Un giorno disgraziato

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                                        UN GIORNO DISGRAZIATO

                                                               DI

                                                    MICHAIL  ZOSCENKO

PERSONAGGI:

IL DIRETTORE DELLA COOPERATIVA

IL COMMESSO

IL CONTABILE

LA CASSIERA

IL PORTINAIO

IL POLIZIOTTO

Il locale della cooperativa in penombra. Sul banco c’è una lanterna. In terra è distesa una coperta sulla quale stanno dei generi alimentari. Il portinaio, che fa anche da guardiano notturno, muovendosi con circospezione e tendendo l’orecchio, prende dallo scaffale qualche pacchetto di sigarette e le posa sulla coperta.

In alto è aperto un finestrino dello scantinato attraverso il quale è entrato il portinaio.

                                                        

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PORTINAIO (cercando di tranquillizzarsi) No, ma cos’è furto, cittadini? Furto è quando, in una parola, rubano, arraffano e scassinano o ammazzano della gente. Allora sì che è furto. Questo invece, bah!..,ma furto non è. Il guardiano notturno è passato dalla cooperativa e ha preso (prende qualche aringa da un barilotto) una piccolezza da nulla…(mette le aringhe insieme alle altre vettovaglie rubate) Manco a pensarci! Lo stato non ne soffre. Lo stato questa piccolezza neanche la sente. (Annoda il fagotto) No, aspetta un po’, c’è il salame. Ho proprio voglia di farmi una manciatina di salame. (Prende un salame) Un altro guardiano notturno magari sarebbe capace di entrare in una cooperativa e, quel furfante scellerato, non starebbe a fare tanti complimenti. Come faccio io. Non prenderebbe  mica un salame solo. Ne prenderebbe tre, faccia di bronzo. (Prende tre salami) O magari anche quattro…E io invece ne prendo tre e mi bastano. Io ce l’ho una coscienza. Io lo stato non lo lascio senza merce, come fanno gli altri. Io allo stato lascio la possibilità di commerciare. (Chiude i salami nel fagotto) Ohi, bisogna spicciarsi qui. Capitasse qua qualche figlio di cane come dico io, ci darebbe dentro senza tante storie. (Guarda in giro cosa potrebbe ancora prendere) E quello che non prenderebbe se lo mangerebbe per metà,  porco di un cane. (Mangia dello zucchero e se ne ficca in tasca) Ma è rubare questo, cittadini? Parlare di furto è solo un’espressione verbale. (Prende il fagotto con gli alimentari) Questa è una porzione da colombo. Perché io ce l’ho una coscienza…Grazie a me, forse, ci saranno tre persone di meno in coda, davanti alla cassa. Forse è persino una buona azione. Ohi, bisogna far presto. (Si avvicina al finestrino in alto. Vi posa il fagotto e poi s’arrampica). Questa bestia del direttore ci resterà male, forse. “Ahi!” dirà  “un furto!” A un uomo onesto non fa certo piacere un’espressione del genere. Oh, che stiano arrivando? (Scompare)

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DIRETTORE (apre la porta e accende la luce) No, vedi Ivanyc, a me piace arrivare sul lavoro un po’ prima.

COMMESSO (strisciante) Io, Vasilij Fjodorovic, sono davvero rapito: che lavoratore gentile e responsabile siete. Come dire, ecco, siete un uomo molto onesto. Sempre primo al vostro posto di combattimento.

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DIRETTORE (languidamente) Ma cosa dici, Ivanyc…

COMMESSO (senza notare il disordine)  Sacrosanta verità, Vasilij Fjòdorovic. Voi siete così…vedete, così…

speciale voi

DIRETTORE (untuoso) Ivanyc, io faccio il possibile per il bene comune. Se fosse per me personalmente, forse non lavorerei con questa carica.

COMMESSO  Questo è vero…è sicuro…non c’è dubbio, Vasilij Fiodorovic…

DIRETTORE   Ma per il bene comune io devo impegnarmi fino in fondo.

