Lamentosa, capricciosa, pidocchiosa

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LAMENTOSA, CAPRICCIOSA, PIDOCCHIOSALamentosa, Capricciosa, Pidocchiosa

LAMENTOSA, CAPRICCIOSA, PIDOCCHIOSA

Commedia brillante in due atti di

Calogero Maurici

Personaggi

‘Ntunietta (la suocera)

Filippo (il marito di ‘Ntunietta)

Pietro (il genero)

Katia (la figlia di ‘Ntunietta)

Isabella (l’altra figlia)

Franco (il marito di Isabella)

Donato (l’amico di Pietro)

Tina (la vicina)

Lucia (la fidanzata di Donato)

(elaborata da Rosanna Maurici)

(titolo originale in vernacolo siciliano)

Camurriusa, Capricciusa, Piducchiusa…

Katia e Pietro, sposati da circa un anno si trovano in un momento di difficoltà economica, essendo Pietro da circa quattro mesi in cassa integrazione. Con amarezza hanno dovuto lasciare la casa (circa venti chilometri dalla madre di katia) nella quale vivevano in affitto, poiché ‘Ntunietta (madre di Katia) ha messo loro a disposizione una casa vicino la sua che era dei nonni per far risparmiare l’affitto. Ma qui la vita degli sposini si complica perché la madre, suocera invadente ed asfissiante come la definisce il genero, toglie loro quella libertà ed intimità che una coppia normale deve avere. 'Ntunietta, infatti spesso e volentieri si reca dalla figlia con un tempismo, incredibile proprio mentre cercano l'intimità; con se porta anche il marito reduce da un ictus e anche sordo, ma 'Ntuietta và per consigliare la figlia, aiutarla, con ovvia insofferenza del genero. Un amico di Pietro, buontempone, complice di uno scherzo alla suocera invadente; una vicina di casa (pettegola) che si diverte a fare il doppio gioco con la comare 'Ntunietta e col genero; sono i ritmi sempre accesi di questa commedia senza cadere mai di tono.(anche molto attuale) La scena rappresenta: tavolo, sedie, quadri, poltrona, credenza, qualche mobile e quant’altro richiede una stanza adibita a salone o cucina. Anche in questa commedia mi sono accorto di come perde di battute secche nel tradurla, anche se rimane una bella commedia in italiano, consiglio di tradurla nel proprio vernacolo.

S C E N A I°

( Pietro e Donato)

Pie                         - (mentre gioca a carte con l’amico Donato) Guarda, tre scope già hai fatto, è inutile giocare, non posso concentrarmi (si alza nervoso) fatti un solitario me ne andrei a stare a duemila chilometri di distanza

Don                       - Ormai niente concludereste, ti verrebbe a trovare anche in America! Ci ha preso gusto e non veniva tanto prima perchè era sempre da tuo cognato, dalla figlia più grande; te la devi piangere!… poi anche con questo fatto della cassa integrazione

Pie                         - Però i miei cognati dicono di aver preso la situazione di petto e le hanno fatto togliere il vizio…Donà, avevano perso la libertà, erano peggio di stare in carcere Do na to…

Don                       - Perché tu come sei!

Pie                         - Me lo ricordi sempre… (arrabbiato)

Don                       - Purtroppo quando si trova una suocera cosi appiccicosa, lamentosa…

Pie                         - Appiccicosa e lamentosa? Questi due cose soli ci metti? Senti: Capricciosa, Lamentosa, Pidocchiosa, questi sono i tre attributi speciali…poi ci metto: lagnosa, curiosa, furiosa, tradimentosa, pallosa, chiassosa, gelosa, rissosa e mi voglio fermare altrimenti non finirei mai. Lei pensa che fa bene alla figlia, ma quanto male le fa a lei e a me!

Don                       - Dovrebbe essere tua moglie a farglielo capire

Pie                         - Dice che qualche giorno lo fà, speriamo che cominci, non sarebbe mai Troppo tardi!

Don                       - Se prima non ti ricoverano in psichiatria?!

Pie                         - Ah! no, prima che arrivassi in ospedale la butterei fuori come ha fatto mio cognato. Ma tu ci pensi, per quasi due anni l'hanno sopportato, come non sono caduti ammalati!…io in pochi mesi mi sento martoriato…(la imita) Non mangiate mozzarella che ha troppo grasso e sale il colesterolo; non mangiate fagioli assai che si forma troppo aria e poi scoreggiate sempre; non bevete cose gassate che rovina lo stomaco; Donato li ha messi in croce ai miei cognati e la stessa cosa fa qua dentro.

Don                       - Menomale che marito e moglie si sono messi d’accordo e l'hanno affrontata. (lo guarda pietoso) Male ti vedo...male!

Pie                         - E finiscila, un malagurio sei!…

Don                       - Ma ti dico quello che penso…continua va!

Pie                         - Non potevano darsi manco un bacio che subito spuntava lei; mio cognato Franco mi ha detto che aveva dimenticato come si faceva…

Don                       - Tu, ancora te lo ricordi?

Pie                         - Tu scherzi, io a due anni non ci voglio arrivare e tu Donato, amico mio devi aiutarmi…fatti venire qualche cosa in mente, qualche scherzo, ne fai tanti a tutti e proprio a lei non devi combinargliela?…

Don                       - Quando non ne puoi più me lo dici, che le facciamo pigliare uno spavento di quelli fenomenali, cosi non ci mette più piedi quà dentro.

Pie                         - Stai pronto che non passa assai…ora a complicare la situazione si ci mette pure mio suocero!

Don                       - Come stà

Pie                         - Poverino!..non è più buono di testa, a che capisce a che non capisce, a che a che ci sente a che è sordo, certe volte spara cavolate… prima quando stava bene a mia suocera gli teneva testa, ora invece non la puo’ tenere nessuno.

Don                       - Purtroppo sta situazione della cassa integrazione non ci voleva, speriamo

Pie                         - Almeno mi aiutasse con le spese! Solo la casa ha messo a disposizione, ha dato una lavata di faccia e la pittura l'ha fatta comprare a me, poi ogni volta che viene quà, si scorda sempre i soldi, e io spendo…spendo… (Donato lo guarda pensieroso)

Pie                         - Che hai, che stai pensando…

Don                       - Sentendo te, io non mi marito, mi scoraggio, e se trovassi a una che ha una Mamma come tua suocera!

Pie                         - Come mia suocera non ce n'è sono.

Don                       - Altrimenti dovrei trovare una ragazza senza mamma e se avesse il padre Fuso come tuo suocero?

Pie                         - Ma allora mio suocero stava bene, e a mia suocera pare che la frequentavo.

Don                       - (si alza) Sei proprio disperato! Se tua moglie non si decide a chiudere sta situazione, ci pensiamo noi, quando vuoi le prepariamo una bella sorpresa!

Pie                         - Al più presto Donato (gli stringe la mano) Anzi ti abbraccio…

Don                       - Mah! Sentendo te, se dovessi farmi fidanzato la prima cosa che le direi è: Lucia!...

Pie                         - Lucia! Perchè Lucia

Don                       - Se non si chiama Lucia non me la piglio, per la buon'anima di mia nonna! Lucia, tua madre è morta o viva? Perchè se è morta, va bene, se è viva la vorrei conoscere prima e bene, che razza di pera è…magari prima uscire con lei.

Pie                         - Bene fai, allora non ci ho pensato a questo

Don                       - Ora devo andare, perché devo organizzare una seduta spiritica a casa di Giacinto Ammucca tutto, è convinto che suo zio gli parli ancora

Pie                         - Pure mia suocera è una che ammucca tutto, è una credulona, figurati crede a l’incarnizioni…

Don                       - L’incarnizioni? Delle unghia?!

Pie                         - Ma quali unghia…crede ai spiriti…è superstiziosa e super stizzosa…

Don                       - Certe volte ti spieghi come un libro chiuso. Comunque se crede agli spiriti è meglio cosi mi viene più facile…fammi sapere.(saluta ed esce).

S C E N A II°

 (Katia, Pietro, 'Ntunietta, Filippo)

Pie                    - Meglio lui che è scapolo…io non gli ho fatto capire niente, ma me lo sto scordando vero come si fa. Da quanto non ho un poco d’intimità con mia moglie…Quando lavoravo, il giorno che mia suocera non c'era arrivavo stanco morto e cadevo in catalessi (fa il gesto) un sonno tremendo…Quando arrivavo più riposato, chi spuntava? Quella disgraziata!.. (passeggia nervoso) Ma se non la finisce con le buone, finisce con le cattive…(entra Katia la moglie,con la borsa della spesa)

Kat                        - Amore

Pie                         - Katia che hai fatto…

Kat                        - Tutto ho fatto…tutto aumenta e se una non stà attenta a cosa compra!..Ho speso trenta euro...

Pie                         - Trenta euro!? E che hai comprato!..

Kat                        - Al supermecato ho incontrato mia madre, aveva dimenticato i soldi a casa e gli ho prestato sedici euro.

Pie                         - (le mani in testa, disperato) Pure al supermercato!

Kat                        - (avvicinandosi al marito) Pietro, che dovevo fare, sai che poi ci dà il doppio.

