Per incontrare te, Sandra

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PER INCONTRARE TE, SANDRA

di

Valerio Benvenuto

3336883671       -      valerio_benvenuto@alice.it

Personaggi:

GRETA

BEATRICE

STEFANO

COMMISSARIO ROMANELLI

SERGENTE DURANTI

MORGANA

AUGUSTO FOLLIERO

E’ sera. La scena (fissa) si svolge nella sala della casa dei coniugi Greta e Ernesto. Arredi usuali. Ottimale una finestra per effetti di luce notturna esterna nelle scene di buio.

PRIMO QUADRO

COMMISSARIO ROMANELLI – Suo marito si chiama Ernesto Ranieri?

GRETA – Sì.         

COMMISSARIO ROMANELLI -     Cosa le fa pensare che suo marito sia veramente scomparso? E’ sicura che non le abbia lasciato una lettera… un messaggio che in qualche modo possa giustificare la sua assenza?

GRETA -  No, Commissario, nessun messaggio. E poi sono passate due notti e di lui non ho nessuna notizia.

COMMISSARIO ROMANELLI - Lei ha cercato di contattarlo telefonicamente?

GRETA -  Certo. Tante volte. Ma il suo cellulare non è raggiungibile. Spento, probabilmente. 

COMMISSARIO ROMANELLI -  Non le aveva mai fatto capire niente?

GRETA – In che senso, scusi?

COMMISSARIO ROMANELLI – Voglio dire: lei non aveva nessuna avvisaglia? Non ha alcun elemento?

GRETA -   Glie l’ho detto. No.

COMMISSARIO ROMANELLI - Non aveva notato cambiamenti di umore?

GRETA -  No. - pausa - Per essere esatti, un cambiamento di umore lo notai circa sei mesi fa, ma non credo che possa essere un elemento importante.

COMMISSARIO ROMANELLI – Si spieghi, Signora…

GRETA – Era come se avesse iniziato, così, improvvisamente, ad apprezzare di più la vita e…il nostro rapporto. Rideva di più, parlava di più… Ricordo che questo cambiamento coincise con un notevole incremento della sua attività. In pochi mesi i suoi clienti triplicarono. Ho sempre pensato che questo fosse la conseguenza del suo nuovo slancio verso la vita.

COMMISSARIO ROMANELLI - E fino all’altro ieri l’umore di suo marito era così?

GRETA - Sì. Prima di uscire di casa era sorridente, anzi direi raggiante.

COMMISSARIO ROMANELLI - Suo marito soffriva di qualche disturbo particolare?

GRETA - No. A parte qualche attacco di emicrania, pressione instabile…ma non credo che lei si riferisca a disturbi di questo tipo.

COMMISSARIO ROMANELLI - Beh no, intendevo disturbi più gravi, cardiaci ad esempio.

GRETA - No.

COMMISSARIO ROMANELLI – Avete un patrimonio familiare rilevante?

GRETA – No. Nel modo più assoluto. Questa casa è di proprietà dei miei genitori. E comunque neppure i miei genitori sono ricchi.  Sta pensando a un rapimento, come si dice, a scopo di estorsione?

COMMISSARIO ROMANELLI – Sì

GRETA – No, non può essere il nostro caso.

COMMISSARIO ROMANELLI - Lei esclude che suo marito, al di là della sua apparente… gioia di vivere, fosse depresso, oppure oppresso da qualcosa di cui magari lei non può essere a conoscenza.

GRETA -   Credo proprio di no. - pausa – Lei pensa anche al suicidio, vero?

COMMISSARIO ROMANELLI – Mi spiace doverglielo dire, Signora ma non si può escludere nulla. Suo marito si occupava… si occupa di computer, vero?

GRETA - Sì, ripara i computer. Ha il laboratorio nel piano interrato.

COMMISSARIO ROMANELLI – Che rapporto ha col suo lavoro?

GRETA - E’ molto impegnato, ma ne è contento. Il suo lavoro gli piace. E di questo sono più che sicura.

COMMISSARIO ROMANELLI -    Guadagna bene?

GRETA -  Beh, non so cosa lei esattamente intenda per guadagnare bene, ma… sì, direi che le cose stiano procedendo piuttosto bene. Glie l’ho detto, sei mesi fa la sua attività ha iniziato ad avere un notevole successo.  

SERGENTE DURANTI   – entrando in scena – Commissario, ho controllato tutto giù in laboratorio…

COMMISSARIO ROMANELLI  - …E allora?

SERGENTE DURANTI  –   Niente, nessun elemento utile, almeno in apparenza. Ci sono una decina di computer, di clienti, suppongo, ci sono schede di riparazione, materiale informatico, blocchi di ricevute fiscali, di fatture, nulla che non sia riconducibile alla sua attività. Ah, dimenticavo, ci sono anche alcuni schedari.

COMMISSARIO ROMANELLI –  Li hai verificati?

SERGENTE DURANTI  – Non tutti, ma francamente considero poco probabile che possiamo trovare qualcosa di interessante. In ogni caso bisognerebbe lavorarci parecchio. E’ il suo computer che dovremmo verificare.

COMMISSARIO ROMANELLI – Ci faremo firmare un atto di sequestro urgente. Beh, vai a dare un’occhiata nella stanza da letto…. – rivolto a Greta – Lei non ha nulla in contrario, Signora…

GRETA - Oh no. Spero anzi che troviate qualcosa che mi aiuti a capire…

 Il Sergente Duranti esce nel reparto notte

COMMISSARIO ROMANELLI – Visto che abbiamo nominato la stanza da letto…Signora… le devo chiedere se nella sfera… sessuale….

GRETA -  …Vuole dire se tra di noi c’è intesa?

COMMISSARIO ROMANELLI -    Oh, non voglio che lei mi dica più di tanto, Signora…mi basta sapere se lei considera normale il vostro ménage sessuale.

GRETA -   Sì. Anche se… “normale” è un aggettivo un po’ deprimente.

COMMISSARIO ROMANELLI -  Beh, le terminologie investigative sono in effetti un po’ deprimenti, Signora.

GRETA - Capisco. In ogni caso il nostro rapporto è del tutto soddisfacente; anzi la voglia di vivere che ha dimostrato mio marito sei mesi fa ha… riguardato anche questo aspetto.

COMMISSARIO ROMANELLI - Suo marito ha ricevuto telefonate strane? Glielo richiedo… Non le è mai sembrato che potesse essere minacciato da qualcuno o da qualcosa?

GRETA -   Se lo era, ha sempre saputo nasconderlo molto bene. No, mi sembrava tranquillo, in pace.

COMMISSARIO ROMANELLI -   Avete figli?

GRETA -    No. Io non posso averne.

COMMISSARIO ROMANELLI – Oh, mi spiace di essere entrato in argomento….

GRETA -  Non si preoccupi, è una storia vecchia, ormai. Non mi crea più problemi parlarne.

COMMISSARIO ROMANELLI – Da tutto quello che mi ha detto, devo dedurre che il vostro rapporto proceda nel migliore dei modi. Me lo conferma?

GRETA – Certo. Nel modo più assoluto.

Rientra il Sergente Duranti dal reparto notte

COMMISSARIO ROMANELLI -  Che mi dici, Duranti?

SERGENTE DURANTI -     Nulla di particolare, direi,…a parte questo biglietto. Ci sono scritte cose strane e, a dir la verità, non ci capisco molto…

COMMISSARIO ROMANELLI – Dove l’hai trovato?

SERGENTE DURANTI – Nel suo comodino, dietro la copertina di un’agenda. Come se avesse voluto nasconderlo, ma non troppo.   

COMMISSARIO ROMANELLI – Figuriamoci, nel suo comodino…  Dai qua – legge il biglietto – poi rivolto a Greta – Legga anche lei, Signora e mi dica se riesce a capire il significato – dà il biglietto a Greta

GRETA – leggendo il biglietto senza capire – “Dietro quella NUBE che la MIA MANO indica oltre le MURA seguo i GELOSI amanti per incontrare te, SANDRA “… Non capisco una sola parola…

COMMISSARIO ROMANELLI – Chi può essere questa Sandra?

GRETA – Non conosco nessuna Sandra.- pausa – Però, ora che ci penso, io e mio marito conosciamo qualche Sandra, ma ci abbiamo avuto rapporti molto radi. Non potrei neppure definirle amiche. E poi non so più nulla di loro, da molti anni.

COMMISSARIO ROMANELLI – Una di queste “Sandra” potrebbe essere l’amante di suo marito…

GRETA – Commissario, ….d’accordo, potrebbe... - pausa dovuta al peso della situazione – Ormai non mi sento di escludere più nulla, visto che mio marito sembra essersi dileguato. Ma istintivamente sarei portata a dire di no… - pausa - E poi Sandra è un nome molto diffuso e sarebbe sbagliato concentrarsi solo su quelle di cui le parlavo poco fa… - pausa -  E quegli “amanti gelosi”?… A chi può riferirsi? No, Commissario. Qui tutto appare inspiegabile.

SERGENTE DURANTI – Tutto inspiegabile al momento, sono d’accordo, ma si riesce sempre a trovare il bandolo della matassa, Signora, di questo stia certa.

COMMISSARIO ROMANELLI – Già. Bene, ora togliamo il disturbo,  Torneremo, naturalmente, col mandato di sequestro del computer e lei ci informi immediatamente di qualsiasi elemento nuovo o di qualcosa che le venga in mente. Intanto questo messaggio che parla di Sandra lo portiamo in Questura, poi alla prima occasione gliene farò avere una copia.

GRETA – Sì, certo. Buongiorno.

SERGENTE DURANTI – Buongiorno, Signora

COMMISSARIO ROMANELLI – A presto – si ferma mentre sta uscendo – Ah, sarà opportuno che lei, Signora, non stia da sola. Sa cosa intendo. Meglio che lei chieda l’appoggio di qualche sua amica. Finché non si risolverà tutto.

GRETA – Ci avevo già pensato, grazie. Buongiorno.

Brano musicale. Greta attraversa la stanza pensosa e preoccupata; quando è giunta alla soglia del reparto notte, si sente suonare il citofono. Torna sui suoi passi col viso un po’ rasserenato e risponde al citofono.

