Intreccio fatale

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INTRECCIO FATALE

di Andrea Lubrani

(riduzione di Trappola Mortale di Ira Levin)

                     

                                 Prima scena

Interno, mattina. AngeIica sta leggendo delle riviste, fumando e bevendo caffè.  Sul tavolino una bottiglia di whisky che è stata usata da poco.

Entra Malcolm, vestito da sera, evidentemente reduce da un fiasco, con i giornali e Angelica trasale violentemente.

Angelica.- Aaaaahhhhhh!!!!

Malcolm.- Cristo!! Non puoi reagire così tutte le volte che rientro!  Ricordati che sei malata, malata capisci?  Ecco stai fumando! Ma certo, i malati di cuore fumano e…e questo cos’è…ma certo whisky di ottima marca, caffè come se piovesse. E’ un'ottima cura per la tua “stenosi coronarica", ti risolve tutti i problemi, rapidamente e…… definitivamente!!

A.- Lo sai, quando sono soprappensiero non sento nulla; stavo leggendo ….(Lo guarda)… anche questa volta è andata male?..Vero?

M.- Male? Male è nulla! Esco dalla prima più orrenda della mia carriera, e te lo dico senza falsa modestia...Bergenstein mi ha dato dello stronzo..eppure l’ha letta la commedia…e sono stato anche costretto a tornare col treno..

A.- E perché non hai preso una limousine??

M.- Perché non me la posso permettere la Limousine!!

A.- Ma lo sai che possiamo permetterci tutto quello che….

M.- Sono stufo di essere quello che si fa mantenere! Sono io che devo mantenere te!!…(depresso, sul punto di piangere) Mi sono addormentato in treno e lo sai dove mi sono svegliato?? A Mount Hawk… al capolinea!! E’ così maledettamente simbolico….

A.- Non posso permettere che ti lasci andare così….tu sei uno scrittore straordinario…

M.- (reagendo prende i giornali) E allora ascolta cosa scrivono dello scrittore straordinario….“The Joker è stata annunciata come una commedia degli orrori…viva la faccia della sincerità”… “Brutte notizie da Broadway…brutte scene, brutti costumi e un copione particolarmente brutto”… “non è il caso di andarci…il colpevole ve lo riveliamo in anteprima noi…è l’autore”… “..è stata una splendida serata di teatro…teatro demenziale!”

A.- Bè, non ti hanno fatto molti complimenti ma tutto sommato non mi sembrano critiche proprio negative…

M.- Giusto!! (ironico ma sopra le righe) E dovrei deprimermi solo perché quei quattro ciccioni sfigati hanno scritto le loro critiche di merda? Io me ne strafotto, capito?  Io sono e resto Malcolm Mc Guire…..L’autore di “morte senza senso”…il genio ribelle di “impiccalo di nuovo”…lo scrittore rivoluzionario di…“è stato il maggiordomo” ....lo sai, non mi perdonano l’aver sempre detto quello che penso di loro, dei loro giornali…e dei loro editori.

A.- E allora tu continua per la tua strada, che ti importa di loro.

M.- Soprattutto quel cretino di Smarch: quel piccolo moccioso saputello, che se lavora lo deve solo ai soldi di suo padre. Sembra quasi che ci si diverta a stroncarmi le commedie….. No, quello che mi preoccupa è che stavolta anche il pubblico mi ha abbandonato.  

A. - Lo sai che puoi scrivere per divertimento, non ci servono i soldi: la fama? basta che passeggi in città e dopo 5 minuti sei circondato da persone che ti chiedono l'autografo. E poi ci sono i seminari all’Università: ti cercano e ti telefonano continuamente per farti accettare... Mal, non sei  più un ragazzino, cose buone…..grandi ne hai scritte, anche se cedessi ora le armi……..se lasciassi spazio ai giovani.... che ne diresti di una crociera……..anzi un bel  viaggio in Europa per raccogliere qualche idea... per rinfrescare l'ispirazione.

M.- No, no Angelica, ormai sono finito, finito: sono 5 anni che scrivo le stesse cose, le stesse trame, gli stessi intrecci con parole diverse e personaggi  diversi.  Ho solo una cosa sensata da fare…ubriacarmi!! (va alla bottiglia)

A.- Mal, ti prego, amore siediti qui vicino a me: respira…rilassati.

M.- (ricominciando) E come se non bastasse…ecco, guarda (tira fuori un copione)…me lo hanno portato in teatro ieri sera. E’ un giallo in due atti, scena fissa, cinque attori, un bel delitto nel primo atto e tanto thrilling nel secondo. Un finale ironico e pieno di colpi di scena, dialogo brillante, risate al momento giusto, molto commerciale e facile da mettere in scena (ride rumorosamente)

A.- E cosa c’è da ridere??

M.- Te lo dico io cosa c’è da ridere…lo ha scritto uno di quei coglioni che ha frequentato i miei seminari dell’anno scorso…senti senti cosa mi scrive “bla, bla, bla…non ce l’avrei mai fatta senza i suoi consigli, bla bla bla,… mi sembra giusto farlo leggere a lei per primo, bla bla bla…ritengo che sia stato tempo ben speso, che la retta sia stata abbondantemente ripagata…bla bla bla…Ah! Questo è il meglio…P.s. scusi la copia carbone ma la fotocopiatrice del campus era rotta e io non volevo aspettare neanche un minuto per far leggere la mia prima creatura al suo “padre spirituale”…Non ti viene voglia di vomitare??

A.- Sarebbe un’ottima idea, se funziona come dici, aiutarlo a metterla in scena e… dividere i profitti…

M.- Ma che dici Angelica: non farò mai come quella checca di   Harrison che scopiazza qua e là dai suoi… studenti!!

A.- Calmati, calmati caro. Ti ripeto che questa sembra un’occasione d’oro per riciclarsi un po’. Certo, con la tua esperienza se ne potrebbe ricavare qualcosa di buono: potresti dividere con lui il lavoro, farlo crescere sotto la tua guida, dividere il successo…anche portare un giovane alla ribalta può essere una grande soddisfazione...ma è davvero buona?? 