Pie                         - E poi lei si prende il triplo…

Kat                        - Per ora ci fa compagnia

Pie                         - Per ora ci fa asfissia…e se ne facesse di meno sarebbe meglio, anzi niente sarebbe meglio ancora…(breve pausa) Certo la casa è sua!…

Kat                        - Lo so che certe volte è insopportabile, ma è mia madre, è troppo gelosa, ci pare che sono ancora figlia di famiglia!

Pie                         - Katia un sacco di volte abbiamo parlato di stu fatto, sarebbe il momento che ci facciamo sentire…

Kat                        - Mi pare di non essere ancora pronta!

Pie                         - Ma perchè non sei come tua sorella…che quasi quasi l'hanno buttata fuori.

Kat                        - Non è che l'hanno buttata fuori, glie ne hanno detto quattro belle buone che l'hanno fatta rimbambire.

Pie                         - E poi ha cominciato con noi a scaltrire!

Kat                        - Da quando glie ne hanno detto quattro, ci và una volta l'anno!

Pie                         - Noi gli e ne diciamo due, anche se viene una volta ogni sei mesi mi accontento, perchè tutti i giorni è quà…tutti i giorni!

Kat                        - Capita che qualche giorno non viene.

Pie                         - Poi recupera e viene tre e quattro volte al giorno e sempre quà si corica, e nei momenti di intimità lei spunta e io resto comu un baccalà…

Kat                        - Hai ragione Pietro, ma io non ho il carattere di mia sorella, e poi lei ha resistito quasi due anni

Pie                         - Non parlare di due anni, perchè neppure tu resisteresti, mi porterebbero al manicomio.

Kat                        - Al supermercato mi ha detto che viene domani…(Pietro contento)

Pie                         - Menomale, allora abbiamo tutta la serata e tutta la nottata…

Kat                        - Si amore

Pie                         - Quasi quasi non ci credo… Katia quando decidiamo di avere una vita normale come tutti gli sposi…

Kat                        - Non ti preoccupare sistemeremo tutto!... Pietro, quando decidiamo di avere un bambino…(cominciano a tenersi)

Pie                         - Quando tua madre ci lascia un po' di tempo!

Kat                        - Pietro, abbracciami stretta stretta!

Pie                         - Si Katia, siamo soli…e speriamo di ricordare come si fa!…(in quel momento si abbracciano e squilla il telefono)

Kat                        - Vado a vedere chi è…(và) Pronto…ah! Mamma tu sei!...

Pie                         - (si mette le mani in testa disperato) Ma ha un sesto senso?

Kat                        - Va bene, ti aspetto. (chiude)

Pie                         - Non solo quando è quà dentro, pure col telefono rompe le uova nel paniere. Ti ha detto che viene più tardi?

Kat                        - Dice che a momenti viene dato che mio padre sta meglio...Pietro la prossima volta mettiamo il telefono fuori posto

Pie                         - Cosi ci pare che è occupato e spunta subito quà per rimproverarci che parliamo troppo al telefono.

Kat                        - Chiudiamo la porta e non apriamo a nessuno

Pie                         - Cosi bussa, bussa e bussa, ci pare che ci sentiamo male e chiama l’ambulanza… Katia dobbiamo cambiare casa, me ne frego del risparmio dell' l’affitto…appena riapre la fabbrica scompariamo subito.

Kat                        - Ma stiamo facendo sacrifici per comprarla.

Pie                         - Ma quali sacrifici, se ne vanno più soldi di prima, poi quando c’è lei!…

Kat                        - Pietro pazienza!

Pie                         - Pazienza!…(guarda fissa la moglie) Quando viene…

Kat                        - Il tempo di passare dalla farmacia

Pie                         - Allora l’abbiamo un poco di tempo, c’è sempre folla in farmacia… (l’abbraccia ed in quel momento entra 'Ntunietta col marito Filippo)

Ntu                        - Non esagerate a mamma che sciupate un sacco di energie… (I due si erano lasciati imbarazzati) Menomale che sono sempre piedi piedi se nò per voi ci vorrebbe una fettina di carne al giorno e sapete che non possiamo per ora

Fil                          - (alla moglie) Dove mi siedo

Ntu                        - Se stai alzato non ti fa male.

Kat                        - Siediti dove vuoi papà

Fil                          - (si guarda attorno) Dove siamo quà?!

Kat                        - Mamma avevi detto che si sentiva bene e che era lucido?

Ntu                        - Fino a dieci minuti fà era lucido ora ha cominciato a dare i numeri (poi con un certo lamento piagnucoloso) da quando gli è venuto stu colpo, pare di averlo a metà!..

Pie                         - (verso il pubblico) Non poteva venire a lei un colpo e restava stecchita!

Kat                        - (conforta la madre) Dai mamma…

Ntu                        - Ci pensi a mamma se veniva a me?! Come faceva tuo padre ad aiutarti, che Lo stesso di una madre!?

Pie                         - (verso il pubblico) Magari ci pigliava a lei, la chiudevamo ed eravamo felici.

Ntu                        - Menomale che è venuto a lui a mamma…

Kat                        - Basta mamma, dici sempre cosi…

Ntu                        - Vero a mamma? Manco me lo ricordo. (contemporaneamente lo ripete Pietro verso il pubblico)

Fil                          - (comincia a sparare cavolate) Ogni volta che siamo qua dentro ci sono sempre litigi, me ne vado da mio genero Pietro (si alza agitato con dei tic a piacere)

Kat                        - (lo prende con la madre) Papà calmati, tuo genero è quà…Pietro parlaci

Pie                         - Papà io sono Pietro, non mi conosci?

Fil                          - Chi sei tu?

Pie                         - Io sono

Fil                          - Pietro sei…ti stò conoscendo, ma perchè mi tenete, lasciatemi stare.

Ntu                        - Sta cominciando a ragionare e ora non sente niente!

Fil                          - I denti? Li ho lavati ieri sera, guarda che sono bianchi… (apre la bocca)

Ntu                        - Ah! Figlia mia, da quando ci pigliau stu colpo pare di averlo a metà!. (con il tono di prima, preferibilmente stavolta anche Pietro lo ripete assieme)

Kat                        - Mamma per favore

Pie                         - Papà ora piglio le carte…e giochi

Fil                          - Ma tu chi sei!

Pie                         - Quello di poco fa. (lo mette a sedere e gli prende le carte)

Ntu                        - Forse si calma un poco ora…Lo vedi che vita faccio a mamma, a che è buono a che non capisce, a che capisce a che è sordo (sospira) Che vita che facciamo a mamma, specialmente quando siamo dentro soli soletti

Pie                         - (verso il pubblico) Ma se sono sempre quà a rompere gli scatoletti!..

Ntu                        - Allora a mamma, cosa c’è da fare…organizziamoci: io volevo portare qualcosa da mangiare, ma ho scordato i soldi e non ho potuto comprare niente strada facendo. Menomale che la spesa l'hai fatta tu, ma se ti sei scordata qualcosa ci mandiamo a Pietro. (avvicinandosi al genero) Tu non ti preoccupare, che fino a quando c è stu pezzo di suocera non ti manca niente, non ti scoraggiare che non siete soli, magari ci trasferiamo quà, cosi evitiamo di andare e venire

Pie                         - (ironico) Che bello!

Ntu                        - Tanto che ti pare che sta cassa integrazione finisce subito, ancora prima che cominci a lavorare!…

Pie                         - Che bello!...

Kat                        - Mamma stasera facciamo toast con un po’ di maionese.

Ntu                        - Non ti risicare a mamma, la maionese è troppo grassa, il colesterolo sale e poi salgono tutte le altre cose…

Pie                         - A me mi scendono tutte cose, niente mi sale più!...

Ntu                        - (annusa) Ma avete mangiato fagioli oggi?

Kat                        - No, perchè?

Ntu                        - Sento un odorino…Pietro sei stato tu?

Pie                         - Io sti cose non li faccio…

Ntu                        - Certo tu sei otturato…o fu tuo padre a mamma, o viene da fuori…

Kat                        - (cambia discorso) Pigliamo qualcosa in macelleria, Pietro vacci tu…

Ntu                        - Mi dispiace che stai uscendo sti soldi, sono sbadata, me li sono scordati sopra il tavolino…ora li piglio, ora li piglio

Pie                         - Ora li piglio con sta mano e poi con l'altra ora li lascio, è da sei mesi che si scorda.

Ntu                        - Che sei spiritoso…vorrei vedere senza di me come faresti, io vengo spesso per mia figlia...

Pie                         - Se venisse meno spesso sarebbe meglio…

Ntu                        - Che sei spiritoso…(intanto Filippo giocava a modo suo a carte)

Fil                          - Chi è capriccioso!

Kat                        - Pietro ti prego…(per togliere l’occasione)

Pie                         - (seccato) Che devo comprare…

Kat                        - Piglia un poco di fegato.

Ntu                        - No a mamma, di sera è troppo pesante, non ne mangiare mai…

Kat                        - Piglia un poco di focaccia (o pizza a taglio)

Ntu                        - Però semplicissima, poco pomodoro e pochissima mozzarella…Chissà che pomodoro e mozzarella ci mettono!