GRETA – Chi è? - Pausa – Ah, Beatrice, ciao. - Apre la porta d’ingresso e attende l’arrivo di Beatrice, sino a che lei non entra, insieme col marito Stefano .

BEATRICE  E STEFANO –Ciao Greta.

GRETA – Ciao - Si abbracciano – Grazie per essere venuti.

BEATRICE – Abbiamo fatto più presto che potevamo. Se ti va posso stare con te anche a dormire.

GRETA – Davvero? Mi farebbe molto piacere, data la situazione.

BEATRICE – Ti capisco bene. Allora rimango. Faremo come quando eravamo in gita scolastica al Liceo. Ti ricordi?

GRETA – Come potrei dimenticarlo? Quanto tempo è passato?

BEATRICE – Ci tieni proprio a saperlo? Direi vent’anni. Ti va bene?

GRETA – Un’eternità, purtroppo.

BEATRICE – Lasciamo stare il Liceo. Piuttosto hai avuto qualche notizia, nel frattempo?

GRETA – Niente! Di Ernesto non c’è alcuna traccia. – si siede prostrata – E non so proprio che cosa fare… - piange.

BEATRICE – confortandola – Coraggio, Greta. Non ti abbattere. Questa sparizione è troppo strana per non riuscire a chiarirne i motivi.

STEFANO - Vedrai che si risolverà tutto e magari sarà un stupidaggine. 

GRETA – riprendendosi – C’è una cosa che devo dirvi, una cosa che non sapevo ancora quando abbiamo parlato al telefono..

BEATRICE – Dimmi!

GRETA – Un messaggio, un messaggio che il Sergente della Polizia ha trovato nel comodino di Ernesto. Era nascosto dentro un’agenda…

STEFANO – Un messaggio a chi?

GRETA – Non lo so. Non si capisce.

BEATRICE – Fammelo leggere

GRETA – Non è più qui in casa. Lo ha preso il Commissario. Ma ricordo bene le parole:“ Dietro quella NUBE che la MIA MANO indica oltre le MURA, seguo i GELOSI amanti per incontrare te, SANDRA”

STEFANO – Sandra? E chi è Sandra?

GRETA – Il Commissario mi ha fatto la stessa domanda, ma io non lo so. - Pausa – rivolta a Beatrice - Immagino che cosa starai pensando…

BEATRICE – Beh, è la cosa più facile da pensare: l’amante. Ma c’è qualcosa che non mi convince: il testo di questo messaggio non ha nulla a che fare con un rapporto amoroso.

GRETA – E’ quello che ho pensato subito anch’io, ma non credo di poter valutare le cose con la dovuta freddezza… Mi fa molto piacere però che tu la pensi come me.

STEFANO – E poi, scusa, se fosse davvero un messaggio per la sua amante, perché dovrebbe tenerlo lui nel comodino? Che senso avrebbe?

GRETA – Potrebbe essere un semplice pensiero scritto e non un messaggio. Però il contenuto è così strambo che proprio non mi sembra possa essere in qualche modo legato ad una relazione... O forse è proprio l’amante. Che vuoi che ti dica.

BEATRICE – Hai provato ad approfondire le parole scritte in quel biglietto? C’entrano qualcosa con le attività di Ernesto?

GRETA – Non ci ho ancora provato, perché il biglietto è stato ritrovato poco prima che arrivassi tu, ma dentro di me sono certa che non ci sia scritto nulla che riguardi la vita di Ernesto. E poi è la frase di per sé che non ha senso.

BEATRICE – Sembra una frase scritta da una persona che non ragiona…

STEFANO – Già… Come se fosse…

GRETA – …Drogata, vuoi dire?

STEFANO  - Beh, sì - Pausa - Scusa…ma…

GRETA – interrompendola - …No, Ernesto non è uno da LSD o da marijuana. Come potrebbe svolgere il suo lavoro? Deve essere sempre perfettamente lucido e razionale. No! Non credo che sia questa la strada da seguire. Il fatto è che non so proprio quale sia la strada. E poi come si fa ad essere certi che quel messaggio sia così importante per spiegare la sparizione di Ernesto?

BEATRICE – Beh, hai ragione. Magari non c’entra nulla, ma…

GRETA – Ma?

BEATRICE – Ma di certo è l’unico elemento che possa essere associato alla sparizione di Ernesto, se non altro perché ha in sé la stessa stranezza, lo stesso mistero.

GRETA – Mistero… qui tutto è un mistero… E poi scommetterei che il Commissario un pensierino all’omicidio lo abbia già fatto.

BEATRICE – Ma no. Non credo. E poi chi potrebbe essere il colpevole?

GRETA – Io, naturalmente…

BEATRICE – Ma stai scherzando, spero!

GRETA – So quello che dico. D’altra parte è il loro mestiere e sono convinta che il ritrovamento di quel biglietto possa farli propendere per un delitto, che ne so, di gelosia.

BEATRICE – Ma tu stessa hai detto che quello che c’è scritto in quel biglietto non ha molto senso. Non metterti cose strane in testa. Considera la faccenda per quello che è. Ernesto è scomparso e bisogna capire il perché… fino a che non ritornerà.

STEFANO – Come farai col tuo lavoro?

GRETA – Per ora me ne starò in ferie per due settimane, sperando che si risolva tutto. Poi vedrò il da farsi.

BEATRICE – Greta, mentre stavamo venendo qui, parlavo con Stefano di una possibilità…

STEFANO – seccato – Ancora! Ancora con la seduta spiritica!

GRETA – Seduta spiritica? Che significa?!

BEATRICE – Voglio dirti cosa penso, anche se Stefano non mi prende sul serio...

STEFANO – interrompendola - Ma andiamo, ne vuoi proprio parlare? Ma ti sembra che Greta abbia voglia di ascoltare certe cose?

GRETA – Ormai ne avete parlato. - rivolta a Beatrice – Allora, Beatrice, cos’è questa storia.

BEATRICE – Ascoltami. Io conosco una sensitiva, una medium che una volta mi spiegò come fosse possibile ricercare le persone scomparse, sparite intendo, di cui non si hanno più notizie.

STEFANO – Con un annuncio sul giornale, immagino…

BEATRICE – seccata - Per una volta lascia perdere il tuo sarcasmo...

GRETA – Continua, Beatrice.

BEATRICE – Morgana, così si chiama la medium…

STEFANO – Che come secondo lavoro fa anche la Fata…

BEATRICE – Alza solo il tono – Dicevo, Morgana mi disse che la prima ricerca sulla persona sparita nel nulla deve essere fatta proprio con una seduta spiritica, per verificare se sia morta o no…

STEFANO – Beh non ti sembra il caso di evitare certi discorsi, proprio qui davanti a Greta?

GRETA – Non preoccuparti, Stefano, grazie, ma arrivata a questo punto, la cosa più importante per me è conoscere la verità.

BEATRICE – a Stefano - Non sono così stupida da non capire che possono essere discorsi indelicati, - a Greta - ma io voglio esserti di aiuto e mi sembrerebbe di tradirti non dicendoti quello che penso..

GRETA – Ti ringrazio, Beatrice. So che posso contare su di te. - A Stefano – So che posso contare su di voi!

STEFANO – E faremo di tutto per aiutarti, - rivolto a Beatrice - medium o non medium.

GRETA – Dunque, Beatrice, che dobbiamo fare?

BEATRICE – Niente…

STEFANO – Beh, mi sembra un programma molto intenso..

GRETA – Come… niente?! In che senso?

BEATRICE – Nel senso che ho già telefonato a Morgana e le ho detto di venire qui stasera…

STEFANO – Ma senti un po’! E non mi hai detto nulla?

BEATRICE – Non avevo molta voglia di ascoltare i tuoi commenti... - Rivolta a Greta – Scusami, Greta, so di essere molto invadente, ma è il mio modo di aiutarti. Il mio unico modo, oltre al sostegno morale, che però da solo non può certo fare tornare Ernesto. Anche Morgana è al corrente che tu non sapevi ancora nulla di questa seduta spiritica, perciò devo comunque richiamarla per confermare o per annullare tutto. E farò quello che mi dirai tu, Greta.

STEFANO – Ma come pensi che Greta possa aver voglia di fare una seduta spiritica, in una situazione come questa… - rivolto a Greta – Fossi in te manderei a quel paese Morgana e …anche qualcun’altra.

BEATRICE – Lasciala decidere con tranquillità – rivolta a Greta – Allora, sei d’accordo o vuoi che rinunciamo? – pausa -

GRETA – Certo che sono d’accordo. – a Stefano – e ti prego di essere d’accordo anche tu, Stefano.

STEFANO – Sì, sono d’accordo. Scusami. Cercherò di lasciar perdere le mie opinioni sulle sedute spiritiche. Sono con voi e sono con te, Greta.

BEATRICE – tira fuori il cellulare dalla borsa e compone il numero di Morgana, poi attende diversi secondi senza risposta. Allora chiude la telefonata - Non mi ha risposto.

STEFANO – Starà finendo una seduta spiritica per l’aperitivo… – si accorge di essere ricaduto nel sarcasmo inopportuno – Scusatemi, non farò più nessun commento. Forse…

In quel momento squilla il cellulare di Beatrice e per qualche secondo i tre si scambiano degli sguardi, prima che Beatrice verifichi chi sta chiamando.

BEATRICE – con tono epico – E’ lei! – e risponde - Pronto… Sì, l’avevo chiamata poco fa… sono Beatrice Vasumi, tutto a posto per stasera. L’aspettiamo. Alle 21… Ah, Morgana, mi scusi, una cosa che non le avevo detto… Può influire negativamente il fatto che una delle tre persone – intanto guarda Stefano che sorride - sia, diciamo… scettica in materia?... No? Ah, anzi a volte può essere addirittura positivo… Ah, sì ora lo chiedo subito – rivolta a Greta – E’ necessario un tavolino tondo a tre piedi. Ne avevi uno, se non sbaglio. E’ ancora in casa? – Greta risponde di sì col capo - Mi dice la mia amica che il tavolino c’è…pausa di ascolto - Bene a più tardi… Ah già, l’indirizzo… Via Giolitti 25 sul campanello c’è Ranieri-Valentini. A presto, buonasera Morgana. - Chiude il cellulare. – rivolta a Greta e Stefano – Non resta che aspettarla. Ah, mi ha detto che sarebbe meglio che il tavolino fosse a incastro e senza chiodi. 

