Teresa
( L’abbandono)
Monologo
di
Mimmo Titubante
Tratto dalla quadrilogia “ Quattro nomi di donne” di Mimmo Titubante
Trama
E la storia di una Teresa, ragazza in cerca di un amore vero che conosce Gianni e se ne innamora. La loro relazione va a gonfie vele sino a quando lei rimane incinta. Lui, eterno Peter Pan, non se la sente di avere un figlio ed allora la lascia perché incapace di assumersi le sue responsabilità.
“Ci sono giorni pieni di vento giorni pieni di pioggia, giorni pieni di rabbia, giorni pieni di lacrime. Ci sono giorni pieni di sole, giorni pieni d’amore che ti danno la forza di andare avanti pertutti gli altri giorni.”
Amore, amore,sempre amore. Nella nostra vita pensiamo all’ amore più di quanto si dovrebbe e in effetti restiamo sempre sbalorditi dal potere assoluto che ha di definire ed alterare le nostre vite. Si dicono infinite cose sull'amore perché l'amore si esprime in mille maniere, in mille sfaccettature, ma cos’è l’amore, cos’è questa cosa che ci fa battere così forte il cuore? Questo tormento, questa sofferenza, queste relazioni così piene di pace, di guerra, di pazzia, di incendio, d’ insonnia e d’ inquietudine, che ci inducono ad azioni a cui non sappiamo dare una spiegazione oggettiva, ma che allo stesso tempo ci affascinano come il canto di un usignolo che sgorga dall’ombra o l’ululato del lupo che ci fa rabbrividire come un soffio di aria gelata che passa nella notte. Non sappiamo sin dove si estende l’amore, se ha confini o è infinito, se è dentro o fuori di noi, se assume le sembianze del bene o del male o piuttosto si va nascondere tra le pieghe della nostra vita. Quest’ amore che ritempra le carni, che riconsegna alle notti il colore del giorno,che riempie le nostre giornate, che ci fa gioire, che ci fa piangere, che ci fa disperare. Ci siamo inventati il nome amore, per esprimere qualcosa che è ovunque, nello sguardo, nella pelle, nel tramonto, nelle attese, nel visibile e nell’invisibile. A volte è persino dove non lo si aspetterebbe: “nella logica, nell’ assenza, nell’odio”. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ci ricorda il suo respiro costante.Un uomo ed una donna, un uomo ed un uomo, una donna ed una donna, una tigre ed un leone. L’amore universale! Non importa chi siano gli l’interpreti, non importa se si ama una, due, dieci volte nella vita, non importa l’età! L’importanza dell’amore è quell’ incontro tra due anime, quell’attimo d’immenso, quel briciolo di felicità o di dolore che riempie la vita.
“Qualcosa che cammina su un tappeto di sabbia a piedi nudi tracciando al variare dei pesi il disegno del suo passaggio.”
L’altro giornoun mio amico mi ha raccontato la storia di un uomo di 80 anni che insisteva per portare ogni mattina la colazione a sua moglie nel ricovero per anziani. Quando gli hanno chiesto: “Perché lo fa? In quel posto c’è sicuramente chi gliela può portare”. Lui ha risposto: “Perché ha la malattia di Alzheimer, lei non ricorda, non sa neanche chi sono io e sono cinque anni che non mi riconosce più”. Sorpreso, un altro gli ha risposto: “Che cosa meravigliosa! Ma lei sta ancora portando la colazione a sua moglie ogni mattina, anche se lei nemmeno la riconosce?” L’uomo ha sorriso, ha guardato sua moglie negli occhi e le ha stretto la mano. Poi ha detto: “Lei forse non sa chi sono io, ma io sicuramente so chi è lei.” Che cosa stupenda !Amore, amore, sempre amore! Ecco, allora ho pensato all'amore che dura oltre la vita, parlo di quello vero, dove la ricerca di entrambi avviene al centro del nostro essere e non alla periferia, alla fine del confine di sé sino alle radici dell'altro, dove ha luogo uno scambio, un baratto senza richieste, senza recriminazioni, senza pretese, ma sopratutto senza attese. Un compendio in cui convivono unione e distanza. Esseri soli e uniti ad un tempo, ma in un altro tempo, un tempo senza giorni, senza anni, senza confini. E' che molte volte ci limitiamo a guardare le cose senza farlo davvero, senza fare un passo più in là, senza accendere il cuore ed invece il cuore è lo strumento musicale più completo. Esso racchiude in sé una musica sublime. Sembra addormentarsi nella monotonia del suo battito, in verità aspetta solo l’ attimo giusto per manifestarsi, per suonare, per danzare. E’ l’amore il suo motore. Una persona vuota d’amore, non saprà mai quale musica può suonare il suo cuore, ma tante volte penso che le persone ne hanno paura, lo tengono al sicuro , chiuso a chiave per non rischiare e senza capire che un cuore poco usato ha poco valore. Il cuore va consumato, va sfruttato. Se il cuore non rischia, non ama, non soffre, non si spaventa, non scoppia di gioia, diventa un organo qualsiasi. E’ il cuore che ci introduce nelle storie quando meno ce lo aspettiamo e ci sbatte addosso le sue emozioni. Era proprio questo ciò che di più bello desideravo dalla vita. Un amore vero in cui consumare il mio cuore.
“Ci sono giorni pieni di vento giorni pieni di pioggia, giorni pieni di rabbia, giorni pieni di lacrime. Ci sono giorni pieni di sole, giorni pieni di gioia che ti danno la forza di andare avanti pertutti gli altri giorni.”
