

Sophie                        Ridendo Marito? Ma no!

Gilda               Ah, non siete sposati? Convivete? Anche voi?

Lorenzo         Perché mamma, chi altri convive?

Sophie                        Temo che ci sia un equivoco: sono qua con mio padre.

Gilda               Meglio!

Sophie                        Meglio? E Perché è meglio?

Gilda               No, dicevo così per dire…è bello avere delle famiglie come inquilini…fa più                         aria…casalinga, ecco!

Lorenzo         E vi tratterrete molto?

Sophie                        Mio padre sicuramente di più, ma io sono venuta solo ad accompagnarlo. Starò                 una settimana, poi devo rientrare per preparare la tesi.

Gilda               Solo una settimana? Che peccato! Lei ha un fidanzato?

Sophie                        No, no…ci penserò quando avrò finito gli studi.

Gilda               Ah, ecco…certo che in una settimana c’è poco tempo anche solamente per                          un’avventuretta…

Lorenzo         Mamma, ma che stai dicendo?

Gilda               Dicevo solo che piange il cuore sapere che una così bella ragazza passa la                          maggior parte del tempo china sui libri, come quel gobbetto di Leopardi…

Sophie                        Ridendo Non tema, signora Gilda, dopo gli esami recupererò…

Gilda               E dov’è suo padre adesso?

Sophie                        Sta parcheggiando l’auto…

Gilda               Se vuole la può mettere accanto al BMW rosso di mio figlio…

Lorenzo         Al pubblico Ho paura che oggi si festeggi la giornata mondiale delle figure di                                   merda.

Sophie                        Trattenendosi a stento dal ridere Allora io vado…

Lorenzo         Aspetti Sophie…oggi dove pranzerete?

Sophie                        Non so, siamo appena arrivati…suppongo che andremo da qualche parte…anche             se a mio padre non piace andare nei ristoranti…sa, lui è un cuoco molto                             ricercato, ed anche di gusti molto difficili…Domani mattina prende servizio                                   come chef all’Hotel del Buon Consiglio…

Gilda               L’Hotel del Buon Consiglio? Accidenti! E’ il posto più raffinato della città!

Sophie                        Sì, il proprietario stesso lo ha mandato a chiamare…lo conobbe lo scorso mese                 durante un meeting…si innamorò subito di una sua ricetta fatta con ingredienti                 poveri…semplici…una vera delizia…

Lorenzo         E allora perché non venite a mangiare qua da noi? Così ci conosceremo meglio…

Gilda               Lorenzo! Ma non hai sentito? Suo padre è incontentabile!

Sophie                        No, no, ha ragione la signora Gilda…andremo a fare un po’ di spesa e                                              cucineremo qualcosa…

Lorenzo         Ma no, ma no… sarete stanchi del viaggio…

Gilda               Appunto Lorenzo, vorranno riposare…

Lorenzo         Mamma! Ma dovranno pur mangiare qualcosa! No, no, insisto: venite a pranzo                  da noi. Spesa la farete quando vi sarete riposati. Noi abbiamo una dispensa                             fornitissima…

Sophie                        Per me va bene, ma dovrò sentire mio padre che ne pensa…va bene se glielo                     chiedo e ve lo torno a dire?

Lorenzo         Benissimo! Vada pure Sophie, ci vediamo dopo…a presto…

Sophie                        Arrivederci. A dopo. Esce dal fondo.

Gilda               LORENZO!

Lorenzo         Che c’è mamma?

Gilda               Ma come che c’è! C’è che in casa manca tutto! La dispensa è quasi vuota…credo                che ci siano rimasti solo un paio di chili di fagioli e sette o otto cipolle…che cosa               gli diamo da mangiare? Le cipolle ripiene di fagioli?

Lorenzo         Potrebbe essere un’idea…

Gilda               LORENZO! Non mi prendere in giro! Nessuno mangia le cipolle ripiene di fagioli!

Lorenzo         Ma dai, mamma, scherzavo! Sei bravissima ad inventare! E poi puoi sempre fare               un salto a comperare qualcosa…

Gilda               Forse non hai capito che questo signore è un cuoco di fama internazionale… ti                  immagini che brutta figura faremo?

Lorenzo         Mamma, vedrai che tutto si risolverà per il meglio…ora mi vado a fare quel                                    famoso caffè.

Gilda               Però bisogna dire che quella Sophie è proprio una bella ragazza…

Lorenzo         Eh sì. Molto, molto carina.

Gilda               Già. Davvero bella. E poi, con quel suo fascino francese…non è ordinaria, come                  quella…come si chiama?

Lorenzo         Mamma! Dove vuoi arrivare?

Gilda               Ma da nessuna parte, Lorenzo! La mia è solo una constatazione. Dicevo che se io              fossi un uomo giovane come te prima di accasarmi definitivamente mi guarderei                        intorno…ci sono così tante opportunità…tante terre inesplorate…

Lorenzo         Ascolta, Magellano, sono almeno dieci anni che mi guardo intorno…

Gilda               Io non mi lascerei certo scappare un bocconcino così gustoso…

Lorenzo         Mamma, sono fidanzato!

Gilda               UFFA! Non cè mica bisogno che lo venga a sapere…quella…come si chiama?

Lorenzo         Ma per favore! Vai piuttosto a finire di asciugarti i capelli che sembri uscita dalla               galleria del vento…

Gilda               Vado, vado…mi piace anche il nome…Sophie…e poi è così facile da ricordare…                   Esce da destra

Scena IV

Guerra!

Lorenzo, Frida, Gilda.

Lorenzo         E ora vediamo se riesco a farmi quel famoso caffè… Esce da sinistra; dopo dieci                   secondi suona il campanello Eccomi, signorina Sophie, arrivo! Apre e si trova                                    davanti Frida. Allora, venite a pranz…Ah, sei tu Frida…

Frida              Aspettavi qualcun’ altro?

Lorenzo         Non aspettavo certamente te…mamma ha detto che non saresti tornata…

Frida              Ah, ti ha detto così? Brutta strega!

Lorenzo         Frida! Stai parlando di mia madre!

Frida              Lo so benissimo di chi sto parlando. E’ per quello che ho detto brutta strega.                                 Non sono ancora rincoglionita del tutto, anche se “quella là” sta tentando di                                   farmici diventare.

Lorenzo         “Quella là” è mia madre, ed ha un nome…ma siete proprio uguali voi due…

Frida              Siamo uguali?!? Prova solo a ripeterlo e vedrai che ti succede.

Lorenzo         Ehi! Calma! Era solo un modo di dire!

Frida              Sono calmissima. Perché mi hai chiamato Sophie? Chi è Sophie?

Lorenzo         E’ un ottico.

Frida              Un ottico?

Lorenzo         Sì, insomma, un oculista.

Frida              Un uomo che si chiama Sophie?

Lorenzo         Non è un uomo, è una donna…

Frida              Ma sei hai detto che è un ottico!

Lorenzo         Gli ottici possono essere anche donne, non lo sapevi? E comunque è un’oculista.

Frida              E perché si chiama Sophie? E’ francese?

Lorenzo         Di padre. La madre era italiana.

Frida              Era? Perché era? Se n’è andata?

Lorenzo         Per sempre.

Frida              E come mai è venuta a Firenze? E’ una turista? E quanti anni ha? E’ qui con suo                 marito?

Lorenzo         Piano, piano! Una domanda alla volta…Frida ma cos’hai? Ti sei svegliata male?

Frida              Mi sono svegliata benissimo. Poi sono venuta a riportarti l’ombrello e il mio                                   umore è improvvisamente cambiato…indovina perché?

Lorenzo         Perché?

Frida              No, dico, ma sei scemo? Vuoi che ti riporti per filo e per segno tutte le cattiverie                che mi ha vomitato addosso quella là?

Lorenzo         No, grazie, di spie in questa casa c’è n’è già una…basta e avanza! Piuttosto parla                piano, che se ti sente sono guai…

Frida              Ah sì? Bene! Ad alta voce EHI VECCHIA STREGA, HAI FINITO DI ASCIUGARTI                      QUEI QUATTRO PELI CHE TI OSTINI A CHIAMARE CAPELLI?

Lorenzo         ZITTA! Zitta per carità…non vorrai far scoppiare la terza guerra mondiale…

Frida              Anche la quarta, se ce n’è bisogno.

Gilda               Rientra da destra con la spazzola in mano Lorenzo, mi stavi chiamando? Vede                      Frida Ah, e così siamo tornate…

Frida              Mi sembrava di avertelo detto.

Gilda               Ma pensa che strano! A me pareva che tu mi avessi detto che avevi da fare…hai                già fatto spesa?

Frida              Certo. Ho messo le borse in macchina, ora le porto a casa e tolgo il disturbo.

Gilda               Te ne vai già? Che peccato…

Lorenzo         Già, che peccato…ma non avevi detto che restavi a pranzo da noi?

Gilda               A pranzo? Impossibile.

Frida              No, guarda, lascia perdere, ho anche della roba surgelata che devo mettere in                   frigo prima possibile…

Gilda               Frida, mi fai un favore?  Non riesco più a trovare una fruit bianca di Lorenzo…                  quando apri il surgelatore, mi daresti un’occhiata se per caso fosse lì?

Lorenzo         MAMMA!

Gilda               E via, stavo scherzando! Insomma, sono convinta che dove si trova un calzino si                può trovare di tutto…o no? Ah, Lorenzo, è tornata poi quella meravigliosa                                 ragazza? Come si chiama…ah sì, Sophie…

Lorenzo         Ancora no, mamma.

Gilda               Ho ancora negli occhi la sua folgorante bellezza…quando l’ho vista lì, contro                                  luce, china su di te, sembrava di essere dentro un quadro di Rembrandt…la                                   stessa             luce senza tempo dei suoi quadri…ah, che tecnica i pittori francesi!

Lorenzo         Mamma, era olandese.

Gilda               Chi?

Lorenzo         Rembrandt. Era olandese.

Gilda               Ma che c’entra! Avrà pur dipinto qualcosa di francese, no? Sentite, vado a finire                di pettinarmi i capelli… Si avvia verso destra

Frida              Piano …spelacchiàti…

Gilda               Come hai detto cara?

Lorenzo         Nulla nulla mamma, stava dicendo a me…

Gilda               Sai, non sento più bene come una volta…me lo disse anche il medico, un mesetto               fa…è stata una frescata…è una cosa che va e viene…un giorno ci sento, uno no…

                        Però cara stai attenta, molto attenta…anche se non sento troppo bene sono                                   molto brava ad intuire…e poi ormai la roba in macchina ti si starà squagliando!                 Ti conviene andare… Esce da destra.

Frida              MA BRUTTA….VEDRAI CHE QUANDO MENO TE LO ASPETTI TE LA FACCIO                                    PAGARE! Lorenzo le chiude la bocca con una mano.

Lorenzo         Stttttt…….zitta, per carità…zitta!

Frida              Perché l’ottico francese era chino su di te?

Lorenzo         Oculista, Frida, oculista…

Frida              PERCHE’ ERA CHINO SU DI TE?

Loreno           Proprio perché è un oculista. Mi stava guardando questo occhio….vedi? E’                          completamente arrossato.

Frida              Guardando No.

Lorenzo         No cosa?

Frida              Non è arrossato.

Lorenzo         Ma come no! Guarda meglio!

Frida              Io non vedo nulla.

Lorenzo         Perché tu non sei un oculista.