Pie                         - Io me la piglio con i wurstel, funghi, carciofi, olive, sarde, olio e pepe…

Ntu                        - Tu fai come vuoi, l’importante che a noi e a me figlia ce la porti semplice. (Pietro esce disperato).

S C E N A III°

(‘Ntunietta, Katia, Filippo, Tina , Pietro).

Kat                   - Mamma ti prego non essere troppo…

Ntu                        - (la interrompe) Troppo…stavi dicendo troppo esagerata? Ah! Figlia mia avesse ognuna una mamma come me.

Fil                          - Dov'è Pietro.

Kat                        - (si avvicina al padre) A comprare qualcosa per mangiare

Fil                          - A cacare?

Kat                        - Mamma dacci la cura!

Fil                          - La fà dura?! Mangia pesante?

Ntu                        - Allora a mamma, hai tutto lavato? Tutte cose sistemate hai? Perchè io vengo per darti una bella mano d'aiuto…

Kat                        - Niente…tutto a posto mamma.

Ntu                        - Meglio cosi…ah! a mamma, stasera non ti dispiace se dormiamo nella tua stanza da letto, se fosse per me anche a terra, ma per tuo padre poverino.

Kat                        - Ma quando mai in questi mesi avete dormito in qualche altro letto, sempre là avete dormito, una sola volta è capitato che abbiamo dormito noi nella nostra stanza da letto!

Ntu                        - E quando è stato che non sono venuta? E come mai! (entra Tina vicina ed amica di 'Ntunietta, una pettegola che si diverte a fare il doppio gioco)

Tin                         - Permesso!

Ntu                        - Tinuccia, entra, entra (si abbracciano) sei ritornata dal pellegrinaggio…

Tin                         - (saluta anche Fil. e Katia) Se sono quà, certo che sono ritornata…

Kat                        - Quando è tornata signora ieri?

Tin                         - Un’ora fa, e come una vera amica e vicinella di casa sono venuta quà, a portarvi un ricordo di Padre Pio. (esce delle immagini)

Kat                        - Grazie…(a Ntunietta invece le dà una grande immagine)

Ntu                        - Che pensiero gentile (la fa vedere al marito) Filippo guarda…(gli e la mostra)

Fil                          - Chi è tuo nonno, perchè non si fa sta barba

Tin                         - Poverino! da quando gli è venuto stu colpo pare che ce l’avete a metà!

Fil                          - Devo andare in bagno.

Ntu                        - Katia, ci pensi tu? Giusto che è venuta mia comare, per non lasciarla sola… (Katia sistemava qualcosa)

Tin                         - Comare, c’è bisogno di dirlo? Katia lo sà che da un po' di giorni non ci vediamo…sti quattro giorni mi sono sembrati quatrro mesi…ti pensavo sempre comare…pregavo per tutte le persone, per tutti gli animali, pure loro sono creature del Signore…

Fil                          - Mi stò facendo addosso

Tin                         - Certe volte ragiona comare.

Ntu                        - E’ di più quando non ragiona cara comare!…

Kat                        - Vieni papà, ti accompagno io. (entrano nell’altra stanza)

Tin                         - Allora novità con vostro genero!

Ntu                        - Solite cose comare, è sempre saputello.

Tin                         - Prima di partire gli ho fatto la predica io, l'ho trovato solo e gli ho detto quattro cosette…poi sono partita e non ti ho potuto dire niente, ma mentre pregavo non vedevo l'ora di raccontartelo.

Ntu                        - (interessata) Che gli avete detto.

Tin                         - Le solite cose: non ti lamentare che hai una suocera d’oro, falla venire quanto vuole e quando vuole perché lo fa per il vostro bene…

Ntu                        - E che ha risposto!

Tin                         - Dice che prima eri capricciosa e lamentosa, ora sei diventata pure appiccicosa e pidocchiosa!

Ntu                        - Io pidocchiosa e appiccicosa, ah! Gesù…Gesù! (ripetendolo pù volte)

Tin                         - Comare se volete un consiglio, venite quà dentro quanto e quando vi pare, la casa è vostra, e vostra figlia c’è!…

Ntu                        - Certo che vengo quanto e quando mi pare, anzi ora vengo più di prima.

Tin                         - Gli ho detto: Pietro, rispettala che ti vuole bene, che suocera cosi ce n'è sono poche e niente.

Ntu                        - E lui…

Tin                         - Dice che sei troppo furiosa, gelosa e rognosa…

Ntu                        - Io furiosa, gelosa e rognosa, ah! Gesù…Gesù! (come prima) di quanto bene che gli ho fatto e che gli faccio…commare da quanto è in cassa…

Tin                         - (interrompendola) A cassa? Dove alla Despar o all'Oviesse?!

Ntu                        - All'Upim!… In cassa, in cassa integrazione…non puoi immaginare di quanto mi costano!…

Tin                         - Purtroppo a volte manco i figli capiscono i sacrifici dei genitori.(entra Katia)

Kat                        - Mamma, vuole te papà, in questo momento è lucidissimo…

Ntu                        - Lucido, come una scarpa…vado (entra)

Tin                         - Allora Katiuccia che mi racconti, dov'è tuo marito, ha litigato con tua madre? Certe volte sembrano cani e gatti.

Kat                        - No, è andato a prendere un po' di focaccia.

Tin                         - Certo che tuo marito non ha torto…ora ora ho finito di dirglielo a tua madre.

Kat                        - Vero?..

Tin                         - Si… ho detto: 'Ntunietta non essere troppo appicicosa, falli respirare a sti ragazzi, cerca di venire di meno…Katia se vuoi un consiglio diglielo, anche al costo di litigare tanto poi fate pace.

Kat                        - Purtroppo non vuole capire e io non hò il coraggio ancora di affrontalla…mio marito ha ragione, io soffro più di lui…specie quando lui soffre.

Tin                         - Quanto ho pregato a P. Pio… Padre Pio, oh! Padre Pio, fai che mia comare fa respirare a sti ragazzi…(entra Pietro con un pacco nel quale c’è qualche filone di pane)

Pie                         - Buona sera, signora Tina…(Tina saluta)

Kat                        - E la focaccia?

Pie                         - Stasera non ha fatto focaccia, mancava il ragazzo! E dato che siamo di più ho preso ancora più pane.

Kat                        - Va bene, quello che abbiamo ci mangiamo.

Pie                         - Dov'è la padrona di casa…

Kat                        - Là dentro con mio padre, in bagno, vado a vedere se hanno bisogno. (và)

Tin                         - Pietrinello che mi racconti

Pie                         - P.Pio che gli ha detto…

Tin                         - Io parlavo con lui, pare che parlava lui! Pure il fatto di tua suocera gli ho detto, Pietrinello fatti sentire, lo sò che mia comare è insopportabile, buttala fuori, vi state rovinando il matrimonio, non avete più libertà, non avete più intimità…non per sapere i fatti vostri, ma ne avete o no intimità?!

Pie                         - Veramente questi sono cazzi miei!…

Tin                         - Io senza malizia l'ho detto, per bene vostro, adesso ho finito di dirglielo a mia comare…Ntunietta gli ho detto: non essere troppo assillante

Pie                         - E lei…

Tin                         - Dice che non è vero, e che da quando sei in cassa, gli fai spendere un sacco di soldi; però Pietrinello mi raccomando, io non sò niente.

Pie                         - Non si preoccopi, però non mi chiami Pietrinello mi dà troppo fastidio.

Tin                         - Io se avessi avuto figli, li avrei lasciati liberi…liberi

Pie                         - Katia…Katia…( Katia entra)

Kat                        - Dimmi Pietro.

Pie                         - Ancora in bagno sono? Ma la stanno facendo assieme?

Kat                        - Ha la diarrea mio padre.

Pie                         - Tutte cose a lui vengono, a tua madre non ci viene mai niente.

Tin                         - Katiuccia facci un poco di limonata

Pie                         - Non la chiami Katiuccia…

Tin                         - Come volete, ora me ne vado (si alza) devo portare sti SAVANIR a la moglie del dottore perché una se lo trova; a la moglie del maresciallo perché una se lo trova; a la moglie dell' l’avvocato perchè una se lo puo' trovare; al parroco che una se lo trova sicuro

Pie                         - A sua moglie no?!..

Tin                         - Non mi fate parlare, di quante se ne sentono

Pie                         - Ma alla moglie del Sindaco non gli porta niente?

Tin                         - Le malelingue dicono che ne ha due, e veramente io particolarità non ne voglio fare …e poi meglio perderlo che trovarselo, con una moglie bella, pulita e sistemata, fa il cretino, per favore non mi fate parlare Pietrinello… Ora vado…(mentre esce) Quanto ho pregato! P. Pio, pensaci tu…...............

S C E N A IV°.

(Pietro, Katia, ‘Ntunietta, Filippo, Tina)

Pie                    - Per lingua a questa, il maiale non ci puo’ fare niente…però come suocera dice: che se avesse figli li lascerebbe respirare, anche lei capisce che tua madre è soffocante...

Kat                        - Non gridare che se ti sente poi facciamo storie

Pie                         - Storie? Quà dentro potremmo fare i romanzi; i promessi sposi: io, tu e la malasuocera!..