In genere il grande amore ti coglie alla sprovvista, raramente ti avvisa, non ha un campanello, non esistono inviti e non va in giro accompagnato da una corte che gli permetta di essere avvistato in lontananza. E’ simile ad un tornado impetuoso che ti agguanta e ti porta oltre le nuvole. Più ami e più sali. Succede che, quando meno te lo aspetti, incontri una persona, incroci il suo sguardo e la parte più intima di te già sa che cambierà il tuo mondo. A me è successo proprio così. Un giorno, quando meno me l’aspettavo.
“Rimasi ipnotizzata quando lo vidi. Un brivido mi scosse dalla schiena. Era una bellezza trasgressiva, mistura di voluttuosi e devastanti eccessi, alchimia di terra, acqua, aria e fuoco. Lo guardai in quegli occhi che raccontavano peccati ed il tempo si fermò.”
Sono convinto che la felicità è una questione di attimi in cui l’anima respira, che basta saperla afferrare al momento giusto per viverla nella sua pienezza ed io l’incontrai nel momento in cui lo vidi. Di lui ancora oggi mi piace pensare che, se non ci fosse stata possibilità di non accorgerci l’uno dell’altra , quel giorno, molto probabilmente, la vita ci avrebbe concesso altre prime volte. Forse in banca o dal fornaio, forse su una spiaggia d’inverno o forse una mattina in macchina fermi al semaforo o da qualsiasi altra parte del mondo. Non so se avete presente, ma è una cosa stupenda. Conobbi Gianni quel pomeriggio freddo di gennaio in un mercatino dell’usato. Nel mio vagabondaggio c’è sempre un mercatino con un reparto libri da acquistare a buon prezzo. Mi colpì subito il suo profumo. Uno dei tratti distintivi che rende un uomo irresistibile per molte donne è senza dubbio è il profumo che ha addosso. Beh, io sono tra quelle! Ci sono esemplari maschili capaci di sedurti solo passandoti accanto, perché lasciano nell’aria una fragranza che a contatto con la pelle crea alchimie misteriose, suggestioni che inducono in tentazione. Il suo era un Blu di Bulgari e non potevo sbagliarmi ! Un profumo che avrei potuto riconoscere tra mille, ma in questo caso, onestamente, non era la sua sola cosa gradevole in lui. Infatti quando inciampai nei suoi occhi e lui nei miei, mi accorsi che rappresentava ciò che avevo sempre sognato. Bello come il sole, abbronzatissimo, con appena un filo di barba e con due spalle che avrebbero sorretto il mondo. Che cosa strana! Viaggiando nella tua vita conosci milioni di persone, anche stupende, ci parli, sorridi, le guardi, ogni tanto ti fermi, ogni tanto ricambi, poi capisci che non va bene e riprendi il tuo cammino. D'improvviso ne incontri una che stravolge il senso del tuo percorso. Dopodiché nulla sarà più maledettamente uguale. E nel preciso istante in cui te ne accorgi, capisci il perché sei sempre fuggita da tutto il resto. Mi cadde un libro dalle mani, lui lo raccolse , guardò di sfuggita il titolo mentre me lo porgeva e disse :“ Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks ! Bravissimo scrittore! Bella scelta, l’ho letto, è bellissimo. Aprì il libro sulle ultime pagine e lesse:
“ Il crepuscolo è solo un'illusione, perché il sole è sempre così sopra o sotto la linea dell'orizzonte”.
Ed io continuai:
“ Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire quando si è sempre uniti e sempre divisi? Come si può vivere senza luce?”
Mi guardò negli occhi, ammirato. Straordinario , disse, la conosci a memoria. Molto bello, continuai, ma non era quello che cercavo. Cercavo qualcosa di Wilbur Smith, ma ormai credo di averli letti tutti , magari mi capita tra le mani qualche edizione vecchia, di quelle con una rilegatura elegante. Allora abbiamo gli stessi gusti, rispose! Anch'io penso di averli letti tutti. Cominciammo a parlare del nostro autore preferito, di come descriveva l’ Africa, dei predatori di avorio, dei cacciatori di diamanti , dei romanzi egizi e senza accorgercene prendemmo la via d’uscita. Ci presentammo. Io Gianni e tu? Io Teresa. Mi disse che era di passaggio a Roma. Era venuto a trovare sua madre che abitava da quelle parti, aveva visto quel mercatino ed era entrato. Sai , aggiunse, mi piacciono molto questi bazar pieni di cianfrusaglie che offronoil piacere della scoperta. Ci trovi degli oggetti stranissimi. Pensa che prima mi sono imbattutoin un elegante cassettone di legno. Un signore di passaggio, vedendo il punto interrogativo stampato sulla mia fronte, mi ha detto che era un vaso da notte antico. Mentre lo fotografavo col cellulare per farlo vedere ai miei amici, mi sono ricordato del vasino rosso di plastica che avevo da piccolo con la testa di cigno e pensavo che indubbiamente sarebbe stato molto più bello “farla” seduto su un minuscolo trono. Ne avrei sicuramente giovato in autostima. Che poi molte di queste robe le trovi nei