I pini cantano

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I PINI CANTANO

(Amore di madre)

Atto unico

di AUTORE IGNOTO

Rifacimento di E. Robecchi-Brivio

                                   

J

PERSONAGGI

IL TRAGHETTATORE

UN VIAGGIATORE

NAMIKO

O-KIYO (una vecchia che funge da coro)

L’ANIMA DEL FANCIULLO

LA FOLLA

Commedia formattata da

Sulla riva di un largo fiume tra pini e salici che perennemente cantano al vento. Verso destra, un traghetto, verso sinistra l'im­bocco di una lunga e pol­verosa strada.

0-Kiyo                           - (si avanza lenta­ mente scandendo i passi secondo i rintocchi di un gong lontano. Si ferma da­ vanti al boccascena e s'in­ china al pubblico. I suonatori la seguono, sempre al passo, e s'arrestano allineati dietro di lei. Mentre O-Kiyo parla il suonatore di flauto commenta le sue parole con i flebili lamenti del suo strumento) Quella che ascolterete è una bella, dolce e ingenua storia che attraversò i secoli come i raggi della luna attra­versano i rami fioriti dei ciliegi in primavera... La compose un poeta sconosciuto, una notte d'autunno, per una fanciulla che aveva il sorriso triste... Ora ella dorme sotto le rose di Suminoe, nella pace serena del Buddha, e il suo sorriso non é più triste, poiché ha respirato l'u­nico profumo che doni veramente l'oblio... Tributate un omaggio alla dolce fanciulla che ora riposa nel regno della vera Saggezza e ascoltate questa canzone che i nostri vecchi hanno sempre ascoltato reverenti... Benché il vento si sia calmato, sussurrano i pini lungo il tor­tuoso cammino della Sumida, il dolce fiume che bagna le non meno dolci terre del Sol Levante... Benché non sia ancora caduta la rugiada, voi vedete le sue lacrime pendere tremolando da tutti gli steli... Il cielo è estatico nell'attesa, e l'acqua che fugge porta con sé il fremito dei pini ch'essa illumina con la sua luminella fugace... Una povera donna, nata per essere cittadina del Regno del Gran Dolore, ha perduto il suo bambino e lo cerca affannosamente per ogni terra, in ogni luogo, come una gatta a cui hanno rapito il micino... I suoi occhi erano belli un tempo, ed ora sono devastati, tristi, come sof­fusi dall'ombra della morte... Essa sta per giungere... Tituba... Cade... Si rialza... Il suo « kimono » è a bran­delli... Ha perduto l'« obi » che le serrava la vita e diceva la sua alta posizione sociale... I capelli sfatti sbattono sul. suo volto col rumore funebre di una ban­diera sopra una nave in quarantena... Si appoggia ad un salice piangente... Respinge le foglie sottili che vorreb­bero lambirle il viso per tergerle le lacrime... Il cielo si oscura ad oriente... Il Fusijama sembra ricoperto di tutti i petali rosati dei ciliegi della primavera... E' il crepuscolo... Cosa farà quella donna nella notte che s'avvicina? Si alza... Viene qui, guardando trasognata i pini e i salici della riva... Oh!... I pini cantano!... I pini cantano la loro canzone perenne di verità e di pace!... Sull'acqua inquieta s'avanza il traghetto col traghettatore... Un altro viandante si avvicina dalla strada... Giungerà prima della don­na poiché è giovane e for­te... Oh, come cantano so­lenni i pini della Sumida!... (Al suono del gong che scandisce i passi si mette più a destra mentre i musi­cisti vanno a sinistra del proscenio).

Il Traghettatore             - (giun­gendo sulla riva col suo traghetto) La barca è il solo ponte che unisce le due rive della Sumida... Per fortuna non sono mai ammalato, altrimenti tutto il commercio della zona sarebbe inceppato... (Ridendo) Eh! Eh! Eh!... Io non so se l'Imperatore abbia mai pensato a questo... eppure è così!... Io sono l'imperatore delle rive della Su­mida!... Se muoio io tutto s'arresta e... Ma cosa vado mai fantasticando?... Toh! non c'è nessuno sopra questa sponda!... Oh! un viaggiatore che arriva... Prepariamoci a ripartire...

