Manezzi in te ‘n maneggio

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MANEZZI IN TE 'N MANEGGIO

MANEZZI IN TE 'N MANEGGIO

COMMEDIA BRILLANTE IN GENOVESE

Tre atti

di

ENRICO SCARAVELLI

                   Personaggi:

                   CESIRA        CAVALLO                   - donna de casa

                   BEPPE          CAVALLO                   - seu màio

                   REMO          CAVALLO                   - o figgio

                   NANDO        MORESCO                 - 'n'amigo de casa

                   GENIA          BORSELLO                - 'n'amiga

                   VIOLANTE  CICOGNA                   - da comunitae montana

                   BASTIANO  PELLE                         - funsionàio da Regiòn

                   CAMILLA    COGORNO                 - aspirante cavallerizza

                   ANTONIO    MARZIANO               - giornalista

                                                                                                 

                                 In te 'na nostra valadda ai tempi d'ancheu

        

MANEZZI IN TE ‘N MANEGGIO

ATTO PRIMO

Interno di una casa di campagna; caminetto o stufa economica; credenza, eventuale cassapanca, tavolo da cucina con sedie impagliate. Travi alla soffitta. Alle pareti un giogo, finimenti per cavalli, morsi, staffe, ecc. A sinistra una porta conduce all'esterno. A destra del fondale, alcuni scalini e una porta  conduce di sopra, alle camere. A destra, verso il proscenio una porticina, chiusa da una tenda grezza, va al locale cucina. Orologio da muro in sito.

SCENA I

(Beppe - Cesira)

All'apertura del sipario, BEPPE (sui quarant'anni circa, baffoni, camicia a quadrettoni, gilet di fustagno, pantaloni al ginocchio o comunque di campagna, calzettoni rossi, scarponi) sta lustrando una sella da cavallo. CESIRA, la moglie, gli parla dal cucinino)

CESIRA      :-"Ghe scommetto che t'è ancòn appreuvo a lustrâ quella benedetta sella.." (sposta la tenda e si fa vedere) "Va a finì che ti a spelli..Ma no t'hae ätro da fâ? ..Gh'è da rastrellâ o fén e cacciälo in ta fënêa primma che se mette a beixinâ, se donca o marsisce"

BEPPE        :-  (con noncuranza) "Ti, basta che ti me veddi fâ quello che no te interessa che sûbito ti m'attreuvi de l'ätro.."(continuando imperterrito a lustrare)"O so anche mì che gh'é da cheugge o fén ma..cramènto, porrieiva andaghe anche che TEU figgio quarche 'otta invece de corrì de lungo appreuvo a-e passoete"

CESIRA      :-"MAE figgio o l'é de däto co stûddia. Ti o sae anche tì che quest'anno o finisce e scheue ërte"

BEPPE       :- "Son ërte perché son in salita"

CESIRA      :- "Ti m'hae accapîo beniscimo..o deve dâ a tesi, e poi..quello là o l'è 'n travaggio teu; mi l'ho messuiòu e tì ti o cheuggi.. Ûn pö peun in brasso ä moae"

BEPPE       :- (continua dando uno sputo sulla sella per lustrare)

CESIRA      :-"E ben? Cöse t'aspëti?" (lo sospinge verso la porta) "E vanni"

BEPPE       :- (facendosi spingere con comicità)"Belàn che gàibo..T'é mïga andaeta scheua  de BON-TON?"

CESIRA     :- "E dovve ti l'hae imparae quelle parolle?.. Dä cavallerizza de Ciàvai?"

BEPPE       :- "L'ho imparae dä televixòn.. de votte, tra 'na cötellâ e l'ätra, tra 'na sparatoria e 'n film porno, tra cartoìn animae e parolasse ghe sciorte, magara pë sbaglio, anche 'n programma edûcativo"(sornione)“Ti doviesci ammiâlo tì ascì..e pë quello ch'emmo in mente de mette sciû.. faresti un passo avanti sulla via del progresso mia cara”

CESIRA    :- "Tì intanto vanni a fa progredì o travaggio de feua.. " (riesce a sospingerlo fuori e richiude l'uscio)"Oh.. con un pö de bonn-e mainée..”(vede la sella, la prende e vaalla porta)“A sella!” (glie la getta addosso, poi và ad aprire la finestra e chiama) "Nando.. Nandooo"

BEPPE       :- (apre l'uscio, vede la moglie alla finestra e, quatto, quatto, va alle camere)

SCENA II

(Cesira - Nando)

NANDO       :- “E Cöse gh’è da criâ?.. L’è scappòu o Beppe co-a cavalla?”

CESIRA      :- "Oh, quello o scappa solo che da mì. Senti 'n pö, ti ghe a daiesci 'na man a-o Beppe in te fasce, quello o l'è anche bon de mettise sott'a 'n'oïvo e fäse 'na pisàggia. Mia, o l'é andaeto in ta baracca a piggiâ o rastrello e-a forcafaera"

NANDO     :- (contadino, coetaneo di Cesira si fa vedere alla finestra) "Mì no l’ho visto”

CESIRA      :- "Ma s’ò s'è precipitòu comme 'n fûrmine pë andâ a travaggiâ"

NANDO      :- "Se l'é véa a l'é 'na gran balla. Un fûrmine lé.. a Cé, no contäme de mu.."

CESIRA    :- (interrompendolo) "Mìa, benàrdo, parla a moddo"

NANDO     :- (le prende una mano attirandola a sé) "Ma lascia perde quello fûrmine..ghe son mì che fasso pë tì"

CESIRA      :- (si libera con uno strattone)"No fâ o néscio e levite d'attorno che ti spûssi de vin comme 'n rappûsso in fermentaziòn"

NANDO      :- (vivace) "Ma mì son sempre in fermentaziòn.."

CESIRA      :-"Cangemmo descorso, vanni a-aggiûttà o Beppe e..grassie"(chiude la fine-  stra rapidamente)

NANDO      :- (da fuori) "Ahia!.. Ma che mainée"

CESIRA      :-"Ma dovve o s'è infiòu 'sto benedett'ommo..ätro che fûrmine in to travaggio" (colta da un sospetto chiama verso le camere) "Remo.."

SCENA III

(Cesira - Remo - Beppe)

REMO        :- (da fuori scena) "Cosa vuoi?"

CESIRA      :- "C'è mica tuo padre lì di däto?"

REMO        :- "Non lo so.. chiedilo a lui.. stà scendendo"

BEPPE       :- (scende mugugnando) "E gh'éa bezeugno da fâ a spîa?" (entra in scena con la coda fra le gambe)

CESIRA   :-"T'è ciù lesto tì a fâ o schivazappe che 'n fûrmine a lampezzâ..Ma da dovve t'é passòu? "

BEPPE       :- (agitando le braccia a mo' di volo) "Xeuando.. m'éo ascordòu o mandillo. Ti o

                      sae che quande rastrello me và a pûa sciù pë o naso e me ven da stranûà. Son allergico a.."

CESIRA    :- (troncando con ironìa) "..a-o travaggio. Che ti vaddi primma che se fasse scûo.."

BEPPE       :- (sconsolato, si avvia lentamente)"E vaddo, vaddo"

CESIRA    :-"E veddo, veddo..Ti fae comme dïva o prae Giäxo che quande o l'éa in fûga o           

                       l'andava adäxo" (gli dà uno spintone)

BEPPE       :- "E staggo corîndo" (va sempre piano ed esce)

CESIRA     :- "Bello Segnô cäo.. " (va in cucinino)

REMO        :- (spunta dalle camere e chiama) "Mâ?.."(silenzio) "Mâ..sei di là?"

CESIRA      :- (rientra in scena asciugandosi le mani nel grembiule e poi, salace) "No! Non sono ancora.. di là" (indica il cielo) "Zà finîo de stûdià?.. çerca de piggiäte o papé perché.. non siamo mica la Banca d'Italia, sai?.. I anni passan anche pë noiätri e a taera a se fâ sempre ciù bassa a travaggiäla.. e palanche non se ne vedono guaei"

REMO         :- "Sempre a solita mûxica.. t'é monotona"

CESIRA      :- "Ammìa stûdente.. no montate troppo a testa perché son i nostri calli in te man che mantegnan e teu con a pelle finn-a"

REMO        :- (scocciato) "Ma se ho studiato greco fin'ora"

CESIRA     :- "Saià mëgio che ti stûddi l'arabo.. con tûtti i marocchìn che gïan" (cambiando tono, con affetto) "Hai mangiato il menestrone che ti ho portato nella coppetta?”

REMO        :- (che si appresta ad uscire) "Sì, un po' in fretta perché devo andare in giù"

CESIRA      :- "Ma se mangi di lungo in strangoggiòne poi ti resta tutto sullo stomaco"

REMO        :- "Non preoccuparti" (apre l'uscio e la madre lo blocca)

CESIRA      :-"Ma che sprescia che t'hae.."(sorniona)"Devi mica andare da quella fuenta che l'altra sera ti era arrembata comme ‘n francobollo in sciè ‘na bûsta?"

REMO        :- "Ma se fävimo solo due ciàcciare"

CESIRA      :- "Allòa a l'è anche sorda"

REMO        :- "E perché?"

CESIRA      :- "Perché ti ghe sciûsciavi in bocca pë destappaghe e oëge"

REMO        :- "T'hae proppio cuae d'angoscià.. e poi.. no l'è véa"

CESIRA      :-"Ma se t'ho visto co i mae euggi mentre stavo raccogliendo i zuchini da  mettere nel menestrone.. e poi, mìa.. a mi no m'è interessa manco de savéi chi a l'è"

REMO        :- (apprestandosi nuovamente ad uscire) "Ancòn da sae"

CESIRA      :- (bloccandolo al suo tentativo di uscire) "E' una che conosco?"

REMO        :- "Meno male che a te non interessa.. E’ una che conosco io!"

CESIRA      :-"Ancora d'assai se no non le sciusciavi in bocca"

REMO        :- "Ho capîo.. saià mëgio che me ne vadde. Ciao" (esce)

CESIRA     :- (sulla porta) "Vanni cianìn.. attento a-e cûrve" (richiude l'uscio, si guarda at- torno e accorata) "Segnô benéito.. no se finisce maì de dâ recâtto.. ätro che BON-TON" (prende la scopa e riassetta)

                                                                      SCENA IV

                                                                  (Cesira - Genia)

                          (Bussano alla porta. E' Genia, una contadinotta un po' svampita)

CESIRA      :-"Chi gh'é?"

GENIA       :- “Son a Genia”

CESIRA     :- “Vegni. Intra”

GENIA        :- (entra. E' malamente vestita, senza gusto. Maglia o grembiulone, scarponi, fazzoletto in testa. Ha con sé un cavagnotto) "Ciao Cesira"

CESIRA      :-" T'é vegnûa a däme 'na man?" (le offre la scopa)

GENIA       :- "No grassie.. fanni pûre.. Son vegnûa a contäte 'na cösa.." (con aria di mistero) "Gh'è nisciûn de là?"

CESIRA      :-"Semmo sole.. levite o rospo"

GENIA        :- (inizia a parlare e pian piano perde la voce) "Ti devi savéi che..o..N..a..ndo.."

CESIRA      :- (si avvicina con l'orecchio per sentire, e poi) "T'è mancòu a vöxe tûtt’assem- me?.."(dalla bottiglia sul tavolo versa dell'acqua in un bicchiere) "Tè, beivi"

GENIA       :-(esegue; si raschia e la voce)"L’è che quande m'emozionn-o..callo de voxe” (una mano sul petto, si rischiara ancora la voce)"Ti savesci.."( civettuola)"O Nando ho m'ha dito.."(teatralmente)"..tante belle parolle" (fa la vergognosa; sospira)"..che ghe l'ho ancòn tûtte chì.. in to cheu" (si tocca la testa)

CESIRA      :- "Comme o t'è andaeto in ërto o cheu!"(ironica)”Madimme o l'éa mïga 'n po' avvinòu?"

GENIA     :-(offesa)"E-o doveiva ëse imbriaego solo perché o m'ha dïto de belle parolle?"

CESIRA      :- (con sopportazione) "Ah, scì..?E comm’éan ‘ste belle parolle?”

GENIA       :- (facendo la preziosa)"Veramente a l'è 'na quistiòn delicâ"(prevenendo il gesto  dell'amica)"Ma tì t'é 'n'amiga e te a veuggio contâ..pensa..o m'ha dïto: ’Ei  bella zovena, dovve ti vae con quello passo marziale .. T'hae accapîo Cé .. bella zovena a mì.."

CESIRA  :- (ironica)"E poi anche co-o passo marziale.. No invexendäte..o Nando o l'è allegro solo quando o l'è in mëzo a-e vacche e.."

GENIA      :- (piagnucolosa; come le avessero rotto il giocattolino) "E comme saieiva a dî?"

CESIRA      :- "E lascime finî.. quando o l'éa in ta stalla a-alleità e vacche, doppo ësise bevûo 'n piròn de laete o se consolava in te l'òstâia con mëzo litro de nèigro ..e laête e vìn fan seunnà o campanin"

GENIA       :- (diffidente) "Oh, no. O Nando o l'è 'n bravo germàn, n’ommo molto edûcòu" (dispiaciuta) "Con mì finn-a troppo!"

CESIRA      :- "Attenta Genia.. fiäse l'é ben ma no fiäse l'é mëgio"

GENIA       :- (cambiando voce e con rapidità) "E scì.. ma se no me fîo de nisciûn arrestiô de lungo fantinn-a e francamente me son stûffà.. Ah..m'ascordavo.. t'hae sentîo cöse l'è sûccesso in cà da Veronica?"

CESIRA     :- "Mi, no" (siede)

GENIA       :- (come svelasse un segreto) "L'è intròu 'na cubbia.. due personn-e"

CESIRA      :- (con sfottò) "De solito 'na cubbia a l'è de due personn-e"

GENIA       :-"..a donna a l'aveiva 'n tailleur e l'ommo o giacché e scinn-a a cro-va-ta!"

CESIRA      :- (con aria da prendere in giro) "Ma cöse ti me dixi mai.. a crovata"

GENIA       :- "..han domandòu de accattà de euve.. 'na galinn-a ruspante.. e-a Veronica a l'ha lasciae soli pe' andâ in to pollà.."(cambiando tono,con malignità)”Ti sae che lé, basta fà de palanche a se vendieiva anche o màio" (riprendendo il tono normale)"..e quande a l'é tornâ inderé, éan sparîe.."

CESIRA      :- (interrompendo) "Avian cangiòu idea"

GENIA       :- "Ean sparîe e PALANCHE CH’A TEGNIVA SOTTO A CIAPPELLA!"