musei di arte contemporanea che per me sono proprio come questi mercatini, ma quando le vedi li dentro , come per magia, diventano opere d'arte con la giusta luce la giusta spazialità, il giusto commentino a lato, pieno di parole tipo epistemologia, ricerca consapevole, intenzionalità. Insomma, se io per caso butto su un pavimento un blocco di cemento trovato in un cantiere, non ho buttato un blocco di cemento su un pavimento bianco e ci ho puntato dei faretti contro, io ho reso "il senso di spaesamento esistenziale legato alla trasformazione del cemento nell'età della globalizzazione." Sorrisi divertita. Tu invece, mi domandò? No, io sono una che va principalmente per libri. Generalmente me li vado a scegliere nei mercatini dell’usato, perché al costo di uno ne posso acquistare due o tre. Ho degli autori preferiti dei quali comprerei pure la lista della spesa, ma purtroppo il più delle volte mi lascio incantare dagli sconosciuti ed in questo caso leggo le prime frasi, giusto per annusare lo stile dello scrittore e convincermi di aver fatto la scelta giusta. Ogni tanto prendo certe mega fregature! L’altro giorno ho comprato un libro di un autore americano sconosciuto e sono stato attirata dal fatto che non era stato mai aperto, anzi era ancora incellofanato. Ho letto la trama sulla copertina e mi sembrava pure interessante. Tornato a casa l'ho aperto e mi sono bastate le prime pagine per pensare: " Mai i pioppi rimpiangeranno d’essere stati tagliati per produrre pagine come queste?". Ora giace nel contenitore della carta. Mi servirà per accendere il camino. Lui rise divertito e mi propose di continuare la nostra conversazione seduti ad un bar di fronte.Solo cinque minuti, disse. Tu forse non lo sai, ma in quel posto fanno delle crèpes alla nutella strepitose. Non puoi non assaggiarle! Sarebbe un sacrilegio! Di solito ero diffidente con l’altro sesso, ma con lui fu subito diverso! Aveva un sorriso disarmante , sentii i crampi correre a perdifiato nello stomaco per sfuggire ai suoi occhi ed il diaframma che mi spingeva sotto la punta del cuore. Allora vada per le crepés dissi, anche se sono a dieta e dopo prevederà un duro lavoro in palestra. Ci mettemmo seduti ed ordinammo. Dopo qualche attimo d’imbarazzo mi disse: “Senti, perché non saltiamo tutti i convenevoli ? Tipo tu chi sei , chi sono io , che cosa ci facciamo qui? Io sono dell’idea che quando due s’ incontrano per la prima volta, è allora che devono essere totalmente sinceri, perché in fondo non hanno nulla da perdere. Stai scherzando? Risposi. Per niente disse! Considerala un’ occasione e noi non saremo mai più così disarmati l’uno nei confronti dell’altra come in questo momento. Io domani parto per Trieste e no so quando potrò tornare. Anzi facciamo un patto. Quando ci alzeremo da questo tavolo, non ci scambieremo nemmeno il numero di cellulare. Magari non ci incontreremo più o sarà il destino a farci rincontrare. Chi lo può sapere? Ma se deve succedere dovrà avvenire senza programmare nulla. Lasciamo fare al caso. Infatti non te l’avrei dato, pensai! Magari a Trieste c’è una donna, due, tre che ti aspettano! Certo, però, aveva una bella faccia tosta, ma decisi di stare al gioco. Dopo questa chiacchierata, probabile stretta di mano, saluti, ciao ciao e non ci saremmo più rivisti. Così ci trovammo a parlare della nostra vita. Lui padre mai conosciuto, madre pittrice che amava dipingere il mondo col fidanzato di turno, un’ infanzia travagliata. Da bambino gli piacevano gli animali. Pensava che un giorno sarebbe diventato come Indiana Jones, cioè uno di quelli che rompe le palle ai serpenti, carezza gli squali tigre o va a vivere tra le scimmie. Finito il liceo aveva trovato quasi logico iscriversi alla facoltà di veterinaria, ma dopo un esame soffertissimo da cui ne era uscito con una sonora bocciatura, aveva capito che alla laurea ne occorrevano altri quaranta di quel genere, per cui aveva deciso di lasciar perdere gli studi. Lavori pallosi, sino a quando gli avevano offerto la direzione di una agenzia di assicurazioni a Trieste. Attualmente stava con una ragazza, ma da come ne parlava, capii che non doveva essere una grande passione. Io invece gli raccontai delle mie origini siciliane e del mio amore per la danza sin da bambina. Volevo diventare come Carla Fracci, ero brava, avevo il fisico giusto e la mia insegnante aveva l'intenzione di farmi fare un provino alla Scala di Milano, ma i miei genitori avevano idee diverse sul mio futuro. Infatti fui messa in un collegio di suore. Era già tutto predisposto: “Primo, diploma, secondo laurea, terzo matrimonio con un uomo possibilmente ricco, quarto non sarei mai diventata una ballerina”. Studi liceali sino all’esaurimento, infine ritorno a casa ed uscite