Un Viaggiatore             - (entrando da sinistra) Eccomi al fiume!... Sia ringraziato il Buddha!... Questa notte potrò dormire al riparo sull'altra sponda... (Al traghettatore) Ehi tu, traghettatore, cosa fai?... Vuoi partire prima di me?

Il Traghettatore             - Affrettatevi, signore... Preparavo appunto per voi... (dalla sinistra giunge un lamento). Chi è che si lamenta laggiù?

Il Viaggiatore                - E' una povera donna che mi sem­bra un po' pazza... L'ho incontrata lungo il cammino... Le ho parlato, ma mi ha guardato come una che non capisce... Piangeva...

Il Traghettatore             - Aspettiamo anche lei... Forse vorrà attraversare il fiume con noi... Il Viaggiatore l       - Poco male... Eccola qui...

Namiko                         - (entra in scena, disfatta, col « kimono » strappato, chiuso con una funicella poiché ha perduto Z'« obi », capelli cadenti, macilenta, svisata, stonata. Porta tra le mani un fascio di ireos e cammina come una sonnambula) • E' ancora giorno o è già notte?... Ma che cosa me ne importa?... L'azzurro più splendente e la notte più fonda non possono certamente accecare una donna che cerca il suo figliuolo!... Che lo cerca, lo cerca, chiede a tutti li passanti, a tutti gli sconosciuti che in­contra sul doloroso cammino... E sempre il silenzio! Il silenzio!... Oh, potessi interrogare la polvere delle strade, le piante, i fiori e questo venticello che mi vuol rinfrescare, e invece mi brucia!...

O-Kiyo                          - (che commenta l'azione ma non vi prende parte) Bisogna aspettare ancora... Il venticello scorre tra le fronde dei pini... Il loro canto è sommesso... Ma tra poco diverrà onnipotente...

Namiko                         - Quando siamo felici la bellezza del mondo ci rapisce, il canto degli uccelli, il fruscio delle acque scorrenti, il fremito delle foglie ci ricantano la gioia di vivere: ma quando la sfortuna ci perseguita, tutto tace per il nostro cuore e sembra che sul mondo intero sia novembre! ...

O-KiYO                        - Povera donna!... Piange notte e giorno!...

Namiko                         - Figliuolino mio, dove sei? Non senti la tua mamma che ti chiama, che t'invoca, che muore senza di te?... Non ricordi il tepore dolce del mio seno?... Ne quando ti portavo sulle spalle per i giardini della città?... Non ricordi i miei baci sui tuoi piedini nudi e le mie cantilene per addormentarti alla sera?... Io ho baciato la terra che tu hai calpestato, e tutti gli alberi e tutte le cose che hai toccate!... Respiravo il tuo alito nelle cose inanimate che  furono tue!... Ti ho seguito... Sono qui... Dove ti hanno nascosto., quei ladri di fanciulli che ti hanno rubato?... Dove ti portano?... (Affranta) Ah, non lo so, non lo so!...

O-Kiyo                          - Come spiegarle che nulla dura quaggiù?... Che il frutto si stacca dall'albero, che l'acqua lascia la sorgente, che il figlio si stacca dalla madre e che entrambi non rinasceranno sullo stesso loto?...

Namiko                         - Eccola qui la Sumida ed il suo traghetto!... (Al traghettatore) Dimmi, traghettatore, puoi condurre anche me sull'altra sponda?

Il Traghettatore             - Volentieri. Ma chi siete?... Donde venite?...

Namiko                         - Vengo da lontano... Dalla capitale... Vado verso Azuna... cerco, cerco sempre!...

Il Traghettatore             - (al viaggiatore) Avevate ragione, signore, è veramente pazza!... (A Namiko) Ah! tu dici di venire dalla capitale, e a piedi per giunta?... Quasi ciò fosse possibile!... Dalla capitale!... (Ridacchiando) Eh!... Eh!... Ci si diverte molto laggiù!... Chissà quante storie sai sulla gente della capitale!... Raccontamene qualcuna e il tuo pedaggio sarà pagato...

Namiko                         - Io non ho tempo di pagarti così, traghet­tatore... So che la gente della provincia è buona, ed anche tu sarai buono con me... Io non ho nulla da darti... Sono uscita di casa senza denaro... Ma sono leggera... non sono che un povero cuore... un'anima lieve lieve, e non farai fatica a portarmi sulla tua barca.