Frida              O forse perché non ho il fascino francese, non mi chiamo Sophie e a nessuno è                  mai venuto in mente di farmi un ritratto.

Lorenzo         Ma dai, Frida! Mi sarà passato.

Frida              Attento a te, Lorenzo. Attento a te.

Lorenzo         Ma smettila, dai!

Frida              Hai visto tua madre com’è cattiva? Non perde occasione per darmi addosso!

Lorenzo         Ma non è vero! Sarà una tua impressione…

Gilda               E SMETTILA DI DARLE SEMPRE RAGIONE!

Lorenzo         IO? Ma io non le sto dando ragione!

Frida              Però hai pensato che avesse ragione lei!

Lorenzo         O mamma mia, anche tu leggi nel pensiero? O mamma mia! Uguali!

Scena V

Lo Chef.

Lorenzo, Frida, Gabriel.

Lorenzo         Suona il campanello; Accidenti! Chi può essere?

Frida              E chi vuoi che sia? E’ Sophie, naturalmente! Vai ad aprire, vai…

                        Lorenzo va ad aprire; Entra Gabriel, bell’uomo, sulla cinquantina; anche quando                    parla italiano ha una forte cadenza francese; a discrezione del regista si possono                 inserire anche parole francesi, qua e là, purchè non alterino il senso della frase.

Gabriel           Excusez-moi…permission?

Lorenzo         Buongiorno, venga, venga, si accomodi…

Gabriel           Bonjour. Je suis Gabrièl…sono Gabriel, il nuovo inquilino…

Frida              A Lorenzo L’ottico? Ma non era una donna?

Lorenzo         No, no…è il padre…Gabriel? Molto piacere, io sono Lorenzo…

Gabriel           Ah, il figlio di Gilda? Mia figlia Sophie mi ha parlato tanto di lei…

Lorenzo         Venga, si accomodi…vuole bere qualcosa?

Gabriel           No, no, sono venuto solo a dirle che io e mia figlia accettiamo volentieri l’invito a               pranzo, e che la ringrazio tanto della cortesia…

Lorenzo         Ma si figuri! Dovere! Permetta che le presenti Frida, la mia fidanzata.

Gabriel           Baciandole la mano Enchanteur, Fridà! Anche lei resterà a pranzo qua con noi,                  oggi?

Lorenzo         Ma certo che sì! Non è vero Frida?

Frida              Mah…veramente non se se…non vorrei disturbare.

Lorenzo         Frida! Disturbare? Ma che stai dicendo?

Gabriel           Signor Lorenzo, sono venuto a dirle che accetto ad una condizione:                                      voglio cucinare io per voi!

Frida              A Lorenzo Lui? Ma è un cuoco?

Lorenzo         A Frida Certo! Uno dei migliori di Francia, a quanto dicono! A Gabriel Mia                            madre ne sarà felicissima…così potrà rubarle qualche segreto in cucina…

Gabriel           Questo non si può fare. Quando cucino non voglio nessuno intorno.

Lorenzo         Sì, certo, certo…non si preoccupi Gabriel, non la disturberà nessuno.

Gabriel           Però insisto che resti anche la signorina Fridà…più siamo a tavola e più mi                                     esalto nel preparare le mie ricette!

Frida              Va bene, vedrò di rimanere…

Gabriel           Voilà! Io vado ad indossare il camice ed il cappello…porterò anche i miei famosi                coltelli…immagino che avrete una dispensa ben fornita…

Lorenzo         Fornitissima.

Antonio          Bene, torno tra poco…au revoir! Esce dal fondo

Frida              Porta anche i suoi famosi coltelli? Santo cielo, è arrivato Cracco!

Lorenzo         Bene, siamo definitivamente nei guai.

Frida              Siamo nei guai perché porta i coltelli?

Lorenzo         No. Siamo nei guai perché la dispensa è praticamente vuota.

Frida              Oh Gesù! E ora come si fa?

Lorenzo         Tornerà da un momento all’altro…non facciamo tempo a fare spesa…

Frida              LORENZO! Io l’ho appena fatta la spesa! E’ giù in macchina…Usiamo la mia!

Lorenzo         Giusto! Brava! La bacia Che cosa hai preso?

Frida              Di tutto; scampi, gamberetti, crema di tartufo, un po’ di carne, molte verdure…

Lorenzo         Accidenti! Chissà che squisitezze ci preparerà, con tutto questo ben di Dio!                                     Andiamola a prendere e sistemiamola in cucina prima che torni! Svelta!                              Lasciamo la porta socchiusa, faremo prima! Escono dal fondo.

Scena VI

La dispensa.

Gilda, Sophie, Lorenzo, Frida.

Gilda               Rientra da destra, con i capelli finalmente a posto Lorenzo? Sei in cucina,                               Lorenzo? Esce da sinistra, chiamando Lorenzo? Rientra sulla scena Deve aver                      accompagnato a casa quella là…ma quanto tempo ci passa insieme? Mah! Però,                 se è vero che chiodo scaccia chiodo…e quella Sophie sembra essere arrivata                          proprio al momento giusto…e poi il fascino francese…ne vedremo delle belle!                    Frida, preparati a sloggiare dal cuore di Lorenzo…

Sophie                        Entrando dal fondo Permesso? Mi scusi signora Gilda…la porta era aperta…

Gilda               Vieni, cara, vieni…accomodati…stavo giusto pensando a te.

Sophie                        Sono venuta a dirle che mio padre si sta vestendo, e che tra poco sarà qua. Mi ha             mandato a chiedere se avete le piastre a induzione o a gas…

Gilda               A gas…

Sophie                        Eh. lo sospettava…noi in Francia abbiamo tutti le piaste ad induzione…

Gilda               Io non so neppure come sono fatte…ma perché suo padre si sta vestendo?

Sophie                        Si, insomma, sta indossando la casacca da lavoro…poi affilerà i suoi famosi                                     coltelli et voilà!

Gilda               Accidenti! Ha dei coltelli famosi?

Sophie                        Certo. Mio padre e i suoi coltelli sono una leggenda, in Francia.

Gilda               Non capisco…ma perché li affila?

Sophie                        Ma come, lei non lo sa? Mio padre ha accettato l’invito a pranzo, purchè possa                   cucinare lui…e le assicuro che è bravissimo…però ha questa piccola                                                mania…quando cucina deve essere vestito completamente da chef, cappello                                   compreso. E usa solo i suoi coltelli.

Gilda               E vorrebbe cucinare nella mia cucina? Impossibile.

Sophie                        Impossibile? Perché impossibile?

Gilda               Impossibile? Ho detto impossibile? Mi scusi, volevo dire “possibile”…stavo                          dicendo, possibile che questa fortuna sia capitata proprio a noi?

Sophie                        Guardi, signora Gilda, si fidi: quando avrà assaggiato la cucina di mio padre,                                   vorrà andare tutti i giorni a mangiare nel suo ristorante…

Gilda               Santa pazienza, spero di no! Mi costerà un occhio della testa!

Sophie                        E poi le assicuro che è bravissimo a creare i piatti più raffinati dal nulla…

Gilda               Dal nulla? Al pubblico Allora forse si mangia…

Sophie                        Come dice, signora Gilda?

Gilda               No, niente, niente…

Sophie                        Allora io vado a finire di mettere a posto le ultime cose…ci vediamo tra poco…                   devo chiudere la porta?

Gilda               Non importa, probabilmente dovrò uscire…Sophie esce dal fondo Ecco fatto…

                        e ora? Che si fa ora? Passeggia a lungo per la stanza, pensierosa  Via,                                      Gilda, non c’è alternativa, devi andare a fare un po’ di spesa…vai a                                      prendere il portafoglio, e sbrigati…ce la dovresti fare in una mezz’ora…. Esce da             destra.

Lorenzo         Rientra con una borsa piena di roba, seguito da Frida, anch’essa con una borsa                      colma Andiamo, presto…in cinque minuti sistemiamo la roba…vanno in cucina, a               sinistra.

                         Gilda rientra da destra con la borsetta e subito esce dal fondo sbacchiando la                                    porta.

Lorenzo         Rientra dalla cucina seguito da Frida Cos’è stato questo colpo? Senti Frida,                           facciamo così… tu vai a sistemare la spesa, io resto qua, e se arriva quel Gabriel                lo intrattengo…

Frida              Ma la roba dove la metto? Io non la conosco la tua cucina!

Lorenzo         Mettila dove capita, tanto la cucina non la conosce neanche lui! Sbrigati!

Frida              Bene…esce da sinistra; Lorenzo passeggia un po’; suona il campanello.

Scena VII

I Coltelli.

Lorenzo, Gabriel, Frida.

Lorenzo         Eccolo. Forza Lorenzo…Arrivo! Apre la porta, ed entra Gabriel, completamente                    vestito da chef, con la valigetta dei coltelli.

Gabriel           Oh, signor Lorenzo…ha visto come sono stato veloce? Ho affilato anche i miei                    famosi coltelli! Sono fabbricati a Tolosa…i migliori al mondo…

Lorenzo         Ma che bravo! Senta, perché non si siede un po’ qui con me e mi racconta                          qualcosa della sua vita? Deve essere meravigliosa, sempre in giro a cucinare…

Gabriel           Ma, veramente sto tutto il giorno rinchiuso in piccole cucine…le confesso che                     serve davvero tanta passione per accontentare le assurde richieste dei clienti…

Lorenzo         Davvero? Pensavo che fosse un lavoro romantico…

Gabriel           Tutti lo pensano. In realtà è noioso e ripetitivo, e ci vuole un grande spirito di                    sacrificio. Si figuri che io ho cominciato trent’anni fa…ho cominciato come                          cameriere in un bar di Parigi, e poi in una piccola trattoria di Lione…

Lorenzo         Ah sì? E come è diventato chef?

Gabriel           E’ stato un caso: il cuoco di quella trattoria si ammalò, ed il padrone mi chiese se              avessi voluto provare a sostituirlo: da allora non ho più smesso.

Lorenzo         Sa che anche a mia madre piace molto cucinare? E devo dire che è anche                            brava…anche se è un po’ alla vecchia maniera…non cucina mai niente di nuovo.

Gabriel           A proposito, dov’è? Mi piacerebbe incontrarla. Non l’ho ancora vista.

Lorenzo         Deve essere di là che finisce di asciugarsi i capelli…se aspetta qua la vado a                                    chiamare.

Gabriel           No, no, la vedrò dopo…ora se mi può accompagnare in cucina, perché sono                                   proprio curioso di vedere gli ingredienti…sa, per me cucinare è come dipingere                un quadro: si tratta di trovare l’ispirazione per mescolare i colori più       diversi.

Lorenzo         Proprio una vita da artista, allora…

Gabriel           Eh già…e poi Aramìs sta sicuramente fremendo, e Athos non vede l’ora di                           cominciare…per non parlare di Porthos e D’Artagnan…

Lorenzo         EH? DEVONO VENIRE ANCHE I QUATTRO MOSCHETTIERI?

Gabriel           Ma no! Ma quali moschettieri! Apre la valigetta dei coltelli e li mostra a Lorenzo                   Vede?  Sono i miei famosi coltelli!

Lorenzo         Cosa? Ha battezzato i suoi coltelli?

Gabriel           Ma certo! Tutti i cuochi di Francia lo fanno! In cucina siamo sempre soli, e si                                  deve pur parlare con qualcuno, no? E quindi, vede? Quello è D’Artagnan, poi c’è                Porthos, Athos e Aramis…

Lorenzo         E quello col manico rosso?