rigorosamente controllate. Oramai ero una da sposare e nel mio paese i matrimoni si combinano. Una volta mi convinsero ad uscire con il figlio di un loro conoscente, ricco proprietario di un’azienda di formaggi. Il classico “ottimo partito” . Mi dissero che era un ragazzo colto elegante ed educato e solo “aggiunsero” leggermente maturo. In effetti, era quasi marcio!Il cosiddetto capo difettato. Grasso, precocissima calvizie, dieci anni più vecchio di me , completamente impregnato di dopobarba alle spezie e puzzava di formaggio come l’azienda di suo padre. Era innamoratissimo della mia famiglia, in particolar modo della cucina di mia madre. Ci fecero fidanzare. Allora mi sentivo vittima dell’amore indesiderato! Io che sognavo l’uomo ideale, quello con gli addominali scolpiti e gli occhi blu che mi sorrideva dall’inserto di “Vanity Fair”! Ed invece dovevo accontentarmi di un cesso umano. Scappai a Roma con la scusa dell’università. Dopo qualche tempo gli scrissi una lettera strappalacrime e lo lasciai. Lui rimase piuttosto sorpreso nel veder sfumare il suo sogno di vivere alle spalle della mia cucina per sempre. Poco dopo seppi che si era sposato con una mia cugina baffuta che pesa un centinaio di chili . Molto probabilmente fecero la lista di nozze in un ipermercato! Decisi di rimanere a Roma, impiegarmi come responsabile del marketing per una grossa azienda e vivere la vita come meglio volevo. Avevo convissuto per due anni con un uomo divorziato per cui mi ero inimicata con tutti i parenti siciliani! Dalle parti in cui sono nata, non si va via di casa per convivere, figurati poi con un divorziato. Ricordo ancora la storia di mia zia Concetta che andò a convivere con un uomo divorziato, voltando le spalle alla famiglia. Fu un grande scandalo! Un giorno fu travolta da un camion per la nettezza urbana e morì. Ero ancora troppo piccola per capire, ma ricordo perfettamente le parole di mio padre: “Minchia, quella fetusa ha fatto la fine che si meritava” e poi non la nominò più. I miei genitori poi li ho persi e non so se alla fine sono riuscita a scambiare la mia vita con quella di Paris Hilton, dissi, ma penso che lei non si sarà offesa se ogni tanto ho preso in prestito la sua, togliendomi di dosso i panni della provinciale. Attualmente ero libera ed indipendente come il vento, sottolineai, ma contavo di rimanerci a lungo. Fu così che io ed Gianni ci raccontammo le nostre vite senza alcuna remora. Non ci accorgemmo nemmeno di quanto tempo era passato sino a quando guardai l’orologio e lui capì che era arrivato il momento dei saluti :“ Ok , ciao, piacere di averti conosciuto, magari ci incrociamo e tutte cose così”. In fondo erano state due ore molto piacevoli. Passarono tre mesi , ormai era primavera ed a lui non ci pensavo minimamente. Invece lo incontrai di nuovo nel mercatino. Lo stesso profumo!
“Rimasi ipnotizzata quando lo vidi, un brivido mi scosse dalla schiena.”
Lui, appena mi vide, mi si avvicinò sorridendomi. “Ciao, ti ricordi di me?” Certo che mi ricordo, gli risposi, l’uomo che viene dal profondo nord! Sorrise! lo sai che mi capita di pensare a te quando spolvero la mia collezione di libri di Wilbur Smith? Anche a me succede la stessa cosa, gli risposi divertita! Sempre di passaggio, gli chiesi? Lui mi sorrise di nuovo! No, disse, a Trieste oramai non c’è più niente che possa trattenermi, mi sono stabilito a Roma. Sai mia madre ! Ed io: “ Parli di quella che dipinge quadri intorno al mondo?” Yes, ma ogni tanto torna! Ha rilevato una galleria d’arte e mi ha chiesto di dirigerla. Niente orari, niente cartellini, ma solo allestimenti ad un certo livello. Proprio ciò che cercavo! Ho anche preso una casa in affitto qui dietro. Senti, ti vanno le crepés al solito bar? Ma la tua è un’abitudine, gli risposi. Poi ci siamo già detti tutto l’altra volta, ora niente sarebbe originale. Guarda davvero, non ho secondi fini, aggiunse. Voglio solo restare seduto al tavolo con te finché non ci innamoriamo. Non è proprio aria, gli risposi di getto, ma in cuor mio amo le persone che improvvisano tutto; abbracci, battute, sorrisi. Hanno un qualcosa di unico e raro, sono tra le più sincere e spontanee persone. Non usano un copione, usano solo il cuore.
“ Lo guardai in quegli occhi che raccontavano peccati ed il tempo si fermò.”
Fu così che questa volta io e Gianni ci ritrovammo a camminare e chiacchierare una accanto all’altro come se ci conoscessimo da sempre. All'improvviso arrivò un temporale, pioveva a catinelle, ci bagnammo dalla testa ai piedi e mi propose di andare a casa sua ad asciugarci, assicurandomi che non aveva nessuna collezione di stampe cinesi da mostrarmi. Nel suo bagno m’ invase di nuovo quel dolce profumo di Blu di Bulgari. Cominciò così la nostra storia.