   (M. la sta ascoltando, prima controvoglia, poi con crescente interesse)

M.- Chi la metterà in scena farà un sacco di soldi. Piccolo stronzo, batte anche bene a macchina…Curioso… lo stile assomiglia alle mie prime commedie...."quando scoccano le sei" per esempio...o anche “paura nel sottoscala”…ti ricordi che successo!!??

A.- Come no…ti intervistavano anche quando andavi al bagno…

M.- Però, però...hai ragione, niente male. Certo andrebbe ben più che ritoccato, diciamo pure riscritto di sana pianta. (pausa)  Ma ascolta: perchè dovrei  dividere con lui la mia gloria, il mio nome...ma chi me lo fa fare? Ho un’idea…….Lo invitiamo qui, lo facciamo mangiare, bere in abbondanza……..e poi sul più bello gli sparo una revolverata in fronte, in mezzo agli occhi, tanto chi ci sente qua  dentro? Nemmeno quella strega di Bertha, con le sue “capacità medianiche”  può sentire ad un miglio di distanza (ride). Ma certo, dopo carico il cadavere in macchina, vado alle Free Rocks e lo butto di sotto: a quel punto dopo un volo di 350 piedi  sfido chiunque a riconoscerlo, e comunque arriverebbero prima gli avvoltoi… (ride)

A.- Mal, lo sai che questi scherzi macabri non mi sono mai piaciuti. Offrigli una collaborazione alla pari…

M.- Non sto affatto scherzando. E non mi serve nessuna collaborazione, posso ammazzarlo tranquillamente da solo. A che serve una pistola se non si usa? Tanto me lo ricordo quel fesso, è solo qui, viene dalla California, se non mi sbaglio. Mi fissava dal primo banco con quegli occhi a palla…

A.- OK, OK, va bene, dai telefona, fallo venire, figurati accetterà subito pur  di lavorare con te. Guarda sul copione c’è il numero di telefono: si  vede che sperava di impressionarti, di colpirti...

M.- (macabro) E invece sarò io a colpirlo...

A.- Piantala. (recitando) “Non amo il sangue sul tappeto viene via con estrema difficoltà”.(ridono)… In frigo c’è un tacchino che aspettava solo l'occasione giusta. E stapperemo quel vino Italiano che sta in cantina da tanto tempo...dai, sarà una serata un pò diversa...si, ci divertiremo. Dopo tanto tempo forse riuscirò a vederti sollevato.

M.- Vediamo se ho capito…cambio un paio di battute e faccio fifty-fifty…

A.- Sfrutta quello che sei..

M.- Quello che ero… Va bene mi hai convinto, dettami il numero....

A.- NY 044 555 869

M.- Pronto, buongiorno….vorrei parlare con Brian Taylor...ah è lei, sono Malcolm McGuire...si, ho ricevuto il suo copione, me lo hanno consegnato ieri sera...grazie.molto gentile…si, è proprio per questo che la chiamo. L'ho trovato buono, certo c'è bisogno di qualche ritocco, ma è un lavoro che andrebbe fatto insieme…in questo momento sto scrivendo una nuova commedia “la moglie percettiva” e non ho molto tempo per… (lei lo guarda sorpresa e preoccupata)….per caso è libero stasera?...ah benissimo, allora l'aspettiamo a cena qui. No, no, insisto… La vengo a prendere alla stazione di Free Rocks...deve prendere il treno numero nove per New Village e scendere alla stazione precedente…appunto,  Free Rocks. Sarò lì alle 18 con la mia macchina….perfetto, a presto, buongiorno

A.- Non sapevo che stavi scrivendo una nuova commedia…

M.- E’ il titolo che darò a questa idea...lo ammazzo e mia moglie scopre tutto grazie ai sogni…anzi alle sedute con Bertha... Anzi, Bertha insegna a te come leggere nella sfera di cristallo..

A.- (ironica, interrompendolo) Grande idea!! Allora vado a preparare il tacchino...

M.- Guarda che lo voglio (lirico) con una quantità esorbitante di patate...         

A.- Ma certo, amore mio, tutto quello che vuoi.     

(escono)      

semi buio, musica

                                 SECONDA SCENA

Interno, sera.  

Voci fuori campo dei tre che entrano                      

  

Brian.-   ..la signora torna, vede l’uomo morto per terra fuori della porta e dice: e questo chi è?… e il pappagallo da dentro: è l’idraulico, signora! (tutti ridono)…….Signora il suo tacchino...

A.- Ti ho detto di darmi del tu!

B.- Il tuo tacchino era stupendo, erano anni che non lo mangiavo così, e poi  quel  ripieno di castagne si scioglieva in bocca.

A.- Vedrai, sarà l’inizio di tante allegre serate...ma su brindiamo al sodalizio Taylor- McGuire…sono certa che lo sentirò molto spesso in futuro.

Tutti.-  Auguri salute ecc…  (brindano)

M.- Angelica per favore noi siamo qui per lavorare su “gli occhiali rotti”...a proposito, ci tieni molto al tuo titolo? Come ti è venuto?

B.- Non lo crederai, ma mentre ci stavo lavorando mi sono seduto sui miei occhiali, rompendoli, e ho passato il pomeriggio a cercare il paio di ricambio a tastoni in mezzo al disordine…un incubo perché senza sono praticamente cieco. Mi è sembrato un segno del destino.

A.-  0ddio,ma è una storia deliziosa!

M.- Allora, se non ti dispiace lo vorrei cambiare.

B.- Quello che decidi tu sta bene anche a me.

A.- Che ve ne pare di  “Intreccio fatale”?

M.- Oh ma Angelica, è stupendo! Ogni tanto hai delle idee veramente geniali. Avanti coi bicchieri!

A.- Al successo di “Intreccio fatale”!!!

Tutti.-… auguri, salute, ecco ecc. (brindano di nuovo)

M.- Basta con l’alcool e al lavoro: dunque nella prima scena… quel personaggio…Roberta eccola, si, ..è una Italiana del sud. Non mi sembra che funzioni, Roberta è una donna del popolo, deve essere più vera, qui sembra la tipica massaia americana

    è troppo...troppo...Come mai hai scelto l’Italia?