Gabriel           Rischelieu.

Lorenzo         Dovevo immaginarlo…indicando e la mannaia?

Gabriel           Ma Robespierre, naturalmente! Mimando con la mano ZAC!

Lorenzo         Naturalmente! Frida rientra da sinistra Ah, eccoti qua… tutto a posto?

Frida              Spero di sì. Salve, signor Gabriel…

Lorenzo         Venga signor Gabriel, venga…le faccio vedere la cucina…così potremo parlare un              po’ …tu cara aspetti la mamma qui?

Frida              Certamente. Non vedo l’ora di vederla.

                        Lorenzo esce da sinistra seguito da Gabriel. Dopo pochi secondi suona il                                   campanello.

Scena VIII

L’incontro.

Frida, Sophie

Frida              Va ad aprire, e si trova davanti Sophie.  Buongiorno…

Sophie                        Buongiorno! Lei deve essere Frida…mio padre ha detto che l’ha incontrata,                                   poco fa…è la fidanzata del signor Lorenzo?

Frida              Proprio io. E lei immagino sia Sophie, la nuova affittuaria…l’oculista.

Sophie                        Sorridendo Sì, sì, proprio io…l’oculista…ma quella deliziosa signora Gilda dov’è?

Frida              Suppongo che “la deliziosa signora Gilda” sia ad asciugarsi i capelli…le serviva                   qualcosa?

Sophie                        Prima mi ha detto Lorenzo che si gode una vista magnifica dal terrazzo del                                     nostro appartamento…pensi che mi voleva accompagnare!

Frida              Ah, la voleva accompagnare sul terrazzo? Interessante…

Sophie                        Sì, ha tanto insistito, poverino, ma io dovevo mettere a posto tutta la roba…ho                   provato ad andare sul balcone, ma la porta a vetri è chiusa a chiave, e la                             chiave non è nella toppa…forse la signora Gilda sa dov’è…è così tanto gentile…

Frida              Già, proprio tanto gentile…tutta la famiglia è così tanto gentile…

Sophie                        Oh sì, anche Lorenzo si vede che è proprio una pasta d’uomo…

Frida              Sì. Una sfogliatella.

Sophie                        Quel rossore all’occhio gli è poi passato? Ma pensi, appena ha saputo che sono                  oculista, per fare amicizia e mettermi a mio agio ha voluto che gli guardassi                                    l’occhio…eppure lo sapeva che era solo un po’ di sapone! Non è stato carino?

Frida              Carinissimo. Mi parli dei famosi coltelli di suo padre…tagliano bene?

Sophie                        Certo! I migliori che ci sono sul mercato…ma perché me lo chiede?

Frida              Così, per curiosità…e non avrebbe mica una mannaia?

Sophie                        Ma certo! Robespierre!

Frida              Ah…e mi dica, taglia bene?

Sophie                        E’ affilata come una ghigliottina! Ma perché me lo chiede?

Frida              Perché forse tra poco mi servirà per tagliare una certa cosa…

Sophie                        E’ inutile. Papà è gelosissimo, non li presta a nessuno.

Frida              Che peccato…va beh, vorrà dire che mi arrangerò.

Sophie                        E Lorenzo ora dov’è?

Frida              In cucina che parla con suo padre.

Sophie                        Vanno molto d’accordo, sa? L’ho visto poco fa.

Frida              Oh sì, Lorenzo è così. Va d’accordo proprio con tutti. Se sono donne poi…

Sophie                        Ma lo sa che è proprio vero? Tra noi c’è stata subito sintonia…che bello!

Frida              Tra sé Quando mi capiterà tra le mani sarà un po’ meno bello…

Sophie                        Che diceva, signorina Frida?

Frida              Nulla nulla…stavo pensando a quanto è bravo Lorenzo…

Sophie                        Che bel carattere! E anche Gilda…che donna splendida e gentile!

Frida              Proprio gentile.

Sophie                        Perché, non è forse vero?

Frida              Ma certo! Gentilissima!

Scena IX

Gelosia!

Frida, Sophie, Lorenzo, Gabriel.

Lorenzo         Entra da sinistra, e vede solo Sophie, Frida è dall’altra parte della stanza Ecco                         qua…oh, è già tornata, signorina Sophie?

Sophie                        Sono arrivata ora…che piacere rivederla Lorenzo!

Lorenzo         Anche per me….

Sophie                        E l’occhio come va?

Lorenzo         Meglio…ormai il bruciore è passato quasi del tutto…non è più rosso.

Frida              Ma potrebbe diventare nero!

Lorenzo         Frida? Non ti avevo vista…

Frida              Insinuante Forse hai bisogno di un oculista.

Sophie                        E papà? Che sta facendo, in cucina?

Lorenzo         Che persona formidabile! Ha detto che prima di ogni cosa deve prendere visione              di tutto ciò che ha a disposizione; ha guardato il frigorifero, acceso il forno, ha                       guardato perfino la lavastoviglie…gli è piaciuto tantissimo il tritatutto…ha                          detto che è un modello vecchio, ma che così non ne fanno più.

Sophie                        Eh sì, papà è molto meticoloso…

Lorenzo         Poi ha passato in rassegna i taglieri, le pentole e le padelle; dopo è toccato alle                   posate, e infine ai cucchiai. I coltelli li ha guardati a malapena, tanto ha i suoi…

Frida              Oh sì! C’è anche Robespierre, la mannaia! Lo sapevi?

Lorenzo         Certamente, me li ha presentati tutti, uno a uno…ma tu come lo sai?

Frida              Me lo ha detto la signorina Sophie.

Lorenzo         Figurati che ha esaminato anche i tre colini!

Frida              Ma è un cuoco o un generale d’armata?

Sophie                        Ammetto che per certi versi è un po’ maniaco, ma quando mangerete quello che               ha cucinato lui non vorrete assaggiare nient’altro.

Lorenzo         Ha acceso anche il gas, e con uno speciale termometro che si è portato dietro ha               rilevato la temperatura esatta a cui può arrivare la fiamma…ha detto che non c’è              abituato, perché in Francia usa le piastre a induzione: quindi molto                                          probabilmente farà qualcosa usando il forno.

Frida              Ma le pietanze le vende direttamente in gioielleria?

Lorenzo         Poi ha aperto tutti gli sportelli della dispensa, e ha disposto sul tavolo un mare                  di roba: zucchine, cavolo, insalata, ravanelli, fagioli, aglio, patate, cipolle; dopo                        ha guardato nel surgelatore e ha tirato fuori gamberetti, scampi e seppie;                               insomma, sembrava di essere al supermercato. Ha brontolato un po’ quando ha                        visto che molta è roba congelata; ma ha detto che la scelta è varia, e che ci                                  preparerà un            pranzo come non abbiamo mai mangiato in vita nostra.

Frida              E quindi? Che ci preparerà?

Sophie                        Se conosco papà non lo sapremo fin che non andremo in tavola…

Lorenzo         Infatti. A un certo punto mi ha buttato letteralmente fuori di cucina; mentre                                   stavo uscendo mi sono accorto che stava guardando tutto quel ben di Dio senza               però toccare niente; era pensieroso, ed indicava ora l’uno, ora l’altro                                             ingrediente. Sembrava quasi che ci parlasse…

Frida              Parlava con i ravanelli?

Sophie                        Oh, sì, lui ci parla! Una volta lo trovai davanti a un mazzo di cipolle che gli stava                 raccontando la partita che aveva appena vista in televisione…

Lorenzo         Anche ora era come trasfigurato…come se fosse un abitante di un altro mondo…

Sophie                        Per papà cucinare è come dipingere, o comporre musica: deve venire                                  l’ispirazione a rapirti e farti immortalare un’opera d’arte nel piatto.

Gabriel           Entra da sinistra reggendo il calzino rosso mezzo sbruciacchiato Scusate,                               volevo avvertire chiunque avesse messo questo oggetto non identificato nel                                  forno che forse è cotto un po’ troppo…

Frida              O mamma mia il calzino!

Gabriel           Calzino? Credevo fosse una presina per le pentole.

Lorenzo         Mi scusi, signor Gabriel, è stata colpa mia…

Gabriel           Mon dieu! Ma perché ha messo un calzino in forno?

Lorenzo         Per scongelarlo…

Sophie                        Scongelarlo?

Frida              Sì. Ha passato un’intera notte nel surgelatore, il meschino…

Gabriel           In Italia tenete i calzini nel surgelatore?

Lorenzo         No, no, c’è finito per sbaglio…

Gabriel           Ah, meno male…credevo fosse un’altra trovata di quei fanatici che praticano la                  cucina molecolare…

Lorenzo         No, gliel’ho detto, lo volevo solo scongelare…

Gabriel           Ok, ok, non perdiamo altro tempo: ho finalmente individuati gli ingredienti, ed                   ho già iniziato a prepararli: Porthos ha fatto un lavoro stupendo…dicendo questo              si infila involontariamente il calzino in tasca, ma nessuno se ne accorge, perché                   tutti sono distratti dalle parole di Gabriel.

Frida              Chi è Porthos?

Sophie                        Il suo coltello da verdure.

Frida              Ah, ecco.

Gabriel           Tra due minuti li metto in forno. Sei minuti e trentasei secondi di cottura et                                    voilà! Fin. Esce da sinistra

Lorenzo         Cioè…fatemi capire…tra dieci minuti si mangia?!?

Frida              Così presto? Sono le dodici e trenta!

Sophie                        In Francia siamo abituati a pranzare a mezzogiorno…per noi è già tardi…

Lorenzo         Va bene, va bene…ma la mamma? Dov’è la mamma?

Scena X

La prelibatezza.

Frida, Sophie, Lorenzo, Gilda

Gilda               Entrando dal fondo, con due buste colme di spesa Ah, ma voi siete                                           tutti qua?

Lorenzo         Mamma! Dove sei stata? Credevamo tu fossi in camera ad asciugarti i capelli!

Gilda               Sono andata a fare un po’ di spesa…non c’era molto, in cucina…tutto bene                          signorina Sophie?

Sophie                        Tutto bene, signora Gilda…

Lorenzo         Sei arrivata tardi, mamma.

Gilda               Tardi? Che vuol dire tardi?

Frida              Vuol dire che ormai è tutto risolto.

Gilda               Tutto risolto cosa?

Lorenzo         Abbiamo portato la spesa che aveva fatto Frida in cucina…naturalmente resta a                pranzo da noi.

Gilda               A pranzo da noi? Impossibile!

Lorenzo         Perché impossibile?

Gilda               Perché abbiamo solo un tavolo da sei. Non ci entriamo in cinque.

Lorenzo         Ma che stai dicendo? Se è da sei! Avanza anche un posto!

Gilda               Che c’entra! Ci vuole anche lo spazio per posare le pietanze…un tavolo da sei è                 perfetto per quattro persone.

Frida              Piano Va bene, Lorenzo, io me ne vado.

Lorenzo         Frida, tu resti qui. Mamma, per favore, smettila!

Gilda               Bene, la smetterò, anche se non ho ben capito che cosa…porto la spesa in cucina.

Sophie                        Mi dispiace, signora Gilda, ma non può entrare in cucina.

Gilda               Non posso…cosa?

Lorenzo         Entrare in cucina, mamma. C’è il padre di Sophie che sta cucinando.

Gilda               Di già? E’ già arrivato? E adesso la spesa dove la metto? C’è un sacco di roba che              va in frigorifero!

Lorenzo         Non preoccuparti, tra sei o sette minuti si mangia.