Il Traghettatore             - Ma chi sei?... Siamo curiosi di saperlo... Non solo io ed il signore qui presente, ma anche l'acqua del fiume che sembra scorrere più leggera e le piante che sussurrano più sommesse... Giungi vera­mente dalla capitale tu?...

Namiko                         - Sì, vengo da Tokio... te lo giuro... Da Tokio per cui il divino Narihira scrisse: Bell'uccello della capitale che hai visto il mare, il monte e il piano, le splendide città che sono il diadema dell'Impero, io piango disperato poiché non posso chiederti se tu hai visto la donna che amo!...

Il Traghettatore i           - Doveva trattarsi certamente di un gabbiano!...

Namiko                         - Sì, un gabbiano!... Il mare e vele lontane!... Le rocce di Nikko, i pini, i ciliegi in fiore!... E un lontano frinir di cicale!... E l'odor della laguna!... (Con un singulto) Oh, la mia giovinezza!...

Il Traghettatore             - (assorto) Il mare che non vedrò più!...

Namiko                         - E la mia giovinezza!...

0-Krvo                          - Ascoltate... I pini cantano come un mare lontano!...

Namiko                         - (come un'invocazione) Oh figliuolino mio!...

Il Viaggiatore                - (con rimpianto) Oh il mio vil­laggio!...

0-Kiyo                           - Tutti hanno la loro pena... Nascere vuol dire soffrire!...

Il Traghettatore             - Vivere vuol dire soffrire e invec­chiare...

Il Viaggiatore                - ... e morire!...

Namiko                         - Ma io non soffro quando sono vicina al mio bambino!... Vivo per me e per lui!... Lo vedo cor­rere, giuocare, avanzarsi... Lo sento, lo vedo, lo tocco... Lo stringo al seno e tutto l'universo è tra le mie brac­cia!... Trasvolano le nubi in cielo e si muovono attorno a noi come sopra un mondo nuovo, infinito, il mio mondo e quello del mio bambino!... Tutto tace... Il tempo si è arrestato e non distinguo più neppure lo scricchiolio della rena sotto i piedi delle fantesche, ne i servi che battono il riso...

Il Viaggiatore                - Questa è l'ora in cui il fumo dei ca­mini lentamente si eleva al cielo nel mio villaggio lontano!...

Il Traghettatore             - E i pescatori di Miho ritornano dal largo carichi di pesce e guardano verso la riva dove li attendono i loro familiari...

O-Kiyo                          - L'uccello ha il ramo, il cerbiatto il muschio, l'edera il muro e l'uomo il ricordo!...

Il Traghettatore             - Povera cosa il ricordo!... Non è che cenere di antichi fuochi... Per fortuna vi è il « sakè » per ravvivare la fiamma della speranza!...

Namiko                         - O Dei della terra e delle quattro regioni del cielo, perché non mi dite dove sta il mio bambino?... Guardatemi!... Ascoltatemi!... Io vi ho sempre venerati... Avete accolto i bastoncini d'incenso che vi offrivo nelle silenziose pagode, e il bianco riso che mettevo ogni giorno sull'altare familiare... Ditemi dov'è il mio bam­bino!... Perché me lo avete dato per riprendermelo su­bito, come se invece di una benedizione egli fosse per me la punizione di qualche colpa commessa?... Dei grandi e gentili, ve ne supplico!... Io sono degna della vostra pietà!... Sono pura come l'acqua delle cascate di Ahabo e sono più debole di una rondine ferita... Pren­detemi con una mano... alzatemi un poco... Datemi il via... Gli uomini fanno sempre così quando sul loro cammino trovano una rondine caduta!...

O-Kiyo                          - La notte ormai trascina i suoi veli sulla terra... La luna occhieggia al di là delle colline e le rane e i grilli sprecano la loro eloquenza per chiamarla!...

Namiko                         - Tutti mi rimproverano la mia pena... Ovun­que la mia presenza è accolta come un branco di corvi su di uno smagliante giardino... Ma voi, signori, non fateci caso... Anche tu, traghettatore, accoglimi sulla tua barca e portami fiducioso al di là... Io riderò!... se tu vuoi... Canterò per te la gaia canzone dei bevitori: Stiamo allegri! ,La vita' è, bella!  Il riso solo imperi sul mondo! Sciocco chi si perde nella meditazione se dopo morto rinascerà una chiocciola oppure un avvoltoio!...