Kat                        - Pietro con un po’ di pazienza aggiusteremo tutto…

Pie                         - Ma non ti accorgi che ci manca l’aria per respirare? Manco con tutte le finestre aperte possiamo respirare… anche quando non c’è ci manca l’ossigeno, figuriamoci quando c’è, praticamente soffochiamo…

Kat                        - (mentre sta per abbracciare il marito) Pure io, sono stufa, vedrai che con un po’ di tempo in più ci parlo forte e chiaro (pronti per abbracciarsi ed esce ‘Ntunietta)

Ntu                        - Katia, l’enterogermania l’hai?

Kat                        - Enterogermina si chiama, te la prendo io! (và assieme alla madre)

Pie                         - (mani in testa) Non è possibile, ma come puo’ essere, ogni volta che ci stiamo appiccicando, lei ci fa spiccicare, forse segue ogni nostro movimento. (entra Katia)

Kat                        - Per ora sente…solo che sta sparando certe cose! (si sente gridare dall’altra stanza, Filippo grida delle cose senza senso)

Pie                         - Ma che ha!

Kat                        - Dice parole, a quello che gli viene prima…(Filippo esce con la moglie)

Pie                         - Come ti senti papà…

Fil                          - Ma tu chi sei… (al genero)

Pie                         - Quello do poco fà, il primo di tutti

Fil                          - Io sono il secondo? Il primo sono io. (comincia a gridare, a soggetto)

Kat                        - Mamma portalo là dentro, fallo riposare (Fil. E Ntun. entrano)

Pie                         - (si siede più disperato di prima)

Kat                        - Pietro, spero di trovare prima possibile il coraggio

Pie                         - Più prima possibile, se nò lo trovo io il rimedio…

Kat                        - Fai fare tutto a me, se nò poi non ti puo vedere più.

Pie                         - Siccome impazzisce per me! (Katia gli si avvicina di più)

Pie                         - Non mi abbracciare se nò spunta…(entra Ntunietta triste)

Ntu                        - Pare che dorme…da quando ci pigliao stu colpo pare che l'abbiamo a metà…(Pietro si contorce per la rabbia)

Pie                         - (si alza arrabbiatissimo) Non ne posso più, vado a farmi una passeggiata al mare (esce nervosissimo)

Kat                        - Ci vado appresso per calmarlo… (prima di uscire Ntunietta la blocca)

Ntu                        - Stai attenta mamma, se capita che si butta al mare, non ti buttare che non sai nuotare!

Kat                        - Se si butta lui, muoio con lui. (esce)

Ntu                        - Quello che mi tocca sopportare, con questo genero, ma è proprio capriccioso e pure pidocchioso sta diventando…(entra Tina)

Tin                         - 'Ntuniè che successo, ho visto Pietro uscire furioso, stavo stendendo i panni e mi sono caduti tutti sotto.

Ntu                        - Pure Katia è uscita appresso a lui.

Tin                         - Pure Katia? Manco l'ho vista, forse mentre scendevo le scale per venire quà è passata lei… ma dove sono andati!..

Ntu                        - A mare…

Tin                         - A mare?Con questo tempo? A pescare? (in quel momento entra Filip.)

Fil                          - Chi deve pisciare? Ntunietta sento rumori strani là dentro, pare che ci sono i fantasmi.

Tin                         - Comare può essere, ti ricordi da mia cugina? Ha cambiato casa, non la volevano dentro!..

Ntu                        - Quà dentro non ci sono, i miei nonni a nessuno butterebbero fuori…sai com’è mio marito, quante cose strane sente! (prepara le gocce di lexotan e gli e li dà)

Ntu                        - Tina un momento che lo metto nel lettino.

Fil                          - Quale cestino, chi c’è l’asilo!?

Ntu                        - Andiamo che ti fai un pisolino

Fil                          - Ancora pisellino lo chiami? Ma sei una bambina…

Ntu                        - (gridando) Andiamo là dentro.

Fil                          - Voglio stare qua...(Ntun. lo mette a sedere nella poltrona e piano piano si riaddormenda)

Ntu                        - Cara comare lo vedi che vita faccio…(da vittima)

Tin                         - Lo vedo, la pazienza che hai tu, nessuno l'avrebbe, questo gli dicevo poco fa a tu genero.…

Ntu                        - (incuriosita) Vero, hai parlato un'altra volta? Raccontami…

Tin                         - Pietro, gli ho detto: falla venire quando vuole a tua suocera…

Ntu                        - E lui…

Tin                         - Al solito comare…non vi merita, ma io non sò niente…

Ntu                        - Ma che scherzi? Manco lo deve dire..

Tin                         - Quanto ho pregato a S. Giovanni Rotondo, per tutti…pure per portare la pace e la serenità in questa casa…Anche P. Pio dallo sguardo mi faceva capire che tuo genero non è cosa… aveva lo sguardo cosi… (espressione buffa)

Ntu                        - Grazie commare… P. Pio pure li vede queste cose..

Tin                         - Ora vado, non vorrei che arrivassero mi vedono quà e mi pigliano per una curiosa…(si alza) fammi sapere qualcosa. (poi si avvicina a Filippo)sta dormendo, pare un angioletto senza ali …ma che vita che fai, da quando gli ha preso stu colpo, pare che c'è l'hai a metà!

Ntu                        - Sempre lo dico a tutti io…(Tina esce)....

S C E N A V°.

(Ntunietta, Filippo, Isabella, Franco)

Ntu                  - Menomale che mia comare mi capisce e mi difende, perché tutti oggi fanno la doppia faccia. (poi guarda il marito) pare vero un angioletto un poco vecchio, però…intanto si è ridotto cosi, proprio quando doveva godersi la pensione…non ti preoccupare, me la godo io! mah! pare fatto apposta

Fil                          - (si sveglia) Quale supposta…le gocce, lo sciroppo, l’olio di ricino, ma quante cose mi vuoi dare…(entrano Isabella col marito)

Isa                         - Ciao mamma…papà…(si salutano abbracciandosi)

Ntu                        - Il bambino che dice.

Isa                         - Sta bene, l'ho lasciato a mia suocera..Pietro e Katia dove sono.

Ntu                        - A respirare aria di mare…(Filippo si và riaddormendandosi)

Fra                         - L’aria di mare fa bene

Isa                         - Guarda, se si è addormentato papà.

Ntu                        - Cosi fa per ora, a che è sveglio a che cade in coma…gli ho dato trenta gocce di lexotan

Isa                         - Trenta? Ma sono assai

Fra                         - (ironico) Dieci più dieci meno, lo stesso dorme…

Ntu                        - Lo vedi a mamma che vita che faccio, per lui devo pensare, per tua sorella devo pensare, poi da quando gli ha preso stu colpo a tuo padre, pare CHE L' ABBIAMO A METÀ!..(tutti e tre)

Isa                         - Che dice Katia e da tre gioni che non la vedo…

Ntu                        - Non ti preoccupare a mamma, la vedo io sempre

Fra                         - LA vedo un poco stanca…

Ntu                        - Un poco…I primi momenti non erano abituati, ora sono contenti che vengo ad aiutarli e fargli compagnia…( poi cambia tono) Voi avete voluto la libertà!…

Isa                         - Mamma non tocchiamo questo tasto

Fra                         - Cominci a riposarsi…

Isa                         - Ormai sei grandicella…

Ntu                        - Tua sorella mi pare sempre piccola…ti sei scordata quante volte venivo da voi?!

Fra                         - (al pubblico) Veniva? Si era stabilita là…

Ntu                        - Non vi ricordate che ero sempre da voi?

Fra                         - E come lo possiamo scordare!..

Ntu                        - Ora sei cresciuta a mamma…

Isa                         - Menomale, per questo ho voluto che mi lasciavi libera…

Ntu                        - Non dire a tua sorella che sei stata tu…

Isa                         - Mamma, cerca di capire che…

Ntu                        - (interrompendola) Non voglio capire niente per ora…(decisa e prepotente)

Fra                         - (al pubblico) Per ora! Manco dopo…(entrano Pietro e Katia)

Pie                         - Ciao…(abbattuto)

Ntu                        - Katia vorrei coricare papà, lo facciamo dormire quà? Che dici tu…

Kat                        - Preparo il letto…

Ntu                        - Già fatto! Allora perchè vengo se non ti do una mano d’aiuto buona…

Isa                         - Prova a svegliarlo…(Ntunietta lo chiama ripetutamente, muovendolo si sta svegliando.

Fil                          - Hò troppo sonno…

Kat                        - Sono le gocce

Fil                          - Quale bocce!

Ntu                        - Andiamo (lo sorregge) Katia aiutami…

Isa                         - Vengo pure io…(entrano)

Fra                         - Come ti capisco caro cognato

Pie                         - Chi non ci passa non ci crede. Dovevano venire domani, il tempo che Katia l'ha detto, ha telefonato…(la imita) Stò venendo a mamma

Fra                         - Come ti capisco caro cognato

Pie                         - (si accerta che nessuno lo sente, poi imbarazzato:) Senti Franco, ma tu come facevi…come trovavi il tempo per

Fra                         - Di nascosto…di nascosto…certe volte mentre lei era in bagno Cominciavamo a riscaldarci

Pie                         - Ma se quando và in bagno quà, è più veloce della luce

Fra                         - Pure a casa mia, due minuti era soddisfatta e asciugata.