CESIRA      :- "E comme faxeivan a saveilo?"

GENIA       :- (ieratica) "Mistero!"

CESIRA    :-(si alza)"Vatte a fiâ di foresti. Magara ti te l'attreuvi davanti a l'improvviso, te fan  di salamelecchi che te invexendan, e poi.."(fa un gesto eloquente) "..te brazan!” (prende la scopa per pulire)

GENIA       :- (con voce comicamente tremolante) "Scì va ben ma, ritornando a-o Nando, ti di- xi che se me daggo ûn po' recàtto... o me daiâ ciù a mente?"

CESIRA      :-(l'osserva, le gira attorno squadrandola)"Segûo che do recàtto ghe n'é da dâ.. Intanto lévite 'n po' i scarpoîn..mi no t'ho mai visto con un pä de scarpe da  donna e poi Genia, vanni dä perrucchéa e fatte fâ a permanente ch’a dûa de ciù che a messa in piega”(guardandole le gambe)"E mettite 'n pä de casette de sëa, t'hae de lungo e cäsette a l'aguggia"

GENIA       :- "Cäsette de sêa?"(ricordando)"Ghe n'ho 'n pä che m'ha regallòu a Bice; a lé no ghe van ciù ben..a l'è cresciûa de cheuscia..ti dixi che me staiàn ben?"

CESIRA    :- (posa la scopa)"Se ti te levi i scarpoìn peu däse. Datte 'na regolà, aggiornite, ammìa a televixòn e impara o BON-TON, comme dixe o Beppe, e ti vediae che quarcösa sûccediâ.. e se no.. no gh'é mïga solo o Nando"

GENIA       :- "Ma chì in to pàise no gh'é mïga tanto da çerne.. o son maiae.."

CESIRA    :- (la interrompe)"..o son di lappasûcche..esclûso o Nando, s'intende. Genia, òua avieiva 'n po' da fâ..devo inandiâ a çenn-a, perché o Beppe, anche se o ghe dâ de mollo a louà, famme o ghe n'ha o maeximo"(l’accompagna alla porta) "Perché no ti vae in scie-e fasce verso costa?.. Gh'é o Beppe co-o NANDO!"

GENIA       :-(felice della trovata)"Oh, scì..ghe vaddo sûbito..faiô finta de passà de là pë cäxo”

CESIRA    :- "Fanni in moddo che o cäxo o ségge bon perché tì, ti stae da l'ätra parte do pàise.. ciao"

GENIA       :- (felice) "Cé.. t'é un genio"

CESIRA    :- "E ti ‘na GENIA.. ciao" (richiude l'uscio e resta pensierosa) "I laddri in cà da Veronica.. bezeugna stà attenti.. magara ti te l'attreuvi davanti improvvisamente con a scûsa de euve.. Mah" (esce dal cucinino)

SCENA V

(Violante - Bastiano - Cesira)

                        (Bussano alla porta; silenzio. Bussano ancora; silenzio. La porta si apre ed entra una signorina in tailleur seguita da un uomo che indossa una vistosa cravatta. I due si guardano attorno)

BASTIANO :- (parlerà con accento napoletano) “Sembra che non ci sia nessuno” 

VIOLANTE  :- (chiama) "Signora Cavallo?" (da fuori si sente un nitrito)

BASTIANO  :-(sorridendo)"Caspita. Hai chiamato o cavallo e quello ti ha risposto subbito"

VIOLANTE  :-"Saià ben che se 'n'andemmo.. ritorniemo ciù tardi.. "

                       (SI VOLTANO PER USCIRE DANDO LA SCHIENA AL CUCININO. CESIRA ENTRA IN QUELL'ISTANTE SPOSTANDO LA TENDA CON LA SCHIENA PERCHE' HA IN MANO UN VASSOIO CON DELLE POSATE. VOLTANDOSI SI AVVEDE DEI DUE E, SPAVENTATA, LANCIA UN URLO LASCIANDO CADERE IL VASSOIO)

CESIRA      :- "Ahhh!"

BASTIANO e VIOLANTE :- (spaventati a loro volta dal grido e dal fragore scappano fuori lanciando anch'essi un urlo)"Ahhh!"

CESIRA      :- (scappa in cucinino) "I laddri.. i laddri.." (un attimo di silenzio e poi,  con comicità, appare la testa di Cesira fra la tenda e scruta la situazione. Visto che non c'è nessuno, rientra in scena. Raccoglie le posate a terra) "Me remescia tûtto drento" (colta da un sospetto) "E palanche!"(cerca affannosamente in un barattolo ed ha un sospiro di sollievo) "Ah, meno male.. ghe sòn"  ( BUSSANO)

CESIRA      :- (ha un sobbalzo e nasconde prontamente il barattolo coi soldi poi si volta lentamente con voce tremolante ed una mano sul cuore) "Chi.. chi l'é?"

VIOLANTE:- “Se peu?”

BASTIANO:- "Signora, non vi spaventate.. volevamo solo farvi qualche domanda"

VIOLANTE:- "Scià l'éa Voscià primma che Scià  l'ha criòu?.. Scià n'ha faeto piggiâ 'n resato che semmo scappae comme duî laddri"

CESIRA      :- (sospettosa)"A propoxito de laddri..cöse ghe faxievi in cà mae?..Mi avete  fatto prendere uno spaghiccio che mi si sono arrensenite le béle"

BASTIANO:- "Abbiamo bussato due volte, abbiamo anche chiamato e.."

VIOLANTE:- "..e visto che no rispondeiva nisciûn stavimo pë sciortî quando emmo sentîo 'n crìo che credeivo d'arrestäghe secca"

CESIRA       :-"E no, belli.. voiätri duî m'éi spaventòu" (a Bastiano) "Capirà.. mi volto e vedo una cubbia.. lei col tailleur e o scignoro con a crovata e me son spaventà. Ciò ancora le gambe che locciano"(li guarda ancora)"Ma se peu savéi cöse voei?”(tutto d'un fiato) "V'avverto che mi-no-vendo-euve-no-ven-do-galinn-e-e-no-accatto-ninte manco-dai-marocchin” (riprendendo fiato) “Sono stata chiara?"

BASTIANO :-"Ah,ah,ah.. proppio simpatica la signora.. permettete che ci presentiamo? La dottoressa Violante Cicogna, funzionaria della Comunità Montana ed il sottoscritto, Sebastiano Pelle, della Regione"

CESIRA      :- “Accomodaeve” (indica le sedie) "E cose voei?"

BASTIANO:-"Siamo venuti a seguito della vostra richiesta rivolta ad ottenere un fondo per l'inizio della attività agrituristica e stiamo facendo un sopralluogo per stendere così la nostra relazione"

CESIRA      :- "L'immaginavo che gh'éa  'na relaziòn"                      

VIOLANTE :- "Allòa Scià l'é zà a-o corrente da procedûa"

CESIRA      :- "Ma ci vedrebbe anche un orbo che fra voi due c'è una relasiòne"

VIOLANTE:-(seccata)"Fra noiätri duî no gh'é ätra relaziòn che semplici rapporti d'uffizio"

BASTIANO:- "La relazione è uno scritto, un rapporto che dobbiamo redigere dopo aver visto il terreno, le strutture esistenti oltre, s'intende, alla capicità di vostro marito o di chi altro nel sapere condurre i cavalli e così via"

CESIRA      :-"Mae  màio o l'è in gamba co-i cavalli; ha imparato da bagarillo in Maremma, coi butéri"

BASTIANO:- "Vorrete dire coi Bùtteri"

CESIRA      :- "E mì ho ben dïto coscì.. Quande l'ho conosciûo..o pàiva un COVOBOIO comme se vedde in ti film de cavalli e püa. Lustrava i cavalli, li montava e insegnava agli altri a montare a cavallo..”(con ironia)“A votte e bestie son ciù in-

                      telligenti.. de çerti ommi”

VIOLANTE:- (prende appunti) "Beniscimo. Doviei però fâ pervegnì in ti nostri uffizi a documentaziòn de quello che Scià n'ha dïto"

BASTIANO:- "Così completerà il suo curriculumme"

CESIRA      :- (che non ha capito) "Ah, ma lui ci ha tutto sà?. E' attressato.. quel.. curricolo lì ce lo deve avere in mezzo ai finimenti"

BASTIANO :- "Spiritosa la signora.."(alla collega) "Beh, mi pare che per il momento  possiamo andare.."

VIOLANTE:- "Scì, ritorniemo 'n'ätro giorno coscì parliemo anche co-o Sciò Cavallo”

CESIRA      :- "Scignorìa.. e a proscima votta primma de intrâ, picchae ciù forte coscì no piggemmo di resäti"

BASTIANO:-"Ma noi l'abbiamo fatto, abbiamo cercato pure o campaniello ma nun ce stava"

CESIRA      :- "Perché mio marîo c'è arrestato attaccato con la scossa elettrica e così l'ha destegato..” (con ironia) “..da alloa gh'è vegnûo 'na cuae de travaggià che se no o tegno o ghe va anche de neutte"

VIOLANTE :-(al collega) "Bastian, te ghe vorrieva 'na cûra coscì anche a tì. Scignorìa" (escono)

CESIRA      :-"A rivedise. Mah, speremmo che a faccenda a vadde in porto"(va alle camere)

SCENA VI

(Beppe - Nando - Cesira)

BEPPE        :- (fuori scena) "Vegni Nando, passemmo da-a cüxinn-a.. se ne bevemmo 'n got- tìn. Intanto vanni avanti " (entra con un fiasco e due bicchieri che poi riempie)

NANDO       :- (che intanto era entrato)"Ma coscì.. a steumego veuo?"

BEPPE         :- "E òua, perché t'ho lasciòu damme 'na man, t'orriae miga xattàme anche a çenn-a?.." (offre il bicchiere col vino) "Tè, colla questo e ghe n’avanza"

CESIRA      :- (rientra e dai cassetti prende una tovaglia, poi dei piatti e si appresta ad apparecchiare la tavola. Al marito)“Leva 'n po' o vìn che devo preparâ"

BEPPE       :- (eseguendo) "Agli ordini"

CESIRA      :-"Nando, ti te veu fermâ ?"

BEPPE        :-(stava bevendo, gli va il vino per traverso e tossisce, poi riesce a dire)"Ma no, o no se ferma.. o deve andà.. fortûnatamente o l'è fantin.. LE'!"

NANDO     :- “No, no! No devo andà da nisciûnn-a parte anche se son fantin.Accetto”

CESIRA     :-“Assettite dovve te pä e no dägghe a mente” (dà un’occhiataccia al marito)

                       “O l’é staeto proppio lé a dïme: ‘Ma quande l’è che t’inviti o Nando a    

                       disnà?"

BEPPE       :- (a Nando, con sarcasmo) "Ma ti sae che de votte parlo senza manco accorzimene. Doviò andà a famme vixitâ..."

CESIRA      :- "..da o veterinäio"

BEPPE       :- "Vaddo a damme 'na rûxentà a e man" (và nel cucinino)

CESIRA      :- (segue il marito e da fuori scena) "Nando.. t'è visto a Genia?"

NANDO      :- "Mi no, perché?"

CESIRA      :-"Strano”(rientra con una pentola ed il mestolo che posa)“A doveiva andà a cheug- ge da scorzonëa in te fasce e me domandavo se pë cäxo ti l'ësci vista.."(con intenzione )"A Genia a l'è 'na brava donna  e ghe vorrieiva 'n'ommo adatto"

NANDO      :- "Na scimmia”(sottovoce, guardando la porta da dove è uscito Beppe) "Ma a mi ti me piäxi de lungo tì" (allunga una mano e ne riceve una mestolata) “Ahia!”

CESIRA      :- "Comportite comme se deve, se donca lì gh'é a porta"

BEPPE       :- (rientra in quell'istante aggiustandosi le maniche) "Cös'a l'ha a porta?"

CESIRA      :- "..gh'ammanca de lungo o seunaggìn"

BEPPE       :- (si siede e guarda l'orologio a muro) "O Remo?"

CESIRA     :- (serve i due poi se stessa) "O me fâ stà in pensiero..se fa scûo e con tûtte  quelle cûrve.."

BEPPE         :- “Torna broddo?”

                      (i due iniziano a mangiare. Nando sorbe rumorosamente il brodo)

CESIRA      :- (facendo marcare l'ineducazione) "Bon appetitto, eh?"

NANDO      :- (che continua a sorbire) "Quello o no manca”

BEPPE       :- (alla moglie)"Ghe n'è da säsissa?"

CESIRA      :- (che si era seduta a sua volta ed inizia a mangiare) "Scì.. ma a l'é pë o Remo. Pë tì formaggetta fresca de cräva e 'n condiggiòn de insalatta"

NANDO      :- (ha terminato e sposta in avanti il piatto) "Pe' mi va tûtto ben.. anche 'n'euvo frïto.. son de bocca bonn-a"

BEPPE       :- "E veddo”

SCENA VII

(Beppe - Nando - Cesira - Remo)

REMO        :- (entrando) "Ciao"

CESIRA      :- (si alza) "Stavo in pensiero.. assettati che è pronto" (va in cucinino)

REMO        :- (si le frega nei calzoni e poi si siede) "Salve Nando, che sorpreiza "

BEPPE       :- (salace) "O s'accontenta.. o l'é de bocca bonn-a"

CESIRA     :- (rientra con un piatto che mette davanti al figlio) "Ecco una xàtta di menestrone"

REMO        :- "Ancora?..Ma quanto ne hai fatto?"

CESIRA      :-"Ne ho fatto anche per domani. Non posso mica stare sempre in cucina ..ciò anche l'orto, le galline, gh'ò da cûxì, lavà, stià, dà recatto a-a casa e poi quando ci sarà inandiata l'azienda agri.. va ben quello ch’a l’è, dovrò fare il menestrone a lunga scadensa"

REMO        :- (si alza stizzito) "No gh'ho famme"

NANDO      :-(avvicina a se il piatto e Bianca lo rimette a posto)

BEPPE       :- "Chi no gh'à famme ha zà mangiòu"

CESIRA     :- (al marito) "Tì, taxi"

BEPPE       :- "Saviòu?"

REMO        :- (che si avvicina alla porta delle camere) "Ho mangiato una pizza"

BEPPE       :- "Se mangian 'na pizza, ûn panetto con de porcâie e poi de refûan 'n mene- stròn  da perleccàse i mustasci"

CESIRA    :-(al figlio)"Aspëta bambin, ti prendo la pittansa, c'è la luganega che ti piace”

REMO        :- "Lascia perdere.. ho mangiato una 'margherita' grossa così" (segna)

NANDO     :- "Beleu.. ti t'é misso a brûccà comme e cräve?"