GRETA – Beh, verificherà lei stessa. Tanto non avrei altre soluzioni. Intanto che ne dite se andiamo in cucina a mangiare qualcosa?

STEFANO – Ma non disturbarti, Greta, hai altre cose a cui pensare ora…

GRETA – Proprio per questo voglio cercare di non uscire dalla normalità. Non mi piace l’idea di estraniarmi da tutto e ritirarmi in un limbo.

BEATRICE – Giustissimo. Bisogna reagire. Non finisce mica qui il mondo…

STEFANO – E poi il limbo è stato abolito qualche anno fa…

Si alzano e vanno in cucina. Le luci si abbassano e parte un brevissimo brano di attesa, sino al suono del citofono. Tutti e tre ritornano in sala, ritenendo si tratti di Morgana. Greta va a rispondere.

GRETA – Sì, chi è? Ah, prego…

BEATRICE – E’ Morgana?

GRETA – No, è Duranti, il sergente della Polizia. E’ venuto per il computer di Ernesto. Vogliono portarlo in Questura per verificare se ci sono elementi utili. –

DURANTI – entrando - Buonasera Signora

GRETA – Buonasera Sergente, entri prego.

DURANTI – esibendo un foglio che autorizza il sequestro – Signora, ecco il decreto di sequestro per il computer di suo marito. E’ urgente che lo esaminiamo per verificare eventuali elementi che riconducano alla sua sparizione.

GRETA – Capisco, - attraversano intanto la sala – scambio di saluti fra il Sergente Duranti e Stefano e Beatrice – rivolta al Sergente – Sono due amici.

DURANTI – Le hanno forse portato qualche novità?

BEATRICE – Oh no, Sergente, solo qualche consiglio.

Il Sergente, accompagnato da Greta, scende in laboratorio per prelevare il computer

STEFANO – Chissà, forse faremmo bene ad informare la polizia della prossima seduta spiritica…

BEATRICE – Meglio di no. In questi casi non si sa mai come vengano prese certe cose. No. Non gli diremo proprio niente.

STEFANO – Neanche se Miss Morgana entrasse proprio adesso?

BEATRICE – Neanche.

Il Sergente ritorna in sala col computer

DURANTI – Signora, le faremo sapere. Ah, dimenticavo, le consegno la copia di quel messaggio che ho trovato nel comodino di suo marito. – consegna un foglio piegato in due - Buonasera.

GRETA – Buonasera, Sergente

STEFANO E BEATRICE – Buonasera.

Il Sergente se ne va

BEATRICE – Greta, te la senti di affrontare una seduta spiritica?

GRETA – Ormai sono in pieno marasma. Non credo che una seduta spiritica possa peggiorare la situazione. E poi la cosa mi incuriosisce… e mi fa anche un po’ paura, a dir la verità.

STEFANO – rivolto a Beatrice, con un tono velatamente ironico – E a me non lo chiedi se me la sento?

BEATRICE – Guarda che tu potresti avere delle sorprese. Io ho partecipato a diverse sedute spiritiche e c’è sempre lo scettico di turno che poi immancabilmente è il primo a farsela sotto. La verità è che non è possibile per nessuno prevedere le proprie reazioni. Neanche per te Stefano.

STEFANO – Beh io credo che non ti darò la soddisfazione di vedere… - il suono del citofono lo interrompe – scambio di sguardi, finché Greta va al citofono

GRETA –Sì? Ah sì, l’aspettavamo, prego – rivolta a Stefano e Beatrice – Stavolta è proprio lei.

BEATRICE – Bene. Quel tavolino tondo lo tieni sempre nel salotto piccolo?

GRETA – Sì, vai tu a prenderlo?

BEATRICE – Vado e torno. – esce dalla parte opposta.

Entra Morgana. E’ una bella donna, piuttosto elegante e nota subito gli sguardi stupiti di Stefano e Greta (Beatrice è al momento fuori scena)

GRETA – Buonasera Signora Morgana, io sono Greta.

STEFANO – Buonasera.

MORGANA – Buonasera a voi. Dai vostri sguardi capisco che vi aspettaste una megera vestita di nero… E così?

STEFANO – Beh, a dir la verità…sì, insomma io mi aspettavo più una large che una medium…

MORGANA – interrompendolo con tono ironico – Io sono medium solo quando si fa una seduta spiritica, per il resto sono una donna normalissima e non mi dispiace l’eleganza.

GRETA – Ma certo.

BEATRICE – rientrando col tavolino - Buonasera Morgana. Le ho già

spiegato la situazione. Siamo tutti a sua disposizione. - Guarda Stefano e Greta che confermano col capo –

MORGANA – Bene. - Nel frattempo si sofferma a controllare il tavolino – Il tavolino mi sembra a posto. Non vedo chiodi. Spostatelo verso il centro della stanza – il tavolino viene spostato – ed ora disponiamo le sedie secondo i punti cardinali. Questa starà a nord - e la sposta.

GRETA – Come fa ad esserne così sicura?

MORGANA – Si fidi. Sarà la mia sedia. Ora per favore uscite dalla stanza e lasciatemi sola per qualche secondo. Devo concentrarmi e conoscere l’atmosfera di questa stanza. - Gli altri escono e Morgana rimane da sola, seduta al tavolino, per pochi secondi - effetto musicale - Signora Greta, rientrate, prego!  

GRETA – entrando seguita dagli altri due - Eccomi

BEATRICE – Possiamo iniziare?

MORGANA – Solo un momento. Signora Greta, da quanto tempo abitate in questa casa?

GRETA – Da due anni. E’ di proprietà dei miei genitori. Ma perché mi fa questa domanda?

MORGANA – Perché provo un senso di oppressione, ma non riesco a comprenderne la causa…un senso… come di... presenze negative...

STEFANO – Beh, magari potrei essere io…

BEATRICE – Ma non fare lo stupido.

MORGANA – No. Non intendo presenze umane. Lei è lo scettico, no?

STEFANO – Beh, sì, modestamente…

MORGANA – Signora Greta, mi porti qualcosa che appartenga a suo marito, qualcosa che lui porta spesso con sé. –

Greta pensa per qualche secondo e poi va a prendere una cravatta. Morgana prende la cravatta, la pone sul tavolino e vi passa le mani sopra, senza toccarla – Greta accenda questa piccola candela, poi spenga la luce; lei, Beatrice accenda questo bastoncino d’incenso –– Greta e Beatrice eseguono; passano alcuni secondi sottolineati da effetto musicale – Quando ve lo dirò, e solo quando ve lo dirò,lei, Greta, si siederà alla mia destra. Lei Beatrice alla mia sinistra, Stefano di fronte. Da adesso in avanti non dovrete più parlare, ma solo fare ciò che vi dirò... – si concentra- Ecco, ora sedetevi – i tre si siedono in silenzio e manovrando le sedie con circospezione -ponete le mani aperte sul tavolino e fate in modo che i vostri mignoli tocchino costantemente quelli del vostro vicino. I pollici di ognuno di voi dovranno essere a contatto, in modo da formare una catena. Non staccateli e non staccate i mignoli l’uno dall’altro per nessun motivo. Non pensate a nulla. Non opponete resistenza. Lasciatevi solo guidare. Non fatevi spaventare da eventuali rumori o dai movimenti del tavolino. Restate calmi – Si forma la catena con le mani – Passano alcuni secondi – Inizia la seduta spiritica - Oraripetete ciò che dirò: spiriti buoni… -

GRETA-BEATRICE-STEFANO – Spiriti buoni… -

MORGANA - …che avete sempre generosamente accolto le mie richieste…

GRETA-BEATRICE-STEFANO - …che avete sempre generosamente accolto le mie richieste…

MORGANA - …consentitemi questo ulteriore viaggio… nel vostro sacro mondo…

GRETA–BEATRICE-STEFANO - …consentitemi questo ulteriore viaggio… nel vostro sacro mondo…

MORGANA - dopo una pausa di silenzio -Alteius, spirito guida, richiedo la tua presenza. Alteius, spirito guida, concedimi il tuo aiuto. – silenzio - Alteius, spirito guida, dammi un segno della tua presenza – silenzio – Alteius, tu che conosci gli spiriti dei filosofi della civiltà greca e romana, vieni ad assistermi, te ne prego. - Il tavolino si muove oscillando – Alteius, spirito guida, ti ringrazio. Ascoltami. Qui si tratta di uno spirito, lo spirito di Ernesto Ranieri che ha vissuto in questa casa e ora è scomparso. Alteius, spirito guida, dimmi se l’anima di quest’uomo si è separata dal corpo. Rispondi attraverso me. Ti prego.  - Alcuni attimi di silenzio – Improvvisamente Morgana inizia a parlare con voce maschile: Anima separata a corpore non est, sed  terribilia… la voce si interrompe improvvisamente e viene sostituita da un effetto musicale pauroso, mentre il tavolino ondeggia e si spegne anche la luce della candela; nel buio totale Morgana lancia un urlo da far accapponare la pelle – Greta, Beatrice e Stefano a loro volta parlano in confusione.

GRETA-BEATRICE-STEFANO – Che succede!? – Morgana! – Presto la luce. – Si alzano e uno di loro riaccende la luce. Morgana è riversa sul tavolino svenuta. Cercano di rianimarla. Greta va in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Di nuovo battute in confusione – Morgana! Sente le nostre voci? Morgana! – Stefano sente il polso di Morgana

STEFANO – E’ solo svenuta, per fortuna.

Beatrice prende un po’ d’acqua per bagnare la fronte di Morgana, sino a che Morgana si muove e lentamente rialza il busto.

GRETA – Come si sente? – non ottiene nessuna risposta da Morgana che si limita a guardare impaurita

BEATRICE – Morgana, cosa è successo?

GRETA – Perché ha gridato? Perché questo spavento?