Pie                         - Allora come facevi

Fra                         - Quando aveva diarrea

Pie                         - Quà dentro la diarrea viene a mio suocero no a lei

Fra                         - Veramente ogni tanto glie la facevo smuovere io, le davo qualche cioccolatino di quello… poi dopo un paio di mesi, l'ha capito e non ne voleva più.

Pie                         - Allora io non glie ne posso dare più…che sfortuna!

Fra                         - Inventati qualche altra cosa

Pie                         - Se non la risolve Katia, dico a Donato che prepara qualche scherzetto, lui è un scienziato per gli scherzi…anzi troppo ho aspettato Katia. (escono Katia ed Isabella)

Isa                         - Di cosa state parlando

Fra                         - Gli raccontavo la nostra esperienza

Pie                         - Isa, siamo consumati, manco il cioccolatino le possiamo dare

Isa                         - Come vi capisco

Pie                         - Grazie, solo Katia non capisce…

Kat                        - Ma che dovrei fare

Isa                         - Senti sorella, tu non puoi litigare sempre con tuo marito per la mamma io neppure trovavo il coraggio, ma un bel giorno me la sono messa davanti e gli e ne ho dette quattro, otto, dodici.

Pie                         - Facciamo tredici che porta fortuna.

Kat                        - E qualche bel giorno capiterà.

Pie                         - Bel giorno! Puo essere che piove sempre.

Isa                         - Purtroppo la mamma è cosi: Lamentosa!.

Fra                         - Capricciosa!..

Pie                         - E pidocchiosa!..

Isa                         - Certo sempre nostra madre è…però con tutto l’affetto, l’amore che possiamo avere, non significa perdere la pace, la serenità

Pie                         - E L’AMORE!.. Me lo sto scordando…

Kat                        - Pure io bollisco dentro

Pie                         - Se bollisci di fuori è meglio!…

Kat                        - Farò di tutto.

Pie                         - Si non ci riesci tu, ci penso io

Fra                         - Quanto abbiamo sopportato noi!.. Katia, dovevamo baciarci di nascosto

Pie                         - Qua dentro manco di nascosto…

Fra                         - Ma per ora che stanno facendo. (Katia và a vedere)

Kat                        - (ritorna) Si è addormentata pure lei.

Pie                         - Come mai!

Fra                         - Tranne che non lo fa apposta

Fra                         - Isa, andiamo che il bambino deve mangiare… Pietro, per ora avrebbe due anni Giuseppe, invece ha sette mesi..

Pie                         - Continuando di stu passo noi manco uno a sette mesi ne avremo….

Isa                         - (si alza) Katia, mi raccomando, prima ci pensi meglio è…e quando ti devi arrabbiare fallo…(salutano ed escono)

Pie                         - Hai capito moglie!

Kat                        - Aiutami Pietro

Pie                         - Certo che t’aiuto, se mi aiuti tu? Cosi finisce sta vita.

Kat                        - Stasera dormiamo sul divano?

Pie                         - E quando mai! Già loro dormono, saranno nel miglior sonno…

Kat                        - Si è fatto tardi… non ho manco fame…

Pie                         - Quà dentro pure il mangiare saltiamo, menomale che focaccia non ne ho portato se nò restava.

Kat                        - Prepariamo il divano.

Pie                         - Come dici tu.

Kat                        - Manco ci credo che in questo momento non è accanto, piedi pedi

Pie                         - Manco io…

Kat                        - Che dici approfittiamo a che dorme?

Pie                         - Aspetta (Và a controllare vicino l’altra stanza) Se avessi saputo per sicurezza le avrei dato sessanta gocce…

Kat                        - Sessanta, non sono molti?

Pie                         - Hai ragione, meglio novanta…

Kat                        - Pietro, abbracciami, stavolta è tutto a posto…(mentre si abbracciano)

Ntu                        - (entra) Ma stasera non si mangia? (si lasciano imbarazzati, Pietro butta un urlo di sfogo) Gli fa male la pancia? Katia pigliami una coperta, sento freddo…(Katia và a prendergliela)

Pie                         - Il veleno ci vorrebbe no le gocce! Domani chiamo l’amico Donato, mi deve risolvere sta situazione…(entra Katia)

Kat                        - Mi dispiace Pietro.

Pie                         - A me di più… meglio fù, forse non mi ricordavo più come si faceva Ora dormiamo che domani è un altro giorno…

(Fine I° atto)...........

A T T O II°

( S C E N A VI°)

(Pietro, Katia, Donato, e la fidanzata Lucia)

Pie                    - (mentre beve il caffè) Katia verso che ora se ne sono andati.

Kat                        - Presto, tu ancora dormivi.

Pie                         - Ma che dormivo, ero in dormi veglia, ho sentito pure il gran rumore che hanno fatto mentre si preparavano, e poi quando son passati di quà, hanno fatto cadere un sacco di cose, come dovevo dormire!

Kat                        - Certo che sta situazione deve finire

Pie                         - (di scatto) Con sta parola mi hai fatto rallegrare…

Kat                        - Però non trovo il coraggio!

Pie                         - Con sta parola mi hai fatto ammosciare!..ci penso io allora. (deciso) Ormai dobbiamo essere decisi.

Kat                        - Che vuoi fare Pietro?

Pie                         - Non ti preoccupare, parlo con un amico per combinare qualche piccolo scherzo, lui è uno scienziato…

Kat                        - Non combinare cose brutte.

Pie                         - Certo non puo’ essere bello, nella via di mezzo…

Kat                        - Voglio sapere di cosa si tratta.

Pie                         - Ancora manco io lo sò, però dovrebbe essere qualcosa che la farebbe spaventare per non farla venire più.

Kat                        - E se poi con lo spavento restasse per sempre spaventata?

Pie                         - Meglio, cosi è sicuro che non viene più…

Kat                        - E se ci restasse e la portassimo di corsa all'ospedale?

Pie                         - Magari ci restasse secca prima d’arrivarci! (Katia si risente) Scherzo dai...Katia, non ti preoccupare, che vuoi che sia un piccolo spavento, e poi non ci sono parole o altre vie, proviamo cosi . (l’abbraccia) Non ti preoccupare…(squilla il telefono proprio mentre si abbracciano)

Kat                        - Non sono sicura di fare stu scherzo

Pie                         - Se è lei al telefono lo facciamo, se non è lei rinviamo…(Katia prende telefono, mentre Pietro ad occhi chiusi impreca:)

Pie                         - Speriamo che è lei…speriamo che è lei…

Kat                        - Pronto…mamma, dimmi!

Pie                         - (salta di gioia) La prima volta è che salto di gioia quando telefona mia suocera…(passeggia contento)

Kat                        - Va bene mamma a momenti vengo. (chiude)

Pie                         - (contento) Ora la sistemiamo per le feste.

Kat                        - Vuole me perché ha un forte dolore di testa

Pie                         - Speriamo che ci scoppia!

Kat                        - Ma a chi? A mio padre gli è venuto.

Pie                         - Cavolo! Tutto a lui viene…allora oggi non vengono?

Kat                        - Dice che vengono stasera, mangiamo e poi ci corichiamo.

Pie                         - Non sono tanto sicuro che mangiamo…

Kat                        - Non essere troppo pesante con questo scherzo.

Pie                         - Lascia fare me e Donato, che poi mi sento resuscitato!…

Kat                        - Poi mi dici tutto, ciao (esce)

Pie                         - (soddisfatto) Ora ci dico a Donato che sii fa venire qualche bella idea…Mio cognato gli metteva il cioccolatino, io gli e ne potrei mettere quattro, cinque, la diarrea a mio suocero verrebbe no a lei. Ora telefono a Donato, (sta per telefonare quando entra Donato con Lucia)

Pie                         - Oh! Amico mio, proprio te stavo chiamando, ogni tanto qualche colpo di fortuna ce l'ho! (saluta la signorina) Salve signorina…Donato è una tua amica?

Don                       - Ti presento Lucia, la mia fidanzata…tutta per me!..

Pie                         - Certo, tutta per te, non puo’ essere per me! Ma che sono contento, e ti sei fatto fidanzato tutto in una volta?

Don                       - Tutto in una volta no! Prima ho sentito chiamare Lucia, poi l'ho seguita ci guardavamo, (Lucia ride) poi ci siamo presentati, ci siamo conosciuti, ci siamo piaciuti e ci siamo fatti fidanzati…quindi tutto in una volta non fu, ma a poco a poco

Pie                         - Ma che sono contento, signorina si accomodi, Donato è il mio migliore amico

Luc                        - Mi puo’ chiamare Lucia…

Don                       - Chiamala Lucia…è tutta per me!..

Pie                         - Ma di chi è figlia!

Don                       - Sua madre è morta, è stata la prima cosa che le ho domandato

Pie                         - Mi dispiace…e suo padre?!

Don                       - Era morto prima

Luc                        - Cose che capitano, mia madre è morta di crepacuore.

Pie                         - (al pubblico) Solo a mia suocera non gli viene

Luc                        - Un forte spavento da parte di mio cognato ed è rimasta secca!