COMMESSO  Questo è vero…è sicuro….non c’è dubbio, per il bene comune…Noi per questo siamo diventati così, così lontani dalle cose del mondo, così…così…in una parola, speciali…

DIRETTORE  Naturalmente, Ivanyc, non ci ricaviamo nessun utile personale. Non siamo “nel capitalismo”…La nostra causa è una causa comune.

COMMESSO   Questo è vero…è sicuro…non c’è dubbio. A noi non pensiamo proprio. L’importante sono gli altri.

DIRETTORE   No, Ivanyc, tu ti esprimi in maniera politicamente esatta…ma cho sono gli altri?...la comunità cioè, noi stessi…

COMMESSO    Questo è vero…è sicuro…Siamo noi stessi. E’ proprio quello che dico: agli altri non pensiamo affatto. L’importante siamo noi.

DIRETTORE   Lavorare così, senza pensare a sé, è una cosa che, naturalmente, migliora l’uomo, Ivanyc. Uno diventa onesto, nobile.

COMMESSO  Sì, conserviamo la nostra nobiltà, Vasilij Fjodorovic. Se ci tolgono la nobiltà, di noi non rimane più nulla.

DIRETTORE   Rimane solo fumo. (Si toglie le galosce)

COMMESSO    Ohi, Vasilij Fjodorovic…

DIRETTORE   Cosa c’è?

COMMESSO  Ohi, Vasilij Fjodorovic, qualcosa…

DIRETTORE (si accorge del disordine) Cos’è, perché?

COMMESSO    Un furto, Vasilij Fjodorovic!

DIRETTORE    Santo cielo!  Corri, Jvanyc…chiama la polizia! Santo cielo, cos’è? Ma guardate un po’!...(Grida) Polizia!

COMMESSO   Polizia (corre via)

DIRETTORE    Ma guarda che roba

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Entra di corsa il contabile della cooperativa

CONTABILE   Beh?...Dicono che c’è stato un furto, Vasilij Fjodorovic.

DIRETTORE  Ecco lì, quarda. Ammira. Hanno rubato senza ritegno ciò che appartiene al popolo. No, ci sono in giro certi manigoldi che fanno tiri del genere.

CONTABILE    A quanto pare hanno rubato a man salva, allora, Vasilij Djodorovic?

DIRETTORE   No, roba da quattro soldi, mi sembra, ma la cosa mi pesa moralmente; che gente c’è in giro! Però portar via hanno portato via quattro cose da nulla. Ecco, adesso verrà la polizia e faremo il verbale. Va’ un po’ a chiamare il portinaio. Fa  anche il guardiano notturno. Bella guardia ha fatto! Deve morire dalla vergogna quando stendiamo il verbale.

CONTABILE   Subito…(Esita impacciato) Ah, Vasilij Fjodorovic, Vasilij Fjodorovic!...

DIRETTORE   Che c’è?

CONTABILE   Un’occasione come questa, come dire, sarebbe plausibile…

DIRETTORE     Ebbene?

CONTABILE   Il momento, dico, è per così dire, magnifico. Faranno il verbale. Scriveranno…

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DIRETTORE     E allora?

CONTABILE   Di cali e di perdite ne abbiamo avuti parecchi, Vasilij Fjodorovic. Ecco, se in questo affare ci facessimo un pochino di….insomma una piccola scorta, Vasilij Fjodorovic…Non qualcosa…

DIRETTORE   Beh, se è soltanto per una piccola scorta…Per via dei cali.

CONTABILE (ispirato)  Una piccola scorta, Vasilij Fjodoorovic; ce ne sono dei cali e delle perdite. Tutti i mesi c’è qualcosa che non va. I conti non tornano. Ma adesso qui, con una piccola riserva…Uno, due, tre, ed è bell’ e sistemato tutto.

