Il battipanni

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IL BATTIPANNI

(Amore tra sposi)

Atto unico

di AUTORE IGNOTO

Rifacimento di E. Robecchi-Brivio

                                   

J

PERSONAGGI

LA MOGLIE

IL MARITO

LA SERVA YUGINI

IL VECCHIO , che funge da coro

UN MESSAGGERO

L’OMBRA DELLA MOGLIE

Commedia formattata da

PRIMO TEMPO

Un sontuoso giardino. Nel fondo una casa padro­nale con le sue porte scor­revoli e ricoperte di carta oliata.

(E’ un fresco mattino di primavera. Il flauto e i tam­burini sono ad un lato del proscenio. Dall'altro entra il vecchio che viene verso il centro, s'inchina al pub­blico e incomincia):

Il Vecchio                     - Il sole d'oro da tempo ha accarezzato le nevi del Fusijama che sono divenute rosse come sco­perte nei loro sogni d'amore... Gli uccelli si sono risve­gliati e i loro canti pervadono la terra... I boccioli rin­chiusi si aprono e qualche stilla di rugiada tremula an­cora sui teneri petali dei fiori che il polline amico ren­derà presto frutti... Canta la terra al nuovo giorno e l'uomo ritorna alle opere quotidiane... Qui solo regna il silenzio!... In quella casa abita una donna che può venire citata ad esempio a voi tutte, o deliziose donne dell'Impero del Sol Levante, anche se oggi non ha pre­ceduto il sole nelle opere familiari... Ma solo poco prima dell'alba ella è riuscita ad appisolarsi... Comprendetela e perdonatela poiché il suo dolore è grande... Da tre anni è orba dello sposo!... Da tre anni invoca Amida Buddha perché gli renda quello che fu il sogno della sua vita... Ma Egli solo sa quello che fa e certamente agisce per la sua redenzione!... Ecco... Anche in questa casa è penetrato il rumore... La donna s'è risvegliata-Rapida si alza, vergognosa di essere stata preceduta dal sole... Si veste... Offre ai penati della casa e al Buddha magnifico il suo serto di preghiere e di offerte rituali... Viene qui... Ascoltate i suoi passi leggeri e frettolosi, poiché in questa donna c'è tutta la santità della vita e la grandezza dei vostri focolari!... (Si ritira e si pone nell'altro lato del proscenio di fronte ai musici. La porta della casa scorre e compare la moglie bella, rav­viata, ma enormemente stanca).

La Moglie                     - Il sole mi ha giuocato un brutto tiro questa mattina!... Mi perdonino gli Dei del cielo, della terra e del mare!... Non è stata colpa mia però, poi­ché fui vinta dalla stan­chezza... La mia vita è vuo­ta come una zucca: invano la batto, il suono vuoto sem­pre rimbomba!... Penso con­tinuamente a mio marito lontano, soprattutto nelle lunghe notti deserte mentre poso il capo sul cavalletto istoriato, e affannosamente tiro sopra di me la coperta adorna di fregi dorati, tra i quali spiccano due pesciolini rossi, che si ripetono all'infinito, sempre uguali, sempre uniti, simbolo della feli­cità e dell'amore... Non dormo, ma piango... Anche noi eravamo fatti per essere uniti, invece fummo sempre divisi... L'Imperatore comanda e noi siamo fedeli sud­diti dell'Imperatore... Ciò non toglie però che non si soffra!... Mio marito è lontano, io lo porto sempre nel cuore, ma il suo ricordo non basta alla mia carne e alla, mia anima... Tutte le notti piango e solo quando il sole sta per apparire sul mondo, mi assopisco per subito ri­svegliarmi ai suoi raggi d'oro... Il suo corso radioso vien segnato dai palpiti del mio cuore come da una clessidra dolorosa... Buddha eterno, quanto durerà ancora questa snervante attesa?... (Scorgendo la serva Yugini che en­tra dalla destra) Tu qui?... Hai lasciato il padrone?... Oh! come sono felice di vederti!...

Yugini                           - (inchinandosi devotamente) Mia venerata padrona!... La Moglie            - Ma dimmi... Racconta...

Yugini                           - Il mio padrone mi manda dalla capitale per dirvi che presto ritornerà a casa...

La Moglie                     - Il cielo lo volesse!... Sono tre anni che lo aspetto!...

Yugini                           - Ha avuto moltissimo da fare per le cause imperiali... Sperava sempre di finire, e invece non ap­pena finita una causa subito ne incominciava un'altra... La Moglie       - Non me ne importa nulla di tutto que­sto!... Ora ritorna e la mia anima è felice!... Quando ri­tornerà?...