CESIRA      :-"Ma cöse ti dixi.. a l'è 'na pizza.. ma no ti n'hae mai mangiòu de pizze?"

NANDO       :-"E comme no?.. 'na votta ho mangiòu anche 'na braga"

REMO        :- "Vorrai dire un calzone'"

NANDO      :- "In italian, ma in zeneize: braga!"

REMO        :- (fa un gesto ad indicare che dice una stupidaggine e va alle camere)

CESIRA      :- (malinconica, scosta il piatto) “Ah, m’ascordavo, son vegnûi quelli do tele- fono.. ghe veu un mûggio de dinaè pë l'impianto"

NANDO     :-"Berettìn Cesira, semmo appreuvo a trasformà.."(guarda Beppe)"o rûdere?”

BEPPE       :- “E ti m'ammîi mì?"

CESIRA      :- "O veu mette sciù, con o mae Remo, 'n'azienda agri.. agricolturistica" (va in cucinino a prendere il secondo)

NANDO       :- "Sidoro.. Beppe.. ti metti sciù quella.. scì insomma, quella röba lì né?.. Ma dimme 'n po', che röba a l'è?"

BEPPE     :-"Poi te-o spiego" (alla moglie, fuori scena) "Primma de tûtto a no l'è agricolturistica ma ‘agrituristica’"

CESIRA     :-(da fuori)"T'accapiae che differenza..e poi a no l'è 'n'idea teu, a l'è do Remo”

NANDO      :- "Se vedde co l'è 'n zoeno intelligente"

CESIRA      :- (entra per togliere piatto fondo) "Tutto sua madre.."

BEPPE        :- (fa una smorfia come a dire:capirai che roba) "O stûddia latìn e greco"

NANDO      :- "Ti dixi che vegnà gente anche da-a Greccia?"

CESIRA      :- (ritornando al cucinino) "Pe' òa vegnan solo di marocchìn.." (dal cucinino) "Ah..'n'assidoro de 'n'assidoro.. ve o daggo mì, mangiapan a tradimento"

NANDO    :- "A ghe l'ha con noiätri?"(verso Cesira)"Ammìa Cesira che noiätri pan no n'emmo ancòn mangiòu"

CESIRA      :- "Ve piggio a spassuiae"

NANDO      :- (si alza) "Beppe, se vedemmo doppo"

BEPPE        :- (lo ferma, e alla moglie) "Ma Cé.. ti rattelli da sola?"

CESIRA      :- (adirata) "I gatti..”(entra) “Se son mangiae a formaggetta e-a lûganega” (mostra la padella vuota)

BEPPE       :- (ironico) "Nando me sà tanto che l'éa mëgio che t'andessi a cà teu”

NANDO     :- "Ma ghe son e euve però"

BEPPE       :- "Che memöia!"

NANDO     :- "No te preoccupà Cesira, saià pe' 'n'ätra 'otta"

BEPPE       :- (alla moglie) "O s'é zà prenotòu!"

CESIRA    :- (allarga le braccia e sparecchia) "Me despiäxe Nando ma, a l'è andaeta coscì" (continuerà ad andare avanti e indietro mettendo ordine)

BEPPE       :- "Continuando o descorso de primma, o figgeu o me fa: 'Papà, perché non mettiamo su un'azienda agrituristica'” (pavoneggiandosi)"Perché t'hae da savéi che quando gh'é quarcösa d'importante, MAE FIGGIO, o se rivolge a-o cappo de casa, nevvea.."

CESIRA      :- (che rientra a prendere altre cose, con ironia al marito) "Natûralmente!"

BEPPE       :- "...e o me dixe:' femmo a domanda in Regiòn e-a Comunitae Montana,  coscì arrivian i fondi"

CESIRA      :- (c.s) "..do caffè"

BEPPE        :-(guarda di traverso la moglie e prosegue)"..potremo avere dei cavalli, fare delle e- scursioni con i clienti, preparare delle camere da letto per gli ospiti, che  tanto spazio ghe 'n'emmo, fare la cucina casalinga.."

CESIRA      :- (c.s) "..a casalinga saiéiva de longo mì.."

BEPPE       :-"..e i ospiti porrieivan däne 'na man in campagna comm'a fuisse 'na demòa, ‘n

                        passatempo.. agricolo.. all'aria pura della nostra vallata.."

NANDO      :- "Che drito!"

BEPPE        :- "..si immergerebbero nella natura, o me fâ, facendo del sano turismo di  campagna e mì.."(dandosi importanza)"..faieiva l'istrùttô pe' quante riguarda i cavalli, natûralmente.."

CESIRA      :- (rientrando)"..natûralmente..i ätri travaggieivan e lui andrebbe a cavallo”

NANDO   :- "Ma a inandià tûtto 'sto baillamme ghe vorriâ 'na barcâ de palanche.T'hae guagno a-o gratta e vinci?”

BEPPE       :-(salace)"No! Ho guagnòu a-o garriccio; ogni boccia in to pertûzo 'na carubba.. Faiemo 'n muttuo e poi con l'aggiûtto da Regiòn e da Comûnitae Montana s'andià avanti votta pë votta”

NANDO    :- “Ma dimme ‘n po’..ho visto ‘na figgia montà a teu cavalla..ti gh’ae zà di

                       clienti?"

BEPPE       :-"A l'è 'n'amiga do Remo..A l'è a Camilla Cogorno, a figgia do Gritta, quello ch’o l'ha misso sciù 'na bûttega da bezagnin a Ciàvai"

NANDO      :- (ricordando) "Ah.. o Menego"

BEPPE       :- "Proppio lé..gh'ò insegnò e primme tecniche..O Remo, 'na votta laureòu, o porrià fermase chì in to pàise, senza andâ a fâ o disoccupòu in çittae. Ai zoeni bezeugna creaghe de neuve attivitae pë tegnïli lighae a-i nostri monti”

CESIRA    :-(rientra e con ironia, al marito) "Saià mëgio che ti te metti 'na scierpa a-o collo"

BEPPE       :- "No veddo o perché"

CESIRA     :- "Perché a son de date de äie ti te piggiae 'na costipaziòn!"

BEPPE       :- (esagerandone il verso) ".. Mmm.. perché ti te piaggiae 'na costipaziòn.."(a Nando) "Te stavo dixendo che se no se crea de neuve attivitae” (guarda la moglie) ".. chì gh'arrestiàn solo de vëge tarlûcche"

CESIRA   :- "Ha parlato il rappresentante dei giovani della Valle!"

BEPPE      :-"Per intanto o Remo o gh'avieva moddo con i clienti..lé ch’o l'ha stûdiò..”

NANDO    :-"..latìn e greco.. ch’o l’é molto ûtile co-i cavalli"

BEPPE      :- "Ma cöse gh'intra questo.. comunque penso che se posse ingranà e fäghe sciortì feua de palanche"

NANDO     :- "Allòa porrieiva intrà anche mi in te l'affare e dave 'na man"

BEPPE       :- "Ecco; bravo: Intanto ti porriesci alleità e vacche, fâ o massacàn e rifâ e stanse e a facciata, in moddo che o rûstego o l'àgge ‘n’aspetto decente e poi.."

NANDO     :-"Basta, basta.. Rinunzio; son zà stracco..Alloa Cesira, ti mettiae sciù ‘na 'na specie de albergo-trattoria.. vegnô a mangià chì tûtti i giorni"

BEPPE        :- "Basta che ti paghi"

CESIRA      :- "Idee ghe n'han ma fan troppo conto in sci ätri”

BEPPE        :- "Dimme 'n po' tì, comme se fa a sciortî feua con de innovazioìn da fâ  invidia  a tûtto o pàise.."

CESIRA      :- (interrompendo e con ironia) "..e dintorni.." (va in cucinino)

BEPPE       :- "..se poi, zà in casa, te mettan o bacco in te reue.. ma t'accapisci Nando ch’a porrieva diventà a mëgio cascinn-a, con un moderno maneggio pe' cavalli..” (infervorandosi) "..con scûderie, itinerari lungo i antighi senté sparîi sotto costi e mûage derruae, che 'n giorno porrieivan tornà a-o loro antigo splendô, comme dïxe o Remo" (estasiato") “.. ripercorrì a cavallo l'antiga via da sâ!"

NANDO     :- "E chi o sà?"

BEPPE       :-"L'antica via del Sale..gnorante..che con la cosiddetta 'Alta Via' a l’andava da-a França finn-a in Toscann-a"

NANDO     :- "Ma o no saiâ 'n tragitto troppo lungo?"

BEPPE      :- (sempre più infervorato) "..arriviâ a televixòn, i giornalisti e scrivian articoli a tûtta pagina.. parliàn da nostra valadda e de mì, natûralmente"

CESIRA      :- (rientrando, indaffarata)"..natûralmente.."

BEPPE       :- "Me pà zà de lesili:..'Giuseppe Cavallo, il principe.."

CESIRA     :- (uscendo) "..del cavallo delle miande"

SCENA VIII

(Beppe - Nando - Cesira – Genia – Remo)

GENIA       :- (da fuori, con voce tremolante) "Cesiraaaa.."

BEPPE       :- “Alè!”     

CESIRA     :- (apre l'uscio) "Ma Genia..cose t'è sûccesso?"

GENIA       :- (entra malferma sulle gambe. Ha un occhio pesto ed appare graffiata)

NANDO     :- (salace, alzandosi) "Quarchedûn o l'ha attentòu a-a teu virtû..?"

GENIA     :- (accetta la sedia offerta da Beppe accando a Nando, e comicamente dispiaciuta) "Eh?.. a-a mae virtû?.. Macchè!"

CESIRA     :- "Ma ammia 'n po' che euggio..e che granfignieue" (esce per andare a pren- dere le medicazioni)

BEPPE       :- "Ma se peu savéi cöse l'è sûccesso?"

GENIA       :- "Passavo, pë cäxo, da-e fasce sottocosta.."

NANDO     :- (a Beppe) "Dov'eivimo noiätri a rastrellà o fén"

CESIRA      :- (rientra ed inizia a pulire e medicare Genia)

GENIA       :- "..andavo a cheugge da scorzonèa, da radiccetta.."(guardando con affetto Nando) “..e pë vedde se.. ninte..son scûggià e-o daeto 'na faccià in te 'n'oîvo.. devo ëse svegnûa perché poi me son ritrovà tûtta sgranfignà in te'n costo de ortighe che l'éa zà scûo..” (si gratta con comicità) “..e no gh'éa nisciûn arente a mi.."(prende con slancio il braccio di Nando) "CAO NANDO .. E coscì me son son faeta forza e me son issâ pe' vegnî chì, CAO NANDO" (si attacca ancora al braccio di Nando)

CESIRA      :- (che nel frattempo stava medicandola con pezze intrise d'acqua)"E stanni 'n po' ferma.. quande ti vae a cà teu, fagghe di impacchi con 'na bistecca"

BEPPE       :- (ironico)"..poi ti a cheuxi e ti a mangi, coscì a no và straggiâ"

CESIRA      :- "..da peu, ti ghe metti 'na fettinn-a de pan insuppà in to laete, ca te leva l’infiammaziòn"

GENIA       :- "Laete?.. Ma mi no n'ho.." (con slancio) "Nando, ti ghe n'hae do laete?"

BEPPE       :- (in piedi, dietro all'amico, gli palpa il petto) "O me pä 'n po' a secco"

CESIRA     :- "Te ne daiòu 'n bolacchetto mì"

NANDO     :- "..e poi, pe' no straggiälo, ti o fae boggî e ti ghe fae colaziòn a-a mattin" (si alza e si apparta scherzando con Beppe)

CESIRA     :-(a Genia, sottovoce “E comme mai no t'è andaeta direttamente a casa teu?"

GENIA       :-  (con ingenuità) "Ma perché o Nando o l'éa chì.."(accorgendosi della gaffe) "Insomma..ti sae comm'a l'è"

CESIRA     :- (le mette un fazzolettone all'occhio, legandolo alla nuca) "Ecco faeto"

GENIA       :- (si guarda attorno impacciata) "No veddo 'n'assidoro"

CESIRA     :- (dandole una gomitata) "Te porrieiva accompagnà a casa o Nando" 

GENIA       :- (alzandosi di scatto) "Oh, sci!.. Nando, ti m'accompagnesci a casa che no ved- do manco 'n preve in ta néie?"

NANDO     :- (imbarazzato, guarda i presenti come a chiedere aiuto; gli fanno però un cenno di assenso) "E va ben.. andemmo"

GENIA       :- (felice le si attacca al braccio) "Allòa.. a rivedise"                  

NANDO     :- (avviandosi, a Genia) "No ho miga dïto che t'arrëzo”(uscendo, a Cesira) ”Questa ti me a paghi "

GENIA      :- (contenta cerca di darsi anche un certo tono) "Ciao" (escono)

BEPPE      :- "O Nando o l'éa contento comme ti l'ésci misso in scià grixèlla"

CESIRA    :- "O Nando o faieiva ben a pensà ch’o l'è solo.. Ah, m’ascordavo, son vegnûi duì funsionäi pë via do maneggio"

BEPPE      :-  "E cos’ han dïto?"

CESIRA    :-"Dïto? ..M'han faeto piggià 'na pansà de puïa che ciù 'n po' gh'arresto secca"

BEPPE      :- (salace) "Quande e cöse veuan andâ storte.."

CESIRA    :- "Te saieiva staeto cäo eh?.. Han dïto de peparà i papé che dimostran che t'é pratico de cavalli.. che ti sae fa o mesté do.. cavallo insomma"

BEPPE      :-  “Me mettiô a nitrî"

CESIRA    :- "Ti te a desbrighiae tì e o Remo. Ma fae ben i conti primma de combinà de scèmmàie..quanto se spende, quanto porrià intrà.. se donca s'attroviemo con 'na man davanti e l'atra derré”

                     (SI ODE UN FRASTUONO ED APPARE UNA LUCE INTENSA. SI SENTE  UN NITRITO E LO ZOCCOLIO DEI CAVALLI. CESIRA E BEPPE SOBBALZANO) 

REMO       :- (fuori scena) "Pâ.. la cavalla.. stanno rubandola"

BEPPE     :- (esce di corsa)

                    (SI SENTONO DUE COLPI DI FUCILE. CESIRA E’ SPAVENTATA)

CESIRA     :- "Oh, Segnô cäo.. no avian mïga sparòu ..A-A CAVALLA..."

(SI CHIUDE IL SIPARIO)

                                                     

FINE DEL PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

(stessa scena del primo atto)

SCENA I

(Remo - Camilla)

REMO        :- "Come ti stae ben"

CAMILLA  :- (Camilla, giovane ragazza, è vestita da amazzone. Fà una giravolta con civetteria) "O te piäxe?.. Ho visto teu poae.. comme mai o caminn-a tûtto in strambelòn?"