Gilda               Cosa? Sei minuti? Ma dobbiamo ancora apparecchiare!

Sophie                        Vi do una mano io, se volete…mangiamo qui?

Lorenzo         Certo, il tavolo è quello…

                        Tutta la prossima conversazione si svolge mentre tutti e tre apparecchiano la                                    tavola.

Frida              Dov’è la tovaglia?

Gilda               E dove vuoi che sia? Nel cassetto a sinistra!

Lorenzo         Mamma!

Gilda               Che c’è?

Lorenzo         L’hai detto come se fosse una regola di mondo che la tovaglia deve essere nel                   cassetto a sinistra!

Gilda               Infatti lo è. Esattamente come il bagno è sempre “in fondo a destra”.

Sophie                        Ma lo sa signora che è proprio vero? Anch’io la tovaglia la tengo nel cassetto di                 sinistra!

Frida              Suppongo che le posate siano nel cassetto di destra…

Gilda               Brava! Ma sai che sei perspicace? Finisce che troverai anche i bicchieri!

Lorenzo         Non la ascoltare, Frida…

Frida              Non ci penso neanche…

Sophie                        Avete i tovaglioli?

Gilda               Certo che abbiamo i tovaglioli! Non siamo mica selvaggi!

Sophie                        Volevo dire se avete tovaglioli di stoffa…ormai noi in Francia siamo abituati ad                  adoperare quelli di carta…

Lorenzo         Eh no. Questa è una casa all’antica, vero mamma? Noi i tovaglioli li mettiamo di                  stoffa, così tutte le volte li dobbiamo lavare…

Frida              Va beh, Lorenzo, tua madre avrà le buone ragioni…

Gilda               Frida, se in futuro evitassi di difendere le mie scelte, peraltro supportate da una                motivazione assolutamente ecologica, te ne sarei immensamente grata.

Sophie                        Motivazione ecologica?

Gilda               Certo cara. Sai quanti alberi servono a fare un tovagliolo di carta?

Lorenzo         E dai, mamma! Tu e i tuoi sondaggi!

Gilda               Questo non è un sondaggio, è la realtà…

Frida              Bene, e invece per lavare tutti i giorni quei dannati tovaglioli quanto detersivo                   occorre? Eh? E quanta acqua? Quanta corrente per mandare la lavatrice?

Lorenzo         Su Frida, calmati…

Frida              NON MI CALMO, NO! ORA MI SONO ROTTA LE SCATOLE! L’ECOLOGISTA! NON                  SEI CONTENTO LORENZO? HAI UNA MADRE GREEN!

Gilda               Se non ti va bene come gestisco la mia casa quella è la porta, carina.

Frida              MA CERTO CHE ME NE VADO! FIGURATI SE RESTO QUI A SENTIRE I TUOI                          DISCORSI STRAMPALATI E SENZA SENSO!

Lorenzo         Tu non vai da nessuna parte…ma ci pensate a che figura meschina stiamo                          facendo davanti a Sophie?

Sophie                        Se volete io vado via…

Gilda               Figuriamoci, signorina Sofia…come se fosse lei quella di troppo…

Frida              LORENZO! MA LA SENTI TUA MADRE?

Lorenzo         Sono trent’anni che la sento…credi sia facile per me trovarmi in mezzo a un tiro                incrociato? Sono così imbarazzato…

Frida              TU SEI IN MEZZO A UN TIRO INCROCIATO? TUA MADRE NON FA ALTRO CHE                    INSULTARMI E TU SEI IMBARAZZATO? SAI CHE TI DICO?

Lorenzo         Non lo dire…

Frida              SAI CHE TI DICO?

Lorenzo         Ti prego, non lo dire…

Frida              E INVECE TE LO DICO! SEI UN COGL…

Gabriel           Entra da sinistra, con un vassoio fumante in mano; Gilda quando lo vede e sente la                voce resta impietrita Ecco qua, signore e signori… la mia specialità di stasera!                 LES OIGNONS FARCIES AUX HARICOTS!

Frida              Che ha detto?

Sophie                        CIPOLLE RIPIENE DI FAGIOLI!

Gilda               Oh mamma mia! Sviene

Fine Primo Atto

Secondo Atto

Scena I

La sguattera.

Lorenzo, Frida

                        All’aprirsi del sipario sul palco c’è solo Lorenzo seduto al tavolo che sta                                    leggendo il giornale; sul tavolo c’è solo la tovaglia usata per il pranzo, un                                 bicchiere mezzo pieno e una bottiglia di vino accanto. La radio è accesa a volume                       molto basso, e sta divulgando musica classica; dopo tre o quattro minuti entra                  Frida da sinistra, con un grembiule da massaia.

Frida              Ecco fatto. Ho caricato la lavastoviglie. Però non so come si accende…ho                             provato a spingere l’interruttore dove c’è scritto “on”, ma non parte nulla.

Lorenzo         Tira giù il giornale Adesso ci vado io. Bisogna accendere il generale che è sulla                   parete, dietro la porta. Ricomincia a leggere.

Frida              Ah, ecco perché non partiva…Allora? Vai o non vai? Mentre parla toglie la                           tovaglia. la ripiega e la mette nel cassetto; toglie anche il bicchiere e la bottiglia, e                  li mette sul mobile

Lorenzo         Un attimo, voglio finire di leggere questo articolo.

Frida              Credo che anche tra tre minuti su quel giornale ci siano scritte esattamente le                    stesse cose. Lo puoi leggere anche dopo.

Lorenzo         Su, dai Frida, un attimino…

Frida              Un attimino. Sempre così. Un attimino. Voi uomini vivete di attimini. Sai che c’è?                 Togliendosi il grembiule e gettandolo sul divanetto Sono stufa!

Lorenzo         Frida! Che vuol dire sono stufa?

Frida              Vuol dire che se è questa la vita che mi si prospetta “dopo”, ne faccio volentieri a              meno.           

Lorenzo         Ma che c’entra! E’ solo perché si è sentita male mamma…

Frida              Già. Però non hai alzato un dito per aiutarmi, dopo pranzo. Ho sparecchiato,                                  spazzato in terra, sistemata la cucina e messo la roba nella lavastoviglie…ed ero                ospite, figurati!

Lorenzo         Credevo ti facesse piacere dare una mano…

Frida              Dare una mano?  Dare una mano?!!? Ma se ho fatto tutto io!

Lorenzo         E dai, Frida…lo sai, io non sono pratico…

Frida              Bella scusa! Io invece tutte le sere per addormentarmi leggo il libretto di                            istruzioni della tua lavastoviglie! Dì piuttosto che eri impegnato a fare il                              cascamorto con quella francese oculista!

Lorenzo         Io?!? Ma se ho parlato quasi sempre con suo padre!

Frida              Già, per arrivare alla figlia!

Lorenzo         E va beh…se la metti su questo tono…

Frida              Almeno sei stato di là in camera a vedere come sta tua madre?

Lorenzo         Certo…ora sta dormendo…ma non è serena.

Frida              Tua madre non  è mai serena. E’ disturbata mentalmente.

Lorenzo         Ma no, Frida! Volevo dire che è agitata…continua a girarsi nel sonno…balbetta                  anche qualche parola, ma non sono riuscito a distinguere nulla di quello che                                 dice… 

Frida              Sarà la fame. Non ha mangiato nulla, e sono già le tre passate.

Lorenzo         Sì, forse è per quello…certo che quando Gabriel è uscito di cucina con quel                                    vassoio fumante è stato un momento storico. Ha annunciato in francese:                             “Ecco qua! Cipolle ripiene di fagioli!” esattamente come se avesse detto “                                    Grigliata di scampi e gamberoni alla crema di tartufo”! Ma hai capito? Ride Oh                     mamma muoio!

Frida              Però erano davvero buone…

Lorenzo         Non è questo il punto…è stato il contesto…tu non lo sai, ma io lo avevo                                predetto che ci avrebbe potuto fare le cipolle ripiene di fagioli! In casa c’era solo              quello…ma poi abbiamo portato la spesa, ed allora ho pensato che avrebbe                               cucinato chissà che cosa…e invece… Ride ancora

Frida              Va bene, va bene…che ore sono?

Lorenzo         Guarda l’orologio Le tre e mezza, perché? Devi andare via?

Frida              Sì, devo andare in un posto…stasera vieni da me?

Lorenzo         Ma si capisce che vengo da te! Dove vuoi che vada?

Frida              Mah… forse non è il caso di lasciare tua madre sola.

Lorenzo         Già, non ci avevo pensato…

Frida              Senti, facciamo così: ti telefono verso le sette. Vorrà dire che alle brutte vengo io               qui da te…spero di trovarti in casa…

Lorenzo         In casa? Perché, dove dovrei andare?

Frida              Magari hai un appuntamento…

Lorenzo         Frida, ma che stai dicendo?

Frida              O magari ti prende la voglia di andare sul terrazzo…

Lorenzo         Terrazzo? Che terrazzo? Qui non c’è nessun terrazzo! Ma si può sapere che ti                    prende? E’ tutto il giorno che sei strana…

Frida              Nulla, nulla…ma sei sicuro che qui non ci sia nessun terrazzo?

Lorenzo         Frida! Lo saprò? Sono trent’anni che abito in questo appartamento!

Frida              Però è un peccato…io se avessi due appartamenti e uno avesse un bel terrazzo                 grande con una bella vista su Firenze sceglierei quello…

Lorenzo         Ah, dici l’appartamento di fronte? Io ci sarei voluto andare…ma la mamma non                 ha mai voluto…dice che lei è nata qui e morirà qui…ma poi non avevamo deciso                     di andarci ad abitare noi, una volta sposati?

Frida              Già. Una volta sposati. Però c’è un problema.

Lorenzo         Problema? Che tipo di problema?

Frida              Un problema geografico, legato alle distanze.

Lorenzo         Ma no, quale problema! Da qui, se prendi via dell’Officina e attraversi piazza                      Poggioraso, in venti minuti arrivi al lavoro…non è più lontano che da casa tua.

Frida              Non è il lavoro che è troppo lontano, è tua madre che è troppo vicina.

Lorenzo         Ah, per questo? Stai tranquilla, gli appartamenti non sono comunicanti…c’è un                  intero pianerottolo tra noi e lei. E poi chiuderemo la porta a chiave!

Frida              Allora io vado…ma quella Sophie è poi andata a fare un giro a Firenze?

Lorenzo         Credo di sì…

Frida              Senti, ho visto dalla finestra di cucina che ha ricominciato a piovere, posso                         riprendere l’ombrello?

Lorenzo         Ma certo!

Frida              Non dimenticarti la lavastoviglie…

Lorenzo         Non ti preoccupare. Vado subito. Poi sistemo io.

Frida              Ciao.

Lorenzo         Ciao. Si baciano, quindi Frida esce, e Lorenzo soffia, si siede e ricomincia a leggere                  il giornale.

Scena II

Piove forte…

Lorenzo, Gabriel

Lorenzo         Dopo un minuto suona il campanello; Arrivo! Apre ed entra Gabriel Salve, signor                  Gabriel…credevo che sareste andati a visitare un po’ la città… Spegne la radio

Gabriel           No, no…mi sono addormentato sul divano…poi mi ha telefonato il padrone del                  ristorante…dice che se voglio, posso andare a vedere il posto di lavoro…sì,                                    insomma, il ristorante. Parbleu! Dormivo così bene…se mi capita tra le mani                      quello che ha inventato i cellulari! Sono venuto a sentire come sta sua madre.