Il Traghettatore             - Non dite questo, signora!... Io sono un uomo di cuore!...

Il Viaggiatore                - Anche voi potrete liberamente pian­gere sulla Sumida che ha accolto per secoli e secoli il pianto degli uomini e delle piante quando giunge l'au­tunno!... Ora è primavera, ma domani sarà la triste sta­gione e le foglie che fremono nell'azzurro serotino sol­cheranno l'aria come lacrime idi fanciulle...

Namiko                         - Felici le fanciulle che non si commuovono di primavera!... Felici quelle che hanno il cuore coraz­zato contro i dardi dell'amore!... Io purtroppo fui schiava del Dio terribile e mortale!... Fu una tempesta, un tur­binio di fiamma, una sarabanda di pollini « di corolle, una cascata di delizie che mi trascinava e mi sconvol­geva... Notte e giorno vivevo come se attorno a me tras­volassero ali invisibili che mi alitassero e mi benedices­sero... Con gioia trepidante aspettavo il miracolo, e, un giorno, mi nacque un figlio...

O-KiYO                        - La luna è in cielo... Aprite le vostre anime perché la sua luce le rischiari tutte...

Namiko                         - Luna divina, vedi tu il mio figliuolino?... Quand'era piccolo ti voleva prendere con le sue manine e piangeva quando ti nascondevi corrucciata dietro ad una nube!...

Il Viaggiatore                - Luna fedele, il mio villaggio si adagia sotto la tua protezione!... Mia moglie stende la stuoia, spegne il fuoco, si toglie il « kimono » e si ad­dormenta nel tuo bacio sognando il marito lontano...

Il Traghettatore             - Luna favorevole che culli i sogni dei pescatori che domani affronteranno di nuovo il mare per la loro pena quotidiana!...

0-Kiyo                           - Azuna, la città di tutti i sogni!...

Il Traghettatore             - Là troverò il mio amico...

Namiko                         - Là cercherò il mio bambino... Vive ancora o non vive più?... Perché soffrire così?... Perché tacete sempre, pini della Sumida?... Ditemi solamente che non me lo hanno ucciso, che non manca di nulla ed io ritor­nerò indietro... Non mi si vedrà più per i cammini del mondo... Non importunerò più nessuno... Una parola sola... Un fremito delle vostre ombre nella mia anima tersa come un» lago!...

Il Traghettatore             - No, non è pazza!... Questa donna sente veramente quello che dice...

O-Krvo                         - L'amore e la follia hanno spesso lo stesso volto...

Il Traghettatore             - Dobbiamo andare, signora?... Si fa tardi... E anche voi, buona donna, venite...

Il Viaggiatore                - (che guarda nel fondo a sinistra dove è riunita della gente) Ma che cosa fa quella gente at­torno a quel salice piangente?...

Il Traghettatore             - Si riunisce per pregare attorno ad una tomba... Sì, ho tempo di raccontarvi come av­venne... Un giorno, sotto quel salice, si ripararono un vecchio ed un fanciullo ch'egli aveva comperato nell'Est e portava nell'Ovest... Il bimbo era sfinito, e il vecchio:  visto che non poteva rianimarlo, lo lasciò sotto l'albero e ratto s'allontanò...

O-Krvo                         - I pini cantano la suprema serenità dell'Ovest!...

Il Traghettatore             - Una donna trovò il fanciullo e ci chiamò tutti... Non aveva neppur più la forza di muo­versi il poveretto!... Mi chinai sopra di lui, ed egli mi disse: « Sono di Tokio e mio padre si chiamava Josbia ».

Namiko                         - (cade in ginocchio con un gemito e lentamente singhiozza).

Il Traghettatore             - (continuando) «... Mia madre è sola, per quanto sia molto ricca, e mi amava assai, se la vedrete ditele che l'ho invocata sempre, nella mia breve esistenza e non ho amato che lei!... Muoio... Seppellitemi qui sotto al salice piangente... ». Morì e fu accontentato... Volete anche voi unirvi alle preghiere dei buoni?...

Namiko                         - (ha un gemito più forte).

Il Traghettatore             - Ma che avete, donna?... Ah, non ho pensato!...