REMO       :-(sorridendo)"Strambelòn?..Ma oa che ti vivi in çittae ti parli ancòn coscì?"

CAMILLA  :- (con un velo di nostalgia)"Ma mì son nasciûa chì e me pàrrieiva de fâ torto a-e mae reixe..foscia l'è corpa do profûmmo do giäsemin ch’o l'ha lasciòu in to mae cheu ‘n sentimento che n’ho mai ascordòu”

REMO        :- "Ma.. allòa.. a scheua d'equitazion a l'è 'na scûsa?"

CAMILLA  :- (scostandosi e voltando le spalle)"Andâ a cavallo me piaxe e poi o l'é 'n moddo de ritroväse figgieu, comme quande ne mandavan a cheugge e oîve..”

REMO        :- "Quelle treççinn-e dove ti ghe infiävi i fiori do giäsemin sarvaego..."

CAMILLA  :- (contenta) "Ti te ricordi ancòn..?"

REMO      :- "De votte vaddo là.. in to nostro recantin, e ammìo o mâ.. lazzù, dovve ti contavi e barche a véia che pàivan tanti puntin gianchi..'ochin de ma posae in te l'aegua', ti me dixeivi, e poi.. aççendo 'n lumin ä madonetta ascösa in mëzo ai pin e prego che ti ritorni fïto.."

CAMILLA :- "Comme t’è cäo" (si abbracciano mentre un faro converge su di loro, e cantano la canzone "Dove nasce o giäsemin”)                                                               

DOVVE NASCE O GIASEMIN

LEI:-O mae pàise n’ho ascordòu                                  DUO:-Sciù pë-e creuze in ta seiann-a

fin da quande l’ho lasciòu                                             dovve nasce o giäsemin..

a giancàia steiza a-o sô,                                               lazzû in fondo o panoramma

sotto e cubbie a fâ l’amô.                                              e de fiori ‘n gran giardìn..

Fra l’erbetta gh’éa ‘n crì, crì,                                         LUI:- S’arröbavimo ‘n baxìn..

canta o grillo son da tì,                                                  LEI:- Senza dà-a mente a nisciûn

mi respiavo o teu respì,                                                 DUO:- Perché quande se veu ben..

damme a man vegni con mì.                                         anche o cheu o l’è ciù seren…

DUO:- Sciù pë-e creuze in ta seiann-a                          …………………………………… 

dovve nasce o giäsemin..                                             LUI:- S’arröbavimo ‘n baxin

lazzû in fondo o panoramma                                         LEI:- Senza dâ-a mente a nisciûn..

e de fiori ‘n gran giardìn..                                              DUO:- Perché quande se veu ben..

LUI:- S’arröbavimo ‘n baxin                                          anche o cheu o l’è ciù seren.

LEI:- Senza dâ-a mente a nisciûn                                 LEI:- Sciù pë-e creuze in ta seiann-a

DUO:-Perché quande se veu ben                                 LUI:- dove nasce o giäsemin

anche o cheu o l’è ciù seren..                                        LEI:- scroscia l’aegua da fontann-a

LUI:- Tremma a feuggia a-o ponentìn                            in to nostro recantin

E te strenzo a mì vixìn..                                                 LUI:- In to nostro recantin,

lazzû in fondo in mëzo a-o mâ                                        in to nostro recantin….

barche a véja a bordezzâ ..                                     

Madoninn-a ascösa ai pìn

              mi te prego inzenoggiòu..

              digghe tì cianìn, cianìn..

              che mai ciù me l’ascordiòu…

SCENA II

(Camilla - Remo - Beppe)

BEPPE       :- (apre l'uscio ed entra adagio, camminando un po' curvo e a gambe larghe. I due ragazzi si scostano rapidamente) "Oh, bella fuènta.."

CAMILLA :- "Stavo domandando a-o Remo o perché camminavi in strambelòn"

BEPPE       :- (accomodandosi meglio e soffrendo un poco) “Gh'è poco da contà.. O Remo ho l'ha sentîo che stavan çercando de arröbâ a cavalla e semmo sciortîi de corsa.. ho visto 'na lûxe e poi duì lampi .. Ean due sc-ciûppettae !"

CAMILLA :- "..E dovve son andaeti a finî i cörpi?"

BEPPE       :- (fa segno col dito dove sono andati a finire, suo.. di-dietro) "Chì!”

REMO       :- (declamando con ironia) "Ferito..nell'onore, una ferita che brucia.. perchè e cartûcce ean careghae co-a sâ..”

BEPPE       :- "Orriae veddite tì a-o mae posto"

REMO        :- "No te a piggià papà.. vorriâ di che ti te riposiae"

BEPPE       :- "N’ho manco ciù cuae de famme vedde in to pàise"

REMO        :- "Ma tanto òu san tûtti quello che l'è sûccesso"

BEPPE       :- "Zà.. però l'è a mì che me brûxa.. Ti doviae fäghe scheua tì a-a Camilla fin che no posso assettäme in sciè 'na sella"

REMO        :- "Ah, ma allòa ti ammetti che son bon .."

BEPPE     :- (interrompendo) "Spero che con a Camilla ti seggi bon.." (ironico) "Semmai, te daggo 'na drîta mì"

CAMILLA :- "Veddo ch'éi sempre cuae de scherzà.. anche se v'han pertûzòu"

BEPPE       :- "Ma no m'han miga sparòu in ta testa"

CAMILLA :- "Vieni Remo.. andiamo" (avviandosi) "Salve, Beppe"

BEPPE       :-"Ciao.. e m’arraccomando.. no andae pë funzi"

REMO       :- "Pâ.. gh'è da riparà a sella do cavallo bàio.. a l'é arriâ quella neuva?"

BEPPE       :-"No!.. Mettighe 'n sacco.."

REMO       :- (ironico) "Ti porriesci damme o teu cuscin"

BEPPE      :- (si alza e gli lancia il cuscino che cade vicino alla porta. I due escono rapidamente)     

SCENA III

(Beppe - Genia)

BEPPE       :-(cerca di riprendere il cuscino ma non riesce a piegarsi)"O piggiòu doppo. Chi se a situaziòn a no migliora me refûan o permìsso pë l’azienda” (chiama) “Cesira..” (silenzio.  Si alza lentamente e va nel cucinino) "A Cé.. dovve ti t'é cacciâ?"

GENIA       :- (da fuori) "Cesiraaa.."(entra e non si avvede del cuscino. Inciampa  facendo cadere il cavagnotto che aveva con sé e dal quale fuoriescono delle patate e finisce in ginocchio)

BEPPE      :- (entra e vede Genia che si lamenta) "Ma Genia!. Se proppio ti veu pregà vanni in Gëxa!"

GENIA       :- (si alza nettandosi la veste e raccoglie le patate) "Veramente vorriae savéi chi o l'é quello çiöto co s'accoéga pë taera e poi o ghe lascia l'oegé!"

BEPPE       :- (vedendo che Genia raccoglie le patate) "Te daieiva 'na man ma.. son impedìo.. ti voeivi quarcösa?"

GENIA       :- "A Cesira.." (riprende il cavagnotto ormai pieno delle patate e porge il cuscino a Beppe che lo ripone sulla sedia. La donna si siede accanto all'uomo e poi con voce incerta) "L'ho vista da-o fornâ, ma credeivo ch’a fïse zà arriâ"

BEPPE       :- (nel frattempo si era versato del vino da un fiasco) “Invece no”

GENIA       :- (civettuolasi accosta a Beppe il quale si sposta comicamente sorseggiando sempre il vino) "Beppe.. ti che t'è 'n'ommo.."

BEPPE       :- "Tranquilla.. lì, no m'han sparòu"                  

GENIA       :- "Voeivo domandate se.." (altro spostamento di sedia)

BEPPE       :- "Genia, ferma!" (si alza e annusa)

GENIA       :- "Ti me paggi 'n can da trìffole"

BEPPE       :- (con comicità odora in giro, si avvicina alla donna e l'odora ritirandosi di scatto)

GENIA       :- (si alza anch'essa e con voce tremolante) "Ma se peu savei cöse t'hae?"

BEPPE       :- "No ti senti 'n leggero profummo de.."

GENIA       :- (con tenerezza pensando di essere l'oggetto di un gentile riguardo) "..de cöse?"                       

BEPPE       :- "De liàmme!"

GENIA       :- (scostandosi impermalita) "Ma cöse ti dïxi?"

BEPPE       :- "Ma bella figgia cà-a.."

GENIA       :- (si riaccosta a Beppe, interrompendolo) "Scì?.. Vanni avanti.."

BEPPE      :- "Ma comme t'eu che fassan i ommi a-avvixinäse a tì se no ti te levi questo ..profûmmo de dòsso.." (va ad aprire la finestra)

SCENA IV

(Beppe - Genia - Cesira)

CESIRA    :- (entra con una sporta piena) "Oh, Genia.. t'é zà chì?" (posa la sporta)

GENIA     :- "T'ho vista da-o fornà e stavo pe' intrâ, poi m'è vegnûo in mente ch’aveivo ancòn do pan pöso..e che poeivo scädàmelo in scià grixella e coscì son vegnûa chì pë dïte che.."

CESIRA    :- (interrompendola, a Beppe) "Comme mai t'è averto o barcòn? Va ben che   semmo vixin a Pasqua ma l'è ancon freido"(va a richiuderlo e passa accanto a Genia, sente l'odore e comicamente fa dietro-front e riapre la finestra) “T’hae raxòn!”

BEPPE       :- (comicamente) "Veddo ch'emmo avûo a maexima idea. Cé, sciorto" (si avvina alla porta camminando al solito modo)

CESIRA      :- "Ti devi stà in ripòso.. no ti veddi comme ti camminn-i?"

BEPPE       :- "O profûmmo da Genia o m'hae faeto vegnî in cheu che.. devo levare lo  stallattico dalla stalla" (esce)

GENIA       :- "Cesira, son vegnûa a salûate"

CESIRA      :- "Va ben, ciao.. se semmo salûae" (si avvia al cucinino)

GENIA       :- "Son vegnûa a dite che vaddo a Zena pë ‘n po' de tempo, da mae lalla..a no sta ben meschinetta e a m'ha mandòu a dî se ghe vaddo a fâ, ciù che ätro, compagnia"

CESIRA      :- "Ma l'orto.. e galinn-e.. chi te ghe daiâ a mente?"

GENIA       :- "A Bice.. De euve a ne faiâ quello ch’a credde e a daiâ recàtto anche a l'orto, tegnindose a verdûa e mëze patatte.. con quelle femmo parte mesòn.. te n'ho portòu 'n po'" (glie le porge)

CESIRA      :- "Grassie" (le guarda e ne prende una) "Son abbastanza vëge.. gh'han finn-a o beutto"

GENIA       :- “Te l'ho portae primma che marsiscian se donca me se spantega in ta casa l'ödô de marso e ti sae comme son e patatte quando marsiscian.."

CESIRA      :- (annuendo con ironia)"Spûssan”(odora)“Oua posso serrâlo o barcòn. E coscì ti vae a Zena"(apre un barattolo e si rivolge con simpatia alla donna offrendole del denaro) "No offendite Genia.. primma de andà in zù vanni dä pëtenaea..ti te dae 'na bella rûxentà in to gàuso, nella tinozza ghe dixan quelli ch'àn studiòu, ti te metti comme quando tì vae a messa pë Natale o pe' Pasqua, coscì a Zena, ti faiae bella figûa"

GENIA       :- (china il capo vergognosa) “No, no te distbà” (prende i soldi conb rapidità, si volta e apre l'uscio, poi, sulla porta) “Grazie Cesira.. se ti veddi o Nando digghe che.. no, no digghe ninte.. ciao" (esce immagonata)

CESIRA      :- "Ciao..e famme savèi de tì" (va verso il cucinino ed esce)

SCENA V

(Cesira - Bastiano - Violante - Beppe)

BASTIANO:- (dall'esterno) "Signora.." (bussano e chiamano) "Signora.." (silenzio) "Sta a vedere che non c'è sta nisciuno"

VIOLANTE  :- (bussa e chiama) "Scià Cavallo" (si ode un nitrito dall'esterno)

BASTIANO :- "Ih.. hai sentito.. ti ha risposto ancora"

CESIRA     :- "Arrivooo" (corre in scena allacciandosi il grembiulino e va ad aprire) "Gh'é averto.. ah!.. Séi voiätri?"

VIOLANTE :- (entra assieme a Bastiano)"Scià l'aveiva dïto de ciammâ e de piccâ e l’emmo faeto.. credeivimo che Scià no ghe fïse"

CESIRA       :- "Ero in un posticino che non ci potevo mandare nessuno.. ma accomodaeve, intanto io chiamo mio màio"(apre la finestra e chiama) "Beppe!”

BEPPE         :- (da fuori, bofonchia) ”Euh!”

CESIRA       :- “Te veuan, mescite"

BEPPE          :-  (da fuori) "E t'hae 'n bello dî, mescite.."

CESIRA       :- (ai due) "Adesso viene.. ciò fatto sprescia"

BASTIANO :- "Abbiamofatto il giro nei dintorni.. è proppio un bel posto.. ho visto pure che avete delle galline ruspanti"

CESIRA       :- (tra sé)"Alé.. ghe semmo" (a Bastiano) "E già.. ruspano a tutto andare.. cosa vuole, non sanno cosa fare e allora ruspano"

BEPPE       :- (entrando) "Cöse t'hae da ciammà de longo?..” (presentandosi) "Con chi ho o  piaxéi?"

BASTIANO:- "Siamo gli incaricati della Regione e della Comunità Montana, per verificare i requisiti in relazione alla vostra richiesta volta ad ottenere dei  fondi, dei cavalli, etcetera etcetera, per iniziare l'attività come Azienda Agrituristica e la installazione di un maneggio” (presentazioni)

VIOLANTE:- (che osservava il modo di muoversi di Beppe) "Me pâ che Scià no segge in graddo de arvî 'n maneggio.."

BEPPE       :- "Ma.. Scià vedde.. l'é nasciûo 'n problema, che se risolvià quanto primma.. ûn incidente de percorso.."

VIOLANTE:- (sta leggendo dei documenti da una cartella) "Chi, Scià dïxe che Scià vorrieiva   ripristinà i vëgi senté che attraversan i monti"

BASTIANO:- "L'antica Via del Sale.. che robba è?"

BEPPE       :-“Pë caitae, lascemmo perde a sâ..a m’è diventà indigesta finn-a in to mene- stròn"(a Bastiano)  "Comunque signor..coso.. era la via che percorrevano un tempo i nostri avi, per portare il sale dal mare ai paesi dell’entroterra .. se scangiavan a mercanzia.. briganti permettendo..”