DIRETTORE    Se è una piccola quantità…

CONTABILE     Una quantità assolutamente minima, Vasilij Fjodorovic. Hanno rubato cinque chili di zucchero, Vasillij Fjodorovic? E noi diciamo dieci. Tanto per il ladro, per quel mascalzone, è lo stesso, mentre per noi è una piccola scortina.

DIRETTORE    Sì, al ladro, naturalmente, non gli fa più né caldo né freddo ormai.

CONTABILE   Al ladro, Vsilij Fjodorovic, adesso non fa assolutamente nessuna differenza! Qui, direi anzi, c’è un senso allegorico. Lui potrebbe avere un sacco di zucchero, e magari, dalla paura, se ne è preso soltanto due manciate. E noi qui, invece…un, due, tre!

DIRETTORE   Sì, con lo zucchero a noi i conti non tornano  mai.

CONTABILE   Appunto, dico, non tornano proprio mai. Adesso invece torneranno sempre.

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DIRETTORE  Anche per lo stato poi naturalmente, è la stessa cosa, dopotutto il ladro poteva ancora arraffarne così di roba.

CONTABILE    E’ appunto quello che dico: il ladro avrebbe potuto portarsi via la cooperativa intera. La circostanza è molto plausibile. Dolo non ce n’è, e il vantaggio c’è lo stesso. Datemi una mano, Vasilij Fjodorovic, che mettiamo da parte questo sacco di zucchero.

DIRETTORE      E’ tanto però, un sacco….

CONTABILE   Ma perché poi, “tanto”, Vasilij Fjoodorovic? E’ proprio quel che occorre. Su, Vasilij Fjodorovic, ancora un sacchetto, per arrotondare il conto. E’ una coserella da niente. (Lo nascondono sotto il banco).

DIRETTORE  (divora del salame) Anche salame?...Con il salame ci è sempre difficile far quadrare i conti. E’ una merce troppo delicata. Il bilancio non torna mai.

CONTABILE   Il salame…, si capisce. Su datemene qua tre.

DIRETTORE   Prendine quattro allora. E’ sempre stato il mio debole. E le sigarette, che ne dici?

CONTABILE     Le sigarette, mi pare evidente…

DIRETTORE     Ohi, ma ne prendi troppe…

CONTABILE    Per me, invece, sono quelle che ci vogliono. E’ una merce che se ne va in fumo. La fumi e non c’è più, e allora son dolori a far tornare i conti. Ecco arrivano, Vasilij Fjodorovic.

DIRETTORE     Ma ci è capitato un ladro cretino.

CONTABILE     Cretino integrale, Vasilij Fjodprovic. Un tipo spregevole. Non è un ladro, è un formichino.

Entrano un poliziotto e il commesso.

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COMMESSO    Ecco, guardate, compagno poliziotto, ecco qua.

POLIZIOTTO    Hanno fatto proprio un bel lavoro.

DIRETTORE    Il fatto è che c’era un guardiano notturno, e guardate che roba…

POLIZIOTTO    Chiamatelo, allora.

DIRETTORE    Deve restare qui durante la stesura del verbale. Gli servirà di lezione. Chiamate il portinaio.

CONTABILE 8che si aggira vicino alla cassa) Subito, Vasilij Fjodorovic. Lo chiamo subito. Guardavo qui, come va con la cassa. (Si mette furtivamente qualcosa in tasca, e si avvia veloce verso l’uscita. Per poco non fa cadere la cassiera che sta entrando).

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CASSIERA    Ah! Al ladro! (Alza le mani)

DIRETTORE    Ma oh, siete diventata matta, madame?

CASSIERA    Credevo ci fosse una rapina.

DIRETTORE    Arrivate un po’ in ritardo, madame. Ci hanno già svaligiato.

COMMESSO   SI è presa una gran paura la signora.

CASSIERA   Ci hanno svaligiato?  E la mia cassa non l’hanno toccata’

DIRETTORE    Giusto la cassa non l’hanno toccata?