“La incontrai e lei mi bussò sulla spalla. Era venuta a salutarmi. Una visita inaspettata. Mi toccò e mi sorrise . Era stupenda! Da quanto tempo non la incontravo. E’ stato strano. Buffo. Mi ha bussato e mi ha parlato. E mentre lei mi parlava, rimanevo meravigliata, ferma, sorpresa incantata! Era lei e finalmente la riconoscevo! La felicità. Era tornata da me ed era molto più bella di come me la ricordavo”
Da quel giorno cominciammo a frequentarci. Sin dall’inizio della nostra relazione Gianni mi disse che gli piacevo, ma aggiunse anche che amava la libertà sopra ogni cosa, per cui niente vincoli e niente convenzioni. “ Non sono nato per fare il contabile, disse, quello che calcola con esattezza i tempi del sentimento vincolato . Cerco ciò che mi fa stare bene, faccio ciò che mi va, vado dove voglio, sto con chi voglio per il tempo che voglio e sono ciò che voglio essere. Non cambio me stesso per fare piacere agli altri e quelli che mi apprezzano sono quelli che mi vogliono bene. Eravamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda,perché non mi sono mai piaciuti gli uomini possessivi. Non c’ interessava l'amore fatto di cuoricini, fiori e cioccolatini, ci piaceva l'amore fatto di telefonate improvvise perché si ha bisogno anche solo per un attimo di sentire la voce dell’altro, ci piaceva l'amore fatto tra le lenzuola, dove di notte ci lasciavamo il cuore e il mattino seguente profumava del caffè del buongiorno, ci piaceva l'amore sussurrato quando ci dicevamo che non bastava mai, l'amore stretto in un amplesso e legato da un bacio, l'amore fatto di mani che si univano, di occhi che si rincorrevano , di bocche insaziabili che si cercavano e si lasciavano con un arrivederci. Volevo lui e nessun altro perché senza era entrato nella mia vita in punta di piedi; perché mi capiva anche quando non dicevo nulla; perché riusciva a farmi emozionare solo con uno sguardo; perché riusciva a farmi sorridere nei momenti difficili; perché riusciva a leggermi sin dentro all'anima. Erano dolcissimi i nostri incontri, mani di seta le sue carezze, belle le sue parole quando mi rannicchiavo sotto le sue braccia come se avessi bisogno di essere protetta:
“Sei magnifica. Non hai bisogno che sia io a ricordartelo. Mi piaci anche se sei spettinata o struccata. Sei sexy in pigiama , con i capelli disordinati, con gli occhi assonnati. E’ inconfondibile il tuo profumo, quello che ogni volta lasci sul mio cuscino. Sei stupenda quando hai tante cose da dire e quando vuoi stare in silenzio. Tu non lo sai, ma quando sei qui , riempi la casa con la tua presenza e tutto il resto svanisce. Avvolgi ogni cosa di me: il cuore, la mente, il corpo e il respiro. Se fosse per me potremmo sempre tenerci per mano e lasciare che questa luna si spenga fra le nostre dita intrecciate ”
Ed io gli rispondevo:
”Vorrei che tu mi guardassi sempre con gli stessi occhi d’adesso, perché per te vorrei essere sempre la stessa, con la stessa voglia e l’euforia dell’inizio. Vorrei donarti i miei pensieri e spargerli tra le pieghe della tua mente perché tu possa accarezzarli con la dolcezza di un tuo gesto, e tenerli in serbo per i tuoi giorni più tristi.”
Perché noi siamo un po’ come i cartoncini di un puzzle, ci basta scoprire l’incastro perfetto e la vita diventa meravigliosa. Ed era bello sognare abbracciato a lui in quelle notti infinite, quando al mattino ti svegli, il sole entra dalla finestra e senti il cinguettio degli uccelli fuori dai vetri. I rapporti d’ amore e di passione sono un insieme di suoni, odori, emozioni , fuochi naturali non artificiali nell'anima, ininterrotti e colorati, splendidi come quelli sul mare di una notte d 'estate. Si mescolano tra loro, ti si attaccano addosso e ti cuciono l’amore per l’altro sulla pelle. Dal giorno in cui lo incontrai, anche se non vivevamo assieme, una parte del mio corpo aveva sempre uno spazio tutto per lui e poteva metterci qualsiasi cosa: il suo sorriso, le sue belle parole , i suoi piatti preferiti, le sue boccacce, i suoi caffè annacquati, i suoi abbracci . Mal’amore è anche un territorio incerto, può cambiare le sue traiettorie, perché le dinamiche cambiano, perché la vita si diverte a mettergli davanti delle situazioni che servono a rafforzarlo od indebolirlo. Quella mattina uscii dalla farmacia con la risposta delle analisi che convalidavano i miei test. Aspettavo un figlio da Gianni. Certo, qualche volta se n’era parlato con lui del fatto che un giorno mi sarebbe piaciuto rimanere incinta prima di diventare biologicamente arida, ma lui aveva le sue idee. Era stato chiaro sin dall’inizio della nostra relazione. Io e lui contro un mondo di stereotipi, una specie di coppia non accoppiata. Facciamo figli, sposiamoci, suicidiamoci, diceva, si tratta di decisioni monumentali che possono cambiare per sempre l’esistenza di una persona. Uno prende e fa un figlio così. Sono cose che ci si deve ragionare. Gianni era convinto che la gente potesse anche sposarsi e fare figli , ma inesorabilmente la coppia ne avrebbe risentito. Dopo avrebbe cercato la casa perfetta, i ristoranti perfetti, i figli perfetti e non sarebbe stata mai felice perché non si sarebbe concentrata su ciò che aveva, ma solo su quello che doveva ancora ottenere. Trovavo logico che la pensasse in quel modo, lui era stato un figlio non desiderato e questa cosa l’aveva marcato per sempre. C'è chi pietra dopo pietra, si toglie pietre dal cuore, le valuta, ne misura le superfici e poi le ripone in un cassetto dentro di se ed in questo raccogliere decide di smarrirsi. Ricordo perfettamente ogni minuto, ogni attimo di quel giorno. Eravamo seduti al tavolo del bar dove ci eravamo incontrati la prima volta. Lui appena mi guardò negli occhi capì che c’era qualcosa che non andava. Glielo dissi subito senza nessuna esitazione. “Verità ad ogni costo” era questo il nostro patto, perché la verità va affrontata tra due persone che si amano, non la si può nascondere. Mi chiese se ne ero sicura. Ma certo che ne sono sicura, gli risposi. Ho comprato tre test di gravidanza, di tre marche diverse. Una donna come me deve sentire per lo meno tre campane differenti. Blu. Blu. Blu. Non c’è dubbio, sono incinta. Ci fu un attimo di silenzio, poi lui mi guardò e, non so perché, mi fece pensare al freddo, ad un sole che non dava più calore. Che intenzioni hai mi chiese? Io questo figlio lo voglio tenere, gli risposi. Fai viaggiare questa tua mente Gianni, ti prego! Che cosa succederà quando saremo vecchi e grigi e non saremo capaci di riempire i nostri vuoti esistenziali? Dopo le mie parole ci fu un silenzio assordante.