Pausa

MORGANA – Ho visto… ho visto l’inferno. Lo spirito guida è stato interrotto proprio mentre stava per rivelarmi il mistero di suo marito e credo che… abbiano voluto minacciare me.

BEATRICE – Ma chi l’ha minacciata?

MORGANA – Non lo esattamente, ma di sicuro si tratta di spiriti malvagi, forse demoni – rivolta a Greta - …ma suo marito è vivo, questo è certo. Lo spirito guida ha fatto in tempo a dirmelo.

GRETA – Grazie al cielo…

BEATRICE – Ne sono felice. In qualche modo la seduta spiritica è servita. Che ne dici Stefano?

STEFANO – D’accordo, Ernesto è vivo e ne sono contento, ma dove si trova? Ne sappiamo quanto prima, anzi ora c’è l’aggiunta degli spiriti malvagi e credo ne avremmo fatto volentieri a meno. - Rivolto a Greta - Non so se sia il caso di essere troppo felici, Greta.

MORGANA – ancora prostrata fisicamente – E io non so darletorto. - rivolta a Greta - Il mistero della scomparsa di suo marito è legato a spiriti potenti e a trame misteriose. Non posso fare nulla per venirne a capo; non ho le capacità né il potere e comunque il modo in cui è stato interrotto il mio spirito guida e la visione dell’inferno sono messaggi fin troppo chiari: pagherei con la vita un'altra mia intromissione.

GRETA – E allora che posso fare? Aspettare le indagini della Polizia? Del Commissario Romanelli e del Sergente Duranti? Dopo quello che è successo stasera, questa prospettiva mi sembra addirittura ridicola.

STEFANO – Già, te l’immagini il Commissario che interroga lo spirito guida...  - Beatrice lo guarda storto -

GRETA – rivolta a Morgana - E poi perché mio marito ha a che fare con l’Inferno che lei ha visto? Francamente questo è sconvolgente e, se devo essere sincera, fatico a crederlo.

MORGANA – Io non sono in grado di sapere se suo marito sia venuto in contatto con entità del preternaturale, in cui operano sia gli angeli che i demoni, ma in qualche modo il mistero della sua scomparsa ha a che fare con quel mondo.

GRETA – Ma come può essere possibile questo?

MORGANA – Non so dirglielo, Signora, mi spiace ma le cose avvengono in modo molto più facile, più sottile di quanto si possa pensare.

BEATRICE – E poi c’è la faccenda di quel biglietto nel suo comodino…

MORGANA – Biglietto?

STEFANO – Ma lascia perdere quel biglietto..

MORGANA – No. Può essere importante. Greta, che c’è scritto in questo biglietto?

GRETA – Ho qui una copia, ma non ho bisogno di leggerlo…ormai l’ho imparato a memoria, come se fosse una poesia:  “Dietro quella NUBE che la MIA MANO indica oltre le MURA seguo i GELOSI amanti per incontrare te, SANDRA “.

MORGANA – resta pensosa per qualche secondo – Mi spiace non so dare una spiegazione e forse non ne sarei capace neanche se ci riflettessi per molto tempo.

GRETA – Ma possibile che non ci sia un modo per chiarire le cose e sapere dove si trova mio marito?  

MORGANA - C’è solo una strada, forse, per tentar di risolvere il mistero… chiedere l’intervento di Augusto Folliero.

BEATRICE – E’ un esorcista, no? Ho letto di lui sul giornale.

MORGANA – Un formidabile esorcista e un grande studioso di esoterismo. Niente lo spaventa. Sono anzi convinta che troverebbe questo caso molto interessante.

STEFANO – E’ un prete, quindi?

BEATRICE – Lo era. Ho letto che ha lasciato la tonaca per dedicarsi totalmente al studio dell’esoterismo.

MORGANA – E’ così. Ma credo si senta ancora idealmente dentro la Chiesa. Continua a praticare l’esorcismo anche se non ha più l’autorizzazione ecclesiastica.

STEFANO – E’ un abusivo, allora!

BEATRICE – E piantala, Stefano… E lei, Morgana, non può fare in modo che si occupi di questo caso?

MORGANA – Lo farò, se lo volete, - rivolta a Greta - se lo vuole lei, Greta.

GRETA – Certo che lo voglio.

MORGANA – Bene. Mi lasci il suo numero. Le farò sapere. Lui opera soltanto alle prime ore dell’alba. - Nel frattempo Greta scrive il numero su un foglio -

GRETA – Ecco il mio numero.

MORGANA - Scusatemi, ma ora devo tornare a casa, mi sento veramente esausta. – Si alza e va verso la porta – Tutti si alzano e l’accompagnano.

GRETA - Grazie ancora, Morgana. Aspetto sue notizie. Buona notte

BEATRICE E STEFANO – Buona notte

MORGANA – Buona notte - esce

Pausa

STEFANO – Scusatemi, ma ora che ho la possibilità di ragionare più freddamente, ho la sensazione che siamo finiti in un vicolo cieco e anche un po’… inverosimile, per non dir di peggio. Questa seduta spiritica è stata… avvincente, ma se dovessi giurare sulla verità di ciò che abbiamo udito e sentito, me ne guarderei bene. Morgana potrebbe essere una bravissima prestigiatrice, come in fondo devono essere tutti i ciarlatani che operano in questo campo e...

BEATRICE – interrompendolo - Ci avrei giurato! Ora che non sei più seduto al tavolino per la seduta spiritica e ti è passata la paura – perché di paura ne hai avuta e non negarlo – ritorni alle tue considerazioni da scettico. Ti assicuro che Morgana è tutto tranne che una ciarlatana e qui c’è un mistero che con le sole nostre forze non potremo mai scoprire.

STEFANO – Ma via, secondo la tesi di Morgana, ci sono spiriti  dappertutto, anche al bar. Ma andiamo!

GRETA – Non so che dire. Da un lato io sarei tentata di essere ancora più scettica di te, ma le cose sono accadute in modo così reale e Morgana mi è sembrata così credibile che sono certa che la scomparsa di Ernesto sia stata causata da qualcosa di strano,  di molto strano. 

STEFANO – Ernesto ha mai avuto passioni per argomenti un po’, diciamo, particolari?

GRETA – L’unica cosa che ricordo è la sua passione per il pendolino…

STEFANO – Che coincidenza, anch’io ho sempre avuto una passione per i treni…

BEATRICE – Ma che dici, Stefano! Il pendolino, la radiestesia, non il Milano-Roma…Confesso che non riesco più a capire se parli seriamente o ci stai prendendo in giro.

STEFANO – Mettiamola così: non credo che questo pendolino, anche nel caso in cui non si tratti di un treno, possa essere assimilato all’inferno che Morgana dice di aver visto nella seduta spiritica.

GRETA – Mi sembra di vivere in un incubo!

BEATRICE – abbracciandola – Coraggio Greta, ne uscirai; ne usciremo.

Suona il cellulare e Greta risponde.

GRETA – Ah, è lei Morgana, come va? Si sente un po’ meglio?  Silenzio – davvero? La ringrazio. Buona notte, Morgana. – rivolta a Stefano e Beatrice – Alle due verrà qui Augusto Folliero.

 I tre si scambiano sguardi in silenzio

BUIO

     

             

 

SECONDO QUADRO

Greta, Beatrice e Stefano sono seduti in silenzio. Qualcuno di loro sta fumando e consultando lo smartphone; si notano segni di stanchezza, data l’ora tarda (circa l’una e mezza). Tazzine di caffè sono sparse sul tavolino. Il tavolo a tre gambe è ora di lato alla scena.

STEFANO – Certo che gli orari di questi esorcisti sono impossibili…

BEATRICE – Ci sarà un buon motivo perché non viene all’ora del tè, non ti pare?

STEFANO – Non vorrei che fosse per non avere spettatori nel pieno delle proprie facoltà mentali…

BEATRICE – Ci risiamo con lo scetticismo.

GRETA – a Beatrice – Lascialo dire. Se non altro ha il potere di sdrammatizzare. A me non dispiace ascoltarlo. – Pausa – mi spiace invece per voi, che siete costretti a fare la notte in bianco. E dire che eri venuta qui per dormire…

BEATRICE – Non dirlo neanche per scherzo. Siamo in ballo e balleremo insieme fino in fondo. Una notte in bianco non è la morte di nessuno.

Improvvisamente Greta inizia a piangere

BEATRICE – Ma sì, piangi, Greta. Non può farti che bene. Ti capisco, sai.

STEFANO – Ehi, Greta, coraggio…

BEATRICE – Ernesto che sembra scomparso nel nulla e tutti questi fatti misteriosi che stanno capitando… Ma siamo con te, Greta, non ti abbandoneremo per niente al mondo.

GRETA – riprendendosi un po’ – La cosa più sconfortante è rendermi conto di essere sempre stata all’oscuro di tutto. Come se il nostro rapporto marciasse su una strada parallela apparentemente separata da quella…, chiamiamola, esoterica.

STEFANO – Ma per carità, Greta, non tentare di darti spiegazioni o di accusare Ernesto. Non farti del male da sola. Che ne sappiamo noi di ciò che può aver causato questa improvvisa assenza? E poi questa storia degli spiriti malvagi è tutta da provare e mi sembra più nella fantasia di… Fata Morgana.

BEATRICE – Ci risiamo…

STEFANO – E poi, Greta, anche nell’ipotesi che questa storia… diciamo esoterica, fosse vera, in che modo Ernesto ne sarebbe responsabile? E se fosse invece la vittima ignara della macchinazione di qualcuno?  La verità è che non è chiaro un bel nulla.

GRETA – D’accordo, non conosciamo esattamente come sono andate le cose, ma ammetterai che io sia rimasta all’oscuro di qualcosa di importante della vita di Ernesto. E ti assicuro che è veramente difficile per me accettare l’idea di questa sua doppia vita.

BRATRICE – Beh, qui devo dar ragione per una volta a Stefano.

STEFANO – Neanche tu credi alle tesi di Fata Morgana?