CESIRA      :-"No te sciätà che primma che arrivan e palanche e o resto ti fae in tempo a-avei'n'ätro incidente de percorso.." (agli altri) "Scusae, devo andà de là” (ironica) "..nel mio studio, a mondezzare le patate perché comiciano a fare i beutti e poi me divantan molle" (esce)

BASTIANO :- "Accomodatevi pure, signò "(A Beppe, mentre guarda con Violante la cartella dei documenti) "Allora vediamo un po' ..voi siete.."

BEPPE         :- "Beppe"

BASTIANO :- "Beppe stà per Giuseppe?"

BEPPE          :- "Ma gh'è ben scrïto in scià domanda, no?"

BASTIANO  :-"Vedete, avete ha scritto Giuseppe ma poi avete firmato Beppe e allora sorge un dubbio sapete.. la burocrazia.."

BEPPE          :- "Ma scusi, signor coso.."

BASTIANO  :- "Pelle, prego!"

BEPPE          :- "..quanti Beppe abitano a questo indirizzo?"

VIOLANTE :- (tagliando corto) "Scià no s'arrescäde; emmo capîo. Noiätri, visto anche e informazioìn avûe in sciò posto, penso che daiemo o nostro parere favorevole; stà poi a-e nostre autoritae däve quello che domandae e.. speremmo fïto"

BEPPE       :- "Mi a ringrazio ma.. cöse veu dî 'fïto' in termini burocratici, perché se son tûtti comme o Sciò cöso chì.."

BASTIANO:- "Ho detto che mi chiamo Pelle; Sebastiano Pelle, e non ..coso!"

BEPPE        :- "Non se la prenda signor.. coso di pelle, è un errore burocratico come il  Beppe col Giuseppe, ma poi tutto si accomodda, basta accapîse"

VIOLANTE:- "Beh.. quante ghe veu l'è 'n po' diffiçile saveilo, ma spero pochi meizi. E Scià me digghe 'n po'.. Scià ghe n'ha zà cavalli?"

BEPPE       :- "Precisemmo.. pë a burocrazia.." (guarda Bastiano) "Scià l'intende dî cavalli comme bestie o comme figgi, visto che me ciammo Cavallo..”

BASTIANO:-"Giusto! E’ sempre meglio essere precisi altrimenti si creano delle confusioni"

BEPPE        :- "Ha visto signorina che avevo ragione.."

VIOLANTE:- (accettando lo scherzo) "Cavalli comme quadrupedi, naturalmente"

BEPPE        :- "Ho una cavalla e un 'bàio'"

BASTIANO:- "Ah, ha una cavalla e un paio di cavalli"

BEPPE       :- "Un paio col 'bàio'"

BASTIANO:- (alla collega) "Non ci capisco 'na mazza.. ma che dice?"

BEPPE       :- "Ma perché.. lazzû cavalli bàj no ghe n'è?.. Intendo dire che ho un PAIO di cavalli e che.."

BASTIANO:- (interrompendo)" E io che ho detto.. nu paio di cavalli.. più una cavalla"

BEPPE       :- (spazientito) "Scignorinn-a.. non vorrei andare fuori del semenato e magara rimettighe o finanziamento.. Scià ghe fasse a traduzion chi a-o sciò.. cöso, Scià ghe digghe che i cavalli sono un paio se poi lé, a-o seu pàise sono un 'bàio' pë duì, me sta ben. Comunque ho una cavalla da sella di razza kabarda e un cavallo 'bàio'.."

BASTIANO:- "Che fanno tre!"

BEPPE       :- (ha uno scatto d'ira) "Scignorinn-a.. a tradûziòn pë piaxéi!"

VIOLANTE:- "Lascia perdere Bastiano.. il 'baio' è una razza e non sta ad indicare il doppio, capito?"

BEPPE      :-"Traduzione perfetta. Il mio cavallo è di pelo rossiccio, ha due anni e vedes- se come ha imparato bene a tenere la 'testiera'.. ma devo allentaghe 'n po' o morscio perché o me sbava"

BASTIANO:- "In definitiva, signor Cavallo, quale sarebbe il vostro programma?"

BEPPE       :- "Vorrei mettere su una scuderia per fare dell'equitazione ad un certo livello, e se lei signorina.. signorina?.."

VIOLANTE:- "Cicogna"

BEPPE        :-"Cicogna..ecco se lei invece di volare intendesse andare a cavallo, viene da me e le insegnerei il passo ambio, il trotto corto e lungo, la galoppata a sini- stra, quella in diagonale.."

BASTIANO:- "E che è?..nu cavallo ggeometra?"

BEPPE       :-"Il galoppo in diagonale a sinistra si ottiene quando l'anteriore destro e il posteriore sinistro sopportano il peso e.. comunque scignorinn-a Cicogna, son segûo che piaxéiva; perché Scià no vegne.. natûralmente appenn-a gh'emmo tûtti i papè in regola"

VIOLANTE:-"Veddo che Scià se ne intende e-o scriviò in to mae rapporto"

                                                          

SCENA VI

(Beppe - Violante - Bastiano - Remo - Camilla)

REMO        :- (Entra assieme a Camilla) "Ciao Pâ.." (vede i due) "Buongiorno"

BEPPE        :- (con una punta di orgoglio) "Mae figgio"

VIOLANTE:- (guardando con ostentazione il ragazzo) "Porrieva däse che accette a seu offer- ta de lezioìn.. ghe faiô savéi.."

BEPPE       :- (che ha capito, carica la dose) "LUI, mi darebbe una mano, appena prende la laurea"

CAMILLA:- (ha un gesto di stizza e colpisce i propri stivali col frustino)

REMO      :- (con galanteria) "Speriamo che tutto si svolga al più presto, faremo delle paseggiate a cavallo e vedrà.."

CAMILLA:- (con ironia) "..o panoramma.."

REMO       :-"..e vedrà che ne vale la pena aprire un'azienda agrituristica con annesso maneggio, per rilanciare questa zona, far conoscere la storia passata e recente di questa nostra vallata.."

BASTIANO:- (che sembra soffrire delle attenzioni a Violante) "Beh..tutti i paesi hanno una lo- ro storia.. pure al paese mio"

BEPPE       :- "E perchè Scià no gh'è arrestòu?... Scherzavo, scherzavo.."

REMO     :- "Certo lei saprà che qui si sono svolte cruenti battaglie che hanno visto contrapporsi piemontesi, francesi, austriaci.."

BASTIANO:- "Anche dalle parti mie si sono visti i piemontesi"

BEPPE        :-"L'éa megio che quello giorno fuìssan andaeti a mangià a bagna càuda” (accorgendosi di avere esagerato) "Scherzo.. me piaxe scherzà.."

BASTIANO:- (serio e vendicativo) "Speriamo che vi venga concessa l'autorizzazione per far vedere a cavallo tutto questo ben di Dio..sapete com’è la burocrazia”  (soddisfatto della frecciata) "Scherzavo pure io.."

REMO       :- "La zona è veramente interessante anche per la natura stessa dei suoi bo- schi e per quelle poche coltivazioni che i nostri vecchi riescono ancora a mantenere"

VIOLANTE:- (si alza e con civetteria) "Ma no se porrieva dagghe magara, 'n’euggià insem- me?"

REMO        :- "E perché no?" (escono)

CAMILLA  :- ( non riesce a nascondere il proprio disappunto) "Veddo che mi gh'accrescio e posso anche andämene.." (si appresta ad uscire quando entra Nando)

SCENA VII

(Beppe - Bastiano - Camilla – Cesira - Nando)

NANDO    :- (vede Camilla e si avvicina a lei ringalluzzito) "Salve scignorinn-a Cogorno.. comm'a boccia?..Sempre ciù bella e sempre elegante.. Scià l'è proppio 'n bello tocco de.."

CAMILLA    :- (interrompendolo) "Basta coscì.. Scià l'ha zà réizo l'idea"

BEPPE          :- (a Nando) "Aggi pasiensa se te destûrbo in cà mae ma.. gh'ò gente"

NANDO       :-"Scusae ma.. ho visto 'n raggio de sô e me son imbriaegòu"

CAMILLA    :- "Nando, co vadde a tià de sc-ciûppettae da 'n'ätra parte"

BEPPE          :- "Ma a voei ciantà lì de parlà de longo de sc-ciûppettae?.. Perché no andae a fâ duì passi..?”

BASTIANO :- “Signor Cavallo, possiamo uscire noi, se crede. Ho detto alla vostra signora che ho visto un recinto con delle galline e magari ci saranno anche delle uova fresche.. pagando s'intende"

BEPPE       :- "De quelle cöse lì se ne interessa la Cesira, la mia signora, mi gh'ò i cavalli, a taera e via discorrindo" (chiama) "Cesira!"

CESIRA      :- (entra) "..se gh'é?"

BEPPE       :- "O scignoro chì, o Sciò cöso.."

BASTIANO:- "Che signor coso del picchio!.. Pelle.. mi chiamo Pelle!"

BEPPE        :-"Appunto, o Sciò Picchio de Pelle, o l'orrieiva de euve fresche.. pagando, o dixe"

CESIRA      :- (salace) "Poi te o saviòu dî" (a Bastiano) "Venga, andiamo a vedere se ne hanno fatto.. vedrà che quarcuna per lei, ci sciorte" (escono)

BEPPE       :- "E mi vaddo a dâ a biadda ai cavalli" (esce)

CAMILLA :- (rimasta sola con Nando, stizzita) "Saià ben che vadde da mae lalla a disnâ"

                      “Tanto  me sà che pe' ancheu a cavalla a saià impegnà"

NANDO    :- "Ma mi ghe l'ho o cavallo.. o l'è da tîo ma o se lascia montâ"

CAMILLA    :-"E alloa Scià ghe monte in çimma e Scià se leve di 'n ti pê"

NANDO       :- "Eh.. quante äie.. solo perché son un paisàn"

CAMILLA    :- "No l'è paisàn chi sappa ma chi trattà no sà"

NANDO        :- "Ma mi sò trattâ.." (si avvicina e l'abbraccia prendendosi uno schiaffo; Nando si porta la mano alla guancia) "Ahia..!"

CAMILLA    :- (esce indispettatita dal cucinino)

CESIRA       :- (entra con Bastiano; ha un pacchetto con le uova, avvlte inun fazzolettone) "Ecco chì e euve fresche. Poi o mandillo Scià me o faià avei..”

BASTIANO :- "Vi devo qualcosa?"

CESIRA     :-"Ninte, ch’o se figûre; ciûttosto speremmo che quelli papé se méscian fïto”

BASTIANO :- "Scià no dubbite.. i pappè si mesceranno fitto"

CESIRA      :- (guardando Nando)"Comme mai t'è coscì abötîo.. famme vedde.." (guarda la guancia) "T’hae a ganascia rossa"

NANDO       :- (imbarazzato, ricoprendosi la guancia con la mano) "O l'è.. o dente do giûdissio ch’o s’é mìsso a batte e o me fâ mâ"

CESIRA     :-"Ma tì giûdissio no ti n’hae mai avûo”(osserva la guancia)”Che dente strano.. gh’è finn-a o segno de  çinque dìe"

NANDO      :- (uscendo innervosito) "Oh.. voiätre donne no se sà mai comme piggiäve"    

REMO       :- (entra scontrandosi con Nando) "Che sprescia.. Signor Pelle la sua collega l’aspetta dalla macchina per rientrare in sede" (va di sopra)

BASTIANO:- (prende il pacchetto di Cesira fasciato con carta da giornale) "Vado. Ancora grazie, mi farò nu bello zabbaglione" (esce)

CESIRA      :- "Intanto co e seu ciaciäre o m'ha xattòu 'na dozzenn-a de euve.. o se fâ o  zambajòn, pövio löro.." (va in cucinino)

      

SCENA VIII

(Beppe - Cesira - Remo)

BEPPE         :- (entra cupo in volto.Posa dei finimenti e si siede) “Ahia!.”(al proprio..di dietro)

                     "Scûsa.. no m’arregordo mai de tì..s'agguanto quello co m'ha tiòu.."

CESIRA    :- (rientra) "Cöse t'hae da mugugnà de longo?"

BEPPE       :- "I m'han arrobòu i finimenti praticamente neuvi.."

CESIRA    :- "T’è o solito merlo"

BEPPE       :- "Bezeugna fâ preparà o progetto da descarega do liquamme e do liamme, dovemmo parläne ch’o giòmetro ch’o se desbrighe.."

CESIRA      :-"Se porrieiva vendilo..o l'è un concimme ecologico, comme se dixe òua"

BEPPE       :- (ironico) "E zà..ma quello o se usava quand'eivimo nésci..quando i früti da taera se poeivan mangià appenn-a cheuggeiti da l'aerbo.."

CESIRA      :- (con nostalgia) "..quande se poeiva béie l'aegua fresca ch’a sciortîva feua da-e vivagne con e man a coppetta.. alloa se dixeiva..'Acqua di sorgente, la beve il serpente, la beve Iddio, posso berla anch'io'.. Oua a l'è aegua do diào"

BEPPE    :-"Oggi si beve la minerale.. e ch’a segge de marca comme o vin”

CESIRA     :- "Doman vegnan quelli do telefono" (estrae un foglietto dalla tasca) "M'han zà daeto o nûmero"

REMO        :- (si precipita in scena, strappa il biglietto dalle mani della mamma)"Mettan o telefono?" (legge)

BEPPE       :- "Che fûrmine.. çerca de riçeivile e telefonate ciûttosto che fäle"

REMO        :- "Vaddo in te l'ostàia a telefonà" (esce)

BEPPE       :- "Me sa tanto che o nostro o saià de longo occupòu"(esce)

SCENA IX

(Cesira – Nando- Beppe)

CESIRA      :- "Mah.. emmo inandiòu 'na faccenda che..speremmo de no appottifäse se no tûtto questo o no va 'na tròffia.." (pensosa) "Gh'orrieiva 'n corpo de genio, 'na trovata.. quarcösa de strano..comme l'appariziòn da Madonna, o 'na statua ch’a se mette a ciànze.. alloa scì che vegneiva tanta gente in  sciò posto e noiätri aviescimo sempre pìn"

NANDO       :- (entra mogio) "Se peu?"

CESIRA      :- "Ma ti no ti travaggi mai?.. Ti me paggi ‘n can legnòu.. assettite”

NANDO      :- (si siede pensieroso) “Son vegnûo a dite che..”

CESIRA      :- (scherzando) "E no piggiatela.. ti vediae che a Genia a ritorna fïto.."