COMMESSO    No, la cassa pare di no.

POLIZIOTTO    La cassa: non si direbbe che l’abbiano forzata.

CASSIERA    E’ chiaro invece che ci hanno frugato. Hanno messo tutto sottosopra. Qui avevo quaranta rubli e adesso vedo che ce n’è di meno. Faccio subito il conto.

Entrano il contabile e il portinaio.

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DIRETTORE    Bella guardia del cavolo, fai, vecchio tanghero!

PORTINAIO (si frega gli occhi con intenzione, come si fosse appena svegliato e sbadiglia) Ma cos’è successo?

CONTABILE   Dormiva come un furfante, e ce n’è voluto per svegliarlo.

COMMESSO    “Successo?” Se la dormono come marmotte e intanto lo stato va in malora.

DIRETTORE    Ecco goditi lo spettacolo.

PORTINAIO (con tono ostentato)  Ahi, ahi, ahi!  Ahi, ahi! Saranno mica venuti i ladri? Ma guarda un po’! che sorpresa!

DIRETTORE   Hai visto?

PORTINAIO (con fare affettato) Ahi, ahi, ahi! (Recita goffamente la parte di chi è colpito da meraviglia. Si prende la testa fra le mani, si porta le mani al cuore) Ahi, ahi, ahi! Chi l’avrebbe detto! Che brutta sorpresa per tutti!

DIRETTORE   Io, questo ladro, lo strozzerei volentieri con le mie mani.

PORTINAIO (spaventato)  Ohi boh, boh! (Si passa le mani sul collo) E perché poi strangolare la gente’ compagno poliziotto…

POLIZIOTTO   Voi sareste il guardiano notturno?

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PORTINAIO (con voce normale)  Io? Certo, il guardiano notturno. Me ne stavo seduto, come al solito, vicino all’ingresso e non ho notato niente di particolare. E’ naturale, posso essermi assopito un minuto, forse.

COMMESSO    “Assopito”! Vecchio cane! E intanto lo stato va in malora….

PORTINAIO    Naturalmente, non hanno potuto rubare molto, per fortuna!

CONTABILE     Ah, perché, secondo te, hanno rubato poco?

DIRETTORE    Quasi una montagna di roba, hanno rubato?

PORTINAIO (sconcertato)  Io penso che non potevano rubare molto. Avranno rubato quattro cosette…Io…io mi sarei svegliato.

DIRETTORE   Adesso facciamo il verbale, e vedremo che razza di balordo sei, e quali perdite ha subito lo stato.

PORTINAIO     Che abbiano rubato molto non è possibile. Io ho sempre il sonno leggero.

DIRETTORE   Soprattutto, hanno rubato una gran quantità di zucchero.

PORTINAIO    Come zucchero?  Siete diventato matto? Hanno solo messo un po’ sottosopra la merce. Hanno sparpagliato la mercanzia.

DIRETTORE    Scrivete, compagno poliziotto.

CONTABILE    Di zucchero raffinato…ne è stato asportato…controllo la lista. Di raffinato, sono stati rubati due sacchi.

PORTINAIO     C…..c…come? due sacchi? Cittadini…Cosa vi capita? Avete fatto indigestione?

DIRETTORE     Dormiva ben sodo questo vecchio tanghero.

PORTINAIO     C…c…come…due sacchi? Quali due sacchi? Io…io mi sarei svegliato, se fossero stati due sacchi. Stendo sempre le gambe di traverso, sul portone.

DIRETTORE     Così imparerai a dormire un’altra volta! Lo stato ha subito perdite gravissime per la tua sbadataggine. Scrivete, compagno poliziotto. E con i salami, come stiamo?

CONTABILE   Mancano sette salami.

PORTINAIO     Come, sette? Quanti, quanti? Ma che razza di conto fai, lestofante? Ma come sette salami? Compagno poliziotto…sette salami, un corno. Che storia è questa?

