Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LO SPECCHIO ROVESCIO
una favola in due atti sul teatro
di Claudio Morici
Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
Personaggi:
la compagnia
Gaetano Ferrante, capocomico
Amalia Ferrante, sua madre
Raffaele, attore
Reginella, attrice
Assunta, attrice
Tonino, attore
Cavalier Vittorio Fontamara, impresario teatrale
Uomo anziano
Lilith bambina
Signorina Littlereds segretaria dello studio Fontamara impiegato dello studio Fontamara
Lilith, visione
Antonio De Prisco, regista televisivo
Ispettore Bonin
Ballotta, notaio
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
Prefazione
Strana storia ha avuto questo lavoro. L’idea, in embrione, nasce qualche anno fa. Tuttavia, poiché racconta soprattutto del teatro e di ciò che ruota attorno ad esso, finiva con il seguire le mie esperienze teatrali e con esse cresceva ma cambiava anche. Un’evoluzione continua che mi ha portato, nel tempo, a continui tagli e ritocchi, fino ad avere un semilavorato ben più ampio di quello che sarebbe stata la stesura definitiva!
Se racconto ciò, è solo perché mi è sembrato affascinante, ed inquietante al tempo, che la genesi de lo specchio rovescio seguisse l’esperienza dei protagonisti della vicenda: il lavoro si stava specchiando in sé stesso!
Questo è un atto d’amore verso il Teatro e verso tutte le sue forme d’espressione. E’ scritto pensando a tutti coloro che, con coraggio e dedizione, hanno dedicato la propria vita alla più magica delle Arti e che ne vivono l’essenza.
Claudio Morici
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
PROLOGO
attori, Uomo
VOCE FUORI CAMPO:
C’era una volta, tanto, tanto tempo fa… o forse no… in un paese lontano, lontano… o forse no… una favola simile alle tante raccontate fino ad allora… ma questa era una favola diversa, perché raccontava di quel luogo magico dove le stesse fiabe nascono e prendono vita, di quel posto dove chi le racconta ne è al tempo stesso narratore e protagonista… quel posto senza dove e senza quando che si chiama teatro. C’era una volta una favola… una di quelle favole che cominciano dalla fine…
La lenta apertura del sipario mostrerà la fine di uno spettacolo:gli attori commentano animosamente l’esito della serata e si stanno preparando per lasciare il teatro: nel loro movimento frenetico escono ed entrano dal palco. In contrasto, al centro del palcoscenico, l’ anziano macchinista del teatro, intento a spazzare il palcoscenico. I suoi movimenti, lenti e stanchi, indicano un abitudine a quel mestiere scolpita dagli anni. E’ uomo di teatro anch’egli, pur non essendo attore come chi, in questo momento, si muove freneticamente attorno a lui.
ATTORE 1 (sale sul palcoscenico applaudendo) Bravi, bravi tutti bravi!
ATTORE 2 Grazie direttò!
ATTORE 3 Ahh, che bello che è stato stasera! Meglio di ieri!
ATTORE 4 Anche oggi è andata bene
ATTORE 3 Il teatro pieno!
ATTORE 2 Quello si che era un applauso finalmente! Cinque, dico cinque, aperture di sipario!
ATTORE 3 E sì che dicono che l’applauso è la paga di noi attori…
ATTORE 1 Allora oggi ci hanno fatti ricchi! (ride)
ATTRICE 5 Mi hanno portato i fiori in camerino!
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ATTORE 2 E se vede che se so sbajati de stanza!
ATTRICE 5 A ‘nvidioso!
ATTRICE 6 (affacciandosi da fuori scena) Allora? Siete pronti? Chi viene a
bere qualcosa?
ATTRICE 5 Io no sono stanca! Facciamo domani?
ATTORE 3 Se, se… stanca! Guarda che te lo puoi portare dietro con noi il tuo
bello!
ATTRICE 6 Che c’hai paura che te lo rubiamo?
ATTRICE 5 Ma perché non posso essere stanca adesso?
ATTORE 1 E lasciatela perdere!
ATTORE 4 Va bene…. Comunque noi siamo fuori con la macchina andiamo da
“Romolo” (esce)
ATTRICE 5 E va bene… vengo.. vengo.. basta che non si fa tardi..
ATTORE 3 Ci vediamo lì? Chi viene con me? Ho tre posti!
ATTORE 2 Io vengo con due amici… ma ho la macchina mia
ATTORE 1 Ricordatevi di spegnere le luci nei camerini!
ATTORE 4 Mi raccomando domani: alle diciannove tutti qui per la prova di
memoria
ATTORE 3 Io forse arrivo un quarto d’ora dopo tanto sto alla sesta scena
ATTORE 1 Ricordatevi che facciamo la registrazione domani…
ATTRICE 5 (abbraccia affettuosamente Rocco che, di spalle, sta spazzando il
palco e gli da un bacio sulla guancia) Ciao Rocco! Che fai vieni
con noi?
ATTORE 4 (c.s.) Dai! Vieni a mangiare qualcosa con noi? (Rocco accenna un
“no grazie” con la testa) Ehhh, se non ci fossi tu… Non ti stancareperò… lo sai che la riuscita dello spettacolo dipende anche da te!
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ATTORE 1 (mettendo un braccio attorno alle spalle di Rocco) L’hai detto
quest’uomo è un pezzo di teatro! Conosce il palcoscenico cantinella
per cantinella… tavola per tavola! A proposito Rocco, domani
dobbiamo rivedere il fondale che si è un poco allentato… (Rocco
annuisce con il capo)
ATTORE Ciao!
ATTORE Noi andiamo
ATTORE Ciao Rocco! Ciao Lilith! (tira un bacio verso la prima fila della
platea)
ATTORE 1 Chiudi tutto tu? Il direttore s’è raccomandato i terminali dice che
vanno spenti… vabbè tu sai come
ATTORE 2 Ciao Rò
ATTORE Sbrigati che Raffaele se ne va!
ATTORE 2 Arrivo, arrivo!
Tutti gli attori escono dal palcoscenico, chi lateralmente, chi scendendone frontalmente sino in platea, con un vociare decrescente che lascia il palco piombare in un improvviso silenzio, nel quale si muove lentamente l’uomo che, rimasto solo, avanza lentamente verso il proscenio, si ferma, poi tira un respiro profondo e allargando le braccia, stringe le mani per poi portarle al petto. Poi scende verso la platea e si rivolge dolcemente verso la prima fila della platea dove sarà seduta una bambina di circa dieci anni, vestita di bianco…
SCENA PRIMA
Nonno di Lilith, Lilith,
NONNO Lilith, piccola! Vieni… non aver paura! Dammi la mano!
LILITH (La bambina prende la mano del nonno) Sono andati via tuttinonno?
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NONNO Sì, piccola, sono andati via tutti… te l’avevo promesso che ti ci
avrei portato… (salgono le scale che, frontalmente, condurranno
sul palco) ed ora ci sei salita, sei contenta? (la bimba accenna di sì
con la testa guardandosi attorno quasi stordita) Guarda! Ti piace?
LILITH E’ bello! È qui che lavori tu nonno?
NONNO Sì… (indicando intorno a se) qui! Da tanti anni… tanti che tu non li
sai contare… ecco vedi? Questo è il teatro piccola mia! Io qui sono il re e questo… questo è il mio regno…
LILITH Come nelle favole?
NONNO (sorridendo si inginocchia vicino alla nipote) Sì… come nelle
favole, brava! Questo è il teatro! Un libro grande pieno di fiabe da
raccontare, di favole già raccontate e di altre che non saranno mai
raccontate a nessuno... che durano il tempo di un’idea… e poi
finiscono chissà dove… forse, chissà, vanno a fare compagnia ai
sogni che scompaiono al mattino…
LILITH Un libro?
NONNO Certo, qui il tempo si ferma e l’uomo si racconta… racconta la
propria storia da sempre. Ride, piange, si emoziona… come se tutto
intorno si fermasse magicamente… ecco guarda! (va a toccare il
sipario) questa! Questa, piccola, è la copertina del grande libro…
ogni volta che si apre… comincia una favola nuova, che poi finisce
quando si richiude…
LILITH Ma ora è aperto…
NONNO (si alza e si avvicina al proscenio) Già… è aperto… allora significa
che c’è, da qualche parte, una fiaba che aspetta di essere
raccontata… una favola speciale… diversa… una favola che non
hai mai sentito raccontare… la favola di uno specchio magico…
LILITH Una favola vera?
NONNO (sorride) Tutte le favole sono vere Lilith! Perché sono fatte della
stessa materia dei sogni… ed i sogni sono veri perché escono da qui
(indicandosi il petto)… proprio come il teatro… il lungo e profondo
sonno dell’attore… è qui che l’attore si abbandona ai propri sogni e
con lui chi l’ascolta… come se vivesse una storia non reale ma non
per questo meno vera… proprio come quella delle fiabe che si
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raccontano per far addormentare i bambini come te: perché vengono dai sogni e lì ti riportano…
LILITH E tutte quelle luci colorate?
NONNO Quello è il nostro cielo piccola… e quelle le nostre stelle… che ci
guardano e ci seguono qui sopra… su queste tavole di legno… fa tutto parte del gioco Lilith
LILITH Un gioco nonno?
NONNO Sì,… un gioco, un grande gioco… il più grande gioco che l’uomo
abbia mai creato, un gioco dove esiste una sola grande regola se
vuoi entrarne a far parte: l’amore per queste tavole (indica in terra
ai propri piedi)… è qui che nasce la nostra piccola favola…
LILITH Me la racconti?
NONNO (prendendo la nipote per mano, la accompagna verso una sedia che
si troverà ad un angolo del palcoscenico e, sedutosi, la mette a
sedere sulle proprie gambe) vieni qui… siedi… ora chiudi gli occhi
e lasciati andare… (abbandonata tra le braccia del nonno Lilith
poggia la testa sulla spalla del nonno) …c’era una volta, tanto
tempo fa, non è importante quanto, in un posto come questo… una
piccola compagnia di attori, che un uomo malvagio aveva
condannato a stare per lungo tempo lontano da quello che loro più
amavano
LILITH Un incantesimo?
NONNO Sì, brava, un incantesimo! Ma la piccola compagnia aveva
l’antidoto a quell’uomo… Era l’amore per quello che facevano, un
amore tanto grande che un bel giorno li spinse fino al castello di
quell’uomo malvagio dove avrebbero affrontato la loro più grande
sfida…..
LILITH Perché era così cattivo quell’uomo nonno?
NONNO Perché non aveva saputo rispettare quell’unica regola che quel
grande gioco imponeva…
LILITH E c’era pure la fata nonno?
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NONNO (sorridendo abbraccia la nipotina) una fata dici?…Può darsi
amore… può darsi…
SCENA SECONDA
Amalia, Raffaele, Assunta, Reginella, Tonino, Gaetano
Musica. Buio. Dal fondo della platea entra la compagnia di attori guidata da Gaetano Ferrante. Il loro incedere, gli atteggiamenti ed il modo di parlare, mostrerà un gruppo di artisti alla buona, che porta con dignità i panni della compagnia che ha subito l’onta del fallimento. Il loro è un glorioso passato ma da troppo tempo ormai non calcano teatri di prim’ordine.
Gaetano, il loro capocomico, guida un corteo di cui fanno parte Raffaele, l’anziano nonno di Tonino, il nipote, Amalia, madre di Gaetano, Assunta e Reginella, prima attrice, visibilmente incinta..
Gaetano porta con se una lanterna ad olio con la quale illumina il resto del gruppo che, incedendo lentamente, trascina uno di quei bauli tipici delle compagnie d‘arte di una volta.
GAETANO Fermi! Guardate! Siamo arrivati! Non è meraviglioso? Quanto
tempo è passato eh?
ASSUNTA (guardandosi intorno) Signò, io mi sento tutta una cosa che non se
ne sale e non se ne scende…
RAFFAELE E quella è l’emoziosità Assù
ASSUNTA Che bello!
AMALIA Bello… è bello…ma è tutto buio!
TONINO Ha r.. ragione Amalia scusate, n... non si vede niente!
RAFFAELE Gaetà, se tu facessi luce…
REGINELLA Ma siamo sicuri che non se ne accorgerà nessuno?
GAETANO Chi vuoi che se ne accorga? Sono andati via tutti… siamo rimasti
solo noi!
REGINELLA Ma allora perché dobbiamo parlare sottovoce?
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RAFFAELE E già perché? Io gia ci sento poco…
GAETANO Come perché? Perché è buio e quando è buio si parla sottovoce…
serve a mantenere… come dire… ecco, rispetto per il luogo
ASSUNTA (tra se) Comm’ ‘a chiesa!