Namiko                         - (vincendosi) Ditemi: qual è la data esatta della sua morte?...

Il Traghettatore             - Un anno fa... Oggi è proprio il primo anniversario...

Namiko                         - Quanti anni aveva?...

Il Traghettatore             - Otto anni...

Namiko                         - E si chiamava...?

Il Traghettatore             - Joscio...

Namiko                         - (con un grido) Oh, Dei del cielo! Pietà! Pietà!... Era lui, lui... il mio bambino!...

Il Traghettatore             - Cos'ho mai fatto!...

0-Kiyo                           - Il fanciullo sta per entrare nella via della liberazione...

Namiko                         - Ed io che speravo ancora!... E la sua tomba è là!... Sotto quell'albero che quasi lo bacia con le sue fronde. Morto senza sapere cosa sia veramente la vita!... Stroncato quasi prima di nascere!... Oh, mia dolcissima primavera seppellita per sempre!... (Riscoppia in singhiozzi).

O-Krvo                         - Il fanciullo ha lasciato questo mondo in cui tutto è delusione e dolore, ma sempre vive nel cuore della madre che l'ascolta con invariato amore!... Solo le madri possono varcare i confini della vita!...

Il Traghettatore             - Povera donna!... Il destino ormai ha detto la sua parola... Venite anche voi a pregare sulla tomba del vostro bambino... (Suoni di gong e note di musici). La luna si è avvicinata e gli ireos non s'inchi­nano al dolore degli uomini!...

Namiko                         - Io non ho più la forza di pregare!... Sono all'agonia!...

Il Traghettatore             - Gli oranti sono molti, ma solo la vostra voce sarà dolce al trapassato... Prendete il gong e suonate l'inizio della preghiera... (Glielo consegna).

Namiko                         - Gong sacro, che dovevi salutare il suo ri­torno, suona invece per la sua dipartita!... (Batte il gong).

Il Traghettatore             - Le nostre voci non tremeranno... Inginocchiamoci verso l'Occidente dove dorme il Buddha eterno!... (Tutti s'inginocchiano).

Namiko                         - Io t'imploro, o Amida Buddha! Tu che reggi i trentasei milioni di mondi torneanti negli spazi, li re­goli e li dirigi, Tu che li frantumi quando credi, o Amida Buddha, permetti al mio bambino di passare nel Cammino delle Illuminazioni e di entrare nel Tuo Occidente meraviglioso!...

Il Traghettatore             - Io t'imploro, o Amida Buddha!...

Il Viaggiatore                - Io t'imploro, o Amida Buddha!...

La Folla                         - Noi tutti t'imploriamo, o Amida Buddha!...

Namiko                         - Che il mormorio del fiume si unisca alle nostre preghiere!... Che gli aromi della notte fungano da incenso rituale!...

0-Kiyo                           - Che i pini cantino l'inno della Felicità Sovrana!...

Namiko                         - Se tu ritornerai, un giorno, sopra questa terra, vieni a benedire le zolle nelle quali si è disfatta la mia anima!....

L'anima del Fanciullo   - Si, mamma!...

Namiko                         - (con un grido) La sua voce!...

Tutti                              - (sorpresi) Ah!...

Namiko                         - Ancora, ancora, piccolo!... Voglio sentirti

 L'anima del Fanciullo - Mamma cara!...

0-Kiyo                           - Un'ombra si eleva dalla terra e trasvola tra i pini che cantano!...

Namiko                         - (con un grido) E' lui!... Joscio! Joscio, bimbo mio!... Fermati!... Sono io!... La tua mamma!... (Si alza ed insegue la luce che fugge).

L'anima del Fanciullo   - (che s'allontana) Un baeio, mamma!... Un bacio solo!...

Namiko                         - (gettandosi sopra un tronco contro cui ri­splende l'anima e baciandola) Toh, piccolo!... Toh, piccolo!... No!... Non fuggire ancora!... (Crolla sul ter­reno mentre la luminosa visione scompare nel fiume).

0-Kiyo                           - Le loro anime si sono incontrate!... Istante trascorso ma pieno di grazia infinita!... L'immagine ado­rata è fuggita nella notte e la tomba rimane sulla do­lente terra più deserta di una vera tomba!... La vita non è che un sogno, così cantano i pini della Sumida!...

FINE