B.- Perché penso che il potenziale del pubblico degli italo-americani non sia stato sfruttato adeguatamente…….pensa alla prima, col governatore Cuomo…magari convinciamo De Niro…..

M.- No, non sono d’accordo. Così limiti troppo i tuoi orizzonti, non devi pensare a questo prima di pensare al soggetto...a proposito, hai portato le altre copie?

B.- Quella che hai tu è l’originale e questa è l’unica esistente

M.- Come non ne hai fatte altre come vi ho sempre detto?

B.- No, è la prima e l’ultima….per problemi di budget…

M.- OK, però ricordati ogni volta che scriviamo qualcosa dobbiamo farne almeno tre copie.

B.- C’è sempre qualcosa da imparare da  “lei, professore” (ridono)

M.- Dunque, riprendiamo. La terza scena è troppo lunga e troppo lenta, non ha mordente, vedi (sfoglia) qui quando Antonio parla di Roberta….la descrizione…..la descrizione è troppo lunga, non c’è bisogno di tirarla tanto, il pubblico si annoia....

B.- Ma l’ho fatto apposta così il colpo di scena seguente coglie lo spettatore molto più di sorpresa...

A.-  lo invece quel dialogo lo trovo un pò falso, stereotipato, sembra una pubblicità....

M.- (zittendola) Ma non c’è nulla in TV stasera?? Hai già finito il tuo libro??

B.- Non dimenticate che questo è il primo pezzo che scrivo, direi che è stata più un esercitazione che…..che...

M.- Ma è naturale, è questione di esperienza, di maturazione...anche di back- ground… da dove provieni, non mi ricordo?

B.-  Sono di Santarosa in California.

M.-  E come sei approdato alla nostra Università?

B.-  Bè…..ho deciso di tagliare i ponti andando il più lontano possibile da quell’ambiente così piccolo, spento, provinciale....

M.- Potevi andare a  S.Francisco o a Los Angeles…. ci sono le migliori Università degli Stati Uniti senza fare tutta questa strada.

B.- Te l’ho detto. Volevo rompere i ponti definitivamente …ricominciare da zero in tutti i sensi.

M.- Da qui ti viene la tua vena così ..così sofferta. E i tuoi parenti?

B.- I miei genitori sono morti entrambi anni fa e non ho ne fratelli ne sorelle... forse qualche zio…… perfettamente sconosciuto.

M.- Ma come mai proprio qui, avevi…hai qualche amico, un punto di riferimento?

B.- E’ New York il mio punto di riferimento.

M.- E sei ancora solo?

A.- (preoccupata) Oh, Mal, ti ricordi quel delizioso viaggio giù in California, quell’albergo in riva al mare, i gabbiani, le onde....

M.- (ignorandola) Quindi se stasera volessi fermarti qui a dormire da noi, non dovresti avvertire nessuno? 

B.-  No, sono un vero e proprio single. In tutto e per tutto.

M.-  Ma non abitavi con un collega…?

B.-  No, ho affittato una specie di sottoscala al Greenwich da solo.

A.- (interrompendo) Carino, e come lo hai arredato?

M.- Solo, non hai fatto amicizie, e nessuno sa che tu sei qui.

B.-  No sono qui da così poco tempo.. (ride) sembro proprio la classica vittima di un omicidio perfetto (ridono tranne Angelica). Qui ci vuole altra bumba (ridono)

A.-  (sussultando) Siamo andata troppo oltre, Mal. Dovete lavorare alla commedia o ubriacarvi? 

M.- Augh, donna bianca! Dai, dai al lavoro. Dunque Brian, non trovi niente di strano nel finale della terza scena ? (gli porge il copione, si alza prende la pistola da un nascondiglio e gli spara alla testa. Brian stramazza al suolo fulminato)

A.- (urlando) Che cosa hai fatto Mal, che hai fatto!

M.- Zitta, stai zitta, chiudi il becco!!! Non era quello che avevamo deciso stamattina? ….E non fare quella faccia, dammi una mano a portarlo in macchina che lo porto alle Free Rocks come si era detto. Ma ti vuoi muovere? Ma si… farò benissimo anche da solo.  (Lo trascina fuori) 

BUIO/MUSICA Angelica rimane in scena

                                     TERZA SCENA

Interno, sera. Angelica sta fumando furiosamente, prende pillole in continuazione e beve. Improvvisamente entra Bertha dalla porta,                   

Bertha.- Angelica posso entrare?

A.-  Aaaahhhhh!

Be.- Aaaahhhhh!

A.-  Ah, sei tu Bertha, mi hai spaventato.....

Be.-  Scusami Angelica, anch’io mi sono spaventata, la porta era aperta...ho pensato…

A.-  Accomodati pure.

Be.- Posso fare una telefonata?!!  mio telefono è isolato e devo chiamare il tecnico 

A.- Ma certo, figurati, fai pure. (emozionatissima, tremante, si regge a malapena) 

Be.-  Non ho voglia di arrivare fino al bar di Jimmy e poi credo che a quest’ora sarà  già  chiuso. Mi offri un bicchierino?

A.- (quasi risvegliandosi) Eh?Ah si subito. (mentre Angelica prepara i drink, se ne fa uno anche per lei, abbondante, Bertha comincia a telefonare)

Be.-  Pronto, volevo segnalare un guasto al numero NJ 76 552 (parla strano, non la capiscono bene e quindi deve ripetere molte volte)

(Angelica nel frattempo continua a bere e ad essere molto nervosa)

Be.- (finita la telefonata) Questi….Schweizen!...non capivano nulla. Secondo me lo facevano apposta.  Dove andremo a finire. Ma tu Angelica stai tremando, non ti senti bene? Vuoi che chiamo un dottore, ma dov’è Malcolm?

A.- No grazie, sto benissimo, sono solo un pò infreddolita. MalcoIm sta arrivando, è molto occupato con la sua ultima commedia.

Be.- A proposito, ho letto le critiche. Sono stati molto cattivi con lui. Non  è possibile che abbia scritto una cosa tale da meritare simili parole. Secondo me i critici ce l’hanno con lui, lo fanno apposta.