NANDO      :- "O no gh'è o Beppe?"

CESIRA      :- "O l'è in ta stalla"

NANDO      :- "Son vegnûo... a famme perdonnà"

CESIRA       :- "E de cöse?"

NANDO       :- "Son vegnûi da mì i carabiné"

CESIRA       :- "T'hae misso a cavallo in sosta vietata?"

NANDO       :- "No. M'han denunziòu.. a piede libero.."

CESIRA       :- (scherzando)"Allòa ti peu cammenà descäso."(preoccupata) “T’hae ratellòu con quarchedûn?

NANDO       :- (accenna di no col capo)

CESIRA       :- "T'hae fregòu i finimenti do Beppe?"

NANDO       :- (c.s.)

CESIRA      :-"T'hae miga pestòu o Porcheddu, o pastò sardo perché e seu pegoe brûc-    cavan a teu èrba.. no saieiva a primma votta"

NANDO       :- (scrolla il capo) "Pëzo"

CESIRA       :- "Oh, Segnò benéito.. alloa cöse t’hae combinòu?"

NANDO       :-"L'ätra séia ho sentìo ’n remescio in ta stalla. Lì, pë lì a me pàiva a mae ch’a l'è arente a teu. Arvo o barcon e te veddo de ombre che manezzan in ta porta illûminando con de pille. Ûnn-a a tegniva o morscio do mae cavallo da tìo e l'ätra a teu cavalla..ho piggiòu o scc-euppo e..”

CESIRA      :- (tenendo minacciosa le mani sui fianchi) "Vanni avanti.."

NANDO     :- "..ho sparòu"

CESIRA      :- (adirata) "A chi, desgrassiòu.."

NANDO      :- “Ai laddri.. Ho sentìo 'n crîo e doppo.. ho sacciûo do Beppe"

CESIRA      :-"E coscì ti saiesci tì quello ch’o l'ha inciappettòu!..Ma no ti te rendi con- to che se o scc-euppo o l'èa carego pe'n davvéi, mi arrestavo viddoa?"

NANDO     :- (si alza e si avvicina intenzionato alla donna) "Se o saveivo invece che da sâ, ghe metteivo di ballìn doppio zero" (fa l'atto di abbracciarla e si becca un sonoro ceffone: L'uomo perde l'equilibrio e cade a terra.. poi, frastornato si rialza massaggiandosi la guancia) "Ma voiätre donne no sèi fâ ätro che mollâ di lerfoìn”

CESIRA     :- "Tegni e man a posto, stondàio, che se o vegne a savei o Beppe.."

BEPPE       :- (entra all'ultima parte della battuta) "E cöse o no dovieiva savéi o Beppe?"

CESIRA     :- (imbarazzata) " ..l'è che.. o Nando.."

NANDO     :- (si volta e congiunge le mani a mo' di preghiera)

BEPPE       :- (minaccioso) "O Nando?."

CESIRA     :- (rapida, con la soluzione) "O..o  L'HA VISTO I UFO!"

NANDO     :- (sgrana gli occhi incredulo come pure Beppe mentre il sipario si chiude)

FINE DEL SECONDO ATTO

                                                    ATTO TERZO

                                                        Stessa scena del primo atto

 

                                                            SCENA I

                                                   (Beppe - Cesira - Nando - Marziano)

                           (Sono seduti attorno al tavolo che discutono della faccenda)

BEPPE       :- (incredulo) "Aggi pasiensa Nando, ma no te creddo"

NANDO     :- "Manco mi"

BEPPE       :- "Comme saieiva a dî?"

CESIRA     : ".. l'é sûccesso tûtto in te 'n'attimo.. no ghe pä véa manco a lé! Ti l’ësci visto ..o l'éa finn-a verde.."

BEPPE       :- “Ma s’ò l’éa rosso” (pensoso) “Bezeugna no dì ninte a nisciûn, se no  n’angoscian e ne piggian in gîo"

CESIRA     :- "E bravo merlo, visto che no emmo avûo l'appariziòn da Madonna, te- gnimmose armeno quella di UFO.."

                     (BUSSANO ALLA PORTA)

BEPPE       :- "Chi l'è?"

MARZIANO:-  (da fuori) "Sono Marziano"

NANDO     :- (guarda comicamente i due e poi, tremolante)"O Marzian..? Ma alloa l’ho vista pë ‘n davvéi.." (si alza per scappare in cucinino, Beppe lo blocca)

MARZIANO:- (sempre da fuori) “Posso entrare signora Cavallo?"

CESIRA      :- "Oh, Segnô.. o marzian ..o sà o mae nomme"

BEPPE        :- (prende dalla credenza un mattarello e si appresta, dietro l'uscio, a colpire. Apre piano la porta e con voce impaurita ma che vuole essere coraggiosa) "Ninte püia ..ghe..ghe penso mì"

MARZIANO:- (giovane, vestito in modo accurato entra e saluta) "Buongiorno a tutti"

NANDO     :- (impaurito si  nasconde dietro a Cesira, segnandolo a dito e balbettando) "O.. o.. parla comme nuiätri.."

MARZIANO:- (sorridendo) "E perché non dovrei.. non capisco" (si accorge di Beppe con l'aggeggio in mano il quale, con molta comicità finge di fare...  ginastica)

CESIRA      :- (riprende coraggio ma si avvicina con cautela) "Scià me scûse.. ma chi Scià l'ha dïto d'ëse?"

MARZIANO:- "Sono Marziano, un gior.."

NANDO      :- (interrompendo) "O capisce anche o zeneize.."

BEPPE       :- (balbettando) "Mi scusi..ma lei era mica sull'UFO che ha visto il Nando?"

MARZIANO:- "Ah, ah, ah..ho capito..mi chiamo Marziano..Marziano Giovanni..sono un giornalista..Ho saputo dal signor.."(legge un biglietto che ha estratto dalla tasca)"Remo Cavallo, che qualcuno di voi ha visto atterrare un UFO e sono venuto a fare un sopralluogo ed a parlare con la persona o con le persone che hanno assistito, o credono di aver assistito a questo straordinario evento..ad accertarmi se la notizia datami corrisponde a verità, prima di parlarne sul mio giornale e nel caso per avere l'esclusiva"

NANDO      :- "O no poeiva tappase a bocca con 'n'articiòcca o Remo?"(ritorna piano piano al suo posto) "Cesira.. t'hae inandiòu ninte scì.."

CESIRA      :- "Chi ha visto tutto.. è questo signore qui!"

NANDO      :- "No guardi.. le dico subito che.."

BEPPE        :- "Nando.. coraggio.. digghe da lûxe"

CESIRA      :- "Do vento"

BEPPE        :-  "..di cavalli.."

CESIRA      :- "..di gatti.."

MARZIANO:- (addittando una sedia) "Posso?"

CESIRA       :- "Prego"

MARZIANO:- (estrae un block-notes e penna)"Allora, mi dica innanzitutto il suo nome"

NANDO      :- (guarda impacciato gli amici che l'incoraggiano) "O.. mae nomme?"

BEPPE        :- "E anche quello che t'hae visto.. "

NANDO      :- (sbottando) "A l'è 'na parolla!"

MARZIANO:- "Ed è appunto sulla sua parola che andremo in sito a verificare..allora il suo nome?"

NANDO      :- (non osa ed inizia a balbettare; lo aiuta l'amico)

BEPPE         :- "Si chiama Ferdinando Moresco"

CESIRA       :- "Detto Nando"

MARZIANO:- (annota e poi, incredulo) "E dove avrebbe visto questo.. UFO?"

NANDO      :- (balbetta e guarda ogni tanto Cesira per chiedere aiuto) "In scià..in scià.."

CESIRA      :- "In scià ciànna di fenuggi sarvaeghi"

MARZIANO:- "Eh?"

BEPPE        :- "C'è una piana sul monte che si chiama 'Piana del finocchio selvatico"

MARZIANO:- (prende nota) "A che ora sarebbe accaduto?"

CESIRA       :- "Era sera"

MARZIANO:- "Ma io vorrei interrogare colui che ha visto l'UFO e non lei, mi scusi"

NANDO       :- "Saranno state le.. e no, anche meno.." (a Cesira) "L'è vea?"

CESIRA       :- "Euh.. ätro che!"

MARZIANO:- (cercando di essere paziente)"Signor Moresco, capisco che pur essendo passato un solo giorno lei sia ancora un po' frastornato.."

BEPPE         :- "Più che altro è imbarlugato"

MARZIANO:- "Adesso, con calma, senza agitarsi, risponda alle mie domande; che ora  era all'incirca?"

NANDO       :- "Diciamo che era poco dopo l'ora di cena.."(si tocca la guancia)

CESIRA       :- "Dieiva che t'è accappittòu chì proppio quando l'è intròu o Beppe"

BEPPE         :- "Confermo..  Scià scrive pûre"

MARZIANO:- (che ad ogni risposta prende appunti) "E sarebbero atterrati nella piana del.. finocchio selvatico"

NANDO      :- "Eh.!."

MARZIANO:- "E cosa ha visto.. mi dica"

NANDO      :- "Ma no andiò mïga in ti guai, véa?"

CESIRA      :- "E perché.. no ti l'hae foscia visti?"

NANDO     :- "Saieiva mëgio de no"

MARZIANO:- "Nei guai?..E perché mai se li ha visti davvero..Qualcuno di voi mi stava dicendo che era apparsa una luce..che erano stati catturati degli... animali, vogliamo precisare?"  

NANDO       :- (piano piano si rianima e poi, si infervora credendo a quello che racconta) "Scì.. primma 'na gran lûxe ch’a m'ha mëzo inorbîo e poi ‘n vento che se no m'attaccavo a'n fenoggio.. a'n costo, intendemmose, e-a de reixe de'n castagno, saieiva xeuòu comme 'n'öxello"

MARZIANO:- "Interessante.. e degli animali che mi dice?"

NANDO      :- "Veramente io non vorrei dirle più niente.."(vedendo il dissenso  del giornalista) "Ma me pä che invece.."(sospira e rinfrancato ancor di più, sentendosi protagonista della storia, si alza e passeggia avanti e indietro guardato con occhi increduli da tutti) "E alloa ghe conto!.. Sulla piana dei fenuggi selvatichi.."

MARZIANO:- (che scrive, corregge Nando) "..selvatici"

NANDO     :-"Selvatichi o selvatici son sempre di fenuggi..c'erano parecchi gatti.. selvatici. Quelli del disco, con un raggio se li sono portati a bordo"

MARZIANO:- (scrivendo legge ad alta voce) "..a bordo con un raggio traente, immagino"

NANDO      :- "Conosce il nome del raggio?.. C'erano anche dei cavalli.. e sentivo anche di baèi di pecore e di crave.."

MARZIANO:- "Tutto questo mi appare alquanto strano"

NANDO      :- (ormai padrone di sé) "E Scià me-o digghe a mì co visto tutto!.. Scià se figûre che poi ûn de loiätri o m'ha agguantòu e o m'ha misso in çercio in testa, con de lampadinn-e che s'aççendeiva e s'asmortàvan.."

CESIRA      :- (preoccupata, sottovoce) "Nando.. dagghe cianin.. no esagerà"

BEPPE        :- "Quella do çèrcio no ti me l'aveiva ancòn contâ"

NANDO     :- "Ghe ne son pë coscì de cöse che no t'ho ancòn contòu.. me vegnan in men- te man a man "

MARZIANO:- (scrive) "..cerchio con lampadine.. Ha sentito male?"

NANDO      :- "O bolittigo"

MARZIANO:- "Il ..chè?"

BEPPE         :- "Il solletico"

MARZIANO:- "E.. mi dica.. com'era questo alieno?"

NANDO       :- "E chi sarebbe?"

MARZIANO:- "Il marziano"

NANDO       :- "Mi scusi ma.. Marziano non è lei?"

MARZIANO:- “Senta signor Ferdinando..non ho tempo da perdere, io mi chiamo Marzia-

                        no e non sono un marziano. I marziani che ha detto di aver visto, sono chiamati anche alieni”

NANDO      :- "Ma allora li ha visti anche lei. T'hae visto Cesira che ghe son? L'ha visti anche o signoro.."

BEPPE         :- "Ean aerti?"

NANDO      :-(non sa che dire e cerca di dare un'idea dell'altezza andando su e giù con la mano)

CESIRA       :- (con ironia) “Eh scì.. gh'aveivan e molle.."

MARZIANO:- "Mi dica del cerchio"

NANDO      :- "Hanno lasciato un grosso cerchio per terra e attorno l'erba è bruciata, si figuri che ci sono rimasti dei solchi che pä finn-a che gh'aggian aròu"

MARZIANO:- (mentre prende nota) "Intendevo dire del cerchio che le hanno messo in testa. Mi dica se, oltre al solletico ha avuto qualche altra sensazione"

NANDO       :- "Oa che ghe pensò, scì.. Con quello capivo il loro pensiero e si chiedevano a che razza di animale appartenevo"

BEPPE          :- "Ma e bestie l'aveivan zà careghae, no?"

NANDO        :- "Pë loiätri QUELLI ean i abitanti da taera e NOIATRI e bestie"

MARZIANO :-(soddisfatto "Questa notizia farà il giro del mondo. Ritornerò domani per fare un sopralluogo, ora vado a buttare giù il pezzo, arrivederci" (esce)

CESIRA     :- "Che o Segnò o ne a mande bonn-a"

 

SCENA II

(Beppe - Cesira - Nando - Remo)

REMO        :- (entra in scena dalle camere)

BEPPE        :- "Ma dimme 'n pö.. cöse t'è giòu d'andâ a spantegâ in gîo che o Nando o l'ha visto i UFO?.. Ti o sae che no aviemo de queto d'òa in avanti?"

REMO        :-“Se voemmo che vegne gente in ta nostra Azienda, questa a l'è a notizia da dâ e noiätri porriemo fà de palanche.."

CESIRA      :- (soddisfatta) "O mae bambin.. tutto la mamma..”

NANDO       :- (che si era chiuso nel silenzio dopo il previsto sopralluogo) "Bella röba.. e doman van a vedde.. i segni lasciae in taera do disco volante.."

BEPPE        :- "E questo confermiâ a teu versciòn.."

NANDO      :- (per consolarsi) "Saià mëgio che vadde a beivime 'n gottìn in te l'östàia"             

CESIRA       :- "Scì, andae a piggià 'na bocconà d'äia, coscì ve levae e tägnae-e da-o çervello"

BEPPE        :- "Vegni Nando..ne scoran..si vede che la mamma vuole cantare la ninna -

                        nanna al bambino" (escono)

CESIRA      :- (svelta e con aria di cospirazione, a Remo) "Mia..no fatte scappà con nisciûn

                      quello che te diggo.. perché quella di UFO.. a l'è staeta 'na mae idéa pë fâ vegnî da gente.. si vede proprio che sei mio figlio.. stessa idea, maexima intelligenza.."