Lorenzo         Mah, a dir la verità non lo so bene neppure io…ora sta riposando.

Gabriel           E non si è capito perché è svenuta?

Lorenzo         Secondo me è stato un calo di pressione. Succede, in questo periodo dell’anno,                  col cambio di stagione…a dir la verità mamma non ne ha mai sofferto, ma c’è               sempre una prima volta.

Gabriel           Per un attimo ho temuto che la colpa fosse delle mie oignons farcies aux                             haricots…

Lorenzo         Ma no! A proposito, erano davvero buone…e mamma le potrà gustare non                                    appena si sarà ripresa completamente…le abbiamo messo via un piatto con due                meravigliose cipolle ripiene di fagioli…

Gabriel           Mi raccomando, però, mettete il forno a 120 gradi e scaldatele per undici minuti               e undici secondi esatti…solo così sprigioneranno tutta la loro fragranza…

Lorenzo         Va bene, faremo così…allora buona passeggiata…a proposito, ma lei lo sa dov’è il             ristorante del Buon Consiglio?

Gabriel           No, ma queste diavolerie tira fuori il cellulare per fortuna hanno il                                        navigatore…ho visto che a piedi ci sono solamente venti minuti di strada…farò                  una passeggiata.

Lorenzo         E Sophie verrà con lei?

Gabriel           No no, anche lei si era addormentata, ma ora sta sistemando le ultime cose… ah,               mi scusi, non avrebbe mica un ombrello da prestarmi? Fuori sta piovendo a                            dirotto…e io sinceramente non ho pensato a portarlo…

Lorenzo         Ho paura di no. Li perdo continuamente, e l’unico ombrello rimasto lo deve aver              preso Frida…mi dispiace.

Gabriel           E’ lo stesso…vorrà dire che passerò sotto i tetti…allora, a presto. Esce dal fondo                 ma la porta resta socchiusa.

Scena II

I mancamenti.

Sophie, Gilda, Lorenzo.

Lorenzo         Bene…andiamo ad accendere quella benedetta lavastoviglie…finirò di leggere il                 giornale in cucina. esce da sinistra.

Sophie                        Dopo pochi attimi entra dal fondo con un portafoglio in mano Permesso? Papà?                   Papà? Vous avez oublié votre portefeuille ...Papà? Signor Lorenzo? Signor Lorenzo?                  La porta era socchiusa…

Gilda               Entra da destra, con la vestaglia, si nota che si è alzata ora dal letto Oh, salve!

Sophie                        Salve signora Gilda…che bello vederla già in piedi! Come sta?

Gilda               Magnificamente…ma chi sei, cara?

Sophie                        Chi…chi sono? Ma sono Sophie, la nuova affittuaria, ricorda?

Gilda               Sophie? Affittuaria? E perché hai un portafoglio in mano? Devi darmi dei soldi?

Sophie                        No, no…mon Dieu! Ma davvero non si ricorda?

Gilda               Cosa dovrei ricordare, cara?

Sophie                        Il suo appartamento! Quello qui di fronte !

Gilda               Cos’è successo al mio appartamento? Ha preso fuoco?

Sophie                        No, no…l’abbiamo preso in affitto io e mio padre…

Gilda               Suo padre? GABRIEL! Sì, il cuoco…quello delle cipolle ripiene di fagioli…o                           mamma mia mi sento male… sta per cadere, ma la sorregge Sophie

Sophie                        Mon Dieu! Signora Gilda! Signora Gilda!

Gilda               Eccomi, eccomi…solo un mancamento…ricordo tutto benissimo…Gabriel, il                                     vassoio che teneva in mano…ma dopo? Cos’è successo dopo?

Sophie                        E’ svenuta, signora Gilda…

Gilda               Sono svenuta?

Sophie                        Eh sì. L’hanno portata sul letto papà e Lorenzo…

Gilda               Ed ho dormito fino a ora? Ma…che ore sono?

Sophie                        Ormai sono le quattro…che peccato che non abbia assaggiato le cipolle ripiene                  di fagioli! Una prelibatezza…

Gilda               Immagino.

Sophie                        Però ne abbiamo messe da parte due…basta scaldarle e le potrà mangiare…deve             avere una gran fame, vero?

Gilda               Veramente non troppa…

Sophie                        Però ora si sente meglio, vero?

Gilda               Sì, sì, ora sto proprio bene… Sviene improvvisamente, sorretta da Sophie

Sophie                        Mon Dieu! E’ svenuta ancora! Signora Gilda! AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI!

Lorenzo         Entra da sinistra MAMMA! SOPHIE! MA COSA SUCCEDE? MAMMA!

Sophie                        E’ svenuta ancora…sembrava che si fosse ripresa…e improvvisamente…

Lorenzo         MAMMA! SVEGLIATI, MAMMA! Per favore,Sophie, vada in cucina a prendere un               bicchiere d’acqua…ci metta dentro un po’ di aceto bianco…ci deve essere una                    bottiglia da qualche parte…

Sophie                        Vado subito…esce da sinistra

Gilda               Rinvenendo Chi è? Ah, Lorenzo, sei tu? Meno male…mi devo essere                                       addormentata…ma perché mi stai sorreggendo?

Lorenzo         Sei svenuta, mamma…vieni, siediti qua…la fa sedere sul divano, poi prende una                     sedia e gli siede di lato, rivolto verso di lei.

Gilda               Svenuta? Impossibile! Mi sono addormentata.

Lorenzo         Ma no, mamma, sei svenuta…

Gilda               Ti dico di no. Quando si sviene non si fanno sogni.

Lorenzo         E chi te lo ha detto?

Gilda               L’ho sentito alla radio.

Lorenzo         E cosa hai sognato?

Gilda               Ho sognato una deliziosa ragazza francese che mi sorreggeva.           Improvvisamente                 mi è venuta fame, sono andata in cucina e ho cominciato ad aprire tutti i                             mobili…ci crederesti? Era tutto pieno di cipolle ripiene di fagioli! No, dico, hai              capito? Ma come si fa a sognare una cosa simile? Chi cucinerebbe mai                              cipolle ripiene di fagioli?

Lorenzo         Già, chi?

Gilda               Che incubo!

Lorenzo         Vieni mamma, ti riaccompagno in camera…magari vai in bagno e lavati bene la                  faccia…vengo tra poco a vedere come stai.

Gilda               Sì, forse è meglio…lascia stare, vado da sola…ora sto bene. Si alza e esce da                         destra; appena è uscita Lorenzo si stravacca sul divano.

Sophie                        Rientra da sinistra, con un bicchiere d’acqua in mano Ecco qua, acqua e aceto                                   bianco…ma…dov’è la signora Gilda?

Lorenzo         E’ tornata in camera…posi pure il bicchiere sul tavolo, non serve più…signorina                Sophie, cosa le ha detto quando era qui con lei?

Sophie                        Ma, niente…mio padre mi aveva detto che sarebbe passato di qua, e sono venuta             a vedere se c’era ancora per dargli il portafoglio che si era dimenticato…sa, è                    molto distratto...

Lorenzo         Il signor Gabriel l’ho visto io, è andato a vedere il ristorante. Senza ombrello.                     Temo che si bagnerà, sta piovendo a dirotto.

Sophie                        Infatti qua non l’ho trovato…a sua madre ho avuto appena il tempo di chiederle                come stava, che è subito svenuta. Ora come sta?

Lorenzo         Mah, non lo so…ha detto cose senza senso…ma sarà lo stress. Si frega un                            occhio col palmo della mano.

Sophie                        Fermo! Cosa sta facendo al suo occhio? Si potrebbe rompere un capillare!

Lorenzo         Davvero? Mi gratto sempre…quando mi prude…

Sophie                        E’ sempre lo stesso occhio di stamani…mi faccia vedere… Si china su di lui,                          molto vicina, e guarda l’occhio: Stia fermo…guardi a destra…guardi a sinistra…in                alto…ecco, bravo, fermo così…

Gilda               Entra da destra COSA STATE FACENDO VOI DUE? MA CHI...LA FRANCESINA?!?!                 IMPOSSIBILE!

Lorenzo         Mamma! Stai meglio?

Gilda               NO! NON STO MEGLIO! CREDEVO FOSSE UN SOGNO! E invece è tutto                                               vero… povera me!

Sophie                        Mi dispiace, signora Gilda…se posso fare qualcosa…

Gilda               Ha già fatto anche troppo.

Lorenzo         In che senso, mamma?

Gilda               Lo so io. E comunque Lorenzo ti ricordo che sei fidanzato con un fiore di                           ragazza…Frida non sarà contenta quando saprà cosa stavate facendo…

Lorenzo         MAMMA! Non stavamo facendo nulla di male!

Gilda               Si dice sempre così.

Lorenzo         E poi che c’entra Frida?

Gilda               Perché siete fidanzati.

Lorenzo         E da quando Frida è “un fiore di ragazza?”

Gilda               Da sempre. Mi è piaciuta subito, quella ragazza.

Lorenzo         Mamma, quando sei svenuta hai battuto la testa da qualche parte?

Gilda               No, perché?

Lorenzo         Perché mi sembri strana.

Sophie                        Scusate, non vorrei interrompervi, ma devo andare…voglio vedere se riesco a                   rintracciare mio padre…

Lorenzo         Le conviene attenderlo qua. Firenze non è grande, ma in centro, con tutte quelle               viuzze, è facile perdersi…anzi, visto che ora mamma sta meglio e che io non ho                  niente da fare, che ne direbbe se le mostrassi il panorama che vi vede dal suo                         balcone?

Sophie                        Ma sta piovendo!

Lorenzo         Non fa niente, tanto il balcone è coperto…

Sophie                        E non ho ancora trovato la chiave della porta a vetri.

Lorenzo         Mamma, dov’è la chiave?

Gilda               Ho perduto la memoria. Non ricordo.

Lorenzo         Indicando un vasetto sul mobile Forse nella scatolina dove tieni le altre chiavi?

Gilda               Non credo.

Lorenzo         Vediamo…Tira fuori una chiave dalla scatolina ECCOLA! C’è anche il                                      cartellino….”Porta a vetri balcone”….

Gilda               LORENZO! TI PROIBISCO DI ANDARE SULLA FRANCES…SUL BALCONE!

Lorenzo         Ma insomma, mamma si può sapere che ti prende? Voglio solo mostrarle                            Firenze! Farle vedere i monumenti!

Gilda               Si dice sempre così.

Lorenzo         Non è vero. Per quello a cui alludi tu si dice: “ Ti faccio vedere la mia collezione                 di farfalle o di francobolli.”

Gilda               Impossibile. Tu non hai ne’ farfalle ne’ francobolli.

Lorenzo         Era solo un esempio, mamma…ascolta, lascio le chiavi nella porta, tante volte tu                 volessi ritornare un po’ a letto…così non ti disturberò quando rientro. Svieni                     pure con calma. Venga, Sophie, venga…anzi, che ne diresti di darci del tu? Ormai                    ci conosciamo, no?

Sophie                        Con piacere, Lorenzo…andiamo pure…sono proprio curiosa di vedere Firenze                  dall’alto. Escono dal fondo, lasciando Gilda impietrita.

Gilda               Del tu…si danno anche del tu! Povera me! Non mi sento niente bene…mi                             ricomincia a girare la testa…avrei proprio bisogno di un bicchier d’acqua…vede                 il bicchiere sul tavolo Toh! Eccolo qua…magari tutti i miei desideri si avverassero                      così…lo beve e lo sputa subito Ma che schifo! Che cos’è? Aceto? Acqua…acqua!                        Esce da sinistra col bicchiere in mano.