A.- Eh già, questo lo fa molto…arrabbiare (sta meglio, le pillole e gli alcoolici fanno effetto, ride in modo strano)

Be.- Io comunque andrò prestissimo a vederla. Sai che non me ne perdo una da  quando sono venuta ad abitare qui ed ho avuto la fortuna di conoscervi.

A.- Troppo gentile, Malcolm ne sarà fiero. 

Be.-Tu però non me la racconti giusta. Non è che avete litigato?

A.- Bè in un certo senso...ci sono state delle incomprensioni (trangugia un altro whisky).

Be.- Ach mein gott!! Da tutti me lo sarei aspettato fuorché da voi. Siete una coppia così affiatata che sembrate ancora in luna di mele.  

A.- Miele, si dice “luna di miele”.  Bè che vuoi, nessuno è perfetto….ma ora scusami, ho un gran mal di testa e stavo andando a farmi un bagno caldo (continua a ridere in modo strano)...

Be.- (cambiando di tono)  Angelica io sento qualcosa..... 

A.-  Si  Bertha me lo racconti domani.... 

Be.- No, io sento qualche cosa di strano qui dentro. Qualcosa che non c’era mai stato prima. Tutto mi parla di questo. Anche questi mobili...Angelica io sento la morte tra queste pareti! Io sento che la morte sta per arrivare. Si sta avvicinando a grandi passi, ha molta fretta, questa sera deve portare via qualcuno...

A.- Se è per questo già lo ha portato via...(tra sé e sé)

Be.- Che cosa…. Angelica?

A.- (riprendondosi) Bertha, a volte credo che tu prenda troppo sul serio il tuo  lavoro.  Ricordati che in questa casa siamo fondamentalmente scettici. Non penserai di parlare con una delle tue nevrotiche clienti...

Be.- Ascoltami, Angelica. Parlo sul serio. La morte è sempre più vicina. E’ diretta qui, sta arrivando...

A.- (interrompendola) Si, è in arrivo sul quarto binario il diretto per il cimitero ( ride istericamente )

M.- (entrando come se nulla fosse) Non  posso allontanarmi per cinque minuti che qui si gozzoviglia…….Perché non fate ridere anche me?

Be.- Ascolta, Malcoim, questa è una cosa molto seria per me…Io lo so che tu non ci credi, ma ho queste sensazioni so che sono molto precise e si avverano sempre. In questa casa sta per arrivare la morte: dovete fuggire il più presto possibile. Andatevene di qua! Ne va della vostra vita!

M.- (prende la bottiglia di whisky e la guarda) Eppure mi avevano assicurato che era un’ottima marca. Chissà quelle scadenti che incubi danno. Bertha scusami ma ho avuto una giornata molto dura, vorrei farmi una doccia e stare un pò con mia moglie.. domani ti farò avere i soliti biglietti ma adesso per favore torna a casa.

Be.- Si,é inutile insistere con chi non vuole capire. Buonanotte Angelica, riguardati. Buonanotte Malcolm.

M.- Buonanotte                                                         

A.- Ciao Bertha, buonanotte; (Bertha esce di scena)

M.- (allegro) Proprio come nelle mie commedie: non fai in tempo ad ammazzare qualcuno che subito ti si riempie casa di rompiballe. Almeno in questo caso mi hanno lasciato il tempo di far sparire il cadavere…( si accorge che lei lo sta guardando intensamente) …ho come la sensazione che tu stia per fare un lungo discorso…

A.- Malcolm McGuire...tu sei completamente uscito di senno. Ti avverto che domattina andrò di filato alla polizia... 

M.- A raccontare che cosa? Che abbiamo ammazzato insieme un povero studente?!….Potresti dire che lui ti faceva la corte ed io l’ho ammazzato per gelosia ….Ma ricordati che sarà sempre la tua parola contro la mia. No mia cara, tu sei mia complice: se vai a denunciarmi vai a denunciare anche te stessa.

A.- Mal cosa ti può aver spinto ad una cosa del genere? Io credevo di conoscerti invece mi trovo in casa un estraneo, un assassino. Con chi ho vissuto per 14  anni? Tu sei il dottor Jekill.  Io ...io cerco di capire...l’imbarazzo con gli amici…la tua situazione finanziaria…le tue delusioni non possono averti cambiato fino a questo punto...mi sembri come un vincitore ma lo sappiamo tutti e due che la commedia non l’hai scritta tu…

M.- (con aria di superiorità) Piantala Angelica!!...Ho scritto centinaia di commedie, ho ucciso in scena più persone della guerra in Vietnam e ti giuro che farlo davvero è ancora più facile. Un brivido di piacere ti scivola giù lungo la schiena….Pensa al mio prossimo successo… il suo sapore sarà ancora più intenso degli altri.....voglio proprio vedere cosa scriverà quel bastardello di Smarch. Probabilmente si getterà da una finestra (ride sadicamente) Quando lo raccoglieranno  assomiglierà ad uno di quegli Hamburger che gli piacciono tanto

A.- No…tu sei pazzo sul serio…ho vissuto 14 anni vicino ad un psicopatico!! Ma  perché mi hai coinvolta? Potevi farlo quando non c’ero, potevi allontanarmi con una scusa...io non capisco più nulla...non credo che la polizia mostrerà il tuo disinteresse nella cosa.

M.- E chi verrà mai ad interrogarmi? Quello è sparito a New York e qui siamo nel New Jersey…

A.- Scaveranno nel suo passato, troveranno qualche traccia che porta dritto qui.

M.- E se anche fosse?? (recitando) Si, agente, devo avere il suo curriculum da qualche parte…mio Dio ma come è possibile sparire così, da un giorno all’altro…ma come era, alto, magro, biondo??

A.- (fredda) Tra due mesi, se non siamo finiti in galera, voglio che tu te ne vada da questa casa. Litigheremo in pubblico se necessario. E se vuoi puoi fare la corte a quell’oca giuliva di Jennifer, tanto per avvalorare le chiacchiere che già girano…

M.- Angelica, tu sei una donna d’affari, sei abituata ad essere fredda: quando speculi in borsa non ti sei mai chiesta chi ci rimette?! I soldi che entrano nelle tue tasche da qualche parte saranno pure usciti. Non leggi mai sui giornali di qualche risparmiatore che si spara in bocca? Ah già, dimenticavo che queste notiziole non le mettono nelle pagine finanziarie…le lasciano in cronaca.