DIRETTORE    Ah, ci rimani male, ti dispiace? Adesso metti giudizio, di fronte a questa calamità nazionale. Così un’altra volta impari a tenere gli occhi aperti.

PORTINAIO   Altro che male! Di colpo, un tale danno allo stato

CONTABILE    Sigarette, mancano…Sono stati rubati centocinquanta pacchetti.

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PORTINAIO    Centocinquanta pacchetti? Compagno poliziotto…Compagno direttore. Dio mio,ma cosa succede?

CONTABILE    Centocinquanta pacchetti di sigarette e sedici di fiammiferi.

PORTINAIO    E adesso da dove saltano fuori i fiammiferi? Dove li avrebbe presi, porco diavolo, questi fiammiferi?  Compagno poliziotto…Ma che storia è questa? I fiammiferi, quel manigoldo, da dove li ha tirati fuori?

DIRETTORE   Portatemi via questo portinaio. Se la prende con tutti, non ci lascia lavorare in pace.

CONTABILE    Va’, va’ un po’ all’inferno, brav’uomo. Ti chiamiamo dopo.

POLIZIOTTO    Ti chiamiamo dopo, compagno, adesso va’.

PORTINAIO     Scusate…sono scosso dagli avvenimenti e mi agito un po’. Mi prende l’agitazione. Scusate. Non lo faccio più.

POLIZIOTTO     Lasciatelo stare qui, allora.

COMMESSO     Come si agita. Neanche avessero rubato a lui! Ma siediti un po’ tranquillo, mio caro, altrimenti ti viene un colpo.

CASSIERA   Dalla cassa, scrivete, hanno rubato soldi per un totale di quaranta rubli, tre matite copiative, una crema di bellezza e le forbici.

PORTINAIO     Cosa, quaranta rubli? Io…ma quali soldi?...Questa sì che è bella! Che forbici che crema di bellezza, eh? Compagno poliziotto…Amici, cosa succede?

DIRETTORE      Portatemi via questo portinaio. Non fa che grugnire e disturbare.

CASSIERA   Fa venire i nervi a tutti quanti.

CONTABILE (sulla porta, guardando nella camera accanto)  Qui c’erano appesi la mia sciarpa di seta e il mio berretto di agnello. Adesso non li trovo più. Scrivete.

PORTINAIO    Ah, furfante1 non sono stato io a prendere la sciarpa. Questo vuol dire prendere la gente per i fondelli. E i sette salami – ne sono stati presi solo tre. E anche la crema non l’ho presa. E le forbici non le ho neanche viste.

Pausa

DIRETTORE    Come sarebbe a dire?

PORTINAIO   Andate al diavolo. Confesso. Sono stato io. Ma io, tra l’altro, sono un uomo onesto. E non farei del male a una mosca.

POLIZIOTTO  Come sarebbe a dire?

DIRETTORE    Appunto, come?

POLIZIOTTO    Dunque sei stato tu a rubare la merce?

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PORTINAIO    Sì, ma non ho toccato le forbici e neanche questa sciarpa della malora. E neanche lo zucchero, è tutta un’invenzione. E io non permetterò a nessuno di coprire con la mia bandiera fatti come questi!...Macchè, quaranta rubli!....

DIRETTORE   Ah, che furfante!

CONTABILE   Proprio un avanzo di galera!

DIRETTORE   Naturalmente lì per lì a caldo possiamo anche sbagliare. Si può fare un controllo.

CONTABILE     Ivanyc, dove hai messo poco fa lo zucchero? Non sarà per caso sotto il banco?

COMMESSO   Ohi, ti gira una rotella? Che zucchero vuoi che abbia messo? E’ proprio sotto il banco: ma non sono stato io a mettercelo.

CONTABILE   Ce l’avrà messo qualcun altro. L’importante è che ci sia. Senza sotterfugi…Sì, lo zucchero c’è quasi tutto.