Yugini                           - Prima che gli ireos siano sfioriti, mi ha detto, e rimarrà qui per sempre!...

La Moglie                     - Il cielo ti ascolti, ancella mia!... Mi hai detto che furono puramente le cause a trattenerlo alla capitale?... E' proprio vero?... Oh, come vorrei cre­derlo!... Ma la capitale, che dà tanto lavoro, quanti pia­ceri può dare in cambio!... Quante coppe inebrianti!... quanti fiori avvelenati!... quante gioie che lasciano il ri­morso!... Un marito può essere felice lontano dalla mo­glie, ma non mai una moglie lontana dal marito!... Una povera moglie come me, soprattutto!... Io sono una po­vera donna, vissuta sempre all'ombra della sua casa, ascoltando trascorrere gli infiniti istanti della sua povera esistenza e non pensando mai veramente a se stessa!... Minuti tristi, senza gioie e senza fiori: melanconie d'inverno e d'autunno!... I lavori della casa e del giardino, le opere quotidiane e un pensiero fisso, lancinante, in­flessibile... Ma ora ritorna, ed io sono felice!... Io non vedo più nessuno... Il mondo è come morto per me... E anche la casa, le piante e i fiori... Guarda, mi accorgo solo ora che siamo in primavera!... Sono tre anni che non la vedevo!... Tre anni d'autunno, con il freddo all'anima, coi pensieri cupi e pieni di rimpianto!... Le speranze svanite e ovunque le brume opache che ondeg­giano sugli stagni dove regna la morte! Ma sei veramente certa che ritornerà?...

Yugini                           - Così mi ha detto, signora: di più non so...

La Moglie                     - Oh!... Anch'io bisogna che così creda, altrimenti morrei... (Nel lontano si sentono dei colpi di battipanni). Ascolta questo rumore... mi ricorda cose di­menticate... Sogni d'amore sopiti, felpati, sperduti nei tempi e negli spazi...

Yugini                           - Sono i contadini che battono i panni d'in­verno per riporli, e spolverano quelli di primavera...

La Moglie                     - Dolce rumore che un tempo risvegliava entrambi al mattino quando, al disotto delle coperte, dove dormivamo nel tepore e nella gioia, aprivamo gli occhi sorpresi alla luce del giorno e sentivamo il fresco dell'aurora sui nostri volti scoperti!... Oh! come è pazzo il mio cuore!... Il mio povero cuore!...

Yugini                           - Anch'io battevo i vostri panni, allora, ed anche quelli del padrone...

La Moglie                     - Ricordi dolci del tempo trascorso, come siete cari al mio cuore assiderato da tanti geli inver­nali!... Non ricordi la storia che ci raccontava la vecchia Ai nelle tregue nella nostra infanzia? (Racconta) «Cera una volta nel paese di Ashiya un vecchio che si chia­mava So-Wu... Un giorno dovette partire per il paese di Ko... Sua moglie, rimasta sola, pensava spesso a lui, so­prattutto nei mattini invernali quando il freddo le pun­geva le carni... Pensò allora di recarsi in un padiglione isolato, sopra una collina... Portò con se il vestito del marito e il battipanni e cominciò a battere, a battere i vecchi indumenti... E quel rumore, si dice, venne sen­tito a diecimila leghe di distanza, precedeva l'aurora nella terra di Ko e il vecchio So-Wu piangeva di gioia ascoltando il ritmo del suo battipanni familiare ». In questo mattino primaverile, mentre mio marito sta per ritornare, io stessa voglio battere i nostri vestiti nuziali perché lui mi intenda da lontano...

Yugini                           - E' un'umile occupazione, signora, adatta solo alle serve ed alle mogli dei contadini, non ad una donna come voi!...

La Moglie                     - Non importa... Portami il cavalletto, il battipanni ed S vestiti... Li batteremo assieme...

Yugini                           - Come volete, signora... (Entra in casa).

La Moglie                     - E tu mi sentirai, caro lontano... mi sen­tirai!... O Amida Buddha, fa ch'egli mi senta e mi ami sempre!...

Yugini                           - (uscendo di casa col cavalletto, due battipanni e i vestiti) Eccomi, signora... Questo è il cavalletto su cui battevo le vostre coperte e le stuoie...

La Moglie                     - Presto!... Aiutami!... Battiamo insieme... Battiamo e che i miei pensieri vadano a lui!... (Incomin­ciano a battere a colpi spaziati, mentre i musici com­mentano l'azione). Batti, batti, battipanni familiare, i ve­stiti dei nostri tempi andati!... Rispolvera il passato!... Che ritornino nuovi, freschi, aulenti e bevano questa luce di primavera!...