AMALIA Allora non vorrei mancare di rispetto al luogo Gaetà, ma io ho i
piedi nelle scarpe che sono diventati come a due meloni! Mi devo fermare…
RAFFAELE Gaetano hai sentito a tua madre? Tiene le scarpe da due milioni!
Che si credeva che andavamo a Palazzo Reale?
AMALIA Raffaè… ma secondo te, se io potevo permettermi scarpe da due
milioni… noi stavamo qui stasera?
RAFFAELE Appunto dico…
GAETANO E chi lo dice? Non sempre il denaro modifica il destino…
soprattutto di gente come noi…
RAFFAELE (starnutisce in malomodo e tutti lo zittiscono) Ecco… così si
prendono i catarri! (estrae dala tasca un fazzolettone a quadri per
poi soffiarsi il naso rumorosamente) abbiamo passato sei ore chiusi
dentro il guardaroba che non si poteva neanche respirare… non
sono più un giovanotto, mi sento tutte le ossa a pezzi…
(starnutisce)
AMALIA A chi lo dici… io mi devo levare le scarpe....
GAETANO (illumina Raffaele con la lanterna) Che non si potesse respirare è
vero Raffaele… ma non è stata certo colpa nostra…
RAFFAELE Guardate che io non c‘entro niente!
REGINELLA (massaggiandosi la pancia) Chissà che idea si sarà fatto la
creatura… sei ore di apnea!
RAFFAELE (Più forte lasciando la presa del baule che cade sul piede di Tonino) Uhè, guardate che io non c‘entro niente!
TONINO Ahi!
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TUTTI Ssshh
GAETANO Che altro è successo?
RAFFAELE (piano) E’ Tonino che ha gridato!
TONINO Nonno v.. voi mi avete lasciato il baule s.. sul piede!
RAFFELE Tonino, a nonno, sono vecchio! Il cassone è pesante… e io devo
fare le tappe…
ASSUNTA Deve fare le tappe!
RAFFAELE …Se tu non avessi i piedi ingombranti…
TONINO E proprio s.. sul piede mio le d.. dovete fare le tappe?
REGINELLA Io vi aiuterei volentieri ma sto in questo stato…
ASSUNTA Che dite signorì…
TONINO E già… (alludendo alla pancia di Reginella) signorina…
AMALIA Per carità figlia mia! Tu non devi fare sforzi… anzi, io lo dissi
subito! Tu saresti dovuta rimanere a Caserta…
GEATANO Mamma! Tu pare che non la conosci proprio! Reginella si sarebbe
nascosta dentro al baule pur di non mancare stanotte!
REGINELLA Ma certo, scherziamo? Come facevamo, io e la creatura, a
rimanercene a casa sapendo che qui, stanotte, si decide il nostro
futuro? Sarebbe stato peggio…
AMALIA (guardandosi attorno con la lampada) Gaetano… io ho paura
GAETANO Ma di cosa? Vi ho detto di non preoccuparvi… nessuno sa che
siamo qui…
AMALIA Sì, ma… se ci scoprono? (incalzando) Gaetano, figlio mio, questa è
violazione di domicilio una bella denuncia non ce la leva nessuno!
Tanto più quando c’è di mezzo… lui
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RAFFAELE Gaetà! Hai sentito? Ti pigli ‘na bella rinuncia per violentazione di
omicidio! Quelli ti danno l’orgasmico!… a me non fanno niente
perché so’ vecchio, ma alla creatura non ci pensi?
TONINO E neanche io ci v.. voglio andare in prigione!
ASSUNTA Uh mamma mia, io ho paura… che dite ‘on Gaetà? È vero che ci
mettono in prigione?
GAETANO (fermandosi) Ma cos’è? Avete dimenticato perché siamo qui?
Siamo venuti a riprenderci ciò che ci appartiene… l’unica cosa che
sappiamo fare.. perché noi siamo attori.. e questo è un teatro,
l’unico posto al quale realmente apparteniamo e che realmente ci
appartiene
AMALIA (giunta con il gruppo ai piedi del palco) Sarà come dici tu… ma è
passato così tanto tempo che…
Improvvisamente si fa luce sul palco
RAFFAELE Tonì, a nonno, hai toccato qualcosa?
TONINO Io? No!
Uno ad uno salgono sul palco
ASSUNTA E chi ha acceso la luce? Io mi metto appaura…
GAETANO (ridendo) Siamo a teatro no? E’ qui che la nostra immaginazione
prende forma.. come in una favola… (avvicinandosi ad Amalia)
siamo qui come agli orli della vita…
AMALIA Siamo qui come agli orli della vita…ad un comando entra
l’infinito…
REGINELLA Siamo qui come agli orli della vita…ad un comando entra l’infinito…ad un comando vaporano i fantasmi…
Musica. Uno dopo l’altro, gli attori, saliti sul palco, accennano passi di danza
AMALIA (ride) Erano anni che non ballavo così… Assunta dammi una manoche io non ce la faccio a muovermi… mi bruciano i piedi!
RAFFAELE Sì, sì… Assù piglia ‘na seggia pe’ Amalia
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ASSUNTA (lamentandosi) Eehh, Assunta qui! Assunta lì!… Voi mi fate fare
sempre la donna di fatica! Pure in scena sempre la cameriera mi fate
fare! Il fatto è che voi credete che non sono una brava attrice
(piange)
GAETANO Assunta ma cosa stai dicendo? Nessuno di noi ha mai detto o
pensato questo e poi quello della cameriera è il ruolo più impegnato!
ASSUNTA Si, si… impegnata a spazzare, a portare il caffè, (rifà il verso) “fa’
trasì chella persona”… “Fai ascì chell’ata”..! Don Gaetà… io ho fatto pure l’accademia grammatica!
RAFFAELE Hai detto niente… grammatica!
GAETANO Assunta tu mi devi ringraziare! Ragiona: il ruolo della cameriera è
il personaggio tipico della commedia dell’arte… cameriera,
governante, donna di fatica… c’è sempre!… E bada che non tutti lo
sanno fare… ci vuole il portamento, il fisico, la postura! Tu ti
specializzi e diventi… cameriera specializzata! E chi te lo leva più
il lavoro a te!
ASSUNTA (riflettendo) Eh gia…
RAFFAELE (ad Assunta) A me, per esempio, mi piace fare il guardaporta… ci
stanno sempre i guardaporta… per forza! Che fanno? Non possono
mica lasciare il palazzo solo!
GAETANO Pensa se invece della cameriera ti facevo fare chessò… la
veterinaria! E quando recitavi più?
AMALIA E poi Assunta ricorda che in teatro non esistono grandi o piccole
parti, ma soltanto grandi o piccole interpretazioni…
RAFFAELE (confermando) ..Tazioni!
Nel frattempo Gaetano e Tonino scendono in platea a prendere il baule rimasto ai piedi del palco, per trasportarlo in scena
ASSUNTA (tra se) Eh gia… avete ragione avete…(a tutti) Avete capito? So’specializzata so’! (rivolta a Gaetano verso la platea) Allora, mi raccomando ‘on Gaetà, nel lavoro che state scrivendo metteteci ‘na bella cammerera!
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Tutte le battute a seguire saranno incalzanti e quasi sovrapposte da parte degli attori che, avvicinandosi al proscenio, si rivolgeranno a Gaetano che, con Tonino, trascina lentamente il baule per le scale che conducono al palcoscenico
RAFFAELE (subito) E ‘nu bellu ruolo da guardaporta Gaetà.. col cappello e la
visiera!
ASSUNTA (ormai convintissima del ruolo) ‘Na cammerera co’ le cosce a fora!
(mostra le gambe) Guardate che belle gambe che tengo!
RAFFAELE Che schifezza!
REGINELLA (incalzante) E se ci fosse una bella parte da attrice giovane.. che so..
un ruolo classico ma ironico..
RAFFAELE Ma come? In quello stato fai il ruolo erotico?
REGINELLA (incalzante) Ho detto ironico! E poi (civettuola) cos’è? Non sarei
capace?
AMALIA Gaetà.. tu sai quanto mi piacerebbe una bella parte da protagonista!
Che so.. ‘na Filumena Marturano!
REGINELLA (ironica e pungente) Com’era il concetto del ruolo e
dell’interpretazione…?
AMALIA (colpita) Che c’entra..
Gaetano e Tonino, con il baule, raggiungono il centro della scena. Tonino, quasi in estasi, siede sullo stesso baule e si guarda intorno.
GAETANO (a Tonino) E tu?.. Non hai richieste da farmi, tu?
TONINO Io?.. No, G.. Gaetà.. a me basta essere tornato qui sopra..
REGINELLA (massaggiandosi la pancia) Guarda figlia mia: ti presento unpalcoscenico vero! Ti ci dovrai abituare pure tu… è il tuo destino…
Musica. Uno ad uno, gli attori siedono sul baule o si poggiano ad esso, fissando il vuoto davanti a loro. Cambia atmosfera..
GAETANO E così… eccoci qui… per la nostra recita più importante…
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AMALIA Ma stavolta è diverso Gaetano… questa volta qui sopra non ci sono
i nostri personaggi… ci siamo noi…
REGINELLA Beh, è più affascinante no? Non trovate tutto questo… eccitante?
(improvvisamente) ve lo ricordate “Il fantasma del palcoscenico”?
ASSUNTA Signò nun me facite ‘mpressione… che io mi metto appaura
REGINELLA Beh, però sembra proprio l’atmosfera adatta! La misteriosa
comparsa di sei attori su un palcoscenico spoglio… di notte! Eh?
Che dici Gaetà?
GAETANO Dico che per ora i fantasmi del palcoscenico siamo noi… proprio
come quei personaggi che l’autore non seppe, o non volle, mettere al mondo dell’arte..
ASSUNTA Ma quelli stavano cercando un autore… (indica Gaetano) noi ce
l’abbiamo!
AMALIA Già, ma noi siamo esseri di carne e se siamo stati condannati a
vagare come anime perse lontano da posti come questi, è perché fu lui a volerlo.
GAETANO Sai bene, mamma, che furono proprio quelle catene a renderci liberi
REGINELLA Ma ora siamo qui no? Se succede quello che deve succedere si
ricomincia un’altra volta Gaetano… un’altra volta…
ASSUNTA Come no? Signorì.. mi sembra di vedermi qua sopra
TONINO Ci guardiamo dall’alto come f.. fossimo degli angeli… gli an.. geli
di noi stessi (indica un punto in fondo alla platea) eccoci lì… (ride)
come in uno specchio!
Gaetano e Amalia si scambiano uno sguardo e sorridono
RAFFAELE (cerca di guardare) Tonì… a nonno, ma che stai dicendo? Ti senti
male?
GAETANO Ma no.. ha espresso in modo semplice il nostro segreto! E’ sempre
stato così… è stata sempre la nostra immagine riflessa a darci
l’illusione del personaggio… come se venisse da fuori, se fosse
altro… ma, in realtà, è stata e sarà sempre l’altro lato della nostra
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stessa immagine, l’altra faccia della luna… ecco perché, per chi lo ama, il teatro è la più antica delle alchimie
REGINELLA E’ così… la più magica delle alchimie, capace di trasformare la
materia fatta di carne nell’illusione della propria immagine..
RAFFAELE (ad Assunta) …Io una domanda ho fatto…
AMALIA Gaetano figlio mio, spero proprio che tu abbia ragione… sai che di
Fontamara non mi fido… è pericoloso e le nostre ferite sono ancora aperte!
ASSUNTA Ma perché proprio lui?
Prima Gaetano poi gli altri soffiano sulla candela. Cambio luce
GAETANO Forse perché non abbiamo nulla da perdere… o forse perché
abbiamo perso tutto quello che avevamo. Noi siamo creature che
apparteniamo a questo luogo, non ad altri! (indica i fogli) E se
stanotte siamo qui… è perché i personaggi di questa storia prendano
vita!
RAFFAELE Vita mò Gaetà…
GAETANO Vita Raffaele, vita! E sai chi gli darà il soffio vitale? Noi!
RAFFAELE Sarà così Gaetà, ma lo conosci bene Fontamara no? Con tutto
quello che abbiamo passato… io e te lavoriamo assieme da quinnice
anne! Tu mi hai imparato a fare questo lavoro…
AMALIA Rafè, si dice insegnato
RAFFAELE E vabbuò, voglio dicere che grazie a te ho insegnato a recitare…
però, figlio mio, io mi chiedo se sia il caso.. mi chiedo perché..
GAETANO (lo interrompe) Poco fa, passeggiando nel buio della platea,
pensavo al giorno in cui tutto cominciò.. la sera della prima, ti ricordi?
RAFFAELE Come no? Che ci prese quell’attacco di colite a me e a te, ti ricordi?
AMALIA Che pensavamo che fossero state le cozze al pepe della sera prima!
GAETANO E invece che cos’era? Ti ricordi?