BEATRICE – Ci credo fermamente, invece! Non mi riferivo a Morgana, ma alla necessità di credere alla buona fede di Ernesto, sino a prova contraria. Anch’io sto pensando che lui sia solo una vittima di un gioco assurdo. Tutto sta a capire come sia venuto in contatto con questa misteriosa dimensione … Se è una sua scelta, e io non lo credo, oppure se sia stato costretto a imboccare questa strada così pericolosa.

GRETA – Ma non mi ha parlato mai di nulla!

BEATRICE – E come fai a giudicare? Potrebbe esserne all’oscuro anche lui, come te e come noi. Oppure potrebbe essere stato costretto a tenere te all’oscuro semplicemente per proteggerti, per non coinvolgerti nei pericoli.

GRETA – E nel frattempo riusciva ad apparire così sereno? Non c’è che dire, una bella doppia vita.

BEATRICE – E chi ti dice che non stesse effettivamente vivendo una doppia vita senza rendersene conto? E’ chiaro che, se fosse veramente così, lui ti appariva sereno perché lo era veramente e non perché fingeva. No, credimi, è sbagliato e anche autolesionistico trarre delle conclusioni senza sapere che cosa c’è sotto.

STEFANO – Aspettiamo il… santone. Lui sì che ci regalerà la verità…

BEATRICE – Io ci spero molto! Si tratta di un vero e proprio fenomeno. Così come credo a ciò che abbiamo ascoltato durante la seduta spiritica di Morgana. Ricordo un po’ il latino e ho capito ciò che ha detto lo spirito guida per bocca di Morgana: anima separata a corpore non est!

In quel momento suona il campanello del citofono. I tre si guardano reciprocamente, prima che Greta si alzi e vada a rispondere.

STEFANO – Sono le 2 e un quarto. Non credo proprio che a quest’ora possa essere ancora quel tale Sergente Duranti…

GRETA – Chi è? …  Sì, la stavamo aspettando, prego entri. – rivolta a Stefano e Beatrice – E’ Augusto Folliero!  - Stefano e Beatrice si alzano e dopo qualche secondo compare Folliero alla porta, con una valigetta in mano- E’ un tipo apparentemente inespressivo e dialoga in modo molto stringato e con poca varietà di toni – Buon giorno Signor Folliero, si accomodi.

FOLLIERO – Buon giorno.

BEATRICE – Buon giorno e benvenuto.

STEFANO – A proposito, siamo sicuri che a quest’ora si dica buongiorno?

FOLLIERO – Il giorno verrà.  Lei è Greta, vero?

GRETA – Sì e questi sono Beatrice e Stefano, due cari amici che mi stanno aiutando. Ma sediamoci – tutti si siedono – Signor Folliero, siamo a sua disposizione.

FOLLIERO – Morgana mi ha detto che suo marito è scomparso due giorni fa…

GRETA – Beh adesso possiamo dire… tre giorni.

FOLLIERO – Già, tre giorni.

BEATRICE – A Folliero – Durante la seduta spiritica con Morgana…

FOLLIERO – interrompendola – So tutto. Morgana mi ha detto.

BEATRICE – Quindi lei è al corrente dell’improvvisa interruzione e della visione infernale che ha spaventato Morgana…

FOLLIERO – Sì.

GRETA – Ma io non so spiegarmi in che modo mio marito possa essere collegato con questi fenomeni soprannaturali.

FOLLIERO – Preternaturali, non soprannaturali. Cercheremo di scoprirlo. Prima dell’alba.

STEFANO – Con un’altra seduta spiritica?

FOLLIERO – No. Useremo altre strade. Ma è inutile che ve ne parli prima del tempo.

BEATRICE – rivolta a Greta – E pensare che fino a qualche ora fa la cosa più strana ci sembrava il contenuto di quel biglietto…

FOLLIERO – Il biglietto! Morgana non ricordava bene il contenuto quindi ho preferito che non mi rivelasse alcun particolare.

GRETA – Lo ha trovato la Polizia nel cassetto del comodino di mio marito. Ora glielo mostro – prende la copia consegnatale dal Sergente Duranti e la porge a Folliero – Ecco. Nessuno di noi e neppure Morgana è riuscito a capirci qualcosa.

FOLLIERO - legge il biglietto a voce alta - Dietro quella NUBE che la MIA MANO indica oltre le MURA seguo i GELOSI amanti per incontrare te, SANDRA . – passano alcuni secondi di silenzio -  Sei demoni!

STEFANO – Ecco! Questo ci mancava!

BEATRICE – Si spieghi meglio… In che senso sei demoni? Noi non abbiamo capito il significato della frase, ma tutte le parole ci sembrano assolutamente normali. Anche quel nome, Sandra… Nessuno la conosce ma è pur sempre un nome di donna…

GRETA – Confesso che per me è buio pesto… Per chi è questo messaggio?

FOLLIERO – Non si tratta di un messaggio, ma di uno stratagemma per evocare in segreto i nomi dei demoni.

BEATRICE – Che siamo ansiosi di conoscere...

STEFANO – E già. - Ironico - Io poi non sto più nella pelle…

GRETA – Ma dove sono questi demoni, santo cielo!?

FOLLIERO – Si tratta di anagrammi e gli anagrammi sono molto presenti nel satanismo. La parola NUBE nasconde il nome di BUNE, Demone Duca che concede saggezza, ricchezza e possedimenti e comanda 30 legioni di spiriti; MIA è in realtà AIM, Demone Presidente: conosce le scienze e l’astrologia e ha 36 legioni sotto di sé; MANO è AMON, Demone Marchese che riconcilia i nemici e causa l’amore; comanda 40 legioni; MURA è RAUM, Demone Conte, provoca e riaccende l’amore tra due persone; GELOSI nasconde ELIGOS, Demone Duca, ha il potere di causare guerre e di creare amore fra due persone; SANDRA è… - pausa - ANDRAS è… un demone Marchese che porta… - esitando - … la distruzione. – scambio di sguardi fra Folliero e i tre che lo stanno ascoltando – Ora posso anche dirvi che l’interruzione della seduta spiritica di Morgana è stata causata da spiriti demoniaci. Bisogna fare in fretta…

GRETA – Fare in fretta che cosa? E perché?

FOLLIERO – Suo marito è scomparso per fare l’ultimo viaggio incontro ad ANDRAS, cioè Sandra. Ma non cerchi di capire e non giudichi; lui non si rende conto di ciò che sta facendo né di dove sta andando.

GRETA – Ma come? Possibile che Ernesto abbia a che fare con sei demoni?

FOLLIERO -  La presenza dei demoni è molto più frequente di quanto lei possa credere. Sono angeli condannati in eterno  per la loro ribellione a Dio. Sono esseri solo spirituali, non hanno corpo e non sentono la minima inclinazione ai peccati materiali; i loro peccati sono quindi esclusivamente spirituali.

STEFANO – Ma come, non hanno il corpaccione rosso e le corna? Ma allora mi hanno sempre preso in giro.

FOLLIERO - Se pensate al maligno come a un personaggio fantastico o mitologico, commettete un grave errore e siete inconsapevolmente i suoi migliori alleati… Per le gerarchie infernali nulla è più favorevole della negazione dei demoni e di Satana, che è il più potente di tutti. Bisogna pregare spesso per tenere lontana l’influenza spirituale dei demoni.

STEFANO – Un po’ come gli spray dissuasori per tener lontani i gatti…

FOLLIERO – serio, ma con evidente ironia - Paragone interessante!

BEATRICE – D’accordo, ma come può una persona che sta vivendo una vita normale dedicarsi improvvisamente… ai demoni?

FOLLIERO – Basta una debolezza, un mito da raggiungere, il desiderio di ricchezza, di successo,    l’anteposizione della propria affermazione personale a tutti e a tutto  e… il patto si stringe immediatamente, quasi inconsapevolmente.

STEFANO – Guardi però, caro Folliero, che il mondo va avanti con il desiderio di successo personale, anzi con la sommatoria di tutti i desideri di successo personale. Se non ci fosse questo, non ci sarebbe neppure il progresso.

FOLLIERO – Le è convinto di sapere cos’è il progresso?

STEFANO – Certo. Tutto ciò che contribuisce al miglioramento e al prolungamento della vita. Perciò, se un uomo, sia pure per ambizione personale, riesce a produrre qualcosa di utile, sa cosa le dico? Ben venga il desiderio di successo... fosse anche ispirato dal diavolo.

FOLLIERO – Il progresso è solo ciò che pone al primo posto l’uomo, la verità della sua vita e la sua libertà.

STEFANO – Ho capito, lei sta parlando di FaceBook…

BEATRICE – Ma piantala!

FOLLIERO – Divertente...

STEFANO – No, seriamente, che ne pensa?

FOLLIERO - Una grande occasione perduta!

STEFANO – Non certo per Zuckerberg e soci…

FOLLIERO -  Milioni di persone che presentano il peggio di sé o il meglio che non esiste, che si esprimono con frasi di altri e foto ritoccate, che non si mettono minimamente in gioco, spesso neppure col proprio vero nome e che si illudono che tutto questo significhi relazionarsi con gli altri…glielo ripeto: una grande occasione perduta.

STEFANO – ironico - Opera del demonio, quindi?

FOLLIERO – ironico - Non me ne meraviglierei…

GRETA – Ma come può mio marito aver fatto un patto con questi demoni?

FOLLIERO - Il patto col diavolo non avviene come nel Faust di Goethe; raramente l’uomo riesce a trattare consapevolmente con i demoni…

GRETA – Ma allora?

FOLLIERO - Dentro ognuno di noi c’è un demone più insidioso di quelli veri: l’ egoismo, ed è proprio quello che evoca i veri demoni e li invita ad agire sul nostro spirito. Finché, senza l’intervento di un esorcista, non si torna più indietro e si va verso l’autodistruzione. E per l’ultima fase, ora c’è ANDRAS, ovvero il suo anagramma, SANDRA.

GRETA – preoccupatissima – Dio mio, sto pensando al cambiamento che ho notato in Ernesto sei mesi fa…

BEATRICE – Quale cambiamento?

FOLLIERO – Si spieghi. Può essere importante.