REMO        :- "E ti, ti t'è fià do Nando”

CESIRA     :- “O guaio o l'è che doman van a vedde in scià ciànna di fenuggi e purtroppo, no ghe saià nisciûn segno de l'atterraggio do disco volante"

REMO        :-"No l’é dïto. Ciàmmime fïto doman mattin .. devo andâ in te 'n posto"

                      (soddisfatto) "Mâ.. vegnâ anche a televixòn e ti veddiae.. andiemo in scià ciann-a di fenuggi sarvaeghi con de comitive a cavallo.. i NOSTRI cavalli, in sciò NOSTRO terren.. Ho zà in mente o nomme: Azienda Agrituristica del marziano"

CESIRA     :- "Speremmo che o Nando o no se confonde.. Ma ti sae che o commença a credde d'avéi visto i extraterrestri pë ‘n davvéi?”

REMO          :- “Mëgio.. coscì o ghe mette do seu”

                      ( LA SCENA SI FA BUIA PER RIACCENDERSI POCO DOPO. SI ODE DELLA MUSICA… EXTRATERRESTRE)

quadro secondo

SCENAIII

(Remo - Camilla - Cesira – Marziano)

CAMILLA :- (sta parlando affettuosamente con Remo)"Alloa, neo dotore.. t'é contento?"

REMO       :-"Oh, scì; primma de tûtto perché ho finîo i stûddi e poi anche pë i mae” (con tenerezza)"Ti  l'ësci visti; no saveivan se cianze o rîe. Mae moae a m'ha faeto tanta tenerezza.. sempre pronta a mogogname e poi.. a s’è missa a cianze"

CESIRA        :- (entra assieme a Marziano) "Scià l'intre, Scià l'intre pûre"

MARZIANO:-"Grazie..Buongiorno signor Remo.. Ho fatto fare le fotografie dei segni lasciati sul terreno dal disco volante. Sono segni chiari e non lasciano dubbi di sorta”

CESIRA      :- (guarda interrogativamente il figlio che gli fa un chiaro segno di Okej) "Sciccome il fatto è successo, dovevano esserci i segni per forza a meno che quarchedûn, pë fäne ‘n despëto, non fosse andato a scancellarli"

REMO        :- "E grazie a lei, che ne ha dato il giusto risalto, anche la nostra Azienda prospera.. Permette? Le presento la signorina Cogorno"

CAMILLA :- "Piacere"

MARZIANO:- "Molto lieto” (a Remo) “Signor Remo.. c'è ancora qualche dubbio circa quei solchi sul terreno e quelle bruciature.."

CAMILLA  :- "Ma ormai il fatto è noto a tutti; ne hanno parlato i giornali, la televisione e anche a stampa estera. Sarebbe bene che, a questo punto.. non vi fossero più dubbi, le pare?"

MARZIANO:- "E già.. ma i dubbi restano sempre.."

CESIRA       :- "E quelli se li tenga.. Lei sarà sempre nostro ospite gradito"

MARZIANO:- "La ringrazio.. ne approffiterò qualche volta. Comunque andrò con il signor Beppe a cavallo sul posto.. voglio vedere se qualcuno, nei dintorni, ha visto qualcosa... compermesso" (esce)

CESIRA     :- "Sciorto anch'io con lei.. così parliamo un pitìno.." (escono)

CAMILLA :- (seria,voltando le spalle) "Remo.. penso che pë 'n pö.. no se vediemo ciù"

REMO       :- "E perché?..T'é arraggiâ con mì?..Mia che con quella scignorinn-a no l'è sûccesso ninte sae?”

CAMILLA  :-"No l'è pë quello, se mai son arraggiâ con mì che ho credûo a-e teu belle parolle dïte in te 'na séiann-a de lûnn-a"(sorride amaramete)"Foscia l'è proppio corpa da lûnn-a.."

REMO        :- "Ma mì.."

CAMILLA  :-"Mae poae o se sente sempre ciù vëgio e mae moae a no riesce a stà appreuvo a tûtto.. a-a casa, a mì, e coscì, doviò dâ 'na man in bûttega"

REMO       :- "Ma Camilla, no posso pensâ de no veddite ciù"

CAMILLA:- "E figûremmose.. con tûtte e scignorinn-e che vegnàn a-o maneggio.."

REMO       :-(con affetto, prendendole le mani) "Ti veu proppio lasciäme chì..senza de tì?"

CAMILLA:- "I mae se sentan sempre de ciù mancâ o terren sotto ai pë, vorrieivan veddime scistemmà primma de serrà i euggi.. avei di nevetti.."

REMO       :- "Ma che sprescia!"(agitato)"Magara t'han anche attrovòu o partîo!.. E chi o saieiva questo bell'agìbbo?"

CAMILLA  :- (malinconica)"O l’è 'n'avvocato ch’o me stà appreuvo da quarche tempo, o l'ha anche parlòu con i mae"

REMO       :- (geloso e scavolato)"Mia che quella séia, a lûnn-a a gh'éa anche pe' mì ma.. fo- scia t'aveivi zà in testa l'avvocato.. coscì o te fa a càuse gratis"

CAMILLA:- (triste, avviandosi all'uscita)"Se vedde che de donne tì, ti veddi solo l'aspetto e- steriore.. Bonn-a fortûnn-a"

REMO       :- "Camilla!"

CAMILLA :- "Scì?"

REMO       :- (con amore)"No ti peu lasciäme coscì..mì..te veuggio ben.."(si avvicina con  dolcezza) "No ti veu vegnî con mì lasciû..vixin ä madonnetta e a nostro.."

CAMILLA:- (voltandosi malinconica)"A-o nostro giäsemin?. Ghe devo credde?"

REMO      :-"No te ne andâ..chì ghe son e teu réixe, comme ti mì hae dïto ‘n giorno, e mì t’aspëttiòu a brasse averte.. Vorriae ëse mì quello ch’o daià di nevetti ai nostri vëgi.. sempre se ti me veu, s’intende..” 

CAMILLA :- "Oh, Remo..mì t'ho sempre vosciûo ben..ti o sae che t’è tì o mae ommo”

                       (Camilla è felice e si sente la canzone 'O mae ommo t'è ti')

O MAE OMMO T’E’ TI’

LEI:-O mae ommo t’è tì,                                          LEI:- Sento o reciàmmo  

nisciûn ätro saià..                                                      e da tì son tornâ,

se ti veu resto chì..                                                    chì, in scì nostri monti

dovve o vento o parliâ..                                             pë famme abbrassâ.

o mae ommo t’è tì                                                     O mae ommo t’è tì..                                          

e o me dïxe che tì                                                     LUI:- A mae donna t’è tì.. 

ti saiae o mae destìn,                                                DUO:- Tì t’è o mae giäsemin

a teu donna son mì                                                    e a lûnn-a là in çé

LUI:- Chì in mëzo ai monti                                         a sospîa anche lé..

In te fasce a pensà,                                                   Lûnn-a o lûnn-a

tra oïvi e ammiando                                                   digghelo tì..

a lûnn-a spëgiäse                                                      l’amô che porto

in sciò mâ..                                                                o l’è ‘n fiore in giardìn..

Vegnivo a sentî                                                          Lûnn-a o lûnn-a

a teu vöxe cantà..                                                      scrivilo in çé,

o lûnn-a, o lûnn-a                                                       che sempre o saiâ

ma digghelo tì                                                                                a saià

e fagghe accapî                                                          o mae ben……..

che o seu ommo son mì..                                         

                                                                                  

SCENA IV

(Camilla - Remo - Beppe - Cesira)

BEPPE       :- (entra e vede i due)"Destûrbo?.."

REMO e CAMILLA:- (si lasciano, imbarazzati)

BEPPE        :-“Segûo che desturbo..Però ghe son i cavalli suae,

 bezeugna sciûgäli se donca se piggian 'na pormomonïte.. gh’è da däghe recàtto.." (vedendo che Remo prende dolcemente la mano a Camilla) "..ai cavalli intendo dî"

CAMILLA :- (felice, guardando Beppe e Remo)"Chissà che primma o poi no v'arrive  ‘n’aggiûtto..Vieni Remo, andiamo dai cavalli.." (escono)

CESIRA      :- (entra) "Dovve van quelli duî figgeu?"

BEPPE         “A Cé.. te l’ho sempre dïto che l’Azienda a piggia campo..doppo l’arrivo di

                        UFO andemmo a gonfie véie.."

CESIRA     :- "E mi a gonfie man..Me tocca de longo scistemmâ i neuvi locali,  pulì.. e nisciûn che me dagghe 'na man.."

BEPPE      :- "Peu däse che fïto t'àggi 'n'aggiûttante e.. praticamente a grati!”

CESIRA    :- "A saià 'n'ätra teu idea brillante.."(si guarda attorno) "Semmo comme o caegà ch’o và con e scarpe rotte.. Emmo scistemmòu l'ätra casa pë i villezzanti e noiätri vivemmo sempre chì.. in te questa ex stalla.. Ghe lasciòu a pelle.. E chi a saieva quella ch’a ne daieiva 'na man?"

BEPPE     :- (con aria di chi sa tutto) "Chissà che no ghe segge 'n maiezzo"

CESIRA   :- "Do Nando?.."

BEPPE     :- "Do Remo..l'ho acciappòu ch’o se strufuggiäva a Camilla e lé a l'éa anche tûtta contenta.. capito signora Cavallo.. va a finire che presto avremo.."

CESIRA   :- "..dei cavallini.. Se saian reuze scc-ìuiàn.."

                                                      

SCENA V

(Beppe - Ceisa - Nando - Genia)

NANDO    :- (entrando)"Beppe o quaexi finìo a vasca pë abbeviâ i cavalli e anche o bersò, vegni 'n pö a vedde se va ben, no orriae rifà o travaggio”

BEPPE      :- (fanno per avviarsi e bussano alla porta: Beppe apre e appare Genia)

GENIA      :- "Posso?" (completamente trasformata, vestita alla moda, entra con signorilità ed eleganza. Tutti restano stupiti ed a bocca aperta)

NANDO    :- (più stupito di tutti, balbetta)"Ma.. a l'è.. a l'è a Genia?.. Segnô, comma ’é cangià!" (le dà la mano che lui scrolla facendo traballare la donna)

CESIRA    :- "Tûtto gàibo”

GENIA      :-  “(a Nando, con sufficienza) “Grazie” (a Beppe e Cesira) "Complimenti..A Zena  se parla tanto de voiätri, di UFO che.. o Nando o l'ha visto.."

CESIRA     :- (sorniona)"Eh, de votte i ommi veddan cöse.. DE 'N'ÄTRO MONDO e no s'accorzan de quello che gh'aveivan vixin.." (ammirandola) "All'anima Genia, che cangiamento che t'hae faeto"

GENIA       :- "Ho seguîo o teu conseggio. Son andaeta a scheua de BON-TON"

NANDO     :- (a Beppe) "A dev'ëse 'na scheua françeize, vea?"

GENIA      :- (lo ignora) "Cesira.. te son debitrice de l'amicizia che ti m'hae sempre regallòu; de votte son staeta invadente e..dimmoghe.. anche poco asperta, ma tì, ti m'è sempre staeta amiga"(apre la borsetta e ne estrae un pacchetto che dona a Cesira) "Questo o l'è pë tì"

CESIRA     :- “Pë mì?..Posso arvïlo? (l’apre e trova un monile d’oro. Commossa la abbraccia)

                        “Grassie.. Ma assettite econtime de tì” (siedono mentre Beppe prende e osserva il regalo)

GENIA      :- "Mae lalla, meschinetta, a l'è mancà fïto e a m'ha lasciòu a seu casa, di fondi  de quarche palazzo e de butteghe..e coscì òua  devo stà appreuvo ai mae interessi.. però aveivo cuae de veddite e son vegnûa a troväte"

BEPPE     :- (dà una gomitata a Nando) "A Nando.. quarche fondo de palazzo.. bûtteghe..ätro che scorzonéa, eh?"

NANDO  :- (ancora stupito) "No posso ancon credde che t’é tì quella Genia.."

GENIA    :- (garbata, ma severa)"Za..quella Genia ch’a credeiva che o seu mondo o fïse solo chì; scartà e piggià pë-o naso comme a scemma do pàise.."

NANDO   :- "Ma no.. no l'è coscì.." (cambiando tono) "E.. t'è vegnûa co-a corriera?"

GENIA     :- "No!.. M'ha accompagnòu 'n'amigo co-a macchina.. posso?" (accenna se può farlo entrare. Avuta risposta affermativa apre l'uscio) "Vegni"

SCENA VI

(Beppe - Cesira - Nando - Genia - Bastiano)

BASTIANO:- (entrando)"Salve a tutti.. Il mondo è piccolo eh?.. Signor Cavallo noto con piacere che in pochi mesi la vostra azienda ha avuto uno sviluppo notevole specialmente dopo gli avvenimenti.. extraterrestri"

NANDO    :-(serio, a Genia, indicando Bastiano)"Comme maì quello o t'ha accompagnòu?”

GENIA       :- "Quello chi?.. Ah.. ti veu dî.. o mae galante?"

NANDO     :- (Ha uno scatto di nervoso mentre gli altri si guardano interrogativamente)"O teu galante?!"

BASTIANO:- (contento guarda soddisfatto i presenti, accennando ad un inchino)

CESIRA      :- (battendo una mano sulla spalla a Nando) "Cäo Nando.. chi avanti rîe, inderé o sospîa"

NANDO      :- (nervoso si allontana dagli altri) "Savéi l'avvegnî.."(inciampa in una sedia e cade malamente. Bastiano e Beppe lo rialzano e lo mettono a sedere)

GENIA      :-(apprensiva)"Bezeugna ciammà o mëgo"(a Bastiano)"Vagghe ti co-a macchina”

BASTIANO:- "Si, va beh.. ma dove stà o mégo?"

BEPPE        :- "L'accompagno mì" (escono)

                                                                    SCENA VII

                                                (Genia - Nando - Cesira)                                                  

CESIRA    :- (osserva la nuca dello svenuto)"Oh..a l'è solo 'na succà.. ghe stan spuntando de brignoccole"

GENIA     :- (apprensiva) "L'è mëgio che vegne o mëgo.. no se sà mai con a testa.."