Pie                         - ( incuriosito si avvicina di più) Quello che ci vorrebbe per quella disgraziata! ma come fù signorina, racconti…racconti

Don                       - Chiamala Lucia…è tutta per me!..

Pie                         - Si, la chiamo Lucia, Luciedda, Lucina, Lucidduzza, basta che mi Racconta il fatto…

Don                       - Sua madre era come tua suocera!

Pie                         - Che sei fortunato! Te la sei tolta di mezzo i pedi prima di sposarti, però è strano che c’era un'altra come mia suocera! Racconta, racconta

Luc                        - Mio cognato non ne poteva più, anche mia sorella era esausta, sfinita!

Pie                         - E allora che scherzo gli hanno fatto.

Don                       - Proprio quello che avevo pensato per tua suocera.

Pie                         - (contento si strofina le mani) Appena vi maritate vi faccio un regalone.

Don                       - Dimmi Pietro, tua suocera mi pare una superstiziosa?

Pie                         - Superstizzosa, superstitica, sempre a mio suocero ci viene…

Don                       - E’ una credulona

Pie                         - Tutto crede!

Don                       - Quindi dentro sta casa da domani in poi ci sono gli spiriti, i fantasmi, cosi piglia una botta di spavento, si distende a terra e appena si alza, quà dentro non ci mette più piedi

Pie                         - Perchè se resta secca e non si alza più non è meglio?

Luc                        - A mia madre cosi è capitato.

Pie                         - Che sei stato fortunato Donà…

Don                       - Te l'avevo detto che la volevo senza mamma

Pie                         - Lucia ma questo tuo cognato sarà uno troppo scaltro, vorrei conoscerlo.

Luc                        - Non c’è più quà

Pie                         - E' partito?

Luc                        - E' morto dopo qualche giorno per il rimorso

Pie                         - (si spaventa) Ah!.. eh!.. e tua sorella che fà?

Luc                        - Si sta godendo la vita!

Don                       - Pietro forse è meglio che tua moglie non si trovi qui!

Pie                         - Si, hai ragione… ora avviso i miei cognati e ci spiego tutto.

Don                       - Cosi domani cominciamo con le prime apparizioni…

Don                       - Quale domani! Stasera dobbiamo cominciare, perchè dorme quà.

Luc                        - Bastano un paio di lenzuola con tre, quattro buchi…per gli occhi, per il naso, e la bocca, anche se roviniamo le lenzuola

Pie                         - Lucia, buchi possiamo farne anche dieci, venti, ho troppo sopportato e sono rovinato…

Don                       - Pietro e se capitasse che restasse vero secca?

Pie                         - Come se capitasse? Dovete essere sicuri…ora organizziamoci, io vi piglio le lenzuola, poi scomparite, stasera faccio scomparire pure mia moglie non vorrei che al posto di sua madre, restasse secca lei…io comincio a fare scena già appena viene la disgraziata, vi raccomando, fatele capire che dentro non la volete se no finisce male…aspettate (entra nell’altra stanza a prendere le lenzuola)

Luc                        - E’ rovinato!

Don                       - E’ disperato! Pensa se ci fosse tua madre, io sarei come lui .

Pie                         - (esce con le lenzuola) Tenete, sono lavate con l’ammorbidente, fatele sentire l'odore cosi capisce che abitate quà dentro. Ah! ditegli che siete i nonni, Cosimo e Caterina…

Don                       - Non ti preoccupare Pietro.

Luc                        - Da domani è libero

Pie                         - Grazie, (li bacia) vi faccio un regalone grosso grosso.

Luc                        - Non si prenda di rimorso dopo, perchè ci teniamo al regalo

Pie                         - Il mio cuore è forte! Solo che quella disgraziata ce l'ha più forte del mio, per questo fatela spaventare forte forte…

Don                       - Lascia fare a noi.

Pie                         - Ah! Donato, se viene la signora Tina, perchè viene spesso e volentieri, fatela spaventare, cosi la cosa è più credibile.

Don                       - Appena la vediamo entrare, entriamo in azione. (escono)

S C E N A VII°.

(Pietro, Tina, Franco, Isabella, Katia)

Pie                    - (beve qualcosa, accende la radio e si siede rilassato) E' troppo bello se sto scherzetto fa il giusto effetto…mi toglierei una casa di sopra, un palazzo, ma che dico palazzo; un grattacielo…intanto mi gratto le palline, per ogni evenienza. Signore se riesce ti accendo una candela, un lumino lungo quanto un frigorifero…(entra Tina)

Tin                         - Permesso!

Pie                         - Signora si accomodi…

Tin                         - Come mai sei solo.

Pie                         - Già come mai…

Tin                         - Che hai Pietrinello, ti vedo pensieroso

Pie                         - Le ho detto di non chiamarmi Pietrinello.

Tin                         - Va bene me ne vado (si alza) se troppo nervoso stasera

Pie                         - No, no...non se ne vada, si accomodi…è vero sono troppo nervoso, è da qualche sera che sento cose strane quà dentro, rumori strani…

Tin                         - Ma vero? Non è che per caso c'è qualche fantasma? Pure tuo suocero l’atra volta ha sentito cose strane; questa è una casa antica e spesso nelle case antiche qualcuno c’è empre…(Pietro ride per non farle capire niente)

Pie                         - Ma che dice signora Tina, io non ci credo a sti cose, saranno sensazioni che avrò io, che vuole sono troppo stanco, stressato con mia suocera!

Tin                         - Comunque io sò che si manifestano quando non vogliono a qualcuno

Pie                         - E quà dentro tutti bravi siamo e poi non ci credo…anche se molti ci credono!

Tin                         - Dillo a tua suocera, vedi se ci crede a sti cose, noi antichi ci crediamo voi moderni siete difficili. Pietro, da una mia cugina non volevano me a casa…una volta mi hanno fatto un occhio rosso, uno bianco e il naso verde

Pie                         - A bandiera d’Italia!

Tin                         - A proposito di tua suocera: mi permetto perchè sono la migliore vicina di casa vostra

Pie                         - Senza dubbio, come entra ed esce lei di quà dentro, solo mia suocera la Supera.

Tin                         - Vuol dire che me lo merito

Pie                         - Se lo stramerita… (ironico)

Tin                         - Ti stavo dicendo: ma come la sopporti? Ma come resisti? Vi sta facendo perdere la pace!? Ma come non lo capisci!? (tutto con un tono particolare)

Pie                         - (con lo stesso tono, al pubblico) Ma quando la finisce?! Signora Tina, per amore di mia moglie e fino a quando sono in questa casa

Tin                         - E vattene da questa casa

Pie                         - Ci stò pensando…(entrano pian piano Donato e Lucia già travestiti)

Tin                         - A mia comare gli e lo devo fare o un po' di catechismo.

Pie                         - Non sente manco al parroco e sente lei? (si gira facendo finta di spaventarsi) Mamma mia!…chi siete, chi volete…

Don                       - (con voce alterata, ma è consigliabile un sottofondo di musica d’orror) Sono Cosimo il nonno di tua suocera!

Luc                        - Sono Caterina la nonna di tua suocera!…

Tin                         - (già spaventata, abbraccia Pietro) Pietro (parla a stento) fantasmi sono spiriti sono…stò morendo Don.

Luc                        - Dov'è tua suocera…è diventata nipote insopportabile, non la Vogliamo!

Pie                         - (fa sempre scena) Chi siete…io non ci credo

Tin                         - Credici Pietro, Signore stò morendo (sviene e cade sopra il divano o per terra)

Pie                         - Per favore io non c’entro, si assicura che Tina sia svenuta ) Bravi…bravi, funziona (salta di gioia) uscite ora, appena viene mia Suocera fatela spaventare di più (escono) Sveglia…non ci sono più (continua ma non si sveglia) Che è morta? Speriamo a quella disgraziata ci fa lo stesso effetto…troppo bene funziona…sveglia…(si và svegliando e Pietro si fa vedere ancora impaurito)

Tin                         - P i a t r o…P i a t r o

Pie                         - Manco chiamare mi sa più!

Tin                         - Tu non ci credevi, ce l'avevano con tua suocera (spaventata parla a stento) Mi hai svegliata con la respirazione bocca a bocca

Pie                         - No, le ho dato delle sberle!

Tin                         - Me ne vado, sono troppo spaventata, ho il cuore troppo debole.

Pie                         - Sà niente mia suocera come ce l'ha?

Tin                         - Me ne vado

Pie                         - Signora non mi lasci solo (fa scena) ma come mai si manifestaro ora!

Tin                         - Loro si manifestano quando vogliono, vado a prendermi la pillola…(mentre esce, vaneggia)

Pie                         - (salta di gioia) Funziona…funziona…un regalo le gli faccio, i ragazzi se lo meritano…(entrano Franco ed Isabella)

Isa                         - Pietro che c'è, la signora Tina parlava sola!

Pie                         - Meglio cosi non la sente nessuno

Fra                         - Correte…correte che è solo diceva.

Pie                         - (ride) Sedetevi che vi racconto tutto.

Isa                         - Che stai architettando.

Pie                         - Uno scherzetto per tua madre

Fra                         - Se sono cioccolatini non funziona

Pie                         - Quali cioccolatini, con quelli gli veniva la diarrea, forse…con questo ci viene il cacarone e resta secca come un peperone! Senti Isabella, tu lo sai, voi avete passato i guai, poi chiaro e tondo le avete detto (fa il gesto) smasma…purtroppo qua dentro non se ne va ne con i cioccolatini né con lo smasma!