A.- Ma bravo, così hai risolto tutto. La tua coscienza è a posto. Sei pulito, sei puro come un bimbo, mi sembra già di sentire odor di borotalco.

M.- Non siamo poi tanto diversi, mia cara.

A.- Si che siamo diversi!!! Io non scanno la gente, non sono un boia, io! 

M.- A me invece pare di averti avvertito dei miei propositi, ma tu non hai fatto niente per evitare tutto questo. Anzi, sei stata proprio tu ad insistere perché lo invitassi

A.- stai a vedere che adesso l’ho ammazzato io...

M.- (cambiando atteggiamento) Amore mio, proprio non vuoi capire…..abbiamo parlato tante volte di come questo mondo sia ormai privo di scrupoli, di morale…di come oggi l’unica legge sia la sopravvivenza…e non mi pare che la tua posizione sia quella di porgere l’altra guancia…in questo momento ci sono due Malcolm che combattono dentro di me…e uno, ti assicuro, se la sta facendo nei pantaloni….è già alle prese con un senso di colpa soffocante…darò metà dei guadagni della commedia alla associazione “nuovi commediografi” (le fa un massaggio sulle spalle ma lei si scosta decisamente)

A.- non vorrai strangolare me adesso? Già che ti trovi…ti avverto che in caso di morte violenta l’assicurazione non sarebbe più valida….oltre naturalmente all’interesse particolare che il mio amministratore metterebbe nell’indagine……(tra sé) almeno credo…

M.- non essere sciocca: lo sai che non mi priverei mai della tua presenza. Rilassati. In fondo non è stata un’esperienza eccitante?? Ma che ti frega di uno studente in più o in meno, mangiapane a tradimento che infestano la terra e le università……adesso ci facciamo un bel bagno e…

A.- A letto con jack lo squartatore!

M.- Angelica...cerca di recuperare la tua freddezza di dura donna d’affari e sii pratica.

A.- Si…..potrei. Ma tu stavolta sei andato troppo oltre.

M.- Il fondo lo avevo già toccato (guarda la bottiglia), sto solo tentando di riemergere.

A.- Ma a che prezzo??!!               

M.- Un prezzo più che accettabile, mi sembra. I diritti d’autore se scrivessi, anzi ri-scrivessi, la commedia di Brian supererebbero anche i tuoi migliori investimenti….per non parlare della versione cinematografica. Sensi di colpa…zero, un solo, unico, ultimo grande successo e poi potrei anche ritirarmi…preferisco farmi chiedere (enfatico) “perché mi ritiro all’apice della notorietà” piuttosto del (semplice e allusivo) “perché non mi ritiro?”

A.- (comincia a interessarsi) Ma…smetteresti per caso anche di bere e di fumare……e di venire a letto alle quattro??

M.- Certo, tesoro, a letto verrò tutte le volte che vorrai…e sobrio!

A.-  Ed anche in Europa??….

M.- Sicuro!! In Europa, in Africa….in Guatemala!! La nostra vita cambierà definitivamente.

A.-  Forse……Malcolm…come forma di investimento…(ride fortemente aiutata dall’alcool)…scusa (cerca di darsi un contegno ma non ci riesce)..senti…ma è normale che un omicidio possa essere afrodisiaco??

M.- (compiaciuto) Ma non lo vedi che siamo fatti l’uno per l’altra……..vado a farti  una bella camomilla…….NO!!, NON E’ POSSIBILE!!!!………. Noooo!!!!!!

    (Entra Brian come una furia con il viso sporco di sangue e si scaglia su Malcolm atterrandolo: Angelica urla di terrore, impietrita da quella scena. Quando Brian si avvicina a lei con l’evidente intento di vendicarsi…)

A.- No, no, no, io non c’entro. È stata un’idea di Malcolm, sono innocente!!! (lei mentre cerca di scappare ha un forte sussulto e muore, vittima del suo male).

    (Brian rimane a guardare gli ultimi istanti di agonia de Angelica mentre da dietro il divano fa capoccella Malcolm che ridacchia insieme a Brian)

M.- Che ti avevo detto? Il suo cuore non poteva reggere.

B.- Peccato! Una così gran brava cuoca! (come in un annuncio) Il mondo culinario piange oggi la sua figlia prediletta Angelica, i cui arditi esperimenti culinari la seguiranno, fortunatamente, nella tomba!...

M. (interrompendolo) il tacchino era semplicemente disgustoso...cibo per cani!

B.- Giusto! E’ la parola giusta, disgustoso !

M.- Non so come ho fatto a non vomitarlo tutto a tavola. E poi servire la carne con un vino bianco caldo…..e italiano per giunta merita senz’altro la pena di morte.

B.- Ho riempito tutti i vasi che vedevo…

M.-  Ma dico io…….invece di fare da te, assumi un cuoco… che te lo scarichi dalle tasse.

B.- Non avrà forse letto la ricetta su uno di quei libri di tossicologia. 

M.- No, quelli sono miei.  Pensa che a furia di consultarli quando ancora scrivevo gialli, sono diventato una vera autorità in materia.

B.- Certo che il mio destino era segnato, stasera…….

M.- Che intendi dire?

B.- Bé, o mi sparavi tu o mi avvelenava lei. Dove trovo un’Alka-seltzer??….Vedrai che ci guadagnerai nel cambio, sono un ottimo cuoco. Le mie quaglie salmistrate alla banana sono famose in tutto il village.

M.- …..Me lo immagino!

B.- Sul serio! Ho fatto un corso di cucina Francese ed uno di cucina Orientale…..

M.- Controlliamo che sia morta davvero, piuttosto.

B.-  Hai paura che abbia avuto un infarto…. a salve?

M.-  Scemo! 

B.-  Piuttosto credevo che morisse quando mi hai sparato; fortunatamente hai pensato ad un piano alternativo…….speravo di non doverti colpire…

M.-  A proposito, potevi anche andarci più piano, mi hai quasi ammazzato!

B.-  Esagerato, ti ho rovinato la messa in piega?

M.- (tastando il polso di  Angelica) Si……. ci ha proprio lasciato…8 milioni di dollari, più o meno.