Scena III

La premurosa

Frida, Gabriel, Gilda

Frida              Entra dal fondo, seguita da Gabriel; quest’ultimo è molto bagnato; Frida ha una                     borsetta e l’ombrello chiuso che però gocciola sul pavimento Eccoci qua. Ma che ci                facevano le chiavi nella serratura?

Gabriel           Meno male che ho trovato lei…altrimenti mi sarei sicuramente ammalato, con                    tutta quell’acqua…sa, sono molto delicato…mi basta un po’ di fresco e mi viene               subito la febbre.

Frida              Se sperava di ripararsi sotto le grondaie…qui a Firenze sono quasi tutte                             forate…tanto valeva buttarsi nell’Arno.  Si sarebbe bagnato meno.

Gabriel           Adesso mi vado a cambiare…viene via anche lei?

Frida              No, no, devo dire una cosa importante a Lorenzo…vuole che dopo l’accompagni               al ristorante del Buon Consiglio?

Gabriel           Ma no, no…ormai ci andrò direttamente domani mattina.

Frida              Come preferisce.

Gabriel           Allora io vado…spero di avere il piacere di vederla ancora, signorina Frida.

Frida              Ma certo che mi vedrà ancora! A meno che la mia futura suocera non decida di                 sopprimermi fisicamente!

Gabriel           Chi? La signora Gilda? Ma non è possibile!

Frida              Ah no? E perché?

Gabriel           Parbleu! Io non ci ho parlato perché è svenuta subito, ma sembra una signora                  così perbene!

Frida              Mai sentito parlare delle false apparenze?

Gabriel           E deve essere così affettuosa!

Frida              Certo! Il suo più grande desiderio sarebbe stringermi forte forte…magari per la                gola…

Gabriel           Una di quelle donne che ti sembra di avere sempre conosciuto!

Frida              E in quei due minuti che l’ha vista lei ha scoperto tutte queste cose?

Gabriel           Oh, sì! E’ anche una donna molto gradevole…ma il marito non ce l’ha?

Frida              No. Non l’ha mai avuto…

Gabriel           Oparbleu! Una ragazza madre!

Frida              Proprio ragazza non direi…

Gabriel           Ce ne sono moltissime in Francia…e mi dica…in questo momento nessun uomo                 la sta…come dire…coccolando?

Frida              No che io sappia…ma perché tanto interessamento? Non le vorrà fare la corte!

Gabriel           Parbleu! Perché no?  Io sono un uomo, lei una donna…quindi…

Frida              Già. Quindi.

Gabriel           Appunto. Io vado…a dopo. Esce dal fondo

Frida              Lorenzo? Sei in casa, Lorenzo? Chiamando alza un po’ l’ombrello e vede che sta                    gocciolando Accidenti! L’ombrello! Se Gilda vede questo disastro stavolta mi                      uccide davvero! Si dirige verso la porta di fondo.

Gilda               Entra da sinistra, proprio quando Frida sta per varcare la soglia FRIDA!

Frida              Si gira, spaventata, e cerca di nascondere l’ombrello dietro la schiena GILDA!

Gilda               Cosa stai facendo con quell’ombrello?

Frida              Lo stavo portando nel portaombrelli…stai meglio, Gilda?

Gilda               Ormai è tardi, non credi?

Frida              Per stare meglio?

Gilda               Per riportare l’ombrello dove deve stare…sta gocciolando!

Frida              Mi dispiace Gilda, davvero…

Gilda               Eh, va beh…in fondo cosa vuoi che sia un po’ d’acqua…

Frida              Eh?!?

Gilda               Dicevo, cosa vuoi che sia qualche goccia d’acqua…laveranno il parquet…

Frida              Ma…e le piogge acide?

Gilde               Piogge acide? Ah, sì…le solite sciocchezze inventate dagli ecologisti per                                accaparrarsi qualche voto…vieni, siediti, parliamo un po’.

Frida              Sì…si siede, timorosa e quasi impaurita,  in cima ad una sedia.

Gilda               Ma che fai, Frida? Sembra quasi che tu abbia paura di me…vieni qua, sul                             divano…attacca pure l’ombrello alla spalliera della sedia..

Frida              Frida appende ombrello e borsetta alla spalliera della sedia, poi va verso il divano                    e si siede Dimmi la verità, Gilda…la febbre te la sei misurata?

Gilda               Sedendosi Ma che febbre! Sto benissimo…ti volevo chiedere…Visto che tu e                                     Lorenzo siete fidanzati e che il matrimonio è ormai imminente, avete già                             pensato dove andrete ad abitare? Frida fissa per tre o quattro secondi Gilda, poi si                  alza e si avvia verso il fondo Ma dove stai andando?

Frida              A chiamare un dottore.

Gilda               Ma che dottore! Ti ho detto che sto benissimo! Siediti, su! Frida si siede Sai,                                     avevo pensato che forse vi andrebbe bene venire ad abitare nell’appartamento                qui di fronte, così quando arriverà qualche nipotino io potrei aiutarvi…che so,                  per esempio prendendomi cura di loro quando voi andrete a lavorare…amo così                      tanto i bambini! Stessa scena di prima; Frida fissa per tre o quattro secondi Gilda,                      poi si alza e si avvia verso il fondo E ora dove vai?

Frida              A chiamare un dottore e la Protezione Civile. Mi metti paura.

Gilda               Ma che paura! Non sono mai stata meglio in vita mia!

Frida              INSOMMA, GILDA, BASTA! SMETTILA! Che cos’è che stai facendo, una guerra                    psicologica? Mille volte meglio quando mi tratti male…a che gioco stai giocando?

Gilda               FRIDA! Ma che ti prende? Voglio solo parlare un po’ del nostro futuro, visto che               lo dovremo affrontare insieme.

Frida              Insieme?!? Dov’è Lorenzo?

Gilda               Non so…ma non starà via molto.

Frida              Se non sai dov’è come fai a dire che non starà via molto?

Gilda               Perché certe cose una mamma le sente…dimmi una cosa…ma prima, quando sei                tornata, stavi parlando con qualcuno? Ho udito una voce maschile…

Frida              Ma tu non eri la sorda?

Gilda               Stamani. Ma oggi ci sento benissimo.

Frida              Ho riaccompagnato il signor Gabriel a casa. L’ho trovato vicino al Ponte Vecchio               che vagava smarrito sotto la pioggia.

Gilda               Ah, ecco! Si era perduto…

Frida              Sì, era bagnato come un pulcino.

Gilda               E dov’è, ora?

Frida              E’ andato nel suo appartamento a cambiarsi.

Gilda               BENE! Allora vedrai che Lorenzo non tarderà molto…

Frida              Lorenzo? Che c’entra Lorenzo con l’appart…LORENZO? LORENZO E’ DI LA’ DA                 SOLO CON L’OCULISTA?

Gilda               Ma non sono soli! C’è quel Gabriel!

Frida              ORA! MA PRIMA? ERANO SOLI!

Gilda               Santa pazienza, Frida! E’ andato solamente a farle vedere il balcone!

Frida              A FARLE VEDERE SOLO IL BALCONE?

Gilda               Perché, cos’altro le doveva far vedere?

Frida              GILDA! E ORA DOV’E’?

Gilda               Presumo sia ancora di là…ma perché ti preoccupi?

Frida              PERCHE’ ME LO HAI DETTO TU DI PREOCCUPARMI! I QUADRI DI REMBRANDT,               I CONTROLUCE, IL FASCINO SENZA TEMPO DELLE FRANCESINE! RICORDI?                         TUTTE COSE CHE MI HAI DETTO TU! CHISSA’ PERCHE’!

Gilda               Ma dai, Frida…non ti agitare…sono cose che si dicono…

Frida              O mamma mia mi vien da vomitare…

Gilda               Vai in bagno, cara, svelta! Prendi bene la mira…e tira lo sciacquone! Frida si                                   mette una mano davanti alla bocca ed esce a corsa da destra.

Scena IV

La rottura.

Gilda, Lorenzo, Frida, Sophie, Gabriel

Lorenzo         Rientra dal fondo, con le chiavi della porta in mano Mamma! Sei ancora qua?

Gilda               E dove dovrei essere? Allora? Che è successo?

Lorenzo         Eh? Quando?

Gilda               Non fare il finto tonto con me! Dimmi che è successo tra te e la francese!

Lorenzo         MAMMA! Ma cosa vuoi che sia successo? Le ho fatto vedere Firenze…

Gilda               E cos’altro le hai fatto vedere? Le farfalle?

Lorenzo         MAMMA! Un po’ di decenza! Sei davvero insopportabile! Piuttosto, come stai?

Gilda               Bene, non ti preoccupare per me.

Lorenzo         E come faccio a non preoccuparmi per te? Poco fa sei svenuta due volte!

Gilda               Un mancamento.

Lorenzo         Due mancamenti.

Gilda               E va bene, due mancamenti. Ti volevo avvertire che è arrivata quella meraviglia                di ragazza che è la tua fidanzata, e che risponde al nome di Frida.

Lorenzo         Incredibile! Ti sei ricordata come si chiama? E dov’è la meraviglia di ragazza?

Gilda               E’ di là in bagno che vomita.

Lorenzo         Vomita? E perché vomita?

Gilda               Le avranno fatto male le cipolle ripiene di fagioli.

Lorenzo         E tu le avrai sicuramente detto che ero di là con Sophie!

Gilda               Non gliel’ho detto io. L’ha scoperto da sola. Io ho fatto di tutto perché non lo                                 venisse a sapere.

Lorenzo         Già…come se non ti conoscessi! Non perdi occasione per seminare zizzania tra                  me e Frida! Entra da destra, con un fazzoletto davanti la bocca; Lorenzo le va                                incontro e cerca di prenderle una mano TESORO! Come stai? Mi ha detto mamma                        che hai vomitato! Ti ha fatto male qualcosa?

Frida              NON MI TOCCARE! NON MI TOCCARE!

Lorenzo         EHI! Ma che cos’hai?

Gilda               Santa pazienza, Frida…come sei pallida…si avvicina e la prende sottobraccio                                     Vieni piccola mia, vieni…siediti qua sul divano… si siedono ambedue

Frida              Grazie Gilda… Frida comincia a piangere sulla spalla di Gilda;

Lorenzo         FRIDA! Dai, smettila di piangere…ti assicuro che non è successo nulla…ho solo                  fatto vedere a Sophie il panorama…non capisco cosa ti sia preso…

Gilda               Frida, Lorenzo ha ragione…su, su…in fondo è da te che si toglie i calzini, non                                  dalle altre donne! Entra Sophie da sinistra sventolando il calzino.

Sophie                        Lorenzo, guarda che cosa c’era di là? Il tuo calzino rosso! Frida indica il                               calzino e comincia a piangere più forte Ma cosa è successo? Perché la signorina                  Frida sta piangendo?

Gilda               LORENZO! PERCHE’ TI SEI TOLTO UN CALZINO IN CASA DELLA FRANCESE?

Lorenzo         Ma io non mi sono tolto nulla! Quello non è mio quel calzino!

Gilda               SI’!

Lorenzo         NO!

Gilda               SI’!

Lorenzo         NO! Guarda, li ho tutti e due! Si tira su i pantaloni ma niente calzini Cioè, no,                                    stamani non me li sono messi…ma che vuol dire? Io non mi sono tolto nulla!