GRETA – Sei mesi fa, come ho già detto al Commissario Romanelli, Ernesto è improvvisamente diventato più contento, più sorridente, più disponibile anche nei miei confronti. Non solo, la sua attività ha avuto una vera e propria esplosione. Una serie di coincidenze insolite, insomma, che io però ho sempre ricondotto ad un nuovo modo di affrontare la vita, una cosa positiva insomma. Altro che demoni.

FOLLIERO – Lei si è resa conto di questi cambiamenti, ma non poteva immaginarne l’origine. Per conquistare gli uomini il male è spesso mascherato da bene e il successo nel lavoro è positivo e tranquillizzante.

STEFANO – Ma sì, in fondo è semplice… Uno ha il desiderio di un’auto nuova e…tac…(intonazione Renato Pozzetto) gli compare di fianco il diavolo che gli dà la penna per firmare il patto in cambio dell’auto. Anche l’auto nuova, del resto, è positiva e tranquillizzante…

BEATRICE – Divertente ma non pertinente, Stefano. Il Signor Folliero non stava parlando dei desideri che si possono appagare con un finanziamento bancario, ma della sete di potere, di successo, di ricchezza, di quelle bramosie per cui molti uomini, appunto, venderebbero l’anima.

FOLLIERO – Vendono! l’anima…

STEFANO – Va bene, vada per le bramosie, ma a me questa faccenda sembra un po’ irreale, per non dire comica.  Ernesto che stringe i patti con i demoni e vende l’anima, ma andiamo! Io resto della mia opinione. E poi, scusate, molte persone sono attratte dall’esoterismo o sono semplicemente curiose di sapere che cosa si dice sull’inferno. Di qui a sparire per mano dei demoni, ce ne corre…. Scusami Greta.

FOLLIERO – Il suo modo di pensare è molto comune, Signor Stefano....

STEFANO – interrompendolo - E anche sul potere e le capacità degli esorcisti, chiedo scusa anche a lei, Signor Folliero, ho molte, molte perplessità.  

FOLLIERO – La ringrazio per il tatto…

STEFANO – Prego?…

FOLLIERO – Ha detto di avere molte… perplessità, ma, in realtà, è lei è chiaramente convinto che si tratti di una buffonata. E’ da quando sono entrato che lei si sta impegnando a comunicarmi che lei non crede al preternaturale e al soprannaturale. Non crede quindi alle sedute spiritiche, agli spiriti, non crede ai demoni né agli angeli… e non crede agli esorcisti. Spero che lei non si contraddica affermando che crede in Dio…

STEFANO – Non la contraddico, ma, come dice un personaggio di una commedia che conosco, “sono agnostico, anzi ateo, ma… in condizioni normali, di giorno, e poi ho sempre pensato che si può sempre cambiare idea, magari…invecchiando”.

FOLLIERO – Allora prenda atto che qui non siamo affatto in condizioni normali e sono anche le tre di mattina.

STEFANO – controllando l’orologio - Almeno sull’ora sono costretto a darle ragione…

BEATRICE – Stefano, qui stiamo perdendo tempo…

FOLLIERO – rivolto a Beatrice – No, non è tempo perso, lo dico soprattutto a lei, Greta. E’ necessario che approfondiamo la nostra conoscenza per fare bene ciò che dovremo fare…

GRETA – Dovremo?...

FOLLIERO – Vi spiegherò. – rivolto a Stefano - Riguardo agli esorcisti, lei ha ragione di essere… perplesso…: non hanno in sé nessun potere.

STEFANO – tono di esultanza - Oooh!

FOLLIERO - L’unico capace di vincere sul maligno è Gesù Cristo e a lui io mi rimetto quando combatto i demoni.

STEFANO – E poi, mi scusi, è tutto da provare che un esorcista si trovi di fronte a possessioni diaboliche. Quando non siamo in grado di capire ciò che vediamo e non riusciamo a spiegarlo razionalmente, andiamo sempre a finire sul demonio. Come nel Medio Evo. Non è cambiato niente, se non che nel frattempo la scienza e la medicina sono riuscite a spiegare molti di quelli che sembravano misteri. Non vorrà negarlo, Signor Folliero…

FOLLIERO –  tono tenebroso - Se un giorno assisterà a uno dei miei esorcismi ne rimarrà sconvolto e, forse, finirà col dimenticare la sua razionalità.

STEFANO – Ah sì, come quando l’indiavolato inizia a vomitare chiodi o cose del genere…

FOLLIERO – No, quello è l’aspetto più… divertente. Io parlo di altro. La inviterò.  

STEFANO – E io fin d’ora accetto. Ma torniamo ad Ernesto… 

FOLLIERO – rivolto a Greta – Signora, io le dico che Ernesto non sa nulla né di esoterismo né di gerarchie infernali. E non si è reso conto di ciò che gli stava capitando.

GRETA – Ma com’è possibile?

FOLLIERO – Lui non può sapere che i miglioramenti che stava realizzando sono stati ispirati da presenze diaboliche. I demoni non possono dare agli uomini il successo e la ricchezza direttamente: questa è una falsa convinzione della gente; ma possono agire spiritualmente sul desiderio di successo e di ricchezza, inducendo gli uomini a vivere solo per questi traguardi. Quando nei Vangeli si parla dei ricchi e Gesù Cristo pronuncia la frase: E’ più facile che…

BEATRICE – …un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.

FOLLIERO – I ricchi non sono quelli che possiedono ricchezze, ma quelli che vivono con l’unico scopo di possedere ricchezze, anche se non dovessero mai riuscirvi.

STEFANO – E il cammello? Come la mettiamo col cammello? Possibile che Gesù Cristo abbia scelto una metafora così paradossale? Tanto valeva che utilizzasse la taglia più grande: un elefante…

FOLLIERO – Il cammello è una grossa fune fatta con i peli del cammello. Ora le piace di più la metafora?

STEFANO – Ora ha un senso, almeno. Sono trent’anni che mi figuro il cammello che viene spinto contro la cruna dell’ago da uomini in abiti drappeggiati - mimando la spinta al cammello –

BEATRICE – E piantala con ‘sto cammello!

FOLLIERO – rivolto a Greta – Lo spirito di suo marito è stato conquistato dai demoni che hanno modificato la sua indole, portando all’esasperazione il suo desiderio di successo.

GRETA – Ma…

FOLLIERO – con tono più deciso - L’esplosione della sua attività è frutto del suo impegno sì, ma il suo nuovo modo di vivere il lavoro e i rapporti è stato manipolato dai cinque demoni del biglietto…

BEATRICE - …Sei demoni…

FOLLIERO – Già. I demoni sono sei, ma ANDRAS non ha ancora agito in alcun modo… nessuna distruzione è ancora avvenuta. Lo spirito guida di Morgana è riuscito a pronunciare “anima separata a corpore non est”..

GRETA – Ma anche il nostro rapporto è migliorato, in tutti i sensi. Anche questo è opera dei demoni?

FOLLIERO – Qui non sono in discussione i sentimenti di suo marito. Ma è come se lei negli ultimi sei mesi avesse vissuto con un altro uomo. Oh era Ernesto, ma il suo spirito è stato usato, è stato manipolato. 

BEATRICE – Una specie di doping spirituale?

FOLLIERO – In un certo senso…, ma il doping è quasi sempre consapevole e qui, invece, Ernesto non si rende conto di non essere più se stesso.

STEFANO – E tu, Greta, che ti preoccupavi che quella Sandra fosse la sua amante!… In realtà sei tu che hai avuto una relazione con un altro uomo... – Beatrice sta per rispondergli male e Stefano prontamente si scusa – Scusami, Greta, non potevo tenermela dentro e poi, come hai detto tu, io sdrammatizzo…

GRETA – dopo un sorriso stereotipato a Stefano - Ma, scusi, Signor Folliero, se mio marito non si è reso conto di nulla, come può aver scritto quel biglietto con gli anagrammi dei nomi dei demoni.

FOLLIERO – Lo ha scritto in stato di trance. Ha mai sentito parlare di scrittura automatica?

GRETA – Riguarda lo spiritismo… Sì, qualcosa so.

FOLLIERO - Vi ho detto prima che quel biglietto è uno stratagemma, in questo caso inconscio, per evocare in segreto i nomi dei demoni, ma è qualcosa di ben più importante nel progetto demoniaco. Scrivendolo, suo marito ne ha tratto inconsapevolmente ulteriore convinzione di successo e rinsaldato i suoi rapporti con i demoni, sino a prefigurarsi l’ultimo viaggio verso ANDRAS…, senza sapere che ciò significherà la sua autodistruzione.

GRETA – Mio Dio, è terribile! La prego faccia qualcosa, se può!

BEATRICE – Signor Folliero, lei è la nostra ultima speranza!

FOLLIERO – Farò ciò che devo fare, non dubitate.

BEATRICE – Lei poco fa ci ha detto che i demoni possono agire solo a livello spirituale. Com’è possibile allora che ANDRAS sia un demone distruttore? In che senso è distruttore?

FOLLIERO – C’è un’apparente contraddizione, ha ragione. In realtà ANDRAS, contaminando all’eccesso l’indole e le ambizioni di un uomo, può indurlo all’assunzione di droghe letali o spingerlo al suicidio. - Breve pausa – Ma i demoni non sono il male assoluto, purtroppo…

BEATRICE – Purtroppo?!

FOLLIERO – I demoni compiono anche opere positive e sono proprio quelle che traggono in inganno: gli uomini seguono le strade ispirate dai demoni credendole giuste e non si rendono conto che camminano verso l’inferno. Nessuno è più diabolico di un falso profeta! Non dimenticatelo mai!

STEFANO – Oddio, su questo devo darle ragione ed è già la seconda volta dopo la questione dell’orario. Il male puro è troppo riconoscibile per non lasciarci la possibilità di rifiutarlo. Sono invece le situazioni indefinite o apparentemente positive che hanno più possibilità di contaminarci, è vero. Lo dico da un punto di vista puramente filosofico, sia chiaro…

FOLLIERO – Non giochi sempre in difesa! Non glielo consiglio. Lei si professa un uomo libero, ma se non si lascia mai andare, se non si mette mai in gioco, rimarrà imprigionato nei suoi falsi schemi. La libertà è altro.