B.- Capperi! Sei proprio un romanticone!  Ed io che credevo che l’avessi fatto per amor mio.….già che c’eri non potevi pensare ai violini.. che so…due fiori??….

M.- Va a farti una doccia...e dopo ficcati a letto e non farti sentire che ti raggiungo appena se ne va il coroner……(lo accarezza)

B.- Telefoni al dottor Murchison?   

M.- Si, anzi dammi un pizzico che devo sembrare addolorato…..

B.- (gli da un pizzico) A più tardi...    

M.-. (telefona recitando ad arte) Dott. Murchison? Sono Malcolm McGuire…...La prego venga subito ... mia moglie sta molto male..ecc. ecc.     

   (Malcolm chiude la porta e si sente musica d'organo)

                                               

                          

                           QUARTA SCENA

Brian entra in scena, apre la porta. Ha il Walk-man, canticchia e balla seguendo il ritmo.

Si siede alla macchina da scrivere e comincia a battere qualcosa che ha preso nel cassetto dopo averlo aperto con la chiave.

Nel frattempo suona più volte la porta, si sente anche bussare con insistenza.

Entra la Ferguson che lo tocca alle spalle come per chiamarlo

B.-   Aaahhh!! !

ANN.- Ho visto la porta aperta e mi sono decisa ad entrare, non volevo spaventarla..

B.- Che?! Come dice ? 

AN.- Se non si toglie la cuffia (mima il gesto) non può sentirmi...

B.- Ah si, scusi, che sbadato! (si toglie la cuffia)

AN.- Le stavo dicendo che ho visto la porta aperta e sono entrata: ho bussato per cinque minuti... sono l'avvocato Ferguson.

B.- Si, certo, buongiorno avvocato. Io sono Brian Taylor, segretario di Malcolm. Sapevamo del suo arrivo. Mal deve essere sotto la doccia, lo vado a chiamare, intanto si accomodi pure

AN.- Grazie.

(Brian fuori campo chiama Malcolm come una moglie. Malcolm risponde con lo stesso tono che arriva subito)

B.-  Arriva immediatamente: posso offrirle qualcosa?

AN.-  Scotch con acqua, grazie... Non deve essere molto che lavora con Malcolm: non l'avevo mai vista.

B.-  E’ soltanto un mese che mi ha assunto.

AN.- Subito dopo la morte di Angelica?

B.- (come cercando qualcosa di più da dire) ……si                                                                                                                                                       

AN.- A proposito..come sta?  Spero meglio di quando l'ho  visto dopo Il  funerale….. mi sembrava così a terra.

B.-  Ma…..sa di queste cose non parliamo.!! Il nostro è  solo un rapporto di lavoro.

AN.- …ma dove l'ha conosciuto?  Di solito mi occupo io dei suoi affari

B.- Sono uno studente dei suoi corsi all’Università.. avevo  bisogno di lavorare e Malcolm mi ha offerto questo posto. Sono un segretario tuttofare (ride sguaiato e poi si riprende perché nota che lei non reagisce)  Soprattutto gli tengo in ordine gli appunti e le cose che scrive……                                                               

AN.- (soddisfatta) Ma allora ha ricominciato a scrivere. Speriamo che lo aiuti a riprendersi…….sotto tutti gli aspetti.

M.- (fuori campo) Brian, vai a comprare qualcosa per cena prima che chiuda il supermarket!!

(lei guarda Brian con sguardo interrogativo) 

B.-  Sono un segretario tuttofare... (rispondendo) Scusami Mal, mi ero proprio distratto… vado subito, vuoi qualcosa di particolare o faccio di testa mia…… (a lei) Malcolm ha ragione, questo supermarket è un vero problema…non solo è l’unico nel raggio di  5 miglia ma ha orari impossibili, e i commessi sono sgarbati da morire… Per non parlare dell’assortimento: tutte marche scadenti, non hanno mai nulla di decente, la frutta orribile, la verdura non ne parliamo… e con dei prezzi!!  Ogni volta la cena diventa un vero problema… (mentre parla rimette distrattamente i fogli nel cassetto e li chiude a chiave)

AN.- Anche la cucina rientra nelle sue mansioni?            

B.- Certo!! Ho frequentato anche corsi di cucina Francese e orientale

AN.- (impressionata) però….

(Brian si sistema il berretto con fare equivoco mentre rientra Malcolm)

M.- Dai..sbrigati! Ciao Mary-Ann, scusami ma ero convinto che saresti arrivata più tardi……ma che ora è? (si guarda in giro alla ricerca di un orologio mentre si salutano fraternamente)

AN.- Ciao, Malcolm.

M.- Ci sono novità? Per telefono mi sembravi evasiva….

AN.- Ho terminato la valutazione dei beni di Angelica.

M.- (fintamente triste) Sono un uomo ricco, allora….

AN.- Sicuramente molto più di quanto ti possa immaginare. (estrae dei fogli dalla borsa)  Ultimamente Angelica aveva intrapreso una manovra…come dire… acrobatico-creativa. Peccato che non sia vissuta abbastanza per godere del suo successo.

M.- (senza alcun entusiasmo) Insomma, non tenermi sulle spine.

AN.- Allora reggiti forte: tra beni immobili, ma quelli li conosci, azioni e fondi di investimento ora possiedi ventisei milioni di dollari…… centesimo più centesimo meno……senza contare l’assicurazione, che dopo la fine dell’inchiesta avrà il “piacere” di versartene altri dieci.

M.- (questa volta stupito ed interessato veramente) Angelica continua a stupirmi anche dopo morta…con nessuna delle mie commedie ho mai incassato tanto…te la senti di gestire tu per me tutto questo denaro.

AN.- (allusiva e misteriosa) Lo sai, Mal, non mi sono mai tirata indietro…..a proposito, come stai?

M.- A pezzi, letteralmente a terra.

AN.- Sbagli a rinchiuderti in te stesso. Dal giorno del funerale non   ti si è visto più in giro. Li leggi i giornali? Qualcuno ha scritto che sei ricoverato in clinica per disintossicarti, qualcun altro che sei in piena depressione e hai tentato tre volte il suicidio……Al circolo mi chiedono sempre di te, hanno paura a telefonarti. ( di nuovo allusiva) Almeno con me ti potevi fare vivo ….