Yugini                           - Ho messo il cavalletto sulla stuoia di paglia intrisa dalle vostre lacrime!...

La Moglie                     - Questi vestiti dispiegati sul cavalletto hanno dispiegato tutti i miei ricordi!...

Il Vecchio                     - Sì, battete, battete il battipanni fami­liare!... La polvere del tempo fugge e rimane solo quello che si è sempre amato!... Possa tu, sposa fedele, essere intesa dallo sposo lontano!...

La Moglie                     - Ogni battito è un ricordo che invio a lui con tutta la mia anima assetata...

Il Vecchio                     - Batti, batti il battipanni!... Il suo ru­more attraversa gli spazi e porta lontano il richiamo familiare!...

La Moglie                     - (al vestito che batte) Chiara mattina d'aprile in cui ti indossai timorosa mentre lui mi aspet­tava fremente!... Il mio cuore fu sempre un aprile, anche se ho dovuto vivere solo d'autunno!...

Il Vecchio                     - Sul tuo vestito di sposa piovono i nuovi raggi d'aprile! Batti, batti il battipanni familiare e il cielo ti benedica!...

La Moglie                     - (con altro tono) Ma perché mio marito non mi ha scritto?

Il Vecchio                     - Ecco la sera!... Le giornate di gioia pas­sano in un lampo... Una dolce melanconia soffonde le cose ed i pensieri umani si fanno dolci ed erranti!...

La Moglie                     - Cosa fa egli in questo istante?... La mia tristezza è anche la sua tristezza?...

Il Vecchio                     - E la luna vagante nel cielo sembra irri­dere a tutte le nostre melanconie!...

La Moglie                     - Ora divina!... Ora degli amori infiniti!... Ora melanconica della sera!...

Il Vecchio                     - Battete, battete il battipanni familiare!... Non sentite i rumori che s'affievoliscono nella lonta-nanza?... Il bramito del cervo che chiama la sua com­pagna?... I nostri cuori si sfanno nell'ora serotina!... I venti dei monti invisibili portano verso di noi le foglie d'oro che lentamente torneano nell'aria, cadono al suolo o vanno più lontano... La luna fa piovere i suoi raggi d'argento sopra tutte le cose e tutto bacia con amore in. finito... Tremulano nel cielo le stelle come occhi lappo-lami di desiderio, e la natura si adagia nella notte come nel suo letto di sposa... Nascono nebbie lontane, come cuscini d'ovatta e di trine...Le rugiade pedano i fiori as­sopiti, e sopra i loro amori sorride languida la luna!...

La Moglie                     - Ovunque è sospeso un pudico velo che ri­copre gli amori della terra!...

Il Vecchio                     - E ricopre il desiderio della sposa poiché lunghe, lunghe sono le notti dell'attesa!... Lunghe come le code dei fagiani dorati!...

Yugini                           - L'orologio del palazzo ha suonato le ore... Il vento si volge a settentrione...

La Moglie                     - Senti?... I colpi dei battipanni si sono affievoliti... La luna vaga verso occidente dove anche So-Wu era andato... Ma il mio cuore è andato verso oriente!... Battiamo, battiamo il battipanni familiare, an­che se gli ireos sono sfioriti, anche se la natura piange sotto la bruma!... il vento d'autunno che viene da occi­dente porterà all'oriente questo .suono che deve richia­mare il mio amore!... Battiamo, battiamo il battipanni familiare!... Pino che ti elevi presso la sua casa, non intercettare il rumore del mio richiamo!... Vento gen­tile d'occidente, aiutami tu, rinserra nel tuo grembo il rumore familiare, portalo sino al mio sposo adorato, che

10                                  senta, che riviva in lui, che lo ravvolga e lo renda felice nel mio ricordo... I sogni soli ci uniscono! Solo le nostre anime vivono e si abbracciano nel tempo e nello spazio reggendosi sopra un rumore che corre nella notte!... Battiamo, battiamo sempre il battipanni fa­ miliare!...

Il Vecchio                     - Sì, battete, battete sempre il battipanni!.. il vento, che scorre tra le accartocciate foglie dei ci­liegi, le accarezza mentre le rapisce... Sibila tra gli aghi dei pini e li fa tremare... Corre il vento e va lontano, sino ad un altro cuore, portando il richiamo dolce della sposa lontana... Vola, vola, vola, vento!... Porta a lui an­che questo rumore nuovo: il rumore delle lacrime che cadono come goccia di rugiada che stanno per sorpas­sare la vita ed entrare nell'ai di là!... Vola, vola, vento!... e porta a lui anche questo suono poiché è giusto che anche gli uomini! sappiano!... (Dalla] destra entra un mes­saggero).