 STEFANO – Beh, questo è un concetto tutto da verificare. Sarà meglio tornare al mistero di Ernesto, visto che lei ha detto che bisogna fare presto… 

GRETA – Lei ha qualche idea su dove possa trovarsi mio marito ora? Dove possa essere andato?

FOLLIERO – No. Il potere spirituale dei demoni è grande e suo marito non sa di essere sparito e non sa di mancare da tre giorni. Il tempo si è fermato per lui. In questo momento è come se non esistesse.

BEATRICE – Ma come può lei fare un esorcismo se Ernesto non è qui? Come può scacciare i demoni che gli hanno conquistato lo spirito?

FOLLIERO – C’è solo un modo:  un esorcismo a distanza, evocando i demoni che Ernesto ha in sé e dissuadendo ANDRAS dal portare a termine il suo compito distruttivo. E’ una strada molto difficile ed è la prima volta che mi trovo a percorrerla.

Pausa. Scambio di sguardi.

GRETA – E noi che dovremmo fare?

FOLLIERO – Dovrete partecipare intensamente seguendo un rituale che vi spiegherò, senza farvi prendere dalla paura. Non è una cosa facile. Pensate di riuscirci?

GRETA – Sì. Il pensiero di aiutare Ernesto mi dà molta forza.

BEATRICE – Conti su di me

STEFANO – Non sarò certo io a intralciare i suoi tentativi, anche se non ci credo.

FOLLIERO – Sarete i miei assistenti, allora. Sedetevi ora un po’ distanti l’uno dagli altri e muovetevi il meno possibile. Non parlate se non per pronunciare le formule che vi darò. – consegna ad ognuno di loro un foglio che contiene le formule del rituale - Prima di sedersi, Greta spenga le luci e lasci accesa solo questa luce. Mi porti una fotografia di suo marito e mi dica il nome di un familiare defunto di Ernesto.  

GRETA – Il padre Lorenzo, Lorenzo Ranieri. – nel frattempo apre un cassetto ed estrae un album di fotografie, da cui prende una foto del marito e la dà a Folliero, poi va a sedersi vicino a Beatrice e Stefano (che sono già seduti).

STEFANO –Senta, Folliero, non facciamo che parlare di demoni. Ma lei gli angeli non li considera proprio…

FOLLIERO – Che vuol sapere?

STEFANO – con palese ironia - Dove stanno? Cosa fanno? Perché non intervengono?

FOLLIERO – Gli angeli sono anch’essi entità spirituali. Possono condizionare positivamente il comportamento degli uomini, ma, come i demoni, non possono in alcun modo intervenire direttamente. Del resto anche i demoni sono stati angeli, prima di ribellarsi a Dio, in nome di una falsa libertà.

STEFANO – sempre ironicamente – Ho come la sensazione che si tratti della stessa “falsa libertà” di cui lei accusa anche me… Non mi dica che neppure l’angelo custode può intervenire in nostro soccorso.

FOLLIERO – Neppure lui, infatti. Ma può ispirarci un atteggiamento positivo antitetico all’egoismo e può esserci di conforto.

STEFANO – Beh, sono deluso… Mi chiedo a cosa serva, allora…

BEATRICE – Stefano, prima dici di far presto e poi sei tu a far perdere tempo. Ora interrompi l’intervista, per favore.

FOLLIERO – rivolto a Greta e Beatrice – Ve lo ripeto: non abbiamo perso tempo. Abbiamo in realtà creato empatia e questa è la condizione indispensabile perché voi possiate collaborare con me all’esorcismo che sto per fare. Ecco, ora preparatevi.

Folliero chiude gli occhi come a cercare la totale concentrazione e passano almeno dieci secondi di silenzio (con effetto musicale adatto) – Poi si alza in piedi.

FOLLIERO – San Giuseppe, San Michele Arcangelo, San Benedetto, Sant’Antonio il Grande, San Pio da Pietralcina, San Ciriaco martire, Santa Gemma Galgani, San Vicinio e tu, spirito di Lorenzo Ranieri, vi prego di concedermi la vostra intercessione per questo esorcismo a distanza, per liberare Ernesto dalla possessione di BUNE, AIM, AMON, RAUM e ELIGOS e per salvarlo dalla distruzione ad opera di ANDRAS. Augusto Folliero, umile servo di Cristo, ve lo chiede con tutto il cuore. - passano alcuni secondi di silenzio, sottolineati da effetto adatto, finché si sente un leggero vento che muove qualcosa (una tenda o altro) – Gloria a voi, Santi esorcisti. - rivolto a Greta, Stefano e Beatrice – Ecco ora posso consegnarvi le formule dell’invocazione. Seguitemi senza paura. – Deus meus, salvum fac servum tuum. -

ASSISTENTI – Deus meus, speràntem in te.

FOLLIERO – Esto ei, Dòmine, turris fortitùdinis.

ASSISTENTI – A fàcie inimìci.

Parte effetto musicale che si protrarrà sino al termine del rituale

FOLLIERO – Nihil profìciat inimìcus in eo.

ASSISTENTI – Et fìlius iniquiàtis non appònant nocére ei.

FOLLIERO – Mitte ei, Dòmine, auxìlium de sancto.

ASSISTENTI – Et de Sion tuére eum.

FOLLIERO – Dòmine, exàudi oratiònem meam.

ASSISTENTI – Et clamor meus ad te véniat.

FOLLIERO – Dòminus vobìscum.

ASSISTENTI – Et cum spìritu tuo.

FOLLIERO – Da, Dòmine, terròrem tuum super béstiam, quae extérminat vìneam tuam. Da, Dòmine terròrem tuum super daemonia BUNE, AIM, AMON, RAUM e ELIGOS. Da fidùciam servis tuis contra nequìssimum dracònem pugnàre fortìssime, ne contémnat speràntes in te, et ne dicat, sicut in Pharaòne, qui jam dixit: Deum non novi, nec Israel dimìtto. Urgeat illum déxtera tua potens discédere a fàmulo tuo Ernesto, ne diutius praesumat captivum tenére, quem tu ad imaginem tuam fàcere dignàtus es.

ASSISTENTI – Amen

Alcuni secondi di silenzio, durante i quali Folliero estrae

una specie di piccola anfora in rame contenente materiale infiammante che viene acceso (il buio di scena deve essere marcato per dare risalto alla fiammella) – poi, con tonalità bassa:-

FOLLIERO - Praecìbio vobis, BUNE, AIM, AMON, RAUM et ELIGOS spìriti immundis, hunc Dei Fàmulum obsidéntibus, - estrae improvvisamente la croce dalla valigetta e la pone di fronte alla fiammella - ecce Crucem Dòmini, fùgite, partes advérsae!

ASSISTENTI – Vicit leo de tribu Juda, radix David.

FOLLIERO – Dòmine, exàudi oratiònem meam.

ASSISTENTI – Et clamor meus ad te véniat

FOLLIERO – Dòminus vobìscum.

ASSISTENTI – Et cum spìritu tuo.

FOLLIERO – Et tu, ANDRAS, Dei Ministro licet indìgno, prorsus in òmnibus obédias: neque hanc creatùram Dei, vel circumstàntes, aut eòrum bona ullo modo offéndas! Andras, adjuro te, serpens antìque, per jùdicem vivòrum et mortuòrum, per factòrem tuum, per factòrem mundi, per eum, qui habet potestàtem mitténdi te in gehénnam, ut ab hoc fàmulo Dei, Ernesto.  Dòmine, exàudi oratiònem meam.

ASSISTENTI - Et clamor meus ad te véniat.

Effetto sonoro di forte vento e rumore simile a un boato; cadono alcuni libri dagli scomparti di una libreria a muro e cadono a terra alcuni altri oggetti, mentre la luce si abbassa e si rialza alcune volte.

STEFANO-ANDRAS – il suo corpo è usato da Andras per dialogare con Folliero – si alza come in stato di trance e la sua voce è distorta su toni molto bassi Augusto Folliero, piccolo servo di Dio, perché ti affanni col tuo latino per offendere me, che sono un potente Marchese di Satana. Vuoi evocarmi o vuoi forse sfidarmi? – il tono si fa molto minaccioso – Eppure sai bene che posso distruggerti! – ancora effetto vento; intanto cadono altri libri e altro oggetto –

FOLLIERO –Non mi fai paura, Andras!

STEFANO-ANDRAS – Hai troppa considerazione di te stesso, se credi di poter compiere un esorcismo a distanza. Neanche uno dei tuoi papi c’è riuscito. Ah ah ah ah.

FOLLIERO – La mia presunzione la metto al servizio degli altri.

STEFANO-ANDRAS – Che ipocrita! Sai bene in cuor tuo che la tua ambizione di esorcista spesso supera il tuo altruismo. Ti sei persino spretato! Anche tu insegui la fama e il successo, come tutti gli uomini. Anche tu sei pronto per l’ Inferno!

FOLLIERO – Hai ragione! Non posso nasconderlo né a me stesso né a te, che leggi nel mio spirito. Ma quello che io faccio combattendo i demoni va sempre a vantaggio della gente. 

STEFANO-ANDRAS – Sei un piccolo esorcista, ma un uomo molto ambizioso… 

FOLLIERO – Sono un piccolo esorcista, è vero, ma cerco di trovare il coraggio per affrontare ostacoli più grandi di me, come sto facendo ora. Tu che dici di essere un grande e potente demone, invece, trascorri il tuo tempo e usi i tuoi poteri per distruggere Ernesto Ranieri, un essere umano indifeso. Perché usi la tua forza per un traguardo così facile, così meschino?

STEFANO-ANDRAS – Non giudicarmi, Augusto Folliero, non puoi conoscere i disegni dell’inferno. Non mi provocare!

FOLLIERO – incalzante - La verità è che tu, Andras, in realtà segui disegni da piccolo diavolo, come forse sei. Un piccolo diavolo per una piccola opera. Se tu fossi veramente il potente Demone Marchese che dici di essere, ti occuperesti della distruzione di ben altro…

STEFANO-ANDRAS – Io sono un demone potente, lo sai bene, tu che conosci le gerarchie infernali!