NANDO   :- (borbotta qualcosa, un lamento e poi parlerà come fosse ubriaco) "Me ne andrò col Porcheddu a pascolare sciami di pecore.. dovve no gh'è de UFO"

GENIA       :- (apprensiva) "Oh, Segnò cäo.. o stralabbia"

CESIRA     :- "Va a finî ch’o parla ciù ben de quande o l'é san"

NANDO     :- (c.s)"Alleverò greggi di api e faiô l’amé"

CESIRA     :- (gli solleva le palpebre e poi) "O ciocca pë 'n davei.."

NANDO     :- “Cäo Porcheddu.. ti darò delle vacche e le lasceremo libere, allo stato 'ebraico'"

CESIRA    :- "Cöse gh'intra o Stato Ebraico?"

GENIA      :- "O vorrià dì allo 'stato brado'..   O l'avià mïga 'n trauma cranico?"

CESIRA    :-"Figûremmose..lé cranio o no n'ha mai avûo.."(bagna delle pezze in una brocca e le pone, cambiandole di tanto in tanto, sulla fronte di Nando)

NANDO    :- "Cieuve.. Beppe, metteremo su una coltivazione di pulcini e avremo tante galline"

GENIA      :- (che con Cesira cambia le pezze, risponde faceta) "Ghe saiàn anche di galli"

NANDO    :- "Comme ti veu.. ghe faiemo de conduttûe con chilometri d'aegua pë l'estae.."

CESIRA     :-"E se néia?"

NANDO     :-"Mettiemo di pannelli de colesterolo con vreddi puliti.. che no seggian impanaè”

GENIA        :- "Foscia ti veu dì 'appannae’, vea?"

NANDO      :- "E quande nasciàn i pulìn, i portiemo a-o mercòu coscì faiò de palanche e porriô sperà che a Genia.."

GENIA       :- (triste) "Ma t'é segûa ch’o no me piggia in gîo?"

CESIRA     :- (ricontrolla) "Da a faccia no se peu dî..”(le dà degli schiaffetti) “O se stà adesciando"

NANDO     :-“Beppe, ven zù da gragneua”(si sveglia) "Ohi, ohi, che mâ”  (si muove ma-lamente e rischia di cadere. Viene trattenuto dalle due donne)

CESIRA     :- "E no eh?.. Oa basta"

SCENA VIII

(Cesira - Nando - Genia - Bastiano - Violante)

BASTIANO:- (entrando con Violante) "Signora Cavallo..il dottore non ci stava ma c’è la signorina Cicogna che è dottoressa in veterinaria"

CESIRA      :- "Pë lé ghe n'accresce"

VIOLANTE:- (si avvicina all'uomo e gli guarda gli occhi) "Scià segue o movimento do mae dîo" (sposta lateralmente il dito seguito dallo sguardo di Nando. Poi gli guarda la testa) "O l'ha piggiô solo 'na bella sûccà"

BASTIANO :- "Signora Cavallo.. verremo spesso a trovarla io e.. la mia fidanzata"

NANDO      :- (si alza con un gesto di stizza tenendosi la pezza bagnata sulla fronte e scimmiottando) "..Io e la mia fidanzata.."

CESIRA      :- "Veddo che òua o stà ben"

GENIA        :- (a Bastiano) "Caro, andiamo" (escono)

NANDO     :- (salace) “..il mëgo non serve più..il Nando è in piedi” (esce innervosito e imcontra Beppe che sta entrando)

                                                               

SCENA  IX

(Cesira - Nando - Beppe - Violante - Genia)

BEPPE       :-"E ti me o poeivi dî che t'abbastava o veterinäio"

VIOLANTE:- "Scusae ma.. o Remo o se poi laureòu?"

CESIRA     :- "Scì"

VIOLANTE:- "Posso congratulame con lé?"

BEPPE        :- "Al momento è impegnato con una giovane puledra.. ma glielo dirò"

VIOLANTE:- "Ho capito.. Gli dica che verrò a prendere lezioni da lui domattina, arrivederci e grazie"

CESIRA     :- "Grassie a Voscià pë a consulenza veterinaria"

VIOLANTE:- (esce)

CESIRA      :- "A no molla eh?"

BEPPE        :- (alla moglie)"Doman mattin, prepara 'na dexenn-a de piäti; arrîa ‘na comitiva da Piäxenza e vorrievan a buridda"

CESIRA     :- "Adreitûa.. A parte che pesci no ghe n'è .. chi m'aggiûtta.. o marzian?"

BEPPE       :- "Tutto previsto.. tranquilla signora Cesira..che arriva l'aiuto che lava e stira"

GENIA      :- (fa fuori) "Cesira..ti me dae 'na man?" (entra una pentola coperta da un asciughino)

CESIRA     :- (l'aiuta)"Stavo mugugnando co-o Beppe che comme a-o solito o m'attreuva o travaggio.. manco s’ avesse çento brasse.. Arrîan i.. cavallerizzi e veuan a buridda.. Stanni a vedde che devo andà in ciàssa Cavour a Zena a çërne o pescio"

GENIA      :- (scopre la pentola) "Ecco chi i pesci pë a buridda"

CESIRA    :- (al marito) "T'aveivi zà organizzòu tûtto eh.. anghaezo che no t'é ätro"

BEPPE      :- (uscendo) "Comme se no te conoscesse"

CESIRA    :- (riguarda il contenuto della pentola e a malincuore) "E alloa.. cöse te devo dî, grassie e forza Cé.." (porta la pentola nel cucinino e parla a Genia che è rimasta in scena) "Ma ti sae Genia che t'hae faeto 'n cangiamento che..” (rientra) "T'hae reizo o riso co-a natta a tûtti.. O Nando poi.."

GENIA       :-"O Nando o deve ancòn imparà cöse veu dî voei veramente ben a 'na personna... ti ghe l'hae 'n scösalìn?.. Te daggo 'na man"

CESIRA     :- "T'é proppio 'n'amiga.. te daggo o mae.. vanni pûre de là a preparà.. intanto mi metto un po' de ordine chì e vegno" (trilla il telefono) "E chi l'é che seunna?”

GENIA      :- (dal cucinino)"O telefono"

CESIRA    :- "Ah, zà.. oa ghe l'emmo" (risponde) "Pronti?.. Eh?.. Scià veu savéi chi parla? Parlo mì; e mì invece con chi parlo?”(pausa)”Scusi sà, ma se ha fatto il mio numero vuol dire che aveva intensione di parlare con me,  me..con la signora Cavallo" (pausa) "No, non sono un cavallo parlante ..” (pausa) "Una stansia?.. In questo momento siamo pieni, però stiamo allargandoci perché tutti vogliono vedere il piano dei finocchi.." (pausa) "No, quelli sono di un'altra qualità..questa è la zona dell'UFO.. riprovi la proscima settimana.. a reveise"

NANDO     :- (entra tutto elegante. Ha la cravatta storta nel colletto slacciato) "Se peu?..Ciao”

CESIRA     :- "Ma a l'èa giornà di miàcoi ancheu.. ti vae a'n matrimonio?"

NANDO     :- (serio) "De segûo non o mae"

CESIRA     :- "No t'ho mai visto vestîo da festa"

NANDO    :- "Vaddo via pe' quarche giorno..Me a daiesci ‘n’euggià a-o mae terren pë piaxéi?..Vaddo in zù con a dottoressa Violante ch’a me dâ ‘n passaggio"

CESIRA    :- "Attento che quella a no l'è pan pe' i teu denti"

NANDO    :- "No ghe penso manco.." (malinconico)"Salûtimela tì a Genia"

CESIRA    :- "E perché doviae saluätela?..Ti a beziggiävi de longo.."

NANDO   :- "Ma mì voeivo fâ solo o spiritoso..sò ch’a l'é 'na brava donna ma..a no se tegniva pë ninte e 'n'ommo o se vergheugna 'n pö.. poi.. quande l'ho vista, carinn-a, con 'na scignorilitae che no m'aspëttavo.. me son sentîo 'n tamberlàn"

CESIRA    :- "A no se sentiva consciderà..a l'éa sempre ciù sola e..a se lasciava andà. Se no gh'éa l'occaxòn de so lalla.. chissà comme a l'andava a finî.."

NANDO     :- “Sola a no ghe saieiva staeta perché.. anche mì éa solo.. De neutte me martellava in to çervello quello che ti me remenavi de longo.. che saieiva arrestòu solo comme 'n can. De votte noiätri ommi, emmo püia de mostrâ i nostri sentimenti.. püia d'ëse piggiae pë o naso e allòa femmo i dûi.. pë pagà magara doppo con da solitûdine..Ancheu t'hae visto 'n'ätro Nando, quello vero.. Ciao” (si avvia all'uscita) "Quande ti veddi a Genia.. fagghe tanti augûri"

CESIRA     :-"Perché no ti a salûtti tì?"

NANDO   :- "L'è mëgio de no..Oua ch’a l'ha e palanche a cösa a l'ha tûtto 'n'ätro aspetto.. E poi lé a ritornià a Zena a cûrâ i seu affari e mi..ritorniòu chì..”(immagonato stà per uscire)

GENIA      :- (rientra dal cucinino e lo blocca chiamandolo) "NANDO!"

NANDO   :- (Nando si blocca e sivolta piano piano) "Ti?"

GENIA     :-"Perché no ti preuvi tì.. a dimme de restâ?"

NANDO   :- (imbarazzato) "Genia.. scûsime de tûtto...te fasso tanti auguri assemme a o teu galante"

GENIA     :- (con affetto) "T'è sempre o solito nescio..Voiätri ommi credei de savéi tûtto de donne.. ve pä che sei voiätri a conquistäle comme se arrivesci in scià simma de 'na montagna e no v'accorzei che son e donne che fan in mod- do d'ëse conquistae.." (gli aggiusta la cravatta) "..e poi no sei manco boìn de vestïve.."

CESIRA     :-"Scusae, ma devo andâ in ta 'dependence' a scistemmà e stanse pë i ospiti" (esce all'esterno)

GENIA       :- "Se ti savessi lëze in to cheu de çerte donne..t'aviesci accapìo che o Bastian o no l'é propprio ninte pë mì.. Oh, lé ghe saieiva cäo s'accapisce"

NANDO    :- (rinfrancato) "Ma allòa.. a l'è 'na balla"

GENIA      :- "Voeivo vedde se ti me pensavi comme mi pensavo a tì.. NO SON ancòn segûa de tì.."

NANDO   :- (commosso)"Genia..òua accapiscio che i mae despëti ean faeti perché no me rendeivo conto che te voeivo ben"

GENIA     :- (allarga le braccia)"E alloa cöse t'aspëti a-abbrassäme sûccon..n'emmo perso finn-a troppo do tempo" (si abbracciano)

CESIRA   :- (entra e vede la scena)"Oh..finalmente..Ogni pignatta o seu covercio!"(i due si lasciano tenendosi per mano “E coscì.. non ci sarà più il maiezzo di Genia Borsellino con Sebastiano Pelle.."

NANDO    :- (felice) "Ghe saià Genia Borsellino in Ferdinando Moresco, fâ ciù fin che  Borsellino in Pelle.. t'é pä?"

CESIRA    :- (con un velo di malinconia)"Son contenta pë voiätri.. ma mì e o Beppe perdiemo duì amixi.. òua, diventiei çittadìn" (accenna al loro abbigliamento)

GENIA      :- (guarda in silenzio Nando) “Nando.. posso?” (riceve un cenno di consenso) “L’é bastòu 'n'euggià co-o Nando pë accapïse e semmo d'accordo che.."

NANDO    :- (con affetto) "Scì, Genia..vanni avanti.. quello che ti dixi tì, me va ben”

GENIA      :- "..arrestiemo chì, a date 'na man.."

NANDO    :- (sorridendo) "Visto che ti te lamenti che t'hae tanto da fâ.."

GENIA       :- "Mì e o Nando daiemo recatto a mae casa pë i ospiti che no attreuviàn  posto da tì e se piggiemo a pixòn e voiätri pensiei a fâ da mangià e a interessave da vostra azienda.. cöse ti ne dïxi?"

CESIRA    :- "Che l'è troppo bello pë ëse véa"

NANDO   :- "E mi finiò i travaggi pë tûtti duî..coscì o Beppe o porrià piggiame in gîo comme primma"

                   (DA FUORI ECHEGGIA UN COLPO DI FUCILE E SI SENTONO I CANI ABBAIARE)

CESIRA    :- "Alé.. han averto a caccia.."

SCENA X

(Cesira - Nando - Genia - Violante - Beppe - Camilla – Remo - Bastiano)

      (Entra Violante che apre la porta per far passare Camilla e Bastiano i quali sorreggono Beppe)

CESIRA      :- (corre incontro al marito)"Oh, bello Segnô cäo.. quante votte te l'ho dïto de lasciâ perde o Nerone.. o l'è 'n cavallo ancon troppo sarvaego.. ombroso, che ti o dagghi inderé" (cercano di farlo sedere)

BEPPE       :- (adirato) "Che andae a piggialo da luccoli..!"

BASTIANO:- "L'abbiamo visto zompare a terra come se gli avessero fatto lo sgambetto"

CESIRA     :- (apprensiva) "Ma Beppe.. cöse l'è sûccesso?"

VIOLANTE:- "O l'éa in sella de 'n cavallo neigro quande han sparòu.. o cavallo o s'è imbizzarrîo e lé o l'è chéito"

BEPPE        :- "Veramente son mi che me son imbizzarrîo.."

CAMILLA  :- "E o creddo ben..o s'è beccòu 'n'ätra sc-ciûppettà in to pané!"

NANDO     :- "Torna con da sà?.. Mi no gh'intro eh?.."

BEPPE       :-  "No..! Stavotta éan ballìn!"

                        (bussano forti colpi alla porta)

GENIA       :- "Eh.. che gàibo.." (va ad aprire)

                       (ENTRA UN..MARZIANO CHE HA IN MANO UN FUCILE DA CACCIA . URLA E FUGGI FUGGI AL GRIDO DI "O MARZIAN..O MARZIAN.."- IN SCENA RESTA- NO CESIRA, BEPPE E.. IL MARZIANO)

Il marziano :- (avanza apparentemente minaccioso verso la donna puntandole un dito accusatore, e con voce metallica) "Voì-éi-in-ven-tòu-'na bal-la-con-tro-de-no-iä-tri-e-òua-ve-de-mo-lie-mo-tût-to"

CESIRA    :- (spaventatissima) "Ma..no..l'è staeto..pë ‘na questiòn de travaggio..capito?”  (vede che il marziano si avvicina a lei, seguita da Beppe, fugge fuori gridando) “Aggiûttoo.. o MARZIAN...!

Il marziano:- (si toglie la maschera. E' Remo) "Bello Segnô cäo.. che gente..no se peu manco fa 'n scherzo!”

                                      (SI CHIUDE RAPIDAMENTE IL SIPARIO)   FINE