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RAFFAELE (quasi sottovoce) … Il teatro… poco a poco imparammo a
conoscerlo…
REGINELLA E quella volta giurasti a te stesso che la sera che non avessi sentito
più quei dolori… allora sarebbe stata l’ultima!
ASSUNTA (ridendo) Me lo ricordo, me lo ricordo…
ASSUNTA .. E da allora sono quinnice anni ‘e dulure ‘ panza!
AMALIA Quindici anni di cozze al pepe…
GAETANO Ecco perché Raffaele, perché ho ancora voglia di sentire quei dolori
di pancia
ASSUNTA Lo sapete che vi dico? A me quest’atmosferica mi piace… vedete
‘on Gaetà che qua trovate pure quell’ingrediente che dite…
TONINO ‘On Gaetà… ma stanotte? D.. dove dormiamo stanotte?
ASSUNTA E a Fontamara? Che gli raccontiamo che ci troverà qui?
GAETANO Ma Fontamara non lo sa che siamo qui… e non sarà necessario che
lo sappia!
AMALIA Ma lui domani sarà qui!
REGINELLA Siamo chiusi dentro dall’esterno!
GAETANO Conosco bene questo posto ve l’ho detto no? (mostra una chiave
estratta dal taschino della giacca) Guardate! Sapevo che sarebbe
servita prima o poi! Questa è la chiave di un passaggio segreto che
conduce dai camerini, dove passeremo la notte, verso l’esterno…
me lo mostrò mio nonno, era un antico tunnel che permetteva agli
attori di fuggire alle percosse del proprio pubblico quando lo
spettacolo andava male! (un cenno a Tonino e Raffaele) Si tratta
solo di andare a verificarne il percorso. Domani mattina, poi,
appena il cavaliere arriverà, noi rientreremo dall’esterno…
RAFFAELE Ebbè quando parli così mi sembri Agatha Fletcher!
ASSUNTA E chi è?
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RAFFAELE Quella della televisione, la moglie di Cristoforo Colombo… il
tenente!
ASSUNTA (fingendo di aver capito) Aahh! Quella…
REGINELLA (respira a pieni polmoni) Ascoltate! Mi sembra di sentire l’eco
delle voci dei tanti personaggi che sono passati di qui… chissà
quante storie saranno state raccontate su questo palcoscenico…
AMALIA E chissà quante ancora ne dovranno essere raccontate figlia mia…
storie da ridere… storie da piangere… storie che non saranno mai raccontate… storie semplici… e tante altre storie…
RAFFAELE E chissà che tra queste non ci sia la nostra…
GAETANO C’è già Raffaele non la riconosci?… E’ questa la nostra storia…
Buio. Musica. Restano in scena soltanto le tre donne.
SCENA TERZA
Amalia, Assunta, Reginella
Amalia, aperto il baule, estrae alcuni abiti di scena per poi riporli. Assunta le da una mano. Reginella passeggia per il palco.
REGINELLA (guardandosi attorno) Non mi sembra vero! Da domani torneremo
a recitare in teatri come questo!
ASSUNTA Signorì… mi fate sentire la pelle di papera
REGINELLA Mi pare di sentire il brusio del pubblico dietro il sipario…e quando
si apre… comincia la grande illusione!
ASSUNTA (sognante) Eh, signorì quanto mi è mancata!
REGINELLA Eppure, c’è qualcosa che non mi fa stare tranquilla Amalia…
(Amalia la guarda senza parlare) come un presentimento… perché
proprio lui? Dopo tutto quello che ci ha fatto passare, dopo gli anni
di passione patiti per colpa sua…
ASSUNTA Cos’è? Non vi ricordate? Giurammo di non avere nulla più a che
fare con quell’uomo…
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Lo Specchio Rovescio |
Claudio Morici |
REGINELLA |
Gaetano non deve dimenticare che, se siamo ridotti così, lo |
dobbiamo a quello che fece Fontamara al padre! E che dobbiamo al |
|
caro cavaliere se da allora le nostre porte si sono chiuse… se non ci |
èstato più possibile fare teatro a modo nostro…
AMALIA(tra sé) … a modo nostro…
ASSUNTA Ci è stato fatto… l’imbarco teatrale!
AMALIA E già ci hanno caricati su una nave e ci hanno portati in
teatro…l’embargo Assunta! L’embargo!
ASSUNTA E io che ho detto?…
REGINELLA E’ riuscito ad isolarci…tutti! Tutti si piegarono davanti a lui!
AMALIA …Tranne noi… solo noi non ci piegammo, soltanto noi abbiamo
continuato a credere nel… teatro a modo nostro!
REGINELLA Ma pagammo a caro prezzo questo rifiuto!
AMALIA Ma è proprio per questo che siamo qui! Quella fu una sconfitta è
vero… ma non una resa… e Gaetano vuol ricominciare da dove,
anni fa, si interruppe la nostra favola… Quante volte gli ho detto
che mi sembrava vederlo lottare contro i mulini a vento.. (sorride) e
lui mi ha sempre risposto che l’importante era che Don Chisciotte
credesse in ciò che faceva, al punto anche di fargli vedere cavalieri
dove non c’erano..
REGINELLA Ma perché proporre a lui e non ad altri il testo suo?
AMALIA Perché nessuno come Fontamara è influente e perché come direbbe
forse Don Chisciotte “bisogna prendere il drago per la testa”…
ASSUNTA Da parte mia il drago avrei evitato di andarlo a stuzzicare…
Fontamara domani si aspetta il copione finito, scritto, completato… rimane solo questa notte…
REGINELLA Gaetano dice che la notte porterà consiglio… io ci credo, tu che dici
Amà?
AMALIA Credo che anche questo dovrà far parte delle magie del
palcoscenico…
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REGINELLA Magie…
AMALIA Come le tante a cui chi vive qui sopra assiste quotidianamente
senza neanche rendersene conto…
REGINELLA Come quando alle prove generali tutto sembra non riuscire…
ASSUNTA Poi alla fine…
AMALIA Magia…
REGINELLA O quando manca un attore per una parte importante…
AMALIA Poi alla fine…
ASSUNTA Magia…
REGINELLA Come accade non si sa… ma accade… accade sempre!
SCENA QUARTA
Amalia, Raffaele, Assunta, Reginella, Tonino, Gaetano
Raffaele e Tonino entrano da destra trascinando un vecchio tavolino di legno ed una sedia.
TONINO N.. no, no io c... col nonno non ci dormo, q.. quello russa e f.. fa
rumori strani con la bocca…
RAFFAELE Ma quando mai? Gaetà non dare retta… quello Tonino si immagina
le cose…
TONINO E a.. allora quando andammo a R.. Rovereto? Si svegliò tutta la
pensione.. c.. cos’è? Si svegliarono per l’i.. immaginazione?
RAFFAELE Io non ho sentito niente…
GAETANO (dalla platea) Tonì il camerino è uno! Perciò ti devi rassegnare!
(alle donne) Dormirete nel secondo camerino a destra che è quello
più grande… quanto a me… credo che stanotte avrò un poco da
fare.. (quasi estasiato) è tutto esattamente come ricordavo, gli stessi
camerini, la stessa sala dei costumi, quella per le scene, persino gli
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
stessi odori… incredibile come esistano luoghi dove il tempo sembra fermarsi…
REGINELLA Beh, allora credo sia il momento di lasciarti solo, ‘notte Gaetano (lo
bacia)
ASSUNTA Sì, sì (sbadiglia) è stata una giornata stancante… siamo svegli da
stamattina… buonanotte ‘on Gaetà… e come si dice? Buona penna!
(si avvia con Reginella verso destra)
RAFFAELE (avvicinandosi a Gaetano) Gaetà… io forse nun saccio parlare
inforbito, ma tu ‘o saie chilo che voglio dicere… Gaetà… io già me
siento ‘e dulure ‘e panza! (lo accarezza) ‘Notte figlio mio…
TONINO Gaetano, s… se v.. vi serve aiuto. S.. sapete dove trovarmi…
REGINELLA Amalia e tu? Non ti ritiri?
AMALIA Andate ora vi raggiungo…
TUTTI (tranne Amalia) Buonanotte! (escono verso destra)
Amalia e Gaetano restano soli. Pausa. Poi lei lentamente si avvicina al figlio.
AMALIA E così? Li hai visti? Come moschettieri, pronti a battersi al tuo
fianco contro… contro i tuoi mulini a vento…
GAETANO I mulini a vento già…
AMALIA E contro i cavalieri…
GAETANO Io.. io non credo che ce la farò mamma… sono stato uno stupido a
trascinarvi con me, a cercare ancora quell’uomo. Pensavo che qui
avrei trovato ciò che mi serviva ma… sono così confuso… alle
volte sento che manca così poco perché questo quadro inespressivo
possa avere un’anima, che possa ricevere quel magico soffio che da
vita ad un’idea… altre volte lo sento così distante da me… così
lontano che mi chiedo: e se avessimo sbagliato tutto?
AMALIA No Gaetano, no… fino a qualche istante fa lo pensavo anche io,
dicevo: ma come? Ricominciamo tutto da capo? Non ci è servita la
sua lezione?… Ma non avevo capito quello che tu hai compreso
prima di noi… e l’ho scoperto poco fa… guardando negli occhi loro
(indica verso destra da dove saranno usciti gli altri attori), la
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
tua… ignobile compagnia… che crede nelle stesse cose in cui credi tu e che per te crede di vedere i… mulini a vento… no Gaetano, no… non puoi ora, non puoi deluderli… vedrai che accadrà un’altra volta quella magia… (inspira profondamente) non lo senti nell’aria questo profumo? E’ il teatro Gaetano… e per lui che stanotte siamo qui… ‘Notte figlio mio (lo bacia teneramente sulla fronte), non stancarti… (esce)
SCENA QUINTA
Gaetano, Lilith
Gaetano resta solo. Apre il baule.Resta per un breve istante a guardarne il contenuto, poi ne estrae alcuni fogli scritti a mano. Si avvicina al tavolino di legno,
vici siede e, accesa una candela davanti a se, si addormenta. Buio. Musica.
La luce tornerà illuminando al chiaro di luna palco e platea. Dolcissima e melodiosa si ascolterà nell’aria una voce di donna che pronuncia il nome di Gaetano. Dal fondo della platea, una giovane donna, Lilith, si incammina verso il palco. E’ interamente vestita di bianco, le sue movenze aggraziate e dolci al contempo, le conferiscono un aspetto innaturale. Lentamente la donna sale sul palcoscenico e si avvicina a Gaetano. Lilith tocca Gaetano su una spalla facendolo svegliare di soprassalto e facendolo cadere spaventato dalla sedia in terra.
LILITH (quasi sottovoce) No, Gaetano… non aver paura!
GAETANO Chi sei? E come fai a conoscermi?
LILITH E’ la prima volta che ci incontriamo ma ci conosciamo bene
Gaetano… sono qui perché tu mi stavi aspettando… sono qui perché tu mi hai chiamata… non è così?
GAETANO (dopo essersi guardato attorno, stordito) Ma come hai fatto ad
entrare?
LILITH Entrare?
GAETANO Entrare sì, intendo dire… da dove sei entrata?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LILITH (quasi sottovoce) Un entrata presuppone un luogo chiuso…. Questo
è un teatro… lo hai detto anche tu no?
GAETANO L’ho detto, sì ma….
LILITH (interrompendolo) Hai mai chiesto ad un uccello del cielo da dove è
passato? O ad un pesce del mare da dove è entrato? Esistono luoghi,
Gaetano, senza confini… luoghi dove si è… e basta… luoghi dove
si è agli orli della vita, ad un comando entra l’invisibile…
GAETANO …Vaporano i fantasmi…
LILITH C’è poi qualcuno che trasforma quegli orli in pareti e capita poi che
ne rimanga prigioniero…
GAETANO (turbato) N… non riesco a comprendere… ma tu chi sei?
LILITH Chiamami Lilith… Lilith e basta…
GAETANO Lilith… e… cosa… cosa cerchi da me?
LILITH Dovrai soltanto seguirmi… sono venuta per guidarti…
GAETANO Guidarmi…verso dove?
LILITH Attraverso i tuoi sogni, attraverso la magia della più antica delle
arti; oggi verrai con me al di là della soglia del Grande Specchio…
GAETANO (improvvisamente turbato) Lo specchio.. come fai a conoscerlo tu?
Lo hai forse mai visto? Quale strana creatura sei? Sei vera o sei illusione?