“Ci sono uomini che non hanno il coraggio di mettersi in gioco. L’amore è un rischio che una persona accetta, per questo il vero amore è per i coraggiosi.”
Una delle mancanze più serie di Gianni era il coraggio, quello che di fronte ad ogni problema fa dire tranquillamente: “Da qualche parte certamente c’è una soluzione e io la posso trovare”. Invece lo vidi girare il cucchiaino nella tazza di caffè con lo sguardo perso come per prendere tempo. Tu lo sai che io voglio solo te, disse dopo un pò. Possocambiare la mia vita, la nostra coppia, posso vivere con te, ma senza figli di mezzo ! Mi hai preso alla sprovvista Teresa, lo sai che non amo i bambini perché io stesso da bambino non mi sono mai amato! Forse nella distribuzione dell’istinto paterno devo aver sbagliato fila e scusami, ora sono piuttosto confuso, ma sinceramente non me l’aspettavo. Posso dare la colpa a qualcosa o qualcuno che è fuori di me o prendermi pienamente la responsabilità del mio gesto. Nelle grandi scelte, quelle davvero importanti, posso affidarmi al mio istinto od aspettare, posso dedicare il mio tempo a fare ciò che vuoi da me, oppure ignorare tutto e seguire solo ciò che sento. Posso affidarmi ai sogni e provare ad immaginare splendidi futuri io te e lui, ma so che sarebbe solo tempo sprecato. Non me la sento. Voglio vivere il mio tempo, senza impegni, perché è qui che ora ho una probabilità ed è qui che ora me la voglio giocare. Se decidi di non tenerlo questo figlio ti prometto chescapperemo insieme in un’isola deserta o viaggeremo per il mondo inseguendo le stelle. Avremo strade sconfinate da percorrere, spiagge immacolate e letti con lenzuola di seta dove fare l’amore, voleremo leggeri nell’ariacome lievi farfalle per poi cadere nella schiuma del mare come selvaggi incompiuti senza origini né pelle. Mi guardò implorante negli occhi, ma io nei suoi vedevo il freddo che ghiaccia ed il nero che uccide il colore. Non voglio questo da te, avrei voluto dirgli. Non voglio spiagge, macchine e lenzuola di seta, non voglio candele o cene romantiche in riva al mare. Mi basterebbero solo i tuoi occhi che guardano dritti dentro i miei e sentirti dire “un voglio noi” qualunque cosa accada. Ma la mia bocca rimase chiusa
“Provo a camminare nelle nostre stanze spoglie , ma la malinconia arida che leggo nei suoi occhi, mi lascia sterile e senza una via d’ uscita . Il nostro è un passo a due senza un’ anima che ha finito il suo percorso ”
Nella mia vita ho sempre stimato gli uomini che cadono, si rialzano e con un sorriso attraversano i muri per venire ad abbracciarti ! Invece di vederlo scappare avrei voluto che mi venisse incontro, invece era li con lo sguardo perso nel vuoto.In quel momento guardai verso un punto infinito del cielo ed vidi un gabbiano che cambiava rotta per evitare il fiume. Si dirigeva ad ali spiegate verso un tramonto infuocato. Mi immedesimai e mi sembrò di volare in quel bellissimo cielo. Il caldo protettivo della libertà mi avvolse. Avevo ancora braccia buone, due gambe, un cervello. Niente mi parve impossibile, neanche il futuro da sola con un figlio.
“Quanto poco è durato questo amore . Le nostre menti ora, in continuo contro, a rincorrersi in un gioco cattivo e senza gloria. Parlare di che? Non c’è niente da dire! Ho perso la voce e non potresti sentire ciò che ho dentro. Parlare di cosa? Ci diremmo bugie, frasi senza senso, parole e non altro. Ora siamo soli, accovacciati in un angolo, dove occhi indiscreti non possono vedere i nostri sguardi distanti, ne scoprire l’intensità di questo dolore che, come un sipario cupo, è calato su questo nostro ultimo incontro lasciandoci immensamente vuoti.”
Era stato come chiudere un cancello tra di noi.