La Moglie                     - (scorgendolo) Chi siete voi?... Cosa vo­lete?...

Il Messaggero               - Io sono un messaggero e vengo dalla capitale...

La Moglie                     - Ebbene?...

Ili Messaggero              - Il signore Ashiya, mio padrone e vo­stro sposo, vi fa dire che neppur quest'anno può ri­tornare...

La Moglie                     - (con un grido) Ah, no!... Non è possi­bile!... Mi ha scordata?... Mi ha tradita?... Sono perduta!... Aiuto!... Mi sento male!... (Cade riversa sostenuta da Yugini e dal messaggero).

Il Vecchio                     - Cosa succede?... Oh, tragico destino!... La sua voce decresce come il volo di un uccello in una landa infinita! Il suo spirito si confonde e si turba come un alto ciuffo di erbe sotto il soffio dell'uragano... L'om­bra infinita la ghermisce... China il capo. Vorrebbe pian­gere ma non può... Non ha più lacrime... Non ha più nulla... Non ha che l'eterno silenzio... E' morta!...

SECONDO TEMPO

(La stessa scena un anno dopo).

Il Marito                        - (affranto) Che terribile notizia mi atten­deva a casa mia!... dove sono ritornato dopo quattro anni di assenza!... La mia compagna, l'unica amica della mia giovinezza, è morta!... La casa vuota, tutte le cose morte!... Invano portavo denaro ed onori dalla capitale lontana... Lei non mi aspettava!... Lei non è più!... Non è più!... Inutilmente la chiamo nei deserti della vita... Ella; è passata al di là, da dove ancora mi vede, ma dove io non posso più vederla... Oh Buddha divino, fa ch'io senta ancora la sua voce, prima che abbia attraversato l'ombra delle Erbe delle     - (Cento Notti per rinascere in un altro corpo!... Sono giorni e notti che t'invoco!... che muoio in questo desiderio!... che consumo il mio rosa­rio... che brucio bastoncini d'incenso in tuo onore!... Mia piccola, mia piccola sposa, dove sei?... dove sei?...

L'ombra della Moglie    - Mi chiami, mio adorato?... Eccomi qui vicino a te con la mia anima innamorata... Vengo dalla regione dei morti dove come una piuma bianca vagavo al vento dell'eternità, nel bacio supremo di Amida Buddha che mi ha giudicata!

Il Vecchio                     - La luna spande sul mondo la sua luce bianca!...

L'ombra della Moglie    - La luna è una lampada nella notte, la lampada autunnale delle cose immutabili!... Io sono stata colpevole di gelosia perché ho dubitato di te, che invece mi amavi e lavoravi anche per me... Non ho saputo rassegnarmi alla tua lontananza!... Ti amavo con tutta la mia anima e con tutta la mia carne... Io abbiso­gnavo dell'una e dell'altra per vivere, per essere vera­mente io, poiché senza di te ero nulla per me stessa!... Ciò è una colpa grave, solo ora capisco ed umile attendo una nuova incarnazione per espiare il mio peccato...

Il Marito                        - Ed è per me che tu...

L'ombra della Moglie    - Taci, caro!... Tra poco rina­scerò e sarò un'altra... Sono gli ultimi momenti in cui la mia anima è mia e, essendo mia, è tua, tutta tua!... Ti accarezzo nella notte poiché non posso fare altro... Ti amo, ti amerò sin che io sarò io e forse anche quando non sarò più io... Guarda, la luna è scomparsa, eppure la luce permea l'Oriente... E' quasi giorno... Il sole d'oro sta per rinascere alla vita... E' primavera, e tra poco sentirai nel. lontano i colpi dei battipanni dei contadini... Ascolta quei battiti... Hanno lo stesso suono del mio cuore, quando di notte tu posavi il tuo capo sul mio seno e, al di sotto della mia carne molle e vellutata, sentivi un battito, sempre uguale, sempre quello: Ti amo!... ti amo!... ti amo!... Ora la mia polvere è fuggita per sempre... Anche la mia anima sta per ridursi in pol­vere... Ma ti rimane il ricordo: Mi ha amato!... mi ha amato!... mi ha amato!...

Il Marito                        - (piangendo) Ti amo!... ti amo!... ti amo!...

Il Vecchio                     -  Oh, il dolce suono del battipanni fami­liare!... (Nel lontano ricominciano i colpi dei batti­panni).

L'ombra della Moglie    - Senti?... Ascolta i colpi dei battipanni e prega per me e per te... Addio, amore!... Io ho peccato, ma ti amerò sempre... Non posso fare altro!...

Il Vecchio                     - Ella è partita... Il marito piange e, nel lontano, il pio battipanni batte!... batte!... batte!...

FINE