LILITH (si apre in un dolcissimo sorriso) Gaetano, Gaetano…ma come…
proprio tu, ti stupisci di questo? Cosa significa essere veri? Reali
forse? Vivi? E quello che tu reciti ogni giorno, non è forse vero? I
tuoi personaggi non vivono forse in te?… tu sei parte di tutto
questo…
GAETANO Io non capisco…
LILITH In teatro, Gaetano, come nelle favole, alle volte è inutile farsi tante
domande. Cercavo proprio te… e tu cercavi me… mi stavi
aspettando Gaetano… siamo nel posto giusto e tu lo sapevi, per
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
questo li hai portati qui… siamo al di là di quel confine tra realtà e
fantasia dove tutto è possibile come nelle favole… o come nei sogni
GAETANO Ma certo! Un sogno! Come ho fatto a non pensarci? Tutto questo è
un sogno… soltanto un sogno!
LILITH Può darsi… può darsi… perché no? Il sogno non è meno reale dalla
realtà stessa
GAETANO Ora forse… poi svanirà… come tutti i sogni…
LILITH Perché? Un sogno forse svanisce al risveglio? Un sogno resta, è
altro… diverso dalla realtà reale, ma non per questo smette di
esistere…Io sono qui perché tu possa raccontare quello che io ti
mostrerò
GAETANO Ma tutto questo è assurdo è fantasia!
LILITH Fantasia! Bravo,sì… fantasia!… hai mai creduto in una favola
Gaetano?
GAETANO Ma certo! Come tutti quando si è bambini, ma non vedo questo
come…
LILITH .. E ricordi perché ci credevi?
GAETANO Per la stessa ragione per cui ogni bimbo crede alle favole: perché…
avrei voluto che un mondo così esistesse veramente, da alcune di
loro ho anche tratto ispirazione per il mio lavoro… in questo! In
questo direi che mi abbiano insegnato qualcosa….
LILITH (sorride) Ecco vedi? Spesso si è portati a stabilire che tutto ciò che
è lontano dalla realtà, quella che si può toccare con mano, non sia
reale, che sia frutto di fantasia come le favole; ma se una favola
insegna qualcosa… in quel momento esiste… è vera e lo resterà
sempre, perché entrerà a far parte della tua vita: il teatro è il luogo
dove ogni giorno si racconta la più magica e fantastica delle
fiabe…. quella della nostra stessa vita…
GAETANO (deciso a comprendere meglio) Pare che tu conosca molte cose di
me… Lilith… ma non capisco cosa possa fare io…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LILITH Tu dovrai raccontare ciò che io ti mostrerò, cucire il filo che lega
questo palcoscenico con ciò che è oltre, ma che, come riflesso su di uno specchio, viene raccontato qui!
GAETANO … E… cosa deve accadere perché io possa raccontarlo?
LILITH Dovrai credere.. come quand’eri bambino… lasciati guidare… su
vieni!
Lilith tende una mano verso Gaetano che, a sua volta, allunga una mano verso la donna, ma ella non si accorgerà del gesto: soltanto ora Gaetano si accorge della cecità di lei
GAETANO (visibilmente imbarazzato) Aspetta… ma tu… voglio dire sei…
LILITH Ah, sì… non te l’avevo detto perché non ho ritenuto che fosse
importante
GAETANO Mi spiace, non volevo…
LILITH (sorride) Ma no, la mia è una scelta Gaetano
GAETANO Una scelta? Continuo a non capire..
LILITH Non c’è nulla da capire Gaetano, ho scelto di vedere… non più
soltanto di guardare le cose del mondo… ma di poter vedere oltre…
GAETANO Vedere oltre?
LILITH Esiste tanto di più oltre, credi Gaetano… essere ciechi significa
condannarsi a guardare soltanto ciò che i tuoi occhi ti mostrano…
che spesso non è che l’immagine riflessa di ciò che è.
Guarda questo sipario che è davanti a te! Separa il mondo reale,
quello per cui due occhi possono in fondo bastare, da quello della
fantasia… dove serve qualcosa in più… i sogni, la musica, la
preghiera, l’amore… tutto l’infinito che è dentro gli uomini.. tu lo
troverai lì…ora ti mostrerò quello che intendo… (dal collo Lilith si
sfila un fazzoletto bianco come il suo vestito e dolcemente benda gli
occhi a Gaetano) ecco… questo dovrai portarlo sempre con te.. non
dimenticarlo.. qualunque cosa accada, ti consentirà di poter
guardare oltre lo specchio… l’altra parte della luna… ora seguimi
Gaetano… e non aver paura
GAETANO Ma sì… in fondo si tratta soltanto di un sogno..
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LILITH Può darsi Gaetano, può darsi… ma ricorda che non ci è mai dato un
sogno senza che ci sia data anche la possibilità di realizzarlo…
Musica. Come in un sogno, Gaetano avverte attorno a sé, le presenze rarefatte di persone che gli ruotano attorno senza però coglierne la reale essenza: sono tutti i personaggi che, da lì a poco, prenderanno parte alla storia. Al contempo Lilith, danzando, lo accompagna attraverso un ideale viaggio fin verso il fondo, dall’alto, come pioggia di carta, scenderanno le pagine scritte di un copione, finché, gradualmente, calerà il buio sul palco. Luce. Stessa scena, ma Gaetano sarà poggiato sul tavolo e dormirà, tutto indicherà che la notte è passata.
SCENA SESTA
Amalia, Raffaele, Assunta, Reginella, Tonino, Gaetano
Da destra entrerà Assunta recando in mano una tazzina di caffè.
ASSUNTA (sottovoce) ‘On Gaetà… ‘on Gaetà… scetateve che fra poco arriva‘o cavaliere… (Gaetano accenna a svegliarsi e si meraviglia di trovarsi ancora al tavolino) ‘on Gaetà… v’aggio purtato ‘na tazzina‘e cafè… è caldo, caldo (si guarda attorno) mamma mia… (si schiarisce la voce e si avvicina al proscenio) Lucariè… Lucarièsusate che son’ ‘e nnove… Lucariè… Lucariè…
Alle spalle di Assunta entrano gli altri che, vedendola in quello stato di “trance” si interrogano con lo sguardo
AMALIA Assù! Ma che stai facendo?
RAFFAELE Sta facenn’ a “Natale in casa Cupiello” sta facenn’…
ASSUNTA Io? No! Quando mai?.. no, no…
GAETANO Ahi, ahi…
AMALIA Gaetano! Ma tu hai dormito poggiato al tavolino? Potevi venire di
là…
RAFFAELE Che ha fatto? S’è addormuto? Gesù allora non ha scritto!
REGINELLA Ma allora… sarà meglio andar via prima che arrivi il cavaliere!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
TONINO I.. io v.. vado a vedere se arriva!
AMALIA Aspetta Tonino… (a Gaetano) Gaetano, allora?
GAETANO (ad Assunta mentre gli versa il caffè) E’forte?
ASSUNTA Niro, niro ‘on Gaetà… è ‘na santabarbara!
REGINELLA Io credo sia meglio lasciare tutto così e andare via… Tra poco lui
sarà qui… e non la prenderà tanto bene…
GAETANO (bevendo) Grazie!…
SCENA SETTIMA
Amalia, Raffaele, Assunta, Reginella, Tonino, Gaetano, Littlereds
Improvvisamente l’attenzione di tutti viene attirata da una voce proveniente dal fondo della platea.
LITTLEREDS E’ permesso? Uh… uh… c’è nessuno? Uh.. uh..
REGINELLA Chi è? Desidera?
LITTLEREDS Ohh… signor Firrario buongiorno! Chiedo scusa per il ritardo ma..
REGINELLA Veramente, signora, io mi chiamo Reginella… lei forse si sbaglia…
non c’è nessun…
LITTLEREDS Ohh! Riginella! Che bel nome! Viene da Regina! Un nome come
dire? Molto inglese …
REGINELLA Lei trova? Sì, in effetti…
LITTLEREDS E’ inglese anche lei?
REGINELLA Inglese dice? No, ma anche noi a Caserta abbiamo avuto i monarchi
signora…
LITTLEREDS Littlereds… signorina Littlereds!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
REGINELLA Bene signorina... ora però se vuole perdonarmi noi stiamo
aspettando una persona molto importante e non è il caso che…
AMALIA Ma chi è? La conosci?
REGINELLA (a parte agli altri) Deve essere una turista che si è persa
RAFFAELE Un autista?
REGINELLA Turista, Raffaele, turista… Roma è piena di turisti, è facile che
stava cercando un museo
Nel frattempo la signorina Littlereds gira per la platea osservando incuriosita tutto ciò che trova a portata di mao
ASSUNTA E’ facile, quella pare cecata… era convinta di entrare in un museo
ed è entrata qui!
AMALIA (forte) Stavate cercando un museo signorina?
LITTLEREDS Come dite? Un museo? Oh.. no.. no (ride e continua la sua
perlustrazione) che idea! Un museo!
RAFFAELE A me mi pare un poco stonata!
AMALIA Ma da dove è entrata se il teatro è chiuso?
GAETANO Comunque non può rimanere qui! Sta per arrivare Fontamara!
(forte) Beh, signora ci deve perdonare ma siccome aspettiamo unapersona… (fa un cenno verso Raffaele e Tonino)
TON/RAF (insieme prendono la signorina Littlereds sotto le braccia pre
trascinarla via) Se vuole essere così gentile da lasciarci…
LITTLEREDS Aspettàti… aspettàti..
TONINO M.. ma lei signora… qui non può restare!
RAFFAELE Il museo sta chiudendo!
LITTLEREDS Com’è simpatico…
RAFFAELE Reginè tu parli inglese? Vedi un poco come spiegarglielo!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
REGINELLA Signorina Littlereds, lei non può stare qui, noi stiamo aspettando
una persona importante sa? Il proprietario del teatro!
TON/RAF (c.s.) Perciò se vuole seguirci…
LITTLEREDS Ma il dottor cavalier Fontamara non è potuto venire!
GAETANO (a Tonino e Raffaele) Fermi! (poi alla signorina) Lei.. signorina,
conosce il cavalier Fontamara?
LITTLEREDS Oh, ma è quello che stavo appunto cercando di dirvi… io sono la
segretaria personale del dottor cavaliere Font…
non finisce di pronunciare il nome che subito Tonino e Raffaele, aiutati da Assunta, Amalia e Reginella accompagnano la signorina Littlereds sul palco ossequiandola, ora, con ogni attenzione ma sempre trascinandola sotto le braccia
AMALIA Ma signorina poteva dirlo subito no?
LITTLEREDS Non ho avuto il tempo…
REGINELLA Deve perdonarci se le siamo sembrati un po’… come dire…
LITTLEREDS Focosi! Sì… ah, com’è bello il carattere di voi italiani sì..
GAETANO Signorina Littlereds, lieto di fare la sua conoscenza! Gaetano
Ferrante! E se non si sono ancora presentati… loro sono parte della mia compagnia
ASSUNTA (a Raffaele) Lo vedi che Gaetano lo sa l’inglese?
RAFFAELE (ad Assunta) Ha girato, ha viaggiato…
LITTLEREDS (avvicinandosi per osservarlo da vicino) Oh, sì… sì... signor
Ferrese sì… io proprio lei cercavo sì… che bello qui… sa? Io
lavoro da tanti anni con il signor dottor cavaliere, fisso
appuntamenti, organizzo date, tournee ma… pensi, non è curioso?
E’ la prima volta che vengo in un teatro vero… e pensare che il mio
sogno era quello di recitare…
RAFFAELE Ma tu vedi…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
GAETANO E allora non lo abbandoni signora, bisogna saperli ascoltare i sogni
sa? Inoltre questo è uno dei teatri del cavaliere… e ritengo sia un diritto vedere i luoghi dove si compie il suo lavoro!
LITTLEREDS Come dice? Oh sì certo ma… vede… io ho tanto da fare durante il
giorno… e poi (guardando Raffaele) sono sola e… con chi andrei a
teatro?
REGINELLA (spingendo avanti Raffaele) Allora signorina, vorrà dire che al più
presto dovrà venire a vedere uno dei nostri spettacoli… e poi
chissà…
TONINO Io p.. pure stavo per ab.. abbandonare tutto… p.. poi ho incontrato
loro..
LITTLEREDS (a Tonino) Anche lei è un attore? (Tonino annuisce) E.. il difetto?
GAETANO Un miracolo! Lei, signorina, non ci crederà ma in scena, questo che
le potrebbe sembrare un manipolo di attori allo sbaraglio.. si trasforma!
RAFFAELE E pure Tonino ‘a mitraglia… diventa un’arpa! Se permette
signorina Livia Orlèz… mi chiamo Raffaele
LITTLEREDS Littlereds! Ma mi chiami pure Angelina! Signor (scandisce)
Raffaele!
TONINO Hai capito nonno…
ASSUNTA Si è imparato l’inglese, si è imparato…
REGINELLA Ma forse la signorina è venuta per qualcos’altro no?
nel frattempo, Gaetano, a parte, raccolti alcuni fogli da terra, ne legge attentamente il contenuto
LITTLEREDS (di scatto) Oh, sì… per qualcos’altro certo… vede purtroppo ilsignor dottor cavaliere non è potuto venire di persona per via di alcuni impegni improvvisi e così ha mandato me a ritirare il suo testo Firrante
Pausa
RAFFAELE (a Tonino) Mo’ so’ mazzate…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
AMALIA Certo signorina, ma vede il fatto è che… ecco… noi..