Lo vedevo dall'altra parte, attraverso le sbarre in ferro battuto, potevo
toccare le sue mani, stringerle ancora, sentire il suo profumo e incrociare il
suo sguardo, ma Gianni era inevitabilmente dall'altra parte. Non ti voglio più , gli dissi a denti stretti, anche
se in cuor mio avrei voluto dirgli: “ Dai, vieni qui! Ci mettiamo in un angolo e parliamo,
perché in fondo ci sto bene qui con te, io e te, senza se e senza ma, senza
strutture e maschere, nudi con le nostre imperfezioni, a dirci le cose come
stanno, a raccattarle e sistemarle, secondo la nostra logica. Ecco, tienimi per
mano, non temere, non è la fine del mondo, non è la fine del mondo un figlio ,
è solo un po’ della nostra vita che va sistemata. Non c’è davvero bisogno di
dirci tante cose, che io lo sento quanto amore hai dentro, lo sento quanto sei
dolce e fragile, nonostante l’armatura che ti porti appresso . Mi basta stare
qui, mi basta capire che ci provi, mi basta stare qui e che tu mi tenga la mano
in questo momento! Ma mi sarei sentita di ricattarlo se gli avessi chiesto di
accettare un figlio quando non si sentiva di farlo. In quel momento ero una
bambina sull'altalena del dolore che oscillava infinita e non riuscivo a
fermarla.
“ Come ci si può sentire quando si è sempre uniti e sempre divisi? Come si può vivere senza luce?”.
Chiesi il conto e, nel tempo che mi rimaneva tra l’averlo chiesto e quando ce l’avrebbero portato, lo guardai e mi chiesi dove sarebbe andato e quale sarebbe stato il suo futuro senza di me ed il mio senza lui. C’eravamo amati senza chiedere, sospesi fra cielo e terra. Avevamo ingannato il presente fingendo di avere un futuro. Avevamo aperto gli occhi solo a metà, su qualcosa che non sapevamo esistesse, su qualcosa che non sarebbe mai esistito, mescolando la realtà, aprendo solo i sensi.Già sapevo che il mio futuro, per un periodo più o meno lungo, sarebbe stato doloroso. Gianni mi sarebbe mancato da morire. Per tanto tempo le mie giornate erano cominciate con lui ed erano finite con lui. Non saremmo più andati da qualche parte insieme, non avremmo mai più avuto una foto con i volti allegri tra un gruppo di amici in gita o soli in riva al mare,non avrebbe più preso le mie mani tra le sue e non ci sarebbero stati più per me quei suoi sorrisi bellissimi. Una fetta importante della mia vita mi stava abbandonando. Dell’ uomo a cui avevo dato tutto, che era stato dentro di me, non restava più niente. Il cameriere stava arrivando con il conto ed io lo guardai di nuovo in quei suoi occhi assenti che già mi stavano anticipando l’ addio. Mi alzai e voltai le spalle alla nostra vita.
“ Il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme.”
Gli amori finiscono per i motivi più disparati, ma di solito hanno tutti un elemento in comune: sono stelle cadenti, un attimo di splendore luminoso nel cielo, un lampo fugace di eternità che in un istante svaniscee, quando succede, il vento cessa immediatamente, di botto. Tu sei là, sopra le nuvole senza paracadute e precipiti con un'accelerazione direttamente proporzionale all'accelerazione gravitazionale. E quando hai percorso tutta la distanza tra il su da cui hai iniziato a precipitare ed il giù dov'eri prima dell'amore senza confini, poi quando tocchi terra ti fai male, molto male. E’ doloroso, ma vai avanti, ti rimbocchi le maniche e raccogli ciò che rimane della tua vita per farne qualcosa di migliore. Gli amori finiscono, ma ciò che conta è fare in modo che non ci annientino, perché perderemmo quello che abbiamo di più prezioso, noi stessi.
“Potrai vedermi cadere o mangiare a crepapelle o digiunare per la rabbia o piangere di nascosto. Potrai vedermi disperata e forse apriranno un giorno la prima fabbrica della tristezza dove io farò gli straordinari, ma non potrai mai vedermi vinta”
A volte si vorrebbe ritornare indietro nel tempo per non amare, per aver creduto che quell'emozione sarebbe stata unica e sola, ma forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita? Di Gianni non seppi più nulla. Da quel giorno che ci perdemmo non lo rividi più. Degli amici comuni mi dissero che aveva lasciato la casa, il lavoro ed era partito senza dire nulla. Un modo come un altro per fuggire da ogni responsabilità. Di lui mi è rimasta una mail, l’ultima: “ Ciao Teresa ti ho rivista l’altro giorno dall'altra parte della strada, mentre osservavi le vetrine dei negozi. Bellissima come sempre. Non ho attraversato, non ho avuto il coraggio di chiamarti, di fermarmi a chiacchierare con te. E’ stato giusto così. Mi sarei perso nuovamente nei tuoi occhi e ti avrei fatto di nuovo del male o chissà, forse ti sarei stato completamente indifferente. Non è stato facile dirti addio, ma ho dovuto farlo. Da sé stessi non si può fuggire. Ci sono momenti in cui non sono presente a me stesso, momenti in cui lo sono fin troppo e riesco a rovinare tutto, momenti in cui non ci sono per nessuno pure avendo accanto tutto l’universo. Guardandoti di nascosto ho ritrovato il tuo sguardo, il tuo modo di camminare, il tuo sorriso che faceva sorridere anche l’aria. Tu sei speciale e tanti uomini si innamoreranno ancora di te, qualcuno ti sfiorerà soltanto, qualcun altro come me ti resterà per un pò accanto, uno, il più fortunato, diventerà il tuo libro di storia. Te lo auguro con tutto il cuore e ti sarò sempre grato per tutti i momenti che mi hai concesso.”