FOLLIERO – E io ti dico che con queste misere opere da piccolo diavolo tu non salirai mai nella gerarchia e ti farai superare da altri demoni. Non sarai mai Duca, Andras!

STEFANO-ANDRAS – Taci, Augusto Folliero!

FOLLIERO – con tono incalzante - E cosa dire degli altri tuoi degni compagni del nulla: BUNE, AIM, AMON, RAUM e ELIGOS, cinque demoni, e tu sei il sesto! Per un uomo solo! Dimmi tu se questa è una dimostrazione di potenza! Che penserà Satana di te e degli altri cinque! Pensaci, Andras! Comprendi bene che Satana riderà di voi e vi declasserà! E soprattutto, Andras, riderà di te e declasserà te!

STEFANO –ANDRAS – Posso distruggerti, Folliero!

FOLLIERO – No, non puoi fare niente contro di me e lo sai. La tua potenza spirituale non può vincermi in alcun modo: io sono un uomo di Dio!

STEFANO-ANDRAS – Be quiet, Augusto Folliero, if you say another word, I will destroy you! – effetto vento, movimento di oggetti

FOLLIERO – And your inability, your uselessness and your failure will be even more evident to your Prince Satan! Think to my words, Andras! Save your fame in Hell or You will never be the Duke Andras. You will be Marquis forever! Save your glory, Andras! Let Ernesto Ranieri go free!  And convince also BUNE, AIM, AMON, RAUM and ELIGOS for leaving his spirit! Don’t be a little devil! Save your glory, Andras! Save your glory!

Silenzio assoluto per alcuni secondi

STEFANO-ANDRAS – Fiat voluntas tua, Augusto Folliero. You are right. Voglio darti retta e libererò Ernesto Ranieri, per la mia gloria. Ci incontreremo ancora quando sarò Duca.  Spero di rivederti all’Inferno. Ah ah ah ah ah ah ah

Si muovono altri oggetti e si leva ancora il vento per qualche secondo, mentre la fiammella si spegne. Poi tutto si normalizza. Stefano, appena ANDRAS è uscito dal corpo, ricade a sedere e giace come addormentato con il viso riverso all’indietro, mentre Beatrice e Greta cercano di rianimarlo.

FOLLIERO – anche lui è visibilmente prostrato – Non temete per lui, lasciatelo nel sonno ora - E’ andata bene. - rivolto a Greta - Spero che suo marito sia liberato presto e possa ritornare a casa. Dobbiamo solo aspettare.

GRETA – Ma possiamo credere a ciò che dice un demone?

FOLLIERO – In condizioni normali, no! Ma credo che Andras rispetterà la promessa per sé e per la sua ambizione di carriera nelle gerarchie infernali, non certo per un gesto di generosità nei confronti di suo marito.

BEATRICE – E’ stata una cosa sconvolgente. Al confronto, la seduta spiritica di Morgana può essere paragonata ad un gioco di società. - poi si gira a guardare Stefano, ancora assopito – rivolta a Folliero – Non sarà pericoloso lasciarlo in queste condizioni?

FOLLIERO – Non si preoccupi. Tra poco sarà sveglio e non avrà alcun ricordo di ciò che gli è successo. Dal momento in cui il suo corpo è stato usato da Andras, il suo spirito e i suoi sensi sono stati come abbandonati.

BEATRICE – A proposito, quale è il Papa di cui parlava il demone? Stava dicendo la verità?

FOLLIERO – Sì, stava dicendo la verità. Pio IX tentò più volte di compiere esorcismi a distanza per liberare Hitler dal Demonio.

BEATRICE – E Hitler era effettivamente indemoniato?

FOLLIERO – Di certo praticava il satanismo. Si dice anche che il demonio che lo possedeva fosse Sorath…

BEATRICE – Ripensando a tutto ciò che ha fatto Hitler, credo che abbia ragione Andras: l’esorcismo di Pio IX non è servito a molto…

FOLLIERO – La verità è che certi uomini sono di per sé dei demoni e gli esorcismi purtroppo riescono solo in caso di possessione.

Squilla il telefono e Greta va a rispondere. E’ il Commissario Romanelli

GRETA – Sì, sono io… - pausa - Davvero? Sia ringraziato il cielo. Come sta?... Capisco… Per quanto dovrà stare in osservazione?... Ah, Grazie, Commissario… come? Ah, domani mi riporta il computer… niente di interessante, eh? ... e anche il messaggio del comodino… probabilmente una stupidaggine… sì, forse un gioco... Già… Grazie, Commissario e… buona sera.

BEATRICE – Allora? Che ti ha detto?

GRETA – Hanno trovato Ernesto. Lo ha individuato qualche minuto fa una volante della Stradale mentre stava camminando lungo il bordo di una strada provinciale vicino a Torino. Per fortuna aveva con se i documenti.

BEATRICE – E come sta?

GRETA – E’ in apparente stato di choc e non è ancora in grado di rispondere alle domande. Dovrà restare in osservazione per almeno quarantott’ore.

BEATRICE – Non è neppure in grado di telefonarti, quindi?

GRETA – Al momento, sembra di no. Mi hanno anche sconsigliato di andare. Il medico dice che potrebbe essere addirittura controproducente in questa fase. Se ne parlerà dopodomani.

FOLLIERO – Sono contento. Senza le ambizioni di Andras, non ci sarebbe stato nulla da fare. - Pausa - Non è un caso che suo marito sia finito a Torino…

BEATRICE – Cosa significa?

FOLLIERO – Torino è la città più esoterica al mondo. E’ la punta di due triangoli magici.

BEATRICE – E quali sono le altre città?

FOLLIERO – Per la magia bianca, Lione e Praga; per la magia nera, Londra e San Francisco.

GRETA – Lei è stato fantastico, Signor Folliero. Le sarò riconoscente per il resto della vita.

FOLLIERO – Non esageri. Si ricordi che per suo marito questi tre giorni è come se non fossero mai stati vissuti e non saprà  spiegarsi il fatto di essere scomparso. Una volta tornato a casa, riprenderà la sua vita e, può starne certa, non perderà i clienti che ha acquisito con l’aiuto dei demoni.  Non gli faccia domande su questo argomento e non cerchi di indagare. Potrebbero esserci conseguenze spiacevoli per lei e per lui.

GRETA – Terrò presente il suo consiglio.

BEATRICE – a Greta - Se Stefano fosse sveglio sicuramente ti consiglierebbe di chiedere a Eligos l’IBAN per il bonifico delle provvigioni…

FOLLIERO – insolitamente ironico sull’argomento – Già, sul fatturato del diavolo… Ora posso anche andarmene a letto e anche voi fareste meglio a riposarvi. Sono emozioni che lasciano il segno per molto tempo, soprattutto per chi non ha mai vissuto esperienze di questo genere. – si alza e si avvia verso la porta – anche Greta e Beatrice si alzano.

GRETA – Buona notte, Signor Folliero, anzi stavolta è decisamente  meglio dire buon giorno…

BEATRICE – Spero di rivederla, Augusto Folliero, mi auguro però che la prossima volta ci incontriamo al bar, per il caffè… anzi credo che per l’occasione prenderò qualcosa di alcolico.

FOLLIERO – Salutatemi Stefano l’agnostico. - Sorridendo per la prima volta - Arrivederci… al bar, allora… - tornando serio – o dovunque il vostro destino vi guiderà… Chissà… - pausa - sguardo perso nel vuoto - esce –

BEATRICE – si riavvicina a Stefano, che ha iniziato a muovere lentamente gambe e braccia, lo guarda in silenzio, sino a quando riapre gli occhi - Come va?

STEFANO – Me la sono dormita? Si vede che gli esorcismi di Folliero non sono molto vivaci.

BEATRICE – ironicamente – Infatti. Pensavo anch’io a qualcosa di più emozionante...

GRETA – E’ stato ritrovato Ernesto. A Torino. E’ ancora in stato confusionale, ma sembra che nel giro di quarantott’ore possa tornare alla normalità.

STEFANO – Benissimo, ne sono felice. Hai visto che la cosa si è risolta? In questi casi bisogna lasciare fare alle Forze dell’Ordine, altro che Morgana, Folliero, sedute spiritiche e esorcismi. La prossima volta non vi lascerò percorrere queste strade da creduloni medievali. Ma non capite che questi commedianti cialtroni si approfittano della dabbenaggine della gente?

BEATRICE – Ok, ok. Ora andiamo a casa, che ho da raccontarti quello che è successo mentre dormivi. – si alzano entrambi e vanno verso la porta

STEFANO – E che sarà mai successo? – recitando - Scommetto che i demoni si sono impossessati del mio spirito e la mia voce si è fatta gutturale, come quella di Morgana! – con voce gutturale - Sono Andras, che ore sono? che mi si è fermato l’orologio infernale!... - con voce normale - che è sicuramente un Rolex, ah ah ah ah! – con tono epico - Mentre il santone ciarlatano combatteva in mezzo alle fiamme per liberare Ernesto e anche me! Ah ah ah. – guardandosi addosso - Però di bruciature neanche l’ombra, ovviamente…

BEATRICE – con tono ironico – A parte il Rolex, il resto l’hai indovinato tutto…

STEFANO – Lo vedi che già potrei fare il veggente! Aprirò uno studio e inizierò a turlupinare i clienti. E tu mi farai da segretaria.

BEATRICE – Andiamo a casa, va’ – rivolta a Greta - Ciao Greta, tienici informati sul ritorno di Ernesto. Poi ci vedremo una sera. Spero presto.

STEFANO – Io sono anche curioso di sapere perché era scomparso, appena sarà in grado di spiegarlo. Ciao Greta.

GRETA – Grazie di cuore, Beatrice. Grazie di cuore anche a te, Stefano. - Beatrice e Stefano escono e Greta rimane sola. Fa qualche passo finendo di schiena al pubblico. Grazie di cuore amici; e ora aspettiamo il ritorno di Ernesto, in fondo si tratta solo di quarantott’ore, poi con voce progressivamente gutturale (la stessa voce di Stefano/Andras), girandosi lentamente verso il pubblico – e cosa sono quarantott’ore di fronte alla condanna eterna… ah ah ah ah ah ah (risata diabolica).

SIPARIO