REGINELLA Sì, insomma… se lei signorina potesse gentilmente tornare… ecco
diciamo..
GAETANO (alza lo sguardo dai fogli che ha in mano) Perché fare aspettare la
signorina che è stata così gentile…
AMALIA Gaetano, la signorina sta cercando il copione…
GAETANO Ed è esattamente quello che intendo consegnarle, signorina
Littlereds
LITTLEREDS Oh grazie, grazie…
RAFFAELE Gaetà.. ti senti bene? Guarda che se non è vero…
GAETANO Battuta per battuta, scena per scena, personaggio per personaggio…
AMALIA Ma… allora..
REGINELLA (agli altri) La notte ha parlato!
LITTLEREDS Oh, parlato sì.. molto spiritosa Riginella sì…e… dov’è?
GAETANO Ecco signorina! (consegna i fogli)
RAFFAELE Pronti per prendere vita signorina…
LITTLEREDS Vita… molto, molto divertente signor (scandisce) Raffaele, bene,
allora vado… quanto prima la richiameremo signor Ferrese
RAFFAELE (le bacia le mani) Statevi bene signorina…
LITTLEREDS Grazie… ma… (si guarda intorno) scusate, potreste gentilmente
indicarmi l’uscita?
Raffaele sta per indicare la strada da cui la signorina è arrivata, ma Gaetano, sorprendendo tutti, indica il fondo nero del palcoscenico
GAETANO Di qui, signorina Littlereds (tutti lo guardano)… l’uscita è di qui…
vada fino in fondo e stia tranquilla… lei non corre il rischio di perdersi…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
Musica. Lentamente, passando in mezzo agli attori, la segretaria si allontana di spalle verso il fondo del palco fino ad esserne assorbita. Buio. Sipario.
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Littlereds, Fontamara
Sono passate alcune settimane. Studio del Cavalier Fontamara: egli è seduto alla sua scrivania, cupo in penombra, sta firmando alcune carte svogliatamente. Dalla destra irrompe la signorina Littlereds.
LITTLEREDS E’ permesso cavaliere!..
FONTAMARA (senza alzare lo sguardo) Non ho sentito bussare signorina
Littlereds
LITTLEREDS Ha… ha ragione signor dottor cavaliere, è che ho le mani impegnate
e…
FONTAMARA Venga al dunque sto sbrigando delle pratiche! E la smetta per
favore di chiamarmi “signor dottor cavaliere”!
LITTLEREDS Certo signor dottor… signor cavaliere… le ricordo che oggi c’è la
riunione fissata con l’assessore per la cultura…
FONTAMARA Ricordo… ricordo..
LITTLTREDS Alle quattordici e trenta poi… ci sono i risultati dei provini signor
dott.. signor cavaliere.. e questa sera è invitato alla prima del
Machbet… signor cavaliere..
FONTAMARA Ho tutto nella mia agenda signorina Littlereds! C’è altro?
LITTLEREDS Sì… ecco… c’è di là quell’attore… Ferrario.. Ferrese…
FONTAMARA Ferrante (guarda l’orologio) ma non sarebbe dovuto arrivare nel
pomeriggio?
LITTLEREDS Ha ragione cavaliere, infatti l’appuntamento è fissato alle sedici
dopo il provino con quell’attrice…. De.. De..
FONTAMARA De Genè, Veronica De Genè signorina e faccia un po’ di sforzo per
ricordarli i nomi!…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LITTLEREDS Sissignore cavaliere, mi scusi cavaliere, De Gerrè…
FONTAMARA Alle sedici… e allora che torni…. vada, vada… (rimettendosi al
lavoro)
LITTLEREDS Certo signor cavaliere però… vede il fatto è che è seduto lì fuori
dalle otto di questa mattina, lui e tutta la sua compagnia…. quando
ho aperto loro erano già lì… e vede…
FONTAMARA (sbuffando) Ferrante! Benedetto ragazzo! Una goccia! Questo è!
Una goccia d’acqua che batte sulla pietra (sbattendo la mano sulla
scrivania) lenta, silenziosa ma implacabile! “Gutta cavat
lapidem!”… che attenda, che aspetti il suo turno come tutti…
(improvvisa esplode una risata di gruppo proveniente dalla sala
d’attesa fuori lo studio) ma cos’è? Ma dove siamo in un teatro?
LITTLEREDS In un certo senso signore…
FONTAMARA Cos’è? Facciamo dello spirito ora? Quando avrò bisogno di un
comico la farò chiamare signorina!
LITTLEREDS Davvero signor cavaliere?
FONTAMARA Ma la smetta una buona volta! Cosa significa (rifacendole il verso)
“in un certo senso”?
LITTLEREDS Ecco, vede.. è che… in questo momento è come se lo fosse… un
teatro intendo…
FONTAMARA Cosa significa?
LITTLEREDS Ecco… è da stamani che danno spettacolo, si sono addirittura
costruiti un palcoscenico virtuale tra le poltroncine della sala
aspetto e raccontano storie, recitano personaggi a richiesta,
raccontano barzellette e tutti non possono fare a meno di ascoltarli e
poi… (ridacchia tra sè) bisogna dire che sono proprio divertenti!
FONTAMARA Divertenti! Ma bene! Ora mi rallentano anche la produttività dei
dipendenti… bene! (tra sé con disprezzo) Guitti! (alla segretaria) E
sia! Lo faccia entrare, soltanto lui… vorrà dire che queste pratiche
le sbrigherà lei signorina sperando che le troverà
sufficientemente… divertenti! (le consegna il tomo cartaceo) Poi
torni a farmele firmare!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LITTLEREDS (A testa bassa) Certo signor Cavaliere, come desidera signorCavaliere! (esce)
La segretaria esegue ed esce dallo studio, Fontamara resta solo, torna alla scrivania ed apre una valigetta osservandone il contenuto, poi ne estrae un pacco di fogli e li depone sul tavolo al fianco della valigetta stessa. Da destra entra Gaetano, umilmente vestito, con un vecchio cappello tenuto in mano; si ferma sull’uscio introdotto dalla segretaria del cavaliere.
SCENA SECONDA |
|||
Littlereds, Fontamara, Gaetano |
|||
LITTLEREDS |
Dottor Cavaliere… c’è il signor Firrario.. Ferrese! |
||
FONTAMARA |
(di scatto gli si fa incontro allargando le braccia) Ferrante! Ma |
||
prego! Si accomodi! (A Littlereds, facendole il gesto di uscire) |
|||
Grazie signorina.. (la segretaria esce) |
|||
LITTLEREDS |
(uscendo, tra se) ..Ante.. sì, ante |
||
FONTAMARA |
Sono felice di averla potuta ricevere prima del previsto! Ho fatto in |
||
modo di spostare gli impegni… ed ora eccoci qui! (fa accomodare |
|||
Gaetano e si avvicina ad un mobiletto bar dal quale prende una |
|||
bottiglia di whisky ) beve qualcosa? |
|||
GAETANO |
Solo un po’ d’acqua grazie… spero che non siano arrivate le voci |
||
dei miei attori… sa, credendo di dover attendere molto tempo ne |
|||
abbiamo approfittato per provare qualche scena del nostro prossimo |
|||
spettacolo.. |
|||
FONTAMARA |
(versando da bere) Benone, vedo che non perde la sua vena d’attore |
||
neanche fuori dal palco eh? |
|||
GAETANO |
Beh, può sembrare strano ma questo, alle volte, è il paradosso di noi |
||
attori: quello di sentirsi personaggi nella vita come sul palco.. |
|||
FONTAMARA |
(consegnando il bicchiere) …come nella finzione, gia… |
||
GAETANO |
Palco, cavaliere, palco… non finzione |
35
Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA Certo… certo… allora Ferrante, vedo che il tempo per voi attori
non passa mai!… Sembra abbiate bevuto un filtro magico! Beati
voi… Per noi, poveri produttori, invece, consegne, scadenze,
contratti.. Vola! Fugge! E non se ne ha mai abbastanza perché
anche quando ce n’è… è poco! (beve)
GAETANO Se vuole possiamo tornare in un altro momento (accenna ad
alzarsi)
FONTAMARA Oh, no.. no, anzi.. se l’ho fatta chiamare è… perché dovevo assolutamente parlarle.. è… necessario, mi creda..
GAETANO (si risiede) Beh, quand’è così.. io sono qui per ascoltarla
FONTAMARA (sorride) E’ passato così tanto tempo! Ho saputo che avete avuto
qualche difficoltà…
GAETANO Se non le dispiace preferirei non parlarne… per noi non fu facile
ricominciare dopo… quel fatto… il vostro avvocato ci fece pagare una forte penale
FONTAMARA Sì, sì ho saputo… io e suo padre abbiamo avuto… come dire… idee
divergenti ecco! E così non ho potuto farne a meno, d’altronde era
scritto sul contratto, non posso permettermi di rischiare lei
capisce…
GAETANO Vendemmo tutto… scene costumi… tutto…ci rimase soltanto un
vecchio baule di legno e pochi costumi… molti di noi cominciarono
a cercare lavoro altrove, provammo a cambiare mestiere… ma ci
rendemmo conto che non sapevamo fare altro che… teatro!
Ovunque ci trovassimo… ogni lavoro, mestiere, occupazione, per
noi diventava né più e né meno come una nuova parte da imparare,
un nuovo ruolo capisce? Spesso ci sorprendevamo di non sentire
muovere le tavole sotto i nostri piedi al passaggio o che poggiando
una mano contro il muro.. non si muovessero le scene
FONTAMARA (di spalle a Gaetano, sorseggia il proprio whisky) Già… già…
GAETANO Fu così che ci confrontammo e decidemmo di ritentare tutti
insieme, ma fu difficile, lei avrà saputo immagino, niente più
contratti, finanziamenti… divenne impossibile trovare nuove piazze
per i nostri spettacoli…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA (c.s.) Già… già…ma questa è un’altra storia.. passato! (va a sedersi
alla scrivania) Io ho letto attentamente il suo testo Ferrante.. l’idea
c’è ed è buona: il surreale incontro tra palcoscenico e realtà, un
tema già affrontato certo, (ironico) Pirandello.. Eduardo..
Shakespeare..
GAETANO Teatro..
FONTAMARA Come dice?
GAETANO Oh nulla, intendo dire che lei ha usato tre modi di dire teatro... e
quale modo migliore per raccontare il teatro se non quello di farlo fare al teatro stesso?
FONTAMARA Oh, certo, sì.. sebbene mi sfugga l’immagine di quello specchio..
com’è che lo chiama? (cerca tra le carte) Ah, ecco rovescio!
GAETANO Oh, quella è solo una vecchia storia... di quelle di cui il teatro è
pieno… a metà tra realtà e fiaba… come il teatro appunto! Me la
raccontò mio nonno nella pausa tra una prova e l’altra.. lui in realtà
non lo aveva mai visto ma… mi raccontava che lo specchio è
nascosto in quella che noi attori chiamiamo la quarta parete, come
fosse un immaginario diaframma tra due mondi, tra realtà e
finzione.. tra l’attore ed il suo personaggio e al tempo stesso tra
l’attore ed il suo pubblico … che dalla platea, si vede riflesso sul
palco…. convinto di guardare l’attore, ma in realtà vede riflesso se
stesso… e ne ride, ne piange… si applaude, convinto di ridere o
piangere di una certa scena ma… in realtà ride e piange di se stesso,
della propria vita… sta poi alla bravura dell’attore, diceva mio
nonno, rendere invisibile quello specchio per conservare reale
quella magia…
FONTAMARA Sta bene… ma perché rovescio?
GAETANO Perché nasconde un grande pericolo…
FONTAMARA (divertito) Un pericolo?
GAETANO Bisogna saperlo attraversare, altrimenti ci si verrebbe a trovare al di
là dello specchio… e non si guarderebbe più la propria immagine riflessa… ma sarebbe questa a vedere noi…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA (scoppia a ridere) Ma bene! Come Alice nel paese delle
meraviglie!… (deciso) il suo lavoro mi piace Ferrante… è quello
che serve per il mio grande progetto!
GAETANO Quale progetto?
FONTAMARA La rivoluzione del terzo millennio! La mia grande idea! Il teatro
non sarà mai più quello di prima! Evitare al minimo il rischio di
errore umano… avvicinare il teatro al cinema mantenendo però
l’emozione dello spettacolo dal vivo! Capisce? Poter utilizzare la
voce di un grande attore usando il volto di un qualunque passante,
di un generico qualsiasi… limitando al minimo i tempi per le prove
ed ottimizzando quello per gli spettacoli!