Fra                         - Allora! (preferibilmente assieme alla moglie)

Pie                         - Se ne và con il fantasma!

Isa                         - Troppo pesante mi pare

Fra                         - Ma quale pesante…(entra Katia)

Kat                        - Cosa c’ è riunione?

Pie                         - Siediti e senti pure tu.

Kat                        - Che dolori aveva papà poverino, ora gli è calmato un poco e più tardi vengono.

Pie                         - Sicuro vengono vero?

Kat                        - Ma…ma sei contento se vengono?

Pie                         - Tu stasera te ne vai da tua sorella e dormi là!

Kat                        - Non sto capendo.

Pie                         - Stasera ci sono i Fantasmi

Fra                         - (ride) E quelli danno cazzotti..

Isa                         - Pietro l’importante che non diventi troppo pesante

Fra                         - Ma che c'è più pesante di lei!

Kat                        - Io resto, voglio tenere la situazione sotto controllo.

Pie                         - Si, cosi poi corriamo per te!

Kat                        - Ma se si spaventa forte… forte

Pie                         - E che si deve spaventare piano…piano?…

Kat                        - E se restasse secca!?

Pie                         - Ancora! La facciamo gonfiare con la pompa! Ma quale secca e secca, deve prendere uno spaventino per tenersi il sederino…e poi io sono quà se capissi che rimarrebbe secca, telefono subito al becchino! (lo guardano) Scherzo…

Kat                        - Mi pare troppo pesante

Isa                         - Dai Katia, pure io l’avevo detto, però è l’unico modo, meglio pensarci ora… Katia se nò siete fritti

Fra                         - Dai che poi sarà un bene per tutti, anche per lei…

Isa                         - (Abbracciando la sorella) Coraggio Katia, sempre nostra madre è! però certe decisioni si devono prendere…non hai più pace con tuo marito, non potete mangiare cosa volete, non potete respirare, non vi potete alzare quando volete

Pie                         - Hai finito?

Isa                         - Perchè!

Pie                         - Ancora ce n'è sono ancora!

Fra                         - Ora vi lasciamo soli, dai Katia che il prossimo anno avete un bambino.

Pie                         - Quale prossimo anno…da domani già cominciamo a provare…ci vuole la preparazione prima…(ridono tutti, Isab.e Franco salutano ed escono).

S C E N A VIII°

(Pietro, Katia, Lucia, Donato)

Pie                    - Stai tranquilla, non ti preoccupare…

Kat                        - Stai attento, io sono contenta di avere la nostra libertà, il nostro amore, però penso che se dovesse succedere qualcosa…morirei con il rimorso! Secondo te, persone che muoiono per il rimorso ce ne sono?!

Pie                         - Io non l’ho mai sentito! Ti ho detto non ti preoccupare, con lo spavento può solamente svenire; con due sberle si sveglia.

Kat                        - E se non si svegliasse con due sberle?

Pie                         - Proviamo a pugni…

Kat                        - E se non si sveglia a pugni?

Pie                         - Vuol dire che è morta…(Katia lo guarda stupita) Scherzo, amore…

Kat                        - E mio padre, quello ha già i suoi malanni

Pie                         - Gli diamo le gocce e si addormenta là dentro.

Kat                        - Già mia madre gli e ne ha dato trenta.

Pie                         - Per sicurezza gli e ne diamo altre quaranta! Dai ora non fare la bambina e abbracciami forte, e pensa che poi possiamo dormire quanto vogliamo nella nostra stanza (insieme) da LETTO! (mentre stanno per abbracciarsi, Katia si svincola)

Kat                        - Aspetta…metto il telefono fuori posto. (mentre và, squilla…)

Pie                         - Figlia di buona madre, manco tempo di metterlo fuori posto ci dà!

Kat                        - Pensi che è lei?

Pie                         - Ci stavamo abbracciando, quindi!…se non è lei mi faccio monaco!

Kat                        - Pronto, mamma dimmi…non ti preoccupare, non portare niente che il mangiare c'è!..(chiude)

Pie                         - Non vuole manco che mi faccio monaco…io penso che ha qualche telecamera messa qua dentro... (cerca)

Kat                        - Dice che perde un po’ di tempo perché prima deve passare dalla Farmacia. Io stasera l’affronterei, mi sta venendo il coraggio

Pie                         - L'ho visto questo film…

Kat                        - Proviamo

Pie                         - Katia ormai lasciamo stare le cose per come sono…

Kat                        - Chi sono questi fantasmi.

Pie                         - Donato e l fidanzata.

Kat                        - La fidanzata? E quando si è fidanzato, cosi tutto in una volta?

Pie                         - Tutto in una volta no, a poco a poco fù, poco fa me l'ha presentata.

Kat                        - Ma chi è sta ragazza. I genitori li conosciamo?

Pie                         - Sua madre è morta.

Kat                        - E come è morta...

Pie                         - Di morte naturale, cosi mi ha detto. (entrano Donato e Lucia) Don.

Luc                        - Dov'è ‘Ntunietta, nostra nipote. (Katia spaventata si stringe a Piet.)

Pie                         - Non ti spaventare, loro sono…

Kat                        - Ma sono precisi.

Pie                         - Specialisti sono, piuttosto pensa al regalo che dobbiamo fargli, appena si sposano, se riescono a tutto si meritano un regalone.

Kat                        - E si non ci riescono?

Pie                         - Non voglio essere invitato…

Don                       - Katia lascia fare a me e a Lucia che è tutta per me…(ride)

Pie                         - Ora nascondetevi qua dentro, uscite di qua stesso cosi ci crede meglio. (si nascondono nell’altra stanza)

S C E N A IX°

(Katia,Ntunietta,Filippo,Tina,Franco,Isabella,Donato,Lucia)

Kat                   - Pietro, per forza da mia sorella devo andare

Pie                         - Ma se a momenti dovevo portarti in ospedale!

Kat                        - Speriamo che va tutto bene

Pie                         - Sicuro, tutto bene…(Katia lo sta per abbracciare)

Pie                         - Non m’abbracciare che poi telefona…

Kat                        - Sarà in farmacia per ora…(mentre si abbracciano)

Ntu                        - (entra col marito) Belli che fate…non avete niente da fare?

Pie                         - (svincolandosi) Che le seccherebbero!…

Fil                          - (al genero) Chi sei tu!

Pie                         - Sempre quello…

Ntu                        - A mamma, di cosa hai bisogno… e scusate se sono arrivata in ritardo.

Fil                          - Io ho sonno…

Ntu                        - E dormi

Pie                         - Un poco di gocce cosi dorme subito.

Ntu                        - Già ne ha preso sessanta in questa giornata…

Kat                        - Siediti papà (lo aiuta)

Ntu                        - Ora mangiamo, a mamma ho un buco nello stomaco

Pie                         - Chi è stato a farglielo!

Kat                        - Se vuoi mangiamo subito, ci sono olive sott’olio, asparagi…

Ntu                        - Olivi sott’olio? Asparagi? A mamma sono pesanti le olive; io l’altra volta per mangiarne una ventina, e tuo padre due o tre, a tuo padre gli è venuto una intossicazione .

Pie                         - Mangia lei e i malanni vengono a mio suocero. (al pubblico)

Ntu                        - Asparagi? Mai lo senti, l’urina di quanto diventa pesante e di come puzza?…

Kat                        - Arrostiamo pepi allora…

Ntu                        - Pepi? Di sera? Katiuccia, ma ti vuoi consumare?

Pie                         - Di quanto siamo consumati!…(al pubblico) A me è passata la fame…(squilla il telefono, Katia lo prende)

Kat                        - Pronto…Isabella dimmi...

Ntu                        - Tua sorella è?…Ci parlo io…(la invitano al silenzio)

Kat                        - Va beni, vengo non ti preoccupare (chiude) dice che sua suocera si è sentita male e la stanno portando in ospedale, vado a tenergli il bambino perché faranno nottata sicura.

Ntu                        - Se vuoi ci vado io, come mai non ha chiamato me.

Pie                         - Ma lei deve badare a suo marito, meglio che resta quà…

Kat                        - Per questo mia sorella non ti ha detto niente.

Pie                         - Ma forse ha mangiato pesante e la stanno ricoverando?

Ntu                        - Sicuro, lei stu vizio l'ha sempre avuto, purtroppo a mia figlia Isabella sott’occhio non ce l'ho più..a voi però ancora vi guido e menomale, se no chissà quante volte avreste sbattuto…e poi io dovrei rimediare e riparare!

Pie                         - Abbiamo l’autista e il carrozziere!..(al pubblico)

Kat                        - Mi prendo qualcosa e vado (entra nell’altra stanza)

Pie                         - (fa scena) Mannaia proprio stasera non ci voleva…

Ntu                        - Scapperei io…i sacrifici che farei per le mie figlie!