M.- (cogliendo l’allusione) Si, scusami, hai ragione…ma ora non sono proprio dello spirito giusto.

AN.- (insistendo) …speravo di non essere solo il tuo avvocato….

M.- (interrompendola e cambiando forzatamente argomento, come senza sentirla) Sai, mi sono rimesso a scrivere.

AN.- Si, me lo ha detto il tuo segretario….A proposito, perché non mi hai avvertito che ti serviva? Ci avrei pensato io…..come al solito.

M.- In realtà non ne avevo alcuna necessità. Mi sentivo solo…un gran silenzio in questa casa così grande….. e la presenza di una persona che fa un pò di rumore……e poi questo mio studente aveva bisogno di lavorare.

AN.- Simpatico…peccato che sia un po’ checca…o sbaglio?

M.- Io non ho notato nulla. Il nostro è solo un rapporto di lavoro.

AN.- Ha un comportamento un po’ strano, però. Prima di uscire ha chiuso i tuoi appunti a chiave dentro quel cassetto…..con un fare equivoco.   

M.- (rimane interdetto).... sarà un eccesso di zelo: avrà paura che mi rubino qualche idea....

AN.- ..ma se non vedi mai nessuno…non  potrebbe essere proprio lui a rubartele dai tuoi appunti? Sei sicuro di  poterti fidare?

M.- Lui non è in grado di scrivere nulla più di una lettera di protesta alla società dei telefoni. E' qui proprio per imparare qualcosa. Anzi adesso, perdonami Mary-Ann…ma sono uscito dalla doccia con un paio di buone idee e se non le metto subito nero su bianco me le dimentico.

AN.-  Si, certo.  (rimette i figli a posto) Tanto più che ho appuntamento in  studio e sono già in ritardo.. (si avvia verso la porta) 

M.- Vengo in città la settimana prossima: se vuoi possiamo cenare insieme…

AN.- Ottima idea, telefonami in studio e ci metteremo d'accordo. 

M.- Perfetto! (la accompagna) A presto.

AN.- Ciao! (uscendo da una ultima occhiata interrogativa al tavolino)

   (Mal, rimasto solo forza il cassetto con un coltello. Trova il  copione di Brian e lo legge con rabbia crescente. Poi lo sostituisce e se ne appropria nascondendolo prima di uscire di scena)        

                                   Buio   musica

                    QUINTA SCENA

   

  Interno sera, dopo cena. MalcoIm sul divano legge qualcosa fumando.

  Entra Brian.

B.- Ha mangiato bene il mio orsacchiottone? (gli fa una energica carezza) sono o non sono un bravo cuoco? 

M.-  Brian.. ..lasciami in pace ! 

B.-  Ma si può sapere che cos'hai……Sei stato col muso tutta la a sera. Neanche il mio tortino di formaggi al cocco è riuscito a scioglierti.

M.-  Brian.....vai in cucina a lavare i piatti e non rompermi le balle.

B.-  Ma allora è una cosa seria! Che è successo ti sei stancato di me? Ho fatto qualcosa di male?  Il tortino non ti è piaciuto? Mi sto ingrassando troppo??

M.-  (si alza di scatto arrabbiatissimo, va a prendere il copione di Brian e glielo sbatte in faccia)  Ecco cosa c’è!!! 

B.- Guarda, guarda, il grande commediografo che ruba nei cassetti come una serva!

M.- (legge alla grossa il copione descrivendo se stesso e il resto) Uno scrittore di gialli teatrali, di mezza età e in crisi di ispirazione, fa venire un infarto alla moglie, ricca, con l’aiuto del l’amante, uomo, in una villa di campagna del New Jersey, evitando l’interesse morboso di una vicina medium…Ma perchè non telefoni direttamente alla polizia e non gli dai l’indirizzo?

B.- Malcolm, lascia che ti spieghi…

M.- Cosa sei, masochista? Desideri espiare?   

B.- MalcoIm, stavo solo scrivendo…. Volevo farti una sorpresa...è che mentre lo facevamo… mi è sembrata da subito una grande idea per una commedia…

M.- Che cazzo stai dicendo?...una “sorpresa”. Uno come me insieme a uno come te che procurano un infarto a una come mia moglie!! La sorpresa ce la farà la polizia se la fai leggere in giro. 

B.- Lo sapevo che avresti avuto delle riserve.

M.- Riserve?? Sono incazzato, distrutto…mi sto cagando addosso dalla paura…e tu le chiami riserve? Ma perché hai voluto scrivere quella roba??

B.- Perché…esiste.

M.- No, le montagne esistono, non le commedie, a meno che qualche coglione non si metta a scriverle...agevolando il lavoro della polizia

B.- Sei tu che stai dicendo cazzate adesso! La polizia….ma cosa vuoi che capiscano alla polizia!!

M.- La polizia forse no, ma l'assicurazione sicuramente si. Ti ricordo che ufficialmente stanno ancora indagando e quella non è gente che molla facilmente…….il caso non è chiuso.

B.-  Ma prima che la pubblichiamo e la mettiamo in scena il caso sarà chiuso… e da mesi.

M.- No...tu non sai come è quella gente. Quando ti mettono gli occhi addosso non ti mollano più. Questa commedia è una confessione.

B.- Ma rifletti. Non abbiamo forse scritto, provato e messo in scena la più brillante commedia degli ultimi trent’anni, l’abbiamo presentata col pubblico, Angelica….e ha funzionato.

M.- E quando il giornalista ti chiederà “ma lei non lavorava con McGuire quando la moglie morì per infarto come nella commedia?”… cosa risponderai?

B.- …No comment.

M.- Io invece un comment ce l’ho..NO! Io ho un nome, una reputazione, certo un po’ traballante, ma pur sempre valida per ottenere inviti a cena o per tenere seminari estivi. Voglio essere ricordato come l’autore di “doppia trappola” e non come la checca che ha ammazzato sua moglie. (va come per buttare i fogli nel camino o per bruciarli con un fiammifero)

B.- Se bruci quei fogli, li andrò a riscrivere da un’altra parte….RIDAMMELI!! (Malcolm, spaventato, glieli rende. Rimettendoli via) Non dovremo litigare così….non è quello che voglio:

M.- E cos’è quello che vuoi??