GAETANO Io credo che la grandezza dell’arte sia nelle molteplici prospettive
dalle quali essa può essere colta.. ecco perché il teatro non potrà
mai essere come il cinema o la televisione! Perché se cambiasse la
sua natura morirebbe!
FONTAMARA Ma il teatro è già morto Ferrante! Apra gli occhi! E sarò io a porre
fine alla lenta agonia e dalle sue ceneri lo farò tornare a miglior
vita!
GAETANO Il teatro è vivo cavaliere, vivo e vegeto…
FONTAMARA Ma cosa crede? Che non lo sappia io cos’è il teatro? Sono io che
decido se e quando, uno spettacolo può andare in scena e conosco
questo mondo da più tempo di lei… abbandoni i suoi modelli mio
caro! E si ricordi che il vero potere è nel denaro senza il quale
anche il teatro… muore!
GAETANO Lei è davvero convinto che tutto possa essere comprato?
FONTAMARA Ferrante, sei un caro ragazzo, ma come tutti i teatranti… troppo,
troppo sognatore! Osservo con dispiacere che la polvere e la muffa
dei camerini hanno riempito d’idee e strambi concetti idealistici
anche te… come tuo padre… il teatro, mio caro, non è un cilindro
magico, non esistono filtri, pozioni e peggio ancora… specchi…
guarda: ho già predisposto tutto… avrai una parte di rilievo non
temere… la regia è affidata ad una persona di mia fiducia, Antonio
De Prisco, ha lavorato molto per la televisione… fiction…
pubblicità…è la persona che mi serve…
GAETANO E… (indica verso i destra) loro? Intendo, la mia compagnia?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA Tu Ferrante, soltanto tu..
GAETANO Cavaliere non posso, io ho scritto questo lavoro per la mia
compagnia, ruolo per ruolo ed è con loro che devo andare in scena,
voi non potete capire quanto sia importante per tutti noi questa
opportunità…. (indica il copione) quello è il nostro lavoro!
FONTAMARA (inaspettatamente duro) Ma ragiona con la testa per una volta! Se
volete lavorare dovete farvi aiutare…. da qualcuno che può farlo…
e sai bene che soltanto io posso! Se non vuoi farlo per te fallo per la
tua (con disprezzo) compagnia… guadagnerai abbastanza per fare
tutto il teatro che vuoi
GAETANO (incredulo) Lei non può farlo! L’idea è mia!
FONTAMARA (secco) No ragazzo! E’ di chi la compra!
GAETANO Non… capisco…
FONTAMARA (estraendo dalla propria valigia un secondo foglio dattiloscritto) Il
lavoro è mio… mi sono informato, il testo non era stato depositato;
così ho comprato… la tua idea. Ecco, leggi… (Gaetano si accascia
su una sedia) ora questo mi appartiene (gli sottrae anche il copione
e lo mette nella borsa), anzi pensandoci meglio… non ho più
bisogno di te… non mi servi più!… Hai detto che l’idea è tua? E
cos’è un idea?… E’ questo … (con la mano afferra qualcosa
nell’aria davanti a sé, stringe il pugno, poi, dopo avervi soffiato
dentro scoppia in una fragorosa risata)
GAETANO Ma cosa fa? Ma non capisce che non può?…Stia attento, non vada
oltre, non attraversi ciò che non conosce
FONTAMARA (risata grassa) Cosa sono? Minacce forse? Siete ridicolo Ferrante!
Voi avete vissuto troppo tempo sul palcoscenico e non siete più in
grado di distinguere la vita dal teatro…
GAETANO (cercando di franare la rabbia e dosando le parole) Ma sappiamo
attraversare quella soglia Fontamara! Lei non è preparato… non saprebbe riconoscerci…
FONTAMARA Cosa significa?… E poi vi conosco uno ad uno!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
GAETANO Siamo in tanti cavaliere… troppi… un attore è come l’aria, non ha
entità, non ha forma… si adatta alle situazioni… cambia… siamo
abili istrioni sa? Domani, qualcuno di noi potrebbe nascondersi
dietro il suo uomo di fiducia, un confidente chissà… oppure un
amico! Il confidente dei suoi segreti! Non potrà più fidarsi… noi
sappiamo apparire, possiamo non essere, lei ha un solo ruolo: il
suo… e sarà costretto a recitarlo fino in fondo.
FONTAMARA (seccato) Ora basta! Giovane arrogante! (forte) Signorina
Littlereds!
LITTLEREDS (Entrando) Si?
FONTAMARA Il signor Ferrante ha terminato la sua visita… lo faccia accomodare
fuori prego…
GAETANO Questa volta è andato oltre Fontamara: non doveva attraversare
quella soglia, mi creda… (Gaetano, senza attendere la segretaria, esce di scatto verso destra seguito dalla donna)
FONTAMARA (ride) Tieniti le tue illusioni, i tuoi sogni… speravo che il tempo ti
avesse insegnato a vivere, ma questa sì… è la più grande delle
illusioni.. (scoppia in una fragorosa risata)
Buio
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
SCENA TERZA
Littlereds, impiegato
Stessa scena. Littlereds, in piedi, cammina su e giù per la stanza con un blocco notes in mano, guarda all’interno di alcuni scatoloni di cartone, seduto accanto alla scrivania un impiegato scrive anch’egli su un blocco.
LITTLEREDS Ricominciamo un ultima volta.. numero cinque cartelle rosse..
IMPIEGATO (controllando e segnando) numero cinque cartelle rosse..
LITTLEREDS un telefono..
IMPIEGATO (lo prende dalla scrivania e lo pone nello scatolone vicino ai propri
piedi) un.. telefono..
LITTLEREDS venticinque.. (si avvicina il foglio agli occhi) oh, my God!
IMPIEGATO (le prende il blocco e legge) venticinque penne a sfera dorate.. (prende un cartoccio, lo controlla e lo mette nello stesso scatolone)
LITTLEREDS dorate, sì.. (riprende il proprio notes) abat-jour primo novecento
(tre se e se, dispiaciuta) oh.. che peccato!
IMPIEGATO (ripetendo meccanicamente il proprio movimento, si asciuga la
fronte) Signorì.. ma nun se potrebbe fa’ ‘na pausa? C’ho tutto il
braccio anchilosato!
LITTLEREDS Sorry?
IMPIEGATO Il braccio (lo mostra) nun me lo sento più.. è da stamattina che
facciamo ‘sto coso qui.. l’inventario!
LITTLEREDS Oh, ma è impossibile! Tra poco verranno a ritirare gli scatoloni e
tutto dovrà essere pronto! (Si guarda intorno) Oh, che tristezza! E
pensare che fino a qualche mese fa, questo era il più importante
studio di produzione teatrale (piagnucolante) ed ora..
IMPIEGATO Signò, io so’ preoccupato pe’ mme.. (sottovoce) ma che dice? Ce
caccerà pura a noi?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
LITTLEREDS Oh, my God! (si fa un segno della croce) E chi lo sa.. (mostra gli
scatoloni) certo la situazione è quella che è!
IMPIEGATO (si asciuga la fronte ancora più velocemente e si rimette di buona
lena al lavoro) Ma tu vedi che razza de situazione dico io..
LITTLEREDS Non si capisce nulla! Almeno prima dei suoi impiegati si fidava… ora litiga con tutti… è nervoso, scontroso, sospettoso di chiunque…
IMPIEGATO (dopo un rapido sguardo verso sinistra) Ma tu.. hai capito cosa è
successo?
LITTLEREDS Io? No! Non mi impiccio degli affari del dottor cavaliere! Anche
se..
IMPIEGATO (sempre più interessato) Se?
LITTLEREDS Girano tante voci da qualche tempo… sì, insomma… (sottovoce)
sembra che si sia… come dire… che abbia, da qualche tempo,
contatti con gente poco raccomandabile…
IMPIEGATO Usurai?
LITTLEREDS E chi lo sa? Io non mi impiccio…anche se..
IMPIEGATO (c.s.) Se?
LITTLEREDS (sottovoce) Viene certa gente qui… strani personaggi…(cambiando
tono) e poi… continua a cercare quel Ferrese…
IMPIEGATO Ferrante?
LITTLEREDS Sì… è diventata un ossessione… li chiamo giorno e notte da mesi ormai
Suonano alla porta
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
SCENA QUARTA
Littlereds, impiegato, De Prisco
LITTLEREDS Santo Cielo me ne ero dimenticata! Questo è De Prisco! Sono cinque giorni che chiede di essere ricevuto dal cavaliere…
IMPIEGATO (raccogliendo frettolosamente le proprie cose) De Prisco! E che cepensava più a De prisco!…
LITTLEREDS Ma tu guarda che situazioni… (poi forte verso destra) un momento, un momento! Tu guarda che la porta del cavaliere sia chiusa, io vado ad aprire… un momento!
La signorina Littlereds esce verso destra, mentre l’impiegato scompare per pochi attimi verso sinistra. Littlereds rientra da sinistra seguita da Antonio De Prisco, figura di uomo di bassa statura, capelli ed occhi scurissimi così come il proprio umore, sciarpa al collo ed un giornale sotto braccio
LITTLEREDS (da fuori) Prego De Prisco, prego si accomodi..
DE PRISCO (c.s.) Lasci stare i convenevoli signorina mi dica piuttosto… dov’è?
IMPIEGATO (alzandosi di scatto) Oh, buongiorno De Prisco, chi cerca?
DE PRISCO Chi cerco? Ma se sono giorni che chiedo un appuntamento con
Fontamara e lui si fa negare! Se sono venuto di persona è perché
devo assolutamente parlare con lui!
LITTLEREDS Ha tutte le ragioni, ma vede... come lei ho detto per telefono il
cavaliere in questi giorni non può vederla perché… è fuori sì, fuori
per lavoro..
IMPIEGATO (tra sè e sè sottovoce) Ma tu guarda in che situazioni uno si deve
trovare!
DE PRISCO (sarcastico e sempre più irritato) Ma bene! Anzi benissimo!.. (avvicinandosi all’impiegata e scandendo le parole) Lui devericevermi! Io ho fatto così come mi ha detto Fontamara! Ho contattato i migliori attori, fatto provini per settimane.. ed ho con tutti un impegno sulla parola.. e la parola di Antonio De Prisco, signorina, fino ad oggi è stata una garanzia, anche per il cavaliere!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
E’ inconcepibile, avremmo dovuto cominciare le prove da un mese!
Ma il copione dov’è? E’ le parti?… come posso assegnarle se non
ho mai visto il testo di questo… di questo Ferrante! Ed i soldi?
Cosa crede? Ho anticipato io tutto per costumi scene… e non ho
intenzione di finire nei guai soltanto perché il cavaliere è fuori per
lavoro!.. Mi dica lei cosa devo fare?…
LITTLEREDS Dovete aver pazienza… sono certa che…
DE PRISCO Pazienza? Ah no! Ne ho avuta abbastanza di pazienza signorina
(estrae un foglio dalla propria valigetta) Ho un contratto io, cosa
crede? Sarò tutelato da chi di dovere! Vedrete che sarà lui a
cercarmi… dopo! Ma dovrà passare attraverso i miei legali! Lo
querelo! Lo denuncio! E quanto è vero che mi chiamo De Prisco il
cavaliere ha chiuso e non solo con me!E’ uno strano ambiente il
teatro sa? Sembra tanto enorme e dispersivo quando si tratta di farsi
conoscere o di diffondere un nuovo successo… quanto diventa
maledettamente piccolo se si tratta di far conoscere un… fallimento.
Mi ha sottovalutato e questo è un grande errore… (esce)
IMPIEGATO (dopo essersi accertato dell’uscita del regista) Ebbè nun cosa m’ha
retto perché sennò..!
LITTLEREDS Ssshh… (sottovoce) mi sa che hai parlato troppo presto!
SCENA QUINTA
Littlereds, impiegato, Fontamara
Da sinistra compare Fontamara. Un uomo distrutto. Spettinato, in maniche di camicia. Entrando si dirige stancamente verso una sedia posta lateralmente rispetto alla scrivania di uno degli impiegati.
FONTAMARA Chi era?
IMPIEGATO (dopo un rapido sguardo d’intesa con la collega) Antonio DePrisco cavaliere… voleva parlare con voi della solita questione signor cavaliere…
FONTAMARA (non mostrando apparente interesse per il fatto) Mi ha cercatoqualcun’altro?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
IMPIEGATO Ah, sì… l’avvocato che segue la causa con il teatro Odeon di Pizzo
Calabro signor cavaliere…
FONTAMARA E… che ha detto?
IMPIEGATO Che la querela e la denuncia signor cavaliere…
FONTAMARA Ma non lui… De Prisco…
IMPIEGATO Ah… De Prisco! (Rivolto alla collega) lui invece che ha detto?