Fil                          - (che si era un po svegliato) Ma quale triglie e triglie…sempre a mangiare pensi

Pie                         - L’accompagno io, pensi a papà…(esce Katia)

Kat                        - Pietro non ci sono le lenzuola del letto grande

Pie                         - (imbarazzato aveva dimenticato di dirglielo) Le ho portato in lavanderia erano sporchi, ora a mamma e a papà poi prendiamo quelle nuove…

Ntu                        - Andate, li prendo io, perché sono quà per non fare niente? (escono)

Ntu                        - (si avvicina al marito) Filippo…dorme di nuovo, a che dorme a che è sveglio, a che capisce a che non capisce, a che sente a che non sente…(sospirando) da quando gli è venuto stu colpo pare di averlo a metà…(entra Tina, spaventata rimane vicino alla porta)

Tin                         - 'Ntunietta…

Ntu                        - Entra Tina…

Tin                         - Veramente ho premura…

Ntu                        - Entra, proprio ora che siamo soli e possiamo parlare meglio…

Ntu                        - Nessuno si è visto?!

Ntu                        - Chi doveva vedersi…ma perché resti vicino la porta…

Tin                         - Ho premura…ma non si è visto nessuno?

Ntu                        - Ma stasera sei sciupata?

Fil                          - Marmellata? Ma sempre mangiare nomini?

Ntu                        - Dormi tu…(versa altre gocce) Allora comare, gli dò sti gocce cosi possiamo parlare senza essere disturbate…

Tin                         - (girandosi a destra, a sinistra e di dietro) Veramente ti vorrei avvisare ma non so se faccio bene…

Ntu                        - Dimmi tutto quello che vuoi, mio genero non c’è…però non stare ancora vicino la porta…(Filippo mentre sta per dormire col braccio fa cadere qualcosa che sta vicino alla sedia dov’è seduto)

Tin                         - (Si spaventa) Mamma mia qua sono…

Ntu                        - Ma che c'è…Tina ma ti spaventi di niente? Che fai entri o esci?

Tin                         - Veramente penso più di uscire che di entrare…Comare stai attenta che le buon'anime dei tuoi nonni girano casa casa….

Ntu                        - (ride) Hai sognato qualcosa?

Tin                         - Li ho visti e ce l'hanno con te…

Ntu                        - Entra e ti prendi un po' d’acqua…(la prende facendola entrare pian piano)

Tin                         - Però sto poco, ho troppa premura…(pian piano escono Donato e Lucia). Don.

Luc                        - Ntu…ni…e…tta (musica d’orrore a piacere)

Tin                         - Meglio se uscivo…(Ntunietta spaventatissima fa scena)

Don                       - Sono… tuo nonno… Cosimo

Ntu                        - (si stringe alla comare) Tinuzzaaaaaaaa…stringimiiiiiiiii

Luc                        - Sono… la nonna…Caterina (sempre con la voce alterata) Ntunietta…(le due comari scappano, girano intorno atterrite esclamando delle frasi soggettive)

Don                       - Lascia stare sta casa, hai rovinato sti ragazzi, anche se sei nostra nipote, ti mangiamo il fegato

Tin                         - Comare come esco io

Ntu                        - Non uscire stai con me

Tin                         - Ho premura

Luc                        - Tu fai il doppio gioco, ora ti rosichiamo viva

Tin                         - Io non c’entro!..(Don.e Luc. si avvicinano di più verso loro)Mamma mia…(sviene)

Ntu                        - (gira da sola) Filippo….Filippo…aiuto…mi stanno soffocando!… Tinuzza alzati, aiutami

Luc                        - Da sta casa devi scomparire…non ti vogliamo…(entra Pietro)

Pie                         - (facendo scena)…Chi siete…che volete…

Don                       - Siamo gli spiriti…non vogliamo tua suocera, è troppo (assieme a Lucia) LAMENTOSA…CAPRICCIOSA…PIDOCCHIOSA

Ntu                        - (si ferma, guarda fisso il pubblico) Glie l'avete detto voi?

Don                       - Ora la facciamo a salsiccia.

Ntu                        - ( spaventata da sembrare isterica) Vi prego, non vengo più

Luc                        - Giura…

Ntu                        - Giuro sopra…sopra…(stretta al genero)

Pie                         - Giuri prima che le staccano il collo… (la stanno per prendere)

Ntu                        - Giuro sopra il mio nipotino. (sviene)

Pie                         - (la lascia cadere per terra) benissimo, a poco a poco l'hai finita di fare l'azzecca, (salta di gioia) spero che non mi rompi più gli scatoletti…

Don                       - Ricordati del regalone…

Pie                         - Siete i miei salvatori

Luc                        - (guarda Ntunietta a terra) Pensi che è morta?

Pie                         - Speriamo…Ora scomparite poi ci vediamo…(se ne vanno) ancora respira, speriamo che non passi troppo prima di morire, per questo aspetto magari…(poi le da delle sberle) Sveglia…(guarda tutti e tre) vediamo chi si sveglia prima…e se qualcuno è morto, le spesate delle bare chi li esce? (entra Katia)

Kat                        - Pietro tutto a posto?

Pie                         - A postissimo!

Kat                        - Mamma…mamma…(poi guarda il padre) Pure mio padre se spaventato?

Pie                         - No, lui già era in catalessi…

Kat                        - Mamma sveglia…sveglia…(la smuove tutta) Pietro non si muove, non si sveglia, sembra che non respira….

Pie                         - Non vedi che gli si muovono i peli del naso!? Sveglia…(continua ora con una poi con l’altra) duri sono…ci vorrebbe qualche martellata in testa. Sveglia…(Ntunietta si và svegliando)

Kat                        - Mamma io sono Katia…(vicino c’è il genero e mentre Ntun. si alza leggermente la testa dice: Katia ti sei tagliata i capelli? Assomigli a tuo marito

Pie                         - Per te mi ha scambiato…

Kat                        - Non penso che rimane scema!

Pie                         - Speriamo!

Ntu                        - Non mi portate a casa mia, ci sono i fantasmi

Pie                         - (al pubblico) Che le ha fatto effetto contrario? (si appresta a chiarire) Veramente non erano a casa sua, erano qua dentro. (si va svegliando Tina)

Tin                         - Io non c’entro…(scioccata) io non c’entro…P. pio, quanto ho pregato…(continua un po’ a vaneggiare finendo con:) io non c’entro

Pie                         - Tutti innocenti sono!

Tin                         - Io non ci vengo più quà dentro…(gridando) io me ne vado…(Katia l’aiuta ad alzarsi) Io non vengo più…

Kat                        - L’accompagno io…

Tin                         - (spaventata) No…no…siete diavoli…diavoli (scappa verso fuori)

Pie                         - La prima ce la siamo tolti di mezzo…quella più dura è lei! (suocera)

Pie                         - Pietro chiamiamo l’ambulanza? (mentre Ntun. continua a farneticare)

Pie                         - Aspettamo…se muore la chiamiamo…

Ntu                        - I miei nonni…il collo...il fegato…salsiccia…(comincia un po’ a riprendersi)

Kat                        - Mamma, io sono Katia…

Ntu                        - Dove sono a mamma..

Kat                        - A casa sei…

Ntu                        - Non ci vado più a casa mia, ho visto gli spiriti

Pie                         - Ancora? Veramente si trova a nostra…

Kat                        - Zitto, glie lo dico io delicatamente cosi non si spaventa! Mamma veramente sei nella nostra casa…

Ntu                        - Menomale! Va beni a mamma..

Pie                         - Dille che gli spiriti erano qua...

Kat                        - Gli spiriti erano qua dentro, c’erano i nonni…

Ntu                        - (grida spaventata) Ora ricordo, vero è, quà erano, voglio andare via…non posso restare quà…(Pietro in un angolo salta gioioso)

Pie                         - L’accompagno io, subito…(entrano Franco ed Isabella)

Ntu                        - Accompagnatemi a casa mia, i miei nonni non vogliono…(Isab.ed il marito la fanno uscire)

Kat                        - (guarda il padre) A mio padre lo lasciamo quà?

Pie                         - Lui proprio in questo momento fastidio non ne dà, con tutte sti gocce sarà in coma…(poi abbraccia la moglie) Katia finalmente!..(entrano Donato e lucia) Pure voi? dannazione!…

Don                       - Volevamo vedere se tutto era a posto.

Pie                         - Tutto a posto

Luc                        - Il regalone ce lo meritiamo?

Pie                         - Grosso grosso ve lo facciamo…dato che siete quà, fatemi un altro favore: pigliatevi a mio suocero e accompagnatelo a casa. (lo prendono ed escono) finalmente soli e nessuno che ci rompe la testa.

Kat                        - Pensi che adesso viene poco e niente mia madre?

Pie                         - Io penso che non viene più…Katia, recuperiamo tutto il tempo perso però per sicurezza metti il telefono fuori posto…(poi al pubblico) E il Signore, vi scansi da una suocera LAMNTOSA, CAPRICCIOSA e PIDOCCHIOSA…

Kat                        - Perché lo dici anche a loro

Pie                         - Cosi ci pensano prima e si regolano di conseguenza! (si prepara facendo scena, pensando che adesso finalmente…) Dai metti stu telefono fuori posto…(Katia mentre và, squilla il telefono, Pietro si mette le mani in testa, mentre Katia si gira verso il marito con un’espressione incredula)

(Fine II° atto)