 

CASSIERA    Pardon, i rotolini di rubli erano scivolati in un angolo. Soldi non ne sono stati presi. Ma la crema e le forbici non ci sono.

PORTINAIO    Adesso ti sputo negli occhi, svergognata. Cerca meglio, testa di gallina.

CASSIERA     Compagno poliziotto…Pardon, la crema era caduta dietro la cassa.

CONTABILE    Anche la sciarpa è stata ritrovata. Era andata a finire nella tasca laterale. Ma il berretto non c’è.

DIRETTORE      Riscrivete il verbale.

PORTINAIO    Conta i salami, o io non rispondo più di me.

COMMESSO    Sono stati rubati tre salami.

PORTINAIO    Tre salami, è esatto.

POLIZIOTTO (al portinaio) Su andiamo.

PORTINAIO    Aspetta un po’!  (Alla cassiera) Le forbici allora, non ci sono proprio? Guarda testa di gallina…che ti acciuffo per i riccioli e ti trascino fuori io da quella tua cassa…

POLIZIOTTO   Su andiamo, andiamo!

COMMESSO    Che carattere! E ancora ti aggredisce!

CONTABILE   Un mostro.

DIRETTORE     A me la cosa pesa soprattutto dal lato morale.

Il poliziotto conduce via il portinaio.

DIRETTORE   Ah, che gentaglia c’è in giro!

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COMMESSO    Che furfanti ci sono, Vasilij Fjodorovic!

CONTABILE    Lo mettono a fare il guardiano notturno…

COMMESSO    Gli danno  fiducia….

CONTABILE      E lui…

CASSIERA    E che screanzato! Che espressioni usa con le donne.

COMMESSO    Vi ha chiamata “testa di gallina”, Antonina Vasilevna

CASSIERA      No, voleva soltanto dire...Le forbici non ci sono però, non ci sono proprio! Che devo fare? Adesso mi faranno la trattenuta sullo stipendio.

CONTABILE     Eh, non fatela così lunga. Eccole là…(tira fuori dalla tasca le forbici e le butta per terra) Lì, per terra, ci sono delle forbici. A me hanno portato via il berretto, ma non faccio tanti piagnistei. Un berretto meraviglioso di agnello. E adesso cosa faccio? Cosa mi metto d’inverno?

DIRETTORE    Guardate, hanno rubato anche le mie galosce. Dove sono le mie galosce? Tanti saluti, prego. Ecco servito: ieri ho comparato le galosce e me le hanno già soffiate. Oh che giornata nera! Come faccio. Ho il raffreddore.

COMMESSO (si toglie le galosce) Qui, per terra, ci sono delle galosce. Non sono per caso le vostre, Vasilij Fjodorovic?

DIRETTORE     Oh, sì, sono le mie!

COMMESSO   Quel dannato di un ladro, Vasilij Fjodorovic, probabilmente le ha messe apposta vicino al barile. “Me le vengo a prendere dopo “ deve aver pensato.

DIRETTORE    Sì, ma le galosce io…me le sono tolte dopo il furto.

COMMESSO    Allora il ladro è ripassato di qui e ha messo gli occhi sulle galosce nuove.

DIRETTORE  Eh, sì, se è stato dopo il furto…

CONTABILE (con tono piagnucoloso) Era un berretto così bello con i copri orecchi. Adesso mia moglie chissà quante me ne dice….

DIRETTORE      E piantatela di lamentarvi. Come se non ne avessi già lo stomaco pieno. Ma qui c’è…(Tira fuori da una tasca il berretto) c’è un berretto di qualcuno.

CONTABILE   Perdinci è proprio il mio. Guarda come l’hanno tutto spiegazzato. Sotto i piedi, lo hanno pestato.

DIRETTORE (languido)  Ohi, che giornata nera!

COMMESSO (guarda con tristezza le galosce) Davvero nera, Vasilij Fjodorovic.

DIRETTORE    Ehi, là…Qualcuno!...Portatemi del tè con la marmellata! 

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