LITTLEREDS (al collega) che la querela e la denuncia…
IMPIEGATO (a Fontamara) Che la querela e la denuncia signor cavaliere…
FONTAMARA (dopo una breve pausa, si alza e si muove verso il centro) Gaetano
Ferrante siete riuscito a trovarlo?
LITTLEREDS Non ancora cavaliere, abbiamo parlato con la signora che faceva le
pulizie nel teatro dove provano e ci ha risposto che è fuori con la
compagnia per qualche tempo… ha detto che stanno rappresentando
un lavoro nuovo… abbiamo lasciato detto..
IMPIEGATO Oh, poi ci sarebbero queste pratiche da..
FONTAMARA Come ha detto signorina? Ha detto “ lavoro nuovo”?
LITTLEREDS Proprio così… mi sembra di aver capito che è un lavoro del signor
Ferrante..
FONTAMARA (con uno scatto improvviso) So io che genere di lavoro stanno
inscenando! Buffoni! Pagliacci! Ma cosa credete? Io ho capito il
vostro gioco!… Ho capito chi siete! Ma vi schiaccerò uno ad uno
saltimbanco da quattro soldi! (suonano alla porta, un improvviso
ghigno appare sul volto stralunato di Fontamara)… eccoli! Sono
loro!
IMPIEGATO Loro chi?
LITTLEREDS (sconcertata) N.. non capisco
FONTAMARA Capisco io! Andate, andate fateli entrare… lasciatemi con loro… si
cominci la recita…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
Gli impiegati si avviano verso destra. Fontamara si sistema giacca e cravatta e si siede alla propria scrivania
SCENA SESTA
Fontamara, ispettore Bonin
Introdotto dalla segretaria di Fontamara, entra da destra l’ispettore Bonin, giovane, sui trentacinque anni, elegante ed educato. E’ vestito in abiti civili e reca con se una valigetta di pelle.
ISPETTORE E’ permesso?
FONTAMARA Prego…
ISPETTORE Chiedo scusa per essermi presentato senza preavviso cavalier…
Fontamara
FONTAMARA Preavviso dice? Deduco che noi… dovremmo conoscerci?
ISPETTORE Sì, o meglio no!
FONTAMARA Sì… o no?
ISPETTORE (stende la mano verso Fontamara) Ispettore Bonin cavaliere,
appartenente al commissariato di competenza… purtroppo non
abbiamo potuto avvisarla prima ma…
FONTAMARA Di… competenza ha detto? Competenza riguardo cosa se è lecito?
ISPETTORE Ecco cavaliere, (indica una sedia) posso?
FONTAMARA Certo… certo… beve qualcosa (badando a scandire bene qualifica
e nome) ispettore Bonin?
ISPETTORE Mai in scena signor cavaliere, dunque le dicevo, se mi sono
permesso di..
FONTAMARA (interessatissimo) Permette? …Mai in scena, ha detto?
ISPETTORE L’ho detto?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA L’ha detto… (c.s.) ispettore Bonin
ISPETTORE (sorride) Curiosa ed incredibile la nostra testa! La memoria resta
impressa come una lastra fotografica, da immagini o fatti,
indipendentemente poi, dalla nostra volontà! E’ affascinante non
crede? Vede, venendo da lei, stavo terminando la lettura de
“l’Avaro” (apre la valigetta e lo mostra) e… mi capita sempre così
quando una qualcosa mi piace… le è mai successo? Ci si sente a tal
punto coinvolti che è poi come se si fosse, per assurdo intendo,
quasi protagonisti della vicenda stessa… curioso non crede?
FONTAMARA (indagatore, si avvicina all’ispettore e lo guarda negli occhi) Per
assurdo già… lei si sente, quindi, un protagonista della vicenda?
ISPETTORE (indica il libro) Intende di questa vicenda? Oh, no, no… magari
cavaliere, magari!… Intendevo idealmente! A me piace leggere, è
vero, ma non sono portato per la recitazione… ci vuole troppa
memoria e poi… detto tra noi cavaliere, mi metterebbe ansia il
pubblico… no, no, ad ognuno il suo! E’ fin troppo impegnativo il
nostro di lavoro
FONTAMARA Già… (con altro tono) ispettore Bonin… un nome veneto mi
sembra… tuttavia il suo accento è chiaramente partenopeo…
ISPETTORE Contro-emigrazione! I miei bis-nonni lasciarono Padova per il
sud… sa, il sole..
FONTAMARA Certo… Caserta, immagino…
ISPETTORE Napoli! Aprirono un negozio di costumi in Via Chiaia!… Abiti per
ogni occasione..
FONTAMARA Ah, ecco… è importante disporre di costumi per ogni occasione…
ISPETTORE Come dice prego?
FONTAMARA Oh, nulla… ma mi dica… è forse venuto fin qui per parlarmi di
Moliere
ISPETTORE Oh no mi scusi se mi sono lasciato trasportare, ha ragione, quello è un campo che lascio, semmai, a lei… vengo al dunque: (estrae alcune carte dalla valigetta) ecco qui: lei, cavaliere, è unpersonaggio pubblico… il suo nome è legato all’immagine stessa
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
della nostra città e… non posso nasconderle che fa un certo effetto vedere tutto questo
FONTAMARA Tutto questo, cosa?
ISPETTORE Suvvia… non mi dica che non si è accorto di nulla! Parlo dei
sospetti ed i dubbi che accompagnano le sue attività cavaliere, oh,
ben inteso, non certo sulla sua integrità morale e civile ma… non
può nascondere che i suoi affari da qualche mese sono decisamente
in difficoltà… per non dire.. in rovina!
FONTAMARA Non vedo cosa possa interessare la mia situazione finanziaria alla
polizia!
ISPETTORE Oh diamine! Nulla, per carità! Cosa vuole che interessi alla polizia?
No, certo, ma interessa noi…
FONTAMARA …Voi?
ISPETTORE Intendo il commissariato di competenza…
FONTAMARA Vuole essere così gentile da spiegarmi cos’è questo commissariato
di… competenza?
ISPETTORE Oh, certo! Ecco… come dire… si occupa di casi specifici… ecco,
come il suo! Casi che devono essere trattati… a parte, da un’
apposita commissione… come il suo, ecco! Vede, lei oggi può
essere oggetto di minacce, ricatti e mi creda… è facile cadere nel
giro degli strozzini, degli usurai o… peggio.
FONTAMARA Ma cosa dice? Io non ho mai avuto a che fare con quella gente!
ISPETTORE Ora no, cavaliere, certo! Nessuno afferma questo ma domani..
domani può darsi che siano loro a cercare lei… il sospetto ed il
dubbio alle volte sono macigni tra i delicati ingranaggi del vivere
civile, alle volte si è convinti di poter fare a meno del nostro
prossimo… quando il meccanismo gira come deve… ma poi capita
che quegli ingranaggi non si muovano più come prima o peggio
prendano a girare in senso opposto e allora… allora diventa
importante chi si ha vicino… noi, cavaliere, le offriamo la nostra
protezione più completa, un nostro uomo sarà sempre con lei, senza
che possa neanche accorgersene e controllerà ogni suo
movimento… diciamo un angelo ecco!
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA Controllato! Spiato! Di cosa mi si accusa eh?
BONIN Oh, no… di nulla Santo Cielo! Di nulla! E’ per il suo bene, sa? Lei
non si accorgerà di niente… saremo noi a proteggerla… la seguiremo passo passo creda…
FONTAMARA (colpito, tra se) Passo passo ha detto..
ISPETTORE Certo cavaliere, ah ma non deve preoccuparsi sa? Abbiamo
fascicoli interi su di lei e sulle sue attività… abitudini, amicizie…
affidandosi a noi… sarebbe in una botte di ferro!
FONTAMARA Già… ha ragione… in una botte di ferro… (suonano) Può
attendermi ispettore? E’ giorno di visite questo! Prego, di qua…
(esce verso sinistra con l’ispettore)
SCENA SETTIMA
Littlereds, impiegato, notaio Ballotta, Fontamara
Da destra apparirà il notaio Ballotta, vecchio amico di Fontamara ma anche suo legale, un uomo semplice, riservato, sobrio ma evidentemente padrone della propria materia, abito scuro, una valigetta di pelle nella mano sinistra
LITTLEREDS (precedendolo) Meno male che siete arrivato notaio! Un amico!
Ecco di cosa ha bisogno il cavaliere! Del consiglio di un amico!
BALLOTTA Sì, sì grazie, ma oggi io sono qui non soltanto nelle vesti di amico,
ma anche in quelle ufficiali, e non per questo, le assicuro, meno
comode, (starnutisce in malomodo ed estrae un fazzolettone a
quadri dalla tasca) chiedo scusa, (riprende) conferitemi dalla
Codice Civile della (sull’attenti) Costituzione Italiana, in virtù delle
quali, sento il dovere di avvisare il caro Fontamara di un grande
pericolo al quale sta andando incontro…
LITTLEREDS Pericolo? Quale pericolo?
BALLOTTA (si poggia al tavolo ed estrae alcuni fogli dalla valigetta) Eccoqua… Dio me ne è testimone… i documenti parlano chiaro: è in arrivo una quantità di denuncie, ingiunzioni, querele e quant’altro nei suoi confronti tale da oberare di lavoro il tribunale civile e penale per i prossimi anni! Conseguenza prima di questa pioggia di
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
provvedimenti in arrivo, sarà la confisca totale dei beni mobili ed immobili… capite? Il più totale e completo (scandisce) fa..lli..me..nto!
Fontamara, che evidentemente avrà ascoltato le parole del notaio, entra da sinistra
FONTAMARA Senti, senti… ma certo! Denuncie… ingiunzioni… cos’è? Non sarai mica venuto a fare l’uccello del malaugurio adesso?
BALLOTTA (vedendolo gli va incontro) Vittorio! Amico mio! Grazie al cielo! (Fontamara con un cenno, fa allontanare la segretaria, mentre il notaio gli mostra alcuni incartamenti) Guarda… ieri sera è venutoda me l’Ufficiale Giudiziario del Tribunale di competenza, un
amico, portandomi questi procedimenti a tuo carico….
FONTAMARA Del Tribunale di competenza hai detto?
BALLOTTA Certo! Ecco, guarda! Mi ha portato anche questi (mostra altri fogli),
li conosci vero? Perché non me ne hai parlato?
FONTAMARA Avrei dovuto?
BALLOTTA Oh, Santo Cielo! Ma almeno di me devi fidarti! Sono qui per il tuo
bene! Devi lasciarti aiutare!
FONTAMARA Anche tu? Mai vista tanta generosità attorno a me! E sì che
dicevano che non ho mai avuto amici… Aiutare? Certo.. e in che
modo se mi è lecito chiedere?
BALLOTTA Nell’unico modo possibile! Il Tribunale ha tutti gli atti pronti! La
commissione di competenza sta già studiando la tua posizione…
capisci che non c’è tempo? Ho analizzato tutto nei minimi dettagli
ecco qua… (estrae un altro foglio) devi liquidare i tuoi beni e le tue
proprietà, alle modalità penserò io non preoccuparti, dovrai soltanto
firmarmi questa delega… un atto notarile nel quale tu mi consegni
tutto ciò che resta del tuo patrimonio, per poi riconsegnartelo
quando i tempi saranno migliori e tutto sarà finito. Capisci? E’ un
escamotage, un cavillo giuridico che ci consentirebbe di aggirare
l’ostacolo legale! Una.. messa in scena ecco!
FONTAMARA (mostrando apparente calma e disinteresse per la cosa) Una messa
in scena già… che sistemerebbe tutto…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
BALLOTTA Tutto! E credimi, Vittorio, che non è nelle mie abitudini, ma per te
sono disposto a… a mettere a rischio la mia fama di notaio e
finanche a rischiare la radiazione dall’albo!
Dalla sinistra entra l’ispettore Bonin
ISPETTORE Farò finta di non aver sentito nulla…
BALLOTTA Ispettore Bonin! Ero sicuro di trovarti qui!
FONTAMARA Ma bene… vedo che non è necessario fare le presentazioni…
BALLOTTA Sì, certo Vittorio… l’ispettore Bonin è un amico, puoi stare
tranquillo!
ISPETTORE Come vede siamo tutti qui per aiutarla cavaliere… ognuno per la
sua parte
BALLOTTA Devi fidarti
ISPETTORE Se lei è sull’orlo di questo precipizio è perché non si è saputo
fidare… e noi siamo qui per questo! Suvvia, faccia come dice il
notaio Ballotta, sembra anche a me la soluzione migliore… la sua
situazione in fondo è già all’esame… e non possiamo sapere a che
punto si trovi… loro seguono un copione prestabilito…
FONTAMARA Un copione certo…
ISPETTORE Sì… intendo un iter nelle indagini, senza tenere in conto che il suo è
un caso diverso…
BALLOTTA Diverso, certo…
ISPETTORE Occorre agire in fretta… deve fidarsi cavaliere… faccia come le
dice il notaio…
BALLOTTA Ma sì, sì…ricorda! Soltanto così non ti può essere tolto nulla… se
non possiedi nulla!