B.- Il successo…e non me ne importa niente di pestare i piedi a qualcuno per ottenerlo…non so se mi capisci. E se anche qualcuno riesce a collegare i fatti e fare qualche domanda indiscreta…(alza le spalle) Nessuno sarà mai in grado di provare nulla.

M.-Prove o non prove io non voglio finire sui giornali.

B.-  Sai…ho esaminato la questione a fondo e sono convinto che un po’ di rumore attorno alla morte di Angelica potrebbe solo giovare alla commedia. Il mondo reale è fuori, è sui giornali, in televisione. Hai ucciso tua moglie?? Va bene!! Avrai avuto i tuoi buoni motivi!! Stai a vedere che adesso non si può uccidere la propria moglie in pace!! Tutto può far notizia e diventare spettacolo. Puoi abusare dei tuoi figli, avvelenare un pozzo, sgozzare puttane…Se riesci ad andare in televisione, a far parlare di te, va tutto bene. Non gliene frega niente a nessuno di chi è la vittima o lo spietato carnefice. Quello che vogliono è essere coinvolti. Lo scandalo fa miracoli…ma a chi interessa veramente?? Questa commedia è una vera miniera d'oro…credimi!

M.- Ho impiegato anni per farmi un nome e questo è il risultato… 

B.- …invece come commediografo fallito ti senti a tuo agio. Sapessi le storielle che circolano su di te all’Università. Le più leggiadre raccontano che se non era per tua moglie saresti finito a vendere i gelati e fare la maschera all'Odeon Theatre.

M.- Povero, piccolo, misero, presuntuoso stronzetto. Se non era per me stavi ancora a fare marchette al Village. Sei talmente privo di idee che neanche il titolo è originale: “intreccio fatale”….L’ultima e la più stronza di tutte le idee stronze di mia moglie.

B.- (calmandosi) Malcolm... ragiona un attimo. Tu sei Malcolm Mcguire. Il grande commediografo. lo invece chi sono. Nessuno. Questa è la mia grande occasione e semplicemente non posso perderla. Guarda... sono pronto ad andarmene per non coinvolgerti. Anche se ti devo molto....cerca di capirmi.

M.- Che cosa hai detto??…..dopo tutto quello che c’è stato fra noi……dopo che abbiamo ucciso mia moglie sei pronto a mollarmi come....una scarpa vecchia…..Io che sono diventato un assassino per te ....e tu....tu ti sei soltanto servito di me.

B.- Mal…lo sai quanto sei importante per me. Ma lo scopo della mia vita è scrivere…ne abbiamo parlato tante volte....questa cosa o la scrivo qui o la scrivo da un’altra parte...non mi costringere a prendere questa decisione.                                             

M.- (cedendo) Brian ti prego…..non mi lasciare. Se ci tieni così tanto alla tua commedia sono pronto a rischiare....ma insieme a te.

B.- (pausa)…lo sai che non sarei potuto uscire da quella porta,  orsacchiottone…

M.- Ma si. Che se ne frega dell’assicurazione, della polizia, di Smarch...che vadano tutti a farsi fottere…….qui ci vuole almeno una bottiglia di Bourbon...di quello buono. Voglio brindare all’allievo che sta per superare il maestro.

B.- Si caro vado subito, (fa per alzarsi)

M.- (fermandolo) No...fermo vado io....tu non sapresti nemmeno dove cercarla. Ne ho in serbo una…… per le occasioni speciali.

B.- OK….ma sbrigati…. voglio ubriacarmi di brutto, (rimasto solo riprende e rilegge la sua commedia con aria molto soddisfatta)

M.- (tornando con un vassoio con il bourbon e due bicchieri) Ecco qua! (versa da bere) Alla salute!!! (bevono)

B.- Questo Bourbon ha un sapore strano, sei sicuro che sia buono?     Mi brucia la gola.

M.- ....è avvelenato...hai trenta secondi…ventinove….

B.- (ride) Sei sempre il solito….(avverte forti dolori)AAHH....figlio di puttana…. ma perché, perché..

M.- Dovevo farlo (piange) dovevo….perché comunque ti avrei perso...

B.- (sempre più debole) Così rimarrai solo! sei un fallito.. ormai sei solo un fallito...(sempre più flebile)…. uno stupido fallito…..(esce di scena e stramazza al suolo) non voglio morire…..non voglio….

M.- (continua a piangere) Brian, perdonami, perdonami (sempre piangendo prende la  pistola, esce di scena dalla parte da cui è uscito Brian) perdonami….

   (si  spara e stramazza al suolo)

   (dopo pochi istanti entra Bertha)

BE.-  Mal, posso entrare, questi tecnici del telefono si sono scordati di me e quindi devo rubarti la solita telefonata...OHHH!!(vede i cadaveri) Lo sapevo….lo avevo previsto ma non mi avevano creduta...peggio per loro.

    E questo cos’è?? (vede il copione lo prende e lo comincia a leggere con soddisfazione crescente. Esce)

                                       BUIO IN SCENA

   

                     VOCI FUORI CAMPO A FORTE VOLUME

Smith.- Ispettore, la deve smettere di tormentarci così. Le sue indagini servono solo a spendere i soldi del contribuente…mi farò sentire dai suoi superiori, la farò trasferire a dirigere il traffico...

Ispettore.- Il vostro posto non è tra le persone civili ma sulla sedia elettrica!

S.- Lei non ha nessuna prova contro di noi, e…(ride sardonico) nemmeno la lontana speranza di trovarne.

I.- Purtroppo ha ragione, Smith.  Risponderete soltanto alla vostra coscienza di  questo "INTRECCIO FATALE". 

                                          Applausi convinti.  

                                    Qualcuno urla "fuori l'autore" .

 

Luce fissa su Bertha che va in proscenio a raccogliere gli applausi.

Voce fuori campo

V.- Bertha, con la tua commedia faremo un pozzo di soldi.

B.- Eh, si…Sempre guadagna… chi tutti inganna.

                                                                                                                            F I N E