                        Frida piange ancora più forte.

Sophie                        Mon Dieu! No, no…anch’io non so come c’è finito sopra al letto…

Frida              Si alza di scatto SOPRA AL LETTO?!? BASTA! ADDIO! Esce velocemente dal fondo,               ma dimentica la borsetta sul tavolo.

Lorenzo         FRIDA! MA DOVE STAI ANDANDO? FRIDA!

Gabriel           Entra dal fondo quasi contemporaneamente l’uscita di Frida; PARBLEU! Che                         fretta la signorina Fridà! Cos’è accaduto? Vede il calzino in mano a Sophie Ah,                    brava Sophie, vedo che l’hai preso tu il calzino che avevo appoggiato sul letto!                        Me lo sono ritrovato in tasca…ve lo volevo riportare…

Gilda               Già fatto, grazie. Lorenzo, fai sparire quel calzino prima che combini altri guai.

Gabriel           Come può un calzino combinare guai?

Gilda               In questa famiglia tutto può combinare dei guai. Specie i calzini.

Sophie                        Tieni, Lorenzo… Gli porge il calzino ma cos’ha Frida?

Lorenzo         Niente, niente… le passerà…

Gilda               Mi è venuta fame.

Lorenzo         Fame?

Gilda               Fame, sì! Avrò diritto di aver fame che è da stamani che non mangio e tra poco è              l’ora di cena?

Lorenzo         Certo, mamma, certo…non capisco perché ti arrabbi così…

Gilda               Lo so io perché!

Gabriel           Signora Gilda, se permette vado in cucina a scaldare le cipolle ripiene di ottimi                   fagioli             che le abbiamo messo da parte…

Gilda               Non s’offenda, signor Gabriel, ma sa dove se le può mettere le sue puzzolenti                     cipolle ripiene di schifosissimi fagioli?

Gabriel           OH PARBLEU!

Lorenzo         MAMMA!

Sophie                        SIGNORA GILDA!

Gabriel           Non sono stato mai stato offeso tanto in vita mia. Me ne vado. Lascerò subito il                 suo appartamento, signora Gilda. Adieu. Va verso il fondo.

Sophie                        Aspetta papà, vengo con te…

Lorenzo         Sophie, aspetta…ci deve pur essere una spiegazione…

Sophie                        Quando l’avrà trovata me lo faccia sapere. Andiamo papà. Andiamo a fare le                                  valige.

Lorenzo         Sophie! Ma non ci davamo del tu?

Sophie                        Prima. Ora le sarei grata se si rivolgesse a me con il lei.

Lorenzo         Ma dove andrete?

Sophie                        Troveremo qualcos’altro. Non siete mica gli unici che affittano appartamenti qui               a Firenze. Adieu. Esce dal fondo dietro a Gabriel.

Lorenzo         MAMMA! Ma si può sapere che ti è preso?

Gilda               No. Non si può sapere.

Lorenzo         COSA? Ma che stai dicendo? E ti pare il modo di trattare i nostri ospiti?

Gilda               Non sono nostri ospiti. Pagano, quindi non sono ospiti. E non sono stati neanche               invitati, quindi non sono ospiti. Hai capito? NON SONO OSPITI!

Lorenzo         Mamma, sarà meglio chiamare il dottore… si dirige verso il telefono

Gilda               Provati solo ad alzare quella cornetta e ti taglio la mano. Va’ piuttosto in cucina                 e scaldami una di quelle cipolle che ha preparato quel Gabriel. Ho fame.

Lorenzo         Una cipolla…MAMMA! Ma se hai detto ora che ti fanno schifo!

Gilda               Non ho detto che mi fanno schifo. E comunque non l’ho detto ora, l’ho detto tre                minuti fa.

Lorenzo         E che differenza c’è?

Gilda               La differenza è che tre minuti fa qui c’erano anche quei due. I francesi.

Lorenzo         E questo che cos’è? Un attacco nazionalistico? Perché ce l’hai con i francesi?

Gilda               Non ce l’ho con i francesi. Magari con i cinesi, con i coreani…ma con i francesi                   no. Anzi, mi sono sempre stati simpatici fin da quando ero giovane.

Lorenzo         E meno male che ti sono simpatici… se ti erano antipatici gli davi fuoco?

Gilda               Tu non puoi capire…

Lorenzo         E infatti non capisco! E spiegati, una buona volta!

Gilda               No. Non adesso. Adesso ho fame.

Lorenzo         Mamma, mi metti paura. Il tuo mi sembra uno stato di lucida follia. Io chiamo il                  dottore.

Gilda               Lorenzo, stai tranquillo. Prima o poi dovrò spiegarti, e allora capirai. Ma non                     ora. te l’ho già detto, ora  ho fame. Per favore, vammi a scaldare quella cipolla.

Lorenzo         Vado, vado…te la porto qua?

Gilda               No, vengo io in cucina. fammi riprendere un attimo. Aspettami di là.

Lorenzo         Ok, ma cerca di stare tranquilla…non ti agitare…

Gilda               In questo momento è la cosa più difficile del mondo. Vai, vai… Lorenzo esce da                    sinistra; Gilda si prende la testa tra le mani e comincia a piangere.

Scena V

La confessione.

Gilda, Frida,

Frida              Entra dal fondo, quasi di soppiatto; vede Gilda sul divano Scusami, Gilda, sono                        venuta a riprendere la borsetta che avevo lasciato qua…nella porta ci sono le                    chiavi…vado via subito. Ma…ma che cos’hai? Che è successo? Ti senti male?

Gilda               Vieni, Frida, vieni…ti devo dire una cosa…importante.

Frida              Lo so, lo so. Lorenzo mi vuole lasciare per quella francese ma non ha il coraggio               di dirmelo guardandomi in faccia. E allora ha incaricato te di darmi la notizia. Si                     siede. Eccomi qua. Forza, parla, sono pronta.

Gilda               Lorenzo…cosa? Ma no! Figurati! Lorenzo ti ama!

Frida              E smettila una volta per tutte con queste pietose bugie!

Gilda               Non è una bugia, è la verità.

Frida              Senti Gilda, io non so che cosa sia successo ne’ a te ne’ a tuo figlio. Però Lorenzo               non ha occhi che per la francese, e tu mi tratti come…come…non lo so nemmeno                      io, come. E io non ci capisco più niente, e siccome sono in un periodo di vita                                  delicato, voglio solo andarmene lontano da questa casa e i suoi mutevoli                         abitanti. Si alza e si dirige verso il tavolo dove è la sua borsetta.

Gilda               Frida, ti assicuro che stai commettendo uno sbaglio…

Frida              Io invece credo lo sbaglio di averlo commesso la prima volta che sono entrata                   qua dentro…in questa aria pesante di antico e stantio…dove per paura che un               uomo di trent’anni possa essere deviato mentalmente, non si accetta neppure la                        televisione! E dove tutto deve restare fermo, immutato nel tempo, a riempirsi di                      polvere e sputare ricordi…no, grazie! Io non ci sto! Non lo voglio un “cocco” di                        mamma! Mai cognome fu più azzeccato di questo…per fortuna io sono viva, e               voglio vivere la vita ora! In questo preciso istante, mentre migliaia di persone                    parlano, muoiono, fanno all’amore! Magari non parlo, non muoio, non faccio                     l’amore…ma vivo, perché questo è il mio tempo, e se lo lascio andare lo perderò              per sempre! E allora puoi stare sicura che lo vivrò con te o senza di te! Con                               Lorenzo o senza…senza…scoppia a piangere; Gilda si alza e la va ad abbracciare.

Gilda               Frida, ti chiedo, solo per questa volta, di fidarti di me…lo so che fino ad oggi non               sono stata la migliore delle future suocere…dai, vieni di là in camera. Ti                            racconterò una favola. E poi giudicherai. Ti avverto, non sarà una favola bella. E                       probabilmente non sarà nemmeno a lieto fine… ma questo è il momento in cui                       devo condividere questa cosa, altrimenti scoppio.

Frida              Gilda, così mi impaurisci…

Gilda               Stai tranquilla, Frida. Non c’è niente di cui aver paura. Vieni, bambina mia,                          vieni…escono da destra.

Scena VI

La Lavastoviglie.

Lorenzo, Sophie, Gabriel

Lorenzo         Rientra dalla sinistra recando un piatto contenente una cipolla ripiena Mamma?                   Ecco qua, visto che non venivi ho pensat…mamma? Ma dove sei?

Sophie                        Entra dal fondo, vede Lorenzo; fredda Mi scusi.

Lorenzo         Sophie! Vieni…venga…ma ci sono ancora le chiavi nella porta?

Sophie                        Sì.

Lorenzo         Sophie, mi dispiace immensamente per quello che è successo…non me lo so                                   spiegare neppure io, ma credo che mamma sia malata…

Sophie                        Veramente quando ha detto quella cosa a papà sembrava sana come un                             pesce… perché lei ha una cipolla in mano?

Lorenzo         E dai! Ancora con questo lei…non possiamo tornare a darci del tu?

Sophie                        No. Perché ha quella cipolla in mano?

Lorenzo         E’ proprio questo che le volevo dire…me l’ha chiesta mamma, non appena siete                 usciti…vede? E’ malata! Non si rende conto di quello che dice! La posa sul tavolo

Sophie                        E Frida? Perché quando sono entrata ha cominciato a piangere?

Lorenzo         Ma no, ma no, stava già piangendo…e poi, la storia del calzino…

Sophie                        Piangeva per il calzino?

Lorenzo         Sì…no…cioè, lei credeva che…insomma…

Sophie                        Aspetti, mi faccia capire bene: Frida pensa che tra lei e me…ci sia qualcosa?

Lorenzo         Ecco, sì…ammetterà che le circostanze…insomma…il calzino…

Sophie                        Lei…con me?!?…MA LEI E’ VECCHIO!

Lorenzo         Vecchio? Come, vecchio! Ho trent’anni!

Sophie                        Appunto, è vecchio! Ha trent’anni, e io appena ventiquattro…come potrebbe                      esserci qualcosa tra noi con questo enorme divario generazionale?

Lorenzo         Ora, proprio enorme non mi sembra…

Sophie                        E comunque lei non è il mio tipo! Senta, ha per caso visto Porthos?

Lorenzo         Chi?!?

Sophie                        Porthos, il coltello da verdure, quello col manico verde…papà lo deve aver                                     dimenticato in cucina.

Lorenzo         Vengo adesso dalla cucina… non ho visto nessun coltello.

Sophie                        Ma forse è stato messo nella lavastoviglie…

Lorenzo         Può darsi, ma non lo so…la lavastoviglie l’ha caricata Frida.

Sophie                        E non può andare a controllare?

Lorenzo         Impossibile. L’ho accesa mezz’ora fa.

Sophie                        E non la può spegnere? Poi ripartirà da dove era stata fermata.

Lorenzo         Per l’amor del cielo! L’ultima volta che andò via la luce ripartì dopo due giorni!

Sophie                        Dopo due giorni?

Lorenzo         Sì, è un modello vecchissimo…abbiamo chiamato il tecnico, ma ha detto che con                quello che ci vuole per ripararla se ne comperano tre nuove.

Sophie                        E allora perché non la cambiate?

Lorenzo         Mia madre. Dice che così non ne costruiscono più…

Sophie                        …e meno male! Va bene, tanto per preparare i bagagli mi ci vorrà                                        una mezzora…vorrà dire che tra un’ora verrò a prendere Porthos.