ISPETTORE Nulla…
Quest’ultima parola resta sospesa pesantemente nell’aria. Un istante di silenzio irreale riempie l’ambiente, subito rotto dalla voce di Fontamara
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA (prima piano) Nulla… (poi forte, rivolto al notaio) Nulla! Ma
certo! Annientato! Eccolo finalmente il suo disegno, la sua trama,
sapevo che prima o poi sarebbe venuta fuori.. solo alla fine come
nelle migliori storie non c’è che dire…
BALLOTTA (rivolto verso due impiegati e l’ispettore) Ma che dice? (poi a
Fontamara) Di quale trama stai parlando? Non ti capisco…
FONTAMARA …Nulla! Niente di niente! Sarebbe la mia sconfitta peggiore e la
sua più assoluta vittoria… ed io? Dovrei stare al gioco vero?
(cambiando improvvisamente tono, rivolto verso Ballotta)
Vattene… (poi a Bonin) Fuori di qui!
BALLOTTA (smarrito) Ma Vittorio io…
ISPETTORE Cavaliere, ricordi che sono un pubblico ufficiale io!
FONTAMARA Andatevene ho detto! Io lo so chi vi manda cosa credete? Io lo so
quale trama c’è sotto! (Ballotta indietreggia incredulo e Fontamara
incalza) Vattene… fai parte anche tu della farsa… Ma certo…
certo, come ho fatto a non capirlo prima? L’aveva detto lui…
arriverà l’amico… (poi rivolgendosi ai due impiegati) poi gli
uomini di fiducia… e ha mantenuto la parola!… Mi avete tradito!
(all’ispettore)… sei anche tu uno di loro vero? Saltimbanco! La
commedia è durata anche troppo… (si avventa addosso a Ballotta
cercando di strappargli quelli che crede essere baffi e capelli finti
come appartenenti ad un attore)
BALLOTTA Aiuto! Fermatelo!
ISPETTORE In nome della legge si fermi! Non vada oltre!
FONTAMARA Oltre dice? Oltre dove? Cosa significa oltre!!?!
I due impiegati intervengono a difesa del notaio
LITTLEREDS Si fermi la prego!
L’impiegato riesce a bloccare Fontamara e ad allontanarlo dal notaio
BALLOTTA Pazzo! Sei un pazzo! Tu sei uscito fuori dalla grazia di Dio!... Ma
come ti sei permesso?… Sentirai presto parlare di me! Non sono
mai stato trattato così in vita mia!… Ricorda queste parole
Fontamara… tu da oggi sei un uomo finito… finito! (esce)
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
ISPETTORE Questa volta non avrà Santi in Paradiso Fontamara… lei ha
irrimediabilmente compromesso la sua posizione ormai… ci
rivedremo presto… molto presto Fontamara… torneremo… (esce
anche lui)
FONTAMARA (applaudendo verso destra da dove saranno usciti i due) Bravi!
Bravissimi! Ecco l’uscita di scena ad arte! Quella che tira
l’applauso… bravi! Tutti d’accordo, tutti!… (si rivolge ora ai due
impiegati) anche voi sì… anche voi siete con lui vero? Fuori! Fuori
da qui traditori! (ormai fuori di sé) Fuori!!
I due impiegati escono di corsa raccogliendo alla rifusa le proprie cose; Fontamara resta solo, va a prendere, sotto una delle scrivanie, la valigetta che portava con sé nell’incontro con Gaetano, distrutto e disperato si accascia su una delle sedie e stringe a sé la valigia.
FONTAMARA (ansimante) Tutti… tutti d’accordo tutti….
SCENA OTTAVA
Amalia, Raffaele, Assunta, Reginella, Tonino, Fontamara, Gaetano
Fontamara, solo, avanza verso il proscenio e, come in una macabra cerimonia, stende le mani per toccare la parete che è davanti a sé, si assicura della consistenza di quel diaframma immaginario che lo separa dalla finzione scenica. Poi lentamente si accascia sulla sedia alle proprie spalle.
Nel frattempo, come un corteo, compaiono ed avanzano lentamente dal fondo i componenti della compagnia di Gaetano. Mancherà però proprio Gaetano.
AMALIA Noi siamo qui… Fontamara
FONTAMARA (continuando a fissare il vuoto dinanzi a sé, stancamente) Entrate,vi stavo aspettando…
REGINELLA Sì, lo sappiamo…
FONTAMARA (si alza lentamente) Siamo finalmente giunti all’epilogo di questainutile farsa… accomodatevi, io e voi ora dobbiamo parlare seriamente… Gaetano? Dov’è?
AMALIA Capite da voi che lui ora non può esser qui…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
FONTAMARA (fingendo di comprendere) Certo, certo… capisco… vorrà dire che
parlerò con voi! Data la situazione, credo sia opportuno, oltrechè
necessario, comportarsi da persone mature: voi credo conosciate la
ragione per cui vi ho fatto rintracciare… (estrae il copione di
Gaetano dalla valigetta) Questo è il copione, o meglio quello che
sarebbe dovuto essere un copione… quello che Gaetano Ferrante mi
ha consegnato… (lo lancia sul tavolo tra lui e gli attori) guardate!
Credo sia assolutamente inutile aggiungere altro..
REGINELLA Non comprendiamo cavaliere…
FONTAMARA Ah no? Non comprendete? (con uno slancio prende il copione e lo
agita davanti i visi degli attori) Ecco, guardate! Bianco! Bianco!
Immacolato! Vergine! Qui sopra non c’è scritto nulla!.. Non so
come abbiate fatto, non so dove sia l’originale, prendetelo (lo batte
con forza sul tavolo) è vostro… mi ha rovinato la vita!
AMAILIA Non capiamo cosa vuol dire cavaliere… siete così confuso…
(prende il copione dal tavolo lo osserva e lo passa ai compagni)
FONTAMARA (irato) Confuso dite? Basta! Finitela con questa sceneggiata degna
di un teatrino di quart’ordine! Ma sono un uomo d’affari io! So
bene che tutto ha un prezzo! Ecco qua… questo è il contratto che
già avevo preparato per voi… leggetelo… (estrae un assegno dal
taschino) e questo è l’assegno, già pronto! Oh, ma se vi sembra
poco possiamo metterci d’accordo…
RAFFAELE Cosa sta cercando di comprare Fontamara?
FONTAMARA Cosa? Il lavoro di Gaetano, quello vero! Dite a Gaetano di
restituirmi il mio lavoro… ed io saprò ringraziarvi…
Gli attori si scambiano occhiate interrogative
ASSUNTA Ma cosa dice? Lei lo ha già il suo lavoro…
REGINELLA E’ la prima regola del teatro questa: lo spettacolo deve continuare
TONINO E noi non possiamo interromperlo… per nessuna ragione
FONTAMARA Ma cosa state inventando ora? Quale spettacolo? Quale teatro! Non
è la scena questa! E’ la vita!
AMALIA La vita dice… è un concetto molto ampio… la vita sa?
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
REGINELLA Tutti noi, cavaliere, siamo esseri vivi… più vivi di coloro che
respirano e vestono panni… meno reali forse… ma più veri…
FONTAMARA E’ assurdo
AMALIA Oh signore, lei sa bene che la vita è piena di infinite assurdità, le
quali, sfacciatamente, non hanno neanche bisogno di parer verosimili… perché sono vere
RAFFAELE Vere, cavaliere, vere…
TONINO (indica verso il fondo della platea) Guardi! Ora la scena è sua.. tutta
per lei…
FONTAMARA (si volta di scatto verso la quarta parete) Ma cosa state dicendo?
Quale scena!
Gli attori tornano a guardarsi e sorridono tra loro
REGINELLA La vostra parte è scritta e voi la dovete recitare fino in fondo…
FONTAMARA Basta! Piantiamola con questi giochi di prestigio! Non sono
disposto ad ascoltarvi oltre, poniamo fine a questa farsa!
AMALIA Ma non ha capito che non è possibile?
REGINELLA Non capisce che lei non è in grado di fermare le cose ormai? Non
più!
TONINO E’ anche lei da questo lato ormai…come noi…
RAFFAELE Deve fare la sua parte… quella scritta per lei…
ASSUNTA Reciti le sue battute cavaliere… avanti… coraggio… è pericoloso
improvvisare sa?
FONTAMARA (sempre più confuso ed impaurito) Ma cosa state dicendo? Io… io
non so recitare… Sono un impresario io!… Ecco sì… voi! Voi siete
attori…
REGINELLA Bravo, così.. dica le sue battute! Quelle scritte per lei…
AMALIA Non si allontani da ciò che è stato scritto per lei…
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
TONINO Lo spettacolo deve continuare…
RAFFAELE E’ tutto scritto sul copione…
TUTTI E’ tutto scritto!
FONTAMARA Ma… ma cosa state dicendo? Quale copione? Non ho nessun
copione io!
AMALIA (tutti gli attori indicheranno il copione che è sul tavolo) Si sbaglia
cavaliere, lo ha avuto sempre con sé..
Fontamara prende il copione, lo sfoglia lentamente, impallidisce, poi crolla su una sedia che si troverà alle sue spalle, balbetta, madido di sudore si asciuga con un fazzoletto il collo… allontana da sé il copione… poi con un filo di voce:
FONTAMARA Ma cosa… cosa significa? (ride nervoso) Cos’è? Un altro dei vostri
stupidi giochi di prestigio vero? Mi state prendendo in giro è così?
Mi volete far accettare un assurdo! Qui sopra… qui sopra…
REGINELLA Le sue battute, cavaliere.. una ad una..
FONTAMARA (ormai con i nervi a pezzi, sconvolto dal precipitare degli aventi,
Fontamara agita il copione in aria) Voi… voi volete farmi
impazzire vero? E va bene.. tiratemi fuori di qui! Ogni cosa ha il
suo prezzo! Qual è il vostro? Eh?
GAETANO (dalla platea avanza Gaetano, fino ai piedi del palcoscenico) No,
cavaliere.. non tutto può essere comprato
FONTAMARA (smarrito) Lei Ferrante? Da dove…da dove..
Gaetano sale sul palco
AMALIA (a Gaetano) Abbiamo provato a spiegarglielo…
REGINELLA Non ci ha voluto dar retta
FONTAMARA (con un filo di voce) Tutto questo.. non è reale vero?
GAETANO Realtà… fantasia… finzione… nessuna è meno vera dell’altra!
Forse soltanto meno reale… ma a tutte le storie che prendono vita
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Lo Specchio Rovescio Claudio Morici
su un palcoscenico, si da sempre una credibilità diversa… proprio perché raccontate qui! (indica il palco ai propri piedi) Il nostro vanto è quello di poter raccontare ogni giorno favole vere, come questa… perché la cosa più straordinaria del fantastico è che il fantastico non esiste: tutto è reale... soltanto meno visibile .. come l’altra faccia della Luna.. o l’altro lato dello Specchio.. quello stesso Specchio che lei ha voluto attraversare.. l’avevo avvertita che era pericoloso andare oltre.. ma lei non mi diede ascolto… ha voluto ugualmente attraversare quella soglia. Ma se lei avesse camminato una sola volta sopra queste tavole, avrebbe capito… avrebbe capito che soltanto una cosa non può esserci comprata: i nostri sogni
Fontamara come immobilizzato non riesce a muoversi, mentre alle sue spalle gli attori della compagnia, assolto il loro compito, aprono il grande baule e cominciano a mettervi dentro gli abiti di scena. A loro si aggiungono il notaio Ballotta, De Prisco e l’ispettore Bonin. Dalla platea avanzano, lentamente fino a salire sul palco, la piccola Lilith ed il nonno.
…noi sappiamo attraversare l’illusione di quello specchio, senza mai confondere la nostra immagine con quella che in esso è riflessa… perché è da sempre la nostra arte
UOMO E fu così che la piccola compagnia tornò a far parte di quel grande
gioco e poté finalmente ricominciare a raccontare ad altri quella
storia, che da allora, dopo tanto tempo, tornò ad essere la loro
piccola storia..
LILITH Che bella favola nonno… ma… è vera?
UOMO (sorride ed estrae da una tasca lo stesso fazzoletto bianco che Lilith
aveva dato a Gaetano) Non è né realtà e né finzione piccola… èsoltanto teatro...
Dal baule, tra le maschere e gli abiti di scena… uno specchio… contro il quale, pian piano va definendosi la sagoma e poi la figura di Lilith… prima che, lentamente, si chiuda il sipario.
FINE
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