“Vecchi ricordi, ora solo spazi vuoti. Siamo rimasti insieme ad un tempo, ma in un altro tempo. Tutto quello a cui davamo nomi di oggetti, cose, giochi ora è così lontano, come qualcosa che non ha più importanza, come se il tempo non ci fosse mai stato, eppure è stato importante. Il nostro è stato un addio, senza rancore, da amanti consapevoli di aver bruciato una grande occasione. Nel sogno cerco di afferrare ancora quel minuto,quel secondo, quell'ultimo contatto d’amore, in cui ti congedasti lasciandomi in un deserto a raccogliere solo un inutile pugno di sabbia”
Mio figlio ora ha un anno ed è la più bella cosa della mia vita. Hosempre voglia di coccolarlo, di amarlo, di vederlo sul seggiolone, di dargli la pappa, di sentirlo piangere e ridere, di cullarlo, di cantargli la ninna nanna. Anche questo è amore. Ogni tanto mi trovo a pensare: “Non sono stata capace di toglierti la vita ed un giorno diventando grande ti accorgerai che esistono i papà, ma il tuo non ci sarà a tenerti la mano quando avrai paura, perché il tuo papà ha avuto più paura di te.” E sento una fitta al cuore. La vita non ti ridà mai indietro un’altra occasione identica, te ne dà tante altre ma non una identica, ma sono sicura chenulla avviene per caso, tutto ha un senso nel divenire, quasi ci fosse uno strumento segreto, meraviglioso, fatto appositamente per organizzare il percorso di ognuno di noi , nel modo migliore, nel modo desiderato, forse inconscio.
Non sono io mi dico, la donna che cammina con passo spedito verso il tramonto. Guardo allo specchio le rughe del mio viso aperte come ferite e vorrei passare lieve la mia mano, come si fa con l’abito sgualcito e stirarle con la punta delle dita. Ma cosa cambia? Dico! Ed il gesto rimane incompiuto! S ’innalza come un muro, un aborto di sorriso e capisco ciò che conta. Non m’interessa la bellezza, ne gli anni che passano, tanto avrò comode stanze segrete e accoglienti che mi faranno compagnia.
Dietro ogni persona c'è una storia, ognuna diversa ognuna con le sue complicazioni e non esiste un libro abbastanza capiente dove scrivere una sola di queste storie. La mia è stata una delle tante. Se guardo indietro rischio di perdermi nel vuoto, non riesco ad alzare la testa quanto basta per vedere la vetta. L'unica cosa che posso fare è andare avanti nel miglior modo possibile. Sicuramente farò ancora bagagli di esperienze, cambierò pelle e cuore tante volte, incontrerò altre vite e probabilmente a ciascuna di esse donerò ancora un pezzettino della mia e probabilmente ognuna me ne regalerà un po’ della sua e andrò ancora avanti, avanti, avanti, senza rimpiangere ciò che mi sono lasciata dietro, perché, se qualcosa è rimasta indietro, significa che non voleva accompagnarmi.
“Danzando nel dolore la vita va avanti tra sorrisi cercati, afferrati, non curati, dimenticati. Sotto questo cielo dove pioggia come lacrime cade e bagna i nostri corpi , dove il tempo inganna ed uccide e porta via ogni cosa ogni gesto ogni alito senza una parola irrispettoso”
Dicono che tutto ciò che vivi , dolore compreso, alla fine ti fortifica. In fondo è un po’ come un allenamento intensivo: bisogna temprare certi muscoli interiori, con lo spirito di chi sa che in ogni caso la vita continua . Forse dovrei fare un corso di rinforzo cerebrale, dove ti fanno fare degli esercizi per il cervello. Sai come quando hai gli occhi storti ed allora ti fanno fare degli esercizi e così non devi portare gli occhiali mai più. Ci saranno dei corsi di rinforzo cerebrale? Può darsi. Poi guardandomi intorno, penso che tutto sommato questa mia vita non è un paradiso, ma non è nemmeno un inferno. Forse è la vita che merito ora!Io credo che al mondo ci sarà sempre una giornata da passare con gli amici o con le persone a cui vuoi bene, un quadro od una bella foto da vedere, una canzone vecchia che ti fa emozionare, un cielo azzurro ed un sole da abbracciare, un fiume che scorre, un abbraccio da ricevere, la carezza del vento che ti sposta i capelli, un angolo per pensare, un libro da leggere , un foglio bianco da scrivere e un sorriso che ci farà dimenticare. Lasciamoci guardare, leggere, sprecare il tempo, divertirci, pensare. Non sarà mai successo nulla. Si staccherà un’altra pagina del nostro diario e sarà semplicemente giorno.Ed ora fuori nevica. Grandi fiocchi bianchi stanno coprendo di un manto candido il mio giardino. “Come ci si può sentire, quando si è sempre uniti e sempre divisi? Il crepuscolo è solo un'illusione, perché il sole è sempre così sopra o così sotto la linea dell'orizzonte. “Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme”, avevamo letto insieme in quel mercatino dell’usato. E’ stato in un altro tempo, in un’ altra vita ed io ora sto correndo nella neve e vorrei non avere traccia dietro, essere leggera come una farfalla e non lasciare orme di piedi nudi in questa notte! Vorrei cadere dopo una capriola infinita e fermarmi nella neve candida con la faccia contro il cielo e rimanere a guardarlo in silenzio senza uno spreco di parole, perché il silenzio è puro, il silenzio è sacro.
Fine