Lorenzo         Tra quattro ore.

Sophie                        Cosa?

Lorenzo         La lavastoviglie. Avrà finito tra quattro ore. E’ un pochino lenta.

Gabriel           Entra dal fondo Allora, Sophie, hai trovato Porthos?

Sophie                        Ancora no papà…

Lorenzo         Salve, signor Gabriel.

Gabriel           Freddo Salve. A Sophie Ho controllato. Mi manca anche Aramìs.

Lorenzo         E Aramìs sarebbe?

Sophie                        Il coltello da cipolle.

Lorenzo         Ah, ecco…ma non era Porthos il coltello da verdure?

Gabriel           Esatto, Ma le verdure sono verdure e le cipolle sono cipolle.

Lorenzo         Ma sentite! Qui in Italia si crede ancora che le cipolle siano verdure…bisognerà                 aggiornare tutti i nostri ricettari…

Gabriel           Bravi, ne avete bisogno. Le cipolle sono cipolle, e basta…insomma, dove sono i                  miei coltelli?

Lorenzo         Forse stanno discutendo una nuova sceneggiatura per i tre Moschettieri…

Sophie                        Credo che siano nella lavastoviglie…

Gabriel           NO! NELLA LAVASTOVIGLIE NO!

Lorenzo         E perché no?

Gabriel           MON DIEU! PERCHE’ SI DETERIORANO! PERDONO IL FILO! CHE SCIAGURA! I                    MIGLIORI COLTELLI DI FRANCIA!

Lorenzo         Va beh, non mi sembra una cosa così grave…

Gabriel           NON LE SEMBRA GRAVE? PRESTO! BISOGNA FERMARE QUELLA MACCHINA                     INFERNALE!

Sophie                        Papà, non si può spengere…

Gabriel           COSA? VI FACCIO VEDERE IO SE SI PUO’ SPENGERE! NON SIA MAI CHE                               PORTHOS E ARAMIS FACCIANO QUESTA IGNOBILE FINE IN TERRA                                     STRANIERA! Esce da sinistra, velocemente, seguito da Sophie e Lorenzo O                              PARBLEU!

Lorenzo         Fermo, venga qui…ci penso io…escono tutti; scena vuota tre o quattro secondi

Scena VII

L’epilogo.

Gilda, Frida, Lorenzo, Sophie, Gabriel

Gilda               Rientra da destra, seguita da Frida Eppure mi era sembrato di aver sentito delle                 voci…

Frida              Anche a me.

Gilda               Vede sul tavolo il piatto con la cipolla ripiena Lorenzo è stato qua, mi ha portato                  la cipolla…tocca il piatto è ancora calda…e va beh, facciamo questo sacrificio…va                    al mobile, prende una forchetta e si siede al tavolino…assaggiamo questo                                     capolavoro di alta scuola francese…

Frida              Gilda, se non metti un tovagliolo sotto il piatto graffierai il tavolo.

Gilda               Non importa, tanto lo volevo cambiare. Sono cinquant’anni che sto attenta a non               graffiarlo. E a non rompere nulla, a mantenere tutto così, immobile, freddo.                                    Questo museo senz’anima ormai è diventato così opprimente e                                             polveroso che vorrei aprire tutte le finestre quando c’è un uragano, solo per                           veder volare via tutto...e intanto mi sono persa il treno della vita che mi                          continua a passare accanto…hai ragione tu. E’ l’ora che io riveda le mie priorità.                         E come segno tangibile del cambiamento mi mangio questa cipolla. La spezza                  con la forchetta e se ne mette un pezzo in bocca; la mastica piano, assaporandola,                         come si fa con un piatto di gran valore.

Frida              …E allora?....

Gilda               E allora Gabriel è davvero un gran cuoco. Mai avrei pensato di poter mangiare                  una cipolla ripiena di fagioli e trovarla assolutamente eccezionale. Cosa mi sono                       persa in tutti questi anni…

Gabriel           Entra dalla cucina, con i due coltelli in mano, seguito da Lorenzo e Sophie                               Parbleu! Visto come si fa? Basta spengere l’interruttore! Salvati appena in                          tempo, piccoli miei!

Lorenzo         E così ora la lavastoviglie ripartirà tra due o tre giorni!

Gilda               Non preoccuparti Lorenzo, domani stesso la cambiamo.

Lorenzo         MAMMA! Ma tu stai…FRIDA! Amore mio, sei tornata! Va verso di lei e si                                abbracciano.

Gabriel           Signora Gilda, ma lei sta mangiando una delle mie oignons farcies aux haricots!

Gilda               Eh?

Sophie                        Cipolle ripiene di fagioli.

Gilda               Oh, sì. E devo dire che sono assolutamente deliziose. Lei è veramente un gran                    cuoco, signor Gabriel.

Gabriel           Davvero le piacciono?

Gilda               Al punto che in questo momento non vorrei mangiare nient’altro.

Sophie                        Papà, vogliamo andare?

Frida              No, aspettate…credo che Gilda vi debba mettere al corrente di una cosa.

Gabriel           Ah sì? E che cosa?

Gilda               Guarda lungamente Gabriel, poi si alza e intona la Marsigliese, ma con queste                                     parole: O PARBLEU, MONDIEUX, LE JEUX SONT FAITS,  IO SON QUI INSIEME A                    TE! Tutti la guardano sorpresi, meno che Gabriel che si porta una mano sul petto              come se avesse avuto una forte emozione e canta la seconda strofa insieme a                               Gilda.

Gil-Gab           O PARBLEU, MONDIEUX ,LE JEUX SONT FAITS, TU SEI QUI INSIEME A ME!

Lorenzo         Avete bevuto?

Gabriel           Tu…ma sei davvero tu…ma non è possibile…Ermenegilda?!?                                                  ERMENEGILDA!…quanto tempo…

Gilda               Finalmente, Gabriele…ti ricordi? Ti chiamavo Gabriele…vedo che ti ricordi                          ancora come ti prendevo in giro…con la Marsigliese…

Gabriel           Ma certo! In questo trent’anni l’avrò cantata un milione di volte…

Lorenzo         Ma…che succede? E chi è Ermenegilda?

Sophie                        Papà! Tu conoscevi questa donna?

Frida              Questo è il momento delle spiegazioni, non credi Gilda?

Lorenzo         Spiegazioni? Che spiegazioni? E tu cosa ne sai di questa storia?

Gilda               Tutto. Frida sa tutto. Le ho raccontato una favola, che ora racconterò anche a te.

                        Lorenzo, Ermenegilda sono io. O almeno lo ero…sai, non è facile chiamarsi Gilda               a vent’anni, e così mi allungai un po’ il nome…mi sembrava che Ermenegilda                         fosse più importante…più nome da donna adulta…più esperta…

Lorenzo         E perché facesti questo?

Gilda               Perché ero a Parigi in vacanza, e in un bar c’era un cameriere che mi faceva                                   impazzire…

Sophie                        Papà?

Gabriel           Zitta Sophie. Lasciala finire.

Gilda               Trascorsi con lui la più bella settimana della mia vita…stavamo sempre insieme,                giorno e notte…quando lavorava mi andavo a sedere nel bar di fronte al suo                                 e lo spiavo fino a quando non terminava il servizio…

Lorenzo         Mamma, non me lo avevi mai detto.

Gilda               E avrei continuato a non dirtelo, se il destino non avesse combinato questo                                    incontro. Ma ora, tanto per dirla con i Francesi, “ le jeux sont faits”, e non resta                 che accettare questo stato di cose.

Lorenzo         Stato di cose? Quale stato di cose?

Gabriel           Perché non mi hai più cercato?

Gilda               Ti ho cercato, ti ho cercato…sapessi quanto ti ho cercato…ma non sono riuscita a             trovarti più. Dopo due mesi tornai a Parigi, ma il bar aveva cambiato                                               gestione…e di te nessuna traccia.

Gabriel           Dopo che persi il lavoro nel bar, andai a Lione a fare il cameriere in una                             trattoria…io non sapevo dove cercarti…sapevo solamente che eri italiana…non                 mi avevi mai parlato di te…e sparisti dalla sera alla mattina.

Gilda               Tornai a casa in fretta e furia, perché mio papà si era sentito male. Stetti al suo                  capezzale un mese intero…fino alla fine. Poi la notizia…

Lorenzo         Che notizia? Gilda scoppia a piangere Mamma? Che succede, mamma?

Frida              Tua madre era incinta, Lorenzo…

Lorenzo         COSA? INCINTA? DEL CUOCO?

Gabriel           OPARBLEU, ERMENEGILDA!

Lorenzo         Allora io sono…tu sei…noi siamo…voi siete…essi sono…

Frida              Bravo, hai coniugato tutto il verbo essere!

Gilda               Lorenzo, quante volte mi hai chiesto chi era tuo padre…eccolo qua…Gabriel.

Gabriel           OPARBLEU!

Sophie                        MON DIEUX! TU SEI MIO FRATELLO!

Lorenzo         O mamma mia mi sento male…si siede ma com’è possibile?

Gilda               Quando si hanno vent’anni tutto è possibile, Lorenzo. Tutto.

Gabriel           OPARBLEU!

Gilda               Gabriele, spero che tu riesca a dire anche qualcos’altro…

Gabriel           Ma certo, ma certo! E’ che sono così…frastornato! Un altro figlio! Ed ho                              finalmente ritrovato la mia Ermenegilda!

Lorenzo         Ecco perché avevi così paura che facessi la corte a Sophie…è mia sorella!

Gilda               Già. Sophie, se vuoi posso cercare di essere quella madre che hai avuto per così                poco tempo…

Gabriel           Davvero Ermenegilda? Davvero? Ricomincerà il nostro antico amore?

Gilda               No Gabriel. Quello è solo un ricordo. Se vuoi, possiamo ricominciare in modo                     diverso, volendosi bene, accettandoci con i nostri difetti che da vecchi non                         riusciremo più a correggere. Purtroppo abbiamo perduto per sempre l’unico                treno che potevamo prendere insieme…

Lorenzo         Tu…mio padre…

Frida              Visto che bella sorpresa? Hai improvvisamente trovato un padre e una sorella!

Lorenzo         Mamma mia…ho ritrovato mio padre! questa è la felicità completa! Cosa mi                                    manca? Cosa?

Frida              Un figlio!

Lorenzo         Non preoccuparti, verrà anche quello!

Frida              Certo. Tra circa sette mesi.

Lorenzo         COSA? SETTE…MESI? Vuoi dire…vuoi dire…che quando vomitavi…

Frida              Sì Lorenzo…ecco qua…gli porge un foglio il risultato delle analisi. Incinta di circa                nove settimane.

Gabriel           OPARBLEU! Ho trovato un amore, un figlio e un nipote in un colpo solo!

Sophie                        Ed io un fratello, e presto sarò anche zia!

Lorenzo         Certo che a noi la Carrà ci fa un baffo!

Gilda               Sentite, io ho fame…posso finire la cipolla?

Gabriel           No, no! Io quando mi eccito devo cucinare…adesso vado di là a prendere gli altri             coltelli e vado in cucina…ho già visto gli ingredienti…stasera vi preparerò un                     piatto super!

Gilda               Va bene, allora aspetterò…e posso chiederti cosa preparerai ?

Gabriel           Ma certamente! COURGETTES FARCIES AUX PETITS POIS!

Lorenzo         Cioè?

Sophie                        ZUCCHINE RIPIENE DI PISELLI!

Tutti               OPARBLEU!

            SipariO